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Servizio acqua:

fondamenti
Il servizio acqua

Principali componenti
• Sorgente ed imbocchi
• Impianto di trattamento
• Impianto di immagazzinamento
• Rete di distribuzione
– Elementi di collegamento (tubazioni e canali)
– Elementi di intercettazione (valvole e saracinesche)
• Utenze

Procedura per il dimensionamento dell’impianto idrico


• Individuare le utenze e le caratteristiche (portata di acqua nel tempo,
pressione, purezza, temperatura, ecc.)
• Individuare una sorgente in base a fabbisogno, caratteristiche chimico-fisiche
richieste, disponibilità, costo
• Prevedere gli impianti di trattamento
• Dimensionare serbatoi e reti
Servizio acqua: utenze

• Acqua industriale
– Acqua di lavaggio
• Quantità rilevanti
– Acqua di raffreddamento
• Quantità rilevanti, durezza non elevata
– Acqua di processo
• Deve rispondere a precise caratteristiche chimiche dipendenti dai processi
(alimentari, chimici, tessili, produzione della carta…)
– Acqua per caldaie
• Deve essere priva di minerali

• Acqua potabile
• Precise caratteristiche chimiche

• Acqua antincendio
Servizio acqua: utenze
e consumi tipici orientativi

• Fabbisogni
– Fabbisogno alimentare, lavabi, cucine… 50 litri/g pro capite
– Sanitari, WC (non a flusso continuo) 80 litri/g pro capite
– …

• Portate
– Docce 0,1 litri/sec
– Lavandini 0,07÷0,1 litri/sec
– Fontanelle 0,025 litri/sec
– WC a cassetta 0,05 litri/sec
– Orinatoi 0,1÷0,2 litri/sec
Servizio acqua: sorgenti

• Acquedotti pubblici
– Fonte più costosa ma più certa
– E’ utilizzata quasi sempre per l’acqua potabile
• Acque superficiali
– Molte impurezze in sospensione, torbide o colorate, inquinate
– Temperatura dipendente dalla stagione
• Acque sotterranee
– Quantità d’acqua piuttosto costante e sicura, ma molta CO2
– Temperatura costante, dipendente dalla profondità
– Contenuto di minerali generalmente alto
– Per uso potabile anche senza trattamenti, per uso industriale generalmente
richiede trattamento
• Acque meteoriche
– Fonte utilizzata molto raramente (dove non sono disponibili alternative)
– Quantità disponibile generalmente limitata e fortemente aleatoria
– Elevato contenuto di gas disciolti
Servizio acqua: imbocchi

• Comprendono una o più aperture e filtri


• Possono essere esposti o sommersi
• Devono tenere conto di: profondità, correnti, piene, navigazioni,
inquinamento, materiali galleggianti, vento, moto ondoso, velocità di entrata
dell’acqua
• Devono impedire l’accesso d’aria
– imbocco 3·X volte sotto il pelo dell’acqua, con X diametro del tubo
– eventualmente supporti mobili in caso di elevata variazione del livello, oppure più
imbocchi a diverse profondità
• Devono impedire l’accesso di materiali galleggianti ed ai pesci
– griglia a barre preferibile rispetto a quella a rete, event. elettrificate
– nei fiumi, qualche metro dal fondo per evitare l’ingresso di fango
Consumi per unità di prodotto
per alcune industrie
Approvv. da acquedotto

• Il costo dell’acqua è generalmente variabile nell’arco


della giornata e del periodo
(viene sfavorito un approvvigionamento irregolare)
Approvv. da acque superficiali

• Da mare
– una o più condotte ad opportuna distanza dalla riva ed una stazione di pompaggio
sulla terraferma
– L’acqua viene convogliata in una vasca da accumulo dalla quale le pompe la
prelevano e la inviano alle utenze o all’impianto di dissalazione. In entrambi i casi
l’acqua viene clorata
Approvv. da acque superficiali

• Da lago
– Il prelievo deve avvenire ad una distanza dal fondo sufficiente a limitare il
contenuto di vegetazione o torbidità e ad una distanza dalla superficie tale da
limitare le escursioni termiche ed il contenuto di microorganismi ed evitare correnti
dovute al vento
Approvv. da acque superficiali

• Da acque dolci (fiumi e canali)


– Se il livello dell’acqua in corrispondenza delle derivazioni rimane all’incirca costante nel tempo
il prelievo dell’acqua avviene mediante canale di derivazione e paratoia di regolazione della
portata
– Se il livello subisce variazioni notevoli si realizza anche una diga (a valle della derivazione)
avente lo scopo di assicurare una certa costanza del livello in corrispondenza del punto di
presa
Approvv. da acque superficiali

• Da acque dolci (fiumi e canali)


– Per piccole quantità da approvvigionare è possibile ricorrere ad imbocchi, adeguatamente
posizionati (che sia sempre sotto il livello ma non troppo vicino al fondo)
– L’imbocco rappresentato, posto su supporto mobile, è adatto per fiumi con con alte differenze
di livello
Approvv. da acque sotterranee

• H = altezza della falda o livello


piezometrico statico
• Q = portata volumetrica (m3/s) di
acqua estratta dal pozzo
• h = altezza della falda
conseguentemente al prelievo della
portata o livello dinamico
• s = abbassamento dinamico
• r = raggio del pozzo
• R= raggio di azione del pozzo

• Da falde freatiche (acque sotterranee a pelo libero)


– La captazione avviene per pompaggio
– A seguito del prelievo dell’acqua si verifica un abbassamento del pelo libero all’interno della
falda, dipendente dalla portata Q, per un’area di raggio R
– Tale fenomeno influenza la prevalenza richiesta alla pompa di prelievo e la portata massima
prelevabile
Approvv. da acque sotterranee

• H = altezza della falda o livello


piezometrico statico
• Q = portata volumetrica (m3/s) di
acqua estratta dal pozzo
• h = altezza della falda
conseguentemente al prelievo della
portata o livello dinamico
• s = abbassamento dinamico
• r = raggio del pozzo
• R= raggio di azione del pozzo
• m = spessore della falda

• Da falde artesiane (acque sotterranee in pressione)


– L’acqua nella falda può avere una pressione tale da non richiedere alcun pompaggio per il suo
prelievo
– Nella maggior parte dei casi ciò non avviene ed è quindi necessario predisporre un sistema di
pompaggio analogo a quello per la captazione da falde freatiche (in questo caso la pressione
dell’acqua all’interno della falda ne agevola il prelievo)
Qualità dell’acqua in natura
• Materiale sospeso
– Materiali viventi (odore e colore), batteri (corrosione e ostruzioni), materiali
inorganici (torbidità)…
• Impurità disciolte
– Sali di calcio e magnesio (alcalinità, durezza, corrosione), Sali di sodio (sapore,
alcalinità, schiume nelle caldaie), Sali di ferro (acidità e corrosione), composti
azotati, gas (azoto-inerte, ossigeno-corrosivo- anidride carbonica-desiderabile in
limitate concentrazioni,…)

• Esempio:
Minerali desiderabili
ed indesiderabili
Esempio: contaminanti
acque potabili
Trattamenti tipici
delle acque primarie
• Eliminazione anidride carbonica
• Eliminazione ossigeno
• Aereazione
• Deferrizzazione
• Demanganizzazione
• Addolcimento, decarbonizzazione, demineralizzazione
• Trattamento acqua per usi potabili
• Dissalazione delle acque di mare

• Acqua troppo dura ® addolcimento con calce (0,1÷0,4 kg/m3)


• Acqua troppo alcalina ® aggiunta acido solforico
• Acqua con alghe ® aggiunta cloro (3÷7 g/m3)

Nel valutare il trattamento, oltre al costo (es. demineralizzazione 3 €cent/m3)


occorre considerare anche le portate massime di acqua trattata (es. 30m3/h)
Servizio acqua:
pompe e serbatoi
Pompe

• Sono utilizzate per il sollevamento, il trasferimento e


l’alimentazione delle acque alle utenze o ai serbatoi di
accumulo

• Sono caratterizzate da:


– Portata Q (m3/s)
– Prevalenza fornita H (bar, mH20)
– Potenza assorbita P (kW) = g×Q×H/(102×h) (g peso specifico)

– Velocità n (giri/min)
– NPSH (Net Positive Suction Head)
– Rendimento h
Nota bene: potenza assorbita
da pompa e compressore

Q = portata d’acqua in m3/s


Potenza pompe idrauliche H = dislivello di altezza in metri di H2O
g = peso specifico in kgf/m3
g × Q × H g '× Q × H g' = peso specifico in N/m3
P( kW ) = = h = rendimento
102 × h 1000 × h
Deriva da: lavoro come altezza piezometrica
é J ù é N ×mù é N ù ém ù
3
é kW ù
ê 1000 ú = [W ] = ê s ú = ê s ú = ê m 3 ú × ê s ú × [m ] Potenza = m! × Lspec = (r × Q ) × (g × H )
ë û ë û ë û ë û ë û

Q = portata d’aria in m3/s


Potenza compressore a lobi (aria) H = pressione in kgf/m2
H ’= pressione in N/m2
Q×H Q × H'
P( kW ) = = lv = coefficiente di riempimento
102 × lv × h 1000 × lv × h h = rendimento elettromeccanico

NB: valida per bassi rapporti di compressione


é J ù é N ×mù ém ù é N ù
3
é kW ù
ê 1000 ú = [W ] = ê s ú = ê s ú = ê s ú × ê m 2 ú ×
ovvero nell’ipotesi di r costante
ë û ë û ë û ë û ë û
Deriva da: lavoro di compressione
(
Potenza = m! × Lspec @ (r × Q ) × Dp × v spec )
Tipologie di pompe

• Pompe centrifughe
– Le più diffuse, per ogni valore di portata e prevalenza
– La potenza assorbita aumenta lentamente con la portata
• Pompe elicoidali
– Basse prevalenze ed elevate portate
– La potenza assorbita aumenta notevolmente al diminuire della
portata
• Pompe elicocentrifughe
– Range intermedi rispetto alle due tipologie precedenti
• Pompe volumetriche
– Piccole portate ed elevate prevalenze
– Prevalenza praticamente indipendente dalla portata
Pompe centrifughe

Sono generalmente elettropompe di tipo:


– Asse orizzontale
– Asse verticale
– A tipo sommerso

Al variare della
portata erogata
variano:
– Prevalenza (H)
– Potenza assorbita (P)
– Rendimento (h)
(CURVA CARATTERISTICA)
Scelta di un’elettropompa

• La prevalenza fornita dalla pompa diminuisce all’aumentare della


portata
– CARATTERISTICA DELLA POMPA
• La prevalenza richiesta dall’impianto aumenta all’aumentare della
portata per effetto delle perdite di carico
– CARATTERISTICA DELL’IMPIANTO

CARATTERISTICA
DEL CIRCUITO
H

CARATTERISTICA
DELLA POMPA

RENDIMENTO

Q
Campo d’impiego dei vari tipi di pompe, loro numero di giri
caratteristico nc e potenze richieste W, in funzione della
portata Q e della prevalenza H.
Tipologie di pompe
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – Facoltà di Ingegneria –
Serbatoi

• La loro funzione è:
– Costituire un polmone di acqua tra sorgente ed impianto al fine di
disporre di una riserva idrica quando la sorgente non è in grado di
erogare la quantità di acqua richiesta
– Riserva di sicurezza

• Possono essere di tipo diverso


– Serbatoi piezometrici
– Vasche
– Autoclavi
Serbatoi Piezometrici

• Alimentano a gravità la rete, stabilizzandone la pressione e


costituiscono un deposito di emergenza per la rete antincendio e per
quelle utenze che non possono essere private di acqua – massima
affidabilità.
• Volumi e altezze limitate (tra 20m ed i 60m)
Dimensionamento altezza
serbatoio piezometrico

S
SERBATOIO

HS
RETE DISTRIBUZIONE
POMPA

P D
L S1 CR

• Altezza minima del serbatoio (prevalenza)


– Dovrà esser tale da assicurare la prevalenza richiesta dalle utenze
(utenza critica Hcr) nonostante le perdite di carico per la distribuzione
(dovute anche al tratto verticale)

H S = H CR + DhS -CR = H CR + DhS -1 + Dh1-CR


Dimensionamento volume del serbatoio
piezometrico

Portata totale Il serbatoio funge da compenso:


richiesta dalle • fornendo acqua quando Qusc>Qent;
utenze Qusc
• accumulando acqua quando
Qusc<Qent;
La funzione di riempimento R(t)
rappresenta, a meno di una
costante di integrazione R(0), la
quantità di acqua presente
Portata media
erogata dal
all’interno del serbatoio al tempo
alimentatore Qent t:

Funzione di
riempimento R(t)
t
R(t ) = ò (Qent - Qusc (t ) )dt
0
Il volume minimo del serbatoio
è pari a:
VS = Rmax - Rmin
Vasche

• Possono essere interrate o


meno
• Fungono da serbatoio
polmone ma, a differenza
del serbatoio piezometrico,
non sono in grado di
alimentare le utenze per
gravità, quindi necessitano
di adeguati sistemi di
pompaggio
• Il dimensionamento del
volume minimo viene
effettuato in maniera del
tutto analoga al caso dei
serbatoio piezometrici
Servizio acqua industriale:
esempio di dimensionamento
dell’impianto di
approvvigionamento
Dimensionamento dell’impianto
di approvvigionamento

Il contesto
Si consideri ad esempio un impianto siderurgico per la produzione di laminati: la
capacità produttiva, in termini di materia prima lavorata, è di 200’000 tonnellate
di acciaio all’anno. L’impianto lavora a ciclo continuo, 7/24 senza soste.

Per il tipo di impianto in oggetto si deve considerare un consumo globale di


acqua di processo pari a 110 mc per tonnellata di acciaio.

Dalla procedura di calcolo delle perdite di carico nella rete di distribuzione, si è


già provveduto a stabilire l’altezza del serbatoio piezometrico, pari a 50 metri.
L’approvvigionamento:
aspetti generali
Se il prelievo di acqua avverrà dal mare, per l’approvvigionamento occorrerà
prevedere una condotta e una stazione di pompaggio.

La condotta potrà essere costituita da una tubazione in acciaio rivestito (ad es.
conglomerato cementizio), mentre la stazione di pompaggio potrà funzionare con
un’elettropompa (ad es. centrifuga ad asse orizzontale).

Prima di giungere alla fase di accumulo, l’acqua dovrà passare attraverso una
serie di griglie, quindi dovrà essere clorata (per evitare la crescita di alghe e
microrganismi indesiderati) ed eventualmente subire anche un trattamento di
dissalazione.
L’approvvigionamento:
scelta della pompa - portata

La scelta della pompa che debba sollevare un’assegnata portata Q non è


univoca se a priori non sono assegnati anche il tipo e il diametro delle condotte;
infatti a un diametro più piccolo corrispondono perdite di carico maggiori e quindi
prevalenza più grande, ma, entro limiti ragionevoli, si può sempre trovare la
pompa in grado di fornire la prevalenza necessaria.

I dati necessari per scegliere una pompa commerciale sono quindi:


portata (in mc/s), prevalenza (in m di colonna d’acqua), potenza (in
kW), rendimento e NPSH richiesto (l’altezza di aspirazione netta
positiva).
La portata minima della pompa, pari alla portata media richiesta
dall’impianto, può essere calcolata direttamente, e risulta pari a:

200000 × 110
Q= = 2511 mc / h = 0.7 mc / s
365 × 24 × 3600
L’approvvigionamento:
scelta della pompa - prevalenza

Per la prevalenza si può usare:

H = H U + H geod + L × H D + åH K

Hgeod = prevalenza geodetica


HD = perdite di carico distribuite,
per unità di lunghezza
SHK = somma delle perdite di carico
Hgeod H=Hgeod+L·HD (+S HK)
concentrate, nel circuito
HU = pressione richiesta all’uscita
dal circuito
Ai soli fini esemplificativi, si
consideri per questo esempio
SHK +L·HD= 3 mH2O

In questo caso, considerato che la pompa andrà ad alimentare un


serbatoio piezometrico a 50m di altezza, basterà considerare le
perdite di carico fino al serbatoio e non fino all’utenza, oltre a:
Hgeod + HU = 50m
L’approvvigionamento:
scelta della pompa - NPSH

Il Net Positive Suction Head (NPSH) dalla pompa deve essere inferiore di
almeno 1 mH20 al valore disponibile nel circuito, per evitare il fenomeno
della cavitazione:

NPSH disp = H 0 - H T - H G - åH
H0 = rapporto tra pressione atmosferica e peso specifico del liquido pompato
(ovvero 10 mH20 a livello del mare)
HT = tensione di vapore del liquido alla temperatura di funzionamento
(un valore ragionevole potrà essere 2 mH20)
HG = dislivello geodetico tra il pelo libero del liquido e l’asse della pompa
(dipende dalla posizione della pompa; ipotizziamo a fini esemplificativi 1 mH20)
SH = perdite di carico localizzate nella condotta aspirante (ipotizziamo 2 mH20)

La scelta della pompa cadrà, tra tutte quelle disponibili, su quella che
garantirà, dati Q ed H, il rendimento massimo richiedendo una NPSH
inferiore a 5-1=4 mH2O
L’approvvigionamento:
scelta della pompa - potenza

Supponendo di trovare una pompa con rendimento pari al 75%, la


potenza assorbita dal motore della pompa sarà quindi pari a:

g × Q × H 1 × 0,7 × 53
P= = = 0,48 KW
102 × h 102 × 0,75

L’accumulo: in questo caso il serbatoio non ha una vera e propria


funzione di accumulo in quanto, lavorando l’impianto a ciclo continuo, le
richieste delle utenze sono supposte costanti. La rete viene comunque
dimensionata in “sicurezza”, prevedendo una vasca di accumulo per
fronteggiare 1 h di produzione; quindi il volume minimo del serbatoio
deve essere pari a 2511 mc. A questo volume potrà essere poi aggiunto
un quantitativo necessario per la riserva antincendio.
Servizio acqua:
autoclavi
Autoclavi

• Possono essere di tipo


diverso:
– Non precompressa
– Precompressa
(come in figura)

• Sono generalmente
caratterizzate da:
– Piccola capacità
(0,5-2,5 m3)
– Prevalenza totale
di 30-60m;
– Portata di 5-50 m3/h

• Sono generalmente utilizzate per impianti di acqua potabile in industrie di


piccole-medie dimensioni
Principio di funzionamento autoclave
non precompressa

• p0 è pari alla pressione


atmosferica (1 bar);
• p1 pressione assoluta
minima di esercizio
• p2 pressione assoluta
massima di esercizio

• L’autoclave inizialmente vuota è caratterizzata da un volume disponibile V0 è una pressione p0 pari


a quella atmosferica (fig.1)
• Pompando acqua all’interno (a regime costante) dell’autoclave si raggiunge una pressione p1 in
corrispondenza di un livello q di acqua (fig.2);
• La pompa di alimentazione “stacca” quando viene raggiunto il livello q+Q in corrispondenza di un
volume residuo V2 ed una corrispondente pressione p2 per l’aria contenuta all’interno dell’autoclave
(fig.3);
• L’autoclave è quindi in grado di erogare acqua alla portata richiesta con una pressione oscillante tra
p2 e p1 in funzione del livello dell’acqua al suo interno;
• La pompa di alimentazione “attacca”, riavviando il ciclo, quando il livello dell’acqua scende fino a
ridurre la pressione al valore p1;
Principio di funzionamento autoclave
precompressa

• p1 pressione assoluta
minima di esercizio
= pressione di
precompressione
• p2 pressione assoluta
massima di esercizio

• L’autoclave inizialmente vuota è caratterizzata da un volume disponibile V0 è una


pressione di precompressione p1 pari alla pressione minima di esercizio (fig.1)
• L’acqua viene pompata (a regime costante) all’interno dell’autoclave fino a raggiungere
la pressione massima di esercizio p2, corrispondente ad un livello Q di acqua (fig.2) ed
un volume residuo V2;
• L’autoclave è quindi in grado di erogare acqua alla portata richiesta con una pressione
oscillante tra p2 e p1 in funzione del livello dell’acqua al suo interno;
• La pompa di alimentazione “attacca”, riavviando il ciclo, quando il livello dell’acqua
scende fino a ridurre la pressione al valore p1;
Dimensionamento prevalenza autoclave

POMPA AUTOCLAVE RETE DISTRIBUZIONE

A
P D
LS1 CR

• Pressioni di esercizio
– La pressione minima di esercizio p1 dovrà esser tale da assicurare la prevalenza
richiesta dalle utenze (utenza critica Hcr) nonostante le perdite di carico per la
distribuzione (questa volta non è presente il tratto verticale):

H S = H CR + DhS -CR = H CR + DhS -1 + Dh1-CR


– La pressione massima di esercizio p2 resta determinata a partire dalla
pressione minima una volta fissata l’escursione massima consentita Dp:

p2 = p1 + Dp
Dimensionamento volume autoclave

• Il volume dell’autoclave è legato a Q dalla relazione*:


Q p1 × p2 p2
AUTOCLAVE NON V0 = × AUTOCLAVE V0 = Q ×
PRECOMPRESSA p0 p2 - p1 PRECOMPRESSA p2 - p1
– Q è la quantità d’acqua pari alla differenza tra il volume
massimo di acqua all’interno dell’autoclave (V2), che fa staccare
la pompa, e il volume minimo di acqua all’interno dell’autoclave
(V1), che fa attaccare la pompa
– Q è legato, attraverso la dinamica di riempimento e
svuotamento dell’autoclave, al numero di scatti orario Z dalla
relazione**: Q pompa
Q=
4 × Z MAX
• Imponendo un valore massimo del numero di scatti orario
(generalmente 20 scatti l’ora) resta determinato Q e quindi, note p1
e p2, il volume dell’autoclave
(*) e (**) Vedi dimostrazioni di seguito
(*) Calcolo volume V0

• AUTOCLAVE NON PRECOMPRESSA


p2 p æp ö p
p1V1 = p2V2 allora V1 = × V2 = 2 × (V1 - Q ) da cui V1 × çç 2 - 1÷÷ = Q × 2
p1 p1 è p1 ø p1
Q × p2
e quindi si ha : V1 = e tenendo conto che p0V0 = p1V1
p2 - p1
p1 Q p1 × p2
si ottiene V0 = V1 × = ×
p0 p0 p2 - p1

• AUTOCLAVE PRECOMPRESSA

p1V0 = p2V2 = p2 × (V0 - Q ) allora V0 × ( p2 - p1 ) = p2 × Q


Q × p2
e quindi si ha : V0 =
p2 - p1
(**) Relazione tra Q e numero di scatti

Ponendo:
• Q è la quantità d’acqua utile in autoclave
• QP=QMAX: portata massima richiesta dalle utenze (la pompa di
adduzione all’autoclave deve essere in grado di soddisfare la
richiesta delle utenze)
• QU=Qm: portata media richiesta dalle utenze
la pompa di adduzione avrà mediamente il seguente comportamento:

Assumendo per semplicità costante la


QMAX portata d’acqua richiesta nel singolo
intervallo di tempo, si ha:

Q Q
T1 = T2 =
QP - QU QU
t 1 1 1
Z= = =
T1 T2
T T1 + T2 Q Q
+
T QP - QUSC QUSC
(**) Relazione tra Q e numero di scatti

• Il numero di attacchi della pompa di adduzione dipende dalla


portata in uscita dall’autoclave QUSC che varia da istante a
istante
• Il numero di attacchi massimo per la pompa di adduzione
all’autoclave ZMAX può quindi essere imposto attraverso la
relazione:
æ ö
ç ÷
1
Z MAX = maxç ÷
QUSC ç Q Q ÷
ç Q -Q + ÷
è P USC QUSC ø

æ ö
ç ÷
d ç 1 ÷=0 Q Q
QUSC = P Z MAX = P
dQUSC ç Q
+
Q ÷ 2 4×Q
ç Q -Q Q ÷
è P USC USC ø
Servizio acqua:
rete di distribuzione
Dimensionamento Reti Idrauliche

La rete di distribuzione dell’acqua è realizzata sempre in condotta, le


cui tubazioni possono essere di vario tipo. Solitamente:

Acciaio trafilato laminato tipo Mannesmann: è possibile avere tubi privi di saldature.
Nel caso di tubazioni di grosso diametro, si impiegano tubi di acciaio trafilati e saldati.

Cemento Amianto (ETERNIT): presentano un’estrema maneggevolezza e resistenza


alle incrostazioni ed al calore, risultano però particolarmente fragili. Usati da 6” a 16”.

Cemento armato: impiegati ogni qualvolta si ha bisogno di tubazioni di elevato


diametro. Elevata resistenza alla corrosione e alle incrostazioni. Possibilità di
danneggiamento da parte di scariche elettriche di origine atmosferica.

Materiale plastico: polietilene (PE) e cloruro di polivinile (PVC); impiegate per piccole
portate e piccoli calibri, presentano leggerezza e resistenza alla corrosione.

Bisogna tenere in considerazione le condizioni climatiche: fino a -15 C si


interrano le tubazioni fino ad 1 m di profondità. Se le temperature scendono
è possibile interrare le tubazioni ulteriormente, rivestendole di isolante e
tenendo l’acqua sempre in circolazione.
Dimensionamento reti idrauliche:
velocità dell’acqua

I valori normali della velocità dell’acqua nelle tubazioni variano tra:

v = 0,3 ÷ 4 m s
In genere si tarano dei valori di velocità compresi tra:

v = 1÷ 2m s
Stimato il valore di v e nota la portata Q, si può determinare il diametro d:

p ×d2
Q = v×S = v×
4
Nota la portata Q, la lunghezza L e il diametro d si determinano le perdite
di carico H distribuite e concentrate
H in mH20

Formula di Darcy per le Q2 × L Q in m3/s

perdite di carico distribuite H =b× 5 L in metri


d d
b
in
in
metri
s2/m
Reti idrauliche:
velocità massima e minima

Il limite minimo accettabile per la velocità viene determinato


principalmente dalla esigenza di evitare la sedimentazione di eventuali
sostanze trasportate.
Tale problema per i normali contenuti di scarichi civili insorge per
finchè la velocità non supera 0,5-0,6 m/s; tuttavia per acque di
fognatura mista, in cui possono essere presenti sabbie fini con elevato
peso specifico, la velocità di trasporto minima è da considerarsi pari a
1 m/s.
Il limite massimo accettabile per la velocità viene invece determinato
in considerazione della necessità di prevenire sia l’usura delle pareti
interne delle condotte, vibrazioni, eccessive sollecitazioni da colpo
d’ariete.
La pressione d’acqua nella rete varia invece a seconda delle necessità
dell’utenza; generalmente 2÷6 kg/cm2 e mai oltre 10 kg/cm2 (bar).
Reti idrauliche:
colpo d’ariete

Indicativamente tale limite massimo può essere assunto pari a 2 m/s


per condotte d’impianti con funzionamento continuo e pari a 2.5 m/s
per condotte d’impianti con funzionamento occasionale.
Solo per le condotte forzate degli impianti idroelettrici tale limite
massimo è superato, con velocità dell’ordine di 3 5 m/s, in base alle
indicazioni che fornisce il criterio economico. In questo tipo d’impianti,
infatti, il costo molto elevato delle condotte, dovuto ai grandi spessori
necessari per sopportare le elevatissime pressioni d’esercizio, conduce
a dimostrare la convenienza di diametri ridotti e quindi di velocità
elevate.
Ai conseguenti maggiori valori delle perturbazioni di colpo d’ariete si
provvede con adatte scelte di mezzi attenuatori (pozzi piezometrici,
scarico sincrono per turbine di tipo Francis, tegolo deviatore per
turbine di tipo Pelton, ecc.)
Procedura di dimensionamento
reti idrauliche

Dimensionamento reti a pettine (1/3)

1) Analisi dei requisiti della domanda


- disposizione delle utenze i
- topografia della rete (Lij) e tipologia dei tubi (bij)
- Individuazione delle portate medie Qi e prevalenze Hi richieste dalle utenze
2) Calcolo delle portate in ciascun tratto di rete
Qij = å Qk
k³ j

3) Dimensionamento dei diametri sulla base delle velocità


- Fissata una velocità media v=1,5m/s per tutti i tratti si ha che il diametro
teorico di ciascun tratto risulta pari a:
4 Qij
d ij(t ) =
p v
valore che occorre approssimare al diametro commerciale più vicino dij

4) Calcolo delle perdite di carico distribuite (Darcy)


Qij2 Lij
Dhij = b ij Per questo calcolo sarebbe opportuno utilizzare le portate massime…
d ij5
Procedura di dimensionamento
Reti Idrauliche

Dimensionamento reti a pettine (2/3)

5) Individuazione utenza critica


- Identificato con l’indice 1 il nodo di ingresso alla maglia, un’utenza si definisce
critica se
Dh1-CR + H CR = Maxi {Dh1-i + H i }
6) Calcolo della prevalenza fornita dalla sorgente
- Identificato con l’indice S la sorgente dell’acqua industriale (pompa di
alimentazione, autoclave o serbatoio piezometrico) nel caso che la sua
prevalenza Hs non sia nota a priori, si calcola in maniera tale che possa
soddisfare i fabbisogni della rete ed in particolare dell’utenza critica:

H S = H CR + Dh1-CR + DhS -1
mediante tale formula, per pompa o autoclave Hs è calcolabile
immediatamente (stessa quota dalla rete, a distanza nota Ls-1 dalla rete)
mentre per serbatoio piezometrico occorre considerare che Dhs-1 dipende da Hs
stesso, cioè:
× HS æ 2
ö
( )
2
QTOT QTOT
H S = H CR + Dh1-CR + Dh ( oriz )
+ b S1 H S = H CR + Dh1-CR + Dh ( oriz )
ç1 - b S 1 5 ÷
S -1 S -1 ç d S1 ÷
d S51 è ø
Procedura di dimensionamento
Reti Idrauliche

Dimensionamento reti a pettine (2/3)

7) Verifica dell’utenza critica


- Nel caso in cui la prevalenza della sorgente Hs fosse definita a priori è
sufficiente verificare se

DhS -CR £ H S - H CR
( norma di buona pratica: DhS -CR £ 0,1 × H CR )

8) Per esito negativo della verifica


Si procede aumentando i diametri dei tubi del percorso tra S e l’utenza critica che
presentino perdite di carico maggiori (verificando di non scendere mai sotto il limite
di v = 0,3 m/s, e scegliendo sempre diametri commerciali) fino ad imporre le
condizioni al punto 7. Nel caso non si riuscisse ad ottenere la soddisfazione delle
condizioni 7 anche riducendo tutte le velocità dei tratti del percorso critico a 0,3
m/s, si può andare sotto tale limite adottando opportuni accorgimenti tecnici sulla
rete.

9) Per esito positiva della verifica


il dimensionamento è completato !
Esempio dimensionamento
reti idrauliche

Dimensionamento reti a pettine

1 (Q1, p1)
Utenza 1 Utenza 2

v = 1,5 m s
0
q (m3/h) 8 10

P (bar) 3 3

2 (Q2, p2)

Tratto b (s2/m) L (m) qij dij dij comm (mm) v Dhij (m)
(m3/h) (m) (m/s)
S-0 0,02 20 18 0,065 70 1,3 5,95

0-1 0,02 10 8 0,043 45 1,4 5,35

0-2 0,02 10 10 0,049 50 1,42 4,94


Aspetti economici nella
gestione di un impianto idraulico

Tra i vari fattori che influenzano i costi di gestione di un impianto


idraulico, la lunghezza delle tubazioni è, generalmente, un dato del
problema difficilmente modificabile, mentre con un’attenta valutazione si
può, in certi casi, minimizzare il numero delle curve sia nel piano
orizzontale che in quello verticale; uno sguardo al corretto
dimensionamento idraulico della condotta può essere utile anche se
spesso le scelte del profilo sono dettate più da situazioni topografiche e
da esigenze di carpenteria che da considerazioni di carattere idraulico.

Il diametro del tubo è il fattore più importante, in quanto le perdite di


carico risultano in genere circa inversamente proporzionali alla quinta
potenza del diametro e quindi una piccola variazione del diametro può
indurre notevoli variazioni nel costo di esercizio.
Aspetti economici
della scelta del diametro

Il costo d’impianto (Ci), comprendente le tubazioni e la pompa, è


crescente col nel diametro delle tubazioni ed è rappresentato dalla
somma di tre termini:
- l’ammortamento del capitale impiegato per la costruzione;
- l’interesse da sostenere per il capitale impiegato, se oneroso;
- il costo della manutenzione;
Annualmente, il costo di impianto viene tenuto in conto attraverso una
percentuale (r) tale che il prodotto Ci·r contempli tutti i predetti termini.

Viceversa più il diametro della tubazione è piccolo, più elevate sono le


perdite di carico e quindi gli oneri economici annui di gestione per il
maggiore assorbimento di energia (Ce). Quest’ultimo risulta dal
prodotto della potenza assorbita dalla pompa, dal costo dell’energia e
dal tempo totale di funzionamento annuo.
109 Aspetti economico-tecnici:
diametro di massimo tornaconto

De = diametro di massimo tornaconto


Aspetti economico-tecnici:
diametri e velocità

Si dimostra che in generale, fissato il periodo di funzionamento


dell’impianto, la velocità corrispondente al diametro di massimo
tornaconto, detta velocità di massimo tornaconto, è praticamente
indipendente dalla portata dell’impianto e dai costi dei materiali e
dell’energia e perciò può essere considerata una invariante cui è comodo
riferirsi per un dimensionamento di massima delle condotte.

Per impianti funzionanti con continuità durante tutto l’anno la velocità di


massimo tornaconto assume generalmente valori intorno a 1 m/s,
potendo oscillare tra 0.5 e 2.5 m/s.

Una ultima importante considerazione che influenza la scelta dei diametri


della rete è relativa alle economie di scala che potrebbero ottenersi
utilizzando pochi diametri diversi nelle tubazioni, ciò che rimette in
discussione la procedura di dimensionamento della rete idrica…

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