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Luglio 2019 _ #issue 0

CACIO PEPE
Storie di donne e uomini con le mani nel latte
MAGAZINE
il magazine di Alberto Marcomini

Il Castelmagno d’alpeggio di Giorgio • La nuova creazione di Teo •


La Maremma di Angela e Simone • Andar per valli: la Pitina
Non è più un segreto!
100% materie prime italiane di alta qualità.
CASTIGLIONI

editoriale castelmagno
pag 5 pag 8

cacio e pepe beermouth


pag 6 pag 17

maremma
pag 19
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Luglio 2019 #issue 0


Cacio&Pepe Magazine libri
Periodico trimestrale pag 22

Direttore responsabile
Alberto Marcomini

Hanno collaborato a questo numeo


Paolo Castiglioni, Sara Castiglioni,
Barbara Manassi. Bepi Pucciarelli
la pitina
pag 24
Edizioni Artifices,
La prestigiosa rivista Gambero Rosso San Giovanni Lupatoto, Verona
ha condotto un’indagine tra i migliori www.cacioepepemagazine.it
grissini artigianali e i nostri grissini si Seguici su:
In copertina
sono classificati al primo posto. Cacio e Pepe chef Rocco Buffone
Foto ©Paolo Castiglioni
l’affinatore
Il Panatè di Mario Fongo & C. srl, Via Case Sparse Piana, 17 - ROCCHETTA TANARO (AT) castiglionifoodstories
pag 26
info@mariofongo.com - www.mariofongo.com
editoriale
Eccoci qua cari amici, vi presento una mia nuova
avventura il Cacio&Pepe Magazine!
Una rivista, ma non la solita rivista, ce ne sono già
tante, questa invece profuma di latte, di formaggio,
e, se volete, di tutto quello che ci sta attorno. Con
questa bella rivista, andremo a trovare, uno per uno,
i piccoli artigiani del latte, scopriremo le loro storie,
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le loro tradizioni. Scopriremo nuovi territori, culture 5
tramandate, ma non scritte. L’Italia è un grande
scrigno traboccante di cose buone, troveremo i
giusti abbinamenti con il Sacro Formaggio, i pani, la
frutta antica, le confetture, le composte, i mieli, i vini,
i vermouth, i distillati, le birre artigianali, e quanto di
meglio si può trovare lungo lo stivale.
Cacio&Pepe Magazine andrà a scoprire le ricette
regionali dove il formaggio è il principale interprete,
e sfiderà i tanti bravi Cuochi, ad interpretare il miglior
Cacio e Pepe, piatto che sta facendo proseliti in
tantissimi ristoranti e trattorie.
Andremo a visitare negozi specializzati sul
Formaggio, le Fromagerie Francesi, e tanti Wine Bar.
Cacio&Pepe Magazine si occuperà di arte, natura,
libri, di cinema. Allora cosa aspettiamo, venite
insieme a noi a scoprire il meraviglioso mondo del
Formaggio.
Tenetevi forte, il viaggio sarà lungo, si parte!
Alberto Marcomini
cacio&pepe
Rocco Buffone, concorrente
di Masterchef e chef
nell’anima, ha interpretato
per noi la ricetta di una
IL CACIO E PEPE cacio e pepe tradizionale
in occasione del Master
in Food Photography
dell’Italian Food Accademy
dove gli iscritti al master
Un po’ di storia non fa mai male. Da dove emettere un profumo dolce, aromatico, e, hanno realizzato la foto.
arriva questo piatto fatto di poche cose attenzione, macinato al momento. Tutto
semplici: pasta, cacio, e una grattata di qua? Eh no, adesso viene la difficoltà - Il ritratto di Rocco è di
pepe? Nasce lungo le transumanze dei riuscire ad amalgamare il tutto. E’ arrivata Paolo Castiglioni
pastori con i loro greggi, tra l’Appennino l’ora di calare la pasta in abbondante
Molisano e la Puglia. La povertà era tanta, acqua bollente, attenzione al sale, un po’
si aveva poco o niente dentro le bisacce meno del solito. Mentre la pasta cuoce, 7
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portate dai muli. La materia prima era il mettiamo da parte un po’ di acqua di
latte delle pecore. Durante il cammino, cottura.
alla sera e all’mattino, al sorgere del sole, Quanta? Abbondiamo pure, quella che
si mungevano le pecore e si cagliava il rimane poi si butta. Bene, a questo punto
latte. Spesso il formaggio fresco serviva grattugiamo il pecorino in una zuppiera,
come merce di scambio, come baratto e piano piano aggiungiamo l’acqua di
per una pagnotta, o un bottiglione di cottura, fino ad ottenere una crema, che
vino. Il pastore portava sempre con non dev’essere ne troppo liquida, ne
se il formaggio dell’anno precedente, troppo densa. Mescoliamo con delicatezza
stagionato, buono da scagliare con il facendo attenzione che non si formino
coltello, sempre nelle loro tasche. La pasta i fastidiosi grumi. Scoliamo la pasta al
non mancava mai, e anche il pepe, che dente e mantechiamo a fuoco spento, una
serviva da rinforzo, per dare un aroma e generosa macinata di pepe e il gioco è
sapore in più. Ecco dunque creato il piatto, fatto !! La cosa più importante del Cacio
buono, gustoso, furbo, ma difficile da e Pepe è che il formaggio non deve filare.
realizzare. Partiamo dalla pasta: dev’essere Buon appetito!
artigianale, essiccata a bassa temperatura Alberto Marcomini
e trafilata al bronzo, una pasta ricca di
amido, che, rilasciato durante la cottura,
forma una sorta di cremina. Il pecorino
dev’essere stagionato, ma non troppo
salato, e il pepe, rigorosamente nero, deve
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castelmagno
Vi portiamo in provincia di Cuneo, nella Valle
Grana dove prende vita uno dei formaggi
italiani più noti ed esclusivi, a ridosso
dell’abbazia dedicata a San Magno (1471),
uno dei gioielli artistici sparsi in quest’area.
In alto la cappella affrescata della Basilica di San
Magno in frazione Chiappi; l’ospizio della trinità a
Valgrana e affresco con Madonna che allatta.
Il Castelmagno è un formaggio a cagliata
rotta. La cagliata, presamica, viene prima
messa a spurgare, tagliata e lasciata nel
suo siero per tre giorni.
La cagliata viene quindi rimacinata e salata
per essere inserita negli stampi finali.

10 UN 11

CASTELMAGNO
COSI’
NON SI
INCONTRA
FACILMENTE

Strade strette, curve infinite, torrenti loro Azienda Agricola, La Meiro. Giorgio,
impetuosi, vecchie gallerie, rocce a laureato in ingegneria, una carriera da
strapiombo. E si sale, ad ogni tornante la manager in importanti società, il mondo
speranza che sia l’ultimo. All’improvviso la lo ha girato e rigirato. Andrea, funzionario
luce si fa più forte, la valle si apre, austere di Banca a Cuneo. Un bel giorno, saliti a
montagne ti accolgono, pascoli infiniti, Castelmagno nella loro vecchia casa, si
fischi di marmotte, cascate d’acqua. Le guardarono negli occhi, e senza proferire
case ancora lì, da sempre, terra contadina, parola, decisero di lasciare tutto e
terra dei Catari. trasferirsi in montagna. Restaurarono la
Alcune delle fasi di lavrazione
Siamo a Castelmagno, nelle Alpi Cuneesi, casa, costruirono una stalla, comprarono
nel piccolo caseificio di La Meiro
1800 m s.l.m, un imponente Santuario vacche di ottima razza, ed iniziarono a
dove Giorgio ci guida attraverso
domina il paese, un po’ più sotto, il produrre il Formaggio Castelmagno, il Re
alcune delle fasi di lavorazione di
regno di Giorgio Amedeo e di suo figlio di queste vallate. Piano piano acquistarono
quell’immenso capolovaro che è
Andrea. Un cartello indica il nome della i pascoli dove far pascolare le loro vacche questo Castelmagno d’alpeggio
oltre i 2000 metri, soltanto durante i mesi Genepy che Andrea produce in alpeggio.
estivi. Il più era fatto, ma non contenti, Un vero miracolo di cultura contadina, Per saperne di più
ricavarono una grande cantina dove far un ritornare alle proprie origini, un
stagionare i loro formaggi. Dopo pochi salvaguardare un territorio prezioso, che
anni decisero di allestire tre camere per senza di loro avrebbe subito il completo ESTRATTI DAL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE seguenti comuni siti in provincia di Cuneo:
gli ospiti, e un ristorante per confortare abbandono. DEL CONSORZIO DOP Castelmagno, Pradleves, Monterosso Grana, da
l’anima e il palato. Un’operazione non di Bravi!!! Il formaggio “Castelmagno” è ottenuto da latte cui dovrà provenire anche il latte destinato alla
di vacca crudo. Le mungiture devono essere trasformazione. Il formaggio “Castelmagno”
pochi sacrifici, ma loro non si sono fermati Alberto Marcomini
fino ad un massimo di quattro mungiture essendo prodotto tutto al di sopra dei 600 m.
davanti a niente, credendo nella qualità
consecutive con eventuali aggiunte di latte s.l.m. reca in etichetta la dicitura “prodotto della
del loro Castelmagno, che nelle loro
ovino e/o caprino inpercentuale da un minimo montagna”; quando la produzione del latte e la
cantine stagiona per lungo tempo, anche La Meiro Terre di Castelmagno del 5 % ad un massima del 20%. Il bestiame caseificazione avvengono al di sopra dei 1000
oltre i quattro anni. Questo lungo tempo, Località Chiappi bovino deve essere riconducibile ai tipi genetici metri s.l.m., il formaggio DOP anziché la dicitura
a temperatura e umidità controllate, Castelmagno, Cuneo Barà Pustertaler, Bruna, Pezzata Rossa d’Oropa, “prodotto della montagna” recherà in etichetta
permette, all’interno del formaggio, il +39 338 6261222 Pezzata Rossa, Montbeliard, Grigio Alpina, la dicitura “di alpeggio”. Nel caso di formaggio
formarsi di nobili muffe. Cosi nasce un www.terredicastelmagno.com Piemontese, Valdostana e loro incroci. “Castelmagno” prodotto della montagna, la
grande formaggio da meditazione, dal Il formaggio DOP “Castelmagno” presenta una scritta della sventolina sarà in campo colore blu.
sapore dolce, intenso, ottimo anche forma cilindrica a facce piane del diametro di Per il formaggio “Castelmagno” d’Alpeggio la
accompagnato da uno straordinario 15-25cm. Lo scalzo è di 12-20 cm. Il peso di una sventolina porterà la menzione “DI ALPEGGIO”
forma varia dai 2 ai 7 kg. Le caratteristiche del sulle quattro eliche che la compongono; la scritta
formaggio DOP sono riferite al periodo minimo “CASTELMAGNO” sarà in campo colore verde muschio
di stagionatura (60 giorni). e i caratteri della scritta “DI ALPEGGIO”
Il formaggio “Castelmagno” deve essere prodotto
e stagionato nel territorio amministrativo dei
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Il Castelmagno si dimostra un gigante in cucina, qui


lo vediamo usato in due preparazioni classiche, dei
gnocchi alla romana e un risotto realizzato con un
spinacio selvatico della zona, le orle, e mantecato con
abbondante Castelmagno giovane.
Beermouth? Di cosa stiamo parlando? Ugualmente potremmo pensare a
Stiamo parlando di un prodotto del coniugarlo con un Pecorino sardo o
tutto innovativo anche se ispirato toscano maturi, che nonostante la loro
alla tradizione. Frutto della visione e complessità aromatica ma grazie al
dell’esperienza di Teo Musso nell’ambito naturale equilibrio ben si sposano con le
della birra e nell’uso delle spezie e note caratteristiche delle botaniche che
dell’immaginazione e sperimentazione compongono il Beermouth.
dei bartender Dennis Zoppi e
Giacomo Donadio, creatori di gusti Un’ultima idea potrebbe essere, e qui
e di contaminazioni tra mondi distinti. cambiamo completamente registro,
Il Beermouth si ispira alla tradizione un abbinamento con il Taleggio, un
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estrazioni idroalcoliche di erbe antiche, prevalentemente morbido.
aromatiche e spezie per fortificare un Questo tipo di formaggio ha un sapore
fermentato di base, ma sostituendo il generalmente dolce, con solo qualche
vino con la birra. Una birra di eccellenza nota lievemente acidula, che contrasta
ovviamente, la Xyauyù, gioiello di famiglia amabilmente con il suo profumo
del Birrificio Baladin, arricchita con 13 caratteristico, che ricorda talvolta il
botaniche lavorate con metodi innovativi tartufo. Qui il Beermouth Baladin si sposa
di estrazione come la distillazione ottimamente grazie alle note amare
sottovuoto a bassa temperatura e dell’artemisia che “sgrassano”, lasciando
gli ultrasuoni. Risultato? Un prodotto il posto ai sentori dolci “caramellati”

Beermouth
innovativo che si rifà alla tradizione tutta della base di birra Xyauyù con cui
piemontese del vermouth. La domanda è: viene prodotto. E che si integrano alla
il Beermouth è abbinabile al formaggio? perfezione con quelli del Taleggio.
Ebbene secondo noi sì… eccome.

e formaggi
Partiamo dal prodotto liscio.

Il primo abbinamento che ci salta Birrificio Baladin


in mente è senz’altro con un buon P.zza 5 Luglio 1944
Parmigiano Reggiano 24 mesi, dove 12060 Piozzo - CN
una nuova avventura la parte sapida, ma non eccessiva, del www.baladin.it
formaggio si bilancia con la rotondità del
Beermouth Baladin tal quale.
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il Fiorino
fiore all’occhiello della Maremma
Del Caseificio il Fiorino si conservano anche i formaggi meno stagionati. Si
documenti che risalgono già dal 1812, e parte con l’assaggio di una dolce ricotta
da quel tempo nulla si fermò. Sessant’anni di pecora, per continuare con il fresco
fa, grazie alla caparbietà di un diretto Raveggiolo, formaggio descritto dal
discendente della famiglia Fiorini, Duilio Manzoni nei Promessi Sposi, scelto 21
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Fiorini, il Caseificio piano piano inizia ad da Renzo Tramaglino, come ottimo
ingrandirsi, fino a raggiungere attuali ricostituente per riprendersi dalla peste.
i tremila metri quadrati. Oggi le redini Dopo questo dolce formaggio si passa ad
le tengono fortemente in mano la figlia un’altra chicca, il Marzolino, leggermente
Angela con il marito Simone, e guidano abbucciato, dal colore giallo canarino,
questa bella carrozza come fosse trainata ottimo in primavera accompagnato da
da migliaia di cavalli. Il latte di pecora, che fave, pane sciapo e qualche fetta di
viene lavorato tutti i santi giorni dell’anno, salame. Il Caseificio ha ottenuto tantissimi
proviene solo ed esclusivamente dagli premi sia in Italia che all’Estero, ma il
allevamenti maremmani. All’interno consiglio che vi posso dare è quello di
del caseificio è stata ristrutturata una degustare questi formaggi al tramonto
vecchia grotta, luogo ideale per la maremmano, accompagnati da una
stagionatura dei formaggi. Proprio in buona bottiglia di vino Toscano.
questa grotta si stagionano i formaggi di
punta del Fiorino, come La Riserva del Caseficio Il Fiorino
Fondatore o il Pecorino Grotta, prodotti Località Paiolaio
solamente con latte crudo. Rimangono Roccalbegna, Grosseto
a riposare per oltre due anni su assi di Tel. +39 0564 989059
abete rosso, il risultato è sorprendente. www.caseificioilfiorino.it
Troviamo nel negozio del Caseificio negozio@caseificioilfiorino.it
Ho incontrato persone meravigliose,
indimenticabili, che hanno saputo darmi
molto. Da loro ho imparato tutto e ho
voluto fare conoscere i segreti, antichi
saperi e innovazioni che generosamente
mi sono stati svelati. Ma il mio viaggio non
finirà con questo libro, visto che di strada Dal 12 al 14 ottobre, al Palazzo del Ghiaccio, La seconda novità è la collaborazione con
ritorna l’appuntamento con Milano Golosa, Alberto Marcomini, giornalista, scrittore
ne dovrò fare ancora molta, camminando
la manifestazione enogastronomica e maître fromager che curerà per Milano
sempre la terra del formaggio
ideata da Davide Paolini e dallo staff di Golosa la selezione di caseifici. Inoltre,
Gastronauta© e dedicata alla produzione durante la manifestazione, sarà presentato
Un reporter del gusto artigianale italiana di nicchia. Tre giorni il suo ultimo libro “Camminare la terra dei
Se c’è una definizione che ben si addice all’insegna di gastronomia ed enologia di formaggi”, edito da Cinquesensi, dove
alta qualità, tre giorni in cui 200 artigiani l’autore racconta i suoi viaggi lungo tratturi
ad Alberto Marcomini è questa.
del gusto approdano a Milano per portare secolari, insieme ai casari e ai pastori, alla
Già, perché Alberto da oltre venti anni
eccellenza di sapori, profumi, divertimento, scoperta dei formaggi fatti secondo le
ci racconta lo straordinario patrimonio
per raccontare la materia prima e le cucine tradizioni tramandate da sempre dai custodi
enogastronomico del nostro paese, da
Alberto Marcomini Aosta a Trapani.
della tradizione. Un bengodi di produzioni del patrimonio gastronomico del nostro
Ho iniziato questo libro quando ho di nicchia ricercate per veri gourmet, Paese.
Infaticabile viaggiatore, cerca senza buongustai e per operatori del settore, 23
22 preso a muovere i primi passi nel mondo
sosta la qualità assoluta per proporla tra cui il prosciutto di piccione, il caviale Questa Milano Golosa sarà dunque
del formaggio, a fare i primi viaggi
all’attenzione del pubblico. di prosciutto, le conserve di bambù, la all’insegna della multiculturalità e della
tra i pascoli e le malghe, incontrando
Gioacchino Bonsignore colatura di alici, il pane carasau, la testa contaminazione: il filo conduttore
coloro che custodiscono i tesori e le Caporedattore della rubrica in cassetta, il castelmagno d’alpeggio, la rimane, come ormai da consuetudine, la
tradizioni del nostro paese. Un libro che GUSTO, TG5 Mediaset bagna cauda, lo zabaglione biologico in ricerca delle eccellenze del gusto, della
non terminavo mai perché ogni viaggio vaso, i migliori panettoni artigianali italiani. biodiversità, dell’alta qualità, dell’eco-
portava alle nuove scoperte, che volevo sostenibilità. Grande spazio verrà dedicato
condividere con tutti, e l’indomani mi Non sono molti anni che Alberto ed io Per il suo ottavo compleanno Milano Golosa a questo tema: Milano Golosa sarà plastic
aspettava sempre un nuovo viaggio. ci conosciamo, ma è da tempo che vive è più in forma che mai e si presenta con free, biosostenibile e ospiterà un convegno
E cosi continuavo a prendere appunti la nostra amicizia; abitiamo ambedue due novità importanti. La prima è Asian sul tema dove dialogheranno produttori
nel mio taccuino, e di taccuini ne ho paesaggi della memoria simili. Comprendo, Taste, realizzata in collaborazione con che si stanno muovendo in questa
riempiti molti in questo lungo tempo. Maria Pranzo e la guida No Mayo. Un intero direzione.
perciò, la sua inquieta voglia di avventura,
Finalmente è giunto il momento di unire padiglione focalizzato sulla cucina asiatica,
di desideri, curioso di tutto, che trovano
tutto in un vero libro che ho scandito con protagonisti gli chef che hanno portato Milano Golosa
un momentaneo confidente e materno
fra racconti, episodi e storie di viaggio l’offerta gastronomica orientale italiana a un 12 13 14 Ottobre 2019
appagamento nel Formaggio. alto livello, cambiandone il paradigma di Palazzo del Ghiaccio, via G.B. Piranesi 14,
fra le regioni del nostro Paese. E l’ho Il Formaggio, il latte, che si fa Forma. consumo e rendendola un mercato in netta Milano - Tel. 0286462555/1919
fatto descrivendo il territorio, la natura, Alberto, come pochi, sa celebrare, esaltare crescita: da Wicky’s a Iyo, da Mu Dim Sum email: info@milanogolosa.it
gli animali e raccontando il lavoro di questo prodigio. a Basara, da Gong a Sakeya. “Quest’anno www.milanogolosa.it
uomini e donne, che ogni giorno devono Davide Rampello Milano Golosa ospita Asian Taste perché Follow us Facebook:
affrontare mille problemi con passione Autore e conduttore della rubrica Milano deve diventare la capitale della @MilanoGolosa
e fatica, ma i resultati del loro impegno PAESI, PAESAGGI contaminazione culturale, anche in cucina”, Twitter: @ilgastronauta
e di sacrifici, è il patrimonio di una civiltà Striscia la Notizia, Canale5 afferma Davide Paolini. Instagram: @gastronauta_official
preziosissima che non si estinguerà mai.
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Val Tramontina, Valcellina, Val Colvera: siamo La Pitina è un prodotto unico, per il quale la materia prima proveniva dalla caccia di
La Pitina in Friuli Venezia Giulia, nella montagna non esistono termini di paragone. Per frodo) o la disgrazia di una bestia – capra
pordenonese. Un territorio per certi versi spiegarlo, bisogna ricorrere all’esempio o pecora – che bisognava macellare dopo
selvaggio, di grande interesse geologico, della classica “polpetta”, anche se di che si era ferita cadendo da un dirupo.
ambientale e naturalistico, in parte ricadente dimensioni un po’ più grandi. La Pitina Oggi la Pitina è una squisitezza ricercata
all’interno del Parco Naturale delle Dolomiti è fatta di carne magra di selvaggina dai buongustai: consumata cruda, affettata
Friulane, a sua volta ricompreso nel territorio (un tempo; oggi, più spesso di pecora sottile, o cotta nel tradizionale piatto che
delle Dolomiti riconosciute dall’Unesco o montone) tritata e impastata con una la vede accompagnata dalla immancabile
Patrimonio dell’Umanità. concia di sale, pepe, finocchio selvatico polenta.
Queste vallate custodiscono un piccolo tesoro o altre erbe, che viene pressata a forma Bepi Pucciarelli
della gastronomia dei tempi andati: la Pitina, appunto di polpetta, passata nella farina
un salume per il quale un gruppo di produttori di mais (quella da polenta) e quindi fatta
ha ottenuto nel 2018, al termine di un iter affumicare; un tempo nel camino di casa
durato parecchi anni il riconoscimento della (il fogher o fogolar), oggi in apposito
IGP (Indicazione Geografica Protetta). Dal affumicatoi dove rimangono 3-4 giorni.
2002, la Pitina era già stata inserita tra i Presidi Nei secoli passati, le “pitine” costituivano
di Slow Food. una preziosa riserva di carne, un modo
per far durare anche per mesi, la fortuna
di un colpo di fucile ben assestato (spesso
Eccoci arrivati a Eboli, nel cuore del Parco
Nazionale del Cilento. Qui Antonio Madaio da più
26 di quarant’anni produce e affina i formaggi tipici di 27
questo meraviglioso territorio. Tra i tanti formaggi,
uno più buono dell’altro, il Calcagno è quello che
Il Calcagno di mi ha più incuriosito. La storia di questo formaggio
ci rimanda indietro nei secoli. I pastori, racconta
Casa Madaio Antonio, durante la transumanza con le loro greggi,
calzavano dei sandali particolari, che erano costituiti
da una fascia di pelle o di juta, tenuta ben ferma
al piede da lacci lunghi sino al ginocchio. Questi
sandali, fatti così, evitavano al piede di urtare
contro i sassi nei tratturi a volte molto impervi,
obbligando la pianta del piede ad una dura fatica,
che nel tempo diventava completamente callosa.
La sorte peggiore spettava al tallone che risultava
completamente scoperto, infatti prima della
Casa Madaio partenza si raccomandava di fare attenzione al
via Marino da Eboli 9 calcagno: “Accortu u calcagno”.
84025 Eboli /SA/ Il Calcagno oggi viene prodotto con latte di pecora
Tel. +39 0828 364 815 crudo, la salatura molto tenue, affinché dopo una
lunga stagionatura, oltre 36 mesi, non risulti troppo
www.casamadaio.it
sapida.
info@casamadaio.it
Ecco il formaggio perfetto per il Cacio e Pepe.
Alberto Marcomini
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