APRILE

MAGGIO
GIUGNO

Evangelizzazione
On'Bc'sc<,. di leumann <Torino)
iià:oo", con la Facoltà di Teologia
delruniversità Pontificia Salesiana (Roma)
e con il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma
{ljù~one-
Massimo Palombella
Università Pontificia Salesiana
Piazza Ateneo Salesiano, 1 ·00139 Roma
Te lJ fax 06.872.90.505
• e-mail: massimo@ups.urbe-it
Musica:
M. Bargagna . N. Barosco
M. Chiappero . R. de Cristofaro . D. De Risi
V. Donella - L. Donorà - G. Gai - 5. Kmotorka
G. liberto . D. Machetta . A. Martorell - I. Meini
V. Miserachs . L. Molfino - R. Mucci - M. Nardella
M. Nosetti - F. Rampi - A. Ruo Rui - D. Stefani
G.5. Vanzin - A. Zorzi.
Testi:
R. Bracchi - E. dal Covolo - M. Mantovani.
Musica-Liturgia-Cultura:
A. Amato - E. Costa - F. Rainoldi
M. Sodi - E. 5tennieri.
e 2008 Espressione Edizioni Musicali
Tutti i diritti riservati.
./tnun"'u6'bw4LO'ze-
~ 6'omnzercialb
Editrice Elledici, 10093 Leumann (lQl
Ufficio abbonamenti:
tel. 00.95.52.164/165; fax 0095.74.048
• e-mail: abbonamenti@elledici.org
internet: www.elledici.org
ELLEDICI • 10093 LEUMANN CTO)
Direttore responsabile: Giovanni Battista Bosco
R~iscr. N. 392 MI Trib. Civ. di Torino. 1.-2-19.9.
Stlmp;o: Scuola G .... fica s.~"",.
npri/e-"uf!l9t"OcffÙffllIQ- 2006> • Il, .2
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Le feste del Signore
Versione base
IL SIGNORE CI CHIAMA
AD ABITARE LA SUA CASA
T: Mauro Mantovani. M: Valentino Miserachs 38
ECCO, IO VENGO
T: Giuseppe Falabella. M: Aurelio Zorzi 40
DI NULl:ALTRO NOI CI GLORIEREMO
T: Massimo Palombella. M: Giuseppe Gai 45
HO VISTO LA NUOVA GERUSALEMME
T: Mauro Mantovani. M: Valentino Donella 47
Elaborazione per Schola e parti organistiche
IL SIGNORE CI CHIAMA
AD ABITARE LA SUA CASA
T: Mauro Mantovani. M: Valentino Miserachs 49
DI NULl:ALTRO NOI CI GLORIEREMO
T: Massimo Palombella. M: Giuseppe Gai 54
HO VISTO LA NUOVA GERUSALEMME
T: Mauro Mantovani. M: Valentino Donella 61
La musica contenuta nel CD allegato è eseguita da coristi del Coro In-
teruniversitario di Roma diretti da mans. Valentino Miserachs e don
Massimo Palombella.
Coristi: Cornelia Duprè (soprano), Fabiana Laureani (soprano), Ema-
nuela Ascoli (contralto), Cristina Nocchi (contralto), Adriano Carolet-
ti (tenore), Ermenegildo Corsini (tenore), Stefano Fioravanti (BasSO),
Luciano Luciani (basso) .
Solisti: Adriano Caroletti, Ermenegildo Carsini, Stefano Fioravanti.
Organista: Juan Paradell Solé.
La registrazione è stata effettuata 1'1 e il 3 dicembre 2007 nella Chie-
sa dell'Università Pontificia Salesiana di Roma (Organo Tamburini,
Piazza dell'Ateneo Salesiano, l) dallo Studio Mobile della Radio Vati-
cana.
Tecnico del suono: Sil\lio Piersanti.
Editing digitale e mastering: Studio OpenSound (\lia B. Cerrettì, 32 -
Torino
Roma).
Ingegnere del suono: Sil\lio Piersanti.
Coordinamento generale: Massimo Palombella.
 La docenza universitaria e la costante pralica con il co-
ro in celebrazioni "romane" mi porta continuamente al
confro nto con modi di pensare, forme celebrative, con-
crete scelte di campo... Dopo anni di lavoro mi sembra
che nella nostra vi ta ecclesiale la preoccupazione comu-
ne sia quella di avere " fonnul e" che funzionino. Cerco di
spieganni : prassi pastorali "vincenti" che atti rino "tanta
gente", istanze largamente esperimentate che ci pongano
nella sicurezza di non sbagliare, "slogan" capaci di attira-
re e dare certezze e sicurezze. enneneutiche della realtà
dove tultO è messo bene a posto.
ha un senso e determina chi ara-
mente una prassi da seguire ...
Sicuramente è la tentazione di
tutti, quella d i cercare soluzioni
L'IDEOLOGIA,
sicure, cose "stabili ", ma ho l'im-
pressione che in questo prec iso E LALIBERTA
momento storico occorra lasciarci
sfi dare da ciò che sta accadendo e
dalle istanze genninali già contenute nel Concilio Vatica-
no II . Infatti, dopo un sano e interessantissimo tempo di
sperimentazione possiamo ora con libertà prendere quel-
la giusta distanza che ci pennette di vedere "da lontano"
cosa è accaduto, cosa sta succedendo e dove occorre
muoversi.
Ho l' impressione che oggi nel panorama ecclesiale.
prima di ogni altra cosa, occorra recepire chiaramente un
profondo cambio ecclesiologico dal quale possiamo poi
realizzare le concrete rifonne, i puntuali adattamenti, le
precise scelte operative.
Il passaggio avvenuto da una Chiesa "utenza" ad una
Chiesa "di partecipazione" ci obbliga onestamente - e
conseguentemente - al ripensamento del nostro "celebra-
re" al di là delle rifonne "spettacolari" chieste dal Conci-
lio Vaticano II (lingua viva, altare verso il popolo, conce-
lebrazione ... ). E per assurdo ci si potrebbe trovare nella
situazione di applicare scrupolosamente tutto ciò che il
diritto liturgico chiede (o anche disattendere volontaria-
mente illuuo) ma di fatto essere ben lontani dall'attuare
il vero spiri to dell a Rifonna Liturgica. Infatti il continuo
proliferare di Messe domenicali (e anche feriali) dedica-
te ai giovani, agli adulti, agli anziani ...; il continuare ad
esistere di chiese deputate esclusivamente ai matrimoni;
l'assillante preoccupazione di sacramentalizzare tutto ciò
che accade nella vita anraverso il sacramento della peni-
tenza ritenendo più importante una quantità che una qua-
lità celebrativa; avere il problema del latino, del grego-
riano, delle chitarre della liturgia "pre" e "post" concilia-
re ... : sono a mio avviso tutti segn i evidenti di un cambio
profondo non avvenuto che ci continua a tenere fenni, ci
fa discutere - e spesso litigare - su stupidaggini e soprat-
tutto ci impedisce di dialogare realmente con questo pun-
tuale momento storico, e qu indi di evangelizzare.
Da una pane assistiamo alla tentazione di rendere nuo-
vamente vivo ciò che onnai appartiene ai musei nell ' in-
gannevole illusione che le cose funzionanti nel passato
siano oggi ancora vincenti ; dall' altra l' uguale tentazione
di ritenere inutile - se non dannoso - il contatto con ciò
che ci ha preceduto. Questo conflino ho l'impressione
che sia il segno - da entrambe le pani - dell 'essere imbri-
gliali nell'''ideologia'' e cioè in quella pericolosa erme-
neutica della realtà dove l' atto conosciti vo è manipolalo
proprio nella sua innata capacità di cogliere la veri tà.
In tullOciò la musica destinata alla Liturgia rischia di
essere il luogo dove si disquisisce infinitamente e dove
l' atto conosci tivo è ulteriormente disturbato essendo
l'oggello in questione "arte" con tutte le problematiche
legate alla soggettiva ed oggettiva co mprensione del
"bello". Eppure la concreta "gestione" della musica in
una com unità ecclesiale (come le scelte in ordine ai re-
stauri , all 'architenura, agli adattamenti liturgici rich iesti,
ai paramenti da usarsi ...) dice in modo evidente e plastico
il vero e profondo orientamento ecclesiologico al di là di
tanti pronunciamenti ufficiali.
L'ideologia è un processo mol-
to sottile, e spesso tante motiva-
zioni "exlra-teoretiche" interven-
gono nel codificare fonne di pen-
siero. ermeneutiche ridunive dell a
realtà che conducono, in ulti ma
istanza e in modo spesso imper-
cettibile, a fare della propria com-
prensione della realtà l' unica possibile. Questo processo,
comune alla nostra cultura, ho l'impressione che nella vi-
ta ecclesiale si manifesti in modo ancora pi ù nascosto
perché spesso rivestito di spiritualità, di "motivazioni pa-
storali ", di "scelte strategiche", quando addirittura non si
tira in ballo la stessa "volontà di Dio" . Eppure tante vol-
te le nostre scelte concrete - molto ben giustificate a pa-
role - nascondono in fondo la noslra mancanza di cultu-
ra, il nostro vivere di scrupoli e paure, il nostro non cono-
scere ciò che ci ha preceduto, il temere l'attuale momen-
to storico, il trarre la nostra identità da alcune prassi con
la paura che queste ci vengano tolte, l' usare un servizio
come mezzo di potere e di esistenza ...
Però, a differenza del mondo accademico, politico ... ,
il lavoro ecclesiale può sempre essere ricondotto e fon-
dato non su generici valori ma su una Persona che è la
vita in abbondanza, la vera libertà, il senso ultimo del
nOSlro vivere, la roccia sulla quale costruire la nostra esi-
stenza al di là di ciò che facciamo. Ad un certo punto
della propria storia personale, per chi ha il dono della fe-
de, l' ingresso nella vita piena è, in ultima istanza, lascia-
re che Cristo Signore sciolga le nostre ideologie, le no-
stre riduttive enneneutiche dell a realtà. lasciare che il Si-
gnore ci dia forza per affrontare le nostre paure, lasciare
che sia lui a condurre la nostra storia . Allora non impie-
gheremo più le nostre migliori energie per difenderci ,
per fare bauaglie VUOle sull'uso della lingua nella litur-
gia, sul gregoriano, le chitarre, la polifonia ... Ma sapre-
mo fare un passo indietro, riconoscere i nostri limiti e le
nostre competenze e farci aiulare nella vera ricerca del
bene comune.
Circa le tematiche speci fi che di questo numero della
Rivista, occorre ricordare anzitutto che le Feste e Solen-
nità del Signore quasi scandiscono, accompagnandone lo
svi luppo, il progredire dell' Anno Liturg ico. I quattro
canl i qui proposti si ri fe ri scono infatti alla Festa de lla
Santa Famiglia (Ottava di Natale), alla Solennità dell ' An-
nunciazione del Signore (25 marzo), alla Festa dell 'Esal-
tazione della Croce ( 14 settembre) e alla Festa della De-
dicazione della Basilica Lateranense (9 novembre).
Anche in quesla occasione, i testi dei canti si presenta-
no con un impianto unitario, attingendo di rettamente. ma
anche dinamicamente, alle Antiphollae proposte dalla li-
turgia di ciascuna di queste Feste o Solennità. Tu tti e
37
 IL SIGNORE CI CHIAMA AD ABITARE LA SUA CASA
Festa della Santa Famiglia di Gesù Maria e Giuseppe
Versione "base"
T: Mauro Mantovani
M: Valentino Miserachs
co 200S ~ Edi.iooi M., ;O. li
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Il Signore ci chiama ad abitare la sua casa,

sapienza e rortezza egli dona al suo popolo.
I. Dalla sua santa d imora 2. Sei carità senza fi ne,
il Signore raduna tutti i popoli, Trinità. fonle eterna inestinguibile,
è bello abitare nella tua casa Signore, sei l'icona dell'amore
lì dove c'è benedizione e vita. comunione, vita in abbondanza.

Il canto è proposto come introito per la Celebrazione della Festa della Santa Famiglia, nell'Ottava del Natale. Il ritornello
mutua dall'Antiphona in V (Deus in loca sancto suo: Deu$, qui inhabitare facit ullanimes in domo: ipse dabjt virtutem et forti-
LUdinem plebi suae. Exsurgat Deus. el dissipentur inimici eius: et fugiant, qui oderunt eum, a facie eius) che fa riferimento al
Salmo 67(66) 6.7.30 e 2. E la stessa all'ipholla ad indicare, per le strofe, il Salmo 67(66), al quale ci si ispira per la prima stro-
fa, mentre la seconda collega il contenuto della Festa con il Mistero Trinitario.

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 ECCO, IO VENGO
Solennità del\' Annunciazione del Signore
T: Giuseppe Falabella
M: Aurel io Zorzi
O :!008 f... pte>Siont Edi,ioni Mu,inli
Tutl; i dirini ri""n,i
Ecco, io vengo
per fare la tua volontà.
Dio che compi meraviglie.
l. Sacrifici e offert e non gradi sci, 2. Sempre cerco di fare jl luo volere,
non hai chieslO per te degli olocausti; no n nascondo nel cuore la giuslizia;
hai reso più attento il mio ascolto ti lodo, Signore fedele
e ho detto: «Signore, ecco, io vengo». il mio canto annuncia il tuo amore.

Il canto è proposto come introito per la Celebrazione della Solennità dell ' Ann unciazione del Signore. Il rilOmelio mUlua dal-
l'espressione italiana (Disse il Signore quando entrò ne l mondo: "Ecco, io vengo per fare. o Dio, la tua volontà"), che fa riferi-
mento a Eb 10,5.7. Le strofe fanno riferimento direlto alle espressioni del Salmo 40(39), che è quello scelto come Salmo
Responsoriale della Liturgia della Parola .

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ELABORAZIONE DELLE STROF E PER SC IIOLA A 2 VOC I DIS PARI (ST)

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ELABORAZIONE DELLE STROFE PER SCHOLA A 4 VOCI DI SPARI (SeTB)

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 ELABORAZIONE DEL RITORNE LLO P ER SC HO I..A A 4 VOCI DISPARI (SCTB)

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44
 DI NULL' ALTRO NOI CI GLORIEREMO
Festa dell'Esaltazione della Santa Croce
Versione «base"
T: Massimo Palombella
M: Giuseppe Gai
o 2008 ~Ione Edi.jooi Mu>kali
Tuili i diritti ri><r<0Ii

Di noli 'altro noi ci glorieremo

se non della croce del Signore.
Da Lui salvezza e risurrezione.
l. Abbia pietà il Signore e benedica, 2. Ha attirato lUui a sé dal legno
su di noi faccia splendere il suo volto. elevato da (erTa il Salvalore.
Egli ci guida e ci dona la salvezza: Chi crede in Lui vivrà in eterno:
luni i popoli lodino il suo nome lulti i popoli lodino il Suo nome

Il canto è proposto come introito nella Celebrazione della Festa dell'Esaltazione della Santa Croce ( 14 settembre). Il ritornel-
lo mutua dall'Antiphona ad introitum IV della Missa Vespertina in Cena Domini (Ad Iiwrgiam Verbi), che fa riferimento aGIli
6, 14 (Nos autem gloriar; oporlel, in cruce Domini nostri lesu Christ;: in qua est sa/us, vita et resllrrectio nostra: per quelli 50/-
vati, et liberati sumus). L'ontiphona stessa indica per le strofe il Salmo 67(66), e per questo la prima di esse attinge al v. 2 e ai
VV. 4 e 6 del Salmo mentre la seconda strofa fa riferime nto più diretto alle tematiche proprie della Festa anticipando i contenuti
de lle due antifone d i comunione previste dalla liturgia.

Andante maes toso J - 63

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 HO VISTO LA NUOVA GERUSALEMME
Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense
Versione "base"
T: Mauro Manlovani
M: Valentino Donella
c 2008 Espre!.siono: Edi,,,,,,,; M.....,.li
TuIli i diritti ..........i

Ho visto la nuova Gerusalemme,

la città santa,
scendere dal cielo
come sposa pronta per le nozze.
l. Esulto di gioia con tutta l'anima 2. La sposa si veste di bisso candido
per que l che il Signore, mio Dio. ha fatto : ne ornano le vesti gioiell i preziosi:
mi ha vestilO con la sua salvezza, siamo chiamati alle nozze eterne.
la sua giustizia mi copre come un manto. umanità resa santa dall'Agnello .

Il camo è proposlO come introito per la Celebrazione della Festa della Dedicazione de lla Basilica Laleranense (9 novembre).
Il ri tornello mutua dall 'espressione italiana (Vidi la città santa. la nuova Gerusalemme. scendere dal cielo, da Dio, pre parata come
una sposa adorna per il suo sposo), che fa rife rimento a Ap 2 1,2. Per quanto riguarda le strofe. esse fanno la scella del riferimento
d ire tto alle espressioni di 1$ 6 1, I0- 11. a cu i si aggi ungono i principali temi ecclesiologici che scaturiscono dalla Liturgia della
Festa celebrata.

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48
 IL SIGNORE CI CHIAMA AD ABITARE LA SUA CASA
Festa della Santa Famiglia di Gesù Maria e Giuseppe
Elaborazioni per Schola e parti organistiche
T: Mauro Mantovani

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M: Valentino Miserachs
c 2008 ~ Editioni M""n.;
ELABORAZIONE DELLE STRO FE PER SCHOLA A 4 VOCI DI SPAHI (SCTB) 1\>",; dirinj n.u. ..i

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 DI NULL' ALTRO NOI CI GLORIEREMO
Festa dell'Esaltazione della Santa Croce
Elaborazioni per Schola e parti organ istiche
T: Massimo Palombella
M: Giuseppe Gai
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ELABORAZ IONE DELLE STROFE PER SCHOLA A 2 VOCI PARI (SC)

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 ELABORAZIONE DEL HITOH.NELLO PER SCHOLA A 4 VOCI Dl SPAH.I (SCT8)
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 HO VISTO LA NUOVA GERUSALEMME
Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense
Elaborazioni per Schola e parti organistiche
T: Mauro Mantova ni
M: Valentino Done lla
o :1008 ~ Edin<o!IÒ M...nIò
TIoni ,diritti ri .......i

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ELABORAZ IONE D ELLE ST ROf E P E Il. SC I/ OLA A 2 VOC I PAR I (SC)
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2. di bis · so " can - di - do "e or-na-no le '< . stio gio -
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quattro i test i sono scritti come canto d'ingresso per la
Celebrazione Eucaristica della rispettiva Festa o Solen·
nità. Come si può evincere dalla presentazione di ciascu·
no dei singoli canti . che qui non ripetiamo, in due casi il
riferimento al gregoriano è esplicito e diretto; per gli altri
due canti si mutua invece dai testi che la riforma liturgica
del Vaticano Il ha composto.
Il Sigllore ci chiama ad abitare la sila casa intende
mettere particolarmcnte in luce la realtà di ;'piccola chie·
sa", di "chiesa domestica" che caratterizza la fam iglia
cristiana, che è immagine della Chiesa, Corpo di Cristo,
plasmata dall ' Amore: " L'essenza e i compiti della fami-
glia - così afferma il documento Familiaris COllsortio al
n. 17 - sono [ ... 1definiti dall'amore. Per questo la fami·
gl ia riceve la missione di custodire, rivelare e comunica-
re l'amore, quale riflesso vivo e reale partecipazione del-
l'amore di Dio per l'umanità e dell 'amore di Cristo Si-
gnore per la Chiesa sua sposa". Le espressioni del ritor-
nello e delle strofe sono indirizzate ad esprimere diretta-
mente questa realtà.
Ecco, io vengo ne l proprio testo intende evidenziare
soprattutto l'aspetto emi nen temente cristologico della
Solenni tà dell' Annunciazione del Signore, che richiama
la realtà dell'Incarnazione del Verbo: Egli si è fatto carne
attraverso Maria . Vengono così ad intersecarsi tre "sì"':
quello eterno del Verbo al Padre ; quello espresso nella
sua umanità dal Verbo fatto carne; quello dell ' adesione
di Maria al progetto di Dio. Il Verbo prende carne attra-
verso il "sì" di una donna,
Di 1Illlf'altm Iloi ci glorieremo si sofferma sulla realtà
della croce: patibolo infame, cast igo per i malfattori .
strumento di tortura, ma ancor più, per lo sguardo creo
dente, segno supremo dell ' amore di Dio che ha dato la
sua vita fino alla fine. Il Prefazio della Festa dell ' Esalta-
zione della Croce afferma a tal proposito che " nell ' albe-
ro della croce tu. o Dio, hai stabilito la salvezza dell'uo-
mo": è quanto si esprime nel ritornello del brano, che at·
tinge direttamente dal versetto 14 di Gal 6.
Ho visto la II110va Gerusalemme è il canto che mag-
giormente, visto il riferimento alla Festa della Dedicazio-
ne della Basilica Lateranense, sottolinea il legame Cristo-
capo I Chiesa-corpo, evidenziando la dinamica vitale del
rapporto tra la Chiesa locale e la Chiesa universale. La
celebrazione di questa festa, infatti , ricorda anzitutto che
si è - pur nella distanza di luogo o tempo - in comun io-
ne gli uni con gli altri nonostante le diversità, e che tulti
sono ch iamati ad essere in comun ione con il Successore
di Pietro, "centro di unità e di comunione"". La dimensio-
ne escatologica della Chiesa viene espressa particolar-
mente nella conclusione dell'ultima strofa, che si chiude
affermando che "siamo chiamati alle nozze eterne, uma-
nità resa santa daIr Agnello",
Massimo Palombella
Dieci canti che traggono ispirazione
da altrettanti episodi o parole
evangelici.
Le sonorità accattivanti, le melodie
semplici e i testi poetici
e coinvolgenti rendono adatti questi
canti soprattutto ai giovani per un
utilizzo nei momenti di preghiera, ritiri
e celebrazioni .
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E.mail: vendite@elledici.org
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T raendo la propria ispirazione dalla riforma liturgi-
ca voluta dal Concilio Vaticano Il Armonia di Voci -
presente dal 1946 - ha creato, nell'immediato post-
concilio, il repertorio "base" delle comunità parroc-
chiali recepito nelle varie edizioni del noto volume
" Nella Casa del Padre",

I l coinvolgimento di alcuni dei maggiori musicisti

italiani, del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Ro-
ma e della Facoltà di Teologia dell'Università Ponti-
ficia Salesiana, garantiscono la qualità della propo-
sta musicale e liturgica.

A ogni fascicolo è allegato un CD con le registrazio-

ni dei canti contenuti. Lo sforzo editoriale è notevole
I Q!JATTRO ma finalizzato a garantire una maggiore fruibilità del
FASCICOLI prodotto, indirizzato alle comunità parrocchiali, ai
DELL'ANNO direttori di coro, agli animatori delle celebrazioni li-
turgiche, agli organisti, agli studenti dei conservato·
ri di Organo, Musica Corale e Composizione e a tutti
Il Tempo Pasquale coloro che vogliono interessarsi seriamente della
musica destinata alla Liturgia.
Le Feste del Signore

Il Culto Eucaristico

La Celebrazione Eucaristica

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