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Manipolazione toracica ed

eventi avversi
Michele Margelli

Le manipolazioni spinali sono utilizzate da molti professionisti della salute


per trattare una moltitudine di problematiche muscoloscheletriche,
frequentemente nella lombalgia, cervicalgia, mal di testa e rigidità della
colonna in generale.

La sicurezza delle manipolazioni spinali è stata al centro di un importante


dibattito negli ultimi anni, focalizzandosi principalmente su quelle sequele
negative definite “eventi avversi”, di media o lunga durata, con sintomi da
severi a moderati, caratterizzati da dolore mal gestito dal paziente e che
richiedono ulteriori trattamenti.

La manipolazione spinale applicata al rachide toracico è considerata (nel


contesto fisioterapico) come più sicura e facile da applicare rispetto alla
regione cervicale e lombare, ma i dati in letteratura circa la sua reale
sicurezza sono poco chiari.

L’obiettivo di questo studio è stato analizzare gli eventi avversi conseguenti


ad un thrust toracico ricercando in letteratura i case report a riguardo.

Sono stati individuati solo 10 casi di eventi avversi riportati in 7 articoli.

L’evento avverso più frequentemente riportato è stato un trauma


(meccanico o vascolare) del midollo spinale (7/10). A seguire sono stati
descritti pneumotoraci ed emotoraci (2/10) e perdita di fluido
cerebrospinale.

I sintomi più frequentemente riferiti dai pazienti, successivi ad un thrust


toracico, sono stati una progressiva debolezza/parestesia agli arti inferiori,
dolore toracico, nausea, dispnea a riposo, rigidità cervicale, fotofobia e
severi mal di testa risolvibili in posizione supina.
Ci sono scarse informazioni nei case report considerati circa
l’appropriatezza della tecnica manipolativa sul rachide toracico nei soggetti
coinvolti, come la presenza di controindicazioni o particolari precauzioni al
thrust toracico che avrebbero dovuto allertare il clinico e ridurre quindi il
rischio di sviluppare eventi avversi o addirittura prevenirli.

Data la scarsa letteratura riguardante gli eventi avversi conseguenti alla


manipolazione toracica, è possibile ipotizzare che queste eventualità siano
rare, anche se è probabile che questi eventi siano in realtà poco riportati,
piuttosto che infrequenti.

Al pari dunque di una raccolta anamnestica efficace al fine di individuare


eventuali red flag, sarebbe importante uno screening più approfondito per
qualsiasi controindicazione e precauzione alla manipolazione toracica,
qualora si opti per questa manovra terapeutica.

La difficoltà di riconoscere questi segni potrebbe essere attribuita alla


mancanza di strumenti di screening validi e affidabili, come anche una
scarsa raccolta anamnestica ed un’insufficiente ragionamento clinico.

Comunque è anche possibile che i clinici non valutino la presenza di


controindicazioni per semplice mancanza di conoscenza, scarso giudizio
clinico o trascuratezza.

Con la mancanza di strumenti di screening accurati, è comunque


consigliato eseguire un completo esame anamnestico e obiettivo per
assicurare la salvaguardia del paziente, ma dovrebbe essere considerata
anche la propria esperienza tecnica e gli obiettivi del paziente, qualora la
manipolazione toracica rappresenti un’eventualità terapeutica valida.

Puentedura EJ, O’Grady WH. Safety of thrust joint manipulation


in the thoracic spine: a systematic review. J Man Manip Ther.
2015 Jul;23(3):154-61.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26309386

Fisioterapista, MSc, OMPT

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