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Evocati:
Schizofrenia e Linguaggio
Tesi di Laurea
A.A. 2007/2008
5
6
Indice
Abstract 10
Introduzione 15
7
2. Potenziali evento-correlati e sintassi 51
2.1 Le violazioni della struttura sintagmatica 51
2.2 Le violazioni di sottocategorizzazione 52
2.3 Le violazioni di accordo 52
2.4 Deduzioni 53
1. Schizofrenia e percezione 65
1.2 Percezione 66
2. Schizofrenia e sintassi 68
2.1 ERPs e sintassi schizofrenica 69
3. Schizofrenia e semantica 70
3.1 La comprensione 71
3.2 Ipo-attivazione, iper-attivazione e contesto 72
3.2.1 Il potenziale di riconoscimento 72
3.2.2 Priming semantico ed effetto di ripetizione 73
6. Schizofrenia e pragmatica 80
Conclusioni 85
Riferimenti Bibliografici 90
8
9
Abstract
the matter, and above all, it has been tried to give back dignity to
the individual.
10
of different experiencial and linguistic worlds” (Falzone, 2004).
binswangerian theory.
from the past and the contemporary ones, we start from the
delirium, the loss of goal, the neologism and the paralogism, the
studies which use a modern technique for the measuring and the
13
14
Introduzione
Dal 1908, data in cui E. Kraepelin, padre della psichiatria moderna, definì
tale patologia hanno avuto via via un approccio più scientifico alla
16
Analizzando livello per livello e confrontando i risultati degli ERPs con
Loeches et al., 2004; Moritz et al., 2002; Kiang e Kutas, 2005; Matsumoto
et al., 2001; Kostova et al., 2005; Bharat et al., 2000; Yoshino et al.; Ohta et
che vede la malattia mentale come una delle infinite modalità di essere nel
mondo che il singolo individuo attua nella relazione con se stesso e con gli
altri.
17
18
Parte Prima. Schizofrenia: storia, definizione ed
analisi linguistica
causali tipici della scienza naturale, né gli aspetti astrattamente teorici della
mentale come una delle infinite modalità di essere nel mondo che il singolo
individuo attua nella relazione con se stesso e con gli altri. E, attraverso tali
Ma non è andata sempre così, alle spalle di questo approccio umano nei
fra due poli: un polo fisico, che oggi potremmo definire scientifico e un polo
metafisico, quello della follia intesa come qualcosa che deriva dal maligno,
1.1 Le origini
intorno al 200 d. C. inizia una nuova fase in cui, grazie al grande potere
20
di possessione diabolica e gestita dai sacerdoti stessi, che cercano di porvi
tendenze di non accettazione di ciò che non veniva considerato razionale, gli
Inoltre, le teorie psichiatriche succedutesi nel corso del XVII e XVIII secolo
che la schizofrenia fosse una psicosi da cui il malato non poteva uscire, e
che i metodi violenti adottati in quel periodo erano i più efficaci, mentre una
21
malattie mentali non ostacolano la scrittura e la parola, anzi, in molti casi ne
psichiatrici, nei manicomi, negli asili per gli alienati. Le sue trascrizioni
funzioni.
però, allo psichiatra Emil Kraepelin (1855-1926) che diede priorità non ai
1 Kraepelin, allora, lavorava in stretta collaborazione con Alzheimer che, come lui, studiava pazienti con grave
compromissione e deterioramento cognitivo, ma con esordio in età tardiva (oggi diagnosticati come affetti da
demenza di Alzheimer). I pazienti studiati da Kraepelin sviluppavano la loro ''demenza'' in un'età precoce e
pertanto decise di distinguerli da quelli ad esordio tardivo definendoli affetti da Dementia Praecox.
22
(Fig. 1) Classificazione dei disturbi mentali – Kraepelin, 1899
schizofrenia, avendo notato che alcuni suoi pazienti erano andati incontro a
miglioramenti.
23
Per Bleuler, disturbo fondamentale della schizofrenia è la dissociazione2,da
1.5 La Psicoanalisi
nascosti dei suoi disturbi, sono alla base delle cosiddette psicoterapie
centro di questo metodo terapeutico che pone la sua attenzione sul rapporto
tra linguaggio ed esistenza: nella parola è contenuto uno dei tanti mondi
affinché questa realtà così tanto diversa dalla nostra venga alla luce. La
“normalità”.
24
1.6 Malattia mentale e linguaggio
siamo partiti, scuole di pensiero che hanno sviluppato una teoria ed una
2004).
assiste ad un mutamento anche del ruolo dell'osservatore, che non veste più i
25
studio dei problemi affettivi del malato, volge lo sguardo anche a quelli
binswangeriana.
26
27
2. Cos’è e come si manifesta la schizofrenia
redatto un manuale che fornisce delle indicazioni ben precise per la diagnosi
L’età di esordio per gli uomini è fra i 18 ed i 25 anni e quella per le donne è
fra i 25 ed i 35 anni.
28
sintomi della fase attiva (per es., due [o più] dei seguenti sintomi: deliri,
insieme di caratteristici segni e sintomi (sia positivi che negativi) per una
tempo più breve se trattati con successo), e la persistenza di alcuni segni del
lavorativa.
2.2 La sintomatologia
presenti.
29
I sintomi fondamentali sono la dissociazione, l’incongruità affettiva,
negativi può essere percepito come una scelta volontaria di uno stile di vita
rapporti con gli altri possono essere brevi e superficiali. Nei casi
30
estremi la persona può evitare in maniera attiva tutti i rapporti
sociali.
I sintomi negativi non sono specifici e possono essere dovuti a una varietà di
2.3 Le allucinazioni
31
Per il DSM-IV, le allucinazioni possono manifestarsi con qualunque
sperimentate come voci che vengono percepite come distinte dai pensieri
propri del soggetto. Certi tipi di allucinazioni uditive (per es., due o più voci
limitano all’udito. Ella vede uomini “di intangibile chiarezza” (id: 53) e
percepisce la corrente, vede delle immagini. Per lei, come per ogni
32
privato (pubblico) che consenta a chi-allucina e a chi-non-allucina una
malato” (Borgna)
2.4 Il delirio
plausibili).
I deliri che esprimono una perdita di controllo sulla mente e sul corpo sono
33
traumatica che il marito è affetto da cancro alla vescica, Suzanne si affida il
piani della percezione e del pensiero. Per esempio, ella “ha sentore” che
soltanto nel mio pensiero”. Infine: “Vedete torturare davanti a voi i suoi
congiunti, giorno e notte, maledite la polizia che cava loro gli occhi, etc.”.
34
delirante e non si aspetta che questa sofferenza abbia una fine, non ha più
assistendo ad una mietitura con la falce, ella riferisce al dottore: “Ho capito
formale del pensiero (ThD) descritto per la prima volta nel 1911 da Bleuler.
clinico le deduzioni sul pensiero sono basate in primo luogo sull’eloquio del
35
nessi associativi”); le risposte alle domande possono essere correlate in
fondamentali:
per l’interlocutore);
comunicazione;
connotazione emozionale.
2.5.1 Il deragliamento
tavolo con un pezzo di lingua fredda (del pasto serale) messo di traverso
macellaio, al cuoco che l’ha preparato e agli altri soggetti coinvolti nella
37
Le connessioni tra le diverse frasi, in questi esempi, sembrano
debole”.
Gino è furbo
La volpe è furba
Gino è una volpe
occupazione”.
nell'intento.
39
che fra tutti quelli che lo hanno convinto a ricoverarsi non c’è n’è uno che
non gli abbia detto "hai ragione". Neologismo che ricorda molto quello
Ma anche quando i neologismi sono meno vicini alla lingua italiana, come
2.5.4 I giochi
40
Da questi esempi appare un linguaggio manieristico, definito comunemente
abbondano anche dei “giochi artistici”, quali perifrasi (per una delle malate
che, a volte, si spingono sino alle estreme conseguenze, come nel caso di
Lola Voss, che attribuisce “alle parole un certo senso sulla base della
etico, estetico, etc, restando legati, vincolati e limitati al principio che è alla
41
2.7 Il comportamento disorganizzato
Tale limite si riscontra, non solo, come abbiamo detto, nel linguaggio,
ma anche nel comportamento, come nel caso del paziente di Binswanger che
per Natale regala alla figlia malata di cancro una bara. Il padre vede nel suo
qualcosa di cui sua figlia ha bisogno. Ai suoi occhi quindi la bara risponde
perfettamente alla necessità di essere utile. “Se mia figlia può ancora aver
bisogno di qualche cosa, questo qualche cosa è una bara, dunque le regalo
allora la stortura? Prima di tutto, senza dubbio, nel fatto che, probabilmente
dare gioia, piuttosto che di risultare utile. Dal nostro punto di vista “la bara
partecipazione. Il padre, regalando alla figlia qualcosa che potrà usare solo
dopo la propria morte, le nega tale co-partecipazione. Egli ha spinto “il tema
42
nella esecuzione di attività della vita quotidiana, come avere un aspetto
43
Parte seconda. Gli ERPs
44
1. Cosa sono gli ERPs
Gli ERPs possono essere correlati a stimoli di vario genere, visivi, motori,
linguaggio.
45
picchi sono denominati con la lettera N se negativi, e con la lettera P se
positivi, seguite da un numero che indica la latenza del picco rispetto alla
allo stimolo e la distanza del picco dalla baseline. La latenza, invece, indica
latenza delle componenti sono gli elementi che vengono confrontati per
46
Le componenti mesogene (talamiche) ancora in parte legate alle qualità
stimolo acustico.
(Falzone, 2004: 4)
neonati. (Boutros et al., 1997; Javitt et al., 2000; Coch et al., 2002 ).
1.3.1 La ELAN
47
La componente P300 è un potenziale positivo endogeno che si
“target”.
decisionale transeunte.
48
o di latenza della P300, rispetto ad una condizione di controllo, si parla di
1.3.3 La N400
successivo che si protrae fino a circa 500 – 550 ms. È stata notata per la
prima volta nel 1980 da Kutas e Hillyard. Essi si accorsero che proponendo
negativo intorno ai 400 ms. Questo potenziale, chiamato N400, oggi viene
49
(garden-path) in cui la struttura sintattica era corretta, ma ambigua
(Friederici et al., 1993, 1996). È stato inoltre suggerito che la P600 indichi
50
(chiamato LAN) dalla presentazione dello stimolo. Studi successivi sono
da una LAN e da una P600; Hahne e Friederici (1999) hanno invece puntato
evidenziato tempi più lunghi per l’elaborazione delle frasi da loro utilizzate
per la necessità di accesso lessicale (per il quale sono necessari almeno 300
ms), che non veniva riscontrata negli altri studi (nell’esempio You write –
dalla piuttosto emotiva risposta di sua moglie) è stata evidenziata una P600.
51
2.2 Le violazioni di sottocategorizzazione
ragazza andarono), tra nome e articolo (il cani), tra nome e aggettivo (i
52
lunghi, generando una P600 indicativa della difficoltà di interpretazione e
2.4 Deduzioni
53
3. Potenziali evento – correlati e semantica
54
concetto, l’idea alla quale tale simbolo si riferisce. Ogni individuo ha un
variano in base alla relazione semantica che essa ha con le parole che la
(definita prime) e, dopo una breve pausa, una seconda sequenza di lettere
(che può essere una parola semanticamente connessa alla precedente, una
parola semanticamente non connessa o una non parola). Il test prevede una
meno una parola della lingua italiana. È stato notato che il tempo di
decisione sul target risulta più breve e più semplice quando è preceduto da
connessa.
55
In base a quale meccanismo si ottiene tale facilitazione di riconoscimento?
Esistono diverse ipotesi. Per Collins e Loftus (1975) è probabile che il prime
Un’altra teoria ( Posner e Snyder, 1975) suggerisce invece una natura post-
lessicale sia per le parole semanticamente connesse, che per quelle non
al prime. Questa può essere confermata o meno, ma, in ogni caso, solo in
56
Che influenza ha tale fenomeno sui potenziali evento – correlati?
Diversi studi hanno mostrato una diversa ampiezza della N400 in base al
tipo di connessione semantica che intercorre tra prime e target. Infatti, già in
ciascuna parola è influenzato, oltre che dal contesto (…), anche dalla
stato dimostrato da Kutas e Hyllyard (1984) che hanno confrontato gli ERPs
in seguito a tre diverse proposte di completamento di una frase (La pizza era
troppo calda da… mangiare / bere / piangere). Inoltre essi hanno sottolineato
termine bere era associata una N400 di ampiezza intermedia. Ciò potrebbe
57
indicare che l’organizzazione della memoria semantica è basata sulla
dalle esperienze individuali del mondo. Così, pur non essendo tra di loro
dall’analisi degli ERPs si deduce che esistono due tipi di elaborazione del
5 Casi in cui il verbo non concorda con l’agente come: il cane leggeva il giornale, o con il tema: il vulcano è stato
mangiato; o ancora con il ricevente: Giulia affidò la ricetta al marciapiedi
6 La costruzione della struttura sintattica precede, dal punto di vista temporale, la verifica della congruenza
semantica
58
gioco il processo controllato) non sia espressamente richiesto di orientare
l’attenzione su quest’ultima.
ogni lingua esistono delle parole che vengono utilizzate più frequentemente
ed altre che vengono usate meno spesso. George K. Zipf (in Gennaro, 2000)
Joyce e stilando una graduatoria delle parole in esso contenute in base alla
da altri fattori. Infatti, una parola a bassa frequenza, ma ripetuta più volte in
un certo contesto, genera risposte via via più repentine ed una N400 di
59
Nel linguaggio comune, di tutti i giorni, la nostra capacità di analisi
comunicare.
esempio nella frase “Chi ha chiamato Gianni?” Chi può essere sia soggetto
cui il binocolo può essere usato sia da Luigi che dalla “signora”.
quelle frasi che vengono interpretate in maniera diversa man mano che
vengono costruite:
60
Ad esempio: The broker persuaded
quanto:
un risultato sempre corretto, e l’altro tipo con il verbo transitivo (b), che
61
(a) The broker hoped to sell the stock
Tale P600 però aveva una localizzazione diversa rispetto a quella registrata
possa avere una distribuzione diversa a seconda del tipo di violazione alla
seriale.
posto ben preciso. L’utilizzo di tale pronome genera uno spostamento che
dal nostro cervello viene risolto grazie al collegamento tra il pronome stesso
disambiguazione:
62
Inizialmente l’analizzatore attribuisce a che il ruolo di soggetto;
determina la disambiguazione.
sostanziali negli ERPs. Ma va sottolineato che esistono molti altri fattori che
influenzano il corso dei potenziali evento – correlati. Tra questi l’età. Mills e
risultati degli ERPs. Infine determinano variazioni degli ERPs anche alcune
depressione e la schizofrenia.
63
Parte Terza. ERPs e schizofrenia
un’anomalia. Applicare gli ERPs allo studio di patologie che hanno forti
Come visto nel primo capitolo, la schizofrenia è una patologia che mostra
1. Schizofrenia e percezione
caso.
colleghi (2005), non si può ritenere che possa sussistere una qualche
65
prosodico: “l’intonazione e il volume risultano spesso costanti e il
leggere o ripetere storie in cui sono stati inseriti eventi non connessi e
1.2 Percezione
Pardo e colleghi (1995) hanno supposto che le allucinazioni uditive, uno dei
la lettura ad alta voce e che le cortecce uditive sono attive allo stesso modo
sia durante la lettura ad alta voce che durante la visione passiva delle stesse
66
dei soggetti schizofrenici, non sono state rilevate differenze, infatti i pazienti
funziona alla stessa maniera sia nei soggetti schizofrenici che in quelli
normali.
67
2. Schizofrenia e sintassi
risultati dei potenziali evocati, è facilmente intuibile che tali soggetti non
68
affermano che “la maggior parte degli errori da essi commessi può
presentarsi anche nelle espressioni dei soggetti normali” (id.: 453) e può
La P600 è stata registrata solo nel gruppo di controllo, fattore che potrebbe
69
D’altro canto, Ye e colleghi (2006), analizzando i potenziali evocati in
semanticamente non corrette, hanno notato che l’onda P600 non era
3. Schizofrenia e semantica
genera. Abbiamo visto che questa onda, che si manifesta tra i 250 e i 550 ms
70
3.1 La comprensione
I primi studi sui potenziali evocati legati alla semantica nei soggetto
normale, è significativo un dato: l’attività degli ERPs tra i 500 e gli 800 ms
umano. Frasi come “il cane ha la coda” e “alla posta c’era coda” sarebbero
71
anomala, è stato ipotizzato che il linguaggio disorganizzato schizofrenico sia
Essi partono dal presupposto che ogni concetto è costituito dalle proprie
8 Per Ferdinand de Saussure si può identificare il valore di un elemento della lingua solo in maniera differenziale,
tramite il rapporto con gli altri termini del sistema che permettono la sua identificazione per opposizione.
72
un animale all’interno di una lista di parole semanticamente corrette,
mancanti di una lettera, è risultato che l’ampiezza dell’RP era ridotta nei
dell’ipoattivazione.
soggetti con disordine del pensiero e non. Moritz e colleghi (2002) hanno
topo);
73
- Condizione neutrale (in cui il prime è una stringa di X seguita da una
parola)
Soprattutto, se l’effetto priming non varia molto per le coppie indirette tra i
Come sappiamo, l’ampiezza della N400 è sensibile a tutti quei fattori che
stata usata per misurare il livello di attivazione reciproca dei concetti nella
74
N400 sia per le parole fortemente connesse che per quelle debolmente
esemplare. I risultati ottenuti hanno mostrato una N400 più ampia per i non
esemplari, intermedia per gli esemplari meno tipici e più piccola per gli
soggetti sani che quelli senza ThD avevano prodotto ERP più positivi per le
75
scoperte suggeriscono che l’anomala attenuazione dell’effetto di ripetizione
9 Il punteggio di ThD è stato calcolato attraverso la Scala per la valutazione della Disorganizzazione del pensiero
(SCADIS). Questo strumento si propone di "valutare quantitativamente e qualitativamente la destrutturazione delle
modalità formali della comunicazione associate alla dimensione psicopatologica della "disorganizzazione""
(Pancheri et al., 1996) e non prende in considerazione, quindi, le tradizionali "alterazioni formali del pensiero", ma
i meccanismi che le sottendono in funzione comunicativa.
76
5. N400, P300 ed LPC
Anomalie nella P300 di soggetti schizofrenici sono state segnalate sin dagli
documenti dal 1975 al 1999 che utilizzano il potenziale P300 per valutare
77
Yoshino e colleghi hanno analizzato la relazione tra P300 ed LPC durante
positive tra l’ampiezza media della P300 e quella delle LPC in entrambi i
che sottostà alle ridotte P300 e LPC nella schizofrenia. La P300 potrebbe,
dunque, coprire una finestra temporale più lunga che va dai 250 agli 800 ms.
N400 più negativa per i pazienti nelle congruenti rispetto alle incongruenti.
Inoltre, dai dati sono emerse una P300 e delle LPC scarsamente positive per
ritardata. Ohta e colleghi hanno infatti proposto che, vista la tendenza dei
78
o della loro categorizzazione, quanto, piuttosto nella difficoltà di
“penna a sfera”.
uso metaforico dei termini. A tal proposito abbiamo già citato nel primo
debole”, tipico processo cognitivo della metafora. Del resto già Binswanger
79
5.1 ERPs e metafore
tra i tre tipi di frase della LPC, confermando dunque la difficoltà degli
efficienti.
6. Schizofrenia e pragmatica
semantico, hanno esaminato gli ERPs dei pazienti e del gruppo di controllo,
discorso online.
80
grado di correlazione. In isolamento, le frasi finali in tutte e tre le condizioni
scenari correlati, ancora più marcata nei pazienti con ThD più severo.
valutazioni dei soggetti. Mentre gli adulti sani hanno mostrato una graduale
bisogno di andare oltre ciò che è esplicitamente espresso nel testo per
suggerisce che, dai 400 ms dalla presentazione della parola critica, i pazienti
non hanno provato a generare o usare tali inferenze per costruire la coerenza
81
Per ciò che riguarda le LPC, è stata registrata una differenziazione tra i
gruppi, una tra i tipi di frase e una anche tra le posizioni della parola target: i
ulteriore conferma dei dati precedenti. In ogni caso, risultano più positive
per le parole finali, piuttosto che per quelle in posizione mediana, per le
positiva per le parole critiche non connesse rispetto alle altamente connesse
tra gli scenari altamente connessi e non connessi. Questa LPC non è stata
osservata negli adulti sani, probabilmente perché essi avevano già provato
riflesso dalle differenze nella N400). Una spiegazione per la LPC per lo
Inoltre, sebbene le risposte dei pazienti fossero più lente di quelle del
risposta (RT): più veloce per i contesti altamente connessi, rispetto a quelli
82
puntano l’attenzione sulla coerenza locale, frase per frase, a spese di quella
globale, del contesto, provando solo alla fine a generare inferenze causali in
perfomance del compito che sono molto simili a quelle degli adulti sani.
83
Conclusioni
2004 in Pennisi 2004: 263-264). Inoltre, quello che per molti è stato, e, in
84
alcuni casi è, un deficit sintattico, alla luce dei risultati qui esposti risulta, al
linguistiche schizofreniche.
significato di tali frasi necessita non tanto di un’analisi delle singole parole,
parlanti in cui è generata, appare chiaro che ciò che manca ai soggetti
2004: 268).
85
Secondo tale teoria, i soggetti schizofrenici, incontrano un’iniziale difficoltà
La nostra vita è fatta di esperienze del mondo ed ogni essere umano, sulla
rapporti con sé stesso. Tale unico problema è la base del suo delirio. Un
delirio che, pur impedendogli una vita serena (non riuscendo ad interpretare
i significati delle esperienze che fa, vive nella tensione e nell’angoscia), gli
interpreta il mondo.
86
Ogni sua azione, ogni sua espressione è tesa a sostenere il suo delirio e allo
alle diverse situazioni della vita, non possono modificare il proprio punto di
vincolati e limitati al principio che è alla base del loro delirio. E per
diverso, egli lo è. E per tale motivo gli altri non possono comprenderlo. Lo
87
privato principio, alla stregua degli errori semantici e pragmatici, (come
88
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