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Awso XVI, Luglio-Agosto 1914. “ON. 187-188. BULLETTINO DELLA SOCIBTA ITALIANA PER LA DIFFUSIONE E L*INCORAGGIAMENTO DEGLI STUDI CLASSIC! Direione del Bullettine Apbonamento annuale tea! Amuninistraione 2, Piazza S. Marco UN Tascicolo separate 11 Visle Principe Eugenio 29, Firenze SOMMARIO A. Hellrami, Lelleniame © Ciceone oratory 201 | Ancora di Allin otestas. a Dixesone G. Gianool Pens Vestas y | Bignora G. Pusinion, Qoieanie vigiane Solile FHoowutl in TL ELLENISMO E CICERONE ORATORE * Non potrei iniziore Ia modesta opera min | di tali pur industri ed ubilissine fatiehe, senza yolgere un pensiero riverente alla me- | Cos, Pegli Jascinsse agli alti iL a dell’'Vomo che ebbe dottrina pari alla cémpito @accertare Vesatta tradizione dei vee cl modestia © di qui, con geniale squisita in- | testi elassici © volges che da tro terpretazione del mondo classico, profuse quei | carattere Te vigorose energie che da natura tesori che per i hile desiderio di per. | aveva ricevate in dono. Conobhe tutte le fevione appa enne in gu n parte celati ai cultori | eleganze del dire latino, e fa tra eoloro che delle discipline filologiche. Ma a tutti era | meglio sentirono Ie pitt lontane voei di quel ugtalmente nota ¢ da tutti ugualmente ap- | mondo classi prezaata Pazione feconda che, nel eampo delle lettere, allo studio diy: attesta, fra Valtro, Vindagine Innga ¢ sottile Hii problemi diede | ch’egli condusse sui pitt riposti sensi e sulla ». La consuetudine del me- | pit precisa interpretazione dell’ oltretomba Gitare fu vita della sua vita © Jo trasse ad | Virgiliano. Hederico Kusebi un isolamento degno Wogni rispett ed in Forse in qnest’ora Fombra sna _vaga in un quelVisolamento egli si compiaceva di pene- | luogo d’eterna quiete, quale egli vide @ ri trare 1a dove pit profondo gli appariva il | vide imn iginato da massimo poeta della senso di ell'arte @ della poesia. Non ob egli | latinit€: vorrei leggere snl suo volto un segno disprezzasse lo studio dei ‘fi esteriori, che | anche lieye di compiacenza per il giusto confer’ von alVindagine stori ni vert fre- | omaggio reso alla sna memoria, Certo io di ndo il yolo della fant asia e mantenendo | qni, pur non consentendo in tutte eon Pin- nell?imbito della scienza gli sforzi dell’ in- | dixizzo seientifieo seguito ai gegno sagace: ama I: sempre lontano dall mio egregio sua natura lo tenne | pre ‘hetdy div con rato apprezzamento | nobile esempio; e me ne fornisee opportunita tare il suo 1) Prolusione al corso di Lettoratum Intina nella | PATBomento chio mi son preposto di trattare R. Universita di Genova, lotta il 14 Gennaio 1914, | in questa prelezione. tone ¢ Koma, XVIL 187-188, 187-188. Ogniqualvolta s'aecenna a Ci tore, noi siamo naturalmente portati a cou: siderare Vaspra lotta ehe per il trionfo della sua idealiti oratoria egli ebbe a sostenere. Da tempo anehe in Roma ai veechi uomini di stato, ehe vincevano le cause di- gran nanzi al popolo ed al solenne eonsiglio dei Padri pit con VP actio-ehe con Pabile parola, erano succeduti oratori pienamente cox dell efficacia una eloquenza fatta di arti- ica riflessione. Questo passaggio suole de: come secondo stadio di vital terminarsi spiritual, dopoch® Fingegno ha tentato di per st le sue vie: e quindi, allorquando Feloquenza romana si fn affermata coi carat: i delineatisi nel libero suo svi- teri pecu! Inppo secolare, si dovette sentire spontanea- mente il bisogno di norme e leggi che rego- lassero il modo di commuovere o persuadere nelle assomblee popolari ¢ ne’ tribunali, tanto agerazione asserire pid che si pud senza che i Roniani erano retori nati ano «li precettistiea ora petto a questa, le altze manifostazioni dellarte i si esplicd anche quando | non ancora. sape toria, Se non che i ancor pitt che ¢ del pensiero, opera de? Rox non nella ereazione di una disciplina mova jiasse in maniera di- eil originale che rispe retta ed exclusiva il eammino da loro per- corso (il che sarebbe stato impossibile, avendo anche in questo campo il genio dell" Blade largamente frnttificato), ma in um lavoro di di parziale riforma di cid cho i Gr no gid elaborate. Tnfatti, quando gli studiosi @eloquenza comineiarono assimilazione a gustare i capolavori delWoratoria grec yollero farsi propria Varte che Ii aveva pro siringere a loro natura a ati da dotti, doyetiero seguire i procetti di quest? arte, riea serittori greci e dettati sul principio da maestri norme, se gio- | greci, Naturalmente schemi e vavano a traeviare le linee principali del- Popera ea dare a questa la dovuta finitez | po ANNO XVII. — N. 187-188. 204 non potevano perd avere un valore assolato, almeno per gli uomini di genio, Inoltze su- Virono, alla lor volta, un certo lavoro di tra~ sformazione, sia pure non molto profondo, a quella guisa che anche i geneti poetici pitt atti a divenir popolari, Ia tragedia, la com- mpongono per media @ Je forme afini, che la parola © per Fazione, dovettero, per divs nire romani, assnmere fogge alquanto diverse dalle originali ¢ concedere non poco alle esi genze un pubblico che tntto si compiaceva dogVinenditi lazzi del fescennino e della satura, Aceadlde pertanto che anche le teorie retori- che, attraverso ai contrasti tra i difensoni della m0, tradizione patria ed i fanatici del’elle in varie grado al gusto delrora, venissero adattate della maggioranza ed alle tend toria naxionale, senza perd che ne rimanesse essenzialmente alterato il fondamento che yest greeo continnando a modellarsi, in gran di Teotrasto @ parte, sui precetti stilistis om, di Ermagora da Teno, Que- sull: stultimo, come dimostra fra gli altri Georg ‘Thiele 5, tentd, verso i 150 ay. Cr, di ridare alla vetoriea, ormai pienumente soggiogata fea, un proprio contenuto ed mm. proprio valore mediante una dottrina che te: neva nel debito conto le idee scientifiche di 1 prevalente tendenza verso i Stoa. Perd, mentre si 0 diffusamente sopra V’sigects, la vofore v Eneyadcoy, In take, sm tatto Ham quellepoca, principii logiei della offer teri cid insomma che si riferisee delVorazione, invece qnanto alla form, alla és, pur necesita, consaera) riconoscendone la le probabilmente solo aleune os- servazioni inetodieo. Inyece ‘Teofrasto aveva dato a questa parte, poco interessante pel Mlosofo ma di capitale im: ttazione eamatiea, completando i prevetti del grande stwecate @ senzordine ec tana per Poratore, un’ampia tra 2) G. Thimte, Hermayorae: Strassburg, 1808. Y. anche G. CURCIO, Le apere retoriohe ab A. Tullio Ck cerone: Aeireale, 1900, p. 91 sux, suo maestro Aristotele, Hla dottrina teofin- | stea delle quattro virtir della Age, E2qvond: (purer e proprieta di linguaggio), 8 oe chiarenza), vb moémy (convenienni), zavsxen4) (ornamento), rispetto alla quale va segnalato Jo studio recente di Giovanni Stronx « De ‘Theophrasti virtutibus dicendi » 4), resto per secoli il eanone d'arte, cost presso i Greei Anche qui intatti, dopoch’ umm Pebbe alquanto alte: orzo di dissimnlare Porigi retorien, Ia come in Roma, actor ad Herent rata nello s dolarte della teoria dello stile risorse nelle sue pure ne grec, rrasten costruzione tei lines fondamentali per operm di Cicerone & poi di Quintiliauo pel tramite di Cieerone, se- gniti alla lor volta dai retori posterior, come aio Si vede negli seritti di Fortunaziano, ¢ Vittore, Marziano Capella, Cassiodoro. Anche il distaeco di Dionigi d’Alicarnasso ostanziale, da Teofrasto fu pit apparente che s Ry 4 delPeloenzione, non i trattava delle qual per esporre una teoria di questa, ma come mezzo di giudizio estetien nella pina coy apxaioy, © eos aecreseeva il numero delle virtit stilistiche identificandole coi pregi pit spiceati di ciaseun autore antico, specialmente di Lisia, ¢ considerando came altuettante dperad Gnidetot gli clementi dell’ornaius, il quale in vee ayeva tenuto il massimo posto nei gin- dizi da Civerone espressi nel Brutes, Siamo ormai giunti ad un’epoca, in eui alla 72m retorica non si dimanda pit, come nelPeta di Teotrasto, in che consista il ben’ parlare © con quali mezai si possa giungery ma quale oratore € come si debba imitare. Dagli uni si risponde « tutti gli oratori del canone attico in cid cl’essi hanno di meglio, talti Demostene » + dagli altri invece e sop . Dungue dall’un lato ‘altro orator e stringati, dail sublini ¢ magniloquenti. Ma le due forme devono tenersi lontane dai vizi che con esse continano: il che non ¥ deyano 0 non vole vano vedere i seguaci de’ due opposti indi: ai, che vispettivamente pretendevano des sere gli esel 1 Gre bito della greeita, volendo superare i grandi modelli del LY secolo © adatta tempo alle tentlenze starzos quella regione dOriente, ie Itori della yer eloquenza, A’Asia e gli Asiatic’ entrati nellam- in pari e magnifiche di erentone sopra ogni altra cosa In grandiosita, non pensando che questa ha ragione @essero soltanto quando sia Pesplicazione di idee grandi e mezzo per trantandave ai posteri 1a memoria dei grandi futti. Tnyece le ideo maneayano, ed i fatti grandi erano bene spesso intr hi aulici 0 miserie di vita quotidiana, Di qui to squi librio ra la sostanza mesehina e la forma Volutamente solenne, ta quale era nel pieno suo fiore quando in Roma eominciava a svi Iupparsi Parte del dive, ed a questa natural: menté s'impose, di gnisu che molti ragguar- devoli oratori di Rom in questo pe no periodo: Warte riflessa ebbero ano stile che risentiva Wasianisimo: lo stesso U. Graceo, e poi gVim: meiliati Grasso, predecessori di Cicerone: |B. Sulpicio Ruto © sopra tmtti Ortensio. Ma gid nel mondo greco, di contro a questa

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