Vous êtes sur la page 1sur 144
Anno XVIII. Gennaio-Febbraio 1915 ATENE 2 ROMA BULLETTINO DELLA SOCIETA ITALIANA PER LA DIFFUSIONE B L’INCORAGGIAMENTO DEGLI STUDI CLASSICT Sede centrale: FIRENZE, Piazza S. Marco, 2 N. 193-194. Direzione del Bullettino | AUbonamento annuale. . 1. 8 — | Firenze — 2, Pingza §, Marco Un fuscicoto separato Amministrazione + 1 Viale Principe Bugento 29, Firenze Al CONSOCI E LETTORI IL nostro periodico entra con questo fascicolo nel suo diciotte- simo auno di vita e si presenta ai lettori in forma un po’ diversa. Alla nova veste esteriore vorremmo corrispondesse, in questo ¢ nei numeri suecessivi, un’ indole pill spiccatamente divulgativa, quale @ nel desiderio della maggioranza dei soci, desiderio di eni si & reso cloquente ed antorevole interprete, a due riprese, il Presidente della Sezione Milanese prof. A. De Marchi. I lamento che il bullettino sociale non risponda adeguatamente al primo degli scopi del nostro sodalizio, In diffusione degli studt classiei, @ vecchio ormai e pid ¢ pit volte ripetuto. Se alla direzione attuale non @ finora rinscito, nonostante V’ impegno messvvi, di offrire pin spesso e in proporzioni maggior! articoli da cesser letti non tanto da coloro che fanno pro- fessione di studi classici, quanto da tutte quelle persone colte che reputino elemento non inutile di coltura conoscera le varie manife- stazioni dell’ ingegno greeo e romano nelle lettere, nelle arti, nella storla politica ¢ civile, nelle scienze», pud valere a sua discolpa il fatto che anche quando alla direzione del bullettino furono preposti uomini di valore ed esperienza incomparabilmente maggiori, quali G. Vitelli (1898-99), D. Comparetti (1900), F. Ramorino (1901-02), E. Pistelli (1903-05), N. Festa (1906), i lamenti dei soci ed abbonati non cessarono. Eppure, gid Vitellio consuic, si ebbero articoli come quelli su Bacehilide (Piccolomini), su Dante © Virgilio (F. d’Ovidio), sul sistema eliocentrico presso i Greci (Schiaparelli), sul teatro greco (Loewy), sulla commedia-fiaba in Atene- (Romagnoli), sul telegrato nella Grecia unticn (Zambaldi), sulle superstizioni degli antichi (Kroll), su Teofrasto e Leopardi (Tocco), su ‘Omero e la Gioconda’ (Pistelli) ece., in tutto ¢ per tutto rispondenti agli scop! divulgativi Atene e Roma, 1 P. B, Pavolint del bullettino, Ma nel congedarsi dai lettori, il Vitelli si doleva di non esser riuscito a troyare (non certo per il motivo cui con soverchia modestia accenna) «largo consenso di persone dotte, che avessero yoglia e garbo di scriyere per un pubblico, non di dotti, ma di uo- mini colti, amanti di acerescere la propria cultura classica ». E men- tre il suo suecessore riconosceva esser «lamento assai comune che il nostro bullettino abbia sinora I’ aspetto d’ una pubblicazione filolo- gica, ¢ si rivolga solo raramente a quel gran numero di persone colte ere la classicitd in ogni sua forma ed aspetto, pur i, né latinisti », i] Pistelli faceva rilevare (1900, che amano econo} non essendo né grec n. 13) col suo solito garbo ed acume quali e quante difficolta si op- pongano all'attuazione del programma enunciato al primo apparire ‘di Atene ¢ Roma. Prometiendo di cercare di superarle, ragione- volmente si aspettaya che da parte loro i lettori del bulletin, soci © non soci, non ayrebbero preteso che esso mutasse aspetto da un giorno all’ altro, soddisfacendo «d’ un tratto a tutti i loro del resto legittimi desideri». Ma nonostante lo zelo e le premure del prof. Pi- stelli; tre anni dopo, rivolgendosi di nuovo ai consoci e lettori, egli riconoseeva essere ancora « desiderio di tutti, manifestato ormai tante volte, che il bullettino diventi una lettura gradita special- mente a quei soci e lettori che non attendono di proposito agli studi lassici ) ¢ benché consapevole «per lunga esperienza delle difficolta me che si oppongono a un’ aspirasione che pur sembra, a prima vista, cos semplice ¢ modesta », di nnovo prometteya che si sarebbe studiato di soddisfarla, I fascivolo recante tali assicurazioni era la prova eyidente che le buone intenzioni del Pistelli potevano tradursi in realtA: gli ar ticoli del Melli su Socrate e del Tosi sullo Chénier e il classicismo e, come piaequero, a un larghissimo cerehio di pud dire che seritti pil o meno attraenti mancassero poi; né che sieno maneati durante i sette anni nei quali alla reda- zione del periodico ha provveduto il sottoseritto: Ogni persona colta ayri certamente goduto di quelli di D. Comparetti (La Lisistrata, Le immagini di Virgilio), di A. Chiappelli (L/ Oriente e le origini della filosofin greca), di E. @. Parodi (Ulisse e Penelope, La critica della poesia classiea nel XX dell’ Inferno), di E. Romagnoli (Pasi storiche nella concezione dell’ ellenismo), di C. Paseal (Socrate), di A. De Marchi (La filosofia dei morti, Cronaca ¢ facezia nelle iseri- zioni sepolerali latine, Da Salamina ad Egospotami), di V. Ussani (Seneca), di T. Tosi (La questione omerica), di ©. Lanzani (La reli- doyeyano certo piac lettori. Ai consoei ¢ lettor Bs sione greca), di A. M. Pizzagalli (Vita romana antiea), di A, Majuri (Un poeta mimografo bizantino), di L.. Castiglioni (Lisia), di A. Gan- diglio (La poesia latina del Pascoli), di B. K. Rand (I classiei nel- Peducazione europea), di 1. Zilliacus (L’ epigramma sepolerale greco), di R. Sciava (Medea, Bellerofonte) e di altri ancora, Ma non bisogna dimenticare che oltre alla diffusione, il nostro bullettino deve pur servire all’ incoraggiamento degli studi: classici € come tale prestarsi altresi ad accogliere, come sempre ha fatto, qualche lavoro originale, specialmente di giovani, qualche ricerea pid Sirettamente filologicu, anche nel campi affini della storia antica, delP archeologin, della linguistica. Lo stesso Statuto sociale glie ne faceva obbligo; il che debbono ricordare quegli egregi che propon- gono mutamenti. radicali nell’ indole ¢ nella composizione del perio- dico nostro. L’ uma e V altra sono regolate da norme statutarie e vegolamentarie ben note a tutti quelli che abbiamo V onove di con- tare fra i nostri soci, fra i nostri abbonati Quelli fra essi, e non son pochi, che coltivano di proposito le scienze filologiche, non si lamen- tino pertanto se facciamo maggior posto a scritti che giovino ad una diffusione, intesa del resto a procurare sim sempre pit calde e sincere alle loro discipline; e dal canto loro i «profani» si rassegnino a vedere, di tanto in tanto, accanto ad articoli di piana e attraente lettw qualche contribute originale alla storia lettera greca o latina, qualche discussione critiea od ermeneutiea. La doppia schiera dei nostri soci conviene sia lictamente disposta ad un reei- proco sacrificio, per il reciproco vantaggio! Cosi il periodico nostro, intento precipuamente a yolgarizzare gli studi dell’antichita classica, potrd anche offrire di quegli stessi studi saggi non inutili alla scienza. Dei desideri espressi dai soci e gid trasmessi al Consiglio Diret- tivo della Societa, sara tenuto, nei limiti del possibile, il debito conto. Essi riguardano principalmente I arte antica e Varcheologia, in ispecie le notizie di seavi; informazioni sullo stato attuale di que- stioni letterarie e sioriche, su ritrovamenti di papiri di grande inte- resse; i rapporti fra il mondo classico e il mondo moderno; buone traduzioni di autori greci e latini — materia gia tutta trattata nel nostro periodico, ma non sempre in quella forma pit adatta a ren- derla proficua e interessante alla maggioranza dei lettori. Sara no- sira particolare cura che cid avvenga d’ ora in poi. Ma, nonostante Ja buona volonta, non arriveremo mai a soddisfare i loro legittimi desideri, senza una pid attiva e volenterosa collaborazione da parte fegli studiosi pit autoreyoli nelle varie discipline filologiche. Dagli

Vous aimerez peut-être aussi