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Verifica e progetto allo stato limite ultimo di pilastri in c.a. a sezione rettangolare: un metodo semplificato Aurelio Ghersi*, Marco Muratore** SOMMARIO - L'uso del metodo degli stati limite per la verifica ed il progetto di pilastri @ diventato necessario per il progettista strutturale, dopo Vemanazione della nuova norma sismica (Ordinanza 3274). In questo lavoro gli autori affrontano in maniera approfondita il problema della pressoflessione, retta e deviata, per sezioni rettangolari in c.a., ‘mostrando come V'utilizzo del metodo degli stati limite consenta Vadozione di formule di progetto e di verifica ef- {ficaci ed estremamente semplici. SUMMARY - The new Italian seismic code (Ordinanza 3274) imposes the use of limit state method in the design ‘and check of structural cross-sections. In the paper, the authors thoroughly examine the problem of rectangular r.c. cross-sections subjected to eccentric axial force, pointing out the advantages of the ultimate limit state approach, which allows the use of very simple and effective formulations. Parole chiave: Veifica progeto in zona ssmica,cemento armato,presoflessione reta€ deviat, ‘ey words: Seismic chock and design, reinforced concrete, eccentric aia force. Introduzione La maggior parte dei progettist strutturali trova ve~ ramente familiare il metodo delle tensioni ammissibili, ed & un po’ spaventata dalla novita e dalle apparenti complicazioni introdotte dal metodo degli stati limite. In realta, la «facilita» del metodo delle tensioni ammis- sibili non & dovuta solo alla «abitudine all’uso» di tale ‘metodo. Essa dipende infatt, soprattutto, dal fatto che, in tanti anni di utilizzo, si sono scartati tutti gli aspetti complicati ma non essenziali ¢ si & arrivati all’indivi- duazione di formule semplici per la verifica o il proget- to di sezioni ed armature. Pian piano cid sta avvenendo anche per le verifiche allo stato limite ultimo e si pud 4uindi affermare che, dal punto di vista computaziona- le, queste verifiche non presentano particolari compli- cazioni rispetto a quanto si era soliti fare nel passato, L’unico caso in cui nell’ambito del metodo delle tensioni ammissibili non si & giunti a formule di uso ‘veramente immediato & quello della pressoflessione. Il dimensionamento dei pilastri di edifici siti in zona si- smica, tipico esempio di aste pressoinflesse, & in genere effettuato sulla base del solo sforzo normale, scegliendo le dimensioni della sezione in maniera tale da avere una tensione media adeguatamente bassa. La verifica andrebbe fatta determinando il nocciolo centrale d’iner- Zia della sezione, per sapere se essa & tutta compressa © parzializzata, ed in questo secondo caso caleolando la posizione dell’asse neutro con espressioni non proprio semplici. Pit comunemente, per la verifica ed il proget- * Professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni, Dipartimento di Ingegneria Civile ¢ Ambientle, Universiti di Catania ricerca in Ingegneria delle stutue, Dipsctimento di Inge agneria Civile ¢ Ambientale, Universiti di Catania, to delle armature si utilizzano domini di interazione, owvero curve che rappresentano le coppie M-N ammis- sibili (con riferimento alla pressoflessione retta). Es vengono costruiti punto per punto, a partire da di grammi di tensioni che raggiungono il valore ammissi- bile del calcestruzzo 0 dell’acciaio ad un estremo ¢ presentano valori inferior in tutto il resto della sezione Per ciascuna sezione vengono in genere tracciate pid curve, corrispondenti a diverse quantita di armatura Fig. 1). Anche operando allo stato limite ultimo & possibile determinare domini di interazione che rappresentano le ‘coppie M-N limite (Fig. 2), cio’ che corrispondono ~ in ‘questo caso — a diagrammi di deformazione che rag- giungono ad un estremo il valore limite per il calce- struzzo o per l'acciaio e presentano in tutto il resto della sezione valori inferiori. La forma di questi domini & perd molto pid regolare e si presta, almeno per le Fig. 1. Dominio MN per sezione 30 X70 metodo dele tensioni am missibl iingegneria sismica Anno XX! - N. 3 - settembre-dicembre 2004 a Fig. 2. Dominio M-N per secione 30 X 70 ~ stato limite ultimo. sezioni rettangolari e circolari, ad essere rappresentata con relazioni analitiche semplici. Ancor pid problematica, dal punto di vista applicati- vo, ® apparsa finora la pressoflessione deviata. Anche se, concettualmente, essa 2 solo una generalizzazione della pressoflessione retta, 1a complicazione indotta dall"inclinazione dell’asse di sollecitazione ¢ dell’asse neutro induce anche il professionista 0 lo studioso pit volenteroso a rinunciare all'effettuazione manuale della verifica. E, contemporaneamente, la difficolta di rappre- sentare nel piano domini dipendenti da tre variabili (lo sforzo normale ¢ le due componenti di momento) ha impedito la diffusione di curve di interazione utilizza~ bili per la pressoflessione deviata. Anche per questo caso, perd, la maggior regolarit’ dei domini allo stato limite ultimo consente 1a formulazione di espressioni approssimate utilizzabili con estrema facilita e con buona accuratezza. Nei paragrafi che seguono viene innanzitutto richia- mato, in maniera sintetica ma completa, il procedimen- to generale che si utilizza per la costruzione dei domini limite. Vengono poi ricavate le espressioni analitiche cche forniscono i valori di M ed N corrispondenti ad alcuni punti significativi. Viene infine mostrato come sia possibile sostituire al dominio reale una curva costi- tuita da tratti curvilinei e tratti limeari, con un errore ‘minimo, pienamente accettabile ai fini progettuali. La semplicita delle equazioni che descrivono le curve u lizzate consente di effettuare 1a verifica mediante espressioni analitiche di immediato utilizzo e fornisce anche utili indicazioni per il progetto delle armature. A) Pressoflessione retta Procedimento rigoroso per la costruzione del dominio limite La curva di frontiera del dominio limite & l'insieme delle copie M-N che corrispondono a diagrammi deformazioni limite, ciot diagrammi di € che raggiun- ‘gono la deformazione massima del materiale in un pun- to e non superano tale valore in nessun altro punto. Per il calcestruzzo si adotta usualmente nel calcolo un lega- ‘me costitutivo rappresentato da un tratto parabolico ed un tratlo costante (Fig. 3a); per sezione parzializzata il o @) caleestruzzo Ge1s2x10° Eay=B.SK10° o. ) aceiaio Fig. 3. Legame costimive di caleolo per calcestruzso e accato, be 4, ee be tu 3 Fig. 4. Diagramma limite di deformacion ecorrispondenti dlagramon di tensione. limite alla deformazione & dato dal valore é4. pari a 3.5 X 105 nel caso di sezione tutta compressa il limite ® invece costituito dal raggiungimento della deforma Zione £,, (pari a 2 10) in un punto situato a 3/7 dell'altezza, misurati dal bordo maggiormente compres so, Per lacciaio il legame costitutivo presenta un tratto Jineare ed un tratto costante (Fig. 3b); quest’ ultimo veniva tradizionalmente interrotto in corrispondenza della deformazione ,, pari a 10 X 10, ma I"Eurocodi- ce 2 consente di non porte limiti alla deformazione dell’acciaio (anche perché il risultato ~ cio’ il dominio limite — rimane sostanzialmente invariato). Uno degli infiniti diagrammi limite € mostrato nella figura 4a. Utilizzando i legami costitutivi dei material, dai valori della deformazione si pud risalire in maniera ‘univoca ai valori delle tensioni in calcestruzzo e accia- io, 7. € 0 ottenendo i diagrammi mostrati nella figura 4b. Note le tensioni, si possono ricavare i valori di N ed M dalla loro definizione stessa 42 ingegneria sismica. Anno XXi - N. 3 - settembre-dicembre 2004 We Jods+ Jodi =n 4N, a) Ma focvdhes foxy dd= MoM, Nelle espressioni si @ evidenziato in maniera distinta i contributo del calcestruzzo e dell’ armatura. Si noti che, nonostante Ja non linearita dei legami costitutivi, il contributo dell’armatura varia con legge lineare con A, se tutta I'armatura viene incrementata proporzional- mente. Determinazione dei punti pia significativi del domi- nio limite Per rappresentare i dominio limite @ essenziale indi- viduare i valori M ed N corrispondenti ad aleuni punti Particolarmente rilevanti. Coerentemente con le appli- ‘cazioni usuali nei pilastri di forma rettangolare, si assu- ‘me che I'armatura sia simmetrica, cio che 4, = AY; si considera positivo uno sforzo normale di compressione, negativo uno di trazione. E immediato determinare lo sforzo normale corrispondente a tr solo contributo delle armature) N 2A he 2 rondente a compressione pura (dato dal contributo del calcestruzzo e delle armature) Nebhafet2Ahe @ Un’altra copia fondamentale & quella fornita dat valore massimo del momento flettente che pud essere sopportato dalla sezione e dal corrispondente valore dello sforzo normale. Si pud ipotizzare ~ a patto di verificare alla fine se lipotesi & corretta - che il mas- simo momento flettente sia raggiunto per un diagram: ma di € analogo a quello mostrato nella figura 4, in cui entrambe le armature sono snervate (quella superiore a ‘compressione, quella inferiore a trazione). La tisultante delle tensioni nel calcestruzzo vale N. = B bx a fay con B=17/21 = 0.810, ed ® posizionata ad una distanza x x dal bordo superiore, con « = 99/238 = 0.416. La ri- sultante delle tensioni nelle armature inferiori ¢ supe- riori vale N, = N= A,f,. Le cortispondenti caratteri- stiche della sollecitazione sono quindi NEN+NI-N, wen (d-rs}em( tcf brahy Sia lo sforzo normale che il momento flettente di- pendono dalla distanza x dell’asse neutro dal bordo ‘compresso. Il momento flettente raggiunge il massimo quando la sua derivata rispetto ad x si annulla. Si ha quindi = Bhafa(5-20x)= (s) ‘Sostituendo il valore di x nelle espressioni di N ed M si ottiene b Teoh ahs ) M = (Bo bI ahy tA (h-20) fu owvero Na Be bhafs 2048 bhaly ) 289 . M = F376 bh ae +A, (h~20) fa = =0I2DH afy +A, (h-2c) fa Si pud, infine, facilmente controllare che per tale posizione dell'asse neutro le armature sono entrambe snervate a condizione che sia 79119 Es es (® beet] h a) ovvero per ¢ $ 0.0873 h se si usa un acciaio FeB4dk e per cS 0.127 h se si usa un acciaio FeB38k. L"ipotesi fatta @ quindi usualmente verificata per un pilastro ret- tangolare orientato in modo da avere inerzia massima, mentre pud non esserlo quando esso @ sollecitato nel piano di inerzia minima. L’errore che si commette in quest’ultimo caso @ comunque molto modesto. Rappresentazione approssimata del dominio limite Manipolando le espressioni (4), e pid precisamente ricavando dalla prima equazione la x in funzione di N € sostituendo nella seconda, si nota che M dipende da N mediante una relazione quadratica M=n(3- apg) +A, h-20 fe 8) © quindi che il dominio M-N @, almeno per un tratto, parabolico. Si noti che in assenza di armatura cid vale finché la sezione & parzializzata, cio’ per oltre 1'80% della curva, La presenza di armatura comporta Ia trasla~ zione della curva di una quantit2 linearmente propor- ‘ingegneria sismica Anno XX1 - N. 3 - settembre-dicembre 2004 43

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