Le manipolazioni spinali sono utilizzate da molti professionisti della salute
per trattare una moltitudine di problematiche muscoloscheletriche, frequentemente nella lombalgia, cervicalgia, mal di testa e rigidità della colonna in generale.
La sicurezza delle manipolazioni spinali è stata al centro di un importante
dibattito negli ultimi anni, focalizzandosi principalmente su quelle sequele negative definite “eventi avversi”, di media o lunga durata, con sintomi da severi a moderati, caratterizzati da dolore mal gestito dal paziente e che richiedono ulteriori trattamenti.
La manipolazione spinale applicata al rachide toracico è considerata (nel
contesto fisioterapico) come più sicura e facile da applicare rispetto alla regione cervicale e lombare, ma i dati in letteratura circa la sua reale sicurezza sono poco chiari.
L’obiettivo di questo studio è stato analizzare gli eventi avversi conseguenti
ad un thrust toracico ricercando in letteratura i case report a riguardo.
Sono stati individuati solo 10 casi di eventi avversi riportati in 7 articoli.
L’evento avverso più frequentemente riportato è stato un trauma
(meccanico o vascolare) del midollo spinale (7/10). A seguire sono stati descritti pneumotoraci ed emotoraci (2/10) e perdita di fluido cerebrospinale.
I sintomi più frequentemente riferiti dai pazienti, successivi ad un thrust
toracico, sono stati una progressiva debolezza/parestesia agli arti inferiori, dolore toracico, nausea, dispnea a riposo, rigidità cervicale, fotofobia e severi mal di testa risolvibili in posizione supina. Ci sono scarse informazioni nei case report considerati circa l’appropriatezza della tecnica manipolativa sul rachide toracico nei soggetti coinvolti, come la presenza di controindicazioni o particolari precauzioni al thrust toracico che avrebbero dovuto allertare il clinico e ridurre quindi il rischio di sviluppare eventi avversi o addirittura prevenirli.
Data la scarsa letteratura riguardante gli eventi avversi conseguenti alla
manipolazione toracica, è possibile ipotizzare che queste eventualità siano rare, anche se è probabile che questi eventi siano in realtà poco riportati, piuttosto che infrequenti.
Al pari dunque di una raccolta anamnestica efficace al fine di individuare
eventuali red flag, sarebbe importante uno screening più approfondito per qualsiasi controindicazione e precauzione alla manipolazione toracica, qualora si opti per questa manovra terapeutica.
La difficoltà di riconoscere questi segni potrebbe essere attribuita alla
mancanza di strumenti di screening validi e affidabili, come anche una scarsa raccolta anamnestica ed un’insufficiente ragionamento clinico.
Comunque è anche possibile che i clinici non valutino la presenza di
controindicazioni per semplice mancanza di conoscenza, scarso giudizio clinico o trascuratezza.
Con la mancanza di strumenti di screening accurati, è comunque
consigliato eseguire un completo esame anamnestico e obiettivo per assicurare la salvaguardia del paziente, ma dovrebbe essere considerata anche la propria esperienza tecnica e gli obiettivi del paziente, qualora la manipolazione toracica rappresenti un’eventualità terapeutica valida.
Puentedura EJ, O’Grady WH. Safety of thrust joint manipulation
in the thoracic spine: a systematic review. J Man Manip Ther. 2015 Jul;23(3):154-61. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26309386