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«GRAAL» (Massimo Scaligero)

Un cenno ‒ in tema di ritorno dal milieu magico verso movimenti teosofici e


post-teosofici ‒ merita l’attività di Massimo Scaligero (Antonio Scabelloni,
1906-1980), che ha riunito intorno a sé generazioni di discepoli che in parte ne
continuano l’opera e ha costituito un punto di riferimento per esoteristi di diverso
orientamento. Superando le critiche che gli avevano rivolto i suoi maestri di
gioventù ‒ Evola e Guénon ‒ Scaligero finì per riconoscere in Rudolf Steiner il
«Maestro dei nuovi tempi» e nella «Scienza dello Spirito» steineriana la sintesi
perfetta fra Oriente e Occidente. Decisiva per la scelta steineriana di Scaligero
era stata l’esperienza dell’incontro con Giovanni Colazza (18771953), che
sarebbe stato uno dei dodici discepoli «esotericamente qualificati» con cui
Steiner avrebbe tentato negli anni 1913-14 un’«opera in senso rituale e
trascendente» dal cui misterioso fallimento era forse nata «come diversa ratio di
un medesimo decorso karmico» la prima guerra mondiale. Giovanni Colazza fu
il più importante fra i collaboratori steineriani della rivista «Ur» di Reghini ed
Evola (e poi ‒ dalla rottura con Reghini nel 1928 ‒ solo di Evola, che ne modificò
il nome in «Krur») e frequentò il salotto di orientamento antroposofico della
baronessa Emmelina De Renzis, prima divulgatrice di Steiner in Italia. Tale
salotto era frequentato, tra gli altri, dal poeta Arturo Onofri (1885-1928), che nel
1924 firmò la prefazione della prima edizione italiana della Scienza occulta di
Steiner. Scaligero non frequentò l’effimero ma importante Gruppo di Ur, animato
da Evola attorno alla rivista negli anni 1927-29; conobbe Evola nel 1930 ma fu
indirizzato da Colazza su posizioni decisamente steineriane. È opportuno
precisare che l’interpretazione del pensiero di Steiner proposta da Scaligero non
è sempre in armonia con le posizioni dell’attuale Società Antroposofica.
Scaligero tuttavia, come Steiner, pure interessandosi abbondantemente di
elementi orientali (in particolare di tantrismo) metteva la figura del Cristo al
centro del suo pensiero. Amico di figure importanti dell’esoterismo cristiano
come Paolo Virio, Scaligero si trova così all’incrocio fra il ritorno ai movimenti
di origine teosofica e un’altra corrente (o esito) della magia moderna che prende
invece la strada di un ritorno verso il cristianesimo. La rivista «Graal» ‒ attorno
a cui si muovono circoli e gruppi di studio ‒ continua le idee di Colazza e
Scaligero.

Tratto da: Il cappello del MAGO di Massimo Introvigne

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