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L’introduzione al Settecento – quadro generale e personalità più importanti

1. Contesto storico:

La guerra di sette anni, tra 1756 e 1763, a cui protagonista è stata Prussia, guidata da Frederico
II, alleato con Russia e Inghilterra, contro Austria e Francia. Alla fine della guerra Prussia diventa
paese di riferimento per l’Europa centrale. L’Inghilterra sostiene Prussia in bataglie per mare,
sostituendo i francesi nei loro possedimenti indiani e nordamericani, fondamentando il suo proprio
destino coloniale e commerciale, ponendo le basi della Rivoluzione industriale. La peninsola
italiana non è stata affettata dalle distruzioni di questa guerra.

Nella seconda metà del Settecento si affermano gli Stati assoluti, si riducono drasticamente i
privilegi del clero e dei nobili e vengono messe in atto alcune riforme dai sovrani più illuminati. I
migliori risultati dell’assolutismo illuminato sono stati nell’Imperio autro-ungarico, sotto il governo
di Maria Teresa e le riforme di Giuseppe II. In questo periodo Francia è stata la patria dei principali
filosofi e pensatori dell’Illuminismo (Descartes, J.J.Rousseau, Voltaire ecc.).

In Italia attuano una politica riformistica Carlo III di Borbone (riduzione dei privilegi
ecclesiastici e baronali), nel Regno di Napoli, e il Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo (riforma
agraria, riforma fiscale), cui si deve, tra l’altro, l’abolizione della penna di morte.

2. L’Illuminismo:

 Il Settecento è stato chiamato anche il “secolo delle lumi”

L’Illuminismo è stato un indirizzo di pensiero caratterizzato dalla fiducia nei lumi della ragione
(una facoltà che puo guidare l’uomo lontano da limiti e pregiudizi imposti su basei non condivisibili
universalmente), la prevalenza della posizione deistica del dibattito religioso, il riconoscimento della
tolleranza (lotta contro ogni forma di pregiudizio e di oscurantismo, tolleranza nei confronti della
diversità di religione), la visione contrattualistica dello Stato in campo politico e la predilezione per
l’empirismo.

Tutti gli illuministi rifiutano l’idea dell’origine esclusivamente divina dell’autorità statale. Si
formano due orientamenti: i deisti, sostenitori da una religione naturale basata su un insiemi di valori
morali deducibili per mezzo della ragione e gli atei, filosofi materialisti che mettono in dubbio
l’esistenza di un’anima separata dalla materia. Le radici del pensiero illuminsto si affondano nel
mecanicismo cartesiano (la fisiologia umana è una macchina) e nell’empirismo lockiano
(riconduceva ogni pensiero a sole percezioni sensoriali).

3. La formazione e circulazione delle idee:

Molti sovrani, entrando in contatto con il pensiero illuministico, promuovono riforme e


sostengono lo sviluppo della cultura, mantenendo rapporti cordiali e personali con i più influenti
intelettuali dell’epoca.

Le principali istituzioni settecentesche sono le Accademie, dove gli studiosi riuniscono e si


dedicano alla stesura colettiva di opere scientifiche e letterarie (per esempio l’Accademia di
Fisiocratici e l’Accademia di Georgofili), alcune università (per esempio, in Lombardia, Università
di Pavia) e i musei (per esempio il Museo di Fisica e di Storia Naturale).

Importante punto di incontro è stato anche il teatro, al centro anche di vivaci discussioni relative
al suo ruolo educativo (Voltaire, D’Alembert) o di diletto (Rousseau).

Luoghi caratteristichi del dibattito illuministico sono anche i salotti parigini, dove si esercita
l’arte della conversazione, i caffè inglesi (anche Carlo Goldoni frequentava questi tipi di caffè in
Italia), i salotti di lettura e le logge massoniche.

La diffusione della cultura è affidata ai libri, anche in piccoli formati, il cui mercato è in
espansione, e alla stampa periodica, che contribuisce a formare un pubblico di lettori non
specializzato.

4. L’Illuminismo in Europa:

La Francia è il paese da cui si irradiano le idee dell’Illuminismo, anche se tali idee non hanno
conseguenze immediate nell’azione dei sovrani.

L’Illuminismo tedesco si caratterizza per l’intreccio con i motivi religiosi del misticismo
pietistico e per la forte impronta speculativa, che culmina nella riflessione di Immanuel Kant.

In Inghilterra, la modernità del sistemo politico e l’assenza di censura rendono meno urgenti
le istanze illuministhce, che invece si manifestano nella periferica Scozia, soprattutto con lo
scetticcismo di David Hume.
Montesquieu, uno dei fondatori della moderna scienza politica, deve la sua fama soprattutto
alle Lettere persiane e allo Spirito delle leggi, in cui formula la teoria della divisione dei poteri
(esecutivo, legislativo e giudiziario), la classificazione delle forme di governo e la “teoria dei climi”.

L’Enciclopedia è l’espressione fondamentale dello spirito illuministico. Diderot e d’Alembert


realizzano, con l’apporto di circa 160 autori, 17 volumi di testo e 11 di tavole, con articoli che
abbracciano l’intero sapere, e tra i quali sussiste una fitta rette di dimandi.

Voltaire è il rappresentante più noto dell’Illuminismo francese, che combate principalmente i


sistemi metafisici religiosi e le Chiese organizzate, a favore di una religione naturale.

Una voce eccentrica dell’Illuminismo è quella di Jean-Jacques Rousseau, la cui tensione etica
lo allontana dall’utilitarismo degli altri filosofi. Rousseau pone in contrasto l’incorrotto stato di
natura con la corruzione imposta dalla civiltà; nel Contratto sociale, Rousseau traccia le linee
guida di una nuova comunità sociale basata sul consenso universale, in cui il sovrano incarna la
volontà generale unanimente condivisa.

La radicalizazzione dell’empirismo lockiano si traduce in Francia nella corrente del sensismo,


che si spinge fino a un rigoroso materialismo, secondo il quale lo spirito è in tutto assimilabile alla
materia.

Sade è l’ultimo e più esterno degli illuministi francesi è sostiene che ogni azione umana è
guidata dal piacere, e invita quindi al suo pieno soddisfacimento al di là dei vincoli morali.

5. L’Illuminismo in Italia:

L’Illuminismo italiano si innesta sullo sperimentalismo galileiano e sulla tradizione storio-


giuridica di area napoletana.

A Napoli, Antonio Genovesi, formatosi sulle idee di Vico, Giannone e Montesquieu, pubblica il
trattato Delle lezioni di commercio o sia di economia civile. Ferdinando Galiani, nel trattato Della
monetta, sottolinea il concetto di pubblica felicità. Gaetano Filangeri è autore di un importante
trattato giuridico, Scienza della legislazione.

In Lombardia prende vita, a partire del 1762, per iniziativa dei fratelli Pietro e Alessandro
Verri, l’Accademia dei Pugni, in cui si discutono le idee illuministiche, con un taglio pragmatico ed
orientato all’utilità sociale. Tra il 1764 e 1766 l’Accademia dispone di un giornale: “Il Caffè”,
Pietro Verri si occupa di argomenti economico-sociali e il suo fratello, Alessandro Verri, si orienta
verso posizioni reazionarie e clericali. Tra i collaboratori del giornale troviamo anche Cesare
Beccaria, autore del Dei deletti e delle penne.

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