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1 Note ed esercizi risolti a ricevimento

Nota 1. Il polinomio di Taylor della funzione f (x, y) (due variabili), del


secondo ordine, nel punto (x0 , y0 ), è

P2 (x, y) = f (x0 , y0 ) + fx (x0 , y0 ) (x − x0 ) + fy (x0 , y0 ) (y − y0 )


1 1
+ fxx (x0 , y0 ) (x − x0 )2 + fyy (x0 , y0 ) (y − y0 )2
2 2
+ fxy (x0 , y0 ) (x − x0 ) (y − y0 ) .

Nota 2. Ricordiamo che una curva si dice cartesiana se il suo sostegno è


grafico di una funzione.
Supponiamo di partire da una funzione y = f (x). Il su grafico è il
sostegno di una curva, che si può parametrizzare con γ (t) = (t, f (t)). Se la
funzione è della forma x = g (y), la curva si può parametrizzare con γ (t) =
(g (t) , t).
Viceversa, una curva parametrica della forma γ (t) = (t, f (t)) ha come
sostegno il grafico della funzione y = f (x). Analogamente per γ (t) =
(g (t) , t).
Nota 3. Ricordiamo che la retta tangente ad una curva γ (t) nel punto
γ (t0 ) ha equazione r (t) = γ (t0 ) + γ 0 (t0 ) (t − t0 ).
Se la curva è cartesiana, della forma γ (t) = (t, f (t)), la retta tangente
nel punto (x0 , f (x0 )) si trova anche con gli strumenti noti dell’Analisi I: in
forma cartesiana è y = f (x0 ) + f 0 (x0 ) (x − x0 ).
Esercizio teorico. Riconoscere che i due procedimenti portano alla stessa
retta.

Exercise 1 Dire quali dei seguenti insiemi del piano sono aperti:
© ª © ª
A = (x, y) : x2 + y 2 < 1 , B = (x, y) : x2 + y 2 = 1
© ª © ª
C = (x, y) : x2 − y ≥ 2 , D = (x, y) : x + y 2 > 1 .

Dire qual’è la frontiera per ciascuno degli insiemi precedenti. Dire quali sono
i punti di accumulazione di tali insiemi.

Soluzione. A è aperto, la sua frontiera ∂A è B, l’insieme dei punti di


accumulazione è {(x, y) : x2 + y 2 ≤ 1}.
B è chiuso, ∂B = B, l’insieme dei punti di accumulazione è B stesso.

1
C è chiuso, ∂C = {(x, y) : x2 − y = 2}, l’insieme dei punti di accumu-
lazione è C stesso.
D è aperto, ∂D = {(x, y) : x + y 2 = 1}, l’insieme dei punti di accumu-
lazione è {(x, y) : x + y 2 ≥ 1}.
Exercise 2 Immaginare il grafico della funzione f (x, y) = 1 + x4 + y 2 esam-
inando la funzione ristretta alle rette passanti per l’origine.
Nota. Si devono sostituire le rette y = αx, esaminando quindi le funzioni
di una variabile gα (x) = 1 + x4 + α2 x2 , al variare del parametro α. Inoltre
si deve sostituire la retta x = 0, studiando la funzione g∞ (x, y) = 1 + y 2 .
Si osservi che le curve gα somigliano tutte, salvo con una lieve differenza nei
casi α = 0, α = ∞.
Exercise 3 Trovare il dominio della funzione f (x, y) = log arctan xy, raf-
figurarlo e riconoscere che sul dominio è continua. Capire se c’è il limite
(anche infinito) agli estremi finiti di tale dominio.
Soluzione. Dev’essere arctan xy > 0, ovvero xy > 0, ovvero x e y
concordi e non nulli: primo e terzo quadrante, assi esclusi. Gli estremi finiti
del dominio sono tutti i punti degli assi cartesiani. Sia (x0 , y0 ) un tale punto
(o x0 o y0 è nullo, o entrambi). Quando (x, y) → (x0 , y0 ), la funzione xy
tende a zero (essendo continua), quindi la funzione composta arctan xy → 0,
quindi log arctan xy → −∞.
sin xy
Exercise 4 Studiare lim(x,y)→(0,0) k(x,y)k
.
Soluzione. L’intuizione dice che, essendo
p sin t ∼ t per t → 0, sin xy
è un infinitesimo di ordine 2, superiore a x2 + y 2 che è di ordine uno.
Formalizziamo col criterio del confronto:
|sin xy| |xy|
0≤ ≤p ≤ |x|
k(x, y)k x2 + y 2
sin xy
da cui segue lim(x,y)→(0,0) k(x,y)k
= 0.

Exercise 5 (più difficile) Studiare continuità, derivabilità e differenziabilità


in tutto il dominio per la funzione
( 2 2
x y
x2 +y 2
per (x, y) 6= (0, 0)
f (x, y) = .
0 per (x, y) = (0, 0)

2
Soluzione. Fuori da (0, 0) la funzione è continua, derivabile, differenzia-
bile, per ovvi motivi.
L’intuizione basata sugli infinitesimi porta a credere che lim(x,y)→(0,0) f (x, y) =
0, in quanto il numeratore è un infinitesimo di ordine 4 mentre il denomina-
tore è di ordine 2. Verifichiamo rigorosamente questo fatto col teorema del
2 2 y2
confronto. Siccome x2x+y2 ≤ 1 (in quanto x2 ≤ x2 + y 2 ), vale 0 ≤ xx2 +y 2 ≤ y
2

e vale lim(x,y)→(0,0) y 2 = 0, in quanto y 2 è una funzione continua. Quindi


lim(x,y)→(0,0) f (x, y) = 0. Questo dimostra che f è continua in (0, 0).
Esaminiamo la derivabilità in (0, 0). Significa studiare se esistono le
derivate parziali fx ed fy in (0, 0). Non possiamo applicari i teoremi generali
(composizione ecc. di funzioni derivabili). Pertanto usiamo la definizione: ve-
diamo se esiste il limite del rapporto incrementale in (0, 0) lungo la direzione
x:
f (ε, 0) − f (0, 0)
lim .
ε→0 ε
Siccome tale rapporto incrementale vale 0, il limite esiste ed è nullo. Quindi
esiste fx (0, 0) e vale 0. Per simmetria, esiste fy (0, 0) e vale 0.
Esaminiamo la differenziabilità in (0, 0). Il teorema del differenziale totale
dice che basta verificare che f sia derivabile in un intorno di (0, 0) (fatto già
verificato) e che le derivate parziali siano continue in (0, 0). Verifichiamo
quest’ultima condizione. Per (x, y) 6= (0, 0) vale
2xy 2 (x2 + y 2 ) − x2 y 2 2x 2xy 4
fx = =
(x2 + y 2 )2 (x2 + y 2 )2
2xy 4
e vale lim(x,y)→(0,0) (x2 +y 2 )2
= 0, di nuovo per il teorema del confronto (vale
2|x|y 4
0 ≤ (x2 +y2 )2 ≤ 2 |x|). Quindi fx è continua in (0, 0). per simmetria, anche fy
è continua in (0, 0). Quindi f è differenziabile in (0, 0).

Exercise 6 Trovare gli estremi relativi della funzione f (x, y) = x3 − xy 2 +


x2 + y 2 .

Nota: la risoluzione data nell’elenco di esercizi non c’entra, si riferisce


evidentemente ad un altro esercizio.
Soluzione.

fx (x, y) = 3x2 − y 2 + 2x = 0
fy (x, y) = −2xy + 2y = 0.

3
La seconda equazione si risolve se y = 0 oppure se x = 1. Sostituendo nella
prima equazione troviamo le soluzioni
³ √ ´ ³ √ ´
(0, 0) , 1, − 5 , 1, 5 .

Exercise 7 (serve un trucchetto) Trovare gli estremi relativi della funzione


3
f (x, y) = (x2 + y 2 ) − (x2 + y 2 ).
Soluzione. Posto t = x2 + y 2 , si studia l’equazione g (t) = t3 − t, che
ha come massimo relativo t = − √13 , e come minimo relativo t = √13 . Ma
essendo t = x2 + y 2 , dobbiamo considerare g solo per t ≥ 0. Quindi t = − √13
non è nel dominio di interesse. Invece t = 0 è massimo relativo. Allora (0, 0)
(corrispondente a t = 0) è massimo relativo per f , mentre i punti (x, y) tali
che x2 + y 2 = √13 sono di minimo relativo.

2 Curve. Estremi vincolati


Exercise 8 Per la funzione f (x, y) = x2 − y 2 , si consideri il luogo dei punti
f (x, y) = 1. Scrivere il luogo di punti come insieme di più curve paramet-
riche regolari.
p
Soluzione. Trattandosi p del luogo di punti
p x = ± y 2 + 1, quindi dei
2 2
grafici delle funzioni x = y + 1 e x = − y + 1, basta usare le due curve
cartesiane
³√ ´ ³ √ ´
γ1 (t) = t2 + 1, t , γ2 (t) = − t2 + 1, t .

Exercise 9 Nei suoi punti di intersezione con la retta x = 3y, scrivere


l’equazione della retta tangente.
³ ´
Soluzione. I punti d’intersezione sono ± √38 , √18 (si ottiene sostituendo
2 2
x = 3y nell’equazione
³ ´ x −y = 1). Scriviamo l’equazione della retta tangente
nel punto √38 , √18 , che nella parametrizzazione γ1 (t) corrisponde a t = √18 .
Seguiamo entrambi gli approcci descritti all’inizio di queste note:
µ ¶ µ ¶µ ¶
1 0 1 1
r (t) = γ1 √ + γ1 √ t− √
8 8 8
µ ¶ µ ¶µ ¶
3 1 1 1
= √ ,√ + ,1 t− √
8 8 3 8

4
³ ´ p
essendo γ10 (t) = √ t ,1. Usando invece la funzione x = y 2 + 1 trovi-
t2 +1
amo la retta µ ¶
3 1 1
y=√ + x− √ .
8 3 8
Riconoscere che sono la stessa retta.

Exercise 10 Determinare la direzione di massima crescita di f (x, y) = x2 −


y 2 nel punto (1, 1). Com’è questa direzione rispetto al luogo degli zeri di f ?

Soluzione. E’ ∇f (1, 1), o più precisamente il versore ottenuto normal-


izzando tale vettore. E’ ortogonale alla curva di livello f = 0.

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