Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
“Il Cristo parla, sente, pensa nella mia parola, nel mio sentimento, nel mio pensiero.
Egli mantiene, nutre ed eleva le mie operazioni in me. E tuttavia io godo di Lui come
di Lui, non come di me stesso. L’unione non annulla la distinzione e la diversità”. (D.
Staniloae, in Punti di vista ortodossi).
“Qui nasce alla vita da seme divino un popolo da santificare, che lo Spirito fa sorgere
in quest’acqua. Immergiti nel sacro flusso, peccatore chiamato alla purezza: l’acqua
restituirà nuovo quanto ha accolto vecchio. Non c’è distanza tra coloro che
rinascono e che una sola fonte, un solo Spirito, una sola fede uniscono. Dal suo
grembo verginale la Madre Chiesa dà alla luce i suoi figli, concepiti per opera del
soffio vitale di Dio. Se vuoi essere innocente, lasciati purificare da questo lavacro, sia
tu oppresso dal peccato dei padri o dalla tua propria colpa. Questa fonte è la vita e,
sgorgando dalla ferita di Cristo, lava tutto il mondo. Sperate nel Regno dei Cieli, voi
che qui siete rinati: non godranno la vita dei beati coloro che sono nati una volta
sola. Né il numero né il tipo dei peccati atterrisca alcuno: chi è nato in quest’acqua
sarà santo”
Iscrizione di Papa Sisto III [432-440] sull’architrave del Battistero del Laterano
“ I suoi genitori gli hanno imposto tutto: l’esistenza, l’eredità biologica e psichica,
l’educazione e la cultura; resta loro da offrirgli ciò che non possono per se soli do-
nargli: la libertà, la forza di diventare libero da tutti questi determinismi [= cultura,
educazione, eredità biologica…, la creatività divina, insomma la vita, quella vera,
incorruttibile, la vita del Dio vivente. È l’unico dono che non possono imporre al
figlio e che renderà fecondi tutti gli altri doni anche oltre la morte”. [1]
J. CORBON, Liturgia alla sorgente, 172.
- Cabasilas (LVIC, 3 [504a].: “Il battesimo dona l’essere, cioè il sussistere conforme a
Cristo; esso prende gli uomini morti e corrotti e li introduce nella vita”.
"Già in germe nel battesimo, è la morte che ci fa partecipare alla Risurrezione; per un
credente, infatti, essa non è davanti ma dietro poiché è nel tempo. Il credente è già
passato dalla morte alla vita eterna. Il realismo eucaristico ci rende già immortali"
(P. Evd. La donna…, 266).
“Le mie mani sono quelle di un infelice e i miei piedi sono quelli di Cristo. Io, indegno,
sono la mano e il piede di Cristo. Io muovo la mano, e la mia mano è tutto Cristo,
perché la divinità di Dio si è unita a me indivisibilmente” (Simeone Nuovo Teologo,
Inni)
«La morte è interamente nel tempo, perciò essa sta già dietro di noi; davanti a noi si
trova ciò che è già vissuto nel battesimo — la “piccola risurrezione” — e
nell’eucaristia: la vita eterna. “Chi mi ascolta ha la vita eterna, non cade sotto il
giudizio, è già passato dalla morte alla vita”» (P. EVDOKIMOV, L’amore folle di Dio,
94).
“La vita dello spirito sarà la graduale presa di coscienza della “grazia battesimale”
nel senso di una coscienza che trasforma tutto l’uomo. Il ritmo battesimale di morte
e risurrezione illumina i “momenti iniziatici” del nostro destino. Quando tutto
sembra perduto, la grazia battesimale, se noi le prestiamo attenzione, può
trasformare una situazione di morte in occasione di risurrezione, una via senza
uscita in un “innalzamento di livello”. Bisogna imparare, ed è questo il senso
dell’ascesi, ad aggirare gli ostacoli, a strappare le pelli morte *dell’uomo vecchio+,
per lasciar affiorare in sé la stessa vita di Cristo, il suo grande respiro di risurrezione.
L’attimo deve diventare battesimale, attimo di angoscia e di morte se voglio
trattenerlo, e constatarne così l’inesistenza, attimo di risurrezione, se lo ricevo
umilmente come un presente...fino al momento dell’agonia, quando le acque della
morte si chiuderanno di nuovo su di noi, ma dal nostro Battesimo, nella misura della
nostra fede, saranno trasformate in matrice di eternità. In tal modo l’esistenza
cristiana presuppone, nelle sue tappe più importanti, una “pasqua”, una
metamorfosi del nostro essere, realizzato poco a poco. La post- risurrezione
battesimale diviene la chiave che ci permette di tramutare i momenti “iniziatori” del
destino: divezzamenti, sofferenze, separazione delle nostre “discese in inferno”,
fervori, ebbrezze, stupori dei nostri “ritorni in paradiso”. L’uomo passa in tal modo
dalla morte parziale alla risurrezione accennata, fino al passaggio ultimo, alla
“Pasqua” finale dell’agonia che, per coloro che hanno già lasciato la morte dietro se
stessi, si trasforma in un calmo sonno, nell’accesso ad una comunione dei santi più
luminoso e più attivo1.
“Il battesimo, e tutto ciò che presuppone, è il modo in cui comincia l’Eucaristia
e […] l’Eucaristia, e tutto ciò che causa, è il modo in cui il battesimo è sostenuto”2.
A ciascuno e a ciascuna di voi si aprirà la porta del Paradiso, e potrete quindi godere
delle acque che comunicano il Cristo e ne esalano il dolce profumo; allora riceverete
il nome di Cristo e il potere di compiere azioni divine (Cirillo di Gerusalemme,
Catechesi 35)
Grande proposta quella del battesimo! Libera dalla schiavitù del maligno,
rimettendo il peccato e dando la morte al peccato; rigenera l’ anima, rivestendola di
1
O. CLÉMENT, Alle fonti con i Padri, Città Nuova, Roma 1987, 103-104
2
In A. KAVANAGH, “Christian Initiation: Tactics and Strategy”, in ID., Made, Not Born. New Perspectives on Christian
Initiation and the Catechumenate, University of Notre Dame, Notre Dame 1976, 4.
luce, imprimendo un sacro e indelebile sigillo, è veicolo per il cielo, aprendoci al
gaudio del paradiso e introducendoci nel Regno (Idem, 36).
L’acqua non va considerata quale semplice elemento per un bagno comune ma come
veicolo della grazia che per essa elargisce lo spirito Santo[…] al momento di
discendere per il battesimo non badare tanto all’elemento dell’acqua quanto alla
forza salvifica dello Spirito Santo: ma non otterrai pienamente la salvezza
escludendo l’l’una e prescindendo dall’altro.3
3
CIRILLO DI GERUSALEMME, Le catechesi, 67-8