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Provincia di Venezia
REGIONE VENETO
Jesolo-VE, 06.11.2014
ZeRO+
giovannizivelonghiingegnere
via C. Battisti, 93/A
30016 - Jesolo [VE]
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ZERO+ Ingegneria Comune di Cavallino Treporti - Nuova sede comunale di protezione civile
Sommario
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ZERO+ Ingegneria Comune di Cavallino Treporti - Nuova sede comunale di protezione civile
2.1 Criteri di modellazione ed applicazione del codice di calcolo (rif. Cap.10 NTC’08) .......................................... 24
2.2 Modellazione FEM .......................................................................................................................................... 25
2.3 Risposta Modale ............................................................................................................................................. 26
2.4 Verifiche globali ............................................................................................................................................. 29
2.4.1 Effetti del II° ordine ........................................................................................................................................ 29
2.4.2 Spostamenti di interpiano ............................................................................................................................. 29
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CAPITOLO 1.
ASSUNZIONI DI PROGETTO
1.1 Introduzione
L’intervento in oggetto consiste nella realizzazione di un edificio destinato alle attività della protezione Civile
del Comune di Cavallino-Treporti.
La progettazione è orientata all'utilizzo prevalente di tecnologia prefabbricata in c.a.p. e in opera in c.a..
L’edificio presenta una pianta di forma rettangolare con dimensioni di 16,00x29,00 ml e un’altezza
complessiva di 7,20 ml. L’organizzazione tipologica interna prevede due autorimesse e una zona servizi distribuita
su due piani: terra e primo con altezza netta rispettivamente di 2,50 ml e 3,00 ml; i collegamenti verticali sono
garantiti oltre che da una scala metallica ad una rampa, anche da una piattaforma elevatrice da installare in
occasione di un futuro stralcio esecutivo.
La struttura prefabbricata in elevazione è costituita da pilastri a sezione quadrata (cm 50x50) e travi portanti
con sezione a L; l’impalcato del primo solaio (zona servizi) si compone di pannelli con sezione alveolare, mentre la
copertura è formata da tegoli con sezione a omega dotati di lucernari per l’illuminazione zenitale.
Le fondazioni sono a plinti gettati in opera, collegati da una serie di travi a sezione rettangolare e a T
rovescia, sulle quali appoggiano i pannelli di tamponamento prefabbricati in c.a.v. e le elevazioni in c.a.o.
Le caratteristiche del terreno di fondazione sono state assunte sulla base della relazione geologica redatta
dal dott. Geol. Luca Capecchi
I carichi utilizzati per il dimensionamento sono quelli previsti dal D.M. LL.PP. 14.01.2008. Il metodo di calcolo
adottato sarà il metodo agli stati limiti (ultimo, in esercizio e sismici).
Il dimensionamento strutturale verrà pertanto eseguito secondo il metodo degli stati limite tramite il
D.M. 14.01.2008.
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Si evidenzia che le norme di calcolo adottate sono state quelle italiane evidenziate sopra con il segno +, ma
dove queste fossero risultate carenti o incomplete, le verifiche degli elementi strutturali sono state completate con
le normative europee o documenti tecnici (evidenziate con segno -) che costituiscono riferimenti di comprovata
validità, così come indicato nel cap. 12 delle NTC2008.
I materiali impiegati nella composizione del calcestruzzo, rispondenti ai requisiti della norma UNI EN 206-1,
sono caratterizzati dalla seguenti caratteristiche prestazionali:
FONDAZIONI (plinti e travi di collegamento gettati in opera):
- Calcestruzzo classe di resistenza C25/30
2 2
- Rck = 30 N/mm Classe di esposizione = XC2 Slump = S5 Ecm = 31447 N/mm
- Massima dimensione inerti = D< 30 mm
- Copriferro minimo garantito = 40 mm
Trattandosi di una produzione in serie controllata, di cui il produttore è responsabile anche della
progettazione e dimensionamento strutturale, verranno riportati i soli parametri minimi di riferimento relativi alla
durabilità (prescritti dallo scrivente):
- Classe ≥ XC1
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L’acciaio impiegato per la realizzazione degli elementi in calcestruzzo armato, del tipo B450C, è
caratterizzato dalle seguenti valori caratteristici:
- fyk= 450 MPa
- ftk= 540 MPa
In questo paragrafo si riporta l'analisi dei carichi. In dettaglio si valuta il peso di ogni elemento strutturale e
non ed i relativi carichi esterni (azioni variabili, da neve, da vento, da sisma, …) agenti su di esso.
Il solaio della zona uffici sarà realizzato con pannelli a sezione alveolata con cappa collaborante ed avrà
caratteristiche REI 90. L’altezza totale del solaio risulta pari a 32 cm (26+6 cm) al quale andrà successivamente
aggiunto il pacchetto di finitura:
2
Azioni permanenti G1: Pannelli H=26 cm e cappa in c.a. (sp. 6 cm) 480 daN/m
2
Azioni permanenti G2: Pavimento (gres) 25 daN/m
2
Massetto di posa (5 cm) 100 daN/m
2
Massetto alleggerito (9 cm) 45 daN/m
2
Controsoffitto (con isolamento) all’intradosso 30 daN/m
2
Incidenza pareti divisorie (§3.1.3.1 NTC2008) 80 daN/m
____________
2
280 daN/m
2
Azioni variabili: Uffici aperti al pubblico (cat. B2) 300 daN/m
La struttura portante è costituita da tegoli prefabbricati e sovrastante pacchetto di finitura come di seguito
elencato:
2
Azioni permanenti G1: Tegolo H=45 cm senza cappa 240 daN/m
2
Azioni permanenti G2: Pannelli fotovoltaici 30 daN/m
2
Massetto (8 cm) 145 daN/m
2
Strato impermeabile 10 daN/m
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2
Strato isolante (12 cm) 15 daN/m
2
Barriera al vapore 10 daN/m
___________
2
210 daN/m
2
Azioni variabili: Neve 90 daN/m
2
Carico di esercizio (cat. H1) 100 daN/m
Il solaio ha una sezione resistente dello spessore complessivo di 20 cm, costituita da una lastra inferiore
spessa cm 4,5 in c.a.o, con funzione di cassero a perdere, e da una soletta in c.a. dello spessore di cm 15,5,
gettata in opera ed armata con una rete elettrosaldata Ø 8 mm inferiore e superiore:
2
Azioni permanenti G1: Pannelli (sp.=4,5 cm) + soletta (sp.=15,5) 500 daN/m
2
Azioni variabili: Carico di esercizio (cat. E2) 400 daN/m
Provincia Venezia
Zona II
2
qsk [daN/m ] 100
cE 1
ct 1
Periodo di ritorno [anni] 500
αR 1.123
µ1 0,8
2
qsd [daN/m ] 90
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Per la valutazione della condizione più sfavorevole su ciascuna tipologia di elemento, si fa riferimento
seguenti coefficienti facendo riferimento alla figura contenuta nella circolare 617/2009.
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In forza di quanto disposto dal D.M. 14.01.2008 (NTC 2008), la classificazione del livello di sicurezza della
struttura, conformemente al punto 2.4 del citato decreto, si considera avente una vita nominale V N superiore ai 100
anni (tipo di costruzione: 3) e Classe d’uso IV (CU = 2,0), in quanto trattasi della sede della Protezione Civile
Comunale ovvero di costruzione con funzione pubblica e strategica importante. Il periodo di riferimento per la
valutazione delle azioni sismiche risulta pertanto:
VR = VN x CU = 200 anni
La località di edificazione (Cavallino-Treporti) risulta caratterizzata, secondo i vigenti disposti normativi, con i
seguenti parametri sismici locali, in relazione al periodo di ritorno di riferimento:
Le azioni sismiche dipendono dalla tipologia di suolo su cui la struttura risiede e dal fattore di struttura. Si
riportano di seguito la classificazione dei terreni e i criteri di valutazione del fattore di struttura.
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A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di VS,30 superiori a 800 m/s,
eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.
B Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti
con spessore superiore a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche
con la profondità e da valori di VS,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s.
C Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente
consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle
proprietà meccaniche con la profondità e da valori di VS,30 compresi tra 180 e 360 m/s.
D Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o terreni a grana fina scarsamente consistenti
con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche
con la profondità e da valori di VS30 <180 m/s.
E Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di riferimento
(con VS30> 800 m/s).
In aggiunta a queste due categorie se ne definiscono altre per le quali sono richiesti studi speciali per la
definizione dell'azione sismica da considerare:
S1 Depositi di terreni caratterizzati da valori di VS30< 100 m/s, che includono uno strato di almeno 8 m di
terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono almeno 3 m di torba o argille altamente organiche.
S2 Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o qualsiasi altra categoria di sottosuolo
non classificabile nei tipi precedenti.
Per condizioni topografiche complesse è necessario predisporre specifiche analisi di risposta sismica locale.
Per configurazioni superficiali semplici si può adottare la seguente classificazione:
Il modello di riferimento per la descrizione del moto sismico in un punto della superficie è costituito dallo
spettro di risposta elastico.
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S = fattore che tiene conto del della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche mediante la
relazione: S = SS+ST
= fattore che tiene conto dello smorzamento viscoso equivalente 10 / 5 0.55
Ai fini del progetto o della verifica, le capacità dissipative delle strutture possono essere messe in conto
attraverso una riduzione delle forze elastiche, che tiene conto in modo semplificato della capacità dissipativa
anelastica della struttura, della sua sovraresistenza, dell’incremento del suo periodo proprio a seguito delle
plasticizzazioni. In tal caso, lo spettro di progetto Sd(T) da utilizzare, sia per le componenti orizzontali, sia per la
componente verticale, è lo spettro elastico corrispondente riferito alla probabilità di superamento nel periodo di
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riferimento PVR considerata, con le ordinate ridotte sostituendo, nelle formule che definiscono lo spettro elastico, h
Conformemente a quanto disposto dalle NTC 2008 §7.2.1, la componente verticale dell’azione sismica non è
stata considerata in quanto il sito su cui sorge la costruzione ricade in un area classificata in zona 4.
Noti tutti gli elementi necessari è possibile determinare il tracciato degli spettri elastici e di progetto allo SLV,
SLD e SLO, i quali vengono riportati nelle figure successive.
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La generazione delle combinazione di carico per tutti gli stati limite, sia ultimi che di esercizio, viene
effettuata seguendo le indicazioni delle NTC 2008. I criteri espressi sono di seguito elencati:
Combinazione rara
Fd= G1 + G2 + P + Qk1 + (0i Qki)
Combinazione frequente
Fd= G1 + G2 + P + 11 Qk1 + (2i Qki)
Combinazione quasi permanente
Fd= G1 + G2 + P + (2i Qki)
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Tutte le combinazioni di carico vengono raggruppate per famiglia di appartenenza. Le celle di una riga
contengono i coefficienti moltiplicatori della i-esima combinazione.
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CAPITOLO 2.
- MODELLAZIONE E ANALISI -
2.1 Criteri di modellazione ed applicazione del codice di calcolo (rif. Cap.10 NTC’08)
Lo schema statico adottato per le strutture è quello tridimensionale tramite modellazione di calcolo agli
elementi finiti (beam) per travi e pilastri in c.a., ed elementi a lastra (shell) per piastre in c.a., mediante software
Sismicad 12.2 su solutore proprietario.
Nel modello di calcolo le travi sono state considerate come incernierate alle estremità mentre i pilastri
prefabbricati sono incastrati ai plinti di fondazione.
Le combinazioni di carico adottate derivano dall’applicazione del metodo semiprobabilistico agli stati limite
secondo le combinazioni di carico risultanti dalla composizione dei vari coefficienti parziali secondo le famiglie
SLU, SLE quasi permanente, SLE rara, SLE frequente oltre a quelle sismiche SLO, SLD e SLV.
Il metodo di calcolo adottato è quello degli stati limite; per il progetto delle strutture in elevazione si è
considerata la struttura dissipativa, calcolata simicamente in campo elastico con q=2, mentre le fondazioni sono
state dimensionate con un fattore di struttura q=1. Tutti gli elementi vengono verificati sia a stato limite ultimo che a
stato limite di esercizio (deformazioni) STR come previsto dalle NTC ’08 e da EC3.
Il metodo di analisi globale è quello elastico, per il quale le verifiche sono condotte applicando le relazioni
sulla situazione indeformata della struttura.
La modalità di verifica delle sezioni, è quella che avviene in campo elastico lineare del materiale fino al
raggiungimento della condizione limite di snervamento con comportamento piano delle sezioni. Dette verifiche
sono state svolte sia manualmente che in modo automatico mediante il software Sismicad, sulla base della scienza
delle costruzioni in applicazione alle vigenti normative.
Origine e caratteristiche dei Codici di calcolo: La modellazione generale è stata svolta mediante Software
Sismicad 12.2 su solutore proprietario prodotto dalla Concrete S.r.l. di PD e concesso in licenza al sottoscritto
n.SW-4382132.
Affidabilità dei Codici di calcolo utilizzati: I codici di calcolo impiegati risultano ben conosciuti dal sottoscritto
professionista, il quale ne fa uso da circa 15 anni di professione. Gli stessi sono documentati da idonea validazione
mediante procedure sviluppate sia in automatico sia manualmente, che il sottoscritto ha avuto modo di esaminare
attentamente.
Giudizio motivato di accettabilità dei risultati: Al fine di un controllo di attendibilità delle elaborazioni svolte
sono state eseguiti, predimensionamenti e alcune calcolazioni manuali e confrontate con quanto determinato in via
automatica. Il controllo è avvenuto sia con riguardo a singole condizioni di carico sia con riguardo alle loro
combinazioni.
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Modello F.E.M.
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Per l' analisi modale si sono utilizzati 6 modi di vibrare, in maniera da ottenere una massa partecipante totale
maggiore dell' 85%, come richiesto al punto § 7.3.3.1 delle NTC 2008. Sono qui di seguito riportati i modi di vibrare
più significativi e i tabulati contenenti i valori di massa partecipante e periodo per ciascun modo.
Modo Periodo Massa X Massa Y Massa Z Massa rot X Massa rot Y Massa rot Z
1 0.975752265 0.000197272 0.772837045 0 0.982660057 0.000239725 0.346270899
2 0.943698032 0.76760719 0.000482638 0 0.00055259 0.982459785 0.172357238
3 0.895826333 0.00466701 0.009627723 0 0.009122943 0.00687308 0.254191472
4 0.171793371 0.021680512 0.094807782 0 0.003943681 0.001540094 0.099471032
5 0.159803091 0.102240658 0.043876541 0 0.001854663 0.006207288 0.000281226
6 0.104772836 0.057457363 0.018571645 0 0.000731748 0.001792232 0.03495904
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Lo spostamento di interpiano massimo verrà valutato per la sola struttura in elevazione direttamente dal
prefabbricatore, nel rispetto dei parametri minimi individuati dallo stesso per la tipologia costruttiva proposta nella
combinazione SLD.
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CAPITOLO 3.
DIMENSIONAMENTO E VERIFICA OPERE IN C.A.O.
I collegamenti tra gli elementi strutturali devono essere progettati in modo da garantire una capacità
dissipativa corrispondente ad un fattore di struttura q = 2 (CD "B", struttura a pilastri isostatici non regolare in
altezza) rispettando le prescrizioni contenute nel § 7.4.5.2 e § 7.4.5.3 delle NTC 2008.
Le travi prefabbricate, in semplice appoggio, devono essere strutturalmente connesse ai pilastri con
dispositivi fissi (rigidi o elastici), i quali devono garantire la congruenza degli spostamenti ed il trasferimento delle
sollecitazioni risultanti dall’analisi senza fare affidamento sull’attrito. In una struttura intelaiata con travi incernierate
ai pilastri, il nodo trave-pilastro non costituisce una zona critica di dissipazione: si tratta quindi di un collegamento
tipo "a" (§ 7.4.5.2 NTC 2008). Il collegamento dovrà essere tale da garantire la formazione di un meccanismo
plastico alla base del pilastro.
Al fine di garantire un comportamento a diaframma rigido degli orizzontamenti, grazie al quale le forze
inerziali indotte dal sisma vengono ripartite sugli elementi verticali resistenti si prevedono, con riferimento ai
collegamenti degli elementi costituenti gli impalcati della zona uffici e di copertura, le seguenti soluzioni:
a) Collegamenti pannello-pannello
Questo tipo di collegamento si riferisce alle unioni reciproche tra i singoli elementi di solaio
solaio zona uffici: soletta collaborante in calcestruzzo dello spessore di 5 cm, opportunamente armata con
rete elettrosaldata, gettata sopra i pannelli prefabbricati e le travi portanti ad L dell’impalcato.
solaio di copertura: la solidarizzazione dei singoli elementi prefabbricati è garantita da connessioni puntuali
saldate lungo i bordi dei tegoli adiacenti atta a garantire l’effettivo comportamento a PIANO RIGIDO.
b) Collegamenti pannelli-travi perimetrali
Tali unioni forniscono i vincoli perimetrali del diaframma di piano nel suo comportamento sotto azione
sismica
solaio zona uffici: in questo caso il collegamento è rappresentato dalla soletta collaborante in calcestruzzo il
cui getto deve essere esteso sopra le travi portanti dell’impalcato, le quali saranno provviste in sommità di spezzoni
di armatura o altri dispositivi di ancoraggio che andranno incorporati nello spessore della cappa.
solaio di copertura: la connessione è realizzata con angolari metallici fissati agli elementi con tasselli
meccanici o barre filettate; essi bloccano alla base o in testa i singoli pannelli prefabbricati vincolando gli stessi alla
trave portante perimetrale; il collegamento, inoltre, deve assicurare possibili dilatazioni termiche impedendo il
verificarsi di tensioni indesiderate.
Tutti i collegamenti sopra descritti sono da considerarsi di tipo "a" (§ 7.4.5.2 NTC 2008) i quali, essendo
situati al di fuori delle previste zone critiche, non influiscono sulle capacità dissipative della struttura.
Trattandosi di edificio di importanza strategica (classe d’uso IV) gli elementi non strutturali, ovvero le pareti di
tamponamento interne ed esterne, devono avere caratteristiche tali da non subire danni significativi se soggette
all’azione sismica di progetto; in caso di sisma, infatti, deve essere garantita la piena operatività della costruzione.
Questa condizione si può ritenere soddisfatta (§ 7.3.7.2 NTC 2008) se gli spostamenti di interpiano dr
calcolati allo SLO sono inferiori a 0,0067 h, dove h è l’altezza del piano.
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L’unione dei pannelli di tamponamento alla struttura portante (pilastri e travi) è realizzata con dispositivi di
fissaggio meccanico di tipo metallico Tali connessioni sono soggette ad azioni ricavate tenendo conto dell’effettiva
posizione dei vincoli sulla superficie del pannello e derivanti principalmente da carichi che agiscono in direzione
orizzontale quali vento e sisma. I vincoli devono essere in grado di seguire le deformazioni della struttura,
mantenendo la loro capacità portante.
In questo paragrafo si riporta il dimensionamento e la verifica dei pilastri e delle travi realizzate in opera.
I pilastri, ai fini sismici, sono stati considerati come elementi secondari svincolati alla base.
Gli elementi oggetto di verifica sono stati individuati nella pianta riportata in basso
PILASTRO 01
PILASTRO 04
TRAVE 01
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La trave presenta una sezione resistente a L in c.a. di cm 45x50 ed una campata con luce di calcolo di ml
4,17
I getti saranno realizzati utilizzando calcestruzzo di resistenza caratteristica Rck 30 N/mm2. L'armatura sarà
composta da barre longitudinali e staffe prodotte con acciaio classe B450C.
Per una veloce dimostrazione soddisfacimento delle verifiche di resistenza si riportano i grafici di confronto
fra le sollecitazioni agenti e resistenti
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I getti saranno realizzati utilizzando calcestruzzo di resistenza caratteristica Rck 30 N/mm2. L'armatura sarà
composta da barre longitudinali e staffe prodotte con acciaio classe B450C.
Per una veloce dimostrazione soddisfacimento delle verifiche di resistenza si riportano i grafici di confronto
fra le sollecitazioni agenti e resistenti
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I getti saranno realizzati utilizzando calcestruzzo di resistenza caratteristica Rck 30 N/mm2. L'armatura sarà
composta da barre longitudinali e staffe prodotte con acciaio classe B450C.
Per una veloce dimostrazione soddisfacimento delle verifiche di resistenza si riportano i grafici di confronto
fra le sollecitazioni agenti e resistenti
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In questa paragrafo si riporta il dimensionamento e la verifica delle strutture di fondazione (plinti e travi di
collegamento). La schematizzazione del terreno di fondazione viene condotta con la teoria di Winkler, adottando
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un valore del coefficiente di reazione del terreno pari a circa 2,0 daN/cm . I plinti saranno gettati in opera con base
quadrata (cm 230x230) ed altezza di 160 cm; il pozzetto per l’alloggiamento del pilastro prefabbricato presenta una
profondita di 70 cm. Le travi di collegamento dei plinti hanno sezione rettangolare (cm 40x100); la distanza
dall’intradosso dei plinti (cm 60) rispetta le prescrizioni riportate nel paragrafo 7.2.5.1 delle NTC 2008. Nella zona
servizi, lungo il perimetro del vano che ospita la piattaforma elevatrice sono previste delle travi di fondazione a T
rovescio, il cui primo e secondo dado misurano rispettivamente cm 80x30 e cm 40x70. Il calcestruzzo utilizzato ha
2
resistenza caratteristica Rck 30 N/mm , mentre l'armatura è costituita da barre e staffe di acciaio appartenente alla
classe B450A (idoneo per elementi non dissipativi).
Gli elementi oggetto di verifica sono stati individuati nella pianta riportata in basso
PLINTO P15
TRAVE T-Y01 TRAVE T-Y05
Il dimensionamento delle strutture di fondazione deriva da una analisi dinamica effettuata adottanto un
fattore di struttura unitario (q=1); nel modello di calcolo è stato considerato il contributo irrigidente fornito dalla
soletta in c.a. della pavimentazione interna.
Per la visualizzazione delle sollecitazioni agenti si utilizza un sistema di riferimento come mostrato in figura.
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I valori massimi e minimi assunti dalle sollecitazioni flessionali e taglianti nelle due direzioni sono visualizzati
nelle immagini seguenti.
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I plinti sono gettati in opera con dimensioni in pianta di cm 230x230 ed una altezza di 160 cm; il
pozzetto per l’alloggiamento del pilastro è stato ricavato "scavando" il volume precedentemente definito e presenta
una sezione a tronco di piramide con la base superiore ed inferiore rispettivamente di cm 70x70 e cm 60x60 ed
una profondità di 70 cm.
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Plinto tipo
Le unità di misura sono in [cm, daN, deg] ove non espressamente specificato.
Metodo di calcolo: DM 14 gennaio 2008
MATERIALI:
Calcestruzzo C25/30
Calcestruzzo per magrone Magrone
Acciaio per armatura B450C Fyk 4500
DIMENSIONI:
Suola:
dimensione x 230 dimensione y 230 spessore 160
Bicchiere:
dimensione base x 60 dimensione base y 60 profondità 70
dimensione superiore x 70 dimensione superiore y 70
Pilastro rettangolare:
dimensione x 50 dimensione y 50
VERIFICHE A RIBALTAMENTO
Famiglia di combinazioni Famiglia "Equilibrio corpo rigido"
Si stampano le 5 situazioni più gravose per tipo di verifica
Coefficiente di sicurezza minimo 2.11
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asse di rotazione
comb. Momento ribaltante Momento resistente x1 y1 x2 y2
SLV FO 6 1567428 3304904 -115 -115 115 -115
SLV FO 1 1566312 3320840 -115 115 -115 -115
SLV FO 2 1400029 3216521 -115 115 -115 -115
SLV FO 3 1537930 4008712 -115 115 -115 -115
SLV FO 10 1539497 4085659 -115 -115 115 -115
VERIFICHE A PUNZONAMENTO
Famiglia di combinazioni Famiglia "Limite ultimo"
Verifiche in adiacenza all'elemento punzonante (perimetro U0)
Coefficiente di sicurezza minimo 1.39
elemento
comb. d perimetro N beta peso cono reazione suolo vEd,red vRd,max
punzonante
SLV FO 10 pilastro 80.9 200 -17857 19.6 563 1657 20.31 28.22
SLV FO 7 pilastro 80.9 200 -17858 20.01 563 2359 19.86 28.22
SLV FO 14 pilastro 80.9 200 -17857 19.88 563 2391 19.69 28.22
SLV FO 3 pilastro 80.9 200 -17858 18.61 563 1605 19.34 28.22
SLV FO 11 pilastro 80.9 200 -17858 16.25 563 2681 15.8 28.22
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Coordinate del perimetro del cono punzonante a distanza 58.2 dal pilastro
vert. x y vert. x y vert. x y vert. x y vert. x y vert. x y
1 -115 115 2 -115 -83.2 3 115 -83.2 4 115 115
Le travi di collegamento hanno dimensioni di cm 40x100; per una veloce dimostrazione del soddisfacimento
delle verifiche di resistenza si riportano i grafici di confronto fra le sollecitazioni, di flessione e taglio, agenti e
resistenti.
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Le travi a T rovescio hanno dimensioni di cm 80x100; per una veloce dimostrazione del soddisfacimento
delle verifiche di resistenza si riportano i grafici di confronto fra le sollecitazioni, di flessione e taglio, agenti e
resistenti.
Trave a T rovescio
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CAPITOLO 4.
VERIFICA DEL VANO ADIBITO A CENTRALE TERMICA
Il vano centrale termica, realizzato all’interno del volume del capannone, presenta una pianta a forma
rettangolare con dimensioni di 3,40x3,85 ml e un’altezza complessiva di 3,15 ml. Gli elementi portanti della
centrale termica (pareti e soletta di copertura) sono scollegate dalla struttura in elevazione del capannone
attraverso dei giunti strutturali verticali dello spessore di cm 5. Le pareti sono costituite da setti in c.a. dello
spessore di cm 20 armate, su entrambe le facce, con rete elettrosaldata Ø 8 (20x20); la soletta di copertura
presenta una sezione resistente di altezza pari a cm 20, ed è composta da una pannellatura inferiore costituita da
lastre in c.a.o. dello spessore di cm 4,5, con funzione di "cassero a perdere", e da un getto integrativo in cls dello
spessore di cm 15,5 armato con doppia rete elettrosaldata Ø 8 (20x20) inferiore e superiore.
Si è considerato un comportamento strutturale non dissipativo, non rendendosi così necessario il
soddisfacimento di requisiti di duttilità e calcolando gli effetti delle azioni sismiche riferendosi allo spettro
di progetto ottenuto assumendo un fattore di struttura q unitario.
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La generazione delle combinazione di carico per tutti gli stati limite, sia ultimi che di esercizio, viene
effettuata seguendo le indicazioni delle NTC 2008. I criteri espressi sono di seguito elencati:
Combinazione rara
Fd= G1 + G2 + P + Qk1 + (0i Qki)
Combinazione frequente
Fd= G1 + G2 + P + 11 Qk1 + (2i Qki)
Combinazione quasi permanente
Fd= G1 + G2 + P + (2i Qki)
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Tutte le combinazioni di carico vengono raggruppate per famiglia di appartenenza. Le celle di una riga
contengono i coefficienti moltiplicatori della i-esima combinazione.
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4.3 Struttura 3D
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Per l' analisi modale si sono utilizzati 6 modi di vibrare, in maniera da ottenere una massa partecipante totale
maggiore dell' 85%, come richiesto al punto § 7.3.3.1 delle NTC 2008. Sono qui di seguito riportate le deformate
modali (con vista dall’alto) ed i tabulati contenenti i valori di massa partecipante e periodo per ciascun modo
Modo Periodo Massa X Massa Y Massa Z Massa rot X Massa rot Y Massa rot Z
1 0.096105603 0.822437958 0.007487397 0 0.009046303 0.98380669 0.448468149
2 0.088203912 0.007266696 0.830310571 0 0.99049665 0.008860091 0.389623441
3 0.04515696 0.00866823 0.000006986 0 0.000086497 0.006965568 0.00007535
4 0.011998852 0.059642643 0.000000735 0 0.000015298 0.000115299 0.040753995
5 0.010358221 0.000005278 0.018571764 0 0.000032248 0.000004622 0.007511559
6 0.00455296 0.000064985 0.080070759 0 0.000112768 0.0000023 0.031522385
Deformata modale 1
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Deformata modale 2
Deformata modale 3
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Deformata modale 4
Deformata modale 5
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Deformata modale 6
La presente verifica viene eseguita tramite codice di calcolo agli elementi finiti Sismicad 12.3 secondo
un’analisi tridimensionale in condizioni Statiche che dinamiche (analisi modale) con proporzionamento delle
armature in campo elasto-plastico.
Lo stato di sollecitazione e tensione viene determinato sotto l'effetto delle combinazioni di carico sopra
richiamate.
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Di seguito vengono riportati i tabulati di verifica dell’elemento parete ritenuto più significativo; la
documentazione integrale risulta comunque disponibile e verificabile presso il sottoscritto progettista.
Parete 01
Parete Y01
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Di seguito vengono riportati i tabulati di verifica dei nodi, di entrambe le solette, ritenuti più significativi; la
documentazione integrale risulta comunque disponibile e verificabile presso il sottoscritto progettista.
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Il presente controllo serve a stabilire il rispetto della giusta distanza orizzontale tra le strutture portanti della
centrale termica e quelle del capannone, necessario per il dimensionamento del giunto sismico al fine di garantire
l’indipendenza di comportamento tra le due strutture.
La normativa vigente (NTC 2008, # 7.2.2) prescrive che la distanza tra costruzioni contigue deve essere tale
da evitare fenomeni di martellamento e comunque non può essere inferiore alla somma degli spostamenti massimi
determinati per lo SLV.
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Nodo 4086
Spostamenti massimi [mm] allo SLV del nodo 4086 appartenente alla struttura del capannone
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Nodo 542
Spostamenti massimi [mm] allo SLV del nodo 542 appartenente alla struttura della centrale termica
A seguito di tali valutazioni l’apertura del giunto perimetrale fra le due strutture, nelle due direzioni X e Y,
deve essere maggiore dei seguenti valori:
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GIUNTO (dir. X) → Dxmax = Dxmax (capannone) + Dxmax (c.t.) = 2,78 + 0,13 = 2,91 cm
GIUNTO (dir. Y) → Dymax = Dymax (capannone) + Dymax (c.t.) = 2,84 + 0,088 = 2,93 cm
a favore di sicurezza, verrà adottato un giunto che consenta scorrimenti liberi nei due sensi dell’asse
x e y di ampiezza non inferiore a 35 mm
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CAPITOLO 5.
VERIFICA DEL SUOLO DI FONDAZIONE
Il terreno di fondazione è stato verificato con riferimento all’indagine geologica prodotta dal Dott. Geol. Luca
Capecchi di Jesolo (VE), il quale ha svolto nel 2013 una prova penetrometrica spinta fino a 25 m, tramite la quali
ha classificato le caratteristiche geologiche e geotecniche del terreno.
Il terreno di fondazione, dedotto dalla descrizione del geologo, risulta sommariamente costituito come segue:
Dalla campagna geologica e dalle considerazioni espresse nella relazione del Dr. Capecchi, non emergono
riferimenti alla liquefacibilità dei suoli, motivo per cui tale fenomeno è da considerarsi assente e comunque non
necessario in zona sismica 4^. Ai fini della velocità di propagazione delle onde di taglio il Geologo classifica il
terreno di Tipo-C-, impiegato appunto nei calcoli.
Ai litotipi su cui verranno trasmessi i carichi indotti dalle fondazioni sono stati assegnati i seguenti parametri
geotecnici medi, che rappresentano il suolo in sito:
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Dal modello FEM della struttura, assumendo un comportamento ideale del terreno alla Winkler con
3
coefficiente di sottosuolo assunto cautelativamente pari a 2,0 daN/cm , si sono ricavate le pressioni di contatto
prodotte. Vengono di seguito riportate le immagini che sintetizzano i valori massimi ricavati nelle combinazioni di
carico stato limite di esercizio: rara e quasi permanente e stato limite ultimo.
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Sollecitazioni di esercizio nel terreno “rara” (valori max negativi, SLE rara) [daN/cm2] Sr=1,05 daN/cmq
Sollecitazioni di esercizio nel terreno “quasi permanente” (valori max negativi, SLE quasi per.) [daN/cm2] sqp=0,91 daN/cmq
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Sollecitazioni nel terreno nella combinazione “stato limite ultimo” (valori massimi negativi SLU-SLV ) [daN/cm2] su=1,73 daN/cmq.
Il valore di capacità portante (di progetto allo SLU/SLV), calcolata secondo quanto previsto dalle NTC 2008
2
§6.4.2 per fondazione a Plinto, risulta pari a 1,65 daN/cm e condotta secondo le due teorie più accreditate
(Terzaghi e Brinch-Hansen):
A1+M1+R3
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La distribuzione verticale delle tensioni avviene tramite la teoria di Bussinesque applicata ad una suola di
fondazione rappresentativa di tutte quelle coinvolte nel progetto. Le condizioni di carico adottate vengono
combinate tra loro secondo l’approccio 2 di cui al par. 6.4.2.1 del D.M. 14.01.08 definito da A1+M1+R3.
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Il valore attribuibile alla costante di Winkler necessaria per la verifica del modello di calcolo agli elementi finiti
è stimato secondo Bowles (1982) pari a:
per A1+M1+R3
Costante di Winkler di calcolo 2,79 Kg/cm³
3
Kw = 2.0 daN/cm (coeff. di Winkler del terreno di fondazione ADOTTATO)
Lo stato deformativo massimo corrispondente alle tensioni risulta dalla considerazione che l’unico carico
efficace ai fini delle deformazioni è quello in condizioni di esercizio per la combinazione di carico rara; tali valori
oscillano da un minimo a un max come sotto riportato impiegati per la verifica elastica dei cedimenti:
tCED = 0.65-1.05 daN/cmq
Per i quali si valuta il possibile cedimento conseguente al valore di pressione massimo mediato nel
singolo plinto pari a 0.95 daN/cmq
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======================================================
Pressione normale di progetto 0,95 Kg/cm²
Spessore strato 1,0 m
Profondità substrato roccioso 1,0 m
Modulo Elastico 200,0 Kg/cm²
Coefficiente di Poisson 0,3
======================================================
Coefficiente di influenza I1 0,12
Coefficiente di influenza I2 0,08
Coefficiente di influenza Is 0,17
======================================================
Cedimento al centro della fondazione 1,42 mm
======================================================
Coefficiente di influenza I1 0,04
Coefficiente di influenza I2 0,07
Coefficiente di influenza Is 0,08
Cedimento al bordo 0,33 mm
======================================================
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Z: Profondità media dello strato; Dp: Incremento di tensione; Wc: Cedimento consolidazione; Ws:Cedimento secondario; Wt: Cedimento totale.
Strato Z Tensione Dp Metodo Wc Ws Wt
(m) (Kg/cm²) (Kg/cm²) (cm) (cm) (cm)
2 2,275 0,369 0,603 Edometrico 0,14 -- 0,14
3 4,6 0,583 0,161 Edometrico 0,22 -- 0,22
4 6,6 0,764 0,064 Edometrico 0,03 -- 0,03
5 7,2 0,825 0,051 Edometrico 0,03 -- 0,03
6 7,9 0,896 0,041 Edometrico 0,03 -- 0,03
7 8,3 0,937 0,036 Edometrico 0,01 -- 0,01
8 8,7 0,978 0,032 Edometrico 0,02 -- 0,02
9 9,2 1,029 0,028 Edometrico 0,01 -- 0,01
10 10,1 1,106 0,022 Edometrico 0,1 -- 0,1
11 11,5 1,234 0,017 Edometrico 0,02 -- 0,02
12 14,3 1,524 0,01 Edometrico 0,09 -- 0,09
La determinazione qui eseguita dei cedimenti è di tipo elastico e di tipo edometrico per effetto del sottofondo
composto da elementi debolmente comprimibili nel tempo quali le argille e limi argillosi. Il valore dei cedimenti
massimi totali in condizioni di esercizio (rara), deriva direttamente dall’analisi applicata al suolo di fondazione
secondo la distribuzione di tensioni alla Boussinesque, l’analisi elastica e quella edometrica, dal quale sono
calcolabili i seguenti valori medi ed uniformi:
DMed = (1.42+0.33)/2 +7.0 = 7.88 mm
tali pertanto da non indurre apprezzabili deformazioni totali nel terreno ed alcuna distorsione angolare sulle
strutture per effetto di cedimenti differenziali. La completa maturazione dei cedimenti edometrici è ipotizzabile che
avvenga nell’arco di una decina di anni.
Lo stato di sollecitazione indotto sul suolo per effetto dell’incremento di carico dovuto all’insieme strutturale
costituito dal nuovo capannone e dal suo piano di fondazione, non interferisce con alcuna altra struttura.
N.B.: La quota di imposta delle fondazioni sarà pari a circa -1,85 m. dal p.c. (sopra magrone).
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