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Indice
Il quadro delle scienze
Il concetto di metafisica
I significati dell'essere e la sostanza
• La categoria e la sostanza
• Il principio di non-contraddizione e la sostanza
La sostanza
Le quattro cause
La critica alle idee platoniche
La dottrina del divenire
• Potenza e atto
• La materia prima
La concezione aristotelica di Dio
• La dimostrazione dell'esistenza di Dio
• Gli attributi di Dio
• Monoteismo e politeismo in Aristotele
L'essere si presenta in una molteplicità inesauribile di modalità, poiché presenta una molteplicità
di aspetti e di significati. Aristotele ci mostra l'essere come:
• accidente
• categorie
• vero
• atto e potenza
Per categorie intende quelle determinazioni generalissime che ogni essere ha e non può fare a
meno di avere, ossia: la sostanza, la qualità, la quantità, l'agire, il subire, la relazione, il dove, il
quando e accanto a queste ne aggiunte talvolta altre, l'avere e il giacere.
Le categorie sono dal punto di vista ontologico i generi supremi dell'essere, mentre dal punto di
vista logico sono i predicati dell'essere. Tra tutte le categorie la più importante è la sostanza,
poiché tutte le altre la presuppongono: è dunque il centro di riferimento delle categorie e
dell'essere.
L'assioma (ossia quel principio che definisce l'oggetto di una scienza) della metafisica è il principio
di non-contraddizione.
• E' impossibile che la stessa cosa insieme inerisca e non inerisca alla medesima cosa e secondo il
medesimo rispetto. (Metafisica, IV,3)
Impossibilità logica di affermare e di negare uno stesso predicato intorno a uno stesso soggetto.
• E' impossibile che la stessa cosa sia e insieme non sia. (Metafisica, IV, 4)
Impossibilità ontologica che un determinato essere sia e non sia quello che è.
Ogni essere ha dunque una natura determinata, che è necessaria. La sostanza è la natura
necessaria di un essere qualsiasi; è dunque l'equivalente ontologico del principio logico di non-
contraddizione.
La sostanza
La sostanza è l'individuo concreto che funge da soggetto reale di proprietà e da soggetto logico di
predicati. Per sottolineare la sua concretezza, Aristotele lo chiama tòde ti (questo qui).
La sostanza è costituita da un'unione indissolubile, detta sinolo, di forma e materia.
Per forma il filosofo intende la natura propria di una cosa, ciò che la rende ciò che è. È l'essenza
della sostanza e ha il compito di strutturare la materia.
Per materia intende invece il soggetto di cui una cosa è fatta.
La sostanza è sia il sinolo concreto di forma e materia, sia la forma che fa si che il sinolo sia
quello che è; è allo stesso tempo l'essere della sostanza (il sinolo) e l'essenza dell'essere(la
forma).
La sostanza ha come proprietà anche l'accidente: ossia quelle qualità casuali e fortuite che non
alterano la natura della cosa.
Le quattro cause
La conoscenza e la scienza consistono nel rendersi conto della causa delle cose. Aristotele
formula quattro tipi di cause:
• causa materiale è la materia, ossia ciò di cui è fatta la cosa
• causa formale è la forma, ossia l'essenza necessaria di una cosa
• causa efficiente è ciò che da inizio alla quiete o al mutamento
• causa finale è lo scopo al quale una cosa tende
Sono tutte specificazioni o articolazioni della sostanza, che è la vera causa dell'essere.
Inoltre, la causa formale, efficiente e finale nei processi naturali sono una cosa sola; mentre nei
processi artificiali possono essere ben distinte tra loro.
Il divenire è un dato di fatto dal tempo di Eraclito (panta rei, tutto scorre); il problema era invece
dato dalle modalità del divenire, poiché è impossibile e impensabile che dall'essere si generi il
nulla e che dal nulla si generi l'essere. Per questo Aristotele formula la sua dottrina del divenire
che si basa sul fatto che il divenire è il passaggio da un certo tipo di essere ad un altro certo
tipo di essere. Per fare ciò ha bisogno di due concetti:
• Potenza ossia la possibilità da parte della materia di assumere una determinata formazioni
• Atto ossia la realizzazione di tale possibilità
Il bambino ad esempio è un uomo in potenza, come l'uomo è il bambino in atto.
La potenza sta alla materia come l'atto sta alla forma: infatti la materia è la possibilità di
assumere forme diverse, mentre la forma è la realtà in atto di tali possibilità.
Inoltre la potenza è una possibilità a senso unico: è la necessità a costituire la modalità
fondamentale dell'essere.
Punto di partenza del divenire è dunque la materia, come privazione o pura potenza, mentre il
punto di arrivo è l'assunzione di tale forma, o l'atto.
Inoltre c'è da dire che l'atto ha nei confronti della potenza una priorità: gnoseologica, perché la
conosce della potenza presuppone la conoscenza dell'atto; cronologica, l'atto avviene
temporalmente prima della potenza; ontologica, l'atto è superiore poiché costituisce la causa, il
senso e il fine della potenza.
La materia prima
Spesso ciò che è forma però diventa materia, quindi una cosa può essere considerata sia potenza
che atto a seconda del punto di vista da cui la si considera (il pulcino ad esempio è potenza della
gallina e atto dell'uovo).
Facendo così si crea una catena infinita che vede il suo inizio nella materia prima e la sua fine
nella forma pura. La materia prima è pura potenza senza determinazioni; è un concetto limite,
valido solo teoricamente, poiché nel mondo esiste solo materia formata. La materia prima è la stessa
materia madre di cui ci aveva già parlato Platone nel Timeo.
La forma pura o atto puro, è invece la perfezione completamente realizzata e costituisce la
sostanza immobile e divina.
Nella Metafisica Aristotele ci da la prova dell'esistenza di Dio basandosi sui concetti principali della
cinematica, ossia basandosi sul fatto che tutto ciò che è in moto è necessariamente mosso da
altro.
Dicendo questo si creerebbe una catena infinita che vede la causa iniziale in un principio
assolutamente ''primo'' e ''immobile''.
Gli attributi di Dio
Dio non è però una sostanza unica. Il ragionamento che ne dimostra l'esistenza può essere ripetuto
per tutti i cieli. Essendoci, nelle credenze dell'epoca, 47 o 55 sfere celesti altrettanti sono le
intelligenze motrici.
Inoltre il termine divino equivale al concetto di eterno e incorruttibile, dunque divino sarà il motore
immobile, le intelligenze motrici, l'anima intellettuale ecc.