Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
1ª CIRCULAR
Entre los días 19 y 21 de octubre de 2016 la ciudad de Santiago de Compostela acogerá el X
Congreso Internacional de Turismo Rural y Desarrollo Sostenible, que por segunda vez en su
historia va a tener lugar en Europa. Llegamos al número mágico de diez ediciones con la misma
X CITURDES
fuerza y la misma ilusión del primer día, promoviendo el debate y las ideas sobre el turismo en
el espacio rural y su papel en relación al desarrollo sostenible.
El tema central de este congreso es Turismo en el espacio rural: balance crítico. Con este
Congreso Internacional de Turismo Rural y
lema, el objtivo que nos marcamos es el de reflexionar críticamente sobre lo que ha pasado
con esta actividad hasta el momento. Llevamos Desarrollo Sostenible
ya varias décadas hablando y escribiendo
sobre las bondades del turismo en el espacio rural: su relación con el desarrollo sostenible en
sus diferentes Santiago
perspectivas;de las Compostela
oportunidades laborales
19-21 de que octubre
genera, fundamentalmente
de 2016 para
las mujeres; o su papel en la recuperación patrimonial y cultural en general. Sin embargo,
1ª CIRCULAR
tanto en el contexto ibérico como en el latinoamericano no parecen existir demasiadas
evidencias de que el TER haya provocado grandes transformaciones. Por esto, creemos que es
muy pertinenteEntre los días
el debate 19 ylo21que
sobre de se
octubre
ha hechode 2016
hastalaahora
ciudad de Santiago
desde de Compostela
una perspectiva crítica,acogerá el X
aunque también Congreso Internacional de Turismo Rural y Desarrollo Sostenible, que por segunda vez en su
constructiva.
historia va a tener lugar en Europa. Llegamos al número mágico de diez ediciones con la misma
Los diferentes fuerza
gruposyde la trabajo (GT) que
misma ilusión delseprimer
proponen quieren abordar
día, promoviendo algunosy de
el debate las los retos
ideas sobre el turismo en
necesarios desde una mirada
el espacio ruralcrítica. Entre
y su papel enellos se incluyen
relación los relacionados
al desarrollo sostenible. con los espacios
naturales protegidos, con las cuestiones de género y sexualidades, con la desagrarización o con
las réplicas de El tema central
modelos congreso es Turismo
de estecompetencias
que generan en el espacio
e imitaciones y que norural:
hacenbalance
más que crítico. Con este
lema, el objtivo que nos marcamos es el de reflexionar críticamente sobre lo que ha pasado
con esta actividad hasta el momento. Llevamos ya varias décadas hablando y escribiendo
X CITURDES - Congreso internacional sobre turismo rural e
desenvolvimiento sustentável / Editores: Dr. Xosé Manuel Santos Solla; Dra. Pilar
Taboada de Zuñiga; Dra. Lucrezia Lopez
ISBN: 978-84-617-5616-2
D.L.: C 1793-2016
Comisión organizadora
Coord.: Dr. Xosé Manuel Santos Solla
Secretaria Académica: Dra. Pilar Taboada de Zuñiga
Dra. Lucrezia Lopez
Dra. Yamilé Pérez Guilarte
Clediane Nascimento Santos
Dr. Jakson Renner Rodrigues Soares
Comisión científica
GRUPO DE TRABAJO 1:
CONFLITOS ENTRE TER E ESPAÇOS NATURAIS PROTEGIDOS
____
GRUPO DE TRABAJO 3:
4
____ TER: DESRURALIZACIÓN, DESAGRARIZACIÓN Y
PÉRDIDA DE IDENTIDAD
Índice
Le campagne francesi tra deruralizzazione e nuove opportunità di
sviluppo. Una riflessione a partire da rappresentazioni letterarie
contemporanee..........................................................................................................189
Marina Marengo
GRUPO DE TRABAJO 4:
TER, COMPETENCIAS, FRACASOS Y ÉXITOS
____
6 Reflexões sobre a metodologia de segmentação do Turismo em Espaço Rural.347
____ Solano de Souza Braga / Raul Suhett de Morais
GRUPO DE TRABAJO 5:
TURISMO MARINERO, ¿LA MISMA HISTORIA?
Índice
Turismo marinero ¿Complemento del modelo turístico de sol y
playa en la Región de Murcia?.................................................................................411
Daniel Moreno-Muñoz
GRUPO DE TRABAJO 6:
NUEVAS INICIATIVAS PARA EL TURISMO EN EL
ESPACIO RURAL.
Índice
O turismo rural pedagógico promovendo a multifuncionalidade da
agricultura: análise de três experiências desenvolvidas no Brasil.......................625
Marcelino de Souza / Ivo Elesbão / Angela Luciane Klein
____
Territorio, espacio pùblico y turismo comunitario...............................................673 9
Carlos Ricaurte Yépez / Oscar Granizo / Hugo Rodríguez ____
Índice
A dinâmica das comunidades tirolesas de Santana e Santa Olímpia,
Piracicaba, SP: o turismo no espaço rural como fator de união!........................847
Odaléia Telles Marcondes Machado Queiroz
GRUPO DE TRABAJO 7:
TECNOLOGÍA Y CAMBIOS EN EL TER
____
12
____
Índice
GRUPO DE TRABAJO 1:
CONFLITOS ENTRE TER E ESPAÇOS
NATURAIS PROTEGIDOS
AREE PROTETTE E TURISMO SOSTENIBILE:
PER UNA GESTIONE RESPONSABILE
DELLE RISORSE NATURALI IN CONTESTI
AMBIENTALI COMPROMESSI.
LA RISERVA NATURALE REGIONALE
ORIENTATA “PALUDE LA VELA”
IN PUGLIA (ITALIA)
Anna Trono
Professore Associato di Geografia Economico Politica
Dipartimento di Beni Culturali, Università del Salento.
anna.trono@unisalento.it
Valentina Castronuovo
Dottoranda di ricerca in Scienze del Patrimonio Culturale
Dipartimento di Beni Culturali, Università del Salento
valentina.castronuovo@studenti.unisalento.it
____
Keywords: aree protette, turismo sostenibile, regione Puglia, Palude La Vela,
15
____
ABSTRACT
Un territorio ricco di biodiversità e di valenze naturalistiche garantisce una buona qualità
dello sviluppo locale e globale, presente e futuro. Le aree protette assumono, perciò, un ruolo
strategico non solo in termini strettamente ecologici ma anche economici e socio-culturali. Ne
consegue che un’area protetta vulnerata e degradata alimenta un processo di crisi ambientale,
produce impoverimento della qualità della vita e declino economico. Tutelare, recuperare e
promuovere i valori naturali del territorio sono, pertanto, attività imprescindibili e contenuti
decisivi di una politica di sviluppo sostenibile: l’utilizzo sobrio ed efficiente delle risorse delle
aree protette assicura uno sviluppo economico durevole, di buona qualità sociale e rappresenta
un importante fattore di sviluppo del turismo, rurale e marino. Il presente lavoro, dopo una
breve presentazione delle politiche destinate alla tutela e alla valorizzazione responsabile delle
aree protette, considera la Riserva Naturale Regionale Orientata “Palude La Vela”, sita nel
territorio di Taranto, una città del meridione d’Italia mortificata da ripetuti interventi distruttivi
di natura militare e industriale. Sono analizzati i caratteri dell’area protetta, considerandone i
fattori di debolezza ma anche le opportunità recentemente offerte da una programmazione che
ne valorizza le capacità attrattive, salvandola da un irrimediabile degrado.
PREMESSA
È in corso una crescente diversificazione sociale ed economica delle aree rurali - anche generata
dalla sempre più diffusa consapevolezza dei valori ambientali e paesaggistici come fattore
irrinunciabile della qualità della vita - che modifica il ruolo del territorio agricolo nelle dinamiche
di produzione e sollecita misure orientate alla rigenerazione degli ecosistemi e alla riproduzione
di condizioni d’equilibrio ecologico. Si tenta di accordare logiche economico-produttive con
necessità di tutela ambientale, ponendo attenzione ad un uso sostenibile dello spazio rurale.
In molti paesi europei le azioni di manutenzione e cura del paesaggio rurale si coniugano con
quelle di tutela e valorizzazione dei beni ambientali, rappresentati da parchi e aree protette.
Si fa riferimento ad interventi giustificati dalla riconosciuta valenza scientifica e culturale
dei paesaggi naturali e, soprattutto, dalla necessità di salvarli da degrado e devastazione. Ne
deriva l’identificazione di porzioni di territorio con una particolare capacità attrattiva in grado
di rivendicare spazi di mercato e d’interesse turistico, cui l’unicità della storia paesistica che
rappresentano dà diritto.
I governi locali destinano un’attenzione sempre maggiore alle aree protette, attivando
molteplici strategie di gestione delle stesse che si diversificano nella qualità delle misure e
nelle modalità d’intervento adottate. Si tratta di una progettualità diversa, a lungo termine, che
rappresenta un passo in avanti rispetto al passato, laddove spesso si è preferito, semplicemente,
attivare processi di “conservazione” che intervenivano come “palliativo risolutivo” ad un
precedente uso improprio del suolo (vedi urbanizzazione, edilizia industriale, costruzione di
strade, attività ludico-ricreative, ecc.).
____ Parchi e aree protette sono lo strumento più utile per conseguire, in concreto, lo sviluppo
sostenibile attraverso un uso razionale delle risorse naturali che rispetti gli equilibri ecologici.
16
____ Molte aree protette, in Italia e nel mondo, sono state riconosciute e tutelate ma tante altre
attendono di essere individuate e valorizzate nel rispetto delle loro funzioni ambientali e culturali
e nel pieno coinvolgimento delle comunità locali.
Il presente lavoro, dopo una breve analisi del ruolo giocato dalle aree naturali protette
fin dalla loro istituzione con riferimento alla realtà italiana, pone attenzione ad una riserva
naturale sita nel territorio di Taranto, uno tra i più dilaniati in Europa da scellerati interventi di
localizzazione industriale e militare. È la Riserva Naturale Regionale Orientata “Palude La Vela”
localizzata sulla zona costiera del secondo seno del Mar Piccolo di Taranto, sede, quest’ultima, di
un copioso numero di beni storico-artistici, archeologici e naturalistici, ma anche sito di attività
militari e di impianti industriali responsabili di un grave stato di contaminazione ambientale e
di inestimabili danni sociali ed economici alla comunità locale. Dell’area protetta “La Vela” il
lavoro considera la nuova progettazione indirizzata alla valorizzazione delle zone non ancora
compromesse in un quadro complessivo di recupero a fini turistici dell’area, in un’interazione
tra pubblico e privato per uno sviluppo sostenibile.
ma anche, e soprattutto, diretti alla valorizzazione delle risorse naturali alle quali sono state
attribuite funzioni economiche e sociali a beneficio delle generazioni future. Economia è
divenuto sinonimo di ecologia e i governi nazionali sono stati invitati ad assumere un ruolo
principe nelle azioni di conservazione e tutela dell’ambiente. L’interesse per la conservazione
e la valorizzazione delle aree protette si è tradotto in politiche di cooperazione tra i paesi e
in una serie di accordi, protocolli, piani e progetti che hanno migliorato le strategie nazionali
(Jongman, 1995). Ne è seguito l’incremento del numero di aree naturali protette identificate dai
singoli governi e l’ampliamento della molteplicità di obiettivi da conseguire, dal mantenimento
degli equilibri ecologici e della biodiversità, alle funzioni estetico-paesaggistiche, culturali,
sociali e produttive.
Protagonista nella creazione di una rete ecologica europea è stata la Direttiva Comunitaria
“Habitat” (Reg./Cee 92/43) che nel 1992 ha indicato nei Siti di Importanza Comunitaria (Sic)
gli elementi fondanti della rete europea Natura 2000 destinati a gestire e conservare “in situ” le
specie faunistiche /floristiche, a proteggere gli habitat più preziosi e a garantire la biodiversità.
Ad essi l’Italia, nel corso degli anni 1994-1997, con il progetto Bioitaly, ha aggiunto i Siti di
Interesse Regionale (Sir) e i Siti di Interesse Nazionale (Sin), così da intensificare il numero
di aree da proteggere e porre definitivamente fine a qualsiasi loro designazione arbitraria.
L’Italia, già nel 1991, con la legge-quadro n. 394 sulle aree protette, aveva risposto alle sempre
più pressanti esigenze di tutela e difesa dell’ambiente naturale che giungevano a maturazione ____
in ambito comunitario, individuando i principi generali di tutela dei parchi e delle riserve e
17
demandando alle autorità amministrative locali la loro istituzione. La legge 394 rappresentò ____
una mediazione alta e intelligente tra visioni politiche diverse circa il rapporto tra le aree ad
alta valenza naturalistica ed il loro contesto, o meglio, tra la specialità della tutela derivanti da
questo istituto e gli strumenti ordinari di governo del territorio, in capo alle comunità locali ed
alle regioni (Valbonesi, 2015). In linea con gli orientamenti internazionali, la legge rafforzò il
ricorso alla pianificazione come strumento ordinario per la gestione attiva delle aree protette,
soprattutto in base all’esigenza di affrontare più efficacemente conflitti, rischi e problemi che si
riscontrano in esse e alla necessità di trasformare, gradualmente, l’azione di tutela rappresentata
da vincoli e misure puramente difensive in una strategia attiva di carattere economico e socio-
culturale. Ciò, nel pieno coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, soprattutto le comunità
locali, attraverso processi democratici e trasparenti e più stretti ed efficaci raccordi con le
politiche di sviluppo dei territori circostanti. In seguito, nel Dicembre 1996, fu prodotta una
triplice classificazione delle aree protette che distingueva Parchi Naturali (di livello nazionale
o regionale), Riserve Naturali (con un’ulteriore differenziazione tra statale e regionale in base
alla rilevanza dei beni tutelati) e Aree Protette di rilevanza internazionale. Queste ultime, a loro
volta, furono distinte in Zone umide (tutelate dalla Convenzione di Ramsar), Zone di Protezione
Speciale (Zps, ai sensi della direttiva Cee 79/409 relativa alla protezione degli uccelli selvatici)
e Zone di Speciale Conservazione (Zsc, ai sensi della direttiva Cee 92/43 sulla conservazione
degli habitat e delle specie). Nella certezza di non poter arrestare lo sviluppo ma di poterlo
rendere ecologicamente sostenibile, il tradizionale approccio di tutela delle aree di maggior
valenza ecologica e protezione delle specie minacciate dall’estinzione ha subito, con il passare
degli anni, un notevole avanzamento concettuale. La Strategia Nazionale per la Biodiversità
(SNB), - approvata dalla Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le
Province Autonome per gli anni 2011-2020 - non solo ha confermato l’impegno nazionale nella
lotta alla perdita di biodiversità entro il 2020, ma ha evidenziato la volontà di raggiungere un
equilibrio ottimale tra conservazione della biodiversità, valorizzazione delle risorse naturali e
sviluppo economico. L’uso sostenibile della biodiversità significa tenere conto dell’insieme delle
sue funzioni, ecologica, economica, sociale e culturale-etica, e garantirne il rispetto. Le regioni
italiane, pur con tutti i problemi posti dalla necessità di adattare metodi ed esperienze (magari
consolidate) alla nuova realtà d’intervento, si sono adeguate, con ritmi più o meno veloci, alle
nuove indicazioni, conseguendo risultati notevoli sia in termini di incremento della superficie
destinata alle aree naturali protette che di avvio di una programmazione economica che, nel
rispetto dell’ambiente, possa produrre economie esterne e sviluppo locale. Attribuendo alle aree
protette un valore non solo ambientale ma anche socio-economico, sono state avviate, infatti,
numerose iniziative utili alla valorizzazione delle risorse delle aree naturali protette ed abili ad
offrire una fruizione turistica responsabile e consapevole delle stesse. L’incrementato dei turisti
nelle aree naturali protette e del fatturato dei territori coinvolti, come indicano le recenti stime
prodotte dall’Osservatorio Permanente sul Turismo Natura nel 13° Rapporto Ecotur sul turismo
natura in Italia (Osservatorio Permanente sul Turismo Natura, 2016), sottolineano il successo
di tale strategia.
____ Nella regione Puglia, estrema cuspide del Mezzogiorno d’Italia, le aree protette, ancora
poco rilevanti in termini di superficie loro destinata (il 14% della superficie totale regionale),
18
____ presentano un’articolata presenza su tutto il territorio (cfr fig. 1). In esse non mancano eccellenti
casi di gestione, come il Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San
Leonardo o la Riserva Naturale Statale Torre Guaceto, che ne assicurano sostenibilità ecologica,
economica e sociale, secondo il quadro di riferimento istituzionale nazionale e comunitario per
la protezione della natura.
____
Fig. 1. Il sistema di aree protette e parchi nazionali in Puglia. Fonte, Ns elaborazione
19
____
Le esperienze di cui sopra, in linea con la legge regionale n. 19/1997 (“Norme per l’istituzione
e la gestione delle aree naturali protette nella Regione”) e in attuazione dei principi generali
della legge nazionale n. 394 del 1991, hanno attivato un approccio integrato nella gestione delle
risorse naturali, ivi compreso l’adeguamento e lo sviluppo dell’agricoltura, la diversificazione
economica, il potenziamento delle funzioni ambientali e culturali e il pieno coinvolgimento
delle comunità locali. Così come prevedeva la legge regionale, parchi ed aree protette pugliesi
cercano di integrare, conservare e sviluppare, secondo una visione dinamica dei problemi
di conservazione della natura, motivi di interesse naturalistico, ambientale e paesaggistico,
promuovendo iniziative volte a realizzare produzioni agricole qualificate e forme compatibili
di turismo sostenibile. Alla gestione delle aree naturali protette partecipano associazioni e
comunità rurali alle quali è stata attribuita particolare importanza nell’avvio di iniziative che
evidenziano non solo creatività, ma anche solidarietà e cooperazione, con risultati rilevanti per
lo sviluppo locale (Trono, Trombino, 2010).
Ad ovest la Riserva, per tutta la sua lunghezza, si affaccia direttamente sulle acque del Mar
Piccolo, bacino di mare interno suddiviso in due specchi d’acqua dalla lingua di terra denominata
Punta Penna, che costituisce una manifestazione unica per la realtà delle coste pugliesi, da
correlare all’origine carsica e al conseguente sprofondamento, relativamente recente, della costa.
Il Mar Piccolo si connota come laguna piuttosto profonda (nel seno esterno con livello di 10-14
metri e in quello interno con livello di 6-9 metri) alimentata da diverse sorgenti sottomarine di
acqua dolce, la cui portata dipende dall’andamento delle precipitazioni, che non diminuiscono il
tenore di salinità, anche per il notevole ricambio operato dalle maree e dalla comunicazione con
il mare aperto. L’intero sito, SIC (Sito di Importanza Comunitaria) IT9130004 “Mar Piccolo”, è
interessato da situazioni di contaminazione e di inquinamento che risultano sia di tipo “storico”
sia di tipo “attuale”, ubiquitarie e diffuse su tutta l’area di Taranto. In particolare, per i due bacini
del Mar Piccolo (primo e secondo Seno) sono state condotte attività istituzionali, a larga scala, di
caratterizzazione dei sedimenti. L’intera area marina presenta una generalizzata contaminazione
da metalli (Mercurio, Zinco, Rame e Piombo) e da composti organici (PCB e IPA).
____
20
____
La Riserva, che ingloba, nella porzione meridionale, l’Oasi del WWF, include le aree acquitrinose
situate a sud dell’ultimo tratto del Canale d’Aiedda e comprende, nella sua porzione settentrionale,
un’ampia zona che è stata oggetto, nel recente passato, di molteplici interventi edilizi e di
regimazione idrica per la realizzazione di un impianto di acquacoltura, abbandonato ormai da
diversi anni e già diffusamente caratterizzato da dinamiche di ricolonizzazione naturale.
Il territorio della Riserva si colloca in una posizione di particolare interesse sotto molteplici
aspetti. Sotto il profilo paesaggistico e degli usi del territorio, custodisce una porzione degli
originari ambienti palustri che, un tempo, si estendevano su tutta la costa est del Mar Piccolo. La
Riserva è, altresì, parte integrante con carattere di unicità del patrimonio naturalistico della città
di Taranto. L’elenco provvisorio delle specie floristiche pervenute al suo interno consta di 265 taxa
appartenenti a 66 Famiglie (Giacoia, 2001). Gli Habitat d’interesse comunitario al suo interno
sono 3 di cui 1 prioritario: 1150 Lagune costiere, 1310 Vegetazione annua pioniera a Salicornia e
altre specie delle zone fangose e sabbiose, 1420 Praterie e fruticeti mediterranee e termo atlantici
(Sarcocornetea fruticosi). Ancora più ricca ed interessante la fauna caratterizzata sia da specie
stanziali (aironi cenerini, garzette, cormorani, ecc.) sia migratorie (fenicotteri, cavalieri d’Italia,
volpoche, avocette, spatole e tantissimi altri): nel complesso sono state ottenute evidenze per 136
specie di uccelli (tra cui una, Columba livia, presente solo con la forma domestica), di cui 89
(65,44 %) appartenenti a Ordini di non Passeriformi. Le specie di interesse conservazionistico,
inserite nell’All. 1 della Dir. 79/409/CEE (e s.m.i.: Dir. 147/2009/CE), sono 35, pari al 25,73 % del
totale. Relativamente ai mammiferi le segnalazioni certe riguardano 12 specie terrestri.
Sotto il profilo fisionomico, idrografico e idrogeologico, l’area costituisce una porzione
di territorio fortemente caratterizzata e chiaramente identificabile. La Riserva è contenuta
tra due colline retrocostiere poste, sia a sud che a nord, a immediato contatto con la Strada
Provinciale “Circummarpiccolo”, adiacenza che la rende una fascia obbligata di attraversamento ____
dall’entroterra verso il Mar Piccolo. L’area costiera prospiciente il secondo Seno di quest’ultimo,
21
inoltre, è testimonianza storica delle dinamiche insediative di Taranto, rilevate dalla presenza di ____
evidenze di carattere archeologico e di un rilevante patrimonio culturale immobile strettamente
legati al variare degli aspetti evolutivi del territorio tarantino. Il sistema fisico presenta diverse
criticità ambientali che riguardano sia la riserva sia l’area circostante: l’edificazione, all’interno
del territorio della Riserva, di manufatti a servizio dell’attività di acquacoltura ha rappresentato,
certamente, una delle alterazioni più significative degli ambienti fisici che supportano gli
habitat umidi ivi presenti. Tali alterazioni hanno ridotto le potenzialità naturalistiche dell’area,
che, in assenza di tale intervento, avrebbe oggi una superficie di habitat umidi certamente
superiore all’attuale. Ciò nonostante, in seguito alla sospensione dell’attività antropica nell’area,
le alterazioni fisiche sono divenute un fattore di criticità meno importante, almeno dal punto
di vista della sopravvivenza della fauna che sembra aver colonizzato diverse aree interne allo
stabilimento abbandonato.
Il Piano di Assetto Idrogeologico elaborato dalla Regione Puglia non rileva nella Riserva,
né sul bacino idrografico del Canale d’Aiedda, aree interessate da pericolosità idrogeologica.
Malgrado ciò, alcuni tratti della scarpata prospiciente la strada sul confine Nord della riserva,
presentano una certa tendenza all’erosione, soprattutto nelle zone interessate da recenti incendi
(Comune di Taranto, 2014).
L’Area della Palude La Vela continua comunque a rappresentare un lembo residuale di
un ambiente salmastro con carattere di unicità che sta subendo, da anni, gravi alterazioni
ricollegabili agli effetti naturali ed antropici: le attività militari e industriali che insistono nel
contesto circostante stanno portando ad una lenta distruzione dell’ecosistema litoraneo (cfr. Fig.
3).
Fig.3 Alterazioni del sistema palustre sul confine Sud della Riserva tra gli anni 2009/2015
____
Foto: Google Heart GIS. Ns elaborazione
22
____
Centro Siderurgico Italsider” (ora ILVA), inaugurato nel 1965, ancora oggi uno dei maggiori
complessi industriali in Europa per la lavorazione dell’acciaio (l’unità produttiva a ciclo integrale
si estende su una superficie di 15 km²). Sul versante nord di Taranto si sviluppa la raffineria,
di proprietà dell’ENI S.p.A., dotata di una capacità di raffinazione primaria bilanciata di 120
mila barili/giorno, che lavora la maggior parte del greggio prodotto da Eni nei giacimenti della
Val d’Agri (Basilicata, Italia). Sempre sullo stesso versante si collocano numerosi cementifici
(funzionali alla grande crescita edilizia degli anni Sessanta del ‘900) e centri di smaltimento di
rifiuti speciali provenienti dalle realtà industriali tarantine e non.
Nonostante la presenza d’insediamenti militari e industriali di grandi dimensioni e della
copiosa produzione che ne deriva, Taranto evidenzia condizioni strutturali di ritardo economico
rispetto al resto d’Europa, forme di degrado e di squilibrio socio-economico connesse ai forti
condizionamenti che i grandi gruppi industriali e le istituzioni militari hanno esercitato sulla
sua economia.
Sotto questo profilo, il contesto territoriale in cui si inserisce la Riserva costituisce un luogo
di elevata importanza sotto il profilo simbolico e imprenditoriale per sperimentare nuove forme
di valorizzazione turistica sostenibile. La zona marina e costiera del Mar Piccolo di Taranto,
pur essendo da molti anni frequentata e utilizzata dalla comunità locale in funzione delle aree
militari ivi presenti, è diventata solo in periodi recenti oggetto di riscoperta positiva anche grazie
alla istituzione della Riserva e alle attività “pionieristiche” di offerta turistica conseguentemente ____
nate.
23
L’area della Palude La Vela è stata destinataria, nel tempo, di vari progetti. Tra gli interventi ____
di conservazione, recupero e fruizione del patrimonio naturalistico dell’area merita menzione
il miglioramento degli habitat esistenti attraverso la reintroduzione di specie faunistiche e la
creazione di barriere vegetali per ridurre il disturbo dell’avifauna1.
In corso d’opera sono le iniziative legate al Piano Territoriale Riserva Naturale Regionale
Orientata Palude La Vela, promosso dal Comune di Taranto, e al progetto Eco.Pa.Mar. Ecomuseo
Palude La Vela e del Mar Piccolo ideato dal WWF Taranto.
Il Piano Territoriale della Riserva opera con l’obiettivo generale di istituire, nell’area oggetto
di intervento, un presidio permanente della qualità ambientale e delle risorse naturali tarantine,
per procedere alla formazione di un vero e proprio “territorio indicatore” della qualità ambientale
e dell’equilibrio dei cicli ecologici tra le aree costiere e le aree retrocostiere del comune.
Gli obiettivi specifici del piano mirano a migliorare, ampliare e tutelare il sistema delle
aree umide attraverso una corretta gestione del ciclo delle acque all’interno della Riserva e nei
territori dei bacini circostanti che interagiscono con la stessa. Riqualificare le aree interessate
da impianti dismessi (impianto abbandonato di acquacoltura), creare un sistema di gestione
attiva delle risorse naturali che sia economicamente sostenibile e favorire forme di fruizione
controllata sono azoni non secondarie che rientrano nella progettualità del piano.
1 Si allude al progetto Interventi per la conservazione della biodiversità nel Parco Naturale Regionale “Portoselvaggio e Palude del Capitano” e
nella Riserva Naturale Orientata Regionale “Palude La Vela” realizzato dal Comune di Nardò in collaborazione con il Comune di Taranto,
l’Università del Salento e il WWF Taranto con finanziamento FESR 2007-2013 (Programma regionale per la tutela dell’Ambiente).
Fig. 4: Interventi e progetti del Piano Territoriale Riserva Naturale Regionale Orientata Palude La Vela
Si aggiunge a questa iniziativa (con riferimento alla legge regionale 6 luglio 2011, n. 15 “Istituzione
degli ecomusei della Puglia”) il progetto “Ecomuseo Palude La Vela e Mar Piccolo - Eco.Pa.Mar.”
promosso e gestito da WWF Taranto, che da venticinque anni contribuisce alla salvaguardia
della Riserva Naturale Regionale Orientata Palude La Vela. Indirizzato a promuovere lo sviluppo
sostenibile dell’area e dell’intero bacino del Mar Piccolo di Taranto, il progetto Eco.Pa.Mar. si
propone di valorizzare tutte le valenze della Riserva creando una buffer zone socio-economica
____ che funga da filtro contro le attività antropiche gravemente presenti nella zona ai fini di una
24 consapevole gestione del territorio e di un controllo delle emergenze ambientali. Eco.Pa.Mar.
____
sarà un ecomuseo diffuso destinato a documentare, conservare, valorizzare la biodiversità della
Riserva e le numerose manifestazioni di cultura materiale e immateriale della zona, come l’antico
mestiere del mitilicoltore, le masserie storiche, le evidenze neolitiche, le chiese e le abazie, ovvero
tutte le testimonianze storiche di civiltà che la popolano.
L’esecuzione del progetto avrà una durata di 36 mesi e la sua attuazione prevede quattro
interventi principali che si realizzano in diverse azioni integrate, partendo da quelle
propedeutiche di studio per arrivare a quelle operative che garantiranno efficienza e sostenibilità
futura del progetto. Sono previste quattro macro aree d’intervento che si estendono dalla
conoscenza del territorio per la realizzazione della Mappa di Comunità propedeutica alla
messa in opera dell’ecomuseo; alla riqualificazione ambientale e presidio della Riserva Naturale
Regionale Orientata Palude La Vela per proteggere e preservare l’intera area; alla partecipazione,
educazione ed informazione dirette alla comunità locale; infine, al consolidamento e alla
promozione, finalizzati alla fruizione turistica sostenibile dell’area. L’obiettivo ultimo è la
creazione di una rete locale no profit che operi per la protezione, fruizione e promozione della
Riserva, atta a riqualificare l’area protetta e l’intera zona del Mar Piccolo nella direzione della
sostenibilità ambientale, economica e socioculturale. Allo stato attuale è in corso la prima fase
del progetto, che vede intorno a “tavoli tematici” i soggetti economici, le competenze scientifiche
e il volontariato per una proposta di gestione integrata che tuteli e rilanci l’intero secondo seno
del Mar Piccolo.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Tutela e valorizzazione delle aree protette sono garanzie di sviluppo sostenibile. È questa una
delle principali linee guida dell’Unione Europea, che, tra i vari fattori indispensabili per il
raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, e in accordo con la strategia di Lisbona, ha indicato
come sia indispensabile “an integrated approach to the sustainable management of natural
resources, the protection of biodiversity and ecosystem services and sustainable production and
consumption” (Council of the European Union, 2008, p.16).
La conoscenza della biodiversità degli ecosistemi, delle specie e dei geni, consente di
acquisire consapevolezza della complessità e della ricchezza del mondo in cui viviamo e della
responsabilità che le generazioni attuali hanno nei confronti di quelle che verranno. Sulla
ricchezza genetica si fonda non solo la capacità degli ambienti di resistere agli impatti provocati
dalle attività antropiche ma si basano anche tante attività che producono benessere e ricchezza
in termini economici.
Migliorare la conoscenza delle aree protette d’Europa e preservarle per le future generazioni
coinvolgendo anche quanti hanno ruolo in ambito turistico è, d’altronde, uno degli obiettivi
fondanti della Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS).
Gli ambienti naturali, le aree protette terrestri e marine, sono importanti non solo perché
garantiscono un uso sostenibile delle risorse biologiche, assicurando le condizioni di salubrità
dell’aria, le condizioni climatiche (piovosità in primis) atte allo svolgimento delle attività agricole ____
e la conservazione dei suoli contro i processi di erosione, ma anche perché favoriscono attività 25
____
economiche diverse. Ciò significa che non è sufficiente aumentare il numero e le superfici
destinate alle aree protette, è necessario anche garantirne la sopravvivenza pensando ad una
gestione che produca benefici per l’economia, capovolgendo le tradizionali logiche verticistiche
e favorendo il coinvolgimento di tutti gli interlocutori direttamente interessati.
Convenzioni globali e programmi non sono in grado, da soli, di assicurare una lunga vita
alle aree protette, considerata, peraltro, l’insufficienza di fonti finanziarie in tempi di austerità
fiscale e di restrizione delle risorse statali. È necessario attribuire alle aree su citate un ruolo
economico. L’evoluzione internazionale dei processi produttivi e dei consumi ha reso evidente
il superamento dei modelli tradizionali di sviluppo economico ed ha spinto a considerare beni
territoriali, paesistici e ambientali e il patrimonio culturale come nuove occasioni di sviluppo
locale, anche superando dogmi culturali che, per secoli, hanno distinto il mondo ‘puro’ delle
idee, della natura, della cultura da quello ‘materialistico’ dell’economia e del denaro. Una
gestione razionale delle risorse ambientali e culturali assunte come ‘beni economici’ e collettivi
produce reddito ed occupazione, vale a dire ‘economia’ (Gorge, Peterson, 2001). Una volta
attribuito ai beni culturali ed ambientali il ruolo di ‘risorse capitali’ per lo sviluppo, è necessaria
una politica orientata alla conservazione e, contemporaneamente, ad una gestione attiva delle
risorse, conciliando le scelte di tutela e salvaguardia con quelle di valorizzazione e fruizione, che
consentano di conseguire vantaggi economici per lo sviluppo delle economie locali (Pagiola,
von Ritter, Bishop, 2004).
I governi riconoscono sempre più le aree protette come entità economiche, che giocano
un ruolo chiave nel sostenere le economie povere e nel migliorare la qualità della vita della
comunità globale.
Il caso di studio della Palude La Vela ha evidenziato un primo timido approccio alla tutela
della biodiversità locale, e quindi globale, quale valore cardine di un sistema di sviluppo in
situ che possa declinarsi in controtendenza rispetto allo “sviluppo” economico insostenibile
che attanaglia l’intera città di Taranto. Oltre all’attività ventennale del WWF di Taranto nella
valorizzazione dell’area, una prima forma di tutela dell’area è stata promossa dal Comune di
Taranto che ha saputo riconoscere il valore che questo bene comune, con un fortissimo carattere
di resilienza, riveste all’interno della comunità, con la finalità di valorizzarlo e strapparlo ad un
declino inesorabile al quale è destinato se nulla rivoluzionerà l’attività antropica non ecologica
in corso.
La conoscenza allargata al maggior numero di persone di questo prezioso scrigno naturale tra
le zone militare e industriale, e la sua valorizzazione attraverso dinamiche di gestione partecipata,
serviranno, probabilmente, a limitarne il degrado e a mantenerla fruibile. Le iniziative che
provengono “dal basso” stimolano la creatività e la solidarietà della comunità locale, che si pone
in contrapposizione a politiche industriali e militari fallimentari, che hanno voluto coniugare
insieme, senza successo, sviluppo economico, sociale e sostenibilità ambientale.
____
26 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
____ Angelini P., Bianco P., Cardillo A., Francescato C., Oriolo G., (2009). Gli habitat in Carta della
Natura. Schede descrittive degli habitat per la cartografia alla scala 1:50.000. ISPRA,
Manuali e Linee Guida 49/2009.
Attorre F., De Sanctis M., Francesconi F., Iberite M., Bruno F., (2004). Multifunctional and
multimedia GIS system for the inventory and the management of the wetlands of Puglia
region (Southern Italy). Ann. Bot. (Roma) n.s., 4: 37-47.
Baldacconi R., Millarte F., 2013. Stato attuale delle biocenosi marine nel primo seno del Mar
Piccolo e considerazioni in merito alle eventuali operazioni di bonifica. WWF Sezione di
Taranto. Inedito
Comune di Taranto, (2014). Riserva Naturale Regionale Orientata Palude La Vela. Piano
territoriale. Valutazione Ambientale Strategica. Rapporto Ambientale. Relazione di Piano.
Redatti ai sensi della L.R. 44/2012, Taranto
Council of the European Union, (2008). Presidency Conclusions. 14 December 2007. 16616/1/07.
REV 1. CONCL 3. Brussels, 14 February
Giacoia V., (2001). Flora e fauna del Mar Piccolo. In: Pecorella S., Relazione Naturalistica in
Unione Europea, Commissione Europea DG XVI, Art. 10 FESR - Azioni Innovatrici,
PROGRAMMA TERRA, Progetto n. 55 “POSIDONIA”. Comune di Taranto. Inedito
Gorge L., Peterson Ph D., (2001). Park, protected area and natural resource conservation
economics”, in P. Brandis (a cura di) L’importanza sociale ed economica sdi un’efficiente
gestione del sistema dei parchi e delle aree protette. Atti della Conferenza Internazionale,
Genova. Brigati, pp. 65-105.
RESUMO
O turismo comunitário é um modelo turístico endógeno que têm como proposta a preservação ____
dos recursos naturais e enaltecimento das expressões culturais. Isso posto, o presente estudo visou 29
investigar as possibilidades do turismo comunitário na Reserva de Desenvolvimento Sustentável ____
Estadual Ponta do Tubarão – RN. E como objetivos específicos: averiguar a gestão dos bens e
serviços turísticos ofertados na RDSEPT; diagnosticar a participação da população local no
planejamento da atividade turística na localidade; e, analisar a gestão da RDSEPT no tocante a
preservação do patrimônio cultural e natural. Os resultados revelaram que os empreendimentos
envolvidos diretamente com o Conselho Gestor da Reserva (CGRDSEPT) vivenciam o turismo
comunitário na medida em que, periodicamente recebem visitantes e participam dos projetos
vinculados ao turismo; já àqueles empresários que não estão vinculados a esse órgão ficam mais
aquém a atividade. Concluir-se que a Reserva dispõe de recursos e atrativos que possibilitam
consolidar o turismo comunitário.
Palavras-Chave: Turismo comunitário. Bens e serviços turísticos. Planejamento turístico.
RDSEPT.
CONSIDERAÇÕES INICIAIS
O turismo comunitário de acordo com Vásconez (2012) vem se desenvolvendo internacionalmente
com maestria, como um modelo que se fundamenta na conservação dos recursos naturais e
enaltecimento das expressões culturais, tendo como base os valores da solidariedade, respeito e
cooperação nas relações sociais.
Trata-se de um modelo endógeno, centralizado na comunidade que possibilita uma
transversalidade dos conceitos acerca de experiências já vividas ao propor uma maior proximidade
com a comunidade local, bem como preservação e contato limitado com a natureza (Coriolano,
2009; Fabrinio, 2013; Mielke, 2009).
No Brasil, o turismo comunitário tem sido introduzido em comunidades, especialmente
localizadas em territórios litorâneos e de vulnerabilidade socioeconômica, como uma alternativa
para encontrar outros caminhos para o desenvolvimento. Empenhados na tarefa de fortalecer o
turismo comunitário no país e avançar nos debates do segmento foi criada na década de 1990, a
Rede Brasileira de Turismo Solidário e Comunitário – TURISOL.
Em articulação com a Rede Turisol tem sido desenvolvido nos últimos anos 18 projetos em 08
estados e 61 municípios brasileiros para a Formação e Capacitação, Produção de Conhecimento,
Impactos em Políticas Públicas, e Promoção e Comercialização (TURISOL, 2016). No estado do
Rio Grande do Norte, tem-se o caso do Projeto Rede Cidadã no Barco Solidário executado na
Reserva de Desenvolvimento Sustentável Estadual Ponta do Tubarão – RDSEPT. Tal projeto se
originou a partir de uma seleção do Programa da Petrobrás “Desenvolvimento e Cidadania” no
ano de 2010, com duração de 24 meses.
Diante desse cenário, esse artigo avalia as possibilidades do turismo comunitário na Reserva
de Desenvolvimento Sustentável Estadual Ponta do Tubarão – RN. Para tanto, discutirá: (1)
a gestão dos empreendimentos turísticos e a percepção dos seus gestores sobre o turismo
comunitário; (2) o turismo comunitário na perspectiva do Conselho do Gestor da Reserva e a
____ participação da comunidade local; e (3) a gestão da RDSEPT e suas ações para conservação do
patrimônio cultural e natural.
30
____ Para sistematizar a discussão proposta, esse artigo divide-se em cinco capítulos, sendo o
primeiro composto por essas considerações iniciais. No segundo capítulo apresentam-se os
métodos da pesquisa. E em seguida, no terceiro capítulo apresentam-se os resultados integrados
a uma discussão teórica. E por fim, apresentam-se as considerações finais.
MÉTODOS
De acordo com as suas finalidades, esse artigo resulta de uma pesquisa de caráter exploratório-
descritivo (Gil, 1999); e adota uma abordagem qualitativa (Vieira, 2004). Utilizou como
estratégia de pesquisa o estudo de caso (Yin, 2001), tendo como unidade de análise a Reserva
de Desenvolvimento Sustentável Estadual Ponta do Tubarão, localizado no litoral norte do Rio
Grande do Norte, estado localizado na região nordeste do Brasil.
A RDSEPT possui uma área de aproximadamente 13 mil hectares de extensão, sendo em
torno de 90% do território pertencente a Macau (distritos de Diogo Lopes e Barreiras) e 10% à
Guamaré (distritos de Mangue Seco I e II e Lagoa Doce). Considerando que em Guamaré não
existe nenhum equipamento turístico, a pesquisa foi realizada, especificamente, em Diogo Lopes
e Barreiras, ambos pertencentes ao município de Macau/RN. Para fundamentar teoricamente a
pesquisa, inicialmente realizou-se um levantamento bibliográfico do tema, respaldando-se em
autores como Oliveira (2008), Coriolano (2009) e Mielke (2009).
Os dados foram coletados a partir de uma pesquisa in lócus nos meses de março e abril
de 2015, sendo entrevistadas sete entidades do total de dezenove1 que compõem o Conselho
Gestor da Reserva (CGRDSEPT), conforme quadro 01.
Das dezenove cadeiras do Conselho, sete representantes tiveram disponibilidade para responder
a entrevista, sendo representantes da sociedade civil, das organizações públicas e uma instituição
de Ensino Superior. Dentre os representantes da sociedade civil foram entrevistados, o Conselho
Pastoral dos Pescadores (CPP); Comissão de Justiça e Paz (CJP); a Igreja Evangélica Assembleia
de Deus e a Associação Potiguar de Apoio a Juventude do Meio Popular (ILEAO).
No que se refere às organizações públicas foram entrevistados: o Instituto de Desenvolvimento
Econômico e Meio Ambiente (IDEMA), um órgão do Estado que tem como missão promover a
Política Ambiental do Rio Grande do Norte e a Universidade do Estado do Rio Grande do Norte
(UERN) tem a finalidade de desenvolver pesquisas gerando embasamento e orientação para as
ações e projetos na Reserva.
Além dessas entidades, foram entrevistados os empreendedores locais que prestam serviços
turísticos localizados nos distritos de Diogo Lopes e Barreiras, pertencentes ao município de
Macau, conforme quadro 02.
1 Entidades que compõem o Conselho Gestor: Associação de Desenvolvimento Comunitário de Barreiras – ADECOB; COOPESCAT;
Associação Potiguar de Apoio a Juventude do Meio Popular – ILEAÔ; Centro AMA-GOA de Cultura e Meio Ambiente; Conselho Pastoral
dos Pescadores – CPP; Associação de Mulheres Luiza Gomes; Igreja Evangélica Assembléia de Deus; Comissão de Justiça e Paz – CJP;
Associação Guamarense de Proteção e Educação Ambiental – ASPAM; Setor Produtivo (PETROBRÁS); Superintendência Regional do
Patrimônio da União – SPU; Câmara Municipal de Guamaré; Câmara Municipal de Macau; Prefeitura de Guamaré; Prefeitura de Macau;
IDEMA; IFRN/UERN.
Isso implica dizer que para a ocorrência do turismo comunitário faz-se necessário uma
interligação com outras atividades econômicas, onde todo o trabalho realizado deve ser
direcionado para prover as carências da comunidade local.
No entanto, ainda que sejam positivas as expectativas do turismo comunitário na Reserva
de Desenvolvimento Sustentável Estadual Ponta do Tubarão, é preciso analisar as condições
atuais para o seu desenvolvimento.
sustentabilidade da Reserva que prevê uma pequena quantidade de visitantes na área a fim de
minimizar os impactos ambientais e sociais provocados por essas visitas.
Essa capacidade é abordada por Troitiño (2004 apud Dias, 2006) que apresenta quatro
dimensões relativas à capacidade de carga dos destinos, sendo elas: física, econômica, cultural e
social. Como já vem acontecendo faz-se fundamental que os proprietários de empreendimentos
tenham seus espaços respeitando essas limitações promovendo coerência entres os
empreendimentos e o tipo de turismo desenvolvido na região.
Com relação aos equipamentos de Alimentos e Bebidas, quatros restaurantes também
possuem um modelo de gestão particular, com uma capacidade de atendimento que varia de
quarenta á duzentas pessoas. Os produtos ofertados nos restaurantes, como o peixe, o camarão
e a sardinha são todos adquiridos nas próprias comunidades de Diogo Lopes e Barreiras.
Com isso pode-se constatar o movimento da economia local com a compra desses produtos,
retirando-se assim a necessidade de fornecedores e intermediadores, ao mesmo tempo em que
respeita princípios do turismo de base comunitária (Coriolano, 2009; Mielke, 2009), apresenta
potencialidade para beneficiar a comunidade local.
Mesmo assim, no tocante a questão das melhorias advindas com o turismo na vida dos
moradores, o empreendedor H1 relatou que “no ponto de vista econômico não tem sido
satisfatória, devido à pouca divulgação da Reserva e consequentemente a pouca visitação,
____ havendo assim retornos pontuais e não contínuos para comunidade”.
Os gestores dos empreendimentos turísticos percebem que o desenvolvimento do turismo
34
____ na RDSEPT ainda não está consolidado, e que existe uma baixa e sazonal demanda turística.
Defendem que para o desenvolvimento do turismo na Reserva uma das ações necessárias é a
intensificação da divulgação de seus recursos.
Nota-se, no entanto, que embora a divulgação seja uma estratégia capaz de aumentar a
visitação, não se pode prescindir de um prévio e adequado planejamento da atividade, bem como
de um estudo da capacidade de carga local, como defende Oliveira (2008). Há de se considerar que
o crescimento da demanda pode gerar riscos para a Reserva bem como à própria comunidade.
Para aumentar a demanda é imprescindível uma ação conjunta entre os empresários, Conselho
Gestor e Poder Público a fim de que todos os pontos em torno desse aumento de demanda
sejam estudados e delimitados, partindo da perspectiva do turismo comunitário, objetivando
beneficiar comunidade e conservar o meio ambiente.
Não é unanimidade entre os gestores que o turismo comunitário seja um modo de
fazer turismo que apresente reais potencialidades de promover prosperidade aos seus
empreendimentos. A metade dos entrevistados acredita que o turismo de massa apresenta
perspectivas de gerar maiores vantagens para os empreendedores locais. Essa percepção é
fundamentada, conforme relatos, de que o turismo comunitário já foi um modo de fazer
turismo já tentado pela comunidade, mas que não conseguiu se consolidar; e de que almejam
por resultados e retornos econômicos e financeiros mais imediatos. É permitido assim dizer que
esses gestores preferem o turismo de massa por vislumbrar mais lucros em seus negócios.
Cabe destacar que a lógica capitalista não está incorporada nos princípios do turismo
comunitária, de tal forma a geração de lucros não é a finalidade desse modo de fazer turismo.
Ultimamente vem ocorrendo o turismo de base comunitária, na medida que ocorrem visitações
principalmente de estudantes que fazem visitas ou realizam estudos nas áreas. Bem como outras
visitações, não sendo de grande porte. Existe turismo sim na região baseada nas visitações que giram
em torno de 120 a 150 pessoas mensais. (C1, 2015, Grifo nosso).
O turismo aqui na região está engatinhando. Não se pode afirmar que existe o turismo na comunidade,
nem o de base comunitária por essa tipologia de turismo é aquela que todo mundo apoia e isso não
ocorre. Mas também não existe o turismo de massa porque a área ambiental se tornou Reserva, e hoje
somos bastante agradecidos por isso, porque caso contrário nosso litoral estaria tomado pelos grandes
empresários. (C4, 2015)
Quando C4 afirma que no turismo comunitário todo o mundo apoia, essa ideia diverge de
Coriolano (2009) que afirma que para alcançar o desenvolvimento comunitário faz-se necessário
uma participação profunda do residente, ou seja, as pessoas devem se envolver de maneira
efetiva. Porém não é explanado que todos devem concordar, tendo em vista que sempre irá ter
uma parte da população, que irá resistir ou divergir.
Os quatro representantes da comunidade que compõem o Conselho Gestor afirmaram ser
a favor do desenvolvimento do turismo comunitário, tendo em vista, que na localidade a base
do turismo se encontra na Reserva, fazendo assim imprescindível um turismo menos agressivo
e mais preservador dos recursos naturais.
Com relação à participação da comunidade local, os representantes explicitaram que nem
todos da comunidade apoiam o turismo comunitário, porém aqueles que acreditam nesse
modelo vêm se envolvendo e lutando para que a comunidade venha também defender essa
ideia. A participação da comunidade no processo de desenvolvimento do turismo comunitário,
nos distritos de Diogo Lopes e Barreiras, ocorre de forma mais direcionada em atividades do
projeto Rede Cidadã no Barco Solidário2.
O representante C1 afirmou que no projeto “foi feita uma sensibilização da comunidade
e um cadastro para participar dos cursos de capacitação. Onde os cursos eram voltados para
o turismo comunitário, gestão de negócios, pesca e artesanato”. Cursos esses que tiveram uma
____ enorme relevância para as primeiras ações voltadas para turismo, pois foi possível apresentar a
comunidade os conceitos que envolvem o turismo comunitário, incentivar a pesca e ao artesanato
36
____ bem como orientar–lós a gerir seus negócios.
Já os representantes C2 e C4 destacaram em suas falas que o projeto teve relevância para
o turismo, ao fornecer: a construção de um barco para apoio aos pescadores bem como para
visitações turísticas, oferecendo segurança e comodidade para os visitantes e a edificação de um
espaço físico para atividades de intermediação entre os pescadores sendo também um local de
apoio para o turismo e o artesanato.
O representante C5 ratifica que “o centro tem a capacidade de juntar as pessoas que vem
visitar a Reserva e apresentar o artesanato da localidade e o barco, quando não estiver prestando
socorro ao pescador, dá um suporte aos grupos grandes nos passeios”. Contudo o mais relevante
nesse projeto foi a participação da comunidade nos cursos que permitiram conhecer as
concepções acerca do turismo comunitário, tornando–se colaboradores da atividade com seus
negócios e agregando valor ao produto turístico com a produção de artesanato.
O planejamento que envolveu a elaboração do mesmo foi bastante pertinente, ratificada
por Neri (2005) ao afirmar que deve haver investimentos por parte dos produtores do turismo
em qualificar e capacitar a população, por meio de cursos e treinamentos. Com o intuito de que
eles possam desenvolver suas atividades, bem como compreender todo o processo da atividade
turística na sua localidade.
É constituído por 19 entidades, sete representantes do Poder Público (IDEMA; SPU; IBAMA; Poder
Executivo dos Municípios de Guamaré e Macau; Poder Legislativo dos Municípios de Guamaré e
Macau), um representante do setor produtivo (Petrobras), um representante de instituição de ensino
superior (UERN/IFRN) e nove representações da sociedade civil. A entidade de ensino e pesquisa, a
representação do setor produtivo e as dez entidades da sociedade civil são eleitas por voto direto em
pleito que envolve período de candidatura, votação, eleição e posse, para mandato de dois anos.
Esse Conselho “possui seu próprio Regimento Interno que trata da composição, da competência
e do funcionamento interno” (IDEMA, 2014). Entre suas competências, destaca-se a prerrogativa
da participação da comunidade no planejamento, na execução e na avaliação de suas ações. Uma
das principais atribuições do Conselho refere-se a gestão dos patrimônios naturais e culturais
da Reserva de Desenvolvimento Sustentável Ponta do Tubarão por meio do desenvolvimento de
ações sustentáveis.
Para a tomada de decisões relativas ao desenvolvimento dessas ações, os conselheiros
gestores se reúnem periodicamente. Os conselheiros entrevistados afirmam que de maneira geral
as principais ações discutidas e implementadas são de cunho ambiental, como o zoneamento3
e a atualização do plano de manejo4, o programa de educação ambiental e o projeto de bóias
atratoras 5. O conselheiro C3 acrescentou que as ações do Conselho também estão voltadas para
resolver os problemas estruturais, no que envolve o entorno da Reserva, como por exemplo, a
sinalização interna, uma vez que a mesma foi criada quando os municípios já existiam.
As principais questões discutidas no Conselho remetem-se ao zoneamento ecológico e o
plano de manejo na Reserva, isso porque nesses projetos estão descritos o que pode ser feito
na área da Reserva. O Conselho vem batalhando para conseguir validar esses projetos devido
a necessidade de garantir a preservação desse espaço, porque os empreendimentos vêm e se
instalam de maneira indevida, por partir de interesses político superiores, o Conselho acaba não
____ tendo forças para barrar. Já com o Zoneamento e o Plano de Manejo validados, o Conselho estará
respaldado podendo assinalar inúmeros motivos para impedir a implantação de determinados
38
____ empreendimentos.
No início do ano de 2015, com o intuito de alavancar o turismo na RDSEPT, bem como prover
recursos para as ações de preservação ambiental, a Universidade do Estado do Rio Grande do
Norte (UERN), através do Centro de Estudos e Pesquisas do Meio Ambiente e Desenvolvimento
Regional do Semiárido (CEMAD), e em parceira com a Comissão de Justiça e Paz (CJP), teve
um projeto aprovado no Edital Costa Atlântica, da Fundação SOS Mata Atlântica.
O projeto intitulado “Do Sertão ao Mar: Turismo de Base Comunitária na Ponta do
Tubarão” foi o único do Rio Grande do Norte aprovado no edital que prevê recursos para o
fortalecimento do turismo de base comunitária na Reserva de Desenvolvimento Sustentável
Ponta do Tubarão. No Brasil foram selecionadas sete propostas que receberão R$ 300 mil, ao
todo, para investimentos na proteção da biodiversidade e dos patrimônios natural, histórico e
cultural nas áreas litorâneas associadas à Mata Atlântica.
Por se ter um enfoque na Reserva é notório que as ações estão delimitadas para garantir
sua proteção e sustentabilidade, perspectiva defendida por Mielke (2009), que afirma ser
3 De acordo o Ministério do Meio Ambiente o zoneamento da Unidade de Conservação (UC) é uma das ferramentas mais importantes do
plano de manejo, responsável por organiza espacialmente em zonas, toda área que abrange a Reserva, sob diferentes graus de proteção e
regras de uso.
4 De acordo o Ministério do Meio Ambiente o plano de manejo é um documento produzido a partir de diversos estudos e diagnósticos do meio
físico, biológico e social. Esse documento estabelece as normas e restrições que tange o uso e ações a serem desenvolvidas, bem como delimita
o manejo dos recursos naturais. Ele também inclui medidas para promover a integração da Unidade de Conservação (UC) à vida econômica
e social das comunidades vizinhas, incluindo o estabelecimento de regras para visitação da área.
5 O projeto bóias atratoras trata-se de uma proposta inovadora voltada à promoção da pesca pelágica em moldes estritamente artesanais,
aplicado aos interesses da comunidade da Reserva de Desenvolvimento Sustentável Ponta do Tubarão (RDSEPT/IDEMA), cujo o proponente
é a AMA-GOA/MACAU. Contando com participação do IFRN, com o apoio técnico de execução da UFERSA (Curso de Engenharia de
Pesca), do IBAMA/SUPES/RN e da Capitania dos Portos/Marinha do Brasil, além do suporte do Fundo de Compensação Ambiental da
RDSEPT/IDEMA. Tendo suas ações iniciadas em 16 de junho de 2015.
imprescindível para a sustentabilidade dos recursos naturais, o uso moderado dos recursos
renováveis e uma intensa proteção dos recursos não renováveis.
Com relação aos recursos culturais os conselheiros afirmaram que não há nenhum projeto
previsto ou em execução para incentivar a comunidade nesse aspecto. Isso porque a ênfase das
ações do Conselho Gestor está na questão ambiental, secundarizando os aspectos culturais
da sociedade, apesar de no Regimento Interno o inciso VII é voltado explicitamente para a
valorização e conservação do patrimônio natural e cultural. A comunidade de maneira geral,
englobando crianças, jovens e adultos necessita de projetos que os incentivem e ofereçam
suporte para as práticas culturais.
No entanto essa falta de projetos culturais não deveria ocorrer, pois como afirmam Gastal e
Moesch (2007), a valorização e manutenção do meio ambiente, devem conviver com a presença
do ser humano, com o resgate das tradições, dos valores e costumes locais, garantindo, assim,
a atratividade turística. Dessa forma, são os recursos naturais aliados aos recursos culturais,
que permitem a formação de um produto turístico integral e bastante significativo tanto para
população que estará envolvida, como para o turista que irá vivenciar as experiências.
CONSIDERAÇÕES FINAIS
O turismo comunitário tem sido desenvolvido na Reserva de Desenvolvimento Sustentável
Ponta do Tubarão. Trata-se de uma área de rica diversidade de recursos naturais e culturais ____
com atratividade turística real e potencial. Mesmo que ainda de forma embrionária o 39
____
turismo comunitário desponta como outro modo de fazer turismo que pode contribuir no
desenvolvimento dos territórios, melhorar a qualidade de vida da população, e prosperidade
dos empreendimentos locais. Além de potencializar a conservação dos seus recursos naturais e
culturais.
No entanto, ainda que a Reserva de Desenvolvimento Sustentável Estadual Ponta do Tubarão
possua potencialidades turísticas, existem condicionantes que têm limitado a consolidação do
turismo comunitário. O principal condicionante diz respeito a baixa viabilidade percebida dos
gestores dos empreendimentos turísticos, bem como ainda o incipiente envolvimento proativo
da população nas atividades relativas.
Mediante a pesquisa realizada foi possível identificar que os empreendimentos envolvidos
com o Conselho vivenciam o turismo comunitário, na medida em que periodicamente recebem
visitantes e participam das ações de implementação do turismo. Porém, os que não possuem
relação direta com o Conselho Gestor da RDSEPT, afirmaram não haver turismo já que as
visitações nos seus empreendimentos ocorrem pontualmente. Com isso é imprescindível que
o Conselho Gestor, intensifique a realização de cursos e palestras a fim de aproximar e orientar
os empreendedores da região, definindo planos e metas. Investindo numa gestão inclusiva e
participativa para que todos possam se dedicar a efetivação do turismo comunitário.
Com relação a participação da comunidade nas ações de planejamento da atividade turística,
as entrevistas revelaram que estas possuem suas representações no Conselho de maneira bem
dividida para defender todos os interesses, tendo assim representações dos pescadores, mulheres
e jovens. Esses representantes da comunidade que compõem o CGRDESPT afirmaram participar
assiduamente das ações que envolvem a comunidade em prol do turismo comunitário, apesar de
serem poucas tais ações.
No entanto, quando ocorrem a execução de projetos nas comunidades verifica–se que as
pessoas participam. Sendo que essa participação ainda é bastante restrita, pois só ocorre quando
existe algum retorno direto, seja financeiro ou de conhecimento. Essa questão torna–se mais
crítica porque os representantes explanaram que falta maior envolvimento e empenho por parte
dos residentes em lutar pelo turismo comunitário. Com isso recai sobre o Conselho Gestor a
responsabilidade de criar, implementar e executar os projetos, convocando a sociedade para
participar, sendo que essa iniciativa deveria vir também deles.
No tocante a infraestrutura turística, a quantidade de empreendimentos turísticos nas
localidades de Diogo Lopes e Barreiras é uma particularidade que fundamenta as possibilidades
do turismo comunitário na região, principalmente por seus proprietários serem da população
local, que se alinha as prerrogativas do Turismo de Base Comunitária (TBC). Contudo, os
empresários locais precisam estar articulados para as ações em prol do turismo. Isso porque
os bens e serviços turísticos ofertados por uma localidade são características essenciais para
o turismo, sendo estes espaços responsáveis por suprir as necessidades básicas dos visitantes,
devendo assim haver uma cooperação entre eles, para que em conjunto possam oferecer um
serviço autêntico (envolvendo as particularidades da região) com qualidade.
____ Os condutores de turismo e os produtos turísticos ofertados são atributos que similarmente
revelam quão grandes são as possibilidades do turismo comunitário nas localidades de Barreiras
40
____ e Diogo Lopes, tendo a RDSEPT como atrativo central. O Conselho Gestor tem à disposição da
atividade seis condutores de turismo capacitados, que atuam diretamente na Reserva, conferindo
assim um tipo de serviço com retorno direto para a comunidade. Além de ter pessoas que
desenvolvem pesquisas e participam de eventos referentes ao TBC.
A diversidade de ecossistemas, fauna e flora na área da Reserva confere ainda mais valor aos
produtos turísticos encontrados na localidade. O visitante pode escolher entre as onze trilhas e
os passeios de barco, visualizando toda a variedade natural e compreendendo as singularidades
a partir das explicações dos guias.
No entanto, as questões culturais não são enaltecidas como deveriam, comprovados pelo
fato de que não há nenhum projeto em andamento que esteja pautado nesta área. Algumas ações
ocorrem como o grupo de teatro e dança, porém, elas não são empreendidas pelo Conselho
Gestor, que se articulam mais em torno da questão ambiental. Sendo que ações culturais podem
vir a enriquecer mais o produto turístico, conferindo participação direta da comunidade.
Diante disso, pode-se concluir que os distritos de Diogo Lopes e Barreiras dispõem de
atributos que comprovam as possibilidades do turismo comunitário, fazendo-se ainda necessário,
a capacitação e sensibilização da comunidade para que compreenda essa atividade e a relevância
que a RDSEPT têm para a região.
REFERÊNCIAS
BRASIL. (2007). Ministério do Turismo. Coordenação Geral de Regionalização. Programa de
Regionalização do Turismo - Roteiros do Brasil: Módulo Operacional 8 Promoção e Apoio
à Comercialização / Ministério do Turismo. Secretaria Nacional de Política de Turismo.
____
42
____
INTRODUCCIÓN
Los espacios naturales constituyen a nivel mundial una fuente preciada de recursos faunísticos,
florísticos, paisajísticos y geológicos. El establecimiento de muchos de esos espacios como áreas
protegidas ha posibilitado su preservación para ser conservados por su significación ecológica,
o para utilizarlos de manera gradual y sostenible. El atractivo de estos lugares naturales ha
conllevado a la proliferación de actividades turísticas. Sin embargo, es responsabilidad de las
autoridades gestoras del turismo que estas prácticas se realicen minimizando los impactos
negativos sobre estos espacios.
La zona sur de la región Occidental de la Isla de Cuba atesora uno de estos espacios naturales,
la Ciénaga o Península de Zapata. A este sitio le han sido concedidas, justamente por su gran
variedad de especies y por el importante rol biológico que desempeña, las categorías de Parque
Nacional (1933), Reserva de la Biosfera (2000) y Sitio Ramsar (2001). La Ciénaga de Zapata es
considerado el mayor humedal del Caribe insular (CNAP, 2004).
Según el CITMA (2013) los problemas ambientales de mayor prioridad identificados en el área
son: la modificación del régimen hídrico, la fragmentación de hábitats, el establecimiento y
dispersión de especies exóticas e invasoras, el uso inadecuado de algunos recursos naturales y
la ausencia de una estrategia de desarrollo local acorde a las características naturales, sociales y
económicas particulares de este territorio. Debido a esto, los objetivos generales de manejo del
área están encaminados a:
• Garantizar un manejo sostenible de los recursos y lograr el cumplimiento de los
objetivos establecidos para la categoría de manejo “APRM”.
• Garantizar la adecuada protección de los residentes, de los valores naturales y de la
infraestructura del APRM.
• Facilitar acciones de investigación y monitoreo necesarias para el manejo del APRM.
• Lograr una cultura ambiental que propicie la conservación y el desarrollo sostenible
del área.
• Elaborar e implementar una estrategia de desarrollo local del APRM sobre bases
sostenibles.
• Establecer las acciones de coordinación entre los sectores y las comunidades del
APRM.
Para el desarrollo del turismo, la Ciénaga de Zapata cuenta con recursos que se extienden por
su territorio, capaces de interesar a diversos segmentos de mercado, como son los recursos
naturales y los valores históricos culturales y paisajísticos. El número de visitantes ha presentado
____ un significativo aumento en los últimos años, calculándose que anualmente visitan la ciénaga
46 más de 80.000 turistas entre nacionales y extranjeros. En 2013 más de 28.000 turistas se alojaron
____
en instalaciones del área, siendo el 57% de ellos extranjeros y el 43% turistas cubanos. Estas
cifras muestran un aumento de la presencia de turistas nacionales en relación a 2008, cuando se
registró que el 65% de los turistas alojados fueron extranjeros y el 35 % fueron cubanos (ONEI,
2014).
El número de visitantes supera en más de 52.000 a los turistas alojados. Estas cifras muestran
que el área es principalmente visitada por excursionistas, la mayoría provenientes de la Habana,
Varadero, Cienfuegos, Trinidad y Pinar del Río que arriban con ofertas de “one day tours”
Báez (2009). Estas regiones emisoras venden los paquetes desde su origen y no retribuyen a las
instalaciones del área, por lo que lejos de generar beneficios para la zona, utilizan los recursos del
área y no dejan ganancias por esa explotación. Martín (2009) señala que los impactos provocados
por el desarrollo turístico son fruto de multitud de conexiones entre diversas variables, por lo
que no se pueden analizar aisladamente ni de forma individual. Plantea además que los impactos
se producen básicamente en la comunidad anfitriona que se transforma para asumir la llegada
de los turistas.
Estudios previos de las actividades económicas en el área detectaron que el progreso
socioeconómico del APRM Península de Zapata ha respondido a un esquema nacional de
desarrollo del turismo. Por tanto, ha carecido de un enfoque local que garantice la sostenibilidad
de sus recursos naturales y la mejora de las condiciones de vida de sus pobladores (CITMA,
2013). Debido a esto se había registrado un incremento del impacto negativo de la actividad
turística en la Ciénaga de Zapata con transformaciones, principalmente en las zonas de
playa, producto de la contaminación y del irrespeto por las legislaciones establecidas por las
instituciones medioambientales (CITMA, 2013).
METODOLOGÍA DE ESTUDIO
El estudio de los impactos generados en espacios naturales puede realizarse agrupándolos en
tres categorías fundamentales (Martín, 2009): el impacto económico, costes y beneficios que
resultan del desarrollo y uso de los bienes y servicios turísticos; el impacto físico, alteraciones
espaciales y del medio ambiente; y el impacto socio-cultural, cambio en la estructura colectiva
y forma de vida de los residentes en las áreas de destino. Esta investigación tuvo en cuenta
estas categorías, así como la metodología propuesta por Eagles, McCool y Haynes (2002) que
se basa en la identificación de las variables para medir los impactos y el posterior diagnóstico y
presentación de resultados.
De acuerdo a los impactos del turismo detectados en estudios anteriores en la propia
Península de Zapata, así como a los posibles impactos que puede estar produciendo la
actividad turística en dicha área. Se identificaron 3 tipos de impactos a ser diagnosticados y se
establecieron 21 variables para medir (Tabla 1). Para la selección de estas variables se tuvo en
cuenta principalmente la correspondencia de estas con las actividades turísticas desarrolladas
en el área.
La obtención de los indicadores se basó en el uso de fuentes secundarias y primarias. A ____
partir de ahí se realizaron comparaciones de los indicadores del último año disponible con los 47
____
de años anteriores. De igual modo, se contrastaron los datos teniendo en cuenta los períodos
de baja y alta turística. Además, se realizaron encuestas a 75 propietarios de negocios privados
(casas de alojamiento y restaurantes) siendo una muestra representativa del total de negocios
de la zona. Se empleó el SPSS 18.0 para el procesamiento de la información recolectada en las
encuestas. De igual modo, se llevaron a cabo ocho entrevistas no estructuradas a directivos del
Ministerio de Ciencia, Tecnología y Medio Ambiente de la Ciénaga de Zapata.
Impactos económicos Ingresos anuales de instalaciones turísticas estatales del área, salarios anuales de trabajadores
vinculados al turismo, estacionalidad del flujo turístico.
Impactos Socio-culturales Desarrollo local, generación de empleo, nivel de vida de los pobladores, beneficios sociales,
integración de las instalaciones turísticas con las comunidades locales, seguridad, apreciación
del patrimonio natural y cultural.
Impactos físico-medio-ambientales Diversidad biológica, Consumo eléctrico, volumen de desechos sólidos, volumen de aguas
servidas, calidad del agua potable, calidad del agua marina, modificación del paisaje natural
debido a la actividad turística, fragmentación del área, hacinamiento en los poblados del área,
nivel de ruido, capacidad de carga establecida para cada sitio.
Fuente: Elaboración propia.
RESULTADOS
IMPACTOS ECONÓMICOS
Los ingresos generados por las instalaciones turísticas estatales en la Ciénaga muestran un
comportamiento irregular, cayendo un 70% del 2007 al 2009 (ONEI, 2014). Este descenso
estuvo condicionado por las deficiencias en las estrategias de comunicación. Los productos no
se insertaron en los mejores mercados, debido a que la infraestructura turística estaba en mal
estado y no presentaba un diseño acorde al entorno y a los requerimientos actuales del turismo.
De igual modo, existían dificultades para la obtención de permisos de acceso a los espacios
marinos limitando el desarrollo de nuevas ofertas.
En la actualidad continúan algunas deficiencias en la comercialización de los productos del
área y la imposibilidad para la obtención de permisos para la navegación. Según autoridades
del área, no se puede navegar en las zonas cercanas a la Bahía de Cochinos, pues está protegida
por regulaciones medioambientales. Sin embargo, las infraestructuras han sido restauradas, lo
cual ha permitido mejorar las deficiencias en los servicios de hospedaje y restauración. Por esta
razón, ocurrió un incremento en los ingresos de un 36% del 2009 al 2011 (ONEI, 2014).
Las actividades que mayores ingresos generan son el alojamiento, la restauración y las
actividades que requieren de servicio especializado y de información. Según los guías del área,
____ el 4 % de los ingresos obtenidos por estos servicios son gracias a las gestiones y solicitudes de
48 guías, por parte de los propietarios de las casas de renta, quienes los solicitan a petición de los
____ turistas que se hospedan en sus casas. Los propietarios afirman que esta una de las facilidades
que se brindan a fin de ofrecer servicios de excelencia.
Los salarios anuales de los trabajadores vinculados al turismo experimentaron una ligera
disminución de un 2% de 2013 al 2011. Los salarios en el sector turístico son ligeramente
superiores a los de otros sectores. Además, se benefician de las propinas que dejan los turistas,
aplicándose en algunos casos sistemas de propinas colectivas que se reparten a final del mes
entre todos los trabajadores. Sin embargo, teniendo en cuenta el coste de la vida en Cuba sus
rentas no pueden ser consideradas como altas.
En términos de estacionalidad del flujo turístico, hay que comentar que si se analizan las
llegadas en el año 2013, se observa que cada mes se produjo una desviación en relación al 8,3%
(por ciento mensual del total de llegadas en un año, ideal para una estacionalidad lineal). Las
variaciones oscilan entre 2,8 cifras porcentuales por debajo de la línea (mes de mayo), hasta
3 cifras porcentuales sobre la línea de estacionalidad ideal (mes de marzo) (Figura 2). Este
comportamiento es similar en años anteriores, con lo cual se pueden establecer dos períodos de
alza (desde enero a abril y desde julio a agosto) y dos períodos de temporada baja (desde mayo
a junio y desde septiembre a diciembre). Por tanto, hay que considerar que existe estacionalidad
turística en el territorio.
12
10
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
2013 Estacionalidad Lineal
IMPACTOS SOCIOCULTURALES
Desde que se inauguró el primer restaurante en 1960 y los hoteles en 1961, el turismo constituyó
una de las alternativas que ha incidido considerablemente en los ingresos personales de los
habitantes. De este modo, se estableció como la actividad por excelencia que de manera directa o
indirecta dinamiza los territorios. Su entramado productivo va desde los pescadores, agricultores,
empleados domésticos, taxistas o guías de turismo hasta los propietarios de viviendas de alquiler.
El nivel de vida de aquellos que trabajan vinculados a la actividad turística en la Ciénaga
de Zapata, expresado visiblemente en las condiciones de la vivienda y otras propiedades,
suele ser superior que el de aquellos que laboran en otras actividades. En 2007 el número de
casas en buen estado era de 2.412, para un 80,5% del total de viviendas. En 2013 y gracias a la
incorporación de un mayor número de habitantes a la actividad turística, la cifra de casas en
buen estado ha aumentado hasta el 90% del total de viviendas. La presencia de turistas en los
poblados ha incidido también en la elevación de la calidad de los servicios médicos y de la oferta
de alimentos, beneficiándose la población del lugar.
Los anuarios estadísticos de la ONEI de Ciénaga de Zapata reportaban que en 2010 existía
un total de 3.848 empleados en el área, de los cuales 190 realizaban labores en actividades
150
100
50
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
2011 2012 2013
Fuente:
Figura 3. Elaboración propiaalojados
Número de turistas a partir mensualmente
de ONEI (2014).
en instalaciones estatales hoteleras de la Península de Zapata.
(Años 2011, 2012 y 2013).
La elevada utilización de agua en los meses de marzo, abril julio y agosto ocasiona su
Fuente: Elaboración propia a partir de ONEI (2014).
disminución en las fuentes de abasto, lo cual trae como consecuencia la intrusión de
agua de mar en estas cuencas, contaminándolas con la elevada concentración de cloruro
de sodio y de otras sales. La presencia de dichos elementos provoca en los habitantes de
la zona un aumento de enfermedades fundamentalmente renales, pero también del
sistema digestivo. Estas son las principales afectaciones a la salud que presentan los
habitantes de la Ciénaga, junto con la hipertensión arterial, asociada al elevado consumo
150
100
50
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
2011 2012 2013
Fuente:
Figura Elaboración
4. Gastos propia
mensuales a partir
de agua de ONEIen(2014).
y electricidad instalaciones turísticas estatales de la Ciénaga de Zapata. (Miles de
pesos).
La elevada utilización de agua en los meses de marzo, abril julio y agosto ocasiona su
Fuente:
disminución en las fuentes deElaboración
abasto, lopropia a partir
cual trae comode ONEI (2014).
consecuencia la intrusión de
agua de mar en estas cuencas, contaminándolas con la elevada concentración de cloruro
La de sodio yutilización
elevada de otras sales. La presencia
de agua de dichos
en los meses de elementos
marzo, abrilprovoca
julio en
y los habitantes
agosto de su
ocasiona
____ la zona unenaumento de enfermedades
disminución las fuentes de abasto, lo fundamentalmente renales, pero
cual trae como consecuencia la también
intrusióndel
de agua de
52 sistema digestivo. Estas son las principales afectaciones a la salud que presentan los
____ mar en estas cuencas, contaminándolas con la elevada concentración de cloruro de sodio y de
habitantes de la Ciénaga, junto con la hipertensión arterial, asociada al elevado consumo
otras sales. La presencia de dichos elementos provoca en los habitantes de la zona un aumento
de enfermedades fundamentalmente renales, pero también del sistema digestivo. Estas son
las principales afectaciones a la salud que presentan los habitantes de la Ciénaga, junto con la
hipertensión arterial, asociada al elevado consumo de sal. Por estas razones, se considera muy
perjudicial el impacto que se genera sobre la población.
Según datos ofrecidos por la Oficina Nacional de Estadística e Información (ONEI), en el
año 2011 se produjo un aumento del 227,5 % en el volumen de carga contaminante en las cuencas
hidrográficas de Ciénaga de Zapata, alcanzando la cifra de 747 ton DBO/año. Este aumento se
debe al incremento del volumen de desechos sólidos y de aguas servidas de las instalaciones
hoteleras las cuales aportan cerca del 43% de esa cantidad. Se producen picos de emisiones de
desechos sólidos y de aguas servidas en los meses de marzo y julio, coincidiendo con meses de
aumento de visitantes a la Ciénaga de Zapata. En 2012 hubo una considerable disminución de
la carga contaminante con cifras de 53 ton DBO/año, lo cual refleja la aplicación de políticas
ambientales, que contribuyeron a disminuir los desechos vertidos en las aguas de la Ciénaga. Sin
embargo, los volúmenes de desechos vertidos en años anteriores son difícilmente degradados
por los organismos marinos.
La construcción de instalaciones turísticas ha modificado menos del 1% de la superficie
del área, por lo que aun cuando se aprecian estas transformaciones en los espacios naturales, se
mantiene una alta calidad paisajística en estas zonas. Sin embargo, se han ampliado y construido
viviendas sin una adecuada distribución y violando lo establecido por el Instituto de Planificación
Física. Estas viviendas no respetan los principios de urbanización y se encuentran muy próximas
unas a las otras, apropiándose de espacios públicos y violando además la ley de costas. Como
consecuencia, existe un desorden urbanístico que provoca un considerable impacto visual que
afecta las experiencias de los visitantes y el bienestar de los pobladores. Este desorden en el área
responde en cierta medida a un rápido crecimiento y ampliación de edificaciones que en su
mayoría están destinadas a la actividad turística privada. De este modo, se han modificados los
espacios con el objetivo de brindarle a los visitantes acceso al mar desde las casas, una agradable
vista a la Bahía de Cochinos, y parqueos y espacios para tomar el sol o disfrutar de sombras.
Los especialistas entrevistados consideraron que la actividad turística en la zona ha influido
moderadamente en la contaminación acústica. Este tipo de contaminación asociada al turismo
proviene mayormente de la transportación, siendo la utilización de vehículos turísticos los que
mayor impacto generan, así como el empleo de embarcaciones de motor en la Laguna del Tesoro.
En las zonas marinas no se utilizan embarcaciones para la práctica del buceo y el snorkeling, por
lo que no hay alteraciones sobre la fauna provocadas por estos medios.
Con relación a la capacidad de carga, en el 69% del total de sitios a los que se les ha
determinado, no son respetados los límites establecidos a fin de regular el impacto de la actividad
turística sobre los espacios naturales. Este fenómeno ocurre frecuentemente debido a los
volúmenes de turistas que arriban a la Ciénaga mediante las excursiones de un día. Igualmente
la estacionalidad turística del destino hace que en temporadas altas se produzcan colapsos en
los puntos de buceo dada la elevada presencia de turistas. El elevado impacto negativo que sobre ____
estos sitios se está produciendo afectará eventualmente los recursos naturales en ellos existentes,
53
los cuales sometidos a una fuerte presencia humana y por tanto a disturbios en los hábitats, ____
verán reducida su diversidad biológica así como el estado natural de los suelos y la vegetación.
Dentro de las principales afectaciones por el irrespeto a las capacidades de carga en los sitios
de uso público se encuentran además: la compactación y erosión de los suelos en los senderos y
el aumento de las concentraciones de CO2 en el agua de las cavernas, haciéndola más solvente.
De continuar esa sobreexplotación desmedida, los recursos quedarán tan degradados que será
muy difícil su recuperación y posterior utilización por los residentes o por los visitantes.
CONCLUSIONES
El turismo en el APRM Península de Zapata constituye el motor impulsor de la economía de
este espacio natural. Sus residentes han reconocido en esta actividad una alternativa para el
desarrollo local. De este modo, han apostado por participar directamente en la prestación de
servicios turísticos en sus propias viviendas ofreciendo una atención exclusiva y personalizada
que ha contribuido a elevar los niveles de satisfacción de los turistas. Por otra parte, ha influido
en la mejora de los servicios asistenciales comunitarios, y en el enraizamiento de valores
y conocimientos de la población. Sin embargo, hay que destacar que es necesario mejorar la
participación de la comunidad en el proceso de toma de decisiones de la región.
A pesar de que se aprecian innumerables transformaciones en los elementos naturales de
la Ciénaga de Zapata, los impactos medioambientales del turismo pueden considerarse “males
menores”. Gracias a la preservación de vastos espacios para el mantenimiento de los atractivos
del área para uso turístico, se ha evitado su transformación por la actividad forestal y otras ac-
tividades. De esta manera, de no haberse desarrollado el turismo muchas de las zonas del área
protegida hubiesen sufrido mayores alteraciones a causa de estas actividades, las cuales no solo
proveían de madera y carbón, sino que constituían las principales fuentes de empleo del ter-
ritorio. Los impactos negativos podrían ser en su mayoría revertidos, pero esto necesitaría de
la concienciación de los directivos turísticos de la necesidad de preservar aún más los valores
existentes.
REFERENCIAS BIBLIOGRÁFICAS
Báez, A. (2009). Guía Técnica: Diseño y Operación de Productos para el Turismo Sostenible en la
Reserva de la Biosfera Ciénaga de Zapata. Matanzas: Turismo y Conservación Consultores
SA.
CITMA (2013). Plan de Manejo del Área Protegida de Recursos Manejados “Península de Zapata”
2014 – 2018. Matanzas: Ministerio de Ciencias Tecnología y Medio Ambiente.
CNAP (2002). Plan del Sistema Nacional de Áreas Protegidas 2003-2008. La Habana: Centro
Nacional de Áreas Protegidas (CNAP). Ministerio de Ciencia, Tecnología y Medio
Ambiente.
CNAP (2004). Áreas protegidas de Cuba para todos. La Habana: Centro Nacional de Áreas
Protegidas (CNAP). Ministerio de Ciencia, Tecnología y Medio Ambiente.
CNAP (2009). Plan del Sistema Nacional de Áreas Protegidas 2009-2013. La Habana: Centro
____ Nacional de Áreas Protegidas (CNAP). Ministerio de Ciencia, Tecnología y Medio
54 Ambiente.
____
CNAP (2013). Plan del Sistema Nacional de Áreas Protegidas 2014-2018. La Habana: Centro
Nacional de Áreas Protegidas (CNAP). Ministerio de Ciencia, Tecnología y Medio
Ambiente.
Eagles, P.; McCool, S. y Haynes, C. (2002). Sustainable Tourism in Protected Areas. Guidelines for
Planning and Management. Gland y Cambridge: UICN.
Martín, B. (2009). Turismo en Ecosistemas insulares. Antropología en el Paraíso. Pasos, 3, 50-58.
ONEI (2014). Oficina Nacional de Estadística e Información. Disponible en http://www.one.cu/
Particuba.info (2016). Guide de voyage sur 65 villes et villages de Cuba. Disponible en http://
www.particuba.net/villes/playa_giron/images/mapas/mapa_peninsula_grande.html
UICN (2016). Categorías de manejo de áreas protegidas de UICN. Unión Internacional
para la Conservación de la Naturaleza. Disponible en http://www.iucn.org/es/regions/
am%C3%A9rica-del-sur/nuestro-trabajo/%C3%A1reas-protegidas/categor%C3%ADas-
de-manejo-de-%C3%A1reas-protegidas-de
RESUMEN
La tesis de la ponencia refiere que los megaproyectos turísticos son constructos hegemónicos
del capital, donde el Estado crea las condiciones necesarias para despojar al territorio de su
patrimonio natural, provocando la defensa de las comunidades locales sobre sus bienes. En
este sentido el crecimiento turístico, justificado bajo discursos de desarrollo, modernización,
mejora de la calidad de vida o la internacionalización del país en la actividad turística, causa ____
un deterioro ambiental. En Cabo Pulmo, el Estado avaló el megaproyecto Cabo Cortés, 55
____
privilegiando relaciones económico-políticas entre funcionarios y empresarios extranjeros, que
han puesto en riesgo esta Área Natural Protegida (ANP); aun cuando representa un espacio
prioritario para: la supervivencia de su comunidad, ecosistema y economía local. Ante esto, nace
una resistencia desde la comunidad local y otros actores sociales, contra los intentos de activar
cualquier desarrollo amenazador, para la vida y el territorio.
Palabras clave
Megaproyectos, turismo, Estado, ANP, Cabo Pulmo, comunidad local.
INTRODUCCIÓN
Al desplegar violentamente la actividad turística, se ha visto un daño a todos los ecosistemas
donde se ha manifestado el turismo de masas, acompañado de su letanía: empleo, inversión
y divisas. De esta manera, la reproducción del mismo, ha sido la palanca de crecimiento y
destrucción de los paisajes naturales que se asumen en las urbanidades costeras a modo de
remedos tras remedos vacacionales en serie.
Por lo que, no es extraño que la idea central de esta ponencia, sea comprender la dimensión
contradictoria que ha generado la industria turística en México, donde los planteamientos
que se presentan ofrecen cierta complejidad. Es decir, se analizará la contradicción social en
su estructura de producción referente a la apropiación o despojos de bienes naturales en la
legitimación del megaproyecto turístico cerca del Parque Nacional Cabo Pulmo (PNCP) en Baja
California Sur (BCS), México; donde se pasaron por alto estudios de impacto ambiental que
comprobados, demostraban una coherente y más que argumentada postura negativa, ante la
idea de construir tal complejo turístico.
En este sentido, se muestra una investigación, cuyo trabajo es evidenciar los conflictos en
el ANP, misma que se explicará bajo una postura crítica, donde posteriormente se retoma una
plataforma productiva de la división social del trabajo internacional para colocar a México como
país periférico y su condición frente a los países centrales quienes han exportado el modelo
hegemónico turístico de sol y playa.
El acercamiento con las particularidades del estudio, se realizó a través de entrevistas, con
los actores que participaron directamente en la defensa del PNCP, entre los que encontramos:
organizaciones sociales nacionales e internacionales, grupos pequeños de periodistas y sociedad
civil organizada.
La problemática se abordará en tres fases: la primera es una reseña histórica general de la
aparición de la industria turística en México, la segunda es un marco teórico-metodológico que
trata de fundamentar el problema estudiado y por último, el caso del PNCP como ANP, a través
del resultado de dos entrevistas realizadas junto con la investigación documental.
Cabe aclarar que el aspecto metodológico entre teoría y realidad, donde los elementos
estructurales productivos son el modo de producción capitalista mismo que permea la
desigualdad, entre los poseedores de los medios de producción y los desposeídos, así como el
____ interés de los primeros en poseerlos y transformarlos para la explotación turística, bajo modelos
hegemónicos.
56
____
TURISMO EN MÉXICO
En México el avance de las fuerzas productivas y relaciones de producción de 1946 a 1952, se
centraban en el sector primario -agrícola, pecuario, pesca y artesanal-, y el secundario y terciario
muy incipiente, carentes ambos de infraestructura; es decir, sus características eran muy
elementales, propias de una pueblo alejado de los procesos productivos tayloristas o fordistas
que para ese entonces marcaron el despunte de un capitalismo hegemónico dirigido por los
EE.UU., derivado a partir de la Segunda Guerra Mundial.
Las economías mundiales como la mexicana, propiciaron un crecimiento exógeno
que les obligaba a endeudarse con Bancas extranjeras en aras de la modernidad; es decir,
construir carreteras, drenaje, agua potable, pavimentación, educación básica, entre otras;
para atraer inversiones extranjeras. El Estado, para ese entonces estructuraba políticamente
las normatividades laborales, de fomento a las empresas del sector secundario, relegando al
campo y disminuyendo apoyos. Sin embargo, no se puede dejar de ver que la propuesta del
Estado, no obedecía a la realidad de este país y sí, a la presión de las naciones imperialistas,
que podrían obtener mano de obra barata, recursos naturales importantes para su explotación,
y el proteccionismo aduanal convertía a este país en un paraíso económico de acuerdo a sus
intereses.
Es evidente que las fórmulas acuñadas sobre la gran división del mundo en naciones
pobres o periféricos y ricos o centrales, independiente de su régimen social, son producto de
la internacionalización de las naciones en función de su trabajo a nivel internacional. De tal
manera, que las quimeras o beneficios eventuales utópicos del nuevo orden económico advierte
que las condiciones materiales son propicias para el despegue de la incorporación de la actividad
turística contemporánea, como una estrategia para la modernización y crecimiento en México.
Misma que tiene efecto, dentro de un modo de producción capitalista dependiente, en un
modelo benefactor. Así, el Estado mexicano inició la actividad turística moderna en México,
que desde 1946 hasta nuestros días, realiza un aprovechamiento irracional de sus litorales con el
concepto de exportación denominado Sol y playa.
Que, sí bien no se ha tenido memoria acerca de las grandes contradicciones del turismo como
actividad económica, aludiendo a que lo importante es el presente, el mito de la invencibilidad
lleva a decir que lo de hoy es lo de siempre, es decir, el despojo, la depredación, la imposición
de una modalidad más y por ende la sumisión; salarios mínimos aunados a propinas, entre
otros. Es decir que el deterioro ambiental, el empobrecimiento y la desigualdad social en las
poblaciones de los destinos turísticos de playa, no develan un efecto nuevo, porque parece que
los empresarios y el Estado, no han aprendido a respetar a las poblaciones, traficando con el
hambre de algunas comunidades a acallándolas violentamente. Solo por citar lo recurrente:
“El 11 de agosto de 1942, el secretario de Obras Públicas entrega la concesión de las playas
de Caleta y Caletilla, propiedad federal, a su esposa la señora Riccordi. Durante su periodo
presidencial, M. Alemán V. autorizó la expropiación de 14 ejidos para impulsar el desarrollo del
turismo en el puerto; en 1947 en particular, Miguel Alemán aprobó la expropiación del ejido ____
Puerto Marqués, convirtiéndolo en 124 granjas de 6 hectáreas cada una. Entre los compradores
57
figuran funcionarios públicos o familiares directos de ellos. Sobre este ex-ejido se construiría ____
más tarde el lujoso hotel Pierre Marqués. Asimismo el famoso fraccionamiento Las Brisas se alza
sobre tierra que, en 1950, fue arrebatada a campesinos por la fraccionadora Aburto S.A., cuyo
propietario, Enrique Aburto Palacios, llegaría después a la gubernatura del estado de Guerrero.
Finalmente en 1981, a solicitud del gobernador Rubén Figueroa, se expropian 327 hectáreas de
los terrenos de la Sabana para crear el centro de población El Renacimiento” (Ramírez, 1986, p.
486).
Es así que, Acapulco se convirtió en el principal y primer destino turístico internacional de
nuestro país, teniendo facetas dolorosas y de corruptelas constantes en diversos escándalos desde
el Acapulco tradicional, dorado y diamante, donde la clase política aunada a los inversionistas,
han hecho a este puerto de la Nao de China, un paraíso de inmobiliarias y el caos ante los
desastres naturales, entre otras cosas… pero al fin Acapulquito y otros.
Sin embargo, es hasta 1976 que aparece la Secretaría de Turismo (SECTUR), momento
en que se manifiesta la decadencia del modelo de bienestar social, parcialmente aplicado en
México. La insostenibilidad del mismo, infirió que la economía de un capitalismo de estado, no
era capaz de solventar a través de un mayor gasto social, el crecimiento del desempleo así como
el desmantelamiento de las áreas productivas rurales y la crisis a nivel mundial que obligó a una
devaluación de la moneda, a pesar de 24 años de su estabilización.
Aunado a estos acontecimientos, se impensó (1976 al 1982) como Plan nacional federal que
el petróleo y el turismo debieran ser prioridades económicas, y para el caso, se promovieron
cinco destinos de playa conocidos hoy como Centros Integralmente Planeados (CIP); teniendo
por meta constituirse como polos de desarrollo turístico en apoyo a comunidades rurales en
zonas de litoral. Dotándoles de gran infraestructura proveniente de las arcas federales (impuestos
de los mexicanos) es decir inversión pública, siendo el objetivo atraer inversiones extranjeras y
algunas nacionales y las divisas por medio del flujo de turistas internacionales de gran poder
adquisitivo, para así obtener una alta derrama económica.
Los beneficios que han dejado los CIP sólo han llegado a manos de los grandes inversionistas y
al Estado, el cual permite su autorización y facilita su realización, ocasionando el desplazamiento
de la población local así como su inconformidad y resistencia. Este accionar y operar de la
internacionalización de la actividad turística, hizo a un lado los programas de turismo social
y doméstico priorizando, a través del Fondo Nacional de Fomento al Turismo (FONATUR), el
flujo de inversiones extranjeras donde el juego del libre mercado, sigue sin respetar el entorno
natural y social de las comunidades rurales.
A partir de 1982 y hasta el día de hoy, se observa un Estado neoliberal que convino en: la
reducción de gastos sociales y el flujo de la economía a través del libre mercado; sustentado
en la privatización de bienes y servicios, para de esta manera otorgar mayores facilidades a
las empresas trasnacionales en la construcción de los CIP. Este programa se basa en obras
de infraestructura y servicios a nivel masivo para la mayor captación de turistas y divisas,
primordialmente internacionales, (De Sicilia y López, 1997) (García, 1979). En ellos participan,
inversionistas que son funcionarios públicos con altos puestos e ingresos, así como empresarios
____ mexicanos y compañías trasnacionales -organizaciones privadas con el fin de lograr la mayor
captación posible de turistas y absorber en lo posible la totalidad de sus gastos de viaje (Parra et
58
____ al, 2003)-.
El crecimiento turístico concentra aspectos cuantitativos -número de visitantes y número
de camas-, siguiendo la idea de dejar al turismo en manos del sector privado y de las fuerzas
del mercado (Altés, 2006). Por lo anterior, escasamente este modelo contribuye al desarrollo
económico de las comunidades locales, puesto que los servicios del modelo de sol y playa, se
presentan industrializados al requerir grandes volúmenes de inversión en atención a un turismo
de masas. Este tipo de modelo es apoyado por las dependencias y políticas nacionales, dando
oportunidad a que sólo los grandes empresarios lleven a cabo semejantes construcciones
hoteleras.
En entrevista al M. en C. Olivera (2013) como coordinador de políticas públicas del Centro
Mexicano de Derecho Ambiental (CEMDA) antes encargado de costas en GREENPEACE
México, opina que éste tipo de modelo depredador ya no es viable, no va con la realidad; son
modelos que en el auge del turismo, sí tuvieron éxito porque ésta importante actividad apenas
empezaba y se buscaba darle el mayor impulso para captar una gran entrada económica pero,
al ser infraestructura masiva, consume a gran velocidad los recursos naturales y es un error
seguir apostándole a este tipo de desarrollos en presencia de lo que realmente han provocado en
muchas partes.
Por su parte, Rodríguez (2013) como corresponsal del periódico El Universal, expresa una
postura positiva en cuanto a la inversión para generar turismo ya que se considera como una
actividad económica y de desarrollo, pero, apunta a cuestionar cómo es llevada a cabo. Menciona
que es importante realizar y adecuar desarrollos a los destinos y considerar las posibilidades
que ese lugar tenga, por lo que hace hincapié en la búsqueda de proyectos sustentables. Este
tipo de modelos ha causado pobreza, escasez de agua, problemas de salud, zonas de riesgo de
poblaciones alejadas, etc.
Considerando lo anterior y hasta el día de hoy, FONATUR y la Secretaría de Medio
Ambiente y Recursos Naturales (SEMARNAT) de manera totalmente sistemática, cometen una
serie de ecocidios sin respeto a las comunidades y sus territorios, además de comprar tierras
a bajos costos y con una excesiva ventaja de legitimación en supuestos estudios de impactos
como: dinamitar dos kilómetros de río subterráneo, destruir arrecifes para marinas, acabar con
N hectáreas, es decir; más Acapulcos, Bahía de Banderas, construcción de marinas para yates
de pescadores deportivos del pez vela, destrucción de manglares, entre muchos más. Que, para
el caso desde los primeros hasta los últimos, el pillaje ha sido el común denominador, solo que
ahora con formas más sofisticadas de apropiación que por supuesto no han dejado la extorsión,
el secuestro y los asesinatos de aquellos opositores a la destrucción de su entorno.
Las instituciones antes mencionadas también están involucradas en dar facilidades a
funcionarios para la compra de terrenos y así poder iniciar las construcciones. Dos ejemplos de
ello son San José del Cabo y Cabo Cortés. Gracias a la influencia de empresarios españoles, existe
gran posibilidad de perder los litorales mexicanos si se sigue el mismo modelo de desarrollo
turístico depredador.
Instituciones mexicanas como la SEMARNAT, la Comisión Nacional para el Conocimiento
y Uso de la Biodiversidad (CONABIO); medios periodísticos y testimonios, ofrecen información ____
acerca del aumento de especies en extinción y ecosistemas en México. El turismo destruirse
59
los patrimonios naturales, por ende se perderá el atractivo turístico, que es motivo de viaje de ____
nacionales y extranjeros. Por lo que al salvaguardar ecosistemas más un turismo sustentable, debe
ser una acción primordial del Estado. El cual ha demostrado estar a favor de los megaproyectos en
ANP, y no preservar el patrimonio natural del país; acrecentar la desigualdad social al apuntar a
un turismo de élite que sólo beneficia al Estado y las organizaciones trasnacionales, en deterioro
del ambiente (León, 2011).
Las oligarquías políticas son fieles opresoras de los verdaderos piratas en las playas mexicanas.
Han hecho de los paisajes del litoral nacional, tesoros naturales y culturales depredados, al
servicio de un modelo turístico exógeno sin restricciones, que no se fundamenta en una mejor
distribución de las riquezas y sí, en una gran desigualdad social.
legislaciones y en cumplimiento de su deber para servir a la población, sino que pasa por alto
esas normas y leyes que él mismo crea, por ejemplo; la Ley General de Equilibrio Ecológico y
Protección al Ambiente (LGEEPA) como principal legislación para el cuidado del ambiente y
los recursos naturales, entre otras que podemos encontrar en SEMARNAT y FONATUR. Se
declina, por la no aplicación de lo convenido por el Estado y la sociedad para favorecer a una
minoría en detrimento de la integridad de los más; por amiguismo, compadrazgo o en apoyo a
intereses personales de los funcionarios.
El Estado al ser una edificación superestructural capitalista, se fundamenta en la desigualdad,
que asume una condición dependiente de otras naciones y siendo una institución política, ostenta
una postura aparentemente conciliadora de las clases sociales y edifica un aparato jurídico, que
atiende preferentemente demandas de la clase que ejerce el poder.
De esta forma el Estado es, como producto de la sociedad cuando llega a un grado de
desarrollo determinado, “la confesión de que esa sociedad se ha enredado en una irremediable
contradicción consigo misma y está dividida por antagonismos irreconciliables, que es
impotente para conjurar” (Harnecker, 2007, p. 116). Pero a fin de que estas oposiciones y las
clases con intereses económicos no se confronten a sí mismas y no consuman a la sociedad,
se hace necesario un poder por encima de ésta para mitigar los problemas sociales a fin de
mantener el orden. Ese poder, que nace a partir de la sociedad pero que se pone por encima de
____ ella es a lo que se llama Estado.
El segundo aspecto social, la ideología, conforma dos sistemas: las ideas y las actitudes-
60
____ comportamientos sociales. El primero comprende ideas políticas, jurídicas, morales, religiosas,
estéticas y filosóficas de los hombres de una sociedad determinada; el segundo habla sobre el
conjunto de hábitos, costumbres y tendencias a reaccionar de una determinada manera o ante
una situación específica (Harnecker, 2007).
Así mismo, la sociedad en muchas de las veces es presa de una ideología basada en el
consumo de la industria turística hegemónica, que se reproduce en la cotidianidad de los medios
de comunicación, sin embargo el grado de depredación y de ecocidios ha creado una actitud de
malestar que lleva a la población a denunciar los hechos inimaginables y destructores de este
levithan de sol y playa. Con ello el actuar de la población, revela una actitud manifestante de
oposición y rechazo contra la destrucción y el quehacer del Estado. Estas muestras de denuncias
se dan a través de la unión de la población local, manifiestas en marchas, campañas, conferencias,
quejas, recolección de firmas, entre otros; aunadas a organizaciones no gubernamentales
estructuradas que apoyan a las sociedades civiles contra el dudable actuar de los quehaceres
estatales al servicio de la nación.
Dos aparatos jurídico-políticos representantes del Estado son los encargados del manejo de
los recursos naturales nacionales, para la realización de megaproyectos turísticos: FONATUR
como organismo estatal descentralizado que se desprende de la SECTUR, el cual se basa en una
política que tiene por objeto promover la mejora social, cuya misión es “ser el eje estratégico
para el desarrollo de la inversión turística sustentable en México, contribuyendo a la mejora e
igualdad social y a la competitividad de Sector Turístico”. Por otro lado, su visón es “concretar
proyectos de inversiones sustentables en el Sector Turístico, orientados a mejorar la calidad
considera legítimamente suyo. Del mismo modo, se han visto dudosos procederes en relación
a las ventas de terrenos ejidales y despojos de sus litorales por parte de quienes han encontrado
en éstos, un nicho de mercado en una variedad de paisajes playeros nacionales; donde el Estado
desde 1950, encontró las formas legales que permitieran un crecimiento económico a través del
turismo, en un paisaje natural de sol y playa cedido a inversionistas nacionales y extranjeros,
debido a que México cuenta con 11, 126 kilómetros de litorales, aspecto que atrae capitales
interesados.
Los inversionistas extranjeros de cadenas hoteleras e inmobiliarias de países centrales en
el ramo, encuentran incómodas las formas de propiedad social como son el ejido y los bienes
comunales, ya que no permiten la conjugación de la acción privatizadora. No obstante, fuerzan
situaciones en los países periféricos para tener el control de la materia prima que, para el caso
turístico, es el paisaje aunado al concepto de sol y playa. Lo explicado, nos lleva a la concepción
de las relaciones sociales de producción a nivel internacional, donde los países desarrollados
tienen el capital y la tecnología turística y los subdesarrollados, proporcionan la vida de muchos
ecosistemas siendo el Estado el principal mercader de sus patrimonios y promotor del deterioro
ambiental.
En la alegoría de comprender la confrontación de las conciencias sociales y las deficiencias
estatales e institucionales en la defensa del territorio, la vida social se nutre para fortalecer una
____ mejor calidad de vida para el planeta, por ello Cabo Pulmo, es ejemplo de entereza que sienta
precedente.
62
____
CABO PULMO, BCS
Es importante mencionar que el PNCP fue declarado ANP desde 1995, Patrimonio de la
Humanidad por la UNESCO en 2005 y obtuvo el nombramiento de RAMSAR –humedales de
importancia internacional- en 2008. Así mismo, es el arrecife de coral más antiguo del Pacífico
Americano, gracias a sus más de 20 años de conservación por parte de la población local,
principalmente. Este importante recurso nacional e internacional fue mira para la empresa
inmobiliaria españolas llamada Hansa Urbana Investments, la cual tiene un historial de proyectos
truncados, en quiebra y fallidos en España así como problemas financieros con la Caja de Ahorro
del Mediterráneo (CAM). Entre otras obras de infraestructura en México, propuso construir un
megaproyecto turístico llamado “Cabo Cortés, cerca del PNCP. Dicho proyecto, consistiría en
un desarrollo turístico residencial de 3814 hectáreas, en el cual se construirían: dos campos de
golf, una desaladora, zonas comerciales, un aeropuerto, una marina para 490 posiciones, 5 mil
casas para trabajadores y 3655 cuartos de hotel (dimensiones aproximadas del CIP Cancún).
Tanto Olivera como Rodríguez (2013) coinciden en que, ante este proyecto se presentaron
posturas completamente negativas por diversas condiciones físicas de Cabo Pulmo, por ejemplo:
• Las magnitudes de la construcción rebasarían totalmente la capacidad del Municipio
de Los Cabos (aproximadamente tres veces) y de sus recursos naturales
• La característica del nivel desértico de BCS y la escasez de agua apenas alcanza a
abastecer a su población
opusieron al proyecto. Esta resistencia se hizo difundir tanto dentro como fuera del país, a través
de aquellos posibles medios de comunicación y tecnología como las redes sociales. Además se
recurrió a movilizaciones, campañas, conferencias, recaudación de firmas, etc.; según Olivera y
Rodríguez (2013).
La postura anterior contra el proyecto, por parte de los distintos actores sociales, surge
a partir de tomar en cuenta: la opinión de expertos entre los que participaron académicos,
investigadores y científicos reconocidos internacionalmente; la reputación del parque marino
y su influencia en la transformación productiva de los habitantes con el fin de preservar su
ecosistema; así como, el cambio de mentalidad de la población local en cuanto a su modo de
vida, buscando otra actividad económica con base en su conservación.
Respecto a algunos actores sociales que participaron, está GREENPEACE, el cual participó
principalmente con campañas, movilizaciones, petición de firmas e incluso con la presentación
y exposición del caso en España. Otro fue el CEMDA, encargado fundamentalmente del litigio
ambiental, presentando toda una serie de denuncias y procedimientos legales para que el proyecto
fuera revisado y evaluado dentro del marco de la legislación ambiental tanto internacional como
nacional. Los medios periodísticos por su parte, resultaron un factor clave gracias al seguimiento
tan de cerca, que al escuchar las versiones de lo que estaba sucediendo, estar presentes en
las conferencias de prensas y demás anuncios o actividades respecto al proyecto, mantenían
____ informada a la población, sobre lo que estaba sucediendo. (Olivera y Rodríguez, 2013).
El problema fue que la SEMARNAT como instancia gubernamental más importante
64
____ de México con la tarea de proteger, preservar y conservar los recursos naturales; autorizó la
construcción del megacomplejo en abril de 2012, bajo ciertas cuestiones que llevan a identificar
una serie de actos ilícitos que convenían a Hansa:
• La SEMARNAT omitió reportes de la UNESCO, los cuales establecían la inviabilidad
y edificación del proyecto. Así mismo, un documento de evaluación de los impactos
que traería la construcción de Cabo Cortés al lado del parque de Cabo Pulmo, emitido
por la CONANP (2009) como parte de la SEMARNAT. Por último, se ignoró las
posturas de inconformidad de investigadores y académicos así como de la población
local
• El proyecto, pretendía construirse en una importante zona de dunas, manglares y
humedales, lo cual está estrictamente prohibido. Esto, declarado en la LGEEPA, el
Plan de Ordenamiento Ecológico (POE) y el Programa de Manejo (PM) del propio
parque
• La autorización de la MIA, fue firmada por una sola persona, es decir, Rafael Elvira
Quezada, encargado en ese momento, de la Dirección de Impacto y Riesgo Ambiental
(DIRA) dentro de SEMARNAT. Hecho que sigue ocurriendo actualmente (Olivera,
2013).
• La MIA presentada por la inmobiliaria, incumplía con la mayoría de las condicionantes
establecidas en la legislación ambiental. Ante lo anterior, SEMARNAT otorgó el
doble de tiempo permitido a la empresa, para corregir dicho documento
BIBLIOGRAFÍA
Aburto, O., Erisman, B., R. Galland, G., Mascaren, I., Sala, E. y Ezcurra, E. (2011). Large Recovery
of Fish Biomass in a No-Take Marine Reserve. PLoS ONE (6): 1-7.
Altés, C. (2006). El turismo en América Latina y el Caribe y la experiencia del BID. Washington
D.C.: Banco Interamericano de Desarrollo.
____ Cabo Pulmo Vivo (s.f.). Cabo Cortés: irregularidades. Documento electrónico. México: Cabo
66 Pulmo Vivo. Disponible en: http://cabopulmovivo.org/portal/index.php?option=com_co
____ ntent&view=article&id=6&Itemid=124&lang=es
CEMDA (2012). Exigen Cancelación de Cabo Cortés, triunfo de la sociedad civil. México: CEMDA.
Disponible en: http://www.cemda.org.mx/06/cancelacion-de-cabo-cortes-triunfo-de-la-
sociedad-civil/.
CONANP (2009). Opinión técnica. BCS: Dirección Regional Península de Baja California y
Pacífico Norte, Subdirección de Asuntos Jurídicos. Disponible en: http://cabopulmovivo.
org/portal/wpcontent/uploads/6OPINI-1.pdf
De Sicilia, R. (2000). El corredor turístico Loreto-Nopoló-Puerto Escondido, Baja California
Sur, en el contexto de los centros integralmente planeados. Cuadernos de Turismo (5): 53-
68.
García, A (1979). Cancún, Turismo y subdesarrollo regional. México: UNAM.
FONATUR (2013). Misión y visión. México: FONATUR. Disponible en: http://www.fonatur.
gob.mx/es/quienes_somos/index.asp?modsec=01-MV&sec=2
Harnecker, M. (2007). Los conceptos elementales del materialismo histórico. México: Siglo XXI.
León, R. (2011). Petición Internacional a la Unesco para detener megaproyecto turístico en BCS.
México: Desarrollo de Medios S.A. de C.V. Disponible en: http://www.jornada.unam.
mx/2011/06/25/estados/027n1est.
Maxwell, A. y Herrera, C. (2012). Hansa Urbana’s Cabo Cortés Project in Baja California
Sur: Investor Risk Advisory. Nueva York: NRDC. Disponible en: http://www.nrdc.org/
international/files/Baja%20Investor%20Briefing_11LR.pdf
Nelson P. y Amado M. (1997). Sociología y política: enfoque latinoamericano. Mérida: Universidad
de los Andes.
Parra, E., Melchior, M. y Ramos, A. (2003). Análisis e impacto de los touroperadores y las
agencias de viaje en el transporte turístico: nuevas tendencias en Canarias. Pasos 1(2):
217-229.
Ramírez Sáiz, Juan Manuel (1986). Turismo y medio ambiente: el caso de Acapulco. México: UAM.
SEMARNAT (2013). Conoce la SEMARNAT. México: SEMARNAT. Disponible en: http://www.
semarnat.gob.mx/conocenos/Paginas/semarnat.aspx
SEMARNAT (2013). Misión y visión. México: SEMARNAT. Disponible en: http://www.
semarnat.gob.mx/conocenos/Paginas/misionyvision.aspx
ENTREVISTAS
Olivera, A. (2013). Identificación de la problemática, desde las ONG Greenpeace y CEMDA.
Toluca-BCS, México.
Rodríguez, G. (2013). Identificación de la problemática desde el punto de vista periodístico.
Toluca-BCS, México.
____
67
____
N. Saifulina
A. Carballo-Penela
Departamento de Organización de Empresas e Comercialización
Universidade de Santiago de Compostela (USC)
nailya.saifulina@gmail.com; adolfo.carballo@usc.es
ABSTRACT
Concerns about the environment affect all industrial and service sectors. Prior research has noted
the environmental impacts produced by tourism activities that are related to the consumption
of natural resources (e.g. water, energy, minerals, etc.), greenhouse emissions and the pollution
and destruction of natural beauty areas.
Considering the workers as a key unit of the organizations, employee’s environmentally
friendly behavior on the workplace (WEFB) may lead to the improved environmental
performance of the organization and reduced impact, which is in special importance in the case ____
of tourism sector. 69
____
Current investigation examines the motivational factors of WEFB of employees: WEFB
of colleagues and supervisors, perceived organizational environmental support, supervisor’s
environmental transformational leadership and environmental passion. The results of the study
showed that the most important variable in promotion of WEFB is environmental passion.
Keywords: corporate social responsibility, sustainable tourism, green human resources,
environmental management, employee behaviour.
INTRODUCTION
Tourism is considered to be the one of the major forces in the global trade nowadays (Smith,
2014). The trend was steady among many decades on a global and country level: in 90-s the sector
globally occupies the third place in employed personnel (in Spain the largest employing sector),
second place in economic contributions (first place in Spain) and third place in investments
(also first place in Spain) (Mariné and Isa, 1992). In 2008, particularly in Spain the situation
was the following: country was the biggest earner in Europe in tourism sector (“Eurostat,” n.d.).
Nowadays, Spanish tourism sector accounts for almost 10% of country´s GDP (Cazcarro et al.,
2014). Making tourism sustainable and applying concepts of CSR is considered to be one of the
ways of harmonization of the industry with nature and diminishing hazardous effects of the
sector on ecosystems (Mondejar-Jimenez et al., 2013).
Although tourism is an important asset in many countries like Spain, tourism activities are
also considered to be of a major concern regarding its environmental impact on ecosystems of
job
supervisors and sa7sfac7on
colleagues
workplace environmental
environmentally passion
friendly behavior
supervisor's
perceived employee's environmental
organiza7onal worplace transforma7onal
environmental environmentally leadership
support friendly behavior
Environmental passion
Figure 1. Research model
Passion could be defined as a human emotion. There are two types of passion: obsessive that
could lead to the negative behavioural patterns (Vallerand et al., 2003) and harmonious that
leads to the positive behaviours (Curran et al., 2015), including voluntary ones, which are in
Conflicto, memoria
particular interest of the current study. Harmonious y pasados
passion traumáticos:
activities El Salvador
result contemporáneo
in positive
experiences such as higher levels of concentration, positive emotions and reduced negativity
after performing the activity (Philippe et al., 2009).
N. Saifulina - A. Carballo-Penela
ENVIRONMENTAL PASSION
Passion could be defined as a human emotion. There are two types of passion: obsessive that could
lead to the negative behavioural patterns (Vallerand et al., 2003) and harmonious that leads to
the positive behaviours (Curran et al., 2015), including voluntary ones, which are in particular
interest of the current study. Harmonious passion activities result in positive experiences such
as higher levels of concentration, positive emotions and reduced negativity after performing the
activity (Philippe et al., 2009).
Passion results in high levels of interest and motivation towards the object of passion, such as,
for instance, music or sports (Bonneville-Roussy et al., 2011; Donahue et al., 2009; Robertson and
Barling, 2013)research that investigates workplace pro-environmental behaviors remains scarce.
We develop and test a model that links environmentally-specific transformational leadership
and leaders’ workplace pro-environmental behaviors to employees’ pro-environmental passion
and behaviors. Structural equation modeling on data from 139 subordinate–leader dyads (M
ages = 37.42 and 40.17 years, respectively.By the same patterns, environmental passion is the
emotion that motivates an individual to behave in environmentally friendly way (Gousse-Lessard
et al., 2013). Prior research notes that employees are likely to be involved in pro-environmental
activities, if they possess environmental passion (Robertson and Barling, 2013)research that
investigates workplace pro-environmental behaviors remains scarce. We develop and test a model
____ that links environmentally-specific transformational leadership and leaders’ workplace pro-
72 environmental behaviors to employees’ pro-environmental passion and behaviors. Structural
____
equation modeling on data from 139 subordinate–leader dyads (M ages = 37.42 and 40.17 years,
respectively. According to these observations, the following hypothesis is, therefore, proposed:
Hypothesis 1: The individual’s environmental passion and WEFB of employees are positively related concepts.
Hypothesis 2a: Colleague’s workplace environmentally friendly behaviour results in employee’s workplace
environmentally friendly behaviour.
Hypothesis 2b: Supervisor’s workplace environmentally friendly behaviour results in employee’s workplace
environmentally friendly behaviour.
Hypothesis 3: Perceived organizational environmental support is positively related with employee’s workplace
environmentally friendly behaviour. ____
73
____
SUPERVISOR’S ENVIRONMENTAL TRANSFORMATIONAL LEADERSHIP
Transformational leaders are role models (Kelly, 1998); they are respected and admired by their
followers (Bass and Avolio, 1994). Followers identify with leaders and they want to emulate
them. Leaders have a clear vision and sense of purpose and they are willing to take risks.
Likewise, transformational leaders behave in ways that motivate others, generate enthusiasm
and challenge people. These leaders clearly communicate expectations and they demonstrate a
commitment to goals and a shared vision (Jung and Avolio, 2000).
Transformational approaches of the leadership emphasize emotions and values (Yukl, 1999)
and share in common the fundamental aim of fostering capacity development and higher levels
of personal commitment to organizational goals on the part of leaders’ colleagues (Leithwood
and Jantzi, 2006). Capacities and abilities that are increased are assumed to be in extra effort and
greater levels of productivity (Barling et al., 2002)tested, and replicated a model in which safety-
specific transformational leadership predicted occupational injuries in 2 separate studies. Data
from 174 restaurant workers (M age=26.75 years, range=15-64.
Taking these considerations into account, it is expectable that if transformational leaders
act in environmentally friendly way, the follower (e.g. employees) would act accordingly.
Consequently, the following hypothesis could be formulated:
JOB SATISFACTION
Job satisfaction is a pleasure of positive emotional state resulting from the appraisal of one’s job
experience (Locke, 1976). This definition consists of both cognitive (an appraisal of one’s job)
and affective (emotional state) elements, denoting the degree to which individuals feel positive
or negative about their jobs (Mohammad et al., 2011).
Since higher job satisfaction level could lead to the higher motivation (Williams and
Anderson, 1991), it could be seen that higher levels of motivation could lead to volunteer
altruistic behaviors of the employee such as WEFB. As a result, it could be suggested that:
Hypothesis 5: Job satisfaction positively affect employee’s workplace environmentally friendly behaviour.
METHODOLOGY
Data
In order to collect primary data the questionnaire of 51 questions was used. On-line questionnaire
was distributed among 171 respondents who are the staff of a public organization by the e-mails
on the basis of non-probabilistic convenience and judgmental samples. The answers that were
received are in the number of 40 which gives us an answer rate of almost 24%, which is good in
____ current type of research (Li et al., 2006). The questionnaire was distributed among respondents
74 in the period of 22th of May until 11th of June of the year 2013. The typical respondent is female
____
(55%), between 41-50 years old (42.5%), who earn between 2000-2500 € per month (37.50%).
Measures
Employees’ WEFB: The employees’ environmental behaviour at work was measured using
4 items from the Likert-type scale developed by Robertson and Barling (2013research that
investigates workplace pro-environmental behaviors remains scarce. We develop and test a model
that links environmentally-specific transformational leadership and leaders’ workplace pro-
environmental behaviors to employees’ pro-environmental passion and behaviors. Structural
equation modeling on data from 139 subordinate–leader dyads (M ages = 37.42 and 40.17 years,
respectively) by using 7 levels where 1 is very low commitment to environmental practices at
work and 7 is very high commitment. When carrying out an exploratory principal component
factor analysis, two factors turned out to have eigenvalues higher than 1. Together they account
for 67.7% of the variance. Factor 1 includes two items appertained to the personal WEFB
patterns at work. Factor 2 includes two items with regard to the promotion of environmental
practices at work.
Environmental passion: The environmental passion of employees was analysed using 8
items Likert-type scale of Robertson and Barling (2013), where feeling of passion about the
environment was measured by 1=strongly disagree and 7=strongly agree. Exploratory principal
components factor analysis to the entire set of items produced one factor which explains 71.1%
of the variance.
Supervisors’ and colleagues’ and WEFB: Environmental behaviour of supervisors and
colleagues was measured using the Likert-type scale based on developments of Robertson and
RESULTS
Multiple regression analysis was used to analyse the proposed factors influencing WEFB of
employees. The applied technique is considered to be exhaustive application in order to analyse
determinants of environmental behavioural patterns in various studies related to CSR (Carballo-
Penela and Castromán-Diz, 2015; Setó-Pamies, 2015).
Employees’ WEFB is the dependent variable in the current study (EW1 and EW2).
Independent variables are environmental passion, supervisors’ and colleagues’ WEFB, perceived
organizational environmental support, transformational leadership (TL1 and TL2) and job
satisfaction (JS1 and JS2).
Non-standarized
____ regression t Sig.
76 coefficients
____
Constant -0.013 -0.037 0.971
EP 0.341 2.172 0.038
SW 0.170 0.647 0.523
CW 0.186 0.580 0.566
OS 0.180 0.831 0.413
TL1 0.127 0.500 0.621
TL2 0.349 -1.174 0.250
JS1 0.194 0.877 0.388
JS2 -0.007 -0.034 0.973
R2 0.564
Adjusted R2 0.346
F stat 2.584
In the the results of the analysis of the correlation of the first factor of dependent variable, the
R coefficient explains the 56.4% of the dependent variable. The analysis of Durbin-Watson also
compiles the requirements of being between 1.5 and 2.5. The only independent variable which
is reliable in order to explain WEFB of employees is the environmental passion: a positive and
statistically significant relationship between both variables is found in terms of environmental
passion and employee’s WEFB (B=0.341; p<0.05). These results support Hypotheses 1.
Non-standarized
regression t Sig.
coefficients
Constant 0.461 1.289 0.207
EP -0.132 -0.804 0.428
SW 0.136 0.495 0.624
CW 0.243 0.726 0.474
OS 0.054 0.239 0.813
TL1 -0.191 -0.717 0.479
TL2 0.137 0.442 0.662
JS1 -0.080 -0.347 0.731
JS2 0.312 1.513 0.141
R2 0.374
Adjusted R2 0.158
F stat 1.732
In the the results of the analysis of the correlation of the second factor of dependent variable, the
R coefficient explains the 37.4% of the dependent variable. The analysis of Durbin-Watson also
compiles the requirements of being between 1.5 and 2.5. There is no supported hypotheses with ____
the statistical data. It could be said, that there is no influence on the second factor of dependent
77
variable by the independent ones. ____
Finally, social desirability bias might be included in the current research. Certain procedures
were used in order to be able to reduce the bias risk: questionnaires were anonymous and self-
administrated, which guarantees anonymity of the respondents (Grimm, 2010) and independent
variables were separated from dependent one. However, the social desirability bias could not be
excluded totally from the current study.
REFERENCES
App, S., Merk, J., & Büttgen, M. (2012). Employer Branding: Sustainable HRM as a Competitive
Advantage in the Market for High-Quality Employees. Management Revue, 23(3), 262–
278. http://doi.org/10.1688/1861-9908_mrev_2012_03_App
Bandura, A. (1977). Social learning theory. Englewood Cliffs, NJ: Prentice-Hall.
Bandura, A. (1986). Social foundations of thought and action: A social cognitive theory (Vol. xiii).
Englewood Cliffs, NJ, US: Prentice-Hall, Inc.
Barling, J., Loughlin, C., & Kelloway, E. K. (2002). Development and test of a model linking
safety-specific transformational leadership and occupational safety. Journal of Applied
Psychology, 87(3), 488–496. http://doi.org/10.1037/0021-9010.87.3.488
Bass, B., & Avolio, B. (1994). Improving organizational effectiveness through transformational
leadership. Thousands Oaks, CA: Sage Publications, 238.
____ Boiral, O. (2009). Greening the Corporation Through Organizational Citizenship Behaviors.
78 Journal of Business Ethics, 87(2), 221–236. http://doi.org/10.1007/s10551-008-9881-2
____ Boiral, O., Paillé, P., & Raineri, N. (2015). The Nature of Employees’ Pro-environmental
Behaviors. Oxford University Press, p.12–33. http://doi.org/10.1093/acprof:o
so/9780199997480.003.0002
Bolderdijk, J. W., Steg, L., & Postmes, T. (2013). Fostering support for work floor energy
conservation policies: Accounting for privacy concerns. Journal of Organizational
Behavior, 34(2), 195–210. http://doi.org/10.1002/job.1831
Bonneville-Roussy, A., Lavigne, G. L., & Vallerand, R. J. (2011). When passion leads to
excellence: The case of musicians. Psychology of Music, 39(1), 123–138. http://doi.org/doi:
10.1177/0305735609352441
Brown, M. E., Treviño, L. K., & Harrison, D. A. (2005). Ethical leadership: A social learning
perspective for construct development and testing. Organizational Behavior and Human
Decision Processes, 97(2), 117–134. http://doi.org/10.1016/j.obhdp.2005.03.002
Bryan, J. H., & Test, M. A. (1967). Models and helping: naturalistic studies in aiding behavior.
Journal of Personality and Social Psychology, 6(4p1), 400.
Carballo-Penela, A., & Castromán-Diz, J. L. (2015). Environmental Policies for Sustainable
Development: An Analysis of the Drivers of Proactive Environmental Strategies in
the Service Sector. Business Strategy and the Environment, 24(8), 802–818. http://doi.
org/10.1002/bse.1847
Cazcarro, I., Hoekstra, A. Y., & Sánchez Chóliz, J. (2014). The water footprint of tourism in
Spain. Tourism Management, 40, 90–101. http://doi.org/10.1016/j.tourman.2013.05.010
Clarke, M. (2011). Readings in HRM and sustainability. Tilde University Press.
Curran, T., Hill, A. P., Appleton, P. R., Vallerand, R. J., & Martyn Standage. (2015). The psychology
of passion: A meta-analytical review of a decade of research on intrapersonal outcomes.
Motivation and Emotion, 39(5), 631–655. http://doi.org/10.1007/s11031-015-9503-0
Dangelico, R. M. (2014). Improving Firm Environmental Performance and Reputation: The
Role of Employee Green Teams. Business Strategy and the Environment, n/a–n/a. http://
doi.org/10.1002/bse.1842
Donahue, E. G., Rip, B., & Vallerand, R. J. (2009). When winning is everything: On passion,
identity, and aggression in sport. Psychology of Sport and Exercise, 10(5), 526–534.
Ehnert, I. (2009). Sustainability and human resource management: reasoning and applications
on corporate websites. European Journal of International Management, 3(4), 419–438.
http://doi.org/10.1504/EJIM.2009.028848
Eisenberger, R., & Stinglhamber, F. (2011). Perceived organizational support: Fostering enthusiastic
and productive employees (Vol. viii). Washington, DC, US: American Psychological
Association.
Eligh, J., Welford, R., & Ytterhus, B. (2002). The production of sustainable tourism: concepts and
examples from Norway. Sustainable Development, 10(4), 223–234. http://doi.org/10.1002/
sd.195
Elkington, J. (1999). Cannibals with Forks: The Triple Bottom Line of 21st Century Business.
Capstone. ____
European Commission. (2001). Green paper: promoting a European framework for corporate
79
social responsibility. Office for Official Publications of the European Communities. ____
Eurostat. (n.d.). Retrieved June 4, 2016, from http://ec.europa.eu/eurostat/
Gousse-Lessard, A.-S., Vallerand, R. J., Carbonneau, N., & Lafrenière, M.-A. K. (2013). The role
of passion in mainstream and radical behaviors: A look at environmental activism. Journal
of Environmental Psychology, 35, 18–29.
Grimm, P. (2010). Social Desirability Bias. In Wiley International Encyclopedia of
Marketing. John Wiley & Sons, Ltd. Retrieved from http://onlinelibrary.wiley.com/
doi/10.1002/9781444316568.wiem02057/abstract
Hitchcock, D. E., & Willard, M. L. (2009). The Business Guide to Sustainability: Practical Strategies
and Tools for Organizations. Earthscan.
Jung, D. I., & Avolio, B. J. (2000). Opening the black box: An experimental investigation of the
mediating effects of trust and value congruence on transformational and transactional
leadership. Journal of Organizational Behavior, 21(8), 949–964.
Kelly, E. P. (1998). Transformational leadership: Industry, military, and educational impact.
Book review. Journal of Leadership Studies., 5(3), 169–169.
Leithwood, K., & Jantzi, D. (2006). Transformational school leadership for large-scale reform:
Effects on students, teachers, and their classroom practices. School Effectiveness and School
Improvement, 17(2), 201–227. http://doi.org/10.1080/09243450600565829
Li, S., Ragu-Nathan, B., Ragu-Nathan, T. S., & Rao, S. S. (2006). The impact of supply chain
management practices on competitive advantage and organizational performance. Omega,
34(2), 107–124. http://doi.org/doi:10.1016/j.omega.2004.08.002
Locke, E. A. (1976). The nature and causes of job satisfaction. Handbook of Industrial and
Organizational Psychology, 1, 1297–1343.
Lülfs, R., & Hahn, R. (2013). Corporate Greening beyond Formal Programs, Initiatives, and
Systems: A Conceptual Model for Voluntary Pro-environmental Behavior of Employees.
European Management Review, 10(2), 83–98. http://doi.org/10.1111/emre.12008
Macdonald, S., & Maclntyre, P. (1997). The Generic Job Satisfaction Scale. Employee Assistance
Quarterly, 13(2), 1–16. http://doi.org/10.1300/J022v13n02_01
Mariné, F. B., & Isa, I. G. (1992). Gestión de recursos humanos: manual para técnicos en empresas
turísticas. Síntesis.
Mohammad, J., Habib, F. Q., & Alias, M. A. (2011). Job satisfaction and organisational
citizenship behaviour: An empirical study at higher learning institutions. Asian Academy
of Management Journal, 16(2), 149–165.
Mondejar-Jimenez, J., Ferrari, G., & Vargas, M. V. (2013). Research Studies on Tourism and
Environment. Nova Science Pub Incorporated.
Muster, V., & Schrader, U. (2011). Green Work-Life Balance: A New Perspective for Green
HRM. Zeitschrift Fuer Personalforschung. German Journal of Research in Human Resource
Management, 25(2), 140–156. http://doi.org/10.1688/1862-0000_ZfP_2011_02_Muster
Philippe, F. L., Vallerand, R. J., & Lavigne, G. L. (2009). Passion Does Make a Difference in
____ People’s Lives: A Look at Well-Being in Passionate and Non-Passionate Individuals.
Applied Psychology: Health and Well-Being, 1(1), 3–22. http://doi.org/10.1111/j.1758-
80
____ 0854.2008.01003.x
Robertson, J. L., & Barling, J. (2013). Greening organizations through leaders’ influence on
employees’ pro-environmental behaviors. Journal of Organizational Behavior, 34(2), 176–
194. http://doi.org/10.1002/job.1820
Roehling, M. V., Boswell, W. R., Caligiuri, P., Feldman, D., Graham, M. E., Guthrie, J. P., …
Tansky, J. W. (2005). The future of HR management: Research needs and directions.
Human Resource Management, 44(2), 207–216. http://doi.org/10.1002/hrm.20066
Saifulina, N., & Carballo-Penela, A. (2016). Promoting sustainable development at an
organization level: an analysis of the drivers of workplace environmentally friendly
behaviour of employees. Sustainable Development, Under review.
Schein, E. H. (1995). The Role of the Founder in Creating Organizational Culture. Family
Business Review, 8(3), 221–238. http://doi.org/10.1111/j.1741-6248.1995.00221.x
Setó-Pamies, D. (2015). The Relationship between Women Directors and Corporate Social
Responsibility. Corporate Social Responsibility and Environmental Management, 22(6),
334–345. http://doi.org/10.1002/csr.1349
Sitarz, D. (ed ). (1993). Agenda 21: The Earth summit strategy to save our planet. Retrieved from
http://www.osti.gov/scitech/biblio/6289330
Smith, C. A., Organ, D. W., & Near, J. P. (1983). Organizational citizenship behavior: Its nature
and antecedents. Journal of Applied Psychology, 68(4), 653. http://doi.org/http://dx.doi.
org/10.1037/0021-9010.68.4.653
Smith, S. (2014). Tourism analysis: A handbook. New York, United States: Routledge.
Straub, C. (2009). Work-family issues in contemporary Europe. Universitat Ramon Llull. ESADE-
BS - Política d’Empresa, Direcció de Recursos Humans i Sistemes d’Informació, Barcelona.
Timur, S., & Timur, A. T. (2016). Employee Ownership and Sustainable Development in Tourism:
A Case in North Cyprus. Sustainable Development, 24(2), 89–100. http://doi.org/10.1002/
sd.1610
Vallerand, R. J. (2015). The psychology of passion: A dualistic model. Oxford University Press,
USA.
Vallerand, R. J., Blanchard, C., Mageau, G. A., Koestner, R., Ratelle, C., Léonard, M., … Marsolais, J.
(2003). Les passions de l’âme: On obsessive and harmonious passion. Journal of Personality
and Social Psychology, 85(4), 756–767. http://doi.org/10.1037/0022-3514.85.4.756
Williams, L. J., & Anderson, S. E. (1991). Job Satisfaction and Organizational Commitment as
Predictors of Organizational Citizenship and In-Role Behaviors. Journal of Management,
17(3), 601–617. http://doi.org/10.1177/014920639101700305
Yukl, G. (1999). An evaluation of conceptual weaknesses in transformational and charismatic
leadership theories. The Leadership Quarterly, 10(2), 285–305.
____
81
____
RESUMEN
El desarrollo de actividades turístico-deportivas en la naturaleza parte de la problemática
concerniente a las posibles repercusiones negativas en el ámbito en donde se desarrollan.
Esta situación torna especialmente sensible cuando nos encontramos ante un espacio natural
protegido en donde la compatibilidad de los usos con la protección del mismo juega un papel
esencial. En este sentido, las empresas de turismo activo no sólo deben enfrentarse en su día
a día a la normativa turística, sino también a toda la normativa sectorial con conexiones,
especialmente la medioambiental. Aragón cuenta con una importante riqueza paisajística que ____
a la vez es atractivo turístico. La importancia en el desarrollo del turismo de naturaleza en esta 83
____
Comunidad Autónoma, aunque se conexiona directamente con el turismo sostenible, choca en
muchas ocasiones con la defensa de estos valores naturales limitando con ello el aprovechamiento
turístico de los mismos.
Palabras clave: Parques Nacionales, Ordesa, Paisaje protegido, Parque Nacional, Sierra de Guara.
INTRODUCCIÓN
El turismo desarrollado en la naturaleza constituye en Aragón toda una revolución. Con un
Parque Nacional, cuatro Parques Naturales y multitud de paisajes protegidos, esta Comunidad
Autónoma es un lugar propicio para la práctica de actividades aprovechando el medio natural.
No obstante, el vínculo de esta tipología de turismo con la sostenibilidad hace que para el
análisis del impacto en el desarrollo del mismo se tenga en cuenta no sólo el aspecto turístico,
sino también el medioambiental. En este sentido, aunque el impulso del turismo en el medio
rural ayude la dinamización del territorio y suponga una importante fuente de ingresos para la
comunidad local, no puede obviar el compromiso con la salvaguarda de los espacios naturales,
un elemento esencial sin el cual este tipo de turismo carece de sentido. Con todo ello, este estudio
tratará de analizar desde el punto de vista jurídico, la conexión entre normativas sectoriales y la
problemática a la que se tienen que enfrentar las empresas de turismo activo en el inicio de sus
actividades en Aragón. Además, se atenderá a cómo las diferentes Administraciones Públicas
se han involucrado y las medidas que han adoptado en los últimos años para lograr impulsar el
turismo en el medio rural.
TURISMO ACTIVO
La Comunidad Autónoma de Aragón cuenta con una interesante normativa sobre turismo activo
que en comparación con el resto de Comunidades puede decirse que es muy completa, tanto en
la regulación de actividades a englobar en esta tipología, como en la regulación de este nuevo
fenómeno turístico. Como punto de partida, conviene señalar que el Decreto 55/2008, de 1 abril,
por el que se aprueba el reglamento de las empresas de Turismo Activo, recoge una definición
clásica de turismo activo con dos componentes clásicos como son el desarrollo de actividades en
el entorno natural y el inherente factor riesgo. Sí que es verdad que como tal no se define, sino lo
que se hace en delimitar la figura de las empresas de turismo activo como aquellas dedicadas a
“proporcionar, de forma habitual y profesional, mediante precio, actividades turísticas de recreo,
deportivas y de aventura que se practican sirviéndose básicamente de los recursos que ofrece
la propia naturaleza en el medio en que se desarrollan, sea éste aéreo, terrestre de superficie,
subterráneo o acuático, y a las que es inherente el factor riesgo o cierto grado de destreza para
su práctica”1.
Puede decirse que existe una gran variedad de actividades a englobar, incluyéndose un listado
en el Anexo I que las define y clasifica en grupos de actividades (1. Actividades Subacuáticas;
2. Actividades náuticas; 3. Turismo ecuestre y similares; 4. Ciclismo; 5. Actividades aéreas; 6.
Actividades de montaña y escalada; 7. Actividades de orientación; 8. Espeleología; 9. Tiro con
____ arco; 10. Actividades de nieve; 11. Actividades con vehículos de motor; 12. Paintball y similares;
84 13. Otras actividades en la Naturaleza). A partir de ahí, cualquier empresa que quiera desarrollar u
____
ofertar estas actividades tendrá que contar con los correspondientes permisos/autorizaciones de
conformidad con la norma, siempre girando en torno al mecanismo de declaración responsable.
No obstante, no sólo hay que pensar en el cumplimiento de las prescripciones turísticas, sino que
las empresas de turismo activo también tendrán que atender a toda la legislación sectorial con
vinculación, en especial la medioambiental2. En este sentido, el Decreto establece que la práctica
de las actividades de turismo activo que se desarrollen en el medio natural se realizará en las
condiciones más adecuadas para hacer compatibles las mismas con la protección del medio
ambiente (art. 3). Esto se traduce en que las empresas deben tener presente la normativa en materia
de medio ambiente para el desarrollo de actividades, añadiéndose además la circunstancia de
que cuando los espacios naturales dispongan de normativa específica, deberán tener presente lo
establecido en los correspondientes planes de ordenación de recursos naturales; planes rectores
de uso y gestión; planes de conservación y planes de protección de espacios naturales protegidos3.
Es en este aspecto donde se centrará este estudio, valorando hasta qué punto la actividades de las
empresas de turismo activo se ven limitadas en los espacios protegidos.
1 En este sentido Aspas Aspas (2000 y 2004); Asociación Nacional de Empresas de Turismo Activo (2015); Nasarre Sarmiento (2012).
2 Vid. Nasarre Sarmiento (2006) y (2012).
3 Ante todo conviene señalar, la necesidad de que las empresas de turismo activo sean modelo de turismo sostenible, aún más cuando su
actividad se desarrolla normalmente en espacios naturales. Vid. Femenía Millet (2010). De todas maneras, siempre el turismo activo debe ser
analizado en consonancia con el respeto a la naturaleza. En este sentido se pueden consultar los estudios de Luque Gil (2003); Luque Gil y
Blanco Sepúlveda (2007); Martínez Acebes y Ramón Fernández (2011); Martínez, V. y Blanco, R. (2013).
____
86
____
En el tema que nos ocupa, conviene aunar ambas normativas para lograr dar una visión
de la relevancia del turismo de naturaleza en este ámbito. Como punto de partida, hay que
señalar que la propia declaración de parque nacional tiene como objetivo la conservación de
la integridad de sus valores naturales y sus paisajes, supeditando a ello el uso y disfrute social
a todas las personas con independencia de sus características individuales (edad, discapacidad,
nivel cultural, etc.). Ello conlleva un filtro en el desarrollo de actividades en estos espacios,
actividades que la LPN2014 aboga porque en el momento de la declaración del Parque Nacional
se analicen aquellas que hubieran llevado a cabo con anterioridad, si bien incluye en su artículo
7.3 todo un listado de actividades incompatibles.
En este sentido, hay dos aspectos que se interrelacionan con el turismo activo como es,
por una parte, la prohibición de la pesca deportiva y recreativa y la caza deportiva y comercial,
hecho que se matiza para los casos en que se dieran antes de producirse la correspondiente
declaración; y, por otra, la prohibición del sobrevuelo a menos de 3.000 metros de altura sobre la
vertical del terreno, salvo autorización expresa o por causa de fuerza mayor5. Estas limitaciones
son las únicas concreciones que hace la norma, si bien existe una remisión directa a la Ley de
declaración (artículo 10.e LPN2014) para todas aquellas prohibiciones y limitaciones de todos
aquellos usos y actividades que alteren o pongan en peligro la consecución de los objetivos del
parque en el conjunto de la Red. No obstante, la LPN2014 también señala que es en el Plan
Rector de Uso y Gestión (en adelante, PRUG) donde se debe hacer constar la relación de las ____
actividades clasificadas en incompatibles o compatibles con su conservación y gestión (artículo
87
20.5.e). ____
Teniendo presente la delimitación hecha por la LPN2014 y transitando hacia el PRGU para
finalizar esta breve exposición, el Decreto 49/2015, de 8 de abril, recoge en el punto 9.2.1.2
distintas prescripciones relativas a usos y actividades recreativas. En este sentido, el PRGU parte
de la circunstancia de que las prácticas deportivas siempre estarán supeditadas a los intereses de
conservación, de investigación y de aprovechamiento. Teniendo en cuenta este punto de partida,
se establecen una serie de actividades permitidas como el senderismo, incluyendo la travesía
con raquetas de nieve, el montañismo, la escalada, y el esquí de montaña sobre nieve con una
serie de condiciones establecidas en la norma. Fuera de estas actividades, se establece que su
realización se somete a autorización por parte de la Dirección del Parque Nacional.
Por otra parte, debe indicarse que en la Zona Periférica de Protección del Parque se permiten
además de las anteriores, la espeleología, las excursiones ecuestres, la circulación en bicicleta y
las actividades acuáticas. Asimismo, la caza y la pesca se permiten en la Zona Periférica de
Protección con las condiciones establecidas en el PRGU.
PARQUES NATURALES
A modo de delimitación conceptual, la LEPA en su artículo 10 define los parques naturales
como los “espacios de relativa extensión, poco transformados por la explotación u ocupación
humana, que, en razón a la belleza de sus paisajes, la representatividad de sus ecosistemas o la
5 Así, el artículo 7.3.a LPN2014 matiza: “En el caso de existir estas actividades en el momento de la declaración, las administraciones competentes
adoptarán las medidas precisas para su eliminación, dentro del plazo que a tal efecto establecerá la ley declarativa. La administración gestora
del parque nacional podrá programar y organizar actividades de control de poblaciones y de restauración de hábitats de acuerdo con los
objetivos y determinaciones del Plan Director y del Plan Rector de Uso y Gestión”.
Por otra parte, hay que señalar las limitaciones de tránsito en el bosque de Paderna, del 15
de diciembre al 31 de mayo, ambos inclusive y la existencia de paneles informativos en distintos
puntos (aparcamientos y los refugios de la Renclusa y Plan de L’Espital) en donde se señalen las
limitaciones de tránsito, junto a las recomendaciones para evitar molestias a la fauna silvestre.
Para finalizar, conviene también puntualizar la prohibición en el establecimiento de parques
faunísticos dentro del ámbito territorial del parque (art. 12) y el uso fundamentalmente peatonal
de los caminos y senderos del ámbito territorial del Plan Rector de Uso y Gestión (art. 9).
la superficie o para sectores determinados, por razones de conservación o de uso público, oída
la Federación Aragonesa de Montañismo.
PAISAJES PROTEGIDOS
Otro ámbito a analizar es el referido a los paisajes protegidos, los cuales son definidos como
aquellos “lugares concretos del medio natural merecedores de una protección especial de
acuerdo con el convenio del paisaje del Consejo de Europa, por sus valores naturales, estéticos
y culturales”. Con ello se busca ya no sólo la conservación de los valores singulares que los
caracterizan, sino también la preservación de la interacción armoniosa entre la naturaleza y la
cultura en una zona determinada. Actualmente, Aragón cuenta con cuatro paisajes protegidos
como son las Fozes de Fago y Biniés, Pinares de Rodeno, Sierra de Santo Domingo y, por último,
San Juan de la Peña y Monte Oroel.
PINARES DE RODENO
El Paisaje Protegido de los Pinares de Ródeno también cuenta con importantes limitaciones
para la práctica de actividades de turismo activo. Así, el art. 13 del Decreto 187/2014, de 18
noviembre, por el que se aprueba el Plan de Protección del Paisaje Protegido de los Pinares de
Rodeno, recoge variaciones en relación con las señaladas para las Fozes de Fago y Biniés como
la prohibición de la instalación de elementos fijos con fines deportivos o la consideración de
uso incompatible el sobrevuelo con fines comerciales y recreativos realizado con aeronaves
motorizadas a menos de 1.000 metros sobre la vertical del terreno, permitiéndose sin embargo
el sobrevuelo con ultraligeros por debajo de la cota señalada, siempre que no desciendan por
debajo de 500 metros sobre la vertical del terreno.
De igual manera son interesantes las prescripciones hechas en relación con la escalada
deportiva, en donde la disposición transitoria única recoge la prohibición de la escalada deportiva
que precise la instalación de elementos fijos o temporales y utilización de dispositivos específicos
en el ámbito territorial del paisaje protegido. A su vez, en lo que respecta a la escalada en bloque,
ésta se permite en las zonas delimitadas, prohibiéndose eso sí en las rocas que son visibles desde
la pista forestal asfaltada de Albarracín a Dornaque y en un radio de 30 m alrededor de los
abrigos que contengan arte rupestre. Además, se añaden delimitaciones horarios fijándose el
horario de la práctica de la escalada en bloque entre una hora antes de la salida del sol y una
hora después de su puesta, prohibiéndose el uso de clecas, de magnesio y de cualquier otro ____
producto que deje marcas en la roca. Sí que es verdad que aparte de todo lo demás hay que 91
____
acudir a lo dispuesto por la Orden de 26 de marzo 2007, que regula la escalada en bloque en el
Paisaje Protegido de los Pinares de Rodeno, en la cual se delimita geográficamente la práctica de
esta actividad y se señalan las anteriores restricciones añadiéndose la prohibición en cuanto a la
presencia de animales domésticos sueltos.
comerciales y recreativos realizado con aeronaves motorizadas a menos de 1.000 metros sobre la
vertical del terreno, permitiéndose en todo caso el sobrevuelo con ultraligeros por debajo de la
cota señalada, siempre que no desciendan por debajo de 500 metros sobre la vertical del terreno.
A ello se añade el hecho de que dentro del paisaje protegido, la práctica de actividades aéreas
sin motor por debajo de 300 metros sobre la vertical del terreno está sujeta a la autorización del
órgano ambiental competente. Sin embargo, sí que se prohíbe la práctica del parapente en el
ámbito del paisaje protegido.
Otro aspecto tratado en el Plan es el relativo a la apertura de vías ferratas, así como nuevas
vías o sectores de escalada, la cual será autorizable por el órgano ambiental competente siempre
y cuando que se ubiquen fuera de las zonas de uso limitado y no afecten, según se establece en el
Plan, a elementos singulares de flora, fauna y gea, patrimonio arqueológico o el paisaje. De igual
manera se introducen restricciones en cuanto a la práctica de escalada, en concreto la escalada
deportiva que se permite únicamente entre el 1 de agosto y el 30 de noviembre.
Por último, por extensión con el ámbito del turismo activo es interesante señalar la
prohibición en cuanto a la liberación de globos de gas o de fuego, el lanzamiento de cohetes,
fuegos artificiales, bengalas o encendido de tracas; así como el establecimiento de parques
faunísticos dentro del ámbito territorial del plan (art. 16).
____ CONCLUSIÓN
92 Como se aprecia, el desarrollo de actividades por parte de las empresas de turismo activo en
____
los espacios naturales protegidos en Aragón encuentra serios inconvenientes debido a las
restricciones introducidas en los diferentes Planes de protección o Planes Rectores de Uso y
Gestión. Se debe partir del hecho que la protección ambiental se debe anteponer a cualquier
uso a desarrollar en el ámbito, por lo que la compatibilidad de usos torna en imprescindible.
Ello conlleva a que no siempre las actividades de turismo activo entren de lleno en la misma
atendiendo a aspectos tan diversos como el deterioro del paisaje o la influencia negativa sobre
las especies.
Teniendo en cuenta esta situación, el hecho de que las empresas de turismo activo centren su
actividad fuera de estos espacios protegidos no puede conllevar una merma en la sostenibilidad
de la actividad. Es por ello que el control sobre la empresa, la concienciación ambiental tanto de
los responsables de la misma, como de los clientes torna esencial y es que el desarrollo sostenible
de turismo asume un protagonismo destacable y a la vez necesario cuando éste toma como
objeto de actuación la naturaleza.
BIBLIOGRAFÍA
Asociación Nacional de Empresas de Turismo Activo (2015): Informe sobre el turismo activo en
España 2014. Granada, ANETA.
Aspas y Aspas, J.M. (2000): Los deportes de aventura. Consideraciones jurídicas sobre el turismo
activo. Editorial Prames, Zaragoza.
___ (2004): Los deportes de aventura, ¿deporte o turismo?, en Melgosa Arcos, F.J.: Derecho y
Turismo. Ediciones Universidad de Salamanca, Salamanca.
Femenía Millet, O. (2010): “Turismo sostenible para las empresas turísticas en los espacios
protegidos”, en Turismo y gestión de espacios protegidos: XII Congreso Internacional de
Turismo Universidad y Empresa / Diego López Olivares (dir. congr.), pp. 251-266.
Gobierno de Aragón (2016): Mapa espacios protegidos de Aragón. Recuperado de: http://
www.aragon.es/estaticos/GobiernoAragon/Departamentos/MedioAmbiente/
Documentos/Areas/RedNaturaArag%C3%B3n/EspacIntegrRedNaturArag/
EspaciosNaturalesProtegidos/MAPA_ENP.pdf (junio de 2016).
Luque Gil, A. M. (2003). “La evaluación del medio para la práctica de actividades turístico-
deportivas en la naturaleza”. Cuadernos de Turismo, 12, 131-149.
Luque Gil, A. M. y Blanco Sepúlveda, R. (2007): “La regulación de las prácticas recreativas en
los parques naturales andaluces”, Baética: Estudios de arte, geografía e historia, nº 29, pp.
73-103.
Martínez Acebes, A.S. y Ramón Fernández, F. (2011): “Estudio comparativo de empresas de
turismo de aventura de la provincia de Valencia”, Gran Tour: Revista de Investigaciones
Turísticas nº 3, p. 51-68.
Martínez, V. y Blanco, R. (2013): “Hacia una gestión sostenible de las actividades turísticas en los
espacios rurales y naturales”, Revista Internacional de Organizaciones, nº 10, pp. 131–155.
Nasarre Sarmiento, J.M. (2006): “La regulación de las empresas de turismo activo”, Estudios
turísticos, nº 169-170, pp. 103-111. ____
___ (2012): “Propuestas para una convergencia de la regulación jurídica de las empresas de
93
turismo activo”, Acciones e Investigaciones Sociales, nº 31, pp. 233-263. ____
RESUMEN
Las zonas rurales de España están sufriendo profundas transformaciones desde mitad del siglo
XX, que se han visto acentuadas por la crisis económica aún persistente, entre ellas destaca la
____
restructuración del mercado laboral como consecuencia de una crisis de la sociedad y de la economía
97
agraria tradicional. La mujer rural ha sido la gran perjudicada por la falta de concienciación de ____
su empoderamiento, a pesar de que las distintas administraciones públicas han tratado de ayudar
a visibilizar el papel de la mujer en el mundo rural y fomentar las condiciones para facilitar la
conciliación de la vida personal, laboral y familiar, y la corresponsabilidad en el medio rural, pero
todavía queda mucho por conseguir, y las cifras de empleo, paro y emprendimiento de este colectivo
lo demuestran. Esta investigación trata de analizar el mercado laboral femenino en el mundo rural
español con el objetivo de determinar que variables caracterizan a la trabajadora rural.
Palabras clave: mujer, rural, empoderamiento, mercado laboral
INTRODUCCIÓN
El concepto de ruralidad presenta una peculiar característica y es que depende del contexto,
por eso es difícil clasificar municipios, regiones o áreas en general como rurales o urbanas
porque no existe una definición aceptada (Dinis 2006, Rye 2006). La definición tradicional de
las zonas rurales como "zonas no urbanas " aún persiste en algunos países. Pero a pesar de toda
la literatura existente sobre el mundo rural, carecemos de una respuesta simple y concreta. El
mundo rural y el urbano son las dos caras de la misma moneda (OECD 2012a, 2012b). El término
"Urbano" se define en términos de una mínima densidad de población y un mínimo tamaño
en los asentamientos (OCDE, 2015). Por un lado, los economistas se centran en definiciones
funcionales basadas en variables económicas: renta, producción, empleo…; por su parte, los
ecologistas y especialistas en ciencias medioambientales tienden a enfatizar las características
del paisaje y el medio natural. Desde la década de 1990, la OCDE ha estado trabajando para
armonizar los datos internacionales en materia de tipologías regionales, pero no existe una
acepción única para el término “ruralidad”.
Debido a esta situación la investigación sobre el mundo rural tiene lugar desde diferentes
ámbitos y es extensa (ESPON 2007). Desde 2006, la OCDE se ha valido de un nuevo paradigma
rural como punto de referencia para evaluar políticas rurales nacionales en doce países. Los
países miembros de la Unión Europea tienen un enfoque general para el desarrollo rural, pero
aún no han adoptado las recomendaciones del Nueva Paradigma Rural (OCDE, 2015).
Las áreas rurales dependen para su desarrollo de un amplio número de factores: la
globalización, las mejoras en las redes de transporte, la accesibilidad a los servicios públicos y a
las nuevas tecnologías de la información y la comunicación,… (OECD 2010a). Estos factores son
impulsores del crecimiento y deben ser aplicados por el mundo rural, teniendo en cuenta que
el mundo rural cada vez es más diverso y alejado de las actividades típicas del sector primario.
La problemática de los trabajadores en las zonas rurales incluyen una falta de puestos de
trabajo en sectores como las finanzas y los negocios (Experian, 2006), oportunidades limitadas
de ganar y ampliar la experiencia de trabajo (Lindsay et al., 2003), y los factores de accesibilidad,
incluso poco transporte y movilidad (Hodge et al., 2002). La importación de esta investigación
radica en que la información acerca de la situación y las necesidades de los empleadores en
las zonas rurales es crucial para entender los procesos del mercado de trabajo en estas áreas y
____ para la formulación de políticas de intervención relacionados con las habilidades y el desarrollo
económico local en general y en concreto del caso de la mujer que es un perfil que ha recibido
98
____ menos atención y ha sido ha tenido hasta ahora poca consideración.
Según el informe sobre El estado mundial de la agricultura y la alimentación 2010–2011,
de la FAO, "las mujeres rurales representan, en promedio, el 43% de la fuerza laboral agrícola
en los países en desarrollo (desde el 20% en América Latina hasta el 50% en Asia Oriental y
África subsahariana)". Trabajan explotaciones agrícolas y ganaderas más pequeñas que las de
los hombres, controlan menos tierras y crían y poseen menos ganado (suele estar constituido,
en general, por especies más pequeñas).
El objetivo de este trabajo es proporcionar una visión del perfil de la empleada rural en
España. Con este objetivo, se utiliza datos obtenidos del INE para presentar una visión del lado
de la oferta en el mercado laboral.
El documento está organizado en cinco secciones principales, incluyendo la actual. La
siguiente sección describe el contexto con la descripción de las características clave del perfil
socioeconómico y demográfico en España. En la tercera sección se describen las características
de las mujeres en el contexto local rural. Por último se ofrece una discusión de los resultados y
conclusiones y la bibliografía utilizada.
MERCADO DE TRABAJO
El primer dato que debemos tener en cuenta es la población que reside en territorio español, que
en este caso, asciende a 46.423,064 millones de personas.
Igualmente, aunque hay personas que aunque se encuentren en una edad comprendida entre 16
y 64 años, no puedan trabajar por diferentes causas, esos son los llamados “inactivos”, pueden
ser estudiantes que aún se están formando, prejubilados, personas incapacitadas para desarrollar
tareas propias de un trabajador, o personas que no necesitan un trabajo porque disponen de otros
recursos (viviendas en alquiler, acciones…). Por lo que diferenciando las personas que están en
edad de trabajar, por su parte los menores de 16 años (1.464,3 miles de personas), y los mayores
de 64 años (8.168,2 miles de personas) se excluirían de este estadístico, así que las personas
que pueden trabajar son alrededor de 22 millones. Por tanto, eliminando los “Inactivos”, nos
quedamos con 22 millones de personas que se consideran “Activas”.
Finalmente, entre esos 22 millones, debemos distinguir a los que están trabajando, es decir, los
18.029,60 miles de personas que están cotizando a la Seguridad Social, de aquellos que buscan
empleo de manera activa y no lo encuentran, que son 4 millones de desempleados.
RURALIDAD EN LA MUJER
La mujer en las zonas agrícolas desempeña un papel esencial no sólo a nivel social sino en
la economía rural, tanto en los países en desarrollo como en los países desarrollados. Su
participación en el sector agrícola resulta de vital importancia, pues contribuye con su trabajo a
incrementar las rentas de la unidad familiar, consiguiendo en gran medida, la erradicación de la
pobreza y mejorar las condiciones de vida de las personas de su entorno. Sin embargo, su acceso
al mercado laboral lo realiza en condiciones diferentes al de los varones, la discriminación y
el estereotipo de género, son diversos factores que repercuten en la vida de las mujeres y en
el sector agrícola, imposibilitando el control y el acceso equitativo a los recursos y servicios
productivos que precisan para conseguir un mayor rendimiento.
La mujer ha sido en el mundo rural la mano de obra invisible, que no ha contado en las
estadísticas oficiales, pues se suponía que era una ayuda a la del propietario o jefe de la pequeña
explotación familiar pues es el que tenía la fuerza física muy relacionada con el trabajo agrario,
el mayor nivel educativo que ha ido adquiriendo y la toma de conciencia de su empoderamiento
han hecho que esto factores empiecen a cambiar muy lentamente, pero no obstante las estadísticas
oficiales no reflejan al 100% de la mano de obra femenina. Las mujeres de las áreas rurales forman un
grupo heterogéneo, diferenciadas por la raza, etnia, religión, clase social y región, que colaboran, de
forma significativa, en la economía rural de los países en desarrollo, como agricultoras, ganaderas,
comerciantes y empresarias. Consideran el medio rural como la principal fuente de trabajo que
les permite cumplir con sus necesidades básicas. Además, contribuyen al fomento del desarrollo
familiar mediante el aprovisionamiento de alimentos, agua, vestido, educación y salud.
Las zonas rurales de España representan el 37.4% de la población (INE, 2015). Las mujeres
juegan un papel fundamental en el desarrollo y forman el 48.02% (año 2014) de la población rural.
Las mujeres realizan funciones de importancia vital en la sociedad rural, las más destacadas se
encuentran en el ámbito educativo, cuidador y administrador de los recursos del hogar, debido al
____ reparto tradicional de tareas entre mujeres y hombres, cae de forma mayoritaria sobre las mujeres. Sin
embargo sólo forman el 23.73% (173.15 miles de mujeres) de las personas ocupadas en dicho sector
100
____ (media anual año 2015) con una pérdida de 3 puntos porcentuales respecto al año 2008 (26.88%).
El sector agrario en España tiene un mínima importancia en la economía, de los 17.8 millones de
trabajadores que había inscritos en el segundo trimestre de 2015 tan sólo 0.72 millones trabajan en
la agricultura, es decir sólo el 4.1% de los empleados y de esos una pequeña segmento pertenecen a
mujeres. En la figura 5 se puede prestar atención el progreso del número de ocupados en el sector
agrícola, así como la merma progresiva de empleos en dicho sector principalmente en la mujer.
Gráfico 5. Ocupados en el sector agrario por sexo (miles de personas, medias anuales)
Fuente: Elaboración propia a partir de datos del Instituto Nacional de Estadística (INE).
De los cuatro sectores económicos en los que se localizan todos los trabajadores españoles (figura
3), en el segundo trimestre de 2015 se puede ver como el sector servicios es el que aglomera el
75.7% de los empleos españoles (13,527.4 miles de trabajadores), seguido del sector industrial
con un 14.02% ( 2,505.9 miles de trabajadores), construcción el 6.11% (con 1,092.9 miles de
trabajadores y por último el sector agrícola con el 4.14% (740.4 miles de trabajadores), siendo el
sector de la construcción donde la participación femenina es prácticamente nula y en el sector
agrícola es algo superior pero continúa estando baja.1
Figura 3. Ocupados por sectores económicos y sexo (miles de personas, segundo trimestre 2015)
____
101
____
Fuente: Elaboración propia a partir de datos del Instituto Nacional de Estadística (INE) el color rojo representa a las mujeres y el
verde a los hombres.
Se puede prestar atención por tanto (figura 4), que exclusivamente consta un sector donde el
índice de feminización es positivo (es decir, el número de mujeres trabajadoras es mayor al
de los hombres) este sería el sector servicios, donde se hallan las actividades de enseñanza y
sanidad, actividades realizadas fundamentalmente por las mujeres españolas.
1 Aunque la participación de la mujer en el sector agrícola es muy baja, en realidad estas cifras habría que tomarlas con precaución pues representan
a trabajadoras que están dadas de alta en el régimen de la seguridad social bien el general y el agrario. En España la mujer agraria muchas veces
trabaja en el sector agrícola pero no se da de alta no estando su trabajo contemplado en las cifras oficiales siendo economía sumergida.
Figura 4. Índice de Feminización por sectores económicos (%, segundo trimestre 2015)
Fuente: Elaboración propia a partir de datos del Instituto Nacional de Estadística (INE).
Dentro del sector servicios, las actividades sanitarias son las que en los últimos años han
experimentado un significativo proceso de feminización (3.42), que conjuntamente ha estado
ligado a un cambio de carácter cualitativo, donde la mujer ha ido obteniendo puestos de mayor
cualificación profesional (Millán et al., 2015), rompiéndose el techo de cristal que le impedía
____ ascender, siendo este sector de los pocos donde se ha producido este cambio.
102 De acuerdo con la tabla 1, la población ocupada no tiene una estructura similar según el sexo
____ de la persona. Así las mujeres superan a los hombre en más de 33 puntos porcentuales en el sector
de la educación (un 66.94% de las mujeres ocupadas (793.2 miles) frente al 33.05% de los varones
(391.7 miles), en más de 79 puntos en el de personal del hogar (89.67% de mujeres ocupadas
(550.8 miles) frente 10.32% de los varones (63.4 miles) o en más de 57 puntos porcentuales en el
sector sanitario (el 77.37% de las mujeres ocupadas trabajan en empleos relacionados con la salud
(1090.4 miles) frente al 22.62% de los varones (318.8 miles). Por el contrario, hay otros sectores
donde la presencia del varón es mayoritaria, como en la construcción (el 8.7% de los varones
están ocupados en la construcción frente al 1% de la mujeres del total de trabajadores siendo
el 92.38% varones frente al 7.62% de mujeres) o en la industria manufacturera (18.7% del total
de los trabajadores son varones frente al 7.1% de las mujeres). Lo que indica que determinados
sectores tienen nombre de mujer, existiendo una fuerte segregación ocupacional (Recio, 2012).
Tabla 1. Ocupados por sectores económicos y sexo (miles de personas, segundo trimestre 2015)
Rama de Actividad Total Hombres Mujeres Hombres % Mujeres % Índice1 Feminización2
Agricultura, ganadería, silvicultura y
740.4 557 183.5 75.22 24.78 -0.32
pesca
Industrias extractivas 31.5 28.3 3.2 89.84 10.16 -11.3
Industria manufacturera 2.239,6 1.662,10 577,5 74.21 25.79 -0.33
Suministro de energía eléctrica, gas 100,6 72,4 28,1 71.96 28.04 -38.81
Suministro de agua, actividades de
saneamiento, gestión de residuos y 134,2 109,8 24,4 81.81 18.19 -0.22
descontaminación
Construcción 1.092,9 1.009,70 83,2 92.38 7.62 -0.08
Comercio al por mayor y al por menor 2.909,3 1.433,80 1.475,6 49.28 50.72 1.03
Transporte y almacenamiento 873,0 709,6 163,4 81.28 18.72 -0.23
Hostelería 1.517,1 731,4 785,7 48.21 51.79 1.07
Información y comunicaciones 510,3 359 151,4 70.35 29.65 -0,42
Actividades financieras y de seguros 462,4 243,4 219,0 52.63 47.36 -0.89
Actividades inmobiliarias 107,1 42,8 64,2 39.96 60.04 1.50
Actividades profesionales, científicas y
881,7 458,4 423,2 51.99 48.01 -0.92
técnicas
Actividades administrativas 917,8 424,8 493,1 46.28 53.72 1.16
Administración Pública y defensa; 1.338,2 789,8 548,5 59.01 40.99 -0.69
Educación 1.185,0 391,7 793,2 33.05 66.94 2.02
Actividades sanitarias y de servicios ____
1.409,2 318,8 1.090,4 22.62 77.37 3.42
sociales
Actividades artísticas, recreativas y de 103
371,7 207,8 163,8 55.90 44.09 -0.78 ____
entretenimiento
Otros servicios 427,6 145,7 281,9 34.07 65.92 1.93
Empleadas/os del hogar 614,2 63,4 550,8 10.32 89.68 8.68
Actividades de organizaciones y
2,7 1,5 1,3 55.55 44.45 -0.86
organismos extraterritoriales
TOTAL 17.866.5 9761,4 8105,2
Fuente: Elaboración propia a partir de datos del Instituto Nacional de Estadística (INE).2
Tabla 2. Ocupados por tipo de contrato en función del sexo, en miles de personas (segundo trimestre 2015)
____
104
____
Fuente: Elaboración propia a partir de datos del Instituto Nacional de Estadística (INE).
DEBILIDADES FORTALEZAS
AMENAZAS OPORTUNIDADES
DEBILIDADES FORTALEZAS
AMENAZAS OPORTUNIDADES
____
ü Importancia de las ayudas y programas de
106 desarrollo rural para la revitalización económica
____
ü Aprovechamiento sostenible de los recursos
naturales que ofrece el medio rural
ü Potencial de generación de riqueza y empleo en
los ámbitos ligados a los servicios: forestales,
ü Dificultad para atraer inversiones a los
vinculados al sector primario, ambientales,
municipios rurales, en comparación con otras
turismo rural y hostelería, asistenciales, etc.
zonas urbanas con mayor potencial empresarial.
ü Oportunidad de diversificación económica en
ü Pérdida de competitividad como resultado de la
el ámbito de generación de energías renovables:
globalización de los mercados agrarios.
parques eólicos, huertos solares, biomasa
ü Reducción y desacoplamiento de las ayudas de agrícola y forestal residual. Promoción del uso
la PAC de la madera.
ü Creciente interés de los habitantes del medio
rural por las nuevas tecnologías. El uso de las
TIC permite mejorar la calidad de vida y las
condiciones de vida y oportunidades de trabajo,
así como favorecen la implantación de empresas
CONCLUSIONES
Aunque el rol de la mujer en el mundo agrario, es esencial, no es agradecido por la sociedad,
la mujer agraria es la perpetua trabajadora arrinconada y la más marginada, teniéndose que
emitir líneas para tratar de impedir o atenuar este problema y realizar manifiestos públicos que
la apoyen. En la Declaración de Rio (1997) se recogía el valor del rol de la mujer denunciando
que “desempeñan un papel básico en la organización del medio ambiente y el desarrollo”. Es
por tanto, forzoso contar con su plena participación para conseguir el desarrollo sostenible. Al
mismo tiempo que se ha de lograr la igualdad de género entre hombre y mujeres, así la Plataforma
de Acción de Beijing (1995) establecía 2 estrategias para obtener ese objetivo: la transversalidad
de género y el empoderamiento (entendiéndose este como el proceso de autoafirmación de
las capacidades de las mujeres para su participación, en condiciones de igualdad, en todos los
procesos de toma de decisiones y en el acceso al poder. Contiene tanto el cambio individual de
las mujeres como su acción colectiva e implica la transformación de los procesos y estructuras
que reproducen la subordinación de las mujeres en todos los ámbitos de la vida). El objetivo del
empoderamiento es que las mujeres sean conscientes de sus potencialidades y las utilicen en
todos los ámbitos de la vida). La Unión Europea (UE) en la Carta de Derechos Fundamentales
en los artículos 21 y 23 establece la igualdad entre hombre y Mujeres y el Reglamento de UE
relativo a la ayudas al desarrollo rural a través del Fondo Europeo Agrícola de Desarrollo Rural
(FEDER) hace especial hincapié en la necesidad de fomentar la igualdad de género y el desarrollo
sostenible, afirmando que en el contexto de su acción a favor del desarrollo rural, la Comunidad
pretende eliminar las desigualdades y promover la igualdad entre hombres y mujeres y la no
discriminación, incorporando un enfoque de género en cada uno de los programas del Fondo ____
en el Horizonte (2014-2020). A nivel español la ley de 2007 para el desarrollo Sostenible del
107
Medio Rural tenía como finalidad mejorar la situación socioeconómica de la población de las ____
zonas rurales y el acceso a unos servicios públicos suficientes y de calidad, a través de acciones
y medidas multisectoriales, como: ayudar a visibilizar el papel de la mujer en el mundo rural y
difundirlo a la sociedad; favorecer las condiciones para superar las brechas en materia de empleo
y emprendimiento en el medio rural; fomentar las condiciones para facilitar la conciliación de la
vida personal, laboral y familiar, y la corresponsabilidad en el medio rural; establecer modelos
específicos de intervención en el medio rural que infieran cambios hacia una mayor igualdad
entre hombre y mujeres, y que sirvan de referencia general para la acción de las administraciones
públicas relacionadas con las mujeres rurales; integrar orientaciones específicas en atención a
la igualdad de oportunidades de las mujeres rurales en el diseño de políticas de fomento del
medio rural; mejorar y actualizar el conocimiento sobre la situación de las mujeres en el medio
rural. Esta Ley concede una atención preferente a las mujeres y la juventud, de quienes depende
en gran medida el futuro del medio rural. El Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio
Ambiente español (MAGRAMA), en el marco del Plan Estratégico (años 2014-2016) hay que
señalar que aunque hay actividades que podrían favorecer el empleo de la mujer en el mundo
rural por estar muy feminizados y es cierto que se ha creado empleo que favorece a la mujer rural,
pero no en las mismas condiciones que los hombres y sigue sin corregirse un problema existente
que es la brecha salarial. Han puesto en marcha diversas líneas de actuación relacionadas con
la igualdad de género en el medio rural en colaboración con otros departamentos ministeriales
y Administraciones públicas, tanto estatales como autonómicas, con un total 51 acciones para
promocionar la mujer en el mundo rural incardinadas en los siguientes objetivos:
BIBLIOGRAFÍA
Awan, A. G. (2015). “Factors Effecting The Rural Women Labour Supply in Agriculture Sector:
A Case Study of District Rajanpur-Pakistan”. Developing Country Studies, vol. 5, núm. 1.
Comisión Europea (2014), Cómo combatir la brecha salarial entre hombres y mujeres en la
Unión Europea.
Diaz-Geada, A. D. (2015). “Modernizar en femenino. Algunas notas sobre el trabajo de las
agentes de economía doméstica y los cambios socioeconómicos y culturales en el rural
gallego del tardofranquismo”. Historia Actual Online, núm. 36.
Dinis, A. (2006) «Marketing and innovation: Useful tools for competitiveness in rural and
peripheral areas», European Planning Studies, 14, 1, 9-22.
Espon (2007) Urban-rural relations in Europe. ESPON 1.1.2. Final Report. Edited by Christer
Bengs and Kaisa Schmidt-Thomé. ESPON 2000-2006 Program. European Commission
and ESPON Monitoring Committee.
European Commission (2014): Development in the EU Statistical and Economic Information
Report 2014. EC- Directorate-General for Agriculture and Rural Development Rural.
Experian, “Debt Utilization: Assessing the Situation by Gender,” undated, at www.
nationalscoreindex.com/ScoreNews_Archive_10B.aspx accessed October 26, 2006.
Fundación Encuentro, F. (2007). Realidad productiva rural y escenarios de futuro. En Fundación
____ Encuentro: Informe España 2007 (pp. 113-191).Madrid: Fundación Encuentro.
108 Giménez, G.; lópez-pueyo, C.; Sanaú, J. Human capital measurement in OECD countries and its
____ relation to economic growth and technological indicators, Revista de Economía Mundial.
Forthcoming. 2015.
Gómez-limón, J. A., Muñiz, I. A., y González, M. R. (2007). “Percepción pública del problema
de la despoblación del medio rural en Castilla y León”. Ager. Revista de Estudios sobre
Despoblación y Desarrollo Rural, núm. 6.
Hodge, A. Trevor. Roman aqueducts & water supply. Bristol Classical Press, 2002.
Instituto Nacional de Estadística (2015). www.ine.es
Langreo, A. y Benito, I. (2005), “La mujer en la agricultura y en el medio rural”. Agricultura
familiar en España, núm.104.
Lindsay, G. (2003). Inclusive education: A critical perspective. British Journal of Special
Education, vol. 30, no 1, p. 3-12.
Millán, G.M., Santos, M. P. y Pérez, L.M. (2015). “Análisis del mercado laboral femenino en
España: evolución y factores socioeconómicos determinantes del empleo”. Papeles de
Población, vol. 21, núm. 84.
OECD (2010A) Strategies to Improve Rural Service Delivery. OECD Rural Policy Reviews.
Organization for Economic Co-operation and Development. Paris.
OECD (2010B) OECD Regional Typology. 22 February 2010. Organization for Economic Co-
operation and Development.
OECD (2012A), Compact City Policies: A Comparative Assessment, OECD Publishing.
policiesacomparativeassessment.htm
OECD (2012B), Redefining “Urban”: A New Way to Measure Metropolitan Areas, OECD
Publishing. http://dx.doi.org/10.1787/9789264174108-en.
____
109
____
M.A. Sánchez-Sánchez
F. Belmonte-Serrato
Departamento de Geografía,
Universidad de Murcia.
massgeociencias@gmail.com, franbel@um.es
RESUMEN
En las últimas décadas el medio rural ha vivido un incremento de la actividad turística. La
Denominación de Origen de Vinos de Bullas, en la zona centro noroccidental de la Región de
Murcia, se ha visto inmersa en un incremento del turismo. A pesar de la reducción de la superficie
dedicada al cultivo de viñedo para uva de mesa, se incrementado el número de bodegas. De la
mano de ellas, museo del vino, y del vino ha surgido el enoturismo. Coxisten, incluso previamente
____
a este, otros turismo: de naturaleza, montaña, aventura, cultura, y religiosidad. Este último de un
111
gran impacto por lo que supone el año Jubilar de Caravaca de la Cruz. Se tiene como objetivo ____
analizar si ha existido un aumento de la desruralización, desagrarización, y pérdida de identidad
socio-territorial. La actividad turística ha sido significativa socio-culturalmente pero con escasa
influencia en la desruralización y desagrarización.
Palabras clave: Denominación de Origen, Bullas, desruralización, desagrarización, identidad.
INTRODUCCIÓN
El turismo comprende las actividades que realizan las personas durante sus viajes y estancias
en lugares distintos al de su residencia habitual. En el ámbito territorial de la denominación de
origen (D.O.) de los vinos de Bullas, en la Región de Murcia, se ofertan actividades relacionadas
con el turismo enológico. La ruta del vino de Bullas constituye una de las actividades turísticas
más significativas. Vargas Sánchez et al. (2007) citado por Vargas Sánchez et al. (2008, p ,97),
identifican, para la provincia de Huelva, “los segmentos con más potencialidades, entre los cuales
destacan las industrias agroalimentarias. Particularmente, la visita a bodegas y el acercamiento
a la cultura del vino despiertan bastante interés entre turistas o excursionistas”. Asociado a
este tipo de turismo existen otros como el de naturaleza, cultura, de montaña, rural, etc. Los
elementos integrantes de estas actividades dan lugar a un amplio conjunto de recursos turísticos
como son los sitios naturales, manifestaciones culturales, folclore, etc. De entre las definiciones
de turismo enológico la propuesta por Winemakers´ Federatión of Australia en 1998 en la
que este es considerado como “la visita a bodegas y regiones vitivinícolas para experimentar
las cualidades únicas del estilo de vida (…) asociado con el disfrute del vino y sus orígenes
-incluyendo comida, paisajes y actividades culturales-” (Vargas Sánchez, 2008, p, 98) parece ser
la que mejor se ajuste al caso de la D.O. de Bullas.
“Para generar turismo enológico no basta solo con el vino, incluso el de excelente calidad.
El enológico es un turismo dirigido a segmentos sociales de nivel medio-alto, que además del
vino, buscan otros alicientes como la belleza del paisaje, la cultura y el arte” (Vaquero, 215, p,
391).
La D.O. de Bullas ocupa un territorio eminentemente rural, donde predominan las
actividades agropecuarias, agroindustriales, de conservación del medio ambiente y silvícolas.
Resulta de interés estudiar la influencia que el turismo puede haber ejercido sobre este espacio
rural, sobre las actividades que soporta tradicionalmente (agricultura tradicional, pastoreo,
etc.). El turismo en los espacios rurales, en ocasiones, puede dar lugar a la desruralización,
desgrarización y/o pérdida de identidad del territorio en cuestión.
La perdida de lo rural conlleva a la “desruralización” de los territorios, se modifican las
estructuras sociales propias de los ámbitos rurales, las sociedades se hacen menos rurales y más
urbanas. Para Baigorri (1995, p, 3) “únicamente donde las formas de intercambio y de relación
no sean de tipo capitalista podríamos hablar tal vez de cultura rural, es decir preindustrial”.
Puede darse la desaparición de una cultura, y no de un colectivo social y productivo. Además
Baigorri (1995, p, 9) considera que la sociedad rural como tal ya no existe, sino el colectivo
____ de trabajadores y empleadores que conforman el sector agrario. La “desagrarización” debe
ser entendida también como el proceso de pérdida de lo agrario, en concreto la pérdida de
112
____ importancia económica de la actividad agraria y empleo agrario frente a otras actividades.
El aspecto de la identidad que interesa considerar, a efectos de este trabajo, es el generado
por el grupo. Romero (2005, p, 62) considera la identidad como el sentido de pertenencia a
una colectividad, a un sector social, o bien a un grupo específico de referencia. Moraga (2009,
p, 28) amplia algo más la escueta definición de Romero, al considerar la identidad como el
“reconocimiento colectivo de una trama de significados y sentidos particulares, construido
socialmente y adquiridos históricamente por mediación de la condición de habitante de un
lugar”. Para esta misma autora, la identidad “implica formas de pensar, valorar y apropiarse del
entorno”.
El territorio es una unidad espacial compuesta por un tejido social propio. Este se encuentra
asentado sobre recursos particulares, los cuales determinan las formas de producción, consumo
e intercambio, regidas por formas de organización e instituciones peculiares. Se trata de una
síntesis de pasado/presente y futuro (Moraga, 2009, p, 28). Es considerado como contenedor de
experiencias (vividas y percibidas), integrando recursos y relaciones sociales con interpretaciones
subjetivas (Moraga, 2009, p, 23) permite ser el puente entre identidad y territorio.
La visión que tiene Cotorruelo (2001) sobre la identidad territorial permite considerar una
visión interna y otra externa del territorio. Desde dentro es entendida como la identificación de
los actores de la comunidad local con su territorio, sus organizaciones, productos y servicios.
Desde fuera, se refiere a la identificación externa que se hace el territorio. Como un marca, la
imagen territorial personalizada e identifica los atractivos y productos del territorio permitiendo
el reconocimiento supraregional o internacional de lo que lo hace particular/diferente frente a
los demás (Cotorruelo, 2001 citado en Ranaboldo, 2006, p, 7). Además Moraga (2009, p, 28)
considera, esta identidad, como el “reconocimiento colectivo implícito y explícito de una trama
de significados y sentidos propios de un tejido social específico, adquiridos por la mediación
de la condición de habitante de un lugar en una unidad espacial condicionada por recursos
particulares y factores ambientales, políticos, económicos, sociales, etc.
Los terrenos inscritos en el Registro vitícola, de la D.O. vinos de “Bullas” son los ubicados en
los términos municipales de: Bullas, Cehegín, Mula, Pliego y Ricote; del término municipal de
Calasparra, los pagos comprendidos entre el río Segura y el límite administrativo de los términos
de Cehegín y Mula; del término municipal de Caravaca los pagos: Arrabal de la Encarnación,
Campo Coy, Cañada de la Sima y Cañada Lengua; del término municipal de Moratalla: las
pedanías de Benizar, Otos y Mazuza, el pago de Las Cañadas y los pagos comprendidos entre la
Rambla de Ulea y el límite administrativo de los términos municipales de Cehegín y Calasparra;
del término municipal de Lorca: las pedanías de Avilés, Coy, Doña Inés, La Paca y Zarzadilla de
Totana; de los términos de Cieza y Totana, los viñedos comprendidos entre estos términos y los
de Ricote y Mula y con Lorca y Mula respectivamente (Consejo Regulador de la Denominación
de Origen vinos de Bullas, 2016).
____
113
____
Fuente: Elaboración propia a partir del Consejo Regulador de la D.O. Bullas (2016).
OBJETIVOS
Se tiene como objetivo general conocer si el turismo rural puede haber influido en la Denominación
de Origen de vinos de Bullas, en cuestiones como la desruralizacion, desagrarización y/o pérdida
de identidad socio-territorial.
METODOLOGÍA
Para conocer el proceso de desruralización se analiza como indicador, la estructura de la
población por grupo de edades, el número de habitantes por municipio así como la densidad de
población. Todo ello permite tener una idea sucinta del grado de desruralización en la D.O. En
cuanto a la desagrarización se utilizan datos sobre el empleo agrario frente a otras actividades,
en los municipios de la D.O. En relación a la actividad turística se estudian aspectos generales
como la oferta de plazas hoteleras ofrecidas tanto en hoteles, apartamentos, como casas rurales,
oficinas de turismo existentes y web. Por último con el fin de tener un mejor conocimiento de la
zona se incorporan unas tablas relacionadas con el cultivo de la vid.
RESULTADOS
En ocasiones en este trabajo se analizan datos, los municipios de Bullas, Cehegín y Ricote. Varias
____ son las razones de su elección: vinculación histórica al vino (Bullas), superficie cultivada de
114 viñedo frente a otros cultivos (Tabla 8), y la existencia de bodegas (Cehegín y Bullas) (Figura 2),
____
extensión de este trabajo y objetivos del mismo. Además del municipio de Caravaca de la Cruz
por el fuerte impacto que supone la celebración del Año Jubilar, siendo el próximo en el 2017.
La población infantil y juvenil (0-14 años) presenta un descenso en todos los municipios de la
Tabla 1 entre los años 2006 y 2015, siendo más acusado en Ricote. La población joven-adulta (de
15 a 64 años) se incrementa en pequeños porcentajes, al igual que ocurre para el grupo de edad
igual o mayor de 65 años. De modo general se produce un descenso de los efectivos de la franja
de edad de 0 a 14 años, incrementándose en los restantes grupos entre los años 2006 y 2015.
La evolución de la estructura poblacional por edades de los municipios de Bullas, Cehegín
y Caravaca de la Cruz ha variado escasamente entre los años 2006-2015, estos municipios se
sitúan entre rurales y urbanos, algo más próximos a lo rural. Ricote muestra una tendencia
más evidente hacia una estructura rural. Según la franja de edad considerada, unos son más
rurales que otros. De más urbano a menos el orden es el siguiente: 0 a 14 años (Caravaca, Bullas,
Cehegín y Ricote) con considerables diferencias entre el primero y último; de 15 a 64 (Bullas,
Cehegín, Ricote y Caravaca); e igual a 65 o más (Caravaca, Bullas, Cehegín y Ricote) dándose
considerables diferencias entre el primero y el último (Tabla 1 y 2).
Fuente: Elaboración propia a partir de Programa de Desarrollo Rural Sostenible (2010-2015). MAGRAMA
El artículo 3. a) y c) de la Ley 45/2007 para el desarrollo sostenible del medio rural, considera
municipio rural aquel cuya densidad de población es igual o inferior a 100 habitantes/km2 y
cuya población total se igual o inferior a 5.000 habitantes (Boletín Oficial del Estado, 2007). Los
únicos municipios que pueden ser considerados como rurales atendiendo al criterio de número
____
de habitantes totales son: Ricote y Pliego. Al situarse por debajo de los 5.000 propuestos en el
PDRS. Si el criterio considerado es el de la densidad de población todos pueden ser considerados 115
____
como rurales excepto Bullas y Totana. En conjunto la D.O. puede ser considerada como un
medio rural. Destaca el dato de Moratalla siendo el más rural de todos con creces según el
criterio de densidad (Tabla 3).
Fuente: Elaboración propia a partir del Centro Regional de Estadística de Murcia. 2016.
El municipio donde más contratos se realizaron en sector de la actividad agrícola es Ricote con
una acusada diferencia respecto al resto, en especial a Bullas. Podría decirse, que quizás, en esto
últimos la actividad predominante sería la relacionada con los servicios (Tabla 4).
Fuente: Elaboración propia a partir del Centro Regional de Estadística de Murcia. 2016.
La mayor oferta de plazas para hospedaje asociadas a la actividad turística corresponde a las
casas rurales, habiéndose incrementado las mismas en todos los municipios entre los años 2002
y 2014. Las casas rurales se asocian al turismo rural, de naturaleza, de montaña, etnográfico y
enológico. Destaca Cehegín con la mayor oferta en casas rurales de los tres casos. Ricote muestra
una sola oferta asociada a las casas rurales. La mayor oferta de plazas corresponde a Cehegín
seguido de Bullas (Tabla 5).
Todos los municipios cuentan con web donde se recogen cuestiones relativas al turismo
en su territorio. Buena parte de ellos albergan la información en la propia página oficial del
ayuntamiento, teniendo distinto desarrollo. Todos cuentan con oficina de turismo excepto los ____
dos más pequeños en cuanto a número de habitantes (Pliego y Ricote) el último tampoco cuenta
117
con museo. El resto disponen de uno o varios museos (Lorca, Caravaca, Bullas, etc.), algunos ____
alusivos a su propia cultura: del Vino, del Arroz, o de la Cruz y Caballos del Vino (Tabla 6).
La “Ruta del Vino” es una de las paquetes turísticos que se oferta en el territorio de la D.O.
donde se pueden visitar el museo del vino de Bullas, distintas bodegas y parajes, etc. de los
municipios de Bullas y Cehegín (Figura 3). La comarca del Noroeste de la Región de Murcia, que
forma parte de la D.O., constituye uno de los destinos turísticos de interior y rural de la región.
Dentro de este existe una considerable oferta entre la que se encuentra Caravaca Ciudad Santa,
siendo una de las cinco ciudades del mundo que cuenta con el privilegio de poder celebrar el
“Jubileo Perpetuo”. Hay que añadir como muy significativo los “Caballos del Vino” de Caravaca,
declarado este festejo de “Interés turístico internacional” (Figura 3).
____
Los turismo más significativos en la D.O. son los denominados religioso, e interior (naturaleza
118 y activo), y enológico o enoturismo (Figura 4). El turismo de interior sólo representa el 2% del
____
PIB de la Región. Para el año 2017 el religioso supondrá un importante volumen de turistas que
afluirán a la región en concreto a Caravaca de la Cruz por la celebración del año Jubilar.
La superficie dedicada al cultivo del viñedo de uva para vino en la D.O. Bullas, muestra una
tendencia en el decenio 2005-2015 a la baja en todos los municipios de la D.O., trasladándose
esta circunstancia al conjunto de la D.O. Esta tendencia de descenso significativo, también se da
el conjunto de la Región (Tabla 7).
20
40
60
80
100
Fuente: Elaboración propia a partir de Centro Regional de Estadística de Murcia (2016).
Fuente: Elaboración propia a partir de Centro Regional de Estadística de Murcia (2016).
Los tres municipios
Los tres municipios que mayorque mayor porcentaje
porcentaje de tierra cultivada
de tierra cultivada dedican aldedican
viñedo alson
viñedo
Bullas,
son Bullas, Cehegín y Ricote
Cehegín y Ricote (Tabla 8). (Tabla 8).
Mula 1,9
Cieza 1,0
M.A. Sánchez-Sánchez - F. Belmonte-Serrato
DISCUSIÓN
____ La estructura poblacional de los municipios de la D.O. se sitúa entre la propia del medio rural
120 y urbano, aunque con tendencia de proximidad hacia la del medio rural. Quizás esto deba ser
____
puesto en relación con la tendencia generalizada en el España y Murcia al cambio demográfico,
consecuencia de la baja natalidad y mayor longevidad. Sus estructuras poco han variado entre
los años 2006 y 2015. Ricote muestra la tendencia más evidente hacia lo rural. Según las franjas
de edad consideradas el orden, en cuanto a una mayor o menor ruralidad varía, podría decirse
que el más urbano es Bullas y el más rural Ricote, en función de su estructura poblacional (Tabla
1 y 2).
Los municipios que pueden considerarse como rurales, en función del total de habitantes
(≤ 5000 habitantes), son Ricote y Pliego (Tabla 3). Sin embargo al considerar la densidad de
población (rurales ≤ 100 habitantes/km2) los no rurales serían Bullas, Pliego y Totana. Se observa
que Pliego dejaría de ser rural con este nuevo criterio. Por lo que en función del criterio utilizado
se puede ser más rural o menos.
A la hora de analizar la desagrarización se tiene en cuenta el peso de las diferentes actividades
económicas por grupos, ante la dificulta de localizar dichos datos se toma como referencia el
número de contratos establecidos por sectores. Esto permite conocer, aunque de un modo
simple, la mayor o menor desagrarización de los municipios estudiados. Ricote es el más agrario
de todos seguido de Caravaca, Cehegín y Bullas. Este último es el más industrial de todos. Tanto
en Cehegín como en Bullas el sector servicios supera el 50% de los contratos (Tabla 4).
Para la valorar la actividad turística se analizan diversos aspectos, la evolución de las
plazas hoteleras ofertadas es uno de ellos. La oferta de plazas en hotel se incrementado en
Caravaca y Bullas, descendiendo en Cehegín y quedando igual en Ricote (cero oferta); desde los
apartamentos se incrementa en Caravaca y Bullas, de modo considerable en el primero, Cehegín
y Ricote quedan igual (este último con cero). En cuanto a casas rurales todos los municipios
incrementan su oferta, llegando casi a duplicarse en Caravaca y Bullas (Tabla 5).
Casi todos disponen de recursos básicos asociados al turismo (oficinas de turismo, web,
etc.) siendo Pliego y Ricote los que cuentan con menos recursos, quizás esto obedezca a su
pequeño tamaño poblacional y por tanto menor disponibilidad presupuestaria. En la década
de los 90 empieza a desarrollarse un turismo rural, natural, de aventura, de interior, etc., en la
zona de estudio, constituyendo las primeras experiencias en la Región. Ya Espejo (1997, p, 1)
menciona el desarrollo en la comarca del Noroeste de experiencias de promoción turística con
carácter rural. Hay dos tipos de turismo que en los últimos tiempos están desarrollándose con
mayor fuerza en el área de estudio el enoturismo, asociado al de naturaleza, etc. y el religioso. El
primero más continuado en el tiempo y entorno a los vinos de la D.O. y el segundo (Caravaca
Jubilar, 2017) más espaciado en el tiempo, pero con un fuerte impacto por el gran volumen de
turistas y la marcada proyección internacional.
Mediante estos dos tipos de turismo, enológico y religioso, se realzan las identidades
asociadas al territorio, creando una marca (Caravaca Jubilar; Bullas Bodega Natural) una
imagen territorial personalizada que permite identificar los atractivos y productos del territorio
permitiendo un visión externa, que da lugar al reconocimiento supraregional o internacional de
lo que lo hace particular y diferente a los demás (Cotorruelo, 2001). Se trata de una síntesis del
pasado, presente y futuro del territorio desde el nace estos dos tipos de turismo (Moraga, 2009). ____
Los productos turísticos derivados de Caravaca Jubilar y Bullas Bodega Natural, dan lugar a una
121
identidad que supone un reconocimiento y apropiación de la memoria histórica, del pasado ____
(Molano L, 2007, p, 87).
Por último cabe considerar que frente al considerable descenso de la superficie dedicada al
viñedo, el vino D.O. ha tomado un importante protagonismo dentro y fuera de la misma (Tabla
7 y Figura 5). Los municipios que ocupan mayor superficie cultivada de viñedo respecto al total
municipal son Bullas, Cehegín y Ricote (Tabla 8).
CONCLUSIONES
No parece existir una desruralización de los territorios de la D.O. de vinos de Bullas, ya que las
estructuras poblacionales han variado escasamente. Además existe un ligera tendencia hacia
una ruralización en función de la estructura. Esto debe ser puesto en relación con el cambio
demográfico (baja natalidad y mayor longevidad) en que está inmersa la sociedad española y la
murciana.
Los municipios situados en la comarca del Noroeste muestran cierta desagrarización, siendo
el menos agrario el que da nombre a la D.O., Bullas. Por otro lado Ricote es tremendamente
agrario.
La oferta de plazas hoteleras (hoteles, apartamentos y casas rurales), se ha incrementado,
de modo generalizado, en todos los municipios. Casi todos ofertan servicios básicos asociados
al turismo (oficinas de turismo, web, etc.). Desde los años 90 en la comarca del Noroeste se
empieza a desarrolla el turismo de interior, etc.
En los últimos años se ha reafirmado y definido una marca que se proyecta internacionalmente
hacia el exterior (Caballos del Vino y Vinos D.O. Bullas), asociada al territorio, lo que supone
un refuerzo de la identidad territorial. No se puede afirmar con certeza que el turismo pueda
haber influido en una desruralización y desgrarización de la D.O. ya que una de sus identidades,
los vinos, enoturismo turismo de naturaleza, etc., están íntimamente asociadas a lo rural y lo
agrario.
Sería conveniente la realización en el futuro de un trabajo más profundo sobre estas
cuestiones. Donde se considerarán las sinergias turísticas que podrían crearse entre los vinos de
la D.O. de Bullas y los de los Caballos del Vino que los portaron.
BIBLIOGRAFÍA
Baigorri, A. (1995): De lo rural a lo urbano. Hipótesis sobre las dificultades de mantener la
separación epistomológica entre Sociología Rural y Sociología Urbana en el marco del
actual proceso de urbanización global. En V Congreso Español de Sociologia. Grupo 5.
Sociología Rural. Sesión 1ª. La sociología Rural en un contexto de incertidumbre. Granada
Boletín Oficial del Estado (2007): Ley 45/2007, de 13 de diciembre, para el desarrollo sostenible
del medio rural. BOE, núm. 299.
Espejo Marín, C. (1997): La oferta de turismo rural en el Noroeste de la Región de Murcia.
____ Geographicalia, 35, 87-97.
122 Moraga López, G. (2009): Geografía cultural e identidad territorial: caso de la comunidad de
____ Cabuya, distrito de Cóbano, Puntarenas. Proyecto de Tesis de Licenciatura. Universidad
Nacional “Campus Omar Dengo” Facultad de ciencias de la Tierra y el Mar. Escuela de
ciencias geográficas. Costa Rica.
Molano L., O.L. (2007): Identidad cultural un concepto que evoluciona. Revista Opea 7:69-84
2007
Ranaboldo, C. (2006). Identidad cultural y desarrollo territorial rural. Semimario Internacional
“Estado, Desarrollo Rural y Culturas”. Panel 2. Enfoques del desarrollo rural en América
Latina. Territorios con identidad cultural. Sucre, Bolivia.
Romero Cevallos, R.R. (2005). ¿Cultura y Desarrollo? ¿Desarrollo y Cultura?. Propuesta para
un debate abierto. Cuadernos PNUD. Serie Desarrollo Humano, nº 9. Lima, Perú. PNUD.
Vaquero Piñeiro, M. (2015). El turismo enológico en España e Italia: nacimiento y desarrollo
entre los siglos XXI. En Folguera, P. et al. (Ed.). Pensar con la historia del siglo XXI. Actas
del XII Congreso de la Asociación de Historia Contemporánea. Madrid: UAM Ediciones,
383-401.
Vargas Sánchez, A., Porras Bueno, N., Plaza Mejía, Mª. A., Riquel Ligero, F. (2008): Turismo
enológico: comportamiento del turista y percepción de la población residente. Papers 43-
44 (6):97-111
____
123
São Roque, cidade localizada 60 km de São Paulo, desde sua fundação conta com um histórico ____
da atividade vitivinícola, contou com período áureo entre as décadas de 1940 e 1970 e declínio
por diversos fatores que quase extinguiram essa atividade – ineficiente gestão empresarial,
falta de sucessão familiar, mudança climática, encarecimento da mão de obra para manejo dos
vinhedos, especulação imobiliária, dentre outros, somente ressurge com modelos profissionais
de gestão, enoturismo e turismo gastronômico como fator de desenvolvimento à partir da
décadas de 1990. Por meio de levantamento bibliográfico, história da cidade e da atividade
vitivinícola nesse período áureo e entrevistas realizadas por meio de Relatos de Memórias, onde
os atores protagonistas da vitivinicultura e as atuais mulheres empreendedoras, relataram os
períodos áureos, declínio e ressurgimento com o turismo enogastronômico, onde as mulheres
para complementar a renda, no período de crise, se tornar empreendedoras de sucesso. Como
resultado percebeu-se que as mulheres somente desempenharam atividades secundárias até a
década de 1990, as que se destacaram, foram por motivos de falecimento do proprietário ou
ser a única na sucessão familiar. O protagonismo da mulher somente surge no período de crise
que tomou a região nas décadas de 1980 e início de 2000, onde grande parte das mais de 150
vinícolas encerraram as atividades. Utilizando-se de suas habilidades e saber-fazer, iniciariam
a complementar a renda com comercialização de produtos que aprenderam de seus familiares
e realizavam anteriormente para sua cotidiano – massas, licores, conservas, doces caseiros,
artesanato. Num primeiro momento vendendo de porta a porta na cidade e no varejo das
vinícolas que restaram, atualmente 15, até iniciaram em 1999 a abertura de cantinas, restaurantes
e lojas de produtos tradicionais; e o turismo como importante fator de desenvolvimento,
geração de renda, autoestima. Um novo fator de desenvolvimento foi a criação em 2006 do
Roteiro do Vinho, Gastronomia & Lazer que de forma conjunta possibilitou a divulgação de
forma institucional dos empreendimentos, como a possibilidade de diminuição de custos na
divulgação, com criação de site, folders e geração de mídia espontânea. As empreendedoras
se destacaram com a produção de produtos tradicionais da cidade – conservas de alcachofra,
culinária Italiana e Portuguesa, doces e licores. Com o crescimento no fluxo de turistas, outros
membros familiares verificando a potencialidade, atualmente auxiliam de forma efetiva ou nos
fins de semana nos empreendimentos. Atualmente são mais de 15 empreendimentos, onde a
Mulher é responsável pela gestão.
Palavras-chave – Enogastronomia. Mulheres empreendedoras. Roteiro do Vinho. São Roque-
SP. Turismo.
ABSTRACT
The woman’s secondary role in the wine industry and the role in the current Enogastronomic
Tourism. Case: Women entrepreneurial of the Wine Rote in São Roque - SP - Brazil.
São Roque, a city located 60 km from São Paulo since its foundation has a wine industry
history, its golden ages where between the 1940s and 1970, declined for several factors that
almost died out this activity such as inefficient business management, lack of family succession,
____ climate change, professional hand work for vineyards management, land speculation, among
others. The activity only resurrected with professional management models, wine tourism and
124
____ gastronomic tourism from 1990. Research for literature review, history of the city, wine business
data from golden period and interviews with key actors of the wine industry and current female
entrepreneurs, through Memoirs Reports method, it was possible to redeem information of
their golden period, decline and resurgence of local enogastronomic tourism, where women
where main supply of income in the period of crisis, become of their successful entrepreneurs.
As a result, it was observed that women played only secondary activities position until the 1990s,
some didn´t because of the owner death or she was the only in family succession. Women´s role
changed only in the period of economical crisis that took place in the 1980s and early 2000s,
where most of 150 wineries closed activities. Using women’s skills and know-how, they would
begin to supply for income through commercialize products they learned from their family and
previously held from everyday, such as pasta, liqueurs and crafts. At first they would sell door to
door in the city and wine retail, with the remaining 15 wineries, up until 1999 that restaurants
and traditional food stores started opening, tourism developed as an important factor of
development, that income generation started contribute to self-esteem. A new development
factor was the creation in 2006 of the Wine Rote that jointly made possible the dissemination
of institutional form of projects, costs reduction in the disclosure with website and creation
of folders and spontaneous media. Women entrepreneurial stood out with the production of
traditional products such as artichoke, Italian and Portuguese cuisine, sweets and liqueurs.
With the growth in the flow of tourists, other family members currently play effective activities
during the. Currently there are over 15 enterprises, those which are woman and responsible for
managing.
Key-word – Enogastronomic. São Roque-SP. Tourism. Wine Route. Women Entrepreneurial.
ocorreu como processo linear e sem dificuldades. Pelo contrário, foram muitas as contradições
vividas pelas mulheres entrevistadas, foram muitas as ocasiões de questionamento sobre a
adequação das opções feitas, assim como eventuais dilemas sobre a sua própria feminilidade, ou
seja, sobre a própria identidade feminina.
É fato que as dificuldades vividas pelas participantes ainda são muitas e que seus projetos
apresentam-se bastante limitados, mas a oportunidade de conhecer um pouco do que ocorreu
com as mulheres da região de São Roque (SP - Brasil) que colaboraram com o presente estudo
permitiu identificar diversos aspectos em que suas vidas se aprimoraram, o que é vivido por
elas com o orgulho possível e com os conflitos ainda hoje inevitáveis, e permitiu formar uma
convicção de que há muitos outros aspectos no universo dessa mulheres que valeria a pena
investigar de imediato, enquanto eles estão acontecendo, se formando, se multiplicando.
Tavares e Rodovia Quintino de Lima, que concentram mais de 90% das vinícolas existentes,
atualmente a cidade conta com 15 vinícolas.
A sinergia de políticas públicas e ações da iniciativa privada para o desenvolvimento do
turismo em uma região turística é um dos fatores para o sucesso de um destino turístico, na
área pública como relata (TONINI 2008) o poder público possui uma estrutura ainda que
teórica, capaz de abarcar as diversas situações desencadeadas pelo turismo e na área privada
(ANTUNES e AT ALL 2005), destaca que toda organização, comercialização e implantação de
roteiros turísticos é de competência das agências de viagem e turismo. O poder público no final
da década de 1990 tomou iniciativas de fomento ao turismo através da pavimentação asfáltica
da região que hoje intitula-se Roteiro do Vinho, Gastronomia & Lazer, e iniciou os primeiros
sinais de que a região teria o enoturismo e o turismo no espaço rural como seu principal fator
de desenvolvimento, região essa antes tomada pelos vinhedos e produção vinícola durante as
décadas de 1920 até 1970, além de ter sofrido nas décadas de 1970 até 1990 um grande revés
com o substituição do vinhedos por empreendimentos imobiliários, através de condomínios,
sítios e chácaras e fez com que passasse a outro momento de ressignificação através da atividade
turística. Esse processo é citado por (TULIK 1996), no qual recomenda como permissíveis,
sobre controle, a atividade turística. Também mencionado por (DA CRUZ 2001), o turismo,
ao apropriar-se de espaços rurais, impõe sua lógica e promove em geral a reorganização dos
mesmos para que ele possa acontecer. ____
129
A CRIAÇÃO DO ROTEIRO DO VINHO, GASTRONOMIA E LAZER ____
Mesmo como toda tradição do vinho, vinícolas quase centenárias e a cidade ter recebido na
década de 60 denominação de “Terra do Vinho Paulista”, não havia uma estratégia de divulgação
do potencial turístico da Estrada do Vinho de forma conjunta. Conforme relata (COBELLO
2007), somente em 2006 um grupo de empreendedores da região, com apoio da Divisão de
Turismo, lançaram material promocional denominado “Roteiro do Vinho, Gastronomia &
Lazer”; para divulgação do destino São Roque em feiras e eventos de turismo. O material era
composto de site na internet (www.roteirodovinho.com.br), folheto turístico e mapa ilustrativo
de empreendimentos. Segundo (HENCHE 2007), as estratégias de promoção ocorrem por meio
do conhecimento do produto como – publicidade, publicações de guias, folhetos, internet,
mapas, planos e rotas bem como assessoria de imprensa e feiras turísticas. O Ministério do
Turismo (2010), em sua cartilha de Marketing de Destinos Turísticos, também menciona as
ações realizadas pelo roteiro como ferramentas para sucesso na sua promoção.
Existe uma grande oferta de turismo no espaço rural em São Roque como a visitação as
plantações de alcachofra, vinhedos e granjas e difere da definição de agroturismo, destacada por
(PARRA, ET.ALL 2007), onde o turismo é praticado no meio rural, por agricultores familiares
dispostos a compartilhar seu modo de vida. O enoturismo no Roteiro do Vinho é muito procurado
pelos excursionistas e turistas, em parte a melhoria da infraestrutura dos empreendimentos, as
vinícolas e empreendimentos complementares como restaurantes, pousadas, lojas de produtos
típicos, pesqueiros, etc.; seguem tendências do turismo do vinho ou enoturismo de outros
países como citado por (SIMÕES 2008), em Portugal, onde a participação da vitivinicultura
VINÍCOLAS 12
RESTAURANTES 12
HOSPEDAGEM - POUSADAS 2
CANIL 1
GRANJA DE COELHOS 1
Fonte - Elaborada pelos autores.
A especificidade das produções locais justifica, por sua vez, alguns fluxos mediante rotas temáticas
(vinhos), da gastronomia, etc. (CAVACO 2000). Diversos autores abordam a importância do
enoturismo, (SILVA 2016) (SOARES 2016) turismo rural (BOVO 2005) (ELESBÃO 2005) e
turismo gastronômico (AZAMBUJA 2001) (SCHLUTER 2006) para o desenvolvimento de uma
região ou localidade.
Após a criação do Roteiro do Vinho, ocorreu um processo acelerado de abertura de novos
empreendimentos nas estradas do eixo turístico. Nessa mesma região concentram-se grande
número de sítios e chácaras de residência secundária e como relata (ASSIS 2003), alguns fatores
influenciam o ciclo de vida de uma residência secundária como a passagem da propriedade de
uma geração para outra e o fator de sua transformação em modalidade de agroturismo.
Entre as ações para o fortalecimento do Roteiro do Vinho para os próximos anos, o poder
público, com apoio da iniciativa privada, estão definindo estratégias para o fortalecimento
do turismo, dentre as ações está o trabalho realizado pelo Sindicato da Indústria do Vinho,
Secretaria Estadual de Agricultura e Fapesp, que realizam estudos para a revitalização da cadeia
produtiva vitivinícola paulista onde São Roque está inserido e, como destaca (VERDI 2007), a
METODOLOGIA
O presente artigo utilizou uma metodologia com abordagem qualitativa, que busca a coleta de ____
dados em relatos de memórias, que teve como base o trabalho desenvolvido pela autora Ecléa 131
____
Bosi (1994;2003), professora emérita de Psicologia Social da Universidade de São Paulo (USP).
Esta metodologia possibilitou a interpretação de informações sob o olhar de quem vivenciou
o cotidiano e entende a realidade sob o ponto de vista dos acontecimentos ao longo da vida
(BURKE, 1992). Esta abordagem qualitativa valoriza seus valores, crenças, ideias e sentimento e
reconhece informações contidas em saberes populares de seus participantes (FERREIRA 1998),
busca em suas memórias o passado que foi representativo na construção da realidade social
e econômico do vinho na região. Assim os relatos apresentados providenciam explicações,
esclarecimentos, e indagações a respeito de suas vidas e da região, com conteúdo de ordem
social e econômica.
Foram entrevistadas 13 mulheres e não foi estabelecido critérios rígidos para a escolha
das participantes. O que foi observado foi a sua relação foi o seu envolvimento com a região
e sua relação com a história da viticultura local. Todas as entrevistadas assinaram termo de
participação, afirmando sua concordância em ser entrevistada e dando ciência de estarem
informadas de que sua participação poderia ser interrompida a qualquer momento se assim
desejassem. Garantiu-se o sigilo das respostas oferecidas, pois a investigação circunscreveu-
se a um ambiente no qual todos se conheciam, o que facilita identificação a autora de alguma
fala. O pesquisador assinou termos de compromisso com o sigilo das informações, garantindo
a não divulgação das informações para os proprietário das empresas ou para outros meios que
pudessem prejudicar o relacionamento no ambiente do trabalho. Nos relatos os nomes das
entrevistadas foram substituídos por letras (A até M) para manter o anonimato em termos da
autoria das respostas. As entrevistas foram feitas no próprio local de trabalho.
A coleta das informações, por meio dos relatos, obedeceu uma rotina que acompanhou
um questionário padrão com perguntas que proporcionavam um diálogo aberto sem limite de
tempo (ANEXO 1), as entrevistas foram gravadas e seu conteúdo transcrito. Após a transcrição,
(ANEXO 2), as informações foram reunidas em blocos com as principais ideias centrais que
representaram significado e resposta à pergunta apresentada.
Para demonstrar o contexto do artigo, foram selecionadas alguns relatos que pudessem
demonstrar a relação entre os questionamentos apresentados e o tema central do artigo.
‘Meu sucesso atribuo em ser a pioneira em toda a Estrada do Vinho com abertura em 1999 de Cantina
para quarenta lugares e hoje conto com mais de trezentos lugares e saber que outros 15 restaurantes se
abriram e com fluxo de visitantes só aumentando’
Outra fase já com a consolidação e maior fluxo de visitantes focaram em empreender naquela
região, pois verificavam o potencial de sucesso, como o caso da Empreendedora D de uma Vinícola-
Restaurante com forte influência portuguesa da sua família, relatando assim seu grande desafio –
‘Meu passado profissional na área de vendas de produtos tradicionais da cidade, força de vontade minha ____
e de meu marido, mesmo em momento que arriscamos em trocar uma casa própria no centro da cidade 133
para adquirir um sítio na Estrada do Vinho, que até aquele momento era um sonho, atualmente superou
____
tudo o que sonhamos;’
‘No período que trabalhava em São Paulo já fazia muito sucesso a venda dos meus pães artesanais
integrais, ao aposentar vi que o Roteiro do Vinho estava consolidado e adquiri junto com meu ex-marido
uma área e resolvi empreender e atualmente vejo que fiz o certo;’
Na maioria das entrevistas com as mulheres empreendedoras, o que mais se repetiu foi a
importância do passado no sucesso do empreendimento por meio de conhecimentos apreendidos
por familiares e tradições passadas, conforme relatos –
‘Minhas atividades anteriores profissionais contribuíram, porém toda a experiência de vida apreendida
com minha mãe e minha avó paterna de origem alemã na confecção de doces e pães’
- relatos da Empreendedora M.
‘A atividade comercial anterior contribuiu, porém meu aprendizado familiar na elaboração de pratos
contribuiu de forma mais intensa’
- relatos da Empreendedora C.
Outro ponto em que a maioria das entrevistas coincidiriam foi a importância do turismo no
sucesso de seus empreendimentos, conforme descrito –
‘A crescente do turismo aqui no empreendimento é visível, pois antes iniciamos atividades com uma
fábrica artesanal de doces caseiros e abrimos uma loja, venda de pasteis, e agora o maior desafio o
restaurante. Sem o turismo isso não aconteceria, porém nosso empreendimento recebe considerável
número de munícipes.’
- relato Empreendedora I.
‘Em fala do marido o turismo por meio da abertura do Museu do Vinho auxiliou no maior fluxo de
visitantes e venda dos licores que antes se realiza de forma local e para amigos e parentes;’
____
134
____ – relatos Empreendedor L sobre o trabalho de sua esposa falecida.
Sobre o sucesso em seus empreendimentos, todas elencam vários fatores. Sobre insucesso
poucas quiseram relatar alguma passagem sobre o assunto, a proprietária da Loja de Queijos e
Embutidos, Empreendedora H, descreve seu momento de insucesso –
‘Seria a perda do meu marido em acidente automobilístico em momento que ia adquirir novos produtos
para venda no empreendimento, fora isso somente momentos de forte trabalho, mas sucesso.’
Outro ponto do questionário observado, verificou que as mulheres empreendedoras que contam
com filhos e outros familiares e já exercem atividades no empreendimento tem uma expectativa
maior para a sucessão; as que não contam com filhos ou herdeiros, conforme descreve,
Empreendedora B, tem esperança disso –
‘Atualmente uma enteada nos auxiliam, porém, tenho expectativas que também um sobrinho que reside
com minha mãe também em um momento nos auxilie e que ambos possam nos suceder.’
CONSIDERAÇÕES FINAIS
O referido estudo e suas observações sobre o papel protagonista da mulher empreendedora no
Roteiro do Vinho, Gastronomia e Lazer poderá contribuir para novos objetos de pesquisa em
outras regiões onde o turismo já está consolidado, porém servir de alento a outras regiões que
iniciam essa atividade e que a mulher sim pode exercer seu protagonismo. Infelizmente mesmo
com os avanços tecnológicos, econômicos, sociais ainda vemos em diversas partes do mundo
a segregação da mulher, falta de estimulo e a necessidade emergencial da igualdade de gênero,
contribuindo para um bem estar mundial e possibilidades de geração de renda e elevar a mulher
a papel de destaque e igualitário ao do homem.
REFERENCIAL BIBLIOGRÁFICO
Alesp – Assembleia Legislativa do Estado de São Paulo. 2015. Lei complementar nro. 1261-
2015 – Estabelece condições e requisitos para classificação de Estancias e Municípios de
Interesse Turístico e dá providencias correlatas. São Paulo. DOESP.
Alesp - Assembleia Legislativa de São Paulo. 1990. Projeto de Lei 564/87 e Lei 6899/90 –
Transforma em Estância Turística o Município de São Roque. São Paulo: DOESP.
Antunes. J.R., et.all. 2005. A Pedra Basalto como Atrativo Turístico em Roteiros Temáticos para
a Região da Uva e Vinho. Turismo em Análise. v. 16, n. 2, novembro de 2005. São Paulo:
Aleph.
Araújo, C.; et.all. (Orgs.). 2005. Gênero, família e trabalho no Brasil. Rio de Janeiro: Editora
FGV.
Assis. L.F.. 2003. Turismo de segunda residência: expressão espacial do fenômeno e as
possibilidades de análise geográfica. Revista Território - Rio de Janeiro, Ano - VII, n. 11, ____
12 3 13 - set/out, 2003, São Paulo. 135
Aulicino.M.P. 2001. Turismo e Estâncias - Impactos e benefícios para os municípios. São Paulo: ____
Ed. Futura.
Azambuja, M. 2001. A gastronomia como produto turístico. São Paulo-SP. In- Castrogiovanni,
A.C. Org. Turismo Urbano. Editora Contexto.
Brunori, G, et all. 2009 Le strade del vino nel Friuli-Venezia Giulia. Acessado em 15 mar 2009.
http://www.mtvfriulivg.it/
Borruso, G, et.all. 2009. Il vino come risorsa nello sviluppo turistico in Friuli Venezia Giulia.
Acessado em 15 mar 2009. http://www.mtvfriulivg.it/
Bosi, E. 1994. Memória e sociedade: lembranças de velhos. São Paulo: Companhia das Letras.
Bosi, E. 2003. Velhos Amigos. São Paulo: Companhia das Letras.
Bovo, C.E.O. 2005. Turismo rural no estado de São Paulo – uma semente que nasce. Santa
Maria-RS. FACOS UFSM.
Burke, P. (Org.). 1992. A escrita da história: novas perspectivas. São Paulo: Editora da Unesp.
Castells, M. 1999. A Era da Informação: Economia, Sociedade e Cultura. O Poder da Identidade.
vol. 1.São Paulo: Paz e Terra.
Cavaco, C..2000. Turismo, comércio e desenvolvimento rural. In: ALMEIDA, Joaquim A.,
RIEDL, Mário (Orgs.). Turismo Rural - Ecologia, Lazer e Desenvolvimento. Bauru:
EDUSC.
Cobello, S.M. 2007. Resgate da Identidade Cultural da Estância Turística de São Roque através
do Roteiro do Vinho, Gastronomia & Lazer- um Estudo Preliminar. In: XI ENTBL -
Encontro Nacional de Turismo com Base Local, 2007, João Pessoa-PB. Turismo de Base
Local - Identidade Cultural e Desenvolvimento Regional, CD-ROM.
Cobello, S.M., et all. 2011. Construção do enoturismo em São Roque (Brasil): uma conspiração
voltada ao desenvolvimento. Anais do XXXIV Congresso da OIV – Organização
Internacional do Vinho. Porto - Portugal, CD-ROM.
Cobello, S.M., et.all.a. 2015. A construção da economia do vinho em São Roque por meio
de relatos de memória – estudo preliminar. Anais do CIPATEC – Jornada de Iniciação
Científica e Tecnológica – Instituto Federal Campus São Roque-SP.
Cobello, S.M., et.all. 2015. O resgate das tradições enogastronômicas do Roteiro do Vinho,
Gastronomia e Lazer como estratégia de mercado e desenvolvimento local. Bento
Gonçalves-RS. Anais XV Congresso Latino Americano de Viticultura e Enologia.
Da Cruz, R.C.A. 2001. Introdução à Geografia do Turismo. São Paulo: Roca.
Elesbão, I. 2005. Turismo Rural em São Martinho-SC – um abordagem do desenvolvimento em
nível municipal. Santa Maria-RS. FACOS-UFSM.
EliaS, L.V. 2009. Paisaje del viñedo: patrimonio y recurso. Pasos - Revista de Turismo y
Patrimonio Cultural. Vol. 6, n. 2, Número Especial. 2008. Acessado em 15 mar 2009.
http://www.pasoonline.org.
Damiani, A. 2008. População e geografia. São Paulo: Contexto.
Facalde, I. 2004. Paisagens vitícolas brasileiras. Anais do X Congresso Brasileiro de Viticultura
e Enologia. CD ROM.
____ Ferreira, M. 1998. Usos e abusos da história oral. Rio de Janeiro: Fundação Getúlio Vargas.
Ferri, C.P., et.all. 2009. Quarenta e oito anos de melhoramento da videira em São Paulo, Brasil.
136
____ Acessado em 15 mar 2009. http://scielo.br.
Henche, B.G. 2007. Marketing del turismo rural. Madrid: Pirámide, 2ª Edición.
Hernandes. J.L., et.all. 2010. Variedades de uvas para vinhos e suco. In: Bueno, S.C.S. (Org.)
Vinhedo Paulista. Coordenadoria de Assistência Técnica Integral - CATI. Impresso
Especial. Campinas.
Lima, V., et.all. 1957. (Orgs.). 3º Centenário de São Roque - Documentário Ilustrado. São Paulo:
Atlas dos Municípios.
Ministério do Turismo. 2010. Marketing de destinos turísticos. Editora Letras Brasileiras.
Parra, C.S., et.all. 2007. Agroturismo como conte de renda para pequenos agricultores. Revista
Científica Eletrônica de Turismo. Ano IV, N. 7, Janeiro de 2007. Garça.SP.
Maruani, M., et.all. (Orgs.). 2009. As Novas fronteiras da desigualdade: homens e mulheres no
mercado de trabalho. São Paulo: Senac, p. 323-356.
Ministério do Turismo – Brasil. 2003. Plano Nacional de Turismo 2003-2007. Brasília-DF.
Ministério do Turismo – Brasil. 2004. Diretrizes Políticas – Roteiros do Brasil – Programa de
Regionalização do Turismo. Brasília-DF.
Ministério do Turismo – Brasil. 2013. Programa Nacional de Regionalização do Turismo –
Diretrizes. Brasília-DF.
Onu Mulher. 2016. Princípios de Empoderamento das Mulheres. Disponível em:< http://
www.onumulheres.org.br/referencias/principios-de-empoderamento-das-mulheres/>.
Acessado em 20 de maio de 2016.
Quintas, F. 2005. A mulher e a família no final do século XX. Recife: Fundaj, 2005.
Santos, J.S. 2010. São Roque de outrora. São Roque. 1ª Edição. Merlot Comunicação.
RESUMEN
El neoliberalismo como modelo hegemónico a nivel mundial está generando una serie de efectos
____
adversos en las esferas socio ambientales. El turismo como parte estos procesos capitalistas no
141
queda exento de crear desequilibrios, que si bien en el caso de México ha incentivado el aumento ____
en la entrada de divisas, también ha afectado seriamente a poblaciones locales y los recursos
naturales con los que se cuenta. Un efecto relacionado con la actividad turística en la Riviera
Maya es la migración del campo a la ciudad para emplearse como trabajadores principalmente
en los complejos hoteleros en búsqueda de mayores ingresos. De esta menara se conforman los
pueblos de apoyo que son territorios que dotan a la región de fuerza de trabajo, provocando una
situación de vulnerabilidad dada su situación de migrantes, en este sentido el trabajo turístico se
ve precarizado, lo que afecta a la calidad de vida de la población.
Palabras Clave: Turismo, trabajo turístico, migración, pueblos de apoyo, calidad de vida.
INTRODUCCIÓN
La creciente problemática ambiental ha llevado a diversas disciplinas científicas a estudiar
el ambiente desde múltiples enfoques, sobre todo por la relación que existe entre el hombre
y la naturaleza. Derivado de lo anterior, tomando como referencia la consolidación del
neoliberalismo como modelo hegemónico a nivel mundial, en su lógica de acumulación de
capital, ha traído consigo diversos cambios en las formas de vida de la población, sobre todo
en los países subdesarrollados. En este sentido la modificación en los procesos de producción,
con el ingreso de nuevas tecnologías y la utilización de recursos naturales como materia prima,
ha logrado un desequilibrio en los recursos naturales, en las formas de trabajo y por ende en la
calidad de vida de la población.
Quintana Roo es un estado que en los últimos años ha ido creciendo aceleradamente
gracias a la actividad turística, sobre todo después de la consolidación de Cancún como destino
turístico, acompañado de los actuales discursos de sustentabilidad, lo que ha generado un fuerte
movimiento poblacional sobre todo en búsqueda de empleo y una mejor calidad de vida, por lo
tanto la mayoría de la población de esta región está conformada por migrantes principalmente
del campo. Lo que ha dado origen a la conformación de pueblos de apoyo, siendo estos los que
albergan la fuerza de trabajo del sector turístico.
La presente investigación es de corte crítico y busca analizar el trabajo turístico y su incidencia
en la calidad de vida de la población en la Riviera Maya, tomando como referente empírico
los pueblos de apoyo. Intenta demostrar que existe una precarización laboral con respecto al
trabajo turístico, provocando serias afectaciones en las condiciones de vida de la población y
por ende en el entorno natural. De esta manera se podrá caracterizar la situación del trabajo en
la industria turística, ya que es un tema poco estudiado y mucho tiene que ver con el hecho del
discurso de los gobiernos donde se argumenta que el crecimiento turístico es benéfico para la
economía del país ya que genera una gran cantidad de empleos, sin embargo la contra cara de
este escenario es muy distinta.
El abordaje teórico metodológico se sustenta en Cordero (2006), De la Garza (2000) y
Guevara (2005) para explicar la relación fuerza de trabajo-capital en el contexto turístico a
____ partir de la flexibilidad laboral, que incluye el tiempo como factor clave. Por otro lado se tomará
la propuesta de Max-Neef sobre desarrollo a escala humana a partir de la “satisfacción de las
142
____ necesidades humanas” desde una conexión entre lo social y lo ecológico, dentro de un enfoque
transdisciplinario para unificar y analizar el trabajo turístico y su incidencia en la calidad de vida
de los pobladores de la Riviera Maya.
cual afecta seriamente a las comunidades donde se sitúan estas dinámicas ya que una de las
principales estrategias para obtener los recursos es mediante el despojo de los mismo.
La utilización de los recursos naturales por parte del capital, va de la mano con el discurso
de desarrollo emitido por el Estado y respaldado por instituciones internacionales como la
Organización de las Naciones Unidas (ONU), reflejándose claramente una lógica de ocupación
de territorios socialmente vaciables, para satisfacer las necesidades del mercado. Con respecto
a esto se puede hablar de un modelo extractivista para el desarrollo, aplicado a toda América
Latina, donde la dinámica consiste en irrumpir en los territorios desplazando economías
regionales, acaparamiento de tierras y desplazando comunidades rurales, en otras palabras, en
la expansión de fronteras hacia territorios vírgenes o considerados improductivos, todo esto
bajo una lógica de acumulación de capital (Svampa y Viale, 2014).
Esta nueva dinámica comenzó a acrecentar las diferencias sociales y culturales en las
regiones, creando un desequilibrio en el ámbito laboral ya que se fragmentan las relaciones de
trabajo, crece el trabajo informal y como consecuencia la calidad de vida de los trabajadores se
ve afectada; y al ser América Latina una territorio de extracción de materia prima los efectos
ambientales aumentan cada vez más.
Bajo este preliminar se deben considerar a los actores involucrados en el proceso de
“desarrollo” a partir del modelo neoliberal; en primera instancia están las instituciones financieras
internacionales que incluyen al Fondo Monetario Internacional (FMI) y el Banco Mundial (BM), ____
donde su principal función es dotar a los países subdesarrollados de créditos y financiamientos
143
para la construcción de infraestructura y proyectos que respondan a los intereses del capital ____
(Petras y Veltmeyer, 2003).
Por otro lado se tiene a los principales beneficiarios de estos procesos, que son las empresas
transnacionales, las cuales buscan posicionarse en territorios donde puedan minimizar los
costos de producción y maximizar las ganancias, sin considerar los daños socioambientales que
puedan provocar. Siguiendo esta idea, para que las condiciones de inversión en los territorios se
establezcan propiamente se necesita, sin lugar a dudas de la intervención del Estado. La entrada
de la globalización, con el fin de aperturar el mercado bajo un libre flujo de comercio, con la
reducción de aranceles, privatización de recursos naturales y reformas políticas, requirió una
reconfiguración del Estado.
Esta reconfiguración supone el desvanecimiento del Estado Nación en lo referente a
la producción, intercambio y servicios, dando pauta a la iniciativa privada, para que esta se
encargue de la producción y distribución; de esta manera, las nuevas reformas del Estado se ven
reflejadas en los cambios en la administración pública y la economía, y por ende las secretarías
de estado solo cumplen funciones regulatorias (Zizumbo y Monterroso, 2003).
Por lo tanto el Estado liberal tiene como principales funciones facilitar el proceso de
acumulación a escala mundial, regular el trabajo, adoptar políticas que aseguren la estabilidad
macroeconómica, suministrar infraestructura para la realización de las actividades económicas
como el turismo y garantizar una estabilidad social, pero sobre todo legitima la violencia para la
apropiación de recursos naturales (Petras y Veltmeyer, 2003).
Entonces, la globalización se gestó como una forma de desarrollo en los países de América
latina en un proceso de internacionalización, de esta manera surgen nuevos espacios de actuación
geográficos, con la finalidad de buscar su reproducción y que no se devalúen; esta transición del
capital hacia nuevas regiones, acompañado por la fuerza de trabajo, suscita la acumulación de
capital en el nuevo espacio (Harvey, 2005). Entonces la actividad turística dentro de la dinámica
capitalista es vista como un eje de acumulación de capital, lo cual tiene que ver el control del
espacio para la expansión del capital, desarrollando diversas estrategias de apropiación que
incorporan al territorio en un circuito de valorización en el mercado en forma de mercancía lo
cual a su vez orienta procesos de despojo y disputas por el territorio.
La expansión geográfica del turismo en el caribe mexicano va acompañada de los
discursos enfocados a la conservación del ambiente, apoyados en la utilización del concepto
de sustentabilidad, sin embargo se sigue priorizado el desarrollo económico por encima de la
conservación del ambiente y la mejora de la calidad de vida de la población ocasionando un
deterioro ambiental. Por lo tanto las tierras que antes estaban dedicadas a la producción agrícola,
los espacios comunitarios y el entorno natural quedan a disposición del capital a través de una
apropiación territorial, para la implementación de proyectos turísticos sustentables (Marín,
2012).
El crecimiento del turismo hacia las poblaciones aledañas a Cancún, es notoria, ya que los
excedentes de capital y trabajo en Cancún, se compensaron con la falta de oferta en los nuevos
territorios, apoyado por políticas neoliberales, decretadas en el sexenio del presidente Miguel de
la Madrid, las cuales dieron paso a un cambio en la política turística de la región, encaminada ____
a desarrollar nuevos sitios para un turismo relacionado con la interacción y conservación de la
145
naturaleza, impulsando de esta manera el crecimiento de la denominada “Riviera Maya” situada ____
entre Cancún y Tulum, redistribuyendo así el equilibrio regional (Córdoba y García, 2003).
La Rivera Maya comenzó a tener presencia internacional a partir del año 2002, lo cual
ocasionó una fuerte corriente de migrantes hacia diversos sitios como Chemuyil, Playa del
Carmen, Puerto Morelos y Tulum incrementando de esta manera la demografía de la región
(Fraga, 2012), lo cual propicio que hubiese mano de obra barata, condición indispensable para
el desarrollo de megaproyectos.
Un ejemplo de ello es la comunidad de Akumal ubicada en el municipio de Tulum, la cual es
considerada un pueblo de apoyo al sector turístico, esto quiere decir, un asentamiento poblacional
de inmigrantes de cultura Maya, provenientes principalmente de Yucatán (Vázquez et al, 2015);
estos pueblos de apoyo dotan a la región de mano de obra para actividades relacionadas con
la prestación de servicios turísticos y la construcción fundamentalmente, sin dejar de lado la
extensa variedad de recursos naturales con los que cuentan para el aprovechamiento turístico.
Los pueblos de apoyo como Akumal, son parte del proceso de globalización, ya que los
centros turísticos se focalizan en espacios rurales y los habitantes locales son desplazados de
su territorio y pasan a ser trabajadores de los complejos turísticos (Fraga, 2012); la fuerza de
trabajo se complementa con la intensa migración que hay en la región y de esta manera se van
habitando estos pequeños poblados.
A lo largo del litoral caribeño los poblados de apoyo han desarrollado complejos urbanos
para residir, asociados a la infraestructura carretera y expansión del turismo, pero sobre todo a
la oferta de empleo; esta situación trae consigo serias problemáticas, que incluyen el deterioro
MARCO TEÓRICO
De acuerdo a lo planteado anteriormente, la comprensión de diversas conceptualizaciones y
teorías es fundamental para la construcción de la investigación, ya que dará un acercamiento
teórico a la realidad, por lo tanto es indispensable abordar diversos temas y homologarlos en el
análisis del entorno.
El proceso de migración ha estado presente desde tiempos inmemoriales y ha coadyuvado
a la construcción y reconstrucción de sociedades en distintos contextos. Los fenómenos
migratorios tienen distintas finalidades sobre enfocados a mejorar los medios de sobrevivencia,
lo cual ha llevado a que el espacio tanto social como geográfico se modifique constantemente. Al
ser la migración y el turismo fenómenos sociales estos tienden a cambiar las condiciones físicas,
económicas, políticas, sociales y culturales de las regiones donde se manifiestan, lo cual conlleva
a una modificación de estructuras sociales, creando un desequilibrio en las formas tradicionales
de vida de la población local (Monterrubio,2011).
La migración está directamente relacionada con la actividad turística ya que la principal
causa del movimiento es el empleo en búsqueda de una mejor calidad de vida. En el caso del
____ litoral mexicano la industria turística se ha concentrado en Cancún y las zonas que conforman
146 la Riviera Maya (Carte et al., 2010), siendo el contexto ideal para la migración y la conformación
____
de pueblos de apoyo.
Fraga (2012) es quien propone la denominación de pueblos de apoyo al turismo para referirse
a los asentamientos humanos de inmigrantes sobre todo de origen yucateco, los cuales surgen
alrededor de los complejos turísticos, lo cuales se caracterizan por la segregación espacial en
el caso de la Riviera maya algunos pueblos de apoyo son Puerto Aventuras, Puerto Morelos,
Chemuyil y Akumal, los cuales se localizan de la carretera federal tierra adentro, al contrario
de la zona turística la cual inicia en el litoral y termina en la carretera federal. En este sentido se
materializa la segregación tanto social como espacial.
Como ya se mencionó la expansión de la actividad turística en la Riviera Maya se da como
parte del discurso de sustentabilidad, término surge en el informe de Brundtland y se consolida
en la Cumbre de Rio de 1992, sentando las bases para un desarrollo sustentable, definido como
la satisfacción de las necesidades de la generación presente sin comprometer la capacidad de las
generaciones futuras para satisfacer sus propias necesidades (ONU, 1984).
Los actores fundamentales del desarrollo sustentable son el capital, la fuerza de trabajo y
el Estado, teniendo como eje central a la naturaleza, derivado de esto como bien lo argumenta
Guimaráes (2010: 10) “la incorporación de la naturaleza a través de las relaciones de producción
se favoreció y favoreció la consolidación de una clase trabajadora”. Estas relaciones de producción
han marcado al hombre dentro de la historia, ya que “el hombre junto con el desarrollo de su
trabajo, desarrolla para si su conciencia y ésta a su vez como algo inseparable de su acción, la
voluntad” (Monteforte y Jaccoud, 2013: 5).
CONCLUSIONES
Derivado del hecho de que esta investigación sigue en proceso, se pondrán de manifiesto las
conclusiones parciales a las que se han llegado hasta el momento. Así es posible argumentar
que existe una precarización laboral con respecto al trabajo turístico, sobre todo en los pueblos
de apoyo ubicados a lo largo de la Riviera Maya, ya que son los lugares más vulnerables para la
explotación de la fuerza de trabajo, lo cual está provocando serias afectaciones en las condiciones
de vida de la población. Estas afectaciones van desde una ruptura familiar hasta la necesidad de
emplearse en más de un trabajo para sobrevivir. Con respecto al ambiente natural, la condición
de los pueblos de apoyo hace que se extienda la generación de desechos urbanos y la creciente
destrucción natural por la ampliación del poblado.
La segregación social y espacial es inevitable en estos contextos ya que la división de los
espacios a partir de la carretera federal, donde por un lado se tiene la zona turística y por el otro
el poblado, ha generado una situación de rechazo hacia las personas que radican en los pueblos
de apoyo y sobre todo es muy clara la distinción en el paisaje urbano y natural.
Por otro lado la situación de migrantes de los trabajadores los coloca en una escenario de
vulnerabilidad e incertidumbre y dadas sus condiciones de campesinos los salarios que perciben
a pesar de que son superiores a los que llegasen a recibir en el campo, no son suficientes para
el costo alto de vida que se genera en los sitios turísticos. En este caso las empresas turísticas
____ generan diversas estrategias para mantener a los trabajadores “contentos” bajo un sistema
150 globalizado y de esta manera lograr una enajenación laboral, ya que el trabajador se encuentra
____
dominado por las empresas.
Los migrantes se emplean principalmente en la construcción y en puestos operativos dentro
de los grandes complejos hoteleros y derivado de las nuevas políticas de flexibilidad laboral, la
mayoría no cuentan con servicios de salud, los contratos son temporales, no generan antigüedad,
por lo tanto su futuro es incierto. Situación que se manifiesta por la por la pobreza, las formas
de vida insalubres, delincuencia, prostitución, incremento en el coste de vida, deficiente
infraestructura con relación a las necesidades de la población (servicios de salud, drenaje,
recolección de basura) y el desarraigo. Por lo tanto el trabajo en la actividad turística está ligado
a diversas condiciones, entre las cuales se pueden mencionar: bajos salarios, la estacionalidad,
inseguridad contractual, mano de obra ilegal, concentración del empleo local en las categorías
más bajas, subcontratos derivados de la tercerización de la empresa, discriminación por género,
entre otros, muchas de estas situaciones como consecuencia también de la desestructuración de
las relaciones laborales generadas por procesos capitalistas.
REFERENCIAS
Barattini, M. (2009). El trabajo Precario en la era de la globalización. ¿Es posible la organización?
Polis, Revista de la Universidad Bolivariana 8(24): 17-37.
Bartra, A. (2014). El hombre de hierro: limites sociales y naturales del capital en la perspectiva
de la gran crisis. México: Universidad Autónoma de la Ciudad de México, Universidad
Autónoma Metropolitana, Itakca.
Cañada, E. (2013). Turismo en Centroamérica. Un diagnóstico para el debate. Nicaragua: Enlace.
OIT (2012). Del trabajo precario al trabajo decente. Documento final del simposio de los
trabajadores sobre políticas y reglamentación para luchar contra el empleo precario. Suiza:
Organización Internacional del Trabajo.
ONU (1984). Nuestro futuro común. Informe de Brundtland. Nairobi: Organización de las
Naciones Unidad.
Palafox, A. (2011). El turismo como eje de acumulación y factor de transformación del paisaje en
Cozumel, México. Toluca: (Tesis) Universidad Autónoma del Estado de México.
Palafox, A. (2010). Treinta años de transformaciones en Cozumel: El turismo como eje de
acumulación. Revista de economía, sociedad, turismo y medio ambiente (RESTMA). (11):
105-122.
Petras, J. y Veltmeyer, H. (2003). La globalización desenmascarada. México: Porrúa.
Seoane, J. y Algranati, C. (2013). El sabor Amargo del crecimiento económico: la expansión del
modelo extractivo entre 2003 y 2008. En Seoane, J., Taddeil, E. y Algranati, C. (Coords),
Extractivismo, despojo y crisis climática. Desafíos para los movimientos sociales y los
proyectos emancipatorios de nuestra América. Argentina: El colectivo, GEAL, 61-81.
Sartre, J. (1963). Crítica de la razón dialéctica. Buenos Aires: Losada.
Svampa, M. y Viale, E. (2014). Maldesarrollo. La Argentina del extractivismo y el despojo.
Argentina: Katz Editores.
____ Vázquez, A., Frausto, O. y Fraga, J. (2015).Redes sociales en contextos turísticos costeros: pueblos
de apoyo. Teoría y Praxis.163-177.
152
____ Zizumbo, L., y Monterroso, N. (2003). Propuesta de un programa de investigación y docencia
sobre los determinantes macropolíticos del desarrollo turístico sustentable. En S. G. Nieves
(coord.), Desarrollo Turístico y Sustentabilidad. México: Universidad de Guadalajara.
RESUMO
O presente artigo tem o propósito de investigar o turismo no espaço rural no assentamento de ____
Presidente Epitácio-SP e sua importância como afirmação ou não da permanência da identidade 153
das pessoas que vivem no campo e como possibilidade de agregar valor a sua produção. Dessa ____
forma, será necessário discutir sobre o conceito de território, políticas públicas para compreender
como esses territórios estão atreladas a práticas de diferentes atividades econômicas não agrícolas,
como o turismo. No que diz respeito aos procedimentos metodológicos, serão utilizados a
pesquisa bibliográfica, para isso os autores basilares serão: Milton Santos, Raffestin, Saquet para
o conceito de território; Arendt e Moesch para retratar a política pública; Coriolano, Mendonça,
Cruz, Elesbão na tentativa de entender o turismo no espaço rural. Além disso, foi realizado
questionário, que foram direcionados aos produtores rurais dos assentamentos Porto Velho e
Lagoinha, sobretudo, nas propriedades que, vislumbraram no turismo uma alternativa para se
manterem no lote e a oportunidade de valorizar o seu modo de vida. Nesse cenário, foram
identificadas algumas territorialidades que, de certa forma estão associadas com a permanência
no espaço rural, mas que são práticas isoladas e desarticuladas politicamente.
Palavras-chave: Turismo no Espaço Rural. Assentamentos Rurais. Políticas Públicas.
INTRODUÇÃO
Este artigo é fruto de uma discussão em andamento sobre a implicação do turismo rural no
município de Presidente Epitácio, São Paulo. Sabe-se que esta atividade é complexa e envolve
uma diversidade de rede de serviços para sua concretização.
Para este estudo foram selecionados dois assentamentos rurais, a saber, Porto Velho e
Lagoinha, já que, conforme investigação posterior, apenas os dois apresentaram um liame com
o turismo local.
A busca por conhecer o turismo nesses assentamentos nos levou aos seguintes objetivos, tais
como, entender essa atividade como elemento de permanência ou não dos produtores no meio
rural e como possibilidade de agregar valor a sua produção. Mediante isso, a teoria se dará em
torno do dialogo sobre o conceito de território, territorialidade, política pública e turismo no
espaço rural.
A busca por desvelar esse universo rural e seus sujeitos nos levou a optar pelo questionário e
a entrevista. O questionário foi utilizado a principio para identificar os produtores e caracterizar
a produção de cada lote. Por sua vez, feita essa primeira etapa, buscou-se com a entrevista
informações circunstanciadas dos sujeitos, do seu modo de vida e sobre o turismo.
O subterfúgio da entrevista, malgrado ser uma metodologia recorrente aos pesquisadores,
pensa-se que o seu uso inadvertido poderá trazer prejuízos a pesquisa, afastando-se dos
resultados. Tal como aponta Thiollent (1980), para os perigos que essa técnica nos leva quando
mal empregada, principalmente quando o entrevistar se torna meramente um ato de aplicação
de “questionário-padrão”.
Colognese e Mélo (1998, p.143), ressaltam que a entrevista é um processo de comunicação
social, no qual tem o intuito de adquirir informações relevantes sobre o objeto de pesquisa.
Supõe-se com isso, que haja um diálogo entre o entrevistador e o entrevistado, sendo esse
contato mais finítimo que poderá evidenciar mais dados, que, dificilmente seriam deduzidos
____ em outra ocasião.
Sabendo da importância desse procedimento metodológico, optamos por utilizar a entrevista
154
____ semi- estruturada pensando em atribuir centralidade ao sujeito e na qualidade das informações,
além da liberdade de inserir novas questões que poderiam surgir no ato da entrevista.
Acreditamos que esse tipo de entrevista revelou-se mais oportuna para entender a conjuntura
em que os sujeitos estavam inseridos, priorizando seus pormenores, que não poderiam ser
percebidos por meio de questionário.
A pesquisa bibliográfica foi, outrossim, fundamental para o aporte teórico do tema,
especialmente sobre território, territorialidade, política pública e turismo. Fazendo leitura da
literatura pertinente.
Para entender o surgimento do turismo nesses assentamentos, mote desta pesquisa, se fez
primário retratar sobre o rural brasileiro na atual conjuntura. Nesse sentido, o rural brasileiro
passou por modificações, segundo Elesbão (2007), especialmente com os avanços tecnológicos
que favoreceu a modernização da agricultura e, por conseguinte, a expansão da migração do
campo para a cidade. Desse modo, houve uma maior ocupação das áreas urbanas e também
o surgimento e crescimento de problemas sociais. Fato que contribuiu para uma busca mais
intensa por qualidade de vida e contato com a natureza. Partindo desse pressuposto, a sociedade
vislumbrou no turismo no espaço rural a oportunidade de, ainda que temporariamente, estar
em contato com a natureza e fugir do estresse e do caos dos centros urbanos.
A realidade que assola o produtor rural familiar nos assentamentos rurais no Pontal do
Paranapanema é desoladora, porque faltam insumos, os recursos tardam e, principalmente,
dificuldade em acessar linhas de créditos, etc. Em face dessa realidade, logo, buscaram
alternativas para permanecerem em seus lotes. Assim, o turismo é incorporado a vida de alguns
produtores. Longe de se ter uma visão romântica sobre a atividade turística no meio rural, mas
esses produtores viram no turismo a oportunidade de incrementar a sua renda.
Nessa conjuntura, os assentamentos, tema desse trabalho, são territórios marcados por lutas
constantes, que não cessaram após a conquista da terra. Embora, agora, conforme mencionado,
os conflitos sejam outros.
É nesse lapso territorial e temporal que a atividade turística está inserida. Destarte,
forjada pelas necessidades dos produtores rurais em diversificarem sua produção e da procura
voluntaria dos visitantes., assim, temos o quê atualmente se chama de turismo no espaço rural
do assentamento Porto Velho e Lagoinha.
No que diz respeito ao assentamento Porto Velho, este foi criado no ano de 2001 para
assentar 85 famílias. Por sua vez, o Lagoinha é o mais antigo, confere ao ano de 1998 como a
data de sua criação, e possui 150 lotes. Cabe dizer que, a quantidade de famílias envolvidas com
o turismo são de 8, sendo 7 e 1 respectivamente.
As famílias, após a conquista do lote, ainda enfrentam dificuldades para se manterem
no campo, dado que, estão sempre buscando alternativas para permanecerem no local. Estas
criações (territorialidades) estão, direta ou indiretamente, relacionadas com o turismo de pesca
no espaço rural.
regida por relações, a territorialidade seria o “conjunto de relações que se originam num
sistema tridimensional sociedade-espaço-tempo em vias de atingir a maior autonomia possível,
compatível com os recursos do sistema”. Nesse sentido, cada território tem suas territorialidades.
Consoante a Saquet (2011), a territorialidade significa correlações de poder, política,
econômica e culturalmente; distinções, identidades e representações; apropriações, controles,
delimitações e domínios; influencias e redes; práticas espaço-temporais construídas e definidas
a partir das sociabilidades cotidianas.
Ademais, as territorialidades estão presentes na diversidade da existência humana, como por
exemplo, nas relações que são vividas, sentidas, percebidas e compreendidas, simultaneamente e
com ritmos e intensidades distintas. As territorialidades e as temporalidades são substantivadas
por conexão, processos e características comuns, em meio a heterogeneidades, superposições,
interações, conflitualidades, etc, que perfazem os elementos identitários da própria
territorialidade (Saquet, 2011).
Entendemos que as territorialidades diante do turismo transformam-se em produtos que
poderão compor a oferta turística. Sendo assim, as potencialidades turísticas identificadas
nos assentamentos Porto Velho e Lagoinha são, a produção de embutidos, doces, compotas,
artesanato, entre outras, além da oferta de prestação de serviço relacionado ao turismo de pesca,
tais como, piloteiro, aluguel de motor e barco, venda de isca, etc., que de algum modo estão
____ vinculadas ao turismo no espaço rural.
Nessa linha de raciocínio o entendimento de turismo no espaço rural se faz indispensável
156
____ para este trabalho.
componentes ou a sua dimensão socioeconômica “naturaleza compleja del turismo rural conduce
a que ensayen definiciones que intentan integrar los distintos puntos de vista (motivaciones,
carácter rural, contacto con lo autóctono…)” (p.34).
Para Santos Solla (2012), o turismo rural deve estar relacionado, não tão somente, ao
universo rural, mas também ao natural e patrimonial, sobretudo, para diferenciar os produtos
nos diferentes territórios.
Por fim, cabe ainda dizer nessa discussão que, o turismo no espaço rural, que se desenvolve
nos assentamentos, aqui citados, tem um cunho comunitário, por isso, se caracteriza como um
turismo alternativo. Para Cruz (2003, p.6), o turismo alternativo categoriza “modalidades de
turismo que, do ponto de vista de seu objeto de consumo e da sua forma de consumo do espaço,
se contrapõem ao chamado turismo de massa”.
Diante disso, segundo Coriolano (2001, p.39), o turismo está associado a noção de
desenvolvimento local, colocando, muitas vezes, como um incentivador de viablização desse
processo, já que oferece “condições para o desenvolvimento de pequenas empresas (além das
grandes), podendo beneficiar os mais pobres”.
Levando em consideração o exposto, pode-se dizer que as políticas públicas para o
desenvolvimento do turismo local são indispensáveis para o andamento responsável desta
atividade.
Cabe mencionar que, segundo Arendt (1998), a política serve para sistematizar as relações ____
de convívio entre os indivíduos, num processo de equilibrio dos elementos indispensáveis para
157
o pleno desenvolvimento englobando a articulação entre as dimensiões política, econômica, ____
social, ambiental e cultural.
Em consonância com Gastal e Moesch (2007), política pública é o conjunto de mecanismos
para controlar os bens materiais e imateriais que estejam à disposição da sociedade, levando em
consideração o bem estar dos cidadãos.
Nesse sentido, a elaboração de políticas públicas de turismo deve ter como base as premissas
acima citadas, sobretudo, o interesse pelo desenvolvimento local de forma dialógica, relacional
e engajada com outros setores. Isso a princípio não se efetiva no território rural brasileiro,
conforme foi observado em trabalho de campo, pois as políticas são descoladas da realidade,
descontínuas e vulneráveis a interrupção a cada gestão municipal e estadual, sendo este, um
dos graves problemas que prejudica o desenvolvimento do turismo no município de Presidente
Epitácio, SP.
A fim de que o desenvolvimento alcance o resultado esperado é substancial que haja a
participação ativa da população nos processos de decisão, com a intenção de atender as suas
necessidades e demandas, atuando nas dimensões sociais, econômicas, ambientais e culturais
(Magalhães, 2002; Mendonça, 2004). Dessa forma, ter-se-á um desenvolvimento responsável
que respeita a comunidade local e seus interesses.
Consideramos elementar trazer a discussão sobre território, territorialidade, turismo,
políticas públicas e desenvolvimento, para entender a realidade dos assentamentos Porto
Velho e Lagoinha, e, assim, analisar o que motivou para que os elementos que em determinada
circunstância temporal era parte de suas vivências como territorialidades passaram a ser vistos
pelos sujeitos como produtos de uma oferta turística, ainda que construída de forma prematura.
Como dito no início deste artigo, as dificuldades dos agricultores familiares em manter-
se unicamente da produção agropecuária aliada a demanda proveniente do turismo de pesca
no município, contribuíram para que alguns produtores aderissem ao turismo como atividade
econômica.
Logo, no próximo capítulo apresentamos as principais características da oferta turística
nos dois assentamentos com informações adquiridas por meio do trabalho de campo parcial
realizados durante o ano de 2015.
Características da oferta turística nos assentamentos Porto Velho e Lagoinha, município de
Presidente Epitácio, São Paulo.
O assentamento Porto Velho é beneficiado por recursos naturais como o encontro dos rios
Santo Anastácio e Paraná. Dessa forma, geograficamente é entrecortado por estes dois rios, nos
quais há lotes que margeiam um ou outro rio. Em razão da presença destes recursos hídricos que
esta área resguarda um berçário biológico natural de notória beleza paisagística, que favorece o
desenvolvimento do turismo no espaço rural, especificamente o turismo de pesca.
A princípio para a identificação e reconhecimento da área, contamos com o suporte de dois
técnicos do Itesp, escritório de Presidente Epitácio, SP. Com a ajuda deles foi possível visitar as
propriedades que direta ou indiretamente são beneficiadas com o turismo no espaço rural.
Foram contabilizadas sete propriedades que otimizam o uso do seu território com a atividade
____
turística. Desta forma, as práticas de turismo no espaço rural associado ao turismo de pesca,
158 contribuem para a valorização do que é produzido na propriedade, tais como, a preparação de
____
doces caseiros, embutidos, artesanato, pães, compotas, além da prestação de serviço vinculado
ao turismo de pesca, como por exemplo, o aluguel de: barcos, motor, da concessão do espaço a
margem do rio para o embarque e desembarque de barcos e pessoas, venda de isca, entre outros.
Verificou-se que, em sua maioria, a produção agrícola sobrepõe a produção pecuária neste
assentamento, conforme se observa no gráfico 1. Dessa forma, os principais produtos são alface,
almeirão, abóbora, maxixe, jaca, coco, goiaba, manga, limão, acerola, melancia, entre outros.
Pudemos verificar que, apenas 7, dos 85 lotes deste assentamento se beneficiam com o turismo.
Isto posto, chamou-nos a atenção que os entrevistados disseram que se houvesse o fomento por
parte do poder público, a margem de produtores com interesse no turismo iriam aumentar. A
reclamação, por parte dos sujeitos, se fundamenta, em virtude do corte que o poder público local
fez no incentivo ao turismo de pesca, pois nos anos anteriores, haviam festivais de pesca e festas
no município, que eram famosas na região que promoviam o turismo e, assim, os proprietários
rurais conseguiam se beneficiar também.
Não há o planejamento da atividade, nem por parte do poder público e tão pouco por parte
dos produtores, ficando por conta da individualidade de cada um para se articular e fazer parte
da rede de turismo local. Esse é o ponto principal das queixas dos produtores, pois sem o suporte
público municipal não conseguem se estruturar e desenvolver de forma madura o turismo.
Os principais serviços estão vinculados a pesca, conforme se observa no gráfico 2,
especialmente, o turismo de pesca no rios Santo Anastácio e Paraná, além disso, o aluguel da
área para lazer dos visitantes, serviço de hospedagem separado da casa dos proprietários. Em
sua maioria, os proprietários mantêm as atividades agropecuárias como a atividade principal de
geração de renda. O turismo é caracterizado, desse modo, como um complemento, ficando mais
limitado as sazonalidades da atividade, especialmente nos períodos de verão, finais de semana e
dias festivos.
____
159
____
____
160
____
Cabe mencionar que alguns proprietários estão investindo em infraestrutura para o turismo de
pesca, e para isso, estão construindo mais ranchos para acolher os visitantes que buscam não o
conforto de uma hospedagem, mas um lugar para descansar, que disponha de cozinha e espaço
para a limpeza dos peixes. Nesse caso, é um público específico de homens, que geralmente vão
sem a família.
Entretanto, há as áreas de camping para um público mais jovem que buscam o contato mais
próximo com a natureza, onde podem disfrutar do meio ambiente, procuram por aventura.
Esse é um produto para um perfil de público diferenciado. Dessa forma, das sete propriedades
visitadas, apenas duas dispõem de uma casa própria para hospedagem para pernoite dos
visitantes.
Cabe dizer que, das propriedades visitadas, apenas duas se beneficiam indiretamente do
turismo, por meio da venda de alimentos caseiros, por sua vez, estas propriedades não margeiam
os rios. Uma delas possui um restaurante no lote, que é de fácil acesso, já que fica a beira da
rodovia, caminho para quem chega e sai do assentamento.
Assim, constatamos que o turismo no espaço rural neste assentamento está vinculado a
atividade de pesca, bem como aos atributos naturais dos rios Santo Anastácio e Paraná. Os
produtores rurais que aderiram ao turismo, o fizeram aproveitando a demanda de visitantes
que chegavam as propriedades. Estes, em sua maioria por meio de indicação de amigos que
conhecem os donos do sitio ou que já visitaram o local.
No assentamento Lagoinha foi identificada uma propriedade que desenvolve um trabalho
correlato ao turismo. O sítio possui uma diversidade de plantação, que geralmente, são utilizados
para a produção artesanal de embutidos, doces, compotas, etc.
Há um intenso esforço dos proprietários em prosperar a sua produção. Na atualidade
dispõem de uma cozinha artesanal, no qual os produtos contêm selo que certifica a origem
do produto, como proveniente da agricultura familiar, com a marca do empreendimento
denominado ‘Tacho Melado’.
Tudo que é produzido na propriedade é vendido no município ou no comércio da região.
No que tange a atividade turística, eles recebem visitantes, mas o foco é a venda dos produtos.
Por isso, os donos já dispõem de pontos de vendas em algumas pousadas do município. Assim,
estão envolvidos com o turismo direta e indiretamente.
CONSIDERAÇÕES FINAIS
Observamos que, em virtude da fragilização da política pública brasileira para o fortalecimento da ____
agricultura familiar, os assentados buscam formas para diversificarem a renda, não tão somente, 161
____
dependendo das atividades agropecuárias, mas tendo nelas o seu carro chefe, entretanto criando
alternativas para complementar o sustento familiar.
Verificamos a inexistência de políticas públicas municipais para o turismo local, o que
agrava a situação do turismo nos assentamentos estudados, já que os produtores não têm o
suporte necessário para alavancar essa atividade, constituindo-se em iniciativas isoladas. Deste
modo, é gerenciada por uma associação comunitária fragmentada que exerce pouca influência
na decisão política e, por isso, fica a deriva das ações que envolvem investimento financeiro que
poderia contribuir para fomentar o desenvolvimento do turismo local.
Percebemos, ademais, que em sua maioria, os assentados não tinham ciência sobre as linhas
de crédito que visam o investimento na atividade de turismo, como por exemplo, o Programa
Nacional de Fortalecimento da Agricultura Familiar (Pronaf). Dessa forma, das propriedades
visitadas, nos dois assentamentos, apenas quatro tinham o conhecimento. Entendemos que,
igualmente, isso contribui desfavoravelmente para que os produtores fiquem estagnados e sem
recurso financeiro para fazer benfeitorias na propriedade e, concomitantemente melhorar o
produto turístico em sua propriedade.
RESUMO
Esta pesquisa desenvolve discussão sobre a reconfiguração territorial do município de ____
Alexâniaestado de Goiás, Brasil, a partir da construção da Barragem de Corumbá IV, 163
especialmente o processo de desruralização e o desenvolvimento do turismo que rearranjam ____
os sujeitos que se apropriam deste território. Nosso percurso metodológico foi à observação de
campo, entrevistas semiestruturadas, revisão bibliográfica e pesquisa documental. Observou-
se a intensificação do processo de concentração de terras, não acesso aágua da barragem por
pequenos produtores rurais, que ainda resistem com suas hortas/criações, além da crescente
redução de espaços que antes eram públicos. Isso evidencia a necessidade do poder público
desenvolver ação permanente no planejamento de uso do território, com fins de equalizar a
insistente busca pela homogeneização cultural, urbanocêntrica, em detrimento da perda da
função agrária desse território e dos sentidos de viver no rural.
PALAVRAS CHAVE: Turismo, desruralização, barragem, Corumbá IV, Alexânia.
INTRODUÇÃO
A revolução urbana de muitas maneiras invisibiliza, inclusive em nível da pesquisa científica,
processos não estritamente urbanos, na realidade rural brasileira. De certo modo, este
centramento no urbano pode produzir uma visão dicotômica que dificulta a compreensão de
reciprocidade nas dinâmicas geográficas no que podemos chamar de relação campo-cidade.
Propomos aqui um enfrentamento destas reciprocidades focando no espaço rural ou, como
a pesquisa aponta, em desruralização: o entorno da Barragem de Corumbá IV, em Alexânia,
estado de Goiás, Brasil. Criada para fornecer energia hidroelétrica para a capital do país e como
parte integrante do sistema Furnas de abastecimento nacional, esta usina foi construída na bacia
do rio Descoberto, que foi represado criando assim um lago artificial emárea importante para
produção agrícola do município.
O objetivo é discutir a reconfiguração territorial do município de Alexânia com a criação
da barragem, especialmente o processo de desruralização e desenvolvimento do turismo que
rearranjam os sujeitos que se apropriam deste território.
Inicialmente contextualizamos geohistoricamente a área da barragem de Corumbá IV,
posteriormente apresentamos elementos da reconfiguração territorialdecorrente da mesma com
ênfase na dinâmica campo-cidade, por fim sintetizamos estes elementos tendo em vista o enten-
dimento, ainda que não em definitivo, da realidade geográfica local.
CONTEXTUALIZAÇÃO ESCALAR DE
ALEXÂNIA – ENTRE METRÓPOLES
Alexânia é um município goiano, situado na Região do Entorno do Distrito Federal1. “Segundo
o Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (IBGE, 2015) as coordenadas geográficas da
cidade são 16º04’12” de latitude sul e 48º 31’12” de Longitude oeste e tem área total de 847,893
quilômetros quadrados. O município é constituído por, aproximadamente, 26.135 mil moradores
(IBGE, 2015) e situa-se a 92 quilômetros de Goiânia – capital do estado –, e a 120 quilômetros
de Brasília – capital da República.
____ A BR-060, atravessa o munícipio epossui papel determinante na evolução econômica, pois
164 sua construção, na década de 1960, determinou a transferência geográfica da sede municipal,que
____
então se situava em Olhos d’Água, comunidade que deu origem ao município e que dista 14
quilômetros da borda da rodovia (SILVA; ARAÚJO SOBRINHO, 2015).
Diante do exposto, pode-se apontar a importância dos seguintes elementos na determinação
da dinâmica municipal de Alexânia: a sua localização entre Goiânia e Brasília; e sua posição
lindeira à BR-060.
Quanto ao primeiro elemento, tem-se a cidade de Goiânia que é a capital do estado. Segundo
Luz (2015), a cidade foi edificada, em 1933, por iniciativa do poder estatal que objetivava
contribuir no adensamento populacional do interior do país. Essa cidade possui forte influência
na dinâmica econômica regional. Além de ser polo de confecção e oferecer grande diversidade
de serviços, tem se destacado pelo “boom” imobiliário (MOYSÉSetall., 2007) e por atrair uma
gama de negócios ligados aos serviços agropecuários regionais (ARAÚJO, 2013). Ela conta
também com um “aeroporto internacional que facilita entre outros, o transporte de pessoas
para todo o território nacional” (IBGE, 2015).
Outra cidade importante,ainda dentro do primeiro elemento, é Brasília. A edificação da
capital federal contribuiu sobremaneira ao adensamento populacional nessa porção do país.
Observa-se que, no Distrito Federal, a expansão demográfica é crescente e continuada, chegando
aos 2.852 milhões de habitantes, em 2014 (IBGE, 2015). A esse público é inerente a demanda
por moradia, educação, saúde e serviços. É um forte mercado consumidor que expande
suas demandas para além do limite administrativo do Distrito Federal, chegando às cidades
circunvizinhas, constituindo uma área metropolitana de uma metrópole terciária (PAVIANI,
1 Os critérios para essa regionalização estão estabelecidos na Lei Complementar (Constituição Federal) nº 94, de 19 de fevereiro de 1998.
2010), já que “[...] recebe destaque nas atividades de comércio e serviços; na presença de
instituições financeiras (bancos) e no montante das atividades financeiras realizadas; bem com
nos ensinos de graduação e pós-graduação” (IBGE/REGIC, 2015, p. 143-148).
Desta forma essas duas cidades alavancam a economia regional por meio da atração de
investimentos nacional e internacional. Há também uma população com alto poder aquisitivo
disposta ao consumo de bens e serviços de alto padrão econômico. Desta forma, aquelas
atividades ligadas ao lazer e ao turismo têm crescido muito nessa porção do país.
O segundo elemento diz respeito à posição geográfica de Alexânia lindeiro à BR-060. A
edificação dessa via, concretizada com a construção da capital da República, foi essencial a
existência de Alexânia.
A existência dessa estrada contribui fortemente na dinamização econômica das áreas
geográficas por ela cortada. A esse respeito Castilho (2014), afirma que a BR-060 é o principal
eixo econômico e demográfico do Centro-Oeste. E as áreas servidas por essa rodovia possuem
a maior densidade populacional e a maior produção de grãos e de manufaturados do Centro-
Oeste. Em função disso, a BR-060 é a rodovia de maior destaque logístico no sentido leste-oeste
da porção central do Brasil.
Disso resulta o intenso fluxo de pessoas, matérias primas e serviços, durante todo o ano. E
embora Alexânia tenha sido fundada há pouco mais de 70 anos, vem apresentando uma forte
dinâmica econômica. O IBGE (2015), indica que o PIB cresceu mais de 300% no período de 2000 ____
a 2010, saltando de 42,815 milhões (em 1990) para 417,183 milhões (em 2012). Constatou-se
165
tambémum crescimento populacional de 12.124 mil (em 1980) para 26.135 mil (em 2015). Isso ____
explica por que a dinâmica econômica municipal tem sido determinada a partir da influência do
movimento originado pela estrada e da proximidade entre as capitais do estado e a da República.
A BARRAGEM CORUMBÁ IV
O Rio Corumbá nasce no Parque estadual da Serra dos Pirineus que está a 1.200 metros de
altitude. Em seu trajeto o rio percorre 567,5 quilômetros até desaguar no rio Paranaíba. A bacia
hidrográfica do Corumbá é composta por um Cerrado exuberante e percorre uma região de rica
diversidade histórica e cultural no estado de Goiás.
A empresa Corumbá Concessõesconstruiu e administra à hidrelétrica.Segundo a mesma
empresa,entre os anos de 1998 e 1999, foram realizados estudos na bacia do alto Rio Corumbá
com fins de identificar a viabilidade da construção da Usina Hidrelétrica Corumbá IV (UHE
Corumbá IV). Entretanto, apenas em 2001iniciaram-seas obras que se prolongaram até 2006
quando foi inaugurada e entrou em funcionamentocom uma produção de129,6 megawatts de
energia, suficiente para abastecer uma cidade de 250 mil habitantes.
É uma obra privada dentro dos modelos de concessão hidrelétrica nacional. Parte da
energia produzida atende 15% da demanda da capital do país. O objetivoda UHE Corumbá
IV é tanto a geração de energia, para mais de 2 milhões de pessoas, quanto para contribuir no
desenvolvimento regional e do estado, segundo Manuel Faustino (1999), Diretor Presidente da
Corumbá Concessões.
A UHE Corumbá IV é de uso múltiplo, pois além de gerar energia permite a utilização de suas
águas também para lazer, pesca, navegação,turismo, abastecimento, irrigação e dessedentação
de animais. Ela ocupa 173 quilômetros quadrados de área e tem capacidade para 3,8 trilhões de
litros de água. Acitada empresatem a concessão de 35 anos, iniciados desde o ano de 2000, para
exploração de energia (Corumbá Concessões, 2016).
O lago está situado a 16º32’28’’de Latitude Sul e 48º18’75’’ de longitude Oeste do município
de Luziânia. A UHE Corumbá IV tem 783,7 quilômetros de perímetro e 9.000 hectares de Área
de Preservação Permanente (APP) (Corumbá Concessões, 2016). O corpo hídrico abrange
parte do território dos seguintes municípios goianos: Luziânia (onde foi construída a barragem
que formou o reservatório) Santo Antônio do Descoberto, Alexânia, Abadiânia, Silvânia,
Novo Gama e Corumbá de Goiás. Observara Figura1 que mostra a barragem e os respectivos
municípios lindeiros, no estado de Goiás. Veja também, sua proximidade com o Distrito Federal
onde está situada a cidade de Brasília, capital do país.
Desde os anos de 1998, com a perspectiva de construção da Barragem Corumbá IV, essa área
vem passando por um processo de desruralização e as terras que antes eram predominantemente
destinadas à produção agropecuária, paulatinamente têm sido desmembradas, loteadas e
transformadas em condomínios de segundas residências, hotéis, pousadas e outros espaços de
lazer. É esse o contexto geográfico e econômico que se pretende analisar aqui.
____ Quanto à atividade turística, Alexânia dispõe de uma boa estrutura voltada a essa demanda.
Para Araújo Sobrinho (2008), nesse município a oferta turística encontra-se estruturada e
166
____ consolidada em virtude da existência de órgãos públicos de gestão e de associações do setor
privado no apoio e desenvolvimento do setor. Outro elemento a considerar é o direcionamento
das políticas públicas de turismo, definidas pelo Estado,para o território alexaniense.
____
167
Fonte: IBGE (2016). Concepção, SILVA, E. A. ____
e se evidencia já com a mudança da sede do município à beira da BR-060, bem como a expansão
massiva do agronegócio pelo Cerrado, concomitante a uma urbanização superlativa de caráter
duplamente metropolitano (Goiânia e Brasília).
Esta modernização conservadora, no sentido de produtivamente excludente e geograficamente
monocultora vai se combinar a uma busca por novos empreendimentos em espaços não
urbanos, ainda que apenas em termos de forma e não de conteúdo (SANTOS; FRANÇA, 2002),
refuncionalizando as formas e criando o que muitos chamam, entusiasticamente, de “novas
ruralidades”, sobretudo no que se refere ao turismo (BLANCO, 2006) o que pode também
esconder uma fratura entre forma e função para os que vivem no território em sua geo-história
constitutiva.
Assim, se por um lado as novas ruralidades expressam usos criativos e expressões
diferenciadas da relação entre grupos sociais e o território usado (SANTOS, 2004), por outro
lado, as forças que tencionam a reconfiguração do território em Alexânia, notadamente aqui
no entorno do lago de Corumbá IV, expressam uma desruralização em sentido violento e
institucionalizado numa sociedade burocrática de consumo dirigido (LEFEBVRE, 1991) – seja
pelos usos turísticos por citadino, seja pela dinamicidade da produção agrícola ou, ainda, pela
relação campo-cidade, já que a hidrelétrica alimenta Brasília.
O turismo em espaços rurais é cada vez mais compulsório, um tipo de escapismo do estresse
____ e cansaço urbano (HAN, 2015), mas também um empreendimento voltado para classes mais
abastadas que privatizam para si fragmentos do espaço em desruralização, para afirmar modos
168
____ de experimentar a ruralidade perto das metrópoles, impondo a lógica urbanocêntrica ao rural,
esfacelando – não sem resistências – as relações espaciais que o significam e o produzem.
Posto isto, a desruralização se realiza como uma consequência da modernização
conservadora, provocada pela reconfiguração territorial via agronegócio, turismo exclusivista e
implica conflitos silenciosos – mas não menos importantes – entre os sujeitos em correlação de
forças no território de Alexânia, principalmente, neste artigo, no entorno do lago da hidrelétrica.
ao lago que, podemos afirmar, se expressa como um evento geográfico (SANTOS, 2004) que
transforma/produz uma realidade espacial nova. Sob esta emergência do evento geográfico a
perspectiva dos diferentes sujeitos se complexifica, o propósito agora era a ocupação a partir
do valor cênico que o corpo hídrico passava a representar, a nova paisagem catalisa consumos
direcionados e, ao mesmo tempo, com alto grau de controle e forte senso de exclusividade,
usando a seu favor ecolimites institucionalizados (SOUZA, 2015). A abundância de água
possibilitava o desenvolvimento de atividades voltadas ao turismo: esportes náuticos, banhos,
pesca e descanso. Estas foram algumas das inúmeras possibilidades de uso da água da barragem.
Iniciava-se então o processo de decadência da agricultura tradicional que historicamente
tinha sido desenvolvida no local. E a partir de 1999, em virtude do assédio empreendido pelo setor
imobiliário, a região passou novamente por um processo de desmembramento das pequenas e
médias propriedades rurais. Entretanto, o elemento novo ao processo foi à mudança de uso do
solo e, mais efetivamente, do território. A venda das terras, agora, destinava-se majoritariamente
ao desenvolvimento de atividades econômicas voltadas ao turismo.
____
169
____
____
170
____
Foi assim que dezenas de pequenos proprietários de terras que viviam da agropecuária passaram
a desmembrar parte de suas terras para venda. E a paisagem foi sendo transformada pela
instalação de pousadas, hotéis fazendas e áreas de lazer. Os novos proprietários construíram
condomínios fechados e dispuseram terras à venda em lotes com áreas de 2.500 m² e/ou 5.000
m², para construção de casas de alto e médio padrão econômico. E seus novos proprietários, em
maioria, moram nas áreas urbanas de Brasília ou Goiânia, e normalmente usam essas casas para
descanso apenas nos fins de semana.
Chamam atenção os modelos arquitetônicos das novas edificações, pois guardam forte
relação com opadrão urbano. São casas de dois pavimentos, altas e grandes construídas em
concreto e vidro conforme observado na Figura 3(c). Modelos que destoam da paisagem rural
que ainda predomina na porção externa dos condomínios. Elas expressam o sentido do urbano
que essas pessoas carregam consigo mesmo quando se deslocam para os espaços rurais. Embora
elas dirijam-se ao campo em busca de descanso este rural precisa está constituído de condições e
estruturas necessárias à demanda de consumo desse público. Seria assim um “novo rural” criado
com as condições de conforto e comodidade pela qual essa parcela da população urbana pode
pagar (SOUZA, 2008).
Figura 3: Tipos de usos no entorno da UHE Corumbá IV. A) Parque aquático, B) Pousada, C) e D)
Condomínios ocupados por segundas residências. Fotos: A e B (Google); C e D (SILVA E. A.; 2016).
____
A B
171
____
C D
Esta mudança de usos transformou um ambiente marcadamente rural em uma nova paisagem
carregada de elementos urbanos que, silenciosamente, revelam choques e tensões fortes no
território reconfigurado. É impositivo e autoritário o modo de ocupação onde estruturas pesadas
são sistematicamente erguidas muito próximo umas das outras em uma proximidade perigosa
tanto àestrutura dos próprios imóveis,quanto à segurança ecológica do corpo hídrico – o lago
da barragem.
A permanência dos dois polos [rural e urbano] e a reiteração da diversidade, por sua vez, privilegiam,
como objeto de estudo, os espaços rurais em sua multiplicidade de formas e a própria diversidade
das relações dialéticas que eles estabelecem com o mundo urbano e o conjunto da sociedade. [...] a
categoria “rural” se enriquece na medida em que se torna o “suporte de um imaginário e de práticas de
relocalização”, presente, inclusive, nas cidades. Com efeito, o caráter plural dos espaços rurais gera, de
uma certa forma, uma crescente “deslocalização”, cujas consequências se fazem sentir, especialmente, na
concorrência que se estabelece entre espaços locais, que, assim, se tornam “atores de uma série de jogos
sociopolíticos” (WANDERLEY, 2000, p. 130-131).
As propriedades que ainda não foram transformadas para uso com alguma atividade voltada ao
lazer, descanso ou turismo, encontram-se em uma das duas situações seguintes.O primeiro caso
refere-se àquelas pequenas propriedades ou chácaras que, resistiram à especulação imobiliária e,
ainda conseguem desenvolver atividades agropecuárias embora se tenha desarticulado a cadeia
produtiva local em virtude das vendas de inúmeras propriedades vizinhas para transformação
em condomínios, clubes ou pousadas. Essas famílias que ficaram alegam que a tranquilidade
local, que era comum antes da construção da barragem, acabou. Há muito trânsito de
carros, presença de pessoas estranhas e barulhos de som, de jet-ski e de lanchas no lago. Essa
movimentação ocorre durante toda a semana, embora se acentue aos finais de semana, quando
____ há maior procura por esse espaço.
172
____ Agora é muita confusão. Muita gente. Esse pessoal que fica no portão do condomínio tudo me conhece,
mas se eu for pra minha terra por dentro desses condomínios tenho de mostrar documento. É a
maior coisa... (parece ficar chateado) uma confusão. A construção da barragem não foi bom pra vida.
Derrubaram a plantas. Antes era muito tranquilo agora não. Tem muito barulho. Não ficou bom depois
da barragem. Meus filhos já me chamaram pra gente lotear e vender minhas terras. Eu disse não. Gosto
da minha roça e não vou vender. Quando eu morrer eles podem fazer o que quiserem. Mas agora não.
Quero vir aqui até morrer. Tinha muitos outros chacareiros que venderam as terras pra construção de
condomínio e de hotel. Tem turista que vem pra cá por causa da barragem (Antônio S. Costa, agricultor
e eletricista, junho de 2016).
CONSIDERAÇÕES FINAIS
Diante desse modelo de ocupação acima exposto são colocadas as seguintes questões: para onde
vão os resíduos sólidos e líquidos produzidos nesse local? E esse solo descoberto e desmatado
suportará as primeiras chuvas ou será carreado por elas em direção ao fundo do lago? E esse
corpo hídrico irá resistir a toda a pressão antrópica ao longo de suas margens? Esse modelo de
turismo é sustentável ao longo prazo?
O modelo de condomínios tem obtido sucesso de vendas pelo fato de representar
possibilidade de moradia onde há condição real de segurança. Esse desejo estápresente no
imaginário da maioria das pessoas, que moram em cidades grandes e médias no Brasil. Elas
têm necessidade de viver em segurança em contraponto ao medo gerado pela violência que é
difundida pelos meios de comunicação. Desta forma, parte dessa população urbana precisa de
um refúgio seguro onde, periodicamente, possa descansar e repor as energias desprendidas na
correria da cidade. E uma casa dentro de um condomínio com localização rural, na beira de um
lago, próximo da cidade de origem, é um convite quase irrecusável aos que detém certo poder
aquisitivo e desejo de consumir esse tipo de produto. A ideia de segurança, exclusividade e
descanso são referências significativas para esse público (SOUZA, 2008).
E é justamente em cima desse medo que o mercado imobiliário tem conseguido sucesso
de vendas onde além do descanso e diversão é vendido também a falsa ideia de segurança. E
justamente essa ideia de exclusividade, demandada majoritariamente por quem vive no urbano,
leva as pessoas a se fecharem nos espaços que frequentam no dia a dia (shoppings, clubes,
condomínios residenciais, entre outros) onde psicologicamente elas se sentirão mais seguras.
Avalia-se que esse modelo de ocupação também não considerou as características inerentes
ao próprio ambiente: declividade do relevo, características da cobertura vegetal e dos solos. A
mudança de uso (do agropecuário para o turístico) gerou massivo desmatamento que pode
comprometer até mesmo a estrutura das casas localizadas nas áreas mais elevadas (em cima dos
morros). Criou-se um ambiente propício a ocorrência da erosão laminar que será potencializada
especialmente nos períodos chuvosos. Por sua vez, auxiliado pela topografia, as chuvas carrearão
esses sedimentos até o fundo do lago, causando em um futuro próximo, um inevitável processo
de assoreamento.
As ações acima ocorrem como resultado de um processo global. Este se materializa no
território alexaniense, pois as redes escalares que atravessam o município impõem transformações
resultantes de um tipo de modernização conservadora (GIRARDI; FERNANDES, 2008). E essa
cidade, onde se encontra parte do lago da hidrelétrica, tem sofrido reconfigurações desdea
construção da BR-060, a edificação de Goiânia e de Brasília. A desruralização e crescimento do
turismo, hoje verificada na porção sul de Alexânia, tem na barragem seu elemento dinamizador.
Entretanto, as mudanças verificadas no território em estudo refletem a permanente influencia
da urbanização metropolitana (Goiânia e Brasília) e da expansão massiva do agronegócio pelo
____ Cerrado brasileiro.
Por fim, é necessário chamar atenção ainda para o processo de desarticulação dos arranjos
174
____ produtivos locais que com o parcelamento e venda das propriedades teve-se a interrupção ou
redução da produção agropecuária. Certamente novos arranjos terão de ser constituídos para
compra de produtos agropecuários, possivelmente em locais externos ao município, com fins de
abastecimento da população local.
BIBLIOGRAFIA
ARAÚJO, L. C. Goiânia e a rede urbana regional: algumas considerações sobre centralidade
e gestão do território. Observatorium, 5, n.15, 2013. Disponível em: <http://www.
observatorium.ig.ufu.br/pdfs/5edicao/n15/05.pdf>. Acesso em: 03 mai. 2016.
ARAÚJO SOBRINHO, F. L. Turismo e dinâmica territorial no eixo Brasília-Goiânia. 2008.
447 f. Tese (Doutorado em Geografia) – Programa de Pós-Graduação em Geografia,
Universidade Federal de Uberlândia, Uberlândia, 2008.
BEZERRA, M. L.; BACELAR, T. As concepções contemporâneas de ruralidade e suas
singularidades no Brasil. In: MIRANDA, C.; SILVA, H. (Orgs.) Concepções de ruralidades
contemporâneas: singularidades brasileiras. Brasília: IICA, 2013. Disponível em: <http://
repiica.iica.int/DOCS/B3226P/B3226P.PDF>. Acesso em: 07 fev.2016.
BLANCO, E. S. O turismo rural em áreas de agricultura familiar: as”novas ruralidades” e a
sustentabilidade do desenvolvimento local.Caderno Virtual de Turismo, v. 4, n. 3, 2006.
Disponível em:<http://www.ivt.coppe.ufrj.br/caderno/index.php?journal=caderno&page
=article&op=view&path%5B%5D=63&path%5B%5D=58>. Acesso em: 20 mai.2016.
CASTILHO, D. Modernização territorial e redes técnicas em Goiás. 2014. 221 f. Tese (Doutorado
em Geografia) – Instituto de Estudos Socioambientais, Universidade Federal de Goiás,
Goiânia, 2014.
Corumbá Concessões S.A. Relatório Técnico (site). Disponível em: <http://www.
corumbaconcessoes.com.br/uhe-corumba-iv/informacoes-tecnicas/>. Acesso em: 11
mar. 2016.
Documentário Usina Hidrelétrica Corumbá IV. Disponível em: <https://www.youtube.com/
watch?v=CzTjNB9taFs>. Acesso em: 20 mai. 2016.
Corumbá Concessões S.A. Relatório Técnico (vídeo). Disponível em: <https://www.youtube.
com/watch?v=UtaVjjV68E4>. Acessoem: 19 mai. 2016.
GIRARDI, E. P.; FERNANDES, B. M. A luta pela terra e a política de assentamentosRurais no
Brasil: a reforma agrária conservadora. Agrária, São Paulo, n. 8, pp. 73-98, 2008. Disponível
em: <http://www.revistas.usp.br/agraria/article/view/157/157>. Acesso em: 15 fev. 2016.
IBGE, 2014. Disponível em: <http://www.ibge.gov.br/home/geociencias/geografia/default_div_
int.shtm?c=1>. Acesso em: 12 out. 2015.
IGBE, 2010. Disponível em: <http://biblioteca.ibge.gov.br/visualizacao/dtbs/goias/alexania.
pdf>. Acesso em: 01 out. 2014.
Instituto Mauro Borges, IMB. PIB Trimestral do Estado de Goiás: 4º trimestre – 2014. Disponível
em: <http://www.imb.go.gov.br/pub/pib/pibgotrimestral/pibgo4tri2014.pdf>Acesso em: ____
02 abr. 2015.
175
HAN, B. C. A sociedade do cansaço. Rio de Janeiro: Vozes, 2015. ____
LEFEBVRE, H. A vida cotidiana no mundo moderno. São Paulo: Ática, 1991.
LUZ, J. S. da., O eixo Goiânia-Anápolis-Brasília e as novas dinâmicas territoriais. Anais
do X Encontro de Geógrafos da América Latina. São Paulo, 20 a 26 de março de 2005.
Universidade de São Paulo. p. 8252–8264.
MOYSÉS, A. etall. Da formação urbano ao empreendedorismo imobiliário: a nova face da
metrópole goianense. Mercator, ano 6, n. 12, 2007. Disponível em: <http://www.mercator.
ufc.br/index.php/mercator/article/view/45/19>. Acesso em: 13 mai. 2016.
PAVIANI, A. A metrópole terciária. In PAVIANI, A. (Org.) Brasília, ideologia e realidade: espaço
urbano em questão. 2. ed. Brasília: Editora Universidade de Brasília, 2010.
SANTOS, C. A. J.; FRANÇA, V. L. A. Produção do espaço de Laranjeiras–Sergipe-Brasil:
desruralização e urbanização.Disponível em: <http://observatoriogeograficoamericalatina.
org.mx/egal9/Geografiasocioeconomica/Geografiaespacial/06.pdf.>. Acesso em: 20 mai.
2016.
SANTOS, M. Por uma outra globalização. São Paulo: Record, 2000.
SANTOS, M. A Natureza do Espaço. 3 ed. São Paulo: Edusp, 2004.
SIQUEIRA, D.; OSÓRIO, R., O conceito derural, In: GIARRIACA, N.¿Una nueva
ruralidaden América Latina?, BuenosAires, CLACSO, 2001.
SILVA, E. A., ARAUJO SOBRINHO, F. L. A Escala Local como Objeto de Análise Geográfica: a
influência do Eixo Brasília-Goiânia na dinâmica territorial de Alexânia – Goiás – Brasil. In:
II Congresso Internacional SETED-ANTE: Seminário Estado, Território e Desenvolvimento.
____
176
____
RESUMO
O turismo como política para o desenvolvimento de pequenos municípios ganhou notória
atenção nas últimas décadas. O recorte proposto é configurado por um conjunto de municípios ____
de pequeno porte situados na mesorregião Sul/Sudoeste de Minas Gerais. Esses municípios, que 177
em sua trajetória vincularam-se à economia cafeeira desde meados do século XIX, sofreram ____
grandes transformações no decorrer da segunda metade do século XX, principalmente no
que tange aos efeitos das políticas desenvolvimentistas que impactaram sobre a região. Com
o objetivo de acelerar o crescimento econômico nacional através do fortalecimento do setor
industrial do país, foi criada na região a Usina Hidrelétrica de Furnas, entrando em operação
no ano de 1963 e formando assim um dos maiores lagos artificiais do Brasil. O impacto sobre os
municípios foi imediato, alterando a configuração de seus territórios e transformando as relações
de produção ali preexistentes. O turismo então surge nesse cenário através das possibilidades
que o lago pode oferecer.
Palavras-Chave: Turismo; Desenvolvimento Regional; Lago de Furnas.
INTRODUÇÃO
O “pensar” turismo enquanto política de desenvolvimento local e regional ainda é uma tarefa
que muito se tem a desbravar. O caminho entre o discurso e a prática encontra na realidade as
contradições que emergem das particularidades que emanam de cada lugar, as especificidades se
manifestam de modo que “explicar o turismo implica estudar o espaço geográfico” (Coriolano,
2006, p. 15).
Assim, ao que pretende este trabalho, buscamos analisar o processo de criação de um
discurso do turismo apoiado em políticas de desenvolvimento para a região em questão analisada,
esta, configurada por municípios de pequeno porte, caracterizados pelas fortes manifestações
rurais que permeiam a cotidianidade do interior mineiro brasileiro. Um fato em comum e que
liga os municípios analisados é visto pela formação do lago de Furnas e sua apropriação pelas
comunidades locais, esse reservatório da usina hidrelétrica que dá nome ao lago e banha parte
dos territórios de 52 municípios, ou seja, o lago torna-se articulador de uma dinâmica regional
dado pela paisagem que se estruturou e por meio da sua apropriação pelo turismo e outras
práticas pelas comunidades e pelos discursos que se fazem sobre ele na tentativa de se estruturar
uma região turística do “circuito do lago de Furnas”.
Contudo, a instabilidade dos níveis do lago devido às crises hídricas que assolam a região
periodicamente, atrelada ainda à função principal do lago que é servir de reservatório para a
produção energética impacta sobre o desenvolvimento da atividade turística na região.
Dessa forma, para adentrarmos a questão da implementação do turismo na região e os
processos que incidem sobre essa política, buscamos primeiramente realizar uma contextualização
regional, analisando as características socioespaciais e as políticas desenvolvimentistas que
atuaram sobre a região, no qual a de maior impacto pode ser vista pelo processo de criação
da usina hidrelétrica de Furnas e a formação do reservatório, que foram fundamentais para a
realização de uma política de turismo para a região.
Em segundo momento procuramos refletir sobre as políticas de turismo na região, as
ações e a institucionalização, assim como a incorporação do lago no cotidiano, analisando as
infraestruturas e os usos do lago, a problemática que envolve o desenvolvimento do turismo na
____ região e o rebaixamento dos níveis de água em decorrência dos períodos de estiagem
178
____ SUL DE MINAS NO CONTEXTO DAS POLÍTICAS DE
DESENVOLVIMENTO NACIONAL: A CRIAÇÃO DO LAGO DE FURNAS
A região sul de Minas Gerais é bastante conhecida principalmente no cenário econômico por se
tratar de uma das maiores produtoras de café, fortalecendo uma indústria significativa do ramo.
A produção que se adaptou ao relevo sinuoso do “mar de morros mineiro” e às temperaturas
amenas que caracterizam a paisagem regional vem de longa data, ainda no século XIX.
A cultura cafeeira na região foi fortalecida por meio de um projeto político pautado no
desenvolvimento infraestrutural da região no que diz respeito ao desenvolvimento do modal
ferroviário para escoamento da produção de café. A localização da região relativamente
próxima aos grandes centros como São Paulo e Rio de Janeiro serviu como indutora de um
desenvolvimento de pequenos centros vinculados ao abastecimento dessas localidades, de início
mais especificamente fornecedora da então capital do Império no século XIX, Rio de Janeiro.
Pode-se verificar essa afirmativa no trecho destacado do relatório oficial da província de
“Minas Geraes” no qual o presidente provincial justifica a construção da linha férrea do Rio
Verde no sentido de conectar a região com o Rio de Janeiro:
As planícies que existem no começo da linha são eminentemente apropriadas para o pasto, os contra-
fortes da serra de S. Paulo prestão-se á cultura do café; na região plana do rio Lopes cultiva-se a cana de
assucar e arroz; no termo da linha a região é propria para o cultivo do café e pode tornar-se um novo
districto cafelifero vista a facilidade de conducção offerecida por esta estrada. O fabrico do queijo, a
creação de porcos e a engorda do gado, representão avultados algarismos.
Não ha exageração neste calculo, attendendo-se a que o sul de Minas é o celeiro do Rio de Janeiro, e tanto
que a commissão encarregada de estudar a questão do abastecimento daquella cidade aconselhou que
para isso se apressasse a construção da estrada de ferro do Rio Verde. (MINAS GERAES, 1877, p. 84-85).
Assim, nota-se que o incremento dessa política de desenvolvimento sobre a região tinha
como objetivo principal suprir a demanda da capital Rio de Janeiro, o fortalecimento das
funcionalidades como o café e a produção de alimentos vinha de encontro a interesses externos
à própria província, em que o café despontava como o produto de exportação de maior força do
mercado nacional, e os alimentos produzidos na região endereçavam-se ao mercado da capital,
logo, os investimentos na criação e desenvolvimento das estradas de ferro conciliariam esses
propósitos.
Vê-se, portanto que o fortalecimento da funcionalidade cafeeira e do mercado de
abastecimento que se direcionavam por meio de interesses externos, assemelham-se a política
desenvolvimentista que vislumbrou sanar a crise energética na década de 1960 visando abrir
caminho para um continuo desenvolvimento industrial, atitude esta vista nas pautas das agendas
de governo que antecederam o projeto de construção da hidrelétrica de Furnas.
É sabido que mesmo antes da anunciação do Plano de Metas pelo então Presidente da
República Juscelino Kubitschek no seu primeiro ano de mandato em 1956, no qual estabelecia
as diretrizes para a questão do desenvolvimento nacional, o Brasil já esboçava uma necessidade ____
de se pensar meios para suprir a demanda energética por parte da crescente indústria que se
179
estabelecia no país. ____
Essa então crise energética que assolava o desenvolvimento do setor industrial seria
considerada um dos pontos de estrangulamento para o avanço da política exportadora, que
tinha como premissa base a substituição das importações em detrimento da criação de um novo
arranjo produtivo nacional, pautado pela intensificação industrial (Macedo, 1987), (Cano, 1985
e 2011).
O Brasil vinha dinamizando sua produção, seguindo a lógica da modernização das atividades
produtivas e incentivando a produção de bens intermediários e de capital no intuito de abastecer
e fortalecer a indústria interna.
São Paulo tende a ultrapassar o Rio de Janeiro graças, sobretudo, à maneira diferente como se organiza
a sua zona de influência. Esta, nas proximidades do centro industrial que se expande, vai tornar-se
um mercado próximo e próspero, de modo que a cidade e as regiões ao seu redor se influenciam
reciprocamente, crescendo em dinamismo (SANTOS; SILVEIRA, 2001, p. 251).
____ Em solenidade realizada na manhã do dia 28 de fevereiro de 1957, no Palácio do Catete (RJ), antiga sede
180 do governo federal, Juscelino Kubitschek assina a escritura pública de constituição da Central Elétrica
____
de Furnas S.A. Após este ato, é assinado o Decreto 41.066, que autorizava o funcionamento de FURNAS
como empresa de energia elétrica (FURNAS, 2007, p. 8)
____
181
____
Junto a esse processo que deu origem ao lago de Furnas e cruzou-se com a trajetória dos
municípios na região, é notável também a incorporação de um discurso que muito se propagou
naquele momento: “O desenvolvimento econômico como caminho único para a superação das
problemáticas nacionais”, ou seja, um caminho traçado pela expansão da indústria nacional,
pela modernização do território e pela unidade territorial.
Cano (1985, p. 27) aponta uma crítica a esse pensamento, enfatizando-o como sendo
equivocado e radical, e que muitas vezes pode “obscurecer o real entendimento político da
questão”. Contudo, nota-se que a questão do desenvolvimento naquele momento estava muito
mais atrelada ao termo “crescimento” e este explicitamente ligado a economia nacional, ou
seja, havia uma negligência com outros fatores que incidiam diretamente sobre a população
do campo e da cidade, não somente no recorte analisado, mas em contexto nacional. O Estado
buscava crescer economicamente, e paralelo a esse crescimento surgiam as questões relativas ao
planejamento com a concentração populacional nas grandes cidades, fomentada pelo atrativo da
indústria e do setor terciário que consequentemente se dinamizava em decorrência das grandes
aglomerações.
Ora, nota-se que o incremento do pensamento das problemáticas sociais associadas ao
urbano e rural, no que condiz ao planejamento nacional, somente irão entrar em pauta na final
Contudo, o turismo no lago ganha maior enfoque somente a partir do final década de 1990.
Alguns pontos podem evidenciar tal hiato sobre a apropriação do lago para práticas turísticas,
ou mesmo um movimento de organização da atividade na região.
Segundo Becker (2001) a política nacional de turismo passou por diversas fases, como na
década de 1980 em que o turismo buscava articular-se com a questão ambiental. A Lei nº 6.938
de 31 de Agosto de 1981, instituía uma política nacional de meio ambiente, e lançava as diretrizes
que colocavam a questão ambiental em pauta. A referida lei passou a classificar as atividades
potencialmente poluidoras e utilizadoras de recursos naturais. O turismo na classificação
disposta ficou classificado como atividade de pequeno impacto, ressalvado que até então o maior
foco do desenvolvimento do turismo no Brasil se concentrava nas regiões litorâneas.
É no ano de 1987 que Embratur lança oficialmente um novo produto no mercado, o turismo
ecológico (BECKER, 2001), é no inicio da década de 1990 que as pressões ambientalistas ganham
força com a conferência do Rio-92, onde o discurso do desenvolvimento sustentável se difunde
e ganha corpo nas políticas de desenvolvimento das nações. É nesse contexto que se atribui ao
turismo um papel de instrumento para o desenvolvimento.
Contudo, um evento marcante que daria as futuras bases para a descentralização da gestão
das políticas de turismo no Brasil, se dá pela promulgação da Constituição Federal de 1988, em
que eleva os municípios a entes federados, e assim concedendo autonomia aos mesmos.
O Plano Nacional de Turismo – Plantur criado no ano de 1992, buscou implementar uma
Política Nacional de Turismo, entendido como um instrumento de desenvolvimento regional,
o plano fundava-se na premissa da desconcentração da infraestrutura do aporte ao turismo
que estava concentrada no sul e sudeste (BECKER, 2001). Contudo, os programas contidos no
Plantur ainda muito contemplavam a zona costeira.
Entretanto, a trajetória da Política Nacional de Turismo com enfoque territorial teve início
com a institucionalização do Programa Nacional de Municipalização do Turismo – PNMT, em
1994 (BRASIL, 2013, p. 17). O PNMT foi um programa criado com a intenção de fortalecer as
políticas públicas de turismo direcionando um planejamento ao nível municipal. O enfoque
recai sobre a linha do desenvolvimento sustentável, buscando capacitar os gestores locais para a
criação de conselhos municipais de turismo, articulando assim a comunidade local.
Esses apontamentos são significativos para a compreensão do desenvolvimento de uma
política de turismo sobre o lago de Furnas. Ressaltando ainda que os municípios afetados
diretamente com a criação do lago viram-se compensados pela Compensação Financeira de
Recursos Hídricos (CFRH), valor pago pelas concessionárias de geração de energia elétrica pela
utilização de recursos hídricos. Esse valor é repassado para estados e municípios.
No entanto, mesmo compensados, muitos desses municípios tem uma baixa arrecadação,
ainda se somarmos o Fundo de Participação Municipal (FPM) em que a metodologia para o
____ repasse das verbas pelo Governo Federal é restrita seguindo um critério populacional, e como a
região é formada por municípios de pequenas populações, a especialização funcional no turismo
184
____ é uma alternativa de atração de renda para a região e os municípios.
A criação da Associação dos Municípios do Entorno do Lago de Furnas (ALAGO)
instituição formada no final da década de 1990 em cooperação entre os secretários municipais,
visa coordenar um projeto de planejamento regional e ações conjuntas.
No ano de 2001 é aprovado o Estatuto da Cidade (Lei nº 10.257, de 10 de Julho de 2001),
neste documento em que estabelece as diretrizes gerais da política urbana no Brasil e a regulação
do uso da propriedade urbana, forneceu também elementos que corroboraram para que os
municípios organizassem o turismo no seu território.
Apesar de o Estatuto da Cidade delimitar a obrigatoriedade da elaboração do plano diretor
para aquelas cidades com mais de 20 mil habitantes, o Estatuto apresenta um adendo para
aqueles que integram áreas de potencial interesse turístico e é nesse sentido que a ALAGO
promove no ano de 2006 junto à participação da sociedade a elaboração dos planos diretores
para os municípios do entorno do lago.
Nota-se que é afirmado no lago seu potencial atrativo turístico, mas ainda que no corpo do
discurso, somam-se o desenvolvimento de serviços correlacionados a demanda turística que ao
longo da década de 1990 vinha se assentando na região, como bares e restaurantes na orla do
lago, pousadas, hotéis e campings que se estruturavam nas cidades e no campo.
Contudo, o discurso encontra na prática resistência de fatores tanto sociais quanto climáticos,
a seca que assola a região nos últimos anos implica diretamente o desenvolvimento do turismo,
pois transforma a paisagem que é seu atrativo para os turistas que visitam a região.
O rebaixamento dos níveis de água do lago muitas vezes inviabiliza as práticas de lazer, de
modo em que alguns pontos a lago praticamente retrocedeu (figura 2)
O segmento de turismo vem sendo afetado pela baixa do nível do reservatório de Furnas.
Segundo o Operador Nacional de Sistemas (ONS) que faz a publica diariamente a situação ____
dos reservatórios dos principais reservatórios do país, no dia 02 de fevereiro 2015 o nível do 185
____
reservatório de Furnas chegou a apenas 9,46% da capacidade de operação, em seu volume
máximo o reservatório fica a 768 metros em relação ao nível do mar, entretanto sua média
de operação está entre os 750 metros, o que desestabiliza a atividade e as ações em torno da
consolidação do turismo na região.
Essa problemática que envolve o lago, as condições climáticas e ainda a produção energética
na região contradiz as políticas que vem sendo implementadas na região. Essas questões nos
levam a refletir sobre a real dimensão que o turismo assume no contexto instável que assola os
níveis de água do lago.
CONSIDERAÇÕES FINAIS
Destaca-se que apropriação do turismo na região não se restringe a um turismo especificamente
urbano, pautado nas limitações dos atrativos da “cidade”, mas este se manifesta e se desenvolve
na amplitude do território, adentrando as particularidades da paisagem rural, cultura, costumes
e ao cenário que o lago desenvolveu. O rural enquanto expressão social do campo na região se
depara com a artificialidade do lago de Furnas, vê seus espaços sendo contornados e penetrados
pelo lago, assim como muitos centros urbanos do entorno do lago passaram a conviver com
as águas à beira de suas edificações. Os efeitos da crise hídrica assolam portanto, a cidade e o
campo, ressaltando que outras atividades como a piscicultura e o próprio lazer das comunidades
locais em desfrutar o lazer no lago são afetadas com o rebaixamento e oscilação dos níveis de
água.
REFERENCIAS BIBLIOGRÁFICAS
BECKER, Bertha K. Políticas e Planejamento do Turismo no Brasil. Revista Caderno Virtual
de Turismo. V. 1, n. 1, 2001.
BRASIL. Estatuto da Cidade: Lei nº 10.257 de 10 de Julho de 2001, que estabelece diretrizes
gerais da política urbana. Brasília: Câmara dos Deputados, Coordenação de Publicações,
2001. 273p. (série fontes de referência. Legislação; n. 49)
____ BRASIL. Programa de Regionalização do Turismo. Ministério do Turismo: Secretaria Nacional
186 de Políticas de Turismo. Brasília, 2013.
____
BRASIL. Lei nº 6.938 de 31 de Agosto de 1981. Dispõe sobre a Política de Meio Ambiente e dá
outras providências. Brasília, DF. Disponível em:<< http://www.planalto.gov.br/ccivil_03/
leis/L6938.htm>> Acesso em 18 de Abril de 2016.
CANO, Wilson. Desequilíbrios Regionais e Concentração Industrial no Brasil: 1930-1970.
São Paulo: Global; Ed.Universidade Estadual de Campinas, 1985.
CANO, Wilson. Ensaios Sobre a Crise Urbana do Brasil. Campinas: Ed. Unicamp, 2011.
CORRÊA, Maria Letícia; PAULA, Dilma Andrade. Hidrelétricas e Desenvolvimento no Brasil:
a construção da usina de furnas em perspectiva histórica (1956-1965). Anais do Simpósio
Internacional Glabalizacion, innovación y construcción de redes técnicas urbanas
en América y Europa, 2012. Disponível em:<< http://www.ub.edu/geocrit/Simposio/
cCorrea-Paula_Hidreletricas.pdf>> Acesso em: 19 de maio de 2016.
FURNAS. Como Tudo Começou: 1957-1967. Revista FURNAS, Ano XXXIII, n. 337, Fevereiro,
2007.
MINAS GERAES. Falla Que á Assembléa Legislativa Provincial de Minas Geraes por Occasião
da Installação dos Trabalhos da Segunda Sessão da Vigésima Primeira Legislatura,
Dirigio o Illm. E Exm. Sr. Conselheiro Capistrano de Bandeira de Mello, Presidente da
Mesma Província em 17 de Agosto de 1877. Ouro Preto, Typ. de J. F. de Paula Castro, 1877.
Disponível em: << http://www-apps.crl.edu/brazil/provincial/minas_gerais>> Acesso em:
03 de Março de 2016.
____
187
____
Marina Marengo
Università degli Studi di Siena
Dsfuci-Arezzo
marina.marengo@unisi.it
SUMMARY
Gli studiosi delle scienze sociali, nonché i letterati, che hanno incentrato le loro ricerche
sull’approccio geoletterario, hanno spesso opposto la letteratura « alta » a quella popolare o di
terroir. Questa opposizione continua ad essere assolutamente attuale, in particolare nel contesto ____
francese. In questo saggio non ci si propone di mostrare la supremazia del romanzo neo-rurale 189
su quello di terroir o viceversa; si vuole invece comprendere come due scritture così diverse ____
contribuiscano alla costruzione dell’immaginario spaziale della Francia rurale, che si tratti di
contadini e società rurali del passato o assolutamente contemporanee, alla base delle attuali
politiche agricole o di valorizzazione del patrimonio rurale.
Key words: Deruralizzazione – nuovo sviluppo economico-culturale – Francia – approccio
geoletterario
CAMPAGNE … LETTERARIE
Le campagne e le aree rurali sono state spesso oggetto di interesse non solo dei ricercatori, e dei
geografi in particolare, ma anche di numerosi scrittori, in passato come oggigiorno. Un caso
ormai classico riguarda la letteratura campestre dell’Ottocento francese, di cui George Sand è
stata una delle esponenti francesi più conosciute. Le sue produzioni, in particolare, fanno parte
da più di un secolo della letteratura per ragazzi. Tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima
metà del Novecento, vi è stata in Europa una fioritura di produzioni letterarie, per lo più romanzi,
collegate a realismo, naturalismo e verismo, che hanno lasciato tracce importanti nel mondo
letterario al riguardo della ruralità. Gli autori ci hanno consegnato opere in grado di costituire,
in parte o nel loro insieme, importanti oggetti di studio scientifico. Bisogna sottolineare che,
almeno in Francia, parte di questa letteratura è classificata quale popolare (Thiesse, 1993 e 2000),
costituita da saghe letterarie e da romanzi di terroirs (termine specifico relativo alla Francia e
al Québec1): non sempre studiosi e letterati hanno saputo apprezzare, o quantomeno rispettare,
queste produzioni letterarie . Il grande successo di pubblico ha ancora acuito la divisione tra
letteratura “alta” e “popolare”, quest’ultima considerata un genere minore, spesso trasposta in
versioni filmografiche o serie televisive che ne hanno ancora amplificato la fama e rinnovato i
successi commerciali.
1 Nel caso quebecchese tale genere romanzesco è definito “du terroir” ed è stato considerato esaurito dal momento in cui l’inurbamento e i
modi di vita urbani hanno preso il sopravvento nel Paese. Sta riprendendo negli ultimi anni vigore, anche ad una nuova concezione di terroir,
non solo rurale ma anche urbano.
2 Foire du livre de Brive-la-Gaillarde è stata creata nel 1973. Nata come iniziativa locale è ora un fenomeno internazionale che coinvolge, in una
cittadina della provincia francese, scrittori, poeti, critici, nonché altri letterati e studiosi o specialisti di media. Il successo della saga letteraria
di Claude Michelet, ambientata in un piccolo centro in prossimità di Brive, è nata una sorta di raggruppamento di scrittori di terroir, che non
vogliono sentirsi definire tali, ma che incentrano i loro interessi letterari sulla scrittura dei contesti locali.
La diatriba tra letteratura alta e popolare ha tuttavia permesso di individuare nuovi oggetti e
strumenti di riflessione sul territorio e i processi di territorializzazione, sulla valorizzazione degli
ambiti locali e sui contenuti di progetti e processi relativi al marketing territoriale e culturale.
Il riaccendersi di tale interesse, che si può sintetizzare nell’imperante azione di
patrimonializzazione in corso sull’intero pianeta, è testimoniata a livello globale dalla lista dei
siti Patrimoni dell’Umanità Unesco: in questa corsa generalizzata alla patrimonializzazione è
racchiuso un concetto antico, ma quanto mai abusato e svuotato di significati oggi: il terroir.
Oggi è per lo più associato alla viti-vinicoltura, la sua origine si perde nel medioevo francese.
Il terroir, da un punto di vista spaziale, coincide con il finage, cioè il territorio comunale. Nel
2010, ne è stata prodotta una definizione condivisa da studiosi ed attori del territorio. Il terroir
è «[...] definito quale spazio geografico delimitato dove una comunità umana ha costruito, nel
corso della sua storia, un sapere intellettuale collettivo di produzione, fondato su di un sistema
d`interazioni tra un ambiente fisico e biologico, nonché di un insieme di fattori umani. Gli
itinerari socio-tecnici definitisi nel tempo sono ad esso peculiari e si concretizzano, in pratica,
nel conferimento di una reputazione incentrata sulla tipicità e l’unicità dello spazio geografico
in oggetto» (Fanet, 2010, p. 4).
3 In questo periodo ancora non si era recuperato e valorizzato da un punto di vista geografico, il concetto di terroir e ancora non si parlava di
patrimonializzazione.
Le opere letterarie scelte per questa parte della riflessione sull’approccio geo-letterario
permettono di cogliere le trasformazioni dei paesaggi, delle società locali, delle tipologie di
produzione dalla policoltura tradizionale alle colture industriali, dei modi di conduzione
delle aziende agricole, delle specificità di queste ultime – dalla piccola proprietà al rapporto di
mezzadria –, per giungere alle trasformazioni dovute alla meccanizzazione ed industrializzazione
dell’agricoltura, nonché ai mutamenti dovuti alla P.A.C (politica agricola europea).
Grazie all’apporto delle narrazioni letterarie, è possibile comprendere come queste ultime
siano in grado di contribuire alla costruzione e trasmissione dell’immaginario spaziale delle
aree rurali, che si tratti di contadini e società del passato o di casi assolutamente contemporanei
iscritti nell’ultramodernità. E’ necessario sottolineare che, da un punto di vista metodologico, le
citazioni letterarie, di questo saggio, non vengono utilizzate quali illustrazione di una riflessione
intorno ad un concetto, ma per costruire l’argomentazione relativa alle categorie concettuali
analizzate.
Tanti erano pure i casi di piccole proprietà familiari costruite attraverso i secoli, grazie
a puntuali strategie matrimoniali (Fel, 1992). A causa della loro costituzione progressiva,
le proprietà erano spesso caratterizzate dalla frammentazione, che ha reso nel tempo più
difficoltoso e faticoso il lavoro agricolo: «Figlio unico di Mathieu-Édouard e Noémie Vialhe,
aveva ereditato da loro le basi dell’attuale proprietà, otto ettari, raggruppati pazientemente da
tutta una dinastia Vialhe che, di generazione in generazione, si trasmetteva le terre, i saperi e il
nome Edouard, riservato ai primogeniti. Agli otto ettari, aveva potuto aggiungerne uno in più
al ritorno dal servizio militare. Sua moglie, Léonie, aveva portato in dote due ettari di buoni
prati, nel 1859. Nato l’anno successivo, il loro unico figlio, Jean-Edouard, li aveva molto aiutati
nel lavoro in campagna e, soprattutto, aveva fatto un’ottima scelta sposando, a ventott’anni, la
piccola Marguerite, minore di dieci anni e bella come un fiore, che aveva portato in dote quattro
ettari di campi di ottima qualità» (Michelet, 1979, v. 1, p. 26). Il rischio della polverizzazione
delle proprietà a causa delle successioni è stato per secoli tamponato da strategie familiari di
“compensazione” per evitare il venir meno della proprietà: «Il solo rimprovero che poteva fare
alla nuora, era di aver avuto tre figli […] In futuro i tre marmocchi rischiavano di litigare e di
dividere la proprietà. Che Dio non voglia che il vecchio sia ancora là per contemplare una tale
catastrofe!» (ibidem, p. 26).
La costruzione progressiva delle proprietà e la loro polverizzazione su una o più superfici
comunali, rendeva necessario l’uso corrente delle denominazioni di ogni appezzamento, che ____
fossero ufficiali e presenti nel catasto o che fossero state rinominate dai successivi proprietari:
193
«Pierre-Edouard amava questa grande distesa di terre, si sentiva a casa sua in quei campi. Li ____
conosceva tutti per nome, almeno quelli che appartenevano ai Vialhe. Là il campo Lungo e i suoi
vecchi alberi di noce, laggiù, di fianco alla collina Caput, il campo del Peuch, un po’ più lontano,
quello delle Malides – una terra da frumento –, più lontano ancora, il campo del Perrier, e alla
fine, proprio in fondo, nascosta dal Puy Blanc, la Terra Grande, seminata a segale. Il ragazzo
sapeva pure a chi appartenevano gli altri campi, dove si trovavano tutti i cippi confinari, e
conosceva tutte i proprietari e i mezzadri o affittuari che lavoravano là […] Con quindici ettari,
otto mucche, dodici pecore, due capre e tre scrofe, i Vialhe erano tra i più importanti proprietari
del comune. Più di loro, non c’erano che le proprietà del notaio, quelle del castello e qualche
podere a mezzadria che apparteneva a gente di Terrasson, d’Ayen o d’Objat» (ibidem, pp. 17-18).
la cura degli animali, il pastone per le due scrofe, i polli, i conigli, il pascolo sorvegliato per le
otto pecore e i loro agnelli e, per Mathilde, le cure di cui abbisognava un neonato, le poppate, il
bucato dei suoi pannolini, il rassetto della casa, la preparazione dei pasti» (ibidem, p. 410).
Gli animali del podere richiedevano un investimento iniziale, talvolta con l’aiuto di un
prestito agricolo, che permetteva di costruire una solida rendita aggiuntiva a quella meramente
agricola: «E’ piuttosto semplice: per comprare due scrofe e otto pecore e anche per gli attrezzi
[…] il rimborso non rappresenta mai più del ricavo della vendita di quattro bei maiali all’anno!
Allora, visto che avremo due scrofe, avremo una dozzina di maiali da vendere!» (ibidem, p. 410).
Rendita aggiuntiva che, in parte, veniva reinvestita direttamente nel podere: «[…] aveva appena
venduto sei dei dieci agnelli che avevano partorito le pecore; gli altri quattro erano femmine che
voleva conservare per aumentare il gregge» (ibidem, p. 439).
che offriva la città. Quest’anno, per la terza volta, il numero dei morti del comune supera quello
delle nascite» (ibidem, 1980, v. 2, p. 370).
Va inoltre ricordato che in mezzo secolo i livelli di istruzione degli abitanti delle aree rurali
era passato dall’alfabetizzazione elementare, nemmeno poi così diffusa: «[…] se il sindaco aveva
scelto Jean-Édouard quale suo vice, era soprattutto perché sapeva leggere e scrivere» (ibidem,
1979, v. 1, p. 27), al diploma di laurea in agronomia della quarta generazione del XX secolo:
«Dominique […] frequentava in quel momento, la scuola Grignon, che gli avrebbe permesso
di diventare agronomo, così come desiderava. Pierre-Edouard era stato subito molto fiero del
nipote ed è a lui che aveva consegnato, il giorno del suo primo diploma, quel napoleone da venti
franchi che suo nonno gli aveva regalato quando aveva ottenuto il diploma di scuola media, l’11
luglio 1902» (ibidem, 1980, v. 2, p. 420).
Si tratta di cambiamenti irreversibili delle campagne europee, che sono stati facilitati
mutamenti sostanziali nella mobilità, soprattutto grazie all’arrivo della ferrovia. Numerosi
territori rurali riuscirono ad aprirsi all’esterno grazie al treno: «L’inaugurazione del tratto di
ferrovia che collegava ormai La Rivière-de-Mansac a Saint-Libéral-sur-Diamond ebbe luogo il
31 luglio 1909 […] L’arrivo del primo treno fu l’occasione di festività alle quali furono invitati
gli abitanti del comune che, tutti, riconobbero quanto avesse ben lavorato la giunta comunale»
(ibidem, 1979, v. 1, pp. 191-192). Le linee ferrate elettrificate sono state successivamente
____ sostituite dalle littorine, meno prestigiose ma che hanno comunque assicurato la mobilità di
persone e merci dalle campagne verso i centri urbani regionali. Ma le scelte urbane legate al
196
____ rapporto costi-benefici di questo tipo di servizio, hanno relegato molte ferrovie rurali e montane
secondarie al ruolo di “rami secchi”, decretandone la chiusura: «Durante una triste seduta del
consiglio municipale, venne annunciata la definitiva soppressione della littorina che, dal 1924,
aveva sostituito il treno. Questa decisione […] era in realtà motivata da ragioni economiche. La
linea, quella linea che all’inizio del secolo aveva Saint-Libéral sul mondo, che aveva permesso
le fiere, i mercati e anche il commercio con l’esterno, era in deficit. Senza di essa, Saint-Libéral
ritornava alla sua solitudine, al suo isolamento. Non era certo l’autobus promesso che avrebbe
permesso di trasportare fino a Brive o Objat le tonnellate di prugne, ciliege, piselli o fagiolini che
produceva il comune. Era di nuovo necessario riprendere i carri e la strada, nel bel mezzo della
notte, per non giungere troppo tardi all’apertura del mercato all’ingrosso. Oppure comprare un
camioncino, ma nessuno ne aveva le possibilità» (ibidem, 1980, v. 2, pp. 92-93).
Nell’arco di qualche decennio, anche i servizi elementari nelle aree rurali sono scomparsi,
a causa della desertificazione demografica sicuramente, ma anche in ragione di modi di vita
completamente mutati. Alla chiusura degli esercizi commerciali di base, sono stati gli ambulanti
che hanno sopperito alle carenze in approvvigionamento di beni essenziali di molti abitanti,
«Aveva cominciato il suo giro quindici anni prima. Allora non vendeva che pizzicheria. Poi nel
corso degli anni, quando il macellaio aveva smesso il suo giro in campagna, aveva, su richiesta dei
suoi clienti, aggiunto qualche pezzo di carne, e, a seconda degli arrivi, un po’ di pesce. E, inoltre,
sempre per venire incontro agli abitanti del paese, che erano serviti dal panettiere solo il sabato,
proponeva anche un po’ di pane» (ibidem, 1998, v. 4, p. 62). Si tratta di un servizio essenziale,
soprattutto per gli anziani non in grado di spostarsi agevolmente verso i centri commerciali
dei centri urbani, e per tutti quelli che: «Non avendo un auto e non lavorando in città, non
potevano andare a fare spesa nel grandi centri commerciali che nascevano come funghi dopo un
temporale settembrino intorno alle città, quindi lontani da Saint-Libéral» (ibidem).
Un’altra delle funzioni centrali venuta meno è quello del parroco. Scomparsi o in pensione i
vecchi parroci, non sono stati sostituiti, ma sono divenuti anch’essi, a loro modo, ambulanti: «Il
parroco, come il pizzicagnolo, era diventato anche lui itinerante. Officiava in diverse parrocchie,
diceva messa a Saint-Libéral solo ogni quindici giorni e per i funerali. In seguito al furto nella
chiesa, erano stati rubati la statua policroma di Saint-Eutrope, patrono della parrocchia, e pure
la porta del tabernacolo in smalto di Limoges […] su decisione del Ministero della Cultura che
aveva impiegato ben tre anni prima di reagire, la chiesa venne chiusa non solo la notte ma anche
di giorno» (ibidem, pp. 62-63).
quando si parla di riproduttori. Bisogna orientarsi verso il lusso, e tu puoi farlo perché hai le
competenze e conosci la tecnica. Perché sei un buon allevatore» (ibidem, p. 311).
è ormai gestita secondo modelli urbani, rimangono le terre coltivate da agricoltori sempre più
distaccati dalla terra e costretti in logiche produttivistiche di tipo industriale.
La via di mezzo si è progressivamente definita negli ultimi lustri, con il grande successo
dell’agricoltura biologica, delle tracciabilità delle produzioni alimentari, delle produzioni a
chilometro zero, dei modi di vita slow. A queste nuove tendenze si sono affiancate anche nuovi
progetti e prodotti incentrati sul turismo verde e culturale, che si integrano reciprocamente:
«In una regione così bella, così accogliente ed in cui si mangia così bene, troppo ma bene, non
è possibile aspettare passivamente la morte del paese […] Perché qui c’è il “locale”, il paesaggio,
tutto quello che si vuole ! Bisogna focalizzarsi sui turisti. Ce ne sono dappertutto intorno, bisogna
trovare il modo per farli venire qui. E dato che tutti credono di essere grandi fotografi, bisogna
lusingarli […] ci vuole un soggetto preciso che attiri le persone qui, nel comune. Ad esempio
le più belle foto del paese, della chiesa o delle vecchie case» (Michelet, 1990, v. 3, pp. 267-268).
A queste nuove opportunità si sono aggiunti itinerari e passeggiate letterarie, che si sono
innestate in aree in cui la desertificazione demografica e delle attività sembravano inarrestabili
costituiscono ora delle piccole realtà in grado non di attrarre folle, ma di evitare di dimenticarsi
di territori altrimenti lasciati all’abbandono (Fournier, Bordessoule, 2014). Le offerte legate al
turismo scolastico - che integra soggiorni in campagna, avvicinamento alla cultura attraverso
la letteratura o altri media, il teatro nella foresta, sono altri nuovi “pacchetti” rural-culturali che
mantengono un legame con la campagna e, soprattutto, permettono di educare i più piccoli o ____
risvegliare negli adulti processi rurali millenari scomparsi nell’arco di pochi decenni.
199
____
FONTI BIBLIOGRAFICHE LETTERARIE:
Bergounioux, P. (1995). Miette. Paris : Gallimard-Folio
Lafon, M.-H. (2009). L’annonce. Paris : Gallimard-Folio
Michelet, C. (1979). Des grives aux loups, vol.I. Paris : Robert Laffon
Michelet, C. (1980). Des grives aux loups. Les palombes ne passeront plus, vol. II. Paris : Robert
Laffont-Pocket
Michelet, C. (1990). Des grives aux loups. L’appel des engoulevents, vol. III. Paris : Robert Laffont-
Pocket
Michelet, C. (1998). Des grives aux loups. La terre des Vialhe, vol. IV. Paris : Robert Laffont-
Pocket
BIBLIOGRAFIA
Brosseau, M. (2008). L’espace littéraire en l’absence de description: un défi pour l’interprétation
géographique de la littérature. i Cahiers de géographie du Québec 52 (147) : 419-437.
Bryant, C., Grillotti, M.G. (Eds.), (2007). Proceedings of the International Colloquium “Quality
Agriculture: historical Heritage and environmental Resources for the integrated Development
of Territories”. Genova: Brigati
Chevalier, M. (2001). Géographie et Littérature, Société de géographie de Paris - hors série, no
1500 bis
Fanet, J. (2010). Terroir, climat e sol, in Proceeding of “VIII International Terroir Congress”, Soave,
Verona, Proceedings session 4-3, 3-7 (www.terroir2010.entecra.it).
Fel, A. (1992). Paysans français. Modèles et auto-portraits. Géographie et cultures 1 : 119-128.
Fournier, M., Bordessoule, E. (2015). Les « villages du livre » : un modèle sans label. In Fournier,
M. (Ed.). Labellisation et mise en marque des territoires, Clermont-Ferrand : Presses
Universitaires Blaise Pascal, CERAMAC 34, 581-602.
Kostrowicki, J. (1980). Geografia dell’agricoltura: ambienti, società, sistemi, politiche dell’agricoltura.
Milano: Angeli
Le Lannou, M. (1967). Le Déménagement du territoire. Rêveries d’un géographe. Paris :Seuil
Michelet, C. (2005). J’ai choisi la terre. Paris : Robert Laffont-Pocket
Ouellet, M. (1996). Le roman de la terre. Millet, Michon, Bergounioux , Liberté 38(3) : 165-177.
Thiesse, A.-M. (1993). La littérature régionaliste en France (1900-1940). Tangence 40, 1993 :
49-64.
Thiesse, A.-M. (2000). Le roman du quotidien. Lecteurs et lectures populairies à la Belle Epoque,
Paris : Seuil
____
200
____
M.A. Sánchez-Sánchez
F. Belmonte-Serrato
Departamento de Geografía,
Universidad de Murcia.
massgeociencias@gmail.com, franbel@um.es
RESUMEN
En las últimas décadas el medio rural ha vivido un incremento de la actividad turística. El Valle de
Ricote, en el interior de la Región de Murcia, se ha visto inmerso en un incremento del turismo.
Históricamente ha destacado el turismo termal ofertado por el Balnerario de Archena. Otros
turismo presentes en el Valle son: el de naturaleza, montaña, aventura, cultura, y gastronómico. ____
Se tiene como objetivo analizar si ha existido un aumento de la desruralización, desagrarización, 201
y pérdida de identidad socio-territorial. La actividad turística ha sido significativa socio- ____
culturalmente pero con escasa influencia en la desruralización y desagrarización. La identidad
territorial se ha visto reforzada interiormente, y se ha proyectado una marca identitaria a veces
conocida como los paisajes del Valle de Ricote.
Palabras clave: Valle de Ricote, desruralización, desagrarización, identidad.
INTRODUCCIÓN
El turismo comprende las actividades que realizan las personas durante sus viajes y estancias en
lugares distintos al de su residencia habitual. En el Valle de Ricote (en adelante el Valle) se ofrecen
distintas actividades asociadas a destacados elementos del territorio: Termalismo, museo Pedro
Cano, despoblado árabe de Medina Siyâsa, ruta de los miradores, ruta de las Norias, descensos
por el río Segura, experiencias rupestres, floración y vinos. Dando lugar a diversos tipos de
turismo: de salud, cultural, de aventura y/o naturaleza.
El Valle ocupa un territorio eminentemente rural, donde predominan las actividades
agropecuarias, agroindustriales, de conservación del medio ambiente y silvícolas. Resulta de
interés estudiar la influencia que el turismo puede haber ejercido sobre este espacio rural,
sobre las actividades que soporta tradicionalmente (agricultura tradicional, pastoreo, etc.).
En ocasiones el turismo, en los espacios rurales, puede influir en aspectos que den lugar a la
desruralización, desagrarización y/o pérdida de identidad del territorio en cuestión.
La modificación de las estructuras sociales propias de los ámbitos rurales, puede contribuir
a la “desruralización”, conllevando la pérdida de lo rural. Las sociedades rurales cada vez lo son
menos y por el contrario son más urbanas. A mediados de los años noventa Baigorri (1995,
p, 3) afirma que “únicamente allí donde las formas de intercambio y de relación no sean de
tipo capitalista podríamos hablar tal vez de cultura rural, es decir preindustrial”, este mismo
autor considera que puede darse la desaparición de una cultura, y no de un colectivo social y
productivo. Además Baigorri (1995, p, 9) opina que la sociedad rural como tal ya no existe, sino
el colectivo de trabajadores y empleadores que conforman el sector agrario. Todo esto guarda
relación con la pérdida de identidad
Otro concepto asociado al mundo rural es la “desagrarización” siendo este un proceso de
pérdida de lo agrario. Esta desagrarización queda manifiesta en el descenso de la actividad
económica agraria y el empleo agrario frente a otros sectores y actividades tales como
construcción, servicios, etc.
La identidad “es el sentido de pertenencia a una colectividad, a un sector social, a un grupo
específico de referencia” (Romero, 2005, p, 62). También puede ser el “reconocimiento colectivo
de una trama de significados y sentidos particulares, construidos socialmente y adquiridos
históricamente por mediación de la condición de habitante de un lugar. Implica formas de
pensar, valorar y apropiarse del entorno” (Moraga, 2009, p, 28). Además “la identidad supone
un reconocimiento y apropiación de la memoria histórica, del pasado” (Molano L, 2007, p. 87).
El Valle de Ricote se localiza en torno al río Segura, en el interior de la Región de Murcia
____ (Figura 1).
202
____ Figura 1. Localización geográfica del Valle de Ricote
Los municipios murcianos que forman parte del Valle a efectos del presente trabajo son: Abarán,
Archena, Cieza, Blanca, Ojós, Ricote, Villanueva del Río Segura y Ulea (Figura 2).
OBJETIVOS
Se tiene como objetivo general conocer si el turismo rural puede haber influido en el Valle de ____
Ricote, en cuestiones como la desruralización, desagrarización y/o pérdida de identidad socio- 203
____
territorial.
METODOLOGÍA
Para conocer el proceso de desruralización se analizan diversos indicadores: estructura de la
población por grupos de edades, número de habitantes totales por municipio, y densidad de
población municipal. Todo ello permite tener una idea sucinta del grado de desruralización en
el Valle de Ricote. En cuanto a la desagrarización se utilizan datos sobre el empleo agrario frente
a otras actividades, en los municipios del Valle. En relación a la actividad turística se tienen en
cuenta oferta de plazas hoteleras ofrecidas tanto en hoteles, apartamentos, y casas rurales. Así
como ofertas de actividades turísticas.
RESULTADOS
Para el grado de desruralización en el marco de la sociología rural, se analiza la estructura de la
población en función de los grupos de edad, número de habitantes totales por municipio, y la
densidad de población para todos los municipios del Valle (Tabla 1, 3 y 4).
Es adecuado comparar los datos de la Tabla 1 y 2, para poder comprobar si los municipios del
Valle de Ricote son más o menos rurales o urbanos según su estructura poblacional. Ricote y
Ulea son los más próximos a la ruralidad del Valle, todas sus franjas de edad son propias de
medios rurales. Para el caso de Ojós si se tiene en cuenta el porcentaje correspondiente a la
____
franja de 15 a 64 estaríamos ante el municipio más urbano de todos, superando incluso el dato
204 recogido en la Tabla 2. Por el contrario la franja de 0 a 14 muestra un porcentaje muy bajo,
____
pudiendo ser considerado como un municipio tremendamente rural.
Fuente: Elaboración propia a partir de Programa de Desarrollo Rural Sostenible (2010-2015). MAGRAMA
El artículo 3. a) y c) de la Ley 45/2007 para el desarrollo sostenible del medio rural, considera
municipio rural aquel cuya densidad de población es igual o inferior a 100 habitantes/km2 y cuya
población total se igual o inferior a 5.000 habitantes (Boletín Oficial del Estado, 2007).
Existen grandes disparidades de población entre unos municipios y otros, sirva como
ejemplo la gran diferencia entre Cieza y Ojós. Ese último es el municipio con menos población
de toda la Región de Murcia. Utilizando como referente la legislación aludida anteriormente,
puede decirse que sólo cuatro municipios son rurales en función del número de habitantes
totales: Ojós, Ricote, Ulea y Villanueva (Tabla 3).
Fuente: Elaboración propia a partir del Centro Regional de Estadística de Murcia. 2016.
____
207
____
Los ayuntamientos incluidos en este Consorcio Turístico, también cuentan con la posibilidad
de desarrollar actividades e iniciativas turísticas a nivel individual. En la mencionada web no se
incluye Cieza, y se da información general de interés sobre el Valle. En la web de Murciaturística
si se incluye Cieza (Figura 4).
Fuente: Murciaturística.2016.
____
208
____
DISCUSIÓN
Es difícil poder determina, mediante el análisis de la estructura de la población, si un municipio
es rural o urbano. Según la franja de edad escogida puede variar, sirva como ejemplo Ojós si
se consideran el grupo de edad de 15 a 64 años estaríamos ante el municipio más urbano. Por
el contrario, para este mismo municipio, si se utilizan los datos del grupo de edad de 0 a 14, se
podría considerar como un municipio tremendamente rural. Otros muestran un mayor claridad
en cuanto a su adscripción a rural o urbano, como es Ricote y Ulea, ya que todas sus franjas de
edad los sitúan como los más próximos a la ruralidad.
Para seguir avanzando en el conocimiento del grado de ruralidad, y estimar la desruralidad
del Valle, son tomados como criterios los establecidos en la Ley 45/2007: número de habitantes
y densidad de población. Se observa gran disparidad entre municipios (Cieza y Ojós). Según el
primer criterio: Ojós, Ricote, Ulea y Villanueva; atendiéndose al segundo se añadirían Blanca y
Cieza. Los municipios de Ojós, Ricote y Ulea, cumplen ambos criterios a la vez.
Mediante los datos obtenidos para la actividad económica se puede comprobar, que salvo
el municipio de Villanueva, en todos la actividad agraria es la que genera mayor número de
contratos en la fecha indicada. No obstante, según datos no recogidos en este trabajo, esta es
la tendencia municipal. Según datos de la Tabla 5, los municipios no presentan prácticamente
desruralización, salvo el caso ya comentado de Villanueva. En algunos casos (Ulea y Ojós) se
observa una inexistente desruralización.
Todos los municipios muestran un destacada oferta de plazas en casas rurales frente a los
hoteles y apartamentos. En todos se ha incrementado la oferta de plazas. Archena destaca sobre
manera en esta oferta de plazas hoteleras, todo ello justificado por aprovechamiento histórico de
sus aguas termales. La oferta turística conjunta se inicia en 2004 con la creación del Consorcio
Turístico Mancomunidad Valle de Ricote, donde se canaliza información y posibilidades para
visitar los pueblos del Valle, en este consorcio no se incluye Cieza. Siendo incluida en la web
pública de Murciaturística. Esta oferta espacios y actividades turísticas en el Valle.
La identidad territorial ha sido reforzada interna y externamente, mediante la existencia de
los instrumentos mencionados, creando una marca identitaria, que ha llegado a ser denominada
como: Los paisajes del Valle de Ricote, o simplemente el Valle de Ricote.
CONCLUSIONES
Existe dificultad establecer el grado de desruralización municipal, ya que en función de las
franjas de edad estos se sitúan más cerca o alejados de la ruralidad. Siguiendo el criterio de la
estructura poblacional Ricote y Ulea son los más próximos a la ruralidad. Considerando los dos
criterios (número de habitantes y densidad poblacional) tan sólo Ojós, Ricote y Ulea, podrían
tener la consideración de rurales y por tanto haber sufrido la menor desruralización de todo el
Valle.
El proceso de desagrarización parece no haber existido en el Valle, pues todos los municipios
dan unos altos porcentajes de contratos atribuibles al sector agrícola, salvo el caso de Villanueva.
De todos ellos los menos desagrarizados son: Ulea, Ojós, Blanca, Cieza y Ricote. Se puede afirmar ____
que los municipios que menos han sufrido la desruralización y desgrarización, y por tanto más 209
____
rurales y agrarios, son: Ojós, Ricote y Ulea.
La oferta de plazas para hospedaje más importante corresponde a la ofrecida, por las
hoteles de Archena. Las casas rurales presentes en todos los municipios han experimentado
un importante incremento entre 2002 y 2014. Las ofertas turísticas también han sufrido un
considerable incremento.
Sería apropiado un estudio más profundo de estas cuestiones en relación al Valle de Ricote.
Se podría llegar a afirmar, con la debida cautela, que el incremento del turismo no ha supuesto
una desruralización y desagrarización de los municipios del Valle. La identidad territorial se ha
visto reforzada, quedando perfectamente vinculada al territorio del Valle.
BIBLIOGRAFÍA
Baigorri, A. (1995): De lo rural a lo urbano. Hipótesis sobre las dificultades de mantener la
separación epistomológica entre Sociología Rural y Sociología Urbana en el marco del actual
proceso de urbanización global. En V Congreso Español de Sociologia. Grupo 5. Sociología
Rural. Sesión 1ª. La sociología Rural en un contexto de incertidumbre. Granada
Boletín Oficial del Estado (2007): Ley 45/2007, de 13 de diciembre, para el desarrollo sostenible
del medio rural. BOE, núm. 299.
Molano L., O.L. (2007): Identidad cultural un concepto que evoluciona. Revista Opea 7:69-84
2007
Moraga López, G. (2009): Geografía cultural e identidad territorial: caso de la comunidad de
Cabuya, distrito de Cóbano, Puntarenas. Proyecto de Tesis de Licenciatura. Universidad
____
210
____
RESUMO
São Roque (Brasil) há décadas está associada a produção vitivinícola. A esta atividade soma- ____
se o turismo como forma de lazer das populações residentes dessas regiões metropolitanas
211
alcançando escalas regionais nas suas práticas. Atualmente, discute-se a homogeneização dos ____
espaços, com o intuito de atrair turistas, no entanto alerta para a necessidade de encontramos
algum modo de conservamos a unicidade. Norteia este estudo: estaria São Roque perdendo
suas particularidades, e consequentemente deixando de atrair turistas, ou o município não se
inseriu nesse processo associada ao enoturismo, como o realizado em outras regiões produtoras?
Iniciamos por uma base exploratória, com uma observação direta e levantamento publicitário
tem como objetivo compreender a atividade de visitação e analisar como hoje esta se caracteriza
especialmente. Assim por entrevistas buscamos compreender a dinâmica do enoturismo nesse
espaço. A cartografia sistematiza o entendimento da apropriação no espaço local/regional.
Configura como Centro turístico, associando um lazer metropolitano.
Palavras-chave: Turismo rural, enoturismo, Turismo paulista vinícola, Vitivinicultura, São
Roque (SP-BR).
APRESENTAÇÃO
Nos trabalhos desenvolvidos acerca da produção vitivinícola notamos uma peculiaridade.
Estas ficam pouco relacionadas a um processo por um contexto que contemple uma totalidade
envolvendo o país e que considere os cinco séculos de cultura de uvas e produção de vinho no
continente. Tão pouco, se fala dos aspectos legais da proibição, e o confronto de sua permanência
e tão pouco da formação de ações proibitivas para a importação, em decorrência da manutenção
de reservas de mercado nacional sobre a bebida.
Frequentemente, a história do vinho produzida no país tem uma lente ontológica marcante, que
é seu entendimento a partir da Serra Gaucha (RS/BR). Região que destaca, possivelmente, como
o mais importante do país, e a maior produtora nacional. Entretanto, existe uma história e uma
expertise associada a imigração portuguesa (continental e açoriana) e mesmo germânica que
introduz cepas diversas e mesmo de diversos centros de pesquisa agronômicas diversos que a
quase dois séculos estudo a aclimatação no território nacional e vinhas. Consequentemente, o
enoturismo se faz por estes desvios, tanto na sua elaboração, como nos seus estudos.
Estamos confiantes que abrir o horizonte no estudo da produção vitivinícola e do enoturismo
no Brasil se fará por um longo caminho que deve reconhecer centros em menores escalas
que a Serra Gaúcha. Mesmo estando como base na pesquisa deste nosso Núcleo de Pesquisa
situado nesta região. Esperamos com tal abordagem, inclusive considerar reais dimensões nesta
atividade turística. O levantamento de outras experiências irá nos possibilitar um confronto
entre a realidade em novos aspectos.
Desta maneira, estamos estudando o médio/pequeno município paulista de São Roque.
Município este que tem a formação de sua história associada ao cultivo de uvas. Importante
observar que estamos falando de uma das mais antigas localidades do país e de cultivo vitivinícola.
A pesquisa ora apresentada se faz por uma serie de lacunas, o quem não irá atrapalhar um
entendimento aos objetivos propostos, entretanto, o uso de bases bibliográficas, ou seja, no
____ material disponível encontrado retrata mais do que abordagens socioespaciais. Reforçamos
a necessidade de levantamento histórico sócio-antropológico da produção vitivinícola nesta
212
____ unidade federativa.
Assim, fundada em 16 de Agosto de 1657 pelo capitão-mor paulista Pedro Vaz de Barros, irmão
do bandeirante citado, conhecido também como Vaz Guaçu, o grande, a localidade recebeu
o nome de São Roque devido a devoção de seu fundador a este santo católico. Assim, atraído
pela região, estabeleceu-se com sua família e cerca de 1200 índios, às margens dos ribeirões ____
Carambeí e Aracaí (IBGE, 2016). 213
____
Posteriormente é marcante na formação social da localidade à vinda de imigrantes,
principalmente portugueses e italianos, que cobriram as encostas dos morros com vinhedos
e com as instalações de adegas. A cidade, por este cultivo recebe o apelido (título popular) de
‘terra do vinho’. Em 1832, São Roque eleva-se à condição de vila e, em 1864, à categoria de
município.
O município de São Roque situa na região metropolitana de Sorocaba (SP), embora também
próximo da Região Metropolitana de São Paulo. Sua população estimada para 2015 foi de 86.515
habitantes em uma área de 306,908km² segundo o IBGE (2016). Reforça nele uma atividade de
turismo como forma de lazer das populações residentes dessas regiões metropolitanas, que se
consolida a partir do final do século passado e em muitos aspectos relacionado à vitivinícola.
____
214
____
cidade de São Paulo), produtora de vinho. Sendo que os primeiros parreirais foram plantados
por Brás Cubas, no século XVI na fazenda Piqueri. Posteriormente, no ano de 1657 capitão-mor
paulista Pedro Vaz de Barros, conhecido também como Vaz Guaçu, se estabelece em São Roque,
começando assim, a cultivar trigo e uva. (CABRAL, 2001 e IBGE, 2016). Como já pontuamos,
mais tarde, imigrantes europeus altera as paisagens dos morros de São Roque com vinhedos. As
presenças de adegas transformaram São Roque na famosa ‘terra do vinho’.
A proximidade desta localidade com a metrópole paulistana e a forte demanda demográfica
no seu entorno, favorece esta região na oferta de lazer. Assim, entre outras opções de lazer, em
São Roque desde o inicio do século XX vem realizando festejos e criado equipamentos urbanos
e de lazer relacionados ao cultivo do vinho (Figura 3).
____
215
____
Atualmente, pesquisas tendem a discutir a homogeneização dos espaços, com o intuito de atrair
turistas, no entanto, abordagens pós-lefebvreana alertam para a necessidade de encontramos
algum modo de conservamos a unicidade.
A PESQUISA
Comumente a pesquisa acerca de enoturismo dar destaque a aspecto subjetivo distanciando
da construção da materialidade. Entretanto, nossa opção de reconhecer a atividade de
enoturismo considerando a sua construção regressiva nos leva a compreender seu objeto no
território definidor do roteiro de visitação. Não como fator específico, mas como consequente
de horizontalidades e verticalidades sociais existentes (SANTOS, 2004).
Afinal, um local para que tenha visitação envolve alguns aspectos específicos. A este, tem
principalmente certos valores que possibilitem que se definam um interesse para ser visitado,
realizando uma forma de lazer intrínseco. Associa ainda a necessidade de acessos a demandas, a
DESENVOLVIMENTO DA PESQUISA
Buscamos retratar certo rigor metodológico, principalmente no reconhecimento das
complexidades espaciais visíveis. Entretanto, não devemos confundir este tratamento com
o pragmatismo da abordagem positivista que distancia objetos de sujeitos. Trabalhamos
inclusive com um objeto definido (o roteiro como localidade turística), formação que implica
uma dinâmica entre comunidades receptoras, recursos turísticos e visitantes. Objeto e sujeito
sobrepõem e se engendram com retratado por Latour (1994).
Como pressupomos, dentro do município de São Roque estabelecem uma rota, com
pequenas variantes de opções em trilhas alternativas e determinada como rota turística. Nela
estão distribuídas, lojas de vendas de produtos turísticos, meios de hospedagem, estrutura
gastronômica, atrativos relacionados a entretenimento infantil e apelo rural e principalmente
com apelo ao enoturismo entre casas de produção e/ou venda de produtos vitivinicolas. Nestes
locais, se tem justificativas distintas para a formação da atratividade. Destaca-se, a trajetória da
produção do vinho e de suas festas, desde o início do século XIX, além dos valores intrínsecos
da etnia portuguesa e em menor escala da italiana. A pesquisa envolveu entrevista com atores
sociais diretamente envolvidas com a formação do roteiro, agentes públicos da prefeitura
municipal que participaram deste projeto, proprietários de estabelecimentos comerciais
oferecidos, ou relacionados, com esta rota. Foi observado, que estes atuam com a consciência
que oferecem um produto turístico, ou uma opção de lazer, que se complementam com outros
serviços integrados por uma sinergia própria. Tem-se assim um reconhecimento de rota, e não
de produtores isolados, que tem em comum mesmos trajetos e com graus de competitividade
distintos.
Acerca da paisagem, embora, o município situa-se próximo da região da Grande São
Paulo e com forte influência periférica desta megalópole, mantém características bucólicas.
Entretanto, lembram os moradores, que a presença de parreirais no passado, em áreas hoje com
forte ocupação humana residencial, reforça um apelo nostálgico na configuração paisagística.
Muitos destes foram substituídos principalmente por condomínios residenciais. No roteiro esta
situação não se configura (Figura 4).
____
218
____
CONSIDERAÇÕES FINAIS
O roteiro turístico-cultural com a prática de enoturismo de São Roque (SP) destaca-se como
um produto turístico consolidado. Nascido, ou formulado, da somatória de ações ao longo de
décadas e da presença de atores sociais que marcaram processos de atualização desta proposta
de visitação.
Importante observar a quase inexistência de pesquisa acerca deste roteiro, quando procurado
em banco de Teses, dissertações e de artigos científicos nas bases comuns para pesquisa
científica no país. Situação que de um lado dificulta um maior entendimento do mesmo, por
outro, aumenta a valor desta pesquisa, mesmo que incipiente, e muito de caráter exploratório,
sobre esta prática nesta localidade e região. Interessante inclusive se lembrarmos de que estamos
retratando uma das mais antiga, ou e provavelmente a mais antiga, em continuidade do processo
vitivicícola do país. Soma-se o fato que eventos de lazer e posteriormente a prática da visitação
sempre estiveram uma relação com esta cultura agrícola-industrial. Desta maneira, reforçamos
este como um projeto com variáveis de êxito marcante na pratica de enoturísmo, embora a
complexidade dos produtos e produtiva tenha que ser mais bem retratada.
O município de São Roque e região não destaca atualmente como produtor nacional de
uva ou de vinho, sendo que muito destes produtos são trazidos de outras regiões produtoras.
Entretanto, no seu museu, nas informações encontradas nos seus equipamentos, como as
vinícolas e lojas de varejo, está presente esta cultura do produto, mesmo antes da formatação do
produto turístico. Situação contraditória, embora não dúbia.
REFERENCIA BIBLIOGRÁFICA
BURGOS, C. (2015). Guia adega: vinhos do Brasil. São Paulo: Inner.
BOULLÓN, R. C. (2002). Planejamento do espaço turístico. Bauru, SP: Edusc. ____
CABRAL, C. (2001). Presença do vinho no Brasil: um pouco de história. São Paulo: Cultura, 219
2001. ____
CSERGO, J. (1998). A emergência das cozinhas regionais. In FLANDIN, J-L. e MONTANARI,
M. Historia da alimentação. 3ªed. São Paulo: Estação liberdade, 806-824.
DALLANHOL, E. B.; TONINI, H. (2012). Enoturismo. São Paulo: Aleph, 2012.
IBGE. (2016) São Roque. In. Cid@des. Recupedado em 02 de fevereiro de 2016 http://www.
cidades.ibge.gov.br/xtras/perfil.php?lang=&codmun=3550605.
LATOUR, B.(1994). Jamais fomos modernos. São Paulo: Ed34.
LEMOS, C. A. C. (1979). Arquitetura brasileira. São Paulo: Melhoramento, EdUSP.
LEMOS, C. A. C. (1999) Casa Paulista. Historia das moradias anteriores ao ecletismo trazido
pelo café. São Paulo: EdUSP.
MAYUMI, L. (2008). Taipa, canela-preta e canela. Estudo sobre o restauro de casas bandeirista.
São Paulo: Romano Guerra.
SAIA, L. (1995). Morada Paulista. 3ªed. São Paulo: Perspectiva, 1995.
SANTOS, M (2004). A natureza do espaço: técnica e tempo, razão e emoção. 4ed. São Paulo:
Edusp.
roteiro para visita de escolas públicas e privadas do entorno da cidade de São Paulo, porém se faz
necessário uma sinergia entre os atores envolvidos para o sucesso dessas ações.
Palavras-chave – Agricultura Orgânica. Ibiúna-SP. Turismo Rural. Venda Consorciada.
Possibilities of the rural exodus down and rurality through the consortium sale and rural tourism
in organic production properties in Verava-Ibiúna-SP-Brazil. Preliminary study.
ABSTRACT
Ibiúna concentrates the main producers of horticultural surrounding the largest Brazilian
metropolis: São Paulo; prevailing small farmers with conventional techniques and use of
pesticides. Verava in the district, located 25 km from the central region, small farmers
develop the cultivation of organic products, without the use of agrochemicals; in the 1990s
coming to rely on more than a hundred producers and currently reducing to less than 40. The
neighborhood was a pioneer in Brazil in the production of organic actions, having been to
reference the installation in 1990 of a EFAI- School Agricultural Family Ibiúna created by the
foundation and today off. In the years following various actions of government agencies and the
creation of cooperative and association for direct sales recorded periods of development, but
ineffective management, industrialization and trade in the region have made the successors of
____ the properties and potential manpower to exchange activity, view for them as less degrading and
222 fixed days and working hours. This study aims at potential preliminary study for resumption of
____
organic production Verava District by consortiums sale and rural tourism. In recent years these
sectors have growth in several countries, consumer acceptance, added values and value loss in
low crop excess periods and rural tourism grows is a larger number than the other segments.
How reversal possibilities of this trend is aimed at selling produce directly to the various tourist
projects located in 15 distances 30 km of the property with large flow of visitors and tourists as
the Wine Route in Sao Roque-SP to restaurants, condominiums and several projects located on
the main road to the city; another would be rural tourism through capacity building owners,
formatting routes and products with added value, raising funds to improve the infrastructure
for building receptive to tourists on weekends and holidays; during the week groups of senior
citizens and schools to study of the environment because the properties are performing the
organic cultivation of clean and sustainable manner, a global trend and can serve script option
to visit public and private schools around the city São Paulo, but a synergy between the actors
involved in the success of these actions is necessary.
Key-words – Consumer Sustenaible. Ibiúna-SP. Organic Agriculture. Rural Tourism.Slow Food.
animais abatidos, porém criando, diminuição da força de trabalho humano, aliado ao histórico
êxodo rural, que consiste na procura por oportunidades na zona urbana devido a condições
insalubres da zona rural. (IBGE 2016) (DAMIANI 2008) (SANTOS 2008)
Dados do IBGE apresentam dados onde atualmente a maioria das cidades brasileiras tem a
sua zona urbana com nível populacional maior que as rurais, mesmo em cidades tradicionalmente
celeiros de grãos e confinamento de animais. (ELESBÃO 2005)
Outros produtos agropecuários, principalmente os hortifrutigranjeiros são cultivados
tradicionalmente no entorno de grandes centros urbanos para facilitar o escoamento, devido
alta perecibilidade e o brasileiro ainda ter as feiras livres, que na cidade de São Paulo, ainda é
muito forte, como atualmente grandes hipermercados como locais de compra desses produtos.
(IBGE 2016)
No segmento de turismo rural não é diferente, em diversas regiões de todo o mundo como
no Brasil diversos exemplos de sucesso e franca expansão podem ser verificados. (BRUNORI,
ET.ALL 2009) (BORRUSO, ET.ALL. 2009) (COBELLO 2007) O turismo rural teve como
principal característica ser uma atividade para complementação de renda da atividade agrícola e
pecuária, que passa por períodos de pujança e crise devido a fatores externos como clima, baixos
preços dos produtos e desistímulo das novas gerações em continuarem as atividades tendo em
vista o dilema do urbano-rural, sendo o rural visto como local de atraso, sem expectativa de
melhorias sociais econômicas, etc. (TULIK 2004) (BOVO 2005) (ELESBÃO 2005)(SANTOS
2008)
CONTEXTUALIZAÇÃO HISTÓRICA DA
ESTANCIA TURÍSTICA DE IBIÚNA
O município de Ibiúna, localizado 65 km da capital paulista, como população estimada pelo
IBGE em 2016 próximo a oitenta mil habitantes, forte característica agrícola devido a ser um
dos principais fornecedores de hortifrutigranjeiros para maior região metropolitana do país - a
Grande São Paulo. (IBIUNA 2016) A cidade tem importante concentração de sítios, chácaras
de segunda residência no estado de São Paulo, com grande concentração de condomínios
residenciais de alto padrão em torno da Represa de Itupararanga. (TANAKA 2008). As residências
____
secundárias tem amplo estudo na área acadêmica (ASSIS 2001) (TULIK 1996-2001) (SOLHA
1992) (RUBINO 2004) e diversas análises dos efeitos positivos e negativos para a população 225
____
residente, porém ampla opção de trabalho para moradores de áreas rurais que optam por deixar
as atividades agrícolas e o universo feminino a possibilidade de uma renda mensal. (SILVA
NETO, ET.ALL 2007) (QUINTAS 2005) (MARUANI, ET.ALL. 2009)
Desde o ano de 2000 a cidade foi elevada à categoria de Estancia Turística, tipificação
realizada no estado de São Paulo para cidade com potencial turístico, (SOLHA 2004) recebendo
anualmente recursos por meio do DADE – Departamento de Apoio ao Desenvolvimento das
Estancias vinculado à Secretaria Estadual de Turismo. (AULICINO 2001) (ALESP 2000)
Mesmo como esses benefícios, a cidade há muitos anos passa por uma instabilidade
política devido ao falecimento precoce de um dos prefeitos. Nos últimos anos uma alteração
de prefeitos devido a processos judiciais e o atual prefeito legislar sob liminar judicial, o que
gera uma instabilidade política, e o receio de empresários da área de turismo em estratégias
para investimento na cidade. A cidade caso não cumpra algumas especificações da nova lei das
Estancias Turísticas e Cidades de Interesse Turístico corre risco em perder seu título. (ALESP
2015)
Para se verificar a falta de articulação e ações de políticas públicas do município há tempo
não se reúnem Conselhos Municipais nas áreas de Turismo, Agricultura, etc., somente em
atividade os Conselhos que tem a obrigação para liberação de recursos estaduais e federais
como nas áreas de Saúde, Educação e Segurança Pública. Esses conselhos são sempre verificados
por estudos acadêmicos de importante relevância como estratégia para o desenvolvimento do
turismo. (SOLHA 2004) (ARAUJO 2014) (FRATUCCI 2009) (ANJOS 2013) (SETTE 2014)
METODOLOGIA
O referido artigo se baseia em estudo exploratório por meio de levantamento bibliográfico sobre
turismo, agricultura, produção orgânica e filosofias de venda consciente de produtos como o
Slow Foood e CSA – Consumer Sustenaible Agricultore. Por meio da internet e dados sobre o
município de Ibiúna, contato junto a Prefeitura da Estancia Turística de Ibiúna e secretarias afins
– Turismo e Agricultura, Associações e Entidades de Classe.Com os levantamentos foi realizado
análise dos dados e traçado um panorama sobre as possibilidades de realização de ações para os
objetivos principais – implantação do turismo rural e venda consorciada de produtos orgânicos
do Bairro do Verava, localizado 25 km da cidade.
____
O TURISMO RURAL COMO POSSIBILIDADE DE
227
DIMINUIÇÃO DO ÊXODO RURAL E AUTO ESTIMA ____
DOS PRODUTORES E FUTURAS GERAÇÕES
No entorno da capital paulista muitos destinos despontam com forte fluxo de visitantes no
segmento de turismo rural – São Roque cujo Roteiro do Vinho, Gastronomia e Lazer está
localizado no espaço rural da cidade, (COBELLO, ET.ALL A-B 2015) diversas opções de day
use existentes em Cotia e mesmo na cidade de Ibiúna. A proposta para o Bairro do Verava,
que consistiria na visitação de propriedades rurais com o cultivo orgânico, onde os visitantes
poderiam conhecer um pouco da atividade, por meio de cobrança de uma valor por visitante
e possibilidade de no fim do passeio adquirirem cestas e produtos orgânicos que os mesmo
puderam conhecer o processo de produção.
Em relação a outros roteiros ou empreendimentos no segmento de turismo rural da região
não existe nenhum com o foco na produção orgânica e por ser pioneiro poderia dar grande
visibilidade na promoção por meio de mídia espontânea e atrair visitantes nos fins de semana
e feriados que comungam com ações sustentáveis e alimentação saudável como nos dias de
semana recebimento de grupos de excursão escolares e melhor idade para passarem momentos
agradáveis no campo. (HENCHE 2007)
CONSIDERAÇÕES FINAIS
Na atual conjuntura político social em Ibiúna verifica-se a necessidade de que surja do
poder público municipal ações de políticas públicas voltadas a ações de combate ao êxodo rural
e fomento do turismo rural no Bairro do Verava. Outro fator importante é a mudança da cultura
da população em esperar ações do poder público, analisada em diversos artigos acadêmicos
REFERENCIAL BIBLIOGRÁFICO –
Alesp – Assembleia Legislativa do Estado de São Paulo. 2015. Lei complementar nro. 1261-
2015 – Estabelece condições e requisitos para classificação de Estancias e Municípios de
Interesse Turístico e dá providencias correlatas. São Paulo. DOESP.
Alesp - Assembléia Legislativa de São Paulo. 2000. Projeto de lei 845/1995 e Lei 10.537/2000 –
Transforma em Estância Turística o Município de Ibiúna. São Paulo: DOE.
Anjos, F.A., et.all. 2013. A abordagem sistêmica no processo de planejamento e gestão de
____ territórios urbanos turísticos. Caxias do Sul-RS. Revista Rosa dos Ventos. Vol. 5. Nro 3.
228 Antunes. J.R., et.all. 2005. A Pedra Basalto como Atrativo Turístico em Roteiros Temáticos para
____ a Região da Uva e Vinho. Turismo em Análise. v. 16, n. 2, novembro de 2005. São Paulo:
Aleph.
Araújo, C.; et.all. (Orgs.). 2005. Gênero, família e trabalho no Brasil. Rio de Janeiro: Editora
FGV.
Araújo, C.M..2014. Civil society participation in public policy process in Brazilian Tourism –
The Itupararanga-Sorocabana Touristic Region Forum. Juiz de Fora-MG. ABET – Anais
Brasileiro de Estudos Turísticos. Vol. 4. Nro 1.
Assis. L.F.. 2003. Turismo de segunda residência: expressão espacial do fenômeno e as
possibilidades de análise geográfica. Revista Território - Rio de Janeiro, Ano - VII, n. 11,
12 3 13 - set/out, 2003, São Paulo.
Aulicino.M.P. 2001. Turismo e Estâncias - Impactos e benefícios para os municípios. São Paulo:
Ed. Futura.
Azambuja, M. 2001. A gastronomia como produto turístico. São Paulo-SP. In- Castrogiovanni,
A.C. Org. Turismo Urbano. Editora Contexto.
Brunori, G, et all. 2009 Le strade del vino nel Friuli-Venezia Giulia. Acessado em 15 mar 2009.
http://www.mtvfriulivg.it/
Borruso, G, et.all. 2009. Il vino come risorsa nello sviluppo turistico in Friuli Venezia Giulia.
Acessado em 15 mar 2009. http://www.mtvfriulivg.it/
Bovo, C.E.O. 2005. Turismo rural no estado de São Paulo – uma semente que nasce. Santa
Maria-RS. FACOS UFSM.
Cavaco, C..2000. Turismo, comércio e desenvolvimento rural. In: ALMEIDA, Joaquim A.,
RIEDL, Mário (Orgs.). Turismo Rural - Ecologia, Lazer e Desenvolvimento. Bauru:
EDUSC.
CSA Brasil– Consumer Sustenaible Agriculture Brasil. 2016. Botucatu-SP. Acessado em 30 de
junho de 2016. www.csabrasil.org .
Cobello, S.M. 2007. Resgate da Identidade Cultural da Estância Turística de São Roque através
do Roteiro do Vinho, Gastronomia & Lazer- um Estudo Preliminar. In: XI ENTBL -
Encontro Nacional de Turismo com Base Local, 2007, João Pessoa-PB. Turismo de Base
Local - Identidade Cultural e Desenvolvimento Regional, CD-ROM.
Cobello, S.M., et all. 2011. Construção do enoturismo em São Roque (Brasil): uma conspiração
voltada ao desenvolvimento. Anais do XXXIV Congresso da OIV – Organização
Internacional do Vinho. Porto - Portugal, CD-ROM.
Cobello, S.M., et.all.a. 2015. A construção da economia do vinho em São Roque por meio
de relatos de memória – estudo preliminar. Anais do CIPATEC – Jornada de Iniciação
Científica e Tecnológica – Instituto Federal Campus São Roque-SP.
Cobello, S.M., et.all.b. 2015. O resgate das tradições enogastronômicas do Roteiro do Vinho,
Gastronomia e Lazer como estratégia de mercado e desenvolvimento local. Bento
Gonçalves-RS. Anais XV Congresso Latino Americano de Viticultura e Enologia.
Coriolano, L.N., et.all. 2013. Região, desenvolvimento regional e turismo comunitário.
Blumenau-SC. Revista Brasileira de Desenvolvimento Regional. Vol. 1. Nro. 1. 2013
Da Cruz, R.C.A. 2001. Introdução à Geografia do Turismo. São Paulo: Roca. ____
Damiani, A. 2008. População e geografia. São Paulo: Contexto.
229
Elesbão, I. 2005. Turismo Rural em São Martinho-SC – um abordagem do desenvolvimento em ____
nível municipal. Santa Maria-RS. FACOS-UFSM.
Feger, J.E., el.all. 2008. Regionalização do turismo – uma análise espacial do Arranjo Produtivo
Local da Rota da Amizade. Rio de Janeiro-RJ. Revista Acadêmica Observatório de Inovação
do Turismo. Vol. III. Nro. 4.
Ferreira, M. 1998. Usos e abusos da história oral. Rio de Janeiro: Fundação Getúlio Vargas.
Ferri, C.P., et.all. 2009. Quarenta e oito anos de melhoramento da videira em São Paulo, Brasil.
Acessado em 15 mar 2009. http://scielo.br.
Fratucci, A.C. 2009. Refletindo sobre a gestão dos espaços turísticos – perspectivas para as redes
regionais de turismo. São Paulo-SP. Revista Turismo em Análise. Vol. 20. Nro 03.
Henche, B.G. 2007. Marketing del turismo rural. Madrid: Pirámide, 2ª Edición.
IBGE. Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística. Município de Ibiúna-SP. www.ibge.gov.br -
Acessado em 30 de junho de 2016
Ibiúna – Prefeitura Municipal. 2016. Plano diretor TURISMO. Ibiúna-SP. Acessado em 02 jul
2016. www.ibiuna.sp.gov.br
Keynes, J.M., et.all. 1976. Ensaios Econômicos. São Paulo-SP. Editora Abril Cultural.
Leal Londroño, M. 2015. Promoting gastronomic tourism to foster local development – The
stakeholders’ perspective. Bolonha-Itália. Almatourism Issue. Nro 11.
Machado, A.L., et. all. 2001. A regionalização turística do Rio Grande do Sul e sua contribuição
como referência para a gestão regionalizada do turismo no Brasil. São Paulo-SP. Revista
Brasileira de Pesquisa em Turismo. Vol. 5. Nro. 2.
Marx. K. 2014. O Capital. São Paulo-SP. Editora Veneta.
Maruani, M., et.all. (Orgs.). 2009. As Novas fronteiras da desigualdade: homens e mulheres no
mercado de trabalho. São Paulo: Senac, p. 323-356.
Mazaro, R.S., et.all. 2008. Modelos de competitividad para destinos turísticos en el marco de la
sostenibilidad. Curitiba-PR. Revista de Administração Contemporânea. Vol. 12. Nro. 3.
Meneguel, L.M., et. all. 2012. A comunicação e a integração dos atores do turismo regional –
o caso do observatório de turismo e cultura da Serra Gaúcha – Observatur. Balneário
Camburiú-SC. Revista Turismo e Visão. Vol. 14. Nro – 2.
Ministério do Turismo – Brasil. 2003. Plano Nacional de Turismo 2003-2007. Brasília-DF.
Ministério do Turismo – Brasil. 2004. Diretrizes Políticas – Roteiros do Brasil – Programa de
Regionalização do Turismo. Brasília-DF.
Ministério do Turismo. 2010. Marketing de destinos turísticos. Editora Letras Brasileiras.
Ministério do Turismo – Brasil. 2013. Programa Nacional de Regionalização do Turismo –
Diretrizes. Brasília-DF.
OMT - Organização Mundial do Turismo. 2001. Introdução ao Turismo. São Paulo-SP. Ed. Roca.
ONU – Organização das Nações Unidas. 2016 . Declaração Universal dos Direitos Humanos.
Acessado – www.onu.org.br
Onu Mulher. 2016. Princípios de Empoderamento das Mulheres. Disponível em:< http://
www.onumulheres.org.br/referencias/principios-de-empoderamento-das-mulheres/>.
____ Acessado em 20 de maio de 2016.
Parra, C.S., et.all. 2007. Agroturismo como conte de renda para pequenos agricultores. Revista
230
____ Científica Eletrônica de Turismo. Ano IV, N. 7, Janeiro de 2007. Garça.SP.
Petrini, C. 2009. Slow food – princípios da nova gastronomia. São Paulo-SP. Editora Senac São
PAULO.
Quintas, F. 2005. A mulher e a família no final do século XX. Recife: Fundaj, 2005.
Rubino, S. 2004. Políticas públicas de turismo – a hospitalidade pública ao excursionista em
Bertioga. São Paulo. Dissertação de Mestrado. Universidade Anhembi Morumbi.
Santos, M. 2008. A natureza do espaço. São Paulo: Edusp.
Schluter.R. 2006. Gastronomia e Turismo – Coleção ABC do Turismo. São Paulo. Aleph Editora.
2ª Edição.
Schumacher, E.F. 1977. O negócio é ser pequeno. São Paulo-SP. Zahar Editores.
Sette, I., et.all. 2014. O programa de regionalização do turismo de Minas Gerais – uma abordagem
da política pública estadual de turismo. São Paulo-SP. Revista Turismo em Análise – Vol.
25 Nro 03.
Silva Netto, J.A.; et.all. 2007. Casal e dinheiro: convivendo com mudanças de gênero. In: Strey,
M.N., Silva Neto, J.A., & Horta, R. (Orgs.). Família e Gênero. Porto Alegre: EDIPUCRS,
p. 238-258.
Slow Food Brasil. 2016. ‘Manifesto contra o uso de agroquimicos’. Acessado www.slowfoodbrasil.
org.br
Solha, K. 1992. Residências secundárias como expressão do lazer de proximidade – Vila Caiçara.
São Paulo. Trabalho de conclusão de curso. ECA-USP. 1992.
Solha, K. 2004. Órgãos Públicos Estaduais e o Desenvolvimento do Turismo no Brasil. São Paulo.
Doutorado. Universidade de São Paulo.
Solha, K. 2011. Espaço virtual em turismo rural – Construindo rede colaborativa. Caxias do Sul-
RS. Revista Rosa dos Ventos. Vol. 3. Nro 2. Julho 2011.
Tanaka, J.T. 2008. Os impactos do turismo de segunda residência na Represa de Itupararanga.
Rosana-SP. Trabalho de Conclusão de Curso. Unesp Rosana.
Tavares, J. 2010. Cluster de turismo e as experiências do Estado de Minas Gerais na formação
dos Circuitos Turísticos. São Paulo. Revista Turismo em Análise – Vol. 26 Nro. 03.
Tomazzoni, E.L. 2009. Turismo e desenvolvimento regional – dimensões, elementos e
indicadores. Caxias do Sul. EDUCS.
Tomazzoni, E.L. 2015. A gestão participativa na inovação e no desenvolvimento do turismo
brasileiro. São Paulo. Ed. Annablume. Vol. 1 – P.155-170.
Tonini, H. 2008. Políticas públicas e turismo: enoturismo no Vale dos Vinhedos/RS. Pasos -
Revista de Turismo y Patrimonio Cultural. Vol. 6, n. 2, Número Especial. 2008. Acessado
em 15 mar 2009. http://www.pasoonline.org.
Tulik, O. 2001. Turismo e meios de hospedagem: Casa de Temporada. São Paulo: Roca.
Tulik, O. 2004. Turismo rural – Coleção ABC do Turismo. São Paulo. 2ª Edição. Ed.Aleph.
Tulik, O. 1996. Residências secundárias: repercussões socioculturais. In: Correa, T.P. (Org.)
Turismo & Lazer, prospecções do ir e vir. São Paulo: Edicom.
Weber, M. 1991. Economia e Sociedade. Vol. 1. Brasília-DF. Editora UNB.
Woortmann, K. 1987. A família das mulheres. Rio de Janeiro: Tempo Brasileiro. ____
231
____
RESUMO ____
233
O fenômeno do turismo tem alcançado na contemporaneidade seu papel significativo como ____
atividade econômica e sua espacialização têm-se propalado por diversos contextos sob as mais
variadas segmentações. O presente estudo tem a pretensão de abordar o uso do espaço rural
por atividades não agrícolas, particularmente pelo turismo de segundas residências no Distrito
de Gardênia. O Distrito de Gardênia localiza-se no Município de Rancharia, situado na região
administrativa de Presidente Prudente, onde identificamos a predominância de atividades
agropecuárias que presentemente dividem espaço com atividades relacionadas ao turismo
(segundas residências e ranchos de pesca). Desse modo, identificamos por meio de observações,
que essa atividade traz para o rural uma nova dinâmica, que, ora oferece lazer, descanso aos seus
visitantes/turistas, ora oferece para os proprietários rurais, uma nova oportunidade de agregar
renda a sua produção, dando-se assim um caráter multifuncional para o espaço rural.
Palavras chaves: Segundas Residências; Espaço Rural; Distrito de Gardênia; Turismo no Espaço
Rural; Paisagem Rural.
INTRODUÇÃO
Conforme explana Elesbão e Souza (2013), os avanços científicos e tecnológicos alcançados
nas últimas décadas do século XX implicaram mudanças nos diversos setores produtivos,
como, indústria, transporte, comunicações entre outros, possibilitando que se desenvolvesse e
expandisse drasticamente a produção de bens e serviços e, que se instaurassem novos níveis de
consumo cada vez mais elevados.
Em consonância com o descrito, Nobre (2001, p.1) avalia que o “o despovoamento das zonas
rurais, foi acompanhado por um envelhecimento da população. De fato, a atividade agrícola tem
vindo a reduzir-se, e é simultaneamente uma atividade de indivíduos mais velhos”.
Nesse sentido, essas transformações incidiram diretamente no mundo rural e os principais
efeitos são o abandono e a marginalização de muitos espaços não considerados produtivos no
atual contexto econômico. De natureza igual, os núcleos urbanos estritamente agrícolas, em
particular o Distrito de Gardênia, recorte espacial desse estudo, está diretamente inseridos nesse
processo (Souza, 2012 e 2015).
Em vista dessa dinâmica, Wanderley (2009), explana que o mundo rural como espaço de
produção e o mundo rural como espaço de vida foi profundamente atingido.
Wandscherr et al. (2011) atribuem essas dinâmicas as mudanças vivenciadas pela sociedade
contemporânea no século XX e, sobretudo no último quartel do século XIX, reestruturando
formas de produzir e consumir. Nesse âmbito, somam-se as conquistas trabalhistas, instituindo
também novas formas de pensar sobre as oportunidades que o tempo livre poderia propiciar
aos citadinos.
Além do mais, os autores aludidos (2011) complementam afirmando que, as próprias
facilidades possibilitadas pelos meios de comunicação e das tecnologias da informação
contribuíram demasiado com as novas relações com o tempo. Há então nesse processo, uma
____ busca extasiada pela natureza, a fim de fugir da rotina do meio urbano caótico, em que a paisagem
rural com suas características singulares assumem outras funções (Galvão;Vareta, 2010).
234
____ A despeito de definição, o turismo em seu sentido abrangente é:
Fonte: Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (IBGE) – (2012). Org: Souza (2015).
____
Nesse contexto, foram pensadas as primeiras iniciativas na elaboração de projetos com vistas ao
235
proveito das potencialidades turísticas presentes no município como o Balneário Municipal e o ____
lago da Usina Hidrelétrica de Capivara no Distrito de Gardênia, e, assim atrair investimentos e
a geração de emprego (Prefeitura Municipal de Rancharia, 2012).
Diante disso, reiteramos que, no que tange a relevância do recorte espacial, este se deu
em virtude de apresentar em estudos a priori Souza (2012 e 2015), que essas transformações
ocorridas ao longo do tempo trouxeram implicações significativas nas mais distintas dimensões
(sociais, culturais, econômicas, espaciais). Ademais, a escassez de estudos referentes à expansão
desses empreendimentos de lazer em núcleos urbanos e rurais em questão poderá contribuir
para o aumento do debate acerca dessa temática, além de fornecer informações relevantes para
ações por parte do Poder Público Municipal referente a esse objeto.
Portanto, o presente estudo tem a pretensão de elucidar o processo do uso do espaço rural
do Distrito de Gardênia, Município de Rancharia/SP por atividades não agrícolas (segundas
residências e ranchos de pesca), buscando apreender quais as implicações socioespaciais dessa
dinâmica nesse contexto.
Para atingir o objetivo desejado foi realizada uma apreensão teórica sobre as temáticas de
multifuncionalidade, paisagem rural, turismo no espaço rural e turismo de segundas residências;
levantamento de dados em fontes primárias obtidas por meio da realização de entrevistas, junto
aos produtores rurais que tem o uso de suas propriedades por atividades relacionadas ao turismo,
além de observações in loco. Buscamos contemplar a diversidade de atividade existente em cada
propriedade, por meio de opiniões dos produtores rurais a respeito do turismo.
Trata-se, pois, do reconhecimento de que, para além da sua função primária de produção de alimentos e
fibras, a agricultura desempenha outras múltiplas funções, tornando-se responsável pela disponibilidade
e qualidade dos alimentos, pela conservação dos recursos naturais e preservação do patrimônio cultural,
bem como pela reprodução socioeconômica das famílias rurais (Wanderley, 2003 apud Klein, 2013, p.
14).
A nova paisagem e os processos produzidos pela integração de atividades não agrícolas nos
estabelecimentos rurais e pela pluriatividade dos agricultores e seus familiares o aumento de uma
população não agrícola e de aposentados que moram no campo, trazem um fenômeno da diversificação
no campo.
[...] traduz o sentido de um meio em termos imediatamente acessíveis à visão, à audição e ao odor. Ela
compreende uma lógica de identificação [...] a paisagem é o que se vê, e neste sentido ela é decorrência
também do olhar que se constrói em parte da herança histórica da cultura e em parte como experiência
individual.
contingente de pessoas para o trabalho agrícola, fato que contribuiu em dar ao município o
título de Capital do Algodão em 1960. Entretanto, como já delineado, com a crise do algodão
aliado ao processo de modernização da agricultura a partir de 1960 modificou drasticamente
o quadro social e econômico do Distrito, redundando na perda progressiva do contingente
populacional em virtude do desemprego gerado pela substituição da mão de obra braçal pelos
implementos agrícolas modernos. No que tange aos atrativos turísticos, o Distrito por se
localizar entre a região que abrange o Vale do Paranapanema possui um conjunto paisagístico
e natural vasto, com matas, rios e uma represa (Represa do Capivari ou Capivara) viabilizando,
sobretudo, o turismo de pesca. Além disso, há o acervo cultural que tem perpassado gerações
e se consolidado atualmente com significativos atrativos, como as festas tradicionais religiosas
(Festa de São Sebastião, Festa de São Benedito e Festa de Nossa Senhora Aparecida).
Porém, como será apresentado, o mote desse trabalho, será o desenvolvimento de segundas
residências no espaço rural em Gardênia que também é um fenômeno relevante no contexto
atual.
Assim, de modo mais direto, iniciaram em meados da década de 1990 no Distrito de
Gardênia os primeiros investimentos relacionados ao turismo, como pesqueiros, ranchos de
pescas e alguns condomínios fechados de segundas residências (Souza, 2012 e 2015). Desse
modo, verificou-se que, a espacialização desses empreendimentos, seguem paralelos as áreas
____ com acesso a Represa do Capivari tanto no espaço urbano como no meio rural (Figura 2).
238
____ Figura 2: Espacialização de atividades ligadas ao turismo.
Conforme explicitado por Souza (2012 e 2015), simultaneamente na busca de agregar valor,
dois produtores rurais no Distrito passaram a adequar seus empreendimentos para o turismo de
pesca e de segundas residências (Figura 3).
A eleição das propriedades (Sítio Ananias e Rancho da Tulha) se deram pelo fato de serem as
únicas, em que seus proprietários, aderiram as atividades vinculadas ao turismo e além de tudo,
por residirem no local, fazendo dessa nova atividade um meio de agregar valor a seu sustento.
Embora estudos revelassem o contínuo uso do espaço no Distrito por diversas atividades
turísticas (Souza, 2012 e 2015; Souza; Thomaz, 2014) convém destacar que limitamos esse estudo ____
as segundas residências na esfera do meio rural.
239
As segundas residências foram discutidas por alguns pesquisadores, tais como: Olga Tulik ____
(1995), Beni (2001), entre outros.
Em particular, a autora Tulik (1995) investigou o fenômeno no Estado de São Paulo, no
período de 1980-1991, evidenciando os municípios paulistas que possuíam maior concentração
de segundas residências e respectivamente seus polos emissores. Em sua abordagem, ficou claro
que a sua expansão no Estado de São Paulo está atrelada a fatores como: presença e aproximação
de municípios emissores expressivos (como por exemplo, proximidade com a capital paulista),
melhoria das condições de acesso, presença de serviços, melhoria socioeconômica, entre outros.
Para Tulik (1995), as segundas residências têm sua localização estabelecida pela relação
entre o tripé tempo-custo-distância, principalmente quando se procura momentos de descanso
no fim de semana. Assis (2003) entende que esta localização pode ser delimitada a partir do
tripé mencionado por Tulik, sobretudo, por quê:
Assis (2003) enfatiza que as segundas residências favorecem para que as temporadas sejam
passadas longe das grandes cidades, ou seja, no campo ou nas praias, em períodos de ócio,
em consequência de dois fatores: em momentos de descanso das atividades laborais e fora do
ambiente doméstico e cotidiano.
Dado o exposto, Tulik (1995, p.21) entende que a residência secundária é um “alojamento
turístico particular, utilizado temporariamente nos momentos de lazer, por pessoas que têm
domicílio permanente num outro lugar”. Nessa concepção de segunda residência, a autora deixa
claro que esse tipo de acomodação difere-se da residência principal e caracteriza-se pelo uso
temporário por período prolongado ou não, e com a finalidade de lazer.
Conforme Beni, a segunda residência é um “imóvel próprio para utilização em férias, fins de
semana e feriados prolongados, em condomínio horizontal, conjunto habitacional, casa isolada
e outros” (2003, p. 329).
Para Pereira (2006), a segunda residência sobressai-se um alojamento turístico, pois constitui-
se como um dos elementos concretos da produção do espaço urbano e de novos espaços rurais.
No caso dos empreendimentos existentes no espaço rural, destacam-se, não tão somente as
segundas residências, mas igualmente, os ranchos de pesca, as áreas de desembarque e embarque
de barcos e, áreas para camping.
Portanto, de modo geral, conforme previamente delineado, particularmente no meio rural
do Distrito de Gardênia, que é o mote desse estudo, observamos que, áreas, que outrora eram
ocupadas por lavouras e/ou pastagens, hoje dividem espaço com moradias e áreas de lazer
(ranchos de pesca). Nessa conjuntura, dois produtores rurais buscaram na diversificação do
uso e a apropriação de suas propriedades por atividades ligadas ao turismo uma alternativa de
____ agregar valor a sua produção.
O critério para a restrição ao meio rural do Distrito de Gardênia fundamenta-se por dois
240
____ motivos: primeiro, pelo fato de ser, conforme exposto, o recorte espacial de uma pesquisa, e
segundo, por não haver em outras áreas rurais do município o uso de propriedades rurais para
a atividade relacionadas ao turismo.
Ademais, mesmo em face às mudanças do uso tradicional rural para novas funções, como
lazer, uma das propriedades preserva a agropecuária, conforme Figura 4, com a exploração da
pecuária leiteira de pequena proporção em produtividade, que abastece o próprio Distrito.
Quanto ao uso das segundas residências nessa propriedade (Sítio Ananias) foi verificado
que servem tanto para o descanso e lazer da família como para o aluguel de temporada para
terceiros. Anterior a isso, essa propriedade tinha o uso estritamente agrícola, que em virtude
das dificuldades encontradas pelo proprietário, foi loteada parte para terceiros que, construíram
casas de segunda residência, perfazendo um total de 14 residências.
No que tange ao uso e apropriação do território por novas atividades ligadas ao turismo,
na propriedade denominada Rancho da Tulha, encontra-se 14 ranchos que são alugados para
temporada mensalmente, área de camping (Figura 5) e píer para desembarque de barcos. Embora
os proprietários relatarem a relevância da construção dos ranchos para a complementação da
renda familiar, o principal provento vem do arrendamento da maior parte de sua propriedade
para a produção de cana-de-açúcar e binômio soja /milho.
____
241
____
Fonte: Autora, 2014.
unânimes ao declarar que a inserção de áreas de lazer e de segundas residências torna o meio
rural mais ativo posto que, com o êxodo rural, essas áreas ficaram desabitadas.
Entretanto, cabe expor que, apesar das circunstâncias que levaram os dois produtores rurais
a modificarem o uso de suas propriedades serem similares, há um elemento que as diferenciam.
Nesse sentido, um deles incorporou atividades agrícolas e não agrícolas em sua propriedade,
loteando parte para a implantação de segundas residências; ainda assim, mesmo diminuindo
a área de pastagens, mantém a pecuária de leite e de modo familiar. Já na outra propriedade,
os responsáveis são apenas o casal de aposentados, não dispondo da ajuda de outros membros
familiares que os devam auxiliar. Desse modo, obtém renda por meio do arrendamento de grande
parte de sua propriedade para o cultivo da cana-de-açúcar e de aluguéis de ranchos e áreas
de campings para atividades de pesca e lazer. Neste caso, o casal responsável pela propriedade
evidenciou que as adversidades climáticas, a ausência de políticas de preços mínimos necessários
à agricultura, as exigências trabalhistas e ambientais foram fatores crucias para o abandono da
atividade agrícola pela família.
Diante do exposto, as únicas características comuns das propriedades visitadas são a
proximidade à Represa do Capivari e a disposição de vastas áreas verdes, que em alguns casos
são reflorestadas ou remanescentes de mata atlântica. No tocante à linha de crédito, somente o
produtor que ainda desenvolve a pecuária de leite faz uso do Programa Nacional da Agricultura
____ Familiar (PRONAF). No que diz respeito à opinião sobre a relevância do uso e a apropriação
do espaço para o turismo no distrito, ambos os entrevistados destacaram que, considerando as
242
____ dificuldades e a inviabilidade de se adequar às exigências do mercado produtivo atualmente, as
atividades não agrícolas possibilitaram agregar valor à produção e a sua permanência no meio
rural, além de tornar o Distrito de Gardênia conhecido e dinâmico. Acrescentaram também
que Gardênia possui recursos turísticos em potenciais (naturais e culturais) a serem usufruídos,
porém carecem de gerenciamento mais cuidadoso para garantir a sua preservação.
CONSIDERAÇÕES FINAIS
Conforme explanado, tomando como base os aportes teóricos e os exemplos empíricos,
a apropriação do território pelo turismo impulsiona o desenvolvimento de uma série de
elementos que consequentemente influenciam em sua organização, especialmente no que tange
à implantação de infra-estruturas básicas para atender às necessidades da comunidade local,
mas que igualmente serviriam de apoio aos visitantes.
Assim, é sabido que o uso e a apropriação do espaço rural para atividades não agrícolas é
um fenômeno com grande expressividade na hodiernidade, e tem cooperado por dinamizar
socioeconomicamente diferentes contextos do país. Nesse sentido, os relatos dos produtores
rurais e nossas observações demonstraram que a combinação dessas atividades poderá de fato
contribuir por dinamizar e minimizar o êxodo rural e, eventualmente, dar possibilidade de
retorno do indivíduo ao campo. Entretanto, o desenvolvimento dessas atividades no Distrito vem
crescendo de maneira isolada em algumas partes de seu território, evidenciando a necessidade
de orientações por parte dos órgãos competentes (Poder Público Municipal).
REFERÊNCIAS: ____
Barretto, M. Manual de Iniciação ao Turismo. (1995) Campinas, SP: Papirus. 243
Brasil. Ministério do Turismo. (2010). Turismo rural: orientações básicas. – Brasília. Disponível ____
em:http://www.turismo.gov.br/sites/default/turismo/o_ministerio/publicacoes/
downloads_publicacoes/Turismo_Rural_Versxo_Final_IMPRESSxO_.pdf
Beni, M. C. (2001). Análise estrutural do turismo. 6 ed. São Paulo: Senac.
Castro, I. E. (2002). Paisagem e turismo: de estética, nostalgia e política. In: YÁZIGI, E (Org.).
Turismo e paisagem. São Paulo: Contexto.
Carneiro M. J. (1998) O ideal rurbano: campo e cidade no imaginário de jovens rurais. In Santos
R, et al (orgs.) Mundo rural e política: ensaios interdisciplinares. Rio de Janeiro: Campus,
95-118.
Cruz, R. (2002). As paisagens artificiais criadas pelo turismo. In: YÁGI, E (Org.). Turismo e
paisagem. São Paulo: Contexto.
Elesbão, I. (2007). O espaço rural brasileiro em transformação. Finisterra, XLII, (84): 47-65.
Disponível em: http://www.ceg.ul.pt/finisterra/numeros/2007-84/84_03.pdf.
__________. (2014). O turismo no contexto das transformações do espaço rural brasileiro. In:
Cristóvão, A. et al, (Orgs.). Turismo rural em tempos de novas ruralidades. Porto Alegre:
Editora UFRGS, p. 241- 266.
Elesbão, I; Souza, M. (2013). O turismo no cenário contemporâneo. In: THOMAZ, R. C. C. et al
(Org).Turismo, Políticas e Dinâmicas no Espaço Rural.- Campo Grande, MS: UFMS.
Ferreira, A. D. D. (2.002). Processos e sentidos sociais do rural na contemporaneidade:
indagações sobre algumas especificidades brasileiras. In: XXIX ENCONTRO NACIONAL
DE ESTUDOS RURAIS E URBANOS CERU/ USP, N. 29, 2002, Rio de Janeiro. Anais...
____
245
____
Gabriela Pires
gabyf.p@hotmail.com
Wesley Lima
limawesley67@gmail.com
INTRODUÇÃO
O fenômeno turístico é um setor que vêm crescendo desde 1990, ele é uma atividade econômica
que ocorre pelo deslocamento de pessoas para fora dos limites da área ou região em que têm
____
residência fixa, essa movimentação pode ocorrer por vários motivos, como o desejo de fugir do
249
cotidiano, a curiosidade de se conhecer novos lugares entre outros. ____
O turismo rural vem como meio de integrar as pessoas que moram no meio rural, além de
mostrar as turistas suas tradições culturais por inúmeras formas, como caminhadas, circuitos.
De acordo Candiotto (2013) as vantagens potenciais do turismo rural são inúmeras, como
por exemplo a revitalização do espaço rural, a inserção competitiva de pequenas propriedades no
mercado, o emprego de mão-de-obra, a recuperação da autoestima, a dinamização econômica
local, a valorização da cultura e a preservação do meio ambiente.
Para que essa atividade ocorre de forma planejada e efetiva é essencial o transporte, que é
o responsável por esse deslocamento de pessoas e/ou cargas. Ou seja, “o transporte e o turismo
estão interligados, pois no conceito básico do turismo, para realizá-lo, a premissa básica é o
deslocamento e se há deslocamento, há o transporte” (GONÇALVEZ, 2008).
O Plano Nacional do Turismo apresenta as orientações estratégias para o desenvolvimento
da atividade no Brasil, porém existe uma falha em relação à ligação existente entre o turismo e o
transporte, pois neste plano isso não é exposto.
É importante que se insira novas políticas públicas no plano voltadas ao transporte e sua
importância, pois assim a atividade turística rural ocorrerá de forma mais responsável, fazendo
com que consequentemente aumente o fluxo turístico tanto nacional quanto internacional.
DESENVOLVIMENTO
Todo turista que visita uma cidade, região, e/ou propriedade rural busca desfrutar de opções
turísticas com conforto, segurança, e, sobretudo, com percepção de que os serviços a eles
ofertados atendem adequadamente suas necessidades, mas, para que isso ocorra é primordial o
deslocamento feito pelos transportes, seja ele terrestre, fluvial ou aéreo.
Para Jesus (2004) A hospitalidade para o turista pode ser vista nos sistemas de transportes,
seja em relação as condições de estradas, sinalização, semáforos, higiene e segurança, ou seja, o
setor de transporte é um dos principais, uma vez que para o turismo acontecer necessita-se dele.
“A atividade de turismo não pode acontecer sem o transporte. No entanto, apesar da sua
notável importância, poucas são as referências bibliográficas que tratam exclusivamente sobre
transporte e turismo” (GONÇALVEZ, 2008).
“O turista utiliza-se de diversos modais de transportes para se deslocar pelos destinos
escolhidos. Quando falamos em turismo, logo nos vem a mente os meios de transportes e o tipo
de hospitalidade que serão utilizados para a viagem” (SANTOS et al, 2010).
O transporte pode determinar a satisfação do consumidor em relação ao destino turístico,
um exemplo seria a questão dos buracos encontrados nas estradas que levam as propriedades
rurais, além da falta de sinalização para chegar até o destino e também a má condição das
estradas que muitas vezes em tempos chuvosos ocorrem atolamentos. A falta de investimentos
em infraestrutura é uma das ações que devem ser feitas de imediato para que o caso mencionado
seja reversível e não prejudique o fluxo de turistas.
Fazer turismo está relacionado com estar em outro lugar, sair do seu local habitual e, em
____ consequência disso, está relacionado com a relação entre transporte e turismo. O transporte é
responsável não apenas por movimentar fisicamente a demanda turística para as regiões de oferta,
250
____ mas também pelo transporte dos turistas quando estes chegam à destinação. (GONÇALVEZ,
2008 apud COOPER, 2001).
Um ponto importante notado por Jesus (2004) trata que os meios de transportes podem
constituir ainda como o próprio atrativo turístico não apenas em sua infraestrutura mas na
qualidade de serviços oferecidos, e o conteúdo turístico incorporado ao meio.
Uma explicação transparente sobre a importância da relação entre esses setores é colocada
por Paolillo (2006):
Sendo um dos componentes essenciais das viagens e do turismo, o transporte é responsável pelo
deslocamento de viajantes dos núcleos emissores para os receptores e vice-versa, bem como pelo
deslocamento dentro destes últimos. Representam, assim, a acessibilidade, ou seja, tornam os
destinos turísticos e suas respectivas atrações acessíveis ao viajante. Ao mesmo tempo, exercem um
papel facilitador, sendo condição fundamental para o desenvolvimento de qualquer destino turístico
(PAOLILLO, 2006).
“O meio de transporte escolhido pelos turistas pode, muitas vezes, ser parte integrante de
suas viagens e experiências, característica bastante negligenciada na pesquisa existente sobre
turismo” (PAGE, 2001).
O MTUR (2010) diz que o turismo esta relacionado diretamente com o deslocamento de
pessoas, os meios de transporte compõem uma parte fundamental da programação da viagem.
Os diversos grupos de transporte devem ser considerados (MTUR, 2010 apud VAZ, 2001):
• O transporte de fluxo turístico: que levam o turista de sua região de origem até o
destino turístico, ou que transportam o turista entre as localidades ao longo de um
roteiro;
• O transporte interno: os meios que facilitam o turista conhecer os atrativos da
localidade que está visitando;
• O transporte turístico: meios que se tornam atrativos turísticos por si só, como os
navios para cruzeiros, teleféricos e outros.
Sendo assim para que haja o deslocamento de pessoas, tanto em curta distância quanto em
longa é necessário planejar e oferecer boas condições aos passageiros, podendo se tronar um
atrativo, além de oferecer um serviço de qualidade.
Fica claro, assim, que as conquistas na quantidade e na qualidade dos transportes estimularam
o turismo, aquecendo a demanda e contribuindo também para o seu desenvolvimento e
que o transporte influencia o desenvolvimento de destinações turísticas e provoca impactos,
principalmente em se tratando do turismo de massas.
de planejamento governamental e envolve tudo aquilo que um governo decide fazer ou não relativamente
a um dado setor da vida social. Sendo assim de forma tão abrangente, a política pública funde-se ao
próprio processo de planejamento, com a diferença de que o planejamento é o processo e a política
pública é o posicionamento da administração pública frente a um aspecto da vida social em um dado
momento. Este posicionamento pode ser exposto na forma de um documento - tal como o plano - e ter,
conseqüentemente, a visibilidade que se espera de uma política pública ou não. A política pública pode
ser mais ou menos generalizante. No que se refere ao turismo, por exemplo, podem desdobrar-se de uma
política de turismo outras políticas específicas como uma política de marketing turístico, de capacitação
de mão-de-obra (MASSUKADO, 2005).
turismo é a melhor alternativa para planejar a atividade turística de forma coerente com respeito
ao desenvolvimento das comunidades.
Conforme Lohman, Fraga e Castro (2013) salientam que para o desenvolvimento de um
destino turístico está diretamente ligado à existência de vias de acesso e à sua condição de tráfego.
As políticas públicas de transportes, portanto, influenciam e podem, inclusive, determinar a
evolução dos destinos turísticos rurais de um país.
De acordo com Gonçalvez (2008) se tratando do Brasil, a adequação operacional e a
qualidade do transporte ainda são grandes desafios de seus gerenciadores. Isso acontece porque
a maioria das políticas de desenvolvimento e os próprios investimentos nacionais e regionais,
ainda estão voltados à boa circulação dos automóveis particulares e veículos de carga. E no
caso direto do turismo, os investimentos são necessariamente focados nos destinos turísticos,
deixando de lado a importante da política para o aprimoramento dos transportes, da mobilidade
e acessibilidade que deve e merece atenção primordial tanto quanto um atrativo.
Algumas ações que são fundamentais nas políticas públicas de transporte para Lohman,
Fraga e Castro (2013) são: a construção e a manutenção de vias de acesso e de seus equipamentos
de apoio são o que permite a interligação entre determinados pontos do território nacional,
estimulando o desenvolvimento de determinados lugares em detrimento de outros.
A elaboração de políticas públicas é uma possível via para se alcançar a compreensão das
causas e das consequências das decisões políticas e melhorar o conhecimento sobre a sociedade. ____
O MPF (2015) aponta que o Brasil é o quinto país do mundo em extensão territorial e, apesar
253
de possuir extensa malha de rodovias, apresenta uma baixa densidade de cobertura viária. Os ____
mais de 62 mil quilômetros de vias federais pavimentadas refletem, em especial, os avanços
conseguidos principalmente na década de 70, quando o país direcionou seus investimentos para
o modal. No entanto, estes investimentos diminuíram gradativamente até seu ponto mais baixo,
em meados dos anos 90, tendo comprometido a qualidade da malha em face à necessidade do
setor e da expansão da economia nacional.
As políticas públicas dos transportes no turismo são indispensáveis, pois só elas são um meio
para alavancar o potencial turístico das regiões rurais brasileiras para alcançar o desenvolvimento
de áreas do país.
“Atualmente, existe uma série de planos, programas e projetos de transportes, em fase de
estruturação ou implantação, que se ligam em maior ou menor grau de desenvolvimento do
turismo” (LOHMAN, FRAGA, CASTRO, 2013).
“Para que o desenvolvimento de uma localidade seja ideal é importante que as Políticas de
Turismo e de Transportes estejam alinhadas” (FERREIRA, 2009).
“As políticas públicas para a área de transportes passaram por períodos de baixos níveis de
investimentos no setor e perda da capacidade de planejar as intervenções” (MPF, 2015).
Portanto Ferreira (2009) menciona que para o turismo possa ocorrer de forma responsável
e sustentável e que os principais objetivos dos Planos Nacionais sejam atingidos é importante
que haja um maior entrosamento dos setores de transporte e do turismo. Principalmente do
transporte aéreo com o turismo, visto que o país apresenta dimensões continentais, favorecendo
o turismo doméstico e também o turismo internacional já que está localizado distante dos
principais centros emissores de turistas do mundo.
TURISMO RURAL
Para Viera (2005) o turismo rural é uma fonte de renda capaz de gerar empregos para a mão
de obra local, contribuindo assim para a redução dos níveis de desemprego, além de estimular
uma inflexão do processo de êxodo rural, ou seja, incentiva uma serie de atividades produtivas.
Tomazzoni (2008) salienta que a dimensão cultural do turismo abrange a valorização e o
fortalecimento das identidades e manifestações da cultura. Um ponto bastante significativo que
é visto no turismo rural é em relação a hospitalidade, por ser considerado um traço marcante da
cultura como diferencial dos serviços de uma comunidade vista como turística. O conjunto de
relatos da história e de aspectos intangíveis e abstratos das manifestações culturais, sintetizados
pelos conceitos de cultura e de cultura popular fazem com que haja a curiosidade do cliente
sobre aquele povoado e o local em si.
Segundo Candiotto (2013) os benefícios do ponto de vista econômico, a inserção da atividade
turística na agricultura familiar pode aumentar a renda, principalmente com a comercialização
de produtos feita diretamente ao consumidor/turista, do ponto de vista cultural, o turismo
____ possibilita a valorização da agricultura familiar, uma vez que a sua cultura torna-se o próprio
254 atrativo turístico, com efeitos diretos no aumento da autoestima da população, os benefícios
____
sociais refletem-se na dinamização da cultura rural, da necessidade de os agricultores familiares
manterem sua identidade e autenticidade e quanto aos aspectos ambientais, o turismo rural na
agricultura familiar visa ao uso racional dos recursos naturais, sua preservação, conservação
e recuperação, visto que tais recursos passam a constituir atrativos turísticos. O ambiente
também é beneficiado com a produção agroecológica, que contribui para a qualidade de vida
dos agricultores e dos visitantes.
Tomazzoni (2008) compreende o turismo rural como um veículo capaz de divulgar culturas
e emerge como instrumento de reafirmação destas e de patrimônios singulares. Esta atividade
tem, na cultura e no patrimônio, esteios relevantes que lhe permitem promover encontros de
singularidades.
pela terra muito própria do Pontal do Paranapanema/SP e paisagens exuberantes, sem nenhuma
atividade turística sendo desenvolvida organizadamente.
O assentamento de Porto Maria foi implantado em 2009 está partilhado em 44 lotes e inserido
em seus limites a sede da antiga Fazenda Porto Maria (casa principal/sede, um barracão e cinco
casas da antiga colônia de funcionários da fazenda), desativada no momento da desapropriação
e implantação do assentamento.
Barciela e Thomaz (2015) acrescentam que o local onde está localizada esta sede da fazenda
além de possuir um espaço em potencial para o turismo, conta com a organização e pré-disposição
de um grupo de mulheres deste assentamento em desenvolver o turismo rural, como forma de
agregar renda, valorizar a cultura, minimizar o êxodo rural local e propiciar a permanência do
turista por mais de um dia. Para gerar um fluxo de turistas algumas atividades poderiam ser
realizadas no meio rural, agregado ao restaurante rural, que frequentemente é sede de eventos
tradicionais, bem como, cavalgada, para a exploração do local, trilhas ecológicas, acampamento
e banho nas praias do rio Paraná.
É possível perceber que o turismo local na região de Rosana e principalmente nesse
assentamento está ocorrendo de forma ordenada e desenvolvendo-se cada vez mais graças ao
grande interesse dos moradores, porém para chegar até o local é preciso de um transporte visto
que o local não é dentro da cidade. Sendo assim, cabe ressaltar a importância das políticas
aliadas ao turismo rural, pois este segmento sofre com atolamento, grande quantidade de lama, ____
buracos, além dos impactos ambientais que a falta de infraestrutura voltada a transporte podem
255
ocasionar ao solo. ____
Além do que foi apontado anteriormente, deve-se pensar em investimentos em transporte
turístico para os turistas que tem interesse em conhecer os assentamentos, pois muitos não são
da região. A falta de sinalização também é nítida no espaço mencionado e por isso é outro ponto
que deve ser pensando pelas partes públicas.
CONSIDERAÇÕES FINAIS
A indústria do turismo cresce a cada dia devido a necessidade das pessoas em conhecerem
lugares e culturas, e essa atividade só existe por intermédio dos transportes, que locomovem
essas pessoas de um lugar para o outro. O turismo é diretamente dependente dos transportes,
sem ele não existe a atividade. Deve ser levado em consideração que esses transportes precisam
fazer com que o turista sinta-se seguro e confortável, pois se a logística não for elaborada
corretamente pode causar a diminuição do fluxo turístico em determinado destino turístico.
O transporte de forma geral é um dos elementos fundamentais para o desenvolvimento de
uma sociedade. A criação e o reconhecimento das partes publicas administrativas para o turismo
nada mais é do que o reflexo da importância que tem esta atividade hoje, principalmente na
parte econômica, por sua capacidade de dinamizar setores produtivos, renda e empregos.
O turismo rural pode fazer com que a sociedade reconheça a importância da cultura e dos
recursos naturais, da mesma forma que o reconhecimento da identidade cultural e do meio
ambiente e isto consequentemente contribuirá para atrair os turistas. A atividade turística
pode servir também como algo complementar e alternativa de emprego e renda, ou seja, é uma
estratégia promissora para o desenvolvimento local. E por trazer tantos benefícios deve ser visto
como um fator positivo para as populações e que para que esse segmento ocorra efetivamente
em Rosana/SP é preciso de políticas públicas capazes de implantar e compreender a importância
do transporte e da infraestrutura de apoio a ele que são necessários para que o turismo aconteça.
REFERÊNCIAS
BARCIELA, I.; THOMAZ, R. Turismo e empreendedorismo: o restaurante rural Porto Maria
– Município de Rosana/SP. 2015.
CANDIOTTO, Luciano Zanetti Pessôa. O discurso da viabilidade do turismo rural na agricultura
familiar: o programa nacional de turismo rural na agricultura familiar (pntraf) e o papel
do estado do Paraná. CULTUR, ano 07 - nº 02 - Jun/2013.
FERREIRA, Mariana Veloso Neves Rebello. As políticas de turismo e de transporte aéreo no
Brasil, a partir da década de 1990. Disponível em: <http://www.proac.uff.br/turismo/
sites/default/files/MarianaVelosoNevesRebelloFerreira.PDF>. Acesso em: 26 de novembro
de 2015.
GONÇALVES, Daniele Cabral. A relação entre transporte e turismo: o caso do Rio de Janeiro.
Rio de Janeiro: COPPE/UFRJ, 2008.
JESUS, Eliane de. Influência dos serviços de transportes na hospitalidade do turista. Disponível:
____ <http://www.revistaturismo.com.br/artigos/transportes.html>. Acesso em: 02 de
256 novembro de 2015.
____ LOHMAN, G; FRAGA, C; CASTRO, R. Transportes e destinos turísticos: planejamento e
gestão. Rio de Janeiro: Elsevier, 2013.
MASSUKADO, Márcia Shizue. Recursos organizacionais e recursos turísticos na gestão
pública do turismo: os casos de Curitiba e Foz do Iguaçu. Disponível em: <http://dspace.
c3sl.ufpr.br/dspace/bitstream/handle/1884/3018/dissertacaofinal.PDF;jsessionid=CBA25
A80E53DBE347A17023FCF5B9F37?sequence=1>. Acesso em 01 de dezembro de 2015.
MPF. Plano mais Brasil: Políticas de infraestrutura. Disponível em: <http://www.publico.
pt/noticias/jornal/uma-politica-integrada-para-o-transporte-aereo-e-o-turismo-em-
portugal-148875>. Acesso em: 02 de dezembro de 2015.
MTUR. Estudos da competitividade do turismo brasileiro. Brasília, 2006.
MTUR. Logística de transportes. Disponível em: <http://www.turismo.gov.br/turismo/
programas_acoes/logistica_transportes/>. Acesso em: 28 de novembro de 2015.
MTUR. Plano nacional de turismo. Disponível em: <nachttp://www.turismo.gov.br/turismo/o_
ministerio/plano_nacional/index.html>. Acesso em: 27 de novembro de 2015.
MTUR. Segmentação do turismo e mercado. Disponível em: <http://www.turismo.gov.
br/export/sites/default/turismo/o_ministerio/publicacoes/downloads_publicacoes/
Segmentaxo_do_Mercado_Versxo_Final_IMPRESSxO_.pdf>. Acesso em: 02 de
novembro de 2015.
PAGE, Stephen. Transporte e turismo. Porto Alegre: Bookman, 2001.
SANTOS, P. P; PAULA, A. A; MARQUES, A. S; ZARDO, D. M. A história e a importância
do transporte para o turismo. Sessão Temática E – Visão Sistêmica do desenvolvimento
____
257
____
RESUMEN
Las Reservas de la Biosfera son territorios reconocidos internacionalmente como tales en el
marco del Programa sobre el Hombre y la Biosfera (MAB) de la UNESCO, cuyo objetivo es
armonizar la conservación de la diversidad biológica y cultural y el desarrollo económico y
social a través de la relación de las personas con la naturaleza. Se establecen sobre zonas
ecológicamente representativas o de valor único, en las que son esenciales la integración de la ____
población humana y sus actividades con la conservación. 259
____
Ordesa - Viñamala es una de las dos primeras declaradas en España (1977 y ampliada en
2013 hasta 117.364 ha). Engloba una de las mejores representaciones de los ecosistemas de
montaña del Pirineo.
Recibe más de un millón de visitantes al año, y en sus límites se localiza íntegramente un
Parque Nacional, dos estaciones de esquí alpino y tres de fondo. Se distribuye por dos comarcas
pirenaicas: Alto Gállego al O y Sobrarbe al E con dos modelos turísticos diferentes.
Palabras clave: Reserva de la Biosfera, Ordesa – Viñamala, Pirineos, turismo rural, desarrollo
sostenible.
marinos, en las cuales la integración de la población humana y sus actividades con la conservación
son esenciales.
No se trata de una figura de protección de espacios naturales, pues a diferencia de ellas:
- Las Reservas de la Biosfera se solicitan a iniciativa del país donde se localizan o a
iniciativa de la población que vive en ellas.
- Incluyen proyectos de desarrollo sostenible compatibles con la conservación
- Se articulan en torno a compromisos voluntarios y no a leyes, planes o normativas.
Las Reservas de la Biosfera no suponen reglamentaciones o limitaciones adicionales a las
existentes de carácter general (de la UE, nacionales o autonómicas) y a las vigentes en la zona
que es espacio natural protegido, pues su órgano de gestión no tiene capacidad de establecerlas,
y además se basan en compromisos voluntarios de prácticas sostenibles.
Ya en el momento de su creación se planteaba la duda sobre si las Reservas de la Biosfera
aportaban algo a las figuras de conservación entonces existentes, pues se trataba de un enfoque
innovador, ya que se pretendía lograr una convivencia armónica entre conservación de la
naturaleza y actividades humanas, y no aislarla de éstas.
La naturaleza y características de las Reservas de la Biosfera tal y como se entienden en
nuestros días se definió fundamentalmente a partir de dos documentos: la Estrategia de Sevilla
____ y el marco estatutario de la Red Mundial y el Plan de Acción de Madrid para las Reservas de la
260 Biosfera (2008 – 20013). En la Estrategia de Sevilla (1995), aprobada en el II Congreso Mundial
____
de Reservas de la Biosfera, se establece la necesidad de convertir a las Reservas, en el marco del
programa MaB, en las principales áreas dedicadas al desarrollo sostenible en el siglo XXI.
FUNCIONES
Deben cumplir tres funciones básicas:
- Conservación de la biodiversidad y de los ecosistemas que contienen,
- Desarrollo de las poblaciones locales,
- Función logística de apoyo a la investigación, a la formación y a la comunicación.
En conjunto, todas las Reservas de la Biosfera constituyen la Red Mundial de Reservas de la
Biosfera como lugares de demostración que ofrecen respuestas eficaces a los nuevos retos, como
la pérdida de los conocimientos tradicionales y la diversidad biológica y cultural, la pérdida
de tierras cultivables, los cambios en los usos del suelo o el cambio climático, en un marco que
pretende fomentar prácticas conformes a un modelo de desarrollo sostenible. Actualmente hay
más de 600 repartidas en 114 países del mundo. Entre ellas, para facilitar el intercambio de
información y experiencias sostenibles pueden organizarse en redes nacionales, internacionales
o temáticas.
A su vez, las Reservas de la Biosfera españolas constituyen la Red Española de Reservas de
la Biosfera, que facilita el intercambio de información, experiencias entre ellas, coordinada por
el Organismo Autónomo Parques Nacionales del Ministerio de Agricultura, Alimentación y
Medio Ambiente.
ZONIFICACIÓN
Para el cumplimiento de sus tres funciones fundamentales, las Reservas de la Biosfera deberán
contar con tres tipos de zonas:
- Una o varias zonas núcleo, cuya principal función es la conservación. Deben estar
respaldadas por un marco legal (ser zonas naturales protegidas bajo alguna figura),
ofrecer protección estricta mediante alguna medida de control, contener especies
de flora y fauna de valor excepcional sin población establecida. Sólo pueden tener
infraestructuras turísticas de bajo impacto y magnitud, aunque excepcionalmente se
pueden admitir usos ganaderos tradicionales estacionales y de baja carga. Dentro de
sus límites están permitidas aquellas actividades científicas, educativas, eco-turísticas
que por su magnitud o escala no sean impactantes. ____
- Una o varias zonas tampón que amortigüen los efectos de las acciones humanas sobre 261
____
las zonas núcleo. Contienen especies de flora y fauna de valor especial, bosques y
cuencas protectoras, pueden tener población establecida. Las actividades permitidas
dentro de sus límites (que no atenten contra los objetivos de las zonas núcleo y
aseguren su protección) son científico - educativas, turística extensivas de tipo de
aventura u otra modalidad no impactante en la escala que se desarrolla. Se permite
el uso rural extensivo de baja escala.
- Una zona de transición, donde se promuevan actividades económicas sostenibles
para favorecer el desarrollo socioeconómico de las poblaciones locales. Se permiten
usos turísticos, productivo agrícola, forestal o ganadero sostenible. Pueden tener
asentamientos humanos, el grado de transformación del paisaje no es completo.
Todas las zonas deben contribuir al cumplimiento de las tres funciones de la reserva y servir de
lugares de experimentación para prácticas de desarrollo sostenible, pero de forma diferenciada
entre ellas.
Fuente: http://www.aad-programa-sierrarincon.org/6.html.
____ REQUISITOS
262 Para que un territorio sea declarado Reserva de la Biosfera ha de cumplir los siguientes criterios
____
(Unesco 1995):
- Tener representación de diversos sistemas ecológicos y diversos modos de
intervención humana. Los ecosistemas deben ser representativos de regiones
biogeográficas concretas.
- Ser importantes para el mantenimiento de la biodiversidad
- Que exista la posibilidad de implementar programas de desarrollo sostenible a escala
Regional.
- Tener unas dimensiones mínimas para cumplir con las funciones anteriormente
Mencionadas.
- Que las funciones se cumplan mediante la zonación anteriormente explicada
- Desarrollar una organización del territorio adecuada que permita cumplir los
objetivos de una reserva de la biosfera
- Haber:
· Desarrollado un plan de gestión de los recursos naturales y actividades humanas
en la zona tampón
· Desarrollado un plan de gestión global para todo el conjunto de la reserva
· Designado una autoridad que se encargue aplicar los planes de gestión
____
263
____
Fuente: Sarga.
Biescas en la comarca del Alto Gállego) y S, por las sierras situadas al sur de Biescas, Yésero y
Broto. También se incorporan algunos territorios por el E (Valle del Cinca y algunos afluentes).
El resultado es una superficie que alcanza 117.364,03 ha, más del doble que la anterior, repartida
entre los municipios de: Biescas, Hoz de Jaca, Panticosa, Sallent de Gállego y Yésero (comarca del
Alto Gállego), Bielsa, Broto, Fanlo, Puértolas, Tella-Sin y Torla-Ordesa (comarca del Sobrarbe).
Continúa íntegramente en territorio español, pues no se propone una reserva transfronteriza,
en las comarcas de Alto Gállego y Sobrarbe (Huesca). La zona francesa limítrofe está incluida en
el Parque Nacional de los Pirineos Occidentales, por lo que se puede considerar que ejerce un
efecto de zona tampón debido a la protección de la que disfruta.
____
264
____
Fuente: Sarga.
Se incluyen núcleos de población dentro de la Reserva, así como estaciones de esquí e instalaciones
balnearias con sus respectivas infraestructuras hoteleras.
La zona núcleo más importante estaría compuesta por el actual Parque Nacional de Ordesa
y Monte Perdido, declarado como tal mediante Ley 52/1982, de 13 de julio, de reclasificación
y ampliación del Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido. De acuerdo con los ajustes
cartográficos realizados, posee una extensión de 15.782,5 hectáreas (extensión oficial según
Ley 52/1982:15.608 ha), incluyendo los espectaculares valles de Añisclo, Escuaín y Pineta y el
macizo de Monte Perdido. Los municipios en los que se incluye el Parque Nacional son Bielsa,
Fanlo, Puértolas, Tella-Sin y Torla-Ordesa.
El resto de zonas núcleo se corresponden con los espectaculares glaciares pirenaicos
aragoneses incluidos en los límites de la Reserva, con una extensión de 309,09 hectáreas. Se
encuentran protegidos por la legislación autonómica aragonesa a través de la figura de Protección
de Monumentos Naturales de los Glaciares Pirenaicos (Ley 2/1990, de 21 de marzo, del Gobierno
de Aragón. Su enorme interés natural no deriva de su tamaño, que es modesto, sino del hecho de
ser los únicos existentes en España y los más meridionales de Europa.
Las zonas tampón de la Reserva de la Biosfera se corresponden con los límites de las zonas
de Red Natura 2000 que presentan continuidad espacial y coherencia con la función ecológica
y paisajística de amortiguación de impactos negativos de la zona núcleo de la Reserva. En ellas
quedan comprendidas las s zonas periféricas de protección del Parque Nacional de Ordesa y ____
Monte Perdido y las de los Monumentos Naturales de los Glaciares Pirenaico. Presentan una
265
extensión de 43.759,7 hectáreas y se corresponden con áreas con altos valores ecológicos donde ____
se realizan actividades y aprovechamientos tradicionales necesarios para la conservación de
dichos valores.
Las zonas de transición de la Reserva de la Biosfera 57.512,5 hectáreas se corresponden
con los espacios donde las comunidades locales desarrollan sus actividades de producción,
como los aprovechamientos ganaderos y agrícolas tradicionales, así como los nuevos usos que
se están desarrollando y que favorecen el asentamiento de la población en el territorio, como
las infraestructuras turísticas (estaciones de esquí, hoteles, casas rurales, senderos, etc.). Se trata
de un espacio de montaña en el que se han producido importantes transformaciones a finales
del siglo XX como consecuencia de la progresiva sustitución de las actividades económicas
tradicionales, que, sin desaparecer, conviven actualmente con otras nuevas vinculadas sobre
todo al sector terciario y que presentan gran dinamismo, aunque con diferentes orientaciones
según las zonas.
CARACTERÍSTICAS NATURALES
La Reserva de la Biosfera de Ordesa Viñamala es una de las mejores representaciones de los
ecosistemas de montaña del Pirineo, y en concreto de los sistemas naturales ligados a formaciones
de erosión y glaciarismo, y extensas comunidades vegetales de singular valor. También alberga
especies de flora y fauna singulares dentro del contexto regional e internacional, muchas de ellas
con algún grado de amenaza, cuya conservación es fundamental para el mantenimiento de la
diversidad biológica.
Entre los paisajes destaca los propios de alta montaña, con glaciares y formaciones
provocadas por la erosión glaciar, bosques mixtos, de caducifolios, pinares, pastos de alta
montaña, etc., y especies de alto valor como el quebrantahuesos (Gypaetus barbatus), el sarrio
(Rupicapra rupicapra), el desmán de los Pirineos (Galemys pyrenaicus), la perdiz nival (Lagopus
mutus), el urogallo (Tetrao urogallus) o el pito negro (Dryocopus martius), y entre las especies de
flora, árboles como el pino negro (Pinus uncinata), el abeto blanco (Abies alba), tejos, abedules,
etc., y especies de menor porte como el edelweiss (Leontopodium alpinum) o el zapatito de reina
(Paphiopedilum ssp).
La Reserva de la Biosfera de Ordesa Viñamala es un ejemplo claro de la puesta en
funcionamiento de modelos de desarrollo sostenible, puesto que a lo largo de la historia
las comunidades locales han sabido aprovechar los bienes y servicios que le ofrecían los
ecosistemas del entorno de manera tal que dichos ecosistemas se han conservado a lo largo
de los tiempos, manteniendo su salud e integridad ecológica, a través de aprovechamientos
tradicionales como la ganadería extensiva y los aprovechamientos forestales.
En la actualidad, los nuevos usos que el ser humano ha implementado en la Reserva, como el
turismo, también pueden formar parte de este modelo de desarrollo sostenible, siempre y cuando
se establezca una ordenación territorial adecuada de toda la Reserva y su entorno, máxime si se
tiene en cuenta que la población local es consciente de la importancia de la conservación de los
valores naturales para su desarrollo social y económico.
____ Asimismo, la existencia de espacios naturales protegidos dentro de la Reserva de la
266 Biosfera (zonas núcleo) implica un apoyo económico, financiero y técnico por parte de las
____
administraciones encargadas de la gestión de dichos espacios hacia las comunidades locales de
sus áreas de influencia socioeconómica.
Dados los valores naturales y culturales que presenta la Reserva de la Biosfera, y la importancia
de éstos a nivel regional y nacional, es lógico que represente un lugar clave donde llevar a cabo
proyectos de investigación, sobre todo aplicados a la gestión, por lo que numerosos centros de
investigación y universidades vienen desarrollando sus trabajos, fundamentalmente centrados
en los valores geomorfológicos y ecológicos que alberga, pero también en la importancia de la
intervención humana en la conservación de determinados ecosistemas. Destacan los estudios
realizados por el CSIC y distintas Universidades en la evolución de los glaciares, dinamismo
de los pastos de montaña, etc., y estudios específicos de especies, como el quebrantahuesos, el
sarrio, y especies de flora amenazada.
Sin embargo, se hace necesario seguir profundizando en ciertos estudios y seguimiento
tanto del funcionamiento de los ecosistemas como del papel del ser humano en el mismo, así
como una evaluación de la gestión llevada a cabo y futura.
Desde antaño, el territorio de la Reserva de la Biosfera ha estado habitado por comunidades
locales que han sabido aprovechar los recursos naturales que proporcionaba el entorno de una
manera compatible con su conservación, a través de los usos agrarios y ganaderos, fruto de lo
cual en la actualidad se puede seguir disfrutando de una representación de ecosistemas bien
conservados y de unos paisajes espectaculares, a la vez que dichas comunidades locales han
sabido adaptarse a las circunstancias y se han asentado en la Reserva gracias a la aparición de
nuevos usos compatibles con el medio, como el turismo.
Por lo tanto, se puede afirmar que la Reserva de la Biosfera presenta condiciones idóneas
para desarrollar modelos de desarrollo sostenible, siendo un reto para el futuro el seguir
compatibilizando los nuevos usos y los usos tradicionales con la conservación del entorno.
____ Su población asciende a 14.558 hab. (2011, fuente: Instituto Aragonés de Estadística). Es una
cifra ligeramente superior a la de 1910. Como su superficie es de 1359,8 km2, la densidad es de
268
____ 10.7 hab/km2. La edad media es de 44.7 años y el 20.3% de la población tiene más de 65 años. En
2011 su renta per cápita fue de 17.736 E, superior a la de Aragón (16.379 E).
-Sobrarbe se estructura en torno a los valles de los ríos Ara, Cinca y Cinqueta. Tradicionalmente
ha sido una comarca de muy difíciles comunicaciones con el exterior que con el tiempo se
ha ido solucionando parcialmente con la mejora o apertura de nuevas carreteras. En ella no
existe ninguna estación de esquí alpino, aunque sí que se habilitan circuitos de esquí de fondo.
La situación de aislamiento y escasez de tierras de cultivo ha facilitado la emigración de la
población, que ha ido disminuyendo progresivamente a lo largo del siglo XX.
Su población (2011 según el Instituto Aragonés de Estadística) asciende a 7.663 habitantes
(en 1910 superaba los 22.000) repartidos en una superficie comarcal de 2.202 km2, lo que
significa una densidad de 3,5 habitantes/ km2. La edad media es de 46.5 años y el 22.4% de la
población tiene más de 65 años. En 2011 su renta per cápita fue de 15.979 E, inferior a la de
Aragón (16.379 E).
En ella se sitúa íntegramente el Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido, que forma
parte de la zona núcleo de la R.B. Sin duda es uno de los principales elementos de atracción de
visitantes a la comarca, pues en 2014 superó los 590.000 visitantes (fuente: Instituto Aragonés
de Estadística).
Figura 4. Valle de Ordesa, Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido, íntegramente situado en la Comarca
de Sobrarbe. Zona oriental de la Reserva de la Biosfera de Ordesa-Viñamala. Foto: J. del Valle
____
269
En ambas comarcas se han desarrollado modelos turísticos de diferentes características. ____
En el Alto Gállego, comarca con actividades turísticas muy vinculadas al esquí, dominan
los alojamientos de tipo hotel y hostal, que suponen el 65% del total (considerando sólo los
municipios con superficie en la Reserva de la Biosfera, tal y como aparece en la figura 5). En
segundo lugar las plazas en campings y zonas de acampada con el 21%. La ratio entre plazas de
alojamientos y habitantes es de 1.5. La mayoría de los hoteles, especialmente de mayor tamaño,
pertenecen a grandes cadenas que han realizado inversiones en la Comarca por sus buenas
condiciones y oferta para la práctica de los deportes de invierno, aunque también se recibe
turismo en verano. Los alojamientos turísticos de menores dimensiones sí que pertenecen a
población o agentes locales. La Comarca se ve favorecida, pero una buena parte de los beneficios
se van de ella, y se reciben del exterior la mayoría de las decisiones sobre gestión de alojamientos,
precios, orientación de los mismos, etc.
Figura 5: Tipología de alojamientos por municipios con término en la Reserva de la Biosfera y total de
esos municipios de cada comarca. Fuente: Instituto Aragonés de Estadística. Elaboración propia.
4.
1.Hoteles y 2, Viviendas de 3.Campings y Apartamentos Total Ratio
zonas
Habitantes hostales turismo rural acampada Turísticos alojamientos alojam./habits.
Alto Gállego 3906 3721 153 1244 600 5718 1,5
Biescas 1535 489 101 674 42 1306 0,9
Hoz de Jaca 73 0 8 0 0 8 0,1
Panticosa 757 1031 0 0 73 1104 1,5
Sallent de G. 1484 2201 6 570 465 3242 2,2
Yésero 57 0 38 0 20 58 1,0
Sobrarbe 1945 1975 702 4860 723 8260 4,2
Bielsa 496 505 65 945 240 1755 3,5
Broto 561 561 195 843 198 1797 3,2
Fanlo 118 54 66 0 6 126 1,1
Tella-Sin 260 87 70 53 79 289 1,1
Torla-Ordesa 293 566 167 2324 93 3150 10,8
____ Puértolas 217 202 139 695 107 1143 5,3
270 En la zona oriental de la Reserva, Comarca del Sobrarbe, el turismo se vincula fundamentalmente
____
con la visita al Parque Nacional de Ordesa. En esta zona el tipo de alojamientos dominantes es
el que podemos considerar más “informal”, pues las plazas en campings y zonas de acampada
alcanzan casi el 59% del total, mientras que las de hoteles y hostales son sólo el 24% (considerando
sólo los municipios con superficie en la Reserva de la Biosfera, tal y como aparece en la figura 5).
Las plazas en viviendas de turismo rural suponen el 8.4% frente a sólo el 2.6% en el Algo Gállego
.La ratio entre plazas de alojamiento y habitantes en el conjunto de estos municipios alcanza el 4.5,
muy superior al de los municipios del sector occidental de la Reserva (Alto Gállego), destacando
el caso de Torla-Ordesa, el acceso más frecuentado al Parque Nacional de Ordesa, con una ratio
cercana a 11, y la de Puértolas, municipio que cuenta con algunas entidades bien comunicadas
situadas en la entrada Oriental del mismo, como es el caso de Escalona, que da acceso a lugares
como el Cañón de Añisclo, que presenta una ratio de 5.3. En esta Comarca la mayoría de los
alojamientos son consecuencia de la iniciativa de los agentes locales, fundamentalmente familias
de la zona que han apostado de forma decidida por el turismo.
Figura 6: Número de plazas de alojamiento en los municipios con superficie en la Reserva
de la Biosfera agrupados por comarcas según tipología: 1 (hoteles y hostales), 2 (viviendas
de turismo rural), 3 (Campings y zonas de acampada) y 4 (apartamentos turísticos). Fuente:
Instituto Aragonés de Estadística. Elaboración propia.
En el Alto Gállego se observa una clara concentración de los alojamientos en los municipios
de mayor número de habitantes (Sallent, Biescas y Panticosa), mientras que los menos habitados
(Hoz de Jaca y Yésero) también cuentan con un número muy escaso de plazas de alojamiento,
quedando así al margen del beneficio directo de la presencia de éstos. Se da la circunstancia de
que entre los tres con más número de plazas de alojamiento, los de Sallent y Panticosa cuentan
con estación de esquí.
En el Sobrarbe la mayor parte de los alojamientos se concentran en municipios que cuentan
con buenos accesos al Parque Nacional de Ordesa y relativamente bien comunicados, como
Torla-Ordesa, situado en el principal acceso al valle de Ordesa y el que tradicionalmente ha sido
el más utilizado de los que dan entrada al P.N., y en menor media en Broto (también próximo
a éste) y Bielsa, bien situada respecto al acceso al valle de Pineta, entrada oriental al Parque
Nacional. En todos los pueblos la ratio entre plazas de alojamiento y habitantes está por encima
de 1.
También se observan diferencias sustanciales en el reparto del turismo a lo largo del año
(figuras 7 y 8). En el Alto Gállego el máximo de pernoctaciones se produce en los meses de
febrero y marzo, coincidiendo con el periodo de máxima acumulación de nieve. También en
verano, especialmente agosto, hay cifras elevadas. Las estaciones intermedias (meses de abril,
octubre y noviembre) muestran los niveles más bajos. Queda así reflejada la vinculación del
turismo en la Comarca con las actividades de esquí, aunque debido a los atractivos turísticos
y las enormes posibilidades para la práctica de montañismo y senderismo, también en verano
cuenta con importante actividad turística.
En el caso de Sobrarbe son los meses de verano (julio y especialmente agosto) los que
registran mayor número de pernoctaciones. En esta Comarca solo el periodo de junio a octubre ____
muestra más de 10.000 pernoctaciones (datos de 2015), con un repunte en abril, que no alcanza
271
dicha cifra, debido a la celebración de la Semana Santa. Los meses invernales presentan cifras ____
muy bajas, pues como ya se ha señalado, en el Sobrarbe no existe ninguna estación de esquí
alpino.
Figura 7: Número de pernoctas por meses en las dos comarcas analizadas (año 2015). Fuente:
Comarca del Alto Gállego y Comarca del Sobrarbe. Elaboración propia.
Figura 8: Representación gráfica de las pernoctas en las dos comarcas analizadas (año 2015).
Fuente: Comarca del Alto Gállego y Comarca del Sobrarbe. Elaboración propia.
Figura 9: Estimación de visitas al Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido (2015) por sus cuatro
entradas y total. Fuente: Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido. Elaboración propia.
Figura 10: Representación gráfica de las visitas al Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido
por meses (año 2015). Fuente: Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido. Elaboración propia.
Es de destacar también que de las entradas al Parque Nacional es la de Ordesa la que cuenta
con mayor número de visitantes, algo que sin duda relacionado con el hecho de que el pueblo
más próximo (Torla-Ordesa) sea el que tenga la mayor oferta turística de toda la Comarca del
Sobrarbe (figura 5), muy superior al resto, y con una ratio de alojamiento/habitantes de 10.8.
El número de pernoctaciones en el Alto Gállego es superior al de Sobrarbe (140.267 frente
a 126.752 en 2015, figura 7), a pesar de que la oferta de plazas de alojamiento es menor (5718
frente a 8260, figura 5), por lo que el nivel de ocupación también es mayor.
CONCLUSIONES
Las Reservas de la Biosfera se crearon para distinguir y mantener territorios en los que existen
ecosistemas representativos de una región biogeográfica en los que se puede realizar un desarrollo
económico sostenible y un uso del territorio compatible con la conservación de sus recursos
naturales. Deben cumplir tres funciones básicas, estar divididas en tres zonas para facilitar el
cumplimiento de estas funciones, y no suponen reglamentaciones o limitaciones adicionales a
las de carácter general vigentes en el territorio incluido.
La R.B. de Ordesa Viñamala se creó en 1977 y se amplió en 2013. Ocupa parte del sector
central de los Pirineos en territorio español y es una de las mejores representaciones de
BIBLIOGRAFÍA
http://rerb.oapn.es/index.php/red-espanola-de-reservas-de-la-biosfera/que-es-la-rerb.
Consultado el 11 de julio de 2016.
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:w9pw4mZgjvUJ:w w w.
aragon.es/estaticos/GobiernoAragon/Organismos/InstitutoAragonesEstadistica/
Documentos/docs/Areas/MedAmbie/InfoTemas/NatBio/ParcNac/04070502.
XLS+&cd=2&hl=es&ct=clnk&gl=es
Troitiño M.A. et al (2005). Los espacios protegidos en España: significación e incidencia
socioterritorial. Boletín de la A.G.E. Nº 39. Pp 227-265.
Unesco 1996. La Estrategia de Servilla y el Marco Estatutario de la Red mundial de Reservas de
la Biosfera. Unesco. París.
RESUMEN
A finales del año 1992 se produjo la publicación del primer Decreto que regulaba los
alojamientos rurales en Extremadura. Sin duda, aquel decreto marcó un punto de partida y
desató unas expectativas manifiestamente optimistas, auspiciadas por la administración, en
cuanto al papel que podía jugar el turismo rural en favor del desarrollo de las zonas rurales.
Como consecuencia de ello, la administración regional se volcó en el fomento del turismo rural ____
mediante la aprobación de políticas de promoción e incentivos económicos, que contribuyeron 275
____
al crecimiento de la oferta alojativa de forma exponencial. No obstante, después de que haya
transcurrido un periodo de algo más de dos décadas desde la publicación del primer decreto
regulador, que ha sido modificado sucesivamente en años posteriores, la realidad del turismo
rural en la región presenta luces y sombras. Bajo este contexto, en esta comunicación se establece
como objetivo prioritario el realizar un balance actualizado del turismo rural en Extremadura
en el que, tras exponer con detalle el camino recorrido en el periodo 1992-2015, se analicen de
forma objetiva los éxitos y las decepciones.
PALABRAS CLAVE: Extremadura, periodo 1992-2015, normativa, éxitos, frustraciones.
INTRODUCCIÓN
Sin ningún lugar a dudas, cuando a finales del año 1992 se publicó el primer Decreto que
regulaba a escala autonómica los alojamientos en el medio rural (Decreto 132/1992 de 24 de
diciembre), no era de extrañar que, teniendo en cuenta la situación de Comunidad Autónoma
de Extremadura por aquellas fechas, con un marcado perfil netamente rural, se depositaran
muchas esperanzas en el papel que pudieran jugar estos alojamientos de cara a la necesaria
revitalización de las zonas rurales. Bajo este contexto, las expectativas desatadas fueron tales
que un simple repaso a los ejemplares editados de los dos periódicos regionales durante los años
1993 y 1994 (Periódico Hoy y Periódico Extremadura), reflejarían el más que notable soporte
mediático que tuvieron todas las acciones relacionadas con el impulso de este sector. El turismo
rural, por tanto, contaba con una importante repercusión mediática, independientemente del
asunto abordado y del calado de las medidas de las que se estuviera hablando: promoción,
constitución de asociaciones de empresarios, celebración de jornadas etc.
Para comprender la evolución del turismo rural en Extremadura, y dado que se establece
como punto de partida en este artículo el año 1992, es necesario realizar una radiografía de la
situación de la región en aquel momento, en base a una serie de variables que se relacionan con
aspectos sociales, económicos y turísticos. Dicha radiografía reflejaría lo siguiente:
· Accesibilidad. A nivel de comunicaciones terrestres por carretera, exclusiva vía de
acceso de los turistas que llegan a Extremadura, la Comunidad Autónoma tuvo que
esperar hasta el año 1995 para que la A-5 fuera transformada, en su totalidad, en vía
de alta de capacidad, permitiendo una rápida conexión terrestre con la capital del
Estado. Con posterioridad a esa fecha han sido construidas otras autovías que han
mejorado las conexiones intrarregionales (EX-A1, EX-A2 y A-58) e interregionales
(A-66). Si se tiene en cuenta que el principal mercado emisor de visitantes hacia
Extremadura ha sido siempre Madrid, es fácilmente asumible que la construcción de
la autovía A-5 desatara importantes expectativas de cara al incremento de la llegada
de turistas residentes en dicha Comunidad Autónoma. En cuanto al ferrocarril, las
conexiones eran pobres, con vías obsoletas y trenes lentos sin electrificar, cuestión
que se mantiene en la actualidad.
____
· La población absoluta de Extremadura alcanzaba la cifra de 1.084.099 habitantes
276 (INE, 1993). Con esta población la densidad media de habitantes era de 26,03 hab/
____
km2, muy alejada de la media nacional, al igual que sigue ocurriendo actualmente
(26,25 hab/km2 en el año 2015). Dicha población se repartía entre 380 municipios
de los que solo 14 superaban la barrera de los 10.000 habitantes, situación que
prácticamente se mantiene inalterable en el año 2015, aunque se ha venido apreciando
una dinámica que ha ido en la dirección de que los municipios más poblados han
conseguido un mayor peso demográfico en relación con la población absoluta. Por
tanto, más del 95% de los municipios extremeños tenían una población inferior a los
10.000 habitantes y casi un 90% no llegaba a rebasar los 5.000 habitantes.
· Escasez de alojamientos turísticos. La red de alojamientos de Extremadura se
caracterizaba, a principios de la de década de los noventa, por su escaso desarrollo
y elevada distribución irregular (Rengifo, 1993). En 1994, la infraestructura
hotelera (hoteles y hostales en todas sus categorías) estaba conformada por 254
establecimientos, de los que solo 12 eran hoteles de cuatro estrellas y 14 de tres
estrellas (2.173 plazas). Este tipo de hoteles se ceñía, casi exclusivamente, a las
ciudades de mayor entidad poblacional. La presencia de algunos hoteles de estas
categorías, fuera del ámbito de las ciudades más pobladas, obedecía a la expansión
de la red de paradores en Extremadura (Guadalupe, Jarandilla de la Vera, Trujillo y
Zafra). De acuerdo con esta irregular distribución, las localidades de menor entidad
poblacional carecían de oferta alojativa o, a lo sumo, contaban con algún alojamiento
de categoría inferior. Por tanto, había una necesidad, a la luz de estos datos, de dotar
de alojamientos al medio rural, teniendo en cuenta los potenciales recursos turísticos
que estaban sin explotar. Por último, la demanda turística no sobrepasaba, entre
viajeros nacionales y extranjeros, el millón de personas (Campesino et al., 1997).
· Importancia del sector primario. Tanto el volumen de población activa ocupada en
la agricultura (19,3%), como la considerable participación de la agricultura en la
estructura productiva regional en términos de PIB (11,5%), durante el año 1993,
reafirmaban el peso de la producción agraria en la economía regional (Macorra y
Masa, 1995). Si a esto se le añade que las explotaciones agrarias estaban necesitadas
de aumentar su rentabilidad, no es de extrañar que cualquier actividad que pudiera
complementar estas rentas sería bien acogida.
· Escasa funcionalidad turística del patrimonio cultural y natural. El patrimonio
natural y cultural de Extremadura respondía a un modelo de escasa funcionalidad
turística, con la excepción de aquellos núcleos urbanos en los que la red alojativa
había experimentado cierto desarrollo. En Cáceres la inscripción de su casco
histórico en el Listado del Patrimonio Mundial durante el año 1986, supuso una
evidente transformación a nivel turístico tras el paso de los años (Rengifo et al.,
2014). Este mismo proceso afectó a las localidades de Mérida y Guadalupe tras su
pertinente inclusión en el mencionado Listado del Patrimonio Mundial en el año
1993. Sin embargo, numerosos conjuntos históricos de Extremadura repartidos por
____
el medio rural carecían de desarrollo turístico, circunstancia que se veía acompañada
del escaso conocimiento del patrimonio natural extremeño que por aquel entonces 277
____
presentaba un exiguo porcentaje de superficie protegida (Rengifo y Jiménez, 2014) y
una nula integración en el mercado turístico, con la única excepción de Monfragüe.
Bajo este contexto, el turismo rural, como tipología turística que emergía en aquel momento
en Extremadura, fue muy bien acogido, máxime cuando además se vislumbraban en aquel
periodo una serie de cambios en relación con la demanda turística: segmentación del mercado,
fraccionamiento de las vacaciones y revitalización de los destinos de interior. Por este motivo,
en la presente comunicación se plantea, ante la ausencia de trabajos que vayan en esta dirección,
el llevar a cabo un balance aproximativo en el que conste la evolución del sector entre el punto
de partida (1992) y el momento actual (2015). Este balance se basa en el análisis de los aspectos
positivos (éxitos) y negativos (decepciones). Hasta el momento, la comunidad científica ha
centrado los análisis del turismo rural en Extremadura en aspectos muy diversos: perfil de la
demanda (Di Clemnte et al., 2012; Pérez y García, 2005), planificación (Sánchez et al. 2000,
Sánchez, 2009), contribución al desarrollo rural (Alvarado, 2006), crecimiento de la oferta
(Rengifo et al. 2013) y potencial turístico (Sánchez et al., 2013, Sánchez et al., 2014), sin que se
haya abordado, con carácter monográfico, la cuestión que nos ocupa.
LA EVOLUCIÓN NORMATIVA
Sin ninguna duda, la publicación del Decreto 132/1992, de 24 de diciembre, por el que se creaba
y regulaba la modalidad de alojamiento en el medio rural y servicios turísticos complementarios
en la Comunidad Autónoma de Extremadura, marcó un punto de partida en el desarrollo del
turismo en el medio rural extremeño. No obstante, hay que precisar que en la década de los 60
hubo unos antecedentes que tuvieron una discreta repercusión en Extremadura a través de la
iniciativa de Casas de Labranza.
Lo cierto es que entre aquel Decreto de 1992, que vio la luz bajo la tutela de la entonces
llamada Consejería de Industria y Turismo, y el más reciente Decreto 65/2015, de 14 de abril, por
el que se establece la ordenación y sistema de clasificación de los alojamientos de turismo rural
de la Comunidad Autónoma de Extremadura, han pasado casi cinco lustros de intensos cambios
en el sector. En este tiempo intermedio el Diario Oficial de Extremadura publicó otros Decretos,
igualmente dirigidos a ordenar y clasificar los alojamientos rurales (años 1998, 2007, 2012 y
2015), así como varias Leyes de turismo de Extremadura (años 1997, 2011 y modificación de
2014). Por tanto, en 25 años se han producido cambios normativos en cinco ocasiones, algunos
de ellos sustantivos, de acuerdo con lo dictado por las disposiciones mencionadas (Cuadro 1).
Estos cambios han afectado a numerosos aspectos, si bien son de destacar, por su relevancia, los
que a continuación se detallan:
· Tipologías de establecimientos. La tipología más relevante de alojamiento rural, que
además se ha mantenido de forma inalterable, en lo que a su nombre se refiere en
el periodo 1992-2015, ha sido la casa rural. Sin embargo, los requisitos exigibles a
esta tipología de alojamiento rural, a la que siempre se le ha demandado que sea una
____ vivienda de arquitectura tradicional, sí que han ido variando en los sucesivos decretos
278 aprobados a nivel de aspectos cualitativos, equipamientos y servicios, entre otros.
____
Junto a la casa rural, el apartamento rural, que en la normativa vigente se configura
como una subtipología de la casa rural (casa-apartamento), ha sido la segunda de las
figuras que han mostrado una evolución más positiva, al tiempo que han conseguido
una distribución geográfica muy generosa en un tiempo más reducido. De hecho,
aunque el número de apartamentos es inferior al que presentan las casas rurales,
su capacidad alojativa global supera ligeramente a las cifras que alcanzan las casas
rurales. Los hoteles rurales, por su parte, han ganado en protagonismo a escala
regional, como resultado de su mayor capacidad alojativa, en consonancia con sus
características y la flexibilidad de las normas. Por el contrario, la especialidad de
agroturismo, de la que nada se dice en el último Decreto, pese a lo que se pudiera
suponer, teniendo en cuenta el peso que tiene el sector primario en la región, ha sido
siempre una especialidad que ha jugado un peso casi testimonial en Extremadura.
En cuanto a la actual subtipología de chozo, concebida en base a “un diseño que se
asemeja a las construcciones de los chozos tradicionales” se está a la espera de ver su
evolución en los próximos años, dada su reciente creación.
· Peso demográfico de los municipios en los que era factible la autorización de la
puesta en marcha de un alojamiento rural. Desde la publicación del primer decreto
se planteó que los alojamientos rurales solo se autorizarían en aquellos municipios
que no superaran un determinado número de habitantes. Como se observa en el
cuadro 1, los requisitos han oscilado a lo largo del periodo 1992-2015 entre los 5.000
y 15.000 habitantes, dependiendo de las tipologías. En la actualidad, la limitación de
Hoteles y Apartamentos Rurales) alcanzó la cifra de 730 y 8.758 respectivamente. A esta notable
cifra se ha llegado tras un proceso que se ha caracterizado, a nivel de las diferentes tipologías
turísticas, por lo siguiente:
· Casas Rurales. Es la tipología de alojamiento rural más representativa a escala de
la Comunidad Autónoma. A finales del año 2014 la red de casas rurales sumó 408
establecimientos que ofertaban un número de 3.617 plazas (41,2%). En la práctica,
estas cifras indican que la capacidad media de los establecimientos se eleva a 8,8
plazas. El intervalo temporal en el que se produjo el mayor crecimiento de casas
rurales se produjo en el quinquenio 2000-2005, periodo en el que su número aumentó
en 188 establecimientos (37,6 alojamientos por año). Con posterioridad a esta etapa,
el crecimiento de casas rurales se ha ido ralentizando considerablemente: + 85 casas
nuevas entre 2005 y 2010 y + 20 casas rurales entre 2010 y 2014.
· Hoteles Rurales. Los hoteles rurales aportan a la red de alojamientos rurales un número
de establecimientos que, en términos comparativos con las casas y apartamentos,
se puede considerar modesto. Sin embargo, y teniendo en cuenta que poseen una
capacidad media muy superior (24,3 plazas), en comparación con la del resto de
alojamientos rurales, su aporte a la oferta global de plazas alcanza el 15,5%. Al igual
que en las casas rurales, la etapa en la que vieron la luz un mayor número de hoteles
____
rurales fue la comprendida entre el año 2000 y 2005 (+38), seguida del periodo 2005-
2010 (+16). Por el contrario, en la etapa actual se detecta una inquietante disminución 281
____
de hoteles rurales (- 4 en el periodo 2010-2014).
· Apartamentos Rurales. La red de apartamentos rurales ha crecido de un modo
acelerado, especialmente en el periodo 2005-2010, ciclo en el que creció en 115
unidades. Este dato diverge de la dinámica observada en casas rurales y hoteles
rurales, cuya etapa de mayor intensidad expansiva coincidió con el quinquenio
anterior. Gracias a este incremento, las plazas que ofertan los apartamentos rurales
durante el año 2014 constituyen el 43,1% del total.
____
283
____
Los importes globales de las ayudas mantuvieron una tendencia alcista, al pasar de
los 300.000 € del año 1995 a los 413.000€ del año 1998.
· Segunda etapa (1999-2004). En este periodo las ayudas a los alojamientos rurales se
rigieron por lo dispuesto de forma específica en el Título VI del Decreto 120/1998
destinado a regular las ayudas económicas para el fomento de los diferentes
alojamientos rurales emanados de esta disposición. Durante estos años los importes
mostraron una tendencia a la baja, al oscilar entre los 342.000 € del año 2000 y los
180.000 € de los años 2003 y 2004. En esta etapa los objetivos de las subvenciones
iban dirigidos a la construcción, mejora, rehabilitación y adaptación de edificios.
· Tercera etapa (2005-2006). Tras la aprobación en el año 2004 del Decreto 66/2004,
de 4 de mayo, por el que se regulaban y convocaban Ayudas a Empresas Turísticas
se inicia una etapa de corta duración. A la luz de este Decreto, el tipo de reformas
susceptibles de subvención en los alojamientos rurales se puede condensar en
actuaciones relacionadas con las infraestructuras y equipamientos necesarios para
acceder a los parámetros y estándares exigidos en la marca Q de calidad, en la
gestión medioambiental o en completar los servicios complementarios a ofrecer en
los alojamientos etc. En esta etapa las cuantías totales de subvención fueron escasas
en comparación con las de los años precedentes: 160.229 € en 2005 y 109.595 € en
____
2006.
284
____ · Cuarta etapa (2007-2011). Se trata de un periodo en el que las ayudas se rigen por
sucesivos decretos reguladores que vieron la luz durante los años 2007 (Decreto
36/2007), 2008 (Decreto 245/2008), y 2009 (Decreto 274/2009). Bajo lo señalado por
estos decretos que regulaban las ayudas del sector turístico, en los que se incidía en
aspectos relacionados con la calidad y la accesibilidad, se convocaron ayudas que se
movieron en el abanico de los 85.000 € del año 2007 y los 250.000 € del año 2012.
· Quinta etapa (2012-2015). En este periodo las ayudas se regularon por lo dispuesto
en los decretos 78/2012 y por el decreto 245/2012 que modificaba al anterior. Las
subvenciones convocadas ascendieron a cantidades que alcanzaron los 300.000€ en
los años 2013, 2014 y 2015.
posterior, 2000 -2006, los 24 grupos que operaron bajo las iniciativas LEADER+ y PRODER II,
financiaron 247 proyectos que, en este periodo, posibilitaron la creación de 3.717 nuevas plazas.
Por último, durante la ejecución del programa 2007-2013, el apoyo a las iniciativas de turismo
rural ha continuado, si bien no estamos en condiciones de cuantificarlas de momento.
Al margen de estas ayudas directas, desde la Red Extremeña de Desarrollo Rural de
Extremadura (REDEX) se han llevado a cabo numerosos proyectos relacionados con la
actividad turística, entre los cuales se incluye, por ejemplo, el proyecto de mejora de la gestión
de turismo rural, destinado a alcanzar unos niveles de gestión y organización homogéneos,
dentro de las empresas participantes en el proyecto (acciones de consultoría en calidad, que
incluían una autoevaluación inicial, la aplicación en planes de mejoras y una evaluación final y
reconocimiento).
ÉXITOS
____
286 · Uno de los logros más importantes ha sido, sin ninguna duda, la configuración
____ de una red de alojamientos rurales que a finales del año 2014 alcanzaba la cifra
de los 730 establecimientos. Gracias a ello, el mapa de distribución de la oferta
alojativa extremeña ha cambiado sustancialmente, en comparación con la débil red
que existía a principios de la década de los años noventa. En la práctica este dato
representa que muchísimas localidades que carecían de capacidad alojativa en el
año 1993, disponen de ella en estos momentos. Gracias a ello, el turismo ha llegado
a numerosas localidades de la Comunidad Autónoma, en muchos casos de escaso
peso demográfico, en las que, de no ser por los alojamientos rurales, el turismo sería
inexistente. Con datos del año 2014, el número de municipios de la provincia de
Badajoz con alojamientos rurales ascendió a 81 (49,09 % del total de municipios de
la provincia), mientras que en la provincia de Cáceres este número se elevó a 152
(68,16% del total de municipios de la provincia). Dentro de esta extensa relación, hay
un gran número de municipios que solo disponen de alojamientos rurales. Por último,
un aspecto a tener en cuenta es que en la relación de municipios con alojamientos
rurales hay un número considerable que tienen un escaso peso demográfico: en la
provincia de Badajoz hay 8 municipios que no superan los 500 habitantes, mientras
que en la de Cáceres este número se eleva a 62. Asimismo, gracias al turismo rural
hay localidades en las que el número de alojamientos es muy nutrido, superando la
cifra de los diez alojamientos.
· Conservación del patrimonio arquitectónico tradicional. Desde la aprobación
del Decreto del año 1992 se consideró prioritario que las casas rurales habrían de
DECEPCIONES
Sin embargo, y a pesar de la importante relación de efectos beneficiosos que se han derivado del
turismo rural, y que son incuestionables, las expectativas iniciales se han quedado muy cortas
en algunos aspectos, tal y como se expone a continuación.
· Contribución al desarrollo rural. El papel del turismo rural como actividad
potenciadora del desarrollo rural ha sido una de las cuestiones más debatidas en
las últimas décadas. Es indudable que las inversiones y el empleo directo e indirecto
generado por el turismo rural han sido beneficiosos para las áreas rurales. Sin
embargo, inicialmente se magnificó el papel que podía jugar el turismo rural en pro
del desarrollo de las áreas rurales, razón por la que esta actividad, por sí sola, no
puede solventar los problemas sociodemográficos (pérdida de población, desempleo,
envejecimiento) y económicos que padecen las áreas rurales de Extremadura. La
dinámica demográfica de los últimos 25 años en Extremadura muestra una pérdida
continuada de habitantes en los municipios con menor peso demográfico y un
envejecimiento que se ha hecho más acusado. Aun así, cabe hacerse la pregunta de
____ CONCLUSIONES
288 Cuando en el año 1992 se publica en Extremadura el primer Decreto que regulaba los alojamientos
____
rurales, esta iniciativa fue acogida con un enorme interés. Las razones no eran otras que con la
llegada de los turistas rurales se generaban unas posibilidades en la dirección de que esta actividad
podía contribuir a complementar las rentas familiares y, a su vez, llevar el turismo a numerosas
localidades a las que, hasta el momento, no había llegado. En principio, y dadas las características
de la región, Extremadura parecía un lugar idóneo para el desarrollo del turismo rural. Así fue,
y durante 25 años se ha asistido a un continuo crecimiento del número de alojamientos rurales
que han sido sucesivamente regulados a través de distintas normas. Este incremento, sin duda,
ha tenido efectos muy beneficiosos que, en ocasiones se han quedado cortos en relación con
las expectativas. Por ello, transcurridos 25 años sería importante reflexionar sobre lo que se ha
conseguido y sobre los retos y desafíos futuros que se han de abordar para que la extensa red de
alojamientos incremente su grado de ocupación y, consecuentemente, pueda responder, en la
medida de lo posible, a paliar parte de los problemas socioeconómicos que sigue padeciendo el
medio rural extremeño que siguen pendientes de resolución.
BIBLIOGRAFÍA
Alvarado Corrales, E. (2006) El turismo en el desarrollo rural. Norba Revista de Geografía, Nº
11, pp. 129-163.
Campesino, A., Rengifo, J.I. y Sánchez, M. (1997) Análisis de la coyuntura extremeña en 1995.
En La actividad turística española en 1995, Madrid pp. 441-452
Di Clemente, E.; Campón Cerro, A. M.; Hernández Mogollón , J. M. y Folgado Fernández, J.A.
(2012) El turismo rural en Extremadura: un estudio del perfil de su demanda. En Jiménez
Caballero, J.L. (Coord.) V Jornadas de Investigación en Turismo, Sevilla, pp. 719-740
RESUMEN
El Estado de Colombia a través de una rigurosa legislación, un viceministerio de turismo y
entidades nacionales como territoriales ha promovido durante la última década diferentes ____
estrategias para el desarrollo de las modalidades del turismo rural (agroturismo, ecoturismo, 291
____
acuaturismo, etnoturismo, etc.) como una alternativa para la pacificación nacional, el desarrollo
rural y la reducción de la carga que asumen los “pueblos patrimonio” y las ciudades consideradas
como “turísticas” en Departamentos como Santander. Sin embargo, la investigación realizada
con las comunidades campesinas de la Provincia Comunera por parte de los miembros del
semillero de jóvenes investigadores en Turismo Alternativo y Sostenible (TAS) de la Universidad
Industrial de Santander, demuestra que no existe la gestión público-privada ni los componentes
estructural o competitivo necesarios para ofertar de forma adecuada destinos y servicios
turísticos rurales en provincias como la Comunera al primar los emprendimientos privados y la
ausencia de liderazgos institucionales como gremiales.
Palabras Clave: Turismo rural, modalidades turísticas, promoción turística, turismo sostenible,
Colombia, Provincia Comunera
assumed by the “peoples heritage” and the cities considered as “tourist” in departments such
as Santander. However, research with rural communities of the Province of the Commoners
by members of the hotbed of young researchers in Alternative Tourism and Sustainable
(TAS) of the Industrial University of Santander, demonstrates that there is not public-private
management nor the structural or competitive components needed to provide adequately rural
tourist destinations and services in provinces as the Commoners to prevail private enterprises
and the absence of institutional leadership as a guild.
Keywords: Rural tourism, tourist modalities, tourism promotion, sustainable tourism, Colombia,
Province of the Commoners
INTRODUCCIÓN
Colombia optó tardíamente por orientar su balanza comercial hacia la oferta y prestación
de servicios turísticos aprovechando el patrimonio cultural asociado con el reconocimiento
y protección de sus centros históricos y las cabeceras urbanas consideradas “monumentos
nacionales”, a la par de legislarse sobre el fomento del desarrollo sostenible por medio de un
sistema de gobernanza ambiental (Molina, 2013: 228). El cual debía asegurar el patrimonio
natural del país al ser protegido y regulado por un sistema de reservas, parques y santuarios
____ nacionales que representaban la legalidad y legitimidad del Estado en los territorios rurales,
cumpliendo así las obligaciones dispuestas en la carta constitucional de 1991 en lo concerniente
292
____ a los bienes de la Nación colombiana (Cristancho, 2015).
Con el incremento del accionar de los grupos alzados en armas (Farc, Eln, M19, Epl, Auc)
en diferentes puntos de la geografía nacional por medio de asesinatos o atracos sobre la vía
pública, la destrucción de vehículos para obstaculizar el tránsito por las carreteras nacionales,
la destrucción de puentes y alcantarillas con cargas explosivas al paso de las fuerzas militares
estatales, la instalación de peajes y puestos de control revolucionario, la protección excluyente
de las rutas empleadas para el traslado de narcóticos (Hernández, 2015), el secuestro al azar de
ciudadanos que viajaban por tierra durante las mal llamadas “pescas milagrosas”, etc., propició
un ambiente de terror que restringió el interés por “salir a viajar” (Pérez, 2014). Panorama aunado
a los efectos de las crisis económicas regionales (Pérez, 2015) que afectaban la dinámica interna
de precios, la compra de productos de “contrabando” al regresar (Amaya y Monsalve, 2008) y los
altos gastos al dependerse de productos importados como los combustibles (Guerrero; Acevedo
y Fuentes, 2015).
Lo cual propició la reorientación de los viajeros hacia destinos regionales, cercanos, seguros,
con bajos costos, en la mayoría de los casos asociados con sus parroquias natales o la tierra
nativa de sus ascendientes. Y consigo, la redefinición productiva de algunos territorios (Román
y Villamizar, 2012) al pasar de ser centros agroindustriales (Maldonado y Rojas, 2011) para
constituirse en enclaves turísticos (Cely y Ríos, 2010). con cargas y crecimientos exponenciales
(Amaya y Monsalve, 2008). Ejemplo de ello fueron el “eje cafetero” con sus haciendas y parques
temáticos, el eje Honda–Girardot con su oferta de balnearios y clima caliente, así como el eje
Barbosa–San Gil para los visitantes de los andes nororientales (Prada y Montesgarcía, 2012).
La dualidad (Díaz y Silva, 2007)entre las prácticas reales (Pinzón y Zambrano, 2008)
y las ofertas engañosas turistas (Bayona y Vargas, 2011), a la par de las políticas públicas de
fomento del turismo rural (Colombia, 2015) en contraste a las limitaciones (Camargo, 2006)
y carencias (Orduz y Bautista, 2011) de los operadores turísticos rurales(Ospina, 2007), se
constituyen en referentes de la reflexión turística (Ochoa y Suárez, 2011) que se presenta en los
siguientes apartados como resultado del proyecto de investigación “Turismo rural (agroturismo,
ecoturismo, comuniturismo, etnoturismo, etc.) de la Provincia Comunera de Santander
(Colombia) desde la caracterización de la oferta existe” (UIS, 2016). El cual fue realizado con
el apoyo de los integrantes del “Semillero de Investigación en Turismo y Alternativo” de la
Universidad Industrial de Santander, adscrito al grupo de investigación “Políticas, sociabilidades
y representaciones histórico-educativas”.
Las preguntas-problemas de esa investigación que orientan el desarrollo de este artículo
son: ¿Cómo las entidades gubernamentales de Colombia han promovido los diferentes tipos de
turismo asociados con las comunidades campesinas a los visitantes nacionales e internacionales?
¿Cuáles son las limitaciones que impiden una oferta sostenible de destinos y servicios en turismo
rural entre las comunidades campesinas de la provincia comunera en Colombia? La descripción
de la política pública en turismo de Colombia que permite desarrollar el primer cuestionamiento
se desarrolla en el apartado inicial, así como una segunda sección del artículo analiza las
dificultades para el desarrollo y crecimiento del turismo rural en la provincia comunera. ____
293
POLÍTICAS PÚBLICAS EN TURISMO RURAL ____
Ubicación y
Turismo especializado Propósito
actividades
____ En áreas con un atractivo natural especial y
Busca la recreación, el esparcimiento y la educación desarrollo sostenible.
294
____ del visitante a través de la observación, el estudio Actividad controlada y dirigida que produce un
Ecoturismo
de los valores naturales y los aspectos culturales mínimo impacto sobre los ecosistemas naturales,
relacionados. respeta el patrimonio cultural, educa y sensibiliza
acerca de conservar la naturaleza.
El turista se involucra con el campesino en las Se desarrolla en actividades vinculas a la agricultura,
labores agrícolas. la ganadería u otra actividad.
Agroturismo
Se busca generar un ingreso adicional a la economía El Estado vela por el respeto de los valores sociales y
rural. culturales de los campesinos.
En embarcaciones que separan las áreas de carga
Tiene como motivación principal el disfrute de
de las del acuaturismo, los turistas disfrutan de
cualquier cuerpo de agua, así como de los diversos
Acuaturismo servicios de alojamiento, gastronomía y recreación
atractivos turísticos que se encuentren en el
prestados durante el desplazamiento por ríos,
recorrido utilizando para ello embarcaciones.
mares, lagos o cualquier cuerpo de agua.
Permite conocer los valores culturales, formas de
Se realiza en territorios de los grupos étnicos con
Etnoturismo vida, manejo ambiental, costumbres de los grupos
fines culturales, educativos y recreativos.
étnicos, así como su historia.
Basado en: Colombia (1996). Ley 300 de 1996. Bogotá, Congreso de la República: Art. 26
Así mismo, las leyes colombianas para el fomento del Turismo conceden facultades a las entidades
territoriales para crear diferentes tipos de zonas turísticas en entornos rurales como son:
1. Zonas francas turísticas, acordes a la legislación nacional sobre zonas francas (Decreto
2131 de 1991);
2. “La declaratoria como recursos turísticos de utilidad pública aquellas zonas urbanas
o rurales, plazas, vías, monumentos, construcciones y otros que deban desarrollarse
con sujeción a planes especiales, adquirirse por el Estado o preservarse, restaurarse
o reconstruirse” (Colombia, 1996: 23);
3. Zonas de desarrollo turístico prioritario, entendidas como zonas con prioridad para
la afectación en el uso de suelo para la realización de actividades turísticas, contar
con los servicios públicos y la infraestructura necesaria para su funcionamiento y,
obtener una resolución de declaratoria expedida por los ministerios de comercio
exterior y el de desarrollo económico (Colombia, 1996: 18);
4. Zonas con peajes turísticos autorizados a municipios con menos de cien habitantes
“que posean gran valor histórico, artístico y cultural”, cuyo monto no puede ser
superior a un salario mínimo diario legal y cuyos recaudos deben destinarse
exclusivamente a “obras de limpieza y ornato o que conduzcan o mejorar los sitios,
construcciones y monumentos históricos del municipio” (Colombia, 1996: 25) y;
5. Circuitos metropolitanos turísticos, creados por municipios circunvecinos para
“promover y desarrollar el turismo en sus regiones, ajustados a la ley de Ordenamiento
Territorial (Ley 1454 de 2011) y con el derecho a acceder a los recursos de inversión
del Fondo Nacional de Turismo al presentar propuestas a su Banco de Proyectos ____
(Colombia, 2012, Art. 28). 295
____
Promoción turística. A partir de 2012, el Gobierno Colombiano obtuvo del Congreso Nacional
la aprobación para que los recursos asignados en el Presupuesto Nacional para la infraestructura
turística, promoción y la competitividad turística más lo recaudado por el Impuesto al Turismo,
fuesen centralizados en un solo conjunto de recursos para el fondo de promoción turística de
Colombia, administrados por el Fondo Nacional de Turismo (Fontur) (Colombia, 2012, Art.
21).
También se dispuso que con el monto total recaudado se debían cofinanciar hasta el 80%
de las propuestas presentadas por los municipios de cuarta, quinta y sexta categoría al Banco de
Proyectos de Fontur, la financiación de los proyectos turísticos de las entidades territoriales hasta
con el 30% de los recursos disponibles anualmente, así como debía contribuirse en el fomento
de los centros de eventos y convenciones y de recintos feriales por medio de la “Celebración
de eventos, congresos y actividades feriales, con el fin de que contribuyan a la generación de
empleo y al desarrollo turístico de sus regiones” (Colombia, 2012, Art. 23). Siendo reafirmada la
importancia de financiar “la ejecución de políticas de prevención y campañas para la erradicación
del turismo asociado a prácticas sexuales con menores de edad” (Colombia, 1996, Art. 43).
La promoción exterior e interior de los destinos y productos turísticos de Colombia pasaron
a ser responsabilidad del Ministerio de Comercio, Industria y Turismo a través de Fontur y
corresponden a una política pública regulada por medio de planes de mercadeo y promoción
del país como destino turístico receptivo y de movilización interna. Para su financiación, se
creó una “contribución parafiscal para la promoción del turismo”, liquidada trimestralmente a
todos los prestadores, beneficiados o comisionistas de servicios asociados con el sector turismo
y, con un recaudo “por un valor correspondiente al 2,5 por mil de los ingresos operacionales”
(Colombia, 2006, Art. 1).
Con lo cual, a las tributaciones estatales por riqueza, renta, valor agregado, uso predial,
timbres y estampillas y parafiscales con fines sociales, la contribución para la promoción del
turismo colombiano se constituyó en una nueva carga fiscal para los empresarios turísticos del
sector rural al ser dispuesta específicamente esa contribución para los prestadores de servicios con
Registro Nacional de Turismo como son: los hoteles y centros vacacionales, viviendas turísticas
y otros hospedajes, agencias de viaje y turismo (mayoristas y operadoras); empresas dedicadas a
actividades turísticas en espacios naturales (canotaje, balsaje, espeleología, escalada, parapente,
canope, buceo, deportes náuticos); operadores de congresos, ferias y congresos; arrendadores
de vehículos; operadores de zonas francas turísticas; comercializadoras de proyectos de tiempo
compartido y multipropiedad; bares y restaurantes turísticos; centros terapéuticos o balnearios
con fines terapéuticos; empresas captadoras de ahorro para viajes y de servicios turísticos
prepagados; parques temáticos; concesionarios de aeropuertos y carreteras; empresas de
transporte de pasajeros; servicios de transporte turístico; concesionarios de servicios turísticos
en parques nacionales; centros de convenciones; empresas de seguros de viaje y de asistencia
médica; sociedades portuarias; terminales de transporte, etc. (Colombia, 2006, Art. 3).
Si bien el empresariado rural aporta gran parte de esa tributación, Fontur tiende a invertir
____ lo recaudado preferencialmente en las zonas turísticas de carácter urbano o metropolitano.
Específicamente en las zonas francas hospitalarias, los “Pueblos Patrimonio”, y los distritos
296
____ turísticos, culturales e históricos de Colombia con mayor número de sufragantes (Fontur, 2012).
Industrial de Santander (UIS). Si bien la región cuenta con la promesa de un circuito turístico
dispuesto en la Ley General de Turismo como el “Circuito Metropolitano – Turístico de Socorro,
San Gil, Barichara y Charalá” (Colombia, 1996: 109), así como se hacen grandes esfuerzos en
infraestructura y planeación estratégica para consolidar a la cabecera urbana del municipio de
El Socorro como “Pueblo Patrimonio” de Santander y los santandereanos, a la par de Barichara
y Girón, las prácticas y experiencias de los visitantes foráneos y de investigadores en formación
desde la condición de visitantes internos son decepcionantes y desesperanzadoras para el
desarrollo de las modalidades del turismo en espacios rurales (UIS, 2015).
Tendencia cualitativa validada por las cifras del tercer Censo Nacional Agropecuario de
Colombia realizado entre 2014 y 2015, en el cual se registró que en Santander solo el 2,5% de
las unidades de producción agropecuaria del área rural dispersa censada prestaban “servicios
turísticos, de alojamiento, hospedaje y otros”. Situación reafirmada por el hecho que al interior del
Departamento de Santander las actividades productivas turísticas, en comparación con el total
de unidades con actividades de apoyo a la actividad agropecuaria, solo representan el 3,1%. En
el caso específico de la Provincia Comunera, esa relación entre servicios turísticos y actividades
de apoyo solo equivale al 1%, siendo reconocidas por el Departamento Administrativo Nacional
de Estadística (DANE, 2016) únicamente ocho unidades de producción rural como prestadoras
de servicios turísticos.
Metodología. Comprometidos con uno de los pilares del desarrollo del turismo como industria ____
alternativa para Colombia, los integrantes del Semillero en Turismo Alternativo y Sostenible 297
____
(TAS) de la UIS por medio de un proyecto de investigación colaborativo realizado entre el
segundo semestre de 2015 y el primer semestre de 2016, contribuyeron a la “adquisición de
nuevos conocimientos y tecnologías” sobre el sector turístico regional al demostrar las tendencias
y limitaciones del “Turismo rural (agroturismo, ecoturismo, comuniturismo, etnoturismo, etc.)
de la Provincia Comunera de Santander (Colombia) desde la caracterización de la oferta existe”.
Para tal fin, cada uno de los dieciséis municipios de la Provincia fue estudiado en cuanto a
su oferta a través de portales de búsqueda, páginas electrónicas sectoriales y redes sociales de
destinos y productos de turismo rural.
Un primer hallazgo de esa exploración estuvo asociado con el hecho que en los municipios
distantes de las capitales provinciales como de las carreteras nacionales sus empresarios rurales
no ofertaban ni estaban interesados en ofertar productos turísticos a la par de su producción
agropecuaria o agroindustrial tradicional. De tal manera, la muestra objeto de estudio se redujo
a menos de la mitad al ser excluidos los municipios del Hato, Chima, Contratación, Santa Helena
del Opón, Palmar, Guacamayo, Guadalupe, Galán y Guapotá por no ofertar ni evidenciarse la
existencia de emprendimientos turísticos rurales directamente relacionados con su territorio.
Para corroborar la exploración virtual realizada, se consultaron las autoridades turísticas
municipales de cada localidad, los directorios telefónicos, los transportadores terrestres que
recorrían esas poblaciones, así como se hizo observación directa durante una época “alta” de
turismo para corroborar la existencia y calidad de los productos turísticos rurales ofertados de
forma virtual. La carencia de emprendimiento rurales asociados con el turismo fue revalidada
con los resultados del tercer censo nacional agropecuario del 2014, publicados en marzo del
2016, al reconocerse que solo los municipios de El Socorro (3), Oiba (3) y Suaita (2) contaban
motivo por el cual los visitantes extranjeros y del interior del país prefieren optar por la diversa
y asequible oferta turística rural de la Provincia de Guanentá.
Las dificultades y amenazas identificadas para los productos turísticos fueron reafirmadas
por el equipo de investigadores a cargo del análisis de los servicios que garantizan la consolidación
de los destinos y sus modalidades turísticas rurales. Si bien la provincia Comunera cuenta con
gran potencial para el turismo histórico y cultural como para estructurar empresas de turismo
rural, las ofertas en agroturismo y en ecoturismo no cumplen con el requisito de certificación
para la prestación de servicios turísticos aunque los lugares en donde han sido ubicadas se
constituyen en un atractivo para el viajero, quien sacrifica por ese valor agregado la comodidad
en los servicios atención, alojamiento y alimentación. Problemática diagnosticada en 2008
(Olaya, 2008, p. 46).
Si bien algunos miembros del personal de las haciendas de la Provincia Comunera que prestan
servicios de hospedaje (administradores, personal de aseo, auxiliares entre otros) cuentan con la
capacitación y entrenamiento necesarios para atender la demanda de los visitantes, en la mayoría
de los emprendimientos turísticos de la provincia comunera el personal no está capacitado ni
certificado al ser trabajadores ocasionales de los alrededores, sin contratación formal y que
responden al llamado de los propietarios de las fincas campestres durante los “fines de semana”.
Al ser entrevistados algunos de esos empresarios, desde su posición como recepcionistas de sus
negocios para “ahorrar costos y gastos” en personal, manifestaron su interés por capacitarse, ____
garantizar la prestación de servicios con calidad y vincular a programas de capacitación a sus
299
empleados a través del Servicio Nacional de Aprendizaje (Sena). Así mismo, reconocen que ____
el éxito y consolidación de sus empresas solo puede estar en “satisfacer las necesidades de los
turistas y mejorar el número de las visitas” a partir de un mayor número de clientes satisfechos
(López, Socadagui y Quiroga, 2016).
Esas manifestaciones del turismo rural comunero al nororiente de Colombia como un
subsector fragmentado, ineficaz e ineficiente, descuidado en su desarrollo productivo por las
entidades turísticas nacionales, sin planes estratégicos para el crecimiento común y con la
incapacidad de ofrecer productos y servicios de calidad acorde a las modalidades especializadas
asociadas con experiencias turísticas rurales, etc., se asemeja a la problemática identificada para
los circuitos turísticos de Antioquia. Territorio al noroccidente de Colombia cuyo panorama
productivo, al igual que otras regiones naturales y turísticas, se caracteriza por la ausencia de
“las acciones conjuntas para desarrollar los sistemas mediante la intensificación de los flujos
económicos entre organizaciones y entidades”, aunado al bajo nivel de capital social resultado
de los “fallos de coordinación para la gestión, falta de liderazgo de los actores locales para
impulsar los procesos de desarrollo productivo… y carencia de cooperación y asociactividad
entre actores” (Lotero, Arcila y Gómez, 2008, p.184 y 190).
CONCLUSIONES
A diferencia de otras formas tradicionales del turismo en Colombia, el turismo rural surgió
en las últimas décadas del siglo XX ante el incremento en el accionar de los grupos alzados en
armas (Farc, Eln, M19, Epl, carteles narcotraficantes aliados a las Auc), cuyas acciones ilegales
impedían el traslado hacia las costas que ofrecían turismo de sol y playa. La reacción de los
viajeros nacionales y extranjeros durante sus temporadas de descanso y ocio, institucional y
remunerado, fue la reorientación de sus actividades hacia destinos regionales, cercanos, seguros,
con bajos costos, en la mayoría de los casos asociados con sus parroquias natales o la tierra
nativa de sus ascendientes. Y consigo, a la redefinición productiva de algunos territorios al pasar
de ser centros agroindustriales para constituirse en enclaves turísticos con cargas y crecimientos
exponenciales. Ejemplo de ello fueron el eje Honda – Girardot para satisfacer la demanda de
balnearios de las familias del centro del país, así como el eje Barbosa – San Gil para los visitantes
del nororiente de Colombia.
Con el desarrollo del turismo de aventura y cultural en el centro de Santander, paralelamente
se propició una expansión incontrolable de ofertas en productos turísticos, una mayor demanda
de espacios para alojamiento con costos asequibles al agotarse la oferta interna de las capitales
provinciales y los municipios aledaños, así como una estructura de servicios que no dependiese
únicamente de las altas temporadas turísticas. En consecuencia, se aceleró la demanda de
espacios de alojamiento, se fomentó el desarrollo de conjuntos habitacionales distantes de la
congestión y contaminación urbana y, se consolidó una creciente práctica de parcelaciones
rurales que ofertan a los visitantes regionales, nacionales y extranjeros un mayor acceso a los
espacios asociados con el turismo de naturaleza. Siendo para ello trazadas y construidas cabañas
____ en cerros, valles o mesetas con vista a los cañones hidrográficos, las reservas naturales o las
poblaciones referentes del turismo regional.
300
____ La respuesta del Estado Colombiano ante esa tendencia económica interna fue el estudio
y aprobación de una Ley General de Turismo (Ley 300 de 1996) que reglamenta los artículos
de la constitución política de 1991, mediante los cuales se promueven políticas públicas de
desarrollo sostenible del sector rural colombiano, a la par del fomento de garantías individuales
y colectivas como el derecho a la recreación y el descanso. Para formalizar esas acciones se
ordenó reestructurar la Corporación Nacional de Turismo dando origen a Proexport (hoy
Procolombia), se garantizaron recursos para el fomento y promoción del Turismo por medio
del Fondo Nacional de Turismo, así como se creó el Ministerio de Desarrollo Social.
Si bien los empresarios rurales de regiones como Santander, y específicamente la Provincia
Comunera, han apostado a la diversificación productiva al promover productos y servicios
asociados con el agroturismo y el ecoturismo, a la par de los exitosos emprendimientos en
acuaturismo fomentados por los empresarios de la provincia circunvecina de Guanentá, la
imposibilidad de acceder a los recursos, incentivos y fuentes de inversión o crédito promovidos
por el Estado, aunado a visiones integrales y estratégicas del turismo como industria rentable,
impiden su consolidación y crecimiento productivo.
Los casos empresariales estudiados permitieron reconocer una actividad productiva relegada
a servicios adicionales o estacionales de las unidades productivas agrícolas, su crecimiento está
condicionado al desarrollo del sector gremial como a las inversiones centralizadas en Fontur
o la banca privada, y consigo, la oferta del turismo rural queda condicionada a los sistemas
productivos territoriales que se promueven desde las diferentes zonas turísticas promovidas
por el Estado colombiano y sus representantes gubernamentales. Los emprendimientos rurales
identificados como exitosos y con servicios de calidad en el mismo territorio provincial no
BIBLIOGRAFÍA.
Amaya, M. y Monsalve, C. (2008). Reconfiguración territorial de Santander. Impactos del proceso
de globalización Una visión histórica. Trabajo de Grado en Economía. Bucaramanga:
Universidad Industrial de Santander.
Bayona, J. y Vargas, E. (2011). Análisis del proceso del plan de marketing territorial en Santander
(2006-2010). Trabajo de Grado en Economía. Bucaramanga: Universidad Industrial de
Santander.
Camargo, L. (2006). Propuesta para la creación de un clúster turístico en la Provincia Guanentá
como estrategia de desarrollo local. Trabajo de Grado en Economía. Bucaramanga:
Universidad Industrial de Santander.
Cely, L. y Ríos, M. (2010), Estudio de factibilidad del proceso de agroindustrialización del cultivo
de plantas aromáticas desarrollado en el Municipio del Socorro, Santander. Trabajo de
Grado en Economía. Bucaramanga: Universidad Industrial de Santander.
Colombia, Departamento Administrativo Nacional de Estadística (DANE) (2016). Tercer censo
nacional agropecuario. Colombia: Dane. Disponible en: http://www.dane.gov.co/index.
php/Censo-Nacional-Agropecuario-2014 ____
Colombia, Fondo Nacional de Turismo (Fontur) (2012). Naturaleza jurídica. Colombia: 301
Ministerio de Comercio, Industria y Turismo, 2012. Disponible en: www.fontur.com.co/ ____
corporativo/naturaleza-jurdicia/9
Colombia, Fondo Nacional de Turismo (Fontur) (2016). Red de Pueblos Patrimonio: Nuestros
pueblos. Colombia: Ministerio de Comercio, Industria y Turismo. Disponible en: www.
pueblospatrimoniodecolombia.travel
Colombia, Gobernación de Santander (2015). Plan estratégico de Turismo del Departamento de
Santander 2015 – 2016. Bucaramanga: Gobernación de Santander.
Colombia, Senado de la República (1991). Constitución Política. Bogotá: Congreso de la
República.
Colombia, Senado de la República (1996). Ley 300 de 1996 Por la cual se expide la Ley General de
Turismo y se dictan otras disposiciones. Bogotá: Congreso de la República.
Colombia, Senado de la República (2006). Ley 1101 de 2006. Colombia: Congreso de la República.
Colombia, Senado de la República (2012). Ley 1558 de 2012 Por la cual se modifica la Ley 300 de
1996 -Ley General de Turismo, la Ley 1101 de 2006 y se dictan otras disposiciones. Bogotá:
Congreso de la República.
Cristancho, E. (2015). Estado y mercado: El papel del Estado en la sociedad moderna. Trabajo de
Grado en Economía. Bucaramanga: Universidad Industrial de Santander.
Díaz, V. y Silva, A. (2007). Bases para el desarrollo de una política ecoturística en Santander.
Trabajo de Grado en Economía. Bucaramanga: Universidad Industrial de Santander.
Galvis, A.; Rojas, N. y Zapata, S. (2016). Oferta en turismo rural de la provincia comunera
(Santander), desde la perspectiva de la línea estratégica y de investigación en destinos. El
Socorro: Semillero TAS - UIS [Documento inédito para el curso Exploración del Entorno].
____
303
____
RESUMEN:
Extremadura es una de las regiones españolas en las que el turismo rural ha experimentado
un mayor crecimiento en las dos últimas décadas, como consecuencia tanto del carácter
eminentemente rural de la mayor parte de sus municipios como por la política de ayudas
públicas a la creación de una oferta de alojamientos en el medio rural. Dentro del territorio
extremeño, hay dos zonas especialmente emblemáticas en turismo rural: La Vera-Valle del Jerte, ____
por un lado; y Sierra de Gata-Las Hurdes, por otro lado. Sin embargo, el carácter rural de los 305
____
municipios de estas comarcas cacereñas no significa necesariamente que en ellas se practique
turismo rural, sino turismo en el medio rural, es decir, otras modalidades turísticas (turismo
cultural, de naturaleza, activo, etc.) en un entorno eminentemente rural, pero sin tener un
verdadero contacto con las gentes de la zona. Teniendo en cuenta que la OMT define el turismo
rural como “las actividades turísticas que se realizan en el espacio rural y que tienen como fin
interactuar con la vida rural, conocer las tradiciones y la forma de vivir de la gente y los atractivos
de la zona”, cabría preguntarse si lo que se practica en estas zonas del territorio extremeño es,
verdaderamente, turismo rural.
El objetivo de esta comunicación es determinar, desde la óptica de la demanda, si en estos
destinos se practica turismo rural o si, por el contrario, lo que realmente se practica en ellos es
turismo en el medio rural. Para ello, y a partir de una base empírica compuesta por más de 700
encuestas realizadas a los turistas hospedados en alojamientos ubicados en estas comarcas, se
lleva a cabo en este trabajo un análisis crítico de la valoración que el turista hace de la oferta del
destino (alojamiento, restauración, naturaleza, cultura, infraestructuras, etc.), de la demanda de
actividades complementarias y del tipo de turismo que se practica en estos destinos. Se pretende,
por tanto, contrastar si el turismo que se practica en estos territorios del norte de la provincia de
Cáceres es auténtico turismo rural o turismo en el medio rural.
Palabras clave: turismo rural, turismo en el medio rural, valoración, La Vera-Valle del Jerte,
Sierra de Gata-Las Hurdes.
INTRODUCCIÓN.
El concepto de turismo rural es un concepto complejo y no exento de discusión científica. Uno
de los problemas de su definición es que, en muchas ocasiones, es delimitado con un criterio
meramente excluyente con respecto a otras modalidades turísticas en general y, en particular,
al turismo urbano. Es decir, es habitual definir el turismo rural por oposición al turismo
urbano, siguiendo en cierto modo las “teorías clásicas de un enfoque dicotómico” en el que
tradicionalmente se ha tratado de enfrentar lo rural con lo urbano (Sancho y Reinoso, 2012).
Por tanto, toda aquella actividad turística que no se desarrolle en un núcleo urbano podría
ser considerada, de un modo simplista y sintético, como una actividad que tiene lugar en los
espacios rurales.
Sin embargo, esta afirmación conlleva implícita la necesidad de concretar los límites de los
espacios rurales, cuestión que ha tratado de resolverse fijando criterios asociados al número de
habitantes y a la densificación (OECD, 1994, European Commission, 1997). Para el INE, los
municipios rurales de España son aquellos que tienen menos de 10.000 habitantes, si bien habla
de municipios pequeños o rurales cuando la población es inferior a 2.000 habitantes e intermedios
cuando la población oscila entre los 2.000 y 9.999 habitantes. La aplicación de este criterio a
Extremadura supondría que el 96,6% de los municipios (374) tendrían la consideración de rural.
En cierto modo, esta diferenciación se ha visto reflejada en la normativa sobre los alojamientos
____ rurales de Extremadura que, en estos momentos, señala que estos sólo pueden situarse en el
306 campo o en núcleos de menos de 10.000 habitantes (Decreto 65/2015, de 14 de abril, por el que
____
se establece la ordenación y sistema de clasificación de los alojamientos de turismo rural de la
Comunidad Autónoma de Extremadura). Por último, la Ley 45/2007, de 13 de diciembre, para
el Desarrollo Sostenible del Medio Rural, define al medio rural en su artículo 3 como el espacio
geográfico formado por la agregación de municipios o entidades locales menores definido por
las Administraciones competentes que posean una población inferior a 30.000 habitantes y una
densidad inferior a los 100 habitantes por km2.
En cualquier caso, dejando al margen la discusión sobre los límites del medio rural, lo cierto
es que la imprecisa definición de turismo rural anteriormente comentada hace que exista una
gran confusión en torno a la práctica del turismo rural. Si nos atenemos a cuestiones de ámbito
territorial, todas las modalidades de turismo practicadas en el medio rural (cultural, naturaleza,
activo, etc.) estarían dentro de lo que podría matizarse terminológicamente como actividades
de “turismo en el medio rural”. Estaríamos, por tanto, ante un concepto más amplio e integrador
que el de turismo rural.
En consecuencia, la distinción entre turismo rural y turismo en el medio rural no es, ni
mucho menos, una distinción irrelevante, puesto que está llevando a muchas administraciones
públicas a sobrevalorar el impacto real del turismo rural sobre el desarrollo rural (el turismo rural
es, en realidad, una parte del turismo en el medio rural). Si bien es cierto que, en determinadas
comarcas rurales, el turismo en el medio rural puede estar contribuyendo al desarrollo de
dichas comarcas, a la creación de algunos puestos de trabajo y a la generación de riqueza, no
es menos cierto que el turismo rural en sentido estricto, que debería ser la verdadera causa de
los beneficios de la actividad turística sobre la economía comarcal, tiene en realidad un peso
prácticamente anecdótico.
Al hilo de esta reflexión, el presente artículo se plantea como objetivo establecer una
clara diferenciación entre el turismo rural y el turismo en el medio rural y determinar si el
comportamiento del turista rural es, en gran medida, similar o diferente al comportamiento del
turista en el medio rural. Para ello, se presenta en primer lugar la discusión entre turismo rural
y turismo en el medio rural desde un punto de vista estrictamente conceptual, al objeto de hacer
comprender al lector de que no son conceptos sinónimos. A continuación, y al objeto de poder
realizar comparaciones empíricas entre ambos tipos de turistas, se presenta la metodología
utilizada en el presente trabajo. Seguidamente, y utilizando una amplia muestra tanto de turistas
rurales como de turistas en el medio rural tomada en la provincia de Cáceres, se analiza en el
trabajo si existen diferencias significativas en el comportamiento entre ambos tipos de turistas
para el conjunto de la provincia, y si este comportamiento es o no similar en los dos grandes
destinos de turismo rural de la provincia de Cáceres: La Vera-Valle del Jerte y Sierra de Gata-
Las Hurdes. Finalmente, se presentan las principales conclusiones alcanzadas tras el análisis
empírico de comparación realizado en el presente trabajo.
4ª) Debe tener un carácter tradicional, lo cual significa que debe crecer de manera
lenta y orgánica y debe estar conectado con las familias locales.
5ª) Debe ser sostenible, en el sentido de que su desarrollo debería ayudar a conservar el
especial carácter rural de una zona, y a hacer un uso sostenible de sus recursos. Esto
significa que el turismo rural debe ser considerado como una herramienta para la
conservación y la sostenibilidad, y no como una herramienta para la urbanización
y el desarrollo.
6ª) Debe representar los complejos patrones del entorno rural, de la economía y de la
6ª) Debe representar los complejos patrones del entorno rural, de la economía y
historia.
de la historia.
Además de la definición
Además de delaturismo
definiciónrural, es importante
de turismo tener claro
rural, es importante tener también cuáles son las
claro también
cuáles son las actividades de ocio que se pueden considerar como
actividades de ocio que se pueden considerar como genuinamente “rurales”. En este sentido, genuinamente
“rurales”. En este sentido, Ciolac et al. (2011) establecen cuatro grandes categorías de
Ciolac et al. oportunidades
(2011) establecen cuatro
recreativas quegrandes
ofrece el categorías
turismo ruralde(véase
oportunidades
la Tabla 1). recreativas
Muchas de que ofrece
estas actividades exigen la participación de un guía o monitor
el turismo rural (véase la Tabla 1). Muchas de estas actividades exigen la participación especializado que de un guía
conozca tanto el entorno en el que se va a desarrollar la actividad como también las
o monitor especializado que conozca
características específicas de las tanto
mismas.el entorno en el que se va a desarrollar la actividad
como también las características específicas de las mismas.
Tabla 1
Tabla 1: Oportunidades recreativas en turismo rural
Oportunidades recreativas en turismo rural
____ Actividades Actividades con Participación en
deportivas y carácter socio- actividades específicas Otras
308 recreativas cultural de las áreas rurales actividades
____
Escalada Artesanía Cultivos agrícolas Pintura
Exploración de ríos Lenguas extranjeras Cría de ganado Baños termales
Exploración de Estudio de la flora
Fabricación tradicional Fotografía
caminos indígena
Estudio de la vida Actividades
Espeleología Cursos de artesanía
salvaje local medioambientales
Estudio
Equitación
medioambiental
Fuente: Ciolac, R. et al. (2011).
Ciolac et al. (2011) apuntan también a la participación en eventos que tienen lugar en los
Ciolac et al. (2011) apuntan también a la participación en eventos que tienen
municipios lugar
rurales como
en los un elemento
municipios distintivo
rurales como del turismo
un elemento distintivorural. Entrerural.
del turismo estasEntre
actividades, se
pueden citarestas
la participación en la vida
actividades, se pueden citar diaria del municipio
la participación en la vida (colaboración en las tareas del
diaria del municipio
(colaboración en las tareas del campo o en el cuidado del ganado), en su vida espiritual
campo o en (procesiones,
el cuidado romerías,
del ganado), bodas,en suyvida
etc.) espiritualotras
en cualesquiera (procesiones,
celebracionesromerías,
de todo tipobodas, etc.) y
en cualesquiera otras
que se celebraciones
llevan de todo tipo
a cabo en las comunidades que se llevan a cabo en las comunidades rurales.
rurales.
Por su parte, Por la su
Organización Mundial
parte, la Organización del Turismo
Mundial del Turismo(UNWTO,
(UNWTO, 2004) 2004) considera que el
considera
que el turismo rural va mucho más allá del entorno e incorpora tres elementos a lo que
turismo rural va mucho más allá del entorno e incorpora tres elementos a lo que denomina
denomina “comunidad de turismo rural”. En concreto, esta “comunidad” está
“comunidadcompuesta,
de turismo en rural”.
primer En concreto,
lugar, esta “comunidad”
por el paisaje (como montañas, está compuesta,
ríos, lagos, etc.), en primer lugar,
pero
también por la herencia rural (como tradiciones, arquitectura,
por el paisaje (como montañas, ríos, lagos, etc.), pero también por la herencia rural (como herencia industrial,
prehistoria, etc.) por la vida rural (artesanía, eventos locales, comidas típicas,
tradiciones, agroturismo,
arquitectura, músicaherencia industrial,
tradicional, prehistoria,
etc.) y por las etc.) (paseos
actividades rurales por laa vida
caballorural
o en (artesanía,
bicicleta,
eventos locales, senderismo,
comidas deportes
típicas, acuáticos, pesca,
agroturismo, etc.). tradicional, etc.) y por las actividades
música
Junto a esta consideración, la Organización
rurales (paseos a caballo o en bicicleta, senderismo, deportes Mundial del Turismo
acuáticos, (UNWTO,
pesca, etc.).
2004, pág. 17) enuncia los “10 mandamientos” del turismo rural, es decir, las claves
necesarias para satisfacer las exigencias del turista/consumidor. Estos 10 mandamientos
son los siguientes:
• Dormir en camas confortables a precios razonables.
• Lavarse en cuartos de baño limpios.
Junto a esta consideración, la Organización Mundial del Turismo (UNWTO, 2004, pág. 17)
enuncia los “10 mandamientos” del turismo rural, es decir, las claves necesarias para satisfacer
las exigencias del turista/consumidor. Estos 10 mandamientos son los siguientes:
· Dormir en camas confortables a precios razonables.
· Lavarse en cuartos de baño limpios.
· Comer la comida de la zona, simple pero bien preparada.
· Disfrutar del paisaje, de los monumentos y de la naturaleza de la zona.
· Aprender la historia y la cultura de la zona que está visitando.
· Practicar actividades recreativas (paseos, pesca, etc.).
· Comprar artesanía/recuerdos de la zona.
· Disfrutar de la música, la danza y el teatro de la zona.
· Viajar sin restricciones o miedos por su seguridad.
· Percibir una actitud amable y hospitalaria de las personas empleadas en el turismo
de la zona.
A la vista de lo anteriormente expuesto, cabría preguntarse si lo que realmente se practica en ____
el medio rural es turismo rural o, por el contrario, no es más que turismo en el medio rural.
309
Aunque pueda parecer que estamos hablando de lo mismo, lo cierto es que no es así. Como se ____
ha puesto de manifiesto, el turismo rural, para que sea considerado como tal, requiere, entre
otras cosas, que tenga un carácter eminentemente tradicional (tanto en el alojamiento como en
las comidas y, en general, en cualquier tipo de servicio prestado), que sirva para la conservación
del medio rural, pero no para su desarrollo, que refleje una actividad a pequeña escala y que
permita al turista realizar actividades específicas de las áreas rurales (agricultura, ganadería,
artesanía, …).
En consecuencia, cabría preguntarse si lo que realmente llamamos “turismo rural”, que en
la mayor parte de los casos se limita casi exclusivamente a la oferta de alojamiento, es realmente
“turismo en el medio rural”, es decir, es un tipo de turismo que se puede practicar en el ámbito
urbano (como turismo cultural o turismo gastronómico) pero trasladado al ámbito rural. En
otras palabras, la concepción del turismo rural está teniendo, hasta el momento, un carácter
muy limitado, ya que en muchos casos se está equiparando el turismo rural al alojamiento
en el medio rural y, además, se está intentando dar al turismo rural un protagonismo como
instrumento de desarrollo rural que, realmente, no tiene debido a la pequeña escala a la que éste
debe ofertarse.
Pues bien, partiendo de la idea de que no es lo mismo “turismo rural” que “turismo en
el medio rural”, en los siguientes apartados se realiza un ejercicio empírico consistente en
diferenciar los auténticos turistas rurales de los turistas en el medio rural de dos comarcas
cacereñas, posiblemente los dos destinos de turismo rural más emblemáticos de Extremadura,
como son La Vera-Valle del Jerte, por un lado, y Sierra de Gata-Las Hurdes, por otro lado. Una
vez establecida esta diferenciación, se analizará si ambos grupos de turistas valoran de igual
manera los diferentes servicios que se le prestan en el medio rural y si practican las mismas
actividades de ocio en dicho medio rural.
METODOLOGÍA.
Al objeto de profundizar en las reflexiones teóricas presentadas en el apartado anterior, se ha
realizado un análisis empírico a partir de los datos de demanda obtenidos en el proyecto de
investigación titulado “Análisis y planificación del turismo rural en la provincia de Cáceres:
una apuesta por su potenciación mediante la implementación conjunta de atractivos, oferta y
demanda”, desarrollado a lo largo del período comprendido entre enero de 2011 y diciembre de
2013.
En el contexto de este proyecto de investigación, el análisis de demanda se realizó mediante
un cuestionario a turistas alojados en alojamientos rurales de la provincia de Cáceres y a
excursionistas que han visitado los principales atractivos turísticos de la provincia. En este
sentido, es necesario precisar que un turista alojado en un alojamiento rural no tiene por qué
ser necesariamente un turista rural, puesto que, tal y como se ha puesto de manifiesto con
anterioridad, el turismo rural se relaciona principalmente con las actividades que se realicen
en el medio rural, con la interacción con la vida rural y con el conocimiento de sus tradiciones,
y no tanto con el mero hecho de pernoctar en un alojamiento ubicado en el medio rural. En
____ consecuencia, es posible que un turista hospedado en un alojamiento rural realice durante su
310 estancia en la zona actividades (visita a museos o monumentos, turismo activo, etc.) exclusivas
____
del turismo rural, sino más bien con el turismo en el medio rural. Esto significa que en los
alojamientos rurales pueden hospedarse tanto turistas rurales como turistas en el medio rural
(esto es, turistas que se acercan al medio rural porque en el mismo se ubica la actividad turística
que están interesados en realizar, pero que muestran poco interés por el medio rural en sí).
El número total de encuestas realizadas en el desarrollo de este proyecto ascendió a 706.
Una de las preguntas del cuestionario cumplimentado por esta muestra aleatoria de 706 turistas
hacía referencia al tipo de turismo realizado por estos como primera, segunda y tercera opción,
considerando tres modalidades turísticas principales (turismo rural, turismo cultural y turismo
activo). A partir del porcentaje de turistas que han elegido como primera opción cada una de
estas modalidades turísticas, y considerando la zona de la provincia de Cáceres en la que se
ha realizado la encuesta, se ha llevado a cabo un contraste de igualdad de proporciones entre
zonas, utilizando para ello el siguiente valor experimental (Casas Sánchez, 1996; Casas Sánchez
y Santos Peñas, 1999):
X1 + X 2
pc = (2)
n1 + n2
donde X e Y son las valoraciones medias en los grupos de turistas X e Y (o en los territorios
rurales X e Y); S X2 y SY2 son las cuasivarianzas muestrales de ambos grupos; y nX y nY son los
tamaños muestrales respectivos.
A partir del anterior valor experimental se ha calculado también el p-valor que ha permitido
aceptar o rechazar la hipótesis de igualdad de valoraciones medias a un nivel de significación
del 5%.
Finalmente, se ha calculado el porcentaje de turistas (nuevamente en ambos grupos de
turistas y en ambos territorios rurales) que han practicado determinadas actividades durante su
estancia en la provincia. Con el objeto de determinar si el turista rural es más o menos activo que
el turista en el medio rural y si esto es así o no en los dos territorios analizados se ha llevado a
cabo nuevamente un contraste de igualdad de proporciones, utilizando de nuevo las expresiones
(1) y (2).
ANÁLISIS DE RESULTADOS.
El primer objetivo del análisis empírico presentado en este artículo es determinar hasta qué
punto los visitantes de la provincia de Cáceres (turistas o excursionistas) practican turismo rural
o practican otro tipo de turismo en el medio rural. La Tabla 2 muestra los resultados obtenidos a
partir del cuestionario realizado a 706 visitantes de la provincia entre los meses de junio y agosto
de 2013. Pues bien, como se puede observar, el turismo rural es la modalidad más practicada
en la provincia, puesto que casi un 55% de los consultados han señalado el turismo rural como
primera opción (es decir, como la modalidad que han practicado, principalmente, durante su
estancia en la provincia).
Si se desagrega este porcentaje provincial en los territorios que van a ser objeto de comparación
en este trabajo (La Vera-Valle del Jerte y Sierra de Gata-Las Hurdes), se puede apreciar que
turismo rural, situándose en un 54% del total de consultados en ambos casos. En el resto
dichas proporciones son cacereña,
de la provincia idénticaselen estos dos
porcentaje de destinos de turismo
visitantes que manifiestanrural,
habersituándose
practicado en un 54%
del total de consultados en ambos casos. En el resto de la provincia cacereña, el(un
turismo rural es también prácticamente el mismo que en los territorios anteriores porcentaje de
55,5%).
visitantes que manifiestan haber practicado turismo rural es también prácticamente el mismo
que en los territorios anteriores (un 55,5%).
Tabla 2
TablaPorcentaje
2: Porcentajededevisitantes
visitantes que practicandiferentes
que practican diferentes tipos
tipos de de turismo
turismo en laenprovincia
la provincia
de Cáceres
de Cáceres
Turismo rural Turismo cultural Turismo activo
____ La Vera-Valle del Jerte 54,1% 26,9% 11,8%
significa que dicha diferencia será significativa cuando el p-valor asociado sea inferior a 0,05,
circunstancia que se identifica en la tabla con un asterisco (*).
Tabla 3
b) Turismo cultural:
Diferencia Diferencia Resultado
Zona i Zona j
proporciones
Ze p-valor
significativa comparación
V G -10,40% -2,83 0,0047 (*) pV < pG
V R -11,50% -3,03 0,0024 (*) pV < pR
G R -1,10% -0,19 0,8531 - pG = p R
Como se puede apreciar, la naturaleza es el aspecto mejor valorado por los visitantes de la
Como se puede apreciar, la naturaleza es el aspecto mejor valorado por los
provincia devisitantes
Cáceres, deal
la obtener
provincia una puntuación
de Cáceres, media
al obtener de 4,88 puntos
una puntuación media deentre
4,88los turistas rurales
puntos
y de 4,76 puntos entre los turistas en el medio rural. Tras la naturaleza se sitúa lalacultura, con
entre los turistas rurales y de 4,76 puntos entre los turistas en el medio rural. Tras
naturaleza se sitúa la cultura, con valoraciones medias de 4,62 y 4,31 puntos,
valoracionesrespectivamente.
medias de 4,62 Pory el4,31 puntos,el respectivamente.
contrario, aspecto peor valorado Por son
el contrario, el aspecto peor
las actividades
complementarias, que alcanzan una puntuación media de 3,00 puntos
valorado son las actividades complementarias, que alcanzan una puntuación media de 3,00 entre los turistas
rurales y de 3,22 puntos entre los turistas en el medio rural. En cualquier caso, la
puntos entrevaloración
los turistas rurales
global y de el3,22
que hace puntos
visitante de entre los turistas
la provincia en el es
de Cáceres medio
muy rural.
elevada,En cualquier
caso, la valoración global que hace el visitante de la provincia de Cáceres es muy elevada, puesto
que en una escala
de 1 a 10 puntos, los turistas rurales conceden una puntuación media de 8,58
puntos, mientras que los turistas en el medio rural otorgan, en promedio, una puntuación de
8,43 puntos, es decir, valoraciones de notable alto que se acercan bastante al sobresaliente.
Pero el análisis más interesante que presenta la Tabla 4 es el que se refiere a la comparación
de estas valoraciones medias entre los dos tipos de turistas. Como se observa, y con las únicas
excepciones del alojamiento y de las actividades complementarias, los turistas rurales y los
turistas en el medio rural no coinciden en sus valoraciones. En la mayor parte de los casos,
las diferencias de valoraciones medias son estadísticamente significativas a un 5%. Además,
en todos los casos en los que la diferencia es significativa, la puntuación media otorgada por
los turistas rurales es siempre superior a la otorgada por los turistas en el medio rural. Esta
circunstancia conduce a la conclusión de que los turistas rurales están más satisfechos (o bien
son menos exigentes) con las características del destino que visitan en la provincia cacereña que
los turistas en el medio rural.
El anterior análisis comparativo de valoraciones medias entre turistas rurales y turistas
en el medio rural puede realizarse también comparando las dos comarcas turísticas que están
siendo objeto de estudio en este trabajo (La Vera-Valle del Jerte, por un lado; Sierra de Gata-Las
Hurdes, por otro lado), considerando tanto el segmento de turistas rurales como el segmento
de turistas en el medio rural. Los resultados obtenidos son los que se muestran en la Tabla 5.
En ella se aprecia, comenzando con el análisis de los turistas rurales, que la valoración de todos
los aspectos considerados es la misma en los territorios objeto de comparación, puesto que no
se ha detectado ninguna diferencia estadísticamente significativa. No sucede lo mismo, por el
contrario, con los turistas en el medio rural, puesto que en este caso sí que se han observado
algunas diferencias significativas entre territorios. En concreto, la valoración media otorgado
al alojamiento no es la misma en estas dos zonas, pudiéndose afirmar que los turistas que han
visitado La Vera-Valle del Jerte valoran peor la oferta de alojamiento de esta comarca turística
que los turistas que han visitado Sierra de Gata-Las Hurdes. La misma circunstancia se produce
con la profesionalidad, a la que se le concede una valoración media de 3,66 puntos en La Vera- ____
Valle del Jerte y de 3,95 puntos en Sierra de Gata-Las Hurdes. Sin embargo, y al contrario de
315
lo que sucede con los dos aspectos anteriormente comentados, las infraestructuras turísticas ____
son mejor valoradas entre los turistas que visitan La Vera-Valle del Jerte que entre aquellos que
visitan Sierra de Gata-Las Hurdes, puesto que los primeros otorgan una puntuación media de
3,87 puntos a dichas infraestructuras, mientras que los segundos se sitúan casi medio punto de
debajo de esta valoración media (3,38 puntos).
Tabla 5
Tabla 5: Comparación de valoraciones medias entre territorios de la provincia
Comparación de valoraciones
de Cáceres medias
para turistas entre
rurales territorios
y para deellamedio
turistas en provincia
rural de Cáceres
para turistas rurales y para turistas en el medio rural
a) Turistas rurales:
La Vera- Sierra de
Diferencia Diferencia Resultado
Valle del Gata-Las
valoraciones
te p-valor
significativa comparación
Jerte Hurdes
Alojamiento 4,23 4,35 -0,12 -0,70 0,4827 - µV = µG
Restauración 4,37 4,34 0,03 0,26 0,7936 - µV = µG
Activ. complementarias 3,32 2,80 0,52 1,00 0,3176 - µV = µG
Profesionalidad 4,08 4,32 -0,24 -1,78 0,0743 - µV = µG
Naturaleza 4,93 4,91 0,02 0,45 0,6563 - µV = µG
Cultura 4,58 4,68 -0,10 -1,09 0,2758 - µV = µG
Infraestructuras 4,26 4,29 -0,03 -0,22 0,8261 - µV = µG
Valoración global (1) 8,60 8,47 0,13 0,81 0,4195 - µV = µG
(1)
Escala de 1 a 10 puntos.
es una actividad en la que este último territorio, como destino de turismo rural en la provincia
de Cáceres, podría diferenciarse tanto de La Vera-Valle del Jerte como del resto de la provincia.
Por su parte, en el segmento de turistas en el medio rural, sólo se han encontrado
diferencias significativas en dos actividades: el senderismo/paseos y los deportes. En ambos
casos, el porcentaje de turistas de La Vera-Valle del Jerte que practican estas dos actividades es
significativamente superior al porcentaje de turistas de Sierra de Gata-Las Hurdes. En concreto,
el senderismo/paseos es practicado por el 88% de los turistas que visitan La Vera-Valle del
Jerte, mientras que sólo es practicado por un 68% de los que visitan Sierra de Gata-Las Hurdes
(diferencia de 20 puntos porcentuales a favor del primer territorio). Por su parte, la práctica de
deportes es realizada por casi un 43% de los visitantes de La Vera-Valle del Jerte, mientras que
en Sierra de Gata-Las Hurdes, este porcentaje se reduce a algo más de un 13% (casi 30 puntos
porcentuales de diferencia entre ambos territorios). Parece claro, por consiguiente, que una
opción clara de diferenciación de La Vera-Valle del Jerte como destino turístico rural frente al
resto de destinos de la provincia cacereña es la práctica deportiva de los turistas, en general, y la
realización de rutas de senderismo o de simples paseos por el entorno, en particular.
Tabla 6
Tabla 6: Comparación de proporciones de turistas (rurales y en el medio rural) que
Comparación de proporciones de turistas (rurales y en el medio rural) que
practican
practican actividadesen
actividades enelelmedio
medio rural
rural de
delalaprovincia
provinciadede
Cáceres
Cáceres
a) Turistas rurales:
____
La Vera- Sierra de
Diferencia Diferencia Resultado
Valle del Gata-Las
valoraciones
Ze p-valor
significativa comparación 317
Jerte Hurdes ____
Senderismo/paseos 89,9% 91,1% -0,012 -0,23 0,8164 - pV = pG
Rutas a caballo 12,1% 6,7% 0,054 1,00 0,3168 - pV = pG
Rutas en quad o 4x4 4,3% 6,7% -0,024 -0,63 0,5289 - pV = pG
Avistamiento de aves 12,3% 28,9% -0,166 -2,51 0,0120 (*) pV < pG
Visita cultural 79,4% 79,5% -0,001 -0,02 0,9854 - pV = pG
Gastronomía típica 74,8% 84,4% -0,096 -1,34 0,1812 - pV = pG
Aventura 9,3% 15,9% -0,066 -1,19 0,2354 - pV = pG
Deportes 20,3% 16,3% 0,041 0,58 0,5632 - pV = pG
Bicicletas 18,6% 15,6% 0,031 0,46 0,6448 - pV = pG
Navegación 10,7% 8,9% 0,018 0,34 0,7325 - pV = pG
____ CONCLUSIONES.
318 El análisis empírico llevado a cabo en el presente trabajo permite extraer las siguientes
____
conclusiones, que se enumeran a continuación a modo de epílogo:
1. La equivocada consideración del turismo rural como todo tipo de turismo que
no se practica en las grandes ciudades hace que se olvide, en muchas ocasiones, la
auténtica esencia del turismo rural: el contacto con la población local, la práctica
de las actividades propias del medio rural (agricultura, ganadería, artesanía, etc.)
y el conocimiento de las tradiciones rurales. Además, el hecho de que la oferta de
turismo rural se limite exclusivamente, en la mayor parte de los casos, a una oferta
de alojamientos, dejando al margen la oferta (consustancial al turismo rural) de
actividades de ocio complementarias determina que, en lugar de hablarse de turismo
rural debería realmente hablarse de “turismo en el medio rural”.
2. En muchos de los destinos de turismo rural de España y de otros países cabría hacerse
preguntas tales como: ¿tiene un carácter eminentemente tradicional la oferta de
alojamientos y de servicios turísticos que se ofertan en el destino?. ¿Estos servicios
turísticos se ofertan a pequeña escala?. ¿Participan realmente los turistas de la
actividad cotidiana del mundo rural?. ¿Se interesan estos turistas por las tradiciones
del lugar, por los modos de vida, por los actos religiosos o etnográficos que se
celebran en el medio rural?. ¿O se limitan, exclusivamente, a pernoctar, a descansar
o a desplazarse a medias o largas distancias para conocer otros atractivos turísticos
de otras zonas?. La respuesta a estas preguntas por parte de los gestores turísticos
de los destinos haría ver a éstos que, más que un destino de turismo rural, están
gestionando un destino de “turismo en el medio rural”. Casi con toda seguridad,
REFERENCIAS BIBLIOGRÁFICAS.
Casas Sánchez, J.M. (1996): Inferencia Estadística para Economía y Administración de Empresas.
Editorial Centro de Estudios Ramón Areces, S.A. Madrid.
Casas Sánchez, J.M. y Santos Peñas, J. (1999): Estadística Empresarial. Editorial Centro de
Estudios Ramón Areces, S.A. Madrid.
Ciolac, R.; Csosz, I.: Merce, I.I.; Balan, I. y Dincu, A.M. (2011): “Study on the concept of rural
tourism and leverage of some specific activities from rural areas through rural tourism”.
Scientific Papers: Animal Science and Biotechnologies, nº 44 (2), pp. 471-474.
European Commission (1997) Rural Developments. Disponible en http://ec.europa.eu/
agriculture/publi/pac2000/rd/rd_en.pdf
OCDE (1994): Tourism strategies and rural development. París.
OECD (1994): Creating rural indicators for shaping territorial policy, OCDE, París.
Sancho Comíns, J. y Reinoso Moreno, D. (2012): “La delimitación del ámbito rural: una cuestión
clave en los programas de desarrollo rural”. Estudios Geográficos, Vol. LXXIII, 273, pp.
599-624.
UNWTO (2004): Rural Tourism in Europe: experiences, development and perspectives. Madrid.
____
320
____
RESUMEN
En la actualidad, las tendencias turísticas están evolucionando de manera rápida y constante
(Priestley y Llurdés, 2007; Martínez 2011; Guenaga y Hernando, 2012) lo que provoca una
alteración de las directrices de planificación y gestión que se habían marcado hasta este momento.
____
Dicha evolución viene dada por un cambio en los gustos, preferencias y motivaciones de los
321
consumidores así como por el desarrollo de las tecnologías de la información que, a su vez, han ____
impulsado un modelo turístico más diferenciado y flexible.
Todo ello conlleva una mayor diversificación del producto (Aguiló y Juaneda, 2000) que,
paralelamente, genera la creación de nuevas tipologías turísticas y la transformación de las ya
conocidas ocasionando en consecuencia la formación de nuevas y múltiples etiquetas turísticas.
En este contexto, en la actualidad existe una gran problemática a la hora de establecer unos
parámetros claros que sean útiles para diferenciar los diferentes tipos de turismo puesto que, en
algunos casos, incluso se plantea una complementariedad entre ellos como por ejemplo entre el
tradicional turismo de sol y playa y el turismo cultural en todas sus variantes (Ruíz, 1997; García
y Alburquerque, 2003; Martínez, 2011; Guenaga y Hernando, 2012; Prats y Cánoves, 2012).
En esta investigación se plantea la discusión de si un destino como Taramundi (Asturias),
una de las primeras experiencias piloto de desarrollo turístico rural en España y un ejemplo
internacionalmente reconocido sobre la reutilización y recuperación del patrimonio rural,
constituye en la actualidad un ejemplo de turismo industrial.
Taramundi viene a representar un caso muy concreto (pero también muy generalizable): el
del impulso de una zona rural a través del turismo alternativo como estrategia a implementar
bajo criterios de sostenibilidad, participación y empoderamiento de sus habitantes. Si se analiza
en detalle la oferta turística del destino, destacan como productos estrella toda una serie de
museos etnográficos de carácter preindusrtial (como el Museo del Agua, o los museos de Os
Teixois, Mazonovo y Esquíos), un total de ocho rutas de senderismo y todo un conjunto de
artesanías recuperadas como los famosos cuchillos y navajas ‘de Taramundi’ o la menos conocida
artesanía del telar.
Por tanto, en este caso, surge un dilema acerca de la tipología turística que oferta el destino
Taramundi puesto que, como se puede observar, la mayoría de los recursos turísticos son de
carácter preindustrial.
El resultado final de este análisis se presenta en torno a dos grandes ideas: por un lado, la
necesidad de afrontar que hoy en día existe una total complementariedad entre las diferentes
tipologías turísticas presentándose así un “hibridismo turístico” a pesar de que, tanto los
académicos como los agentes turísticos, necesitan categorizar las tipologías turísticas y, por otro
lado, que la mayor parte de la oferta turística de Taramundi son recursos de carácter industrial
aunque la modalidad de alojamiento se encuadra dentro del turismo rural.
Palabras clave: turismo rural; turismo industria; oferta turística; Taramundi
1 En esta investigación se empleará únicamente el término “turismo industrial” aunque autores como Álvarez Areces (2010) también
denominan en ocasiones a esta modalidad turística “tecnoturismo”.
2 Según el Ciclo de Vida de Destino Turístico (Butler, 1980).
3 Las experiencias constituyen una nueva fuente de valor (Guenaga y Hernando, 2012).
turismo de sol y playa (Guenaga y Hernando, 2012; Prat y Cánovas, 2012) y también una eficaz
herramienta para impulsar el turismo rural.
El término turismo industrial surge en los años 40 en Francia4 a pesar de que, tal y como
señalan Otgaar et al., (2010), hace más de 100 años que tanto las organizaciones privadas como
públicas realizan visitas a industrias. De todos modos, será a partir de mediados de los ochenta
cuando no sólo los establecimientos industriales antiguos sino también las grandes fábricas
se conviertan en objeto de atención y comiencen a realizarse visitas a estos establecimientos
(Capel, 1996; Zárate, 2011). Así, las fábricas se convierten en un atractivo turístico per se
(Mancebo, 2010) y el turismo industrial se presenta como un turismo que se está consolidando
dentro de los circuitos turísticos en los que se incluyen visitas a empresas en funcionamiento,
museos de producto o antiguas fábricas (patrimonio histórico-industrial) así como a los parques
científicos5.
Efectivamente, la nomenclatura de turismo industrial incluye en su propio nombre dos
conceptos, en principio, totalmente contrarios: por un lado, el ocio y el descanso y, por otro
lado, el trabajo, lo que conlleva a que sectores distintos, el sector industrial y el sector servicios,
generen nuevos ingresos complementándose entre sí (Guenaga y Hernando, 2012; Millán,
2012). Se aprecia así la multifuncionalidad del sistema turístico donde la compleja intersección
entre espacio laboral y espacio de ocio está siendo posible, en este caso, gracias a una re
funcionalización de los espacios industriales. ____
Desde otro punto de vista, esta indefinición del término puede llegar a influir negativamente
323
tanto en el propio sector a la hora de gestionar y planificar como en la decisión del turista a la ____
hora de elegir su destino y/o actividades a realizar por lo que resulta de gran interés aportar una
única definición que aclare qué es lo que se considera “Turismo Industrial”.
Tras una amplia revisión bibliográfica se puede confirmar que el turismo industrial permite
incorporar distintos procesos históricos de desarrollo económico, de evolución de las formas
laborales y de los diferentes cambios socio-culturales producidos en una determinada sociedad
por efectos de la urbanización fabril y/o de las nuevas tecnologías (Fernández y Guzmán 2005).
En otras palabras, no sólo el patrimonio arqueológico o histórico-industrial es un elemento
de posible valorización sino también el patrimonio activo. Así, se ha considerado necesario
establecer una presentación clara y gráfica de lo que abarca el turismo industrial, conformándose
éste en base a tres elementos.
4 En los años 40 ya se comienzan a desarrollar visitas a bodegas, fábricas de chocolate en dicho y especialmente en Francia y Alemania la
visita a las fábricas servía para demostrar la actividad de las empresas de aquella época como la fábrica automotriz de Peugeot y la Cercevera
Kronenebourg, entre otras.
5 Capel (1996) señala la aparición de nuevos tipos de museos como museos científicos y técnicos.
Patrimonio Patrimonio
Pre- Revolución Industria Turismo
Viva Industrial
industrial Industrial
Entre las propuestas del estudio se encontraba la restauración de la casa rectoral del pueblo
para dedicarla a hotel de lujo y de varias viviendas rurales para ofrecerlas como alojamiento
en régimen de alquiler. Así mismo, se aconsejó restaurar una antigua fragua como muestra del
patrimonio rural y algunos otros elementos residuales de la cultura rural de antaño.
Además de las propuestas citadas se hicieron otras relacionadas con las actividades agrarias
dado el carácter de desarrollo rural integrado que se quiso dar a un proyecto que terminó a
fines de la década citada y que tardó en conseguir la imagen de marca que hoy tiene gracias a la
inteligente gestión de las autoridades municipales.
Taramundi viene a representar un caso muy concreto (pero también muy generalizable):
el del desarrollo de una zona rural desarrollado a través de turismo alternativo como estrategia
a implementar y sujeto a los imperativo globales de la sostenibilidad, la participación y el
empoderamiento de sus habitantes.
En Taramundi puede decirse que el turismo empezó a ser una fuente alternativa de ingresos
para la población local desde los año ‘80 respondiendo, como la literatura al respecto recoge,
a una toma de conciencia generalizada sobre los problemas ambientales y de población. Este
municipio del occidente asturiano es más conocido por haber sido el primer lugar en la península
dónde satisfactoriamente se puso en marcha un proyecto de desarrollo basado en el turismo
rural como estrategia estrella. Llevaba por nombre ‘estrategia artesanal de turismo en el espacio
rural’ o más formalmente ‘ Plan sobre la conservación y el desarrollo de los recursos turísticos ____
del concejo de Taramundi (1984 ), fue elaborado por el Centro Superior de Investigaciones
325
Científicas (CSIC) y contó desde el principio no sólo con el respaldo del Principado de Asturias ____
y de las autoridades de ‘la zona piloto escogida’ como pasó, significativamente, a denominarse
el propio concejo, sino con el respaldo de las políticas nacionales y de los fondos y políticas
europeas concretadas en las medidas LEADER 1, 11 y plus.
Taramundi en este esquema, o mejor dicho, sus gentes, parecen haber reflexionado a
la perfección pasando a ser a día de hoy y ya desde hace algún tiempo, uno de los destinos
favoritos de turismo rural en la Península Ibérica. Allí están La Rectoral, una de las casonas
asturianas con mayor prestigio dentro de esta modalidad turística y toda una serie de casas de
aldea, albergues, hoteles y apartahoteles rurales amén de toda una serie de museos etnográficos
(como el recién inaugurado Museo del Agua, o los más ‘tradicionales’ museos de Os Teixois,
Mazonovo y Esquíos), un total de ocho rutas de senderismo, y todo un conjunto de artesanías
recuperadas como los famosos cuchillos y navajas ‘de Taramundi’ o la menos conocida artesanía
del telar. También, todo un conjunto de gastronomías ‘inventadas’, pero ahora tradicionales,
como el queso de nueces y avellanas o el queso de cabra increíblemente valorado y fácil de
encontrar hasta en las tiendas del gourmet más especializadas. Que un poco más del 50% de su
población viva directa o indirectamente del turismo rural es a este respecto, y desde la óptica de
un desarrollo conseguido a través del turismo rural, todo un éxito.
Para estudiar dicho fenómeno se examinará en profundidad la oferta turística de Taramundi
la lo cual servirá como pretexto para reflexionar críticamente sobre algunos de los aspectos
relacionados sobre la tipología turística en la que se encuentra el citado destino.
METODOLOGÍA
El objetivo general de esta investigación es determinar en qué tipología turística se encuadra el
caso de Taramundi. Para ello, en la investigación se han llevado a cabo los siguientes objetivos
específicos:
• Categorizar y analizar los recursos turísticos de la localidad de Taramundi
• Conocer la opinión de la población local y los agentes turísticos sobre el recurso
estrella de Taramundi.
En busca de la consecución de los objetivos planteados se ha considerado llevar a cabo una
metodología combinada de carácter cualitativo y de carácter cuantitativo.
Así, para el desarrollo de este estudio se realizó una investigación de campo de carácter
cualitativo en el que se ha utilizado la observación directa y se han realizado dos entrevistas
en profundidad a agentes turísticos de la zona, concretamente, a la gerente del Centro de
Dinamización Tecnológica Local de Taramundi y al técnico de la Oficina de Información
Turística. La realización de las entrevistas ha permitido conocer de cerca la opinión de los
agentes turísticos del territorio acerca de la tipología turística de Taramundi.
Las entrevistas en profundidad fueron enviadas por correo electrónico durante el mes de
Junio y Julio del 2016.
____ Una vez recogida toda esta información se ha aplicado una técnica de análisis de contenidos
326 de la página web del Ayuntamiento de Taramundi y el análisis de los folletos turísticos recogidos
____
en la Oficina de Turismo de la misma localidad.
Por otro lado, se ha llevado a cabo una investigación cuantitativa a través 60 encuestas a la
población local para que eligieran el producto estrella de su municipio.
RESULTADOS
El caso de Taramundi, situado en el extremo profundo del sur occidente de la región de Asturias,
en la Comarca Oscos-Eo, constituye una de las primeras experiencias piloto de desarrollo
turístico rural español y un ejemplo internacionalmente reconocido sobre la reutilización y
recuperación del patrimonio rural, principalmente, de carácter industrial etnográfico al tratarse
de molinos, batanes y la industrial de las navajas.
El turismo, actividad que presenta un alto crecimiento en los últimos años, puede ser
considerado como un instrumento de desarrollo territorial y un elemento clave en el proceso de
terciarización de la economía puesto que diversifica la actividad agropecuaria al poner en valor
otros recursos del campo como la naturaleza y la cultura del trabajo agrario. Como estrategia
efectiva de desarrollo rural (Calatrava, 1999), el turismo busca complementar, diversificar e
incrementar las alternativas de empleo e ingresos de los pobladores rurales, los miembros de sus
familias y, especialmente, de los jóvenes y las mujeres.
De este modo, las primeras ayudas comunitarias para el fomento del turismo en los
espacios rurales aparecían inscritas en los objetivos de la intervención agraria y de política
regional aunque no estaban muy claros los modelos a seguir. Más tarde, con las actuaciones
concretas de los programas LEADER, el enfoque cambió significativamente proponiendo una
visión integrada del desarrollo rural con ayudas a la formación profesional, al empleo en las
actividades agrícolas, a las pequeñas empresas de turismo en el medio rural, la recuperación de
los talleres de artesanía, a la mejora de los servicios locales y a la comercialización y ampliación
del mercado de productos locales (Pardellas de Blas, 2000).
Dichos programas LEADER u otros Planes de Desarrollo han fomentado la rehabilitación
de diferentes elementos patrimoniales con fines museísticos y divulgativos, entre los que
destacan, los molinos (Martínez, García y Valverde, 2014). Sin duda, los molinos hidráulicos
han sido fundamentales en el desarrollo del campesinado representando una parte importante
del patrimonio rural generado en torno al agua (Martínez et al., 2014).
A mediados de los ochenta el gobierno del Principado de Asturias encargó al Instituto de
Economía Agraria y Desarrollo Rural del Centro Superior de Investigaciones Científicas (CSIC)
el estudio de base para acometer un plan de desarrollo integral del concejo de Taramundi6 que,
como toda la comarca occidental, presentaba y sigue presentado una situación económica de
claro declive.
Este caso de estudio viene a representar un caso muy concreto (pero también muy
generalizable): el del desarrollo de una zona rural desarrollado a través de turismo alternativo
como estrategia a implementar y sujeto a los imperativo globales de la sostenibilidad, la
participación y el empoderamiento de sus habitantes.
Taramundi en este esquema, o mejor dicho, sus gentes, parecen haber reflexionado a la ____
perfección pasando a ser a día de hoy y ya desde hace algún tiempo, uno de los destinos favoritos
327
de turismo rural en la Península Ibérica. Allí están La Rectoral, una de las casonas asturianas ____
con mayor prestigio dentro de esta modalidad turística y toda una serie de casas de aldea,
albergues, hoteles y apartahoteles rurales amén de toda una serie de museos etnográficos (como
el Museo del Agua o los museos de Os Teixois, Mazonovo y Esquíos), un total de ocho rutas de
senderismo, y todo un conjunto de artesanías recuperadas como los famosos cuchillos y navajas
‘de Taramundi’ o la menos conocida artesanía del telar, tal y como se puede ver en la Tabla 1.
También, todo un conjunto de gastronomías ‘inventadas’, pero ahora tradicionales, como el
queso de nueces y avellanas o el queso de cabra muy valorado y fácil de encontrar hasta en las
tiendas del gourmet más especializadas.
La seña de identidad de Taramundi está conformada por el arte de la cuchillería (navajas
y cuchillos), industria viva, pero también por el patrimonio hidráulico, tanto en el Conjunto
Etnográfico de Teixois, declarado Bien de Interés Cultural en el año 2005, como por poseer el
mayor museo de molinos de España, sito en Mazonovo. Agua, tierra, hierro y fuego, ingenios
hidráulicos, cuchillería y telar, tal y como se aprecia en la tabla 1.
Fuente: Elaboración propia a partir de los datos de la Página Web de Taramundi y los folletos ofrecidos en la Oficina de
Turismo
Tal y como se desprende de la tabla, Taramundi cuenta en su mayoría con una oferta basada en
patrimonio industrial, principalmente, molinos y otro patrimonio industrial generado en torno
al agua así como aquel relacionado con la artesanía de los cuchillos y navajas. Una gran parte del
patrimonio ha sido restaurado y puesto en valor gracias al turismo siendo uno de los primeros
destinos en valorar y preservar su patrimonio etnográfico (Martínez et al., 2014).
Son varios los artesanos que abren de manera gratuita las puertas de sus talleres para acercar
al público su manera de vida. Por supuesto, la apertura del Centro Regional de Artesanía en
Bres, supone un paso adelante en el apoyo al sector artesanal ya que es un espacio donde se
puede ver el trabajo en vivo de artesanos del cuero o del telar. Cuenta con nueve talleres de los
que 3 permanecen ocupados de manera permanente durante todo el año. Tras el boom de los
años 90 se impartieron en Taramundi cursos de formación en distintas actividades artesanales
principalmente de cuchillería para que no se perdiera la tradición y eso ha conllevado a que, en
la actualidad, muchos de los/as alumnos/as que hicieron aquellos cursos se dediquen al oficio de
la cuchillería en la comarca, tal y como corrobora el E.3.1.
Entre todos los recursos citados en la Tabla 5.4., en esta investigación cabe destacar tres
museos, por su importancia tanto en número de visitantes como por los resultados obtenidos en
las entrevistas en profundidad y encuestas:
En primer lugar, cabe citar el Museo de la Cuchillería de Taramundi puesto que las navajas
son una de sus señas de identidad (Martínez, et al., 2014). ____
En segundo lugar, aunque la industria artesanal de las navajas es importante señalar que
329
a través de la presente investigación se ha podido comprobar que la población local destaca ____
dentro de sus museos el Conjunto Etnográfico de Teixois, un complejo museístico que ofrece
variados ejemplos de las diferentes utilidades de la energía hidráulica y no el caso de las navajas.
De hecho, el 81.66% de los encuestados consideran que el patrimonio industrial de Teixois debe
de ser el producto estrella del destino.
Asimismo, en tercer lugar, cabe destacar el museo de los molinos de Mazonovo, en este caso
de titularidad privada, y uno de los molinos más grandes de España, tal y como se señala en la
promoción del mismo.
Los centros museísticos pueden dividirse en dos grandes grupos de acuerdo a su titularidad:
los de carácter privado y los públicos. En este sentido, aunque destacan los de carácter público
también se pueden observar importantes recursos turísticos de carácter privado que aunque
han sido apoyados por poderes públicos ha permitido, en cierta manera, la fijación de población
local.
Además de los museos, en el concejo de Taramundi también se promocionan diferentes rutas
de senderismo para realizar a pie y una ruta de BTT. Todas están homologadas y permanecen
cuidadas y señalizadas todo el año.
Sin embargo, llama la atención que nadie considere los molinos, la cuchillería… recursos
que forman parte del turismo industrial y, de hecho, los agentes turísticos de la zona no quieren
que se les relacione con esta nueva tipología turística y prefieren seguirse promocionando como
destino de turismo rural.
Tal y como se ha comentado anteriormente, es en los años 80 cuando Taramundi se proclama
cuna del turismo rural en España y comienza su desarrollo turístico. Sin embargo, tras el análisis
de los datos censales recogidos en el INE, existe un descenso considerable de población. Por
ejemplo, en el año 1960 Taramundi contaba con 2.273. En el año 2014, según datos del Instituto
Nacional de Estadística, cuenta con 706 habitantes, de los cuales son 339 hombres y 397 mujeres,
y presenta una población envejecida
Por tanto, se puede concluir que a pesar del éxito del proyecto de desarrollo integral basado
en el turismo rural llevado a cabo por el Centro Superior de Investigaciones Científicas (CSIC)
en la década de los ochenta, no se ha conseguido mantener la población. Según las entrevistas
informales realizadas a la población local una de las principales razones es la estacionalidad del
turismo puesto que existen casos de gente joven que durante el invierno viven en la ciudad y es
únicamente en fines de semana o verano cuando se acercan a Taramundi a ayudar a sus familias
en los negocios turísticos. De hecho, una gran parte de los establecimientos hoteleros cierran en
invierno destacando el caso del hotel La Rectoral que cierra sus puertas hasta marzo.
No obstante, según los datos de ocupación según actividad económica el sector servicios,
según el SADEI en el año 2013, era uno de los que tiene mayor peso en la actividad económica
de la localidad con cerca de un 50% del total aunque también el paro registrado en el sector
servicios es mayor, seguido de la construcción y de la industria.
Dentro del sector servicios la hostelería supone un 12,20%. Así, se han analizado tanto los
establecimientos hoteleros, los alojamientos de turismo rural y otros establecimientos que se
____ presentan en la tabla 2:
330
____ Tabla 2: Establecimientos turísticos en Taramundi. Año 2013
Según la oficina de turismo de Taramundi (2014) la oferta hotelera se compone de: un hotel
de 4 estrellas con una capacidad para 36 pax., un hotel de dos estrellas con una capacidad para
69 pax., una casa de aldea con ocho establecimientos con una capacidad para 88 pax., y diez
apartamentos con una capacidad para 105 pax.
Entre los alojamientos que se encuentran en Taramundi destaca La Rectoral**** uno de
los símbolos de la transformación del destino puesto que la rehabilitación y conversión de la
antigua casa rectoral en hotel de lujo fue una de las iniciativas más importantes del proyecto de
desarrollo integral llevado a cabo por el CSIC en la década de los ochenta. De manera coherente
con dicho proyecto destacan los alojamientos de turismo rural ofertando 204 plazas en total en
el año 2013.
En cuanto al tipo de alojamiento utilizado, según los datos facilitados por la Oficina de
Turismo de Taramundi, las cifras se distribuyen de la siguiente manera:
· 9,72 % en Hotel de cuatro estrellas.
· 38,22 % en Hotel de dos estrellas.
· 13,63 % en Casas de Aldea.
· 22,9 % en Apartamentos.
· 1,42 % en Albergue.
· 14,03 % en “Otros”7.
CONCLUSIONES
De todo lo anterior expuesto se deduce que el desarrollo turístico de Taramundi ha favorecido
la conservación y puesta en valor del patrimonio industrial y, por otro lado, ha ayudado a
diversificar la economía del territorio convirtiéndose el turismo en uno de los sectores con
mayor peso en la economía de la localidad.
En el caso de Taramundi, al igual que muchos otros destinos de turismo rural, tras la puesta ____
en valor de su patrimonio, atrae a un mayor número de turistas y se posiciona como un destino 331
turístico en el que predomina la oferta de alojamiento de carácter rural. ____
Además, tal y como se puede extraer del análisis de los recursos turísticos y de la actividad
promocional del destino, el patrimonio industrial es, sin duda, el recurso estrella de este destino
aunque no existe un apoyo institucional ni empresarial para darlo a conocer como el verdadero
recurso estrella.
En conclusión, es importante resaltar que el destino debe seguir trabajando para atraer
nuevos turistas y diferenciarse en un mercado que se presenta cada vez más competitivo. Así, las
tendencias señalan que en el futuro será la combinación de diferentes productos en un mismo
destino que a su vez ofrezcan una experiencia integrada a los turistas los que consigan tener
un mayor éxito en el mercado. No obstante, debe existir un producto turístico estrella que
identifique y represente al destino respondiendo a una estrategia clara del posicionamiento y, en
esta línea, se confía que Taramundi pueda consolidarse en el área del turismo industrial.
BIBLIOGRAFÍA
Álvarez Areces, M. A. (2010). La herencia industrial y cultural en el paisaje: patrimonio
industrial, paisaje y territorios inteligentes. In: Conferência internacional sobre patrimonio
e dsenvolvimento regional. Campinas e jaguariiúna. Sao Paulo Brasil. Disponible en www.
Conpadre.org
Aguiló y Juaneda, (2000). “Tourist expenditure for mass tourism markets” en Annals of tourism
research Vol 27 No3. Elsevier Science Ltd. England
RESUMEN
El turismo rural tiene una formación distinta del producto turístico convencional, porque
está proyectado como un turismo especializado y se practica en pequeña escala, adaptado a
las características de las zonas rurales. La producción agrícola puede ser considerada de gran
potencial para el desarrollo del turismo local y regional asociando diferentes actividades en el
mismo espacio turístico. Este artículo presenta un estudio de la trayectoria del turismo rural en
____
dos países geográficamente distantes con una formación territorial rural muy similar, Brasil y
333
España. Contrastaremos la región de Campos Gerais, en el sur de Brasil y la provincia de Huesca, ____
en la Comunidad Autónoma de Aragón. En la presente comunicación se pretende analizar su
evolución a través del análisis de la gobernanza teniendo en cuenta la percepción integrada del
territorio, siendo posible analizar las políticas públicas para el turismo, llevando a cabo no sólo
el desarrollo económico pero, otras dimensiones sociales.
Palabras clave: turismo rural, gobernanza, territorio, Brasil, España.
INTRODUCCIÓN
Las zonas rurales son espacios cargados de símbolos. Además de espacios productivos, son lugares
donde los residentes viven y tienen sus relaciones más subjetivas y sus características especiales
son más evidentes. Son los símbolos de las prácticas de trabajo rurales, los conocimientos, la
agricultura, la ganadería, la comida y la arquitectura local, los que despiertan la curiosidad de
los visitantes interesados en disfrutar de este espacio.
Muchas de estas áreas también se han convertido en zonas turísticas. El turismo rural puede
ser considerado como una “vía de doble sentido”, por una parte, presenta la necesidad que los
agricultores tienen de diversificar sus fuentes de ingresos y agregación de valores a sus productos
y servicios, y por otra parte, es el deseo de los habitantes de las ciudades de entrar en contacto
con la naturaleza, descubrir sus raíces, conocer la manera de vivir, las tradiciones y costumbres
del mundo rural.
El turismo rural tiene una formación distinta del producto turístico convencional o de
masas, porque está proyectado como un turismo especializado y se practica en pequeña escala,
adaptado a las características de las zonas rurales. La producción agrícola puede ser considerada
de gran potencial para el desarrollo del turismo local y regional asociando diferentes actividades
económicas en el mismo territorio.
Es una actividad importante en Europa, en países como Portugal, Italia, Francia, Alemania,
España, Suecia, Austria (Tirol), Irlanda, los Países Bajos y Alemania y en América del Sur en
países como Bolivia, Paraguay, Venezuela, Colombia y Brasil.
En este artículo se presenta un estudio de una parte de trayectoria del turismo rural en dos
países geográficamente distantes, pero con una formación territorial rural muy similar, Brasil
y España. Contrastaremos la región de Campos Gerais, en el sur de Brasil y la provincia de
Huesca, perteneciente a la Comunidad Autónoma de Aragón. Estos espacios pasaron a través
de diferentes etapas para la realización de la actividad, utilizando diferentes estrategias de
desarrollo, con la participación de actores públicos y privados del sector turístico, la creación
de leyes y reglamentos y la aplicación de acciones colectivas. Señalaremos aspectos positivos y
negativos de la actividad y los posibles resultados de la actividad en el futuro
Según la sociología económica/economía política (por lo tanto dejando de lado, o casi, las cuestiones
del Estado y del gobierno), el enfoque en términos de gobernanza parte del principio de que cada
sociedad moderna puede analizarse a partir de la combinación de modos de regulación específicos. En
la literatura, se identificaron cinco tipos ideales de regulación de la economía (Crouch, Le Galès, Trigilia
y Voelkzkow, 2001): el mercado (la competencia), la gran empresa (jerarquía), el Estado (la coacción), la
comunidad (solidaridad), la asociación de cuestiones, insistimos en la motivación de los actores. (Benko,
2004, p. 117)
Para algunos investigadores, el turismo rural está estrechamente vinculado a los proyectos
de innovación y valorización del campo, teniendo en cuenta sus tradiciones, el rescate y la
promoción del patrimonio cultural y natural que involucre a la comunidad local comprometida
con la protección de sus patrimonios.
El turismo rural ofrece cultura y tradición, un trato personalizado, familiar, acogedor, hecho
en casa, artesanía, gastronomía típica (panes artesanales, cerveza, vino de la casa, etc.), casas
restauradas, tejidos naturales, ferrocarriles antiguos, ciclismo y por último, símbolos nostálgicos
que recuerdan un pasado en que el tiempo fluía lentamente a diferencia de los tiempos rápidos de
las grandes ciudades. Estas características son ampliamente utilizadas para la comercialización
del turismo rural. (Rodrigues, 2006).
El turismo rural se basa en el concepto de territorio demostrando en la comprensión de
la destinación y la apreciación de la ruralidad. Algunas zonas del territorio y sus elementos
endógenos son adecuados para uso turístico. Algunos autores definen el territorio turístico
como partes de una zona geográfica en que la participación del turismo en la producción del
espacio fue y sigue siendo decisivo. Según Cruz (2007), no hay prácticamente ningún territorio
que tenga como adjetivo turístico pero, hay usos turísticos del territorio.
El análisis de la dimensión social del turismo en las últimas décadas ha generado cada vez
más la atención de los investigadores, que necesariamente se dividen por un lado, en estudiar el
grupo formado técnicamente por la demanda o personas que hacen uso de ese turismo, y el otro ____
la comunidad receptora.
335
En este último grupo están incluidas las relaciones sociales complejas que cambian ____
lógicamente el territorio que, a su vez, se convierte en todo o en parte, que también producirá la
transformación de la totalidad. El resultado es que nada volverá a ser como antes, teniendo en
cuenta las dinámicas territoriales que son siempre la creación y recreación de territorialidades.
(Rodrigues, 2006).
Para Rodrigues (2001) la ubicación geográfica de la actividad turística no debe interpretarse
simplemente como rural en oposición a urbana. Hay que tener en cuenta algunos factores clave
como el proceso histórico de ocupación de la tierra, la propiedad de la misma, las características
del paisaje regional, la estructura agraria (destacando las relaciones de trabajo desarrolladas), la
actividad económica actual, características de la demanda y los tipos de empresas.
De esa manera, se comprende al territorio como una entidad multidimensional, que reproduce también
diversas trayectorias y direcciones de actores y actrices o grupos distintos, con movimientos que
favorecen articulaciones, convergencias o divergencias. Es así, que el turismo rural adquiere importancia
en aquellas comunidades que cuenta con la participación de la comunidad local, un territorio comunal
y una riqueza patrimonial y cultural. (Amador, 2014 p.1646)
Las diferentes formas de hacer turismo en las zonas rurales se pueden clasificar en base a los
valores fundamentales de cada una de ellas y sus diferentes motivaciones, oportunidades,
necesidades y disponibilidad de los productos que se ofrecen. (Roque, 2013)
El turismo rural es una actividad en crecimiento y puede ser eficaz pero todavía pasa por
muchos desafíos. Está formado por una cadena productiva que nace de la participación de
diversos actores que prestan servicios, que apoyan los tres pilares de la infraestructura turística:
comida, alojamiento y atracciones.
Hacer las políticas locales no es una tarea fácil. Las políticas reúnen los medios y las
condiciones de intervenir en los sectores elegidos para interferir. Algunos sectores importantes
siguen siendo todavía demasiado dominados por el Estado o no compartida para que pueda
guiarlos, las políticas locales de verdad. Romper con la clásica gestión requiere una transformación
de las estructuras, crear nuevas organizaciones, el trabajo por objetivos y proyectos.
Veremos ahora dos modelos de gestión de turismo rural distintos, el primero en Brasil
que se encuentra muy lejos del modelo ideal de organización, pero está buscando un camino
de interacción. Y segundo, en España, donde es posible notar que la organización está más
estructurada.
El turismo rural brasileño comenzó en Lages, estado de Santa Catarina, donde la mayoría
de las empresas de turismo rural siguieron el modelo europeo, aunque también hay ideas
importadas de los Estados Unidos, influenciadas principalmente por el estilo rural, con sus lazos
y montar a caballo. (Tulik, 2010).
Actualmente, a pesar de estar en escalas y variados estilos, el turismo rural está presente en
todas las regiones de Brasil, distribuido de manera desigual, difuso y puntual, concentrándose
los centros más activos en el sur y sureste que, en general, se han adaptado a las especificidades
locales y regionales, derivado principalmente del patrimonio cultural. (Tulik, 2010).
Campos Gerais se encuentra en el estado de Paraná, en el sur de Brasil (ver mapa 01) y
desarolla el proyecto ‘Rota dos Tropeiros’ desde hace quince años. Los primeros establecimientos
de turismo rural surgieron a finales de la década del 1990. La región fue el lugar de paso de las
tropas (los rebaños ganadero y de mulas) que vinieron de Rio Grande do Sul sentido São Paulo
(Brasil) para el comercio de estos animales. El territorio recibió la influencia cultural de los
tropeiros debido a la larga distancia entre ambos lugares, los campos fértiles de los Campos
Gerais sirvieron como parada de descanso del ganado entre el siglo XVIII hasta finales del siglo
XIX. La actividad pecuaria ayudó a la formación de la mayoría de las ciudades de Campos
Gerais. Además de los tropeiros, la región también recibió un gran número de inmigrantes hacia
finales del siglo XIX: alemanes, rusos, polacos, ucranianos, sirios, libaneses e italianos.
Las grandes granjas prevalecieron y hoy la región es pionera en el uso de sistema de ‘plantío ____
directo’. Este sistema utiliza la paja de la cosecha para la cobertura del terreno como una forma de
337
conservación de los suelos, lo que hace de la región pionera en Brasil. Esta técnica fue importada ____
de los Estados Unidos e Inglaterra a principios de los años 70. Es importante señalar que la
región recibió en los años 1960 y 1970, incentivos del gobierno federal para el desarrollo de una
nueva política agrícola orientada a la exportación de grano. Esta política alentó a la llegada de
varias industrias multinacionales de insumos1 y maquinaria agrícolas para la Campos Gerais. El
espacio regional fue favorable para recibir incentivos de la nueva política de desarrollo debido
a la fragmentación del territorio, ya que la región se dividió en pequeños pueblos, y la lucha de
pequeñas alianzas fuertemente políticas para el control del gobierno local. (Cunha, 2003).
____
338
____
Fuente: KLOSTER, 2013
La región de los ‘Campos Gerais’ contiene paisajes con la mezcla de formación de praderas,
bosques de Araucaria, escarpes, ríos y cascadas, cañones y cuevas. La singularidad de este paisaje
tiene sus primeras citas en los viajeros y naturalistas de los siglos XVIII y XIX que pasaron por la
región. (Melo et al., 2007) A pesar del importante número de visitantes en los parques estatales,
la investigación sobre la actividad de turismo rural en la región hasta el momento, muestra que
no están integrados con las propiedades rurales que desarrollan alguna actividad de turismo
rural en la región, es decir, que no se utilizan como materia prima para posibilitar el desarrollo
del turismo rural regional. (Figura 2 – paisaje de Campos Gerais)
____
339
____
Parte del problema es la escasa información sobre la actividad de turismo rural, la planificación
y el contacto entre empresarios. Falta un mayor compromiso por parte del gobierno, de los
agentes que prestan asistencia a los agricultores y de la propia industria del turismo.
Son muchas las críticas acerca de las normas legales para el desarrollo de la actividad de
turismo rural en todo Brasil. La legislación no ha acompañado a los cambios que ocurren en
las zonas rurales. Esta es una de las barreras para el desarrollo del turismo rural brasileño. La
aplicación de legislación sanitaria actual a los productos ofrecidos por la agroindustria es casi
imposible de realizarse sin una pérdida de las características propias del campo y del origen
artesanal de los productos y servicios. Los propietarios que buscan implementar actividades
en sus propiedades encuentran barreras relacionadas con el derecho tributario, fiscal, laboral,
de salud y de la legislación que se ocupan del medio ambiente, cultural, comercial, turístico, las
tierras agrícolas y en los niveles federal, estatal y municipal. (Roque, 2013)
Actualmente hay una instancia de gobernanza llamada ADETUR Campos Gerais que
promueve la interacción de los actores locales para el desarrollo del turismo rural. Este proyecto
comenzó en 2015 y se encuentra en las fases de taller para los agricultores. La idea es trabajar
con la interacción y la percepción de los agricultores acerca del turismo rural.
clientes particulares. El desarrollo de estas políticas se traduce en una restauración de las redes
de marco social y económico de las zonas rurales.
“Y esta recomposición muestra dos tendencias opuestas: por un lado, la necesidad de
reestructurar los espacios locales fuertes con la capacidad de desarrollar proyectos e iniciativas,
y otros, la integración de estos proyectos en muy diversos espacios socioeconómicos y la
distancia.” (Mormont, 1994).
“Estas ayudas estaban destinadas a iniciar una nueva actividad con potencial de crecimiento,
al mismo tiempo se limitaba a las personas dedicadas a la agricultura. Por lo tanto, se debe a
que la terminología del ‘Agroturismo’, entendida como el conjunto de actividades vinculadas a
la agricultura y la explotación forestal en la que los turistas tienen la oportunidad de conocer la
actividad. Con esta política, fue posible en beneficio de las zonas rurales consideradas vulnerables
y nivel bajo de desarrollo socio-económico, sino también actividades no estrictamente agrícolas
y la financiación de la vivienda, la creación de parques nacionales y complejos deportivos.”
(Lafraya, 1999).
El papel de los gobiernos autonómicos fue fundamental en el inicio y el crecimiento del
turismo rural en España. Sus acciones fueron la creación de reglamentos y decretos para
fomentar el incremento de la promoción a través de la ayuda económica y los incentivos para
incrementar la demanda a través de campañas publicitarias.
Otro punto a destacar es el notable número de organismos públicos, locales y regionales y ____
de los habitantes de los territorios/pueblos en los proyectos de desarrollo turístico. Por ello, se
341
incrementó el número de asociaciones y agentes relacionados con el crecimiento del turismo ____
rural, hay una mayor relación entre los consorcios, comunidades, asociaciones y agencias de
marketing.
El turismo rural en Huesca se inició con los programas de incentivos en Europa. Es una
provincia perteneciente a la Comunidad Autónoma de Aragón. Se encuentra situada al Norte
de España y se extiende desde la cordillera Pirenaica, que le separa de Francia, hasta el valle del
Ebro.
____ La diversidad de ambientes naturales que acoge, la convierten en una de las zonas más visitadas
342 tanto en verano como en invierno. Huesca tiene muchos pueblos con gran valor monumental
____
e histórico, además de la belleza natural con valles de belleza admirable: el valle del Aragón, los
valles de Hecho y Ansó, el Valle de Tena, la comarca del Sobrarbe, el Parque Nacional de Ordesa,
el valle de Pineta, el Parque Natural Posets-Maladeta, el valle de Benasque, el Parque Natural de
la Sierra y los Cañones de Guara.
En cuanto al paisaje se puede encontrar desde las altas cumbres de los Pirineos, a las áridas
estepas del desierto de Monegros, pasando por los estrechos y espectaculares cañones de la
sierra de Guara o los verdes y fructíferos valles de grandes ríos como el Cinca. Altas montañas
de nieves perpetuas y profundos valles glaciares. Densos bosques y desiertos de una aridez
extrema. Estrechos cañones labrados por los ríos y azules lagos de montaña. (Pirineo..., 2016).
Huesca se encuentra dividida en diferentes comarcas con características distintas:
- Comarcas pirenaicas: La Jacetania, Alto Gállego, Sobrarbe y Ribagorza, con montañas
de tres mil metros, algunas están en el Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido.
- Comarcas pre-pirenaicas: Somontano de Barbastro, Hoya de Huesca, Cinca Medio
y La Litera. Son una mezcla de recursos naturales con atractivos artístico-históricos,
por ejemplo, el Parque Natural de Río Vero.
- En el sur se encuentran las Comarcas del Bajo Cinca, conocida por la fertilidad de
sus tierras y la de Monegros, con su paisaje semidesértico.
Fuente: http://www.turismoverde.es/
____
Hay que destacar la labor de la Asociación de propietarios de Turismo Verde Huesca que agrupa 343
____
un colectivo en el que se encuentran unos 300 pequeños empresarios de esta actividad turística
y está adherida a la Asociación de profesionales de turismo rural AUTURAL. (Figura 03 – fotos
de Bierge (Huesca)
La Asociación está presente en todas las Comarcas de la provincia de Huesca, especialmente
en los Pirineos Centrales. Posee una central de reservas para su comercialización ofreciendo
distintos servicios y tipos de alojamientos: casas, apartamentos, habitaciones en viviendas,
albergues, hoteles y hostales familiares rurales, empresas de actividades deportivas y de ocio y
rutas.
____
344
____
Su diferencial es el “turismo de experiencia”, donde los turistas, donde una gran mayoría son
europeos, pueden disfrutar de diversas experiencias y sensaciones como: esquiar y disfrutar
de la nieve, hacer turismo micológico, realizar un vuelo en parapente, un rafting, rutas guiadas
de senderismo por los Pirineos , un descenso de barrancos, conocer la vida de las abejas,
talleres de cerámica, visitas a granjas, vivir como los pastores, hacer cursos de inglés, enología y
gastronomía, visitar bodegas o disfrutar con una comida a la brasa.
CONCLUSIONES
A pesar de la distancia, de la diferencia territorial y cultural entre los dos ejemplos citados,
vemos que es posible hacer una relación entre los caminos que se presentan y los resultados
obtenidos hasta el momento en relación con el turismo rural.
Teniendo en cuenta que ambos ejemplos, comenzaron sus actividades turísticas en las zonas
rurales en diferentes períodos, sin embargo, a través de la crisis económica y social, el turismo se
ha convertido en una solución de los programas de gobierno de ambos territorios.
La existencia de leyes específicas para el segmento, junto con la gobernanza, ya sea a través
de asociaciones, comités, grupos de gestión formado por diferentes actores públicos y privados
es de fundamental importancia para el proceso de proyectos de desarrollo territorial de la zona
haciendo que el segundo ejemplo tiene más éxito que el primero.
En el primer caso, Brasil aún necesita madurar y poner en práctica acciones de interacción
entre estos múltiples actores dejando de lado los intereses particulares y compartiendo
información.
En el segundo caso, España logra crear un ambiente de armonía entre los actores locales,
por lo que estos actores trabajan conjuntamente en este sector. La formalización de una ley
específica para el turismo rural local se convierte en una herramienta clave para la organización
de los actores.
La forma de gobernanza de España es un gran ejemplo, todavía tiene problemas como en
otros territorios turísticos que no caben discusión en ese artículo, pero, es un ejemplo a seguir
no sólo por Brasil sino también para otros países que buscan el turismo como vector para el
desarrollo regional en sus territorios.
BIBLIOGRAFÍA
Amador C. F. et al. (2014) Economía social, comunalidad: orientación teórica para el turismo
rural, como alternativa de desarrollo. Revista Mexicana de Ciencias Agrícolas Pub. Esp. ____
Núm. 9 28 de septiembre - 11 de noviembre. 345
Benko, G. (2004): “Distritos industriales y gobernanza de las economías locales. El caso de ____
Francia”, Economía Industrial 359, pp. 113-125.
Cruz, R. C. A. da. (2007) Geografias do Turismo de Lugares a Pseudo-Lugares. São Paulo/SP:
ROCA.
Cunha, L. A. G. (2003) Desenvolvimento Rural e Desenvolvimento Territorial: O Caso do Paraná
Tradicional. Tesis presentada como requisito parcial para el grado de Philosophiae Doctor
en Desarrollo, Agricultura y Sociedad Área de Concentración de Desarrollo y Agricultura.
Seropédica, RJ.
Lafraya, P. S. (1999) Turismo Rural y de Naturaleza. in: Mariné, F. B,(dir. coord). 50 años del
Turismo Español. Centro de Estudios Ramón Areces, España.
Mormont, M. (1994) La Agricultura en el espacio rural europeo. Agricultura y Sociedad nº 71
(Abril- Junio. p. 17-49).
Pires, E. L. S. (et al.).(2011) Governança Territorial: conceito, fatos e modalidades. UNESP –
IBGE: Rio Claro/SP.
Pirineo de Huesca disponible en http://www.pirineo.com/provincias-pirineo/pirineo-huesca.
Rodrigues, A. B. (2001) Turismo Rural no Brasil, ensaio de uma tipologia. In Rodrigues A. B.
(org) Turismo Rural. São Paulo: Contexto.
Rodrigues, A. B. (2006) Turismo e territorialidades plurais: lógicas excludentes ou solidariedade
organizacional. En publicación: América Latina: cidade, campo e turismo. CLACSO,
Consejo Latinoamericano de Ciencias Sociales, São Paulo/SP
Roque. A. (2013) Estudo preliminar da Cadeia produtiva: turismo rural Brasil. Instituto
Interamericano de Cooperação para a Agricultura – IICA. Brasília.
Salles. M. M. (2003) Turismo Rural: Inventário turístico no meio rural. Campinas, SP: Editora
Alínea.
Tulik, O. (2010) Turismo e Desenvolvimento no Espaço Rural: Abordagens conceituais e
tipologias. In: Santos, E. O. ; Souza, M. Teoria e Prática do Turismo no Espaço Rural.
Barueri, SP: Manole.
____
346
____
RESUMO
A diversidade de tipologias de produtos turísticos no Espaço Rural TER é motivo de discussão em
meios acadêmicos, empresariais e governamentais. As linhas que as separam não são concretas
e as fronteiras são confusas. Este artigo parte da hipótese de que não é possível estabelecer
uma distinção metodológica entre os vários segmentos de TER e que todas as definições
existentes cumprem funções alheias ao pensamento científico. Partindo das ideias de Goffmann ____
e MacCannell sobre o impedimento de o turista conhecer os bastidores da atividade turística, 347
____
este artigo passará por um estudo sobre as formas de distinção de segmentos TER no Brasil e
quais as motivações de seus criadores. Por fim, tentará entender qual a possibilidade de criar-
se um modelo metodológico que estabeleça parâmetros verificáveis e reproduzíveis em outros
entornos. O presente artigo será direcionado para o caso brasileiro, mas acredita-se que tais
questões se aplicam a outros países.
Palavras chave: Turismo no Espaço Rural, Segmentação,
INTRODUÇÃO
Ao considerar o espaço rural como locus onde acontecem várias formas de turismo tem-se,
nesse sentido, que o Turismo no Espaço Rural já aparece imbuído de valores simbólicos, dentre
os quais a transformação ou a “nova construção social do rural” (BLANCO, 2004, p.45). A ideia
de rural é mais ampla que a de um território, por englobar também um conjunto de signos que,
por si só, trazem ao turista a ideia de rural. Isso porque um pesque e pague, um prato típico
preparado em fogão de lenha, uma horta ou pomar, mesmo estando em áreas urbanas podem
trazer ao turista a sensação e reconhecimento de características da ruralidade. O inverso, também
pode ser visto no espaço rural, através das pelas novas formas de produção industrializadas,
adensamentos populacionais e prestação de serviços. Assim, a exploração do turismo gera uma
mudança: o espaço, que antes era predominantemente agrário, hoje também é turístico; o ritmo
de vida que antes era ditado pelas estações de seca e chuva, hoje é regido também pela alta e
baixa temporada, implicando a “nova construção social do rural” pelo encontro dos hábitos
rurais com os urbanos.
Dentro deste contexto serão apresentadas, comparadas e discutidas definições sobre
Turismo em Espaço Rural, Turismo Rural e as tênues fronteiras físicas e conceituais que cercam
estes temam. Este estudo, baseado nessas considerações, trará dentro das (im) possibilidades e
limitações teóricas existentes sobre o tema, uma proposta para inventário de serviços e atrativos
relacionados à pratica de Turismo no Espaço Rural.
tanto pelas características da oferta como pelas da demanda, agrupando dentro dessas variáveis,
as características compartilhadas entre si.
A oferta turística é o conjunto dos atrativos, equipamentos, bens e serviços que interagem para
satisfazer as necessidades dos turistas no destino. Esta compõe um cenário para o recebimento
da demanda turística. Sendo assim, o foco deste trabalho é exatamente o de identificar, agrupar
e classificar essa oferta. Estudos envolvendo a demanda não serão considerados.
Para facilitar o entendimento, Beni (2001) divide a oferta turística entre oferta original ou
primária e derivada ou secundária. A oferta original está relacionada aos recursos turísticos
naturais, enquanto a derivada está relacionada à infraestrutura de apoio e às prestações
de serviços turísticos. Além disso, dentro de oferta secundária existe a distinção entre os
equipamentos gerais e os equipamentos turísticos (Beni, 2006). Os equipamentos gerais são
aqueles que não são propriamente turísticos, mas que contribuem para o bom funcionamento
da atividade turística. São os elementos infraestruturais, tudo aquilo construído pelo homem
para atender à procura turística, como vias de acesso, de comunicação, saneamento básico, rede
de distribuição, entre outros.
Os equipamentos turísticos são todos aqueles criados especificamente para o turismo,
sendo esta sua principal finalidade. São os meios de hospedagens, restaurantes, instalações
recreativas, agências de viagem, locadoras de veículos, entre outros. No trabalho em questão,
____ serão considerados exclusivamente os equipamentos turísticos. Nesse sentido, o critério de
seleção para aplicação ou não dos questionários da pesquisa será se os estabelecimentos no meio
350
____ não urbano prestam algum tipo de serviço turístico ou vendem para turistas produtos da região.
Daí exclui-se estabelecimentos que prestam outros serviços senão os pertencentes ao Sistema
Turístico e aqueles que vendem produtos, mas não vinculados à produção local.
trilhas interpretativas. Dentro da linha conceitual adotada pelo Ministério do Turismo para
o termo ecoturismo encontramos em autores como a WWF (2003), Wearing & Neil (1999) e
Gomes (2000) vários pontos que apóiam conceitualmente a definição estabelecida.
Neste trabalho, foram considerados como prestadores de serviços de Ecoturismo ou a ele
ligados (disponibilizando hospedagem, alimentação e outros que não a atividade em si) os
estabelecimentos que ofertem ou tenham nas suas proximidades: trilhas, trilhas interpretativas,
mirantes, poços ou cachoeiras onde as pessoas vão apreciar a paisagem e os fenômenos da
natureza, tais como neve, geada, pororoca, passeios a cavalo e a observação de animais silvestres,
pássaros, baleias, jacarés, cobras, peixes, borboletas e outros.
O Turismo Cultural foi entendido como o segmento que “Compreende as atividades
turísticas relacionadas à vivência do conjunto de elementos significativos do patrimônio histórico
e cultural e dos eventos culturais, valorizando e promovendo os bens materiais e imateriais da
cultura”. (Ministério do Turismo, 2006, p.13).
Ainda de acordo com Ministério do Turismo, este segmento se desdobra em: Turismo
Cívico (conhecimento de monumentos, fatos, observação ou participação em eventos cívicos,
que representem a situação presente ou a memória política e histórica de determinados locais
); Turismo Religioso (atividades turísticas associadas à busca espiritual e práticas religiosas em
espaços e eventos relacionados às religiões institucionalizadas ); Turismo Místico ou esotérico
(busca da espiritualidade e do autoconhecimento em práticas, crenças e rituais considerados ____
alternativos) e o Turismo Étnico (vivência de experiências autênticas em contatos diretos com
351
os modos de vida e a identidade de grupos étnicos ). ____
Em relação ao Turismo Cultural fica explícito que o turista pode ir para o meio rural,
mas não ter contato com as formas de produção agropecuárias, tampouco ter estado em um
meio de hospedagem rural. Como por exemplo: O turista pode ir a um ambiente tipicamente
rural, participar de uma Rave, se alimentar em fast-foods e dormir em um hotel de alguma
rede internacional com serviços que atendem a padrões de decoração e serviços internacionais.
Percebe-se que não haveria nenhum contato com práticas agropecuárias, meios de hospedagens
rurais ou produtos típicos.
Foram considerados como prestadores de serviços de Turismo Cultural ou a ele
ligados (disponibilizando hospedagem, alimentação e outros que não a atividade em si) os
estabelecimentos que ofertem ou tenham nas suas proximidades: capela, sede de fazenda, ruínas,
obras de arte, museus, sítios arqueológicos, música, dança, teatro ou cinema, festival, encenação
e festas típicas.
Para o Turismo Religioso serão considerados: peregrinação, romaria, procissão, via sacra,
pagamento de promessa, grutas religiosas, imagens de santos, oratório, capelas, capitel, igrejas,
cemitérios e túmulos, retiros espirituais, apresentações artísticas de caráter religioso, encontros
e celebrações para evangelização de fiéis, terreiros para trabalhos de macumba, umbanda,
esquimbanda e candomblé, missas.
O Turismo de Saúde é caracterizado pela necessidade de deslocamento dos pacientes
motivados em função do tratamento, cura, condicionamento e bem-estar físico ou mental.
Nesse segmento turístico estão incluídos os Spas, os Centros de Terapia localizados em fazendas,
as clínicas naturalistas e as estâncias termais e hidrominerais. O Turismo de Saúde “constitui-
se das atividades turísticas decorrentes da utilização de meios e serviços para fins médicos,
terapêuticos e estéticos”. (Ministério do Turismo, 2006, p.53)
Esse tipo de turista não se enquadra no TR porque a motivação da viagem ao meio rural
não foi o lazer ou o aprendizado, como exposto na definição de TR de Zimmermann (1995).
Um exemplo disso são os turistas que vão a um Spa para realizar procedimentos estéticos e não
para ter contato com práticas agropastoris. Da mesma forma, um dependente químico que vai
para clínicas de tratamento em fazendas, mesmo trabalhando com a terra ele não se enquadra
no turismo rural, pois a motivação da sua viagem não foi para aprendizado ou lazer, e sim por
questões médicas. Foram considerados como prestadores de serviços de Turismo de Saúde ou
a ele ligados os estabelecimentos que ofertem ou tenham nas suas proximidades: tratamentos
médicos, psicológicos e estéticos vivências e terapias espirituais, místicas e exotéricas.
Para fins conceituais, o Ministério do Turismo considerou como atividades de aventura as
experiências físicas e sensoriais recreativas que envolvem desafio, riscos avaliados, controláveis
e assumidos. A prática de atividades de aventura identifica o segmento e pode ocorrer em
quaisquer espaços: natural, construído, rural, urbano, estabelecido como área protegida ou não.
Essas características são também abordadas por Swarbrooke (2003, p.28) e Muller e Cleaver,
(2000 p.156).
Na de segmentação do turismo, o Ministério do Turismo definiu que o de Aventura
____ “compreende os movimentos turísticos decorrentes da prática de atividades de aventura de
caráter recreativo e não competitivo” (2008, p.39). E esclarece que as atividades denominadas
352
____ esportivas, sejam de aventura ou não, quando entendidas como competições são definidas como
modalidades esportivas e tratadas no âmbito do segmento Turismo de Esportes. Apesar de ser
muito praticado no meio rural, estando freqüentemente relacionado aos espaços de natureza
e rurais, o Turismo de Aventura não pressupõe contato e intercâmbio cultural implícitos na
atividade de Turismo Rural.
Foram considerados como prestadores de serviços de Turismo de Aventura ou a ele ligados
os estabelecimentos que ofertem ou tenham nas suas proximidades: arvorismo (trilhas suspensas
e atividades realizadas em copas de árvores), bugue, bungee jump, caminhada por trilhas, descer
canions com técnicas de rapel e outras), cavalgadas, passeios de bicicleta, escalada, cicloturismo,
passeios em grutas ou cavernas, passeios em regiões montanhosas, rapel, cachoeirismo, tirolesa,
passeios em veículos off-road, balonismo, pára-quedismo, asa delta, parapente, acqua-ride
(boia-cross), canoagem ou caiaque, flutuação, kitesurfe, mergulho, windsurfe e rafting.
O Turismo de Esportes “compreende as atividades turísticas decorrentes da prática,
envolvimento ou observação de modalidades esportivas”. (Ministério do Turismo, 2006, p.23) e,
como outros segmentos, não pressupõe, para a sua realização, o contato com práticas agropastoris
ou a acomodação em algum meio de hospedagem rural.
O segmento inclui as atividades esportivas praticadas com regras, normas e esquemas
técnicos e táticos. Para delimitar este segmento são consideradas as disputas oficiais (torneios,
campeonatos), organizadas por entidades representativas (associações, federações, confederações)
e as disputas ditas “amistosas”, sejam praticadas por profissionais ou amadores. Dentro deste
universo, segundo o Ministério do Turismo (2008 p.24), o turista pode praticar o Turismo de
Esporte por meio da a) prática (realização física da modalidade esportiva propriamente dita;
AGROTURISMO
Para Sugimoto (2006) o agroturismo está envolvido com atividades turísticas e recreativas
praticadas no interior de propriedades rurais, sem interferência nas atividades produtivas
(agrosilvopastoris), sendo que estas devem permanecer como as principais, e sob a premissa da
conservação ambiental. Mantêm-se, portanto, a ambientação rústica e natural, a infraestrutura
simples, os espaços abertos e, quando oferecida, uma hospedagem informal. Geralmente são
iniciativas dos proprietários em busca de um ganho extra, mas que em tese deveriam contribuir
para fortalecer a economia local. Para termos de classificação, o Ministério do Turismo considerou
como agroturismo: As atividades internas à propriedade que geram ocupações complementares
às atividades agrícolas, as quais continuam a fazer parte do cotidiano da propriedade, em menor
ou maior intensidade. Devem ser entendidas como parte de um processo de agregação de
serviços e bens não-materiais existentes nas propriedades rurais (paisagem, ar puro etc.) a partir
do “tempo livre” das famílias agrícolas, com eventuais contratações de mão-de-obra externa.
(Graziano, 1998 p.14)
Este tipo de atividade turística, ao contrário do que pressupõe o senso comum a respeito
da substituição de atividades, tende a fortalecer também a atividade rural familiar, já que pode
ser uma opção a mais de renda para a família. Sobre esse tema Blanco (2004) destaca que as
produções tradicionais convertem-se em valor agregado para o atrativo turístico. Dentre os
motivos que agregam valor aos produtos oferecidos no TR podemos citar a agricultura orgânica,
a permacultura e a tranqüilidade dos ambientes rurais. Também Teixeira et al (sem data)
esclarecem que as agriculturas sustentáveis (biomecânica, agroecologia e permacultura, entre
outras) contribuem para o equilíbrio ambiental e também podem ser considerados como um
diferencial que pode se refletir na atratividade (Teixeira et al, p.3).
HOSPEDAGEM RURAL
Graziano da Silva et al (1998), citado por Calvente (2000, p.28) relata que, além dos
tradicionalmente conhecidos meios de hospedagem, outras atividades turísticas estão surgindo
ou crescendo em áreas rurais brasileiras, implicando em outros meios de hospedagens, como:
sítios, chácaras de recreio e condomínios rurais; complexos hípicos; fazendas escola. Nesse
sentido, o Ministério do Turismo afirma que no caso do Turismo Rural, essas hospedagens
podem caracterizar-se como pessoa física ou jurídica e compreendem a hotelaria tradicional/
convencional, a hospedagem domiciliar ou em “casas de família”, pensões, hotéis, alojamentos,
____ pousadas, campings etc. (2008 p.38)
356 ATIVIDADES RECREATIVAS NO TR
____
São relacionadas ao Turismo Rural as atividades recreativas que proporcionam aos turistas o
contato com práticas e costumes rurais. São exemplos desse tipo de atividade os: pesque e pague,
os pesque e solte, as atividades de acompanhamento de colheitas, a coleta de mel e a de frutas,
participar de atividades de tosa ou pastoreio de rebanhos, a produção de cachaças, cerveja, vinho
ou doces, etc.. Os empreendimentos devem oferecer condições de infra-estrutura voltadas a
oferecer ao cliente segurança e possibilidade de interação com a produção ou a prática rural.
Parques de diversão e empreendimentos destinados ao entretenimento que não sejam
destinados a temas rurais, mesmo que situadas em áreas rurais, não serão considerados como
Atividades de lazer do TR, mas sim do TER, logo, não são objeto deste estudo.
pessoas atuam. Para ele, há, basicamente, duas áreas: as regiões frontais (front regions) e as
regiões de trás (back regions) e o comportamento e as funções das pessoas se diferenciam entre
eles. Tais espaços, é importante evidenciar, são compartilhados por pessoas que recebem e que
são recebidas. O autor não trata especificamente do Turismo, mas de toda a sociedade anglo-
americana – da qual toda a sociedade ocidental é derivada. Tal qual num teatro, as regiões de
trás são aquelas às que a audiência não tem acesso e onde os artistas têm a certeza de que não
serão surpreendidos. Ali, as pessoas que estão trabalhando podem relaxar e se preparar para a
próxima atuação. Um dos exemplos dados por Goffman é de donas de casa (como artistas) e os
amigos que são recebidos para um jantar (como audiência) e este estudo entende que essa teoria
pode ser aplicada às empreendedoras de TER quando recebem viajantes em suas propriedades.
Goffman apresenta suas regiões com ênfase na divisão entre elas. Muitas vezes física, esta
divisão deixa claro – tanto para a audiência como para os artistas – onde começa e onde acaba o
espaço do espetáculo. O autor comenta que esta separação é sempre entendida desde o ponto de
vista do espetáculo, já que o mesmo espaço pode servir a uma ou outra região dependendo da
performance que acontece num dado momento. O exemplo que ele usa é o de um avião: durante
a maior parte do tempo, o espaço destinado aos passageiros é uma região frontal típica onde os
viajantes são a audiência e os comissários de bordo são os artistas. Contudo, tal como explica
Goffman, num voo noturno em que há poucos passageiros, o comissário de bordo pode valer-se
de alguma das poltronas para descansar e relaxar, inclusive tirando os sapatos e fumando um ____
cigarro (é importante lembrar que o livro foi publicado na década de 1950).
357
Outro autor que explora este tema é MacCannell (1990). Ele parte das teorias de Goffman, ____
mas entende que essa divisão não é tão brusca e desenvolve uma graduação do nível de
permissividade de penetração da audiência. MacCannell desenvolve uma lista de 6 estágios
entre as regiões de Goffman para introduzir o a sua graduação que mostra apenas uma região
de trás e que esta é sempre inacessível ao turista (MacCannell, 1990, p. 101). Além disso, o seu
intuito é observar diretamente o Turismo, assim que seus exemplos são sempre relacionados
ao fenômeno turístico. Para ele, o “a divisão entre regiões frontais e de trás não permite que se
façam distinções fácies entre meros atos e expressões autênticas de características verdadeiras.
Nos lugares onde os turistas se juntam, os problemas são mais complexos” (MacCannell, 1990,
p. 94).
O tema central da proposta de MacCannell é a autenticidade das experiências turísticas. O
autor comenta que a tendência em ofertar produtos em que o turista é parte do processo permite
que “adultos recapturem as sensações virginais da descoberta ou sentimentos infantis de estar
meio dentro e meio fora da sociedade, seus rostos pressionados contra o vidro” (MacCannell,
1990, p. 98). Assim, o que se mostra nessas experiências turísticas reais, conclui o autor, não é a
real região de trás, mas apenas uma região frontal criada para que o sentimento de descoberta
seja realçado.
Ainda, o autor comenta sobre a não responsabilização do turista por onde ele passe. Num
produto de TER, por exemplo uma colheita de uvas ou uma ordenha de leite, o viajante vê
como uma experiência real, mas ele não tem nenhuma responsabilidade quanto à qualidade do
produto, sua venda, destino final etc. A colheita ou a ordenha, em si mesmas, são o produto – e
CONCLUSÃO
Observa-se que devido a limitações conceituais na geografia e no turismo tornam esse tipo
de proposta quase inviável. Ainda assim, procuramos desenvolver, dentro das possibilidades e
impossibilidades oferecidas pelo arcabouço teórico uma proposta para pesquisa dos componentes
do Turismo em Espaço Rural.
Como pôde ser visto nas seções anteriores, as diversas definições sobre TER se adequam
aos gostos e necessidades de quem detém o poder sobre as leis num determinado espaço e
tempo. Os atrativos e os destinos se abrigam sob o grande guarda-chuva que é o TER por mera
espacialidade. As definições usadas servem apenas aos interesses de quem as criam (empresas,
governos, agências etc.), mas não servem a um propósito técnico-científico.
O teatro que envolve o Turismo de maneira geral se faz presente, como não poderia ser
diferente, em todos os projetos de TER. O teatro montado entre prestadores de serviços e turistas
é idealizado pelos fornecedores, mas são os turistas que dão sentido à peça. Assim, as definições
feitas a priori pelos empreendedores não necessariamente encontram a mesma percepção por
parte dos clientes que nunca têm acesso à região de trás, aquela onde o espaço rural é realmente
____ experimentado – daí a impossibilidade de uma autêntica definição técnico-científica do TER. O
358 turista sempre busca a autenticidade, mas ela nunca será alcançada exatamente por que aquela
____
experiência não é a sua própria.
REFERÊNCIAS
Avilés, P. R., Requena, J.C. (1993). Uma oportunidade para as zonas rurais desfavorecidas?
Revista Leader Magazine. Outono, nº4: p7-9, Lisboa.
Barrera, E. (1998). Sutación del turismo rural em la República Argentina. In Almeida, J. A., Riedly,
M., Froehlich, J. M. (Org.) Turismo Rural e Desenvolvimento. Santa Maria: Universidade
Federal de Santa Maria.
Beni, M. C. (2006). Análise Estrutural do Turismo – 11º ed. revista e atualizada. São Paulo: Ed.
Senac São Paulo. 428p.
Blanco, E. S. (2004) O turismo rural em áreas de agricultura familiar: “As novas ruralidades” e
a sustentabilidade do desenvolvimento local. Caderno Virtual de Turismo, Vol. 4. Nº 3:
p.44-9.
Brasil. (2006). Marcos conceituais. Brasília: Ministério do Turismo. Secretaria Nacional de
Políticas de Turismo, Departamento de Estruturação, Articulação e Ordenamento
Turístico, Coordenação Geral de Segmentação.
Brasil. (2008a). Turismo rural: orientações básicas. Brasília: Ministério do Turismo. Secretaria
Nacional de Políticas de Turismo, Departamento de Estruturação, Articulação e
Ordenamento Turístico, Coordenação Geral de Segmentação.
Brasil. (2008b). Diretrizes para o desenvolvimento do Turismo rural no Brasil. Brasília: Ministério
do Turismo. Secretaria Nacional de Políticas de Turismo, Departamento de Estruturação,
Articulação e Ordenamento Turístico, Coordenação Geral de Segmentação.
Brasil. (2008c). Turismo Cultural: orientações básicas. Brasília: Ministério do Turismo.
Secretaria Nacional de Políticas de Turismo, Departamento de Estruturação, Articulação
e Ordenamento Turístico, Coordenação Geral de Segmentação.
Brasil. (2008d). Turismo Náutico: orientações básicas. Brasília: Ministério do Turismo.
Secretaria Nacional de Políticas de Turismo, Departamento de Estruturação, Articulação
e Ordenamento Turístico, Coordenação Geral de Segmentação.
Brasil. (2008e). Ecoturismo: orientações básicas. Brasília: Ministério do Turismo. Secretaria
Nacional de Políticas de Turismo, Departamento de Estruturação, Articulação e
Ordenamento Turístico, Coordenação Geral de Segmentação.
Brasil. (2008f). Turismo de estudos e intercâmbio: orientações básicas. Brasília: Ministério do
Turismo. Secretaria Nacional de Políticas de Turismo, Departamento de Estruturação,
Articulação e Ordenamento Turístico, Coordenação Geral de Segmentação.
Calvente, M. C. (2000). Turismo Rural e Modernização: sua Forma e
Função. Geografia. Departamento de Geociências, Universidade Estadual de Londrina. – Vol. 9,
nº 1 Jan/Jun. Londrina: Ed. UEL. Disponível em: <http://www2.uel.br/revistas/geografia/
v9n1.pdf> . Acesso em: 10 abr. 2008. ____
Carneiro, H. (2003). Comida e sociedade: uma história da alimentação. Rio de Janeiro: Campus.
359
192p. ____
Cascão, C., Pinto, C. (2005). Perfil Hotel Fazenda. Brasília: Sebrae/DF.74p.
Comissão Nacional de Energia Nuclear. (1972). Relatório. Rio de Janeiro: Departamento de
Pesquisa Científica e Tecnológica.
Crosby, A. (1996a). Elementos básicos para un turismo sostenible en las áreas naturales.Centro
Europeo de Formación Ambiental y Turística. Madrid.
Crosby, A., Moreda, A. (1996b). Desarrollo y gestión del turismo en areas rurales y naturales.
Centro Europeo de Formación Ambiental y Turística. Madrid.
De la Torre, F. (2003). Agência de viagens e transporte. Tradução de Dolores Martin Rodriguez
Córner. São Paulo: Roca.
Dias, Danilo de Freitas Sanches. (2007). A Dimensão ambiental do turismo sustentável: Analisando
o caso das áreas de camping na Serra do Cipó – MG. Monografia de graduação – Curso de
Turismo do Departamento de Geografia da Universidade Federal de Minas Gerais.
Dumazedier, J. (1976). Lazer e cultura popular. São Paulo: Perspectiva. 333p.
Goffman, E. (1959). The Presentation of the Self in Everyday Life. Anchor Books, New York.
Gomes, P. M. (2000). Turismo: Uma (Re) Leitura dos discursos. Dissertação (Mestrado em
Desenvolvimento Sustentável). Brasília: Centro de Desenvolvimento Sustentável / UnB.
IBGE – Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística. (1995). Contagem de população. Sistema
de recuperação de informação municipal – Censo Demográfico. Rio de Janeiro: IBGE.
Knigt, J. (1996). Competing hospitalities in Japanese Rural Tourism. In: Annals of Tourism
Researchc, V.23, London, p. 165-180.
MacCannell, D. (1999). The Tourist. University of California Press: Berkeley.
Mormont, M. (1987). Tourism and Rural change: the symbolic impact. In Who from their
labours rest? In Bouqyet, M., Winter, M. (Org). Conflict and pratice in rural tourism.
London: Avebury.
Montejano, J. M. (2001). Estrutura do mercado turístico. Tradução de Andréa Favano. 2. ed. São
Paulo: Roca.
Muller, T. E., Cleaver, M. (1999). Targent the CANZUZ baby boomer explorer and adventurer
segmentes. In: Journal of Vacation Marketing, 6 (2).
Oxinalde, M. del R. Ecoturismo – Nuevas formas de turismo en el espacio rural. 1° edição.
Barcelona.
Popp, E. V. et al (coord.). (2007). Hotelaria e Hospitalidade. Ed. rev. e ampl. São Paulo: IPSIS.
Ruschmann, D. (1997) Turismo e planejamento sustentável: a proteção do meio ambiente.
Campinas: Papirus, 1997.
Schlüter, R. G. (2993). Gastronomia e Turismo. Tradução de Roberto Sperling. São Paulo: Aleph,
Coleção ABC do Turismo.
Sugimoto, L. (2006). As melhores áreas para o agroturismo. Jornal da UNICAMP. São Paulo, 23
a 29 de Outubro, p. 4.
Swarbrooke, J et al. (2003). Turismo de Aventura: conceitos e estudos de caso Rio de Janeiro:
Elsevier.
____ Teixeirea, A., Vicentim, F., Takara, T. (2008). Turismo Rural e Agricultura F a m i l i a r .
Disponível em: <http://209.85.165.104/search?q=cache:TGoENG3GfAAJ:www.
360
____ alasru.org/cdalasru2006/14%2520GT%2520ANA%2520C%C3%89LIA%2520DE%2520
CASTRO%2520TEIXEIRA,%2520FABIANA%2520MOREIRA%2520VICENTIM,%252
0TATHIANA%2520TAKARA.pdf+%22turismo+rural+e+agricultura+familiar%22&hl=
ptBR&ct=clnk&cd=4&gl=br> . Acesso em 5 abr. 2008.
Wearing, S., Neil, J. (1999). Ecoturismo – Impacto, tendencias y posibilidades. Madrid: Editorial
Síntesis, S.A..
WWF. Manual de Ecoturismo de Base Comunitária: Ferramentas para um planejamento
responsável. Brasília, 2003.
RESUMEN
A medida que el modelo tradicional de desarrollo turístico comienza a saturarse, la
Administración y la industria turística buscan alternativas que proporcionen una respuesta a ____
una demanda cada vez más segmentada. 363
El presente trabajo analiza como el Grupo de Desarrollo Pesquero Cádiz-Estrecho ha ____
desarrollado estrategias de comercialización fundamentadas en la segmentación del público
objetivo.
El proyecto es especial porque da un paso más en la creación de productos turísticos
relacionados con el mar y la pesca, planteando opciones de turismo alternativo que contribuyan
a la desestacionalización, siguiendo los preceptos del turismo sostenible.
Como actividad de Turismo pesquero, el proyecto supone la creación de un nuevo producto
turístico respondiendo a la creciente búsqueda de los valores ambientales y las tradiciones
culturales del entorno de las zonas costeras. Para ello, se cuenta con una red de empresas que
ofrecen actividades relacionadas con la historia, gastronomía, tradiciones y el medio natural del
atún.
Palabras Clave: Turismo pesquero, segmentación, sostenibilidad, comercialización, diferenciación
de producto.
restauración, deporte, actividades de ocio, …) de cada una de las localidades que integran la
Ruta Milenaria del Atún: Conil de la Frontera, Barbate, Zahara de los Atunes, Tarifa y La Línea
de la Concepción.
Sobre la base de las tradiciones y el patrimonio cultural, el presente documento recoge un
análisis de los principales cambios que se han producido en el sector turístico y que propician el
lanzamiento de la Ruta Milenaria del Atún de forma conjunta entre la Administración Pública
y la iniciativa privada.
El proyecto es especial porque da un paso más en la creación de productos turísticos
relacionados con el mar y la pesca en la zona del litoral de la Janda y el Estrecho.
Se plantean opciones de turismo alternativo y atractivo que contribuyan a la
desestacionalización del turismo en ambas comarcas (integrantes del proyecto y del ámbito
de actuación del Grupo de Desarrollo Pesquero Cádiz-Estrecho), siguiendo los preceptos del
turismo sostenible.
La idea fundamental es apoyar y complementar al sector pesquero que se integra en el
Grupo de Desarrollo Pesquero de Cádiz-Estrecho.
Como actividad de turismo pesquero, el proyecto analizado supone la creación de un
nuevo producto de turismo alternativo que responde a la creciente demanda de turismo de
experiencias que viene de redescubrir los valores ambientales y las tradiciones culturales del
____ entorno de las zonas costeras. Para ello, se cuenta con una red de empresas de diferentes sectores
que ofrecen actividades muy variadas en torno a todos los aspectos relacionados con la historia,
364
____ gastronomía, tradiciones y el medio natural del atún, ofreciendo un nuevo concepto de turismo
multisectorial, competitivo, rentable sostenible, experiencial y diferenciado de las concepciones
tradicionales del turismo de la región.
La iniciativa aúna las tradiciones pesqueras y el patrimonio cultural-etnográfico común de
la comarca. En este sentido, los diferentes organismos implicados se pusieron de acuerdo para
presentar proyectos, que se ejecutarán de forma coordinada y que tendrán como objetivo la
creación de una serie de productos turísticos ligados a los recursos del mar y la explotación del
atún como elemento central de su historia marinera.
En este documento se realiza un análisis del plan de marketing de La Ruta Milenaria del Atún
desde la creación del producto social y mediambientalmente sostenible hasta su distribución y
comunicación, teniendo en cuenta los nichos de mercado a los que va dirigido dado el aumento
del turismo experiencial.
de la provincia de Cádiz, cuyas playas se abren al Atlántico, entre la Bahía de Cádiz y el Campo
de Gibraltar.
Los cuatro municipios analizados poseen una demanda turística claramente irregular a lo
largo del año.
Son muchas las causas que subyacen al fenómeno de la estacionalidad, entre las principales
destacan la climatología, la distribución del tiempo de ocio y trabajo, así como de las vacaciones
escolares y las características de los productos y servicios ofertados por el destino.
Como se aprecia en la tabla 1, en el litoral de la Janda, es habitual que durante los meses
de junio a septiembre se reciban entre el 40-45% de visitantes anuales. Durante marzo, abril y
mayo se alcanzan cuotas de entre el 25%-27% de visitas mientras que las visitas del primer y del
cuarto trimestre oscilan entre el 5%-8%, basándonos en los datos de Tarifa del año 2013, ya que
en Conil y Barbate son insignificantes por lo que no se poseen datos de ninguno de los dos años
analizados.
Unidades: número
Total Enero Febr. Marzo Abril Mayo Junio Julio Agosto Sept. Octub. Nov. Dic.
Barbate 59.488 .. .. .. 3.866 6.527 8.979 13.819 12.907 9.567 2.250 .. .. ____
Conil 365
de la 169.293 .. .. .. 13.420 22.611 25.377 28.801 28.807 20.733 15.427 .. .. ____
Frontera
Tarifa 114.158 .. .. .. 6.242 9.935 13.358 18.966 22.545 17.248 10.783 .. ..
Los gráficos 1 y 2, por su parte, muestran claramente los niveles de concentración de visitantes
en los meses de verano, en las localidades de Barbate y Conil de la Frontera.
Fuente: Ine
Fuente: Ine
Unidades número
Enero Febrero Marzo Abril Mayo Junio Julio Agosto Septiembre Octubre Noviembre Dic.
Barbate .. .. .. 32 33 34 43 43 37 20 .. ..
Conil de la
.. .. .. 34 45 57 57 57 56 25 .. ..
Frontera
Tarifa .. .. .. 49 46 46 46 47 44 45 .. .
Fuente: Ine
Según la Comisión de las Comunidades Europeas (2010), la sostenibilidad del turismo exige
diversos compromisos, como la utilización responsable de los recursos naturales, la consideración
del impacto medioambiental de las actividades, la utilización de energías límpias, la protección
del patrimonio y la conservación de la integridad natural y cultural de los destinos, así como la
calidad y la estabilidad de los puestos de trabajo creados, las repercusiones económicas locales
o la calidad de acogida.
Las localidades que forman la Ruta Milenaria del Atún, son estacionales en términos de
empleo y oferta hotelera. Por ello, se muestra una tendencia generalizada al cierre en temporada
baja de un amplio número de hoteles.
La concentración de la demanda turística en determinadas épocas del año induce graves
distorsiones económicas y sociales, que provocan resultados negativos en la comarca.
Fuente: http://gdpcadizestrecho.blogspot.com.es/
Todo ello redundaría en el desarrollo de una imagen del Turismo en Cádiz acorde a las nuevas
necesidades y deseos del cliente.
El nuevo escenario turístico se caracteriza por ser más dinámico y competitivo y por la
proliferación de multitud de ofertas especializadas a costes decrecientes. Esto exige a los destinos
y las empresas turísticas una atención continua a su propia oferta y a la demanda de los clientes,
así como al comportamiento de los competidores y del entorno en general, de manera que sean
capaces de responder rápidamente ante los cambios que se producen.
En este contexto, se ha estimado conveniente la creación un nuevo producto turístico, La
Ruta Milenaria del Atún, que se adapte a las nuevas exigencias de experiencias turísticas por
parte de la demanda turística.
La oferta turística actual está viviendo una gran transformación. La experiencia se ha
convertido en objeto esencial del viaje y el cliente siente cada vez más la necesidad de experimentar
un destino para optimizar su vivencia del mismo (Cuenca, 2012).
En la actualidad, el turismo gastronómico y cultural adquiere gran relevancia y los destinos
de experiencia se posicionan como espacios turísticos. Al integrar aspectos como la cultura y las
tradiciones de las gentes del lugar, el turista se siente inmerso en su forma de vida local y obtiene
una imagen positiva del destino visitado.
Algunas de las dimensiones de la autenticidad percibida por los turistas (Wang, 1999) son la
autenticidad objetiva, referida a la singularidad de los recursos patrimoniales y territoriales que ____
sirven de soporte a los productos turísticos y la autenticidad constructiva, que hace referencia
371
a la construcción social sobre lo que se considera que tiene valor y atractivo turístico. En este ____
sentido, los destinos basados en estilos de vida, historia, tradición y gastronomía poseen la base
de los recursos turísticos que los nuevos perfiles de consumidores valoran como recursos que
aportan autenticidad objetiva y constructiva a los destinos.
Según las últimas tendencias de la demanda, los denominados “turistas de última o tercera
generación” aprovechan su estancia en los destinos para buscar experiencias enriquecedoras y
vivencias únicas. Así, se pasa de un turista pasivo, mero espectador a un turista activo, que en
lugar de “observar” se desplaza al destino para “hacer” algo, involucrándose más en la cultura
local.
La experiencia es objeto esencial del viaje para una gran parte de los viajeros actuales, que
sienten cada vez más la necesidad de experimentar un destino para optimizar su vivencia del
mismo.
Ya no es suficiente ofrecer tranquilidad, un entorno natural, una gran cantidad de recursos
turísticos o la belleza del lugar. A todo eso, ahora hay que añadirle experiencias, es decir, un
contacto más intenso y auténtico con sus habitantes, innovación, autenticidad, sorpresa,
historias y vivencias y emociones.
No es lo mismo visitar un destino que sentir un destino (olores, colores, gusto, texturas…)
y vivir un destino con sus habitantes. Hay que integrarse en la forma de vivir y en la cultura
propia de cada lugar, impregnándose de todo lo intangible hacia la creación de un recuerdo que
perviva después del viaje y que pueda ser transmitido a los demás.
Las cuatro líneas de actividad de la Ruta Milenaria del Atún están basadas básicamente en
valores intangibles, como las tradiciones (Raíces), la gastronomía (Sabores), el aprovechamiento
del patrimonio medioambiental (Vida) y el turismo activo por tierra, mar y aire (Emociones),
ofreciendo así un producto turístico experiencial.
Richards (2004) afirma que el turismo cultural está convirtiéndose en un producto de
vivencia en el que la visita se juzga en función de todas las características del lugar y no solo
por su valor cultural. Así, el patrimonio cultural intangible se convierte en un recurso clave de
diferenciación de los destinos turísticos y la zona de la Ruta Milenaria del Atún, en este sentido,
además de patrimonio material (museos, iglesias, edificios emblemáticos…), posee una gran y
diversa oferta gastronómica y de tradiciones para poner en valor, mostrando el estilo de vida
local.
En esa búsqueda de experiencias, en La Ruta Milenaria del Atún, el viajero podrá vivir
experiencias únicas como la visita a las almadrabas atuneras, degustar productos derivados
del atún, conocer empresas conserveras de atún y el proceso de industrialización artesanal del
mismo (Véase Caso 1), visitar el Museo del Atún o realizar cursos de cocina tradicional (Véase
Caso 2).
En definitiva, los actuales viajeros, consideran las experiencias culinarias como un elemento
clave a la hora de elegir el destino. Esa búsqueda de lo local lleva a los turistas interesarse
por la gastronomía local y la cultura en torno al atún y la pesca, donde se puede percibir la
idiosincrasia de la gente local, sus hábitos alimenticios, el estilo de vida, los gustos y costumbres
____ gastronómicas, etc.
372
____ Caso 1
Ejemplo de paquetes de actividades ofertados en La Ruta Milenaria del Atún
Fuente: http://www.cadizturismo.com/gastronomia/rutas-gastronomicas/
Caso 3
Ejemplo de promociones de ventas organizadas en la web oficial con actividades específicas de turismo experiencial
Fuente: www.larutamilenariadelatun.com
ESTRATEGIAS DE COMERCIALIZACIÓN
El ciclo de vida de un producto turístico constituye uno de los temas de mayor relevancia en
los análisis de competitividad turística, ya que muestra la evolución del producto en el tiempo
y ayuda a identificar la estrategia comercial más coherente a llevar a cabo (García, Reinares,
Armelini, 2013).
El modelo de CVDT de Butler se fundamenta en la Teoría del Ciclo de Vida del producto
propuesta por Dean (1950) en el ámbito de gestión del Marketing, adaptándola a los destinos
turísticos como si de un producto se tratase, y teniendo en cuenta dimensiones relacionadas
con las infraestructuras, actitudes de los turistas y residentes, implicación de agentes locales y
externos en la comercialización del producto, accesibilidad a los destinos y competencia de los
mismos.
Según los estudios de Butler (1980), las fases que atraviesa un destino son: exploración,
implicación, desarrollo, consolidación, estancamiento y declive. Cada etapa presenta una serie
de rasgos característicos en cuanto a la situación de la demanda, la oferta, la comercialización y
la competencia.
Tal y como señala Camisón (1989), la explicación del desarrollo de los destinos turísticos
proporcionada por el ciclo de vida, puede emplearse como criterio para la valoración de las
diferentes opciones estratégicas, con el fin de aprovechar las oportunidades que en cada caso
presenta el mercado, sin embargo no proporciona pautas de actuación. Lo que sí es evidente
es que la fase del ciclo de vida del destino turístico condicionará las estrategias comerciales a
utilizar en cada caso.
La Ruta Milenaria del Atún, es un producto en las primeras fases de su ciclo de vida, por
lo que el diseño del producto y la promoción del mismo son las estrategias en las que se ha de
enfocar la comercialización.
El producto surgió en el año 2013 como iniciativa del Grupo de Desarrollo Pesquero Cádiz-
Estrecho y de otras empresas relacionadas con la actividad pesquera y turística de la zona. Desde
diciembre de 2015, que desaparece el Grupo de Desarrollo Pesquero Cádiz-Estrecho, la gestión
del proyecto pasa a manos de la Asociación de empresarios Ruta Milenaria del Atún, que en estos
momentos es quien organiza, gestiona y diseña la estrategia de comercialización y distribución
de los servicios que se ofrecerán desde la Ruta. En la actualidad, la asociación ha aprobado su
junta directiva (con representación de empresas de las localidades implicadas) con el objeto de
continuar la gestión del proyecto y establecer la estrategia de comercialización.
La implicación de los agentes locales y muchas de las infraestructuras necesarias para el
diseño de la ruta se han desarrollado de forma rápida, ya que el destino está suficientemente
desarrollado en referencia al producto “sol y playa”.
No obstante, se ha trabajado especialmente en el diseño de las experiencias específicas de
la ruta, en la implicación de empresas pesqueras y referenciadas con la actividad atunera y en el
____ uso de instrumentos de comunicación con el mercado objetivo.
Desde el Grupo de Desarrollo Pesquero Cádiz-Estrecho, entidad responsable del proyecto
374
____ hasta el pasado diciembre de 2015, se han llevado a cabo diferentes acciones de marketing y
difusión, con la intención de dar a conocer el proyecto:
· Presentación oficial: Presentada de manera formal en la Feria Internacional de
Turismo de Madrid en el 2014 (Véase Caso 3).
Caso 3
Europapress informa de la presentación de la Ruta en Fitur 2015
Fuente: http://www.europapress.es/andalucia/turismo-00476/noticia-cadiz-turismo-fitur-ruta-milenaria-atun-presenta-
ronqueo-atun-rojo-salvaje-200-kilos-20140122161824.html
Caso 4
Web oficial, imagen corporativa y redes sociales
____
375
____
· Asistencia a Ferias y Eventos: Fitur 2013, Fitur 2014, Intur 2014 (Feria de Turismo
Interior de Valladolid 2014), Feria de turismo activo de Tarifa en 2015 (Véase Caso
5).
Caso 5
La Ruta Milenaria del Atún en Ferias Turísticas
Fuente:http://www.diariodecadiz.es/article/provincia/1910381/la/ruta/milenaria/atun/se/promociona/intur/valladolid.html
· FAM TRIP: En diciembre 2014, se invita a agentes de viajes nacionales, así como
prensa especializada, para mostrarles La Ruta Milenaria del Atún como producto
turístico, para que estos puedan ofertarlo desde sus agencias y empresas de viajes.
· Relaciones Públicas: La celebración a principios de marzo de 2015 en Bruselas de la
____
cita europea “Sailing towards 2020”, permitió que se diera a conocer a nivel europeo,
376 las excelencias y oportunidades que se abren en la provincia de Cádiz con la Ruta
____
Milenaria del Atún (Véase Caso 6).
Caso 6
Uso del instrumento Relaciones Publicas como instrumento de comunicación de La Ruta Milenaria del Atún
El Grupo de Desarrollo Pesquero logra que Bruselas conozca la Ruta del Atún
Nicolás Fernández consiguió destacar el proyecto gaditano entre otros 10.000 que fueron presentados en Bru-
selas a la UE
La celebración, a principio de este mes en Bruselas, de la cita europea ‘Sailing towards 2020’, per-
mitió que se dieran a conocer a conocer los proyectos en los que trabaja el Grupo de Desarrollo Pesquero
(GDP) Cádiz-Estrecho que preside el conileño Nicolás Fernández, que ha defendido entre 450 grupos de in-
terés, las excelencias y oportunidades que se abren en la provincia de Cádiz con la Ruta Milenaria del Atún.
La defensa de este proyecto, en el que el GDP trabaja desde hace varios años, ha permitido defenderlo ante las auto-
ridades de gestión, las organizaciones pesqueras y organizaciones no gubernamentales que participan en el desarrollo
sostenible de zonas costeras y de pesca. Esto supondrá acogerse a fondos europeos de 2015 a 2020. En este encuentro se
ha podido analizar la Política Pesquera Común (PPC) aprobada por el Consejo y el Parlamento Europeo en 2013, ade-
más de otras iniciativas como ‘La Europa Azul’, el cambio climático y las energías de transición, la creación de empleo y
la reducción de la pobreza, así como la multifinanciación para este nuevo periodo de cinco años.
Así, entre los 10.000 proyectos ejecutados entre 2007 y 2013, se seleccionaron 40 que se habían convertido en
símbolos en su zona de desarrollo territorial, que en este caso tiene como referente al atún y su Ruta Milenaria donde se
incluye la pesca, las actividades pesqueras, profesionales, históricas, las actividades socioculturales, el desarrollo turís-
tico, la gastronomía y las posibilidades de turismo activo, entre otras propuestas. Se trata de unificar “el potencial de un
territorio con la unión de las empresas para crear riqueza y empleo”.
Fernández puso de manifiesto la incertidumbre que se abre con la nueva Política Pesquera Común (PPC), ya
que en su opinión, “Europa, el sector y los actores principales del territorio que son los pescadores no disponen de las ____
posibilidades, ya que tienen la obligación de trabajar en la PPC sin los medios económicos para aplicarla”, algo que
377
considera “un error de Europa”. ____
Fuente: www.diariodecadiz.es
· Press Trip: En mayo 2015, se cita a prensa nacional e internacional especializada para
presentar la iniciativa, con importante repercusión en medios y blogs.
· Acciones de marketing puntuales: En diciembre 2015 Viajes La Janda (empresa
integrante de la Asociación Ruta Milenaria del Atún), realiza un acto de presentación
del proyecto en Córdoba con la colaboración de restauradores y agencias de viajes de
la ciudad.
· Presentaciones de eventos como las diferentes Rutas del Atún en las distintas
localidades (Véase Caso 7).
A partir de ahora es la Asociación Ruta Milenaria del Atún quien dirigirá la comercialización
y distribución de los servicios así como los paquetes turísticos que se ofrecerán desde la Ruta.
Caso7
Presentación en el Palacio de la Diputación Provincial de Cádiz del cartel
promocional de la XX Ruta del Atún de Almadraba de Conil
Fuente: http://andaluciainformacion.es/andalucia/590776/la-ruta-del-atun-de-conil-cumple-20-anos/
CONCLUSIONES
En las últimas décadas, el cambio de modelo económico ha provocado que actividades
tradicionales como la pesca artesanal hayan disminuido considerablemente. En este contexto,
las iniciativas turísticas vinculadas directamente con la actividad pesquera se plantean
como interesantes posibilidades de diversificación para las zonas litorales tradicionalmente
dependientes de la pesca.
Por otra parte, la oferta turística actual está viviendo una gran transformación. La experiencia
se ha convertido en objeto esencial del viaje y el cliente siente cada vez más la necesidad de
experimentar un destino para optimizar su vivencia del mismo.
En la actualidad, el turismo gastronómico y cultural adquiere gran relevancia y los destinos
de experiencia se posicionan como espacios turísticos. Al integrar aspectos como la cultura y las
tradiciones de las gentes del lugar, el turista se siente inmerso en su forma de vida local y obtiene
una imagen positiva del destino visitado.
En este contexto se ha estimado conveniente la creación un nuevo producto turístico, La
Ruta Milenaria del Atún, que se adapte a las nuevas exigencias de experiencias turísticas por
parte de la demanda turística.
Todo ello sin olvidar que el turismo es sin lugar a dudas uno de los pilares de la economía de
las localidades integrantes de la Ruta Milenaria del Atún, pero su trascendencia o repercusión
va más allá de lo meramente material o económico. Este hecho hace que merezca la pena aunar
esfuerzos en diseñar estrategias que fomenten su desarrollo sostenible, es decir, que atienda no sólo
las necesidades de las generaciones presentes (turistas, comunidades receptoras, empresariado,
personas empleadas, Administraciones), sino también de las generaciones futuras.
BIBLIOGRAFÍA
BUTLER, R. (1980): “The Concept of a Tourist Area Cycle of Evolution: Implications for
Management of Resources”, Canadian Geographer, vol.24, nº 1, págs. 5-12.
CAMISÓN, C. (1998): “Dirección estratégica de empresas y destinos turísticos: Balance del
estado de la cuestión y propuesta de un marco integrador orientado a la competitividad”,
VIII Congreso Nacional de ACEDE. “Empresa y Economía Institucional”. Las Palmas de
Gran Canaria, 20 al 22 de Septiembre, págs. 49-85.
COMISION DE LAS COMUNIDADES EUROPEAS (2010). “Europa, primer destino turístico
del mundo, un nuevo marco político para el turismo europeo”. Comunicación. Pág.16
CUENCA, M. Y PRAT, A. (2012): “Ocio experiencial: antecedentes y características”. Arbor.
Ciencia, Pensamiento y Cultura, vol. 188, nº 756, 265-281.
DEAN, J. (1950): “Princing Policies for New Products”, Harvard Business Review, vol. 28, nº 6, ____
(Noviembre/Diciembre), págs. 45-54. 379
GARCÍA HENCHE, B., REINARES E. Y ARMELINI G. (2013): “Ciclo de vida de los destinos ____
turísticos y estrategias de comunicación: los casos de España y Chile”, AD Research, vol 7,
nº 7, 76-93.
KOTLER, P. (2003): Mercadotecnia de localidades: como atraer inversiones, industrias y turismo
a ciudades, regiones, estado y países. Editorial Diana, México DF.
MACIAS J.I. Y GARCÍA A. (2012): “Historias y Leyendas en la Costa de Trafalgar”. Asociación
para el Desarrollo Rural del Litoral de la Janda.
RICHARDS (2004): “¿Nuevos caminos para el turismo cultural? “, Interacció. Barcelona, Centro
de Estudios Culturales CERC, pág. 1-15. Disponible en www.diba.es/cerc/arxinterac04/
arcem1/richards/dipbarcelona
SERRA CANTALLOPS, A. (2011): Marketing Turístico, Editorial ESIC-Pirámide, Madrid.
VARIOS –JANDA LITORIAL (2012): “ Cuaderno de Campo-Cetáceos, atún y otros recursos
marinos en la Costa de Trafalgar”. Asociación para el Desarrollo Rural del Litoral de la
Janda.
WANG, R.F. Y SIMONS, D.J. (1999): “Active and passive scene recognition across views”,
Cognition 70, págs. 191–210.
WEBGRAFIA
ANDALUCIA INFORMACIÓN (2016). [En línea] Disponible en: http://andaluciainformacion.
es/andalucia/590776/la-ruta-del-atun-de-conil-cumple-20-anos/
BITACORADELAHENCHE (2014): Blog de viajes. [En línea] Disponible en: http://
bitacoradelahenche.blogspot.com.es
DIARIO DE CADIZ (2016): Periódico digital. [En línea] Disponible en: http://www.diariodecadiz.
es; http://www.diariodecadiz.es/article/provincia/1910381/la/ruta/milenaria/atun/se/
promociona/intur/valladolid.html
EUROPA PRESS (2015); Agencia de Comunicación. [En línea] Disponible en: http://www.
europapress.es/andalucia/turismo-00476/noticia-cadiz-turismo-fitur-ruta-milenaria-
atun-presenta-ronqueo-atun-rojo-salvaje-200-kilos-20140122161824.html
FUTUR (2015); portal web Feria de Turismo FITUR. [En línea] Disponible en: www.fitur.com
GUIA DE CADIZ (2015); portal web interactivo dedicado al turismo, ocio, cultura y deporte
en toda la provincia de Cádiz. [En línea] Disponible en: http://www.guiadecadiz.com/es/
agenda/mayo/2015/xix-ruta-del-atun-conil
GRUPO DE DESARROLLO PESQUERO CADIZ EL ESTRECHO. [En línea] Disponible en:
http://gdpcadizestrecho.blogspot.com.es/
INE: Instituto Nacional de Estadística. [En línea] Disponible en: http://www.ine.es/
JUNTA DE ANDALUCIA. Web oficial de la Junta de Andalucía. IV Pacto Andaluz para
el Turismo 2013. [En línea] Disponible en: http://www.juntadeandalucia.es/export/
drupaljda/IVpacto_turismo.pdf
JUNTA DE ANDALUCIA. CONSEJERIA DE ECONOMÍA Y CONOCIMIENTO. [En línea]
Disponible en: http://www.juntadeandalucia.es/institutodeestadisticaycartografia
____ PATRONATO PROVINCIAL DE TURISMO. DIPUTACIÓN DE CÁDIZ. (2016). [En línea]
Disponible en: www.dipucadiz.es/patronatoturismocadiz
380
____ RUTA MILENARIA DEL ATUN: Página oficial de la Ruta Milenaria del Atún. [En línea]
Disponible en: www.larutamilenariadelatun.com
RUTA MILENARIA DEL ATUN: Página oficial de Instragram de la Ruta Milenaria del Atún.
[En línea] Disponible en: https://www.instagram.com/ruta_milenaria_del_atun/
TURISMO DE CADIZ: Web oficial de Turismo de Cádiz. [En línea] Disponible en: http://www.
cadizturismo.com/; http://www.cadizturismo.com/gastronomia/rutas-gastronomicas/
RESUMEN
La expansión de marcas de sostenibilidad en turismo, establece una referencia de la estrategia de ____
marketing a seguir por las empresas y destinos turísticos. 381
Diferentes análisis de la demanda turística muestran una mayor exigencia por la conservación ____
y cuidado del medio ambiente y cambios en las expectativas y motivaciones de los turistas,
donde el cuidado del entorno adquiere cada vez más importancia.
El presente trabajo trata de analizar cómo, a través de las marcas de garantía de sostenibilidad
ambiental, se puede diferenciar un producto turístico y, así, facilitar su comercialización.
Se ha analizado el Cluster del Turismo de Extremadura, con el fin de aumentar la
competitividad y diferenciación de la oferta turística por medio de acciones que traten de
mejorar las sostenibilidad ambiental, controlando y minimizando sus emisiones de CO2. Para
ello, se ha diseñado una aplicación tecnológica que permite a los establecimientos turísticos
rurales calcular su huella de carbono de forma autónoma.
Palabras Clave: Turismo rural, sostenibilidad, Huella CO2, verificación, comercialización.
INTRODUCCIÓN
El presente documento recoge un análisis de los principales cambios que se han producido en el
sector turístico y que propician el lanzamiento de la marca Huella Co2. Alojamientos Rurales de
forma conjunta entre la Administración Pública y la iniciativa privada.
A medida que el modelo tradicional de desarrollo turístico comienza a saturarse, las
Administraciones Públicas y la propia industria turística han de buscar alternativas que
proporcionen una respuesta a una demanda cada vez más exigente y segmentada.
La realidad del sector turístico muestra que el mercado exige una mayor conservación y
cuidado del medio ambiente, se producen cambios en las expectativas y motivaciones de los
turistas donde el cuidado del entorno adquiere cada vez más importancia, aumenta el número
de viajes con estancias medias menores, hay un retorno hacia el turismo cultural, se buscan
experiencias individualizadas y hay una mayor intervención pública.
Desde la Junta de Extremadura se ha considerado oportuno desarrollar, al igual que
algunos destinos competidores, estrategias novedosas de comercialización fundamentadas
precisamente en una segmentación del público objetivo, que permitan facilitar la adecuación de
la oferta de servicios del destino turístico al cliente, junto con una especialización y consiguiente
diferenciación de los competidores tradicionales en turismo rural. Todo ello redundaría, además,
en el desarrollo de una imagen del turismo rural extremeño del acorde a las nuevas necesidades
y deseos del cliente.
En este contexto, se ha considerado conveniente la creación de un Sello de calidad e
identificativo de determinados servicios turísticos, que sirva para calificar y distinguir los
alojamiento de turismo rural
Este documento recoge un análisis de los principales cambios que se han producido en el
sector turístico y que propician el lanzamiento de la marca Huella Co2. Alojamientos Rurales
En primer lugar se desarrolla un estudio de los cambios producidos en la demanda turística,
como la segmentación de mercados que resulta cada vez más clara en este sector y la aparición
de grupos de consumidores con características y necesidades muy diferenciadas.
____ Seguidamente se analiza la conveniencia de las marcas de garantía como identificativas de
determinados servicios turísticos sostenibles.
382
____ Finalmente se establecen las características del proyecto que se encuentra en las primeras
fases del ciclo de vida de producto turístico y sus estrategias de comercialización.
En este contexto, en el presente documento, se pretende, por una parte, analizar las nuevas
necesidades de los segmentos emergentes en el sector turístico y evaluar la posible adaptación de
la oferta turística en el turismo rural de Extremadura. Por ello, se ha considerado la conveniencia
de la realización de un Sello de calidad e identificativo de determinados servicios turísticos con
el objetivo de calificar y distinguir a los alojamientos de turismo rural.
Las áreas de actuación específicas que se cubrirán a partir del estudio y las decisiones que
éste permitirá adoptar hacen referencia a:
· Definición del Sello.
· Análisis de los destinatarios del Sello.
· Identificar las ventajas del Sello para los usuarios/turistas y para las empresas/
instituciones.
· Configurar los requisitos que deben reunir los establecimientos u organismos
adheridos al Sello.
· Determinar los criterios de Homologación y Certificación para la obtención del
Sello.
que el resto de acciones de marketing sean correctas y coherentes para garantizarnos el éxito en
el mercado (Serra, 2011).
Los cambios en el comportamiento y en los valores de los consumidores constituyen un
factor crítico en el nuevo turismo (Kotler, 2003). Para los turistas antiguos viajar era una novedad
y las vacaciones eran un tiempo de ruptura con la vida cotidiana. Compraban paquetes que
incluían transporte, alojamiento y diversión a un precio aceptable, eran bastante homogéneos
y predecibles, no otorgaban mucha importancia a la calidad, y la búsqueda de sol y playa era
prácticamente una constante en sus vacaciones.
Los nuevos turistas en cambio, consideran las vacaciones como una prolongación de su
vida, algo común y normal. No quieren un paquete turístico estandarizado, rígido y masivo, en
el que el sol sea el principal atractivo, sino que les gusta sentirse diferentes, prefieren un turismo
más individualizado y muestran un interés creciente por la tranquilidad, el contacto con la
naturaleza, la cultura y la no masificación. A diferencia de sus predecesores son espontáneos e
impredecibles, y la calidad es para ellos algo primordial (Poon, 1993).
Por todo ello, el nuevo escenario se caracteriza por ser más dinámico y competitivo, donde
proliferan multitud de ofertas especializadas a costes decrecientes. Esto exige a los destinos y
las empresas turísticas una atención continua a su propia oferta y, a la demanda de los clientes,
así como al comportamiento de los competidores y del entorno en general, de manera que sean
____ capaces de responder rápidamente ante los cambios que se producen.
Desde finales de los años noventa se percibe una mayor atención acerca de la calidad y la
384
____ experiencia turística, así como la valoración del patrimonio y el paisaje en sentido integral. Las
experiencias turísticas parecen identificarse cada vez más como el verdadero producto (Cuenca
y Prat; 2012). Así, en la actualidad, adquiere cada vez más importancia el turismo experiencial
o emocional.
Las tendencias actuales de la demanda turística serían principalmente (Serra, 2011):
· La creciente concienciación por los temas medioambientales.
· La creciente importancia, dentro del conjunto de la demanda, del segmento de
mayores de 55 años.
· Demanda más exigente en términos de calidad.
· Mercado más segmentado.
· Paso de vacaciones pasivas hacia vacaciones más participativas.
· Crecimiento de los viajes independientes.
· Mayor crecimiento de viajes de largo recorrido.
· Binomio que define buena parte de la demanda: escasez de tiempo abundancia de
dinero.
De estas tendencias, la concienciación con temas medioambientales, la exigencia de más calidad,
la mayor segmentación del mercado, la búsqueda de vacaciones activas, el crecimiento de los
viajes independientes y la mayor capacidad económica, son las que han propiciado la aparición y
el alto grado de diversificación de la oferta turística y de una mayor exigencia de diferenciación.
ayudas a proyectos del año 2012 en la línea CC7. Proyectos sobre Huella de Carbono y Análisis
de Ciclo de Vida.
Esta iniciativa contribuye a la Estrategia Española de Cambio Climático y Energía Limpia
Horizonte 2012-2020, en los apartados 3.3.7.2. Cambio Climático. Sector Residencial y
Comercial; y en 4.3.1 y 4.3.2. Energías Limpias. Renovables y Eficiencia.
Fuente: Instrucción Técnica para el cálculo de la Huella de Carbono en Alojamientos Rurales (Diciembre 2013). AEI, Cluster
del Turismo de Extremadura
____
392
____ PROCESO Y METODOLOGÍA DE TRABAJO
El trabajo ha consistido en recopilación de información documental y bibliográfica en la
materia, análisis de dicha información y aplicación de conocimientos al sector del alojamiento
rural para la determinación de una sistemática armonizada de cálculo de su HC reproducible y
fundamentada en fuentes validadas.
Posteriormente se procedió a la selección de dos alojamientos rurales existentes en la zona
de estudio del proyecto, a razón de uno en Extremadura y otro en Castilla y León, con el fin de
aplicar el método.
El trabajo parte además de los resultados e investigaciones realizadas por el AEI Cluster del
Turismo en la materia en el proyecto RURALCO2 cofinanciado por la Junta de Extremadura en
2011 con el que se pretendía estudiar la viabilidad de una marca de calidad ambiental basada
en la HC en alojamientos rurales. De dicho trabajo se obtuvieron datos e información sobre
los procesos y focos emisores en este tipo de actividad (8 alojamientos). Con el fin de darle
continuidad y mejorar el proceso de investigación en este campo, se han analizado dichos
resultados y se han tenido en cuenta estos alojamientos para validad el método y aplicarlo así a
más número de alojamientos rurales.
El año de referencia para la estimación de la HC en los 10 alojamientos fue el 2012, debido
a la disponibilidad de datos completos del año sobre consumos, visitantes, etc.
La validación se basó en un proceso de verificación en sentido inverso, una vez realizado
el cálculo, en los restantes 8 alojamientos rurales. Es decir, una vez conocida la HC en los
alojamientos rurales a partir del método expuesto más adelante y medida en cantidad de CO2
equivalente por noche y persona, se procedió a realizar la estimación inversa partiendo del
____ Fuente: Instrucción Técnica para el cálculo de la Huella de Carbono en Alojamientos Rurales (Diciembre 2013). AEI, Cluster
394 del Turismo de Extremadura
____
Fuente: Instrucción Técnica para el cálculo de la Huella de Carbono en Alojamientos Rurales (Diciembre 2013). AEI, Cluster
del Turismo de Extremadura.
____ FE
Variable
Consumos/ Actividad FE en CO2 equiv Fuente de información
396 relacionada
____
V6 GUÍA PARA EL CÁLCULO DE LA HUELLA DE
CARBONO Y PARA LA ELABORACIÓN DE UN PLAN
Energía eléctrica FE6 360 gr CO2/KWh DE MEJORA DE UNA ORGANIZACIÓN
OECC 2014 (MAGRAMA) Mix energético de
comercializadoras
V5.1 2931,84 Tn CO2/m3
Datos de base para conversiones:
Fuel Oil FE5.1
D=0.96 g/cm3
1 m3= 1000000 cm3 GUÍA PARA EL CÁLCULO DE LA HUELLA DE
CARBONO Y PARA LA ELABORACIÓN DE UN PLAN
V5.2 FE5.2 2,78 Tn CO2/m3
DE MEJORA DE UNA ORGANIZACIÓN
Gasoleo Datos de base para conversiones:
Anexo I
1 m3= 1000 litros
OECC 2014 (MAGRAMA)
V5.3 FE5.3 0,000202 Tn CO2/kWh
Gas Datos de base conversiones:
1 Tn = 1000 Kg
V3 Desplazamientos a motor FE31
120 gr/Km
(vehíc. diesel)
GHG Protocol
Desplazamientos a motor FE32
170 gr/Km
(vehíc. gasolina)
Fuente: Instrucción Técnica para el cálculo de la Huella de Carbono en Alojamientos Rurales (Diciembre 2013). AEI, Cluster
del Turismo de Extremadura
CONCEPTO DE VERIFICACIÓN
La verificación tiene como objetivo fundamental asegurar, de forma independiente, que la
declaración efectuada por el alojamiento rural relativa a su huella de carbono correspondiente
al periodo de tiempo calculado es completa, es decir, es exacta, coherente, transparente y sin
discrepancias notables.
Esto implica la revisión de que las fuentes energéticas identificadas (por ejemplo, los
combustibles existentes) se ajustan a la realidad y la comprobación de que los datos (facturas,
etc.) que sustentan los cálculos realizados son fehacientes.
En definitiva, el proceso de verificación externa independiente implica necesariamente una
revisión objetiva de la exactitud e integridad de la información suministrada conforme a la
metodología de cálculo establecida.
Para la verificación se acordó considerar discrepancias materiales aquellas omisiones,
distorsiones o errores que puedan ser cuantificados y resulten en una diferencia mayor al 5%
con respecto al total declarado de emisiones.
ALCANCE DE LA VERIFICACIÓN
Como se ha indicado las pruebas piloto se hicieron en dos alojamientos. Cada uno de ellos
____ calculó sus datos de emisiones de CO2 para el año 2014.
398 1.- Apartamentos A Fala, en Trevejo (Cáceres).
____
El alojamiento posee las siguientes características:
· Capacidad máxima: 8 plazas
· Nº de pernoctaciones en año 2014: 339
Los datos de emisiones finalmente verificados fueron los recogidos en la Tabla 4.
Tabla 4: Datos de emisiones A Fala (Trevejo)
Emisiones kg CO2
Emisiones indirectas por consumo de electricidad (GEI 1) 4.565,99
Emisiones directas por consumo de combustible (GEI 2) -
Consumo Fuel Oil -
Consumo Gasóleo -
Consumo Gas -
Emisiones directas por desplazamiento del personal (GEI 3) -
Desplazamientos a motor (vehículo diesel) -
Desplazamientos a motor (vehículo gasolina) -
Emisiones Totales 4.565,99
Como dato relativo la huella de carbono verificado tuvo un valor de: 13,4690 Kg de CO2 noche persona
Emisiones kg CO2
Emisiones indirectas por consumo de electricidad (GEI 1) 1.743,93
Emisiones directas por consumo de combustible (GEI 2) 1.807,00
Consumo Fuel Oil -
Consumo Gasóleo 1.807,00
Consumo Gas -
Emisiones directas por desplazamiento del personal (GEI 3) -
Desplazamientos a motor (vehículo diesel) -
Desplazamientos a motor (vehículo gasolina) -
Emisiones Totales 3.550,93
Como dato relativo la huella de carbono verificado tuvo un valor de: Como dato relativo la huella de carbono verificado tuvo
un valor de: 5,539672 Kg de CO2 noche persona.
____
399
CONCLUSIONES ____
En un turismo rural se está convirtiendo en un producto turístico cada vez más especializado con
turistas cada vez más exigentes. Por ello, se percibe por un grupo importante de consumidores
potenciales, como un valor añadido diferenciador, la preocupación de los alojamientos rurales
por variables ambientales.
Las marcas de garantía de sostenibilidad ambiental pueden ser un instrumento de
diferenciación para los alojamientos de turismo rural, diferenciando el producto turístico y
facilitando su comercialización.
La finalidad del proyecto Huella Co2. Alojamientos Rurales es mejorar la competitividad y
diferenciación de la oferta turística de interior del subsector del alojamiento rural en Extremadura
por medio de acciones que encaminen la gestión de éstos hacia la mejora de su sostenibilidad
ambiental, por medio del control y la minimización de sus emisiones de CO2.
La sostenibilidad se concreta con el indicador de huella de carbono o emisiones de gases de
efecto invernadero, en términos de Co2.
El proyecto ha definido una metodología sencilla, pero consistente, para que los alojamientos
puedan efectuar este cálculo.
Para mayor transparencia de los datos reportados se ha establecido un proceso de verificación
independiente por entidad reconocida.
La marca Huella Co2. Alojamientos Rurales distingue, por tanto, a los alojamientos que
han hecho el cálculo a través de dicha metodología y cuyos datos se constata su fiabilidad, con
sus consiguientes beneficios a la hora de comercialización de los mismos hacia los mercados
objetivo.
BIBLIOGRAFÍA
BAKER, J.M. Y BALLINGTON, L. (2002): “Country of origin as a source of competitive advance”.
Journal of Strategic Marketing, 10 (1), 157-168
CUENCA, M. Y PRAT, A. (2012): “Ocio experiencial: antecedentes y características”. Arbor.
Ciencia, Pensamiento y Cultura, vol. 188, nº 756, 265-281.
GARCÍA HENCHE, B. (2011): Marketing del turismo rural, Editorial ESIC-Pirámide, Madrid.
KOTLER, P. (2003): Mercadotecnia de localidades: como atraer inversiones, industrias y turismo
a ciudades, regiones, estado y países. Editorial Diana, México DF
JIMÉNEZ-ZARCO, MARTÍNEZ-RUÍZ, AND GONZÁLEZ-BENITO (2006): “Performance
Measurement System Integration into New Product Innovation: A Literature Review and
Conceptual Framework”. Academy of Marketing Science Review, 9.
POON, A. (1993): Tourism, technology and competitive strategies. CAB International.
Wallingford.
PAPADOPOULOS, N., & HESLOP, L.A. (1993): Product-Country Images: Importance and Role
in International Marketing. New York: International Business Press.
SERRA CANTALLOPS, A. (2011): Marketing Turístico, Editorial ESIC-Pirámide, Madrid.
VAN TRIJP, H.C.M.; STEENKAMP, J.B. Y CANDEL, M. (1997). Quality labelling as instrument
to create product equity: The case of IKB in the Netherlands. En Wierenga, B., Van Tilburg,
____ A., Grunert, K.G.,
400 VOGELER RUIZ, C. Y HERNÁNDEZ ARMAND, E. (2000): El mercado turístico. Estructura,
____ operaciones y procesos de producción. Editorial Centro de Estudios Ramón Areces, Madrid.
WEBGRAFIA
AENOR (2016). [En línea] Disponible en: www.aenor.es
RED NATURA 2000 (2016). [En línea] Disponible en: www.activarednatura2000.com
MINISTERIO DE AGRUCULTURA, ALIMENTACIÓN Y MEDIO AMBIENTE (2016). [En
línea] Disponible en: www.magrama.gob.es
PLAN DE ADAPTACIÓN AL CAMBIO CLIMÁTICO DEL SECTOR TURÍSTICO DE
EXTREMADURA (2010). [En línea] Disponible en: www.turismoextremadura.com
INFORME “HUELLA RURAL CO2”. Anexo descriptivo de diseño. Instrucción técnica para el
cálculo de la huella de carbono en alojamientos rurales. estudio de investigación para la
determinación y cuantificación sistemática de la huella de carbono de un alojamiento rural
tipo ubicado en espacio de la Red Natura 2000 de Extremadura con valoración de afección
a valores naturales del entorno y propuesta de medidas de minimización y seguimiento,
extrapolables a otros alojamientos y lugares de la Red en Extremadura y Castilla-León.
Diciembre 2013. [En línea] Disponible en: www.clusterturismoextrematura.es
ISO 14064-1:2006 “Especificación con orientación, a nivel de las organizaciones, para la
cuantificación y el informe de las emisiones y remociones de gases de efecto invernadero”.
[En línea] Disponible en: http://www.aenor.es
ISO 14064-3:2006 “Gases de Efecto Invernadero. Parte 3: Especificación con orientación para
la validación y verificación sobre gases de efecto invernadero”. [En línea] Disponible en:
http://www.aenor.es
RESUMEN
La importancia del sector pesquero en Galicia es indiscutible tanto como motor generador
de riqueza económica como desde el punto de vista cultural. El producto turístico marinero
surge como consecuencia de la crisis económica por la que está atravesando el sector pesquero
y para complementar los ingresos de aquellas comunidades costeras cuya principal fuente
de ingresos sigue siendo la pesca, realizando una serie de actividades alternativas a la pesca
extractiva. Unas iniciativas que además de servir para obtener una renta complementaria llevan
consigo con su desarrollo a obtención de beneficios sociales, biológicos y ambientales; las cales ____
influyen positivamente en la sostenibilidad del sector pesquero y de las comunidades costeras. 401
____
En definitiva, el turismo marinero se prensenta como una fuente alternativa de rentabilidad
económica y como un instrumento de puesta en valor de los numerosos recursos de las
comunidades pesqueras, tanto tangibles como intangibles, mediante el reempleo del bagaje,
tradiciones y conocimientos de los pescadores.
Palabras clave: espacio litoral, turimo marinero, sostenibilidad, diferenciación, imagen turística.
INTRODUCCIÓN
La importancia del sector pesquero en Galicia es indiscutible tanto como motor generador de
riqueza económica como desde el punto de vista cultural. “Su gastronomía, la actitud de sus gentes
abiertas al mundo y la pervivencia de una cultura marítima lo testimonian” (Marugan-Pintos,
2012, p. 83). El producto turístico marinero surge como consecuencia de la crisis económica
por la que está atravesando el sector pesquero y para complementar los ingresos de aquellas
comunidades costeras cuya principal fuente de ingresos sigue siendo la pesca, realizando una
serie de actividades alternativas a la pesca extractiva (Ballesteros et al., 2013, p. 199). Un sector
pesquero que cada vez reporta menores ingresos, tanto por el estado de los recursos como por los
bajos precios alcanzados por estos y por el incremento de costes de explotación. Por lo tanto, es
Alojamie
preciso aumentar la competitividad, tanto del sector como de las personas que trabajan en él. En
Restauración:
esta dirección, el Fondo Europeo de Pesca (FEP) tal como establece el Reglamento (CE) 1198/2006,
de 27 de julio de 2006, busca financiar una reestructuración del sector y se marca como uno de Casas ma
sus cinco ejes prioritarios el desarrollo sostenible de las zonas de pesca, para ello el FEP se plantea Restaurac
apoyar las medidas e iniciativas encaminadas a diversificar y potenciar el desarrollo económico Escuelas
centradas en la
ción tradicional
X CITURDES | Congreso Internacional de Turismo Rural y Desarrollo Sostenible ductos del mar
Etc.
Carlos Alberto Patiño Romarís
en las zonas afectadas por la decadencia de las actividades de pesca (Miret-Pastor et al., 2015, p.
24). En esta dirección, proponer una oferta de turismo pesquero o marinero al visitante es una
alternativa a la crisis del sector, al tiempo que un complemento para la actividad pesquera del que
esta debe beneficiarse para ganar dinamismo y competitividad. Un producto turístico marinero
que podemos definir como la puesta en valor de un conjunto recuros materiales e inmateriales cara
su comercialización con el objeto de acercar la cultura del mar y valorizar la actividad pesquera
(Arregui y García-Aranda, 2007, p. 10). Dentro de estas actividades destacan principalmente las
rutas en barco y a pie, de las que existen multitud de experiencias implementadas a nivel europeo
(Figura 1). Unas iniciativas que además de servir para obtener una renta complementaria,
“(...) llevan consigo con su desarrollo la obtención de beneficios sociales, permitiendo
valorizar la vida y la cultura marinera; biológicos, reduciendo la presión sobre los recursos
al realizar otra actividad; y ambientales, consiguiendo que los participantes de estas
actividades tengan un comportamiento más responsable del medio marino; los cuales
influyen positivamente en la sostenibilidad del sector pesquero y de las comunidades costeras”
. En definitiva, el turismo marinero presentase como una fuente alternativa de rentabilidad
económica y como un instrumento de puesta en valor de los numerosos recursos de
las comunidades pesqueras, tanto tangibles como intangibles, mediante el reempleo
del bagaje, tradiciones y conocimientos de los pescadores, que deberán transmitir su
____ cultura y forma de vida al turista, así como la utilización de los barcos y artes de pesca,
para el desarrollo de su actividad de forma didáctica demostrativa para el turismo
402
____ . Con esta finalidad, debemos destacar el proyecto de constitución del Club de Producto de
Turismo Pesquero o Marinero. Un prodcuto que surge dentro de un convenio suscrito entre la
Secretaría General de Pesca con la Secretaría de Estado de Turismo del Gobierno de España en
junio de 2013 para el desarrollo de actuaciones de turismo marinero. Se trata de una iniciativa
en la que van de la mano el sector pesquero y el turístico encaminada a poder constituir sinergias
que permitan la interrelación entre estos ámbitos de actividad. Pertenecer al Club de Producto
de Turismo Marinero y/o Pesquero llevará consigo obtener una serie de ventajas como poder
aumentar el mercado potencial gracias a la promoción y a la comercialización conjunta de todos
sus miembros; el reconocimiento del turismo marinero o pesquero como destino turístico;
colaboración entre los miembros; acceso a la imagen del club y a la garantía de calidad de los
servicios y productos que se ofrecen; desestacionalización de la demanda al ampliar el abanico
de una oferta diferente, innovadora, con productos personalizados y situados en localizaciones
singulares con gran riqueza paisajística, cultural y patrimonial; y posibilidad de diversificar las
actividades (Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente, 2013, p. 3 -5).
Actividades turístico-marineras
A nivel legislativo, Galicia es una de las pocas CC.AA.5 que en su regulación del
Fuente: Elaboración propia a partir de Arregui y García-Aranda (2007).
sector pesquero recoge algún término o concepto del turismo pesquero o marinero. A
nivel estatal, según un informe realizado en el marco del Proyecto SAGITAL, la Ley
A nivel legislativo, Galicia es una de las pocas CC.AA.1 que en su regulación del sector
3/2001, de 26 de marzo, de Pesca Marítima del Estado “(...) para nada prevé la
pesquero recogedealgún
posibilidad término
que se realiceno concepto
actividades deldeturismo pesqueroMás
Pesca-turismo. o marinero. A nivel
aún, no sólo estatal,
se carece
según
deun unainforme realizado
expresa en el marco
regulación, sino que del Proyecto
de la propiaSAGITAL,
Ley ylanormas
Ley 3/2001, de 26 de marzo,
reglamentarias de
de Pesca Marítima del Estado “(...) para nada prevé la posibilidad de que se realicen actividades
de Pesca-turismo.
5 Más aún, no sólo se carece de una expresa regulación, sino que de la propia
Las otras CC.AA. son: Cataluña, Islas Baleares y Murcia. Véase:
Ley y normas reglamentarias
ü “Decreto 87/2012, dede 31desarrollo puede
de julio, sobre concluirse que,
la pesca-turismo, por lopesquero
el turismo menos implícitamente,
y acuícola y las
tales prácticas quedan prohibidas” (Molina, 2013, p. 35-37). Ahora bien, la Ley 33/2014,
demostraciones de pesca en aguas marítimas y continentales de Cataluña”. DOGC de 26
(Diari Oficial
de la Generalitat de Catalunya) nº6184, de 02/8/2012; pp. 38951-38958.
http://hispagua.cedex.es/sites/default/files/hispagua_legislacion/catalunya/20120802/614480.pdf
1 Las otras CC.AA. son: Cataluña, Islas Baleares y Murcia. Véase:
PP “Decreto “Ley 6/2013,
ü 87/2012, de 31 de de
julio,7 sobre
de noviembre, de elPesca
la pesca-turismo, turismo Marítima,
pesquero y Marisqueo
acuícola y lasydemostraciones
Acuiculturadeenpesca las en
Illes
aguas
marítimas yBalears”.
continentales
BOE de Cataluña”.
nº290, deDOGC (Diari Oficial
4/12/2013; de la Generalitat de Catalunya) nº6184, de 02/8/2012; pp. 38951-38958.
pp. 96339-96391.
http://hispagua.cedex.es/sites/default/files/hispagua_legislacion/catalunya/20120802/614480.pdf
http://www.boe.es/boe/dias/2013/12/04/pdfs/BOE-A-2013-12688.pdf
PP “Ley 6/2013, de 7 de noviembre, de Pesca Marítima, Marisqueo y Acuicultura en las Illes Balears”. BOE nº290, de 4/12/2013; pp. 96339-96391.
ü “Ley 2/2007, de 12 de marzo, de Pesca Marítima y Acuicultura de la Región de Murcia”. BOE
http://www.boe.es/boe/dias/2013/12/04/pdfs/BOE-A-2013-12688.pdf
PP “Ley 2/2007,nº175,
de 12 dedemarzo,
21/7/2008; pp. 31793-31815.
de Pesca Marítima http://www.boe.es/boe/dias/2008/07/21/pdfs/A31793-
y Acuicultura de la Región de Murcia”. BOE nº175, de 21/7/2008; pp. 31793-31815.
31815.pdf
http://www.boe.es/boe/dias/2008/07/21/pdfs/A31793-31815.pdf
de diciembre, por la que se modifica la Ley 3/2001, de Pesca Marítima de él Estado, trata de
impulsar la mejora de la situación socioeconómica del sector pesquero y acuícola gracias por
medio de su diversificación económica, con actividades como el turismo pesquero o marinero
y la pesca-turismo. Asimismo, introduce los conceptos de “turismo pesquero o marinero”,
“turismo acuícola” y “pesca-turismo” en la normativa nacional, con el fin de dotar de cobertura
legal a los que decidan emprender propuestas relacionadas con estas actividades para que
puedan asegurar su implantación con las máximas garantías. De hecho, se señala que “(...) el
turismo pesquero o marinero, así como el turismo acuícola, se presenta como la primera línea de
diversificación, que permite la revitalización de las zonas costeras y rurales donde se desarrolla
la actividad, promoviendo, directa o indirectamente, la difusión, la valoración y la promoción de
los distintos oficios y modos de vida, así como el patrimonio y la cultura pesquera”2. Asimismo,
se ha incorporado un nuevo Capítulo VI en el título II, Medidas de diversificación pesquera
y acuícola, orientado a potenciar “(...) las medidas de diversificación económica del sector
pesquero y acuícola, en particular, el turismo acuícola, el turismo pesquero o marinero, y la
pesca-turismo, sin perjuicio de las competencias del Ministerio de Industria, Energía y Turismo,
y de las comunidades autónomas”3.
A Ley 11/2008, de 3 de diciembre, de Pesca en Galicia4 (posteriormente modificada5)
recoge cómo nuevas oportunidades las actividades de pesca turismo o turismo pesquero, las
____ rutas turísticas de conocimiento de la actividad pesquera y marisquera y el aprovechamiento
de las estructuras portuarias para divulgar el patrimonio cultural marinero. Asi mismo, en el
404
____ marco de esta normativa se define la actividad de turismo marinero como las “(...) actividades
desarrolladas por los colectivos de profesionales del mar, mediante contraprestación económica,
orientadas a la valorización y difusión de su trabajo en medio marino, así como las costumbres,
tradiciones, patrimonio y cultura marinera”6; y se contemplan como actividades de turismo
marinero: la pesca turismo7, las rutas guiadas8 y la gastronomía9.
En defintitiva, como se puede concluir de esta breve introducción, la legislación es muy
reciente y sólo algunas CC.AA. españolas, entre ellas Galicia, recogen en su normativa cuestiones
vinculadas al turismo marinero. A continuación, consideramos importante ofrecer una visión
del estado del turismo pesquero en Galicia, centrándonos las diferentes experiencias exitentes
y, para concluir, este breve análisis ofreceremos las principales conclusiones a las que hemos
llegado.
2 Véase: Preámbulo de la Ley 33/2014, de 26 de diciembre, por la que se modifica la Ley 3/2001, de 26 de marzo, de Pesca Marítima del Estado.
Disponible en: https://www.boe.es/diario_boe/txt.php?id=BOE-A-2014-13516
3 Véase: Artículo 74 bis: “Coordinación y fomento de la diversificación económica del sector pesquero y acuícola” de la Ley 33/2014, de 26 de
diciembre, por la que se modifica la Ley 3/2001, de 26 de marzo, de Pesca Marítima del Estado.
4 Véase: “Ley 11/2008, de 3 de diciembre, de pesca de Galicia”. DOG nº243, de 16/12/2008; pp. 22.275- 22.317. http://www.accioncosteira.es/
archivos/Lei%20de%20Pesca%20de%20Galicia.pdf
5 Véase: “Ley 1/2009, de 15 de junio, de modificación de la Ley 11/2008, de 3 de diciembre, de pesca de Galicia”. DOG nº116, de 16/6/2009; pp.
10.355.
www.xunta.es/dog/Publicados/2009/20090616/Anuncio1F46E_es.html
6 Artículo 112 de la Ley 11/2008.
7 “Pesca turismo: actividades desarrolladas a bordo de embarcaciones pesqueras por parte de los profesionales del mar dirigidas al conocimiento,
valorización y difusión de su trabajo en medio marino” (Artículo 113 a) de la Ley 11/2008).
8 “Rutas guiadas: actividades dirigidas al conocimiento del medio en que se desarrollan las actividades profesionales en playas, puertos y villas
marineras, guiadas por profesionales de la mar” (Artículo 113 b) de la Ley 11/2008).
9 “Gastronomía: actividades dirigidas a la promoción y puesta en valor del consumo de los productos de la pesca, el marisqueo y la acuicultura”
(Artículo 113 d) de la Ley 11/2008).
10 Véase: http://www.mardelira.net Esta oferta quedó integrada desde 2011, en una nueva marca, MAR GALAICA Turismo Mariñeiro, en un
principio vinculada al Grupo de Acción Costera Seo Fisterra y ría de Muros-Noia (GAC 4), y a partir de 2012 ampliada al conjunto de la
costa gallega, cubriendo actividades a bordo de embarcaciones tradicionales, itinerarios por la costa, alojamiento en casas rurales, museos de
la pesca y gastronomía tradicional. Véase: http://www.margalaica.net/
11 Véase: http://www.turgalicia.es/presentacion-de-turismo-marineiro?langId=es_ES
12 Véase: http://www.mardelaxe.com/
13 Véase: http://www.mardelira.net/turismo/index.html
14 Véase: http://www.mardelira.net/pesca/index.html
15 Véase: http://www.pescanatur.es/
16 Véase: http://www.osalnes.com/cataloga/ap/ficha-es/?etq=1&id=1875
17 Véase: http://www.margalaica.net/turismo-a-bordo/mar-de-cerca
18 Véase: https://es-es.facebook.com/pages/PortoCelta-Turismo-Marinero-de-Portosin/106466359392561
19 Véase: http://www.joaquinvieta.com/
20 Véase: http://guimatur.org/es/visitas
21 Véase: http://www.intramar.org/index.html
22 Véase: TURGALICIA (2012): “Turismo Mariñeiro”. Santiago de Compostela: Turgalicia, Xunta de Galicia.
23 Véase: http://www.turgalicia.es/presentacion-de-turismo-marineiro?langId=es_ES
____
407
____
Fuente: Elaboración propia a partir de Turgalicia, “Turismo mariñeiro”. Xunta de Galicia. Año 2012.
Igualmente bajo la iniciativa “Mar Galaica Turismo Mariñeiro” y en vinculación con los
siete Grupos de Acción Costera gallegos, se trató de recoger en una plataforma web todas
las actividades vinculadas con el turismo marinero en la Comunidad Autónoma24. En junio
de 2011, desde el Grupo de Acción Costera Seo de Fisterra-Ría de Muros-Noia (GAC4)25, se
presentó el Club de Produto de Turismo Mariñeiro Mar Galaica y, asi mismo, comenzaron con
la implantación del estándar Finisterrae con el objeto de convertirlo en el primero estándar de
calidad de turismo marinero en Europa26.
El Club de Produto de Turismo Mariñeiro Mar Galaica es una asociación formada por
profesionales del mar, empresas de hostelería, museos y centros de interpretación vinculados al
mundo del mar, para la realización de actividades y servicios de turismo marinero27. En el año
2012, este Club contaba con 57 empresas vinculadas al mundo del mar, las cuales desempeñaban
24 Véase: http://www.margalaica.net/
25 Véase: http://www.accioncosteira.es/?q=es/node/495
26 Véase: http://www.margalaica.net/files/20111005140036_ESTNDARFINISTERRAEEspoct2011.pdf
27 Véase: http://www.margalaica.net/socios
95 actividades en los municipios del litoral gallego que integran la iniciativa: Fisterra, Corcubión,
Cee, Dumbría, Carnota, Muros, Outes, Noia y Porto do Son (A Coruña). La experiencias que se
ofertaban al visitante respondían a las siguientes tipologías: Turismo a bordo (faenar en pesquero
profesional), Marinero en tierra (marisqueo a pie o visita a conserveras), La mar de aventuras
(embarcar en velero, crucero que muestra restos de naufragios y faros o permite acercarse a la
actividad de percebieros y bateas), Tabernas y Restaurantes (degustar menus marineros y participar
en talleres gastronómicos), Alojamientos y Más servicios. Con el objeto de la comercialización
de sus servicios, Mar Galicia desarrolló un catálogo de herramientas SIPC (catálogo de servicios,
portafolios comercial, sistema territorial de información y comercialización, sistema de reservas
on line, incorporación de la oferta en catálogos de touroperdores) que facilita la difusión de los
destintos servicios, consiguiendo llegar a todos los sitemas de distribución de ventas: directa,
cruzada, on line, minorista, mayorista o por red comercial28.
Finalmente, apuntar que no hay muchos estudios relevantes sobre al demanda efectiva del
producto turismo marinero (Pardellas y Padín, 2013, p. 248). Ahora bien, el perfil medio del
turista interesado por esta oferta es una pareja urbana, entre 30 y 45 años, con ingresos medios
y que escogió un destino de litoral para pasar sus vacaciones. Considera esta oferta como
un complemento, en combinación a su estanza en el destino de playa y/o de naturaleza y en
cualquiera caso, el paisaje (45%) y la gastronomía (38%), son las motivaciones principales para
____ acercarse a puertos con oferta de turismo pesquero. De hecho, solamente un 26% se mostraría en
primer lugar interesado por la cultura marinera. Otra característica interesante de esta demanda
408
____ sería su carácter itinerante, más de un 40% pasaba la noche en varios lugares, haciendo un
recorrido por el litoral y cerca de un 29% no había reservado el alojamiento29.
RECAPITULACIÓN FINAL
El turismo marinero en Galicia se encuentra en un estado embrionario. Ahora bien, a nuestro
modo de etender estamos ante un producto turistico de gran potencialidad hacia diferenciación
de la imagen turística del litoral gallego dentro del mercado. En esta dirección, apuntan los
datos proporcionados por el estudio realizado por el Centro Tecnoloxico del Mar (CETMAR)
y la Universidad de Cádiz en el marco del Proyecto Europeo PRESPO cuyo objetivo fue a
detectar la demanda potencial de actividades de pesca turismo en Andalucía y Galicia30 (Tabla
1). En defnitiva, las OMDs31 del litoral gallego deben ser conscientes de que existe un nicho de
demanda potencial de actividades vinculadas a la cultura marinera que no participan de este
tipo de actividades debido, fundamentalmente, a una falta de oferta estructurada y de adecuada
política de promoción. Una realidad que demanda por parte de las OMDs la implementación de
líneas de actuación encaminadas a corregir estas carencias. Los gestores de las OMDs del litoral
deberán planificar el producto valorando y gestionando los recursos del patrimonio dentro de
28 Véase: http://www.magrama.gob.es/ministerio/pags/Biblioteca/Revistas/pdf_REP%2FFEP_13_6_7.pdf
29 Ibídem.
30 En ambos territorios se realizó un trabajo de campo en el que se entrevistó turistas que pasaban una estancia vacacional en municipios
litorales. Un trabajo de campo donde se les ha preguntado a estos turistas por la práctica de actividades relacionadas con la mar, el grado de
conocimiento y participación en las actividades de turismo marinero y su disposición a pagar por una actividad concreta. Para una mayor
información de los objetivos del Proyecto PRESPO (Desarrollo sostenible de las pesquerías artesanales del Arco Atlántico), véase:
http://atlanticprojects.ccdr-n.pt/project-area/prespo?set_language=es&cl=es
31 Organizaciones de Marketing de Destinos Turísticos.
% sobre el total
Paseo en barco+una explicación cultural marinera 46,3
Paseo en barco+una explicación cultural marinera+participar en una demostración de pesca 36,6
Paseo en barco+una explicación cultural marinera+participar en una demostración de pesca+degustarla a bordo del 49,9
barco
Paseo en barco+una explicación cultural marinera+participar en una demostración de pesca+degustarla en un 22,2
restaurante
Fuente: Elaboración propia a partir de Enquisas del Proxecto PRESPO: Ballesteros, M. A., Chapela, R., Domínguez, J. M.,
Felix. J. y Jiménez, M. (2013).
____
BIBLIOGRAFÍA
409
Arregui, V. y García-Aranda, C. (2007). Proyecto Sagital. Proyecto guía para el centro de ____
actividades turístico-pesqueras. Madrid: ESIC.
Ballesteros, M. A., Chapela, R., Domínguez, J. M., Felix. J. y Jiménez, M. (2013). El turismo
marinero, nuevas actividades de diversificación para las comunidades costeras en Andalucía
y Galicia. In Barragán, J. M. (coord.), Chica, J.A., García, J., García, J. y Pérez, Mª. L. (eds.).
Mejorando la gestión de las áreas litorales de Iberoamérica. I Congreso Iberoamericano
de Gestión Integrada de Áreas Litorales. Libro de Comunicaciones. Cádiz: Grupo de
Investigación Gestión Integrada de Áreas Litorales, Universidad de Cádiz, 119-211.
Marugan-Pintos, B. (2012). La organización de las mariscadoras como agentes de transformación
social”. Debate (Rev. Dig.) 7: 82-106.
Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente (2013). Bases para la creación del
futuro Club de Producto de Turismo Pesquero o Marinero. Ministerio de Agricultura,
Alimentación y Medio Ambiente, Gobierno de España. Disponible en: http://www.
magrama.gob.es/es/pesca/temas/diversificacion/basesclubdeproducto_tcm7-374524.pdf
Miret-Pastor, L. G., Muñoz, Mª., Herrera, P. y Martínez, R. (2015). Análisis regional del turismo
pesquero en España. Revista de Análisis Turístico, 20:23-28. Disponible en: file:///C:/
Users/Usuario/Downloads/206-743-1-PB.pdf
Molina, A. (2013). Diagnóstico estratégico de la actividad de Pesca-turismo en España. Madrid:
Secretaría General de Pesca, Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente.
Pardellas, X. X., Padín, C. y Aboy, S. (2011). Turismo pesquero: experiencias en Europa y España.
Papeles de Economía Española, 128: 221-228.
____
410
____
Daniel Moreno-Muñoz
Universidad de Murcia
daniel.moreno1@um.es
RESUMEN
En los últimos años, los municipios costeros de la Región de Murcia intentan desestacionalizar
la actividad turística basada en el tradicional modelo de sol y playa. Estos lugares cuentan con
una tradición pesquera, y, por ende, existen numerosos elementos patrimoniales marítimos que
pueden ser aprovechados para diversificar la oferta turística. Una actividad de turismo marinero
con carácter sostenible podría convertirse en un complemento ideal para el desarrollo territorial
e identitario, generando visitas a lo largo de todo el año con el consiguiente beneficio económico
y social. ____
Palabras Clave: pesca, turismo marinero, Sol y playa, Región de Murcia, estacionalidad. 411
____
INTRODUCCIÓN
Desde mediados de la pasada centuria, la pesca y la agricultura han sido las actividades
predominantes en los municipios costeros de esta región, hasta la irrupción, hace unas tres
décadas, del turismo, actividad que en sus comienzos fue complementaria a las actividades
primarias pero que, finalmente, se ha constituido como un gran competidor de las mismas.
En la actualidad, el principal motor de la económica local en estas localidades es la actividad
turística, fruto de la combinación de la bonanza climática, la longitud de costa y de los complejos
residenciales construidos en las últimas décadas, propiciando la llegada de turistas no solo
nacionales, sino de otros países como Alemania, Reino Unido o Francia.
Por otro lado, la pesca sufre una grave crisis desde 2005. Sin embargo, constituye, por sí
misma, una actividad vivencial, en contacto con un ecosistema como es el marino, lleno de
sugerencias y matices; una experiencia que despierta gran interés para el visitante: sus recursos
naturales y pesqueros y culturales (faro, puertos, lonjas de pescado, los sistemas y artes
tradicionales de pesca, el contacto con las gentes del mar y su vocabulario propio, un conjunto de
intensas manifestaciones festivas asociadas con el mar como marco inspirador y como escenario
donde llevarse a cabo, sus museos y centros de interpretación, gastronomía, monumentos y
artesanía). Todas estas características convierten el mundo de la pesca en el litoral murciano en
un auténtico muestrario de tradiciones vivas dignas de conocer de primera mano.
En este momento, y a pesar de la crisis existente, el número de turistas cuenta con una
tendencia progresiva cada año. Los municipios litorales de la Región siguen consolidándose
como destinos turísticos de gran importancia dentro del contexto regional, pero ¿qué sucedería
si la actividad turística se asociase al sector pesquero?.
HIPÓTESIS DE PARTIDA
Debido a la crisis económica, la administración regional ha seguido una política de recortes en
todos los sectores, incluyendo el turístico, considerado en los diversos planes estratégicos para
el desarrollo como el principal motor de la región. Actualmente se buscan nuevas soluciones y
actividades que complementen el modelo turístico de sol y playa. Para los municipios litorales
el turismo marinero podría ser el complemento ideal al citado modelo, dado su carácter
desestacionalizador, y supondría la puesta en valor de la cultura marinera.
OBJETIVOS
Los objetivos principales de esta investigación han sido: (1) conocer la situación actual de los
sectores pesquero y turístico en la Región de Murcia; (2) búsqueda de actividades viables y
sostenibles con el medio que potencialicen la actividad turística, generando un nuevo producto
turístico que pueda consolidarse como complementario a la actividad pesquera y alternativo al
modelo turístico actual de los municipios litorales murcianos, vertebrado en el modelo de sol y
____ playa.
412
____
MATERIALES Y MÉTODOS
Para abordar el presente estudio se efectuó, en primer lugar, una revisión bibliográfica y
documental sobre el tema en cuestión. Tras ello, se recopilaron los datos existentes sobre la
actividad pesquera y turística en la Región de Murcia para conocer la realidad actual de los
sectores. Por último, se efectuaron diversas salidas a modo de trabajo de campo para conocer la
cultura marítima y los elementos patrimoniales existentes en la Región de Murcia.
Salvo Cartagena, que ha desarrollado una oferta turística amplia gracias a los cruceros,
museos y organización de eventos de diversa índole, los demás municipios costeros presentan
una acusada estacionalidad estival (Figura 1).
____
414
____
Fuente: Autor
Enero
Febrero
Marzo
Abril
Mayo
Junio
Julio
Agosto
Septiembre
Octubre
Noviembre
´´
Fuente: Elaboración propia a través de los datos de MurciaTurística
Fuente: Elaboración propia a través de los datos de MurciaTurística
La Figura 2 muestra como este turismo supuso el 32,94 % de los viajeros en Águilas en
el año 2015, concentrándose más de un tercio de los turistas en los meses de julio,
agosto y septiembre. Sin embargo, Águilas cuenta con un evento declarado de Interés
Turístico Internacional, el Carnaval (celebrado en febrero o marzo según el año), que
ayuda a reactivar la economía durante los dos fines de semana que dura la actividad.
Grupo de trabajo 5: Turismo marinero, ¿la misma historia
En otros lugares como el conjunto del Mar Menor y La Manga el porcentaje de viajeros
estivales es aún más evidente (38,81%). Este espacio geográfico cuenta con numerosos
resorts y urbanizaciones litorales fruto del intenso proceso urbanizador (Serrano, 2010,
Turismo marinero ¿Complemento del modelo turístico de sol y playa en la Región de Murcia?
La Figura 2 muestra como este turismo supuso el 32,94 % de los viajeros en Águilas en el año 2015,
concentrándose más de un tercio de los turistas en los meses de julio, agosto y septiembre. Sin
embargo, Águilas cuenta con un evento declarado de Interés Turístico Internacional, el Carnaval
(celebrado en febrero o marzo según el año), que ayuda a reactivar la economía durante los dos
fines de semana que dura la actividad.
En otros lugares como el conjunto del Mar Menor y La Manga el porcentaje de viajeros
estivales es aún más evidente (38,81%). Este espacio geográfico cuenta con numerosos resorts
y urbanizaciones litorales fruto del intenso proceso urbanizador (Serrano, 2010, p. 41). El Mar
Menor tiene recursos suficientes para desestacionalizar su oferta turística (Espejo, 2011, p. 338),
y por ello los municipios ribereños como San Javier o Los Alcázares ofertan a lo largo de todo el
año actividades como el turismo náutico.
Figura 4:Figura
Trabajadores según
4: Trabajadores Cofradía
según Cofradía (2015)
(2015)
Águilas
Cartagena
Mazarrón
Águilas
San Pedro del Pinatar
Cartagena
Mazarrón
San Pedro del Pinatar
Fuente: Elaboración propia a través de los datos de la CARM
sCC
Fuente: Elaboración propia a través de los datos de la CARM
sCC
Fuente: Elaboración propia a través de los datos de la CARM
Fuente: Autor
____
417
____
TURISMO MARINERO COMO COMPLEMENTO ECONÓMICO
DEL SECTOR PESQUERO Y DEL MODELO TURÍSTICO ACTUAL
En un contexto de crisis del sector pesquero, de búsqueda de nuevas singularidades competitivas
para atraer a un mayor número de turistas y un sector que no deja de crecer, el turístico, surge
el pensamiento sobre si una actividad novedosa como el turismo pesquero puede convertirse en
un complemento económico para el turismo y los pescadores.
El turismo marinero ya ha sido introducido en la Región de Murcia a través del municipio
de Águilas, localidad que ha vertebrado su plan de dinamización turística en el patrimonio y la
tradición pesquera.
Sobre la base de un proyecto europeo denominado “MARIMED: La pesca como factor
de desarrollo sostenible” se puso en marcha en 2009 el Plan de Competitividad Turística de
Águilas “el Mar y la Pesca” (Figura 6). Este Plan persigue la creación de un nuevo producto
turístico, basado en la pesca tradicional y la cultura marinera local, que otorgue singularidad
y diferenciación a la localidad respecto a otros destinos, permita aumentar la competitividad
específica dentro del nuevo escenario turístico y suponga una opción desestacionalizadora real,
a la vez que diversifique y complemente la oferta genérica de turismo de sol y playa (Pérez y
Espejo, 2012, p. 279).
La acción más significativa es la creación del Centro de Interpretación del Mar (CIMAR),
enfocado a la mejor percepción y protección de los recursos y la cultura del mar, así como dotar
de un equipamiento para revalorizar los atractivos de la ciudad. En el CIMAR los visitantes
pueden contemplar diversos acuarios con especies de los 5 continentes y de las aguas aguileñas,
Sin embargo, y en contraposición a Águilas, la incidencia del turismo marinero en las demás
poblaciones costeras de la Región es escasa. Mazarrón, Cartagena o San Pedro del Pinatar
____ cuentan con una tradición y cultura pesquera similar a la de Águilas y con diferencias singulares
418 en cada territorio.
____
Solamente Mazarrón ha realizado algunas acciones para impulsar este turismo. En junio
de 2014 se realizaron las primeras jornadas del atún rojo donde lugareños y visitantes pudieron
degustar, además de platos basados en los túnidos, otras delicias de la localidad como tomates,
verduras o salazones, así como catar los mejores vinos de la Región de Murcia. Actualmente se
están manteniendo reuniones entre el consistorio local y la Cofradía de Pescadores con el fin de
organizar visitas guiadas por las instalaciones del puerto pesquero.
CONCLUSIONES
Desde la administración regional se apuesta por el turismo como instrumento clave en el
desarrollo territorial por las numerosas ventajas que presenta en el plano económico, social y
cultural.
Los municipios litorales buscan nuevas soluciones para atraer nuevos turistas, pues el
turismo de sol y playa, pese a ser el más demandado, carece de actividades complementarias
de carácter cultural, natural y social. Una de las posibles soluciones es el turismo marinero,
modalidad con grandes potencialidades dentro de la Región ya que cuenta con recursos en todo
el litoral para su puesta en funcionamiento.
El turismo marinero debe de enfrentarse a varios retos:
· Implicación de actores locales: Es necesaria la cooperación entre las Cofradías de
Pescadores, los Ayuntamientos y los empresarios.
Serrano, J.M. (2007). El turismo residencial en la Región de Murcia frente a los nuevos retos.
Cuadernos de Turismo (19): 189-216.
Serrano, J.M. (2010). La edificación de viviendas en España, final del ciclo y ¿ocaso del modelo?.
Boletín Económico de ICE, Información Comercial Española (2.981): 37-55.
Vera, J.F. y Espejo, C. (2006). El papel de los instrumentos de planificación en las dinámicas
productivas y territoriales: las Directrices y el Plan de Ordenación del Litoral de la
Región de Murcia. In Farinós, J. y Romero, J. (Coords) Gobernanza territorial en España.
Claroscuros de un proceso a partir del estudio de casos. Valencia: Universitat de Valencia,
61-79.
____
420
____
Daniel Moreno-Muñoz
Universidad de Murcia
daniel.moreno1@um.es
Ramón García-Marín
Universidad de Murcia
ramongm@um.es
Cayetano Espejo-Marín
Universidad de Murcia
cespejo@um.es
RESUMEN
Debido a la crisis pesquera y la necesidad de competir frente a otros destinos regionales, Mazarrón ____
se acogió a un proyecto europeo denominado “MARIMED: La pesca como factor de desarrollo 421
sostenible”, que pretendía reconvertir la denostada pesca en un factor de desarrollo territorial ____
endógeno a través del turismo. En Mazarrón se llevaron a cabo todas las fases del proyecto salvo
la última, sin que la incidencia del turismo marinero sea significativa. La localidad es referente
dentro del turismo estival en el contexto regional, llegando turistas de la propia Región de
Murcia, de otras Comunidades Autónomas y de países como Alemania, Francia, Reino Unido e
Italia. Sin embargo, en los últimos años los turistas demandan actividades que complementen al
modelo turístico de sol y playa predominante en el municipio.
Palabras clave: Turismo marinero, pesca, Proyecto MARIMED, Mazarrón, crisis.
INTRODUCCIÓN
El turismo marinero es una actividad novedosa (Kauppila y Karjalainen, 2012, p.92) que está
siendo fomentada en distintas zonas costeras del mundo y de España como alternativa a la mala
situación económica de lugares deprimidos o en riesgo de depresión. El pilar de esta actividad es
la reconversión de una parte del sector pesquero en un recurso turístico, de carácter sostenible,
para suplir el descenso de ingresos que la crisis económica trae a la actividad pesquera per se.
Este turismo (que todavía se presenta con una cierta diversidad de denominaciones: «pesca-
turismo» en Canarias o «turismo mariñeiro» en Galicia), tiene sus raíces y guarda algunas
semejanzas con el turismo rural, en el que fundamenta una parte de su estructura de oferta y
con el que comparte también la filosofía de los proyectos hasta ahora conocidos (Pardellas y
Padín, 2013, p. 244).
HIPÓTESIS DE PARTIDA
El municipio de Mazarrón se enfrenta en los últimos años a una grave crisis de hasta tres
ámbitos socioeconómicos: agrícola, pesquero y de la construcción. Necesita, en este sentido,
una alternativa de desarrollo local y cultural (la cultura pesquera se encuentra en decadencia), y
quizá la actividad de turismo marinero pudiera constituir un complemento exitoso del modelo
turístico por excelencia de sol y playa. Igualmente, este modelo turístico concentrado en los
meses estivales, y necesitado de iniciativas que fomenten la calidad y diversidad de actividades
relacionadas, generaría un atractivo singular para los visitantes y turistas a lo largo de todo el
año en la Región de Murcia.
OBJETIVOS
Los objetivos principales de esta investigación han sido: (1) Conocer la realidad de los sectores
turístico y pesquero en Mazarrón; (2) Elaborar una propuesta de turismo marinero para Mazarrón
(adivinando recursos potenciales) que genere un nuevo producto turístico. El afianzamiento de
este producto complementario, además, facilitaría la mejora del conocimiento de un patrimonio
cultural tangible e intangible genuino que parece estar desapareciendo del imaginario social de
la población más joven.
ÁREA DE ESTUDIO
Mazarrón se localiza en el sur de la Región de Murcia y cuenta con un término municipal de 318
km² y unos 35 km de costa. Posee un clima benigno a lo largo de todo el año con precipitaciones
que no superan los 300 mm anuales. La temperatura media anual ronda entre 18 y 19ºC. Esto,
unido a las más de 3.000 horas de sol al año y a las numerosas playas que conforman su litoral,
lo convierten en un destino turístico de ciudadanos de dentro y fuera de la Región de Murcia
(Moreno y Romero, 2013).
MATERIALES Y MÉTODOS
Para la elaboración del presente estudio se realizó, en primer lugar, una revisión bibliográfica ____
y documental del tema en cuestión. Seguidamente, se recopiló la información disponible 423
____
acerca del proyecto “MARIMED: la pesca como factor de desarrollo sostenible”, así como los
datos existentes sobre la actividad pesquera y turística en Mazarrón, con el fin de conocer la
realidad actual de los sectores implicados. Posteriormente, se efectuó un trabajo de campo
para comprobar in situ los elementos patrimoniales existentes en Mazarrón relacionados con
la actividad pesquera, a la vez que se entrevistaban a algunos actores implicados (pescadores
y responsables administrativos de la localidad), para poder realizar propuestas de turismo
marinero en el municipio objeto de análisis.
300 70
250 60
50
200
40
150 Trabajadores
30 Embarcaciones
100
20
50 10
0 0
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Fuente: Elaboración propia a través de los datos de la CARM.
Fuente: Elaboración propia a través de los datos de la CARM.
Enero
Febrero
Marzo
Abril
Mayo
Junio
Julio
Agosto
Septiembre
Octubre
Noviembre
Fuente:
Fuente: Elaboración Elaboración
propia a travéspropia
de losadatos
travésde
de MurciaTurística
los datos de MurciaTurística
Actualmente,
Actualmente, y aypesar
a pesar
de de la crisis
la crisis existente,
existente, el número
el número de de turistas
turistas sigue
sigue aumentandoaño tras
aumentando
año tras año. Mazarrón sigue consolidándose como un destino turístico
año. Mazarrón sigue consolidándose como un destino turístico de gran importancia de gran dentro ____
importancia dentro del contexto regional gracias a su oferta turística de sol y playa,
del contexto regional gracias a su oferta turística de sol y playa, debido a unas condiciones 425
debido a unas condiciones climáticas idóneas a lo largo de todo el año y la gran ____
climáticas idóneas
extensión de su acosta,
lo largo
perode¿qué
todopasaría
el año ysilaademás
gran extensión
del citadodeturismo
su costa,
depero
sol y¿qué
playapasaría
se si
además del citado
ofreciesen otrasturismo de sol
actividades y playa alternativas
turísticas se ofrecieseny otras actividades turísticas
complementarias alternativas y
como el turismo
marinero?.
complementarias como el turismo marinero?.
____ · Visita al Puerto Pesquero: Los agentes observaron las tareas de los pescadores en
426 la reparando redes y demás aperos de pesca y se les explicó los diferentes artes de
____ pesca existentes (Figura 3) y contemplaron los almacenes destinados a guardar los
materiales y la fábrica del hielo. Además, entraron al interior de una embarcación
para conocer sus diferentes partes (cocina, camarotes, compartimento del hielo,
maquinaria, puente de mandos, etc.).
· Degustación de productos del mar: En el restaurante Virgen del Mar (hoy desaparecido)
los integrantes del equipo del proyecto y los agentes locales pudieron degustar
productos típicos del mar como pulpo, langosta o boquerones procedentes de la
Bahía de Mazarrón.
· Asistencia a la subasta del pescado: Para finalizar la ruta asistieron en la lonja pesquera
a la popular subasta del pescado para conocer de primera mano el siguiente paso en
el proceso que llevan las capturas desde el mar hasta el consumidor final, consistente
en la venta a mayoristas por parte de los pescadores.
· Barrio de los Pescadores: Se encuentra cerca del puerto pesquero y aunque la totalidad
de las casas del barrio han sido remodeladas, la estructura original se mantiene
intacta, así como la idiosincrasia de sus residentes, que no dudan en sacar sus típicas
sillas de plástico o madera a sus puertas para “tomar el fresco” y entablar relaciones
sociales.
· Torres Vigía: En la Bahía de Mazarrón existen 3 torres de vigilancia costera
construidas entre los siglos XVI y XVII que servían para advertir a la población de
las incursiones berberiscas. Las torres son las siguientes: Santa Elena en La Azohía
(Cartagena), Santa Isabel o Torre Vieja en Puerto de Mazarrón y la Torre de Los
Caballos en Bolnuevo.
una gran devoción. Pasear por sus calles transporta al turista a un mundo residencial
marinero, poco conocido en el turismo de masas y, sin embargo, de gran valor
material y humano.
· Ruta de las Torres Vigía: La adecuación de las tres torres vigía mencionadas
anteriormente permitiría al turista deleitarse con unas increíbles vistas sobre la Bahía
y conocer varios elementos del patrimonio costero del lugar, así como parte de la
historia. Actualmente, dos de ellas están acondicionadas para ser visitadas (Torre de
Santa Elena y Torre de Los Caballos), mientras que solamente en esta última existen
visitas guiadas semanales que transportan al viajero al siglo XVI, cuando tuvo lugar
el conocido “Milagro de Bolnuevo”. Cuenta la leyenda que la imagen de la Virgen
amaneció con el rostro cálidamente encendido y empapado en sudor que, a pesar de
ser retirado, volvía a aparecer y estaba vuelto hacia el mar, su manto se encontraba
con gotas de agua marina y lleno de arena. La lámpara de aceite que se encontraba
apagada por falta de combustible rezumaba aceite sin cesar. Además, sin que nadie
la tañera, las campanas del santuario se encontraban tocando a rebato y la playa de
Bolnuevo apareció cubierta de azucenas (Rico, 2004).
· Ruta Gastronómica: En las proximidades del Puerto Pesquero existen una serie de
restaurantes y bares que ofrecen productos típicos del mar, recién capturados y de
____
una calidad excepcional. Además, ofertan alimentos agrarios característicos de la
430 zona, lo que supone una oferta gastronómica muy completa. La creación de esta
____
ruta generaría unos beneficios considerables para los hosteleros y serviría para dar a
conocer los productos locales.
· Centro de Interpretación del Barco Fenicio: En la playa de la Isla se encuentra el
barco fenicio más antiguo del mundo. Actualmente se están haciendo estudios para
poder sacarlo de las aguas y poder ser expuesto en el Centro de Interpretación ya
existente, se puede contemplar una réplica y conocer parte de la cultura marinera del
municipio.
· Fondos marinos: El turismo de buceo en Mazarrón guarda una estrecha relación con
la pesca. La Bahía de Mazarrón cuenta con numerosos pecios correspondientes a
embarcaciones pesqueras tradicionales (incluso los restos de un dragaminas) que
han quedado como arrecifes marítimos artificiales. Además existe una gran riqueza
de fondos marinos; en ellos se pueden contemplar grandes praderas de Posidonia
Oceánica y una rica variedad de peces y moluscos. Este tipo de turismo está en auge
en el municipio y una mayor promoción y difusión podría generar más estancias a lo
largo de todo el año.
CONCLUSIONES
El turismo marinero se justifica en una búsqueda de soluciones a la grave problemática económica
y funcional a la que se enfrentan algunos territorios marineros, pudiéndose sintetizar en tres
puntos:
BIBLIOGRAFÍA
Capel, H. (2014). El patrimonio: la construcción del pasado y del futuro. Barcelona: Ediciones del
Serbal.
García, C. (1989). Mazarrón, su mar y sus marinos. Mazarrón: Ayuntamiento de Mazarrón.
García, A. y Albuquerque, F.J. (2003). El turismo cultural y el de sol y playa ¿Sustitutivos o
complementarios?. Cuadernos de Turismo (11): 97-105.
González, F. (1988). La economía del sector pesquero. Madrid: Espasa-Calpe.
Kauppila, P. y Karjalainen, T.P. (2012). A process model to assess the regional economic impacts
of fishing tourism: A case study in northern Finland. Fisheries Research (127-128): 88-97.
Martínez, C. y Moreno, D. (2013). La pesca como recurso turístico en Mazarrón (Murcia).
Estudios Turísticos (196): 113-134.
RESUMEN
El Geoparque de Villuercas - Ibores - Jara se configura como un espacio rural que abarca 2.546 Has.
en el que apenas residen 13.840 habitantes. En este territorio se superponen numerosos atractivos
geológicos y geomorfológicos que le han hecho formar parte de la Red de Global de Geoparques
____
en 2015, auspiciada por la Unesco, si bien, ya desde 2011 formaba parte de la Red Europea. Junto
433
a la notable belleza de sus formas de relieve, también atesora una importante variedad y cantidad ____
de patrimonio cultural, de épocas prehistóricas e históricas diferentes, entre las que destaca como
principal monumento el Real Monasterio de Guadalupe (declarado Patrimonio de la Humanidad
en 1993). Coexisten, por lo tanto, dos bienes protegidos por la Unesco, de lo que se infiere el
enorme potencial turístico disponible, aunque el mismo no se ve refrendado, en buena parte del
territorio, por la presencia de una oferta de alojamientos adaptada a dicha capacidad de atracción y
que permita desarrollar el sistema turístico en buena parte del espacio que configura el Parque. Tan
solo destaca Guadalupe como principal centro neurálgico que aglutina un volumen importante de
turistas y excursionistas. Acapara además el 46% de la oferta de alojamientos. A gran distancia le
siguen unos pocos municipios más (Castañar de Ibor, Alía y Cañamero) que disponen de más de
100 plazas de alojamiento, si bien, la nota dominante es la carencia de infraestructuras de hospedaje
o, cuando existen, su escasa capacidad para acoger turistas. A todo ello se le añaden las trabas que
le impone su localización geográfica periférica y su red viaria interna deficiente. Un sucinto análisis
de la demanda turística que llega a Guadalupe deja patente que el viajero que elige este destino
aprovecha su estancia para conocer el Geoparque. Por ello, pensamos que es un espacio idóneo
en el que adoptar un modelo de sinergias turísticas, donde el principal foco atractor sea capaz de
derivar turistas hacia el entorno próximo. Este aspecto centra nuestro estudio, donde analizamos
no solo el potencial de atracción que tiene el territorio, sino también la capacidad de dispersión de
turistas y/o excursionistas que tienen su centro de operaciones en el núcleo de mayor desarrollo
turístico, Guadalupe. Ello servirá de contraste para determinar si realmente se producen sinergias
entre los núcleos insertos en el Geoparque.
Palabras clave: Geoparque, turismo rural, Villuercas-Ibores-Jara.
INTRODUCCIÓN.
La Ley 42/2007, de 13 de diciembre, del Patrimonio Natural y de la Biodiversidad en el artículo
3 de su Título Preliminar recoge la definición de geodiversidad como “la variedad de elementos
geológicos, incluidos rocas, minerales, fósiles, suelos, formas de relieve, formaciones y unidades
geológicas y paisajes que son el producto y registro de la evolución de la Tierra”. A su vez, define
los geoparques como “territorios delimitados que presentan formas geológicas únicas, de especial
importancia científica, singularidad o belleza y que son representativos de la historia evolutiva
geológica y de los eventos y procesos que las han formado. También lugares que destacan por
sus valores arqueológicos, ecológicos o culturales relacionados con la gea” (LPNB; BOE 299 del
14/12/2007).
Un geoparque es, por tanto, un espacio protegido por la legislación nacional, aunque en
algunos casos, goza incluso de protección por instrumentos internacionales, como sucede en
nuestro objeto de estudio, declarado Geoparque Mundial por la UNESCO.
El atractivo que atesoran estos espacios es innegable debido a sus formas y paisajes peculiares,
aunque no ha sido hasta épocas recientes cuando ha despertado interés como elemento
vertebrador de un territorio sobre el que sustentar el desarrollo socioeconómico basado en
su aprovechamiento turístico. Dicho interés ha provocado que comiencen a ser habituales las
referencias a los parques geológicos como centros polarizadores para el turismo, a la vez que el
____ patrimonio comienza su puesta en valor como recurso. Por ello, no es infrecuente encontrar en
434 la literatura actual alusiones a conceptos como “geositios” considerados en un principio como
____
equivalentes a los sitios o puntos de interés geológico, sin distinguir entre lugares de interés
geológico y geomorfológico. La controvertida diferenciación entre sendos aspectos da lugar
a que algunos autores establezcan ciertos matices, justificando su división conceptual por su
carácter y énfasis temporal y espacial. En este sentido cabría destacar que el geositio se asocia
más con el carácter temporal del mismo, en tanto que contribuye a explicar la evolución de un
territorio. Por su parte, el geomorfositio conlleva una connotación espacial tridimensional de
las formas del relieve, lo cual se asocia más a los atributos espaciales temporales (Palacio Prieto,
2013).
Pese a estas precisiones y controversias, la idea que prevalece en la literatura es una concepción
amplia de los geositios y geomorfositios, sin establecer distingos espacio-temporales, al menos
cuando son tratados como atractivos turísticos. De acuerdo con ello, el primer concepto se
refiere a lugares excepcionales y bien delimitados que presentan valores interesantes desde un
punto de vista variado, ya sea geológico y geomorfológico, ya sea cultural o turístico (Brilha,
2005). Mientras tanto, el segundo engloba a formas de relieve que poseen un valor histórico,
cultural, estético y/o socieconómico, aspectos que rebasan lo exclusivamente geomorfológico
(Reynard y Panizza, 2007). Por su parte, el Instituto Geológico y Minero de España (IGME)
define geoparque como un territorio que presenta un patrimonio geológico notable, eje sobre
el que ha de articularse una estrategia de desarrollo territorial sostenible. La conformación de
un parque geológico se basa pues en la existencia de atractivos geológicos de interés, además
de la puesta en marcha de iniciativas de geoconservación y de la creación de un proyecto de
desarrollo socioeconómico (Carcavilla y García, s.f.).
2013) para ver plasmado el enorme potencial que atesora para la puesta en marcha de iniciativas
turísticas de calado, cuyo fin último es conseguir el anhelado desarrollo socioeconómico.
El atractivo geológico, geomorfológico y paisajístico se complementa con un patrimonio
cultural de notable interés, entre el que destaca el Real Monasterio de Santa María de Guadalupe,
auténtico centro de atracción turística del área analizada. Tiene un interés notable porque
sintetiza la evolución de la arquitectura religiosa del país, además de la trascendencia histórica
y religiosa que posee, aspectos por los que el Comité del Patrimonio Mundial de la UNESCO lo
incorporó a esta selecta lista en 1993.
El poder de atracción que ejerce el Monasterio, y por extensión el núcleo de Guadalupe,
hace que sea un centro turístico sobre el que debe recaer el papel de difusor de la actividad
hacia el resto del territorio. Tal es el volumen de afluencia turística que es el núcleo que dispone
de mayor oferta turística. Además, no debemos olvidar que el área analizada está salpicada de
notables muestras de atractivos culturales que van desde la época prehistórica hasta etapas más
recientes, todo ello unido a una rica gastronomía basada en productos de gran calidad y avalados
por varias denominaciones de origen.
Se pone de manifiesto que la zona posee numerosos atractivos que, sin duda, resultan
interesantes para segmentos de demanda diferenciados y orientados al turismo cultural, muy
desarrollado en Guadalupe, o al turismo de naturaleza, que comienza a despegar en el resto del
____ territorio. Resulta así evidente que la mejor opción para alcanzar el desarrollo armónico del
territorio es aprovechar las sinergias que se establecen en la actividad turística, de tal forma que
436
____ se consiga articular un modelo que aúne la capacidad de atracción del núcleo guadalupense con
el enorme potencial que lo circunda.
LOS DATOS.
Para llevar a cabo esta investigación partimos de la información obtenida por el Observatorio
Turístico de Extremadura, que aporta datos específicos sobre la demanda turística mediante el
procesado de cuestionarios recogidos en las oficinas de turismo.
Por su parte, la Dirección General de Turismo ha proporcionado la información relativa a
los principales atractivos turísticos de la región no contemplados en la base de datos cartográfica,
así como la oferta de alojamientos y plazas en 2004, 2009 y 2014.
Al mismo tiempo, la base cartográfica utilizada es la proporcionada por el Instituto
Geográfico Nacional (IGN) correspondiente a la Base Topográfica Nacional a escala 1:100.000.
Esta escala de trabajo cuenta con una resolución de 20 metros e integra información geográfica
suministrada por diversas fuentes oficiales. Así mismo, la Excma. Diputación Provincial de
Cáceres ha suministrado información relativa a los geositios y rutas catalogadas.
Todas las fuentes de datos consignadas con anterioridad han permitido elaborar una base de
datos que, originariamente disponía de 127 variables cuantitativas y cualitativas para cada uno
de los 19 municipios que componen el Geoparque. Este importante volumen de información
se agrupa en variables relativas a la accesibilidad (20), a la evolución demográfica (18), a los
equipamientos turísticos (11), a atractivos culturales y ambientales (30), a oferta de restauración
(4) y a oferta de alojamientos (46).
TÉCNICAS DE ANÁLISIS.
En la presente contribución se utilizan dos herramientas indispensables a nuestro juicio. SPSS,
conocido software de tratamiento estadístico y ArcGIS v.10.3, una referencia entre los Sistemas
de Información Geográfica.
El paquete estadístico ha permitido aplicar técnicas muy sencillas pero igualmente útiles,
pues se ha pensado que una distribución de frecuencias era lo más indicado y a la vez suficiente
para caracterizar los aspectos puntuales de la demanda que servirían para explicar su movilidad
y motivaciones para la visita. Por su parte, el SIG utilizado nos permitía abordar con ciertas
garantías un estudio de corte territorial. Para ello se recurrió a cálculos de rutas óptimas,
con el fin de detectar los flujos de demanda y lugares de paso asociados, así como al Análisis
Multicriterio (EMC) para buscar la evidencia sobre la cual tomar decisiones (Jiang, 2000) o
extraer conclusiones.
en la localidad de Cañamero, donde se nos informa puntualmente del contenido de este espacio
protegido. También resulta destacable el centro de interpretación de la Cueva de Castañar,
protegida bajo la figura de monumento natural, ubicado en el núcleo homónimo, donde se nos
ofrece la posibilidad de conocer el monumento de forma virtual, puesto que las visitas están
restringidas, dada la fragilidad de su ambiente.
Así mismo, la oferta informativa se complementa con 4 centros de interpretación temáticos.
Uno de ellos trata de difundir los valores de la arqueología comarcal, no olvidemos que posee
numerosas grutas y abrigos con presencia de arte pictórico de tipo esquemático, y se localiza en el
núcleo de Berzocana. Existe otro en la localidad de Logrosán, dedicado a mostrar el patrimonio
minero explotado en la zona desde tiempos prehistóricos, y que complementa la visita a la
Mina Costanaza, especialmente rehabilitada para su utilización turística. Alía dispone de otro
centro, en este caso dedicado a mostrar el proceso de elaboración de la cal, al igual que Villar del
Pedroso, cuyo objetivo es mostrar al público las peculiaridades del Carnaval de Ánimas.
LA OFERTA DE ALOJAMIENTOS
La zona de estudio ha incrementado de forma considerable la planta de alojamientos, como
lo demuestra su evolución en tres momentos puntuales, 2004 y 2009, época anterior a su
nombramiento como Geoparque, y 2014, cuando ya formaba parte de la Red Europea. A lo
____ largo de ese periodo, el volumen de plazas ofertadas ha pasado de 1.185 en 2004 a 1.672 en 2014,
438 lo que ha supuesto un crecimiento aproximado del 41%.
____ A pesar de que la tendencia del periodo analizado es positiva, se deben resaltar dos hechos
significativos. El primero es que el desarrollo turístico no ha afectado a todos los municipios
de la misma forma, pues algunos han aumentado su oferta de forma destacada, como sucede
en Guadalupe (+89), Alía (+83) o Cañamero (+68) y Logrosán (+52). Mientras tanto, otros
municipios no han experimentado un aumento tan notable, e incluso algunos carecen
actualmente de este tipo de infraestructura.
Se observa, por tanto, un comportamiento diferenciado en la implantación de oferta de
alojamientos, puesto que una parte de los municipios, los de menor población, no ha sido capaz
de desarrollar su planta de hospedaje, fruto de los problemas demográficos inherentes a núcleos
de este tamaño, caracterizados por el fuerte envejecimiento de la población y la escasa población
joven. El segundo hecho destacable es que el sector más dinámico en cuanto a crecimiento se
refiere es el que atañe a los alojamientos rurales, que ha logrado expandirse por buena parte de
los municipios, algo que se aprecia ya en 2009, aunque aparece de forma más acentuada en 2014.
La circunstancia de que aparezcan ya alojamientos rurales en la etapa anterior al nombramiento
como Geoparque induce a pensar que no tiene que ver con la implantación de estos alojamientos,
sino que está motivado posiblemente por las diferentes acciones que se han promovido desde el
Grupo de Acción Local que actúa en el territorio (APRODERVI).
Plazas aloj.
Plazas aloj. hotelero Plazas aloj. rural Poblac.
extrahotelero
Municipios 2004 2009 2014 2004 2009 2014 2004 2009 2014 2014
Aldeacentenera 0 0 0 0 0 0 0 0 24 646
Alía 18 18 78 0 0 10 12 18 25 936
Berzocana 0 0 0 0 0 0 39 39 51 461
Cabañas del
0 0 0 0 0 0 16 32 57 470
Castillo
Campillo de
0 0 0 0 0 0 0 0 0 52
Deleitosa
Cañamero 38 38 38 0 0 0 0 19 68 1.709
Carrascalejo 0 0 0 0 0 0 11 33 33 257
Castañar de Ibor 40 40 40 258 258 258 0 0 19 1.112
Deleitosa 0 0 0 0 0 0 0 12 12 775
Fresnedoso de Ibor 0 0 0 0 0 0 12 24 24 293
Garvín 0 0 0 0 0 0 0 0 0 92
Guadalupe 409 409 422 222 222 250 50 69 98 2.013
Logrosán 20 20 29 0 0 8 20 55 55 2.068
Navalvillar de Ibor 0 0 0 0 0 0 0 0 0 447 ____
Navezuelas 20 20 20 0 0 0 0 11 11 664 439
____
Peraleda de San R. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 306
Robledollano 0 0 0 0 0 0 0 0 0 327
Valdelacasa de
0 0 0 0 0 0 0 0 10 455
Tajo
Villar del Pedroso 0 0 0 0 0 0 0 22 32 636
LA DEMANDA.
La información que ha servido de base para el análisis de la demanda proviene de las encuestas
recopiladas durante 2014 y 2015 en la oficina de turismo de Guadalupe, lamentablemente el
único punto de recogida de datos presente en el territorio analizado, hasta que a finales de 2015
comenzaron a recogerse en el Centro de Visitantes de Cañamero. En total se han procesado 868
encuestas, sobre un total aproximado de 130.000 visitantes durante los dos años, valores que se
traducen en un nivel de error estimado del 3,3% con un nivel de confianza del 95%.
A pesar de la profusa información que recopilan los cuestionarios, nos hemos centrado en
analizar la procedencia de la demanda para determinar la capacidad de atracción del destino.
También se ha optado por estudiar la movilidad interna que realizan cuando llegan al destino,
aspecto que constatará si existe o no una dispersión de los turistas por el espacio turístico
conformado por el Geoparque. Por último, se indaga sobre las motivaciones que esgrime el
turista para visitar este espacio, hecho trascendente pues posibilitará conocer si es un destino
cultural, natural o mixto.
PROCEDENCIA DE LA DEMANDA
La demanda que visita Guadalupe, el principal centro polarizador de atracción turística de
la zona, según se desprende de la información facilitada por el Observatorio de Turismo de
Extremadura (2014 y 2015), procede de Madrid (30,6%), seguida de Sevilla (7,3%) y Barcelona
(5,2%), a la que se debe añadir la procedente de la propia Comunidad Autónoma (9,4%). Este
análisis permite detectar las zonas de paso hacia el núcleo de Guadalupe, así como el tiempo
de desplazamiento que los visitantes utilizan para acceder al destino. Esto nos da una muestra
aproximada de la capacidad de atracción que posee el núcleo, pero también determina los flujos
probables y una aproximación al porcentaje de demanda que los utiliza.
Una síntesis de las rutas probables utilizadas por los viajeros según la directriz marcada en
el cálculo de la impedancia (ruta más rápida), muestra que existen núcleos de obligado paso
por buena parte de la demanda que visita Guadalupe. En este sentido, resulta destacable que
sólo el 6,5% de los viajeros no pase por ningún núcleo de población, siendo éste el caso de la
demanda procedente de Córdoba, Málaga y Ciudad Real. Dicha circunstancia se complementa
con que Logrosán tan sólo implica a las personas que provienen de Cáceres ciudad o que han
llegado hasta la misma desde otros puntos. A pesar de ello, cabe recordar que esta ciudad es el
núcleo más visitado de la provincia, por lo que resultaría interesante establecer estas sinergias
de destinos.
Por su parte, Cañamero, otro núcleo emblemático dentro del Geoparque, figura en la ruta
teórica del 16,7% de los visitantes y cuya procedencia principal es Cáceres, Badajoz o Sevilla.
Resulta además que en este núcleo se encuentra el Centro de Recepción de Visitantes del
Geoparque.
En cambio, existen otros núcleos por los que pasa teóricamente el 52,8% de los visitantes,
estando todos ellos en las rutas más rápidas desde Madrid, Barcelona, Toledo, Murcia, Valencia,
Salamanca, Zaragoza, Valladolid y Bilbao. Este grupo está compuesto por Castañar de Ibor y
Navalvillar de Ibor, siendo destacable que tan solo el segundo de ellos disponga de alojamiento.
Núcleo % viajeros
Logrosán 3,5
Sin pasar por núcleos 6,5
Cañamero 16,7
Castañar de Ibor 52,8
Navalvillar de Ibor 52,8
____
MOVILIDAD INTERNA DE LA DEMANDA
441
____
La movilidad interna que presenta la demanda una vez que ha llegado a Guadalupe, refleja que
tan solo un tercio de ellos tiene intención de visitar el Geoparque, mientras que algo más del
11% se decanta por visitar otros espacios naturales, sobre todo el Parque Nacional de Monfragüe,
relativamente próximo, y más de la mitad (55%) no visita ningún tipo de espacio natural.
Un análisis pausado de las respuestas ofrece un panorama claro, el contexto analizado
es eminentemente un área donde predomina la demanda de turismo cultural, con un sesgo
apreciable hacia el turismo religioso, no olvidemos que Guadalupe es un centro de peregrinación
de reconocido prestigio. Recordemos que la Virgen de Guadalupe es Patrona de Extremadura y
de la Hispanidad. De hecho, dentro del escaso volumen de turistas extranjeros, aparece de forma
representativa la comunidad iberoamericana.
Los resultados mostrados pueden estar motivados porque el punto de recogida de
información se halla en Guadalupe, núcleo orientado hacia el turismo de corte cultural. Sin
embargo, se puede destacar que se han analizado las escasas encuestas (68) recogidas en el
Centro de Recepción de Visitantes localizado en Cañamero y en un porcentaje muy elevado
reconocían que visitaban Guadalupe. Además, tanto por volumen de visitas como de capacidad
de alojamiento, este núcleo es clave para el turismo de la zona, como lo refrenda el hecho de que
este núcleo acapara más del 45% de la capacidad de alojamiento, cifras que se aproximan al 50%
si no se computan las plazas en campamentos de turismo, o el 80% si nos referimos a la planta
hotelera.
Si como se ha mostrado, tan solo el 33% de los turistas que visitan Guadalupe tiene intención
de recorrer el Geoparque, el panorama cambia radicalmente cuando los encuestados son
interpelados sobre la intención de visita a ciudades. En este caso resulta llamativo que el 27%
de ellos visite Trujillo, algo más del 22%, Cáceres o el 18%, Mérida. Semejantes cifras reflejan el
____ interés que despierta el patrimonio cultural en los visitantes.
442 Los datos expuestos muestran una aparente división entre la demanda de la zona, pues por
____
una parte tenemos un volumen importante de turistas dispuestos a visitar los principales centros
de turismo cultural de Extremadura; mientras por otra, existe un porcentaje significativo que
tiene intención de visitar espacios naturales, sean o no el Geoparque.
MOTIVOS DE LA VISITA.
Por su parte, los motivos principales de visita que aducen los viajeros encuestados para visitar
la zona corroboran el comportamiento dual de los mismos, observando una clara división entre
los que viajan a esta zona para conocer el patrimonio histórico y artístico (24,1%) y los que
buscan conocer un espacio natural (15,5%), aunque si le añadimos la práctica de actividades en
el medio natural (5,6%) y la observación de aves (1,6%), podemos intuir que la capacidad de
atracción de los recursos naturales se aproxima mucho a la que tienen los recursos culturales.
De igual modo destaca el importante volumen de turistas que ha visitado la zona para descansar
(30,3%).
Este panorama muestra que el Geoparque puede atender a sendos tipos de demanda, ya sea
de vocación cultural o de vocación natural, pues dispone de gran cantidad de atractivos a los que
se añade como complemento ideal la tranquilidad que asegura su escasa población.
Motivo % Motivo %
Asistir a un evento cultural 2,3 Observación de aves 2,3
Asistir a un evento de naturaleza 0,3 Otro motivo 1,6
Asistir a un evento deportivo 0,2 Practicar senderismo, ciclismo… 5,6
Asistir a un evento gastronómico 0,4 Trabajo, negocio, congreso… 1,0
Conocer el Patrimonio Histórico-Artístico 24,1 Vacaciones, descanso, fin de semana 30,3
Conocer un espacio natural 15,5 Visitar a familiares y amigos 3,2
Disfrutar de la gastronomía 11,2 Voy de paso 2,0
Fuente: Elaboración propia a partir de Observatorio de Turismo de Extremadura (2014 y 2015)
RESULTADOS.
El análisis combinado de la presencia de numerosos atractivos de gran calidad como lo
corrobora el hecho de estar situados en un entorno protegido por la UNESCO en dos facetas
muy diferentes, la natural y la cultural, se traduce en un potencial interesante para el desarrollo
de la actividad turística. No obstante, afecta de forma desigual al territorio por lo que se procede
a priorizar los elementos que confieren mayor atractivo turístico.
En este sentido se corrobora por parte de la demanda que Guadalupe es el centro que ____
reúne las mejores características para el desarrollo turístico, hecho que se ve refrendado por 443
____
la presencia de numerosos alojamientos y porque casi 1 de cada 4 turistas reconoce que la
motivación principal es conocer el patrimonio histórico-artístico.
____
444
____
Esta situación, de sobra conocida, nos plantea la posibilidad de que este núcleo pueda activar
las sinergias necesarias para facilitar el desarrollo de la actividad turística en todo el ámbito del
Geoparque, circunstancia asumible debido a que algo más del 15% de la demanda reconocía
como motivo de viaje conocer un espacio natural. No obstante, son dos tipos de demanda
diferentes, que a priori no tienen demasiada relación. Sin embargo, al analizar en detalle los
resultados de esta pregunta de respuestas múltiples, se obtiene una conclusión reveladora. En
concreto, el 70,7% de los turistas que han marcado alguna de las dos motivaciones se decanta
por este dualismo. Por su parte, el 21,8% y el 7,4% opta por la motivación cultural y natural
respectivamente. Ello supone el 70% sobre el total de respuestas (509 sobre 865).
Los datos obtenidos reflejan a la perfección que es factible establecer sinergias entre los
espacios que tienen una vocación específica de turismo cultural y los que tienen un enorme
potencial para el desarrollo del turismo de naturaleza. Es decir, Guadalupe puede ser el principal
centro atractor a partir del cual derive la demanda y, consecuentemente el desarrollo hacia otros
espacios próximos.
Una vez que se observa la presencia de una demanda ávida de experiencias, culturales y
naturales, aspectos muy significados en el área analizada, conviene detectar los flujos turísticos
mayoritarios a partir de la red viaria. De esa forma se logra determinar si realmente se consigue
derivar turistas de un espacio a otro. El principal eje de comunicación del ámbito analizado es
la carretera autonómica de tipo 1 EX-112 y si se representa el flujo de turistas que transcurre
por ella, se constata que los núcleos situados a lo largo de esta vía, desde Castañar de Ibor hasta
Logrosán, son los que disponen de mayor cantidad de alojamientos, aunque no en todos los
casos.
Sin embargo, esta carretera apenas si logra articular el territorio, pues la mayor parte de
las comunicaciones internas son carreteras autonómicas de menor entidad y calidad, muchas
de ellas correspondientes al tercer nivel, el equivalente a las antiguas carreteras locales, lo que
unido a su sinuosidad, imponen una limitación considerable al desarrollo.
Como se observa en la figura 1, buena parte del territorio atesora importantes atractivos
de corte natural, capaces de atraer a turistas, aunque se encuentran distantes de la red viaria ____
principal. En este sentido se puede destacar que para acceder desde Guadalupe al Centro de
445
Interpretación Arqueológico de Berzocana, distante apenas 30 Km, se invierten más de 40 ____
minutos solo en el trayecto de ida, tiempo y distancia muy similares cuando se calcula la ruta
que lleva desde Guadalupe hasta el Centro de Interpretación del Fosfato, así como al Museo
Geológico, situados en Logrosán. Por su parte, para acceder al Centro de Interpretación de los
Hornos de la Calera, en Alía, distante apenas 15 Km de Guadalupe, el desplazamiento se prolonga
más de 20 minutos. Mucho más tortuosa se torna la ruta hasta el Centro de Interpretación del
Carnaval de Ánimas, situado en Villar del Pedroso, a unos 60 Km de Guadalupe, pero con un
tiempo de desplazamiento de casi 80 minutos.
Se demuestra en estos casos que, a pesar de los indudables atractivos con que cuenta el
territorio, la movilidad interna no resulta cómoda ni rápida. Por ello es necesario invertir varios
días para tener un conocimiento aproximado a este espacio privilegiado, si bien lo normal es que
la demanda permanezca menos tiempo en el lugar.
Por lo tanto, el conjunto de condicionantes territoriales es a la vez una ventaja y un
inconveniente, debido a que su carácter montano y su peculiar morfología le otorga un
atractivo singular, a la vez que la localización de un bien definido centro polarizador de turistas
puede actuar como complemento. Este hecho se ha visto favorecido desde hace años por las
actuaciones de un Grupo de Acción Local dinámico y, por el nombramiento de la zona como
Geoparque, lo que se ha traducido en la implantación de mayor oferta de alojamientos, sobre
todo, pertenecientes a la tipología rural, como no podía ser de otra forma en un espacio de estas
características. Sin embargo, las limitaciones impuestas por las comunicaciones suponen una
traba importante al desarrollo armónico del territorio aprovechando la multitud y variedad de
atractivos disponibles.
CONCLUSIONES.
Algunas de las conclusiones más relevantes que se pueden indicar son:
En primer lugar, se pone de relieve el enorme atractivo que atesora el territorio que abarca
el Geoparque Villuercas-Ibores-Jara, donde se entremezclan numerosos enclaves en los que
disfrutar de las caprichosas formas geológicas y geomorfológicas, insertos en paisajes de enorme
belleza, sobre los que se localizan pequeños núcleos, entre los que destaca el patrimonio cultural
de Guadalupe. Tienen una calidad notable y no cabe duda de su potencial para el desarrollo del
turismo cultural y natural, ambos entendidos en su sentido más amplio.
En segundo lugar, esta variedad de recursos no tiene un fiel reflejo en la oferta de alojamientos,
pese a que a lo largo de los últimos años, se ha producido un notable incremento de plazas
en la tipología de establecimientos rurales. Éstos, han ido ofreciendo nuevas posibilidades
para pernoctar en buena parte de los núcleos, aunque se observa una clara polarización en el
caso de Guadalupe y, en menor medida, Castañar de Ibor, gracias a la instalación de sendos
campamentos de turismo. En cambio, cuando se analiza el sector del alojamiento rural, existen
otros núcleos con cierto peso.
En tercer lugar, queda patente que los turistas de Guadalupe, principal centro de atracción
turística de la zona, tienen una motivación mixta, es decir, que buscan conocer tanto el
patrimonio natural como el cultural, por lo que es posible establecer sinergias y colaboración en
____ la generación de paquetes turísticos conjuntos. A pesar de ello, se produce cierta contradicción
446 cuando se tiene en cuenta que más de la mitad de los encuestados no tiene intención de visitar
____
espacios naturales.
Por último, se destaca la dificultad que entraña la movilidad interna en el área analizada,
lo que dificulta la puesta en marcha de estas posibles sinergias, limitándose en el mejor de los
casos hacia la derivación de turistas hacia los lugares mejor comunicados, quedando un poco al
margen los que tienen peor accesibilidad.
BIBLIOGRAFÍA.
Brilha, J. (2005). Património geológico e geoconservação: A conservação da natureza. Viseu.
Portugal: Palimage Editores.
Carcavilla Urquí, L. y García Cortés, Á. (s.f.). Geoparques. Significado y funcionamiento. (M.
d. Competitividad, Ed.) Recuperado el 18 de 05 de 2016, de IGME: http://www.igme.es/
patrimonio/Geoparques-IGME2014-1.pdf
Casas i Sicart, C., Brugués, M. y Cros i Matas, R. M. (1999). Briófitos de algunos barrancos de las
Villuercas (Cáceres) con Prunus lusitanica. Boletín de la Sociedad Española de Briología,
14, 1-7.
Chicharo, E., Boixereu, E. y Villaseca, C. y.-G. (2011). Contribución a la puesta en valor del
patrimonio geológico y minero del Geoparque de las Villuercas: El cerro de San Cristóbal
(Logrosán, Cáceres). De Re Metallica, 17, 47-54.
de Castro Rodrigues, J. (2009). Geoturismo - uma abordagem emergente. En C. Nieto de
Carvalho y J. y. Rodrigues, Geoturismo & Desenvolvimento local (págs. 38-61). Rio Maior:
Printmor.
Espejo, R. (1987). The soils and ages of the “raña” surfaces related to the Villuercas and Altamira
mountain ranges (Western Spain). Catena, 14(5), 399-418.
Espejo, R. (1988). Evolución geomorfológica y procesos erosivos en las formaciones de raña
relacionadas con las sierras de las Villuercas y Altamira (W. de España). Ecología (España),
2(2), 39-51.
Farsani Neda, T., Coelho, C. y Costa, C. (2011). Geo-tourism and geoparks as novel strategies
for socio-economic development in rural areas. International Journal of Tourism Research,
13, 68-81.
Farsani, N., Coelho, C. y Costa, C. (2010). Geotourism and geoparks as novel strategies for
socio-economic development in rural areas. International Journal of Tourism Research, 13,
68-81.
García Arranz, J. (mayo de 2015). El arte rupestre en el Geoparque Villuerca s Ibores Jara
(Cáceres). Disponible en: https://www.academia.edu/12346909/El_arte_rupestre_en_el_
Geoparque_Villuercas_Ibores_Jara_C%C3%A1ceres_dossier_
Gil Montes, J. (2012). Características geológicas del Geoparque de las Villuercas. Alcántara, 76,
83-98.
Gómez Amelia, D. (1985). La penillanura extremeña: estudio geomorfológico. Cáceres:
Universidad de Extremadura.
IGME, (2011). Patrimonio geológico y minero. Disponible en http://www.igme.es/patrimonio/ ____
geoparques.htm
447
Jiang, H. y. (2000). Application of fuzzy measures in multi-criteria evaluation in GIS. International ____
Journal of Geographical Information Science, 14(2), 173-184.
Lagar Timón, D., García Marín, R. y Pulido Fernández, M. (2013). Caracterización del potencial
turístico del Geoparque Villuercas-Ibores-Jara (Extremadura, España). Investigaciones
Turística, 5, 136-162.
Orellana, V., Alfredo, J. y Galán de Mera, A. (2008). Nuevas aportaciones al conocimiento de
la vegetación luso-extremadurense: estudio de las Sierras de las Villuercas (Extremadura,
España) y San Mamede (Alto Alentejo, Portugal). Acta Botánica Malacitana, 33, 169-214.
Palacio Prieto, J. (2013). Geositios, geomorfositios y geoparques: importancia, situación actual y
perspectivas en México. Investigaciones Geográficas. Boletín del Instituto de Geografía, 82,
24-37.
Reynard, E. y Panizza, M. (2007). Geomorphosites: definition, assessment and mapping. Géo-
morphologie:, 3, 177-180.
Sos Baynat, V. (1955). Geología y morfología de las sierras de Las Villuercas (Cáceres). (CSIC,
Ed.) Estudios Geográficos, 689-747.
RESUMO
Este artigo procura analisar o turismo rural desenvolvido no assentamento Nova Pontal assim
como a importância da marca “Turismo Rural Nova Pontal”. Esta pesquisa apresenta, em âmbito
qualitativo, algumas questões acerca do turismo rural na comunidade. Além disso, entrevistas
foram realizadas com alguns dos assentados. Ainda em fase de desenvolvimento, as atividades
que envolvem o turismo necessitam que os atores locais tenham aprimorado o conhecimento ____
bem como a consciência sobre os fatores que compõem o turismo local. Este trabalho, portanto 449
expõe tanto o turismo rural local regido pelas mulheres assentadas, bem como a marca “Turismo ____
Rural Nova Pontal”.
Palavras chave: Turismo Rural, Assentamento, Marca.
INTRODUÇÃO
As atividades turísticas desenvolvidas no espaço rural brasileiro começaram há, aproximadamente,
20 anos. Voltadas principalmente à valorização do campo e comprometidas com suas tradições,
resgatam e promovem o patrimônio cultural e natural da comunidade rural (Roque et al, 2006).
O turismo rural organizado teve início com um órgão oficial de turismo no município de
Lajes - SC, o “Serratur Empreendimentos e Promoções Turísticas S.A” (SANTOS et al, 2010) e,
de acordo com Roque (2005), este fenômeno aconteceu em resposta às dificuldades financeiras
enfrentadas por produtores rurais da região, sendo assim, esta cidade foi chamada de “Capital
Nacional do Turismo Rural”.
Já no estado de São Paulo, a economia rural iniciou-se nas regiões que se estendiam entre
as atuais cidades de Itu e Sorocaba, formando as primeiras fazendas de cana-de-açúcar. Já
no século XIX as plantações começaram a ser substituídas por café, e o dinheiro advindo da
atividade agroexportadora passou a ser o principal combustível da economia paulista e brasileira
(ROQUE, 2004).
Com o tempo o Estado foi se tornando o maior polo de desenvolvimento agropecuário
nacional. Assim, o estado de São Paulo foi se diversificando com distintas características que
se transformaram em atrativos para as atividades turísticas rurais que adentraram pelo interior
METODOLOGIA
O trabalho em questão é um trabalho de origem qualitativa. Inicialmente foi realizada uma
análise bibliográfica com autores influentes da vertente do turismo rural, como Moraes (2007),
Almeida e Riedl (2000), Salles (2003), entre outros. Em seguida, aplicou-se um questionário
às mulheres assentadas participantes da atividade turística rural para compreender melhor a
relação entre elas e a atividade turística gerida no local, além de entender o desenvolvimento da
atividade nas propriedades.
De acordo com Rosa e Arnoldi (2006) a entrevista é uma das técnicas de coleta de dados
considerada como sendo uma forma racional de conduta do pesquisador, previamente
estabelecida, para dirigir com eficácia um conteúdo sistemático de conhecimentos, de maneira
mais completa possível.
Sendo assim, as entrevistas realizadas são relatadas neste artigo destacando as partes mais
relevantes para que possa haver plena compreensão do exposto.
____
FUNDAMENTAÇÃO TEÓRICA
451
____
TURISMO RURAL: GERAÇÃO DE RENDA E VALORIZAÇÃO DO CAMPO
Entende-se o turismo como uma atividade multidisciplinar que não está formada só pelas
pessoas que viajam e pelos bens e serviços que se lhes oferecem e utilizam, mas que entre uns e
outros surgem uma série de relações e situações de fato de caráter econômico, sociológico e até
político (ARRILLAGE apud BARRETTO, 1996).
No Brasil, o turismo chega a ser uma das principais fontes de renda e empregos conforme o
presidente da EMBRATUR (Instituto Brasileiro de Turismo), o turismo impacta 52 segmentos
diferentes da economia, empregando, em sua cadeia, desde a mão de obra mais qualificada,
em áreas que se utilizam desde alta tecnologia (transporte e comunicação) até as de menor
qualificação, tanto no emprego formal quanto no informal (CARVALHO, 2001b apud
OLIVEIRA, 2005, p.19).
Percebe-se o crescimento do turismo também na área rural, segundo Oliveira (2005) desde
a década de 80, o meio rural brasileiro vem apresentando um crescimento nas atividades não
agrícolas (serviços, agroindústria, turismo) até então de pequena relevância, pois não refletem
em um aumento de renda e empregos. Porém, com as intempéries que as atividades rurais
tradicionais (agricultura e pecuária) vêm sofrendo, que ocasionam, entre outras coisas, uma
elevação das taxas de desemprego rural; as atividades que exploram o rural, não de maneira
extravista, emergem como alternativas para proprietários e/ou famílias rurais em busca de um
novo caminho que os consiga manter.
Para Santos e Souza (2010) debates acerca do espaço rural brasileiro apresentam-se de
forma distinta daquela que perfazia a noção tida pela população nacional há algumas décadas,
de alimentos, o artesanato, as trilhas e os passeios ecológicos, necessário se faz que essa atividade
seja mais bem explorada no Brasil (SANTOS, SOUZA, 2010, p. 26).
É necessário então compreender a necessidade da utilização de uma marca para representar
os produtos do local, e para Kotler (apud Tavares, 2003) uma marca é um nome, termo, sinal,
símbolo, desejo, ou uma combinação deles, o que deve identificar os bens ou serviços de uma
empresa e diferenciá-los daqueles dos seus concorrentes.
De acordo com Santos e Souza (2010) estes produtos em muitas ocasiões se transpõem o
consumo urbano para o rural fomentando inúmeras alternativas aos habitantes desse meio. E
segundo Boullón (1997), com frequência um produto turístico é tratado como algo abstrato,
visto que, no momento em que se investe em um destino turístico “compra-se” a viagem, não se
pode antever completamente aquilo que se adquiriu.
Além disso, existem alguns bens intangíveis que podem ser “comercializados” em locais
que desenvolvam atividades turísticas, como o bem cultural, e para favorecer a compreensão
do mesmo a ser visto e usufruído durante a visita in loco, é importante que se dê a conhecer,
antecipadamente, as características mais marcantes do bem cultural ou do lugar (SANTOS E
SOUZA, 2010).
Dessa forma, desperta-se a curiosidade como se tal patrimônio fosse uma insígnia a ser
desvendada, criando a necessidade de interação com o bem patrimonial. Isso é particularmente
significativo no caso dos bens culturais materiais imóveis, como patrimônio edificado, cuja ____
apreciação depende da aproximação do visitante ou turista, e para que esta aproximação ocorra
453
necessita-se da integração entre o rural e o urbano, e de acordo com Neves (et al, 2010): ____
“Os impactos dos assentamentos rurais em seu entorno rural e urbano variam de acordo com
a sua integração à economia e à sociedade de cada região. Essa integração, no entanto, varia de
acordo com as políticas sociais e os modelos tecnológicos adotados na produção agropecuária,
além de fatores políticos e demográficos”.
Já para Pellegrini Filho (2000) o “conjunto de bens, infraestrutura e serviços turísticos,
atrativos, acessos e facilidades colocadas no mercado, em conjunto ou individualmente, à
disposição de visitantes e turistas.” Além disso, o produto turístico traz elementos e percepções
intocáveis, que não se apresentam materialmente, logo sendo vivenciados como uma ‘experiência’.
Em relação ao produto turístico, Vaz (1999) relata que este é um conjunto de benefícios que
o consumidor busca em uma determinada localidade e que são usufruídos tendo como suporte
estrutural um complexo de serviços oferecidos por diversas organizações.
E para Medlik (2001, apud Ruschmann, 1995) o produto turístico é “a amálgama de
elementos tangíveis e intangíveis, centralizados numa atividade específica e numa determinada
destinação, as facilidades e as formas de acesso, das quais o turista compra a combinação de
atividades e arranjos.” (OLIVEIRA, 2005, p.70-71).
Portanto, a marca Turismo Rural Nova Pontal oferece produtos e serviços tangíveis e
intangíveis que ajudam a fomentar o desenvolvimento da atividade de turismo no local.
[...] aprender com o visitante é sempre, assim, muito gratificante porque cada um traz as suas
____ experiências, cada um traz o seu conhecimento, né, e também traz as suas ideias, [...] a gente aprende
454 com a diversidade, com o todo, né, você vai aprendendo e vai criando situações e melhorias a cada
____
momento, então, aprender, trazer pessoas é sempre assim, uma soma muito grande para o assentamento
(entrevistada 1, 2016, entrevista oral).”
Percebe-se, assim, a valoração dos visitantes como indivíduos que acrescentam à comunidade
ideias e sugestões. No entanto, para a entrevistada 3 os visitantes também aprendem muito com
as visitações, de acordo com ela:
“Quando as pessoas, os visitantes chegam na nossa propriedade eles adoram, né? Então eu vou mostrar a
horta pra eles, tem criança que não conhece o que é um caroço de café. Essa semana eu tive um visitante
aqui, as alunas ficou contente, não sabe o que é uma cenoura[...]” (entrevistada 3, 2016, entrevista oral)
Para algumas entrevistadas, as visitas têm ajudado muito, principalmente para adquirir
pratica (entrevistada 2, 2016, entrevista oral) e para a entrevistada 4 (2016, entrevista oral)
elas têm aprendido com as visitas das crianças e concluem dizendo que: “[...] por mais que um
pouquinho que a gente saiba, nos sempre aprende mais”.
Neste sentido, para Moraes (2007) este relacionamento entre as diferentes culturas que se
envolvem durante a atividade, a questão de uma vida saudável através do consumo de alimentos
produzidos naturalmente, e da convivência em um ambiente natural, relaxante, calmo aumenta a
qualidade de vida, consequentemente, o bem estar do turista, bem como das famílias envolvidas
com o turismo rural.
Na pergunta 2, em relação a melhora ocasionada pelo turismo no local, a primeira
entrevistada relata:
Eu acredito que a nossa melhora foi assim: o povo da cidade conhecer quem é o povo do
assentamento. Porque no começo aqui, por exemplo, o povo do assentamento eram umas pessoas
assim, não muito bem vistas, não muito bem, assim, compreendida, sempre eram olhados como
se fossem pessoas de não boas condutas, por exemplo, se você chegasse na cidade pra fazer uma
compra: “olha, lá vem o glebeiro”, eles não olhavam você como parte do contexto, então o vir
pessoas, o trazer pessoas, é, mudou (Entrevista 1, 2016, entrevista oral)
Para ela, as visitas trouxeram um novo entendimento aos moradores da área urbana. Assim,
de acordo com Oliveira (2005) atualmente há a o fenômeno da valorização do espaço rural,
muitas vezes por meio da busca de hábitos e costumes que contemplem uma vida diferenciada
daquelas dos grandes centros urbanos, proporcionando repensar estes espaços à luz do que o
meio rural tem a oferecer, passando, assim, a configurar uma reordenação de valores.
E para a entrevistada 4 (2016, entrevista oral) há o incentivo a melhorar a atratividade da
propriedade. Para as entrevistas 2 e 3 não houveram grandes mudanças.
Na terceira questão, em relação ao que necessita ser efetuada para que haja a melhora no
turismo local, a entrevistada 4 relata que, há muito a ser feito. Para ela primeiramente é necessário
conseguir recursos financeiros, além disso, é preciso ter mais público também, para que não haja
o desânimo dos assentados, porém, para as participantes da AMANP (Associação das Mulheres
do Assentamento Nova Pontal) as mulheres estão mais animadas, pois foi resolvido questões de
documentação do assentamento, assim, elas estão aptas a desenvolver maior número de eventos. ____
Para a entrevistada 3:
455
____
Precisa [...] ter muita união, muita união com as pessoas, e a gente tem [...] que correr atrás dos visitantes,
eu na minha opinião, né? Correr atrás dos visitante, sorta folheto, né, pra gente, não é só a gente esperar
do turismo, de lá vir até nós, nós tem que ir até eles, tem que ir até eles, fazer a propaganda, fazer a
propaganda dos produtos que a gente tem, pra gente ver se a gente traz os visitante pra gente melhorar
mais, e, bom... pra mim melhorou bastante, né
Em relação a última questão, a respeito do que elas têm feito para melhorar as visitas, a
primeira entrevista diz:
Olha, tenho tido assim muita, é, por viajar um pouco mais, talvez, que muitas pessoas, então, eu tenho
levado a imagem do assentamento Nova Pontal, a imagem do povo daqui, os cafés que tem, e, com isso,
difícil e raro não toda semana não tem, por exemplo, visitas. Tive visitante ontem aqui que vieram de
Alto Paraná e vieram de Paranavaí e de São Carlos, então quer dizer, é assim, a gente vai levando esse tipo
de mensagem pro pessoal, que é um lugar gostoso é um lugar bonito, é um lugar de bastante acolhimento
(entrevistada 4, entrevista oral, 2016).
Tenho ajudado recebendo as pessoas, mesmo que não seja do meu grupo, mesmo que seja do grupo lá
de cima de lá da Neusemia, do Catatau, praquele lado, quem quiser, visitar pode visitar meu sitio, tem
pessoas aqui que não, de primavera, que não é nem assim, do grupo, de associação, que fala: “Dete, ó,
to indo no teu sitio domingo, que que cê tem pra oferecer? Igual assim, olha, almoço eu posso fazer um
almoço simples pra você, eu recebo assim de dez, cinco pessoas, no ultimo domingo mesmo eu tinha o
que? Tinha umas 8 pessoas aqui... eu faço uma abobora, uma salada de couve, né, um arroz, um feijão,
um torresminho frito é assim essas coisas, né? (entrevistada 3, entrevista oral, 2016).
A última entrevista relata que há uma participante que trabalha com o marketing, fazendo
ligações e contato por redes sociais para fim de comunicação com os turistas, portanto, a
entrevistada diz não participar de divulgação (entrevistada 4, entrevista oral, 2016).
Percebe-se então, que existe uma relação intrínseca entre a atividade e as mulheres assentadas,
em vista de que estas são as principais responsáveis pelo desenvolvimento da atividade. Além
de guiar as visitações, elas preparam todos os produtos turísticos que são oferecidos no
assentamento, desde artesanato a alimentação.
Todas estas atividades ocorrem congruente às atividades agropastoris existentes no Nova
Ponta – SP.
CONCLUSÃO
Conclui-se então, que desde o primeiro movimento de turismo rural instalado em Santa Catarina,
a atividade vem crescendo no Brasil, atravessando fronteiras por apresentar características
únicas em relação a outras vertentes do turismo.
____ No Assentamento Nova Pontal - SP, o turismo rural tem se desenvolvido gradativamente,
456 e este trabalho teve a incumbência de descrever como tem sido a realidade atual do turismo no
____ local.
Sendo assim, a partir de pesquisas bibliográficas e entrevistas com as participantes da
atividade de visitação, tentou-se descrever a situação local.
Percebeu-se que neste processo de desenvolvimento, tanto as mulheres quanto os visitantes
têm aprendido muito. Visto que as visitas acrescem na mudança de pensamento dos turistas
oriundos do meio urbano, pois se desmitifica a ideia generalizada existente sobre a cultura no
campo.
Ainda, as visitas, segundo relatos, auxiliam melhorar a paisagem, o olhar do homem do
campo em seu próprio ambiente sendo que a criação de novos cenários do ambiente em que os
turistas transitam, são cotidianos para o assentado, mas que visto e comentado pelo visitante,
modificam olhares, em que uma «simples horta» para o agricultor é um ambiente totalmente
novo e valorizado pelo homem urbano. Outra observação que pode-se observar é a valorização
do trabalho no campo além de tornar as mulheres envolvidas no projeto, mais competentes em
relação à atividade.
Percebeu-se também ainda uma certa fragilidade e necessidade de união entre os
membros participantes da proposta de desenvolvimento do turismo, e a carência de outros
assentados envolvendo-se efetivamente no turismo local, pois dos 123 lotes existentes no
assentamento 13 participam da atividade turística.
Além disso, a partir das dificuldades que foram destacadas pelas moradoras entrevistadas,
pôde-se ter uma percepção a respeito de que alguns serviços ainda precisam ser mais bem
desenvolvidos no assentamento, como a promoção dos produtos, o comprometimento de
REFERÊNCIAS
ALMEIDA, Joaquim Anécio; RIEDL, Mário. Turismo Rural: Ecologia, lazer e Desenvolvimento.
Bauru: Edusc, 2000.
BOULLÓN, R. Ecoturismo: sistemas naturales y urbanos. Buenos Aires: Librerias turísticas,
1993. ____
OLIVEIRA, Raquel Schorn de. Comunicação, marketing e turismo no meio rural. Santa Maria: 457
Facos-ufms, 2005. ____
PELLEGRINI FILHO. Turismo Cultural em Tiradentes. São Paulo: Manole Ltda, 2000.
ROQUE, Andréia. Turismo Rural Brasileiro: Região Sudeste. São Paulo: Turismo de Campo
Editora, 2004.
ROSA, Maria Virgínia de Figueiredo Pereira do Couto; ARNOLDI, Marlene Aparecida
Gonzalez Colombo. A entrevista na pesquisa qualitativa: mecanismos para a validação
dos resultados. Belo Horizonte: Autêntica Editora, 2006. 112 p.
RUSCHMANN, Dóris Van Der Meene. Marketing Turístico: Um enfoque promocional, 2 ed.,
Col. Turismo, Campinas: Papirus, 1995.
SALLES, Mary Mércia G.. Turismo Rural: inventário turístico no meio rural. Campinas: Alínea,
2003.
SANTOS, Eurico de Oliveira; SOUZA, Marcelino de. Teoria e prática do turismo no espaço
rural. Barueri: Manole Ltda, 2010.
VAZ, Gil Nuno. Marketing turístico: Receptivo e emissivo – um roteiro estratégico para projetos
mercadológicos públicos e privados. São Paulo: Pioneira, 1999.
RESUMO
Tendo como pano de fundo o património imaterial da Costa da Morte, este estudo procura:
identificar os determinantes do sucesso de várias experiências e atividades relacionadas com o ____
turismo marinheiro; o papel das associações a atividades de turismo marinheiro na formação 459
____
da imagem do destino da Costa Morte; e o papel do turismo criativo e da co-criação do turista
na produção da experiencia.
Com base na metodologia Matteucci (2013) designada por photo elicitation selecionaram 17
fotos descritivas de 9 categorias (faróis, temporais, naufrágios, ofícios marinheiros, gastronomia,
jornadas de pesca, mini-cruzeiros e artesanato). As fotos foram publicadas na página de facebook
“Costa da Morte-Galicia” e foi feita uma análise ao conteúdo dos diferentes comentários dos
seguidores. Este estudo foi complementado com um inquérito on-line em que 58 respondentes
avaliaram 15 imagens simultaneamente e manifestaram a intenção de compra e o preço máximo
a pagar pelas atividades representadas.
Palavras-chave: turismo marinheiro; Costa da Morte; design de experiências; photo-elicitation.
INTRODUÇÃO
O turista que visita a Costa da Morte (CdM) tem várias motivações associadas a diferentes
segmentos do turismo: turismo de natureza (paisagem), turismo negro (naufrágios, mitologia
galega), sol e mar (praias e ilhas), turismo religioso (Santiago) e também o turismo marinheiro
(rota dos faróis, pesca artesanal), definido aqui como a participação passiva ou por imersão nas
atividades e experiências do quotidiano dos pescadores e marinheiros.
O processo de escolha do destino turístico atualmente é influenciado por diversos estímulos
e em particular pelas imagens das atividades e experiências divulgadas no material publicitário
dos operadores turísticos mas também como resultado do word-of-mouth electrónico partilhado
nas redes sociais (Xiang & Gretzel, 2010). A visibilidade e reputação online da Costa da Morte
foi já estudada por Rial (2014).
Este estudo procura identificar os argumentos chave que são fatores de atração para o
turista (Min, Martin & Jung, 2013) e os elementos imagéticos que inspiram fantasias, emoções,
conduzem a diferentes tipologias de experiencias percebidas, diferentes níveis de engagement e
intenção de visita e recomendação (Van-House, 2009; Hosany & Prayag, 2013).
Muitas vezes os turistas referem a procura da autenticidade como um dos fatores de
motivação e critério de escolha do destino ou das atividades em que participam. Rickly-Boyd
(2012) analisou teoricamente o conceito de autenticidade numa abordagem simbólica em que o
turista experiencia a “aura” do lugar como um fragmento de espaço-tempo. Dado o simbolismo
associado à Costa da Morte, cada turista pode construir a sua própria experiencia autêntica
inspirados na densidade psicológica que a história e a paisagem desperta.
Por vezes a realidade objetiva é sobreposta pelo “imaginário” do turista, definido por Salazar
(2012, p.864) como uma “composição de representações socialmente transmitida que interage
com a imaginação ou fantasia individual e é usada como instrumento de criação de significados
e moldagem da realidade”. De acordo com o autor, a única forma de estudar estes imaginários
de natureza intangível e através do estudo de imagens e discursos que transparecem nos filmes,
documentários, fotografias, postais, blogs de viagens, exposições, feiras, brochuras turísticas,
____ revistas, literatura e na publicidade.
Nesta medida podemos dizer que filmes como o documentário de 2013 de Lois Patiño
460
____ (http://www.zeitunfilms.com/en/cdm/index) ou livros como “Madera de Boj” de Camilo José
Cela contribuem para a construção de um imaginário da Costa da Morte. Os elementos como
o mar revolto contra a costa escarpada, as ilhas, os faróis, as dezenas de naufrágios relatados
ao pormenor por Camilo J. Cela são condimentados com outras estórias, mitos e lendas com
origens geograficamente próximas como a Galiza, a Bretanha ou por afinidade histórica como
a mitologia Celta.
Tendo como pano de fundo o património imaterial da Costa da Morte, este estudo procura
identificar os determinantes do sucesso de várias experiências e atividades relacionadas com o
turismo marinheiro.
METODOLOGIA
Com base na metodologia Matteucci (2013) designada por photo elicitation inspirada no
protocolo de Dempsey & Tucker (1994), os autores definiram as categorias relacionadas com os
fatores de atração e experiencias possíveis (ver Tabela 1).
Depois os autores para cada categoria selecionaram um conjunto de duas imagens das
experiencias turísticas obtidas a partir de várias fontes bem como imagens representativas do
património imaterial da CdM principais temas da mitologia da costa da morte (faróis, ondas
gigantes, naufrágios, etc).
Numa primeira fase as fotos de cada categoria foram publicadas em duas páginas de
Facebook gerida pelos autores e foram pedidos comentários interpretativos das imagens:
a) Costa da Morte Galicia - https://www.facebook.com/CostaDaMorteGalicia/?fref=ts,
com 7208 seguidores ____
b) https://www.facebook.com/antonio.azevedo.1481, com 1057 seguidores 461
____
Depois foi realizado um questionário on-line na mailing list da Universidade do Minho, que
obteve a participação de uma amostra de 58 respondentes (65,5% do sexo feminino e 34,5%
do sexo masculino) com média de idades de 30,81 (DP=11,19), na sua maioria estudantes
de licenciatura/mestrado (44,8%) e 6,9% com profissões relacionadas com o turismo. 69%
dos respondentes nunca visitaram a Costa da Morte. As pessoas que visitaram recordam
essencialmente: gastronomia, património, paisagens do litoral, cultura e tradições e o galego
como uma língua semelhante ao português. Numa escala de Likert (1-nada-10-muito) vemos
que a intenção de visitar a CdM é de M=5,2 (DP=2,3) com 34,5% dos respondentes a expressar
uma intenção negativa ou baixa.
N Mín Máx M DP
Gostaria de fazer uma visita guiada a um farol (2 horas) 58 2,0 5,0 4,103 ,9857
Gostaria de participar num workshop de cozinha de pratos de peixe e marisco fresco da
58 1,0 5,0 3,983 1,0512
pesca artesanal
Gostaria de fazer um mini-cruzeiro na Costa da Morte 58 1,0 5,0 3,914 1,1438
Gostaria de visitar um museu de pesca (2 horas) 58 1,0 5,0 3,362 1,1192
Gostaria de fazer atividades de mergulho para ver destroços de barcos naufragados (1 dia) 58 1,0 5,0 3,328 1,4914
Gostaria de adquirir artesanato relacionado com a pesca e o mar? 58 1,0 5,0 3,224 1,2289
Gostaria de fazer uma visita guiada pelos locais onde ocorreram naufrágios 58 1,0 5,0 3,172 1,4283
Gostaria de participar numa jornada de pesca em alto mar (1 dia)? 58 1,0 5,0 3,138 1,4198
Gostaria de fazer uma visita guiada a um mercado do peixe (2 horas) 58 1,0 5,0 3,052 1,1459
Gostaria de participar na atividade da apanha de marisco (1 dia)? 58 1,0 5,0 2,793 1,2532
Faro de Punta
Runcudo
Foto 1
____
462
____ Faro Cabo Vilan
Foto 2
Foto 1 Autora
Foto 2 https://www.facebook.com/CostaDaMorteGalicia/?fref=nf
O conteúdo das narrativas do processamento mental das imagens foi analisado do ponto de vista
cognitivo/semiótico e emocional (Lee & Gretzel, 2012; Ekinci, Sirakaya-Turk & Preciado, 2013).
Como exemplo dos comentários às imagens publicadas nas páginas de facebook relativamente
à categoria de Faróis (ver Figura 1) apresenta-se apreciação de YB “Naturaleza, relax, beleza,
guardiáns dos mariñeiros, fareiros”, dizendo que estaria disposto a pagar 3 euros por uma visita
ao farol. JV disse: “Um farol junto num local isolado como este é sempre uma imagem forte e
convidativa, pelas vistas e a mística que um local destes representa. Sem dúvida que faria uma
visita. Para visitar o farol penso que 5 euros seria um preço justo”.
No entanto para DB o preço a pagar poderia ser 60 euros: “Farol que guia os barcos que
navegam nas águas perigosas na Costa da Morte; Sim, era um local que visitava. Se for um bilhete
só para visitar o farol, estava disposta a pagar 5 euros. Se fosse uma viagem de um dia incluindo
o valor da viagem, alimentação e o bilhete para visitar monumentos- 60 euros”. Por outro lado na
Tabela 3 vemos que 41% dos respondentes ao inquérito associaram estas imagens à “beleza da
paisagem”.
Relativamente ao conjunto de imagens da categoría de Oficios Marinheiros (fotos 3 e 4),
MG afirmou “Me parece muy buena idea lo de turismo marinero sobretodo para la gente de fuera
de galicia que no conoce estas actividades de la vida diaria de mucha gente”, mas IL tem uma
perspetiva diferente desta atividade “Trabajo duro, No,no es un hobbie es una profesión. Ellos
deben poner precio...” o que foi confirmado por JC “traballo duro, participaría como medio de
traballo remunerado; Esto non e un hobby, pagar nunca”.
OFICIOS
MARINHEIROS
Foto 3 http://www.lavozdegalicia.es/noticia/carballo/2015/06/28/salario-medio-mensual-percebeiro-caido-700-
euros/0003_201506C28C1991.htm
Foto 4
http://www.turismocamarinas.net/
Esta associação ao trabalho e sacrifício é confirmada pela maioria dos inquiridos (36,2%) (ver
Tabela 3). Porém, CM participaria neste tipo de atividade: ”…porque as atividades de aventura
vão de encontro das necessidades do individuo de experienciar emoções fortes e espirito rebelde, no
qual o corpo não representa um meio, mas um fim de si mesmo, sendo o destino final das sensações
e emoções vivenciadas nas atividades. Quanto ao valor, a minha vontade em participar neste tipo
de atividade não tem preço mais sim a vontade de satisfazer as minhas emoções…”
AV disse também: “As imagens transmitem contato com o ambiente uma atividade ao ar livre
radical contendo algum risco proporcionando adrenalina aos participantes o seu esforço e risco
associado é compensado com a recolha do vivalde. A atividade precisa de um trabalho em equipa
Tormenta
____
Foto 5 http://www.teinteresa.es/espana/tiempo/Costa-Morte-municipio-corunes-Camarinas_1_1082301909.html
464
____ http://www.caminodosfaros.com/en/lighthouse-of-muxia/
Foto 6
Os comentários às fotos sobre a rota e atividades de mergulho para ver destroços de barcos
naufragados expressam um enorme interesse mas também alguma hesitação face à aprendizagem ____
e domínio da técnica de mergulho bem como à claustrofobia e risco da atividade. Assim ET 465
____
disse “Non se lle pode poñer precio a algo que che transmite tantas emocions”. O preço a pagar
oscilou entre 40 a 60 euros.
Mais uma vez DP face à sua experiencia como gestora de projetos na área do turismo disse:
“penso que seria uma atividade muito interessante e com muito público alvo, já que é um nicho de
mercado ainda pouco explorado. Curso de mergulho + atividade (200+150). Para AV “as imagens
sugerem a força do mar (forças naturais) sobre todo o resto e o respeito por tal força; Também é
possível verificar pela atividade de mergulho uma experiencia de exploração por algo desconhecido
e a recompensa pessoal de cada mergulhador na participação de uma atividade radical”. Para
a investigadora AB existem situações ambivalentes pois nalgumas situações estamos perante
apenas poluição (foto 7) mas noutros casos podemos estar perante “arqueologia subaquática (foto
8); Seria muito interessante participar numa viagem cujo tema fosse os naufrágios da costa da
morte.”
Foto 7 http://costadamortegalicia.com/informacion/naufragios/
Foto 8 www.galicianshipwrecks.com
Na Figura 5 apresentam-se as imagens relativas à categoria de Museus, na qual se pode ver a Lonja
de Finisterra (foto 9) e o Museu de Pesca (foto 10). Na Tabela 6 pode-se ver que 19% consideram
um local interessante para visitar e interpretam as imagens como um local de comércio e venda
de peixe fresco. Porém cerca de 10% manifestam a sua relutância em visitar alegando como
motivo o desagradável “cheiro a peixe”. Para LM este produto turístico é “um nicho a explorar!
Preço: sem viagens, 30 euros com direito a degustação de peixe cozinhado, claro!”. Portanto, se esta
atividade for complementada com uma experiência gastronómica o valor percebido aumenta.
Por outro lado, a Figura 6 mostra as fotos 11 e 12 relacionadas com as jornadas de pesca.
MBM é muito assertivo: “yo ni pagaria ni me apuntaría pero entiendo q puede haber pescadores
de caña que no les importaría que los sacaran de la orilla” e é apoiado por entre outros como RL:
“pagar???eso ten qe se gratuito para todo aqel qe queira ir,o mar non ten dueño ,digo eu ehh!!”.
Foto 9 http://www.margalaica.net/files/full/1DS4994.jpg
Foto 10 http://mardegalicia.com/actividad/Museo+de+la+Pesca++en+Fisterra/1358840376PRGFOM
No entanto os potenciais turistas portugueses estão dispostos a pagar um pouco mais como
diz JV, “acima de tudo o contacto com a natureza. Uma atividade bem diferente e me daria
bastante gozo fazer. Penso que 20 euros seria o preço a pagar por esta atividade tal como a imagem
mostra” desde que também ficassem com o resultado da pescaria. Porém CT acrescentou: “sim
eu participava numa atividade de pesca. Mas neste barco não. Não me inspira confiança pelo
tamanho e pelas condições. Dependente da duração e do equipamento disponível para utilizar eu
pagaria entre 15 a 40 euros”.
Foto 11
Foto 12
www.margalaica.com
http://mardegalicia.com/actividad/Pesca+Deportiva+Sostenible/1361205572CSPHAX
Os resultados da Tabela 7 confirmam esta dualidade entre o prazer e a tranquilidade e a
interpretação da atividade como um trabalho aborrecido e monótono.
Foto 13
Foto 14
____
Fonte Tania Rial 469
____
Tabela 8 – Palavras associadas ao grupo de imagens da categorias Gastronomia e Artesanato.
Na Figura 8 apresentam-se dois produtos gastronómicos típicos da CdM, o abadejo (foto 15) e
o lingueirón (foto 16). Apesar de algum desconhecimento e dificuldade de reconhecimento, a
unanimidade das pessoas revela um enorme interesse em provar estas iguarias (ver Tabela 8).
A participação num workshop gastronómico foi a segunda atividade com maior intenção de
compra.
Tabela 9 – Frequência relativa (%) do preço máximo a pagar por cada atividade
Apanha
Naufrágios Mergulho Lota Museu Pesca Cruzeiro Farol Gastron. Artesanato
Marisco
Não resp. 1,7 1,7 1,7 1,7 1,7 1,7 1,7 3,4 1,7 1,7
0 euros 27,6 15,5 17,2 19,0 10,3 22,4 5,2 8,6 13,8 19,0
até 5 euros 29,3 15,5 3,4 51,7 56,9 13,8 8,6 34,5 17,2 36,2
até 10 euros 19,0 29,3 13,8 17,2 19,0 10,3 10,3 29,3 17,2 18,9
até 20 euros 10,3 29,3 27,6 8,6 10,3 22,4 27,6 15,5 31,0 13,8
até 30 euros 6,9 3,4 19,0 1,7 1,7 18,9 20,7 7,6 10,3 6,9
até 40 euros 3,4 3,4 15,5 0,0 0,0 8,6 20,7 0,0 8,6 3,4
mais de 40
____ euros
1,7 1,7 1,7 0,0 0,0 1,7 5,2
470 Total 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100 100,0 100,0 100,0 100,0
____
A maioria das atividades tem um preço ideal de 10 euros que garantia pelo menos 50% dos
inquiridos.
A análise qualitativa e quantitativa do conteúdo das respostas permitiu extrair algumas
conclusões sobre:
- O papel do turismo marinheiro como fonte de atração do turismo da Galiza.
- O papel das associações a atividades de turismo marinheiro na formação da imagem
do destino da Costa Morte.
- O papel do turismo criativo e da co-criação do turista na produção da experiencia.
BIBLIOGRAFIA
Dempsey, J. V., & Tucker, S. A. (1994). Using photo-interviewing as a tool for research and
evaluation. Educational Technology, 34(4): 55-62.
Ekinci, Y., Sirakaya-Turk, E. & Preciado, S. (2013). Symbolic consumption of tourism destination
brands. Journal of Business Research, 66(6): 711-718.
Hosany, S., & Prayag, G. (2013). Patterns of Tourists’ Emotional Responses, Satisfaction, and
Intention to Recommend. Journal of Business Research, 66(6): 730-737.
Lee, W., & Gretzel, U. (2012). Designing persuasive destination websites: A mental imagery
processing perspective. Tourism Management, 33(5): 1270–1280.
Matteucci, X. (2013).Photo elicitation: Exploring tourist experiences with researcher-found
images. Tourism Management, 35: 190-197.
Min, K. S., Martin, D., & Jung, J. M. (2013). Designing advertising campaigns for destinations
with mixed images: Using visitor campaign goal messages to motivate visitors. Journal of
Business Research, 66(6): 759-764.
Rial, T. (2014). Visibilidad y reputación online de un destino turístico: caso práctico de a Costa da
Morte. Trabajo fin de Master en Planificación y Gestión de Destinos y Nuevos Produtos
Turísticos, Universidade da Coruña.
Rickly-Boyd, J.M. (2012). Authenticity & Aura: A Benjaminian Approach to Tourism.
Annals of Tourism Research, 39(1): 269–289.
Van House, N. (2009). Collocated photo sharing, story-telling, and the performance of self.
International Journal Human-Computer Studies, 67: 1073-1086.
Volo, S. (2009). Conceptualizing Experience: A tourist based approach. Journal of Hospitality
Marketing & Management, 18 (2/3): 111-126.
Salazar, N. (2012). Tourism Imaginaries: a conceptual approach. Annals of Tourism Research, 39
(2): 863-882.
Xiang,Z. & Gretzel,U. (2010). Role of social media in online travel information search. Tourism
Management, 31(2): 179-188.
____
471
____
RESUMEN
El turismo en Extremadura supone un 4,3% del PIB, genera unos 25000 puestos de trabajo,
suponiendo un 6% de la población activa. El 94% corresponde al Turismo Rural. Una de las
____
actuaciones más relevantes de la administración regional, es marcar las estrategias de desarrollo
475
mediante la toma de decisiones, con el objetivo final de detectar los factores (indicadores ____
turísticos) que hacen atractivos el Turismo, y así de esta manera poder explotarlos y potenciarlos
económicamente, bajo los criterios de sostenibilidad.
En este trabajo se propone la utilización del método de análisis de decisiones AHP (Analytic
Hierarchy Process), para determinar los factores y el peso que tiene cada uno de ellos en la
determinación del potencial del turismo. Se tienen en cuenta los factores internos del turismo
(recursos intrínsecos relacionados con las características propias del territorio) y los factores
externos (infraestructura y servicios adicionales creados para satisfacer las necesidades de los
turistas).
Palabras clave: Turismo Rural, AHP, Métodos de decisión multicriterio.
INTRODUCCIÓN
En Extremadura, el Turismo Rural (TR en adelante) está en alza según la propia “Consejería de
fomento, ordenación del territorio y turismo”. Prueba de ello son las 59.347 pernoctaciones que
tuvo en el año 2014 (un incremento del 11% con respecto el año anterior), o la mejora de 6 puntos
porcentuales en el mes de agosto de 2015 con respecto el año anterior1, o el 86% de ocupación en
las navidades de 2015 con un 2% por encima de la media nacional (y 35 puntos porcentuales más
que en el 2014)2. Estos datos nos hacen entender la importancia y la repercusión que tiene este
turismo en nuestra región. Es este el principal motivo por el que la determinación del potencial
1 http://www.eldiario.es/eldiarioex/turismo/ocupacion-turismo-rural-Extremadura-agosto_0_414358841.html
2 http://agencias.abc.es/agencias/noticia.asp?noticia=2065988
turístico de un territorio debe realizarse de una forma exacta e inequívoca, pues es determinante
para establecer la competitividad regional, inversiones público-privadas, priorizar recursos, etc.
El potencial turístico puede ser definido como el conjunto de recursos, productos y servicios
que puedan ser objeto de inclusión en los mercados turísticos disponibles a un territorio
particular. Coincidimos con Dwyer and Kim (Dwyer y Kim 2003) (Gomezelj y Mihalič 2008),
el potencial turístico de un destino no sólo depende de los recursos existentes, sino también
de los creados. Por este motivo, en este trabajo se tienen en cuenta tanto el potencial interno
de turismo (recursos intrínsecos como el paisaje, presencia de agua, flora, fauna, etc.), como
el potencial externo (infraestructuras existentes y servicios adicionales). El problema surge a
la hora de valorar estos factores (también denominados indicadores) influyentes que pocas
veces son fácilmente cuantificables, siendo la mayor parte de ellos subjetivos a la percepción
individual. Este es uno de los principales motivos por el que surgen los métodos de valoración.
Es aquí donde el Método Analítico Jerárquico (Analytic Hierarchy process-AHP), se postula
como una solución adecuada al ser un método que da soluciones a problemas complejos con
múltiples criterios (alternativas, indicadores, etc.) y que requiere a los decisores evaluar de forma
cualitativa la importancia relativa de cada uno de los criterios, lo cual genera una jerarquización
de prioridades que expresa la preferencia global de cada una de estos criterios. Para nuestro caso
particular, estos criterios son los indicadores turísticos, es decir las preferencias de los usuarios
____ a la hora de realizar Turismo Rural.
476
____ LOS MÉTODOS MULTICRITERIO. PRINCIPALES
TÉCNICAS DE VALORACIÓN.
Los programas o proyectos de inversión pública tienen consecuencias políticas, ambientales,
sociales, empresariales, etc. pudiendo llegar a obtener (o no) los resultados estratégicos
perseguidos. Por este motivo es necesario tener en cuenta factores como la percepción,
intuición, experiencia y sobre todo la opinión ciudadana receptora de estos programas, y
de esta forma poder valorar a priori las consecuencias o repercusiones de los mismos en los
ciudadanos. Las necesidades de una sociedad avanzada como la actual son cambiantes, esto
conduce a la constante adaptación de las técnicas y métodos de valoración a las preferencias
de cada sociedad. Del mismo modo, las valoraciones se realizan con una fecha de caducidad, y
esta fecha estará condicionada por los cambios que se producen en las variables cuantitativas
y cualitativas (Pacheco y Contreras 2008). Así, la toma de decisiones multicrietrio debe ser
entendida como un mundo de conceptos, aproximaciones, modelos y métodos, para auxiliar
a los centros decisores a describir, evaluar, ordenar, jerarquizar, seleccionar o rechazar objetos,
en base a una evaluación (expresada por puntuaciones valores o intensidades de preferencia) de
acuerdo a varios criterios (Colson y De Bruyn 1989) (Gilbertson y Preston 2005)(Aznar Bellver
et al. 2012)(Myrdal 1978).
Existen multitud de métodos de valoración, ellos se clasifican en función de sus características.
Una de las categorizaciones más aceptadas entre la comunidad científica y los profesionales
del sector (Arriaza y Nekhay 2010)(Aznar Bellver y Guijarro Martínez 2012), los clasifica en
función del tipo de información que proporcionan los criterios (cuantitativos, cualitativos y
____
478
____
Fuente: Elaboración propia a partir de (Aznar Bellver et al. 2009)(Pacheco y Contreras 2008).
____ · Indicador 5.- Otro factor importante es la oferta de baños en balnearios, piscinas
480 naturales, gargantas, embalses y ríos; que cuenten con entornos naturales de alta
____ calidad paisajística. (Blancas and Guerrero 2009).
· Indicador 6.- Las actividades de turismo activo resultan ser un complemento muy
demandado por el turista (Gallegos 2007); se trata del disfrute de la naturaleza,
desde un punto de vista dinámico y deportivo; entre estas actividades tenemos el
montañismo, las escaladas y los deportes de aventura, en general.
Nuestro modelo jerárquico dispone de tres niveles: el nivel 1, en el que se encuentran los indicadores
que sintetizan los sub-indicadores del nivel 2 y éstos a su vez, que sintetizan los del nivel 3 (Tabla 4).
Tabla 2: Ejemplo de matriz de decisión establecido para la comparación del primer nivel.
Actividades de turismo
activo
4/5 1 1/7 1/4 1/6 1/3 0,0325
Actividades en
espacios naturales 4/5 1 1 4 2 4 0,2597
protegidos
Actividades culturales
de ocio
4/5 1 1 1 1/4 2 0,0864
Oferta de restaurantes,
rutas gastronómicas, 1 1 1/4 1 1/4 1 1/4 1 3 0,1849
etc.
Ofertas de baños
(piscinas naturales, 1 1 1/4 1 1/4 1 1/4 1 1 0,0621
balnearios, etc.)
Fuente:
Fuente: elaboraciónpropia.
elaboración propia.
Introducidoslos
losvalores
valoresen
enlalamatriz,
matriz,sesenormaliza
normalizalalamatriz
matrizpor
porcolumnas:
columnas: ____
Introducidos
481
____
𝑎𝑎!"
𝐴𝐴!"#$%&'(%)% = ! (𝑖𝑖, 𝑗𝑗 = 𝑛𝑛º 𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐)
!!! 𝑎𝑎!"
Se Se calculalolo que
calcula que se
seconoce
conocecomo
comoel vector prioridad,
el vector asociado
prioridad, a la matriz
asociado a la de comparación
matriz de
por pares. Estospor
comparación valores
pares.seEstos
obtienen aplicando
valores las siguientes
se obtienen aplicandofórmulas:
las siguientes fórmulas:
⋮
!!! !!! !!!
! + ! + …+ ! = bn
!!! !!! !!! !!! !!! !!!
!! ! ! !
𝑉𝑉 = + !!! , ⋯ , !!! = 𝑉𝑉! + 𝑉𝑉! , ⋯ , 𝑉𝑉! !
!
La matriz arroja lo que se conoce como índice de consistencia (CI), que nos indicará si
Conflicto, memoria y pasados traumáticos: El Salvador contemporáneo
los valores introducidos en la matriz pareada tienen la correcta correspondencia y de
esta forma comprobar la validez entre juicios, además de la coherencia. El CI es
calculado para la matriz de criterios y para la matriz de alternativas para el caso de que
! ! ! ! ! !
La La matriz
matriz arroja
arroja lo que
lo que se se conoce
conoce como
como índice
índice dedeconsistencia
consistencia(CI),
(CI),que
quenos
nosindicará
indicarásisi los
los valores
valores introducidos
introducidos en la en la matriz
matriz pareada
pareada tienentienen la correcta
la correcta correspondencia
correspondencia y de
y de esta forma
esta forma comprobar la validez entre juicios, además de la coherencia. El CI
comprobar la validez entre juicios, además de la coherencia. El CI es calculado para la matriz de es
calculado
criterios paralalamatriz
y para matrizdedealternativas
criterios y para
para ella caso
matriz
dede
quealternativas para el caso Este
estas sean cualitativas. de que
cálculo
estas sean cualitativas. Este cálculo se realiza previo al del vector propio.
se realiza previo al del vector propio.
La consistencia se calcula aplicando las siguientes fórmulas:
!
(𝐴𝐴𝐴𝐴)!
𝜆𝜆!"# =
𝑛𝑛𝑛𝑛!
!!!
A=matriz origen (donde se introdujeron los valores)
W= Vector columna relativo a los pesos.
n= orden de la matriz
!!"# !!
CI= !!!
RI, es el índice de ruido aleatorio definido como índice medio de consistencia de estimaciones
hechas al azar3, donde su valor depende del tamaño de la matriz. Si la matriz supera el ratio
____ de consistencia máximo, habrá que revisar las ponderaciones (comparaciones pareadas). Saaty,
482 establece el máximo ratio de consistencia (CR) en función del tamaño de la matriz (Tabla 3):
____
Tabla 3: Indicador del Ratio de consistencia (aceptable).
Una vez calculados los pesos de las alternativas y comprobado su índice de consistencia,
se jerarquizan las alternativas en función de los pesos obtenidos en base a los criterios. Los
resultados son mostrados en la Tabla 4.
3
Tamaño matriz (n) 11 22 43 44 55 66 77 88 99 110
RI 0,00 0,00 0,52 0,89 11,11 11,25 11,35 11,40 11,45 11,49
4 Normalización por la suma: es el cociente de cada elemento por la suma del total de los elementos de cada criterio.
Peso
Nivel 1 Pesos Nivel 2 Pesos Nivel 3 Pesos
absoluto
1 Oferta de 0,3743 1.1 Camping 0,0769 0,02878
Alojamiento 0,3743 1.2 Hotel Rural 0,1682 0,06296
0,3743 1.3 Casa Rural 0,5167 0,19340
0,3743 1.4 Apartamento Rural 0,2382 0,08916
2 Actividades 0,2597 2.1 Visita a Lugares de 0,3008 2.1.1 Parque Nacional 0,3268 0,02553
en Espacios Interés
Naturales
0,2597 0,3008 2.1.2 Parque Natural 0,2040 0,01594
0,2597 0,3008 2.1.3 Reserva natural 0,2035 0,01590
0,2597 0,3008 2.1.4 ZEC 0,0431 0,00337
0,2597 0,3008 2.1.5 ZEPA 0,0943 0,00737
0,2597 0,3008 2.1.6 Monumentos 0,0780 0,00609
Naturales
0,2597 0,3008 2.1.7 Parques 0,0274 0,00214
periurbanos de ____
conservación 483
____
0,2597 0,3008 2.1.8 Árboles singulares 0,0229 0,00179
0,2597 2.2 Rutas Senderistas 0,1976 0,05132
0,2597 2.3 Caza 0,025 0,00649
0,2597 2.4 Fotografía de 0,1031 0,02678
Naturaleza
0,2597 2.5 Avistamiento Aves 0,1445 0,03753
0,2597 2.6 Fiestas de Interés 0,1387 0,03602
Turístico Regional
0,2597 2.7 Ciclismo 0,0553 0,01436
0,2597 2.8 Pesca 0,0351 0,00912
3 Oferta de 0,1849 3.1 Rutas Gastronómicas 0,6667 0,12327
Restauración 0,1849 3.2 Restaurante Guía Pata 0,3333 0,06163
Negra
Peso
Nivel 1 Pesos Nivel 2 Pesos Nivel 3 Pesos
absoluto
4 Actividades 0,0864 4.1 Itinerarios por 0,2781 0,02403
Culturales de Ocio Monumentos
históricos y/o de
interés
0,0864 4.2 Talleres de Elaboración 0,3952 0,03415
y/o actividades
agropecuarias
0,0864 4.3 Visitas a museos 0,1634 0,01412
etnográficos
y/o centros de
interpretación
0,0864 4.4 Actividades de 0,1634 0,01412
Educación ambiental
5 Oferta de Baños 0,0621 5.1 Balneario 0,1634 0,01015
0,0621 5.2 Piscina Natural 0,5396 0,03351
0,0621 5.3 Zonas de Baño 0,297 0,01844
6 Actividades de 0,0325 6.1 Montañismo 0,5287 0,01718
Turismo activo 0,0325 6.2 Deportes de Aventuras 0,2343 0,00761
____ 0,0325 6.3 Rutas 4x4 o Quads 0,1651 0,00537
0,0325 6.4 Rapel y/o Escalada 0,0718 0,00233
484
____
Fuente: elaboración propia.
CONCLUSIONES
La aplicación de AHP, resulta ser un método apropiado para la determinación del potencial
turístico, de una forma objetiva y cuantitativa. Así, también se pone de manifiesto la importancia
de la administración pública y agentes relacionados con el TR en la planificación y desarrollo
del Turismo.
El panel de expertos a través del método AHP, ofrece una serie de indicadores, donde
cada uno de ellos tiene un peso concreto dentro de ese cálculo, en función de su incidencia.
Así, en la tabla de resultados (Tabla 4) encontramos que los indicadores más incidentes son:
la oferta de alojamiento (casas rurales, hotel rural y apartamento rural principalmente), rutas
senderistas, rutas gastronómicas y avistamiento de aves. Aunque hemos de tener en cuenta, que
estos indicadores, y su peso son variables, es decir, las personas que practican TR hoy tienen una
serie de preferencias que pueden ser distintas a las del futuro, debido a la sociedad cambiante.
Una vez realizado este estudio, se podría profundizar en algunos indicadores, para poder
determinar de una forma más específica o particular su peso correspondiente.
Por parte de la administración autonómica se hace necesario crear planes estratégicos de
desarrollo en materia de Ordenación Territorial Turística. Donde se garantice especialmente
las zonas de mayor potencial turístico, se les impulse y dote económicamente para generar una
estructura suficiente como para seguir albergando el creciente TR. Ofreciendo si fuera necesario
BIBLIOGRAFÍA
Arriaza, M. y Nekhay, A., 2010. Metodología multicriterio para la integración de las preferencias
de la sociedad en la gestión del territorio agrícola: aplicación al olivar de baja producción.
Aznar Bellver, J., González Mora, R., Guijarro Martínez, F., y López Perales, A.A., 2012.
Valoración inmobiliaria.
Aznar Bellver, J. y Guijarro Martínez, F., 2012. Nuevos métodos de valoración. Modelos
multicrieterio. Valencia.
Aznar Bellver, J., Guijarro Martínez, F., y Moreno-Jiménez, J.M., 2009. Mixed valuation methods:
a combined AHP-GP procedure for individual and group multicriteria agricultural
valuation. Annals of Operations Research, 190 (1), 221-238.
Van Berkel, D.B. y Verburg, P.H., 2014. Spatial quantification and valuation of cultural ecosystem
services in an agricultural landscape. Ecological Indicators, 37, 163-174.
Blancas Peral, F.J., Guerrero Casas, F.M., y Lozano Oyola, M., 2009. The spatial location in the
planning of the rural tourism in Andalusia: an approach multicrite rion. Revista de estudios
regionales, 7585 (213), 83-113.
Colson, G. y De Bruyn, C., 1989. Models and methods in multiple objectives decision making. ____
Mathematical and Computer Modelling, 12 (10-11), 1201-1211. 485
Dwyer, L. y Kim, C., 2003. Destination Competitiveness: Determinants and Indicators. Current ____
Issues in Tourism, 6 (5), 369-414.
Forbord, M., Schermer, M., y Grießmair, K., 2012. Stability and variety – Products, organization
and institutionalization in farm tourism. Tourism Management, 33 (4), 895-909.
Gallegos, G., 2007. Las actividades físico-deportivas en la naturaleza y la industria turística.
Revista Internacional de Medicina y Ciencias de la Actividad Física y el Deporte, 7 (1), 111-
127.
Gao, J., Barbieri, C., y Valdivia, C., 2013. Agricultural Landscape Preferences: Implications for
Agritourism Development. Journal of Travel Research, 53 (3), 366-379.
Gholamhosssein, Abdollahzadeh Abolqasem, S., 2014. Rural Residents ’ Perceptions Toward
Tourism Development : a Study from Iran. International Journal of Tourism Research, 136
(July 2012), 126-136.
Gilbertson, B. y Preston, D., 2005. A vision for valuation. Journal of Property Investment &
Finance, 29 (4), 341-358.
Gómez, M. y Molina, A., 2012. Wine tourism in Spain: denomination of origin effects on brand
equity. International Journal of Tourism Research, 368 (July 2011), 353-368.
Gomezelj, D.O. y Mihalič, T., 2008. Destination competitiveness—Applying different models,
the case of Slovenia. Tourism Management, 29 (2), 294-307.
Komppula, R., 2007. Developing rural tourism in Finland through entrepreneur- ship. En: R.
Thomas y A. Marcjanna, eds. Tourism in the New Europe: Perspectives on SME Policies and
Practices. 123-133.
Komppula, R., 2014. The role of individual entrepreneurs in the development of competitiveness
for a rural tourism destination – A case study. Tourism Management, 40, 361-371.
Lee, I. y Arcodia, C., 2011. The Role of Regional Food Festivals for Destination Branding.
International Journal of Tourism Research, 13 (4), 355-367.
Lozano-Oyola, M., Blancas, F.J., González, M., y Caballero, R., 2012. Sustainable tourism
indicators as planning tools in cultural destinations. Ecological Indicators, 18, 659-675.
Maleki, M., Moradi, E., y Parsa, S., 2014. RURAL TOURISM AS A WAY TO RURAL
DEVELOPMENT. International Journal of Academic Research, 6 (4), 79-84.
Munier, N., 2011. Procedimiento fundamentado en la programación lineal para la selección de
alternativas en proyectos de naturaleza compleja y con objetivos múltiples.
Myrdal, G., 1978. Institutional Economics. Association for Evolutionary Economics, 12 (4), 771-
783.
Oliveira, V. de, 2013. Indicadores de sustentabilidad para la actividad turística. Estudios y
Perspectivas en Turismo, 12 (ISSN 1851-1732), 177-197.
Pacheco, J.F. y Contreras, E., 2008. Manual metodológico de evaluación multicriterio para
programas y proyectos. Santiago de Chile.
Saaty, T., 1980. The analytic hierarchy process. McGraw Hill New York.
Saaty, T., 1996. Decision making with dependence and feedback: The analytic network process.
____ RWS Publications. Pittsburgh.
Saaty, T., 2006. The analytic network process. International Series in Operations Research &
486
____ Management Science, 95, 1-26.
Saaty, T.L., 1990. How to make a decision: The analytic hierarchy process. European Journal of
Operational Research, 48 (1), 9-26.
Stojanov, S. y Besermenji, S., 2013. Measuring Tourism Potential of Places of Interest and
Memorial Objects Using Analytical Hierarchy Process (AHP)-Case Study City Of Nis,
Serbia. European Researcher, 59 (9-2), 2306-2316.
Vaidya, O.S. y Kumar, S., 2006. Analytic hierarchy process: An overview of applications. European
Journal of Operational Research, 169 (1), 1-29.
Valiente, G., Jiménez, L., y Pérez, M., 2005. Turismo rural en España: paisajes y usuarios, nuevos
usos y nuevas visiones. Cuadernos de Turismo, 15, 63-76.
RESUMEN
La presente investigación se realizó en la Comunidad Rural de Los Ángeles de Nandayure de la
provincia de Guanacaste, Costa Rica; con el objetivo de apoyar a los micro-empresarios de la ____
cooperativa CoopeCerroazul R.L. para incursionar en el turismo rural comunitario. 487
____
Este trabajo es de tipo cualitativo y para ello se utilizaron talleres presenciales y participativos
mediante los cuales se introducían contenidos turísticos en el idioma Inglés.
Entre los resultados obtenidos más importantes se pueden mencionar los siguientes: la
conformación de una ruta del café conocido como el Coffee Tour. En esta comunidad rural,
el café es el producto principal y se aprovecha el auge turístico para darle un valor agregado a
esta actividad tradicional de tal forma que se complementa lo tradicional con lo turístico. Esto
posibilita la generación de nuevos ingresos.
Otro resultado relevante es que para fortalecer esa ruta las personas de la comunidad
requerían de capacitación en un segundo idioma de inglés para propósitos específicos. Para
ello se creó una unidad didáctica donde se explica todo el proceso que lleva la producción del
café desde la siembra hasta el empaquetado final. Lo anterior con en el objetivo de que los
organizadores de la ruta puedan explicar a los turistas ese proceso en el idioma inglés.
También es importante mencionar que como otro resultado, se da un proceso de
fortalecimiento comunitario en el espacio rural ya que el proyecto llevado a cabo creó vínculos
y generó la conformación de micro-empresarios. Para regiones con índice de pobreza alto como
la de Guanacaste en Costa Rica, esto es importante para mejorar el nivel de vida.
Conclusión general: se resalta que en las zonas rurales lo turístico se puede complementar
con lo tradicional para mejorar el nivel de vida de las personas. En el caso de la comunidad de Los
Ángeles de Nandayure una actividad como el café se pudo complementar con otra globalizada
como el turismo de tal forma de que las personas no abandonarán su actividad principal pero a
la vez aprovecharán el auge del turismo en Costa Rica. La investigación y el proyecto ejecutados
contribuye a crear capacidades no solo desde el idioma inglés sino que también el desarrollo de
destrezas organizativas que posibilitaron la integración en el turismo.
Palabras clave: posicionamiento, nivel de vida, ámbito rural, tradiciones, talento humano
INTRODUCCIÓN Y ANTECEDENTES
Este siglo XXI ha traído a la población mundial la experiencia de enfrentar grandes transformaciones
en la comunicación sumada a los avances tecnológicos; así como las sociedades y la economía
de cada país y región están siendo abordadas por una ola de cambios resultado del espíritu
transformador y dinámico: la transición de épocas de lo tradicional a lo moderno y tecnificado
conlleva al deseo de crear nuevos mercados y fortalecer el posicionamiento transcontinental
con la visión de desarrollar la economía global. Al día de hoy estas transformaciones y cambios
vertiginosos hacia el uso de tecnologías avanzadas y lucha por posicionarse comercialmente
están influenciando a los pobladores de los diferentes estratos sociales, siendo así que el ámbito
rural está siendo afectado por la economía fluctuante y en ocasiones decreciendo puesto que
se aplican los mismos estándares mundiales. Dentro de esta línea transformadora y cambiante,
resurgen las comunidades rurales de diversas regiones de países como Costa Rica, país que lidera
en Centro América el Turismo Rural, la producción del cultivo del café entre otros y el “pura
____ vida” de su gente. De acuerdo con Fernández y Guzmán (2004),” los ciudadanos consideran cada
vez más el espacio rural como una reserva de espacio de riquezas naturales fundamentales y de
488
____ estructuras sociales de acogida”. Como resultado de este criterio, algunos puntos convergen en
el desarrollo: la ruralidad es tema de crecimiento y de abordaje como complemento del trabajo
tesonero que están intentando continuar y defender el patrimonio cultural. Sostienen estos
autores, Fernández y Guzmán (2004). “Hoy en día hablar de turismo es indudablemente hablar
de cultura y por ende de patrimonio en su concepto más amplio. El patrimonio cultural de un
país, región o ciudad está constituido por todos aquellos elementos y manifestaciones tangibles
o intangibles producidas por las sociedades, resultado de un proceso histórico en donde la
reproducción de las ideas y del material se constituyen en factores que identifican y diferencian
a ese país o región”. Las entidades públicas y en especial las instituciones de educación superior
como las Universidades del país, Costa Rica: para este caso la Universidad Nacional han dado
marcha hacia la defensa de tradiciones, cultura, ambiente, territorio, estilo de vida, costumbres
de su gente. Este trabajo describe la comunidad de Los Ángeles de Nandayure, Guanacacaste,
Costa Rica, con su composición natural, tradicional, con una economía local de punta y con un
entorno “siempre verde”, entorno que ha contribuido para colocarse y promocionar en el sector
turístico. Aunado a este conjunto natural, producción alternativa y de escala regional y su tesoro
cultural: el estilo de vida de los pobladores de Los Ángeles de Nandayure, sus costumbres, a
saber son aspectos que definirán su identidad y su posicionamiento con marca en el Turismo
Rural. Existe una relación muy estrecha del mercado alternativo y las agrocadenas locales que
nacen para satisfacción de necesidades en las familias que consolidan la cooperativa Cerro Azul
que se desempeña en esta comunidad modelo de desarrollo de la región. Con el objetivo de
identificar la comunidad de Los Ángeles de Nandayure, es importante señalar algunos aspectos
acerca de su localización, antecedentes y otros detalles que esta comunidad encierra: pertenece
al cantón número 9 de la provincia de Guanacaste, el origen del nombre del cantón Nandayure,
es en recuerdo de una princesa indígena del grupo de los Chorotegas, que vivió en la región en la
época precolombina. Los Ángeles se encuentra ubicada dentro de los 6 distritos que conforman el
cantón cuyo nombre es El Porvenir, finalmente se destaca la comunidad del estudio: Los Ángeles
antiguamente llamada “Los Perdidos” por ser una zona montañosa y sin descubrirse muchos
inmigrantes se perdían y hasta la fecha se desconoce su paradero. Esta comunidad se encuentra
geográficamente hacia el noreste de Costa Rica, ubicada en la Región Chorotega, en la Península
de Nicoya, en una zona considerada alejada del centro de la ciudad (25 Kms del cantón central)
y en la parte alta y montañosa de Guanacaste (de 600 a 1000 metros sobre el nivel del mar);
sus características principales artesanía y arte popular, recolección de café y de naranjas, vida
sencilla, simple y costumbres rudimentarias. La producción de café de calidad a nivel regional,
es símbolo nacional que permanece en el tiempo. Históricamente, varios factores favorecieron
el establecimiento del cultivo de café, denominado “Grano de Oro” desde épocas pasadas, el
clima, la altitud del lugar, suelos fértiles y ambientes libres de contaminación con pobladores
campesinos humildes labriegos muy comprometidos que han sabido utilizar los recursos de su
medio y en asociación con la cooperativa Cerro Azul han hecho posible las plantaciones y el
desarrollarse sostenidamente.
De acuerdo con la Cámara Nacional de Turismo, CANATUR (2015) estudios realizados
en diferentes regiones y en especial en ámbitos rurales, señala: “la actividad agropecuaria ha ____
sido el complemento de un pueblo y de acuerdo con datos estadísticos es generador de empleos
489
directos o indirectos donde se beneficia a uno o dos personas por cada casa como fruto de su ____
trabajo”. Esta definición acierta con la composición socio-económica cultural, turístico rural
que la Comunidad de Los Ángeles presenta al día de hoy, ésta se ha visto beneficiada por las
experiencias heterogéneas vívidas, el trabajo agrícola de los actores locales donde se incluye
hombres y mujeres, el avance en las escalas de producción de café y el mercado alternativo de
la naranja, cultivos y cosechas que han sido aprovechados por las condiciones naturales propias
y tradicionales del medio. Asociada a lo anterior, enfocada en el desarrollo comunal y dejando
huella territorial, se constituye la Cooperativa Cerro azul, ésta data del año 1930 siendo que
conquista su fundación en 1961, ente creado por familias que en procura de solventar necesidades
orientan su quehacer hacia metas conjuntas donde los pobladores reúnen su potencial y toman
decisiones objetivas, las que mitigan en alguna medida la competencia de producción externa
del café. A través de este grupo de accionistas, familias completas, transmiten sus necesidades
sentidas así como orientan la realización del debate en términos de defensa de las condiciones
ambientales, territoriales y de identidad local. La incorporación de los productos: café y naranja
en mercados alternativos así como el impulso de las agrocadenas ha sido el hilo conductor
por parte de la cooperativa Cerro Azul la cual ha dado soporte logístico, técnico y financiero
siendo ésta respaldada por entes gubernamentales y privados para la producción local y
regional. La cooperativa así mismo ha posibilitado el conocimiento y dirección estratégica
para el aprovechamiento de la economía local: el marketing & branding del café y la naranja
que son acompañados de actividades rurales relacionadas con emprendimientos locales que
se desarrollan potencialmente, lo artesanal y rústico complemento del patrimonio cultural,
aspectos que se desenvuelven pero poco reconocidos.
Este momento histórico influye grandemente en los mercados rurales por ser considerados a
pequeña escala; sin embargo existen los mercados extranjeros en especial el europeo, que inició el
proceso de atender ofertas de grupos asociados y consolidados, desde muchos años atrás, épocas
en que el café de Costa Rica se colocaba en Europa en los puertos británicos por eso la necesidad
de ese momento aún al día de hoy, del conocimiento de un segundo lenguaje para establecer
contactos transfronterizos comerciales así como abrir canales de comunicación y culturales. Es
necesario señalar que la comunidad de Los Ángeles, ha perseguido la implementación de una
ruta del café,(coffee tour), de suma importancia para conocer sobre el proceso del café, visitar las
plantaciones, observar la cosecha y compartir la recogida, así mismo reconocer geográficamente
la zona, sus potenciales turísticos y enlazar el quehacer cooperativo con los emprendimientos
locales. Lo anterior señala la carencia de los pobladores del manejo de Inglés, para brindar el
servicio y ofertar las atracciones pertinentemente.
propias plantaciones y también reciben café a particulares de la zona y de otras zonas cafetaleras
del país. Estas cooperativas también comercializan café molido con marcas propias como por
ejemplo: Café Diría (Coopilangosta) Café Pampa (Coopecerroazul) Café Tilawa, Café Maleku,
Café Don Charió (Coopeldos) y Café Forestal que se comercializa a mercados justos a través de
COOCAFE. Como característica de esta agrocadena se determinó que tiene estrecha relación
con la de naranja dulce, ya que es una práctica de asocio. De igual forma se ha aprovechado el
auge turístico de la región, para desarrollar el agroturismo basado en la actividad cafetalera”.
Esta cita evidencia la realidad propositiva del ámbito rural y la capacidad de empoderamiento
de los pobladores locales que definen su marca región, sus productos Café /naranja de calidad
y en armonía con la naturaleza.
Disponible en: http://www.icafe.cr/nuestro-cafe/historia
su momento histórico fue parte de la identidad del ser costarricense. Con el pasar del tiempo,
la economía de la región depende no sólo de este producto, sino también del turismo. Es así
como en la comunidad rural aumenta la necesidad de capacitar a sus pobladores en términos de
Turismo Rural, crear rutas del café, otros destinos y otro tipo de atracciones con el sentido de
potenciar el quehacer del sector y desarrollarse turísticamente.
En este apartado, se abre una ventana de un extracto del suplemento Áncora, del periódico
La Nación de Costa Rica, (2000),donde se refresca un análisis de las épocas pasada y presente: “El
café era la expresión del éxito alcanzado en el pasado y la promesa de un futuro poco asegurado.
Ahora en los avances del siglo XXI, el café es un recurso para idealizar el pasado. El café ya no
es el futuro pues más bien se piensa que el porvenir del país es la alta tecnología. Tal vez por
eso puedan inundarse las tiendas de artesanías con los más diversos objetos asociados al café y
hayan sido inventados los “coffee tours”. Siendo así, que el café ha sido un símbolo de economía
nacional y regional también ha sido representante cultural al exportarse a mercados extranjeros”.
Por las razones antes mencionadas, se abre un paréntesis en el tiempo, se trata de incentivar, a
los pobladores de la comunidad rural: Los ángeles de Nandayure a continuar con el proceso del
cultivo de café, para preservar la identidad, patrimonio histórico, pero también potencializar
hacia el aprendizaje de idiomas para facilitar la asistencia y permanencia de visitantes nacionales
y otros extranjeros que necesitan ser atendidos efectivamente.
____ Continuando con el artículo, el periódico La Nación, agrega: “el café se le llamó “Grano
de Oro”, éste era percibido como la salida de la pobreza y se construyó todo un rito siendo la
492
____ contraparte actual cómo se ve y se ha desvalorizado este producto tan inmerso en la cultura del
“tico” o ser costarricense. Señala el artículo del suplemento Áncora, “el cultivo del café, que ha
calado muy hondo en el ser y quehacer costarricense y su consolidación de este producto en
mercados europeos alrededor del siglo XIX. El café de Costa Rica era exportado con marcas
acreditadas que bautizaban su propio producto según su gusto. El grano era de tal calidad que no
necesitaba de un gran aparato promocional para su colocación en los mercados. Esa excelencia
se derivaba de un continuo mejoramiento en las técnicas de beneficiado y en la introducción
ininterrumpida de mecanismos cuyo efecto benéfico en la calidad del cafeto era conocido. El
floreciente negocio cafetalero condujo al rápido establecimiento de compañías comerciales que
exportaban el café a Europa y al mismo tiempo importaban del viejo continente mercancías
manufacturadas: máquinas de moler maíz y trigo, planchas de hierro, etc. que comercializaban
en suelo costarricense. La mayor parte de los integrantes de esos consorcios eran jóvenes con
espíritu emprendedor que aunque no contaban con gran capital estaban dispuestos a dar
mayor estabilidad a las compañías con sus fincas, las cuales pasaban a ser parte del fondo de
aquellas. Las consecuencias sociales diferenciadas del cultivo del café se han expresado en
términos culturales en los distintos usos que de él se han hecho para fines de construcción de
identidades. En efecto, en los países centroamericanos ha existido un discurso oficial, tanto de
los organismos gubernamentales como de las instituciones privadas vinculadas a la actividad,
sobre el café como fundamento de la economía nacional y sobre su excepcional calidad, en cada
caso verdadero orgullo nacional. Pero más allá de esta imagen oficial, al visitante extranjero le
impresiona que el tema del café está casi totalmente ausente en la artesanía, el folclore, la cultura
popular y las artes plásticas, en El Salvador y Guatemala; mientras que observa que en Costa
Rica el tema se repite ad nauseam en los más diversos productos artesanales, principalmente de
consumo turístico, y en prácticamente todos los emblemas que pretenden expresar la identidad
nacional; por ejemplo, la casa de adobe y los paisajes del Valle Central. La carreta pintada que
transporta café, inventada a inicios del siglo XX, se ha convertido en la imagen estereotipada por
excelencia de la identidad del costarricense, asumida por los nacionales y ofrecida de las más
diversas maneras a los turistas. La visión de familias enteras con mujeres y niños cosechando
café durante los meses de fin y principio de año es realmente antigua en la historia de Costa Rica.
Esta imagen ha sido siempre presentada en términos idílicos y el cafetal no fue percibido como
un ámbito social de explotación, sino como un plácido lugar en donde los distintos grupos de
edad intercambiaban y socializaban y en donde las familias campesinas, tanto las más pobres
como las más acomodadas, se aseguraban un buen ingreso para todo el año”. Sin embargo, en la
actualidad ésta escena de familias completas recolectando el café y las naranjas es típica y usual
en la comunidad de Los Ángeles de Nandayure donde el intercambio de productos se realiza
dependiendo de la época de producción y su temporalidad.
Disponible en http://wvw.nacion.com/ancora/2000/noviembre/26/ancora1.html
____
493
____
Figura1. Billete de cinco colones, símbolos: Guaria morada y el café de Costa Rica, 1968.
Disponible https://www.google.com/webhp?sourceid=chrome-instant&ion=1&espv=2&ie=UTF-8#q=billete%20de%20
cinco%20colones%20de%20costa%20rica
de capacitación y aprendizaje del lenguaje inglés con propósitos específicos: ruta del café y
atractivos de la zona. Etapa III: seguimiento del proceso de aprendizaje y búsqueda de soporte
técnico para desarrollar los emprendimientos. Etapa IV: evaluación del proyecto, valoración de
componentes: la participación comunal, el respeto por lo propio y la persona, la ética y moral de
los participantes y de profesionales a cargo del proyecto, la cooperación y entrega por parte de
autoridades institucionales y administradores de diferentes organizaciones y como eje central el
trabajo arduo y tesonero de la cooperativa Cerro Azul y su personal, tomando muy en cuenta las
familias inmersas en todas las fases del proyecto.
En la etapa final del proyecto se elaboró un modelo de ruta del café, usando formas y
expresiones gramaticales, pronunciación correcta, vocabulario técnico evidenciando la función
del lenguaje con propósito, reforzando las ideas generadoras de emprendimientos artesanales
y tradicionales del lugar, el grupo de capacitados obtiene una puntuación final que los acredita
con un Certificado otorgado por la Universidad Nacional para un nivel básico de desempeño
en el lenguaje Inglés y otro apoyo del INA ( Instituto Nacional de aprendizaje) una institución
que acredita la generación emprendedora: cerámica, pintura, artesanías, bisutería, prendas de
vestir etc.
Así mismo se elaboró una guía didáctica por parte de la profesora y en compañía de la
coordinación del proyecto: Tatiana Álvarez G., Alba Berrocal S. y (material propiedad de la
____ Universidad Nacional de Costa Rica, Campus Nicoya), y la integración del grupo de capacitados
a cargo. La guía lleva el título “Behind a cup of coffee”. “Detrás de una taza de café”, este nombre
496
____ es dado por razones múltiples, gran cantidad de personas fuera o dentro del círculo familiar,
la colectividad u otros cuya procedencia es distinta a los que pertenecen a una comunidad
rural, comunidad modelo a saber Los Ángeles, desconocen acerca del proceso, el suelo, tipo de
planta a sembrar, el cuidado y crecimiento de la planta, la cosecha, producto final y detalles de la
recolección de café; la pregunta es ¿que encierra “saborear una taza de café”? Independientemente
de la persona, el lugar donde beba una taza de café o la posición que ocupe, y con quién la tome
existe desconocimiento en relación a su proceso y cómo llega a la mesa. La guía contiene las
unidades de clase y listas de materiales adicionales que se usó durante el proceso de enseñanza
y aprendizaje. Así como listas de vocabulario que se incorporan a la clase usando elementos
técnicos relacionados con la cosecha de café, la planta, sus partes, las frases y expresiones usadas
antes, durante y después de desarrollar una conversación con un visitante que se le ofrece el
servicio: una taza de café y la ruta, otros destinos de la zona considerados atractivos sustentando
la posibilidad de convertir el lugar en una parada turística.
El diseño de proyecto por sus características propias, meramente participativo en el marco
de enfoque cualitativo, los/las participantes (actores locales) en el curso de Inglés, aprenden
haciendo. La selección de algunos de los métodos para el aprendizaje del inglés, como por ejemplo
el método de estímulo –respuesta ( Total Physical Response), método cooperativo ( Cooperative
Method) como su nombre lo indica trata acerca de la inclusión de todos los participantes de
manera solidaria, respetando espacios personales, y cooperando para alcanzar la construcción
del aprendizaje global. También se usa el método comunicativo (Communicative Approach) es
integral al entorno de aprendizaje, la motivación, el deseo por aprender y la disposición hacia
la comunicación de grupo han dado factores que influencian la calidad y el gusto por hacer las
cosas bien. Este proyecto da seguimiento a la parte afectiva ( inteligencia emocional) ( Input
hypothesis) de Steven Krashen(1985) y su aporte. Dentro de este marco afectivo, se sustenta lo
que Harmer(1983) cita: “it has often said by people involved in language teaching that a student
who really wants to learn will succeed whatever the circumstances are under which he studies”.
Lo anterior significa que el sujeto- acción aprende sujeto a la actitud y la estima que posee de
si mismo independientemente del entorno donde el aprendizaje tome lugar. Apoyando esta tesis
antes descrita, Peirce(1877) agrega: “Our beliefs guide our desires and shape our actions.” Esta
es la tesis de valores intrínsecos que el ser humano posee y manifiesta de acuerdo con el aprecio
y la creencia por lo que hace.
Concluyendo con la descripción del Proyecto Aula móvil-UNA/Coopecerro Azul, éste abre
la posibilidad de la población sencilla y humilde, personas sin grado profesional que ponen la
mirada hacia el futuro prometedor. Es importante destacar el ambiente de trabajo de aula donde
ocurre el proceso de aprendizaje, éste se divide en dos a saber, un entorno de clase presencial (
aula de cuatro paredes) y segundo el entorno natural( cafetal, edificio beneficio etc.). El trabajo
didáctico - pedagógico es llevado a cabo acorde con diferencias individuales de cada participante:
un diagnóstico previo antes mencionado arroja resultados que son considerados para clasificar
los estilos de aprendizaje y las diferencias que son observadas antes, durante y después en el
proceso de aprendizaje y la capacitación. En concordancia con los lineamientos del Proyecto,
se integra lo natural, la proactividad del participante, la interacción, el emprendedurismo, la ____
producción local, lo cooperativo y el idioma Inglés a los entornos contextualizados y siempre en
497
armonía con el medio. La observación del trabajo individual y colectivo, es parte del propósito ____
final seguido por mejoramiento comunal y familiar. Dentro de las etapas del proceso y ejecución
del Proyecto resalta el uso de escenarios lúdicos: juegos amistosos, dinámicas participativas,
dramatizaciones realizadas al aire libre, la construcción de la ruta del café, visitas a las fincas de
naranjas y de café y finalmente la estación que hace la diferencia, llegada a la cooperativa Cerro
Azul donde se degusta una taza de café ofrecida por el equipo humano que fortalece el grado de
satisfacción en el aprendizaje de Inglés con una mirada Turístico Rural.
En conclusión, el objetivo fundamental del Proyecto, Aula Móvil-UNA/ Coope Cerro Azul:
el grupo de participantes(actores locales) finaliza la capacitación: alcanza grados de satisfacción
personal, empoderamiento para realizar la ruta del café, establecen sus emprendimientos locales,
son certificados por la Universidad Nacional de Costa Rica y continuarán los recorridos con la
asistencia y soporte de la cooperativa. Así mismo este grupo continúa recibiendo la asistencia
por parte de otras instituciones gubernamentales y extranjeras para desempeñarse con mayor
factibilidad reconstruyendo las ideas generadoras de economía tradicional y popular.
La comunidad de Los Ángeles de Nandayure y sus agentes de cambio( actores/as locales)
replantea procesos comerciales y de mercado internacional vigente hoy día; así como el marco
de acción turístico rural se expande y nutre a partir de los alcances observables y los deseos de
proyección comunal, las visitas turísticas al lugar entran en la fase de actividades programadas
por los/las actoras locales que extienden sus servicios con mayor calidad y a través de rutas
crean “paradas” para ofrecer lo local con un sentido transformador.
____
498
____
Cuadro 3. Participantes (actores/as locales) capacitados del proyecto Aula móvil-UNA/ Coope-Cerro Azul
____
499
____
REFERENCIA BIBLIOGRÁFICA
Arley, M.(2010). El arte de escribir. Heredia,Costa Rica. Ed.EUNA.
Asher, J. (2010) The Total Physical Response. California.
Casasola, L. (1990) Turismo y ambiente. México. Editorial Trillas
Cooper et al. (2007).El turismo. Teoría y práctica. España. Editorial Síntesis.
Escalante, M.(2001). A History of Education in Costa Rica. California: University of La Verne.
Fernández, G., Guzmán, A. (2004)”El turismo cultural y el patrimonio en el marco desarrollo
sustentable”. Perspectivas del Turismo Cultural II. Argentina, 3-25.
Harmer, J.(1983).The Practice of English Language Teaching. Longman: The United States of
America. Print.
Kagan, S. (2010).Cooperative Learning. Australia.
Krashen, S.(1985).The Input Hypothesis. Longman: New York. Print.
Mathieson, A., Wall, G. (1990) Turismo. Repercusiones económicas, físicas y sociales. México.
Editorial Trillas Turismo.
Ministerio de Agricultura y Ganadería. MAG.Dirección Regional Chorotega. (2005).
Caracterización y Plan de Acción Agrocadena de Café Sostenible en la Región
Chorotega.6-43
Molina, S. (2005).Turismo.Metodología parasu planificación.México. Editorial Trillas.
____ Peirce, Ch. (1877).The fixation of belief.Cambridge, Massachussetts.EstadosUnidos.
500 Petry, P., Levendiker, M. (2010).Costa Rica y el Emprendedurismo. XVII Informe Estado de la
____ Nación.
Reguero,M.(1994).Ecoturismo. Nuevas formas de turismo en el espacio rural.Barcelona.
RESUMO
A elaboração de um planejamento sistemático, destacando o potencial turístico existente e em
condições de ser explorado de forma mais adequada, pode equacionar as fragilidades do setor
do turismo no espaço rural, incrementar significativamente a economia e desenvolver regiões.
Este estudo objetiva investigar a gestão, relacionada ao turismo no espaço rural, realizada pelos
municípios na região da Quarta Colônia do Rio Grande do Sul/Brasil e, mais especificamente,
verificar quais ações no setor de turismo estão sendo implementadas pelos municípios. Para
orientar este trabalho foi realizado um estudo multicasos, com uma pesquisa qualitativa, sendo que, através
de levantamento bibliográfico e entrevistas com gestores constatou-se que a referida região
possui atrativos turísticos relevantes e em grande quantidade no espaço rural, entretanto, na
percepção dos responsáveis pelo setor nos municípios que compõem a região, os investimentos
são incipientes e ficam muito aquém da potencialidade existente.
Palavras-chave: turismo, gestão pública, turismo no espaço rural, Quarta Colônia/RS/Brasil
KEYWORDS
The development of a systematic planning, highlighting the existing tourism potential and in
conditions of being exploited more appropriately, can evaluate the weaknesses of the tourism sector
in rural areas, significantly increase the economy and develop regions. This study aims to investigate
the management, concerning tourism in rural areas, performed by the municipalities in the region
of Quarta Colônia in Rio Grande do Sul/Brazil and, particularly, to determine which actions in
the tourism sector are being implemented by municipalities. To guide this work a multicases study
was conducted, with a qualitative research, and through a bibliografic survey and interviews with
managers it was observed that the stated region has relevant tourist attractions and in large amounts
in rural areas, however, the perception of the responsible for the sector in the municipalities from
the region, is that investments are incipient and fall far short of the existing potential.
Keywords: tourism, public administration, rural tourism, Quarta Colônia/RS/Brazil
INTRODUÇÃO E CONTEXTUALIZAÇÃO
Com a criação do Ministério do Turismo, em 2003, e de outras instituições administrativas
ligadas ao Ministério, o governo brasileiro articulou diversas iniciativas visando incremento da
atividade turística no país no intuito de fortalecer o setor e torna-lo relevante economicamente
e socialmente.
Dentre as inúmeras ações, realizou a identificação de diferentes tipos de turismo que estão em
evidência e sendo praticados no território nacional: (a) turismo social, que busca a inclusão através
de uma determinada atividade turística levando a igualdade de oportunidades, a solidariedade e
____ o exercício da cidadania; (b) ecoturismo, que se constitui de atividades turísticas que utilizam de
maneira sustentável o patrimônio natural e cultural de determinada região, e buscam difundir
502
____ uma consciência ambientalista e com isso incentivam a conservação destes ambientes; (c)
turismo cultural, que apresenta em suas atividades o foco na utilização do patrimônio histórico
e cultural e nos eventos culturais como atividade turística, valorizando e promovendo elementos
de determinada cultura; (d) Turismo de estudos e intercâmbio, cuja movimentação turística
é ocasionada por atividades ligadas a aprendizagem, que geram qualificação, ampliação de
conhecimento, desenvolvimento pessoal e profissional do indivíduo; (e) turismo de esportes,
que é composto pelas atividades turísticas resultantes da prática, envolvimento ou observação
das modalidades esportivas; (f) turismo de pesca, em que a pesca amadora é a principal atividade
turística; (g) turismo náutico, caracterizado pela utilização de embarcações como um meio para
a movimentação turística, ou para o fim de movimentação turística, ou seja, a primeira para
o deslocamento e a segunda tem na embarcação a motivação para o turismo; (h) turismo de
aventura, que leva em consideração as iniciativas caracterizadas como atividades de aventura
que devem ser de caráter recreativo e não para fins de competição; (i) turismo de sol e praia que
incluem as atividades turísticas relacionadas ao descanso, entretenimento, distração, nas regiões
litorâneas. Presença de água, sol e calor são o principal atrativo dessas regiões; (j) turismo de
negócios e eventos, definido pelas atividades turísticas em que ocorrem encontros de relações
de trabalho e de interesse profissional, tanto para compra quanto para vendas ou divulgação de
produtos e serviços; (l) turismo rural, onde são desenvolvidas atividades turísticas que prezam
pelo comprometimento com a produção agropecuária e buscam agregar valor aos produtos e
serviços no meio rural; (m) turismo de saúde que provém das atividades turísticas em que são
utilizados serviços médicos, tanto para fins terapêuticos quanto para a finalidade estética.
realizadas entrevistas aos gestores, responsáveis pelo setor de turismo das Prefeituras integrantes
da Quarta Colônia do Rio Grande do Sul/Brasil.
100%
80% 763 1132 6626 1765
1089 2898
2200 3747 8797
60%
40%
1 615 1 570 10 088 2 731
1 390 3 534
20% 1 372 2 596 6 798
0%
Silveira Ivorá Dona Faxinal Nova Restinga São João Agudo Pinhal
Martins Francisca do Palma Sêca do Grande
Soturno Polêsine
Rural Urbana
Agudo Visita à Cascata do Raddatz, mata nativa, contato com a comunidade, descida por degrau para avistar a quedad’água
de 32 metros de altura. Visita à Gruta do índio com inscrições rupestres. Estacionamento para ônibus e veículos de
passeio. Pode-se aproveitar para visitar o Museu do Instituto Cultural Brasileiro-Alemão.
Travessia do Rio Jacuí em “barca por cabo” com vista da inundação da Usina Dona Francisca e visita à Igreja
Evangélica.
Pinhal Cascata do Lajeado da Várzea com três quedas. Caminhada até a Toca da Onça com grande número de aves nativas
Grande no local. Finaliza o percurso com a visita à Barragem de Itaúba.
Saída na sede do Município com caminhada por mata de araucária, visita à cascata do Fio Azul e visita à arquitetura
típica do local.
____ Ivorá Visita ao Mosteiro dos Monges Cartuxos com caminhada pela mata nativa até a cascata dos monges. Na sede do
Município, visita à Igreja Matriz e Torre do Cristo. Escalada e vista do Monte Grappa (580 metros). Almoço típico
506 italiano. Pode-se aproveitar para visitar a casa onde nasceu Alberto Pasqualini.
____
Visita ao Balneário do Pé Seguro, em contato com a natureza, travessia do rio através de ponte pênsil (pinguela).
Cascata da Queda Livre, Cascata da Pedra e Cascata dos Degraus. A flora do local é rica e variada e com sorte avistam-
se exemplares da fauna nativa como tucanos, saracuras, veados e cutias.
Faxinal do Caminhada pela trilha do Cerro (subida de 3 horas), entre as cadeias de morros que fazem parte da Serra Geral, com
Soturno vista panorâmica do Vale do Soturno, Várzea do Rio Jacuí e Vale do Novo Treviso. Após, descida à localidade de Novo
Treviso, núcleo histórico que recebeu os primeiros imigrantes italianos de Faxinal do Soturno, com elementos típicos
da arquitetura italiana do RS. Pode-se visitar a Igreja de São Marcos, o Museu de Novo Treviso e aproveitar o almoço
típico.
Visita ao distrito de Santos Anjos, com ponte de ferro sobre o Rio Soturno, várzeas com lavouras de arroz, mata
nativa, pinguelas e córregos. Passeio pela localidade de Val Veronês, onde se apreciam a Igreja de Nossa Senhora
do Monte Bérico e Monumento do Centenário da Imigração Italiana. Pode-se apreciar a bela vista da Guarda-Mor.
Almoço em Faxinal do Soturno.
São João do Deslocamento até a entrada da trilha das Pedras Brancas, com trajeto a pé de, aproximadamente, 1 Km. No mirante,
Polêsine a 472 metros, tem-se um magnífico panorama do Vale do Soturno.
Visita ao local onde nasceu o diácono João Pozzobon, Igreja de São Pedro e passeio ao distrito de Vale Vêneto,
incrustado entre morros, com visita ao Moinho do Brondani, Recanto do Maestro e Balneário Dom Vitório.
Nova Palma Usina Celetro, construída em 1926, com percurso por mata nativa. Usina do Cafundó, Monumento à Nossa Srª
da Salete. Quedas da Cascata Pedras Brancas. Caminhada até a Cascata do Pingo. Visita ao Centro de Pesquisas
Genealógicas de Nova Palma e ao Balneário Municipal. Finaliza com visita à Igreja Santíssima Trindade, na sede,
concluída em 1929, em estilo Renascença.
Gruta Nossa Srª de Lurdes, caminhadas até as Cascatas do Pingo e das Pedras Brancas, Capelas São José e Santa Cruz,
com belos vitrais. Após, gruta indígena do Caemborá e “Caverna” de Nossa Srª de Fátima. Por último, a capela de São
Pedro, pintura do forro foi feita pelo pintor Amadeu Kuliska, em 1928.
Silveira Saída de Santa Maria e passagem pelo monumento do Sol. Visita ao Moinho Colonial da Família Moro, onde se pode
Martins saborear uma boa cachaça ou suco de cana. Visita a Val Feltrina, com caminhada pelo interior da mata, podendo-se
visitar as cascatas do Mezzomo e do Rosa, chegando ao conjunto histórico da Pompeia, ao monumento ao imigrante
italiano e ao sítio histórico de Val de Buia. Almoço típico italiano.
Visita a locais que exemplificam a beleza da arquitetura colonial italiana. Visita ao conjunto da Pompeia e caminhada
pela trilha do Sartori, no interior da mata, até o Moinho Colonial do Brondani. Almoço típico italiano.
Restinga Igreja Evangélica, Casa da Família Erahdt, antigo armazém, Salão Rockembach, Casa Prochnow, São Miguel Velho
Sêca (vila de ex-escravos) e Mirante da Lomba Alta, com vista panorâmica da cidade. Almoço e roteiro urbano com visita
ao “Buraco Fundo”, fenda geológica de 2 mil m2 e Cabanha Campo Novo.
Passo da Barca na Colônia Borges e descida pelo Rio Vacacaí, de caiaque, chegando até o Balneário das Tunas.
Dona Roteiro urbano com visita ao Museu Municipal, Porto do Jacuí e Tobogã. Caminhada em mata nativa até o Cerro da
Francisca Cruz e visita ao Parque Municipal, com casas típicas alemãs e italianas. Pode-se provar um gostoso café colonial no
Parque.
Visita à Casa da Família Segatto e ao Sobrado da Família Secretti. Caminhada pela mata, chegando à Caverna do
Morcego e à Cascata do Segatto (quedad’água de 40 metros). Visita à Casa dos Friederisch e almoço na Comunidade
Evangélica do Trombudo. Descida, de bote, pelo Rio Jacuí, com saída do Passo Saint-Clair. Visita ao Museu do Parque
e café colonial.
____
GESTÃO PÚBLICA DO TURISMO NO ESPAÇO RURAL DA QUARTA
COLÔNIA, NA PERCEPÇÃO DOS GESTORES MUNICIPAIS 507
____
Formada, predominantemente, por pequenas propriedades rurais, as principais características
da região da Quarta Colônia, na área do turismo, são relativas à influência cultural dos imigrantes
e seus descendentes, expressadas na gastronomia, costumes e arquitetura. Também é importante
considerar que a Quarta Colônia está localizada no Planalto da Serra Geral, sendo uma região
privilegiada em termos de beleza das paisagens, composta por florestas, cânions e uma grande
diversidade de fauna e flora.
Neste estudo procurou-se identificar se a gestão pública, na percepção dos responsáveis
pelo setor de turismo nos municípios pesquisados, executa alguma ação que tem por finalidade
preservar o patrimônio cultural existente. Constatou-se que apenas um município não
desenvolve estas ações, os demais buscam, de alguma maneira, preservar a cultura dos imigrantes
ou dos povos que ali habitaram. Os aspectos em que as ações são mais relevantes referem-se à
gastronomia, na tentativa de preservar aspectos arquitetônicos e no modo resgate e preservação
das origens, como os centros genealógicos (tabela 2).
Município Questão: Existem ações da gestão pública que buscam valorizar e preservar Observações
aspectos relacionados ao patrimônio cultural do município?
1 O município busca valorizar muito seus casarões antigos, inclusive eles são Os entrevistados também mencionaram
utilizados nos folders; também destaca-se a preservação da gastronomia que o município já perdeu muitas das
através das festas da cuca e do moranguinho e do Choculin (Chopp, cuca suas construções antigas.
e linguiça).
2 A secretária entende que uma maneira de preservar a cultura do município Estes eventos mencionados são
é auxiliando as comunidades do interior à realizarem seus eventos clássicos. de características gastronômicas e
originados de ações das comunidades,
geralmente nas festas religiosas.
3 Toda ação que a Secretaria faz relaciona-se à preservação da cultura
do imigrante, tais como manutenção do museu e o apoio aos eventos
realizados pelas comunidades.
4 Não existem ações.
5 O município conta com um Centro de Pesquisas Genealógicas – CPG. O Centro é administrado por uma
associação italiana e conta com apoio
financeiro e um funcionário do município.
____ 6 Houveram algumas iniciativas de pesquisas com a colaboração da UFSM, Projetou-se a exposição de artefatos
508 mas não houve continuidade desta ação. indígenas encontrados no município, que
____ foi considerado inviável devido os custos
gerados.
7 A revitalização do monumento do alemão.
8 O município possui uma lei de patrimônio histórico e cultural que permite O município planeja realizar o
realizar tombamentos, além de incentivo às pessoas de cuidarem da cidade. tombamento da Igreja Matriz.
9 Existe um espaço de memória onde o visitante pode encontrar informações
sobre descendentes e sobre a história do município.
Tabela 3 - Ações da gestão pública que buscam valorizar o patrimônio natural dos municípios
Município Questão: Existem ações da gestão pública que buscam valorizar o Observações
patrimônio natural do município que possui potencial turístico?
1 O conselho de cultura está trabalhando no tombamento de um Com essa ação, a gestão pública prevê que
morro turístico localizado no município. este ponto não sofra qualquer espécie de
ação humana.
2 Não.
3 Em todas as áreas turísticas que envolvem o ambiente natural ocorre
sua preservação, sendo que o Município mantém um bosque que se
localiza em uma área de preservação.
4 Não.
5 Não.
6 Não.
7 Não.
8 Nos espaços considerados turísticos há uma preocupação do
Município em realizar atividades visando à manutenção.
9 Existe um evento no Município que valoriza e mostra a beleza das
águas, em uma das localidades.
____
Fonte: Dados da pesquisa. 509
____
Quanto aos atrativos turísticos localizados no espaço rural, as formas de relevo na Quarta
Colônia permitem que tal atividade possa ser explorada com fins turísticos. Neste quesito os
gestores confirmaram a existência de uma grande quantidade de locais com potencial turístico
nos municípios da Quarta Colônia (tabela 4).
Município Questão: Existem atrativos diretamente ligados ao turismo no espaço rural no município? Quais?
1 As cascatas, os balneários, a Gruta do Índio, o Morro…
2 O município possui mirantes localizados fora da área urbana.
3 A Gruta do Sítio Alto, na subida ao Morro Serro Comprido existe um mirante, um museu em uma localidade do interior e
muitas festas religiosas, que se fazem presentes em todas as comunidades rurais do município.
4 O Monte Grappa e as cascatas, localizados em áreas particulares; as igrejas e capitéis do meio rural, e as festas nas
comunidades do interior.
5 A Cascata do Gringo, a Caverna do Índio, a Gruta de Fátima e o Monumento Religioso da Salete.
6 Existem trilhas, cachoeiras e uma barragem.
7 Em uma propriedade situada em áreas rurais, uma família possui um museu, mas nele não há interferência do poder
público. O Município possui e administra um balneário que está localizado no espaço rural.
8 O Município possui muitas trilhas para caminhadas.
9 As trilhas e caminhadas, as cascatas, o conjunto histórico da Pompéia, uma trilha formatada e a Quinta Don Inácio.
CONSIDERAÇÕES FINAIS
Embora existam inúmeras atrações turísticas no espaço rural da Quarta Colônia, verificou-se
que ainda é muito incipiente a exploração destas por parte do poder público local. As principais
dificuldades referem-se às características herdadas dos povos que à colonizaram. Vista como um
potencial turístico, a cultura local, que retoma a diversidade das características dos imigrantes
alemães, italianos, portugueses, da cultura dos afrodescendentes e de povos indígenas, encontra-
se presente mais destacadamente nos atrativos turísticos em oito dos municípios que a compõe.
No que diz respeito às ações para a valorização do patrimônio cultural deve-se ressaltar a
preservação dos aspectos gastronômicos, com as festas religiosas, os festivais temáticos e os
restaurantes típicos.
As belas paisagens e formas de relevo nesta região também possibilitam que a natureza e
____ o meio ambiente sejam explorados como uma atividade turística. Neste quesito, nota-se que
510 todos os municípios possuem atrativos turísticos localizados no espaço rural, como cascatas,
____
mirantes, trilhas, etc. Apesar de todos os municípios pesquisados possuírem ambientes naturais
como atrativos, somente em quatro municípios existem ações voltadas para que ocorra algum
tipo de agregação de valor ao meio ambiente com potencial turístico. Nos quatro municípios em
que se identificaram estas ações, percebe-se que somente ocorre a manutenção adequada dos
pontos turísticos, como sinalização e cuidados com os meios de acesso a estes locais.
O desenvolvimento do turismo requer maior envolvimento e alinhamento de recursos
por parte do poder público e da iniciativa privada para tornar os atrativos existentes geradores
de renda através do turismo. Neste particular conclui-se que, nos municípios que compõem
a Quarta Colônia, as atividades turísticas no espaço rural estão necessitando de um maior
planejamento, tanto em nível de município, quanto de região.
Este diagnóstico, que mapeou os projetos e ações dos programas de turismo no espaço rural
na região da Quarta Colônia, propicia uma análise comparativa e, também, uma visibilidade
mais detalhada dos pontos fortes e fracos do setor de turismo por município e ações que
poderão ser realizadas em conjunto na região, além de ser instrumento capaz de proporcionar o
melhoramento da infraestrutura de apoio ao turismo, com o envolvimento da comunidade e a
busca de parceria, com entidades, órgãos públicos e privados, no intuito de fortalecer o setor de
turismo no espaço rural, a médio e longo prazo.
BIBLIOGRAFIA
ALMEIDA J. A.; SOUZA, M. Turismo rural e desenvolvimento: duas experiências brasileiras.
Disponível em: http://www.ufsm.br/turismorural. Acesso em: 23 de maio de 2016.
BRASIL. Ministério do Turismo. Plano Nacional de Turismo 2013 – 2016. Brasília: MTur, 2016.
CAMPANHOLA C. E.; SILVA J. C. Panorama do turismo no espaço rural brasileiro: nova
oportunidade para o pequeno produtor, 1999.
FUNDAÇÃO ESTADUAL DE ECONOMIA (FEE), Dados dos municípios do Rio Grande do
Sul. Disponível em: http://www.fee.rs.gov.br. Acesso em: 23 de maio de 2016.
GEOPARQUE DA QUARTA COLÔNIA. Projeto Geoparques: projeto Geoparque Quarta
Colônia - RS (2009). Disponível em: http://www.cprm.gov.br/publique/media/Gestao-
territorial/geoparques/quartacolonia/resumocolonia.html. Acesso em: 01 de junho de
2016.
GONÇALVES, Yumi Kawamura. Turismo em Áreas Rurais – Perspectivas da Organização Local
no Caso das Terras Altas da Mantiqueira (MG). In: XLIV CONGRESSO DA SOCIEDADE
BRASILEIRA DE ECONOMIA E SOCIOLOGIA RURAL. 44, 2006. Fortaleza–CE. Anais...
BrasíliaDF: Sociedade Brasileira de Economia e Sociologia Rural, 2006.
INSTITUTO BRASILEIRO DE GEOGRÁFIA E ESTATÍSTICA (IBGE).Censo Demográfico
2010. Disponível em:http://www.censo2010.ibge.gov.br/sinopse/index.php?dados=13&uf=00. Acesso
em 01 de junho de 2016. ____
MARIN, M. Z. POLÍTICAS DE DESENVOLVIMENTO RURAL E ESTRATÉGIAS DE 511
REPRODUÇÃO NA AGRICULTURA FAMILIAR DA QUARTA COLÔNIA-RS. 2010. ____
Tese (Doutorado em Área de Concentração: Desenvolvimento Regional e Urbano).
UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA, Florianópolis, SC, Brasil, 2010
RIO GRANDE DO SUL. Plano de Desenvolvimento do Turismo no Rio Grande do Sul 2012
– 2015. SETUR-RS, 2012.
SEBRAE. Retrato do turismo rural no Brasil com foco nos Pequenos Negócios.
SEBRAE, 2013
SOUZA, C. S. Plano Diretor da Quarta Colônia/ RS: desafios de pensar a noção de região.
2009. XIV Congresso Brasileiro de Sociologia 28 de maio a 31 de julho de 2009, Rio de
Janeiro (RJ).
ZAMBERLAN, C. O. et al. Formação de Associações Cooperativas ou Redes de Empresas:
um estudo com produtores de hortifrutigranjeiros e de produtos coloniais localizados
na microrregião da Quart a Colônia do RS. In: Encontro da sociedade brasileira de
economia e sociologia rural, 45, 2007, Londrina. Anais... Londrina: Sociedade Brasileira
de Economia, Administração e Sociologia Rural, 2007. (CD-ROM)
____
513
RESUMEN ____
Los productos autóctonos de calidad avalados por Denominaciones de Origen constituyen hoy
en día un atractivo muy apreciado por el turista que visita las zonas rurales. El deseo de conocer
los procesos productivos, catar productos, visitar bodegas, almazaras, secaderos de jamón, son
algunas de las actividades que pueden realizar los turistas en las zonas rurales. La Comunidad
Andaluza cuenta con gran cantidad de productos gastronómicos, así como platos culinarios
cuya elaboración procede de culturas antiguas, siendo una fusión de historia y gastronomía que
han generado la creación de rutas gastronómicas que giran en torno a un producto y donde
agentes públicos (ayuntamientos diputaciones, grupos de desarrollo rural) y entidades privadas
(hoteles, restaurantes y comercios entre otros) están implicados en lograr un desarrollo sostenible
de la zona rural donde se desarrolla, generando empleo y por tanto riqueza para los residentes
satisfaciendo correctamente la demanda de turismo gastronómico cada vez más selectivo. En
este trabajo se analizará la oferta de turismo gastronómico en el sur de España.
Palabras clave: Denominación de origen, ruta gastronómica, Andalucía, turismo gastronómico
INTRODUCCIÓN
El turismo basado en el conocimiento de procesos productivos, elaboración de platos culinarios
con materias primas de calidad avaladas por denominaciones de origen (DOP) se engloba en
el contexto del turismo cultural ya que para muchos turistas uno de los atractivos del viaje
es la experiencia gastronómica que cada localidad, municipio o zona rural ofrece (Morais y
Gimenes, 2007). Todos los días necesitamos alimentarnos, la gastronomía autóctona puede
aprovechar la propia necesidad para enseñar el patrimonio gastronómico propio, poner en valor
dicho patrimonio y enlazar con la propia cultura es un factor clave para incrementar el turismo
gastronómico. La degustación de un plato tradicional de la zona puede ser un ejemplo de la
interacción entre el turista y la cultura local, interacción que posibilita al visitante conocer las
motivaciones que llevaron a la preservación de ese plato y sus ingredientes; el contexto histórico
en que éste surgió, y qué elementos proporcionan interés gastronómico propios del lugar. Esto
intenta entender el atractivo turístico. (Mascarenhas y Gândara, 2010)
El denominado turismo gastronómico podemos definirlo como las visitas a productores
primarios y secundarios de alimentos, festivales gastronómicos, visitas a restaurantes con
menciones en guías especializadas de gastronomía , restaurantes y lugares específicos donde la
degustación de platos y/o la experimentación de los atributos de una región especializada en
la producción de alimentos es la razón principal para realizar el viaje (Schlüter y Thiel, 2008).
En el panorama turístico español, el turismo gastronómico es uno de los productos emergentes
que más se está desarrollando en los últimos años; ha obtenido el apoyo de entidades públicas
como la Secretaría General de Turismo en el marco “Calidad de los productos turísticos” y
puede llegar a ser en determinadas zonas, con una economía en declive, un motor de desarrollo
que permita obtener rentas complementarias a las obtenidas por los productos agrarios, a la vez
que permite conservar y proteger el patrimonio material e inmaterial basado en costumbres
____ y formas de elaborar platos típicos de determinadas zonas, que sin el turismo se perdería la
tradición por el devenir de los tiempos.
514
____
ANTECEDENTES
La literatura científica nos muestra ejemplos de cómo las relaciones entre el turismo, y las
características de una producción agraria basada en productos tradicionales, se revaloriza
gracias a las Denominaciones de Calidad (López y Martín, 2004), también una serie de autores
nos muestran como la gastronomía actúa como identificador de pueblos y territorios (Grande,
2001). En este sentido, se debe considerar que la identidad adquiere una importancia destacada
en la denominada sociedad global, autores como (Ritzer, 1998; Moulin, 2000) ha generado como
respuesta un deseo por lo auténtico y tradicional, donde el turismo gastronómico tiene su razón
de ser.
En Andalucía realizando un estudio por provincias podemos citar autores que han analizado
el turismo gastronómico como potenciador de la economía en zonas rurales en concreto autores
como Millán et al. , 2012; López y Sánchez, 2012; Hernández et al., 2015 en Córdoba, Conde,
2015 en Cádiz, Spínola, 1990; García, 2003 y Contreras, 2005 en la provincia de Huelva Acuña,
2010; Macías et al., 2011 y Martín , 200, en la provincia de Sevilla, De Guzman, 2002, en la
provincia de Jaén.
Analizando no por territorio sino por producto, la mayoría de autores centran sus
investigaciones sobre enoturismo (Sánchez, 2010; López et al., 2008), oleoturismo como
potenciadores del turismo destacando a Millán et al., 2012; Nieto et al., 2010 y Guerra et al.,
2014 y el jamón (Millán et al., 2011; Fernández y García 2011.
Total España
Familia de materias primas D.O.P I.G.P
D.O.P e I.G.P
España Andalucía España Andalucía
Carnes frescas 17 17
Productos cárnicos 2 2
Quesos 26 1 27
Miel 6 1 1 7
Aceites 29 12 29
Mantequilla 2 2
Frutas 14 8 22
Hortalizas 5 20 25
Legumbres 1 8 9
Cereales frescos transformados 3 3 7 2 10
Pescados, Moluscos y crustáceos 1 4 4 5
frescos y productos derivados
Jamón 4 1 2 2 6
Productos de panadería, pastelería, 15 4 15
repostería y galletería
Sidra 1 1
____ Vinagre 3 3 3
Arroces 2 1 3
516
____ Total D.O.P e I.G.P productos 97 20 86 13 183
agroalimentarios
Bebidas espirituosas con I.G.P 19 1 19
Total I.G.P Bebidas Espirituosas 19 1 19
Vinos con Denominación de Origen 74 6
Vinos de pago 5
Vinos con indicación geográfica 38 16
Total D.O.P e I.G.P vinos 99 8 38 16 137
TOTALES 196 28 143 30 339
Fuente: elaboración propia, a partir de información del Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente (2015)
Si se realiza un análisis por familias de todo el territorio nacional sobresale con un 40,41% la
familia de Vinos estos datos se muestran en la tabla número 2, seguido a gran distancia la familia
de aceites. Esta singularidad por familias se repite en el caso de Andalucía, siguiendo la misma
proporción.
Tabla 2: Número de D.O.P e I.G.P totales por familia, porcentaje sobre el total
Tabla 3: Número de D.O.P e I.G.P totales por Comunidad Autónoma, porcentaje sobre el total
Fuente: elaboración propia, a partir de información del Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente (2015)
Tabla 4: Aportación de valor económico de las denominaciones de origen e Indicaciones Geográficas Protegidas
Fuente: elaboración propia, a partir de información del Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente (2015)
Tabla 5: provincias andaluzas que tienen menciones en productos y si están dentro de alguna ruta gastronómica
Fuente: elaboración propia, a partir de información del Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente (2015)
turista gastronómico caracterizado por ser mas selectivo y de un poder adquisitivo superior al
turista rural.
CONCLUSIONES
Se puede afirmar que la gastronomía potencia el turismo en las zonas rurales de Andalucía, al
actuar como un distintivo que atrae el turismo. Se han analizado las Denominaciones de origen,
Indicaciones Geográficas Protegidas y productos que tienen menciones de prestigio, como
origen de diferentes rutas gastronómicas que son generadoras de turismo en las zonas rurales.
Andalucía es la Comunidad Autónoma con más número de menciones en cuanto a
distintivos de calidad
El comportamiento de los productos alimenticios en cuanto a valor económicoes similar
a nivel nacional y andaluz: la familia de vinos, aceite y queso copan los primeros puestos,
siendontambien desde el punto d evista turístico los más visitados.
La aportación que realizan las denominaciones de origen, indicaciones geográficas, bebidas
espirituosas y vinos supone un 8,22% del total de la aportación económica. Con respecto al
número de Denominaciones de Origen, Indicaciones Geográficas Protegidas, bebidas espirituosas
y vinos supone el 18,13% observado el desfase que hay entre aportación económica y número
de menciones, esto nos llega a afirmar que existen una serie de potencialidades económicas y
sociales para el fomento de las zonas rurales en torno a las rutas gastronómicas en Andalucía. ____
Desde este estudio, no se aboga por convertir al turismo gastronómico en la principal fuente 521
____
de rentas de las zonas rurales, sino en una contribución de ingresos complementarios para los
habitantes de las mismas. Se pretende fomentar la recuperación de recetas antiguas, el uso de
ingredientes autóctonos, para generar riqueza y empleo a lo largo del tiempo, mantenimiento
y conservación del medio ambiente. La actividad turística gastronómica no podrá nunca
remplazar a la agrícola sino que ayudará a disminuir los desequilibrios regionales en la zona.
BIBLIOGRAFÍA
Acuña, T. (2010). Atún rojo de almadraba en Cádiz y Huelva. Viajar: la primera revista española
de viajes, (373), 62-66.
Agudo, E. y Millan, G. (2010). Nuevas modalidades de turismo en un entorno rural: enoturismo
y oleoturismo. Análisis del perfil del consumidor de turismo gastronómico. Cordoba:
Universidad de Córdoba.
Conde, J. A. (2015). Rehabilitación gastronómica de la antigua Estación de Cádiz, Sevilla: mercado
y escuela taller Puerta de la Carne.
Contreras, N. (2005). Por los pueblos blancos de La Janda: Cádiz es mucho más que playa y
chirigota. La comarca de La Janda lo demuestra con pueblos ubicados entre el mar
y la sierra; espacios naturales y bienes de interés cultural; sabor árabe y medieval; rica
gastronomía... Hay que conocerla. Turismo rural, (98), 88-95.
Fernández, J. I. P., & García, P. J. C. (2011). El turismo rural en España: Orientaciones estratégicas
para una tipología aún en desarrollo. Boletín de la Asociación de Geógrafos españoles, (56),
155-176.
Grande Ibarra, J. (2001). Análisis de la oferta de turismo cultural en España, Estudios Turísticos,
n.º 150, págs. 15-40
García, F. J. (2003). Industrias cárnicas, territorio y desarrollo en Sierra Morena: la transformación
del cerdo ibérico en las comarcas de Jerez de los Caballeros, Llerena y Azuaga (Badajoz), la
Sierra, el Andévalo Occidental y el Andévalo Oriental (Huelva), la Sierra Norte (Sevilla) y
Los Pedroches (Córdoba).Huelva: Universidad de Huelva
Gutiérrez, E. M. A. (2010). El turismo gastronómico y las Denominaciones de origen en el sur
de España: oleoturismo. Un estudio de caso. Comité editorial director: Agustín Santana
Talavera, 8, 91.
Gutiérrez, E. M. A., & Fernández, E. M. (2012). Análisis de la oferta y la demanda de oleoturismo
en el sur de España: un estudio de caso. Cuadernos de Desarrollo Rural, 8(67), 22.
Guerra, I. R., Moreno, V. M., & López, V. M. M. (2014). El oleoturismo como atractivo turístico
en el medio rural español. Papers de Turisme, (49-50), 89-103.
Hernández Rojas, Ricardo David; Dancausa Millán, Mª Genoveva; Caridad López del Rio,
Lorena (2015). Geographical analysis of the impact on Denominations of Origin and
Protected Geographical Indication (Spain-Andalusia): creation of gastronomic routes and
their economic impact. International Journal of Scientific Management and Tourism, nº. 1,
p. 47-64.
____ Hernández, R, Millán, M.G y Dancausa, G. (2016). Análisis del turismo gastronómico en Córdoba
y Provincia: Estrategias de gestión. Cordoba, Excma. Diputación de Córdoba.
522
____
López-Guzmán, T. J., Millán, G. M., & Caridad, J. M. (2008). Análisis econométrico del
enoturismo en España: un estudio de caso. Estudios y perspectivas en turismo, 17(2), 34-54.
López-Guzmán, T., & Sánchez s, S. M. (2012). La gastronomía como motivación para viajar. Un
estudio sobre el turismo culinario en Córdoba. Guía de estilo para autores, 10, 575.
López, X. A. A., & Martín, B. G. (2004).Productos agroalimentarios de calidad, turismo y
desarrollo local: el caso del Priorat. Cuadernos Geográficos, 34(1), 83-94.
Mascarenhas R. G., & Gândara, J. M. (2010).Producción y transformación territorial: La
gastronomía como atractivo turístico. Estudios y perspectivas en turismo, 19(5), 776-791.
Macías, E. R., Macías, V. R., & Sánchez, A. V. (2011). El turismo rural y el Parque Natural
Sierra de Aracena y Picos de Aroche de la provincia de Huelva (España): una visión de
futuro. PASOS. Revista de Turismo y Patrimonio Cultural, 9(4), 503-517.
Martín, M. M. F. (2000). Turismo y patrimonio cultural en la campiña sevillana. Laboratorio de
Arte: Revista del Departamento de Historia del Arte, (13), 457-470.
Millán Vázquez de la Torre, Morales-Fernández, E. J.& Freire, M. S. C. (2011). Las rutas
gastronómicas como oportunidad de generar rentas adicionales en el sector agrario:
Análisis de la Ruta del Jamón Ibérico en la Provincia de Córdoba. In Turismo y Desarrollo
Económico: IV Jornadas de Investigación en Turismo (pp. 381-406).
Millán Vázquez de la Torre, Morales-Fernández, E. J., & Naranjo, L. M. P. (2012). Análisis del
turismo gastronómico en la provincia de Córdoba. Tourism & Management Studies, (8),
78-87.
RESUMO
O objetivo central desta pesquisa é relatar a experiência de participação como Articuladora
Local em iniciativa governamental de desenvolvimento econômico e turismo no espaço
rural. No caso deste estudo é o Projeto Talentos do Brasil Rural, que propôs a valorização dos ____
patrimônios natural, social e cultural das comunidades rurais que utilizam a agricultura para 525
a subsistência e também para sustento econômico de suas famílias. No presente estudo, foi ____
escolhido à abordagem teórica da multifuncionalidade da agricultura familiar e tem abordagens
qualitativa, descritiva e exploratória.
Palavras-Chave: iniciativa governamental, turismo, multifuncionalidade, espaço rural e
agricultura familiar.
INTRODUÇÃO
O objetivo central desta pesquisa é relatar a experiência de participação como Articuladora
Local em iniciativa governamental de desenvolvimento econômico e turismo no espaço rural.
No caso deste estudo é o Projeto Talentos do Brasil Rural, que foi uma cooperação técnica do
Ministério do Turismo e Ministério do Desenvolvimento Agrário, com a coordenação geral do
Sebrae Nacional, execução do Sebrae Rio Grande do Sul, com apoio da Agência de Cooperação
Brasil e Alemanha GIZ e Ministério do Meio Ambiente.
O trabalho de articulação teve como objetivo sensibilizar, mobilizar e articular os
empreendimentos e parceiros em nível local, dar apoio às atividades do Projeto Talentos do
Brasil Rural, com abrangência nacional, sendo executados dentro dos Estados do Mato Grosso,
Goiás, Rondônia e Acre.
Foi este projeto que motivou a autora a escrever o presente artigo para que possa contribuir
com estudos na temática do agroturismo, produção associada ao turismo, turismo no espaço
rural, agricultura familiar e suas multifuncionalidades.
período de Agosto de 2012 a Agosto de 2014; citar as experiências rurais que se relacionam com
a atividade turística.
característicos da região visitada, gerando mais uma possibilidade de renda e agregando valor
ao que é oferecido ao turista.
Contudo, o consumo destes produtos não precisa ficar restrito às visitas de turistas
às propriedades familiares. Ele pode ser feito em centros urbanos, para onde se desloca um
número maior de turistas. Afinal, quando alguém visita São Paulo e se hospeda em um hotel de
negócios, consome um suco no café da manhã, utiliza um sabonete e leva para casa o artesanato
vendido na loja vizinha. Todos os produtos podem ser ofertados pelos agricultores familiares, e
foi exatamente esta a proposta do Projeto Talentos do Brasil Rural, relatado no capítulo a seguir.
____
529
____
Figura 1: Organograma do Projeto Talentos do Brasil Rural, 2012.
Figura 1: Organograma do Projeto Talentos do Brasil Rural, 2012.
aos turistas, nestes ou em outros locais, tais como lojas de artesanato e souverniers. A idéia foi
trabalhar com grupos organizados de artesãos, a fim de que eles aperfeiçoem seus produtos,
característicos do território trabalhado, e acessem o mercado do turismo.
Em relação aos alimentos e bebidas, o trabalho esteve voltado em alcançar o consumidor
intermediário (hotéis e restaurantes), e o consumidor final, o turista. No primeiro caso,
normalmente o produto da agricultura familiar é um dos ingredientes daquilo que meios de
hospedagens, bares e restaurante servem aos clientes. No segundo caso deve-se ter em foco o
turista, que deseja comprar o alimento ou bebida processado para levar para casa.
Já no eixo de serviços, incluíam roteiros turísticos e para a seleção dos roteiros foi realizada
uma chamada pública em 29/11/2010, que resultou na seleção de 24 roteiros, compostos
por 54 municípios e cerca de 400 empreendimentos, localizados no entorno das 12 cidades-
sedes da Copa, compostos por pelo menos 10% de empreendimentos da agricultura familiar
(propriedades).
A meta inicial era atender 101 empreendimentos e 24 roteiros, foram atingidos 89
empreendimentos e 24 roteiros. Sendo que as vantagens para os empreendimentos turísticos
foram: agregar imagem de responsabilidade social e ambiental; estabelecer relações mais
diretas com os produtores; ofertar produtos que permitissem a diferenciação dos equipamentos
(orgânicos, comércio justo e biodiversidade).
____ Já as vantagens para o agricultor familiar foram: acessar um novo mercado; estabelecer
relações mais diretas com os compradores; qualificar seus produtos e serviços; diversificar e
530
____ aumentar a renda das famílias.
O projeto contou em cada eixo (produto e serviços) com um fluxograma de trabalho
específico.
Em cada cidade-sede teve uma reunião técnica de apresentação do projeto, que envolvia
o órgão oficial de turismo do estado, os órgão municipais de turismo, as delegacias locais do
Ministério do Desenvolvimento Agrário e seus interlocutores, os núcleos locais do Sebrae e
seus respectivos técnicos da área de turismo e do setor de agronomia, os representantes dos
empreendimentos selecionados e os responsáveis pelos roteiros selecionados.
A reunião que foi organizada pela pesquisadora, de apresentação do projeto Talentos do
Brasil Rural, ocorreu na Secretaria de Turismo do Estado de Mato Grosso – SEDTUR, na cidade
de Cuiabá, no dia 09/10/2012 e teve a presença da Articuladora Nacional, Raquel Rohden e da
Articuladora Local Mariah Villar dos estados de GO, MG, TO e MS, além dos representantes dos
empreendimentos e roteiros, vice-secretário de turismo, técnicos de turismo, representantes do
Sebrae e do MDA. Os representantes das regiões de Rondônia e Acre também foram convidados
para a reunião de apresentação do projeto Talentos do Brasil Rural em Cuiabá.
O cronograma da Articuladora envolveu diversas atividades que envolveram mobilização,
visitas nos empreendimentos, aplicação de diagnósticos, realização de workshops e etc, durante
todo o trabalho.
No ano de 2013 o projeto ficou paralisado por cerca de 6 meses, devido a um imprevisto na
prestação de contas junto a Caixa Econômica Federal. Esta paralisação das atividades implicou
em atraso do cronograma, morosidade nas contratações dos consultores de intervenção
(especialistas) e de diagnósticos, além do profissional de fotografia e etc, bem como o atraso das
atividades seguintes.
Foi um período bem complicado que impactou na relação construída pelo Articulador
Local com cada organização.
Como a Articuladora Local, ainda não havia finalizado o número de horas do contrato,
ela seguiu no projeto, no caso dos Articuladores Locais de algumas regiões que finalizaram
seus números de horas do contrato, o trabalho foi finalizado, ficando a Articuladora Nacional
responsável por algumas regiões.
Os trabalhos foram retomados em Agosto de 2013. Este fato envolveu a inclusão do território
de Goiás e Mato Grosso do Sul como de responsabilidade da Articuladora Local, porém a
atuação no território do Mato Grosso do Sul, envolveu somente o agendamento de reuniões por
telefone, como apoio aos consultores de intervenção, portanto ela nem retratou as cooperativas
de sua responsabilidade nos capítulos a seguir.
Já no caso do território de Goiás, a autora ficou responsável pelo contato com o eixo de
“Serviços” que envolvia um roteiro turístico na cidade de Alto Paraíso, que contou com ações de
promoção e divulgação.
Vale ressaltar que na sexta edição do Salão do Turismo – Roteiros do Brasil, que ocorreu
na cidade de São Paulo, em 2011. Foram apresentados produtos artesanais, industriais e
agropecuários de 30 empreendimentos associados ao projeto, gerando R$ 256.963 de negócios ____
imediatos e expectativa de R$ 6.455.600 em negócios futuros.
531
____
PROJETO TALENTOS DO BRASIL RURAL NA REGIÃO NORTE
Antes de explanar sobre os empreendimentos e roteiros envolvidos no projeto, é importante
caracterizar a importância da região Norte, a maior região do país, que apesar de ter um amplo
território, é pouco povoado, somente 8% da população do país habita a região, (IBGE, 2010) que
é composta pelos estados do Acre, Amazonas, Amapá, Rondônia, Roraima, Pará e Tocantins,
coberta amplamente pela maior Floresta Tropical do mundo, a Floresta Amazônica.
Esta região entrou no processo de urbanização efetivamente no século XX, quando foram
implantadas medidas econômicas e de infraestrutura (construção de estradas, pontes, portos
e etc). Além de programas políticos com intuito de povoar a região, como nos governos dos
presidentes Vargas e Kubitschek.
O modo desordenado como a região tem crescido, sem nenhum planejamento prévio,
tem ocasionado uma série de problemas de caráter social e ambiental, em todos os estados
que compõem a região. Possui uma economia extrativista, além do crescimento da pecuária,
agricultura agrícola e mineração.
Abaixo segue uma descrição dos empreendimentos selecionados na região Norte. Em
seguida a autora descreve quais empreendimentos ficou responsável pela articulação nos estados
do Acre e Rondônia.
Figura 2: Empreendimentos selecionados na região Norte pelo Projeto Talentos do Brasil Rural,
Figura 2: Empreendimentos selecionados na região Norte pelo Projeto Talentos do Brasil Rural, 2012.
2012.
____
532 Na região norte os empreendimentos atendidos pela pesquisadora do eixo de “Produtos” foram
____ a Associação dos Pequenos Agrossivicultores do Projeto Reca, localizado no Distrito de Nova
Califórnia em Rondônia, se classificou na linha de Alimentos e Bebidas e tem como carro chefe
a produção de palmitos de pupunha, com certificação do IBD de Produção Orgânica.
O RECA é uma organização de pequenos agricultores, que tem como objetivo melhorar
a qualidade de vida dos pequenos agricultores através da recuperação de áreas alteradas,
implantando Saf ’s (sistemas agroflorestais) com plantas frutíferas amazônicas, conta hoje com
mais de 300 famílias associadas, divididas em 12 grupos de agricultores organizados, sendo
que além dos grupos de produtores, possuem 03 agroindústrias e um centro de difusão de
tecnologias, um centro de vendas de produtos do comércio justo, uma EFA (Escola Família
Agrícola) implantada em funcionamento.
Os principais produtos do RECA que foram cadastrados no projeto foram: palmito, polpa
de cupuaçu e polpa de açaí.
Outro empreendimento da região norte foi a Cooperativa Central de Comercialização
Extrativista do Estado do Acre – Cooperacre, que fica localizada em Rio Branco, Acre, que se
classificaram na linha de Alimentos e Bebidas e tem como carro chefe a produção de Castanhas
do Brasil e Polpas de Frutas.
A Cooperacre envolve cerca de 20 pessoas jurídicas que representam mais de 1800 famílias
distribuídas em municípios do entorno e tem como missão organizar, representar e garantir
a sustentabilidade extrativista, agregar valor aos produtos, promover a igualdade social e
econômica, respeitar os valores das populações tradicionais e os princípios de preservação
da floresta. Sendo os principais produtos da cooperativa que foram cadastrados no projeto:
castanha do brasil e polpa de frutas.
____
533
____
minhoca, e outra em Cuiabá onde são processadas frutas como as bananas na forma de
doces e chips (nas modalidades natural e saborizada). Sendo os principais produtos da
Ana Carolina Borges Pinheiro
CONCLUSÕES
O projeto tinha como resultados esperados a Inserção de produtos e serviços da agricultura
familiar no mercado turístico das principais cidades brasileiras; Ampliação dos canais de
comercialização para os agricultores familiares; Geração de renda e trabalho para agricultores
familiares; Fortalecimento da importância da organização de redes e; Valorização dos produtos
e serviços da agricultura familiar.
Porém houve uma série de etapas que dificultaram os resultados esperados no projeto, que a
Articuladora pode concluir e vivenciar, como a paralisação do projeto a partir de Janeiro de 2013;
a falta de planejamento estratégico nas contratações; as atividades programadas e dificuldades de
agenda com a equipe técnica e executiva, como os agendamentos para a consultoria e realização
de workshop de produção associada ao turismo, no roteiro Natureco Pantanal Remoto, que já era
um roteiro com relacionamento desgastado, foi articulado pela articuladora local e agendado,
por duas vezes, e teve que ser cancelado devido ao planejamento da Coordenadora Executiva e
da Consultora contratada; a falta de retorno rápido e transparência da Coordenação Executiva
nos períodos de paralisação e de demora nas contratações.
A própria distância dos empreendimentos e roteiros, impediu que alcançassem sucesso na
agilidade de execução das consultorias e diagnósticos.
Porém segundo a autora o projeto conseguiu alcançar de forma incipiente, a promoção
dos empreendimentos e roteiros, conforme relatado no capítulo 2, com as ações de promoção
e divulgação. Ocasionando uma pequena abertura comercial dos empreendimentos e roteiros.
Fez com que os mesmos tivessem oportunidade de expor seus produtos em alguns eventos
específicos, que geraram promoção, divulgação e comercialização. Além de despertar as
cooperativas para a melhoria da sua gestão, qualidade dos produtos e melhoria no canal de
comercialização.
O aprendizado adquirido durante a realização do trabalho permitiu ter uma nova percepção
das propriedades rurais brasileiras e dos estágios diferenciados da prática da inserção do turismo,
que envolveu o contexto histórico, cultural, econômico e político das localidades.
Percebeu-se também que o turismo, dentro dos conceitos, agroturismo, produção associada,
turismo no espaço rural, são importantes ferramentas de valorização dos atrativos singulares no
espaço rural.
____ Além de mostrar que o urbano e o rural estão cada vez mais próximos, seja no café-da-
manhã ofertado por um hotel urbano de negócios em São Paulo, com os biscoitos de castanhas
536
____ ou polpas de frutas fabricados por produtores da agricultura familiar, seja com o turista visitando
propriedades rurais nas regiões do Brasil e comprando artesanatos que serão utilizados em
suas residências urbanas, permitindo ter uma perpetuação daquele momento vivenciado na
propriedade rural.
É possível concluir também que o turismo e a agricultura familiar pode ser uma alternativa
para manter os trabalhadores rurais no campo e, contudo suas novas gerações, já que permite
novas formas de atividades e de oportunidades de trabalho.
BIBLIOGRAFIA
CARNEIRO, M. J.; MALUF, R. S. Para além da produção: multifuncionalidade e agricultura
familiar. Rio de Janeiro: Mauad, 2003.
CARVALHO, M.S.; O impacto social do turismo rural no papel das mulheres campesinas.
Dissertação de Mestrado. Universidade de Brasília, 2013.
CAZELLA, A.A.; BONNAL, P.; MALUF, R.S. (Org) Agricultura familiar, multifuncionalidade e
desenvolvimento territorial no Brasil. Rio de Janeiro: Mauad X, NEAD, IICA, 2009.
GIL, A. C.; Métodos e técnicas de pesquisa social - 6. ed. - São Paulo: Atlas, 2008.
GUZZATTI, T.C.; SAMPAIO, C.A.C.; CORIOLANO, L.N.M.T. Turismo de base comunitária
em territórios rurais: caso da Associação de Agroturismo Acolhida na Colônia (SC).
Revista Brasileira de Ecoturismo, São Paulo, v.6, n.1, jan/abr-2013, pp.93-106.
GRAZIANO da SILVA, J.; CAMPANHOLA, C.; O novo rural brasileiro: políticas públicas,
volume 4. EMBRAPA, Meio Ambiente, 2000.
____
537
____
Antonietta Ivona
Dipartimento Scienze economiche e metodi matematici
Università di Bari
antonietta.ivona@uniba.it
Lucrezia Lopez
IDEGA (Instituto de Estudios y Desarrollo de Galicia)
Universidad de Santiago de Compostela
lucrezia.lopez@usc.es
The resources of the rural space are becoming basic for educational and entrepreneurship
programs, thus nourishing pages of policies and strategies. Among the possible activities linked
to this space, there is rural tourism. The present contribution analyses the successful initiatives
of the region of Apulia (Italy) in the field of rural development. The qualitative diagnosis reveals ____
the growing interest in rural space in this region, where rural tourism is a promising sector for 539
the development of sustainable tourism. Consequently, we opt for focusing our attention on ____
this activity. It is approached from a double comparative perspective. On the one hand, we take
into account the theoretical definitions of rural tourism. On the other hand, we will evaluate
the transferability of the successful practices in the field of rural tourism of other countries. The
result is a proposal of transferable Good Practices, with the intention to enhance the development
sustainable tourism in Apulia.
Keywords: Good Practices, Comparative Evaluation, Sustainable Tourism, Rural Tourism
Apulia (Italy).
INTRODUCTION
The growing complexification of rural tourism is reflected in its possible definitions according to
accommodation, location, activities, interest or motivations. It is as well considered as opposite
to urban tourism, referring to certain form of tourism realized in a different unusual place.
Indeed, it is not easy to give a unique global definition (Ivona, 2015). Generally, the rural tourism
activity is endowed with some uniqueness, as it takes place in rural areas and its motivation is the
pursuits of tourist attractions associated with relax, countryside, traditional culture and escape
from everyday life (Valdés, 2003). A further definition considers rural tourism as: “that tourist
activity in rural areas, structured by an integrated range of leisure, directed to a reasoned request
1 Despite being the outcome of a shared work, the paragraphs Policies in Rural Development in Apulia and Existing Successful Experiences were
written by Antonietta Ivona, while the paragraphs Introduction, Successful Experiences in the field of Rural Tourism and their transferability in
Apulia and Conclusions were written by Lucrezia Lopez.
by contact with the native environment and have a relationship with local society” (Committees
of the European Communities).
Rural tourism has been considered as a chance to promote local development, thus
becoming an economic activity, which involves a change in rural areas. Consequently, the
marketing activities begin to play a very important role and selling rural tourism means selling
activities in rural space (for instance, walking, climbing, hunting, adventure, sport and health
tourism, educational travel, arts and heritage), thus showing its main facets (Ivona, 2015). We
can distinguish rural tourism as follows:
· Interior tourism: it is a kind of tourism in non-coastal populations.
· Adventure tourism: the environment is the main resource.
· Sport tourism: it is based on any sporting activity that becomes a tourist resource.
· Farm tourism or Agritourism: it is a form of rural tourism taking place in active
farms and allowing the participation in agricultural activities. Complementary
services or activities are provided, with or without accommodation, with or without
maintenance, paying a price, in agricultural, cattle or forestry farms in which the
activity is ongoing (Phillip, Hunter and Blackstock, 2010). The activity of the farm
is maintained while at the same time it can offer its customers a series of services or
____ activities (Castro, Iglesias, Piñeira and Paül, 2011, p. 126).
540 · Village tourism: it is based on the development of tourist and holiday practices
____
in municipalities and small villages in rural areas with proper identity (López
Palomeque, 2001).
· Rural and cultural tourism: it refers to any type of tourism activity located in the rural
environment (Ivars, 2002). It is based on villages of great interest because of their
rich historical heritage.
· Nature tourism: its objective is the integration of the visitor in the human and
natural environment. It is mainly developed in rural areas. Its main motivations
are the performance of recreational and leisure activities, the interpretation and/or
knowledge of nature at different levels and the practice of sports of different physical
intensity and risk using the natural environment in a specific way (Antar‑Ecotono,
2004; Castro, Iglesias, Piñeira and Paül, 2011).
· Ecological tourism or ecotourism: it is concerned with the preservation of natural
space, but it also presents the enjoyment of nature.
All these forms of tourism and the possibility of leisure activities are indicated in a definition by
B. Lane (1994, p. 9): “Rural extends tourism beyond farm-based tourism to include special-interest
nature holidays and ecotourism, walking, climbing and riding holidays, adventure, sport and health
tourism, hunting and angling, educational travel, arts and heritage tourism, and in some areas,
ethnic tourism”. Sustainability is one of the priorities of rural tourism development: “Sustainable
rural tourism consists in finding the correct harmony in the relationship established between the
needs of the visitor, the place and the receiving community” (Countryside Commission, 1995).
According to F. López Palomeque and J. F. Vera Rebollo (2001) the main functions of rural
tourism are: recovering the traditional architectural heritage, managing natural and cultural
resources and promoting the integration of the local population in tourism to improve their
quality of life. Furthermore, rural tourism should generate additional revenue, contribute to
the economic revitalization of depressed areas, promote the maintenance of agricultural and
incorporate women in paid work (Sparrer, 2007).
For all the above mentioned potentialities, rural tourism can become relevant for the sustainable
development in the region of Apulia (Italy). Firstly, we present the policies in the field of rural development
in Apulia. Secondly, the analysis moves to a qualitative diagnosis of the successful initiatives have been
already carried out in this geographical context. Looking at the future, we propose a set of transferable
Good Practices in rural tourism. In this way, the contribution is a proposal aiming at the generation
of comparative knowledge, in order to evaluate the replicability of the best experiences selected in this
region. This process, better known as benchmarking, has the final aim to facilitate the understanding of
the competitive position of a tourist destination and its potential better performance (Lopez, 2010). The
final aim is enhancing the development of a sustainable tourist model from the social, environmental
and economic point of view.
____
POLICIES IN RURAL DEVELOPMENT IN APULIA
541
Since 1996 there have been three documents that have defined the first guidelines of a new ____
European model of rural development: the Final Declaration of the European Conference on
Rural Development in Cork (1996), the Declaration of the European Conference of Salzburg
(2003) and the Declaration of the Conference of Cyprus in 2008. They defined the three
fundamental elements of the new model: endogeneity, sustainability and integration. Rural
development must be based primarily on local resources (products, skills and local knowledge)
and on the ability of local actors to design and manage projects in the territory. The principle
of sustainability establishes the importance of conservation of natural and cultural resources
for development. The integration between the different economic activities in agriculture is the
basis of rural development.
The point 2 “Integrated approach” of the Cork Declaration explicitly states “The rural
development policy must be multi-disciplinary in the scheme and multi-sectoral in the application,
with a clear territorial dimension. It must be applied to all rural areas of the Union, respecting
the concentration principle through a differentiation of co-financing for the neediest areas. It must
be based on an integrated approach, which includes in the same legal framework, agricultural
development, economic diversification of small and medium-sized enterprises, management of
natural resources, strengthening of environmental functions and promotion of culture, tourism and
recreational activities”. Even the Salzburg Declaration emphasizes the need for diversification to
promote rural and sustainable development of agricultural sector.
Among its principles, the Cork Declaration states “The living countryside concerns not only
of the rural society but of the whole society. Investment in the broader rural economy and rural
communities are essential to increase the attractiveness of rural areas, promote sustainable growth
and create new employment opportunities, especially for young people and women. This requires
taking into account the specific needs of different regions and exploit the full range of possibilities
offered by the different areas and local rural communities. The living countryside is essential for
farming, as agricultural activity is essential for the vitality of rural areas”.
The EU rural development policy has evolved constantly to meet the emerging challenges in
rural areas. In accordance with the Europe 2020 Strategy, the Common Agricultural Policy and
other European funds contribute to revitalize the European economy in a smart, sustainable and
inclusive way. In line with the Europe 2020 strategy and with the overall objectives of the CAP,
EU policy on rural development in the 2014-2020 period is based on three strategic long-term
objectives: to stimulate the competitiveness of agriculture, to ensure sustainable management
natural resources and climate action, to achieve balanced territorial development of rural
economies and communities, including the creation and protection of jobs.
The new process of programming the Rural Development Policy 2014-2020 of the Apulia
Region is part of the context described above. Beyond the Europe 2020 Strategy, the regulatory
framework is completed by the Common Strategic Framework (CSF) which includes EAFRD,
ERDF, ESF and EMFF and a Partnership Agreement with other funds in the pursuit of the
objectives of Europe 2020. The six objectives common to the European Union are critical to
the realization of the new rural development plan of the Puglia. The first is the increase of
____ innovation in agriculture, forestry and rural areas, facilitating life-long learning and vocational
training in agriculture and forestry. The second goal focuses on enhancing the competitiveness
542
____ of agriculture in all its forms and the profitability of farms. This can be achieved through
the restructuring of farms with major structural problems, especially those who hold a low
market share, those targeted at specific sectors and those that need agricultural diversification,
encouraging generational turnover in agriculture. Following the third priority, the Government
of the Apulia Region will promote the integration of primary producers in the food chain
through quality schemes, promotion in local markets and short supply circuits, producer groups
and inter-branch organizations and improve the management risks in agriculture. The fourth
priority aims at restoring, preserving and enhancing ecosystems dependent on agriculture and
forestry.
The fifth goal focuses on the efficient use of resources and the reduction of carbon dioxide
emissions. This will be achieved by increasing the efficiency in the use of water and energy,
including renewable and alternative energies in agriculture and forestry. The sixth and the final
objectives seek to promote social inclusion and poverty reduction through increased economic
development of rural areas. The promotion of accessibility, the use and quality of information
and communications technology in rural areas and the diversification and creation of new small
businesses will encourage local development in those areas. The new rural development plan for
Apulia also introduces the option of subprograms to meet specific needs. The subprograms may
address the following issues: young farmers, small farms, mountain areas, women in rural areas,
climate change and biodiversity.
In summary, new rural development regulation incorporates the strategic approach that
characterized the 2007-2013 period, with the practice adopted by the Member States and the
regions to develop their strategies and regional programs. In other words, EU member States or
Regions will adopt the RDP 2014-2020 in order to adapt the rural development policy at national
and regional needs. One important change is the greater consistency with other EU policies. In
line with the objectives of the EU 2020 Strategy, the new rural development policy should work
in a coordinated and complementary way to the first pillar of the CAP and other EU funds, in
particular the European Regional Development Fund (ERDF), the European Social Fund (ESF),
the Cohesion Fund and the European Maritime and Fisheries Fund (EMFF). All funds are part
of the Common Strategic Framework (CSF) defined at EU level. It, then, should or could also
foster partnership contracts with national objectives and standards for their intervention. The
existence of common rules for all funds operating under the CSF facilitates project management
for both beneficiaries and national authorities and will also support the integrated projects. The
Partnership Agreement is the innovation of the new rural development policy; it is a national
document that will set out how the Member States intend to use the funds according to the
objectives of Europe 2020.
adaptable to specific regional profiles. Among the twenty specializations there are two that
directly (Technician in design and construction of craft processes and food processing with
typical products of the territory and the culinary tradition) and indirectly (Technician for the
promotion of tourism products and services with attention to resources, opportunities and
events in the area) are addressed to agriculture. In this context, then, several IFTS courses are
planned and completed in order to form new and innovative professionals for the development
of the agricultural sector.
Among these figures the Apulia Region has promoted the professional profile of a “Higher
level technician for the restoration and enhancement of local and traditional products” as an
agent of development of rural tourism. It is an innovative and skilled figure involved in the
enhancement of local specialties. This professional is able to perform the following activities:
treating organizational management services according to standards of efficiency, effectiveness
and quality; enhancing local products and gastronomic culture of the territory; assuming
responsibilities for relations with the operators of the sector and with customers; developing and
implementing plans for the promotion and marketing. Moreover, this profile would check the
instructions for use of the techniques of purchasing, processing and storage of products; control
activities by means of economic and financial statistics; take care of the training and retraining
of employees and organize the activities according to the general regulations of the tourism
industry and specific sector. The Higher level technician for the restoration and enhancement of
local and traditional products can collaborate with companies operating in the food and wine
____ sector in areas such as hospitality and catering, export, production, processing, distribution,
544 consortiums and/or promotion of the area, associations, media, publishing, marketing company
____
and wine bar. Responding, then, the recommendations of the Bruges Communiqué of 2010, the
course IFTS includes a foreign language module so that the professional will work with Italian
and foreign markets.
b) Principi attivi (Active Principles)
The second significant good practice in Apulia is “Principi Attivi” (Active Principles). Ten
years ago the Apulia Region presented the program for Youth “Bollenti Spiriti - Hot Spirits”.
Through a set of measures and actions, it has encouraged the participation of young Apulian
people to community life. The program “Bollenti Spiriti” is organized into five main actions: 1)
“Principi attivi - Active principles”, which finances projects designed and implemented by young
Apulian people, with the dual purpose of promoting land development and youth employment;
2)” Laboratori Urbani – Urban Laboratories”, aimed at turning abandoned buildings (owned by
the municipalities of Apulia) into spaces for young people; 3) “Cantiere della Legalità - Yard of
Legality”, which spreads among young people a culture of legality and the active struggle against
the crime; 4) “Laboratori dal basso – Bottom up Laboratories”, which reinforces the skills of
those who do or want to do business in Apulia; 5) “La scuola di Bollenti Spiriti” – School of Hot
Spirits” forms new profiles commited with projects of local development. In particular, “Principi
attivi” subsidizes three types of initiatives in the following areas: protection and enhancement
of the territory (eg sustainable development, tourism, urban and rural development, protection
and enhancement of the environmental, cultural and artistic); development of knowledge
economy and innovation (eg. product innovations and process, media and communication,
new technologies); social inclusion and active citizenship (eg. quality of life, disability, anti-
2 This initiative originated in March 2001 to promote the great heritage of History, Art, Culture, Environment and Traditions of the small
Italian towns which are, for the large part, excluded from the flows of visitors and tourists.
It is based on cheese production with cheese making units in a Denomination of Origin, taking
into account cooperation and co‑participatory mechanisms with food festivals and restaurants.
Criteria of Transferability
Potential Network: the route of Apulian cheese might cross the entire region, from North
to the South, and might be based on educational (participation at phases of the production
process) and recreational activities (tasting), according to the age and the expectations of the
tourist. Especially, the educational activities would teach to appreciate and respect the local and
territorial knowledge.
Form of rural tourism: interior and farm tourism; agritourism.
Territorial Resources: the initiative is attracting, as it is a form of promoting gastronomy
and local know-how, thus explaining the relevance of such a gastronomical product within the
historical economy of the region. In the case of Apulia, it has a long tradition and variety in fresh
cheese production.
Motivation: 1) traditional and quality cuisine; 2) agricultural and forest activities; 3)
approximation to architectural, ethnographic and intangible heritage
CONCLUSIONS
Rural development must be based primarily on local resources (products, local skills and
knowledge) and the ability of local stakeholders to design and manage territorial projects.
The principle of sustainability establishes the importance of conservation of environmental
and cultural resources for development. Our “exercise” has been a comparison to promote
knowledge and innovation and to achieve entrepreneurial dynamism. It is based on the idea
that benchmarking of tourist destinations is a form of teaching, as it discloses new potentialities,
renews tourism management, enables a self-assess performance and sets future directions that
optimize profits (Lopez, 2010). With all that, this vision of future pretends to be a creative and
innovative tool useful for policy planning, promotion and development of the sector. While
elaborating the proposal, we have taken into account the characterizing elements of rural
tourism: accommodation, facilities and structures, leisure, natural and architectural resources
(Valdés, 2003).
REFERENCES
____
AA.VV. (2008). Fabbisogni professionali e formativi di un territorio. Un modello di analisi alla
Puglia e al settore agro-alimentare. Milano: Franco Angeli Editore. 551
____
Antar‑Ecotonom, U.T.E. (2004). El turismo de naturaleza en España y su plan de impulso. Madrid:
Ministerio de Industria, Turismo y Comercio.
Araújo Vila, N. and Paül Carril, V. (2012). El Agroturismo Como Alternativa De Ocio. Análisis
Del Perfil De Agroturista en el Parc Agrari Del Baix Llobregat (Cataluña). TuryDes. Revista
de Investigación en Turismo y Desarrollo Local 5(12). Available on: http://www.eumed.net/
rev/turydes/12/avpc.html
Castro Fernández, B., Iglesias Peréz, M., Piñeira Mantiñán M. J. and Paül Carril, V. (2011).
Benchmarking of Tourism Products and Implementation in Galicia. European Journal of
Tourism, Hospitality and Recreation 2 (2): 17-136. Available on: http://www.icthr.byd.pl/
userfiles/files/EJTHR_SpecialIssue_May2014.pdf
Countryside Commission (1995). Sustainable rural tourism. Northampton: Department of
National Heritage.
Crocetta, C. (2009). Scenari occupazionali e fabbisogni formativi delle aziende del comparto
agroalimentare della Capitanata. Milano: Franco Angeli Editore.
Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione dell’Università di Bari.
“L’innovazione nelle Politiche Giovanili: il caso Bollenti Spiriti in Puglia”.
INEA (2014). L’Agricoltura italiana conta, Roma.
INEA. L’agricoltura in Puglia 2005/2007- Caratteristiche e interventi per lo sviluppo rurale.
ISFOL (2014). La formazione tecnica per il lavoro. Come cambia e quanto è efficace, Roma.
ISTAT (2014). Le aziende agrituristiche in Italia Anno 2013. Roma.
Ivars Baidal, J.A. (2000). Turismo y espacios rurales: conceptos, filosofías y realidades.
Investigaciones geográficas 23: 59-88. Available on: https://rua.ua.es/dspace/
bitstream/10045/388/1/Ivars%20Baidal-Turismo%20y%20espacios.pdf
Ivona, A. (2014). La Specializzazione Tecnica Superiore (IFTS). Un’apporto allo sviluppo del
turismo rurale. Bari: WIP Edizioni.
Ivona, A. (2015). Economic Effects of Rural Tourism. Farm, Food-And-Wine and Enhancement
of Cultural Routes. In Bambi, G., & Barbari, M. (eds.): The European Pilgrimage Routes
for promoting sustainable and quality tourism in rural. Florence: Firenze University Press,
779-791. Available on: //www.fupress.com/catalogo/the-european-pilgrimage-routes-for-
promoting-sustainable-and-quality-tourism-in-rural-areas/2947).
Lane, B. (1994). What is Rural Tourism. Journal of Sustainable Tourism 2(1-2): 7-21.
Lois González, R.C., Piñeira Mantiñán, M. J. and Santomil Mosquera, D. (2009). Imaxe n Oferta
de Aloxamento no Medio Rural de Galicia. Revista Galega de Economía 18 (2): 71-90.
Available on: http://www.usc.es/econo/RGE/Vol18_2/galego/art4g.pdf
López Palomeque, F. (2001). El turismo en el desarrollo local y regional: aporta ciones
conceptuales. In Luzón, J.L. and Dantaslé, N. (eds.). Desarrollo Regional. Barcelona: Xarxa
Temàtica Medamérica, 109-140.
López Palomeque, F. and Vera Rebollo, J. F. (2001). Espacios y destinos turísticos. In Gil Olcina,
____ A. and Gómez Mendoza, J. (eds.). Geografía de España, Barcelona: Ariel, 545-571.
Lopez, L. (2010). Benchmarking y su Aplicación al Turismo. Tékhne. Revista de Estudos
552
____ Politécnicos. Ediçao temática de Turismo III (14): 163-180. Available on: http://www.scielo.
mec.pt/pdf/tek/n14/n14a12.pdf.
Lopez, L. (2016). Los Ecomuseos para un desarrollo local sustentable. Análisis y valora-ción del
caso de Apulia (Italia). In Miramontes Carballada, A., Piñeiro Antelo, A., Doval Adán. A.
Pazos Otón, M., Lois González, R.C. (Eds.): Los escenarios económicos en transformación.
La realidad territorial tras la crisis económica. AGE (Asociación de Geógrafos Españoles),
244-255.
Marotta , G. (2012). Nuovi modelli di agricoltura e creazione di va-l-ore. Le risorse immateriali
nella governance del valore nei sistemi locali campani. Milano: Franco Angeli Editore.
Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente (Magrama) (2015). Buenas
Prácticas en Turismo Rural. Available on: http://www.magrama.gob.es/es/desarrollo-
rural/publicaciones/publicaciones-de-desarrollo-rural/Manual_BBPP_turismorural_
tcm7-361341.pdf
Phillip, S., Hunter, C. and Blackstock, K. (2010). A typology for defining agritourism. Tourism
Management, 31(6): 754‑758.
Regione Puglia - Assessorato alle Risorse Agroalimentari, (2013). Il contesto socioeconomico
dell’agricoltura e dei territori rurali della Puglia.
Regione Puglia. (2008). Deliberazione della Giunta Regionale 12 febbraio 2008, n. 148 -
Approvazione del Programma di sviluppo rurale per la Puglia 2007/2013”
Regione Puglia. (2008). Programma di Sviluppo Rurale della Puglia 2007-2013”.
Sparrer, M. (2007). Turismo no espazo rural e desenvolvemento. Santiago de Compostela: Xunta
de Galicia.
WEP-PAGES
www.politicheagricole.it;
www.regione.puglia.it;
www.istat.it;
www.isfol.it;
www.indire.it/ifts/europa;
europalavoro.lavoro.gov.it;
bollentispiriti.regione.puglia.it;
www.laboratoridalbasso.it; ____
fse.regione.puglia.it;
553
www.sistema.puglia.it; ____
www.agriturist.it;
www.associazioneeuropa2020.eu;
www.coldiretti.it;
www.europa.formez.it;
excelsior.unioncamere.it;
www.confagricoltura.it;
eur-lex.europa.eu
www.archivio.pubblica.istruzione.it;
formazione.regione.puglia.it
www.arti.puglia.it
svilupporurale.regione.puglia.it
www.inea.it
www.renfe.com/trenesturisticos/otros-trenes-galicia.html
www.borghipiubelliditalia.it/en/
RESUMEN
Presentamos una iniciativa innovadora, solidaria y exitosa que convierte en accesibles senderos ____
señalizados por los espacios naturales de la provincia de Málaga y otros espacios con interés 555
____
medioambiental, dirigido a personas con movilidad reducida de diferentes grupos de edad
y sexo. Realizando caminatas por senderos, desplazándonos por algunos tramos de la Gran
senda de Málaga y utilizando sillas especiales adaptadas a la situación, con la participación de
personas monitoras en deportes y de la Plataforma del Voluntariado, estimulamos el interés por
los espacios naturales, promocionamos el ocio inclusivo, favorecemos las emociones positivas al
apreciar la naturaleza, y mejoramos la calidad de vida con experiencias enriquecedoras.
Describimos la génesis y desarrollo de la iniciativa aportando los objetivos y beneficios de
la aplicación del proyecto; la evolución cronológica con los agentes sociales implicados desde su
puesta en marcha, año 2014, hasta lo que llevamos del 2016; así como la evaluación realizada.
Palabras claves: ocio inclusivo, movilidad reducida, accesibilidad, sillas adaptadas; espacios
naturales de la provincia de Málaga.
INTRODUCCIÓN
En las tendencias sobre las formas de desarrollo turístico, el turismo rural1 ha ido evolucionando
desde el siglo pasado adaptándose a las formas de vida que posibilitaba los recursos del territorio. En
la génesis de dicha evolución destaca la primera cadena pionera de hostelería en 1948 en Francia, o
la iniciativa en 1965 de la Sociedad Alemana de Agricultura de estructurar la actividad turística en el
1 De las definiciones realizadas de turismo rural por diferentes autores, consideramos las más adecuada a la filosofía del proyecto la aportación
de Blanco (1996 pp. 27-28), al considerar que la singularidad del turismo rural se caracteriza por: “Desarrollarse fuera de los núcleos
urbanos. Producirse de forma reducida, a través de espacios generalmente amplios. Utilizar de manera diversa recursos naturales, culturales,
patrimoniales, de alojamiento y servicios, propios del medio rural, y contribuir al desarrollo local y a la diversificación y competitividad
turística”. Valdés (1996 p.367), considerara que la actividad turística que se desarrolla en ese medio tiene como motivación principal buscar
los atractivos “asociados al descanso, paisaje, cultura tradicional y huida de la masificación”.
medio rural. Desde la década de los ochenta, se ha generalizado esta forma de actividad turística en los
países desarrollados de Europa como una oportunidad para obtener rentas adicionales en el espacio
rural. En los noventa, España, Grecia y Portugal, se suman a estas tendencias a través de las Iniciativas
Comunitarias de Desarrollo Regional con las ayudas económicas de fondos europeos2 a proyectos
impulsados por diversos agentes sociales y la administración nacional y autonómica. Se presentan
iniciativas y programas de puesta en valor, tanto de los recursos naturales como de los patrimoniales
junto con la adaptación de los diversos tipos de alojamientos existentes en estos espacios para su uso
turístico, con una clara apuesta para el desarrollo rural a través del turismo.
De forma paralela a esta tendencia, por la diversidad y cantidad de recursos naturales y
humanos que disponen los espacios rurales, se ha producido un creciente interés de la demanda
de los espacios naturales en las áreas rurales. Las sociedades urbanas dirigen con mayor frecuencia
sus miradas al medio rural, y no sólo como ámbito proveedor de los recursos alimentarios, sino
también, como ese lugar en el que la especie humana se reconcilia con la esencia natural de sus
orígenes, aunque estos orígenes estuvieron en el pasado plagados de las dificultades y penurias
que provocaron las conocidas emigraciones al medio urbano, en busca de mejores oportunidades
para ganarse el sustento de la vida. Hoy, con el cambio de mentalidades y la emergente conciencia
ambiental junto con los desarrollos tecnológicos en materia de comunicación y conectividad,
los espacios rurales, por estar cercanos o en los espacios naturales, o por tener mayor sintonía
____ con la naturaleza, son apreciados como un recurso no sólo a conservar y proteger, sino también,
como espacios dónde vivir, medio para ganarse el sustento con las actividades que se realicen, o
556
____ lugares para disfrutar en los momentos de ocio o periodos de vacaciones.
Si atendemos al sentido estricto y primigenio de la palabra natural; “Producido por la
naturaleza y no por el hombre” (Moliner 1990, p. 492) podemos inferir que apenas existen
espacios en nuestro planeta sin la huella de la actividad humana, transformándose la mayoría
de estos espacios en los paisajes humanizados que conocemos en la actualidad. Ha sido y es
muy positivo, que los considerados de mayor valor en el territorio, por sus recursos de interés
biológico, científico, socio cultural, paisajístico, o por los procesos ecológicos y las implicaciones
en su biodiversidad, hallan tratado de preservarse.
Proteger y conservar estos espacios, como los que existen e la provincia de Málaga, Figura
1, de las amenazas del desarrollo industrial y del crecimiento urbanístico, es la misión de las
personas concienciadas con su implicación en esta tarea, pero también, de las administraciones
a diferentes escalas territoriales, que con el dictado y aplicación de algún tipo de protección
legal, bien como Espacios Naturales Protegidos; Áreas Marinas Protegidas; Reservas Naturales;
Monumentos Naturales; Paisajes Protegidos; Zonas de Especial Conservación, u otras figuras de
interés, poder cumplir la finalidad de salvaguardar estos espacios.
2 Programas como LEADER, PRODER y LEADER PLUS mediante los fondos del FEOGA de la Unión Europea junto al Estado Español y las
Comunidades Autónomas, dirigían ayudas para activar el turismo rural.
3 Un referente sobre el turismo accesible en Andalucía es el completo estudio de 265 páginas, ACTUAN Programa Euroempleo (2012), dónde
se aborda la conceptualización de este tipo de turismo, legislación y experiencias de buenas prácticas y proyectos desarrollados de turismo
accesible en España y Portugal.
describir el cronograma de las rutas con los agentes sociales implicados, relatar las experiencias, y valorar
los resultados desde la percepción de las personas participantes en las rutas del proyecto, más de 600
personas usuarias de diferentes grupos de edades, sexo y condición respecto a su situación de movilidad.
La evaluación se ha realizado por medio de un cuestionario de evaluación y con varias entrevistas.
Las fuentes de información utilizadas han sido primarias para la documentación que obra
del proyecto en la propia sede de la Asociación Amelgar. La fuentes de información secundarias
utilizadas son bibliográficas y webgráficas, que hemos referenciado en el apartado final de la
bibliografía. La metodología ha sido analítico descriptiva de la documentación consultada.
El artículo lo hemos desarrollado en seis capítulos. En el primero, que es en el que estamos,
introducimos el tema realizando una reflexión sobre el turismo en los espacios rurales y naturales.
El segundo y tercer capítulo aborda la génesis y motivación de proyecto que nos impulsa a
indagar e innovar para resolver las necesidades detectadas en las personas que quieren realizar
actividades de ocio inclusivo por los espacios naturales de la provincia de Málaga. A partir del
cuarto capítulo hasta el sexto nos centramos en el proyecto, sus beneficios, los agentes sociales
implicados, el desarrollo cronológico y evaluación.
GÉNESIS DE PROYECTO
El proyecto nace como una iniciativa de intervención socioeducativa ante la falta de accesibilidad
____ a los Espacios Naturales. La asociación Amelgar4, que lleva a cabo actividades de voluntariado
558 medioambiental desde el año 2008, durante su trayectoria de intervenciones socioeducativas en
____
estos años se encuentra con una problemática que es poco abordada por los agentes sociales y
las Administraciones Públicas, esta problemática es la existencia de un enfoque deficitario en
el planteamiento universal del turismo en los espacios naturales para que todas las personas
puedan acceder en igualdad de condiciones a éstos lugares.
Los colectivos sociales que participan en actividades como reforestaciones, limpiezas
participativas, inventarios, talleres de educación ambiental, etc., no tienen un acceso universal,
sino que encuentran barreras que les impiden el acceso al medio natural. La asociación Amelgar
detecta esa situación cuando colectivos, como las personas con discapacidad o con movilidad
reducida, solicitan su participación en estas actividades. Nace así una conciencia y motivación
para responder a esa necesidad que hasta este momento no estaba cubierta, y a su vez, aparece
una oportunidad de acercar los espacios naturales a todas las personas.
La asociación Amelgar, cuyo ámbito de actuación es la provincia de Málaga desde sus
inicios, pero ya se está trabajando para ofrecer y replicar este servicio en otros lugares y en
toda la comunidad andaluza, o española, decide en el año 2014 investigar sobre esta cuestión e
indagar sobre la accesibilidad en los espacios naturales. Ello nos conduce a realizar una reflexión
profunda sobre los derechos humanos y a abordar el tema de la accesibilidad, no como la
eliminación de barreras arquitectónicas o naturales, sino desde la acción social, la participación
4 Amelgar es una asociación sin ánimo de lucro que desarrolla acciones de intervención socioeducativa desde el año 2008 en toda la provincia
de Málaga. La palabra Amelgar, es un verbo, que según su 1º acepción del Diccionario de uso del Español significa: “Dividir el terreno con
surcos para sembrar con regularidad” (Moliner 1990, p.162.)
Las personas coautoras de esta publicación participan en el proyecto, Alejo Parejo Molina es el impulsor y gestor de Amelgar; Carlota A. Escudero
Gallegos, que pertenece al Seminario de Estudios Interdidiplinares de la Mujer de la Universidad de Málaga participa diagnosticando el
enfoque de género.
5 La silla Joëlette es diseñada en 1987 por un montañero llamado Joël Claude, el cual tiene un sobrino con dificultad de movilidad y para que
pudiera acompañarle durante sus rutas por la montaña, desarrolla este tipo de silla.
Es por ello, que nosotros innovamos con el proyecto dando soluciones a las necesidades
detectadas de las personas. Miramos alrededor, observamos qué demandan las personas, y ahí
tenemos dónde innovar. Entendemos por Innovación Social a “encontrar nuevas formas de
satisfacer las necesidades sociales, que no están adecuadamente cubiertas por el mercado o el
sector público (…), o en producir los cambios de comportamiento necesarios para resolver los
grandes retos de la sociedad (…) capacitando a la ciudadanía y generando nuevas relaciones
sociales y nuevos modelos de colaboración. Son, por tanto, al mismo tiempo innovadoras en sí
mismas y útiles para capacitar a la sociedad a innovar” FAECTA (2014. p 17)
Nuestro proyecto también es innovador, desde el punto de vista del emprendimiento social,
pues se crea empleo para las personas que acompañan en los itinerarios ayudando con las
sillas de ruedas, pretendemos trabajar con personas formadas como monitoras deportivas y
voluntariado, así como con jóvenes con desventaja social a través de los itinerarios formativos
personalizados para crear ese empleo en el contexto de los espacios naturales
El proyecto, utilizando las sillas especiales, y realizando caminatas con estas personas, convierte
en accesibles los senderos de la provincia de Málaga. A estas personas con poca movilidad a
través de los senderos, se les aporta una singular experiencia y se convierte la misma en una
práctica emocional, enriquecedora y gratificante, mejorando la calidad de vida de este colectivo.
Los principales objetivos del proyecto son:
· Promocionar el ocio inclusivo como elemento clave en la salud de las personas con
movilidad reducida, potenciando las vivencias y emociones de una gran intensidad
para promover un buen desarrollo personal.
· Fomentar en el entorno familiar de forma positiva las actividades en el medioambiente
con las personas con movilidad reducida en compañía de voluntarios/as y monitores
ambientales.
· Fomentar en el entorno familiar, de forma positiva, las actividades en el medio
ambiente con las personas con movilidad reducida en compañía de personas
voluntarias y monitores medioambientales.
· Insertar en el mercado laboral a personas como monitoras deportivas, con especial
atención a jóvenes en desventaja social.
· Promocionar el turismo en el medio rural a través de las actividades de ocio
____
alternativo en los espacios naturales de la provincia de Málaga.
561
Respecto a los beneficios, resaltamos los especiales beneficios psicológicos y sociales que ____
conllevan nuestras actividades de ocio en la naturaleza, como son los beneficios emocionales,
produciendo bienestar, pues responden a los intereses personales, combaten el estrés y hacen
que las personas dejen aparcadas las preocupaciones. Por otro lado, favorecen la autoestima y el
crecimiento personal de las personas participantes. También destacamos los beneficios sociales,
que potencian las relaciones interpersonales con el resto de la comunidad, sintiéndose miembros
de un colectivo, pues se educa en la solidaridad y el respeto. Y los beneficios físicos o cognitivos,
mediante la práctica de ejercicios conductuales trabajando aspectos afectivo-sociales.
Con estos agentes se organizan rutas, por senderos haciéndolas accesibles por utilizar la silla
especial adaptada, con personas con discapacidad pertenecientes a asociaciones y con personas
con movilidad reducida de la provincia de Málaga. En las tablas que siguen se muestran todas las
rutas realizadas en el proyecto siguiendo las secuencias cronológicas de mes y año. En los inicios
del proyecto en el año 2014, que se realizó la presentación en los medios de comunicación y la
donación de la primera silla adaptada, cuya información se muestra en la evolución cronológica
de la Tabla 1, se observa que para la puesta a punto del proyecto se probaron las rutas de manera
previa con personal voluntario para valorar las posibilidades de uso en el terreno. Se realizó la
primera ruta por el Paraje Singular Hoz de Marín. Y la segunda ruta por el Parque Natural Montes
de Málaga y Fuente de la Reina, participando en cada una de las rutas 50 personas con discapacidad
o movilidad reducida y un total de 25 personas voluntarias repartidas en ambas rutas.
Tabla 1: Evolución cronológica del proyecto y sus agentes implicados par el año 2014
____ Julio 2014 Pruebas con la silla en el medio natural 15 personas voluntarias Plataforma del Voluntariado de
Málaga
562
____ Noviembre 2014
Segunda ruta Parque Natural Montes de 50 personas con discapacidad o Delegación del Gobierno. Junta
Málaga Fuente de la Reina movilidad reducida de Andalucía
Los senderos que se recorren son tramos elegidos de rutas ya señaladas a través de La
Consejería de Medio Ambiente de la Junta de Andalucía o la diseñada por la Diputación
Provincial de Málaga, la Gran Senda de Málaga. Que en su página web de inicio de la presentación
de la iniciativa por la Diputación, explica que es una “ruta pionera en Andalucía al incorporar
la variedad territorial y ambiental de toda la provincia, integrándola en un único recorrido
que estimula el interés por los espacios naturales y promoviendo las visitas a los municipios
malagueños. Además, supone un punto de encuentro entre el medio ambiente, el deporte, el
turismo y las oportunidades de empleo, fomentando el desarrollo integrado de la provincia de
Málaga desde la perspectiva de enfoque sostenible” En la Figura 5 se muestra la variedad de los
tramos de los itinerarios.
En el caso de la Gran Senda de Málaga y en el resto de las rutas ya diseñadas por los Espacios
Naturales Protegidos o por los Paisajes Singulares, dependiendo del colectivo y de las condiciones ____
ambientales, se utiliza la ruta de manera parcial en las partes del recorrido más accesibles de los
563
senderos, prescindiendo de las zonas con mayores escarpes y pendientes de la zona. ____
En la Tabla 2, se muestra que en el año 2015, se realiza una tercera Ruta por el Parque
Natural Sierra de las Nieves. El Burgo. Se inicia el recorrido a través de siete rutas por la Gran
Senda de Málaga, realizándose siete rutas en las que participan un total de trecientas cincuenta
personas con discapacidad o movilidad reducida de las Asociaciones de la provincia de Málaga.
Y se finaliza el año con una ruta por la Laguna de Fuente de Piedra en la que participan un
total de cincuenta y cinco personas entre monitores y voluntarias. En todas las rutas se adapta
el recorrido al colectivo que ha solicitado participar en la misma, no llegándose a realizar la
totalidad de kilómetros trazados en la ruta.
Tabla 2: Evolución cronológica del proyecto y sus agentes implicados par el año 2015
Fecha Actividad Participantes Entidad colaboradora
Tercera ruta Parque Natural
50 personas con discapacidad o
Enero 2015 Sierra de las Nieves. El Turismo Andaluz. Junta de Andalucía
movilidad reducida
Burgo.
350 personas con discapacidad o
Marzo-Abril- 7 Rutas por la Gran Senda
movilidad reducida Asociaciones de la Diputación de Málaga
Mayo 2015 de Málaga
provincia de Málaga
Plataforma del voluntariado de
7 noviembre Ruta en La Laguna de 55 personas, monitores y personas
Málaga y asociaciones de personas con
2015 Fuente de Piedra voluntarias
discapacidad de Málaga
Tabla 3: Evolución cronológica del proyecto y sus agentes implicados par el año 2016
En la Figura 6 y Tabla 3 se representan la salida realizada en lo que llevamos del año 2016.
Se realiza una ruta al Parque Natural de los Montes de Málaga, al Lagar Torrijos en la que
participan 30 personas con discapacidad intelectual de la Asociación AVI, Volcaima Caixa. Y
se gestionan las trece salidas ya programadas que se realizaran en septiembre y octubre. Para
el mes de septiembre tenemos cerradas y contratadas cuatro rutas por los Espacios Naturales
de de la Provincia de Málaga para un cupo de doscientas personas mayores o con movilidad
reducida. Para el mes de Octubre, nueve rutas por la Gran Senda de Málaga para 315 personas
con discapacidad o movilidad reducida
____
564 Figura 6: Imagen de las personas usuarias participando en el Parque Natural de los Montes de Málaga.
____
sencillo, que nos aporta una valiosa información para la mejora continua de nuestras acciones de
intervención socioeducativa. Los indicadores utilizados recogen información sobre el personal
y sus competencias técnicas y personales en el desarrollo de las actividades en el medio natural.
Por otro lado, se solicita información sobre la ruta en sí, su duración, experiencia, actividades
realizadas durante la ruta y las emociones vividas. También pedimos opiniones, sugerencias
y cambios para la mejora de la actividad en general. A todas las personas participantes en las
actividades del proyecto se les facilita una encuesta impresa en papel que se puede rellenar
marcando unos ítem, de esta manera, de forma rápida y sencilla obtenemos información para
poder evaluar la actividad.
Respecto al resultado de las evaluaciones del proyecto, tras el análisis de las encuestas
realizadas a las más de 600 personas participantes en las rutas del proyecto Ocio Inclusivo, las
opiniones reflejan un alto nivel de satisfacción. Todos los colectivos que han realizado estas
actividades a lo largo de 2014, 2015 y 2016 manifiestan su intención de repetir la experiencia y
solicitaron el poder volver a realizar en el futuro la actividad.
En cuanto a la valoración del personal técnico podemos decir que los usuarios y usuarias del
proyecto han marcado en totalidad la máxima puntuación.
Se han recogido opiniones y sugerencias en cuanto a los tramos realizados y se han adoptado
las medidas correctoras pertinentes para mejorar la actividad y poder ofrecer un servicio
profesional de calidad. ____
565
BIBLIOGRAFÍA ____
Actuan, Programa Euroempleo (2012). El turismo accesible en Andalucía y Portugal. Buenas
Prácticas y potencialidades para el empleo. Proyecto Euroempleo “Turismo accesible:
un nuevo yacimiento de empleo”.Sevilla: Consejería de Empleo de la Junta de Andalucía.
Disponible en http://www.actuam.es7index.php/documentación/publicaciones/doc_
details/33-libro-buenas-prácticas-y-trabajos-desarrollados
Asociación Amelgar. Galería de fotos. (2016): Disponible en http://www.amelgar.org/actividades/
fotos/
Blanco, F.J. (1996): Fundamentos de la política comunitaria y española en materia de turismo
rural. Estudios Turísticos 131: 25-49
Diputación de Málaga. Gran Senda de Málaga (2016): Disponible en
http://www.gransendademalaga.es/es/4291/gran-senda-malaga
Faecta, (2014): Proyecto la innovación social y las cooperativas: el impacto social de las cooperativas
y experiencias innovadoras socialmente
Disponible en: www.faecta.coop/index.php?id=113
Moliner, M (1990): Diccionario del uso del español. Madrid: Editorial Gredos SA
Valdés, L. (1996): El Turismo Rural en España. In Pedreño, A y V. Monfort, V (eds.) Introducción
a la economía del turismo en España. Madrid: Editorial Civitas, pp 365-401
RESUMEN:
En el marco de la XI Conferencia Iberoamericana de Ministros de Turismo, desarrollada
en Asunción-Paraguay, junio 2011, se presentó por primera vez esta iniciativa del “Turismo
Consciente”.
En el II Congreso Internacional de Ética y Turismo de la OMT, septiembre 2012; se señala ____
que el concepto de “Turismo Consciente” lanzado por Ecuador, encaja perfectamente con los 567
principios promovidos por el Código de Ético Mundial de Turismo de la OMT. ____
El Turismo Consciente se enfoca en el concepto de “Amar la vida” y se define según la
OMT como: “Una experiencia de vida transformadora que genera un crecimiento personal que
nos convierte en mejores seres humanos. Este nuevo concepto se sustenta en los principios de
sostenibilidad y ética y promueve los volcanes de la paz, la amistad, el respeto y amor a la vida
como esencia de la práctica turística.”
Consideramos que el “Turismo Consciente” busca cubrir las dimensiones del
desarrollo sostenible, y generar un plus diferenciador, que le permite ser
un concepto vivo, dinámico, innovador, de calidad y para todos, desde su
concepción filosófica de la consciencia humana, el buen vivir y el dar para
recibir. El Turismo Consciente, se propone como una forma integradora del
turismo, que incluye las dimensiones de la sostenibilidad la participación
de todos los agentes y las tendencias del sector.
Pretendemos, a través de una estrategia de triangulación, mediante la documentación
disponible, la observación y la aplicación de entrevistas a expertos; identificar la jerarquización
de los factores e indagar en aquellos factores que no hayan sido considerados y que pueden
formar parte de esta modalidad de Turismo.
El objetivo del estudio, en este sentido, es precisar una “cuarta dimensión”, que aglutine los
factores analizados del “Turismo Consciente” desde la perspectiva de los expertos en Turismo.
Palabras Clave: Turismo Consciente, Modalidad de Turismo, Ecuador
Clasificación JEL: Z32, Z39, L83
INTRODUCCIÓN
Ecuador es el pionero en presentar el “Turismo Consciente” como una alternativa de turismo que
trata de diferenciarse del turismo de masas, de sol y playa, que comparte la filosofía del turismo
alternativo, del turismo accesible, del turismo sostenible y del turismo social. Es un concepto
que engloba la responsabilidad social, la sostenibilidad, el medio ambiente y lo ético. El modelo
turístico de masas presenta una serie de problemas estructurales como la estacionalidad y
la concentración espacial, producto de su adaptación a la situación socioeconómica y a una
demanda cambiante (Ávila & Barrado, 2005).
En mayo 2011, en el marco de la XI Conferencia Iberoamericana de Ministros de Turismo,
en Asunción – Paraguay, se presentó por primera vez el “Turismo Consciente”, propuesta que
fue respaldada por unanimidad e incluida en la Declaración Conjunta firmada por ministros y
autoridades de turismo de 23 países de Iberoamérica y el Secretario General de la Organización
Mundial de Turismo, Sr. Rifai Taleb (Red de la Organización Mundial de Turismo, 2011).
En el marco de Economía, la Feria Internacional de Turismo, FITUR 2012, Ecuador y
la Organización Mundial de Turismo, OMT, apuestan por el “Turismo Consciente”. Freddy
Elhers, Ministro de Turismo del Ecuador, señaló que el “Turismo Consciente” incluye el turismo
responsable socialmente, el sostenible, por el medio ambiente y el ético “Su filosofía se basa en
la consciencia humana, en el buen vivir, en dar y recibir; el turismo nos convierte en mejores
____ personas” (Europa Press, 2012).
568 En los instrumentos de planificación y desarrollo del Ecuador, que se desplegó en el Plan
____
del Buen Vivir 2013 – 2017, se determinaron los cuatro ejes interactuantes y complementarios
para lograr los objetivos en el largo plazo. Uno de estos ejes es la “Matriz productiva y los ejes
estratégicos”, en donde se prevé que Ecuador para el 2030, exportará un 40% de servicios de
alto valor agregado y con una participación relevante del turismo. En este contexto, uno de los
objetivos nacionales para el Buen Vivir es: “Impulsar la transformación de la matriz productiva”,
siendo el turismo considerado un sector prioritario para la atracción de inversión nacional
y extranjera; y en donde se busca posicionar el “Turismo Consciente” como un concepto de
vanguardia a nivel nacional e internacional, con la participación del estado, el sector privado y
popular; entregando un turismo ético, responsable, sostenible e incluyente (Secretaría Nacional
de Planificación y Desarrollo Ecuador, 2013).
El Ecuador promueve el “Turismo Consciente” como una filosofía de turismo diferenciadora
que le permita beneficiarse de los Mundos de Ecuador: “Galápagos, Costa, Sierra y Amazonía”,
con una oferta turística centrada en distintos productos, desplegada en PLANDETUR2020
Ecuador y que se enfoca en 11 líneas de turismo: Circuitos Generales, Sol y Playa, Turismo
Comunitario, Turismo Cultural, Parques Temáticos, Ecoturismo y Turismo de Naturaleza,
Turismo de Deportes y Aventura, Turismo de Salud, Agroturismo, Turismo de Convenciones y
Congresos y Turismo de Cruceros.
El “Turismo Consciente” es “Amar la vida”, que se define como: “Una experiencia de vida
transformadora que genera un crecimiento personal que nos convierte en mejores seres
humanos. Este nuevo concepto se sustenta en los principios de sostenibilidad y ética y promueve
los volcanes de la paz, la amistad, el respeto y amor a la vida como esencia de la práctica turística.
METODOLOGÍA DE LA INVESTIGACIÓN
DISEÑO DEL TRABAJO
La metodología cualitativa interesa más por las cualidades, por llegar a comprender e interpretar
los sentidos sociales que los actores asignamos a los distintos fenómenos, problemas, procesos,
acciones.
El diseño de la investigación cualitativa implica tomar decisiones a lo largo de todo el
proceso de investigación. “El diseño de un estudio naturalista por lo general no se establece
completamente antes de que empiece el estudio, sino que emerge del tiempo que se recogen los
datos, se lleva a cabo el análisis preliminar, y pasa a describirse de modo más completo en el
contexto” (Erlandson et al., 1993).
En la investigación cualitativa, el proceso tiene una secuencia lineal de pasos conceptuales,
metodológicos y empíricos. Existe una interdependencia mutua de las partes individuales del
proceso de investigación (Flick, 2012).
La metodología del estudio cualitativo tiene como objetivo: la descripción de cualidades
de un fenómeno; la búsqueda de un concepto que pueda abarcar una parte de la realidad; el
descubrir tantas cualidades como sea posible (no trata de probar o medir en qué grado una
cierta cualidad se encuentra en un cierto acontecimiento); el entendimiento en profundidad (en
lugar de exactitud).
FORMULACIÓN DE HIPÓTESIS
Los supuestos que se considera en el estudio cualitativo, son:
Hipótesis general: la existencia de un factor diferenciador (dimensión) del “Turismo
Consciente” de las diferentes filosofías y modalidades de turismo existentes.
Hipótesis específicas:
· La dimensión diferenciadora se denomina “Dimensión Ética”.
· La dimensión que diferencia el Turismo Consciente es transversal
____
· El factor prioritario que permite medir la dimensión, en relación a los seres humanos
571
-turistas es una experiencia vital transformadora. ____
· El factor prioritario que permite medir la dimensión, en relación a las comunidades
locales es un pacto de convivencia entre el patrimonio cultural y lo natural.
· El factor prioritario que permite medir la dimensión, en relación a las actividades
empresariales es un compromiso con la sociedad
Por lo menos existen cuatro tipos de triangulación, entre los que se puede señalar:
triangulación de datos que utiliza diversas fuentes de datos en el estudio; triangulación de
investigadores que utiliza varios investigadores en el mismo estudio; triangulación de teorías que
utiliza múltiples perspectivas teóricas para interpretar los datos y sus conclusiones; triangulación
metodológica que utiliza diferentes métodos para estudiar el mismo problema (Denzin, 1978).
El estudio cualitativo desarrollado utilizó una estrategia de triangulación de datos y
métodos. La triangulación de datos utilizando diferentes fuentes de datos, diferenciados por
tiempo, espacio y personas. Y una triangulación de métodos, que puede ser dentro del método
y entre métodos. Para el estudio en el primer caso hemos utilizado la documentación disponible
– fuentes secundarias, la encuesta y la aplicación de entrevistas a profundidad a expertos; y en
el segundo caso hemos combinado con algunos expertos la encuesta por cuestionario con una
entrevista a profundidad semiestructurada.
En la aplicación de la estrategia, en una primera etapa se revisó la documentación disponible,
como: el Acta de la XI Conferencia Iberoamericana de Ministros de Turismo, desarrollada en
Asunción-Paraguay, Junio 2011; el Informe del II Congreso Internacional de Ética y Turismo
de la OMT, realizado en Ecuador, en septiembre de 2012, así como los videos de participación
de los invitados expertos y los debates, sobre el cual se desarrollaron una serie de definiciones,
posiciones, esquemas, alcances sobre el “Turismo Consciente”.
____ Los datos secundarios, son sencillamente, información que han generado otros investigadores
anteriormente (Palacios Gómez, 1999a). Este primer acercamiento, permitió identificar una
572
____ serie de factores, que, en una segunda etapa, a través de encuestas por cuestionario electrónico
fueron expuestos a la opinión de expertos para identificar la relevancia de los factores expuestos
en esta filosofía y recomendaciones pertinentes al caso de estudio. Además, en esta etapa se
validó el perfil de los expertos para ser considerados en la base de datos analizada.
La validación de los expertos se realizó en base a la experiencia del individuo en el sector
turismo, la evidencia del desarrollo de ponencias en congresos, publicaciones o revistas sobre
el sector; y su ocupación actual ligada a la investigación o desenvolvimiento de actividades
turísticas.
La encuesta por cuestionario es la técnica de investigación social por excelencia. Gran parte
del conocimiento social se ha obtenido a través de encuestas sociológicas, sobre las más diversas
áreas de la vida social. El cuestionario debe responder a los objetivos de la encuesta, elabora un
plan de preguntas y proceder a su redacción; y preparar la aplicación del cuestionario en sus
aspectos logísticos (Palacios Gómez, 1999b).
La encuesta es útil ante todo para describir algo y para contrastar hipótesis o modelos.
(Alvira Martín, 2011). Su principal utilidad es generar descripciones que expliquen el significado
y variación de los elementos del contexto individual y grupal. Las preguntas del cuestionario
y los resultados que generan son significativos cuando están asociados con datos cualitativos
obtenidos e integrados en un modelo teórico (Cubo et al., 2011a).
Finalmente, en la fase del estudio cualitativo se complementó con una tercera etapa,
mediante la aplicación de entrevistas a profundidad a siete expertos, del sector turismo, para la
consolidación de los resultados del estudio preliminar.
La entrevista es una técnica cualitativa, según Heyl (2001), “es aquella técnica de investigación
en la que los investigadores establecen relaciones respetuosas con los entrevistados, incluyendo
suficiente rapport como para que se establezca un intercambio de puntos de vista y suficiente
tiempo y sinceridad como para que el entrevistado explore junto con el entrevistador el
significado de los sucesos que tienen lugar en su mundo”. Rapport se entiende el clima agradable
que debe generarse para facilitar la confianza y comunicación del entrevistado y el entrevistador
(Cubo et al., 2011b).
Según Kvale (1996), “la entrevista es ante todo la interacción, una conversación entre
investigador y entrevistado. El conocimiento que se produce como consecuencia de esta
conversación es fruto de una interacción, de un intercambio de puntos de vista”. Además,
es importante señalar que se ha utilizado una entrevista semiestructurada, que combina la
flexibilidad de las entrevistas no estructuradas con la direccionalidad de un instrumento
cuyo objetivo es obtener datos cualitativos centrados en un tema concreto. Las cuestiones que
orientan una entrevista semiestructurada son formuladas con antelación, las respuestas suelen
ser abiertas, logrando mayor información (Cubo et al., 2011b).
Los resultados de esta primera fase, el estudio cualitativo, sirven de base para identificar los
factores que serán puestos a consideración de la opinión de los turistas que visitan Ecuador, en el
caso específico del Distrito Metropolitano de Quito, punto de entrada con mayor afluencia por
el turismo receptor en el Ecuador. ____
DECISIONES MUESTRALES 573
____
Según Palacios Gómez (1999, p.126), en la práctica se determina el perfil de la población
objeto de estudio, pero no siempre es posible tener una muestra idónea, que constituya una
representación a escala de la población, porque no conocemos el tamaño real de la población o
bien la muestra no es extraíble en las circunstancias reales. Para el estudio, es posible realizar un
muestreo probabilístico en investigación social, que los resultados no se pueden extender a toda
la población. Podríamos hablar de tres tipos de muestreo no probabilístico:
· Muestreo no probabilístico simple: administración de un cuestionario a una muestra
de población indiscriminada, sin haber determinado estadísticamente su tamaño,
error muestral, entre otras razones, porque no conocemos el tamaño de la población.
Este tipo de muestreos se realizan con el fin de recoger tendencias opináticas
genéricas1, siempre que se tenga la cautela de relativizar su validez y fiabilidad y se
tomen sus resultados como información indicativa y no como dato científico.
· Muestreo estratégico: llamado también de conveniencia, la selección de los
individuos a encuestar se realiza a partir del criterio del investigador, que considera
que son los que mejor reflejan o describen un fenómeno social determinado. La
muestra es un número arbitrario de sujetos, cuyos perfiles han sido definidos por el
investigador: no obstante, se supone un conocimiento suficientemente profundo del
1 Cuando la selección de los elementos y la determinación del tamaño de la muestra no se hacen de forma objetiva siguiendo criterios técnicos,
sino según el arbitrio, la intuición o la experiencia del encuestador, el muestreo se denomina discrecional, intencional, estimativo u opinático,
para diferenciarlo del muestreo aleatorio o muestreo estadístico propiamente dicho http://www.economia48.com/spa/d/muestreo-opinatico/
muestreo-opinatico.htm 08-02-2016
RECOGIDA DE DATOS
En lo referente a los datos secundarios, la documentación disponible fue solicitada al Ministerio
____
de Turismo del Ecuador, sobre el cual se pudo acceder al libro publicado sobre el II Congreso
574 Internacional de Ética y Turismo de la OMT; y los videos de las participaciones de las diferentes
____
autoridades y expertos asistentes al evento.
Para iniciar la recogida de datos de la encuesta por cuestionario, se requieren de estudios
piloto cuantos sean necesarios que garantice que la población objeto de estudio comprenda las
cuestiones a ser investigadas. Para el caso de estudio se realizaron tres pruebas pilotos, mediante
encuesta electrónica a sujetos relacionados con el sector turismo, con el fin de identificar mejoras
al cuestionario, aumentos y/o eliminaciones de preguntas, correcciones de lenguaje y forma, y la
operacionalidad del instrumento.
Las pruebas piloto se realizaron en el mes de diciembre 2015 e inicios de 2016, a un grupo
entre 12 a 15 personas expertas en investigación de mercados y turismo, ubicadas en España y
Ecuador.
Del resultado de estas pruebas pilotos, se logró tener un Formulario Final, que fue diseñado
en idioma español e inglés para su trabajo de campo propiamente dicho.
El trabajo de campo se desarrolló del 18 de enero al 19 de febrero, a una base de datos
de aproximadamente 350 expertos, de países tales como: Portugal, España, Brasil, Ecuador y
otros países. Como se detalló anteriormente los sujetos objeto de estudio, fueron validados
como expertos en turismo, para ser considerados en el trabajo de campo y el análisis de datos
respectivo.
Para la de validación de los expertos, se adaptó la metodología aplicada por García &
Fernández (2008), estableciéndose las siguientes acciones:
a) Generación de un listado de posibles expertos
b) Selección de expertos
c) Validación de expertos (García & Fernández, 2008). Se consideraron los siguientes
criterios:
· Experiencia del individuo en el sector turismo: baja de 0 a 5 años, moderada de 5
a 10 años, media de 10 a 15 años, alta de 15 a 20 años y experto más de 20 años.
· Evidencia del desarrollo de ponencias en congresos, investigaciones publicaciones
o revistas sobre el sector: con evidencias y sin evidencias (para el caso en
particular, todos cumplieron con este criterio).
· Ocupación actual ligada a la investigación o desenvolvimiento de actividades
turísticas: preponderante, investigación y docencia - doctorado afín; importante,
docencia - doctorado afín; normal, actividades en el sector - master afín
Valoración Valoración -
Valoración - desarrollo
- tiempo de experiencia obtenida
Parámetros de trabajos de Coeficiente de Competencia
experiencia en el en actividades
investigación
sector Turismo profesionales
Peso 50% 30% 20% ____
ALTO 0,8 a 1
0,5 0,3 0,2
575
Baja 0,1 ____
MEDIO 0,5 a <0,8
Moderada 0,2 Preponderante 0,3 Con trabajos 0,2
Criterios Media 0,3 Importante 0,2 Sin trabajos 0,1
BAJO < 0,5
Alta 0,4 Normal 0,1
Experto 0,5
RESULTADOS
DOCUMENTACIÓN DISPONIBLE – FUENTES SECUNDARIAS
Los aspectos relevantes desarrollados en el II Congreso Internacional de Ética y Turismo de
la OMT, realizado en Ecuador, en septiembre de 2012, dio apoyo y difusión al concepto de
“Turismo Consciente” desarrollado por el Ministerio de Turismo del Ecuador, que representa
una forma de pensamiento innovador, basada en los mismos principios de sostenibilidad y ética
que promueven los valores de la paz, la amistad, el respeto y el amor a la vida como esencia de
la práctica del turismo.
____ Las ideas principales sobre el concepto y alcance del “Turismo Consciente”, se resume en:
576 · Se orienta en tres grandes grupos de interés: los seres humanos - turistas, las
____
comunidades locales y las actividades empresariales.
· En relación a los seres humanos - turistas el fin es que vean en los viajes una experiencia
vital transformadora, capaz de inducir al crecimiento personal y enriquecimiento,
que se transforme en una celebración de la vida y en una búsqueda de la felicidad.
La aplicación en la práctica de este concepto contribuye a elevar el “índice del buen
vivir”
· El “Turismo Consciente” ofrece un pacto de convivencia entre las comunidades
anfitrionas y los visitantes, entre el patrimonio cultural y natural, redefine los
factores de consumo y mide la prosperidad más en términos espirituales que en
bienes materiales, fomentando un crecimiento en beneficio de la sociedad.
· La aplicación del “Turismo Consciente” en las actividades empresariales debe
contribuir a mejorar la competitividad en una sociedad comprometida y alerta, con
beneficios económicos y que contribuyan socialmente (Organización Mundial del
Turismo, 2013).
Gráfica 1. Aspectos determinantes del “Turismo Consciente” en los Seres Humanos - Turistas
____
577
____
Desde la óptica de los expertos, podemos establecer la relevancia de los factores a considerarse
en la necesidad de que los seres humanos - turistas, vean a los viajes principalmente como un
crecimiento y enriquecimiento personal, una experiencia de vida transformadora, que busca la
felicidad, para transformarla en una celebración de la vida, entre otros factores, como se puede
ver en la Gráfica 1.
En relación a las comunidades locales anfitrionas se considera relevante que debe existir
primero un pacto de convivencia entre los anfitriones y visitantes, seguido de un pacto entre
el patrimonio cultural y natural, el fomento517 del crecimiento beneficioso y distributivo a nivel
social, la redefinición de los factores de consumo y medir la prosperidad en valores espirituales
____
que en materiales, entre otros factores, como se despliega en la Gráfica 2.
578
____
Gráfica 3. Aspectos determinantes del “Turismo Consciente” en las Actividades Empresariales
rápido o consumir tan rápidamente el tiempo de ocio en la experiencia turística, con el fin de
disfrutarlo, compartirlo y lograr bienestar al hacerlo.
Las tendencias en las modalidades de turismo están dadas por el incremento del turismo
senior, el turismo experiencial: náutico, aventura, riesgo, entre otros; el turismo para colectivos
como LGTB, singles; turismo de frontera, turismo termal, turismo de naturaleza, entre otros.
La sostenibilidad es un condicionante inexcusable. Es una filosofía institucional y más
sectorial. Vivir de forma más consciente, debe ser uno de los pilares de la sostenibilidad dentro
de esa consciencia en el mundo.
El concepto de “Turismo Consciente” destaca y acentúa la relación de igualdad, contacto entre
seres humanos, entre sociedades, siempre en términos de igualdad. Parece más una filosofía
que se puede aplicar a cualquier tipología turística. Es una definición completa y precisa, está
implícita lo importante que es para todas las partes dentro de esa experiencia, es darse cuenta, el
aquí y el ahora de todas las acciones, comportamientos y la responsabilidad sobre los encuentros
consientes turísticos. Debe tener un matiz social, no un bienestar individual, porque la ética en
este sentido debe ser social. Es integral, holístico, lo consciente está por encima de lo sostenible.
En los grupos de interés del “Turismo Consciente” debe ser considerado las instituciones y
administración pública, con el fin de interconectar y regular los mínimos establecidos por cada
una de las partes. Su objetivo debe ser cohesionar los grupos de interés, coordinarlos, favorecer
____ su cooperación y controlarlos.
Las dimensiones del turismo sostenible son transversales, en este sentido afecta a todos los
580
____ sectores que están vinculados directa o indirectamente, no son estáticas. Por tanto, la cuarta
dimensión debe ser considerada transversal.
Para potencializar el “Turismo Consciente”, se debe pensar en hacer consciente a los usuarios
y a la población en general. Es necesario comunicar no solo informar, hay que llegar al usuario
a que comprenda. La concienciación debe venir por parte de las empresas, las instituciones, las
comunidades locales, trabajando al unísono en este sentido.
El “Turismo Consciente” debe ser concebido como la evolución del propio turismo que es
demandado por las nuevas tendencias, con una visión a largo plazo, no cortoplacista, aunando
esfuerzos a nivel regional a algo más grande.
CONCLUSIONES
El estudio cualitativo permitió tener base de conocimiento sobre los aspectos relevantes del
concepto de “Turismo Consciente”, teniendo como principales conclusiones las siguientes:
El “Turismo Consciente” debe considerarse como una evolución del Turismo Sostenible.
El “Turismo Consciente” es una filosofía que abarca las dimensiones de la sostenibilidad y la
ética. Su aplicación es viable a todas las modalidades del turismo.
Las dimensiones del “Turismo Consciente” están dadas por la sostenibilidad (económica,
social, medioambiental) y la ética.
Los grupos de interés de la dimensión ética del “Turismo Consciente” se enfoca en los seres
humanos - turistas, las comunidades locales, las actividades empresariales y las instituciones u
organismos públicos.
Existen aspectos relevantes que deben darse para lograr el concepto de “Turismo Consciente”
y estos son la igualdad ente todos los participantes y la participación activa, que permite generar
una experiencia enriquecedora de “Dar y recibir”.
Las dimensiones son transversales, es decir existe una relación entre todas las dimensiones
y grupos de interés. Gráfica 5.
____
581
____
Fuente: Elaboración propia
Por tanto, definiremos al “Turismo Consciente” como: Una filosofía que es el resultado de la
evolución del Turismo Sostenible, cuyo principal factor diferenciador es la dimensión ética,
enfocada a cohesionar cuatro grandes grupos de interés, como son: los seres humanos - turistas,
las comunidades locales, las actividades empresariales y las instituciones u organismos públicos.
El “Turismo Consciente” se sustenta en que los viajes permiten a los seres humanos - turistas
un crecimiento y enriquecimiento personal, que es una experiencia vital transformadora, que
permite buscar la felicidad y celebrar la vida; todo esto enmarcado en los principios de igualdad
y participación activa de todos los participantes.
En las comunidades locales se orienta en un pacto de convivencia entre anfitriones y visitantes,
al igual que una convivencia entre lo cultural y lo natural, que genere crecimiento beneficioso y
distribución social, redefiniendo los factores de consumo y midiendo la prosperidad en valores
espirituales que materiales.
En las actividades empresariales busca el compromiso prioritario con la sociedad, que se
evidencie en el beneficio social principalmente y económico, para la mejora de la competitividad.
Finalmente, las instituciones u organismos públicos deben ser el inter-conector entre los
grupos de interés, para cohesionarlos con un fin común, regularlos y controlarlos.
El “Turismo Consciente” es una filosofía que evoluciona, dinámica, activa, que promueve la
igualdad y la participación activa, es una experiencia de “dar y recibir”.
BILIOGRAFÍA
Alvira Martín, F. (2011). Cuadernos metodológicos. La encuesta: Una perspectiva general
metodológica CIS.
Ávila, B. R., & Barrado, T. D. (2005). Nuevas tendencias en el desarrollo de destinos turísticos:
Marcos conceptuales y operativos para su planificación y gestión. Cuadernos de Turismo,
(15), 27-44.
Cubo, D. S., Martín, M. B., & Ramos, S. J. L. (2011a). Técnicas e instrumentos de recogida de
investigación. 2. El cuestionario: Recogida de datos estructurados. Métodos de investigación
y análisis de datos en ciencias sociales y de la salud. (pp. 187). Madrid, España: Pirámide.
Cubo, D. S., Martín, M. B., & Ramos, S. J. L. (2011b). Técnicas e instrumentos de recogida
de investigación. 3. la entrevista. Métodos de investigación y análisis de datos en ciencias
sociales y de la salud. (pp. 215, 216, 224). Madrid, España: Pirámide.
Denzin, N. K. (1978). The research act. A theoretical introduction to sociological method. Nueva
York: McGraw-Hill.
Denzin, N. K., & Lincoln, Y. S. (1998). Strategies of qualitative inquiry. California, USA.: SAGE.
Denzin, N. K., & Lincoln, Y. S. (2012). Manual de investigación cualitativa. El campo de la
investigación cualitativa. [The Sage Handbook of Qualitative Research]. Barcelona,
España.: Gedisa.
____ Erlandson, D. A., Harris, E. L., Skipper, B. L., & Allen, S. D. (1993). Designing a naturalistic
582 inquiry. Doing naturalistic inquiry. A guide to methods. (pp. 66). United States of America:
____ SAGE.
Europa Press, 2. (2012). Economía FITUR. ecuador y la OMT apuestan por el “turismo consciente”.
Disponible en http://www.finanzas.com/noticias/economia/2012-01-18/639206_
economia-fitur-ecuador-apuestan-turismo.html
Flick, U. (2012). Introducción a la investigación cualitativa (3a. ed.). Madrid, España: Ediciones
Morata, S. L.
García, L., & Fernández, S. J. (2008). Procedimiento de aplicación del trabajo creativo en grupo
de expertos. Ingeniería Energética, 29(2), 46-50.
Hernández Sampieri, R., Fernández Collado, C., & Baptista Lucio, P. Metodología de la
investigación (México [etc.] : McGraw Hill, cop. 2006 ed.)
Hernández Sampieri, R., Fernández Collado, C., & Baptista Lucio, P. (2006). Definición del
alcance de la investigación a realizar: Exploratoria, descriptiva, correlacional o explicativa.
Metodología de la investigación (pp. 99-115). México: McGraw Hill.
Nelson, C., Treichler, P. A., & Grossberg, L. (1992). Cultural studies. In En L. Grossberg, C.
Nelson, & P. A. Treichler (Eds.) (Ed.), Cultural studies. (pp. 1-16). New York: Routledge.
Organización Mundial del Turismo, 2011.Regional Programme for the Americas. Turismo
Consciente, una propuesta para amar la vida. Disponible en http://americas.unwto.org/
news/2011-06-30/turismo-consciente-una-propuesta-para-amar-la-vida
Organización Mundial del Turismo, 2013.II congreso internacional de ética y turismo de la OMT.
Quito (Ecuador). 11 y 12 septiembre 2012. Madrid, España.: OMT.
Palacios Gómez, J. L. (1999a). Parte II. Las técnicas de investigación social. teoría y aplicaciones. 5.
Recogida de datos secundarios. Técnicas de investigación social para servicios socioculturales
____
583
____
Enric López C.
EU CETT – Universidad de Barcelona
enric.lopez@cett.cat
RESUMEN
Este resumen refleja la evolución del conocimiento experto que hemos generado desde el origen del
Observatorio del Turismo Rural en España en 2013 hasta nuestros días. El Observatorio nace con la
vocación de aportar información de valor sobre el sector, con el objetivo de apoyar su competitividad y
de potenciar su espíritu de innovación, y durante 3 ediciones (2013-14, 2014-15 y 2015-16) pensamos
que lo estamos consiguiendo. Aunque sólo es el principio. ____
585
Hemos llevado a cabo presentaciones públicas por todo el territorio nacional, publicado ____
Informes de acceso libre, enviado notas de prensa a los medios de comunicación, mantenido
nuestra página web y nuestras redes sociales, y aportado información de valor a más de 202
investigadores y/o expertos en turismo rural en España durante la corta vida del Observatorio
del Turismo Rural.
Pensamos que, siendo un proyecto de colaboración entre la Universidad y la Empresa, sin
apoyo económico público, estamos consiguiendo los objetivos fundacionales del proyecto. Y
seguimos avanzando.
UNIVERSO: Viajeros.
EDICIÓN MUESTRA UNIVERSO Error M. (niv.c.: 95%)
13-14 10.219 2.715.986 1.0 %
14-15 11.432 2.500.441 0.9 %
15-16 15.175 2.822.947 0.8 %
UNIVERSO: Propietarios.
EDICIÓN MUESTRA UNIVERSO Error M. (niv.c.: 95%)
13-14 2.275 15.672 1.9 %
14-15 2.224 15.044 1.9 %
15-16 2.859 15.221 1.65 %
Por otra parte, en el siguiente cuadro se relacionan algunos de los diferentes ámbitos de
estudio que se han contemplado en las tres ediciones del Observatorio desarrolladas hasta ahora,
y donde se puede ver la evolución en relación a estos ámbitos de estudios, tanto en el universo ____
viajeros como en el de propietarios, ilustrado con la gradación de colores verdes. 587
____
Tabla 3: Objetivos Universo del OTR: Viajeros.
UNIVERSO: Viajeros
OBJETIVOS / Ediciones 13-14 14-15 15-16
Frecuencia realización TR (turiso rural)
Influencia elección del destino rural
Dónde, cuándo y con quién realizas TR
Motivaciones realizar TR
Antelación de la reserva
Dónde accedes en Internet para buscar alojamiento rural
Organizar la estancia rural por mobile
Factores de elección alojamiento rural
Preferencia reserva: online / offline
Valoración de alojamiento rural
Instalaciones más valoradas alojamiento rural
Usos de internet en alojamiento rural
Valoraciones de la estancia rural
Presupuesto diario aprox.: alojamiento, comidas, actividades
lúdicas
Legalidad alojamiento para reservarlo
Recomendación alojamiento rural última estancia (NPS)
UNIVERSO: Propietarios
OBJETIVOS / Ediciones 13-14 14-15 15-16
Motivo principal iniciar negocio turismo rural
Símbolo identificativo turismo rural
Conexión Internet en alojamiento rural
Gestión MK online: web, opiniones, buscadores, redes sociales,
blog, ..
Problemas del turismo rural en España
Razones principales de los clientes para elegir el alojamiento
Instalaciones valoran más los clientes
“Apuesta” por nichos de mercado
Medio realizar reservas por los clientes
Modificaciones de precios último años
____ Posibilidad sistema reserva online
Antelación de las reservas
588
____ Medición del ROI
Inversión promoción (portales, ...)
Gastos (sumin.,manten., personal, ...)
Gestión opiniones Internet
Base de Datos informatizada
Pertenencia Asociación Turismo Rural
Expectativas pertenencia a Asociación
Tipo de alojamiento que gestiona
Capacidad máxima del alojamiento
Actividad profesional: Exclusiva/No exc
Sexo / Edad / Provincia / CC.AA.
realizan, siempre que éstos sean significativos. Para concluir el evento, también se
realiza una mesa de debate en la que participan diferentes profesionales que aportan
su opinión sobre los temas tratados en el estudio. De este modo, los informes visibles
en la web sirven de reflexión a nivel local y también permiten al Observatorio
recoger impresiones que optimicen su uso. Las Jornadas realizadas desde el inicio
del Observatorio han sido casi unas 30 (27, exactamente a la fecha de realización
de este documento) con una media de asistencia de unas 50 personas, lo que nos da
una cifra directa de asistentes de unos 1.500 en total aproximadamente. En concreto,
estas Jornadas de presentación se han realizado en:
- OTR 2013: Barcelona, Madrid, País Vasco, Valladolid, Madrid, Málaga, Castilla-
La Mancha, Valencia,…
- OTR 2014: Barcelona, Ourense, Navarra, Cataluña, Gijón, Málaga, Valencia,
Andalucía, Valladolid, …
- OTR 2015: León, Santander, Ourense, La Rioja, Aragón, Castilla y León, Cataluña,
…
- Notas de prensa: para dar difusión a los conocimientos generados por el Observatorio,
además de las Jornadas, también se realizan y se envían notas de prensa a los medios
de comunicación generalistas y especializados. En concreto, durante el 2015 se ____
lanzaron 15 notas de prensa, y de enero a julio del 2016 ya hemos lanzado 9. Otro dato 589
____
muy importante es el valor de la publicity (aparición en medios de comunicación de
forma gratuita) que estamos generando gracias a esta acción de comunicación desde
el inicio del Observatorio, la cual se cifra en casi 1 millón de euros (936.000 euros
aprox.).
Participación en Congresos Académicos: uno de los compromisos fundacionales
del proyecto es poder transferir este conocimiento experto generado por el
Observatorio a toda la comunidad científica, ya sea a través de la web, de las Jornadas
o de la asistencia a foros más específicos del ámbito académico. En este sentido,
hemos tenido la oportunidad de participar en los siguientes Congresos:
- TMS ALGARVE 2013 - International Conference on Tourism&Management
Studies, Faro (Portugal) (13-16 de noviembre de 2013) donde se han presentado
las “Tipologías de turistas rurales en España. Primera propuesta científica a partir
del Observatorio de Turismo Rural en España, un proyecto de transferencia de
conocimiento en el sector turístico”.
- Congreso Internacional Científico-Profesional sobre Brecha Salarial y Socio-
Profesional de Género en el Turismo Rural desarrollado en la Universidad de
Córdoba (21-22 septiembre de 2015), presentando el proyecto del Observatorio
del Turismo Rural en España: la “foto” del sector a través de la mujer propietaria
de alojamientos rurales, aportando una visión muy clara sobre este objeto de
estudio que ayude a la elaboración de políticas de equidad en este ámbito.
1 Una vez se acceda a la información, para el uso y publicación de la misma bajo cualquier formato (prensa, tesina académica, estudio…), es
obligatorio citar como Fuente: Observatorio del Turismo Rural, proyecto de investigación de Escapadarural.com, CETT-UB y Netquest.
b. Cómo prepara su viaje el turista rural (fuentes de información). OTR 2103 (http://
www.escapadarural.com/observatorio/fuentes-informacion/)
c. Motivaciones para hacer turismo rural. OTR 2013 Viajeros. (http://www.
escapadarural.com/observatorio/motivaciones-para-hacer-turismo-rural/)
d. Antelación en las reservas de turismo rural. OTR 2013 Viajeros. (http://www.
escapadarural.com/observatorio/antelacion-en-las-reservas-de-turismo-rural/)
e. Canales de reserva en el turismo rural. OTR 2013 Viajeros. (http://www.escapadarural. ____
com/observatorio/proceso-de-reserva-en-turismo-rural/) 591
____
f. “El camino del viajero”. OTR 2014 Viajeros. (http://www.escapadarural.com/
observatorio/infografia-el-camino-del-viajero/)
(http://www.escapadarural.com/observatorio/el-turista-rural-eno-gastronomico/)
j. Satisfacción del turismo rural en España. OTR 2015 Viajeros. (http://www.
escapadarural.com/observatorio/satisfaccion-turismo-rural-espana/)
____
592
____
En la página web se pueden encontrar la totalidad de Informes que hemos realizado durante
estos años y que pueden consultar totalmente de forma gratuita y abierta y que esperemos que
les ayuden en la toma de decisiones, ya sea a nivel de Administraciones públicas como del sector
privado, asociativo y medios de comunicación, así como la Universidad y sus expertos.
CONCLUSIONES.
Volvemos a poner de manifiesto la importancia de nuestra iniciativa de investigación y
transferencia de conocimiento experto para la mejora de la competitividad del sector del turismo
rural y de sus actores.
Remarcamos de nuevo que esta iniciativa de investigación está liderada por instituciones
académicas y empresariales de ámbito privado, por lo que, sin duda, adquiere un mérito y
reconocimiento aún más importante si cabe.
Finalmente, nos congratula que este conocimiento experto pueda ayudar en la toma de
decisiones de los diferentes actores del sector.
FUENTES DOCUMENTALES.
EscapadaRural.com; EU CETT-UB y Netquest (2016): Observatorio del Turismo Rural.
Recuperdo de http://www.escapadarural.com/observatorio/ ____
593
____
Francesco Vallerani
ramusa@unive.it ; ramusa@unive.it
el mejor de los casos, la recuperación del patrimonio inmobiliario abandonado como resultado
de la reorganización de la producción agricula. En estas realidades geográficas en constante
evolución, tanto desde el punto de vista social como paisajístico, vale la pena recordar no sólo
el fenómeno de la migración de retorno, sino también la importante expansión de la categoría
conocida con el nombre de amenity migrants [Moss, 2006 ], posteriormente interpretada como
lifestyle migration [Benson, O’Reilly, 2009].
En este ámbito ya hemos visto interés por parte de los mercados, proyectando hacia
una dimensión macroeconómica los carácteres de una oferta turística capaz de responder a
las solicitudes de renovación por una demanda social de naturaleza cada vez más amplia, de
autenticidad, de estilos de vida genuinos, tal como ya está pasando en las realidades regionales de
Provenza y Toscana, entre los primeros territorios dónde se desarrolló la dinámica innovadora
de reutilización, incluso adquiriendo la condición de modelo tipologico regional, con el apoyo
importante de un rico patrimonio iconográfico de resonancia mundial [Vallerani de 2006].
Actualmente en este ensayo se prestará especial atención a los procesos que tienen lugar
dentro de los paisajes abandonados. El caso de Croacia constituye un ejemplo emblemático de
un entorno rural que ha sufrido pérdidas significativas de población a causa de su marginalidad.
Sin dar demasiada importancia a las consecuencias del reciente conflicto (1990 - 1994), el declive
del territorio aquí considerado se debe no sólo a la evidente distancia kilométrica de los centros
____ con mayor vitalidad económica y de servicios, sino también a los efectos de la globalización
económica que han hecho poco ventajosa muchas de las actividades agrícolas tradicionales,
596
____ provocando la emigración de los residentes más jóvenes.
Consciente de la magnitud del problema, prefiero tratar aquí sólo un aspecto de las múltiples
estructuraciones de la geografía rural, es decir, la reciente consolidación de la función turístico-
recreativa en los territorios atravesados por rios y arroyos. De hecho, la presencia de ríos y arroyos
es capaz de definir un “sentido de lugar” único, que se compone no sólo por el corredor fluvial,
sino también por los pueblos ribereños, con un precioso patrimonio material e inmaterial capaz
de expresar a los visitantes la evolución prolongada de una auténtica territorialidad anfibia.
la gran cuenca internacional del Danubio), caracterizada por un sistema de cursos de agua
atractivos que fluyen entre las regiones de Gorski Kotar, Karlovac y Lika-Senj.
La áspera cadena montañosa de los Velebit separa este territorio de la costa del Adriático, lo
supone una barrera física considerable, que distingue no sólo dos zonas climáticas y morfológicas
diferentes, sino también “formas de vida” específicas y diferentes tradiciones culturales. A lo
largo de la costa prevalecen actividades relacionadas con la pesca y sobre todo con el turismo de
playa y navegación de recreo entre sus islas (entre ellas Krk, Rab y Pag) asumiendo el carácter de
un destino turístico de resonancia mundial.
La cadena montañosa de Velebit separa la cuenca del Danubio desde el Adriático, que define
claramente la distribución de la flora mediterránea con respecto a aquella de las montañas
templadas. De ello se deduce que, en el este del Velebit se consolidó en los siglos pasados una
especie de asentamiento disperso con numerosas casas aisladas, aldeas y algunos raros pueblos
más grandes, que tenían sólo relaciones ocasionales con la franja costera, debido principalmente
a la escasez de pasos de montaña para cruzar aquella desolada cordillera cárstica. El aislamiento
tradicional sólo podía superarse con el paso de montaña Vratnik, entre la ciudad costera de Senj
y Otočac, una pequeña ciudad en la meseta cárstica denominada como Gacko polije, o, más
al norte, a través de la vía del ferrocarril y de la carretera que une Rijeka a Karlovac y luego a
Zagreb, superando la sierra hacia el paso de Vrata [Blanc, 1957]. Los paisajes agrarios del interior
todavía muestran una continua y generalizada tradición agrícola y ganadera, fuertemente ____
ligada a los ritmos de la subsistencia familiar, pero que presenta una situación precaria tras los
597
acontecimientos recientes de la guerra que han dejado profundas heridas en las subregiones del ____
Gacka y Lika.
Aquí el porcentaje de empleados en el sector primario es superior a la media europea por lo
que las estructuras tradicionales de los paisajes agrícolas, mantienen una funcionalidad viva y
auténtica con el corolario no despreciable de las producciones caracterizadas si no por criterios
codificados de calidad, sin duda por la incontestable autenticidad. Se trata, en particular, de
productos lácteos, cordero, embutidos, aves de corral, peces de agua dulce, miel, setas y trufas.
También se debe mencionar los no abundantes, pero muy sabrosos tipos de huertos antiguos y
la producción hortícola.
La construcción de la autopista Zagreb - Split (A1), con la rama de Rijeka (A3), sin duda ha
favorecido la conexió de las áreas más débiles con la vitalidad turística de la costa y con el centro
de Europa, lo que facilita la permanencia de la población incluso en los núcleos más remotos.
Si a esto se añade la creciente popularidad de los destinos turísticos de importancia nacional
(parques nacionales de Risnijak y Velebit, con el distrito de esquí de Bijelaŝćica) e internacional
(cañón de Paklenica y lagos de Plitvice, que son también parques nacionales), la condición de
marginalidad geográfica y económica podría encontrar válidas oportunidades para una política
de desarrollo local completamente nueva [Marangon, 2006], mejorando la especificidad de las
culturas, productos y estilos de vida.
Se deduce entonces, que las grandes extensiones de territorio de Croacia hasta ahora ajenas
al fenómeno del turismo interno constituyen buenas oportunidades para desarollar iniciativas de
revitalización de las economías de la zona, en su mayoría relacionadas con la agricultura, gracias
a la promoción del turismo rural [Demonja, 2014] . De esta gran oportunidad es muy consciente
la Secretaría de Turismo de Croacia, de manera que se han dividido el país en específicas zonas
rurales de intervención, teniendo en cuenta no sólo las características morfológicas, el suelo y el
clima, sino también el patrimonio cultural tangible e intangible que hace peculiar cada distinto
espacio [Croatian Ministry of Tourism, 2003].
Esto es particularmente evidente en el territorio fluvial considerado en este estudio, en el
que el sector tradicional agro-forestal y pastoril, actualmente en declive, podría transformar la
prolongada marginación económica y geográfica en una extraordinaria herramienta espacial
para la innovación justo gracias a la promoción del turismo rural. Esto va de acuerdo con el
actual crecimiento europeo de la demanda de auténticidad rural, donde las razones habituales
que llevan los turistas a las zonas rurales, principalmente relacionadas con el contacto directo
con la realidad agrícola y sus productos, hoy están integradas con un creciente interés por
el patrimonio cultural, por el contacto con realidades naturales íntegras y por la práctica de
actividad al aire libre.
de una conciencia madura del valor intrínseco de la naturaleza, sino que también está vinculada
a la propagación de turismo sostenible y de la educacción medioambiental.
MREŽNICA Y KORANA
Los territorios atravesados por estos dos ríos, situados en el sector sur de la ya mencionada
meseta cárstica de Kordun, entre los centros de Ogulin y Slunj, son sin duda de los menos
poblados de toda Croacia. Aquí las atracciones del turísmo rural están constituidas por las
amplias vistas desde las sierras, excursiones a caballo, senderismo y sobre todo por la presencia
de los cañones del río Korana y Mrežnica. La escasa población se intensifica a lo largo del curso
medio e inferior de estos ríos, a los suburbios meridionales de Karlovac donde el Mrežnica
desemboca en el Korana y este, a su vez, desemboca en el Kupa después de haber tocado la
ciudad. Justo al norte de Karlovac también el rio Dobra desemboca en el Kupa, que serpentea a
través de la antigua ciudad fortaleza. Esta peculiaridad hidrográfica hace de Karlovac la ciudad
de los “Cuatro Ríos”, poderosa imagen que prevalece en el marketing turístico de este centro
urbano.
A pesar de que no existe una coordinación consciente entre los recursos ambientales de los
ríos Mrežnica y Korana y el potencial que ofrecen las realidades agrícolas en los alrededores,
hoy en día se puede encontrar fácilmente on line publicidad turística ya sea a nivel regional
BIBLIOGRAFIA
C. Barberis (a cura di), Ruritalia. La rivincita delle campagne, Roma, Donzelli, 2009
F. Bašić, M. Bogunović ...et alii, “Regionalisation of Croatian Agriculture”, in ACS (Agriculturae
Conspectus Scientificus), vol. 72 (2007), pp. 27 - 38
M. Benson, K. O’Reilly (eds.), Lifestyle Migration, Expectations, Aspirations and Experiences,
Famham, Ashgate, 2009
A. Blanc, La Croatie Occidentale. Étude de Géographie Humaine, Paris, Beresniak, 1957
O. Bonacci, I. Andrić, “Sinking Karst Rivers Hydrology: Case of the Lika and Gacka (Croatia)”,
in Acta Carsologica, n. 37 (2008), pp. 185 - 196
T.C. Brown, T.C. Daniel, “Water aesthetics of riparian environments: relationship of flow
quantity to scenic quality along a wild and scenic river”, in Water Resources Research, 27,
8 (1991), pp. 1787 - 1795
R. Butler, C.M. Hall, J. Jenkins (eds.), Tourism and Recreation in Rural Areas, Chichester, Wiley,
1998
Croatian Ministry of Agriculture, Fisheries and Rural Development, Rural Development Strategy
of the Republic of Croatia 2008 – 2013, Zagreb, 2008
Croatian Ministry of Tourism, Strategy for Development of Croatian Tourism until the Year 2010,
Zagreb, 2003
D. Demonja, “The Overview and Analysis of the State of Rural Tourism in Croatia”, in Sociologija
i Prostor, 52 (2014), pp. 69 - 90
E. W. George, H. Mair, D.G. Reid , Rural Tourism Development. Localism and Cultural Change,
Bristol, Channel View, 2009
K. Halfacree, “Back-to-the-Land in the Twent-First Century. Making Connections with Rurality”,
in Tijdschrift voor Economische en Sociale Geografie, n. 98 (2007), pp. 3-8
K. Halfacree, M.J. Rivera, “Moving to the Countryside and Staying: Lives beyond Representations”,
in Sociologia Ruralis, vol. 52 (2012), pp. 92 – 114
T. R. Herzog, “A Cognitive Analysis of Preference for Waterscapes”, in Journal of Environmental
____ Psychology, 1985 (5), pp. 225-241
M. Kaika, “The water framework directive: a new directive for a changing social, political and
602
____ economic European framework”, in European Planning Studies, 1 (2003), pp. 299 - 313
M. Kull, European Integration and Rural Development: Actors, Institutions and Power, London,
Routledge, 2014
F. Marangon (a cura di), Gli interventi paesaggistico-ambientali nelle politiche regionali di sviluppo
locale, Milano, Angeli, 2006
V. Merlo, “Ritorno al verde”, in C. Barberis (a cura di), Ruritalia. La rivincita delle campagne,
Roma, Donzelli, 2009, pp. 29 – 57
D. Meth-Cohn, M. Božić, Fertile Ground for Development. Making the Most of EU Membreship
for Croatia’s Rural Areas, Sveta Nedelja, UNDP, 2013
L.A.G. Moss (ed.), The amenity migrants: seeking and sustaining mountains and their cultures,
Wallingford, UK and Cambridge, CABI Publishing USA, 2006
J. Nogué, “Neo-Ruralism in the European Context. Origins and Evolution”, in J.R. Resina,
W.R. Viestenz (eds.), The New Ruralism. An Epistemology of Transformed Space, Madrid,
Iberoamericana, 2012, pp. 27-39
J.D. van der Ploeg, The New Peasantries. Struggles for Autonomy and Sustainability in an Era of
Empire and Globalization, London, Earthscan, 2008.
D. Poli (a cura di), Ritorno alla Terra, Firenze, University Press, 2013 (on line)
B. Prideaux, M. Cooper (eds.), River Tourism, Wallingford, CAB, 2009
J.R. Resina, W.R. Viestenz (eds.), The New Ruralism. An Epistemology of Transformed Space,
Madrid, Iberoamericana, 2012
F. Vallerani, “Ritiri agresti e paesaggi marginali: verso l’Europa del buon vivere”, in A. Pietrogrande
(a cura di), Per un giardino della terra, Firenze, Olschki, 2006, pp. 189-208
RESUMEN
Actualmente, un importante segmento empresarial observa la productividad económica y el
desarrollo sostenible como ideas antagónicas. De este modo, y desde una visión cortoplacista,
numerosas organizaciones priman la rentabilidad sobre los impactos negativos de carácter
social y/o ecológico que su actividad pueda ocasionar. Además de priorizar el desarrollo ____
sostenible sobre el beneficio económico, un modo de luchar contra estos planteamientos 603
es romper con la concepción de que estos dos principios se contraponen, y defender que los ____
mismos pueden complementarse. Así, en lo que respecta a esta idea, el Turismo Rural cuenta
con características específicas que permiten defender esta teoría de una manera más efectiva.
De este modo, en esta tipología turística, diferentes acciones que se podrían integrar dentro del
concepto de Responsabilidad Social Corporativa (respeto al medio ambiente y colaboración
con la comunidad local, entre otras) pueden ser eficaces para la rentabilidad de los negocios
asociados a la misma.
Palabras clave: Turismo Rural, responsabilidad social, desarrollo sostenible, promoción
económica, comunidad local.
INTRODUCCIÓN
Siguiendo el planteamiento expuesto en el resumen, el propio carácter que suelen tener
los demandantes de este tipo específico de modalidad turística, buscando el contacto con la
naturaleza y la vivencia de una experiencia auténtica (en el propio alojamiento, las actividades
y las relaciones con la población local), provoca que fines como el desarrollo sostenible
y la preservación medioambiental y del contexto social se vean, además de como éticos,
económicamente rentables. Esta búsqueda de la autenticidad es tratada por la teoría de la
Sociedad del Ensueño de Rolf Jensen.
Por otro lado, debe destacarse que, al establecerse este tipo de negocios en espacios con una
población no muy numerosa (hábitat rural), la actividad de los mismos puede contribuir de
manera importante a la economía de la propia comunidad local. Además, en muchos territorios,
laborales justas,…)”, llegando incluso a poder boicotear a aquellas “empresas que incumplen
determinados criterios” (Gomis et al., 2009, p. 17).
Una de las causas del aumento del denominado “consumo responsable” es el proceso de
globalización económica a nivel mundial, el cual está muy consolidado en la actualidad. Así, a
raíz del mismo, las grandes empresas se han internacionalizado, en muchas ocasiones en base a la
deslocalización de su actividad, que pasa de los países desarrollados a otros en vías de desarrollo
o subdesarrollados, en los cuales los derechos laborales de los trabajadores son mucho menores
o, en los casos más extremos, casi nulos. Por este motivo, no es infrecuente que la actividad de
las empresas en estas nuevas localizaciones tenga como una de sus características la explotación
de los trabajadores.
En respuesta a este hecho, existen usuarios que, directamente o mediante determinadas
ONG, “no están dispuestos a consumir productos o servicios fabricados en situaciones abusivas”,
como las anteriormente descritas, por lo que “los activos intangibles de las empresas” que realizan
estas prácticas “pueden desvalorizarse con rapidez” (Gomis et al., 2009, p. 17).
El turismo, al igual que el resto de actividades económicas, no es ajeno a esta nueva realidad.
Así, algunos autores señalan que parte de las críticas respecto a las situaciones anteriormente
comentadas se sintetizan en “el aumento de distintas formas de turismo responsable (llámense
turismo justo, turismo comunitario, solidario o de otra forma) en un afán de oponerse a formas
de turismo más problemáticas” (Gomis et al., 2009, p. 17). ____
Así, es en estas nuevas tendencias turísticas que se están abriendo paso (lo cual no quiere decir
605
que sean en este momento mayoritarias), donde la aplicación de políticas de Responsabilidad ____
Social Corporativa, además de suponer unas actuaciones éticas y responsables, pueden ser
rentables para las empresas del sector. En lo que respecta específicamente al turismo rural, estas
actuaciones tendrían una naturaleza e influencia específicas, que serán tratadas posteriormente.
Haciendo un pequeño paréntesis, es conveniente citar como la propia Confederación
Española de Organizaciones Empresariales ha percibido los cambios anteriormente citados, y se
ha dado cuenta de que, en diferentes ámbitos, la aplicación de medidas socialmente responsables
puede tener una relación directa con la rentabilidad. Así, en el documento La Empresa y la
Responsabilidad Social, se señala que la Responsabilidad Social debe concebirse como “un
instrumento que ayude a la creación de valor añadido que repercuta en la mejora de la empresa
a medio y largo plazo”, el cual se mediría en base a “la atención prestada en diferentes actividades
que repercuten en sus grupos de interés más relevantes (clientes, consumidores, accionistas,
inversores, entre otros), atendiendo a la especificidad de su negocio y el entorno en el cual se
opera” (CEOE, 2006, p. 6).
Parece razonable tener en cuenta que, en este planteamiento de la organización empresarial,
han tenido influencia los movimientos sociales y stakeholders anteriormente citados, que han
sensibilizado a determinados sectores de la población en su rol como compradores de productos.
De este modo, los propios consumidores pueden considerarse como grupos de interés o
stakeholders importantes para las empresas, ya que, con su poder de elección de compra, pueden
influir en las actuaciones a realizar por parte de las empresas.
Así, y relacionado con ciertas afirmaciones realizadas anteriormente, es importante indicar
que “en los últimos años asistimos al creciente interés de los ciudadanos (destacando, por su
influencia, los consumidores y los inversores) por conocer la dimensión social y medioambiental
de las actividades empresariales”, estando estos mismos consumidores “más concienciados
sobre cuestiones como las prácticas laborales, seguridad de los alimentos, cambio climático o
las aportaciones de las empresas al bienestar de la sociedad, y eso influye en sus decisiones de
compra” (Gomis et al., 2009, p. 17). Si bien esta tendencia puede constatarse, es conveniente
seguir recordando que esto no supone que la mayoría de la población tenga en cuenta estas
cuestiones en su decisión de consumo.
En relación con esta idea de la CEOE de relacionar la aplicación de medidas socialmente
responsables con la rentabilidad, hay una corriente de opinión que defiende la idea de que “poco
a poco, la percepción de que las normas acreditadas en materia de RSC son un buen indicador
del futuro rendimiento económico-financiero de una determinada compañía gana adeptos”,
como demuestra el hecho de que “en algunos países ha aumentado la Inversión Socialmente
Responsable, es decir, fondos y empresas que desarrollan buenas prácticas de RSE” (Gomis et
al., 2009, p. 18).
De este modo, parece que, desde un sector de los actores económicos, se encuentra una
“correlación positiva entre rendimiento social y financiero”. Así, estos mismos actores consideran
que “las empresas más responsables parecen ser, a la postre, las mejor gestionadas, de modo que
la inversión en fondos socialmente responsables no parece implicar un impacto negativo en la
____ rentabilidad” (Gomis et al., 2009, p. 18).
Volviendo al sector turístico, es posible indicar que la introducción de medidas de
606
____ Responsabilidad Social Corporativa ha supuesto un importante cambio dentro de esta industria.
En relación con esta idea, López y López (2012, p. 12) además de señalar que, “como en
casi todas las actividades, la crisis ha modificado los patrones de consumo”, apuntan que “dos
características han emergido con fuerza y van a determinar la evolución de la demanda”:
• La actividad turística que suponga la destrucción de ambientes naturales o de la
cultura local será rechazada a medio plazo.
• La actividad turística que suponga un derroche en el consumo de energía tenderá a
ser vista como ineficiente por parte de los demandantes, los cuales no pagarán por lo
que entenderán que es un sobrecoste.
De esta forma, “la RSC aplicada al turismo tendría así una línea de actuación externa al propio
sector pero que terminaría reconvirtiendo al sector turístico”, puesto que “se vería empujado por
los cambios en la demanda que antes hemos indicado” (López y López 2012, p. 12). Entre estas
actividades, se podrían citar, por ejemplo, el rechazo de las actividades turísticas que supongan
la destrucción de ambientes naturales o de la cultura local, así como la visión como ineficiente
de la actividad turística que suponga un derroche en el consumo de energía.
Diferentes autores defienden la existencia de esta tendencia desde hace ya décadas. Así,
Pérez de las Heras (2004, p. 236), a principios de este siglo, indicaba que “los turistas van a
demandar, cada vez más la sostenibilidad” dentro del sector.
Como consecuencia de este hecho, las organizaciones del sector pueden llevar a cabo políticas
de responsabilidad social o de búsqueda de sostenibilidad con el objetivo de diferenciarse de sus
competidoras y atraer así a diferentes segmentos de consumidores cada vez más preocupados
por estos temas. Incluso, determinados tipos de clientes podrían aceptar pagar precios más
altos por los productos o servicios, sabiendo que dicha empresa realiza acciones que ayudan a
mejorar ambiental y socialmente el entorno natural y la comunidad local en la cual practican su
actividad.
A este respecto, debe indicarse que la aplicación de medidas de Responsabilidad Social
Corporativa no puede definirse, en su concepción, como una actuación que tenga un carácter
filantrópico, puesto que, con las mismas, las empresas buscan mejorar su posición en el mercado
y ganar valor añadido. Así, otro de los objetivos de las organizaciones sería el comunicar la
realización de estas medidas, para así mejorar su imagen y tener más repercusión dentro del
mercado.
Antes de pasar al próximo apartado, es importante destacar que, en el caso del turismo, la
aplicación de medidas de RSC puede tener un impacto en las empresas del sector más que en
otras actividades. Este razonamiento, en el cual se profundizará más adelante, se debe a que la
elección de un destino por parte de unos clientes depende en gran parte de las características
del lugar, y menos de las características de las empresas turísticas (alojamiento en el que se
hospeden, por ejemplo).
Por esta razón, el que las empresas turísticas se involucren en el mantenimiento de unas
condiciones sociales y medioambientales buenas en el destino puede resultar beneficioso para la
captación de clientela por parte de las mismas. ____
607
PAPEL DE LA RSC EN EL TURISMO RURAL. VALORES ____
POSTMATERIALISTAS Y SOCIEDAD DEL ENSUEÑO.
Se considera importante comenzar este apartado apuntando a las dificultades por las que
atraviesa el mundo o hábitat rural. Así, en numerosos lugares, como es el caso de Galicia, este
espacio está sufriendo una muy importante sangría demográfica. Así, a la baja natalidad, que
también existe en las zonas urbanas, se une la emigración de las cohortes de edad más jóvenes,
provocadas por la falta de actividad económica, lo que obliga a las mismas a trasladarse a otros
lugares para buscar un puesto de trabajo y desarrollar su proyecto vital.
Tal y como se apuntaba en la introducción del artículo, esta situación no solamente afecta a
estas zonas, sino que puede causar problemas estructurales a toda una región. En este sentido,
la habitabilidad de los entornos rurales juega un papel muy importante en la conservación del
patrimonio cultural, monumental y medioambiental, así como para la vertebración del conjunto
de un territorio, como sería el caso de Galicia. Uno de los grandes problemas de esta Comunidad
Autónoma, como es el de los incendios forestales, se debe en parte a la despoblación del mundo
rural.
Para poder combatir esta tendencia, uno de los factores clave es la promoción de actividad
económica en los propios entornos rurales y, en este aspecto, el turismo puede jugar un papel
importante de dinamización.
La belleza paisajística y el patrimonio de estos lugares son potencialidades para la atracción
turística, pudiendo ser un foco de captación de determinados segmentos de la población que
suelen buscar un tipo de turismo menos masificado.
Es en este punto donde las fortalezas que puede ofrecer un destino de este tipo se pueden
relacionar con la teoría de la Sociedad del Ensueño de Rolf Jensen.
Así, debe indicarse que una de las ideas que defiende el autor danés es que “en un siglo en
que la sociedad está marcada por la ciencia y el racionalismo, por los análisis y el pragmatismo,
viene el análisis simbólico a ocupar la posición más elevada de la sociedad”, así como el hecho de
que “las emociones, las historias y las narrativas, los valores retornan al escenario”. Todas estas
afirmaciones cristalizan en la idea de que “el mercado de sueños reemplazará gradualmente
al mercado basado en la realidad de la información” o, de otra manera, que “el mercado de
sensaciones eclipsará al mercado de productos tangibles” (Jensen, 1999, pp. 3-4).
Estas afirmaciones pueden relacionarse con el hecho de que, en una sociedad donde los
vínculos humanos son cada vez más frágiles (idea de modernidad líquida de Zygmunt Bauman),
un segmento importante de la población dará cada vez mayor importancia a la vivencia de
experiencias que les despierten emociones.
Esta parte de la población será aquella en la que se hayan internalizado los valores
postmaterialistas y que, de acuerdo con la Pirámide de Necesidades de Maslow, tengan cubiertas
el resto de necesidades, y busquen satisfacer su deseo de autorrealización.
Relacionando estas ideas con el sector turístico Álvarez Sousa (2007,
p. 237) defiende esta relación entre las ideas de Jensen con el sector del turismo, subrayando que
____ “los turistas lo que buscan precisamente son las emociones”. De este modo, y para “resumirlo
en una frase cacofónica”, el mismo autor afirma que “podríamos decir que todo turista ‘espera
608
____ encontrar lo inesperado’” Por ese motivo, el mismo autor destaca que “un buen innovador
turístico lo que tiene que proporcionar son las emociones”.
De este modo, el turismo rural puede, debido a sus características, atraer a este grupo
de potenciales clientes, siendo muy importante para este objetivo la aplicación de medidas
socialmente responsables y la implicación de la comunidad local.
En este punto, es clave incidir en la importancia que tiene en el turismo la implicación con
el desarrollo local, siendo si cabe este factor más significativo en el caso del turismo rural.
Así, puede indicarse que el desarrollo y progreso turístico de un territorio, así como su
buena publicidad y marketing, depende en una gran parte de “las ventajas competitivas que
tenga el entorno social y medioambiental de dicho territorio, factores clave en la elección por
parte del consumidor foráneo de un determinado producto turístico” (Leira Landeira, 2009, p.
198).
Por este motivo, “debe ser cuestión primordial para las empresas relacionadas con el sector
turístico la implementación de acciones que ayuden a mantener en la zona unas condiciones
medioambientales y sociales óptimas”. De este modo, “la implicación de las empresas turísticas
con el desarrollo local de la zona en la cual desarrollan su actividad ha de ser muy importante”
(Leira Landeira, 2009, p. 198).
Así, con esta contribución al progreso socioeconómico de la zona, la propia comunidad
local vería que la actividad turística les beneficia también a ellos, no solamente a las personas
que regentan los negocios turísticos (y que, en muchas ocasiones, son también naturales del
propio destino, lo que facilita dicha colaboración).
De este modo, puede indicarse que “la recuperación y revitalización de la vida social
y económica en los espacios rurales apoyada en las actividades turísticas exige una correcta
integración en el sistema productivo local” (Andrade Suárez et al., 2010, p. 53).
Esta afirmación defiende, por tanto, la puesta en marcha de un turismo sostenible en los
espacios rurales, para que así esta actividad pueda compatibilizar el beneficio socioeconómico
para los habitantes de la comunidad local con la conservación del propio territorio y sus recursos
(culturales y medioambientales). Dentro de los recursos culturales, además de los patrimoniales,
estarían las tradiciones y leyendas, que pueden resultar muy atractivas para la tipología de
turistas que buscar la vivencia de nuevas emociones y el poder experimentar lo inesperado.
Una actividad que se podría dar en con esta colaboración en actuaciones sería la restauración
de determinados espacios en este tipo de lugares, así como en la promoción del comercio de la
zona, lo que ayudaría tanto al desarrollo local y, por lo tanto, a los habitantes en su conjunto,
como a los negocios turísticos (mayor capacidad de atracción de visitantes).
La percepción por parte de la comunidad local de que la actividad turística es beneficiosa
para el destino de forma global y provocará una mejor relación entre los habitantes y los turistas.
Esta interacción entre los actores sociales implicados (visitantes y población local) y el sitio
de destino turístico es fundamental en la configuración o construcción de la imagen turística
de un destino y, por tanto, para un mejor posicionamiento de un territorio en este cada vez
más competitivo y globalizado mercado. Así, gran parte de las actuaciones a realizar por las ____
instituciones y agentes encargados de desarrollar turísticamente un territorio deben ir dirigidas
609
a que esta interacción beneficie en la construcción de una imagen atractiva para la atracción de ____
visitantes.
También puede señalarse que, para diversos autores, “la calidad en el sector del turismo
rural ha cobrado en los últimos años mucha importancia”, destacando, además, el hecho de
que “en 1998 se creó la Asociación para la Calidad del Turismo Rural (ACTR)”, cuya misión
es “desarrollar y consolidar el sistema de calidad turística para las casas rurales”. Por otro lado,
la misma resalta que “el Instituto para Calidad Turística Española asegura que el turismo rural
es el sector más activo” en el ámbito de la certificación (Vaca Acosta, 2012, p. 244). En este
sentido, debe aclararse que las certificaciones o etiquetas son una especie de títulos que diversos
organismos o administraciones dan, en este caso a alojamientos turísticos, y que sirven para
corroborar que estos entes atestiguan que un determinado alojamiento tiene unos estándares de
calidad en diferentes ámbitos, como pueden ser las actuaciones medioambiental o socialmente
responsables.
Por último, cabría mencionar, en este apartado, una reflexión en cuanto a los aspectos de
las contribuciones teóricas en relación con la sostenibilidad, señalando que entre las distintas
perspectivas y corrientes, son “las posiciones de las ideologías Ecológico-Evolutiva, Humanismo-
Ecológico y particularmente Ético-Utópica”, las que se identifican, en mayor medida, “con un
desarrollo sostenible fuerte o muy fuerte, que preconiza (…) la necesidad de mantener intacto el
capital natural” (Martín Palmero, 2004, p. 34).
Nuevamente, se observa la necesidad de compatibilizar el crecimiento de la actividad
turística en el turismo rural con el desarrollo sostenible, lo cual, por otra parte, es lo que podrá
BIBLIOGRAFÍA
Álvarez Sousa, A. (2007): Desarrollo local e innovación. El sector turístico. In García Docampo,
M. (Ed.). Perspectivas teóricas en Desarrollo Local. Oleiros (A Coruña): Netbiblo, 231-254.
Andrade Suárez, M.J. et al. (2010): El turismo como factor estratégico de desarrollo rural: el
Camino de Santiago francés. Revista de Ocio y Turismo (ROTUR) (3): 49-82.
Bauman, Z. (2002): Modernidad líquida. Buenos Aires: Fondo de Cultura Económica.
CEOE (Confederación Española de Organizaciones Empresariales) (2006). La empresa y la
responsabilidad social. Madrid: CEOE.
Gomis, A. et al. (2009). La Responsabilidad Social Corporativa como oportunidad para las
empresas turísticas. Revista de Ocio y Turismo (ROTUR) (2): 11-43.
Jensen, R. (1999): The Dream Society: How the Coming Shift from Information to Imagination
Will Transform Your Business. New York: McGraw-Hill.
Leira Landeira, G. (2009): Responsabilidad social y desarrollo turístico.
Oportunidades en Ferrol-Ortegal. Revista de Ocio y Turismo (ROTUR) (2):
195-228.
____ López, S. y López, S.M. (2012): La RSC en el cambio del modelo turístico. In Galán, J.I. y Sáenz
610 de Miera, A. (Eds.). Reflexiones sobre la Responsabilidad Social Corporativa en el siglo XXI.
____ Salamanca: Universidad de Salamanca, 111-133.
Maslow, Abraham H. (1963): Motivación y personalidad. Barcelona: Sagitario.
Martín Palmero, F. (2004): Desarrollo sostenible y huella ecológica. In Martín Palmero, F. (Ed.).
Desarrollo sostenible y huella ecológica. Una aplicación a la economía gallega. A Coruña:
Netbiblo, 13-35.
Pérez de las Heras, M. (2004): Manual del Turismo Sostenible: cómo conseguir
un turismo social, económico y ambientalmente responsable. Madrid:
Mundi–Prensa.
Vaca Acosta, R.M (2012): Responsabilidad social corporativa en las cadenas hoteleras españolas:
factores determinantes de su nivel de desarrollo y consecuencias (tesis doctoral dirigida por
Alfonso Vargas Sánchez). Huelva: Universidad de Huelva.
Elisabeth Kastenholz
Universidade de Aveiro/ GOVCOPP
elisabethk@ua.pt
Carlos Marques
Universidade de Trás-os-Montes e Alto Douro/ CETRAD
cmarques@utad.pt
Maria João Carneiro
Universidade de Aveiro/ GOVCOPP
mjcarneiro@ua.pt
Joana Lima
Universidade Portucalense Infante D.Henrique / Universidade de Aveiro – GOVCOPP
jisl@ua.pt
____
RESUMO:
611
____
O turismo rural tem suscitado muito interesse, devido ao seu potencial contributo para o
desenvolvimento sustentável dos territórios em que ocorre. A experiência em turismo rural
é bastante complexa, integradora de recursos, atrações, serviços, pessoas e ambientes, sendo
vivida de modo grandemente subjetivo. Do ponto de vista do turista, esta experiência integra
uma diversidade de experiências antes, durante e depois da visita, expetativas e desejos, bem
como experiências concretas no local, com dimensões sensoriais, emocionais, comportamentais
e sociais, associadas a significados específicos. A compreensão da experiência turística, também
na sua dimensão sensorial, é muito relevante para a sua otimização e, consequentemente, para o
desenvolvimento de produtos e destinos rurais inovadores, apelativos, envolventes e distintivos
que contribuam positivamente para o desenvolvimento sustentável do destino. Esta comunicação
visa compreender sobretudo a experiência sensorial vivida na Aldeia Vinhateira de Favaios e a
sua ligação a outras dimensões da experiência turística e ainda as respectivas implicações para o
desenvolvimento deste destino.
Palavras-chave: turismo rural; experiência turística, experiência sensorial; enoturismo; Aldeia
Vinhateira
INTRODUÇÃO
Lane (1994) sugere que o turismo rural se define pela sua localização em áreas rurais, sendo
geralmente funcionalmente rural (baseado nas características específicas do mundo rural, como
sejam o espaço aberto, os recursos naturais, as práticas tradicionais) e de pequena dimensão,
com carácter eminentemente tradicional e sustentado num crescimento gradual e localmente
muito positivas nos visitantes. Alguns estudos revelam que ações como apreciar uma paisagem
durante algum tempo (Jepson e Sharpley, 2015), tocar em pedras (Small et al., 2012), ouvir o
som de determinados animais (Ballantyne et al., 2011) e apreciar o silêncio (Jepson e Sharpley,
2015), foram aspetos que proporcionaram experiências emocionalmente mais ricas e de maior
qualidade.
A criação de experiências sensoriais pode também ajudar a fomentar o convívio e a
interação com residentes ou outros visitantes. Por exemplo, a criação de oportunidades para
provar determinados produtos pode ser uma oportunidade para as pessoas fazerem uma
refeição juntas, ou experimentarem um vinho em conjunto e, até, para conversar sobre estes
produtos com os visitantes, com os fornecedores destes produtos ou, mesmo, com aqueles que
os produzem e que podem fornecer informação particularmente interessante sobre os referidos
produtos (Bessiere e Tibere, 2013; Sidali et al., 2015).
O estímulo dos sentidos pode também promover uma maior aproximação dos visitantes
ao território em termos físicos e às pessoas que vivem nesse território ou o visitam. Numa
perspetiva cognitiva, estimular os sentidos através da interpretação, fornecendo informação
sobre o local, convidar os visitantes a provar produtos locais ou, simplesmente, fomentar
uma contemplação e observação mais profundas do local (Jepson e Sharpley, 2015; Sharpley
e Jepson, 2011), pode contribuir, por exemplo, para um conhecimento mais detalhado dos
____ produtos locais, inclusivamente dos seus métodos de produção (Melzer e Meyer-Cech, 2014),
bem como de outras especificidades do território, contribuindo para uma melhor perceção da
614
____ identidade do destino. Estes aspetos são particularmente importantes para o mercado turístico
e para os visitantes do espaço rural que, crescentemente, procuram e valorizam a autenticidade,
atribuindo, por exemplo, grande valor ao que é produzido localmente (Bessiere e Tibere, 2013),
nomeadamente à gastronomia e artesanato locais. O facto de os visitantes poderem conhecer e
experimentar vinhos produzidos na região assume particular relevância na visita a destinos rurais
associados ao vinho. Fomentando a interação direta com produtos locais como o vinho e com
os residentes rurais, a experiência sensorial pode oferecer também importantes oportunidades
para o conhecimento de diversos aspetos da cultura (Bessiere e Tibere, 2013) tais como as regras
de como o vinho deve ser servido e os alimentos com que deve ser bebido.
Por outro lado, este conhecimento mais aprofundado do destino e a perceção da importância
e valor de alguns aspetos das áreas rurais, bem como o surgimento de emoções devido ao
contacto direto com o mundo rural, podem também contribuir para criar uma ligação mais
forte a determinados destinos rurais, fomentando um maior interesse em visitá-los no futuro.
A diversidade de estímulos sensoriais que se pode encontrar ao nível das diferentes áreas rurais
permite ainda que as áreas rurais se possam diferenciar através das experiências sensoriais que
oferecem.
A reduzida dimensão das empresas existentes em áreas rurais (Melzer e Meyer-Cech, 2014)
colocam, no entanto, grandes desafios à oferta de experiências turísticas apelativas. Este aspeto,
bem como a diversidade de atrações do espaço rural - que abrangem, entre outros, aspetos
relacionados com a natureza e com o património cultural edificado (ex. habitações típicas)
– e, ainda, a variedade de equipamentos e serviços de apoio necessários à criação de uma
experiência rural, realçam a importância da coordenação e criação de redes ao nível dos destinos
rurais (Dissart e Marcouiller, 2012; Kastenholz et al., 2012b; Sidali et al., 2015). Este aspeto é
particularmente importante nos destinos que queiram oferecer uma experiência integrada de
enoturismo em ambiente rural.
Existem algumas iniciativas truísticas de investimento privado, das quais se destaca o projeto
da Enoteca – Quinta da Avessada, numa das extremidades da povoação e em pleno “coração”
da zona produtiva vinhateira. A Enoteca é, atualmente, o grande centro de desenvolvimento
turístico de Favaios, apresentando-se como um empreendimento de promoção e divulgação da
cultura e produtos regionais, proporcionando uma experiência visual e sensorial distintiva aos
visitantes, que tem vindo a apostar na criação de redes de colaboração com a Adega Cooperativa,
com operadores de cruzeiros fluviais e com as unidades hoteleiras da região, de forma a atrair
visitantes a Favaios.
A procura turística não está registada ou sistematicamente documentada, sendo referido por
vários elementos da comunidade, que essa procura é maioritariamente dominada por visitantes
em viagem organizada que adquirem pacotes de visita ao Douro, pacotes que incluem a visita
à Enoteca e à Adega Cooperativa de Favaios. Outra dinâmica de procura turística de referir é a
relacionada com segundas residências e com a visita a familiares e amigos (Lima et al., 2014).
Nº de Entrevistas a visitantes
A maioria dos visitantes entrevistados são excursionistas e passavam, em média, meio dia em
Favaios, tendo que pernoitar em alojamentos fora da aldeia, a larga maioria num raio de cerca
de 15Km da localidade, consequência da falta de alojamento naquele local.
Residem geralmente em meio urbano (Porto e Lisboa, são concelhos muito referidos) e têm
idades compreendidas maioritariamente entre os 35 e os 59 anos. São visitantes com nível de
escolaridade igual ou superior ao 12º ano e exercem profissões que se enquadram na categoria
de “especialistas das profissões intelectuais e científicas”. No que respeita à composição do grupo
de viagem dos entrevistados, a maioria viaja em casal, sem filhos, por vezes com familiares ou
amigos ou, alternativamente, em viagem organizada (grupos maiores). Salienta-se, ainda, que
a maioria dos entrevistados visitava Favaios pela primeira vez. O planeamento da viagem foi
feito recorrendo à internet, a recomendação pessoal ou comercial, ou com base na experiência
anterior.
Quando questionados acerca das motivações para visitarem a Aldeia, os visitantes salientam
motivações positivas relacionadas com os benefícios que o destino tem para oferecer. A
motivação dominante associa-se à participação e/ou observação de atividades relacionadas com
os vinhos, como salientou um dos visitantes referindo que “(…) queria vir ao Douro, queria vir
às vindimas, queria ver isso, (…) via na televisão e gostava” (T6_F) ou “aqui porque é um lugar
famoso, conhecido, digamos assim, comentado mundialmente, a questão do vinho [Moscatel]”
(T3_F). Também a vontade de conhecer o local que deu origem a uma marca internacionalmente
reconhecida, como o Favaíto, é referida por muitos dos visitantes: “mas também já que conhecia o
famoso vinho tinha que ir conhecer, foi mais um motivo adicional” (T23_F) / “for the wine. Lot’s of
wine (…)” (T10_F). Existe ainda uma terceira categoria de motivação bastante referida, que tem
a ver com a nostalgia. Os visitantes foram a Favaios porque desejam regressar às origens, como
referem dois dos entrevistados: “é a terra da minha mãe e eu já conhecia e eu adoro isto aqui.
(…) saudades, é o sentimento que define isso” (T2_F) / “é um bocadinho o que nos prende porque
eu sou natural daqui” (T25_F). Estas motivações e o destacar da oposição destes ambientes com
o ambiente citadino, enquadram-se no conceito do “idílio rural”, caraterizando o rural como
pleno de tranquilidade e paz, saudável, puro, livre e integrado na natureza. Em certa medida,
há aqui uma motivação negativa, traduzida na evasão do ambiente quotidiano, a qual encontra
correspondência na imagem tranquilizadora do destino.
No que respeita à imagem cognitiva, referente aos atributos identificados como particulares
por parte dos visitantes, destaca-se a paisagem (as vinhas, o planalto, os socalcos). A dimensão
visual aparentemente domina a experiência turística, quando se considera o número de
____ associações feitas pelos entrevistados, confirmando a relevância do tourist gaze (Urry, 2002)
na experiência turística vivida em Favaios. As imagens visuais relacionam-se sobretudo com
618
____ a paisagem vitivinícola: “ver estes vinhedos em socalcos que abrangem toda a Região do Douro
(…). Eu acho que isso é o ex-libris daqui da região“ (T8_F) / “é as vinhas mais planas, não tão
em socalcos, não tão inclinados e os tais murinhos e a pedra” (T14_F). A ligação desta paisagem
à atividade agrícola dominante aparece também muito presente como distintivo: “Eu acho que
é justamente a ligação com o meio, com a atividade que é a vinha, que é o vinho, é este sentir da
produção de vinho neste sítio que impera.” (T5_F) / “é a dedicação à terra” (T15_F). Estes últimos
discursos já revelam uma reflexão sobre o significado da paisagem visualmente tão apelativa - a
ligação da população à vitivinicultura e a dedicação à terra. A marca Favaios volta também a
ser elemento destacado, logo a seguir à paisagem e ligação às vindimas: “a marca do Favaios”
(T25_F) / “Favaios é conhecido, o nome é conhecido muito pelo moscatel” (T24_F). Fica, deste
modo, igualmente destacada um valor de status e reputação também associado à experiência.
Os sentidos assumem, efectivamente, um papel fundamental na experiência dos visitantes.
Assim, no que diz respeito à experiência sensorial (odores, sons, tato, paladar e visão), as
respostas ilustram a sua relação com o sentimento de tranquilidade, sendo frequentemente
referido “o silêncio” (não ouvir sons da cidade) como o som do rural que os visitantes associam
à sua visita. Também os sons da natureza - o vento e os animais (pássaros, grilos e gado) - são
frequentemente associados com a visita à Aldeia. Fica, deste modo, na experiência auditiva,
reforçado o significado do contraste com a vida na cidade pela integração num meio rural e
natural. Relativamente aos aromas, associam-se sobretudo aos vinhos, mas também a fruta
(sobretudo a uva). Os visitantes de Favaios referem ainda o cheiro de árvores e flores, de ervas
aromáticas e da terra – cheiros da natureza e campo, como aromas que associam à visita, mais
uma vez em contraste com a cidade. Os sabores que os visitantes associam à Aldeia relacionam-
CONCLUSÕES
Destinos enoturísticos rurais, como Favaios, são frequentemente associados a uma paisagem
visualmente apelativa (Lavrador et al., 2012), caracterizada pela presença da vitivinicultura, da
vinha, de socalcos e de outros elementos considerados típicos das respectivas paisagens, também
em função do contexto geográfico e cultural particular. O estudo empírico confirmou a riqueza
sensorial da experiência turística vivida na Aldeia Vinhateira, embora o sentido visual tenha
assumido um papel algo dominante em muitos discursos. Contudo, os sons da natureza, bem
como a particularidade do silêncio, igualmente destacada, marcam uma experiência turística
de contraste com a vida urbana, tema recorrente nos estudos sobre a experiência turística em
meio rural (Kastenholz et al., 2012a). Os cheiros referidos também se associam à natureza,
mas domina a associação à vinha e ao vinho, elemento naturalmente destacado no âmbito dos
sabores. Pode, assim, concluir-se que a vitivinicultura e o seu produto assumem um papel muito
relevante na experiência sensorial do visitante, sobretudo ao nível visual, mas também ao nível
de cheiros e sabores, apresentando-se, deste modo, como recurso particularmente pertinente e
rico para a valorização da experiência turística rural.
Os discursos dos visitantes apresentaram, por vezes, elementos de uma reflexão sobre o
rural e a vida no campo, também em contraste com a vida urbana do cotidiano do visitante, que
merece atenção. Efectivamente, já Schmitt (1999) sugeriu, para uma experiencia de consumo,
no geral, que o consumidor anseia por uma experiencia que desperte os seus sentidos, toque o
seu coração, o envolva pessoalmente e estimule a sua mente. Esta tese parece-nos especialmente
verídica para a experiência turística, particularmente quando esta ocorre em meio rural
____ (Kastenholz et al., 2012b).
Reconhecendo a centralidade da experiência turística para a competitividade do destino
620
____ (Kastenholz et al., 2012b), também no contexto enoturístico (Lavrador et al., 2012; Mitchell et al.,
2012), importa saber estimular os sentidos, de modo a suscitar emoções e reforçar significados
que poderão tornar a experiência mais rica e positivamente memorável. Na literatura sobre
o marketing de experiências turísticas sugere-se também a co-criação e desenvolvimento de
oportunidades de experiência com base em temas interessantes e distintivos (Kastenholz et al.,
2012b; Mossberg, 2007) Deste modo, não será suficiente (re-)conhecer os elementos sensoriais
mais referidos e elogiados, mas igualmente compreender o seu significado busca do turista na
senda de uma vida mais completa, harmoniosa, singular e diversificada, que certos contextos
de Aldeia, e particularmente de uma Aldeia Vinhateira, podem proporcionar. Poderá ser
simultaneamente interessante apoiar o visitante nesta sua procura de significados e de vivências
únicas que possam ultrapassar o geralmente mais passivo “tourist gaze” e induzir uma postura
mais activa, participativa e interativa, como de facto já é parcialmente realizado, por exemplo na
“Enoteca de Favaios” (Kastenholz et al., 2012b; Lavrador et al., 2012).
A possível associação a temáticas presentes no contexto sociocultural da Aldeia (Mossberg,
2007) é ainda outra vertente a explorar. De acordo com Mossberg (2007) e Pan e Ryan (2009), os
temas que são únicos dos destinos turísticos, despertam curiosidade e dão mais profundidade
à experiência vivida pelos visitantes. Em Favaios existe já alguma oferta neste sentido, com a
possibilidade dos visitantes participarem na vindima e na pisa de uvas, bem como observarem
e, de forma limitada, participarem no processo de fabrico do pão numa padaria tradicional.
Este tipo de experiências, vividas em grupos de viagem, tem as condições necessárias para se
tornarem memoráveis, já que combinam elementos muito particulares de aromas e sensações
táteis, num contexto de emoções muito positivas geradas pela surpresa desses mesmos elementos
e pela interação social num ambiente festivo, uma vez que estas experiências são frequentemente
acompanhadas por música popular de cariz folclórico que apela à participação dos visitantes
através da dança.
No entanto, estas atividades são desenvolvidas de forma pouco autêntica e sem espaço nem
tempo para um contacto mais profundo com a própria Aldeia Vinhateira. Assim, devem ser
desenvolvidas atividades complementares que se baseiem nos recursos endógenos (Cloke, 2007),
permitindo ao visitante imergir de forma mais intensa na cultura local. Estas atividades podem
ser diversas, desde eventos a atividades culturais (por exemplo, sinalização e interpretação dos
monumentos, participação em workshops sobre o Pão e Vinho), devendo ser oferecidas de
modo regular e idealmente desenvolvidas através da articulação dos vários agentes do território,
para comporem um produto integral coeso (Gnoth, 2003; Saxena et al., 2007).
Também a experiência de interacção com a população tem sido identificada como muito
relevante para uma experiência mais rica, envolvente e indutora de fidelização (Kastenholz et
al., 2013), podendo igualmente contribuir para uma maior intensidade da experiencia vivida e
assim assumir-se como tendo um impacte maior para os comportamentos turísticos futuros.
De facto, a dimensão social da experiência vivida na Aldeia poderá ser significativamente
melhorada, uma vez que a população local é descrita como recetiva e hospitaleira, mas existindo
apenas interacções superficiais. O maior envolvimento da população pode ser alcançado através
da sensibilização da comunidade, fornecendo informações sobre o fenómeno do turismo ____
e a importância da sua integração, de forma verdadeiramente participativa, no processo de
621
planeamento e desenvolvimento do turismo da Aldeia. Eles próprios poderão assumir um ____
papel mais ativo na co-criação de experiências turísticas apelativas baseadas na inovação e
criatividade associadas à tradição (Carvalho et al., 2014). Neste destino, em particular, esta
cocriação e criatividade associada à experiência a oferecer deverá evidenciar os elementos que
atraem, despertam emoções e sentidos, com uma profusão de cheiros, sabores, toques, imagens
e sons, elementos que enriquecem o tema da experiência que se vive em Favaios e que a associam
determinantemente ao enoturismo e turismo gastronómico.
Desta forma, o turista poderá desenvolver uma ligação mais forte ao local (place attachment),
ficar mais tempo, regressar mais vezes e motivar outros a visitar este destino, por ele acarinhado.
Por outras palavras, pela valorização da experiência turística vivida, por todos os envolvidos nela
– turistas, residentes e agentes da oferta- poder-se-á atingir maior envolvimento e satisfação, um
posicionamento mais distintivo do destino enoturístico e, assim, um reforço efectivo da sua
competitividade e sustentabilidade.
REFERÊNCIAS
Agapito, D., Mendes, J., e Valle, P. (2013). Exploring the conceptualization of the sensory
dimension of tourist experiences. Journal of Destination Marketing & Management 2(2):
62-73.
Agapito, D., Valle, P., e Mendes, J. (2014). The sensory dimension of tourist experiences: Capturing
meaningful sensory-based themes in Southwest Portugal. Tourism Management, 42: 224-
237.
Kastenholz, E., Carneiro, M. J., Marques, C. P. e Lima, J. (2012a). Understanding and managing
the rural tourism experience – the case of a historical village in Portugal. Tourism
Management Perspectives 4: 207–214.
Kastenholz, E., Carneiro, M. J. e Marques, C. (2012b). Marketing the rural tourism experience.
In Tsiotsou e Goldsmith (Eds.). Strategic Marketing in Tourism Services. Emerald, 247-264.
Kastenholz, E., Eusébio, C., Carneiro, M. e Figueiredo, E. (2013). Host-Guest relationships in
rural tourism – evidence from two Portuguese villages. Anatolia: An International Journal
of Tourism and Hospitality Research 24 (3): 367 – 380.
Lane, B. (1994). What is rural tourism? Journal of Sustainable Tourism 2 (1/2): 7-21.
Lane, B. e Kastenholz, E. (2015). Rural tourism: the evolution of practice and research approaches
– towards a new generation concept?. Journal of Sustainable Tourism 23(8-9): 1133-1156.
Lavrador, A. S., Kastenholz, E. e Lima, J. (2012). O papel da Paisagem na experiência de
Enoturismo – o caso de Favaios. RTD/ Journal of Tourism and Development 17/18: 1257-
1270.
Lima, J., Sousa, A.J., Carvalho, M., Lavrador Silva, A., Figueiredo, E., Capela, C., e Mota, A.C.
(2014). Projeto ORTE: Os destinos rurais em estudo. In Kastenholz, E.; Eusébio, C.,
Figueiredo, E., Carneiro, M.J. e Lima, J. (Coord.) Reinventar o turismo rural em Portugal
– cocriação de experiências turísticas sustentáveis. Aveiro: UA Editora, 13-42. http://ria.
ua.pt/handle/10773/11848 ____
Melzer, V. e Meyer-Cech, K. (2014). Quality of experience in rural tourism: regional case studies
623
in Austria and Germany. In Brebbia, C.A., Favro, S., Pineda, F.D. (Eds.). Sustainable ____
Tourism VI. WIT Press.
Mitchell, R., Charters, S., e Albrecht, J. N. (2012). Cultural systems and the wine tourism product.
Annals of Tourism Research 39(1): 311-335.
Morgan, M., e Xu, F. (2009). Student Travel Experiences: Memories and Dreams. Journal of
Hospitality Marketing & Management 18(2): 216 - 236.
Mossberg, L. (2007). A Marketing Approach to the Tourist Experience. Scandinavian Journal of
Hospitality & Tourism 7(1): 59-74.
Otto, J. E., e Ritchie, J. R. B. (1996). The service experience in tourism. Tourism Management
17(3): 165-174.
Pan, S., e Ryan, C. (2009). Tourism sense‐making: the role of the senses and travel journalism.
Journal of Travel & Tourism Marketing 26(7): 625-639.
Pine, J. B., e Gilmore, J. H. (1998). Welcome to the experience economy. Harvard Business Review
76 (4): 97-105.
Quadri-Felitti, D. e Fiore, A.M. (2012). Experience economy constructs as a framework for
understanding wine tourism. Journal of Vacation Marketing 18(1): 3-15.
Quivy, R., e Van Campdnhoudt, L. (1998). Manual de investigação em Ciências Sociais. Lisboa:
Gradiva.
Ribeiro, M. e Marques, C. (2002). Rural tourism and the development of less favored areas –
between rhetoric and practice. International Journal of Tourism Research 4: 211-220.
Saxena, G.; Clark, G.; Oliver, T. e Ibery, B. (2007). Conceptualizing Integrated Rural Tourism
Tourism Geographies, 9 (4): 347-370.
Schmitt, B. (1999). Experimental marketing - how to get customers to sense, feel, think, act and
relate to your company or brand. New York: The Free Press.
Sharpley, R., e Jepson, D. Rural tourism: A spiritual experience? Annals of Tourism Research
38(1): 52-71.
Sidali, K. L., Kastenholz, E. e Bianchi, R. (2015). Food tourism, niche markets and products
in rural tourism: combining the intimacy model and the experience economy as a rural
development strategy. Journal of Sustainable Tourism 23(8-9): 1179-1197
Small, J., Darcy, S., e Packer, T. (2012). The embodied tourist experiences of people with vision
impairment: Management implications beyond the visual gaze. Tourism Management
33(4): 941-950.
Strauss, A., e Corbin, J. (2008). Pesquisa Qualitativa: Técnicas e Procedimentos para o
Desenvolvimento de Teoria Fundamentada (2ª ed.). São Paulo: Artmed.
____
624
____
Marcelino de Souza
Universidade Federal do Rio Grande do Sul
marcelino.souza@uol.com.br
Ivo Elesbão
Universidade Federal de Santa Maria
ivoelesbao@yahoo.com.br
Angela Luciane Klein
Prefeitura Municipal de Florianópolis, SC
angelaklain@yahoo.com.br
RESUMO
O objetivo principal da pesquisa foi analisar a função educativa desempenhada pela agricultura a ____
partir do turismo rural pedagógico e suas relações com as funções social, ambiental, econômica, 625
cultural e de saúde e segurança alimentar. Para tal, foram entrevistados 8 empreendedores em ____
Santa Catarina, 5 empreendedores no Distrito Federal e 9 empreendedores no Estado de São Paulo.
A prática dessa atividade permite a obtenção de vários benefícios: econômicos, possibilitando
aos proprietários complementarem sua renda familiar através da agregação de valor aos seus
produtos agrícolas e a venda de serviços desenvolvidos nas propriedades; sociais, relacionados
à melhoria da autoestima dos proprietários; educativos, por possibilitar aos grupos escolares a
exposição de saberes e fazeres associados ao meio rural e natural; ambientais evidenciados pela
preocupação em promover a educação ambiental; de segurança alimentar, a partir do contato
direto com atividades que favorecem o reconhecimento da origem dos alimentos.
Palavras chaves: Turismo rural pedagógico, desenvolvimento rural, atividades educacionais,
multifuncionalidade, diversificação.
INTRODUÇÃO
Diante do processo de revalorização do mundo rural, a agricultura também passa a adquirir
uma nova dimensão, decorrente das suas novas funções, as quais vão muito além da produção
primária de alimentos e matérias-primas. Ela se torna responsável também pela disponibilidade
e qualidade dos alimentos, pela conservação dos recursos naturais e preservação do patrimônio
cultural, bem como, pela reprodução socioeconômica das famílias rurais (Wanderley, 2003).
Este caráter multifuncional da agricultura, possibilita uma reestruturação na maneira de
conceber o desenvolvimento rural, que passa de uma visão setorial para uma visão integrada e
em conexão com outros setores da sociedade.
Conforme Caffarelli et all (2010), no ano de 2001, uma comissão interministerial da França,
composta pelos ministérios da educação nacional, da agricultura e pesca, do desenvolvimento
territorial e ambiental, da juventude e dos esportes e, recentemente, pelo Ministério da
Justiça, publicou uma circular que definiu as estruturas e o papel das propriedades rurais que
desenvolvem atividades pedagógicas, bem como, os objetivos e os tipos de públicos.
De acordo com esse documento, a propriedade rural pedagógica1 caracteriza-se como uma
estrutura com criação de animais e/ou culturas, que recebe crianças e jovens da escola e fora dela,
podendo ser subdividida em dois tipos, as propriedades de animação e as explorações agrícolas.
A primeira delas compreende as propriedades urbanas ou periurbanas que apresentam pouca
ou nenhuma produção agrícola, mas que dispõe de uma diversidade de espécies de animais
domésticos; estas foram criadas prioritariamente para atender as crianças, porém, seu púbico
tem se tornado cada vez mais variado. Já, as explorações agrícolas compreendem as propriedades
rurais que, além de manter a sua função primária de produção, também desenvolvem atividades
educativas, recebendo grupos de crianças e jovens de maneira regular. Elas possibilitam aos
atores rurais diversificar suas atividades, ao mesmo tempo que permitem às crianças e jovens, a
descoberta de um outro mundo, o mundo rural (Caffarelli et all , 2010)2.
Segundo Nasolini (2005), as propriedades rurais pedagógicas, por permitirem a descoberta
deste universo, a partir de uma abordagem ativa junto aos animais e às plantas, favorecem maior
atenção ao meio ambiente e à valorizaçao da origem das coisas, tornando-por conseguinte, ____
uma excelente oportunidade de ampliação e reconhecimento do papel do agricultor para o
627
desenvolvimento sustentável. ____
Bertacci (2005) ressalta ainda que as propriedades rurais pedagógicas podem representar
um verdadeiro laboratório ao ar livre, contemplado por um universo repleto de possibilidades
e valores educacionais que são oferecidos às escolas, como banco de dados a ser utilizado na
plataforma curricular. Neste contexto, o ambiente se torna um lugar de exploração e observação
direta, favorecendo a experiência pessoal e experimental, estimulando o desenvolvimento de
diferentes habilidades.
De acordo com Jolly et all (2004, p. 633), a utilização da propriedade rural como recurso
pedagógico constitui-se em importante “fonte de renda para o agricultor, como uma plataforma
pedagógica para o ensino e como fonte de identidade para uma população que está cada vez
mais distante da agricultura e produção primária”. Além disso, em virtude de suas características,
estes ambientes representam um elemento de fundamental importância na promoção da saúde e
nutrição infantil, uma vez que possibilitam o desenvolvimento de hábitos alimentares saudáveis,
contribuindo além disso, para a formação pessoal e construção da identidade dos alunos.
Nesse sentido, conforme destaca Gurrieri (2008), as propriedades rurais pedagógicas no
contexto atual, permitem, dentre outros aspectos, uma conexão direta entre a cidade e o campo,
entre o produtor e o cidadão, entre o agricultor e o consumidor, constituindo-se em uma
importante ferramenta, capaz de impedir a dispersão do património sociocultural existente no
meio rural, relacionado à produção de alimentos, à terra, à natureza e ao meio ambiente.
1 A expressão “propriedade rural pedagógica” será utilizada neste texto como sinônimo do termo turismo rural pedagógico. Conforme
pesquisas, as traduções do termo “propriedade rural pedagógica” variam de acordo com cada país/idioma, porém apresentam características
e finalidades bastante semelhantes.
2 A definição referida neste parágrafo foi utilizada no contexto da presente pesquisa.
agricultura a partir da prática do turismo rural pedagógico e a sua relação com as funções social,
ambiental, econômica, cultural e de saúde e segurança alimentar, tendo como base empírica
três experiências que estão sendo desenvolvidas nos Estados de Santa Catarina, Distrito Federal
e São Paulo. O estudo foi feito a partir de um recorte do projeto de pesquisa intitulado “O
turismo rural pedagógico sob o viés da multifuncionalidade da agricultura: análise a partir de
três experiências desenvolvidas nos Estados de Santa Catarina, Distrito Federal e São Paulo”3
As especificidades de cada experiência apresentam-se, sobretudo, nos objetivos propostos
e nos contextos sociais e culturais aos quais estão inseridas. Contudo, estas experiências
compartilham de uma mesma finalidade, qual seja, a de desenvolver atividades pedagógicas no
âmbito da propriedade rural, voltadas principalmente para grupos escolares, utilizando como
recurso didático a agricultura e a produção agropecuária, com o intuito de facilitar o processo
de aprendizagem e o conhecimento da realidade rural.
PROCEDIMENTOS METODOLÓGICOS
O presente artigo compreende um recorte do projeto de pesquisa científica intitulada “O
turismo rural pedagógico sob o viés da multifuncionalidade da agricultura: análise a partir de
três experiências desenvolvidas nos Estados de Santa Catarina, Distrito Federal e São Paulo”, e
que teve como principal objetivo analisar a função educativa desempenhada pela agricultura a
partir da prática do turismo rural pedagógico e a sua relação com as funções social, ambiental, ____
econômica, cultural e de saúde e segurança alimentar. 629
____
Os procedimentos metodológicos utilizados no referido estudo compreenderam a pesquisa
bibliográfica acerca da literatura existente e entrevistas semiestruturadas, realizadas com os
proprietários, donos das propriedades rurais que fazem parte das três experiências pesquisadas.
A primeira dessas experiências contemplou o estudo do projeto de turismo pedagógico
‘Viva Ciranda’, no município de Joinville, no Estado de Santa Catarina. O projeto compreende
um conjunto de propriedades rurais que desenvolvem atividades pedagógicas voltadas
especificamente para crianças do ensino fundamental, num processo de cooperação com a
Secretaria da Educação do município.
Nesse projeto, a coleta dos dados foi realizada no mês de março de 2013 e contemplou 8
proprietários rurais que desenvolvem atividades educativas voltadas para escolares: Propriedade
do Senhor Ango Kersten; Propriedade da Família Schroeder; Propriedade Agrícola da Ilha; Sítio
Vale das Nascentes; Apiário PFAU; Propriedade da Família Jacobi; Propriedade Rancho Alegre;
e Propriedade Recanto das Arrozeiras.
A segunda experiência estudada refere-se ao Projeto “Turismo Rural e Escola - Fazendo
Eco”, desenvolvido na cidade de Brasília, Distrito Federal. A iniciativa foi uma proposta do
Sindicato de Turismo Rural e Ecológico do Distrito Federal em parceria com o Sindicato
das Escolas Particulares (SINEPE) e com o Serviço Brasileiro de Apoio às Micro e Pequenas
Empresas (Sebrae), tendo como objetivo principal promover a ampliação dos espaços escolares
a partir de atividades de caráter pedagógico desenvolvidas em nove propriedades participantes.
Foram visitados para a coleta de dados da pesquisa 5 empreendimentos, sendo eles os seguintes:
3 Projeto desenvolvido entre os anos de 2012 e 2013, com o apoio financeiro do Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico
(CNPq) através de dois editais: Universal – CNPq Nº 14/2011 e Chamada MCTI/CNPq/MEC/CAPES Nº 07/2011.
Centro de Turismo Rural Pedagógico Ver de Perto, Fazenda Recreio Dinizlândia, Fazenda Velha,
Rancho Canabrava e Solar da Águia. As entrevistas foram realizadas entre os dias 26 de fevereiro
e 01 de março de 2013.
A terceira experiência que foi objeto da pesquisa diz respeito ao Roteiro do Turismo
Rural Pedagógico do Estado de São Paulo. O referido roteiro contempla um conjunto de 16
propriedades rurais presentes em dez municípios localizados no Estado de São Paulo e um
fora do estado, em Minas Gerais e que compreende o Roteiro do Turismo Rural Pedagógico
do Estado de São Paulo. As propriedades pesquisadas foram as seguintes: Chácara do Rosário,
Fazenda Santo Antonio da Bela Vista e Camping Casarão situadas no município de Itu; Fazenda
Nova e Fazenda Santo Antônio da Água Limpa, ambas localizadas no município de Mococa;
Fazenda Ituaú localizada no município de Salto; Sítio Sakaguti localizado no município de
Piedade; Fazenda dos Coqueiros e Fazenda Loanda, ambas situadas no município de Bananal.
Nestes empreendimentos, a coleta de dados ocorreu no período de janeiro a agosto de 2013.
Ressaltamos que os depoimentos dos empreendedores foram transcritos e utilizados na
análise dos dados, mas sem identificação, sendo utilizado para isso um código formado por
letras e números. As letras “SC” para Santa Catarina, “DF” para o Distrito Federal e “SP” para
São Paulo e os números que indicam a ordem da realização das entrevistas.
é um dia no campo e o gosto pela atividade que exerce, conforme encontra-se expresso no
depoimento do entrevistado apresentado a seguir:
Agregar valor à propriedade e reciclar a propriedade numa atividade importante, pedagógica. Aqui é
um recurso pedagógico, para mim parece obvio que é um lugar natural e importante para trazer os
estudantes para aprender alguma coisa. (SP4).
A gente não está visando a questão econômica, mas sim pensando na questão social e fazer com que
a gente consiga ajudar a mudar gerações, no sentido de fazer com que essas crianças nesse período de
aprendizado possam saber que esse setor existe, que a questão de valorizar o plantio de uma árvore é
super importante, tanto no meio rural quanto no meio urbano (SC3).
A prática do turismo rural pedagógico no Distrito Federal possibilitou uma série de benefícios
segundo os entrevistados. Entre eles merece destaque a satisfação pessoal proporcionada pelo
trabalho com os escolares durante as visitas nas propriedades rurais.
Também foi comentada a contribuição nos empregos, “porque aqui nós começamos a
____ estimular outras pessoas a trabalharem, aqui da comunidade mesmo, pessoas sem muita
632 perspectiva de emprego, nós aproveitamos, com treinamento, e trouxemos esse povo para perto
____
da gente” (DF1). Além disso, “o MEC considerou uma nova tecnologia social. Uma coisa muito
importante do ponto de vista da educação. Então da comunidade foi muito bom. Para as escolas
foi excelente” (DF2). Vale também destacar a complementaridade do trabalho pedagógico com
os outros serviços turísticos oferecidos.
Em São Paulo, além do retorno financeiro apontado pela maioria dos entrevistados, há
menção a outros aspectos importante com destaque para a satisfação pessoal, passando pelo
convívio com outras pessoas, a possibilidade de passar adiante o conhecimento de vida no
campo, o prazer de receber as crianças e perceber a melhora no comportamento das mesmas.
Como destaca um dos entrevistados em relação aos benefícios: “nós sempre aprendemos, com
sugestões, receitas, alguns visitantes depois voltam para se hospedar na propriedade” (SP5).
A análise das funções socioeducativas do turismo rural pedagógico permitiu evidenciar que
em Santa Catarina praticamente todas as atividades educativas propostas utilizam as atividades
produtivas e/ou os recursos naturais e culturais existentes nas propriedades. O contato com
os animais constitui um dos aspectos mais destacados pelos proprietários. Trata-se de uma
atividade que desperta o interesse das crianças, tornando-se uma das principais atrações do
roteiro. Nas propriedades onde não há este tipo de experiência, o destaque está nas atividades
mais práticas, que envolvem movimento e ludicidade, a exemplo do passeio de trator. O roteiro
de atividades proposto, embora tenha um foco, inclui atividades que contemplam vários temas.
Outro elemento importante ressaltado nas entrevistas refere-se às questões ambientais. Há
um interesse declarado por parte dos proprietários em contribuir para a conscientização das
Mostrar às crianças a importância das plantas para a vida delas, para o meio ambiente, mostrar a
importância de uma árvore... Ensinar elas a cuidar das flores, mostrar o jardim e aí mostrar que isso não
acontece sozinho, que precisa de cuidado (SC3).
No Distrito Federal são desenvolvidas algumas atividades educativas que possuem relação
com as questões ligadas à preservação do meio ambiente, pois “nós temos várias, porque o nosso
trabalho todo é baseado na preservação do meio ambiente” (DF3) e “isso aí a gente passa muito
pra criança, gente isso aqui é a nossa casa, nosso ambiente, nos temos que preservar, isso aí é
batido desde que a criança chega até a hora que ela sai. É a ideia de mostrar a importância da
preservação da natureza pra criança” (DF5).
Entre os principais aspectos relacionados à educação ambiental que podem ser aprendidos
a partir das atividades educativas desenvolvidas nas propriedades, estão a preservação do meio
ambiente, evidenciado no cuidado com água e a vegetação, além do lixo e sua destinação: “Ali
nós temos o laboratório com minhocário, com a parte seletiva de lixo. Ensina a criança a separar
o sólido do líquido, do alimento, do metal, do vidro” (DF1); “Aqui a gente fala muito sobre a
preservação, a reutilização e os cuidados com a água, isso aqui é muito debatido (DF3); “A gente
trabalha muito essa parte da vegetação, do clima, a educação ambiental, como que você procede ____
na propriedade rural” (DF4). 633
____
As atividades educativas voltadas para o público escolar tinham objetivos variados, que
passavam pelo ensino disciplinar, a educação ambiental, patrimonial e histórica, além de outras
práticas que são transversais aos conteúdos disciplinares.
Na maioria dos empreendimentos pesquisados em São Paulo são abordados, mesmo que
tangencialmente, questões de educação ambiental. Assim trabalham-se a “preservação da água,
da natureza e o desenvolvimento sustentável (uso dos recursos naturais sem agressão ao meio
ambiente)” (SP3). Podem ser aprendidas características dos diferentes biomas, preservação das
matas, conscientização do uso da água, a questão do lixo, reciclagem, entre outros.
O quadro de questões relacionadas à função de segurança alimentar e saúde do turismo rural
pedagógico teve como propósito averiguar a forma como as questões de educação alimentar e
nutricional são trabalhadas nas atividades propostas.
Apesar da constatação de que tal tema está diretamente ligado a várias atividades
desenvolvidas na maioria das propriedades, verificou-se que este bloco não conseguiu atingir o
objetivo proposto, uma vez que não houve muito retorno por parte dos proprietários em relação
às questões apresentadas.
Em relação às atividades educativas propostas que evidenciam uma preocupação com a
produção de alimentos e alimentação saudável, citaram-se como exemplos nas propriedades
de Santa Catarina, a produção de melado e a origem dos alimentos, o processo de produção
agroecológico e consumo de alimentos orgânicos, produção do mel e tipos de plantações de
arroz.
Muitos vêm aqui e acham que o leite sai da geladeira ou da caixinha, então essa experiência de poder
ordenhar uma cabra, que são animais dóceis, mostrando de onde vem o leite, o ovo e também mostrar
para elas a parte da produção orgânica, que tem como trabalhar sem agrotóxico e com qualidade, tudo
isso é muito importante (SC2).
CONCLUSÕES
O turismo rural pedagógico caracteriza-se como um conjunto de atividades educativas realizadas
no âmbito das propriedades rurais, utilizando como recurso didático as atividades agrícolas,
pecuárias e os recursos naturais e culturais com pequenas melhorias nas infraestruturas
existentes. Destina-se basicamente ao público estudantil infanto-juvenil adequando-se enquanto
prática educativa desenvolvida em complemento ao ensino escolar.
A análise dos dados coletados acerca das funções do turismo rural pedagógico evidencia que
a prática desse tipo de atividade possui um conjunto de características que permitem ganhos em
vários aspectos: econômicos, na medida em que possibilita aos proprietários aumentar a renda
da família, agregando valor aos produtos e serviços desenvolvidos nas propriedades; sociais,
relacionados à autoestima dos proprietários e o reconhecimento por parte da comunidade
do trabalho desenvolvido nas propriedades; educativos, por possibilitar aos grupos escolares
experiências concretas, com a exposição de saberes e fazeres associados ao meio rural e natural;
ambientais, evidenciados pela preocupação dos proprietários em promover a educação ambiental
junto aos grupos recebidos; e de segurança alimentar, a partir do contato direto com atividades
que favorecem o reconhecimento da origem dos alimentos. ____
Diante dessas constatações, confirma-se o caráter multifuncional da agricultura e dos espaços 635
____
rurais a partir da prática do turismo rural pedagógico. Ao mesmo tempo, evidencia-se o papel
desempenhado pelas propriedades rurais no contexto da educação, como também promovendo
a integração dos habitantes do rural e o urbano numa perspectiva de desenvolvimento rural.
REFERÊNCIAS BIBLIOGRÁFICAS
Bertacci, M. (2005). La scuola e le fattorie didattiche. In Bertolini, S. (Ed.), Nuovi educatori
ambientali/2-Esperienze seminariali nel Master in Educazione ambientale. Quaderni
INFEA 4, Regione Emilia-Romagna. Disponível em: < http://www.ermesambiente.it/
wcm/infea/sezioni_laterali/formazione/master_in_ea/Master_EA/master_ea/infean4.pdf
> Acesso em: jun. de 2011
Caffarelli, J.; Coquillaud, M.-S.; Daniel, V.; Thou, M.(2010). Creér une ferme pédagogique: de
l’idée à la realization. Dijon: Educagri Editions.
Carneiro, M J. e Maluf, R. S. (2003) “Introdução”. In: Maluf, R. S. & Carneiro, M. J. (orgs.). Para
além da produção: multifuncionalidade e agricultura familiar. Rio de Janeiro: MAUAD
Editora.
Gurrieri C. (2008). Scuola in Fattoria: dal produttore al consumatore verso un consumo
consapevole. In: La rete delle Aziende e delle Fattorie Didattiche in Sicilia. La documentazione
dell’esperienza. Vol. 2. Regione Sicilia/Arpa. Disponível em: <www.arpa.sicilia.it/
UploadDocs/1369_Fattorie_Didattiche.pdf > Acesso em: jul. 2011.
Hinrichs, C.; Schafft, K.; Bloom, D.; McHenry-Sorber, E. (2008). Growing the links between farms
and schools: a how-to guidebook for Pennsylvania farmers. Center for Rural Pennsylvania.
Resumen ____
Este trabajo tiene como objetivo ofrecer una primera aproximación al turismo
637
comunitario en Ecuador, tanto desde el punto de vista conceptual como en el plano ____
empírico. Para ello se parte de una revisión de la literatura relativa a la
conceptualización del turismo comunitario, a nivel general y en América Latina.
Seguidamente se presenta una panorámica de la regulación y las políticas públicas
aplicadas en el caso ecuatoriano. Finalmente, el trabajo se completa con un análisis del
volumen y principales características de la oferta de este tipo de turismo en Ecuador,
tomando como base los datos oficiales del Ministerio de Turismo correspondientes a los
períodos 2013-2015 y los proporcionados por la FEPTCE para el período 2006-2015. A
partir de ese análisis intentamos establecer unas conclusiones provisionales sobre el
papel actual del turismo comunitario y su posible contribución a la diversificación de
actividades en las áreas rurales de Ecuador.
Palabras clave: Turismo comunitario; desarrollo rural; Ecuador
Clasificación JEL: Z32
Introducción
En las últimas décadas se constatan en todo el mundo cambios notables en las
preferencias de los viajeros, orientadas hacia nuevas tipologías de turismo relacionadas
con la visita a destinos novedosos y la incursión en actividades diferentes a las de la
vida cotidiana; incluyendo entre estos destinos los vinculados con actividades
tradicionales, con lo étnico y la puesta en valor de costumbres de determinadas culturas.
Los individuos buscan en estos casos enriquecer su experiencia turística a través del
contacto y la convivencia con la población de las comunidades locales. Entre las nuevas
modalidades de turismo que han surgido como respuesta a esas demandas figura el
turismo comunitario, que tiene como base la puesta en valor de los recursos naturales y
culturales por parte de las comunidades. Este tipo de turismo permite el surgimiento de
nuevas oportunidades de desarrollo y generación de riqueza en determinadas zonas
(2007), en Perú por Zorn y Farthing (2007), en Nicaragua y El Salvador por López
Guzmán y Sánchez (2009) y en Chile por Morales (2006).
Es necesario entonces identificar algunas de las principales aportaciones a la definición
de este tipo de turismo. Para autores como López Guzmán y Sánchez (2009) el turismo
comunitario es una actividad que se fundamenta en la creación de recursos turísticos
bajo el principio básico de la participación de la comunidad local. En la misma línea,
Scheyvens (1999), Mitchell y Reid (2001), Ramsa-Yaman y Mohd (2004), Jones (2005)
y Kontogeorgopoulos (2005) concuerdan en que el término turismo comunitario hace
referencia a una oferta turística constituida, gestionada y controlada por la propia
comunidad y que tiene como principal característica diferenciadora la distribución
equitativa de los beneficios, bajo el espíritu de una economía popular y solidaria
(Maldonado, 2005).
Por su parte, Casas Jurado et al (2012) complementan la definición anterior con la
inclusión de la variable ambiental. De tal forma que para ellos el turismo comunitario se
refiere a aquel que está basado en la comunidad local y que pretende reducir el impacto
negativo y reforzar los efectos positivos del turismo en la naturaleza (ver también:
Jamal y Getz, 1995). Avanzando en el debate conceptual, Jalani (2012) considera que
este tipo de turismo se desarrolla en áreas naturales y tiene como objetivo la
conservación de estas áreas y el desarrollo de las comunidades locales. Al respecto, la
Federación Plurinacional de Turismo Comunitario del Ecuador establece que el
“Turismo comunitario es toda actividad turística solidaria que permite la participación
activa de la comunidad desde una perspectiva intercultural, manejo adecuado del
patrimonio natural y valoración del patrimonio cultural, basados en un principio de ____
equidad en la distribución de los beneficios locales” (FEPTCE, 2006). 639
De lo anterior se desprende que el turismo comunitario -como forma particular de ____
organizar la actividad turística- y la comunidad -como estructura organizativa de la
sociedad local- constituyen fenómenos estrechamente vinculados (Ruíz-Ballesteros,
2015). Por tanto, resulta de interés entender el concepto de comunidad, puesto que ésta
cumple una función esencial en el desarrollo del turismo comunitario. Al respecto Ruiz-
Ballesteros et al (2008) indican que una Comunidad constituye principalmente un
contexto organizativo, de control y gestión social, en el que los individuos se encuentran
integrados y desde el cual se gobierna gran parte de sus vidas. Definición con la que
concuerda Ruíz-Ballesteros (2015), apuntando que el fenómeno comunitario implica la
vinculación de personas (articuladas a menor escala en grupos de interés, grupos
domésticos...) y recursos estratégicos para su funcionamiento (materiales, elementos
simbólicos, servicios) sobre un territorio.
De todo ello podemos extraer en definitiva dos ideas clave. La primera es que
comunidad y turismo comunitario están estrechamente vinculados, constituyendo la
comunidad la fuerza impulsora y condición necesaria para el surgimiento/ desarrollo del
turismo comunitario. La segunda idea es que la realidad concreta del turismo
comunitario puede presentar una notable diversidad, en las actividades realizadas y su
organización, en función de las características de las comunidades en los diferentes
países y contextos sociales.
En cuanto a la distribución geográfica de los CTC, los datos a nivel provincial revelan
una mayor concentración en los Andes ecuatorianos (provincias de Azuay, Chimborazo,
Imbabura y Pichincha) (Gráfico 1). Lo cual hay que poner en relación con el hecho de
que en esta región se encuentran asentados 102 de un total de 15 pueblos indígenas3 que
2 Puruhá, Wuaranka, Chibuleo, Salasaca, Panzaleo, Quitu Cara, Cayambí, Caranqui, Natabuela, Otavalo.
existen en Ecuador, además de ser una zona que cuenta con una extraordinaria
biodiversidad y riqueza cultural (Ruiz-Ballesteros et al, 2008).
La FEPTCE clasifica sus establecimientos asociados en las siguientes categorías
(Gráfico 2):
-Establecimientos en la etapa inicial, en la cual la comunidad ha comenzado el proceso
de creación del CTC pero aún no cuenta con infraestructura adecuada para ofrecer este
tipo de turismo, por lo que todavía no puede acoger turistas.
-Establecimientos en proceso de consolidación. En esta etapa la comunidad cuenta con
un proyecto de desarrollo y está realizando capacitaciones; sin embargo, sólo dispone de
parte de la infraestructura necesaria, por lo que acoge un número reducido de turistas de
forma discontinua.
-Establecimientos consolidados. La Comunidad ha sido capacitada y cuenta con toda la
infraestructura para ofrecer un turismo comunitario de calidad.
-Establecimientos cerrados. Aquellos que han cesado en la actividad en cualquiera de
las tres fases anteriores.
-Establecimientos para los que no se dispone de datos. Son aquellos para los que las
comunidades deciden no proporcionar información acerca del estado en que se
encuentra su CTC por razones internas de la comunidad .
Dos son los hechos que podemos destacar de las cifras recogidas en el Gráfico 2: la
inmensa mayoría de los CTC de los que tiene constancia la FEPTCE y para los que
existe información se encuentran activos, siendo muy pocas las iniciativas que ya han
cerrado; pero del total de CTC (103) tan solo 1/4 aproximadamente están consolidados,
frente a 1/3 en proceso de consolidación y casi 1/10 que se encuentran todavía en la ____
etapa inicial. 643
____
Gráfico 2 Fases de desarrollo de Centros de Turismo Comunitario registrados por la Federación
Plurinacional de Turismo Comunitario del Ecuador (2006 - 2015)
35
30
25
20
15
10
5
0
Consolidados En proceso Inicial Cerrados No disponen
datos
Fuente: Elaboración propia a partir de datos de la FEPTCE.
Como se señaló anteriormente, las bases de datos tenidas en cuenta para el análisis,
difieren en el total del número de registro de CTC. Por lo que, para efectos de esta
investigación, se ha procedido a analizar únicamente información procedente de la
FEPTCE, puesto que proporciona datos que permiten generar una perspectiva más
amplia de la tendencia evolutiva de esta tipología de turismo, en la última década.
3Colectividades originarias, conformadas por comunidades o centros con identidades culturales que les
distinguen de otros sectores de la sociedad ecuatoriana, regidos por sistemas propios de organización
social, económico, político y legal.
Con carácter general, puede observarse un fuerte incremento del número de CTC en el
período 2006-2015 (Gráfico 3).
120
100
80
60
40
20
0
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
4
De las 24 provincias, tan sólo se han tenido en cuenta 18. Las provincias de Los Ríos, Galápagos,
Morona Santiago, Santo Domingo y Zamora Chinchipe no registran datos para esta actividad.
14
12
10
8
6
4
2
0
2006 2015
Conclusiones
En el Ecuador se advierte una creciente importancia y atención al fenómeno del turismo
comunitario. Este fenómeno no sólo constituye una vía para promover el desarrollo
rural sino que además se ha convertido en una herramienta que impulsa el desarrollo
económico de las áreas rurales a través de la generación de nuevas fuentes de ingresos.
En este sentido, la correcta comprensión de las necesidades y requerimientos que tienen ____
las comunidades donde se lleva a cabo actividades relacionadas con el turismo
645
comunitario, debería permitir a directivos de organizaciones gubernamentales ____
(MINTUR) y no gubernamentales (FEPTCE), dirigentes de comunidades y quienes se
encargan de diseñar políticas (policy makers) optimizar sus decisiones contribuyendo a
reanimar y dinamizar las respectivas comunidades.
Los resultados obtenidos en el presente trabajo permiten avanzar en materia de análisis
y reflexión sobre el desarrollo y el estado actual del turismo comunitario en Ecuador.
Del mismo modo, el análisis establece un marco de comparación de las diferencias
existentes en el número de registro de CTC en el ámbito comunitario de las provincias
del Ecuador seleccionadas para el estudio. En cualquier caso, la diversidad de
situaciones y la complejidad del fenómeno objeto de estudio, conduce a la necesidad de
adoptar políticas adecuadas a la realidad concreta que viven las comunidades;
atendiendo los requerimientos específicos de los centros de turismo comunitario.
Un primer resultado a destacar es que a pesar de ser una tipología de turismo
relativamente nuevo, en la última década ha logrado posicionarse como una tipología de
turismo dentro de la oferta turística ecuatoriana.
A primera vista la evolución mostrada por este tipo de turismo resulta positiva, aunque
no del todo, puesto que de los CTC registrados, los que se encuentran ofreciendo este
tipo de servicio representan un porcentaje reducido en relación a la totalidad. En
general, el turismo comunitario en Ecuador muestra una tendencia de crecimiento, sin
embargo, este resultado debería ser analizado con mayor profundidad dentro del marco
legal y regulatorio con el objeto de potenciar e impulsar este sector.
Bibliografía
Casas, A., Domingo, A. y Pastor, V. (2012). El turismo comunitario como instrumento
de erradicación de la pobreza: potencialidades para su desarrollo en el Cuzco.
Cuadernos de Turismo 30: 91-108.
____
647
____
Alberto Méndez-Méndez
Facultad de Estudios Superiores Zaragoza
Universidad Nacional Autónoma de México
albmen@unam.mx
Manuel Antonio Serrano de la Cruz Santos-Olmo
Departamento de Geografía y Ordenación del Territorio
Universidad de Castilla-La Mancha
manuel.serranocruz@uclm.es
Arturo García Romero
Departamento de Geografía Física
Instituto de Geografía
Universidad Nacional Autónoma de México
agromero@igg.unam.mx
____
RESUMEN 649
____
Se propone un método para el diagnóstico del potencial turístico en comunidades rurales que
se encuentran aún en etapas previas o muy tempranas de la planeación de proyectos turísticos.
El método se basa en el diseño y aplicación de indicadores para evaluar la calidad de dos
recursos complementarios del potencial turístico: por un lado, los tipos de paisaje entendidos
como sistemas ambientales; y por otro lado, los atractivos específicos presentes dentro de los
diferentes tipos de paisaje considerados. La aplicación del método en un municipio del centro
de México permitió determinar la importancia de la relación paisaje-turismo considerada a
distintas escalas de análisis, como base para la planificación futura de proyectos turísticos de
carácter sostenible.
Palabras clave: Calidad del paisaje, atractivo turístico, potencial turístico del paisaje, indicador
ambiental, comunidades rurales.
INTRODUCCIÓN
Desde las décadas de los años 60 y 70 del siglo pasado, la atención sobre la actividad turística
se ha enfocado en las distintas variantes del turismo alternativo entendidas como una forma de
diversificación, pero también para contravenir los efectos negativos provocados por el turismo
tradicional de masas (Lane, 2005; Meng & Uysal, 2008; Caletrío, 2010; Lane & Kastenholtz, 2015).
La mayor parte de estos proyectos se asientan en espacios rurales donde existen importantes
recursos paisajísticos, naturales y culturales, escasamente valorados, pero susceptibles de ser
turísticamente aprovechados. Sin embargo; la necesidad de contar con esquemas de planificación
que aseguren la sostenibilidad de los proyectos turísticos es cada vez más urgente. Una de las
herramientas propuestas para la adecuada planeación de este tipo de proyectos es el diagnóstico
del potencial turístico del paisaje (Nogué, 1992; Zuluaga, 2006; Dosso, 2011; Dos Santos, 2011),
que le permitan no sólo ser un elemento complementario, sino un recurso y soporte básico en
el diseño los productos turísticos (Nogué, 1992; Aitchison et al., 2001; Picazo, 2012; Knudsen et
al. 2013)
En el estudio del potencial turístico del paisaje se distinguen dos vertientes: por un lado, los
trabajos que utilizan la taxonomía paisajística para identificar y caracterizar áreas ambientalmente
homogéneas a una escala determinada y a establecer su relación con la actividad turística (Marujo
& Santos, 2012, La O, et al., 2012). Por otro lado están los trabajos que se enfocan al inventario
y valoración de atractivos turísticos, entendidos como cualquier lugar, bien, costumbre o
acontecimiento que es capaz de provocar interés a los visitantes (González & Serrano, 2008;
Panizza & Piacente, 2008). Ambos enfoques, paisaje o atractivos, aportan resultados valiosos al
tema, sin embargo refieren aspectos distintos y complementarios del potencial turístico.
Por otra parte, cabe destacar desde el punto de vista operativo, el uso de indicadores como
una herramienta frecuente para evaluar de manera precisa y sistemática el potencial turístico del
paisaje (Salinas et al., 2008; Serrano, 2008; Nogué et al., 2009). Su diseño, validación y aplicación
a casos concretos permite derivar valores de referencia con utilidad para el diagnóstico y,
____ eventualmente, la intervención en el paisaje. En general, se considera que la utilidad de los
indicadores radica en ser suficientemente amplios para recibir diversidad de casuísticas, pero
650
____ suficientemente precisos como para acotar valoraciones (OECD, 2003; Nogué et al., 2009).
En este estudio se presenta un método de diagnóstico basado en el uso de indicadores
para la identificación y evaluación del potencial turístico del territorio en áreas rurales. El
método pretende la vinculación, poco estudiada, entre la calidad turística de los tipos de paisaje
y la presencia en ellos de elementos singulares que se constituyan como atractivos turísticos
específicos. A diferencia de otros estudios que se llevan a cabo en la fase operativa o a posteriori
de la actividad turística, en este caso el diagnóstico representa una alternativa de gran utilidad
para evaluar las posibilidades de desarrollo turístico y garantizar la viabilidad de los proyectos
en sitios nuevos, que aún no están siendo aprovechados, pero donde se presume la existencia de
un amplio capital natural y cultural, favoreciendo de este modo los teóricos efectos positivos de
la actividad turística (Tarroja, 2004; Barbini, 2005).
ÁREA DE ESTUDIO
La investigación se llevó a cabo en el municipio de Atlautla (16,756.29 ha; 27,663 hab.), una
comunidad rural de bosques y montañas localizada en la vertiente occidental del volcán
Popocatépetl, en el centro de México. Aunque el municipio se encuentra próximo a un corredor
turístico-económico de importante afluencia turística, básicamente interesada en actividades de
recreación y esparcimiento en espacios forestales y de alta montaña, esta área no ha logrado aún
posicionarse de manera sobresaliente en el sistema turístico regional. El patrón de usos del suelo
incluye: bosques (45.2%), cultivos (30.31%), pastizales (9.61%), áreas sin vegetación (9.3%)
y áreas urbanas (5.58%) (INEGI, 2009), reflejando una economía centrada en la agricultura
MÉTODO
El método desarrollado consta de cuatro pasos articulados en dos grandes fases: la primera
fase comprende la identificación, caracterización y cartografiado de los paisajes y de atractivos
turísticos; y la segunda fase comprende la valoración de la calidad turística del paisaje y de sus
atractivos, y la integración y síntesis para determinar el potencial turístico del paisaje
Análisis de la calidad del paisaje y los atractivos locales para determinar el potencial turístico en comunidades rurales: municipio Atlautla, México
poblamiento concentrado en pueblos (PP); 2) Piedemonte lávico con bosque de encino, uso
agrícola disperso y poblamiento concentrado en pueblos (PL); 3) Ladera media con bosque de
coníferas y uso forestal (LM); y 4) Alta montaña con bosque de pino y pastizal alpino (AM).
Tabla 1. Atributos dominantes de los tipos de paisaje.
Tabla 1. Atributos dominantes de los tipos de paisaje.
Superficie Usos
Tipo de paisaje Relieve y geología Bioclima Vegetación
(ha) antrópicos
Piedemonte Lomeríos (2200 - 2800
Templado Bosque
piroclástico con bosque 5,401.4 msnm), modelados sobre Cultivos y
subhúmedo mixto de
mixto, uso agrícola y (32.2%) depósitos vulcanoclásticos y asentamientos
con lluvias coníferas y
poblamiento fluviales del Plio- humanos
en verano latifoliadas
concentrado en pueblos cuaternario
3,249.4
Templado a
Piedemonte lávico con (19.4%) Lomeríos (2000 - 3000 Bosque
semicálido y Cultivos y
bosque de encino, uso msnm), pobremente mixto de
subhúmedo asentamientos
agrícola disperso y modelados sobre derrames coníferas y
con lluvias humanos
poblamiento lávicos del Cuaternario latifoliadas
en verano
concentrado en pueblos
Barrancos profundos y
Semifrío
Ladera media con domos volcánicos (2600 – Forestal.
subhúmedo Bosque de
bosque de coníferas y 4,178.4 3800 msnm), modelados Área de
con lluvias coníferas
uso forestal (24.9%) sobre depósitos piroclásticos conservación
en verano
y lavas del Plio-cuaternario
Laderas cumbrales y
cabeceras de barranco (3800 Frío de Bosque de
Alta montaña con
3,927.0 - 4400 msnm), modeladas altura con coníferas y Área de
bosque de pino y
(23.4%) sobre depósitos piroclásticos marcado pastizal conservación
pastizal alpino
y lavas del Plio-cuaternario, invierno alpino
cubiertos de cenizas
volcánicas recientes
Esta distribución
Ximena Morales y diversidad
Urrutia - Manuel paisajística
Antonio Serrano queda
de la Cruz bien expresada
Santos-Olmo por elRomero
- Arturo García alto número de unidades
de paisaje, es decir superficies menores al nivel de tipos de paisaje (miles a cientos de m2)
reconocidas en los apenas 167 Km2 del área de estudio. De todas ellas, solamente 5 unidades de
paisaje (Bosque de coníferas en laderas medidas, Cultivos en lomeríos piroclásticos, Bosque
mixto en barrancos,
La calidad paisajísticaArenas
de volcánicas
los tipos en
deladeras
paisajealtas y Cultivos
reside en elenconjunto
lomeríos y de
derrames
unidades de paisaje
lávicos) abarcan el 53% del área de estudio y están concentradas en su mayor parte en el
que definen su patrón
piedemonte interno.
piroclástico Por montaña
y la Alta ello, teniendo en cuenta los criterios de valoración escénico,
del Popocatépetl.
ambiental y académico/educativo, se han considerado tres indicadores relativos al patrón
La calidad paisajística de los tipos de paisaje reside en el conjunto de unidades de paisaje que
paisajístico para
definen la evaluación
su patrón interno. Pordeello,lateniendo
calidadende los los
cuenta tipos de paisaje:
criterios a) Diversidad
de valoración escénico, paisajística
ambiental y académico/educativo, se han considerado tres indicadores relativos
como indicador del valor escénico del paisaje, b) Fragmentación espacial como indicador de la al patrón
paisajístico para la evaluación de la calidad de los tipos de paisaje: a) Diversidad paisajística
estabilidad
comodel sistema
indicador delambiental,
valor escénicoy c)
delRepresentatividad/singularidad
paisaje, b) Fragmentación espacial como como indicador
indicador de la del valor
educativo y/o académico
estabilidad del sistemadel paisajey (Tabla
ambiental, 2).
c) Representatividad/singularidad como indicador del valor
educativo y/o académico del paisaje (Tabla 2).
Tabla 2. Indicadores utilizados para evaluar la calidad turística de los tipos de paisaje
Tabla 2. Indicadores utilizados para evaluar la calidad turística de los tipos de paisaje
Criterio/Indicador Descripción Medición
Índice de Diversidad de Simpson (SiD) (Simpson, 1949):
Valor Escénico/ Variedad de las unidades de
paisaje (combinaciones de:
Diversidad visual geoforma, tipo de
del patrón vegetación y uso del suelo Donde Pi=Proporción de la superficie del tipo de paisaje
paisajístico específico), contenidos al ocupada por el paisaje i; S = Número de unidades de paisaje.
interior del tipo de paisaje.
Atendiendo a esta propuesta metodológica, los valores obtenidos muestran, una calidad
relativamente
homogénea entre los diferentes tipos de paisaje, aunque destaca el patrón
paisajístico de la Ladera media al ser el tipo de paisaje que presenta una fragmentación menor y
un índice de representatividad más elevado (Tabla 3).
Atendiendo a esta propuesta metodológica, los valores obtenidos muestran, una calidad
Análisis derelativamente
la calidad del paisaje y los atractivos
homogénea entrelocales para determinar
los diferentes tiposel potencial turístico
de paisaje, aunqueen comunidades
destaca elrurales:
patrónmunicipio Atlautla, México
paisajístico de la Ladera media al ser el tipo de paisaje que presenta una fragmentación menor y
un índice de representatividad más elevado (Tabla 3).
Atendiendo a esta propuesta metodológica, los valores obtenidos muestran, una calidad
relativamente
Tabla 3. Valores homogénea
calculados
Tabla entre
para
3. Valores los
losdiferentes
índices
calculados parade tipos
los de paisaje,
calidad
índices aunque
los tipos
de calidad dede destaca
tipos deelpaisaje.
lospaisaje. patrón
paisajístico de la Ladera media al ser el tipo de paisaje que presenta una fragmentación menor y
un índiceTipo
Atendiendo dearepresentatividad
deesta
Paisaje más elevado
propuestaDiversidad (Tabla
Paisajística
metodológica, 3).
los valores Fragmentación
obtenidos muestran, Representatividad
una calidad
relativamente homogénea entre (Índice de Simpson)tipos(Índice
los diferentes de División)
de paisaje, aunque destaca /Singularidad
el patrón
(Índice R/S).
Tabla 3. Valores
paisajístico de la calculados
Ladera paraallos
media seríndices
el tipo de paisaje
calidad que
de los tipos de
presenta unapaisaje.
fragmentación menor y
Piedemonte piroclástico 0,67 3,06 1,27
un índice de representatividad
Piedemonte lávico más elevado
0,71 (Tabla 3). 3,52 1,40
Tipo de Paisaje Diversidad Paisajística Fragmentación Representatividad
Ladera media 0,65
(Índice de Simpson) 2,93
(Índice de División) /Singularidad 1,96
Tabla 3. Valores calculados para
Alta montaña los0,74
índices de calidad de3,89
los tipos de paisaje. 1,19R/S).
(Índice
Piedemonte piroclástico 0,67 3,06 1,27
Tipo de Paisaje Diversidad Paisajística Fragmentación Representatividad
Piedemonte lávico 0,71 3,52 1,40
(Índice de Simpson) (Índice de División) /Singularidad
INVENTARIO
Inventario Y VALORACIÓN
y valoración
Ladera media DE0,65LOS
de los atractivos ATRACTIVOS
turísticos 2,93 TURÍSTICOS 1,96R/S).
(Índice
Alta montaña
Para Piedemonte
complementarpiroclástico 0,74
el análisis del potencial
0,67 3,89
turístico del paisaje
3,06 1,19inventario
se llevó a cabo un
1,27 de
Para complementar
los atractivos
Piedemonte el
en el análisis
que
lávico quedarondelrecogidos
potencial
0,71 turístico
un total de 293,52del paisaje
atractivos se llevó
turísticos. Se a cabo
valoró
1,40 la un inventario
calidad turística de
Ladera mediacada uno de ellos, a
0,65 partir de un conjunto
2,93 de 29 indicadores con
de los atractivos en el que quedaron recogidos un total de 29 atractivos turísticos. Se valoró 1,96 los cuales se
Inventario
evaluaronAlta y valoración
tres componentes
montaña de los atractivos
clave del turísticos
paisaje:
0,74 biótico, geomorfológico
3,89 y cultural. Cada indicador
1,19
la calidad
Para turística
se calificó en unadeescala
complementar cada
el de uno
análisis delde
cinco ellos,
potencial
niveles a partir
de turístico
calidad delde
(0, un
paisaje
0.25, conjunto
0.5,se deun29inventario
llevóy a1),cabo
0.75 siendo 1 indicadores
la máximade con los
los atractivos
calidad que unen el que
indicador quedaron
puede recogidos
obtener en un
cada total de
sitio. 29
La atractivos
calidad del turísticos.
atractivo
cuales se evaluaron tres componentes clave del paisaje: biótico, geomorfológico y cultural. Cada Se valoró
turístico la
(Cat) se
calidad finalmente
calculó turística
Inventario de según
cada uno
y valoración deatractivos
se los
de ellos,ena la
expresa partir de un fórmula:
siguiente
turísticos conjunto de 29 indicadores con los cuales se
indicador
Parase
evaluaroncalificó eneluna
tres componentes
complementar escala
clave
análisis de paisaje:
del cincoturístico
del potencial niveles
biótico,deldepaisaje
calidad
geomorfológico (0,y0.25,
se llevó cabo 0.5,
acultural.unCada0.75 y 1),
de siendo 1 la
indicador
inventario
se calificó en una escala de cinco niveles de calidad (0, 0.25, 0.5, 0.75
máxima calidad que un indicador puede obtener en cada sitio. La calidad del atractivo turístico
los atractivos en el que quedaron recogidos un total de 29 atractivos y 1),
turísticos.siendo
Se 1 la
valoró máxima
la
calidad que un indicador
turística de cada puede de obtener en cadadesitio. La calidad delindicadores
atractivo turístico los(Cat) sese
(Cat) secalculó
calculó
Dónde (Cat) finalmente
Calidad deluno
según
atractivoellos, a partir
seturístico;
expresa enun
(Vb) conjunto
de los de
lafórmula:
suma siguiente 29 de calidadcon
fórmula:
valores dentro cuales
del
evaluaronfinalmente según se
tres componentes expresa
clave delenpaisaje:
la siguiente
biótico, geomorfológico y cultural. Cada indicador
componente biótico; (Vg) suma de los valores de calidad dentro del componente geomorfológico;
se calificó
(Vc) suma deen los
unavalores
escala de
de cinco niveles
calidad dentrodedel
calidad (0, 0.25,cultural;
componente 0.5, 0.75
x, yy,1), siendo
z son 1 la máxima
factores de
calidad
ponderación necesarios para evitar una sobre o sub estimación de los componentes. (Cat) se
que un indicador puede obtener en cada sitio. La calidad del atractivo turístico
calculó
Dónde finalmente
(Cat)
DóndeTeniendo
(Cat) según
Calidad
Calidad
en cuenta se
deldel expresa
atractivo
atractivo
que enestudio
la siguiente
turístico;
turístico;
en este (Vb) fórmula:
(Vb)
suma
se utilizó de suma
un los deindicadores:
set valores
de 29 loscalidad
de valores de calidad
dentro del (nb), dentro del
6 bióticos
componente
componente biótico;
11 geomorfológicos
biótico; (Vg)(Vg)
(ng) ysuma
suma dedelos
losvalores
12 culturalesvalores de
decalidad
(nc) (Tabla dentro
4), por
calidad lo delelcomponente
que
dentro cálculo
del de lageomorfológico;
componente Cat quedó
geomorfológico;
(Vc) los valores de calidad dentro del componente cultural; x, y, z son factores de
suma decomo:
determinado ____
(Vc) suma
Dóndede losnecesarios
ponderación
(Cat) valores
Calidad de
delpara calidadunadentro
evitarturístico;
atractivo sobre(Vb) del
o sub componente
estimación
suma cultural;
de los componentes.
de los valores de x, y, del
calidad dentro z son factores de 655
ponderación Teniendo en
necesarios
componente cuenta que
parasuma
biótico; (Vg) en
evitareste estudio
una
de los se utilizó
sobredeocalidad
valores un set de
sub estimación 29 indicadores: 6 bióticos
de los componentes.
dentro del componente (nb),
geomorfológico; ____
11 geomorfológicos
(Vc) (ng) de
suma de los valores y 12 culturales
calidad (nc)
dentro del(Tabla 4), por cultural;
componente lo que elx,cálculo
y, z son la Cat quedó
defactores de
Teniendo en necesarios
cuenta
Finalmente,
determinado
ponderación que
paraen
como:los atractivos este estudio
fueron
evitar una sobre osesubutilizó
clasificados con baseunenset
estimación decomponentes.
el valor
de los 29deindicadores: 6 bióticos
la Cat con respecto a (nb),
un máximo posible (Catmax = 29) si todos los indicadores hubiesen tenido la calificación más alta
11 geomorfológicos
Teniendo en(ng)
(1). Se consideraron tresy categorías:
cuenta 12
queculturales
en este estudio(nc) (Tabla
de 9.67),4),
se utilizó
Bajo (menos por29(9.67
un set de
Medio lo que el cálculo
indicadores:
- 19.36) la- Cat quedó
de(nb),
6 bióticos
y Alto (19.37
11 geomorfológicos (ng) y 12 culturales (nc) (Tabla 4), por lo que el cálculo de la Cat quedó
determinado
29). como:
determinado como:
Finalmente, los atractivos fueron clasificados con base en el valor de la Cat con respecto a
un máximo posible (Catmax = 29) si todos los indicadores hubiesen tenido la calificación más alta
(1).
TablaSe4.consideraron
Indicadores tres
paracategorías: Bajo (menos
valorar la calidad de losde 9.67), Medio
atractivos (9.67 - 19.36) y Alto (19.37 -
turísticos.
29).
Finalmente, los atractivos fueron clasificados con base en
Finalmente, los atractivos fueron clasificados con base en el el valor
valor decon
de la Cat Cat cona respecto a
la respecto
un máximo posible (Catmax = 29) si todos los indicadores hubiesen tenido la calificación
Indicadores de calidad por componente del paisaje más alta
un máximo
(1). Seposible (Cattres
consideraron = 29) si todos los indicadores hubiesen tenido la calificación más alta
max categorías: Bajo (menos de 9.67), Medio (9.67 - 19.36) y Alto (19.37 -
(1). Se 29).
consideraron
Tabla trespara
4. Indicadores categorías:
valorar Bajo (menos
la calidad
Biótico de 9.67),
de los Geomorfológico
atractivos Medio (9.67Cultural
turísticos. - 19.36) y Alto (19.37 -
29).
Indicadores de calidad por componente del paisaje
Tabla 4. Indicadores para valorar la calidad de los atractivos turísticos.
Biótico Geomorfológico Cultural
• Calidad escénica
intrínseca
• Desnivel topográfico
• Calidad escénica de la
• Presencia de cuerpos de
superficie cultivada
agua
Escénico • Tipo de vegetación
• Amplitud panorámica
• Calidad escénica del
• Variedad paisajística
asentamiento humano
panorámica
• Longitud del tramo con
Criterios de valoración
panorámicas
• Trascendencia religiosa o
• Integridad mística
• Estado de
• Trascendencia histórica
conservación
• Asociación con la • Trascendencia artística y
conservación del cultural
• Cercanía a Áreas
Ambiental ecosistema • Productos económicos
Naturales Protegidas
• Nivel de alcance del
• Asociación con rasgos atractivo
• Servicios
culturales de valor • Equipamiento
ambientales
paisajístico • Tipo de acceso
• Distancia al sitio
Tabla 5. Inventario y evaluación de los atractivos turísticos. Vb=Valor biótico; Vg=Valor geomorfológico;
Tabla 5. Inventario y evaluación de los atractivos turísticos. Vb=Valor biótico; Vg=Valor
Vc = Valor
geomorfológico; Vc =cultural; Cat = Calidad
Valor cultural; del atractivo
Cat = Calidad turístico
del atractivo (Bajo,
turístico Medio,
(Bajo, Alto).
Medio, Alto).
Nombre del
No. Características Vb Vg Vc Cat Valor
atractivo
Loma con bosque de cedro y cultivo
1 El Cedral 1 combinado de plantas medicinales y 2.01 2.42 3.04 7.47 Bajo
frutales.
Vistas panorámicas de los valles
2 Paraje Chilpayo agrícolas, bosque y cumbres del 2.82 5.28 2.23 10.33 Medio
volcán.
Sendero y miradores naturales del
3 Paraje Chiltepe 6.84 3.52 0.81 11.17 Medio
bosque y barrancos.
Loma de piedemonte con cultivo
4 Paraje Calpisca 3.22 1.76 3.04 8.02 Bajo
combinado y área de campamento.
Arenales del Cumbres cubiertas por materiales
5 9.26 7.48 3.65 20.38 Alto
Popocatépetl volcánicos recientes.
Vista panorámica de arenales y paisajes
6 Mirador arenales 8.86 5.28 2.84 16.97 Medio
alpinos y subalpinos.
Paraje Joya Sitio de hibernación de la mariposa
7 8.86 4.18 1.42 14.45 Medio
Redonda monarca.
Paraje Metate Sendero a través de barrancos y
8 8.86 3.96 1.62 14.44 Medio
Quebrado bosques de abeto-pino.
Paraje Área de campismo enclavada en el
9 3.62 1.98 1.62 7.22 Bajo
Chocoquiagua bosque de cedro y pino.
Domo volcánico Escarpe con petroglifos S. XV y uso
10 4.03 4.18 2.43 10.64 Medio
Tecamacapa actual para rappel.
Templo San Juan Elementos prehispánicos en capiteles
11 0.40 1.10 4.66 6.16 Bajo
Evangelista Año 1673.
Bosque inducido y conservado por
12 El Cedral 2 4.43 2.42 2.43 9.28 Bajo
motivos religiosos.
Capilla San Juan Vestigios combinados de pirámide
13 0.81 2.86 6.08 9.74 Medio
Bautista prehispánica y ex convento colonial.
Exhacienda
14 Construcción del S. XIX. 0.40 1.10 4.46 5.96 Bajo
Guadalupe
15
Exhacienda
Construcción del S. XIX y XX. 0.40 1.76 2.43 4.59 Medio
____
Yautla
Parroquia San 657
16
Miguel Arcángel
Templo católico del S. XVII. 0.40 2.86 6.08 9.34 Bajo
____
Trayecto por paisajes forestales y
17 Ruta del agua 1 3.22 2.64 1.22 7.08 Bajo
agrarios; cultivos tradicionales.
Trayecto por barrancos con vistas
18 Ruta del agua 2 panorámicas de diversos pisos 7.65 4.40 1.42 13.47 Medio
bioclimáticos.
Trayecto por bosques de oyamel-pino.
19 Ruta del agua 3 Sección más conservada y extensa del 8.45 4.84 0.41 13.70 Medio
bosque.
Ruta poblado Trayecto de la transición ambiente
20 2.01 3.52 1.42 6.95 Bajo
Atlautla-campo urbano-agrícola-forestal.
Ruta ciclista Trayecto por paisajes agrarios y vistas
21 5.64 4.84 1.42 11.89 Medio
familiar panorámicas del volcán.
Ruta ciclista de Trayecto en pendientes pronunciadas y
22 8.45 4.62 1.42 14.49 Medio
montaña senderos estrechos.
Ruta
Nombre mariposa del Trayecto en vehículo, caballo o
23
No. Características 9.26
Vb 4.84
Vg 1.82
Vc 15.92
Cat Medio
Valor
monarca
atractivo bicicleta hacia el santuario.
Ceremonias pagano-católicas en
24 Paraje Mictlanco 8.86 4.84 2.03 15.72 Medio
idioma Náhuatl.
25 Árboles de Plantación y venta de oyamel y pino;
4.03 1.10 0.81 5.94 Bajo
navidad actividades recreativas.
Ruta al centro
Trayecto a través de paisajes
26 ceremonial 8.86 6.82 2.03 17.70 Medio
volcánicos y miradores naturales.
Xochiquia
Centro ceremonial Vestigios prehispánicos a 4000 m de
27 6.44 4.84 2.03 13.31 Medio
Xochiquia altitud.
Instalaciones rústicas para la cría de
28 Apiarios 2.82 2.64 1.01 6.47 Bajo
abejas y producción de miel.
Colonia Popo Arquitectura en piedra, casa del
29 1.21 2.20 4.66 8.07 Bajo
Park presidente Porfirio Díaz (1890-1910).
MÁXIMO
9.67 9.67 9.67 29.00
POSIBLE
PROMEDIO 4.90 3.60 2.43 10.93
complementadas por la presencia de atractivos turísticos que le confieren a cada una un valor
agregado, ya sea por la frecuencia de estos o por su calidad.
DISCUSIÓN
Los atributos visuales del paisaje le permiten ser una herramienta útil para conectar a la academia
con las perspectivas y los intereses de las comunidades locales, aportando nuevos enfoques a
las actuales corrientes científicas e institucionales que están promoviendo la importancia del
paisaje como herramienta de gestión (Consejo de Europa, 2000; OECD, 2003).
Por otra parte, el carácter aplicado de la investigación es también destacable, principalmente
porque la mayoría de las propuestas presentan planteamientos parciales: a) como un marco
integrador general que acoge a un conjunto de atractivos (González & Serrano, 2008; Panizza
& Piacente, 2008), o b) como características geográficas relevantes de la atracción turística
(Kane, 1981; Marujo & Santos, 2012). En nuestro caso, la calidad de los atractivos turísticos fue
integrada a la calidad de los tipos de paisaje, funcionando como un valor añadido que incrementa
el potencial turístico de ambos. Para lograr esta integración fue clave la consideración de tres
criterios de valoración del paisaje (escénico, ambiental y cultural) de amplia validez para ser
aplicados en otras áreas rurales distintas o contrastadas.
Desde el punto de vista teórico-metodológico, este estudio se basó en el diseño y aplicación
de indicadores de calidad que son adecuados para el diagnóstico del potencial turístico del paisaje ____
en áreas rurales. De manera complementaria a los enfoques que consideran al paisaje desde 659
____
una perspectiva estética o visual (Zuluaga, 2006; Knudsen et al., 2013; Kalivoda et al., 2014),
este trabajo plantea un conjunto de indicadores que mantienen un equilibrio, al considerar los
componentes físicos, bióticos y culturales, además de ser objetivos y mesurables, permitiendo
establecer una base rigurosa para determinar la calidad de los tipos de paisaje y de los atractivos
turísticos contenidos en ellos. Esto posibilita una evaluación integral altamente explicativa y
sistemática, con mayores alcances hacia objetivos prácticos de aprovechamiento (Salinas et al.,
2008; Serrano, 2008; Nogué et al., 2009).
Particularmente, se identificaron diversos atractivos que pueden ser el objeto central de
los proyectos detonadores de la actividad turística bajo esquema de sostenibilidad (Berry
& Ladkin, 1997; Weaver & Lawton, 1999; Lane & Kastenholz, 2015). Estos atractivos son
básicamente aquellos de valor de calidad media, a partir de los cuales se puede fundamentar
el aprovechamiento posterior de otros atractivos de menor calidad (Cat); integrándose todos
ellos a través de los tipos de paisaje de alta calidad. Así, los paisajes y los atractivos de calidad
turística le confieren al territorio en estudio un mayor potencial, que favorezcan un desarrollo
integral de la actividad turística, una mayor capacidad para satisfacer, desde el punto de vista de
la demanda social, la micro-movilidad de un extenso mercado (Lane & Kastenholz, 2015) –en
este caso concentrado en la Ciudad de México–, así como ampliar los beneficios de la actividad
a un sector más amplio de la sociedad local.
CONCLUSIONES
Nuestros resultados en Atlautla partieron de considerar que el paisaje es un recurso de carácter
geoecológico que sintetiza las condiciones naturales y culturales de un territorio, algunas de
las cuales son susceptibles de ser evaluadas como recursos de interés para el desarrollo de
actividades turísticas en áreas rurales
El turismo está considerado desde hace décadas como una actividad crucial para
la reestructuración económica de las áreas rurales en numerosos países. Muchos de los
enfoques para el desarrollo de esta actividad han considerado el potencial turístico sin evaluar
objetivamente el paisaje. A nuestro juicio, el paisaje posee una serie de valores que trascienden
los meramente visuales y son susceptibles de ser evaluados como recursos turísticos en el medio
rural atendiendo a criterios integrales que aúnen a todos sus componentes. En este caso, la
evaluación del paisaje en términos de sus cualidades escénicas, ambientales y culturales, se lleva
a cabo en un sentido práctico para dar respuesta a necesidades relacionadas con la definición
de los factores geosistémicos y perceptuales que determinan su calidad desde el punto de vista
del turismo, adicionando como criterio fundamental de ponderación el “valor agregado” que
se deriva de la frecuencia y calidad de atractivos, los cuales cumplen una función turística
claramente definida.
Se espera que esta aproximación metodológica, basada en la combinación de criterios
____ aplicados en dos niveles de entendimiento de los recursos turísticos (paisaje y atractivos) sea
660 reproducible en otras comunidades rurales de distinta naturaleza, y que funcione en cualquiera
____
de ellas como instrumento para sustentar la adecuada planeación de proyectos locales durante
las fases de diagnóstico. Además, el método propuesto es complementario con otras propuestas,
especialmente con aquellas que plantean la viabilidad social del turismo con base en la
participación directa de las comunidades locales como elemento consustancial para el correcto
desarrollo de proyectos turísticos sostenibles.
La consideración del paisaje como potencial turístico a través de la integración de un conjunto
de indicadores objetivos representa un buen ejercicio de valoración integral del territorio, que
puede contribuir al desarrollo de la economía de los espacios rurales posicionándose como uno
de los máximos exponentes para la configuración de un turismo rural integrado y sostenible,
capaz de respetar y asegurar las características principales de los espacios afectados.
BIBLIOGRAFÍA
AITCHISON, C., MACLEOD, N., & SHAW, S. (2001). Leisure and Tourism Landscapes: Social
and Cultural Geographies, London: Routledge.
BARBINI, B. (2005). Viabilidad social para el desarrollo turístico en centros urbanos bonaerenses.
Aportes y transferencias, 9/2, pp. 148-158.
BERRY, S. & LADKIN, A., (1997). Sustainable tourism: A regional perspective. Tourism
Management, 18, pp.433–440.
CALETRÍO, J. (2010). Tourism, Landscape Change and Critical Thresholds. Annals of Tourism
Research, Vol. 38, No. 1, pp. 313–316.
CONSEJO DE EUROPA (2000). Convención Europea del Paisaje. Florencia, Consejo de Europa.
PICAZO, H. (2012): “¿Por qué viajamos donde viajamos? Una Introducción a la estrecha relación
entre Turismo y Paisaje”. Revista Eubacteria, 29, pp. 1-5.
POWELL, G., BARBORAK, J. & RODRIGUEZ, M. (2000): Assessing representativeness of
protected natural areas in Costa Rica for conserving biodiversity: a preliminary gap
analysis. Biological Conservation 93: 35-41
SALINAS, E. E. NAVARRO, M. ECHARRI y J. A. La O (2008). Metodología para la evaluación
de la sustentabilidad territorial: el uso de indicadores en destinos turísticos de Cuba,
Boletín de la Real Sociedad Geográfica, Número 144, pp. 77-102.
SERRANO, D. (2008). Ensayo metodológico para la valoración estética del paisaje. Aplicación
en Muntanyes D’Ordal, Barcelona. Geographicalia, 54, 99–112.
SIMPSON, E.H. 1949. Measurement of Diversity. Nature, 163: 688.
SMITH S., J. F. SILVA Y M. R. FARIÑAS. 2008. Diversidad, estabilidad y dinámica del paisaje en
comunidades de sabana. Ecotrópicos 21(2):89-96.
TARROJA, A. (2004): “Paisaje y gestión del territorio: transformaciones territoriales y valoración
social del paisaje”. Monográfico sobre paisaje y gestión del territorio, Madrid, Colegio de
Geógrafos, pp.1-8.
TORRES, R. 2003. Linkages between tourism and agriculture in México. Annals of Tourism
Research, Vol. 30, No. 3, pp. 546–566, 2003.
____ WEAVER, D. & LAWTON, L. 1999. Sustainable tourism. A critical analysis. CRC for sustainable
tourism Pty. Ltd.
662
____ ZULUAGA, P. A. (2006): Una mirada al paisaje como recurso turístico, Revista Interamericana
de Ambiente y Turismo, Vol. 2, nº 2, 76-82.
RESUMO
Encurtar as cadeias produtivas rurais de abastecimento, reconhecendo o turismo rural como
uma ferramenta que possibilita o consumidor final visitar diretamente o produtor no campo é
uma tendência mundial e estratégia de desenvolvimento local. Na atualidade, alguns destinos
turísticos rurais inovam e fortalecem sua ligação à terra que o origina, aguçando a curiosidade
pelo local e os processos de fabricos diferenciais regionais, valorizando os produtos locais
validados com marcas ou indicação geográfica (IG). Mundialmente, é possível reconhecer vários ____
exemplos exitosos desta proveitosa aproximação entre os bens de notável qualidade identificados 663
com indicações geográficas, e o turismo rural. Este artigo se propõe a descrever uma iniciativa ____
brasileira de aproximação, denominada “Projeto São Paulo Rural e a “COPA DO MUNDO
FIFA 2014”, apresentando detalhadamente um estudo que teve como resultado a elaboração dos
catálogos de produtos e serviços turísticos rurais para serem ofertados aos visitantes do torneio
mundial de futebol elaborado a partir de um diagnóstico de bens e produtos com potenciais
para registro de marcas e indicação geográfica nas regiões de turismo rural paulista.
Palavra Chave: Turismo Rural; Indicação Geográfica; Copa do Mundo FIFA
ABSTRACT
Shortening the rural productive supply chains, recognizing rural tourism as a tool that allows the
final user to directly visit the producer in the field, it is a global trend and the local development
strategy. Currently, some rural tourist destinations innovate and strengthen their connection
to the land it comes from, whetting the curiosity of the local and differential regional products,
valuing then thank to the brands or geographical indication (GI). Worldwide, it is possible to
recognize several examples of this successful fruitful rapprochement between the outstanding
quality of goods identified with geographical indications, and rural tourism. This article aims
to describe a Brazilian initiative approach, called “Project São Paulo Rural and “WORLD CUP
FIFA 2014,” presenting in detail, a study that resulted in the elaboration of product catalogs and
rural tourism services to be offered during the world soccer cup. Drawn from a diagnosis of
goods and products with potential for registration of trademarks and geographical indications
in the rural regions of São Paulo .
das Frutas. Pólo turístico rural reconhecido nacionalmente, pela excelência de atendimento e
organizações associativas, que reúnem empresários de várias localidades regionais, entre elas, os
municípios de Itatiba, Jarinu, Jundiai, Louveira, Vinhedo, Valinhos, Itupeva e Indaiatuba.
Outro destino paulista, o Circuito das Águas, formado por reconhecidas estâncias turísticas
municipais, tem nas atividades turísticas rurais um novo elemento para complementar o leque
de atrativos oferecidos ao visitante que fazem parte dos programas de desenvolvimento rural
planejado e regionalizado.
Socorro, uma destas estâncias turística, é a cidade reconhecida atualmente pelos projetos
focados em programas de acessibilidade e com destaques por empreendimentos como o Hotel
Fazenda Campo dos Sonhos e os Parque do Sonhos Nesta localidade, muitas das propriedades
rurais produtivas, ofertam centros de artesanato e lazer, criação de cavalos de raça, hospedagem
rural, pesqueiros e inúmeros alambiques que geram receitas alternativas e valorizam as atividades
rurais e o interior paulista.
No Noroeste Paulista na divisa com o Estado de Minas Gerais, o “Roteiro Natureza Café
com Leite” adentra pelas trilhas das Gerais. Esse, permite viagens a uma região de natureza
privilegiada, com hospedagens em surpreendentes pousadas rurais, muitas delas históricas
fazendas dos áureos tempos cafeeiros, ricas na produção artesanal de doces de frutas, artigos de
couro, cerâmicas, tapetes e de bordados.
Seguindo a característica dinâmica do Estado, muitas regiões paulistas, o turismo rural ____
oferece diferentes opções que respeitam a vocação de cada propriedade envolvida. Algumas estão
665
abertas para o dia de campo, proporcionando uma integração mais efetiva com as atividades ____
agrícolas e a natureza, outras ofertam cavalgadas, gastronomia regional e pouso rural, entre
outras
Na atualidade, alguns destes destinos turísticos rurais de São Paulo timidamente começaram
a inovar procurando fortalecem sua ligação à terra que o origina, aguçando a curiosidade pelo
local e os processos de fabricos diferenciais regionais, valorizando os produtos locais validados
com marcas ou indicação geográfica (IG), promovendo a aproximação entre os bens de notável
qualidade identificados com indicações geográficas, e o turismo rural como diferencial local.
No Estado, estudos e pesquisas relacionadas ao tema, vem surgindo nos últimos anos,
reconhecendo a existência de casos exitosos nacionais e internacionais como o Vale do Vinhedo
no Rio Grande do Sul, que após o fortalecimento das marcas de produtos com registro de
Indicação Geográfica, neste caso Vinhos e Espumantes, aumentaram consideravelmente o
número de visitantes ao destino que chegavam a procura de produtos reconhecidos por sua
origem, qualidade ou característica intrínseca.
Por isso, quando surgiu a necessidade de trilhar caminhos inovadores para atrair os visitantes
mundiais que chegariam para os Jogos da Copa FIFA 2014, em São Paulo, o caminho adotado,
reconhecendo estudos anteriores de potencialidades turísticas rurais e de produtos tradicionais,
foi o de promover esta interpolação de dados e produzir um Catálogo Turístico Paulista de
Produtos Tradicionais Rurais.
Cabe ressaltar, que não somente São Paulo adotou o turismo rural como produto diferencial
turístico, para atrair os milhares de turistas que chegaram para assistir os jogos de futebol que
aconteceram em diversos Estados do Brasil. E que a valorização do campo como destino foi um
programa de governo nacional como como será descrito detalhadamente a seguir como projeto
de inovação da atividade
Tabela 1 Questionário Aplicado de Potencial de Produto IEA- Instituto de Economia Agrícola APTA - SAAS
Após esta fase de pesquisa e da análise dos dados, foi feita produção do Catálogo
Paulista de Produtos Tradicionais Rurais elencando as regiões turísticas rurais do Circuito
Café com Leite, na região de Mococa, berço do turismo rural paulista e terra de pioneiros que
acreditaram ser a atividade uma ferramenta de grande valor para o processo de integração entre
campo e cidade. Região modelo em preservação ambiental, produção e tradição se encontram
____ em propriedades e produtos tradicionais com destaque para o leite e o café segundo a análise
668 feita.
____
O catálogo também apresentou a região da “Alta Mogiana Paulista”, região turística rural
paulista rica em valores e atrativos, que retrata em seus caminhos o percurso de muitos imigrantes,
da mão de obra livre e da mistura de muitas raças que deram origem a uma nova identidade
para São Paulo Nesta região, encontra-se um novo destino turístico rural, Ribeirão Preto, que
transformou-se no berço de grandes plantações de cana-de-açúcar e posteriormente no maior
centro produtor de açúcar e álcool do país. Nesta foi reconhecendo o potencial produto típico
local, cana de açúcar, bem como o amendoim com destaque.
Continuando trilhar os caminhos o catálogo elencou Brotas, na Serra do Itaqueri, banhada
pelas belezas naturais da Mata Atlântica, do Rio Jacaré Pepira e do relevo das Cuestas, que tem
na sua tradição agropecuária complemento para a aptidão turística local. No município que o
ecoturismo e o turismo rural complementam-se, vivenciando em harmonia o mesmo ambiente
e seu produto tradicional local identificado foi a goiabada, doce típico local e com tradição. Indo
em direção ao Vale do Paraíba, na região de São Jose dos Campos, no Circuito das Montanhas
que integra os municípios como Santo Antônio do Pinhal, Campos do Jordão e São Bento do
Sapucai, estâncias climáticas incrustadas na Serra da Mantiqueira e reconhecidas como pólo
turístico, oferecem também a vivência do mundo rural à aqueles visitantes, que chegam a região
à procura de paz e descanso.
O atual cenário sócio econômico do Vale do Paraíba caracteriza-se pelo encontro das antigas
raízes rurais com a procura incessante da população das grandes cidades por tranqüilidade
e qualidade de vida, transformando-se por isso em um dos pólos mais atraentes do turismo
rural paulista. Na atualidade o novo produto rural reconhecido com potencial para o registro
graças a força desta cadeia produtiva potencial é o Arroz. Outro destino turístico rural é Itu, que
fora em seu começo um entreposto comercial servindo às rotas tropeiras que por lá passaram,
transformou-se em pólo de desenvolvimento agrícola graças às fazendas de café que seguiram
o caminho dos povoados formados nas rotas dos tropeiros e depois graças às lavouras de cana-
de-açúcar.
Atualmente, apresenta-se como importante centro em expansão do Turismo Rural Paulista,
com significantes propriedades rurais voltadas para o Turismo Rural e o produto potencial nesta
região continua sendo o Café do período colonial Brasileiro. Fazendas como a Santo Antônio da
Bela Vista, fazenda produtiva, especializada em produção de cafés de grande qualidade, oferece
visita guiada de um dia divulgando a história e a cultura do café, desde a plantação, todas as
etapas de secagem, ate a degustação de um delicioso cafezinho e já é polo de mobilização e
sensibilização local.
Adentrando mais ainda pelo interior, na região dos grandes lagos. Nesta terras, pouco
a pouco, os colonizadores foram chegando de todas as regiões do Brasil em busca de novas
terras, desenvolvendo assim a região e formando cidades como Cardoso, destaca-se o Mel
com produto de distinção e com forte cada produtiva que distingue seu potencial de signos
distintos de uso coletivo. Região ligada as tradições rurais pela força da produção da agricultura
familiar, o Circuito das Frutas como o próprio nome já informa tem nas frutas a força de sua
cadeia produtiva local e por isso reconhecidos como produtos originários locais com qualidade,
reputação e poder de atrair turistas para colheitas, festas ou simplesmente para passear no ____
campo.
669
Neste e em muitas outras regiões do interior paulista, tão comprometida com a produção ____
agropecuária, as atividades turísticas rurais nasceram graças à tradição e ao gosto de sua gente
em viver no campo, o que fortaleceu a necessidade de produtos que as distinguem por suas
características e potenciais como aqueles que foram adotados neste projeto que elenca o Guia
Paulista de Turismo Rural para a COPA FIFA 2014, que reconhece 17 distintas regiões de turismo
rural (Tabela-2), com potencial agregador que facilita o encurtamento das cadeias produtivas
rurais d
Região Produto
Brotas e Região Goiaba
Cardoso e Região Mel
Ribeirão Preto e Região Cana de Açucar
Mococa e Região Leite
Região Produto
Circuito das Frutas Frutas
Litoral Paulista Azul Marinho
APA Capivari Monos Hortaliças
São Roque e região Alcachofra
Região Produto
Vale do Ribeira Banana
Itu e Região Café
Entre Serras e Aguas Embutidos
Campinas e Região Café
____
Região Produto
670
____ Holambra e Região Flores
Socorro e Região Cachaça
Vale do Paraíba Arroz
Mogi das Cruzes Caqui
Tupi e Região Amendoim
CONSIDERAÇÕES FINAIS
Os resultados obtidos, com base na análise dos dados e as reflexões desenvolvidas permitiram
formular algumas considerações e conclusões sobre as questões centrais propostas acerca do
reconhecimento do mosaico das atividades turísticas no espaço rural paulista com valores e
tradições rurais de seus produtos.
Foi possível constatar que o espaço rural de 610
SP passa por transformações evidenciadas pelo
desenvolvimento e fortalecimento de outras atividades produtivas como o turismo que vem
mantendo uma forte relação com seus produtos agrícolas tradicionais como elemento diferencial
e atrativo turístico
Na atualidade, alguns destinos turísticos rurais inovam e fortalecem sua ligação à terra que
o origina, aguçando a curiosidade pelo local e os processos de fabricos diferenciais regionais,
valorizando os produtos locais validados com marcas ou indicação geográfica (IG).
Um caminho que nos parece particularmente profícuo nessa discussão é a necessidade de
articulação de projetos de inovação com a tradição produtiva do turismo rural, pois verifica-se
que a iniciativa paulista denominada “Projeto São Paulo Rural e a “COPA DO MUNDO FIFA
2014”, teve como resultado não só a elaboração dos catálogos de produtos e serviços turísticos
rurais para serem ofertados aos visitantes do torneio mundial de futebol. Mas que também,
foram elaborados a partir de um diagnóstico de bens e produtos com potenciais para registro
de marcas e indicação geográfica nas regiões de turismo rural novos debates sobre o tema que
conduziu a início dos processos das regiões procurarem oficialmente como alcançar suas marcas
e suas indicações geográficas.
BIBLIOGRAFIA
AVILÉS, P.R.; REQUENA, J.C. (1993) Uma oportunidade para as zonas rurais desfavoráveis.
Revista Revista Leader Magazine, Lisboa, n º 4, p 7-9.
CROSBY, A; MOREDA, A (1996) desarrolo y gestion del turismo en areas rurales y naturales.
CERAT-NATOUR Madrid.
INSTITUTO BRASILEIRO DE TURISMO - EMBRATUR. (1994) Manual operacional do
turismo rural. Ministério da Indústria do Comércio e do Turismo. Brasília
KNIGT, J. (1996) Competing Hospitalities in Japanese Rural Tourism. Annals of Tourism
Researc, London: v. 23, p 165-180.
MORMONT, M. (1980) Espace rural et domination: le tourisme dans les Ardennes Belges.
Sociologia Ruralis, Arsen, v.20, n.4, p.272-286. ____
OXINALDE, M. del R. (1994) Ecoturismo - nuevas formas de turismo en el espacio rural. Eras. 671
Barcelona ____
PORTUGUEZ, A. P. (2002) Agroturismo e Desenvolvimento Regional. São Paulo: Hucitec.
RAMBAUD, P. (1980) Tourism ey village: un debat de societ. Sociologia Ruralis, v.20, n.4,
REQUENAS, J.C; AVILÉS, P.R. (1993) O agroturismo: uma forma de turismo a se considerar.
Leader Magazine. Lisboa.
ROQUE, A. Turismo no Espaço Rural: um complexo fenômeno a ser reconhecido. (2001)
Dissertação de Mestrado. Belo Horizonte: UFLA, Minas Gerais
ROQUE, A. (2004) Turismo Rural Região Sudeste. Turismo de Campo. São Paulo.
TULIK, O. (1993) Recursos Naturais e Turismo: tendências contemporâneas. In: Turismo e
Análise, no 2. São Paulo: ECA/USP.
ZIMMERMANN, A; CASTRO, I.C. (1996) Turismo rural : um modelo brasileiro. Florianópolis.
Editora do Autor.
INTRODUCCION
Es necesario comprender el significado de estas 3 categorías y relacionarlas con miras a lograr
plantear un enfoque sistémico del tema, lo que permitirá realizar un ejercicio de aproximación a
la realidad, a partir de entender al turismo como una actividad multidimensional, realizada por
los seres humanos, que utilizando el territorio y sus potencial turístico, marcado por la cantidad ____
y jerarquía de atractivos naturales y culturales, elementos que permiten definir su potencial e 673
imagen turística, en el marco de la economía, generan interrelaciones mediante la prestación de ____
servicios, hecho que permite una dinamización de la economía, lo que provoca efectos positivos
y negativos, entre los que están el uso de espacios rurales o urbanos, que en muchos casos, son
de carácter público.
A la vez bajo la concepción de turismo comunitario entendemos una forma de operación
turística, con la participación de actores de las comunidades locales, quienes son los entes
que se encargan de la estructuración de los productos, su comercialización y la prestación de
los servicios, en el caso del Ecuador, se ha popularizado esta forma de operación en muchas
comunidades indígenas, negras o campesinas a lo largo del país.
REVISION DE LITERATURA
Las 3 categorías planteadas tienen muchas definiciones y cambian de acuerdo al contexto en
el cual se estudien, por lo que es necesario iniciar este marco teórico con la búsqueda de las
definiciones que más se acerquen a una correcta y adecuada utilización en turismo.
TERRITORIO
La concepción del territorio como un recurso cultural y económico deriva de su reciente y
progresiva valoración como parte del patrimonio histórico y cultural, dicho por Ortega Varcacel
(2007), entendiendo que el entorno natural y artificial representan un legado valioso y por
tanto forma parte de una actitud cultural que se vincula con la conciencia social en una época
de transformación, que estimula la conservación en busca de mantener un pasado común, lo
que genera una profunda contradicción con teorías precedentes y se enmarca en una actitud
moderna.
En esta percepción, se ha hecho del territorio una dimensión de carácter geométrico, que lo
ha reducido a superficie, susceptible de medir, y por tanto una reserva útil, en la que se extiende
el desarrollo social, concepciones que han prevalecido, y no han permitido, un mayor desarrollo
de teorías que profundicen el tema territorial.
La ultima parte del siglo 20, marca una progresiva aceptación de un enfoque renovador,
respecto al territorio como concepto básico, para disciplinas como la Geografía o la Arquitectura,
superando el enunciado ambientalista y geométrico, sustituyéndolo por otro de carácter social,
que considera al territorio como un espacio construido y no dado.
Según Juan Echeverri, (2007) autor colombiano, entendemos como territorio en un sentido
político – jurisdiccional, como el espacio geográfico que define y delimita la soberanía de un
poder político. El límite preciso y completo es el elemento decisivo de esta noción político-
territorial, que en los tiempos modernos corresponde a la categoría de territorio nacional.
ESPACIO PÚBLICO
Fernando Carrión, (2005), quien plantea que las concepciones dominantes del espacio público
son tributarias de las corrientes del urbanismo moderno ya que sus componentes hacen mención
____ exclusiva a un lugar físico que tiene una modalidad de gestión o de propiedad, e identifica 3
674 concepciones dominantes sobre espacio público.
____ Una primera que proviene de las teorías del urbanismo operacional y de la especulación
inmobiliaria, en la que lo fundamental es construir vivienda o áreas comerciales en las que
la función del espacio público es la de vincular o conectar estos usos del suelo. Una segunda
concepción es la que hace distinción entre espacio vacío y espacio construido, es de carácter
jurídico, en la que el espacio público, es de todos, por tanto no es privado y es asumido por
el estado. Una tercera, de carácter filosófico, relaciona al espacio público, con el tránsito de la
privado a lo público, camino donde el individuo pierde su libertad.
La concepción alternativa planteada por Carrión (ob cit) plantea entender al espacio
público en una doble consideración, su condición urbana y por tanto su relación con la ciudad,
y por otro lado de su condición histórica, por cuanto cambia con el tiempo y se adecua a los
requerimientos de la sociedad.
Elke Schlack, (2007), profesora de la Facultad de Arquitectura de la Pontificia Universidad de
Santiago de Chile, plantea que en el ámbito del derecho urbano, en general, es preciso redefinir
el concepto espacio público como bien nacional o bien privado de uso público, rompiendo con
la hasta ahora indisoluble unión entre uso y propiedad. Cabe hacer notar que en el derecho civil
chileno, existen figuras legales que concuerdan con este planteamiento; por un lado, existe el ya
mencionado concepto de servidumbre de tránsito, y por otro, el concepto bienes de dominio
común, definición que la ley de copropiedad inmobiliaria confiere a los espacios comunes de los
condominios.
La misma autora, indica que los arquitectos plantean que la realidad territorial no es tan
tajante como la presenta la normativa. La arquitectura caracteriza como públicos todos aquellos
espacios que son accesibles públicamente, tal como lo ejemplifica la Nuova Topografía di Roma
propuesta por Gianbattista Nolli en 1784. Para nosotros lo público y lo privado son dos polos;
entre uno y otro extremo, reconocemos una serie de espacios intermedios. Lo que nosotros
vemos son transiciones. Y en esto estamos de acuerdo con el urbanismo, que considera que son
esencialmente estas transiciones entre estos polos las que constituyen la particular calidad de las
secuencias espaciales de la ciudad (Selle, 2001).
La sociología tampoco clasifica el territorio según quién es su dueño, sino de acuerdo a
quién lo usa. El sociólogo Max Weber, (1980) indicó que la condición primitiva del espacio
público se remonta a las plazas de la ciudad medieval europea, caracterizadas por su actividad
comercial. Es aquí donde tuvo lugar la forma primitiva de vida pública en el sentido sociológico.
De esta manera son características del espacio público una integración parcial, un sistema social
abierto y la interacción entre desconocidos (Bahrdt, 1969)
EL ESPACIO TURÍSTICO
Dentro de un país o región, el espacio turístico comprende aquellas zonas del territorio donde
se verifica -o podría verificarse- la práctica de actividades turísticas. La primera situación
corresponde a los lugares donde llegan los turistas, y la segunda a aquellas partes a las que
podrían llegar, pero no lo hacen; ya sea porque son inaccesibles, o porque la falta de caminos
y senderos aceptables que conduzcan a ellos y faciliten su recorrido, así como de comodidades
mínimas en el lugar, desalientan su visita. El hecho de que alguien esporádicamente viaje a un ____
lugar no es suficiente razón como para decir que éste funciona turísticamente. Por lo tanto el 675
espacio turístico puede ser real o potencial. Cuando no funciona o lo hace en forma rudimentaria ____
es potencial.
El elemento clave para delimitar el espacio turístico son los atractivos, que se comportan
como la materia prima del sector. La gama de atractivos turísticos es muy y sin su presencia
el turismo no podría existir. Pero la sola presencia de atractivos no es suficiente, porque
para que el lugar que los contiene pueda operar turísticamente, hay que dotarlo de todos los
elementos que facilitan la llegada, desplazamiento y permanencia de los visitantes en el espacio
analizado. Es decir, hay que agregarle lo que se llama planta turística (hoteles y restaurantes)
e infraestructura (caminos, aeropuertos). Si no los tiene, el espacio turístico es potencial, no
funciona turísticamente pero podría hacerlo si se lo dotara de lo que hace falta.
DESARROLLO SUSTENTABLE
En la década de los 90 del siglo pasado, la humanidad comenzó a reflexionar sobre el resultado
del impacto de su acción sobre la superficie del planeta, especialistas y académicos formulan
continuas denuncias sobre la pérdida de biodiversidad y elaboran teorías para explicar los
límites y la vulnerabilidad de los sistemas naturales.
Esto a llevado a que al lenguaje cotidiano se incorporen nuevos conceptos. El desarrollo
sostenido es un modelo, plan o acción que ha sido preparado para perdurar en el tiempo. En los
años 70, con estas dos palabras se buscaba diferenciar de los emprendimientos de corto plazo e
iniciativas coyunturales con escaso porvenir. Es que en esa época no se había tomado conciencia
plena de los desastres ecológicos que, cada vez con mayor frecuencia y continuidad, afectaban a
las zonas de vida silvestre y al planeta en su conjunto.
dibujo en un mapa. Y aquí se da otra singularidad, porque en el caso del turismo ecológico
es posible lograr el desarrollo (por supuesto sustentable) siempre que se cumpla la siguiente
condición: hacer que se autofinancie.
TURISMO Y DESARROLLO
Es necesario partir de entender lo que significa el turismo desde la perspectiva sociológica y
como actividad económica y su aporte para la economía ecuatoriana en la última década. Por
qué un país como el Ecuador ha decidido apostarle la turismo? Hay varias motivaciones que
van más allá de una postura netamente economicista y que más bien tiene relación con la gran
diversidad de recursos naturales y culturales que posee el país, lo que genera un importante
potencial turístico.
Este potencial se basa en su alta diversidad en términos de cultura, paisajes, sitios históricos
y riqueza natural. La fortaleza del país en el mercado turístico internacional radica en su acervo
natural y en los valores culturales de sus habitantes. En tal sentido, la diversidad natural y cultural
juega un papel determinante en la sostenibilidad del turismo y los beneficios económicos
asociados con él. La relevancia cualitativa y cuantitativa del turismo en Ecuador sustenta la
percepción de un gran potencial en el sector que puede ser aprovechado de manera integral.
Roberto Boullón (1984) propone un método basado en el conocimiento de agrupaciones
de atractivos, la planta turística y las vías que interconectan estos elementos a fin de identificar ____
y ordenar las principales formas que adopta el espacio turístico. Este autor, concibe el espacio 677
turístico como consecuencia de la presencia y distribución territorial de los atractivos turísticos, ____
este elemento del patrimonio turístico más la planta turística y la infraestructura son suficientes
para definir el espacio turístico de cualquier país.
Los atractivos turísticos difícilmente se encuentran unos juntos a otros. El espacio turístico
es discontinuo, entrecortado, por tal razón Boullón no acepta hablar de región turística, ya que
eso supondría hacer figurar como turísticas a grandes extensiones territoriales que en realidad
no lo son. En oposición el habla que el espacio turístico se representa bajo forma de planos,
puntos y líneas.
El Ecuador cuenta con una población proyectada al año 2015 superior a los 15 millones
de habitantes con una tasa de crecimiento poblacional total anual del 2,1%, respecto al último
Censo de Población y Vivienda realizado en el año 2001. La mayor parte de la población se ubica
en la zona urbana con el 67% para el año 2015 y el 33% reside en el sector rural.
La población ecuatoriana goza de una amplia diversidad étnica. El Ministerio de Cultura
señala que en el país conviven trece nacionalidades y catorce pueblos indígenas con su propia
cosmovisión del mundo, junto con mestizos, blancos y afroecuatorianos.
Cada región geográfica (Costa, Sierra, Amazonia y Galápagos) aglutinan diversas
manifestaciones de la cultura ecuatoriana y sus estilos de vida, lo que confirma que cuatro
mundos coexisten en un solo territorio.
El área urbana alberga destinos turísticos reconocidos por la UNESCO como Patrimonios
Culturales de la Humanidad: Quito y Cuenca. Ciertas manifestaciones culturales como el
Sombrero de Paja Toquilla, la Marimba, la Lengua Zapara y el Qpac Ñan. Existe una amplia
gama de ciudades intermedias que vinculan sus atractivos culturales con los naturales. Mientras
que en la zona rural se puede apreciar la diversidad de modos de vida a pequeña escala con
expresiones artísticas y culturales propias de sus pueblos y comunidades. Dentro de la lista de
Patrimonios Naturales encontramos al Parque Nacional Galápagos y el Parque Nacional Sangay.
EL PRODUCTO TURÍSTICO
Según Acerenza (2004) producto turístico no es más que un conjunto de prestaciones, materiales
e inmateriales, que se ofrecen con el propósito de satisfacer los deseos y las expectativas de los
turistas. En la práctica, el producto turístico puede ser visto como una amalgama de atracciones,
alojamiento y entretenimientos. Es en realidad un producto compuesto que puede ser analizado
en función de los elementos que lo integran, a saber: los atractivos turísticos, las facilidades para
el disfrute de los mismos y las posibilidades de acceso al lugar en donde estas facilidades son
ofrecidas.
El producto turístico está compuesto por varios elementos, que pueden ser medidos o
estudiados para saber si determinado destino es un producto turístico; Cárdenas Tabares (2008)
menciona que el producto turístico está formado por atractivos, facilidades y accesibilidad.
El producto turístico está conformado por los atractivos naturales, artificiales y humanos.
Estos constituyen la denominada hospitalidad, quizá más importante que los dos anteriores;
las facilidades se refieren al alojamiento en todas sus formas; al sector de alimentos y bebidas;
____ al entretenimiento y diversión; a las agencias de viaje; a las arrendadoras de automóviles y en
678 forma especial, al personal capacitado disponible para atender adecuadamente a los turistas.
____ Para completar el producto se requiere que los atractivos sean accesibles, ya sea por barco, avión,
autobús o automóvil; de ahí la denominación con que se le conoce actualmente accesibilidad
El producto turístico es considerado el segundo elemento de la vocación turística, como
mencionan Leider & Shapiro (2002) “el descubrimiento de la vocación consiste en relacionar
nuestro ser con nuestra actividad”. Estas palabras se pueden aplicar a un destino que quiere
descubrir su vocación turística, ya que se debe conocer primero cuál es su principal atractivo o
aptitud y con eso desarrollar un producto turístico adecuado a dicha vocación.
EL TURISMO EN EL ECUADOR
En Ecuador en el año 2015, el turismo receptor fue el tercer producto de exportación después
del petróleo crudo y el banano. Según cifras publicadas por el Banco Central del Ecuador
correspondientes al año 2015, el turismo generó un ingreso de US $ 1.560.000.000 millones. Esto
evidencia un crecimiento del sector con respecto a otras actividades productivas. El turismo
representa el 4.8% del Producto Interno Bruto y es uno de los principales sectores productivos
del país. No obstante todavía no alcanza una participación acorde al contexto mundial, que es
el 10.9% del PIB.
DEMANDA TURÍSTICA
La evolución en el comportamiento de las llegadas de turistas al Ecuador, tomando como base el
año 2010, ha ido en aumento cada año. Las cifras registran records históricos jamás imaginados,
en 2014 por primera vez se superó el millón y medio de turistas.
Por tanto podemos afirmar que en el periodo de análisis la llegada de turistas internacionales al
Ecuador presenta un incremento continuo que para el quinquenio, registra una tasa acumulada
del 48,7% en el número de turistas y del 87,4% en ingresos en dólares.
Origen de los visitantes: Tomando como fuente los registros de llegadas de ciudadanos
extranjeros al Ecuador durante el año 2013, reportados en puertos y aeropuertos internacionales
por la Dirección de Migración, el 25,2% de las llegadas de extranjeros al país se registraron
por parte de ciudadanos colombianos, siendo su principal puerto de entrada Rumichaca en la ____
provincia del Carchi, el 18,4% se registra la llegadas de ciudadanos estadounidenses, teniendo 679
____
como principal puerto el aeropuerto internacional Mariscal Sucre de la ciudad de Quito, seguido
por ciudadanos peruanos que representa el 11,0%.
Oferta Turística del Ecuador
Ecuador tiene el potencial de posicionarse en su calidad del país más mega-biodiverso del
planeta, ya que cuenta con la mayor biodiversidad por unidad de superficie a escala mundial.
Esta se expresa en la variedad de atractivos naturales y culturales, ubicados en sus cuatro regiones
turísticas: Galápagos, Costa, Andes, Amazonía
Diversidad que resulta más atractiva por ser un país de dimensiones comparativamente
reducidas que permiten desplazamientos internos relativamente cortos en sus 256.000 Km2 y
una población que supera los 16 millones de habitantes, con un 61% de la población ubicada en
el área urbana (INEC, proyección 2016).
Se conoce que la biodiversidad terrestre se refleja en ocho eco-regiones del Ecuador, mientras
que la diversidad marina alberga 10 de los 14 ambientes oceánicos del esquema de Salm y Clark
(1989), recogidos por la Organización de las Naciones Unidas en la publicación “Sembrando
Oportunidades para el Desarrollo Sostenible” (2005).
La mega-biodiversidad del Ecuador es reconocida a escala mundial con la declaración de
patrimonios mundiales de la humanidad por parte de la UNESCO otorgadas al Parque Nacional
Galápagos y el Parque Nacional de Sangay, así como el estatus de Reserva de la Biosfera del
Parque Nacional Yasuní, y la denominación de Regalos a la Tierra otorgados por parte del Fondo
Mundial para la Naturaleza (WWF) al Parque Nacional Galápagos y al Corredor Ecológico
Llanganates-Sangay. Además, Ecuador alberga a dos de los 25 “hot spots” o puntos calientes de
biodiversidad mundial.
A nivel de especies, el Ecuador alberga 107 de las 455 áreas de mayor importancia para la
conservación de aves (AICAs) en los Andes Tropicales, lo cual la posiciona como un destino
prioritario para los ornitólogos, concentrando el 18% de las especies de aves en el planeta.
Cuenta con el 18% de las orquídeas, que constituye un gran atractivo en particular en los
bosques nublados y húmedos en las estribaciones de Los Andes. En cuanto a endemismo, el país
se ubica en el segundo lugar de especies vertebradas, tercero en diversidad de anfibios, y quinto
en diversidad de mariposas, en las estadísticas a nivel mundial.
El Ecuador tiene una historia de más de 40 años de acciones de conservación de su naturaleza,
desde la declaración las Islas Galápagos como área protegida en 1959. Cuenta en la actualidad
con un Sistema Nacional de Áreas Protegidas (SNAP) que abarca a 52 áreas protegidas bajo la
tutela del Estado, que cubren un 26,5% del territorio nacional, con una superficie superior a las
4,7 millones de hectáreas.
Según el Ministerio de Turismo (2014) Ecuador tiene inventariados 1.635 atractivos
turísticos, 712 son sitios naturales, es decir el 43,5%, y 923 son manifestaciones culturales lo que
corresponde al 56,5%, lo que denota cierto equilibrio en la estructura del inventario turístico,
entre recursos de naturaleza y culturales.
____
CUADRO RESUMEN DE ATRACTIVOS NATURALES Y CULTURALES DEL ECUADOR
680
____ SITIOS NATURALES MANIFESTACIONES CULTURALES
Los atractivos de jerarquía 4 (de gran significación) representan el Los atractivos de jerarquía 4 (de gran significación) representan el 9,45%
31,12% con relación al total. con relación al total.
Los atractivos de jerarquía 3 (con rasgos excepcionales) representan el Los atractivos de jerarquía 3 (con rasgos excepcionales) representan el
27,3% con relación al total. 40,2% con relación al total.
Los atractivos de jerarquía 2 (con algún rasgo llamativo) y 1 (sin merito Los atractivos de jerarquía 2 (con algún rasgo llamativo) y 1 (sin merito
suficiente) representan el 41,5%. suficiente) representan el 50,42%.
En las en 10 de las 22 provincias que concentra el 72,2% de los atractivos En las en 7 de las 22 provincias que concentra el 77,8% de los atractivos
son: Galápagos, Pichincha, Manabí, Napo, Chimborazo, Esmeraldas, son: Pichincha, Azuay, Imbabura, Manabí, Cotopaxi, Loja, Pastaza,
Guayas, Morona Santiago, Azuay e Imbabura. Guayas, Cañar y El Oro
Las provincias que superan la media nacional (1.204 puntos) de los Las provincias que superan la media nacional (1.342 puntos) son:
sitios naturales son: Galápagos, Pichincha, Napo, Manabí, Esmeraldas y Tungurahua, Pichincha, Pastaza, Manabí, Los Ríos, Loja Imbabura,
Chimborazo. Guayas, Chimborazo, Cotopaxi y Azuay
encontrar esta sensación en sus países de origen, así como en una sensibilidad cada vez mayor
acerca de la situación y los problemas del medio ambiente.
Como una alternativa de obtener nuevas formas de ingresos y reducir los niveles de pobreza
diversas comunidades se integraron para generar emprendimiento de Turismo Comunitario en
la localidad, para con ello: ejercer una adecuada defensa y manejo de sus tierras y territorios, la
revalorización cultural, fortalecimiento organizativo, distribución equitativa de los beneficios
generados y seguridad alimentaria.
Tres aspectos básicos son abordados por el turismo comunitario, de relevancia para las
comunas que emprenden, el primero es la sensibilidad especial que muestra el entorno natural
y sus particularidades culturales; un segundo se refiere a la búsqueda de sostenibilidad social y
natural; el tercero es el control efectivo del negocio turístico.
La Federación de Turismo Comunitario del Ecuador, menciona que “el Turismo Comunitario
es la relación de la comunidad con los visitantes desde una perspectiva intercultural en el
desarrollo de viajes organizados, con la participación consensuada de sus miembros, garantizando
el manejo adecuado de los recursos naturales, la valoración de sus patrimonios, los derechos
culturales y territoriales de las nacionalidades y pueblos, para la distribución equitativa de los
beneficios generados”.
La forma de trabajo de las comunidades dentro del turismo, empieza convirtiendo a ciertas
personas en guías, otros se dedican a la cocina preparando platos acorde al tipo de alimentación ____
del turista, los artesanos se enfocan en realizar más artesanías para la venta y ciertas familias
681
brindan su casa para el hospedaje, formando así toda una organización y cooperación para el ____
desarrollo de esta actividad dentro de la comunidad.
De acuerdo a la FEPTCE, existen cuatro ejes claves para la implementación y desarrollo de
esta actividad:
Fortalecimiento Organizativo.- Es decir fomentar una estructura organizativa
fuerte, tomando decisiones en base a las opiniones de la comunidad.
Revitalización Cultural.- Hace mención a consolidar y valorizar todos los principios
ancestrales, y relaciones de convivencia de las comunidades.
Gestión del Territorio.- Dentro de este eje se trata de restaurar los lugares sagrados,
delimitar los territorios de comunidades, pueblos y nacionalidades, y garantizar su
soberanía.
Economía Solidaria.- Este eje hace mención en fortalecer la economía de las
comunidades en base al trabajo colectivo y la distribución de los beneficios de forma
equitativa, dinamizando la economía local.
RICANCIE han sido reconocidos a nivel internacional cuando han sido invitados a participar
en la EXPO 2000 (Hannover, Alemania) en la exposición especial “Pueblos Indígenas”.
La Corporación para el Desarrollo del Turismo Comunitario de Chimborazo, CORDTUCH:
es una organización comunitaria con una trayectoria de más de 10 años, cuando diversas
comunidades campesinas e indígenas de la provincia de Chimborazo, se reunieron para analizar
su realidad y proponer soluciones, es así, que identifican al turismo como una estrategia para
conservar sus recursos naturales, revalorizar la cultura y diversificar sus labores productivas
desde una perspectiva participativa y sustentable.
La CORDTUCH, es la organización dueña de la Operadora Puruha Razurku creada por y para
las organizaciones comunitarias, que han visto en el turismo una actividad alternativa que les
permita vivir en armonía con la naturaleza y fortalecer su cultura, constituyéndose de esta forma
en el centro de comercialización que facilita a sus socios la venta de los productos de Turismo
Comunitario.
Red de Turismo Comunitario del Austro “Pakariñan” es un ejemplo de organización y gestión
en el país, con bases correctamente estructuradas, con incidencia política, dirigida a combatir
la pobreza, el desempleo, el deterioro ambiental y la migración; con obras de infraestructura,
equipamientos e instalaciones implementadas en cada comunidad, que respetan el equilibrio
ambiental y cultural; con recursos humanos capacitados, ofertando productos turísticos ____
auténticos y competitivos, enmarcados en el desarrollo territorial rural con identidad cultural, 683
e incorporados en los paquetes a nivel nacional e internacional. El Turismo Comunitario ____
tiene como principio la relación de la comunidad con los visitantes desde una perspectiva
intercultural, con participación consensuada de sus miembros, garantiza el manejo adecuado
de los recursos naturales, la valoración de sus Patrimonios, los derechos culturales y territoriales
de las Nacionalidades y Pueblos, para la distribución equitativa de los beneficios generados.
Maquita Cushunchic Comercializando como Hermanos “MCCH”: es una empresa social,
creada en 1993 con el objetivo primordial de realizar, fomentar y desarrollar un turismo
responsable y comunitario bajo los principios del comercio justo, dando respuesta a las
expectativas del visitante que busca alternativas novedosas a la hora de realizar sus viajes. Los
centros turísticos comunitarios de MCCH, combinan la forma de vida de las comunidades
locales juntos con actividades al aire libre, agroturismo, aventura, y descanso, dentro de áreas
naturales, experimentado así el turista un turismo responsable.
BIBLIOGRAFIA
Acerenza, Miguel (2004)
Bahkdt (1969)
Boullon Roberto (1984)
Boullon Roberto (2004)
Cardenas Tabares, Fabio (2008)
Echeverri Juan
Elke, Schlack (2007). Arq. (Santiago). Numero 65. Santiago. 2007. P 25- 27
____
684
____
Ericka Amorim
Professora do Instituto Federal de Educação Ciência e Tecnologia do Ceará (IFCE), graduada em turismo (FIC),
Mestre em Gestão de Negócios Turísticos (UECE) e doutoranda em geografia (UNESP)
conceicaomdh@gmail.com
http://lattes.cnpq.br/7064307388410665
Pedro de Alcântara Bittencourt César
Arquiteto e Urbanista, Mestre em Turismo e Doutor em Geografia (USP). Professor do Programa de Mestrado/
Doutorado em Turismo e do Centro de Artes e Arquitetura da Universidade de Caxias do Sul (UCS)
bittencourt.tur@yahoo.com.br
http://lattes.cnpq.br/0900226519393513
Conceição Malveira Diógenes
Doutora em Geografia e Planeamento Territorial, Universidade Nova de Lisboa (UNL); Mestre em Gestão e
Desenvolvimento em Turismo, Universidade de Aveiro (UA). Professora Adjunta Convidada, Instituto Politécnico
de Tomar (IPT)
erickaaa@msn.com
____
685
____
RESUMO
O enoturismo, no sertão do nordeste brasileiro e mais especificamente na região do Vale do
São Francisco, surge como prática alternativa para dinamizar pequenas economias nos espaços
rurais, acarretando um relativo desenvolvimento. Inserido em um espaço árido, os municípios
da região representam historicamente uma área de prosperidade, onde as águas do Rio São
Francisco favorecem muitas formas de cultivo do solo. Desta maneira, com a produção de uva e
vinho, inicia-se um processo de ressignificação das práticas sociais no espaço em questão. Esta
pesquisa de caráter exploratório busca compreender esse processo de redefinição do espaço a
partir do surgimento de práticas de enoturismo e identificar vestígios dos vínculos culturais das
vitivinícolas com fatores endógenos e exógenos. Como procedimento metodológico, durante
o mês de fevereiro do corrente ano, realizamos visitas as vinícolas presentes no Vale do São
Francisco e através de observação direta e aplicação de questionários com os agentes locais,
pretendemos entender o processo de estruturação da atividade turística. Partindo do pressuposto
dado pelo Ministério do Turismo que o turismo rural é um conjunto de atividades turísticas
desenvolvidas no meio rural, comprometidas com a produção agropecuária, agregando valor a
produtos e serviços, resgatando e promovendo o patrimônio cultural e natural da comunidade,
tendo como objetivo compreender como os atributos culturais da região foram incorporados
no processo de ressignificação deste meio. O turismo, entendido como uma das atividades
capazes de estimular o desenvolvimento regional, nos municípios do Vale do São Francisco,
é trabalhado de forma associada a produção de vinhos e aos atrativos naturais, ao final deste
INTRODUÇÃO
Pensar sobre a região nordeste do Brasil, é refletir sobre a região por onde entraram os
“descobridores” do país, em uma fase em que as fronteiras europeias precisavam ser expandidas
para fins comerciais. De acordo com Prado Junior (2004. p. 10) “Na saliência do nordeste
brasileiro [...] seguem-no para o interior extensos territórios semiáridos, imprestáveis em geral
para a agricultura corrente.” No entanto, apesar dessas condições inadequadas, percebemos
que nos últimos 516 anos a alternância de atividades agrícolas, muitas vezes de monocultura,
ditaram as regras para o desenvolvimento dos estados.
Pernambuco e Bahia além de portos de entrada para portugueses, foram também estados
consumidores, produtores e fornecedores de mercadorias, primeiro o pau-brasil, depois a cana-
de-açúcar e o cacau. Segundo Prado Junior (2004. p. 23) formava-se uma “[...] organização
puramente produtora, mercantil[...] ” constituindo-se assim a colônia brasileira. Posteriormente
essa região perdeu relevância econômica e suas condições climáticas foram propagadas quase
____ como um determinismos geográfico para a sua condição de pobreza.
Contudo, em partes do nordeste, em lugares onde a água “derrama suas dádivas” como
686
____ afirma o credo povo sertanejo, esse cenário se altera e apresenta vislumbres de esperança. O Vale
do Rio São Francisco, à exemplo disso, irriga a terra e faz crescer possibilidades de produção
inimagináveis para a região, associada a essas novas produções agrícolas desenvolve-se o turismo
como produto complementar e desenha-se a possibilidade de novos cenários.
Buscaremos neste breve estudo compreender o processo de produção de uva e vinho no
nordeste brasileiro e como sua associação com o enoturismo, praticado em um espaços rurais,
surge como uma alternativa para dinamizar pequenas economias não urbanas no sertão do
nordeste brasileiro e mais especificamente na região do Vale do são Francisco resignificando
espaços
Figura 1 – Localização do sub-médio São Francisco nos estados de Pernambuco e Bahia (NE)
O Rio São Francisco teve papel preponderante até meados do século XX, uma vez que era
navegável do litoral ao sertão. Ainda de segundo Camelo Filho (2005, p. 83) “Todos os estudos
feitos ao longo da historia mostram que as questões de integração, unidade e controle sempre
estiveram presentes no Vale do São Francisco.” Para o povo ribeirinho no entanto, ele é apenas
____
o Velho Chico, símbolo de resistência e persistência.
De acordo com dados levantados por Camelo Filho (2005, p. 83): “A primeira medida 687
____
concreta para o desenvolvimento do Vale se deu com a criação da Companhia Hidrelétrica
do São Francisco- CHESF, em 1945, e da Comissão do Vale do São Francisco- CVSF, em 1948.
A CVSF foi substituída pela SUVALE, em 1967, que, por sua vez, originou a Companhia de
Desenvolvimento do Vale do São Francisco (CODEVASF), criada em 1974, com a função de
desenvolver a região, sobretudo no campo da agricultura irrigada, com destaque para a produção
de frutas: banana, melão, melancia, ata, manga, uva, além de produzir vinho, sucos e sementes.”
As ações que buscavam desenvolver a região estavam sempre focadas na irrigação, nesta fase
a atividade turística, mesmo que ligada ao espaço rural e suas praticas era inimaginável. Em
2006, na Unidade da Embrapa Semiárido em Petrolina (PE), foi inaugurado um Laboratório de
Enologia com tecnologia para ser um dos mais modernos do País e financiado pela Financiadora
de Estudos e Projetos do Governo Pernambucano ( FINEP).
Inicialmente os municípios produtores de uva e vinho eram seis, sendo três baianos,
Juazeiro, Curaça e Iracé e três pernambucanos, Casa Nova, Petrolina e Santa Maria da Boa
Vista, posteriormente, em 1997 desmembra-se de Santa Maria o município de Lagoa Grande,
que segundo dados coletados é responsável por produzir anualmente 20,5 milhões de quilos
de uvas e exportar sete milhões de litros de vinho, fabricados por cerca de sete vinícolas1 em
empregando direta e indiretamente aproximadamente 30 mil pessoas.
É no município de Lagoa Grande é realizado anualmente o Festival da Uva e do Vinho,
evento que busca divulgar a produção local e construir uma imagem de Capital da Uva e do
Vinho do Nordeste, segundo os organizadores do evento.
2 http://www.destemperados.com.br/bebidas/os-vinhos-que-vem-do-nordeste
3 Para o detalhamento dos roteiros na região ver: http://ecoviagem.uol.com.br/noticias/turismo/turismo-nacional/enoturismo-a-rota-do-
vinho-no-vale-do-sao-francisco-18162.asp
____
689
____
A mídia de massa difunde essa nova imagem ao realizar produções usando como cenário a
região e levando a imagem do lugar aos consumidores em potencial, essa pratica, difundida por
países como França Estados Unidos foi adotada na região. De acordo com dados coletados em
campo, havia uma expectativa de incremento nas visitações a partir da filmagem de novelas e
seriados4 nas vinícolas. A aumento no fluxo no entanto ainda não foi percebido pelo profissionais
entrevistados.
4 A filmagem da minisséries Vidas Roubadas foi realizada no Vale do São Francisco pela Rede Globo de Comunicação no ano de 2014 e rodada
em 2015, tendo como cenário a vinícola Rio Sol. Em 2016 a novela Velho Chico retrata a região o inicio processo de produção de uvas na
região
Atualmente existem seis vinícolas abertas a visitação, Miolo e Santa Maria destacam-se
nesse sentido e recebem fluxos contínuos de visitantes, contando com programas específicos de
enoturismo e profissionais atuando exclusivamente neste segmento.
CONCLUSÃO
Conhecer o Vale do São Francisco, as praticas agrícolas e as possibilidades de associação à
atividade turística através da resignificação de um lugar, nos faz crer em outras possibilidades
para o desenvolvimento da região brasileiro. Os vinhos finos produzidos na região ganharam
destaque na ultima, são agraciados com prêmios internacionais e se apresentam atualmente
como produtos de qualidade passiveis de concorrer em qualidade com os vinhos produzidos em
outras regiões brasileiras e mesmo em outros países.
Dessa forma, constamos que o enoturismo, como produto complementar e seguindo uma
tendência global, contribui com o processo de desenvolvimento e de construção de uma nova
identidade.
Através de práticas inovadoras, capazes de incluir a população local e melhorar as condições
de vida a região do Vale do São Francisco encontrou alternativas para o seu processo de
desenvolvimento e o enoturismo contribui significativamente nessa busca.
Algumas rugosidades foram deixadas no passado e um novo processo se inicia, nova
pratica e novas técnicas se desenvolvem, formam uma nova paisagem criam novos arranjos e
significados para esse lugar.
REFERENCIAS
____
CAMELO FILHO, José Vieira. A DINÂMICA POLÍTICA, ECONÔMICA E SOCIAL DO RIO
SÃO FRANCISCO E DO SEU VALE. Revista do Departamento de Geografia, São Paulo, 691
____
n. 17, p.83-93, 2005. Disponível em: <http://www.geografia.fflch.usp.br/publicacoes/
RDG/RDG_17/Jose_Vieira_Camelo_Filho.pdf>. Acesso em: 16 maio 2016.
ZANINI, Talise Valduga; ROCHA, Jefferson Marçal da. O Enoturismo no Brasil:: um estudo
comparativo entre as regiões vinícolas do Vale dos Vinhedos (RS) e do Vale do São Francisco
(BA/PE). Turismo em Análise, São Paulo, v. 21, n. 1, p.68-88, abr. 2010. Disponível em:
<http://www.revistas.usp.br/rta/article/viewFile/14206/16024>. Acesso em: 26 maio 2016.
RESUMEN
En este ensayo se presenta un proceso reflexivo que pretende el establecimiento de un sendero
de controversias e interrogantes que permita pensar en la importancia social y simbólica de los
manjares que se degustan en el Turismo Rural. Se observarán los diversos roles de los actores
presentes en este proceso y sus interacciones. Desde un principio, se quiere dejar claro que se desea
ir más allá de lo que indica el propio título, llevando a cabo un contexto en el que se observarán
la permanencia y cambio en los procesos de construcción de los modelos alimentarios a nivel ____
global, así como sus principales características. Sin ese contacto con la totalidad en este mundo 693
globalizado, el estudio de los alimentos quedaría, a juicio de este autor, fuera de la necesaria ____
perspectiva analítica.
Palabras clave: Alimentos, Turismo Rural, globalización, simbolismo, desarrollo socioeconómico.
INTRODUCCIÓN
Los recursos que originan los productos de la gastronomía en el espacio rural se encuentran
en un medio natural que determina su variedad y la calidad de sus sabores. Entendidos en
el sentido más amplio del término forman parte del patrimonio cultural de un determinado
territorio y de la población que lo habita. En consecuencia, se pueden entender como una parte
nada desdeñable de su memoria colectiva. Su consideración y los valores que llevan asociados
vendrán dados por la percepción previa que “los urbanitas” tienen de ellos y por la construcción
mental y social que llevan a cabo in situ. En este sentido, Leira (2011) señala que las teorías de
Interpretación del Patrimonio serán absolutamente necesarias para resaltar los significados, las
historias y “el todo”.
Todo ello conduce también a considerar otros bienes asociados a este tema, como variedades
dialectales, artefactos de todo tipo, músicas, representaciones mentales, tradiciones y todo tipo
de costumbres. Como dice el profesor Álvarez Sousa (2009), son muy diversas las motivaciones
de los turistas.
En este trabajo se reflexionará también sobre determinadas arquitecturas de Turismo Rural
que han sido producto de la rehabilitación de viejas construcciones (pazos, casas señoriales,
molinos, casas de aldea) que estaban directamente relacionadas con el cultivo o la adquisición
ellas. Todo ello permitirá que emerjan las características y elementos que ordenan y coaccionan
las conductas culinarias, en las que se hacen patentes las importantes transformaciones y
cambios producidos por el paso de las sociedades tradicionales y del localismo a las sociedades
industriales avanzadas y la globalización.
Se producirá una controversia de compleja solución entre la tradición y la modernidad,
entre el localismo y el turismo. Y se hacen patentes manifestaciones como el reparto de recursos
disponibles, la regulación de la toma alimenticia, las reglas religiosas y los juicios morales, las
nuevas estéticas y los discursos sociales sustentadores de diversas teorías e imaginarios.
También se tocarán diferentes temas, como la llamada civilización de la oficina, la autonomía
y la anomia, la industrialización de la alimentación, la granja y la fábrica, el supermercado
planetario y la racionalización científica de la alimentación.
LA COMIDA
La tía de Nicolasa le había enseñado a caminar y a cocinar.
Al pie del fogón, la tía le había revelado los secretos de los mensajes que, por herencia o
invención, nacían de su mano. Así Nicolasa creció descubriendo los antiguos misterios de la mesa
mexicana, y también aprendió a celebrar asombrosos matrimonios entre sabores y picores que
nunca antes habían tenido el gusto de conocerse.
Al tiempito de morir la tía, llegaron quejas del camposanto. Los difuntos no podían dormir,
por el ruido que metía su sepultura. Ella no iba a descansar en paz hasta que no se cocinaran sus
recetas.
Nicolasa no tuvo más remedio que fundar una cantina. Allí ofrece comidas que mucho deleite
darían a los dioses, si ellos no tuvieran la desgracia de vivir tan lejos.
BIBLIOGRAFÍA
Álvarez Sousa, A. (2009): Sociología del Turismo. Centro de Estudios Financieros: Madrid.
Andrade Suárez, M.J. (2011): John Urry: La naturaleza visual de la experiencia turística en la
sociedad postmoderna. In Álvarez Sousa (Ed.). Teoría sociológica y turismo. Oleiros (A
Coruña): Netbiblo.
Armas Diéguez, P. (2000). El patrimonio paisajístico gallego como recurso
turístico. In Leira, J. y Méndez, R. (Coords.). O patrimonio e a cultura
proxectual. Un diálogo necesario. Lugo: Deputación Provincial de Lugo,
____ 11-23.
704 Augé, M. (1998). El viaje imposible. El turismo y sus imágenes. Barcelona: Gedisa.
____ Carrier, C. (2000). La memoria cercana: territorio y patrimonio. In Leira, J. y Méndez, R.
(Coords.). O patrimonio e a cultura proxectual. Un diálogo necesario. Lugo: Deputación
Provincial de Lugo, 83-93.
Cooley, C.H. (2005). El yo espejo (traducción de Eva Aladro). Cuadernos de Información y
Comunicación (CIC) (10): 13-26.
Fischler, C. (1995). El [h] omnívoro: el gusto, la cocina y el cuerpo. Anagrama: Barcelona.
Caamaño Suárez, M. (2006). As Construccións da Arquitectura Popular en Galicia. Patrimonio
etnográfico de Galicia. A Coruña: Hércules de Ediciones.
Galeano, E. (2004). Bocas del tiempo. Madrid: Siglo XXI.
Hume, D. (1999): Resumen del Tratado de la naturaleza humana (traducción, introducción y
estudio de José Luis Tassset). Barcelona: Literatura y Ciencia.
Leira López, J. (2003). Cultura proyectual y turismo emergente. In Rubio Gil, A. (Coord.).
Sociología del turismo. Madrid: Ariel, 251-266.
Leira López, (2011). La Interpretación Necesaria en el Turismo Cultural. De los principios de
Tilden a los procesos actuales. In Álvarez Sousa, A. (Ed.). Teoría Sociológica y Turismo.
Oleiros (A Coruña): Netbiblo. 137-172.
Lévi-Strauss, C. (1968). El triángulo culinario. In Lévi-Strauss, C. et al. Estructuralismo y
dialéctica. Buenos Aires: Paidós. 39-57.
Sassen, S. (2003). Contrageografías de la globalización. Género y ciudadanía en los circuitos
transfronterizos. Madrid: Traficantes de Sueños.
Soraluce Blond, J.R. (2015). Historia del arte para incrédulos. Santiago de Compostela: Andavira
Editora.
ABSTRACT
El turismo rural para Colombia se ha constituido en un área estratégica en la economía nacional
y regional, por esta razón se han dado cambios en la oferta turística a efectos de adaptarlos a las
____
nuevas pautas y formas de consumo, de la misma manera hacer frente al estancamiento de los
ingresos a través de las actividades agrícolas, haciendo la apuesta por la creación de productos 705
____
basados en la especificidad de los lugares y la autenticidad de los recursos, en especial el sector
de turismo rural.
Además el turismo rural se ha convertido en un dinamizador de un territorio para su
desarrollo económico y generar mejores condiciones de vida de los habitantes, que ayuden de
alguna manera a disminuir la migración de los mismos a las ciudades. Estos últimos años, la
demanda turística se ha incrementado en estos municipios, y concretamente en el Departamento
que se analiza en este estudio: Caldas, específicamente hacia el turismo rural, por las actividades
que están desarrollando en torno a las rutas turísticas. El turismo rural, hace una contribución
muy valiosa a las economías rurales, no sólo en términos financieros sino también de empleo.
PALABRAS CLAVES: Turismo rural, rutas turísticas, patrimonio y arquitectura
El turismo se ha ido desarrollando en toda América Latina desde finales del siglo XX, a excepción
de Colombia, que debido al recrudecimiento de la guerrilla afectaron en gran manera la imagen
de este país en materia de seguridad. Sin embargo a partir de 1999, el gobierno colombiano
desarrolló acciones de marketing a través de campañas publicitarias como “Vive Colombia, viaja
por ella”, buscando garantizar a los turistas locales la seguridad para poder viajar en caravanas
por las carreteras de Colombia. Estos programas incrementaron el turismo interior, y favoreció
al mismo tiempo el movimiento por carretera de los turistas colombianos en su país, los cuales
eran muy reacios a viajar debido a la tremenda inseguridad. Otra campaña organizada por el
gobierno colombiano, mundialmente famosa fue “El riesgo es que te quieras quedar”, lo que
produjo una mejora sustancial de la imagen de seguridad de Colombia, lo que originó que en
numerosos departamentos del país favoreciese la llegada de turistas. Y ya finalmente la última
al poner en valor otros recursos del campo como la naturaleza y la cultura del trabajo agrario (
Anfrade, Leira y Caramés, 2010:53).
No existe una definición sobre el turismo rural comúnmente aceptada por la comunidad
científica que en muchos casos, se recurre a identificarlo por lo que no es, es decir como algo
opuesto al turismo de masas o al turismo urbano (Hernández-Maestro, 2010:26).
Cuantiosos autores han estudiado el turismo rural (Gilbert (1989), Bardón (1990), Crosby
(1993), Frederick (1993), Valdés (1996), García (1996), (Ivars Baidal, 1997). Björk (2000),
García Henche ( 2003). Pero quizás la de Ivars Baidal (1997), se ajusta muy bien, cuando define
al turismo rural como una actividad que presenta atrayentes potencialidades para el desarrollo
rural el cual persigue objetivos económicos, sociales y medioambientales que, en la actualidad,
no pueden ser alcanzados únicamente por medio de la actividad agraria siendo necesaria la
ampliación de la actividad económica en estos espacios.
Así pues el turismo Rural busca complementar, diversificar e incrementar las alternativas de
empleo e ingresos de los pobladores rurales, los miembros de sus familias y, especialmente, de
los jóvenes y las mujeres ( Andrade, Leira y Caramés, 2010)
El turismo rural se caracteriza porque:
• Genera riqueza y dinamiza áreas geográficas con menor flujo turístico o económico
• Distribuye los flujos de la demanda a lo largo de todo el año. Combate la estacionalidad. ____
• Diversifica las actividades económicas de determinadas zonas geográficas y preserva 707
____
las tradiciones del territorio donde se desarrolla.
• Puede adaptarse a las nuevas exigencias del turista del siglo XXI que demanda cada
vez más productos más experienciales.
Entre las numerosas definiciones sobre el turismo rural durante la revisión bibliográfica nos
hemos encontrado que todos los autores hacen hincapié en la vinculación de los sectores
económicos, sociales y ambientales mezclados con las necesidades de los turistas, el desarrollo
del territorio, el uso adecuado de los recursos naturales y la búsqueda de un turismo sostenible.
En definitiva, las rutas son un medio para que los visitantes vivan una experiencia única y
se sientan identificados en su imaginario con un territorio; de este modo se crea un producto
turístico estandarizado y segmentado al igual que representativo de un lugar, dotado de un
itinerario que facilite la interacción del visitante con el destino.
El itinerario se entiende como una configuración de la propia ruta, es decir, descripción de
la misma explicando los lugares de paso y atractivos que se encuentran, los servicios incluidos,
su duración, a la vez que se proponen o desarrollan una serie de actividades. (Chan, 2005)
Como conclusión, podemos evidenciar que para la creación y diseño de una ruta turística,
tenemos que tener muy claro la temática a abordar, su ubicación en el territorio, su estructura
(duración, distancia, zona a recorrer, actividades a desarrollar, transporte requerido, nº de
paradas, nº máximo de participantes…), la relación de la ruta con los atractivos turísticos del
lugar y por último, el segmento de la demanda al que se va a dirigir. A partir de aquí, se podrá
abordar su elaboración por todos aquellos actores involucrados en el desarrollo de la misma.
METODOLOGIA
Este es un proyecto Interinstitucional donde se encuentran participando: La Universidad
Católica de Manizales (Colombia) y La Universidad Santiago de Compostela (España) a través
del Centro de Estudios e Investigaciones Turísticas (CETUR), por medio del convenio marco
____ entre las Instituciones educativas para realizar de forma conjunta proyectos de investigación.
708
____ Tipo de estudio: El diseño de la investigación fue de corte cualitativo, de tipo exploratorio; con
una intencionalidad descriptiva.
Unidad de análisis: En este estudio se incluyen dos unidades: Instituciones públicas y privadas
vinculadas al sector turístico en Caldas- Colombia. En este caso se hizo un muestreo intencional,
se eligieron cuatro Instituciones que se estimaron cumplían con los criterios para el objetivo de
la investigación: Cámara de Comercio Manizales, Secretaría de Desarrollo Económico, Instituto
de Cultura y Turismo, Corporación para el Desarrollo de Caldas.
La segunda unidad de análisis fueron los 17 municipios de Caldas enmarcados en el PCC,
para seleccionar aquellos con mayor potencialidad turística por sus condiciones de existencia
de atractivos de sitio, las posibilidades de acceso y existencia de planta turística, así como de la
trayectoria en el desarrollo de actividades turísticas y la oferta de formación de la comunidad
en el tema turístico; se tuvo en cuenta: La revisión de los planes de Desarrollo Municipal en
la vigencia 2012 - 2016 y la información recolectada en las entrevistas realizadas en la ciudad
de Manizales a las cuatro Instituciones seleccionadas. El análisis anterior permitió entonces
determinar una muestra de seis municipios que se relaciona a continuación: Villamaria,
Riosucio, Salamina, Aguadas, Anserma y Supia.
REVISIÓN DOCUMENTAL
Para objeto de esta investigación, se realizó una revisión de las Páginas web de cada municipio,
libros de Geografía de Colombia, artículos académicos, revisión de los planes de desarrollo
municipal y Planes de ordenamiento territorial.
____
Cuestionario: Se elaboró una ficha de rutas turísticas la cual fue adaptada por los investigadores
teniendo en cuenta el instrumento de la “Ficha de Rutas Turística” de Consultores Desarrollo 709
____
Turístico Sostenible, utilizada en el proyecto “Identificación y Puesta en Valor de las Rutas
Turísticas para la Región de Coquimbo Chile” (2007). De igual manera se tomó la ficha
creada por la Dra. Pilar Taboada de Zuñiga de la Universidad Santiago de Compostela. La
adaptación del instrumento se realizó basada en el marco legal colombiano (turístico, cultural y
ambiental), documentación de Paisaje Cultural Cafetero PCC y el marco teórico de referencia.
Para el diligenciamiento del instrumento se efectuaron los recorridos a cada una de las rutas
identificadas, los cuales fueron acordados con anticipación con el gestor en cada uno de los
municipios.
Observación participante Se realizó un reconocimiento de recursos turísticos del territorio a
través de un “diario de campo” para anotar las observaciones relevantes durante las actividades
de inmersión social por parte de los investigadores. Además se realiza registro audiovisual para
la realización del documental que es un producto de esta investigación.
Para la ponencia, se presentará los resultados de uno de los seis (6) municipios estudiados,
se eligió el Municipio de Salamina- localizado en el norte de Caldas, una de las poblaciones que
hace parte de la Red de Pueblos Patrimonio de Colombia1 y es considerado uno de los pueblos
más bellos del país. La conservación de su arquitectura, a lo largo de casi un siglo, herencia de
1 La Red trabaja con los municipios de Colombia que poseen declaratoria de Bien de Interés Cultural a nivel nacional, hoy 14 Municipios
configuran la Red, los cuales han sido seleccionados por sus características arquitectónicas, históricas, ambientales y de identidad, que los
potencian como destinos del turismo cultural. La Red, es impulsada por el Ministerio de Comercio, Industria y Turismo, con el apoyo del
Fondo Nacional del Turismo -FONTUR- y el Ministerio de Cultura. Su objetivo es potenciar el patrimonio cultural colombiano, material
e inmaterial para su valoración y proyección mediante el turismo y generar más oportunidades de desarrollo y sostenibilidad en sus
comunidades. (UNESCO, 2016).
los colonizadores antioqueños, es uno de los principales atractivos que motivan la demanda
turística hacia esa población.
RESULTADOS
MUNICIPIO DE SALAMINA
Localización.
El Municipio de Salamina se encuentra ubicado en la región centro norte del departamento
de Caldas a 75 Kms de Manizales, a una altura de 1.775 metros sobre el nivel del mar. Con
un número de habitantes promedio de 18.345 habitantes. En el año de 1982 fue declarado
Monumento Nacional debido a las características arquitectónicas de sus edificaciones que
representan fielmente la colonización antioqueña y en el año 2005 fue declarado Bien de Interés
Cultural de Carácter Nacional otorgado por el Ministerio de Cultura de Colombia.
Vías de comunicación: El municipio cuenta con dos vías carreteables que comunican el Sector
urbano de Salamina con la capital de Caldas (Manizales), una de ellas y la más importante es
por el norte del departamento y la segunda vía es por el occidente del departamento. Las vías se
mantienen en regular estado, pueden presentar fácil deterioro dependiendo de las condiciones
____ climáticas en determinadas épocas del año.
710 Planta Turística - Infraestructura y Servicios: el municipio de Salamina cuenta en servicios de
____
alojamiento con menos de diez establecimientos los cuales prestan sus servicios a los visitantes
nacionales y extranjeros, sin embargo en temporadas de mucha demanda, se ofrece alojamiento
en casas de familia alcanzando un número aproximado de 200 camas2. Los pocos hoteles
existentes varían en su categoría, desde “pequeños hoteles boutique”, con excelentes servicios,
hasta aquellos destinados a la demanda regional con servicios básicos
El servicio de alimentación se presta en pocos restaurantes de comida típica aunque existen
algunos de comidas rápidas que apoyan eventualmente la demanda. La oferta de alimentación
está determinada por la cultura local y la escasa capacidad económica de sus pobladores, por
lo que no se encuentran restaurantes categorizados. No existe capacidad instalada para atender
demanda masiva.
Respecto de los servicios básicos, Salamina cuenta con agua potable, energía eléctrica, gas
domiciliario, telefonía fija y celular, servicio de internet, combustible, farmacias, asistencia
médica, policía local, bomberos y servicio de parqueaderos. Además cuenta con buen servicio
de transporte desde Manizales el cual es atendido por cinco empresas con vehículos en buen
estado (taxis y buses).
Inversiones: las principales inversiones turísticas, han sido realizadas por la empresa privada,
particularmente en lo que tiene que ver con la adecuación de instalaciones para brindar
servicios al turista (hoteles, fondas, etc.). La inversión del Estado está representada en las
2 Es importante anotar, que para que los servicios de alojamiento, estén incluidos en la página de Rutas del paisaje cultural cafetero (http://
www.rutasdelpaisajeculturalcafetero.com/) deben tener el uso de marca del PCC, que es otorgada por la Cámara de Comercio de Manizales
(Caldas-Colombia), para ello los servicios de alojamiento deben cumplir con el Manual de Buenas Prácticas Turísticas. El municipio de
Salamina cuenta con el Hostal Casa Carola con el uso de Marca PCC y la Casa de Lola García que tiene categoría de Hotel Boutique.
La segunda actividad, es la visita a la escuela Rural el Carretero donde se comparte con los
niños y se conoce las condiciones de su forma de vida campesina. Se continúa el recorrido hacia
la fonda Villa Hidalgo donde el turista puede disfrutar del paisaje rural, acompañado de música,
gastronomía típica y se le da la opción de pernoctar, de lo contrario se termina aquí el recorrido
y se retorna al municipio de Salamina.
Características de la ruta
Experiencias Cafeteras es una Ruta que se aproxima a vivir en el sitio los valores del Paisaje
Cultural Cafetero, el recorrido se realiza por entre cultivos de café, en un terreno montañoso
sin amenazas por zona de ladera. Aunque no hay patrimonio natural declarado, en varias
oportunidades se cruza por fuentes hídricas que abastecen las viviendas rurales, predios de
campesinos propietarios de minifundios permitiendo la heterogeneidad de cultivos, que
se traduce en diversidad de elementos visuales. En general no se perciben conflictos en el
ordenamiento del territorio frente a las oportunidades de disfrutar de una travesía que recrea la
vida campesina entorno al café.
Es una Ruta que no tiene el paisaje intervenido para fines turísticos, pero que su disposición
aprovecha la amplitud visual sobre el río Chamberí como principal atractivo y a su vez está
acompañado por una cuenca visual media sobre un paisaje de carácter agrario con una
conectividad entre diversos cultivos, acompañados por la vivienda rural. No existe en el
____
recorrido un punto de observación construido para ese fin, sin embargo en el recorrido se
712 pueden identificar varios puntos dinámicos por su ubicación estratégica sobre la cuenca del río.
____
La arquitectura de la Ruta es importante en tanto que representan las características de
la colonización antioqueña, una vivienda hecha en bahareque en tipología de corredor, por
ejemplo; la vivienda donde se realiza la muestra de café, es una vivienda rural típica, que refuerza
el sentido de turismo comunitario. La Fonda Villa Hidalgo, tiene una arquitectura tipo chalet
con acabados en guadua, sin embargo, la espacialidad y la decoración de fonda es positiva para
resaltar el Paisaje Cultural Cafetero.
Análisis de la Ruta
Objetivo: Es la vivencia cercana con la cultura campesina en un área cafetera rural, incluye la
cercanía con los habitantes de fincas y veredas cuya opción de vida es el cultivo del café y además
la observación paisajística. Por lo anterior se considera que pretende y cumple con un objetivo
definido.
Desarrollo de la ruta: Hay un diseño del recorrido, estableciendo un punto de inicio y un punto
de llegada, a lo que se denomina ruta circular. El promedio de tiempo del recorrido son de 4
a 6 horas. A manera de guía el promotor de la ruta, hace que el visitante se compenetre con
la idiosincrasia de los habitantes y su forma de vida; sin embargo la guianza no se considera
especializada.
No se tienen días y horarios establecidos para los recorridos, estos son acordados con los
visitantes por ser un servicio complementario al hotel que lo ofrece. El precio que se paga por el
recorrido puede variar de acuerdo al número de visitantes
Seguridad y accesibilidad: No existe ningún riesgo de amenaza para los visitantes en términos
de orden público. El recorrido combina el transporte en vehículo con el desplazamiento a pie sin
que ninguno de los dos implique condiciones de peligro evidentes, sin embargo vale aclarar que
el recorrido se hace por camino de herradura, lo cual limita el acceso en temporada de lluvias.
Así mismo la accesibilidad está totalmente restringida para personas con movilidad reducida y
tercera edad en cualquier temporada.
Las Condiciones ambientales implican para los visitantes el uso de: Zapatos cómodos, ropa
fresca, gorro o sombrero, bloqueador solar.
Señalización: No hay ningún tipo de señalización, la condición para hacer el recorrido es la
compañía del guía que va demarcando los sitios por donde se transita.
Mapa: No hay un mapa del recorrido.
Sistematización del proceso: No hay medición de la demanda (registro del número de turistas
que realizan la ruta), ni de la satisfacción de la calidad del servicio y la experiencia vivida, que
pudiera dar información para la retroalimentación y mejora del recorrido.
Actores y Promotores: En el recorrido participan los campesinos que habitan la zona, desde los
niños de la escuela veredal, hasta el propietario de la finca donde se conoce el proceso del café.
Los papeles que desempeñan están claramente definidos que aunque no cuentan con un guion
establecido, tienen un hilo conductor y una secuencia lógica. ____
Disponibilidad del Patrimonio: Las características de este recorrido hacen parte de la esencia 713
____
que define el paisaje cultural cafetero, declarado Patrimonio Cultural por la UNESCO. Pese a
que la forma de vida y sustento de la familia campesina son notorias y no requieren de ningún
entramado turístico o comercial para mostrarse al visitante en su más auténtica manifestación,
la disponibilidad para ser visitado dependerá de los tiempos que se acuerden con los actores.
Servicios turísticos brindados: Teniendo en cuenta que en la actividad turística son importantes
los servicios básicos tales como: el hospedaje, la alimentación y el transporte. En el recorrido las
tres clases de servicios no son indispensables, ya que tiene una duración de máximo seis (6) horas,
en este caso el visitante puede decidir si pernoctar en el municipio o no. Al final del recorrido se
encuentra la fonda Villa Hidalgo la cual ofrece servicios turísticos de alimentación, recreación y
alojamiento lo cual complementa perfectamente la excursión, pero se deja a elección de turista.
Capacitación de los prestadores de servicios turísticos. Se encontró poca formación en
turismo de los actores que participan en el recorrido, solo el propietario de la fonda Villa
Hidalgo tiene formación técnica en turismo. No se evidencian procesos de capacitación que
mejoren el servicio. Es importante resaltar que los actores que intervienen en este recorrido no
son prestadores de servicios, pero su naturalidad al recibir al visitante es un valor agregado, una
particularidad que le imprime un sello diferenciador a la experiencia.
Meta financiera: Más que un objetivo comercial, el gestor ofrece este recorrido como un
complemento al servicio de alojamiento. Se observó que hay una pequeña participación
económica para el propietario de la finca y en la fonda se obtienen utilidades, por los servicios
que demande el visitante. El precio que se paga por el tiempo que dura la excursión depende
del volumen del grupo, que en todo caso no debe ser superior a 10 personas por las condiciones
ambientales y de acceso.
Mercado objetivo: Es un servicio para un segmento de personas que les guste caminar por
el campo; sin que signifique un mayor esfuerzo físico. No puede considerarse un producto
comercializable en sí mismo, integra elementos que no pueden promocionarse, y no está lo
suficientemente diseñado para atraer turismo per se.
CARACTERÍSTICAS DE LA RUTA
La Ruta se encuentra a una altura de 2.800 m.s.n.m., altura en la que ya no se encuentran
minifundios con cultivos de café, sino grandes extensiones de papa, en la cuenca del río Arma.
Aunque no está declarado, se puede considerar la existencia de patrimonio natural el bosque de
palma de cera que es el árbol Nacional de Colombia. El corregimiento de San Félix tiene una
arquitectura de la colonización antioqueña, con casas llenas de color en bahareque de tabla.
El paisaje de esta Ruta es de tipología mixta, entre agrario y forestal, tiene cuencas visuales
de medias a lejanas y de amplitud y conectividad visual, en el recorrido se realizan tres puntos de
observación, uno al salir de Salamina hacia el río Chamberí, otro en un alto de San Félix para ver
la extensión de la población y otro al terminar el recorrido en una protuberancia montañosa que
divisa 360° el bosque de palma. El paisaje es constantemente afectado por la presión antrópica,
en la cual grandes buldozers cada vez más extienden la frontera agrícola siendo éste el conflicto
de ordenamiento territorial más delicado y vulnerable.
La finca campesina para el servicio de alimentación, estimula el turismo comunitario, la
casa aunque tiene algunas adaptaciones, se descubre como arquitectura tradicional, en este caso
bahareque de tabla parada, igual con tipología de corredor y como decoración se nota que son
elementos de la expresión cultural, es un almuerzo muy bien atendido por la propietaria.
ANÁLISIS DE LA RUTA
Objetivo: Cuenta con un objetivo definido: La visita al bosque de palma de cera, declarado
como árbol nacional y símbolo patrio de Colombia
Desarrollo de la ruta: Hay un diseño del recorrido, estableciendo un punto de inicio y un punto
de llegada. El promedio de tiempo del recorrido son de 5 horas. Se efectúa en jeep por carretera
sin pavimentar, con una parada en el corregimiento de San Félix, con servicio de guía local, sin
embargo la güianza no se considera especializada. De allí se lleva hasta el bosque La Samaria al
sitio con mayor posibilidad de observación del paisaje. No se tienen días y horarios establecidos
para los recorridos, estos son acordados con los visitantes por ser un servicio complementario
al hotel que lo ofrece. El precio que se paga por el recorrido puede variar de acuerdo al número
de visitantes
Seguridad y accesibilidad: No existe ningún riesgo de amenaza para los visitantes en términos
de orden público. El recorrido se hace jeep y no hay condiciones de peligro evidentes, por lo
menos en épocas no lluviosas. La accesibilidad está totalmente restringida para personas con
____
movilidad reducida en cualquier temporada. Las Condiciones ambientales implican para los
visitantes el uso de: Zapatos cómodos, ropa para clima frio, gorro o sombrero, bloqueador solar. 715
____
Señalización: No hay ningún tipo de señalización turística, sólo la que indica las distancias
entre la cabecera municipal y el corregimiento de san Félix.
Mapa: No hay un mapa del recorrido.
Sistematización del proceso: a pesar de la gran acogida que tiene esta propuesta turística no
se ha hecho medición del número de turistas que se reciben, como tampoco del nivel de la
satisfacción recibida.
Actores y Promotores: varios hoteles del municipio ofrecen esta opción de recreación como
complemento al alojamiento. En el recorrido participan como guía el propietario del hotel, el
guía local del municipio de San Félix y los propietarios de la casa campesina quien ofrece el
servicio de alimentación en la zona. Los papeles que desempeñan están claramente definidos.
Disponibilidad del Patrimonio: La zona donde se realiza la llegada es propiedad privada;
aunque en Colombia existe legislación que protege las áreas donde crece la Palma de Cera, el
patrimonio natural puede ser observado por los visitantes, sin ninguna restricción.
Servicios turísticos brindados: hay disponibilidad de alimentación; no es ofrecido por
prestadores especializados pero es de buena calidad. El recorrido no requiere alojamiento.
Capacitación de los prestadores de servicios turísticos. El guía que presta sus servicios en
San Félix está recibiendo formación en turismo mediante el proyecto Universidad en el Campo
que lidera la Universidad Católica de Manizales. Los demás son empíricos en la prestación de
servicios.
Meta financiera: No se percibe una utilidad muy alta para el hotelero que provee el servicio, sólo
los gastos de transporte y alimentación.
Mercado objetivo. Es un atractivo para un mercado selectivo, amante de la naturaleza. Otra
opción es incluirlo en un paquete de alguna festividad realizada en el municipio. Su promoción
es notoria en redes sociales y sitios web oficiales del PCC.
CONCLUSIONES Y RECOMENDACIONES
• Las Rutas Turísticas se han convertido en generadoras de desarrollo económico en
las zonas rurales, que ayudan a disminuir la migración de los mismos habitantes
hacia las ciudades.
• Las Rutas rurales cuentan con grandes posibilidades para aportar al desarrollo
del municipio de Salamina; entre sus aspectos positivos destaca una oferta en
actividades relacionadas con la cultura cafetera y actividades complementarias de
ocio relacionadas con la naturaleza, lo que posibilita el aumento de la estancia media
y el gasto.
• La propuesta de Rutas rurales es diversa e innovadora, con un enfoque de turismo
rural comunitario, que incluye elementos culturales excepcionales de la zona cafetera;
____
está pensada para que el turista, se interrelacione con la comunidad local para que
716 tenga una experiencia con la cultura cafetera que caracterizan estos municipios de
____
Colombia.
• Para incrementar el gasto turístico de la ruta se hace necesario desarrollar productos
propios del territorio que produzcan impacto en la comunidad local, ya que uno de
los objetivos de las Rutas es generar un ingreso significativo en la zona.
• Dentro de las debilidades encontradas está la falta de señalización turística del
Municipio, es necesario la implementación de la misma, que permita a los turistas
ubicarse de forma clara y precisa en el territorio de la Ruta.
• Se hace necesario generar conciencia en la población local sobre el turismo como
una alternativa para mejorar la economía, al mismo tiempo sobre la importancia de
contar con la participación de los pobladores, ya que de ellos va a depender la calidad
de los servicios turísticos y en gran medida la imagen que se tendrá del municipio en
las personas que los visitan a través de su amabilidad y hospitalidad.
• Es de vital importancia la formación en recursos humanos, por este motivo se hace
necesario unas políticas específicas de formación para el personal que va a trabajar
en los distintos puestos a lo largo de la ruta de una manera directa o indirecta.
• Es necesario fortalecer los estándares de calidad para los distintos establecimientos
turísticos, de manera que se cualifique la prestación del servicio y se trabaje en pos
del mejoramiento del producto turístico.
• Fortalecer los estándares de calidad de los servicios turísticos complementarios.
BIBLIOGRAFIA
ANDRADE, LEIRA Y CARAMÉS, (2010): El turismo como factor estratégico de desarrollo
rural: el camino de Santiago francés. ROTUR/Revista de Ocio y Turismo Coruña 2010 –
Nº 3 – pp. 49-82. Disponible en file:///C:/Users/$7C7200-C1JED1MDJFC3/Downloads/
Dialnet-ElTurismoComoFactorEstrategicoDeDesarrolloRural-3610323.pdf
BJÖRK, P. (2000). Ecotourism from a Conceptual Perspective, an Extended Definition of a
Unique Tourism Form. International Journal of Tourism Research 2, 189-202
BARDÓN, E., (1990). Consideraciones sobre el turismo rural en España y medidas de desarrollo.
Estudios Turísticos, nº 108,pp. 61-82. Madrid
CHAN, N. (2005). Circuitos Turísticos: programación y cotización. Buenos Aires, Argentina:
Ediciciones Turísticas.
CROSBY, A. (1993): El Desarrollo Turístico Sostenible en el Medio Rural. Madrid: Centro
Europeo de Formación Ambiental y Turística (C.E.F.A.T.-NATOUR).pp 286
GILBERT, D. (1989). Plan estratégico de marketing para el turismo en España. Estudios
Turísticos nº 104, pp.83-99
Google. (s.f.) Mapa de Salamina en googlemaps. Recuperado el 23 de Marzo, 2016, de: https://
www.google.com.co/maps.
Google. (s.f.) Mapa de San Félix en googlemaps. Recuperado el 23 de Marzo, 2016, de: https://
www.google.com.co/maps. ____
FREDERICK, M. (1993): Rural Tourism and Economic Development. En: Economic 717
Development Quarterly, vol. 7, n. º 2, pp. 215-225. ____
GARCÍA CUESTA, J. L. (1996): El Turismo Rural como Factor Diversificador de Rentas en la
Tradicional Economía Agraria. En: Revista de Estudios Turísticos, n.º 132, pp. 47-61.
GARCÍA HENCHE, B. (2003): Marketing del Turismo Rural. Madrid: Ed. ESIC.
HERNÁNDEZ-MAESTRO, R.: La normativa española sobre turismo rural. Estudios Turísticos,
nº 183 (2010), pp. 25-41
RAMÍREZ, J. H. (2011). Los caminos del patrimonio. Rutas turísticas e itinerarios. PASOS.
Revista de Turismo y Patrimonio Cultural , 9 (2), 230.
IVARS BAIDAL, J.A. (1997): «¿Constituye el turismo la mejor apuesta para el desarrollo rural?»,
en VALENZUELA RUBIO, M. (Coord.): Los turismos de interior: el retorno a la tradición
viajera. Universidad Autónoma de Madrid, pp. 675-683.
UNESCO. (2016). Pueblos Patrimonio de Colombia. Extraído el 30 de agosto, del 2016 de: http://
www.lacult.unesco.org/institucion/showitem.php?uid_ext=orcalcadmin_1&getipr=127.0
.0.1&lg=1&pais=&id=917
VALDÉS PELÁEZ, L. (1996). El Turismo Rural en España, en Introducción a la Economia del
Turismo en España (A. Perdreño y V. Monfort, eds.), Madrid. Ed.Civitas, 365-401
RESUMEN
La decisión de centrarse más en el municipio de Mazzarrone, aun sabiendo que el producto
objeto de investigación también se realiza en otras ciudades (Licodia Eubea, Caltagirone, Acate, ____
Chiaramonte Gulfi y Comiso), proviene del nombre del lugar presente en esta certificación 719
____
europea y de la representatividad del cultivo en la misma ciudad. Nuestro análisis se centra en
la posibilidad de que ciertos tipos de paisaje, aunque menores o menos explotables según un
imaginario colectivo, pueden elevarse a la categoría de herramienta de desarrollo basada también
en el turismo. Por esta razón hemos elegido una actividad agrícola que prevé un procesamiento
territorial intenso, recurriendo incluso a diseñar formas de las instalaciones de producción que
a veces obligan a un compromiso entre la estética y la productividad. Para este trabajo fueron
realizados algunos estudios de campo y las subsiguientes fases de análisis y estructuración de la
limitada información disponible hasta el momento actual.
Palabras clave: Paisaje Cultural, Turismo, IGP, Agricultura, GIS
INTRODUCCIÓN
Los mecanismos de protección de productos DOP y IGP están diseñados para la protección
de ciertas producciones agroalimentarias europeas excelentes que inicialmente preveían la
salvaguardia comercial, después convertidas en verdaderas marcas de calidad.
Estos son el resultado de una combinación única de factores humanos y ambientales que
se encuentran en un territorio determinado, y tienen, por así decirlo, la tarea de comunicar las
especificidades fuera y lejos del lugar de origen.
Con el fin de obtener el cumplimiento de estas medidas más estrictas de protección, el
legislador ha previsto, además de un pliego de condiciones, la creación de consorcios de
1 Gianni Petino supervisó la redacción de la introducción, párrafos 1, 3, las conclusiones y la cartografía; María Donata Napoli supervisó la
redacción del párrafo 2 y las fotografías.
EL ESCENARIO DE REFERENCIA
Desde los años cuarenta, Mazzarrone, municipio “reciente”2, ha experimentado un gran
crecimiento en el panorama de producción agrícola con una conversión casi total de su mosaico
paisajístico de cultivo, pasando de un paisaje mixto sobre todo con trigo a la viticultura, y ha
descubirto así una nueva vocación que se desarrolla en forma exponencial como resultado de
varias etapas de carácter político, económico y agrario. Estas etapas consisten, con el pasar del
tiempo, en seleccionar las mejores variedades, en identificar una zona bastante estrecha de
producción, en obtener el reconocimiento y la protección comunitaria de IGP y una primera
hipótesis de distrito de producción, entre otras cosas.
Tal rápido y acertado crecimiento, en el panorama hortícola regional y nacional, ve al mismo
tiempo la modificación territorial de la zona afectada por el cultivo de la vid, especialmente
desde los años 80, cuando el producto empieza a conquistar los mercados extranjeros más
“agradecidos” que los mercados internos locales. Este rápido crecimiento atrae así a un mayor
número de empresarios para invertir el capital y la tierra en lo que será la Uva da tavola di
Mazzarrone IGP. Si es verdad, por un lado, que el cultivo de la vid caracteriza ampliamente el
2 En 1976 el municipio de Mazzarrone, tras el reconocimiento del organismo autónomo local con la ley regional n. 55, se separa del
municipio de Caltagirone al que pertenecía.
paisaje agrario siciliano; por otro lado, debe hacerse una correcta división entre las uvas de vino3,
más numerosas, y las uvas de mesa que está limitada, por así decirlo, a las áreas de Agrigento,
Caltagirone y Caltanissetta. Otra consideración se debe prestar a lo que varios autores consideran
como una imagen del paisaje incorrecta y de poco valor, como resultado del tipo de instalación
y de los materiales sintéticos utilizados.
Lo que trataremos de demostrar, incluso a través de testimonios directos, es que este paisaje
es cualquier cosa menos objetivamente “malo” y que tiene características importantes que
derivan, en primer lugar, de lo que representa y, en segundo lugar, del hecho de que las Uva
da tavola di Mazzarrone representa lo que el producto final muestra en el país y en el exterior.
En efecto, no hay ninguna duda sobre el valor del cultivo, como también se ha demostrado
por las dinámicas de la tierra, cuyo rendimiento muestra una tendencia clara a la reconversión
en viñedos en que se aplica el sistema de tendone o el sistema de espaldera vertical; para el
sistema de cultivo en tendone se registran, incluso en términos de valores agrarios medios, un
rendimiento igual al de otros cultivos importantes de Sicilia, como los cítricos y la huerta de
riego, es decir, valores superiores a 30.000€ por hectárea en caso de expropiación, sabiendo que
estos son valores mínimos de mercado.
El camino que ha visto la vegetación mediterránea dar paso al hombre y a sus procesos de
territorialización se remonta a finales del siglo XIX cuando, por las vicisitudes de municipios
limítrofes de gran importancia, pequeños grupos de población obtuvieron la concesión para ____
el uso del suelo y al mismo tiempo se les ofreció la posibilidad de trabajar para los grandes
721
propietarios de la zona. Después de la decadencia de muchos cultivos, como resultado de la ____
política autárquica agrícola aplicada durante el período fascista, que incluyó la realización de
cultivo masivo de trigo, se produjo una pequeña forma de reorganización de la tierra después
de la Segunda Guerra Mundial. Esta forma de reorganización previó por un lado la siembra de
diversos cultivos, entre ellos un retorno a la vid de uva de mesa, además de las acciones en la
zona urbanizada. A partir de los años setenta, con un verdadero auge a finales de los ochenta,
un cultivo entre todos consiguió una respuesta positiva de los mercados locales y, sobre todo,
nacionales y extranjeros: la vid de uva de la mesa. Esto ha provocado hasta ahora un aumento
casi constante de la producción de uva de mesa, tanto debido a mejores rendimientos por
hectárea, como al aumento de la superficie cultivada, que, como hemos mencionado, ha dado
lugar a un incremento del valor de la tierra y a un alto nivel de empleo en la agricultura a niveles
poco frecuentes en comparación con otras realidades agrícolas.
De acuerdo con los últimos datos del ISTAT, el porcentaje de población ocupada en la
agricultura ascendió a poco más del 85%4, como se informa en la Tabla 1. A través de ella hemos
tratado de reunir una visión general de la cultura, en series temporales y a pesar de la crónica falta
de datos; la tendencia positiva que puede verse en la tabla no parece que sufra decrecimientos,
a no ser aquellos debidos al reposo de los terrenos que implica que se alternen con el cultivo
del melocotón, que es también cultivo valioso e importante fuente de ingresos agrícolas. Se
debe señalar que, en referencia a la tabla mencionada anteriormente y como se deduce de una
3 En las décadas de finales del siglo XIX y principios del siglo XX, también en Mazzarrone estaba presente la viticultura para la producción
de uvas de vino.
4 El Istituto Italiano di Statistica (ISTAT) muestra un porcentaje de empleados superior al 87% en el Censo de Población y Vivienda del año
2011.
lectura cuidadosa, los datos recogidos han de considerarse únicamente a título indicativo, ya que
para su recopilación y cotejo tuvimos que recurrir a distintas fuentes: el Instituto Nacional de
Estadísticas para los años 1982, 1990 y 2010, el Instituto de Servicios para el Mercado Agrícola
y Alimentario para el período 2012/2015 y el Consorcio Regional de Investigación Aplicada y
Experimentación para el período 1999/2001. También se puede notar que muchos de los datos
faltan y esa ausencia se debe a varios factores, entre ellos el excesivo grado de agregación de los
mismos, lo que hace prácticamente imposible atribuirlos a municipios individuales o formas
agregadas, la ausencia del dato en sí mismo o los retrasos en la puesta a disposición de los
investigadores.
1982 ISTAT 1990 ISTAT 2000 CORERAS 2010 ISTAT 2015 ISMEA
Ha Q.li Ha Q.li Ha Q.li Ha Q.li Ha Q.li
Regioni italiane con
produzione di uva
da tavola
Puglia 43.308,97 10.827.250 33.544,33 8.386.083 25.475,43 6.368.858 45.233 9.517.300 32.450 638.830
Sicilia 20.084,42 5.121.531 20.588,68 5.353.057 9.627,49 2.304.426 17.555 3.371.730 16.225 341.652
Altre 16.812,29 4.203.073 12.972,55 3.243.138 4.873,40 1.267.084 105 12.430 n.d. n.d.
Totale 80.205,68 20.051.420 67.105,56 16.776.390 39.976,32 9.940.368 62.893 12.901.460 n.d. n.d.
Province siciliane
Agrigento 12.024,82 3.066.329 10.231,14 2.660.096 3.140,11 816.429 6.320 782.300 5.920 80.140
Caltanissetta 3.325,26 847.941 4.279,49 1.112.667 1.487,22 237.955 4.100 697.000 n.d. n.d.
Catania 2.252,51 574.390 3.874,61 1.007.399 2.992,95 778.167 4.000 1.100.000 4.000 120.000
Ragusa 1.101,65 280.921 1.690,21 439.455 1.800,90 468.234 3.000 780.000 n.d. n.d.
____ Altre 1.380,18 351.950 513,23 133.440 206,31 53.641 135 12.430 n.d. n.d.
Totale 20.084,42 5.121.531 20.588,68 5.353.057 9.627,49 2.354.426 17.555 3.371.730 9.920 200.140
722 Areali IGP
____ Canicattì (1997) n.d. n.d. 14.100 3.672.420 4.350 950.000 9.580 1.350.000 n.d. n.d.
Mazzarrone (2003) n.d. n.d. n.d. n.d. 5.111 1.400.000 6.800 1.190.250 n.d. n.d.
Totale n.d. n.d. n.d. n.d. 9.461 2.350.000 16.380 2.540.250 n.d. n.d.
Comuni dell'areale
Mazzarrone IGP
Mazzarrone n.d. n.d. n.d. n.d. 920 245.000 1.350 n.d. n.d. n.d.
Licodia Eubea n.d. n.d. n.d. n.d. 924 235.000 1.150 n.d. n.d. n.d.
Caltagirone n.d. n.d. n.d. n.d. 950 265.000 1.250 n.d. n.d. n.d.
Acate n.d. n.d. n.d. n.d. 821 210.000 1.100 n.d. n.d. n.d.
Chiaramonte Gulfi n.d. n.d. n.d. n.d. 1.222 350.000 1.490 n.d. n.d. n.d.
Comiso n.d. n.d. n.d. n.d. 274 95.000 460 n.d. n.d. n.d.
Totale n.d. n.d. n.d. n.d. 5.111 1.400.000 6.800 n.d. n.d. n.d.
La reciente evolución del cultivo ha sido acompañada y cada vez más sostenida por instrumentos
de política agrícola que han intentado de diversas maneras apoyar, a través de su protección,
la imagen y la calidad del producto en los mercados en diferentes escalas. El primer paso
fundamental de una visión estratégica y compartida es la obtención de la protección comunitaria
con IGP en abril de 20035 con un areal que consta de una parte o la totalidad de los territorios6
de Caltagirone, Licodia Eubea y Mazzarrone para la antigua provincia de Catania; y Acate,
Chiaramonte Gulfi y Comiso para la antigua provincia de Ragusa, de los cuales ofrecemos un
resumen gráfico con el mapa n° 1.
5 Decreto de 14 de abril 2003 del Ministerio de Agricultura y Silvicultura publicado en la Gaceta Oficial n. 112 de 16 de mayo 2003.
6 Para una definición más detallada se puede ver lo que está escrito en el pliego de condiciones en el siguiente enlace: https://www.
politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3343
____
723
____
Este paso significativo ha marcado de alguna manera un punto de inflexión, tal y como sucedió
con otras innumerables excelencias sicilianas que lograron la protección de las marcas europeas,
porque reconoció la especificidad y singularidad de la pequeña zona de producción de uva de
mesa y de las empresas en ella operativas. Dicha realidad de producción, de hecho, ha sido capaz
de crecer y tener éxito, aún más rápidamente que otras, en contextos caracterizados por retrasos
clásicos de las zonas del interior del sur de Italia. Posteriormente, en parte debido a la conciencia
de los límites estratégicos de las marcas de protección en el ámbito de promoción y turismo,
se añadieron otras medidas para el camino, lejos de estar concluido, de la Uva de Mazzarrone.
Una entre muchas es el nacimiento, en 2010, del Consorcio del Distrito de la Uva da tavola di
Mazzarrone IGP7. Este instrumento institucional, y es la intención de los así lo han querido,
es un instrumento, probablemente más eficaz, para el gobierno y el desarrollo del territorio.
Estas esperanzas se han encontrado con una aplicación práctica efectiva a través de la captación
de los recursos económicos y financieros, tales como la participación en concursos regionales
y europeos que en comparación con las formas más tradicionales de apoyo a las actividades
productivas, han permitido hacer entrar la “cuestión” turismo en la visión del zona de IGP. Este
nuevo enfoque de un desarrollo diversificado del contexto local no sólo era deseable, sino que
7 El consorcio Duim Ltd. Está constituido, al menos en su origen, por 25 de las empresas más importantes de la zona de distribución, el
Municipio de Mazzarrone y el Consorcio de la Protección de la Uva da tavola di Mazzarrone IGP.
también se abre a una cierta cantidad de preguntas acerca de las habilidades/condiciones reales
del territorio y de las comunidades humanas que lo produjeron de hacer frente a los retos que
el turismo implica.
____ Cultural landscapes are cultural properties and represent the “combined works of nature and of man” (…).
724 They are illustrative of the evolution of human society and settlement over time, under the influence of
____
the physical constraints and/or the opportunities presented by their natural environment and of successive
social, economic and cultural forces, both external and internal.
De esta manera, por lo tanto, el paisaje que se produce procesando la Uva da tavola di Mazzarrone
IGP puede ser considerado paisaje cultural porque ahí se reconocen los efectos de la acción
humana para construir, incluso literalmente, las características naturales del territorio específico.
Aunque recientemente formado, este paisaje es sin duda una importante representación de la
interacción humana con la naturaleza; de hecho, las técnicas utilizadas para la producción de la
Uva da tavola di Mazzarrone IGP crean un tipo de paisaje visiblemente diseñado por el hombre
con el fin de obtener el máximo rendimiento en términos de calidad y que se ha convertido en
característica de la zona indicada por el pliego de condiciones.
____
725
____
Esta característica es evidente para cualquiera que visite la zona; dependiendo de la incidencia
del sol y de la época del año, este rasgo salta a la vista con el brillo de color o el centelleo de los
materiales, asumiendo cualidades estéticas peculiares. El visitante atraído aquí por el producto,
la mayoría de los cuales se exporta, descubre un territorio “fotogénico” donde las formas de
cultivo tradicionales se combinan con tecnologías agronómicas y lo hacen extremadamente
interesante. Paradójicamente, la misma “fotogenia” no está presente en las localidades habitadas
que, también de origen reciente y exentas de lugares de interés arquitectónico relevantes, no
parece querer competir con los alrededores con el objetivo de ser atractivo y acogedor para un
potencial flujo turístico. Todos los posibles atractivos, de hecho, se encuentran dispersos en
el área y contribuirá a reforzar la idea de paisaje cultural que aquí se propone. En la mayoría
de los casos, estos edificios están todavía vinculados a la agricultura, como en el caso de las
fincas de la Confederazione Fascista dei Lavoratori in Agricoltura (CFLA) o casales y granjas que
en algunos casos ya se han convertido en instalaciones de alojamiento turístico, o lugares de
atracción natural, como la Riserva Naturale Orientata Bosco di Santo Pietro.
____
726
____
Por supuesto, no es fácil definir lo que puede considerarse hermoso. En la actualidad, entre
otras cosas, la educación de lo que es bello está lejos de ser tomada en serio, sobre todo a nivel
territorial, porque el paisaje es el producto del hombre por excelencia. Es decir, se cae en la
costumbre errónea de considerar “bellos” esos elementos, naturales o urbanos, que se caracteriza
en el primer caso por una cierta apariencia bucólica o, en el segundo, vinculados a los estilos
y técnicas de un pasado que, a menudo, y sin embargo, están mal explotados y no están tan
cuidados y protegidos. El resultado de esta cultura estética incompleta (¿y conservadora?)
conduce a la superposición, si no a la acumulación, de elementos de contraste entre ellos, en
el mejor de los casos en virtud de una evaluación funcional simplista. Así sucede en el paisaje
natural con la difusión de elementos ajenos, ya sean palos, soportes o antenas, o incluso restos
abandonados de estructuras que han perdido su función original; en el caso del paisaje urbano,
es lo mismo que sucede, por ejemplo, con la colocación de elementos de señalización o útiles a
la limpieza urbana y/o de la carretera en la proximidad inmediata de excelencias arquitectónicas
o lugares destinados al uso turístico intensivo.
El concepto de paisaje en arte se ha transformado con el tiempo: de símbolo a visión
analítica de la naturaleza hasta ser proyección convencional, convirtiéndose en expresión
artística independiente y sujeta a variaciones debidos a los avances técnicos8 y del pensamiento.
8 El estudio de la luz y el progreso de las leyes de la óptica influyó decisivamente en la reproducción espacial de artistas; el uso de lentes
y dispositivos, tales como la cámara lúcida o la cámara oscura, son un ejemplo. Más tarde, los artistas de finales del siglo XIX y del siglo
XX serían más atraídos por fenómenos naturales y artificiales que por los elementos de la naturaleza; es decir, respectivamente seducidos
por los efectos de la luz sobre la materia y por los dispositivos urbanos e industriales más que por los ambientes naturales ya conocidos
y, de alguna manera, estereotipados. El desvanecimiento ocurrió, entonces, en la adopción de diferentes temas, nuevos elementos que se
convirtieron en parte del paisaje nuevo y que, por primera vez, tenían que ver con la evolución técnica y el progreso.
locales. Esto puede parecer paradójico, dadas las dificultades que puedan surgir en tener que
indicar cómo “aceptables” aquellos elementos que, en un contexto particular, no se reconocen
inmediatamente como tales; sin embargo, como sucede en la aplicación o en el reconocimiento
de esta figura retórica, es posible que resulten de ella un reflejo útil para revisar su posición
y los posibles prejuicios respecto a la lectura de lo que podría ser denominado como paisaje
contemporáneo.
____
729
____
Esta orientación en nuestra opinión es limitante porque cuando una excelencia de alimentos
llega a los consumidores incluso en sitios distantes de su lugar de origen, llega a ellos con un
imaginario articulado que, para el consumidor más consciente, se convierte en un estímulo
para emprender un viaje de regreso respecto a las especialidades consumidos por él con el fin
de descubrir la mágica tierra de la cual derivan aquellos alimentos o productos agrícolas tan
mágicos. Está claro que si esto sucede, se podría esperar encontrar las comunidades locales
preparadas para acoger y, sobre todo, un territorio y un paisaje que pueden ser una valiosa
adición a los ingresos de los productores agrícolas, y nuevas oportunidades económicas para
esa parte de la población que todavía no tuvo una participación activa en la producción de la
riqueza resultante de dicha excelencia. Dicho mecanismo de doble viaje, el producto va y el
consumidor viene, está bien representada en el gráfico n° 1.
____
730
____ Fuente: nuestro procesamiento gráfico.
Dependiendo del potencial turístico, conviene proponer un ejemplo para disipar cualquier
duda acerca de la validez y la oportunidad de invertir en el turismo más allá de la idea aquí
propuesta sintéticamente, ya que, así como en otras muchas partes de la región, se puede poner
en evidencia una estratificación intensa y variada de la naturaleza y de la actividad humana.
____
731
____
CONCLUSIONES
El territorio, el paisaje rural y agrícola, y la imagen que de él se produce por la presencia de un
pliego de producción IGP, se convierten en un elemento de discusión y evaluación perceptual.
El paisaje contemporáneo que en este área se genera, encarna los conceptos de paisaje
cultural, como se ha indicado por la Unesco, y de paisaje de uso, que es lo que se produce
cuando el territorio se convierte en un “asiento” de actividades que se derivan de las necesidades
biológicas y culturales. El desglose necesario del espacio agrario en filas, la utilización de marcos
BIBLIOGRAFÍA
Barone P. (1997). L’uva da tavola di Mazzarrone. Chicchi d’autore. Bologna: Timeo Editore.
Benjamin, W. (2012). Aura e choc. Saggi sulla teoria dei media. Torino: Einaudi.
Benjamin, W. (2011). L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Torino: Einaudi.
Boldon Zanetti, G. (2009). La fisicità del bello. Tutela e valorizzazione nel Codice dei beni culturali
e del paesaggio. Venezia: Libreria Editrice Cafoscarina.
Cannizzaro S. y Corinto G. L. (2013). Paesaggio in Sicilia. Dialogo territoriale ed episodi
____ paesaggistici. Bologna: Pàtron Editore.
732 Codeluppi, V. (2000). Lo spettacolo della merce. I luoghi del consumo dai passages a Disney World.
____ Milano: Bompiani.
Debray, R. (1999). Vita e morte dell’immagine. Una storia dello sguardo in Occidente. Milano: Il
Castoro.
Golinelli, G. M. (a cura di) (2012). Patrimonio culturale e creazione di valore. Verso nuovi percorsi.
Padova: CEDAM.
Hooper R.L. (2013). The Beauties: Repetition in Andy Warhol’s Paintings and Plato’s Ascent
to Beauty. In Kouneni L. (a cura di), The Legacy of Antiquity: New Perspectives in the
Reception of the Classical World. Newcastle upon Tyne: Cambridge Scholar Publishing.
Katz, D. (1992). La psicologia della forma. Torino: Universale Bollati Boringhieri.
Paradiso S. (1995). Mazzarrone. Un comune giovane tra gli Erei e gli Iblei. Catania: CUECM.
Ploeg van der J. D. (2006). Oltre la modernizzazione. Processi di sviluppo rurale in Europa. Soveria
Mannelli: Rubbettino.
Sereni E. (1962). Storia del paesaggio agrario italiano. Bari: Editori Laterza.
UNESCO (2008). Operational Guidelines for the Implementation of the World Heritage Convention,
WHC.08/01, January 2008. Paris: World Heritage Centre.
Zerbi, M. C. (1988). Paesaggi della geografia. Milano: ISU/Università Cattolica.
RESUMEN
El Programa de Pueblos Mágicos en México corresponde a una iniciativa del organismo federal
que regula la actividad turística, la Secretaria de Turismo (SECTUR) y que tiene como intención
revalorar las poblaciones que han estado en el imaginario colectivo de la nación y que representan
____
alternativas emergentes para los turistas. Actualmente la mayoría de los estados de la República
733
Mexicana cuentan en su haber con al menos un Pueblo Mágico en su oferta turística. El estado ____
de Guanajuato ha mostrado en los últimos años un comportamiento favorable en materia de
captación de visitantes e ingresos generados por la actividad, cuenta con 5 pueblos mágicos,
los cuales de entre los años 2013 y 2014 han recibido una inversión turística privada de 27.7
millones de pesos y una llegada aproximada de visitantes de 136,041 turistas. El presente trabajo
muestra de que manera estos destinos alternativos se han ido desarrollando en materia turística.
Palabras clave: Pueblos Mágicos, desarrollo, población, industria turística, satisfacción.
ANTECEDENTES
El programa de Pueblos Mágicos en México se plasma por primera vez dentro del Programa
Nacional de Turismo 2001 – 2006, teniendo como finalidad principal dotar de apoyos para el
fortalecimiento de infraestructura turística a fin de fomentar el desarrollo turístico sustentable
regional, estatal y municipal. Este programa con un sentido de desarrollo turístico integral surge
a fin de apoyar a espacios con diferentes niveles de desarrollo socio económico en la generación
de nuevas alternativas de turismo a fin de contribuir en su crecimiento desde los beneficios ya
conocidos del turismo (SECTUR, 2008).
Los objetivos fundamentales de este programa son:
a) Integrar productos turísticos complementados y variados en el interior de la nación,
soportándose estos fuertemente en los atributos culturales, históricos e idénticos de
los espacios seleccionados.
Pueblos Mágicos
10
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
ESTADOS
El primer Pueblo Mágico en el Estado fue Dolores Hidalgo en el año 2002 y diez años después, en
el 2012 se enlistaron los cuatro restantes, es decir: Mineral de Pozos, Jalpa de Cánovas, Salvatierra
y Yuriria. Estos cinco municipios del estado de Guanajuato cuentan con características similares,
pero con elementos propios que los convierten en idénticos para el visitante. A continuación, se
describen algunas de las características e indicadores de estos Pueblos Mágicos.
Fuente: Elaboración propia a partir de Encuesta Inter censal 2015 y Censo de Población y Vivienda 2010.
Como Se puede observar que aun cuando en el Censo de Población y Vivienda 2010, el municipio
de Dolores Hidalgo cuenta con mayor población, el municipio de Salvatierra es quien emplea
____ a más personas en el sector 72, es decir en establecimientos de hospedaje y preparación de
740 alimentos y bebidas.
____
ATRACTIVOS TURÍSTICOS
Para que cada Pueblo Mágico fuera aceptado dentro del Programa debió de haber contado
con elementos propios de su Patrimonio material o inmaterial a fin de contar con atractivos
de atracción al visitante. Dentro de los que son ofertados para dar a conocer y atraer futuros
visitantes, se encuentran los enlistados en la siguiente tabla (5).
Fuente: Elaboración propia a partir de Zona Turística. www.zonaturistica.com y Secretaria de Turismo, Guanajuato
En la tabla anterior, se puede observar los pueblos mágicos analizados cuentan con una gran
variedad de atractivos materiales e inmateriales que pueden resultar atractivos para los visitantes,
en donde se puede observar que el visitante puede visitar desde Casas originales de héroes de la
Patria, plantíos de lavanda, hasta adquirir redes de pescar y nieves de sabores exóticos.
Índice de Satisfacción del Visitante en los PM
La Secretaria de Turismo del estado de Guanajuato, realizo un diagnóstico del perfil del
visitante de los cinco pueblos mágicos incluidos en el Estado, esto en el año 2014. Dentro de lo
observado se informó acerca de los niveles de satisfacción de los visitantes a estos lugares en una
escala del 1 al 10, donde 1 era muy poco satisfecho con la experiencia de haber visitado e l lugar
De lo anterior se puede observar que el Pueblo Mágico de Mineral de Pozos en San Luis de la
Paz es el que mejor calificación obtuvo en cuanto a satisfacción del visitante en relación a la
____ experiencia de visitar el lugar, considerando la hospitalidad de los residentes como un elemento
742 de valor dentro de la percepción del turista, así mismo, la señalética es un elemento significativo
____
para el visitante al momento de valuar un destino turístico.
Comparativo de PM por indicadores analizados
De acuerdo a los indicadores analizados se ha realizado una tabla a fin de comparar los Pueblos
mágicos del estado de Guanajuato, en donde se ha dado una ponderación de 1 a 5, en donde 5 es
quien mayormente cumple o contiene los elementos analizados y 1 el que menormente lo hace
(Tabla 7).
Tabla comparativa
Personas Numero de
Incremento
Superficie Población Industria empleadas en atractivos Índice de
Municipio (PM) Población
Territorial (2015) Turística la industria en portal Satisfacción
(2010 – 2015)
turística electrónico
Mineral de Pozos en San
5 4 4 2 3 3 5
Luis de la Paz
Jalpa de Cánovas en
1 2 5 1 2 1 1
Purísima del Rincón
Salvatierra 2 3 3 4 5 3 3
Yuriria 3 1 1 3 1 2 2
Dolores Hidalgo 4 5 2 5 4 3 4
30
20
10
0
Dolores Jalpa de Mineral de SalvarHerra Yuriria
Hidalgo Cánovas Pozos
Puntaje
De lo anterior se De lo anterior
puede observarse quepuede observar
aun cuando losque aun cuando
Pueblos Mágicoslos Pueblos son
analizados Mágicos analizados son
del mismo
del mismo Estado y cuatro de los cinco fueron enlistado en el Programa en el mismo
Estado y cuatro de los cinco fueron enlistado en el Programa en el mismo año, su puntuación
año, su puntuación al día de hoy muestra diferencias significativas entre estos en
al día de hoy muestra diferencias
algunos aspectos.significativas
Es importante entre estos en
también algunos
observar aspectos.
que MineralEsdeimportante
Pozos y Salvatierra
también observaralcanzan
que Mineral
casi el nivel de Dolores Hidalgo, primer Pueblo MágicoHidalgo,
de Pozos y Salvatierra alcanzan casi el nivel de Dolores en el estado de
Guanajuato
primer Pueblo Mágico en el que fue de
estado inscrito dentro del
Guanajuato queprograma diezdentro
fue inscrito años antes que estosdiez
del programa dos. ____
años antes que estos dos. 743
Conclusiones ____
El Programa de Pueblos Mágicos presenta beneficios tanto para los visitantes al contar
CONCLUSIONES
con alternativas adicionales de destinos por visitar, así como el local dentro del mismo
El Programa de Estado,
PueblosloMágicos
cual sinpresenta
duda impactara
beneficiostambién en el los
tanto para reconocimiento y revaloración
visitantes al contar con de su
Patrimonio y Cultura. En el estado de Guanajuato se puede decir que
alternativas adicionales de destinos por visitar, así como el local dentro del mismo Estado, lo cual aún se encuentra
sin duda impactaraen esta incipiente
también debido a que el
en el reconocimiento 80% de los de
y revaloración Pueblos Mágicosyincorporados
su Patrimonio Cultura. en el
Programa se realizó apenas hace cuatro años, razón por la cual no se puede aún medir
En el estado de Guanajuato se puede
un comparativo realdecir
entreque aún seyencuentra
el antes después de endicho
esta incipiente debido pero
nombramiento, a quesin lugar a
el 80% de los Pueblos
duda Mágicos
el contarincorporados
con estudiosen elexplicativos
Programa se de realizó
esteapenas
tipo hace cuatro
sientan las años,
bases para el
razón por la cualcomparativo
no se puede aún medir un comparativo real entre el antes y después
posterior una vez que dichos Pueblos Mágicos hayan evolucionado y de dicho
nombramiento, perologrado posicionarse
sin lugar a duda elde una con
contar mejor manera
estudios en la oferta
explicativos de esteturística preferida
tipo sientan las por los
visitantes posterior
bases para el comparativo que lleganuna
al estado
vez quededichos
Guanajuato.
Pueblos Mágicos hayan evolucionado y
logrado posicionarse de una mejor
Finalmente, manera considerar
es importante en la ofertaque
turística preferida
los Pueblos por losdel
Mágicos visitantes
estado dequeGuanajuato
llegan al estado de Guanajuato.
catalogados a partir del 2012 deberán de reforzar en rescatar tradiciones propias del
Finalmente, lugar a fin de considerar
es importante impulsar eventos
que losaPueblos
fin de incrementar
Mágicos del su atractivo
estado para el visitante, la
de Guanajuato
gastronomía típica de los lugares, puede ser un elemento de complemento
catalogados a partir del 2012 deberán de reforzar en rescatar tradiciones propias del lugar para tal efecto
y eventos como los que se realizan ya en el estado de Guanajuato pueden contribuir en
a fin de impulsar eventos a fin de incrementar su atractivo para el visitante, la gastronomía
mucho a posicionar satisfactoriamente a estos destinos dentro de los atractivos de
típica de los lugares, puede ser un elemento de complemento para tal efecto y eventos como
los que se realizan ya en el estado de Guanajuato pueden contribuir en mucho a posicionar
satisfactoriamente a estos destinos dentro de los atractivos de interés para el visitante que llega
al estado de Guanajuato como una propuesta complementaria y alternativa en su viaje.
REFERENCIAS
SECTUR (2014). Programa de Pueblos Mágicos. SECTUR. http://www.sectur.gob.mx/es/sectur/
sect_Pueblos_Magicos
SECTUR, Guanajuato, Dirección de Información y Análisis (2014). Perfil del visitante a los
Pueblos mágicos del estado de Guanajuato y su aplicación para el impulso del desarrollo
comunitario. Recuperado el 10 de mayo del 2016, del Sitio Web del Observatorio turístico
del Estado de Guanajuato, http://www.observatorioturistico.org/cenDoc/4c4a3-Ponencia-
Congreso-Inv.Turistica_17sep_ICTUR2014.pdf
INEGI (2014). Censos Económicos 2014. Recuperado 16 de mayo, del Sitio Web: http://gaia.
inegi.org.mx/mdm6/?v=bGF0OjIwLjQ1NjQxLGxvbjotMTAxLjIxMzM3LHo6NSxsOmN
lY28yMDE0
INEGI (2015). Encuesta Inter censal 2015. Recuperado 11 de mayo del 2016, del Sitio Web:
http://cuentame.inegi.org.mx/monografias/informacion/Gto/Poblacion/default.
aspx?tema=ME&e=11
Zona turística (2016). Atractivos turísticos. Recuperado 16 de mayo del 2016, del Sitio Web:
https://www.zonaturistica.com/atractivos-turisticos-en/132/yuriria-guanajuato.html
____
744
____
Resumo
O processo de globalização vem promovendo transformações que se estendem pela superfície de todo o
globo, padronizando produtos e redesenhando territórios. No turismo este processo é ainda mais
perceptível. Em tempos acelerados, territórios produtivos tendem a se adaptar a novos modelos e padrões
de consumo, ora incorporando inovações, ora reafirmando suas tradições. Nesse contexto, percebe-se a
enogastronomia como um viés para o desenvolvimento do turismo em nível regional, pois busca equalizar
a reação regional no espaço rural através do oferecimento de um “produto particular” frente aos processos
globalizantes que se apresentam na atualidade. Desta forma, compreende-se a enogastronomia como a
união de segmentos de alimentos e bebidas que se alicerça num tripé que compreende o produtor rural, as
empresas (vinícolas e restaurantes) e o território, onde são desenvolvidos e aplicados conhecimentos ____
teóricos, técnicos e práticos no oferecimento de produtos originais e de qualidade aos consumidores 745
finais. Percebe-se que, assim como outros setores econômicos, a enogastronomia também absorve ____
características globais, tanto na formação de suas identidades quanto no desenvolvimento dos indivíduos,
todavia com um poder de reação que caracteriza o processo dialético entre o global e o regional. Assim, o
presente trabalho analisa a enogastronomia como uma ferramenta para o desenvolvimento turístico da
região localizada no espaço rural entre os municípios de Bento Gonçalves, Garibaldi e Monte Belo do Sul
denominada Região do Vale dos Vinhedos, RS/Brasil. O Vale dos Vinhedos se caracterizada pela
pequena propriedade, pela excelência na produção de uvas e vinhos, pelo enoturismo, pela gastronomia
colonial italiana, pelo empreendedorismo, pelo terroir e pelas indicações geográficas de procedência e
denominação de origem. O marco teórico desta investigação está referenciado no materialismo histórico,
a pesquisa de campo aponta para a busca regional em incorporar elementos que permitam o movimento
de inovação em produtos e processos, ao mesmo tempo em que está assentada em bases culturais étnicas
identitárias muito sólidas. Por fim, os resultados destacam que a dinâmica enogastronômica e o turismo se
retroalimentam num processo de inovação e fortalecimento endógeno e de suas cadeias produtivas, o que
contribui para a manutenção do fenômeno turístico no espaço rural, para a construção da identidade social
territorial e para a reprodução da economia na região.
Abstract
In increasingly fast-paced times, productive territories tend to adapt themselves to consumption new
models and patterns, sometimes incorporating innovations, sometimes reaffirming their traditions. In this
background, Enogastronomy searches equalize a regional reaction in offering specific products
approaching globalization processes. Enogastronomy is the association of food and wine segments
supported by three pillars: farmers, companies (wineries and restaurants) and territory where theoretical,
technical and pratical knowledge are applied and developed, providing especific products with quality to
1
Professor do Curso de Turismo e Gastronomia da UNISC e Doutor em Desenvolvimento Regional –
UNISC.
1
Conflicto, memoria y pasados traumáticos: El Salvador contemporáneo
Roberto do Nascimento e Silva
the final consumers. Comparably with other economic sectors, Enogastronomy is also influenced by the
dialectical relationship between global and regional dimensions, not only in the territorial identity
development process, but also in the individuals development that act at the regional context. This paper
analyzes the Vale dos Vinhedos Valley, Rio Grande do Sul , Brazil Enogastronomy as a tourist product,
considering its territorial dynamics. As a result from the field research, it was observed that the region
pursues to incorporate elements that allow its innovation development in products and processes
preserving simultaneously very solid ethnic cultural identity bases.The Enogastronomy dynamic and
tourism reinforce themselves in a strengthen endogenous process and of their supply chains, contributing
with the established social values continuity and developing local economy.
Key – words
1. Introdução
Atualmente, diversas regiões buscam expressar seus hábitos, sua cultura e seu
modo de vida através de produtos ou processos que as particularizam frente às demais,
proporcionando aos visitantes e visitados, sensações de exclusividade a partir de
experiências vividas nessas regiões. Exemplos desta diversidade podem ser observadas
____ em localidades que têm o turismo e a enogastronomia como base da economia regional.
746
____ No caso da enogastronomia, a mesma está assumindo grande destaque em
diversos âmbitos regionais pois, além de poder representar a forma de ser de uma
sociedade, contribui economica e socialmente para o desenvolvimento dessa, seja
através da geração de emprego e renda, da interação com outros segmentos da
economia, ou pela produção de alimentos diversificadas em pequenas propriedades
rurais.
Desta forma, a enogastronomia tem recebido, além de valorização regional, status
de tema de pesquisas científicas ao longo dos últimos anos. Isto se deve também ao
crescente destaque que os hábitos culturais e costumes relacionados à alimentação vêm
adquirindo, na medida em que traduzem e expressam experiências únicas e particulares
de sociedades em diversos territórios mundo afora.
A partir do pressuposto das coexistências e dinâmicas territoriais, pode-se
considerar o fenômeno turístico como um vetor de desenvolvimento, especialmente
quando associado a outros atributos da materialização do território, como a produção
agroalimentar. Nesse processo de confluência do turismo com a produção agroalimentar
emergem os chamados territórios turísticos, que são espaços apropriados pelos turistas
num acordo inicial entre moradores, turistas, agentes e operadores turísticos, com
2
Grupo de trabajo 6: Nuevas iniciativas para el turismo en el espacio rural
El desarrollo de los Pueblos Mágicos del estado de Guanajuato en México, como una opción para el turismo alternativo.
3
Conflicto, memoria y pasados traumáticos: El Salvador contemporáneo
Roberto do Nascimento e Silva
Ele é composto por fatores sociais (educação, religião, lazer, etc.), fatores
econômicos (fontes de renda não agrícolas como o turismo, comércio,
manufaturas, etc.), fatores políticos e outros setores diversificados, que
compõe aquilo que convencionamos chamar de meio rural. (BROSE, 2001,P.
14).
4
Grupo de trabajo 6: Nuevas iniciativas para el turismo en el espacio rural
El desarrollo de los Pueblos Mágicos del estado de Guanajuato en México, como una opción para el turismo alternativo.
3. O território e a enogastronomia
5
Conflicto, memoria y pasados traumáticos: El Salvador contemporáneo
Roberto do Nascimento e Silva
6
Grupo de trabajo 6: Nuevas iniciativas para el turismo en el espacio rural
El desarrollo de los Pueblos Mágicos del estado de Guanajuato en México, como una opción para el turismo alternativo.
7
Conflicto, memoria y pasados traumáticos: El Salvador contemporáneo
Roberto do Nascimento e Silva
4. Turismo e a enogastronomia
No que diz respeito ao turismo, percebe-se que, espaços antes isolados, ou então
com relações restritas em escala regional e/ou nacional, tornam-se partes de um sistema
de abrangência global, dada a fluidez dos espaços, do capital e suas coexistências
(Massey, 2008, Harvey, 2005).
Apesar de uma suposta globalização atingir praticamente toda a economia
mundial, há uma série de ações e tensões existentes na dinâmica entre o global e o local
nos territórios.
A partir do exposto, tem-se a enogastronomia como a convergência de valores e
vetores territoriais que aglutinam a produção agroalimentar, materializando a cultura e a
economia à mesa. A enogastronomia tem papel de destaque em algumas experiências
de desenvolvimento do turismo regional, especialmente em países tradicionais
produtores de vinho como a Espanha, França, Portugal e Itália. Por intermédio da
____ enogastronomia e produção agroalimentar, regiões e sociedades moldam suas
752 identidades, fortalecem seus hábitos e costumes, resgatam suas crenças, preservam seu
____
folclore, além de transmitirem tais valores para as futuras gerações.
O conceito de enogastronomia pode ser amplo e complexo ou pode ser reduzido,
como tecnicamente é tratado na literatura enológica e gastronômica. Nesse contexto,
corrobora-se a definição de Silva (2015), para quem, a enogastronomia é união de
segmentos sustentada por um tripé que compreende o produtor rural, as empresas
(vinícolas e restaurantes) e o território, onde são desenvolvidos e aplicados
conhecimentos teóricos, técnicos e práticos no oferecimento de produtos particulares e
de qualidade aos consumidores finais. Neste sentido, a enogastronomia é o alicerce
territorial para o desenvolvimento do turismo de vinhos e da gastronomia em regiões
vitivinícolas, como o caso do Vale dos Vinhedos, analisado posteriormente.
Por meio da enogastronomia é possível identificar costumes e tradições que não se
revelam de forma palpável, ligados ao imaginário de cada pessoa, no despertar dos
sentidos (visão, audição, paladar, tato e olfato), no expressar das diferenças, das
semelhanças, das crenças e do sentimento de pertencimento, pois está cheia de marcas
culturais e expressões sociais (Silva, 2015).
8
Grupo de trabajo 6: Nuevas iniciativas para el turismo en el espacio rural
El desarrollo de los Pueblos Mágicos del estado de Guanajuato en México, como una opción para el turismo alternativo.
9
Conflicto, memoria y pasados traumáticos: El Salvador contemporáneo
Roberto do Nascimento e Silva
10
Grupo de trabajo 6: Nuevas iniciativas para el turismo en el espacio rural
El desarrollo de los Pueblos Mágicos del estado de Guanajuato en México, como una opción para el turismo alternativo.
11
Conflicto, memoria y pasados traumáticos: El Salvador contemporáneo
Roberto do Nascimento e Silva
12
Grupo de trabajo 6: Nuevas iniciativas para el turismo en el espacio rural
El desarrollo de los Pueblos Mágicos del estado de Guanajuato en México, como una opción para el turismo alternativo.
nessa região como produto local que representa os vetores territoriais e identitários,
expressa uma tipicidade local, isto é, um terroir e permite a reprodução econômica
local, numa relação direta entre produtores e consumidores, eliminando elos de cadeias
de produção, o que permite ampliar o valor agregado de produtos num mecanismo de
fortalecimento endógeno do destino.
Considerações Finais
13
Conflicto, memoria y pasados traumáticos: El Salvador contemporáneo
Roberto do Nascimento e Silva
Referências
Albagli, S. (2004). Território e territorialidade. In: Lages, V., Braga, C., Morelli, G.
(orgs). Territórios em movimento: cultura e identidade como estratégia de inserção
Competitiva. Brasília: Sebrae.
14
Grupo de trabajo 6: Nuevas iniciativas para el turismo en el espacio rural
El desarrollo de los Pueblos Mágicos del estado de Guanajuato en México, como una opción para el turismo alternativo.
Anjos, F. S., caldas, N., schubert, M. N., scheineder, P. Agricultura Familiar e Nível de
Vida em Quatro Regiões da Geografia Gaúcha. Inn Redes/Universidade de Santa Cruz
do Sul – vol 10, n 1. Santa Cruz do Sul: Editora da Unisc, 2005.
15
Conflicto, memoria y pasados traumáticos: El Salvador contemporáneo
Roberto do Nascimento e Silva
Knafou, R. (2001). Turismo e território: por uma abordagem científica do turismo. In:
Rodrigues, A. B. (Org). Turismo e geografia: reflexões teóricas e enfoques regionais.
São Paulo: Hucitec.
Massey, D. B. (2008). Pelo espaço: por uma nova política da espacialidade. Rio de
Janeiro: Bertrand Brasil.
Moraes, A. C. R. & Costa, W. M. (1993). Geografia crítica: a valorização do espaço.
São Paulo: Hucitec.
Pfeffer, M. J. (1989). Part-time farming and the stability of family farms in the Federal
Republic of Germany. European Review ofAgricultural Economics, 16(4), 425-444
16
Grupo de trabajo 6: Nuevas iniciativas para el turismo en el espacio rural
El desarrollo de los Pueblos Mágicos del estado de Guanajuato en México, como una opción para el turismo alternativo.
Salette, J. (1998). O Conceito de Terroir: Uma Ligação Lógica para o Estudo de Locais
e Produtos. Atas da Academia Francesa de Agricultura. V.84, n.2, pp. 3-17.
Tonietto, J. (2007). Afinal, o que é Terroir? Bon Vivant, Flores da Cunha, v. 8, n. 98, p.
08.
Valduga, G. & Valduga, V. Região, Vinho e Identidade: Uma Visão Sobre o Vale dos
Vinhedos. Artigo. Bento Gonçalves, 2007.
Wine Enthusiast Editors (2013). 10 Best Wine Travel Destinations 2013. Wine
Enthusiast Magazine. Recuperado de http://www.winemag.com/Best-Of-Year-2012/10-
Best-Wine-Travel-Destinations-2013/, 01 dezembro, 2014.
17
Conflicto, memoria y pasados traumáticos: El Salvador contemporáneo
FORTALECIMIENTO DE LAS COMPETENCIAS
SOCIAMBIENTALES DE LOS ESTUDIANTES
DE TURISMO DE LA SEDE REGIONAL
CHOROTEGA DE LA UNA, POR MEDIO DE
SU PARTICIPACIÓN EN LAS ACCIONES DEL
PROGRAMA BANDERA AZUL ECOLÓGICA
____
RESUMEN 763
____
El desarrollo de competencias socio ambientales de los estudiantes de la carrera de turismo de
la Universidad Nacional de Costa Rica por medio de su participación en el Programa Bandera
Azul Ecológica (PBAE), promueve la transformación constante de la cultura y las prácticas socio
ambientales de la población y de los propios estudiantes.
Las acciones del PBAE promueve en los estudiantes la confección de materiales, coordinación
con otras entidades, ejecutan las charlas o talleres y sistematizan las experiencias. Así como
participar en jornadas de limpieza y siembras de árboles. Lo anterior fortalece competencias
como la flexibilidad y la adaptación, capacidad resolutiva de situaciones, automotivación y
confianza, fomento y práctica de valores éticos, saber trabajar bajo presión, trabajar en equipo,
capacidad de planificación, habilidades comunicativas y positivismo, todas ellas orientadas en la
realización y el éxito de la acciones socioambientales propuestas.
Palabras claves: Estudiantes Turismo. Empresas. Programa Bandera Azul Ecológica.
Competencias socioambientales.
EL CONTEXTO
solo el 5,7 % de la población costarricense asiste a la instancia superior, según el II Informe Estado de la
Educación. (Fajardo en Gutiérrez, 2011, p. 8)
Desde las dos últimas décadas del siglo XX, el mundo de la educación está en un proceso de
expansión, ya que el mundo actual exige cambios y el fenómeno del cambio, como constante, es
ya una vivencia permanente y no un estado continuo de llamado de alerta.
Cuenta con dos campus universitarios, uno en el cantón de Nicoya y otro en el cantón de
Liberia, impartiendo entre otras carreras la de Gestión Empresarial del Turismo Sostenible, que
tiene la particularidad de ser propia de la Sede.
CAMPUS LIBERIA
El campus Liberia de la UNA se encuentra ubicado en un terreno de 15 hectáreas a las afueras
de la Ciudad, donde su planta arquitectónica está rodeada de un bosque secundario con alta
biodiversidad, tanto de plantas como de animales. Dicho espacio es complemento de la actividad
académica.
Actualmente cuenta con cerca de 800 estudiantes, provenientes de diversas partes del país,
por lo que contamos con una población estudiantil multicultural, que contrasta y diversifica
nuestro accionar.
… un galardón o distintivo que se otorga anualmente, el cual premia el esfuerzo y el trabajo voluntario en
la búsqueda de la conservación y el desarrollo, en concordancia con la protección de los recursos naturales,
la implementación de acciones para enfrentar el cambio climático, la búsqueda de mejores condiciones
higiénico sanitarias y la mejoría de la salud pública de los habitantes de Costa Rica. (Bandera Azul
Ecológica Costa Rica, s.f.)
Ya son 13 las categorías que integran el programa dentro de las que destaca la categoría de
centros educativos la cual tiene como objetivo el promover la transformación constante de la
cultura y las prácticas ambientales de la población estudiantil, docente y administrativa.
La primera participación de Campus Liberia en el programa fue en el año 2010, cuando
obtuvo su primera bandera con una estrella, en el 2011 se perdió dicho galardón al obtener
una nota inferior a 90 en su evaluación, el año 2012 se logró una calificación que sobrepasó
el 100 de los parámetros evaluados, logrando cuatro estrellas y el 2013 y 2014 se logró con la
incorporación de acciones vinculados al carbono neutralidad un reconocimiento de 5 estrellas,
máxima calificación posible.
Cada año los estudiantes con mayor experiencia instruyen a los nuevos miembros del comité
sobre el accionar del mismo, los objetivos del PBAE y las diversas actividades que se realizaran
en ese año, dicho proceso, más que una receta a seguir pretende que los nuevos miembros
interioricen la filosofía imperante de afiliación por la naturaleza coherente en el accionar diario
no solo en el campus sino en lo cotidiano, en el hogar, en los lugares que visitaras y donde te
desenvuelves, que se resalte como ellos mismos han denominado el “sello UNA”.
Es así, que para fortalecer las competencias sociambientales de los estudiantes de turismo
de la Sede Regional Chorotega de la UNA, por medio de su participación en las acciones del
Programa Bandera Azul Ecológica, se logra por medio de cuatro etapas: ____
a. Sensibilización, donde se despierta el ámbito sentimental que mueve el espíritu, el amor por 769
____
la naturaleza y su función invaluable en nuestra cotidianidad, consiste en “tocar” el corazón del
participante, en doblegar el egocentrismo y someterlo hacia el geocentrismo, donde él como
persona es solo parte de algo más grande, pero donde su afiliación consiente y voluntaria es
necesaria.
b. Desarrollo de pensamiento crítico, con lo que se promueve la toma de decisiones
coherentes, en muchos casos implicará el desaprender primero una serie de hechos y supuestos
ya concebidos en nuestra sociedad, significa desarrollar ideas propias en cuanto a las realidades
que nos acechan cotidianamente.
c. Generar conocimiento, implicará el desarrollo de temáticas referentes a los temas ambientales
en cuestión, se logra mediante charlas, talleres o conversatorios donde se persigue la finalidad de
un conocimiento fundamentado, el cual será esencial para poder participar en acciones externas
a la Universidad, es decir consiste en prepararse intelectualmente, nutrirse del acervo conceptual
necesario para poder compartirlo y discutirlo en sociedad.
d. Acciones ambientales concretas. Es la punta del Iceberg, lograr la participación del
estudiantado en acciones concretas en pro del medio ambiente, con participación activa y
consiente, donde él será baluarte y pieza fundamental de lo que se está desarrollando, donde
dará lo mejor de sí para dejar en alto la institución que representa.
El éxito del proceso, genera estudiantes de la carrera ambientalmente sensibilizado, con
múltiples conocimientos y responsable de promover acciones dentro y fuera de su universidad
que serán sustanciales para el devenir de la naturaleza.
La figura 2 representa ese proceso de sentir, pensar, conocer y actuar que se promueve en el
comité ambiental del Campus Liberia de la UNA.
Figura 2. Proceso de promoción de la participación estudiantil en el Comité Ambiental del Campus Liberia, UNA
____
Cabe destacar que los estudiantes de turismo que ingresan a participar en el comité ambiental
770 desde su primer año de universidad, y que se someten al proceso descrito anteriormente,
____
normalmente se quedan durante el resto de sus años como estudiante, y otros se incorporan
al comité a partir de su segundo año, motivados por sus propios compañeros de carrera a ser
parte del grupo. Es así que nuestros estudiantes de turismo en el momento de egresar como
profesionales han permanecido y participado de las acciones ambientales por tres o cuatro años.
La figura 3 refleja este comportamiento, cuando se aplicó una encuesta de opinión a estudiantes
egresados de la carrera de turismo, que hoy día desde sus puestos de trabajo destacan en su
afinidad por la naturaleza.
Figura 3. Año en que egresó de la carrera de Turismo y Años participando en el comité ambiental como estudiante.
“Soy parte del comité ambiental donde desarrollamos CST y obtuvimos la máxima categoría con 5 hojas,
di la idea de trabajar en BAE Eventos Especiales y se ganó la categoría. Actualmente estamos en proceso de
BAE Carbono Neutro, se inició apenas hace 2 meses”.
Oscar. Su trabajo lo desempeña como Gerente Nocturno, Hotelería. Egresado en el año 2014.
“Quizá no desarrollo directamente actividades ambientales, pero los 4 años en los que fui parte del proyecto
crearon en mí una conciencia para con dichas actividades, que por siempre la voy a tener por lo que en mi
trabajo actual cada vez que llaman a una acción en favor con el ambiente siempre voy a estar ahí, como en
la última ocasión que fuimos parte de una siembra de árboles. Además, la separación de residuos siempre
la llevo presente en mi área de trabajo puesto que manejo mucho papel y botellas de agua”.
Esa misma ex alumna manifiesta mientras envía una fotografía suya en la siembra en que
participó como funcionaria de su empresa en el ACG.
“Ese espíritu me nació con ustedes en la U y siempre será parte de mi… Gracias!”
____
772
____
BIBLIOGRAFÍA
Bandera Azul Ecológica Costa Rica. (s.f.). Bandera Azul Ecológica Costa Rica. Recuperado el 1
de julio de 2016, de http://banderaazulecologica.org/
Greene, M. (2005). Liberar la Imaginación. Barcelona España: Grao.
Gutirrez, F. (2011). Bioalfabetización: Eclosión hacia el cambio. San José Costa Rica: Oro Print.
Sede Regional Chorotega UNA. (1 de Enero de 2015). Sede Regional Chorotega UNA. (UNAWEB,
Productor) Obtenido de http://www.chorotega.una.ac.cr/
UNA. (1 de julio de 2016). (UNAWEB) Recuperado el 1 de julio de 2016, de Universidad
Nacional de Costa Rica: http://www.una.ac.cr/index.php/acerda-de/informacion-general/
acerca-de-la-una
RESUMO
O mundo rural contemporâneo passou também a ser caracterizado por um conjunto de
atividades não agrícolas que o tornaram ainda mais diverso e complexo. O turismo no espaço
rural é uma dessas atividades com potencial capacidade transformadora da realidade rural. Nesse ____
contexto, o presente trabalho tem como objetivo identificar as potencialidades e expectativas 773
____
nos empreendimentos que fazem parte do Roteiro “Ferradura dos Vinhedos” em Santana do
Livramento, Rio Grande do Sul, Brasil. A pesquisa é de natureza qualitativa, sendo realizadas
entrevistas semi-estruturadas com os responsáveis por empreendimentos integrantes do roteiro.
As motivações para participarem passam pela divulgação do empreendimento e possibilidade de
aumento no fluxo de visitantes. As expectativas são de bons resultados com o desenvolvimento
e consolidação do roteiro. A região apresenta potencial interessante para que a iniciativa tenha
sucesso, porém, é preciso haver profissionalização, investimento na divulgação e sensibilização
da comunidade local.
Palavras-chave: Turismo Rural; Agricultores; Empreendimentos; Município; Não agrícola.
INTRODUÇÃO
O mundo rural contemporâneo passou também a ser caracterizado por um conjunto de atividades
não agrícolas que tornam ainda mais complexo o desafio de compreender essa realidade e poder
assim elaborar e propor políticas que efetivamente contribuam para o seu desenvolvimento.
O turismo no espaço rural é uma dessas atividades com potencial capacidade transformadora
da realidade rural, pois imprime, pelas características inerentes a atividade turística, uma nova
dinâmica socioeconômica, com efeitos significativos em diversos aspectos nos locais onde é
desenvolvido.
Esse potencial é cada vez mais reconhecido pelos formuladores das políticas de
desenvolvimento rural, que têm como um dos grandes desafios, transformarem o potencial
REVISÃO BIBLIOGRÁFICA
O turismo rural, surgido na década de 1980, primeiramente no município de Lages (SC), veio
como alternativa para amenizar os problemas financeiros resultantes de crises agrárias, servindo
como inspiração para a organização e a promoção desse segmento em outras localidades no
Brasil (Tulik, 2010).
A partir do final dos anos de 1990, o turismo rural começou a ganhar espaço no contexto
acadêmico em diferentes manifestações por meio de pesquisas. Tulik (2010) explica que
estudos sobre a temática do turismo no espaço rural, em geral, visam à construção de novos
conhecimentos, que sejam aptos a contribuir para a evolução do tema e para mudanças no
âmbito social, econômico e científico.
No Brasil, o Ministério do Turismo (Brasil, 2010) conceitua o turismo no espaço rural como
um conjunto de atividades desenvolvidas no meio rural onde o turismo rural está incluído, da
____ mesma maneira que o ecoturismo, o turismo de saúde e o turismo cultural. Nesse sentido, o
774 turismo no espaço rural pode ser definido como:
____
Todas as atividades praticadas no meio não urbano, que consiste de atividades de lazer no meio rural
em várias modalidades definidas com base na oferta: Turismo Rural, Turismo Ecológico ou Ecoturismo,
Turismo de Aventura, Turismo de Negócios e Eventos, Turismo de Saúde, Turismo Cultural, Turismo
Esportivo, atividades estas que se complementam ou não (Brasil, 2010, p. 17).
Mais especificamente, o turismo rural busca, pelo contato mais íntimo com a vida rural
e suas particularidades, a valorização do lugar, dos costumes e também dos produtos locais.
O Ministério do Turismo adota o conceito de turismo rural como “o conjunto de atividades
turísticas desenvolvidas no meio rural, comprometido com a produção agropecuária, agregando
valor a produtos e serviços, resgatando e promovendo o patrimônio cultural e natural da
comunidade” (Brasil, 2010, p. 18).
Entre diversos conceitos e definições pertinentes à temática do turismo no espaço rural e do
turismo rural, os conceitos de agroturismo e turismo rural na agricultura familiar nos parecem
relevantes devido ao contexto de investigação desta pesquisa. Em linhas gerais, agroturismo
é definido como o turismo que se pratica dentro de propriedades rurais e proporciona o
envolvimento do turista nas atividades do meio, como na produção de alimentos, manejo
com animais e colheita (Brasil, 2010). Enquanto isso, turismo rural na agricultura familiar está
diretamente ligado à produção e à gestão familiar sendo exercido em propriedades de pequeno
e médio porte (Brasil, 2010).
O grande fluxo turístico vinculado à atividade turística mal planejada com carência de
infraestrutura adequada e falta de pessoas capacitadas, pode ocasionar uma gama de problemas,
Se tratando das famílias rurais, a atividade turística pode ser responsável pelo sustento da
família, fator esse que preocupa pesquisadores da área que veem o turismo como atividade
complementar, não como atividade principal. Fazer com que o turismo não se torne a atividade
principal (ou única), às vezes, é inevitável em propriedades que têm sua produção baseada na
agricultura familiar. É evidente que as pessoas irão se destinar àquilo que trará maior retorno
financeiro. Por outro lado, nas grandes propriedades, o caráter complementar da atividade é
mais facilmente identificado, pois não existem problemas no condicionamento da estrutura
produtiva (Elesbão, 2010).
Uma característica importante nas atividades de turismo no espaço rural é o uso da mão
de obra familiar, sobretudo a importância do papel da mulher. Para Elesbão (2010, p. 160), “os
maiores efeitos em termos de ocupação se refletem no núcleo das famílias rurais, sobretudo
envolvendo a mulher e os filhos, que assim não precisam buscar, como normalmente acontece,
emprego em outros locais” Dessa forma, o turismo no espaço rural colabora com a diminuição
do êxodo rural, estimula a criação de novos empreendedores locais e incentiva a sucessão
familiar das propriedades ao qual se estabelece.
A mudança no nível de vida das famílias empreendedoras da atividade turística é notável,
porém não se pode descartar a possibilidade de efeitos negativos perante a sua realização nas
relações sociais da comunidade local, pois as pessoas que estão envolvidas com o turismo
____ participam menos de atividades comunitárias. Por consequência, a falta de envolvimento com
a comunidade pode ocasionar um agravamento nas relações sociais, uma vez que as pessoas
776
____ envolvidas com o turismo não têm participação constante, como antigamente, nas atividades
da comunidade por estarem mais dedicadas aos visitantes nos finais de semana principalmente.
PROCEDIMENTOS METODOLÓGICOS
O presente trabalho caracteriza-se por pesquisa exploratória e qualitativa, cujo levantamento de
dados foi realizado com o uso de entrevistas semi-estruturadas, a qual Bertucci (2011) define
como aquela que proporciona tal flexibilidade que é possível excluir, introduzir ou alterar os
questionamentos a serem realizados.
O roteiro de entrevistas foi subdividido em quatro seções buscando identificar o perfil dos
entrevistados, as características dos empreendimentos, como se deu o processo de participação
no roteiro da Ferradura dos Vinhedos e como ocorreu o desenvolvimento da atividade turística.
A partir da organização e estabelecimento do roteiro de entrevistas, foram definidos quais
empreendimentos seriam pesquisados, totalizando seis empreendimentos: três vinícolas, que
cultivam a matéria prima e geram o produto final e três vinhedos, que cultivam apenas a matéria
prima. Assim sendo, contatos foram feitos para, de fato, realizar as entrevistas. A primeira fase
se deu pelo contato por meio de correio eletrônico (e-mail), no entanto, não houve retorno.
Em seguida, o contato foi através da Prefeitura Municipal de Santana do Livramento, em que
a responsável por conduzir o roteiro da Ferradura dos Vinhedos disponibilizou os telefones de
cada empreendimento. Dessa forma, puderam-se determinar datas e horários para realização
das entrevistas.
No início do mês de outubro de 2015 houve a execução das primeiras entrevistas, sendo
duas vinícolas e um dos vinhedos. A realização nas vinícolas ocorreu com sucesso, porém no
vinhedo o resultado não foi o esperado, pois, constatou-se que no local existe o cultivo de mudas
viníferas, o trabalho é mais operacional e não há pessoas para receber visitantes.
No final do mês de outubro a última etapa foi efetuada com a realização de entrevistas em
uma vinícola e nos outros dois vinhedos. Da mesma maneira, houve êxito em relação à vinícola,
todavia, em um dos vinhedos as entrevistas tiveram de ser fragmentadas, tendo em vista que os
proprietários declararam não fazer parte do roteiro.
Na próxima seção são apresentados e discutidos os dados obtidos por meio das entrevistas
realizadas com os cinco sujeitos da pesquisa, sendo atribuídas as letras A, B, C, D, E para os
empreendimentos pesquisados.
a Universidade não fez contato: “a gente ouviu falar de um estudo que houve na faculdade”
(E), “só depois a gente viu placas aí começou a chamar atenção, mas nós nunca entramos em
detalhes” (E).
Em relação ao que motivou os empreendimentos ao participarem do roteiro, as respostas
foram bastante distintas. Os entrevistados A e B declararam que aumentou o fluxo de visitantes
ao serem inseridos no roteiro e podem assim “tentar passar um pouco da cultura do vinho, que
na região é uma atividade nova” (B). O entrevistado C disse que a motivação veio através da
contribuição de informações sem custo. Além disso, “o turismo, o enoturismo ele é uma das
melhores formas de tu divulgar o teu produto, [...] e a pessoa que visita nunca mais esquece” (
D). Todos afirmaram conhecer os outros empreendimentos que compõem o roteiro.
Referindo-se as expectativas, os entrevistados A e B esperam bons resultados uma vez
que tem a perspectiva de melhorar com a evolução do roteiro. O entrevistado C diz ter baixa
expectativa, explicando que:
Nós não vamos fazer a terminação do vinho aqui, a vinificação e o engarrafamento, então nós não vamos
ter produto final. Uma das coisas que atrai o turista é ter o produto final, [...]. Eu vejo um pouco de receio.
A gente não tem grandes expectativas com a nossa participação, ou seja, frutos para nós do projeto (C).
O entrevistado D relata ter boas expectativas desde que as empresas envolvidas se unam para ____
progredir em conjunto. Por sua vez, o entrevistado E afirma não ter estrutura para receber
779
turistas e por consequência não criou expectativas. ____
Quanto aos desafios enfrentados no desenvolver do roteiro, houveram respostas variáveis,
visto que é um roteiro recente na região a maior parte dos entrevistados não identificaram
desafios significativos ou não souberam responder. Por outro lado, foi observado que existe a
falta de união e comunicação entre as empresas envolvidas e a comunidade local.
No que se pode observar no desenvolvimento do roteiro da Ferradura dos Vinhedos em
relação aos empreendimentos é que está em processo crescente e a maioria das empresas está
buscando adaptar-se a demanda que, na maioria delas ainda é considerada de baixo fluxo.
Percebe-se que as empresas não realizam pesquisa de satisfação. Esta é uma questão que
deveria ser coloca em prática, tendo em vista que a opinião do turista é de alta relevância para
que os empreendedores possam observar o andamento da atividade, identificando seus erros e
acertos. Além disso, apenas duas empresas (A e B) abrem nos finais de semana, sendo que são
os dias que as pessoas têm mais tempo livre os outros empreendimentos deveriam levar isso em
consideração para que houvesse mais demanda.
CONSIDERAÇÕES FINAIS
O contato com a natureza, a tranquilidade, o sair da rotina, a gastronomia e o manejo na
produção caracterizam o turismo no espaço rural que se faz presente no município.
Dos cinco empreendimentos, três reconhecem a boa iniciativa do Projeto Ferradura dos
Vinhedos, a conjunção dos fatores vinho e natureza são dois segmentos que atraem o turista,
principalmente no Sul do Brasil. Além do mais, o roteiro apresenta-se como alternativa ao
turismo de compra que, na região é muito significativo. Porém, os outros dois empreendimentos
percebem que existe uma gama de empecilhos para que o roteiro se consolide como, a estrada
em más condições e a falta de envolvimento com a cultura local.
Por ser um roteiro novo, a maioria dos empreendimentos que o compõem ainda não
reconhecem a sua participação de maneira considerável e, por isso, não investem para atrair o
visitante. Relatam não ter estrutura, mão de obra qualificada e atrativo suficiente capaz de atrair
o turista, demonstrando suas baixas expectativas.
Dessa maneira, constata-se que é preciso haver maior envolvimento com a comunidade
local e entre os empreendimentos participantes, divulgação e também a sensibilização da
comunidade como um todo, para que, assim, o roteiro realmente se estabeleça como opção
turística na região.
REFERÊNCIAS BIBLIOGRÁFICAS
Araújo, F. G. J. (2010). Potencialidades do turismo no espaço rural: desenvolvimento, conceitos
e tipologia. In: Santos, O. E.; Souza, M. (Org.). Teoria e prática do Turismo no Espaço
Rural. Barueri,SP: Manole, 23-32.
Bertucci, J. L. O. (2011). Metodologia básica para elaboração de trabalhos de conclusão de cursos
(TCC). São Paulo: Atlas.
Brasil. (2010). Turismo Rural: Orientações básicas. 2. ed. Brasília: Ministério do Turismo.
____ Disponível em: http://www.turismo.gov.br/sites/default/turismo/o_ministerio/
780 publicacoes/downloads_publicacoes/Turismo_Rural_Versxo_Final_IMPRESSxO_.pdf
____ Ibge, Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística. (2014). Disponível em: http://www.ibge.gov.br
Candiotto, L. Z. P. (2010). Elementos para o debate acerca do conceito de turismo rural. Turismo
em Análise. 21 (1).
Flick, U. (2009). Introdução à pesquisa qualitativa. 3. ed. Porto Alegre: Artmed.
Elesbão, I. (2010). Impactos socioeconômicos do turismo no espaço rural. In: Santos, O. E.;
Souza, M. (Org.). Teoria e prática do Turismo no Espaço Rural. Barueri, SP: Manole, 150-
166.
Jornal a Platéia. (2015). Santana do Livramento, RS. Disponível em: http://jornalaplateia.com/
aplateia/?p=106737
Santos, E. O.; Souza, M.; Rapoport, A. (2006). Motivações e perfis como instrumento de
segmentação do Turismo Rural e Agroturismo no Rio Grande do Sul. In: Almeida, J. A.;
Souza, M. (Org.). Turismo Rural: patrimônio, cultura e legislação. Santa Maria: Facos.
154-171.
Tulik, O. (2010). Turismo e desenvolvimento no espaço rural: abordagens conceituais e
tipologias. In: Santos, O. E.; Souza, M. (Org.). Teoria e prática do Turismo no Espaço Rural.
Barueri–SP: Manole. 2-22.
Unipampa, Universidade Federal do Pampa, Campus Santana do Livramento, RS.
RESUMO
O turismo se destaca por alavancar diversos setores da economia, podendo influenciar no
____
desenvolvimento sustentável de locais/regiões. No Brasil, um produto turístico que tem tido sua
781
oferta incentivada por meio de políticas públicas é o caminho Estrada Real que é tipicamente ____
rural. O processo de ludificação da Estrada Real em um produto turístico é resultante de
inúmeras iniciativas realizadas por agentes de diferentes setores. O intuito é possibilitar novos
usos e apropriações para comercializar este produto no mercado de bens simbólicos aos turistas
(BORDIEU, 1996). Sob a ótima da gestão da produção, processos são arranjos de recursos
que produzem produtos e serviços, conforme Slack (2009). Diante disso, este artigo tem como
objetivo apresentar as iniciativas realizadas pelos agentes envolvidos no processo de ludificação
da Estrada Real e apresentar os novos usos e apropriações resultantes deste processo. Os
dados utilizados foram coletados por meio de pesquisa financiada pela Fundação Amparo a
Pesquisa do Estado de Minas Gerais, Brasil. Como procedimento metodológico, a pesquisa foi
desenvolvida a partir de uma abordagem qualitativa, com caráter exploratório e descritivo. Os
dados foram obtidos por meio de entrevistas, sendo utilizada a técnica da “Bola de Neve” e foram
analisados por meio da análise de conteúdo (BARDIN, 2009). Em relação aos resultados, foi
possível observar que os agentes envolvidos no processo de ludificação da Estrada Real realizam
inúmeras iniciativas, tais como: publicidade em canais de televisão e online; participação em
eventos e feiras para promover os destinos turísticos; capacitação, qualificação e certificação
de empresários e comerciantes que atuam na ER; criação do passaporte ER; criação do projeto
de Indicadores da ER; parceria com Universidades e Escolas; programa VER – Viver a Estrada
Real; criação do circuito e seu site; turismo especializado; mapeamento de estradas originais
e a criação do projeto de fotografia. Quanto aos novos usos e apropriações, é possível inferir
que a Estrada Real é vista como um produto turístico em processo. Os agentes têm buscado o
reconhecimento da ER como uma rota cultural, gastronômica e usada para a prática do turismo
solidário. Foi ainda observado a adoção da prática do e-commerce com os produtos licenciados
da marca Estrada Real visando aumentar a sua visibilidade. Como sugestão, que outros estudos
sejam realizados acerca do tema, a fim de se avaliar até que ponto esse processo de ludificação
esta sendo benéfico para o desenvolvimento sustentável dos municípios que fazem parte do
caminho Estrada Real.
Palavras chave: turismo, processo, ludificação
INTRODUÇÃO
Segundo o Conselho Mundial de Viagens e Turismo (WTTC), em 2013 o turismo contribuiu
com 9,5% para a economia global. No Brasil, a participação do turismo no PIB é de 3,5%, o que
corresponde a US$ 77,6 bilhões ou R$ 166,1 bilhões de reais (MINISTÉRIO DO TURISMO,
2014). Além disso, o setor contribuiu com 6,25% dos empregos formais no ano de 2013, ou seja,
cerca de três milhões de trabalhadores com carteira assinada em empregos diretos (serviços
como hospedagem, alimentação, transporte, agências de viagens, aluguel de transporte, cultura
e lazer), (MINISTÉRIO DO TURISMO, 2014).
É visto como um meio de promoção do desenvolvimento sustentável. Neste caso pode
exercer influência sobre aspectos econômicos, sociais, ambientais e culturais, considerando
____ sua contribuição para a geração de emprego; distribuição e circulação de renda; transferência
de recursos de regiões mais ricas para regiões menos favorecidas; preservação do ambiente
782
____ e recuperação do patrimônio histórico e cultural; dentre outros. Por outro lado, pode ser
responsável pela degradação do ambiente natural, das estruturas sociais e da herança histórico-
cultural dos povos, se não for bem planejado e administrado.
Como forma de controlar os resultados negativos supracitados, surge o turismo responsável.
A ideia é conciliar a necessidade de preservação dos aspectos ambientais e culturais com as
necessidades econômicas. A partir dessa nova abordagem, o turismo torna-se uma forma de
prazer e diversão proporcionados pelo consumo de produtos lúdicos de forma mais consciente.
No Brasil, um produto lúdico que tem tido sua oferta incentivada por meio de políticas
públicas é a Estrada Real. O processo de ludificação da Estrada Real para o mercado turístico
de bens simbólicos consiste em transformar o papel desempenhado por ela, na época do Brasil-
Colônia (caminho por onde eram transportadas mercadorias e riquezas), numa vivência,
instigando a imaginação dos turistas com a história da “Estrada Real”. Em tal processo há uma
transfiguração de atos econômicos em atos simbólicos (BORDIEU, 1996), ou seja, o percurso
Estrada Real deixa de ser algo apenas material para se tornar uma espécie de mensagem ou um
símbolo adequado à criação de um laço social.
Para acontecer o processo de ludificação da Estrada Real são realizadas iniciativas e ações por
mais de um agente, de preferência de forma consensual, voltadas para a criação e implementação
de inúmeras iniciativas que resultem em novos usos e apropriações para atrair turistas para
a região. Espelhando-se nessas considerações é lançado o seguinte objetivo, de apresentar as
iniciativas de ludificação ocorridas no caminho Estrada Real e seus novos usos e apropriações
como produto lúdico para o mercado de bens simbólicos.
FUNDAMENTAÇÃO TEÓRICA
Neste tópico apresenta-se o recorte teórico sobre o Processo de ludificação e mercado de bens
simbólicos.
AGENTES INICIATIVAS
- Promoção da Estrada Real;
- Parcerias para promover a Estrada Real
- Publicidade em canais fechados e abertos, tais como: Nat Geo, National Geografic e TV Globo;
- Viagens técnicas com o objetivo de identificar novos atrativos;
- Cursos de treinamentos para os principais operadores de turismo;
R1 - Mapeamento de vendas;
- O turismo autoguiado;
- Passaporte Estrada Real, que funciona como um recibo de compra de produtos turísticos;
- Criação do brasão para a Estrada Real;
- Parcerias com escolas e universidades para desenvolvimento de pesquisas sobre a ER;
- Adoção da prática de planejamento de passeios e agendamento nas visitações.
- Criação de um Circuito, com o intuito de auxiliar os municípios quanto às políticas de turismo;
R2 - Site para este Circuito, visando auxiliar o turista na obtenção de informações;
- Projeto de fotografia. ____
- Convênio com escolas com fins de cursos de capacitação na área de hotelaria e restaurante; 785
____
- Catalogação das pessoas que passam pela Estrada Real;
R3
- Criação do Programa VER – Viver a Estrada Real;
- Mapeamento das estradas originais, datada de 300 anos.
- Curso de capacitação e treinamento para fornecedores e parceiros;
R4
- Criação do projeto Indicadores da Estrada Real.
R5 - Promoção da Estrada Real
Afirma o entrevistado R1: “A gente leva os receptivos (...) que são parceiros do Instituto, porque
estes receptivos comercializam as cidades históricas, os roteiros turísticos, os roteiros de ecoturismo.
Então é mais uma maneira de estar promovendo os destinos”. Além deles, as agências de turismo
criam propagandas online em seus sites e disponibilizam aos clientes folders eletrônicos, como
confirma o entrevistado R4: “o agente de viagem (...) faz propaganda no site, faz aqueles e-mails
de marketing, aqueles folders eletrônicos para espalhar aos clientes”. Segundo o entrevistado R5:
“nós temos um escritório do Instituto que a gente está sempre em contato, que nos oferece alguns
folders, material de divulgação que a gente utiliza para oferecer aos clientes e a gente também deixa
nosso material com eles para que possam distribuir às pessoas que procuram o Instituto, também”.
A intenção do Instituto é promover a Estrada Real para um público mais segmentado.
Busca-se, de acordo com o entrevistado R1, “um público bem segmentado mesmo, aquele que
gosta de percorrer a Estrada Real”. Para atingir esse público, o Instituto se utiliza de publicidades
em canais fechados e/ou abertos. De acordo com o entrevistado R1: “(...) a gente fez publicidade
em dois canais fechados, no Nat Geo e na National Geografic e fizemos também na TV Globo no
ano passado e este ano”.
O Instituto realiza viagens técnicas com o intuito de identificar novos atrativos, buscando
estruturar destinos para se divulgar e promover a Estrada Real. É o que afirma o entrevistado
R1: “(...) com relação à estruturação dos destinos a se divulgar e se promover, todo ano a gente faz
de duas a três viagens técnicas a campo”.
No campo empresarial o Instituto também contribui para a capacitação, qualificação
e certificação de empresários e comerciantes que atuam na região da Estrada Real. Segundo
relato do entrevistado R1: “Realizamos workshops que são treinamentos feitos para os principais
operadores de turismo, inclusive realizamos um na semana passada. Então a gente tem sempre esse
diálogo.” Importante ressaltar que o Instituto capacita no sentido de repassar informações aos
agentes que atuam na ER, conforme afirma o entrevistado R1: “capacitar no intuito é munir de
informações os recepcionistas, os hoteleiros ou donos de restaurante a respeito do destino Estrada
Real. Isso nós falamos com muito pertencimento”. Em relação à capacitação e certificação, o
Instituto tem parceria com duas grandes entidades, o Serviço Brasileiro de apoio às Micro e Pequenas
Empresas (SEBRAE) e a Federação do Comércio de Bens, Serviços e Turismo do Estado de
Minas Gerais (FECOMERCIO) que realizam essas funções. Segundo o entrevistado R1, “(...)
____ basicamente tem duas grandes entidades que são responsáveis pela capacitação, que é o sistema do
SEBRAE e o sistema do FECOMERCIO”.
786
____ Ficou claro na entrevista que a questão de capacitação tem grande importância para os
agentes envolvidos no processo de ludificação da Estrada Real. Prova disso é a realização
de convênio com agente de educação profissional, visando oferecer capacitação a todos os
envolvidos na área de hotelaria e restaurante, como afirma o entrevistado R3: “Fiz um convênio
com o Serviço Nacional de Aprendizagem Comercial (SENAC), a ser assinado, para esse meio de
capacitação a todos da área de hotelaria e restaurante”.
As operadoras de turismo também auxiliam na capacitação e no treinamento de seus
fornecedores e parceiros, como afirma o entrevistado R4: “a operadora tem que ir aos mercados,
fazer treinamentos, fazer capacitação, chamar o Instituto”. Assim, juntamente com o Instituto as
operadoras promovem a ER para seus funcionários e agências de viagem. A partir daí as agências
têm conhecimento sobre o produto e têm argumentos para convencer os clientes a comprar o
destino ER. De acordo com o entrevistado R4: “(...) não adianta a agência pedir, se a pessoa que
vai atender não tem conhecimento, então a gente treinou primeiro os nossos atendimentos e depois
as agências de viagem (...) ele treina seu funcionário interno e o coloca para vender”.
Outra iniciativa realizada pelo Instituto é o mapeamento de informações buscando averiguar
os produtos que estão sendo vendidos pelas operadoras, conforme afirmam os entrevistados R1
e R4, respectivamente: “a gente pega a estatística e vai verificar quantos produtos foram vendidos,
se está sendo vendido ou se não está sendo vendido, entendeu? Então você tem um mapeamento
dessa parte”; “a gente percebeu, nesse diálogo, que poderíamos estar passando para o Instituto
algumas informações que são muito importantes, do tipo, o que a gente vende, quanto custa o
que a gente vende, quantos passageiros a gente tem movimentado por mês, quais são os destinos
que a gente tem vendido mais”. A relevância dessa iniciativa está atrelada ao fato de que essas
informações são de suma importância para orientar o trabalho do Instituto. De acordo com o
entrevistado R4: “(...) até para orientar um pouco o trabalho deles de promoção, de divulgação em
redes sociais, em site, esse tipo de coisa”.
Mais uma iniciativa verificada no processo de ludificação da ER é o turismo autoguiado,
voltado para aquelas pessoas que preferem viajar sozinhas. Conforme afirma o entrevistado R1:
“hoje cada vez mais está aumentando o autoguiado”. Considerando este aumento, o Instituto
desenvolveu práticas para apoiar esse tipo de turismo, por meio do próprio site da Instituição.
É o que afirma o entrevistado R1: “(...) a gente reformula sempre o site, a gente tem ferramentas,
uma chamada SITGEO onde você digita a origem, o destino e ele dá todo o georreferenciamento, as
pousadas, os restaurantes, os atrativos naturais”. No site estão disponibilizados mapas, planilhas e
rotas para o turismo autoguiado. Ainda, segundo o entrevistado R1, “(...) A gente tem 69 roteiros
planilhados, que você consegue baixar a planilha para o GPS do seu carro e fazer a viagem”.
Outra iniciativa realizada pelo Instituto se refere à criação do passaporte Estrada Real voltado
para os viajantes que querem percorrer os caminhos da ER. De acordo com o entrevistado R1:
“(...) a gente criou o passaporte na estrada real”; “é muito bacana, justamente por essa questão
de realmente conhecerem a estrada como um caminho, que sempre foi o nosso intuito, né?”. Esse
passaporte foi lançado em dois caminhos: caminho dos diamantes e caminho velho, conforme
afirma o entrevistado R1: “(...) a gente o lançou em março no caminho dos diamantes, até julho
a gente tinha 1500 passaportes retirados. Lançamos agora, recentemente, o caminho velho, que é ____
Ouro Preto a Paraty”. Além disso, o Instituto pretende lançá-lo no caminho novo. Segundo o
787
entrevistado R1: “(...) no ano que vem a gente vai lançar o caminho novo que é Rio de Janeiro, ____
Petrópolis até Ouro Preto”.
A criação desse passaporte tem contribuído para a catalogação das pessoas que passam pela
Estrada Real. De acordo com o entrevistado R3: “Nós estamos incentivando alguns pontos agora
(...) a catalogar as pessoas que estão passando pela Estrada Real”; “Essa catalogação, pode-se dizer,
é feita através daquele passaporte Estrada Real que foi criado”.
Outra iniciativa criada para auxiliar nessa catalogação foi o projeto dos Indicadores da
Estrada Real. Nele, as pousadas situadas no trecho da Estrada Real informam ao Instituto o
número de passageiros e hóspedes recebidos e sua origem. É o que afirma o entrevistado R4:
“as pousadas do trecho da Estrada Real passam para o Instituto os indicadores dos números de
passageiros e hóspedes que receberam e suas origens, até para nortear o trabalho deles”. O intuito
é fazer um levantamento para saber a origem dos turistas que visitam a região da Estrada Real,
como menciona o entrevistado R4: “de onde que está vindo mais gente, se é do Rio, de São Paulo,
do Nordeste, de fora do Brasil, para poderem ter mais ou menos uma noção disso”.
Foi criado, também, um brasão para a Estrada Real, que contribui para agregação de valor
ao produto. Segundo o entrevistado R1, “(...) o nosso brasão é patenteado. Então se criou um
valor muito forte em cima do projeto Estrada Real e da marca Estrada Real. Então eu acho que isso
é um benefício a mais, leva mais turistas para as cidades”.
Outras iniciativas interessantes são as parcerias feitas entre o Instituto e as universidades
e escolas. Dentre as universidades que fizeram parceria com o Instituto estão: Universidade
Federal de Juiz de Fora, Universidade Federal de Minas Gerais, PUC, Universidade Federal de
São João del Rei, Universidade Federal de Ouro Preto. Conforme alega o entrevistado R1: “(...)
estive com o pessoal de Juiz de Fora, na faculdade de Juiz de Fora, temos parceria com a faculdade
aqui da UFMG, temos com a PUC, temos com a Federal de São João Del Rei, com a de Ouro Preto,
com várias”. Tais parcerias são feitas, uma vez que as universidades querem ter uma experiência
de campo e uma experiência teórica em campo. Assim, há o desenvolvimento de pesquisas em
conjunto, como afirma o entrevistado R1: “(...) vou dar um exemplo, São João Del Rei tem uma
visão que eu acho que é mais adequada, ela quer ter uma experiência de campo e experiência teórica
em campo”; “(...) a gente tem uma parceria que a gente faz, desenvolve pesquisa em conjunto”. De
acordo com a declaração do entrevistado R1: “(...) é com a capacitação e é também com as escolas,
nas faculdades, que você vai mudando a geração”.
Uma iniciativa voltada para as escolas foi a criação do programa VER – Viver a Estrada Real.
O intuito deste programa é divulgar a Estrada Real e segundo o entrevistado R3: “(...) o VER
o quê que foi? Foi em escolas divulgar a Estrada Real junto às crianças do ensino fundamental,
ensino médio. Algumas coisas foram feitas de forma lúdica”.
Existe, também, a iniciativa da Federação das Indústrias de Minas Gerais (FIEMG), de
mapeamento das estradas originais, datadas de 300 anos atrás. Segundo o entrevistado R3,
“Conseguimos mapear 50 quilômetros de estradas originais de 300 anos atrás, onde é que estão
essas estradas? Dentro das unidades de conservação, porque lá você não pode mexer”; “(...) um
negócio fantástico, como é que o pessoal fez a estrada e que existe até hoje”.
____ Com o intuito de ajudar os municípios a se organizarem quanto às políticas de turismo e na
questão da promoção, criou-se um Circuito Turístico em 2000 que abrange alguns municípios
788
____ que fazem parte do caminho Estrada Real. Segundo o entrevistado R2, “(...) a gente auxilia
os municípios na promoção, na divulgação, na assessoria das políticas públicas”; “(...) ajudar
os municípios a se organizarem do... na... nas políticas de turismo. E trabalhar a promoção”.
Foi criado um site para este Circuito com a intenção de auxiliar os turistas na obtenção de
informações úteis. De acordo com o entrevistado R2: “O site do circuito foi feito para que você
tenha informação”; “(...) você vai ter as informações que você quiser”.
Havia um problema no que se refere às fotografias dos municípios a serem enviadas para os
meios de comunicação, conforme alega o entrevistado R2: “(...) o grande problema de você me
pedir uma foto para mandar para o jornal é que a gente não tem foto de qualidade, a gente não
tem foto legal.” (...) “Cidade nenhuma tinha”. Diante disso foi criado um projeto de fotografia.
Segundo o entrevistado R2, “(...) uma fotógrafa se disponibilizou a fazer esse trabalho com os
municípios, então a gente está rodando todos os municípios para poder fazer essa captação de
imagens, fotografando”. Através das imagens percebe-se a possibilidade de visualizar inúmeras
ações que podem ser trabalhadas em cada município, conforme afirma o entrevistado R2: “Eu
comecei a visualizar várias ações que você pode fazer e que eu posso trabalhar em cada município
só acompanhando a fotografia”.
Além disso, adotou-se a prática de planejamento de passeios e agendamento nas visitações.
Segundo o entrevistado R2: “é esse tipo de trabalho que parece ser simples, é muito mais complexo
porque vai da nossa questão cultural. Planejar visita, isso ainda é difícil pra gente fazer. Daí,
agenda pra mim dia tal para estar em tal lugar. É muito complicado de fazer. Culturalmente, a
gente não tem esse hábito de planejamento”. Em certos locais, ao longo da Estrada Real, a visita
só é permitida caso tenha sido agendada anteriormente, como é o caso da plantação de morango
na cidade Alfredo Vasconcelos. É o que afirma o entrevistado R2, “(...) em Alfredo Vasconcelos só
dá para visitar se tiver agendado e se não tiver você não visita a plantação”.
Outra iniciativa realizada pelo Instituto é o mapeamento de informações buscando averiguar
os produtos que estão sendo vendidos pelas operadoras, conforme afirma os entrevistados R1 e
R4, respectivamente: “a gente pega a estatística e vai verificar quantos produtos foram vendidos,
se está sendo vendido se não está sendo vendido, entendeu? Então você tem um mapeamento dessa
parte”; “a gente percebeu nesse diálogo que poderíamos estar passando para o instituto algumas
informações que são muito importantes, do tipo, o que a gente vende, quanto custa o que a gente
vende, quantos passageiros a gente tem movimentado por mês, quais são os destinos que a gente
tem vendido mais”. A relevância dessa iniciativa está atrelada ao fato de que essas informações
são de suma importância para orientar o trabalho do Instituto. De acordo com o entrevistado
R4: “(...) até para orientar um pouco o trabalho deles de promoção, de divulgação em redes sociais,
em site esse tipo de coisa”.
Observa-se, portanto, que os agentes realizam diversas iniciativas que contribuem para o
processo de ludificação da Estrada Real.
Um novo uso e apropriação do caminho ER, projetado pelo Instituto e por uma empresa italiana
de Florença, está relacionado ao ensino. De acordo com o entrevistado R1, “(...) estamos fechando
uma parceria agora com a maior empresa italiana de Florença”; “(...) eles estavam vindo pra cá e
iam para São Paulo, mas resolveram ficar em Minas Gerais por causa da Estrada Real”. A ideia é
lançar uma faculdade de mestrado com diversos cursos, onde os conteúdos práticos poderão ser
desenvolvidos na Estrada Real. Segundo o entrevistado R1: “(...) é uma empresa de cooperação
(...) vai lançar uma faculdade de mestrado com diversos cursos aqui”; “(...) você tem a teoria na
sala de aula e a prática na Estrada Real”. O entrevistado R3 acrescenta: “(...) queriam implantar
aqui alguns cursos para restauração e essas coisas (...) isso interessa né, trazer uma tecnologia da
Itália para restauração de patrimônio”. Essa parceria ainda não foi concretizada, conforme alega
o entrevistado R3: “(...) É isso, ficou para assinar o convênio em março”.
Outro uso e apropriação do caminho Estrada Real é o formato de roteiro turístico seguro
de se viajar, atraindo até mesmo turistas internacionais. Segundo o entrevistado R3, “(...) eu
me aproximei do casal alemão (...) e perguntei por que eles vieram para o interior de Minas e a
informação que eles tiveram na Alemanha é que é um lugar seguro de viajar”; “o casal falou que
decidiu fazer a Estrada Real de carro (...) passeando pela Estrada Real, fez toda a viajem pelas
planilhas tiradas no site”. Complementando o uso e apropriação anterior, foi criada uma rota
gastronômica que segundo o entrevistado R3, “É eu passar em Barão de Cocais em Caeté pra
comer bolinho de feijão; passar em Sabará para comer jabuticaba, você vai marcando os lugares
com aquilo que eles têm”; “estou trabalhando muito para firmar a rota gastronômica da Estrada
Real”.
O foco no turismo especializado, visando atender às necessidades de um mercado específico,
que movimenta todo o setor do turismo de aventuras é um novo uso e apropriação. Conforme
o entrevistado R1: “As operadoras já formavam o produto de acordo com as suas especialidades...
____ você tem aquela operadora (...) aquela agência que na verdade vai ter um foco no turismo de
aventura”; “(...) mirou no turista acertou nas empresas que fazem treinamento. As empresas usam
790
____ esses tipos de empreendimento como desafios da natureza para fazer treinamentos de equipe”.
A criação do roteiro 4x4 também foi um novo uso e apropriação voltados para o turismo de
aventura. Este roteiro é destinado àqueles turistas que preferem estar em contato com a natureza,
conforme afirma o entrevistado R4: “eles gostam de terra, gostam de cachoeira, gostam de coisas
muito similares que a gente tem aqui na Serra do Cipó, que tem principalmente no caminho
dos diamantes da Estrada Real”. Neste roteiro, poucas cidades são encontradas. Encontram-
se muitas belezas naturais, paisagens bonitas, cachoeiras, parques. Embora não seja o roteiro
mais vendido pelo receptivo turístico entrevistado, este caminho proporciona aos visitantes um
sentimento de prazer e satisfação. É o que afirma o entrevistado R4: “hoje ele não é o roteiro que
eu mais vendo, (...) mas quando eu tenho o grupo, quando eu tenho pedidos de grupos que querem
fazer Estrada Real (...) e eu mando pra eles esse roteiro de 4x4 pela Estrada Real, os caras ficam
doidos”; “(...) eles voltam e falam que foi uma das melhores viagens que já fizeram na vida”; “(...) e
que esse trecho tem muito a proporcionar aos passageiros e que são poucos lugares no mundo que
têm”. Percebe-se aqui o caráter lúdico da Estrada Real.
A comercialização de produtos licenciados da marca Estrada Real na internet (e-commerce),
visando aumentar a visibilidade da marca é um novo uso e apropriação. De acordo com
o entrevistado R3: “(...) outro dia na reunião do G6+ a gente falou de e-commerce, vender os
produtos pela internet”; “(...) nós vamos começar vendendo os produtos da Estrada, veja bem como
a gente já começa, os produtos da Estrada Real vão estar no site”. Essa ideia de utilizar o site para
comercializar surgiu considerando o grande número de pessoas que visitam a página. É o que
explica o entrevistado R3: “(...) a porta de entrada é o site que já tem centenas de milhares de
visitas e vamos agregar os nossos produtos a ela”.
A Estrada Real apresenta um cunho cultural com diversos enfoques, como os festivais
gastronômicos, turismo de aventura, a cultura, a vivência, etc. Tais aspectos permitem que os
receptivos turísticos possam disponibilizar inúmeros roteiros diferentes para seus clientes. É o
que afirma o entrevistado R4: “graças a Deus a gente tem uma rota turística chamada Estrada
Real, que nos auxilia a vender mais, porque é um produto turístico maravilhoso”; “tem todo um
cunho cultural de aventura, gastronomia, com vários eventos que acontecem nas cidades que
fazem parte da rota da Estrada Real”; “(...) você consegue dentro desse caminho fazer um milhão
de roteiros diferentes”.
O turismo solidário também se refere a um novo tipo de apropriação. Segundo o entrevistado
R4, é o turista “ir plantar na horta da casa do cara, tirar leite e ajudar o cara a viver mesmo e tem
muita gente que paga pra fazer isso e paga caro, entendeu?”.
CONSIDERAÇÕES FINAIS
Considerando que o turismo ganhou destaque por alavancar vários setores da economia e que
a Estrada Real é um grande atrativo turístico em Minas Gerais, estudar as iniciativas de sua
ludificação e seus novos usos e apropriações como produto lúdico para o mercado de bens
simbólicos é de suma importância. Isso, porque o turismo é visto como um meio de promoção
do desenvolvimento sustentável, se bem planejado, e pode influenciar em aspectos econômicos,
sociais, ambientais e culturais. Neste cenário, o turismo pode contribuir para a geração de ____
emprego; distribuição e circulação de renda; transferência de recursos de regiões mais ricas para 791
____
regiões menos favorecidas; preservação do ambiente e recuperação do patrimônio histórico e
cultural; dentre outros.
Para que haja o processo de ludificação da Estrada Real é necessária a realização de ações
por um ou mais agentes, de forma consensual, a fim de adicionar o imaginário, histórico e
emocional a algo já existente. Tais agentes são responsáveis pela criação e implementação de
inúmeras iniciativas, buscando novos usos e apropriações para atrair turistas para a região e,
assim, o desenvolvimento sustentável.
Frente aos resultados e análises apresentados, verificou-se que os agentes envolvidos
diretamente no processo de ludificação da Estrada Real são: a FIEMG, o Instituto Estrada
Real, as operadoras de turismo, os circuitos turísticos e os receptivos turísticos. Há também
aqueles agentes que atuam de forma indireta, sendo: Secretarias de Turismo, Governo de Minas,
CONTUR, empresas privadas, SEBRAE, SENAC, FECITUR, Associação das Cidades Históricas,
BID, Ministério do Turismo.
Esses agentes realizam diversas iniciativas no processo de ludificação da Estrada Real e este
artigo destaca práticas visando à promoção do destino Estrada Real; capacitação, qualificação
e certificação dos empresários e comerciantes que atuam na região da Estrada Real; criação
do passaporte Estrada Real; criação do projeto de Indicadores da Estrada Real; parceria com
universidades e escolas; programa VER – Viver a Estrada Real; criação do circuito e seu site;
turismo especializado; mapeamento de estradas originais e a criação do projeto de fotografia.
Em relação aos novos usos e apropriações verificados no processo de ludificação da Estrada
Real, é possível inferir que estes são: Estrada Real como um campo prático para o ensino de
faculdades; Estrada Real vista como um roteiro turístico seguro de viajar; Estrada Real como
rota gastronômica; Estrada Real como uma rota cultural; Estrada Real como uma rota para a
prática do turismo solidário e comercialização dos produtos licenciados da marca Estrada Real,
via e-commerce, visando aumentar a visibilidade da marca.
Diante do exposto pode-se afirmar que os principais destinos turísticos de Minas Gerais
são as cidades históricas e a maior parte delas está situada no trecho da Estrada Real. Graças ao
marketing realizado pelo IER, a Estrada Real passou a ser reconhecida como uma rota, sendo ela
mais procurada pelos turistas do que as cidades históricas individualmente.
A Estrada Real, ao ser processada como um produto lúdico apresenta grande relevância
para o cenário político, histórico e socioeconômico do país. O fato de existir diversos agentes
envolvidos neste processo de ludificação, realizando e promovendo iniciativas, criando novos
usos e apropriações é que atrai turista, não só do Brasil, mas do mundo inteiro, a utilizar este
caminho como uma rota de prazeres, explorando histórias e encantos naturais desconhecidos
ao longo destes mil e seiscentos quilômetros de Estrada Real.
Mas fica uma questão: até que ponto esse processo de ludificação pode estar sendo benéfico
para os municípios que fazem parte do caminho Estrada Real? Este artigo não tem como
objetivo responder a esta pergunta, mas identifica a lacuna e apresenta a sugestão para uma
nova pesquisa.
____
792 REFERÊNCIAS
____ BAPTISTA, L. V. Territórios lúdicos e o que torna lúdico um território: ensaiando um ponto de
partida. In: Fórum Sociológico, n.º 13/14 (2ª série), 2005, p. 47-58.
BOURDIEU, P. Razões práticas: sobre a teoria da ação. Campinas, SP: Papirus; 1996.
CAREGNATO, R. C. A.; MUTTI, R. Pesquisa Qualitativa: análise de discurso versus análise
de conteúdo. Texto & Contexto Enfermagem, Florianópolis, v. 15, n. 4, out-dez 2006,
p. 679-684. Disponível em: <http://www.scielo.br/pdf/tce/v15n4/v15n4a17.pdf>. Acesso
em: 03 mai 2015
DANE, F. C. Research Methods. Psychology Series: International student edition: Wadsworth.
Califórnia. Brooks/Cole Pub. Co., 1990
GOMES, C. S. A cidade, o turismo e a (re)invenção dos lugares: Ausências e emergências nos
imaginários turísticos urbanos. Oficina do CES, 366. 2011. Disponível em: <http://www.
ces.uc.pt/publicacoes/oficina/ficheiros/4137_366.pdf/>. Acesso em: 09 ago 2015
MACHADO, F. H. O lúdico como um diferencial no despertar da atividade. In: SCHWARTZ,
Gisele Maria. Dinâmica lúdica: novos olhares. São Paulo: Manole, 2004, p.171-188.
MARSHALL, C.; ROSSMAN, G., B. Designing qualitative research.2. ed. Sage: Thousand
Oaks, 1995.
MARTINS, M. F. O Homem Lúdico. IPA Brasil. 2009.
MINAYO, M. C. de S. (org). Pesquisa Social: Teoria, Método e Criatividade. Petrópolis: Vozes,
1993.
MINISTÉRIO DO TURISMO. Economia do turismo cresce no Brasil. 2014. Disponível
em: <http://www.turismo.gov.br/ultimas-noticias/2199-economia-do-turismo-cresce-
no-brasil.html/>. Acesso em: 09 ago 2015.
____
793
____
RESUMO
O estudo ora apresentado teve como objetivo geral investigar como as manifestações culturais
podem contribuir com o fortalecimento do turismo de base comunitária na comunidade
quilombola do Sobrado/RN, e como objetivos específicos: identificar as manifestações culturais
desenvolvidas no referido quilombo; verificar as formas de organização social existente
e averiguar a atuação do poder público municipal junto à comunidade. Para tal, utilizou-se ____
uma pesquisa de modo qualitativo e descritivo. A análise dos resultados foi feita a partir de 795
____
entrevistas realizadas com o líder comunitário do Sobrado e o gestor municipal da Portalegre/
RN. Os resultados dessa investigação apontaram que as principais manifestações culturais são
a dança Maneiro Pau, a literatura de cordel e produtos artesanais, expressões essas que relatam
a vida cotidiana e valorizam as tradições locais. Além disso, constatou-se que a comunidade,
no tocante as formas de organização social são de arranjos produzidos e comercializados pela
própria comunidade e que a gestão pública local pouco atua frente esse quilombola. Face ao
exposto, conclui-se que essas manifestações representam não só legado cultural, mas também
práticas comuns de ancestralidade afro, valorizando assim, sua etnicidade, porém é necessário
um envolvimento maior e conjunto entre os atores envolvidos, seja ele advindo da comunidade,
da gestão pública ou até mesmo de instituições e parcerias não governamentais, tendo em vista
que o turismo de base comunitária alimenta-se do envolvimento conjunto entre os atores sociais
e não somente da comunidade envolvida.
Palavras-Chave: Quilombola. Turismo de base comunitária. Manifestações culturais.
INTRODUÇÃO
O turismo em quilombolas busca valorizar a etnicidade local, desenvolvendo de forma mais
endógena, pautado nos princípios do Turismo de Base Comunitária (TBC), que são: autogestão,
na valorização da identidade cultural e na gênese de benefícios para comunidade, sendo uma
oportunidade de desenvolvimento sustentável, usufruindo os recursos naturais e culturais de
forma responsável.
Neste estudo, enfatizará como os elementos culturais imateriais podem agregar valor ao
produto turístico e contribuir para o desenvolvimento local, dentro de uma lógica menos
massiva e mais equitativa. Por se tratar de uma investigação dentro de um quilombola optou-se
por fazer uma interface com o turismo étnico, o mesmo é compreendido segundo Brasil (2010,
p.20) como “atividades turísticas decorrentes da vivência de experiências autênticas em contatos
diretos com os modos de vida e a identidade de grupos étnicos”.
Embora não seja uma modalidade aceita de modo unânime na Academia, o mesmo deve
ser trazido à luz da discussão, uma vez que enfatiza as comunidades quilombolas, que por
muitas vezes são invisibilizadas nos estudos, na garantia de direitos ao uso da terra, bem como
a preservação e recriação de hábitos e costumes de ascendência africana.
Cabe enfatizar ainda que, apesar do termo turismo étnico gerar controvérsias, alguns teóricos
o definem como uma subcategoria do turismo cultural; e a grande maioria dos estudiosos
compreende que o mesmo partilha dos princípios do turismo de base comunitária, onde as
comunidades de forma integradas produzem elementos locais que auxiliam no controle eficaz
do uso da terra e das atividades econômicas atreladas ao turismo (Coriolano, 2012).
Frente esse cenário, destaca-se que no Brasil existe desde 1988 um órgão público federal
– Fundação Cultural dos Palmares (FCP) responsável em promover e preservar a cultura afro-
brasileira, assim como mapear, certificar e auto definir as comunidades remanescentes de
____ quilombos.
Segundo um levantamento feito pela FCP, atualizado em novembro de 2014, foram mapeadas
796
____ 2.431 comunidades quilombolas certificadas no Brasil e outras 330 em processo de certificação.
Dentre as regiões brasileiras, o Nordeste possui maior número de comunidades quilombolas,
totalizando 1.514.
Nesse contexto, destaca-se o estado do Rio Grande do Norte, que de acordo com Assunção
(2006) possui comunidades quilombolas em torno de trinta e nove municípios, onde Portalegre
apresenta com cinco comunidades: Pêga, Arrojado, Sobrado, Engenho Novo e São Domingos.
Entretanto a FCP certifica e reconhece apenas vinte e duas neste estado, sendo quatro no referido
município, são elas: Sítio Sobrado, Lages, Pêga e Sítio Arrojado (Brasil, 2014).
Neste estudo, o destaque se dará a comunidade quilombola do Sítio Sobrado, onde se
pretende investigar como as manifestações culturais podem contribuir com o fortalecimento do
turismo de base comunitária na referida comunidade. Para tal, discutirá: (1) as manifestações
culturais desenvolvidas no referido quilombo; (2) as formas de organização social existente na
comunidade; (3) a atuação do poder público municipal junto à comunidade quilombola do
Sobrado/RN.
Ressalta-se que este artigo está estruturado em se em cinco capítulos, sendo o primeiro
composto por essa introdução. No segundo capítulo apresenta-se a metodologia da pesquisa.
E em seguida, no terceiro capítulo, apresenta a fundamentação teórica. Posteriormente os
resultados alcançados. E por fim, apresentam-se as considerações finais.
METODOLOGIA
Para alcançar os objetivos propostos, realizou-se uma pesquisa de caráter qualitativo (Silveira
e Córdova, 2009), onde se foca em aspectos da realidade que não podem ser quantificados,
centrando-se na percepção e interpretação da dinâmica das relações sociais.
Utilizou-se ainda uma abordagem descritiva, cabe frisar que, ao utilizar essa ferramenta, a
incumbência foi de registrar, observar e analisar os dados, mas sem interferir no resultado.
Assumiu-se ainda a escolha por um estudo de caso, que para Gil (1999, p. 37) “consiste
no estudo profundo e exaustivo de um ou mais objetos, de maneira que permita seu amplo
e detalhado conhecimento”. Possibilitando assim, observar fatos, fenômenos e dados sobre
determinado indivíduo, grupo, comunidade, com mais clareza.
A coleta de dados se deu através de entrevista realizada no mês de junho de 2015, com o
líder comunitário e o prefeito de Portalegre/RN. Compreende-se a entrevista como um ato de
comunicação verbal entre duas ou mais pessoas, com uma estrutura previamente organizada,
cuja finalidade é a aquisição de informações Dencker (1998). E a partir dessas falas, as mesmas
foram transcritas e analisadas, visando compreender as particularidades e os mecanismos que se
encontram por traz dos trechos, buscando responder as questões deste estudo. Ressalta-se que
foi mantida a confidencialidade dos entrevistados.
Além disso, foram realizados registros fotográficos e observação in lócus.
____
REFERENCIAL TÉORICO 797
____
TURISMO EM QUILOMBOLAS
O termo quilombo na contemporaneidade tem assumido novos significados e definições
diversas, uma delas é a do autor O’dwyer (1995, apud, Moura, 2012 p. 48),
Grupos étnicos-raciais, segundo critérios de auto atribuição, com trajetória histórica própria, dotados
de relação territoriais específicas e com ancestralidade negra relacionada com a resistência à opressão
histórica sofrida. Essas comunidades possuem direito de propriedade de suas terras consagrado desde a
Constituição Federal de 1988 (Brasil, 2014).
Isso mostra que para ser denominada comunidade quilombola, se faz necessário atender
alguns requisitos, estes, perpassam pela autoafirmação e sentimento de pertença, ou seja, o
grupo tem que se reconhecer como tal, bem como pertencer a grupos descendentes de negros
escravos os quais, cravaram lutas não só pela sua liberdade, mas também contra a discriminação
racial e o preconceito, além de reivindicações pelo o direito e uso da terra, que só veio a ser
reconhecido com a Constituição Federal de 1988.
Essas comunidades ditas quilombolas ou tradicionais certamente têm muito a mostrar
como sua cultura, seus hábitos e costumes, os fazeres e saberes, os modos de vidas, a relação
com a terra e a natureza, entre outros. No caso do turismo, esses fatores são essenciais para
o turista que tem como motivação de escolha, vivenciar experiências autênticas que não só
agregue conhecimento, mas também respeito aos valores históricos dessas comunidades, bem
____ como valorização de legados étnicos.
798 Nesse contexto, o turismo muitas vezes, apropria-se desses locais, dependendo da sua
____
forma de planejamento e gestão pode acarretar diversas conseqüências. Para que atividade
se desenvolva de forma comunitária, ou seja, “[o] turismo em que as comunidades de forma
associativa organizam arranjos produtivos locais, possuindo o controle efetivo das terras e das
atividades econômicas associadas à exploração do turismo” (Coriolano, 2012, p.201).
Nesse sentido a gestão de pequenas comunidades no desenvolvimento e gerenciamento
dos atrativos assegura não só autonomia, mas também propicia para a preservação cultural
e ambiental de seus recursos, além de possuírem o controle efetivo das terras, através das
associações que fiscalizam e garantem, entre outras coisas, a não comercialização das mesmas.
A supracitada autora reforça que tal atividade é exercida de forma organizada e unificada
com as demais atividades econômicas, de modo que fortalecem a agricultura familiar, a
pesca e o artesanato, dentre outras. O mesmo se distingue pela autogestão, associativismo e
cooperativismo, o que propicia para uma democratização de oportunidades e benefícios.
A participação da comunidade no desenvolvimento da atividade turística colabora para a
valorização e fortalecimento da identidade local e consequentemente, do território. Dessa forma,
pode-se observar uma estreita relação com os modos de vida das comunidades quilombolas,
visto que ambas compartilham de vivências e saberes que buscam extrair alternativas para a
preservação cultural e ambiental, bem como a obtenção de recursos econômicos através de
atividades locais e do turismo.
Nesse contexto o turismo de base comunitária quando voltado para as comunidades
quilombolas, propicia a estimulação de identidades culturais de um território, como um
ambiente físico, social e econômico, além das particularidades históricas relacionadas com a
ocupação e formação étnica brasileira.
Já na percepção do autor Mielke (2009), o turismo voltado para a comunidade é uma
atividade de grande relevância, tendo em vista que, é uma das únicas onde os modos de vida,
hábitos e costumes característicos de um local, tornam-se bens passíveis de consumo, o que
propicia para a composição de novos roteiros e destinos turísticos, de modo que, favorece a
geração de renda local.
Isso sinaliza que essa atividade além de divergir com o turismo massificado, favorece não
só para uma relação mais próxima entre visitante e visitado, mas também respeita as heranças
culturais e históricas de um povo ou comunidade.
Isso denota que essas manifestações são representadas por um conjunto de elementos, que
normalmente, são reconhecidos pelas comunidades como fragmentos constituintes de sua
cultura e que são transmitidas de geração em geração, e recriadas pela própria comunidade
em função de seu meio e da união com a natureza e sua história. Sendo assim diversificando
e assumindo particularidades em cada local, representando para a comunidade não só o
sentimento de pertença, mas também de autenticidade.
Frente esse cenário, as manifestações culturais movimentam tanto a atividade turística, como
também motivam os turistas que, com o advento e o aceleramento da globalização, procuram
RESULTADOS
O QUILOMBO SOBRADO E SUAS MANIFESTAÇÕES CULTURAIS
O Sobrado é uma comunidade quilombola localizada na zona rural da cidade de Portalegre/
RN, sua origem é muita remota, embora não se precise a data de sua criação, o mesmo foi
reconhecido como território quilombola em 2007.
De acordo com o líder comunitário, uma das possíveis causas para a comunidade ser
chamada de Sobrado, se deve ao fato de que antigamente no local existia um engenho de farinha
de mandioca conhecido por tal nome. ____
O entrevistado descreve ainda que atualmente residem em torno de setenta e cinco 801
____
famílias na comunidade, estas, dependem, majoritariamente, de recursos provenientes de
programas sociais do governo federal. Isso implica que, na ausência de condições adequadas
de sobrevivência, alguns moradores do local, sentem-se obrigados a evadir da comunidade em
busca de novas oportunidades.
A comunidade conta com uma estrutura mínima de equipamentos ligados a educação e
saúde, a qual dispõe apenas de uma escola pública de ensino fundamental, uma creche e um
posto de saúde, além do salão comunitário, onde realizam-se encontros e debates, de acordo
com a demanda local.
Ainda de acordo com o entrevistado, a comunidade se articula de forma associativa, sendo
esta, um dos princípios básicos do TBC, como bem menciona Sansolo e Bursztyn (2008),
quando explica que tal atividade é percebida como uma personificação turística regida pelos
fundamentos da economia solidária, valorização da cultura local, bem como associativismo e
principalmente, protagonizada pelas próprias comunidades, o que possibilita maiores benefícios
para as mesmas.
Os mesmos costumam se reunir mensalmente e o teor das discussões refere-se a projetos
e ações de beneficiamento, como: habitação, escolas, fábrica de corte e costura, entre outros.
Visando beneficiar a comunidade como um todo, incluindo o turismo de base comunitária
como uma das estratégias que pode contribuir com o desenvolvimento local, tendo em vista
que, a atividade turística, ainda que modesta, já faz parte da cidade de Portalegre/RN1.
1 De acordo com Viana e Nascimento (2009) o Município de Portalegre/RN, apresenta recursos potenciais que podem ser viabilizados
economicamente pelo turismo, sejam eles ligados a aspectos naturais - vegetação, clima, relevo e hidrografia, bem como atrativos históricos
e culturais - diversificando os atrativos oferecidos a nível estadual, além de vir a dinamizar a economia local em um período compreendido
pela baixa estação na região litorânea do Estado, amenizando assim, o antigo problema da sazonalidade.
No Brasil, o folheto de cordel foi, e continua sendo, o primeiro livro de leitura de muita gente, em
especial na Região Nordeste do país. O gênero, no entanto, migrou na bagagem de poetas e cantadores
para as diversas regiões, marcando presença em diferentes espaços como feiras, bibliotecas, escolas[...]
(MENDONÇA, 2010, p. 03).
Isso mostra o quão importante é a literatura de cordel para a sociedade brasileira, não só
pela questão cultural, mas, sobretudo, pela questão de ter sido durante muito tempo, o único
recurso literário de alfabetização do povo nordestino, o livreto pode ser observado na ilustração
02.
Segundo o líder comunitário é no cordel que se retrata temas que fazem alusão aos hábitos,
fazeres, saberes e vivencias presentes não só na cultura popular, como também no cotidiano dos
quilombos e até mesmo da própria história de Portalegre/RN.
A seguir será transcrito alguns trechos de versos do cordel Paraíso serrano da então cordelista,
que descreve situações ocorridas na cidade de Portalegre/RN: “[...] Em cima de uma serra/ Num
morro muito elegante/ Com duas portas abertas/ Transporta comerciantes/ Onde também sobe
e desce/ Turistas e viajantes/ Motivo de alegria/ Pra todos seus habitantes/ [...] Seus pontos
turísticos hoje/ Se vê direto em telão/ A bica, o pinga e as torres/ Passou em televisão/ Festas ____
tradicionais/ Como a festa de São João/ Quadrilhas e comidas típicas/ E a cachaça com limão”. 803
Diante do contexto, percebe-se claramente que a cordelista através dos versos, apresenta ____
alguns dos atrativos turísticos da cidade, assim como festividades e hábitos culturais do local,
focalizando ainda a natureza como elemento diferenciado.
Quando indagado se existe algum projeto de valorização da cultura local, o líder respondeu
que no momento está juntamente com um amigo elaborando um projeto para integrar o dia da
consciência negra no calendário da cidade. Feito este, que pode, de certa forma, propiciar para
uma maior conscientização e até mesmo identificação por parte dos moradores da comunidade
com a ancestralidade negra e quilombola.
O mesmo aponta que a comunidade tenta, através de palestras, reuniões, e da produção
de elementos que evidencia a cultura afro-brasileira, manter os hábitos e costumes presente
no cotidiano da comunidade. Tentando assim, incentivar os envolvidos a valorizar e preservar
peculiaridades da cultura quilombola.
Porém, ao confrontar relatos do líder comunitário com o do gestor municipal no tocante
incentivo da prefeitura para a valorização da cultura quilombola do Sobrado, percebe-se uma
inconsonância nas argumentações, tendo em vista que, segundo o gestor municipal sempre que
possível à prefeitura colabora com ações voltadas para a comunidade, esta, só não é mais frequente
devido à situação financeira da prefeitura bem como do país. Contudo o líder comunitário relata
que para ter essa ajuda, é necessário fazer pressão.
Isso evidencia a falta de dialogo entre os atores sociais, o que dificulta e até impossibilita a
valorização e a continuidade de algumas manifestações culturais, pois, ao fazer um paralelo com
a teoria, percebe-se que, quando há valorização do patrimônio cultural, atrelado à identidade e
Nos, organizamos através de associações comunitárias, onde discutimos sobre projetos e lutas para a
____ comunidade como: habitação, escolas, fábricas de corte e costura, que acabamos de conseguir trazer
804 para a comunidade, através do edital RN sustentável, ainda só não foi construída, mas os recursos
____
estão garantidos. Qualquer pessoa do local pode se associar e participar das ações, que tenta motivar
e incentivar os jovens, e foi por eles que criamos a Associação Negros Felicianos do Alto, justamente,
por perceber que os mais jovens estão cada dia a mais, se afastando da nossa cultura e das nossas raízes.
Normalmente nos reunimos mensalmente, mas isso é bem relativo, vai de acordo com a necessidade,
podendo ser quinzenalmente e até semanalmente (Líder comunitário, 2015).
Através desse relato pôde-se perceber que nem sempre é possível contar com a participação e
entrosamento dos jovens quilombolas, muitos até sentem orgulho de pertencerem a comunidade,
porém se envergonham de praticar as expressões culturais do seu povo.
Dentre elas, o maneiro pau, acredita-se que o desinteresse dos jovens em participar e
conhecer tal manifestação cultural poderá implicar no seu esquecimento. Para que a mesma
seja preservada e integrada para o desenvolvimento do TBC é necessário não só a participação
dos nativos, mas, sobretudo do sentimento de pertença, autoafirmação e de autenticidade dos
envolvidos, características essas, essenciais tanto para o desenvolvimento do turismo étnico,
como também, para garantir o direito a terra (CORIOLANO, 2012; BRASIL, 2010).
Dando continuidade aos relatos, o líder comunitário afirmou recentemente foi nomeado
como Delegado da saúde da população negra do Rio Grande do Norte em uma Conferência em
Natal/RN, configurando assim representante regional nessa categoria e comentou que um dos
assuntos mais abordados nas reuniões é a questão de projetos e ações de melhoramento para a
comunidade, assim como as políticas públicas.
Outro ponto também comentado pelo entrevistado é que a comunidade tem a incumbência
de eleger um representante, que os representem frente às lutas e as conquistas, porém, toda
Bem, no meu ver, os visitantes procuram Portalegre pelo o clima ameno e agradável, assim como pelo
os equipamentos turísticos, quer seja naturais ou culturais, exemplo cachoeiras, bica, trilhas e algumas
festividades culturais. Se formos comparar a questão de atrativos turísticos de Portalegre com os de
Martins, que já tem um turismo consolidado, sem dúvida Portalegre tem muito mais, e não digo isso
porque sou daqui não, é porque é verdade mesmo, Martins só tem a casa de pedra e um mirante, aqui nós
temos trilhas, bica, temos comunidades quilombolas, temos cachoeiras, dois mirantes, então, temos
muitas opções para o turista escolher, então, o turismo tem uma grande importância para a economia da
cidade, além de gerar renda e emprego local, também envolve os moradores a empreenderem nessa área.
Nós temos pessoas aqui que trabalham em hotéis e em outros momentos são condutores de turismo, ____
temos pessoas que trabalham com excursões, com produção e venda de artesanato, enfim, com muitas 805
____
outras coisas. (GESTOR MUNICIPAL, 2015). (Grifo nosso)
De acordo com o relato, percebe-se que o gestor municipal argumenta de forma clara sobre
a questão do turismo na cidade e o potencial natural que o local dispõe, mas também considera
a relevância das comunidades quilombolas e aspectos culturais, como o artesanato, produzidos
e comercializados pela mesma, como possibilidade de atratividade turística local.
Outro ponto observado na entrevista do gestor, é que, ao ser indagado sobre a existência
de algum tipo de ação direcionada para essas comunidades disse que a gestão municipal realiza
junto com o Sobrado, projetos de convivência, “onde estimulamos a comunidade produzir
artesanato, bordado, corte e costura doces caseiros, entre outros, para assim valorizar sua cultura
como também, gerar renda para a comunidade” (Gestor municipal, 2015). Depoimento esse que
diverge do que foi apresentado pelo o líder comunitário, esse afirmou que a gestão municipal
até auxilia em algumas ações, entretanto, é necessário persistência nas cobranças. Face ao
exposto, pressupõem-se que a falta de consenso entre os atores sociais, dificulta a possibilidade
de desenvolvimento do TBC no local.
No quesito interesse da gestão municipal em vincular a comunidade quilombola com a
prática da atividade turística na região, o mencionado entrevistado respondeu que há sim,
porém torna-se complicado devido, na maioria dos casos, as pessoas não colaborarem com
as ações desenvolvidas, muitas pelo comodismo e falta de vontade própria. Fato comumente
apresentado nas comunidades Pêga e Arrojado, no entanto, na comunidade Sobrado, as pessoas
se mostram mais abertas e engajadas em várias ações.
Isso denota que até há uma abertura positiva da gestão municipal frente às comunidades
quilombolas, contudo, a desmotivação e a falta de interesse de muitos, propicia para um quadro
geral de comodismo, inserindo o próprio poder público responsável em fazer essa articulação.
Por fim, é interessante ressaltar que o mesmo demonstrou em alguns momentos não possuir
conhecimento aprofundado sobre as comunidades quilombolas e suas manifestações culturais,
especificamente a do Sobrado, contudo se mostrou aberto para diálogo tanto a respeito dos
quilombolas, como também para assuntos de interesse da comunidade, dizendo que “sugestões
são sempre bem vindas”.
Nesse sentido, subentende-se que qualquer um da comunidade ou até mesmo de outro
local, poderá sugerir ações de melhoramento para a comunidade, no entanto, não se pode
afirmar que “essa sugestão” será deferida, ou se quer pensada. Em relação ao desconhecimento,
de práticas culturais pertencentes ao quilombo, claramente percebido nas entrelinhas da
entrevista, compreende-se que se não há comunicação e conhecimento, dificilmente haverá
desenvolvimento do turismo de base comunitária no Sobrado.
CONSIDERAÇÕES FINAIS
Constatou-se que a comunidade quilombola do Sobrado dispõe de uma série de manifestações
culturais que podem contribuir para o fortalecimento do turismo de base comunitária na
____ localidade. Destacando-se vários elementos de grande relevância, uma das expressões mais
806 singulares do local, o maneiro pau, que apesar da resistência de alguns jovens, a manifestação
____
se mostra fortalecida e arraigada na consciência de seus representantes, assim como outras
personificações culturais – o artesanato e a literatura de cordel, além da prerrogativa de ter sido
reconhecida pela FCP como comunidade remanescente de quilombo que garantiu, entre outras
coisas, o direito a posse da terra.
Nesse contexto, cabe ressaltar o importante papel do associativismo, fortemente presente na
comunidade, sendo um articulador, mantendedor e promotor dessas manifestações culturais.
Por outro lado, existem alguns fatores que acabam inibindo o desenvolvimento potencial do
turismo na comunidade, tais como: a ausência de conhecimento detalhado sobre a história que
envolve a comunidade quilombola e suas expressões culturais, bem como a falta de participação
e identificação, por parte de alguns quilombolas, assim como o não-reconhecimento da sua
cultura podem impedir ou dificultar esse processo. Já que esses aspectos se tornam essenciais
tanto para o desenvolvimento do turismo de base comunitária como para o turismo étnico, em
que elementos como a identificação e o auto reconhecimento são essenciais.
Dessa forma, ao considerar os diversos fatores de caráter social, econômico, político,
histórico-cultural, entre outros elementos investigados na pesquisa, constatou-se que
provavelmente, as manifestações culturais detectadas na comunidade Sobrado/RN não são
elementos autossuficientes e satisfatórios que possam possibilitar o desenvolvimento do turismo
de base comunitária, tampouco, o turismo étnico, uma vez que, boa parte da comunidade não
se reconhece como pertencentes e descendentes de quilombos. Consequentemente, muitos
menosprezam tais práticas culturais, que os impedem de assimilar a real importância das
mesmas para a sobrevivência e permanência da cultura quilombola.
Outro empecilho observado foi à questão da comunidade não dispor de parcerias – poder
público, privado, Ongs, que possam colaborar com os projetos e ações de conscientização e
valorização da cultura afro-brasileira, dificultando assim, o processo de conscientização para a
preservação de uma memória, uma vez que, a identidade cultural de uma civilização, perpassa
pelo o planejamento por meio de participação entre gestores, comunidade e por que não, de
pesquisadores.
Dessa forma para que esse cenário seja revertido é necessário haver uma comunicação
efetiva entre a comunidade e os outros atores sociais, em prol do desenvolvimento não só do
TBC, mas principalmente, para a valorização e conscientização do legado cultural evidente no
Sobrado.
Isso posto, acredita-se que é possível essas manifestações com ação conjunta, integrada
e agregada as atividades que já se desenvolvem na comunidade, fortalecer o turismo de base
comunitária no Sobrado, oportunizando-se ao visitante não só estabelecer um contato mais
próximo com a comunidade local, mas, conhecer e vivenciar práticas, fazeres e modos de
vida peculiares desse grupo, simultaneamente, proporcionará ainda aos nativos uma forma de
aumentar a sua renda familiar.
REFERÊNCIAS
Anjos, M. dos; Ferreira, M. B. (2000). Mini Aurélio: o minidicionário da língua portuguesa. Século ____
XXI. Rio de Janeiro. Editora nova fronteira. 807
Assunção, L. (2006). Quilombos: comunidades remanescentes- RN, Galante. Natal: Fundação ____
Hélio Galvão N.17 – volume 03. Disponível em: <file:///C:/Users/Valdirene/Downloads/
Comunidades_remanescentes_de_quilombos_no_RN%20(1).pdf>. Acesso: em 18 dez.
2014
Barreto, M. (2000). Turismo e Legado Cultural: Legado cultural e identidade. Campinas: Papirus.
Bartolo, R; Sansolo, D.G; Bursztyn, I. (2008). (org.) Turismo de Base Comunitária: diversidade de
olhares e experiências Brasileiras. Ministério do turismo: Brasília. Disponível em: <http://
www.turismo.gov.br/export/sites/default/turismo/programas_acoes/regionalizacao_
turismo/downloads_regionalizacao/TURISMO_DE_BASE_COMUNITxRIA.pdf>.
Acesso em: 17 dez. 2014.
Brasil. (2010). Ministério do Turismo. Turismo Cultural: orientações básicas. /Ministério do
Turismo, Secretaria Nacional de Políticas de Turismo, Departamento de Estruturação,
Articulação e Ordenamento Turístico, Coordenação-Geral de Segmentação. – 3. ed.-
Brasília: Ministério do Turismo.
_____. Fundação Cultural Dos Palmares. (2014). Quadro Geral de Comunidades Remanescentes
de Quilombos de 2004 à 2014. Disponível em: <http://www.palmares.gov.br/wp-content/
uploads/crqs/lista-das-crqs-certificadas-ate-27-11-2014.pdf>. Acesso em: 11 março 2015.
_____. Instituto do Patrimônio Histórico e Artístico Nacional – IPHAN. Patrimônio Cultural.
Disponível em: <http://portal.iphan.gov.br/portal/montarPaginaSecao.do?id=20&sigla=I
nstitucional&retorno=paginaInstitucional>. Acesso em: 12 maio 2015.
RESUMO
A busca de novas alternativas para o meio rural frente as novas tecnologias impõem aos atores ____
sociais envolvidos e dependentes do espaço rural a busca de formas de enfrentamento da crise. 809
A curiosidade e a motivação de visita à natureza leva o homem urbano a valorizar novos espaços ____
aliando suas necessidades de descanso e lazer às possibilidades de oferta no rural. A pesquisa
de corte qualitativo-descritivo utiliza a base bibliográfica geográfica, agrária e paisagística e
busca apresentar a potencialidade da região do Pampa Gaúcho e o marketing promovido pelos
órgãos oficiais para a promoção deste produto turístico. Como resultado, o estudo apontou que
a manutenção e a valorização das paisagens como patrimônio cultural, porém os investimentos
públicos de valorização e exposição deste produto estão aquém das expectativas dos turistas.
A oferta de diferentes paisagens induz o turista a interpretá-la, valorizá-la e, principalmente,
a se apropriar da mesma pela apreensão de seu olhar, sincronizando as inter-relações sociais e
históricas entre visitantes e visitados.
Palavras-chave: Paisagens Rurais; Territórios; Patrimônio Cultural; Marketing; Políticas Públicas.
ABSTRACT
The search for new alternatives for countryside areas the new technologies requires involved
social actors and those who depend on rural spaces to look for new ways of coping with the
crisis. Curiosity and the motivation to visit nature lead the urban man to value new spaces
combining their need for rest and leisure with the possibilities of rural tour packages. The
research with a qualitative and descriptive bias uses the geographical, agrarian and landscaping
bibliography base and aims at presenting the potentialities of the Gaucho Pampa region and,
the marketing designed by official agencies for promoting these touristic products. As a result,
this study indicated that landscapes maintenance and enhancement as cultural heritage but,
however, public investments for exploitation and exposure of this product is far below tourists
expectations. The offer of different landscapes induces tourists interpret and value it, and
most of all, to appropriate from it by the sight of his eyes, synchronizing social and historical
interrelations between visitors and visited.
Key words: Rural landscapes; Territory; Cultural heritage; Marketing; Public policies.
INTRODUÇÃO
A introdução de práticas alimentares, ao longo do tempo, como a agricultura e a pecuária,
fundamentais a susbsistência das populações, permitiram intervenções na natureza num
processo quali e quantitativo de sobrevivência. O homem em sua sobrevivência, desenvolveu
grande diversidade de ambientes tanto para a comodidade e conforto material como para fixar
suas inter-relações sociais. Neste aspecto, as paisagens sempre foram a inspiração de artistas e
escritores nas narrativas e apelos literários. No entanto, somente no século XX, as paisagens
passaram a constituir um elemento valorativo para a atividade de lazer e de turismo, capaz de
salvaguardar a natureza e os cenários visitados diante do usufruto responsável deste patrimônio.
Segundo Silva (1991), a paisagem relaciona-se ao lugar social percebido e compreendido,
enquanto expressão de ações, relações e objetos sociais – é o fazer-se físico da natureza, seu ser
____ para outro.
No Brasil, o Rio Grande do Sul traz em seu bioma Pampa, um território ímpar, composto
810
____ por paisagens distribuídas em formato de planícies cobertas por vegetação rasteira em meio a
biodiversidade que atraem visitantes, pesquisadores e ao mesmo tempo constituem significativa
fonte de renda para agricultores e pecuaristas no Estado.
No entanto, os impactos antrópicos tem produzido desequilíbrios na paisagem, seja em torno
da erosão do solo, do assoreamento de rios, dos descasos com os resíduos de pesticidas, falta de
tratamento sanitário nas cidades ou mesmo a bioinvasão de espécies exóticas, sobrepastoreio,
arenização, entre outros (Sarmento, 2008).
De acordo com MMA (Ministério do Meio Ambiente) o fomento a produção rural
ambientalmente sustentável é essencial para conservação do bioma através da diversificação
da produção rural e a valorização da pecuária com manejo do campo nativo, juntamente
com o planejamento regional, o zoneamento ecológico-econômico e o respeito aos limites
ecossistêmicos a fim de assegurar a conservação da biodiversidade e o desenvolvimento
econômico e social (BRASIL, 2013).
Ao olhar a diversidade cênica do rural no Sul do Brasil, este estudo se propõe analisar as
paisagens culturais e naturais do território Pampa, a fim de mapear suas potencialidades para
fruição do turista no território e a opção por determinados empreendimentos rurais.
Especificamente, a partir das características de locais integrantes do Pampa buscou-se
analisar a oferta do produto turistico pelo órgao estadual responsável pelas políticas públicas do
setor, em municípios eleitos pelo próprio governo como representativos deste bioma.
Metodologicamente, o estudo identifica-se no âmbito qualitativo de investigação, usufruindo
do caráter exploratório-descritivo para coleta e tratamento dos dados. Para os procedimentos
metodológicos, o estudo caracteriza-se como um estudo de caso junto ao território Pampa
As paisagens do Pampa são representadas por extensas planícies de relevo suave onde se
destacam os tabuleiros e as coxilhas onde pode-se observar a presença da ema ou nhandu (Rhea
americana), a maior ave parnalta da America do Sul (Suertegaray; Silva, 2009), além da perdiz
(Nothura maculosa), quero-quero (Vanellus chilensis), caturrita (Myiopsitta monachus), joão-de-
barro (Furnarius rufus), zorrilho (Conepatus chinga) e o graxaim-do-campo ou sorro (Lycalopex
gymnocercus) (Bencke , 2009).
Segundo Valls et al, 2006 apud Valls et al (2009), os campos são fatores importantes da
formação da tradição, cultura e economia regionais que aos poucos estão sendo desconsiderados
como sistemas orgânicos vivos para serem reduzidos a mera condição de substratos.
A diversidade floristica apresenta, conforme Boldrini (2009), cerca de 450 espécies de
gramíneas forrageiras e mais de 150 especies de leguminosas somado as demais compostas e
famílias de fanerogamas.
Com esta diversidade disponível e com a assinatura do Tratado de Santo Ildefonso em 1777,
que ratificou as fronteiras no estado do Rio Grande do Sul se estabelece o modelo estancieiro
através da concessão de sesmarias aos que se haviam destacado na guerra e que dão origem à
aristocracia pastorial gaúcha, consolidando a época as bases econômicas da região. O trabalho
braçal era executado por famílias livres, que vinham em busca de abrigo e, em troca produziam
alimentos e bens (Costa, 1998).
____ A dualidade se estabelece nas construções (casa grande luxuosa, com paredes grossas
e grades nas janela x casebre de barro coberto de palha), o poder e a proteção, na figura do
812
____ estancieiro e dos agregados e se constituem como bases arquetônicas, sociais e econômicas de
grandes extensões do território riograndense.
O folclore do Rio Grande do Sul se formou nos encontros sociais masculinos em casas de
comércio e entretenimento (bolichos) e nas festas religiosas que congregava toda a comunidade
(Xavier,1964). Nestes encontros ocorria a contação de causos (relatos de façanhas e fatos), a
troca de experiências sobre a vida campeira e as carreiras de cavalos.
As condições ecológicas da Metade Sul do estado do Rio Grande do Sul sempre apresentou
melhor aptidão à pecuária e suas planícies do sul favoreceram o estabelecimento de grandes
latifúndios (Singer, 1977 apud Martins, 2014). Misoczky et al. (2008) enfatizam que no período
colonial, a região de fronteira junto ao Uruguai foi organizada com base na pecuária expansiva,
formando inclusive uma sociedade de criadores e charqueadores ligados por laços familiares,
vínculos comuns de propriedade da terra, mercados consumidores compartilhados e exportações
realizadas, freqüentemente, através do porto de Colônia de Sacramento
Por outro lado, Sarmento (2008) relata que o Pampa vem apresentando uma série de
impactos antrópicos em sua paisagem natural que tem levado à perda da biodiversidade, erosão
do solo, assoreamento e poluição das águas, resíduos de pesticidas, desmatamento, monoculturas
de espécies anuais e perenes acúmulo de lixo e esgoto em áreas urbanas, bioinvasão de espécies
exóticas, sobrepastoreio, arenização, entre outros.
Do ponto de vista cultural, a tradição tem sido negligenciada pelo afastamento do homem
do meio rural. A fusão de hábitos, essencialmente, rurais com urbanos cria uma interface, muitas
vezes artificializada, a falta de gerenciamento da cultura e o desinteresse de muitos proporciona
este distanciamento com as origens, que se não recuperada cairá no esquecimento.
Figura 2- Identificação visual da relação geográfica e o produto turístico no Rio Grande do Sul, Brasil.
____
814
____
A Figura 3 apresenta a sequência de passos para a coleta de dados no site oficial da Secretaria
de Turismo, Esporte e Lazer do Rio Grande do Sul.
Figura 3- Esquema de consulta ao site oficial Secretaria de Turismo, Esporte e Lazer do Rio Grande do Sul
____
815
____
na fronteira entre Brasil e Uruguai e Uruguaiana numa imagem urbana traduzida pela ponte
que liga o território brasileiro ao argentino.
Apesar das imagens serem representativas dos municípios citados não trazem em essência
um destaque para o cenário do Pampa, com a paisagem e biodiversidade em destaque,
principalmente, enquanto uso das imagens como dispositivo de divulgação do destino.
Entre os municípios que estão divulgados pelo site, muitas destas cidades não possuem
Rotas e Roteiros turísticos formatados em torno do apelo Pampa.
Na oferta de roteiros para Santana do Livramento destaca-se a temática a respeito dos versos
da “epopéia guasca” de Martin Fierro, obra do autor José Hernandez, nos anos de 1871/1872.
Esse roteiro rural é realizado em estâncias e nas vinícolas que compõem o cenário rural na
qual o turista vivencia a linguagem regional, a história da fronteira, a gastronomia as lides
campeiras e as novas formas de ocupação econômica da região. O roteiro passa pelo centro
da cidade, com visita a sala de exposições composta com o acervo sobre o gaúcho, a obra do
autor acompanhado de material de divulgação. Este município também participa do Caminho
Farroupilha & Tradição Gaúcha, a exemplo de Alegrete e Caçapava do Sul.
Dentre os municípios com maiores informações sobre roteiros disponíveis destaca-se Bagé,
com referência a seis Roteiros Turísticos que perpassam pelo município (Quadro 1).
CONSIDERAÇÕES FINAIS
O Rio Grande do Sul, além das diferenças topograficas, vegetacionais e de origem ocupacional,
também, é demarcado por uma “linha” que o divide em duas porções: a Metade Norte, rica,
industrializada e urbanizada com fortes investimentos turísticos e a Metade Sul, oprimida
econômicamente, palco do êxodo rural e com poucos investimentos de desenvolvimento
regional,
O Pampa se estabelece na região da Metade Sul que se distanciou de seu auge econômico e
social e aos poucos se “aparta’ de suas tradiçoes, caso medidas alternativas baseadas em novas
ruralidades, na imagem territorial e cultural não se estabelecerem alicerçadas em políticas
publicas e privadas, com opção a atividades como o Turismo Rural.
A falta de tradição do setor turístico na região impõem a necessidade de investimentos
públicos que resgatem a segurança, confiança e dedicação a estes proprietarios rurais.
O desenvolvimento destas políticas requer análise de potencialidades e mercado, treinamento
para a “venda do produto turístico” e a autenticidade do mesmo, mas é imperiosa a promoção
através do marketing, seguido de todo o aparato que constitui a oferta turistica e a promoção
dos lugares.
O fomento às atividades econômicas sustentáveis, se constitui numa forma de conservação
e divulgação desta área de campos temperados, marcado pela miscigenação de povos indígenas
____ e europeus que implantaram a criação de gado “livre”, a presença dos tropeiros, do chimarrão,
818 charque e churrasco. A paisagem de campos “grossos” e “finos”, a tosa dos animais, a lã se
____
transformando em vestes e a imensidão das cercas através de suas formas, cores, linhas, texturas e
escala pode ser apreendida pelos visitantes que a julga e usufrui, conforme percepção individual,
o juízo de valor, bagagem social, cultural e emocional.
Mas, como o turista terá interesse por roteiros que não insitam a curiosidade, a informação
e o interesse?
Será que somente estes sete municípios representam toda a riqueza deste território gaúcho?
Muito há de se fazer em termos de políticas, conscientização e promoção para que o Pampa
seja valorizado e usufruído como parte integrante do Rio Grande do Sul e disposto a participar
da governança sustentável através do Turismo Rural.
REFERÊNCIAS BIBLIOGRÁFICAS
Abramvzuk, C. et al. (2009). A internet e a internacionalização de pequenos negócios no setor
de turismo no Brasil. Base (6) 4: 328-339.
Amaral, S. A. (2008). Marketing da informação: entre a promoção e a comunicação integrada de
marketing. Informação e Sociedade. 18 (1): 31-44.
Bencke,G.A. (2009). Diversidade e conservação da fauna dos Campos do Sul do Brasil. In: Pillar,
V de P. et al. Campos Sulinos- conservação e uso sustentável da biodiversidade. Brasilia/
MM. p.101-121.
Binkowski, P. (2009). Conflitos ambientais e significados sociais em torno da expansão da
silvicultura de eucalipto na “Metade Sul” do Rio Grande do Sul. Dissertação (Mestrado
em Desenvolvimento Rural) – Universidade Federal do Rio Grande do Sul, Faculdade
Clarice Bastarz
Universidade Federal de Santa Maria
clariceufsm@gmail.com
Marcelino de Souza
Universidade Federal do Rio Grande do Sul
marcelino.souza@uol.com.br
RESUMO
As Caminhadas na Natureza configuram-se numa modalidade de turismo rural e propõem
que comunidades rurais organizem circuitos de caminhada e vendam produtos e serviços a
caminhantes oriundos de centros urbanos. O estudo pretende analisar as motivações dos
atores para participar do projeto Caminhadas na Natureza, adotando o recorte geográfico do
Território Vale do Ivaí, estado do Paraná, Brasil. Nesta análise foram observadas as motivações ____
que conduziram 42 atores a se envolver nas caminhadas, entre eles, agricultores, caminhantes 821
____
e organizadores. Através de entrevistas semiestruturadas, observou-se que as motivações que
levaram os atores a se engajar no projeto pertencem principalmente à dimensão social, seguida
pela dimensão de prestígio e econômica.
Palavras-chave: Caminhadas na Natureza, Território Vale do Ivaí, Motivações, Turismo Rural.
INTRODUÇÃO
A temática do desenvolvimento rural tem sido abordada nos âmbitos acadêmico e político
internacional nas últimas décadas, sobretudo a partir dos anos 1990. As mudanças sociais,
econômicas, culturais e ambientais provocadas pelo processo de modernização da agricultura
ainda são discutidas, pois este modelo de desenvolvimento, mais ou menos acelerado a depender
da região, não conseguiu beneficiar a todos. Alteração na estrutura fundiária, concentração de
renda, estrangeirização da propriedade da terra, êxodo, envelhecimento da população rural,
pressão ambiental são alguns efeitos da modernização da agricultura e originaram mudanças
significativas no comportamento, racionalidade, organização social e atividades econômicas
desenvolvidas pelos agricultores.
Na perspectiva da multifuncionalidade, na qual este trabalho se insere, o espaço rural é
reconhecido para além de sua função primária de produção de alimentos e matérias-primas. Ele
desempenha múltiplas funções, tornando-se responsável também pela conservação dos recursos
naturais, preservação do patrimônio cultural, atividades de lazer e, ainda, pela reprodução
socioeconômica das famílias rurais (WANDERLEY, 2009). Do fenômeno da diversificação
econômica das propriedades e da revalorização das áreas rurais emerge o turismo rural, como
uma entre tantas outras possíveis alternativas encontradas pelos agricultores (KAGEYAMA,
2008; WANDERLEY, 2009).
Levando também em consideração o ponto de vista dos turistas, para os quais o espaço de
referência é a cidade, as transformações sociais conduziram a um aumento do período de não
trabalho, em que o lazer (ou inatividade), desde o seminal estudo de Veblen (1994)1, é analisado
como um signo de distinção, inerente às classes sociais dominantes. Desta linha, surgem as
ideias do “direito ao lazer” e do “lazer compensatório”, em que as férias e, por consequência, o
turismo estão associados à saúde e ao bem-estar (STEIL, 2002).
Impulsionado por política pública de desenvolvimento rural, o projeto Caminhadas na
Natureza, ocorre no Território do Vale do Ivaí como uma modalidade de turismo rural, em que
um número considerável de participantes tem gerado um fluxo turístico regional interessante.
Este projeto prevê que os agricultores das comunidades rurais anfitriãs, apoiados pelo Estado,
realizem eventos de caminhadas oferecendo aos turistas serviços de alimentação (café-da-manhã
e almoço), bem como a venda direta de produtos locais (alimentos in natura, flores, produtos da
agroindústria familiar, panifícios, artesanatos, entre outros). Este modelo de caminhadas possui
uma metodologia internacional, orientada pela Federação Internacional de Esportes Populares
(IVV)2.
____ Este artigo se interessa em compreender o porquê dos atores se engajarem nas caminhadas.
Por um lado, colocando em prática uma política pública, os organizadores adotaram o projeto
822
____ como metodologia para desenvolvimento rural. Recrutados pelos organizadores, os agricultores
engajaram-se buscando a diversificação econômica e renda complementar. E por outro lado,
caminhantes buscam lazer e compensação pelo trabalho. Mas seriam estas, as reais motivações
que conduzem os atores a participar das Caminhadas na Natureza? Adotando o recorte
geográfico do Território Vale do Ivaí, no Estado do Paraná, o estudo tem o objetivo de analisar as
motivações que conduziram os atores (agricultores, caminhantes e organizadores) a se envolver
nas Caminhadas na Natureza.
Para compreender as motivações dos atores que participam do projeto Caminhadas
na Natureza, foram entrevistadas 42 pessoas, sendo 13 agricultores, 12 caminhantes e 17
organizadores. As entrevistas foram semiestruturadas e a amostragem foi não-probabilística
intencional, dada através da técnica bola de neve. Esta técnica é comumente utilizada em
pesquisas qualitativas e envolve a identificação de um ou mais contatos iniciais (primeiros
entrevistados), que sugerem outros contatos a serem entrevistados.
1 O livro “The Theory of the Leisure Class”, publicado em 1889, é o primeiro trabalho das Ciências Sociais sobre o turismo, de acordo com
STEIL (2002). Thorstein Veblen aborda o lazer no processo de constituição das classes sociais, relacionando-o ao turismo. Esta abordagem,
nas Ciências Sociais, seria recorrente em estudos posteriores, principalmente a partir da segunda metade do século XX. É considerada um
clássico na área.
2 Internationaler Volkssportverband, o IVV, é uma federação internacional de esportes populares. Promovem eventos em que se realizam
atividades físicas não-competitivas em ambientes naturais, envolvendo participantes de todas as idades e estratos sociais. Possuem
associações continentais na Europa, Ásia e Américas, com membros filiados em 50 países. Realizam 7.500 eventos de esportes populares,
os quais envolvem a participação de 10 milhões de pessoas por ano. A instituição brasileira membro do IVV é a Anda Brasil, que atua como
idealizadora e coordenadora do Projeto Caminhadas na Natureza (FAWCET, 2015).
extensiva, pastagens plantadas e poucos remanescentes de mata nativa. Foi constatada também
a baixa utilização de tecnologia agropecuária, predominando o caráter familiar nas explorações
agrícolas (FUENTES LLANILLO et al, 2002).
O Território Vale do Ivaí é formado por 26 municípios: Apucarana, Arapuã, Ariranha do
Ivaí, Barboza Ferraz, Bom Sucesso, Borrazópolis, Califórnia, Cambira, Corumbataí do Sul,
Cruzmaltina, Faxinal, Godoy Moreira, Grandes Rios, Ivaiporã, Jandaia do Sul, Jardim Alegre,
Kaloré, Lidianopólis, Lunardelli, Marilândia do Sul, Marumbi, Mauá da Serra, Novo Itacolomi,
Rio Bom, São João do Ivaí e São Pedro do Ivaí. Possui uma população total de 330.695 habitantes
e grau de urbanização médio de 81,2%. Nota-se, também, uma concentração da economia
regional no município de Apucarana que, tem sua relevância como polo produtivo regional.
Apucarana apresentou sozinho 40,14% do PIB do território em 2010 (IBGE, 2015).
____
824
____
A média do IDH dos municípios do Vale do Ivaí é 0,697 e todos os municípios do Vale
estão abaixo do IDH médio paranaense, que é 0,749 pontos. Isto demonstra a fragilidade
socioeconômica do território e vulnerabilidade social que possui (IBGE, 2015).
“sugerimos que as relações com o sagrado, vividas pelo sujeitos de nossa pesquisa, estão implicadas com
as noções de um corpo saudável para os caminhantes. Ao que parece, diferentemente dos peregrinos
tradicionais, que usavam seus corpos penitentes como instrumentos de perdão e salvação para
transcender este mundo, os caminhantes que acompanhamos compreendem seus corpos como o lugar
privilegiado de conexão com o mundo e principal meio de aperfeiçoamento de si. Por outro lado, se nas
peregrinações tradicionais, a busca da saúde física é uma dádiva divina, que pode ser concedida dentro
de um regime de reciprocidade entre seres humanos e divinos, para os ecocaminhantes, alcançar o bem-
estar físico e a saúde é uma responsabilidade dos sujeitos humanos, que buscam se integrar num todo
harmonioso que aponta para a superação das divisões entre corpo e alma, natureza e cultura” (STEIL e
TONIOL, 2011, p. 30-31).
Na citação, pode-se observar que o bem-estar físico e saúde, atributos do corpo, são formas
de se aperfeiçoar ou evoluir como seres humanos. A caminhada, o movimento do corpo, é a
maneira pela qual os sujeitos entram em contato com o mundo.
Entretanto, para o estudo das Caminhadas na Natureza, não basta entender o ato de caminhar
em si, o meio rural também é um elemento nesta discussão. Pois, é importante compreender os
motivos que levam as pessoas percorrerem dezenas (e até centenas) de quilômetros desde sua
residência até a comunidade rural. Se fosse caminhar apenas por bem-estar e saúde, uma esteira
num ambiente fechado resolveria a questão.
STEIL e TONIOL (2011) afirmam que o caminhante não se preocupa em cultivar apenas
seu bem-estar físico, mas que parece haver no ideal de saúde desses sujeitos, uma forte relação
entre as dimensões físicas e psíquicas. Assim, o contato com a natureza (ou com o rural) torna-se
algo privilegiado na busca desse ideal. Ou seja, corpo, mente e natureza estão fortemente inter-
relacionados no ato de caminhar e possui resquícios religiosos, sugerem Steil e Toniol (2011).
Com relação às motivações em praticar o turismo rural, existem na literatura internacional,
vários modelos e tipologias. A busca pela interpretação e classificação de motivações, de acordo
com Kastenholz et al (2014, p. 44), são orientadas pela ideia seminal de que “o visitante viaja,
em primeiro lugar, porque procura viver uma experiência fora do seu ambiente habitual de
residência”. A partir dessa ideia, os estudos sobre motivação estão fundados na sociologia, na
____ psicologia social, na psicologia ambiental ou na geografia humana.
Com relação aos residentes (no caso do presente estudo, os agricultores), as pesquisas
826
____ frequentemente estão voltadas a explicação de sua impressão face ao turismo, ou seja, quando
o turismo já ocorre. Figueiredo e Eusébio (2014, p. 91) lembram do famoso estudo de Doxey
(1975), sugerindo o termo “Irridex” (para mensurar o nível de irritação dos residentes quanto
a atividade turística) e do “Modelo de ciclo de vida de um destino turístico” de Butler (1980),
para também entender o comportamento dos residentes. Estudos posteriores que utilizaram
estes modelos, evidenciam que o grau de dependência econômica que os residentes possuem
em relação ao turismo, explica sua impressão e atitude. Ou seja, quanto mais economicamente
beneficiado pelo turismo, mais positiva será a impressão e atitude face ao turismo (FIGUEIREDO
e EUSÉBIO, 2014).
Assim como a ideia basilar, do ponto de vista do turista, é buscar uma experiência diferente
de seu cotidiano, do ponto de vista dos agricultores, a ideia fundamental é que estes ingressam na
atividade de turismo interessados no ganho financeiro. Ainda são poucos estudos, na perspectiva
do desenvolvimento rural, que revelam as motivações dos agricultores para a atividade turística.
Porém, estudos sobre o ingresso na atividade de agroindústrias familiares, como estratégia de
diversificação econômica das propriedades, corroboram com a ideia fundamental do incremento
da renda familiar como motivação principal (AGNE, 2010; CARVALHEIRO, 2010; FERRARI,
2011).
No sentido de classificar a motivações e a satisfação dos atores envolvidos nas Caminhadas
na Natureza no Território Vale do Ivaí (agricultores, caminhantes e organizadores), utilizou-
se as quatro dimensões para a classificação de McIntoch, Goeldner e Ritchie (1995), quais
sejam: física, cultural, interpessoal e status e prestígio. Ademais, ao revisar sólidas discussões
a respeito das motivações para caminhar e motivações para o turismo rural, percebeu-se a
Dimensão Características
Física Refere-se ao relaxamento, desejo de lazer compensatório ao trabalho, à escapada da rotina, à fuga dos centros
urbanos, ao “refresco” da mente e corpo do indivíduo, ao descanso.
Também a preocupação com a saúde e estado físico do corpo.
Cultural É a busca por uma experiência cultural, em que a necessidade de conhecer culturas diferentes, conhecer outros
lugares e paisagens.
Relacionada ao desejo de ganhar conhecimento e experiências autênticas.
Interpessoal O desejo de conhecer novas pessoas, passar tempo com família e amigos, visitar amigos e parentes ou, ainda,
escapar de relações sociais de rotina.
Está também relacionada ao estreitamento dos laços sociais, através da cooperação, reciprocidade e
comprometimento entre os atores.
Status e prestígio Está relacionada a aumento da autoestima, reconhecimento e elogios advindos da atuação nas caminhadas.
Refere-se também ao desejo de chamar a atenção e divulgar o lugar onde se realiza a caminhada, destacando suas
características e qualidades.
Levam a ter uma posição de destaque, distinção e valorização em relação aos outros.
Emocional Refere-se ao aspecto sentimental dos atores, principalmente ao sentimento de nostalgia, valorização das memórias ____
do passado, retorno às origens.
827
Ruralidade Está relacionada às características intrínsecas da paisagem e modo de vida rural. Este rural pode ser real ou ____
imaginário, sendo que apelos como a simplicidade, o silêncio, a natureza, as atividades agrícolas, a gente,
Econômica Refere-se ao desejo de aumentar e complementar o rendimento da família, a diversificar a atividade econômica da
propriedade.
Está relacionado ao desejo de implementar a atividade turística na propriedade para além da caminhada, visando
novos negócios.
Também se refere a criação oportunidades ao produtor e promoção do desenvolvimento rural, num sentido
ideológico.
Nota-se, que a dimensão mais citada pelos entrevistados é a motivação interpessoal, com 27
referências, seguida pela motivação de status e prestígio, física, econômica, emocional, cultural
e, por último, motivação de ruralidade. Fica evidente, portanto, que a motivação principal dos
entrevistados em participar das Caminhadas na Natureza é a interpessoal. Estar em contato
com pessoas, estreitar laços sociais e criar vínculos é o que mais motiva os atores ao participar
do projeto. Mas, deve-se realizar uma análise mais apurada das motivações, observando as três
categorias de atores.
____ Com relação aos 13 agricultores entrevistados, de fato, a motivação mais citada é a
828 interpessoal, com 11 referências nas respostas dos entrevistados. Isso se revela contrário aos
____
estudos encontrados na literatura estudada, que apontam a dimensão econômica como a
principal motivação dos agricultores para trabalhar com turismo rural.
Os agricultores demonstram que o ganho financeiro não é um fim, mas um meio de
sobrevivência e reprodução social, assim como a valorização do meio rural, evidenciando um
forte apelo emocional. Neste sentido:
“A gente teve sempre a vida na área rural, né? E a gente vai com o tempo vai se distanciando dela, né? E
com isso também faz que o retorno da gente é valorizar mais o setor rural. E outra coisa: ver a alegria
dos outros que vem participa e conhece a gente que está aí, né? Fazer com que as pessoas se sintam bem
e valorizados. E que as pessoas tenham conhecimento não só de nós aqui, mas de outros lugares. Então
isso é importante”. (Agricultor, homem, 67 anos)
“Eu gosto muito de estar saindo e conhecendo pessoas novas. Então para mim é gostoso, eu gosto... E
gosto de caminhar. Eu não estou podendo agora, estou com um problema no joelho, mas eu gosto... É
gosto estar em contato com pessoas dos outros municípios, trocar ideias, eu gosto bastante... a gente
aprende muito com isso, né?” (Agricultora, mulher, 52 anos).
“Eu gosto, eu gosto de estar em contato com a pessoas mesmo. Outra porque eu vejo as mudanças no
meu bairro. E eu penso assim: ‘eu vou morar aqui, a minha vida vai ser aqui a minha vida toda’. Eu
quero, já decidi que eu quero ficar aqui. E eu não quero ficar num bairro esquecido! Um bairro que
ninguém conhece! E eu quero envelhecer num bairro que, por exemplo, tenha as caminhadas que eu
quero, que todos nós juntos queremos. Que tenha uma ATI (academia de ginástica ao ar livre). A gente
vai envelhecer, a gente vai precisar disso. Então eu quero envelhecer num bairro conhecido. E se meus
filhos no futuro quiserem voltar e morar aqui, serão muito bem-vindos. Mas depois da formação! Sem
formação eu não aceito eles”. (Agricultora, mulher, 47 anos).
Uma dimensão de motivação observada nas falas dos agricultores se refere ao estreitamento
de laços sociais entre a própria comunidade, que expressam valores como união e cooperação.
São exemplos:
“A união do pessoal, né? Tem pessoas que estão afastadas, que não frequentam a igreja, mas na época da
____
caminhada, as pessoas vêm para ajudar. Tem umas três famílias, que vêm para ajudar nas caminhadas,
829
isso é muito bonito”. (Agricultora, mulher, 44) ____
“Porque meus companheiros de pesca é tudo junto. Se eles vão trabalhar eu vou também, né? E outra:
quantas crianças você vê andando aí também, né? Então eu vou ajudar”. (Pescador aposentado, homem,
84 anos)
“É por causa do pescador. Essa é a motivação principal. Eu quero chegar, deitar na cama, dormir sossegado
e saber que eles estão legal. Em outrora, em tempos passados, a gente pegava, estava trabalhando, tinha
o serviço da gente, recebendo o salário, mas o pescador passando necessidade, passando frio, de repente
até faltando alimento... E eu pensava ‘eu sou dessa mesma classe, vim dessa mesma origem”. Então eu
acho que a gente tem que fazer alguma coisa, eu tenho que fazer alguma coisa. Então essa caminhada
foi mais alguma coisa que surgiu para estar trazendo renda ao pescador, para eles não passarem tanta
necessidade. Porque se deixar, se ninguém intervir nessa história, daqui a pouco os pescadores de Porto
Ubá não existem mais, acabou”. (Pescador, homem, 48 anos)
É interessante notar que, além da dimensão econômica ter sido citada por apenas um
agricultor, as dimensões física e ruralidade não foram referenciadas por esta categoria de
entrevistados. De fato, os agricultores anfitriões das Caminhadas na Natureza não caminham e
não desfrutam do relaxamento e do prazer que o ambiente rural proporciona. A caminhada é o
“Para mim, se tiver caminhada todo domingo, eu venho todo domingo. Eu gosto. Para mim parece que
sai um fardo das costas. Chego em casa, durmo e no outro dia eu estou nova, na segunda-feira. Para mim
um final de semana que não tem caminhada eu... tem trabalho, tem faculdade, é puxado. E a caminhada
relaxa. Eu gosto”. (Caminhante, mulher, 34 anos).
No sentido pela busca da saúde, estes caminhantes entrevistados revelam sua motivação:
____
830 “Além do prazer, tem a questão da saúde. Demos um jeito também de colocar os filhos nisso. Eu sou
____
hipertenso e preciso caminhar numa frequência maior. Ter contato com pessoas de lugares diferentes,
conhecer gente nova e formar um grupo de amigos por todo o Paraná”. (Caminhante, homem, 55 anos).
“É essa integração que a gente tem com o grupo. E você vai caminha, chega cansado fisicamente, mas a
cabeça está leve. Assim é o sair, é o conhecer, é o novo... É bacana isso. Quantas pessoas eu conheci nas
caminhadas... Lugares que conheci... Lugares que eu jamais imaginei ir, se não fosse a caminhada. Jamais
eu iria para o interior de Santa maria do Oeste ou de Guarapuava se não fosse a caminhada, né? E a gente
tem ido na região toda. Tem conhecido a região toda, né? Isso é bacana”. (Caminhante, mulher, 54 anos).
A motivação emocional é manifestada como a busca por relações próximas e intimistas com
as pessoas do rural e, ainda, a busca do turista pela nostalgia de regressar às suas origens rurais
ou avivar memórias do passado. São exemplos:
“Como eu disse, eu sou geógrafa ambientalista e eu nasci na comunidade rural. Eu nasci na agricultura.
Meu pai é um imigrante, que veio do Japão, e a gente viveu sempre na agricultura. E eu depois de
casa, nunca tirei meus pés da agricultura. É minha raiz e vou morrer. Eu tenho que prestigiar. É o meu
compromisso”. (Caminhante, mulher, 64 anos)
Com relação à categoria restante, não foram encontrados trabalhos que abordassem as
motivações dos organizadores, que, neste estudo, representam os agentes do Estado (esfera
estadual e municipal) e voluntários, responsáveis por planejar e organizar as caminhadas, mas
que não possuem ganhos financeiros com isso.
Assim como no discurso dos caminhantes e dos agricultores, a dimensão social ou
interpessoal também está presente na resposta dos organizadores das caminhadas. É exemplo:
“Eu gosto do diferencial eu gosto de estar com gente. Eu preciso estar em contato com as pessoas. Eu
gosto de trabalho que envolvem pessoas. Eu gostaria de estar o tempo todo lá. E quero me dedicar mais
a partir do ano que vem”. (Secretária municipal, mulher, 58 anos)
Nesta última fala, a entrevistada aponta, além da dimensão social, uma dimensão econômica,
quando fala sobre as oportunidades que os municípios poderiam aproveitar ao desenvolver o
potencial turístico das comunidades, através da caminhada na natureza. Esta dimensão também
está presente nos seguintes trechos de entrevistas:
“A gente sempre discutia que alternativa se tem para o meio rural. A gente, enquanto técnico da Emater,
a gente tem que enxergar um pouco mais longe. A caminhada vai além da caminhada. A caminhada é
um motivo para se buscar outras coisas para o meio rural. Então a motivação é criar alternativas para
o agricultor se manter na propriedade, para melhorar a condição dele na propriedade”. (Técnico da ____
Emater, homem, 59 anos) 831
____
Percebe-se, que, por trás da preocupação em agregar valor aos produtos e gerar renda,
na fala dos entrevistados está presente a preocupação na melhora das condições de vida dos
agricultores. A caminhada, então, está ligada ao desenvolvimento rural, principalmente quando
citam os benefícios sociais e melhora da autoestima dos agricultores como motivação para o
engajamento no projeto.
Neste sentido, nas entrevistas dos organizadores é abordada pela maior parte das citações
(nove) a motivação de prestígio e de gratificação na realização do trabalho. Esta mesma dimensão
também foi observada nas entrevistas dos agricultores. Este sentimento de prestígio aparece
relacionado à divulgação dos municípios e localidades e aos elogios que recebem com relação
à execução. Além disso, as entrevistas apontam um aspecto interessante, que é a divulgação da
Emater para o público urbano. Assim como:
“Eu faço a coordenação regional de projetos da Emater de Campo Mourão. São 24 municípios, mas
a motivação começou por eu fazer parte do grupo de comunicação, marketing e eventos da Emater.
Daí assim: não tem nada que divulge o trabalho do estado, ou seja, da SEAB e da Emater ou qualquer
instituição, mais do que a caminhada. Por que isso? Porque a gente trabalha com um público que não é
o público do dia a dia da gente trabalhar. Então você vai mostrar o trabalho nosso para um público que
você quase não conhecia, que é o professor, é médico, é dentista, é policial, um pessoal que não entra nos
escritórios da Emater e da SEAB. Então é importante por isso. A minha motivação é mostrar para que
esse pessoal saiba da onde vem o que ele está consumindo, qual é a participação do governo do estado
nisso, como é questão da assistência técnica dos produtores e até a situação da agricultura e da pecuária
hoje. O pessoal não sabe, eles têm que saber isso. A motivação é isso: é unir o urbano ao rural. Está uma
lacuna muito grande no meio”. (Técnico da Emater, homem, 48 anos)
Percebe-se nos discursos, que a Emater é uma empresa presente no cotidiano dos agricultores,
mas que é desconhecido da população urbana. Esses discursos vão ao encontro da dimensão
de prestígio, mesmo que tenha um sentido um pouco diferente dos demais discursos, mas o
contentamento, reconhecimento e valorização pelo trabalho e pelo meio rural são os mesmos.
CONSIDERAÇÕES FINAIS
Neste estudo de caso, revelaram-se semelhanças e diferenças nas motivações entre as categorias
de entrevistados. Os caminhantes, principalmente, apresentam motivações ligadas à uma
dimensão física. As referências ao relaxamento, descanso, escapar da rotina, equilibrar mente e
corpo e preocupação com a saúde aparecem em seus discursos.
Nas falas dos organizadores é percebida a dimensão econômica, pois os entrevistados citam
o desejo de contribuir para o aumento da renda e melhora das condições de vida dos agricultores.
É também percebida uma referência ao prestígio que os municípios, localidades e até mesmo
as próprias pessoas adquirem ao participar do projeto e ter seus municípios divulgados. Nas
falas dos organizadores, ao mencionar a dimensão econômica e de prestígio, percebe-se um
____ tom ideológico, pois a caminhada é um meio de alcançar o desenvolvimento rural, seja através
832 da renda ou da divulgação das comunidades. A caminhada, para eles, não é um fim em si
____ mesma. Ela promove benefícios. Benefícios esses que não eram esperados inicialmente, como o
fortalecimento das relações sociais e aumento do prestígio. Os benefícios esperados incialmente
pelos organizadores eram do aumento da renda e ocupação das famílias.
Com relação às motivações dos agricultores, foi surpreendente a predominância da
dimensão social ou interpessoal. Esta motivação é mais presente em seus discursos do que a
dimensão econômica, ao contrário do apresentado em outros estudos. O desejo de conhecer
pessoas de outros lugares ou mesmo estreitar laços afetivos, no sentido de cooperação e união
da comunidade são as motivações dos agricultores entrevistados.
Essa dimensão social também está presente nos discursos dos caminhantes e dos
organizadores, sendo, portanto, o tipo de motivação mais citado pelos entrevistados. Isso
demonstra que as caminhadas são experiências co-criadas pelas pessoas, assim como defende
o estudo de Kastenholz et al (2014). A motivação dos atores para participar do projeto passa
pelas relações interpessoais construídas ou fortalecidas pela caminhada. Isso evidencia que a
caminhada não é apenas um ato físico ou uma atividade econômica, mas também é capaz de
estabelecer novas relações e práticas sociais. Embora este estudo contribua para o conhecimento
acerca do fenômeno Caminhadas na Natureza, é necessário um aprofundamento. Por fim, pode-
se dizer que a experiência das Caminhadas na Natureza no Vale do Ivaí é subjetiva e coletiva e
não individual.
REFERÊNCIAS BIBLIOGRÁFICAS
AGNE, C.L. Agroindústrias familiares e rede de relações sociais nos mercados de proximidade
na Região Corede Jacuí Centro/RS. Porto Alegre, 2010. 164f. Dissertação (mestrado
em Desenvolvimento Rural) – Universidade Federal do Rio Grande do Sul, Faculdade
de Ciências Econômicas, Programa de Pós-Graduação em Desenvolvimento Rural, Porto
Alegre, 2010.
ANDA BRASIL. Projeto Caminhadas na Natureza. Silva Jardim, RJ: Anda Brasil, 2007.
ASSOCIAÇÃO BRASILEIRA DE EMPRESAS DE ECOTURISMO E TURISMO DE AVENTURA
(ABETA). Perfil do turista de aventura. 2010. Disponível em:. Acesso em< 14/11/2015.
BUTLER, R. The concept of tourist area cycle of evolution: implications and management of
resourses. Canadian Geographer, 14(1), 5-12, 1980.
CARVALHEIRO, E.M. A construção social de mercados para os produtos da agroindústria
familiar. Porto Alegre, 2010. 214f. Tese (Doutorado em Desenvolvimento Rural) –
Universidade Federal do Rio Grande do Sul, Faculdade de Ciências Econômicas, Programa
de Pós-Graduação em Desenvolvimento Rural, Porto Alegre, 2010.
DARKER, C.D.; LARKIN, M.; FRENCH, D.P. An exploration of walking behavior – An
interpretative phenomenological approach. Social Science & Medicine, n. 65, 2007 (p.
2172-2183).
DOUGHTY, K. Walking together: the embodied and mobile production of a therapeutic ____
landscape. Health & Place, n. 24, 2013 (p. 140-146). 833
DOXEY, G.V. A causation theory of visitor-resident irritants: methodology and research ____
inferences. Proceedings of the Travel Research Association, 6th Anual Conference, San
Diego, California, 1975.
EZEQUIEL, G.; CARVALHO, M. O turismo de natureza como potenciador das singularidades
territoriais: o caso do pedestrianismo em Portugal. In: FAWCET, G. The International
Federation of Popular Sports. 2015. Disponível em: <http://www.ivv-web.org/pages/en/
pdf/The-IVV-An-Overview.pdf>. Acesso em: 15/11/2015.
FERRARI, D.L. Cadeias alimentares curtas: a construção social de mercados de qualidade pelos
agricultores familiares em Santa Catarina. 345f. Tese (Doutorado em Desenvolvimento
Rural) – Universidade Federal do Rio Grande do Sul, Faculdade de Ciências Econômicas,
Programa de Pós-Graduação em Desenvolvimento Rural, Porto Alegre, 2011.
FIGUEIREDO, E.; EUSÉBIO, C. A experiência vivida e cocriada pela população local. In:
KASTENHOLZ, E. et al. Reinventar o Turismo Rural em Portugal: cocriação de experiências
turísticas sustentáveis. Aveiro: UA Editora, 2014.
FUENTES LLANILLO, R.; DEL GROSSI, M.E.; SANTOS, F.O.; MUNHOS, P.D. Regionalização
Agrária do Estado do Paraná. In: Encontro de Economia paranaense, 2002, Maringá. I
ECOPAR. Maringá: UEM, 2002. V Cd-rom. Disponível em: http://www.iapar.br/arquivos/
File/zip_pdf/Ase/regio_agraria.pdf, Acesso em 21 de julho de 2014.
IVV. The IVV: one overview. Disponível em: < http://www.ivv-web.org/pages/en/pdf/The-IVV-
An-Overview.pdf>. Acesso em: 25/07/2015.
KAGEYAMA, A.A. Desenvolvimento rural: conceitos e aplicação ao caso brasileiro. Porto
Alegre: Ed. da UFRGS, 2008.
Pierre-Mathieu Le Bel
Geographer – Ingénieur de recherche et enseignant
Université Blaise Pascal
Pmlebel@gmail.com
Mauricette Fournier
Geographer – Maitre de Conférence
Université Blaise Pascal
Mauricette.FOURNIER@univ-bpclermont.fr
ABSTRACT
Literary heritage tourism is a subfield of cultural tourism which concerns places or routes ____
associated to an authors’ life or artistic production and is a good illustration of literature capacity 835
____
to build place. In a postmodern context of increasing touristic offer and demand, literary tourism
is often seen as a niche, an originality factor and a guaranty of authenticity by local development
actors and by visitors. The present communication, consequently, is interested in this dialectic
between places and literary heritage.
Our paper approaches literary heritage through a participatory action research which
focuses on rural citizen associations that promote literary heritage of Allier department, France.
It also bases itself on the principals of social innovation where all participating actors recognize a
necessity to act in this field of local development. All share a project of literary place building but
the various literary heritage call for diversified vision of what should constitute a literary basis
for the development of a local literary identity. Using focus groups and individual interviews
the research finds an operational goal in producing a web site designed by the associations and
with the objective of giving more visibility and accessibility to literary heritage in Allier. By
uniting the territorial actors that share literary heritage transmission as their mission, the hope
is to give extra value to an otherwise underexploited resource in an economically fragile rural
environment. Finally, the central operational objective is the creation of a Writers trail of Allier
that would connect literary places and create a long lasting dynamic in local literary tourism.
Key-words : Literary heritage; France; place; participation
INTRODUCTION
« À Vichy, que don Vicente Blasco Ibaňez a comparé à Babylone et (le ciel vous épargne, Vicalidiens, mes
frères) à Sodome et à Gomorrhe, à Vichy, tout passe, et Vichy même. Dans la musique, sous le ciel d’été
où flottent tous les drapeaux du monde, des foules de choix, prélevées sur la circulation des plus belles
rues des plus belles villes d’Europe et d’Amérique, se renouvellent sans cesse, et dans leur mouvement
entraînent la ville elle-même ; et les rues changent d’aspect et de nom, et même de direction quelquefois.
Mais l’antique cité forte, le Vieux-Vichy ducal et monacal, sait garder son indépendance et son immobilité
au milieu de l’invasion internationale. Par cette Maison de Madame de Sévigné, il communique avec les
grands parcs qui longent la rivière ; il se les annexe peu à peu à mesure que la Saison approche de sa fin
; et c’est lui qui règne sur leurs automnes d’or » (Valery Larbaud, Allen. P.25)
France counts with hundreds of literary sites. The Federation of writers’ houses counts no
less than 361 recognized literary places or itineraries in the country. The most popular are,
for example, the Jules Verne house in Amiens, the School Museum of Grand Meaulnes in
Epineuil-le-Fleuriel (Cher), Victor Hugo in Villequier (Normandie), Marcel Proust in Illiers-
Combray (Eure-et-Loir). This paper is concerned with a specific French department, l’Allier,
which is unique in many regards. There, we can find a rich fabric of associations who defend
____ the local literary heritage as well as a distinctive literary resource in terms of styles, places and
836 eras. This constitutes a significant potential that would strengthen a niche in the literary tourist
____
industry while enriching the relatively modest cultural offer of the department. If Flaubert and
Maupassant practiced spa tourism in Vichy with more or less pleasure, many other writers come
from or have resided in the Allier, whether in Vichy or elsewhere in the department. Some of
their literary legacies have had a beginning of heritage. However, these initiatives remain small
and scattered. Therefore, to allow a tourist discovery of the county’s literary heritage, the Vice
President of the Departmental Council of Culture brought together in 2010 the associations
involved in the promotion and perpetuation of the work of writers to work Bourbonnais a
joint project of road Bourbonnais writers. This process of development of regionalised literary
heritage materialized in 2015 with funding from the Auvergne region of an action research
project in social innovation. Its purpose is operational in nature: building a network around the
emerging initiatives valuation literary heritage to make each more readable, create synergies, a
virtuous circle so that they also become more numerous.
Literary tourism occupies a growing place in the broader sector of cultural tourism which
itself is an important economic sector, particularly in France where tourism counts for 6.5
percent of the GDP. Between 1997 and 2007, demand for world cultural tourism has increase
by 17%, and both the OECD and the World Tourism Organization calculates that the sector
accounts for 40% of international tourism. Literary tourism relates to the « travel to places
famous for associations with books or authors » (Squire, 1993: 5). This definition has the merit
of including « fictive » places – for example amusement parks – but is limited by the use of the
term book which is not adapted to other literary forms (consider by example journalism, movie
writing, etc). This is why Squire later modified her definition of literary tourism as tourism: «
associated with places celebrated for literary depictions and/or connections with literary figures
» (1996: 119).
Even more inclusive is the definition later proposed by Nicola Watson (2009:2) who describes
literary tourism as « the interconnected practices of visiting and marking sites associated with
writers and their work ». While this does not take into account temporary events, theater,
readings or autograph session, reading group, or writing workshops for example, it has the merit
of taking into account the performative aspect of literary tourism and implies the praxis of
literary tourism has the potential to attribute new meaning to places.
Through the cooperation process of participatory research, our communication will thus
explore the construction process of literary tourism in Allier. It will particularly look at how
local association build on literary heritage to produce places and places’ representations aimed
at touristic consumption. The fact that no less than a dozen local groups each dealing with
a different author and, consequently a different social, historical and spatial heritage in link
with the author’s work or life is particularly challenging in the building of a tourist route. Each
association carries forward its own vision of literature and literary heritage and each engages
local political action differently. Our paper will explore how these project in literary heritage
place building are sometimes in tension with the vision of local political authorities or other
territorial stakeholders.
____
GIVING VALUE TO LITERARY LOCAL RESOURCE 837
____
By federating actors who share the development project of a still little exploited by resource
development strategies, the hope is to share knowledge and bring out new practices based on the
principles of Action research in social innovation. The shared identification of the need to act
in an area, and equality between partners - associations, academic and political - are features of
this approach. This was seen by how collaboration literary heritage both tangible and intangible
could become a local resource, to the extent that individual actors, associations, entrepreneurial
and public manage to coordinate around objectives and collective strategies.
In all, associations promoting the literary heritage of 11 authors were gathered in this
project (Table 1). The case of the Allier and Bourbonnais writers will be explored here. More
precisely, we stop instead of Vichy in this experiment. But it is important to first stop at the
broader context of the evolution of heritage development and tourism practices in France and
elsewhere in the West. First built around a cultural heritage determined by the scope of the
elitist culture, cultural tourism has seen its scope expand with the advent of postmodernity. The
distinction increasingly blurred between what would be a “high” culture and a culture more
“vulgar”, in addition to increasing demand for joining many more associates have consistently
expanded the spectrum of marketing inheritance cultural. Heritage “is not an object in itself, but
a social and cultural construction which couples time and space” (Coëffé and Morice, 2013: 78).
Thus, the opening postmodern popular culture could open a breach in the field: have entered
the inner circle of alternative assets, intangible vernacular, driven by social actors who do not
belong to the elite. Thus, if the material heritage dominates in Europe and France, intangible
heritage is more represented in the South. However, the areas put at the margins of North
Figure 1. Localisation of Allier’s literary heritage. Source : CERAMAC – Université Blaise Pascal
Vichy, placed at one end of the crescent, is a door, a threshold that the traveler has the
opportunity to borrow in order to access local authors, and especially do we hope to reach the
territory through them , know and consume local cultural products, use of restaurants, hotels as
well as hiking trails.
Charles Louis Philippe, that Larbaud calls Bourbonnais spiritual Duc (Allen, p.65) in Cérilly or
Emile Guillaumin whose writings “serve french texts to German schoolchildren and England”
(Allen, p.65) in Ygrande. They can even explore the Tronçais that these two authors, as Larbaud
have highlighted:
« La forêt de Tronçais, à un endroit que je connais, un des bras de l’étang de Pirot, une
longue avenue liquide et pure que nous trouverons au cœur des bois toute fleurie de renoncules
aquatiques, et où, dans le plein été, on voit émerger les mille petits doigts roses de la renouée
amphibie[…] » (Allen, p.63)
Larbaud, in short, has words to most points of interest in the literary development route. As
Montlucon where literary itinerary showcases the work and the political involvement of Ernest
Montusès, close to Allier’s working class. Larbaud, still in its brief descriptive passages, still
writes:
« Il est bien qu’au-dessus de ces grands quartiers neufs, de ces usines tonnantes, du fleuve,
des voies ferrées, des fils électriques, des foules et des fournaises, on voie l’assaut de tant de
vieux toits biscornus au ciel de Montluçon et, plus haut encore, l’abrupt et lourd château sur sa
plate-forme, pareille à un autel dédié aux vents et aux horizons, et vers lequel toutes ces fumées
s’élèvent »(Allen, p.24).
Elsewhere on the course, where Ernest Montusès portrays the action of his novel Les Cimes :
« Hérisson se tient bien, sous le mont couronné du haut débris de son château autour de son ____
gros Vieux Chapitre ; pas une faute de goût ; rien de ce pittoresque facile que pourrait se donner
841
une vieille petite ville militaire, gardienne d’un défilé et tête de pont à rentrée d’une vallée. Pas ____
idyllique non plus ; réservée, coite et fine comme les filles de chez nous. » (Allen, p. 24)
On Moulins, which allows contact with authors of styles and different eras (Albert Bonneau,
who has his museum, for example adventure novel), Larbaud also writes:
« C’est la ville de Théodore de Banville : les briques roses, le pont construit par son aïeul, les
grands jardins entourés de murs. Ville lévitique aussi, avec tant de couvents tintants. Et aux beaux
soirs d’été, ville rêveuse, attendrie, sous les longs tournoiements et les cris d’hirondelles. Dans la
géographie de la France des hirondelles, Moulins doit être une des villes les plus importantes du
Centre. Peut-être à cause du silence et des jardins.
-oui, c’est une ville que je n’aurais pas envie de réveiller. Elle est très bien telle qu’elle est […]
» (Allen, p.63).
The literary route in Bourbonnais, “mildest region of France” (Enfantines, p.9), will urban
and rural and Larbaud as partner associations, highlighted in his work a variety of places which
is well reflected by the authors present on the course and variety of landscapes of Allier. His
friendship with Joyce can also be put to use in valuing the legacy of Joyce in the town of Saint-
Gérand-le-Puy where the author of Finnegan’s Wake lived from December 1943 to December
1944.
Thus, if the ratio of Larbaud Vichy was fluctuating, as the city also embodied for him the
difficult relationship with his mother who never gave him full access to the family fortune, the
city thanks to him out links with hinterland Bourbonnais.
« J’aime surtout en été, ce coin de la France d’où j’écris aujourd’hui ces pages pour les lecteurs
de la Nación. Je l’aime pour son pittoresque sans apprêt, plein de pudeur et de réserve et pour
la solitude qu’il me procure quand , pour travailler plus au calme, je vais passer quelques temps
dans notre propriété familiale, si isolée au milieu des champs et des bois qu’il me semble toujours
y être aussi loin de Paris qu’à l’époque déjà ancienne de mon séjour au Monténégro ; peut-être
même plus loin, car sur les grandes vagues des labours sans horizons – tout le pays est borné par
des collines - on dirait qu’il n’y a personne » (Du navire d’Argent, p.161).
____
842
____
journalism. His disappearance at sea was in fact a tragic figure. His name is now more known
that his work but two vichyssoises associations disseminate his legacy.
The Association of the Maison Albert London, created in 2008, works to promote and
preserve the cultural heritage of Vichy, but his most important work concerns undoubtedly
the legacy of Albert Londres, and more particularly his house birthplace of a number of Besse
street. The Gothic Revival house is undeveloped and requires major restoration. Just opposite
the Albert Londres space is rented by the association since 2009. He receives exhibitions. The
opening hours are limited, but it allows the partner of literary route project of a storefront. The
mark of Albert Londres is clearly visible through plaques that are found on the course In no
Valery Larbaud.
The association has developed the popular interest as well as to ensure political support.
Through the French Federation of heritage and environment and a large crowd funding initiative,
she obtain the necessary financing to acquire the house in 2014. Today, it is hoped that project
as the literary route in Bourbonnais contribute to the renovation of the house Albert-Londres.
Time is pressing because the building continues to deteriorate. Ultimately, the new house Albert-
Londres should be a multimedia space open to all audiences. It would be there disseminate the
vision of activist journalism and humanistic London. This vision is further promoted through
the Albert Londres meetings, begun in 2010, annual event on the international reporting and
freedom of expression. ____
The association has just over 70 members and their support network also has a Marseilles
843
museum and several local businesses that have contributed to past exhibitions which must be ____
added the Association of Albert Londres Prize, created in 1932, which calls since Albert London
prize to the best international reporters. This results in several media personalities know the
character and heritage. It is this association that holds the rights to the journalist. Finally include
the publication of a cartoon in 2013 whose profits have served in endowment funds to buy
the house. The association has flushed a writer and cartoonist and experience even led to the
publication of a second-BD in 2015.
In the footsteps of Albert London is the second association that bears the legacy of the
journalist. It exists since 2012 and focuses on other heritage aspects. The association works
with students in professional degree Journalist proximity and Techniques and Activities Image
and Sound of the Blaise Pascal University in University Center of Vichy. Arguably it is more
ideological and professional heritage that built heritage that interests the association stressing
the importance of committed journalism “on the reality of today” while seeking to make Albert
Londres known to the world.
« Albert Londres is a kind of pretext », says a volonteer. With the association Pays Vichy
Auvergne - which has a cooperation component and manages funds LEADER - In the Footsteps
... has developed a decentralized cooperation project between France and the Balkans. In order
to mark this cooperation through joint action, were grouped press journalists, TV and young
here and elsewhere in France and the Balkans, to bring them in journalistic three week stay in
the Balkans. The 2014 edition highlighted 100 years of Eastern Front. Germans, Belgians and
Colombia took part in the trip. Each time, students receive a parcel of journalism training. Their
articles and documentaries are broadcast in festivals.
London did not write about Vichy and the Bourbonnais his legacy, however, is a wealth of
its way to build relationships between the city and the world and to give the Bourbonnais and
literary itinerary cosmopolitan value. That’s the girl from London who has the best words on the
city and the connections that its literary heritage includes:
« Je vais vous montrer Vichy. Asseyons-nous à cette table de café. Je vous certifie qu’il n’existe
pas de meilleure loge. J’assiste de là, chaque soir, au plus captivant spectacle de l’humanité qui
vient de s’amuser ou du moins d’en faire l’essai. Sur ce trottoir, entre onze heures et minuit, tous
les cinémas, tous les théâtres déversent leur contenu suant et bousculant, leur charge larmoyante
ou joyeuse, attendrie ou excitée, et, dans le flot qui défile, je contemple les plus belles variétés
de spécimens du monde... Mais oui, c’est très instructif ! C’est là que j’apprends à mon enfant à
voyager sur sa chaise » (Florise Londres, Mon père).
CONCLUSION
The establishment of a literary route in Bourbonnais not recover on its own economic health
department, nor will it be enough to sustain its tourist season. In the town of Vichy, this
represents an original tourist development that diversify an image clearly facing Hydrotherapy
and play. Above all, the very notion of route permits to articulate the development of Vichy than
the Bourbonnais. It gives a dynamic, a movement, a more designed as static heritage: literary
____ heritage.
844 It was here to bring out instead of Vichy in the course enrolled at the scale of an entire
____
department. Finally, he emphasized that the establishment of such a route will require
collaboration in the long term will require the efforts of other associations partners as much
as those of Vichy. Perhaps even more, because the city gives its literary heritage visibility not
available to the rural world. Vichy is an opportunity in the extra something that can give the
development of the literary heritage becomes also an opportunity for smaller associations. It is
conceivable for example that some partners diffuse Vichy literary heritage of the authors in the
facilities of the library or at the Maison Albert-Londres.
The title chosen by Allen Larbaud evokes solidarity and cooperation, and it is consistent with
the spirit of the partners of the new route. The literary heritage arises here as a mediator between
opposing forces: one for conservation and development drive. The concept of heritage may seem
opposed to that development. The literary heritage, engraved it on paper as in the memories
may seem more restive an innovative dynamic. The literary route of gamble in Bourbonnais is
that through the new linking of works and places, be assured the development of this legacy.
It is yet uncertain that the Writer’s itinerary will have commercial success or that it will
survive on the long term. Many questions remain as no shared source of income has yet been
identified. The association with the most important economic resource is the most cautious in
its approach of the project: will it not lose part of its subsidies to the profit of the other without
gaining much in return?
Whatever apparent contradiction might be held in the assembly of the concepts of social
innovation and heritage preservation, eleven social actors, previously all working alone on the
preservation of a writer’s memory were brought together under that project. By creating an
encompassing association those 11 smaller associations manage to share their challenges and
articulate common objectives. Creating a writers’ itinerary of Allier constitutes a substantial
innovation in terms of learning dynamic, networking and horizontality and has made literary
heritage a resource.
BIBLIOGRAPHY
Camus, S. 2014. « Marketing expérientiel, production d’expérience et expérience de
consommation ». Revue Espaces, 320, p. 10-18.
Coëffé, V. et J.-R. Morice. 2013. « Patrimoine et création dans la fabrique territoriale : l’estuaire
ligérien ou la construction d’un territoire métropolitain ». Norois, 228 (3), p. 77-88.
Gombault, A. et D. Bourgeon-Renault. 2014. « Marketing du tourisme. Le tournant expérientiel
». Revue Espaces, 320, 8p.
Larbaud, Valery. 1950 [1918]. Enfantines, Paris, Gallimard.
Larbaud, Valery. 2003 [1923]. Du navire d’Argent. Paris, Gallimard.
Squire, S. 1993. « Valuing countryside: reflections on Beatrix Potter tourism ». Area, 25(1), p.
5-10.
Squire, S. 1996. « Literary tourism and sustainable tourism: promoting Anne of Green Gables in
Prince Edward Island ». Journal of Sustainable Tourism, 4(3), p. 119-134.
Watson, N.J. (éd.). 2009. Literary Tourism and Nineteenth-Century Culture. Basingstoke : ____
Palgrave Macmillan. 845
____
RESUMO
O objetivo deste texto é discorrer, de maneira preliminar, sobre a dinâmica das comunidades
de descendentes de tiroleses de Santana e Santa Olímpia, Piracicaba, no interior do Estado
de São Paulo, enfatizando o turismo como fator de união. Os procedimentos metodológicos
usados para elaboração desta pesquisa qualitativa foram: levantamento e revisão de bibliografia
e realização de entrevistas com liderança local envolvida com o processo de turistificação dos ____
dois espaços rurais piracicabanos. Depois da análise dos dados obtidos, pode-se considerar que 847
____
a implementação gradativa da atividade turística nos dois bairros tem apresentado resultados
positivos, reorganização e revitalização dos grupos da população local, solidificando-se uma
união rara na sociedade contemporânea.
Palavras-chave: Turismo. Rural. Comunidade. Tiroleses. União.
ABSTRACT
The purpose of this paper is to discuss, on a preliminary basis, on the dynamics of Tyrolean
communities of descendants of Santana and Santa Olympia, Piracicaba, in the state of São
Paulo, emphasizing the tourism as a uniting factor. The methodological procedures used for the
preparation of this qualitative research were: survey and literature review and interviews with
local leadership involved with touristification process of the two piracicabanos rural areas. After
analyzing the data obtained, it can be considered that the gradual implementation of tourism in
the two neighborhoods has shown positive results, reorganization and revitalization of the local
population groups, solidifying a rare unity in contemporary society.
Keywords: Tourism. Rural. Community. Tyrolean. Union.
INTRODUÇÃO
O objetivo deste texto é discorrer, de maneira preliminar, sobre a dinâmica das comunidades de
descendentes de tiroleses de Santana e Santa Olímpia, Piracicaba, no interior do Estado de São
Paulo, enfatizando o turismo como fator de união local.
imigrantes saídos de [...] localidades próximas à cidade de Trento [...] atual capital administrativa da
Província Autônoma de Trento e da Região Autônoma Trentino-Tirol do Sul, pertencente à Itália desde
____
1919. [...] Juntos, os bairros rurais são a mais significativa colônia tirolesa do estado de São Paulo, cuja
848
____ variante do português, marcadamente influenciada pelo dialeto trentino [...] destaca e diferencia seus
moradores no contexto linguístico piracicabano. [...] (LEOPOLDINO, 2009, p.5).
É possível notar que a população local tem feito esforço para preservar o dialeto trentino,
principalmente os membros mais idosos, indicando, como diz Leopoldino (2009), que a
composição social dos brasileiros descendentes dos tiroleses possui aspectos de uma identidade
bem definida, marcada pela memória cultural e diversidade linguística.
A região do Tirol fica nos Alpes, entre a Itália e a Áustria, incluindo em seu território uma
área denominada de Trentino que hoje chama-se Tirol Meridional (italiano). A região passou
por conflitos tendo seu território modificado e dominado por diferentes etnias, notadamente na
segunda metade do século XIX (Figura 1). Com a turbulência, muitos tiroleses vieram para o
Brasil nesse período, atraídos pela possibilidade de obter terras a baixo custo e com viagem paga
pelo governo brasileiro.
O Estado de São Paulo recebeu muitos imigrantes que, gradativamente, formaram uma
outra classe social intermediária entre os escravos e os patrões, composta, inicialmente, de
camponeses e depois por pequenos proprietários, artesãos e pequenos industriais (GROSSELLI,
1995).
Tais imigrantes eram, majoritariamente, camponeses alfabetizados, com famílias grandes,
habituados à vida em grupo, pois assim podiam se defender dos senhores feudais e invasores em
sua terra natal. “Essas comunidades encontraram, ao longo dos séculos, a capacidade de se auto-
regulamentar, de criar estatutos e leis e ter seus próprios dirigentes” (GROSSELLI, 1995, p. 158).
O que o sociólogo trentino Grosselli (1995) ressalta sobre o comportamento dos imigrantes
tiroleses pode ser observado como característica dos seus descendentes que hoje vivem nas
comunidades de Santana e Santa Olímpia, na área rural de Piracicaba, principalmente, no
que diz respeito à habilidade de auto gestão por meio de muitas discussões e definição de
combinados válidos para os moradores locais. O autor ressalta que a maior contribuição dos
imigrantes europeus para a colonização do Brasil foi a cultural, relacionada, principalmente, ao
trabalho, família, poupança, comunidade. A sua influência é também evidente na introdução
de inovações e melhorias na agricultura e na indústria. A figura1 mostra São Paulo, Estado que
recebeu muitos imigrantes na região Sudeste do Brasil.
____
849
____
Fonte: http://mapas.ibge.gov.br/escolares/atlas-geografico-escolar.html
____
Fonte: http://www.oregionalonline.com.br/8a-festa-do-vinho-de-santana-em-piracicaba/ 851
____
PROCESSO DE TURISTIFICAÇÃO
Por meio das experiências, principalmente, relacionadas às festas típicas dos bairros, as
comunidades de descendentes de tiroleses de Santana e Santa Olímpia constataram que o
turismo poderia ser uma alternativa viável. Com música e danças folclóricas, gastronomia típica
e grande animação, as comunidades viram seu espaço ficar repleto de visitantes ávidos por
autenticidade cultural, buscando identidades perdidas.
Com muita discussão durante as reuniões das associações dos bairros, a sua potencialidade
turística começou a ser pensada e as comunidades, com auxílio do governo municipal e da
Universidade de São Paulo, especificamente, da Esalq (Escola Superior de Agricultura Luiz
de Queiroz) de Piracicaba, estabeleceram estratégias de acolhimento de visitantes. Em outras
palavras, as comunidades deram início ao processo de turistificação dos dois bairros rurais
locais.
As lideranças perceberam que a hospitalidade da população local seria o seu grande
diferencial. É uma qualidade que facilita bastante a atividade turística, pois o maior desejo
do visitante, certamente, é ser bem recebido, bem acolhido. Neste sentido, observa-se que os
moradores de Santana e Santa Olímpia, geralmente, são motivados pela curiosidade em relação
aos visitantes, procurando conhecê-los em acolhimento.
Nas comunidades estudadas pode-se constatar, nitidamente, o que as autoras Perazzolo et
al afirmam que “O turista [...] que está em outro lugar [...] possui [...] desejo [...] de aprender
[...] que tonaliza a motivação do acolhedor [...]. É essa convergência do desejo que viabiliza o
encontro, a experiência, o acolhimento, o turismo.” (PERAZZOLO et al,2014, p.69).
Acompanhando as mudanças que se sucederam na última década nas comunidades de
descendentes de tiroleses de Santana e Santa Olímpia, em virtude do turismo, como profissional
do setor, foi possível observar a crescente legitimação do processo, entendendo que
No cerne da proximidade entre acolhimento e turismo estão as experiências vividas pelos sujeitos [...]
acolhidos e [...] acolhedores, tendo como suposto que as experiências são processos que traçam as marcas
da memória [...] no conjunto, viabilizam a transformação humana. [...] o turista, o sujeito na condição
[...] de acolhimento, se sentirá mais acolhido quanto mais intensas forem suas experiências de prazer
e de aprendizagem, desencadeadoras das mudanças vivenciadas e testemunhadas pela memória. [...] o
sujeito na condição [...] de acolhedor também poderá experienciar prazer e aprendizagens promotoras
de mudanças, como efeito inevitável das trocas relacionais. (SANTOS, et al, 2014, p.49).
Fica claro que existe neste contexto das comunidades em estudo, uma nova situação
permeada, principalmente, por uma dinâmica de trocas entre a população residente e os
visitantes. Trocas entre os acolhedores e os acolhidos que envolve satisfação e novas experiências,
bem como, abrange as trocas econômicas que constituem uma alternativa viável para Santana e
Santa Olímpia.
____ Além das festas tradicionais, os dois bairros rurais de Piracicaba possuem outras
852 potencialidades que, gradativamente, estão se transformando em atrativos turísticos, como o
____
estabelecimento da Rota Tirolesa. É um passeio que, desde 2014, é oferecido ao público em geral,
podendo também ser direcionado, exclusivamente, para grupos educacionais, empresariais
e de idosos. Um guia local acompanha o grupo em roteiro (trenzinho na figura 3) visitando
um alambique para degustação da cachaça orgânica e Cooperativa de Vinho Trentino-Tirolês.
A casa de café também é visitada e há apresentação de danças folclóricas com dançarinos da
comunidade. No almoço é servida comida típica tirolesa.
____
853
Fonte: http://www.rotatirolesa.com.br/ ____
Enfim, são vários os serviços turísticos que vem sendo implementados nos bairros
analisados, evidentemente com gestão feita pelas lideranças e comunidade local, percebendo-se
que a união entre os moradores tem feito toda a diferença. Isto é, embora ainda exista um longo
caminho a ser percorrido até que o turismo neste espaço rural alcance sua maturidade com toda
a sua complexidade e dificuldades, é possível observar que a atividade como fenômeno social,
multifacetado e como alternativa econômica já dá seus sinais positivos.
A fase inicial, a de sensibilização da comunidade sobre a possibilidade de se fazer turismo nos
bairros já se concretizou por completo. Tal percepção pode ser notada por meio da observação
das diferentes maneiras de acolhimento dado aos visitantes, acolhimento este direcionado ao
atendimento das necessidades destes. Uma série de ações e produtos foram desenvolvidos para
oferecimento ao turista que, geralmente, aprecia muito a visita ao local.
As condições encontradas hoje em Santana e Santa Olímpia são muito favoráveis a
continuidade do processo de turistificação dos bairros com a evidente postura de cooperação
entre os moradores e entre os, diretamente, envolvidos com a atividade.
A próxima fase será a de continuidade do processo de turistificação e seu desenvolvimento
pleno e consolidação, o que demandará uma maior estruturação da gestão dos empreendimentos
que estão por vir. Além disso, é necessária a manutenção do processo coletivo observado entre os
moradores no sentido de sempre promover o acolhimento dos visitantes como uma prioridade.
Tais atitudes estão, intimamente, ligadas ao fortalecimento, constante, dos “laços sociais da e na
comunidade” (PERAZZOLO et al,2014, p.81).
Cabe aos profissionais da área continuarem seu acompanhamento e colaboração aos bairros
rurais de Santana e Santa Olímpia para uma construção coletiva de um projeto de turismo de
base comunitária em espaço rural!
REFERÊNCIAS
FESTA DO VINHO. Disponível em: Fonte: http://www.oregionalonline.com.br/8a-festa-do-
vinho-de-santana-em-piracicaba/Acesso02jul2016>
GROSSELLI, Renzo M. (1995). A utopia concretizada: os liberais e a colonização no Brasil no
século XIX: o caso dos tiroleses italianos. Revista do Instituto de Estudos Brasileiros. No.
38: 149-163. http://www.revistas.usp.br/rieb/article/view/72025 <acesso23ago2015>
LEOPOLDINO, Everton A. (2009). A fala dos tiroleses de Piracicaba: um perfil linguístico dos
bairros Santana e Santa Olímpia. Dissertação de mestrado. Faculdade de Filosofia, Letras e
Ciências Humanas. USP. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8142/tde-03022010-
113449/en.php<acesso23ago2015>
PERAZZOLO, Olga A.; PEREIRA, Siloe; SANTOS, Marcia M.C. e FERREIRA, Luciane T. (2014).
Acolhimento e desenvolvimento socioturístico: para uma psicopedagogia do laço social.
In: SANTOS, Marcia M. C. e BAPTISTA, Isabel. Laços sociais: por uma epistemologia da
hospitalidade. Caxias do Sul, RS: Educs.
____ ROTA TIROLESA. Disponível em: http://www.rotatirolesa.com.br/<acesso07jul2016>
854 SANTOS, Marcia M. C.; PERAZZOLO, Olga A. e PEREIRA, Siloe. (2014). A hospitalidade
____ numa perspectiva coletiva: o corpo coletivo acolhedor. In: SANTOS, Marcia M. C. e
BAPTISTA, Isabel. Laços sociais: por uma epistemologia da hospitalidade. Caxias do Sul,
RS: Educs.
SÃO PAULO. Disponível em: http://mapas.ibge.gov.br/escolares/atlas-geografico-escolar.
html<acesso08jul2016>
RESUMEN
El potencial turístico puede ser definido como el conjunto de recursos, productos y servicios que
puedan ser objeto de inclusión en los mercados turísticos disponibles a un territorio particular,
donde no sólo depende de los recursos existentes, sino también de los creados.
Para establecer el potencial turístico de un territorio, la primera fase es determinar los ____
indicadores turísticos que lo hacen atractivo mediante los Métodos de Decisión Multicriterio. 857
____
En otra segunda fase, que es el objeto de este trabajo, se establecen los datos cuantitativos
mediante los Sistemas de Información Geográfica (SIG), que son considerados como como una
herramienta de gran alcance en investigaciones, y gestión de recursos.
En este trabajo, se expone una metodología para obtener y tratar los datos necesarios en la
determinación del potencial turísticos de un territorio. El resultado final, es un mapa de valores,
con una unidad de medición que corresponde a una cuadrícula de 100x100m.
Palabras clave: Turismo Rural, SIG, Potencial turismo
INTRODUCCIÓN
En Extremadura el Turismo Rural (TR en adelante) está en alza según la propia “Consejería de
fomento, ordenación del territorio y turismo”. Prueba de ello son las 59.347 pernoctaciones que
tuvo en el año 2014 (un incremento del 11% con respecto el año anterior), o la mejora de 6 puntos
porcentuales en el mes de agosto de 2015 con respecto el año anterior, o el 86% de ocupación
en las navidades de 2015 con un 2% por encima de la media nacional (35 puntos porcentuales
más que en el 2014). Estos datos nos hacen entender la importancia y la repercusión que tiene
este turismo en nuestra región. Ello conlleva que la determinación del potencial turístico de un
territorio debe realizarse de una forma exacta e inequívoca, pues es determinante para establecer
la competitividad regional, inversiones público-privadas, priorizar recursos, etc.
Una vez definidos cuales son los componentes que han de tenerse en cuenta en el cálculo
del potencial turístico, el siguiente paso es realizar una evaluación de los mismos. Recientes
____
859
____
El área de estudio elegida es la Comunidad de Extremadura (Figura I), con una población
de 1.104. 004 habitantes (INE 2013), es la comunidad autónoma con el menor PIB per cápita de
España (15.026 euros), un 32,6% inferior a la media nacional (INE 2014)[. En la actualidad es
objetivo nº1 de la Unión Europea y objeto de inversión de los programas LEADER Y PRODER.
Estos programas tienen entre sus principales objetivos potenciar el TR como alternativa de
refuerzo a las rentas agrícolas y desarrollo rural (Masot y Gascón 2010).
Las competencias plenas en materia de turismo recaen sobre la Comunidad Autónoma
de Extremadura, de forma que es el plan turístico establecido por el Gobierno autonómico el
que define la legislación, modelo y estrategia de desarrollo turístico, así como la ordenación y
fomento de los recursos turísticos. Sin embargo, son las Comarcas las que integran las políticas
y acciones turísticas en función de los recursos existentes. En ellas se pueden establecer planes
de acción turística. De este modo, al ser el elemento geográfico que mejor agrupa los indicadores
turísticos, y coincidiendo con otros estudios previos (Blancas Peral et al. 2009), la unidad de
medición que se adoptará en este trabajo será la Comarca (Figura I).
APLICACIÓN SIG
COLECCIÓN DE DATOS
La información geoespacial por parte de la administración regional es limitada, y la que
existe no está adaptada a este tipo de estudios. Por este motivo ha sido necesario la captura
y/o adecuación de la información necesaria desde fuentes como Google Earth, C.A.D.M.E.,
C.T.C.G., G.E.M.A.A.M. Y. La información será almacenada en diferentes bandas, de forma que
cada una de ellas se corresponderá con un criterio. En la (Tabla I): se puede observar las fuentes
y bandas correspondientes a cada criterio.
1 http://www.qgis.org/es/site/
MAPA DE VALORES
POTENCIAL TURÍSTICO
Para ello contamos con el complemento de herramientas GDAL para QGis que ofrecen
una colección de herramientas en Geospatial Data Abstraction Library. Estas son herramientas
de gestión ráster para consultar, re-proyectar, maniobrar y combinar una amplia variedad de
formatos ráster. También se incluyen herramientas para crear una capa (vector) del contorno,
o un relieve sombreado de un ráster MDT, y para hacer una VRT (Virtual Ráster Tile en
formato XML) a partir de una colección de uno o más archivos ráster. Estas herramientas están
disponibles cuando se instala el complemento y es activado.
Bajo este complemento de herramientas GDAL, se creó un script apoyado en la orden
“gdalbuildvrt”, que permite crear un fichero virtual que almacena capas de información en
formato ráster, de distinta procedencia. La superposición espacial de estos archivos debe seguir
un orden preestablecido y deben almacenarse de forma separada, pues posteriormente hay que
aplicarles los pesos correspondientes. El script creado genera un fichero en formato TIF, que
aglutina toda la información2.
____
865
____
En este estudio hemos asignado el valor de “h” (10km) procedentes de la investigación
realizada por Sánchez Rivero, para analizar el potencial turístico de la provincia de Cáceres
en base a unos criterios establecidos. El cálculo en Qgis, se realizó con el plugin Heatmap
desarrollado por Riccardo Klinger.
RESULTADOS
Figura IV: Mapas de valores
____
866
____
62
58 57
53
42
26 25
22
16 15 13 13 11 11 11 10 10 10 10 9 9 8 8 7 7 7 6 5 5
CAMPO ARAÑUELO
JERTE
LA VERA
SIERRA DE GATA
TRUJILLO
TENTUDIA
RIVEROS DEL TAJO
TIERRA DE CÁCERES
TIERRAS DE BADAJOZ
TIERRA DE BARROS
SIERRA DE MONTANCHEZ
TIERRA DE MÉRIDA
VALENCIA DE ALCANTAR
LOS IBORES
VILLUERCAS
LLANOS DE OLIVENZA
LAS VILLUERCAS
BAJA EXTREMADURA
VEGAS ALTAS
TAJO-SALOR
VALLE DE AMBROZ
LA SIBERIA
PLASENCIA Y TRASSIER
CAMPINA SUR
Fuente: elaboración propia.
Fuente: elaboración propia.
CONCLUSIONES
La combinación de AHP con SIG, resulta ser un método apropiado para la determinación del
potencial turístico, de una forma objetiva y cuantitativa. Este método proporciona un mapa
de valores en el que quedan representadas las puntuaciones del atractivo turístico que tiene
cada comarca, así como la puntuación particular de cada uno de los indicadores para un punto
concreto del mapa. Esta afirmación, a su vez lleva aparejada intrínsecamente varias afirmaciones:
• El papel decisivo de los SIG, a la hora de tratar diversos tipos de datos, pues,
permiten crear Script o secuencias, para una gestión automática de esos datos que
evitan errores de tipo manual. Asimismo, cuentan con la ventaja de poder implantar
Plugins de acceso libre, que nos dan la oportunidad de hacer operaciones de datos
menos habituales. Muchas de estas aplicaciones están más desarrolladas que las de
las propias casas comerciales.
• Internet, ofrece multitud de datos georreferenciados que pueden suplir la falta de
información en las diferentes administraciones públicas. No obstante, debido a lo
diversidad de la tipología de los datos, cada uno de ellos debe ser tratado de una
forma específica.
El estudio realizado, se puede considerar como una foto fija, es decir teniendo en cuenta las
____ preferencias a día de hoy. De esta forma, se propone crear una herramienta informatizada,
868 partiendo desde una recogida de datos de la opinión pública en una WEB (opiniones, consultas,
____
importancia de los indicadores, etc.). El objetivo sería que el mapa de valores del potencial
turístico, aquí calculado, estuviera cambiando de forma dinámica en función de las preferencias
de los usuarios.
Del mapa de valores, de la zona de estudio elegida (región de Extremadura) se desprende
que la Comarca del Jerte, junto con el Valle de Ambroz y la Vera son las que tienen un mayor
atractivo turístico. Esto no es debido solo a la fisiografía del terreno, la flora o la fauna sino también
a las inversiones realizadas para potenciar algunos indicadores como son el alojamiento y las
actividades turísticas que han sabido implementarse sin alterar el entorno rural y conservado el
medio ambiente.
BIBLIOGRAFÍA
Ardeshir, A. y Mohseni, N., 2014. Selection of a Bridge Construction Site Using Fuzzy Analytical
Hierarchy Process in Geographic Information System. Arabian Journal for …, 39 (6),
4405-4420.
Blancas Peral, F.J., Guerrero Casas, F.M., y Lozano Oyola, M., 2009. The spatial location in the
planning of the rural tourism in Andalusia: an approach multicrite rion. Revista de estudios
regionales, 7585 (213), 83-113.
Ciepłuch, B., Mooney, P., Jacob, R., y Winstanely, A.C., 2010. Comparison of the accuracy of
OpenStreetMap for Ireland with Google Maps and Bing Maps. En: Proceedings of the
Ninth International Symposium on Spatial Accuracy Assessment in Natural Resuorces and
Enviromental Sciences 20-23rd July 2010. 337.
Ciepłuch, B., Mooney, P., Jacob, R., Zheng, J., y Winstanely, A.C., 2011. Location-based services
research and applications. Archives of Photogrammetry, Cartography and Remote Sensing,
22 (1), 105-116.
Cong, L., Wu, B., Morrison, A.M., y Xi, K., 2014. The Spatial Distribution and Clustering of
Convention Facilities in Beijing, China. Asia Pacific Journal of Tourism Research, 19 (9),
1070-1090.
Epanechnikov, V.A., 1967. Non-Parametric Estimation of a Multivariate Probability Density.
Theory of Probability & Its Applications, 14 (1), 153–158.
Flanagin, A.J. y Metzger, M.J., 2008. The credibility of volunteered geographic information.
GeoJournal, 72 (3-4), 137-148.
Gao, J., Barbieri, C., y Valdivia, C., 2013. Agricultural Landscape Preferences: Implications for
Agritourism Development. Journal of Travel Research, 53 (3), 366-379.
INE, I.N. de E., 2011. Producto Interior Bruto regional Instituto Nacional de Estadística.
Jiménez, A.M., 2005. Modelización cartográfica de densidades mediante estimadores Kernel.
Treballs de la Societat Catalana de Geografia, 155 (445), 445-460.
Kumar, T., Gautam, A.K., y Kumar, T., 2014. Appraising the accuracy of GIS-based Multi-
criteria decision making technique for delineation of Groundwater potential zones. Water
Resources Management, 28 (13), 4449-4466.
Leco, F., Hernández, J., y Campón, A., 2012. Rural Tourists and Their Attitudes and Motivations ____
Towards the Practice of Environmental Activities such as Agrotourism. International
869
Journal of Environmental Research, 7 (1), 255-264. ____
Lee, S.-H., Choi, J.-Y., Yoo, S.-H., y Oh, Y.-G., 2013. Evaluating spatial centrality for integrated
tourism management in rural areas using GIS and network analysis. Tourism Management,
34, 14-24.
Masot, A. y Gascón, J., 2010. The rural model and the impact of the LEADER and PRODER
program in Extremadura (Methodological proposed). Scripta nova-revista electronica de
geografia y ciencias sociales, 14 (640).
McDonald, G.T. y Brown, a. L., 1984. The land suitability approach to strategic land-use planning
in urban fringe areas. Landscape Planning, 11 (2), 125-150.
Pourebrahim, S., Hadipour, M., y Bin Mokhtar, M., 2011. Integration of spatial suitability analysis
for land use planning in coastal areas; case of Kuala Langat District, Selangor, Malaysia.
Landscape and Urban Planning, 101 (1), 84-97.
Vaz, E.D.N., Nijkamp, P., Painho, M., y Caetano, M., 2012. A multi-scenario forecast of urban
change: A study on urban growth in the Algarve. Landscape and Urban Planning, 104 (2),
201-211.
Xiaorui, Z., Chuanglin, F., Zhenbo, W., y Haitao, M., 2013. Urban Construction Land Suitability
Evaluation Based on Improved Multi-criteria Evaluation Based on GIS (MCE-GIS): Case
of New Hefei City, China. Chinese Geographical Science, 23 (6), 740-753.
Xu, Y., Sun, J., Zhang, J., Xu, Y., Zhang, M., y Liao, X., 2012. Combining AHP with GIS in
synthetic evaluation of environmental suitability for living in China’s 35 major cities.
International Journal of Geographical Information Science, 26 (9), 1603-1623.
Zielstra, D. y Hochmair, H.H., 2013. Positional accuracy analysis of Flickr and Panoramio
images for selected world regions. Journal of Spatial Science, 58 (2), 251-273.
____
870
____
Resumo
Os diferentes tipos de turismo desenvolvidos no espaço rural requerem planejamento para que
se desenvolvam com sustentabilidade, sendo necessário diagnosticar os espaços rurais e apontar
as áreas propícias para a exploração turística, seja em escala regional, de município ou local.
Nesse sentido, as geotecnologias podem auxiliar na identificação e delimitação das áreas com
potencialidade, subsidiando diferentes etapas do processo de planejamento e as tomadas de ____
decisão necessárias ao desenvolvimento de atividades turísticas rurais, além de contribuírem 871
____
para prevenir e/ou monitorar os impactos gerados. Sob esse contexto, este estudo por meio
da aplicação de geotecnologias objetivou qualificar territórios rurais situados na região do
Circuito Paulista das Águas, Brasil, em relação ao seu potencial para desenvolver o turismo rural
associado às atividades produtivas agropecuárias. Com isso foi possível identificar na região de
estudo, as áreas concentradoras de atributos de interesse para o agroturismo.
Palavras chave: Turismo rural. Geoinformação. Conservação ambiental. Potencial agroturístico.
INTRODUÇÃO
Ao longo do tempo, vem se intensificando o uso das geotecnologias como ferramentas de apoio
à gestão do turismo, como pode ser percebido pela crescente disponibilidade de publicações
acadêmicas e técnico-científicas que apresentam resultados de estudos e pesquisas sobre
essa temática, sendo divulgados por meio de dissertações de mestrado, teses de doutorado,
livros, artigos em revistas científicas, artigos em anais de eventos técnico-científicos, matérias
jornalísticas, entre outros meios.
As geotecnologias envolvem a coleta, processamento, análise e oferta de informações
com referência geográfica (Rosa, 2005) e abrangem um conjunto de técnicas, tais como:
sensoriamento remoto, Sistema de Informação Geográfica (SIG), cartografia digital, receptor
Global Positioning System, topografia, fotogrametria e outras, as quais oferecem muitos recursos
que podem subsidiar as atividades turísticas.
Tais ferramentas podem ser usadas em diversas etapas do processo de planejamento do
turismo rural, seja indiretamente, como por exemplo quando são utilizadas na elaboração de
diferentes tipos de zoneamentos que servem de referência para a seleção de áreas de interesse para o
desenvolvimento da atividade turística rural, como por exemplo os zoneamentos agroecológico,
ambiental, agrícola e outros. Segundo (Quartaroli, C. F. e Araújo, L. S., 2014) as geotecnologias
são muito utilizadas para manipular grande volume de dados espaciais (georreferenciados) que
são necessários para a delimitação qualitativa das diferentes zonas e para o estabelecimento
de diretrizes para o uso e ocupação de um território, seguindo os princípios do ordenamento
territorial.
De forma mais direta, as tecnologias podem auxiliar em procedimentos de coleta e
integração de dados primários e secundários, na realização dos inventários e diagnóstico
das áreas em relação às suas potencialidades e limitações para a atividade, na localização dos
atrativos turísticos e dos meios de hospedagem, na criação de roteiros de visitação, no desenho
de trilhas e zoneamento de áreas para recreação, lazer e contemplação, na elaboração de mapas
temáticos, no monitoramento de impactos, entre outros.
A prática do turismo no ambiente rural requer planejamento para que seja sustentável.
Entre as inúmeras possibilidades, as tecnologias podem dar suporte ao planejamento de
ações e tomadas de decisão necessárias à atividade turística. Podem também ser utilizadas como
auxiliares no processo de identificação e seleção de áreas potenciais ao desenvolvimento de
diferentes tipos de turismo rural, entre eles o agroturismo. Para tanto é importante diagnosticar
____ os espaços rurais considerando diferentes níveis de escala espacial, preferencialmente iniciando
o estudo em âmbito mais amplo (nível regional e/ou municipal) e chegando a um nível mais
872
____ local (Pedreira, 2006).
Conforme Diepen et al. (1991), a utilização de SIG juntamente com métodos de avaliação do
meio físico são uma ferramenta adequada para a automação dos procedimentos de inventário,
diagnóstico ambiental e avaliação de aptidão de áreas para o desenvolvimento de atividades
turísticas.
A exploração do turismo rural como alternativa socioeconômica é uma atividade que pode
causar impactos ambientais e requer adoção de princípios e procedimentos conservacionistas.
Entretanto, segundo (Ruschmann, 2000), apesar da fragilidade do patrimônio ambiental e
da possibilidade de sofrer impactos devido a algumas explorações intensivas, a sua utilização
para o turismo deve ser considerada, pois esta atividade é importante para o desenvolvimento
socioeconômico de certas regiões. Sob esse aspecto as geotecnologias também podem ser
úteis, auxiliando na condução de uma prática sustentável da atividade turística, prevenindo e
monitorando os possíveis impactos.
Considerando o contexto apresentado, este estudo teve por objetivo aplicar geotecnologias
para subsidiar a identificação de espaços rurais com maior potencial para o agroturismo, em
diferentes níveis de escala espacial (recortes da área de estudo), considerando aspectos físicos,
de produção agropecuária, de infraestrutura turística e de conservação ambiental.
ÁREA DE ESTUDO
Inicialmente, para este estudo foram escolhidos 9 municípios contíguos, situados na cabeceira da
Bacia Hidrográfica do Rio Mogi-Guaçú, no Estado de São Paulo, Brasil, alguns dos quais, fazem
parte do “Circuito Paulista das Águas”, conforme Figura 1. Essa região tem seu desenvolvimento
econômico atrelado à exploração turística de seus atributos tais como: a beleza natural, a
qualidade dos mananciais hídricos e a diversidade de explorações agrícolas e pecuárias. Tais
características conferem à região condições suficientes para servir de nicho de pesquisa. À
medida que o estudo foi sendo desenvolvido foram obtidos novos recortes dessa área de estudo
inicial.
Fig.1. Área de estudo.
____
873
____
MATERIAL E MÉTODO
Para a realização deste estudo foram utilizadas imagens de satélite Landsat 7 ETM+ RGB 453
(2001), Landsat 5 (1997), com resolução de 30m; cartas topográficas (IBGE) e planialtimétricas
digitais (IGC, 1979) nas escalas: 1: 250.000, 1. 50.000, 1. 25.000 e 1: 10.000, fotografia aérea (voo
2000) na escala 1: 30.000 e também, dados do projeto SRTM (Shuttle Radar Topography Mission/
NASA) com resolução espacial de 90m. Também foram utilizados programas computacionais:
Surfer, Er-Mapper 6.0, Earth Resource Mapping e Autocad 2004, além de um receptor GPS.
Para a realização de etapas necessárias a este estudo como o levantamento de dados sobre as
potencialidades e limitações da região de estudo (inventários), a seleção de áreas potencialmente
adequadas para o agroturismo, o mapeamento de áreas com restrição de uso, entre outras, foram
utilizados diversos procedimentos utilizando as geotecnologias, tais como: georreferenciamento
de imagens de satélite e de dados pontuais; correção geométrica das imagens de satélite; recorte
dos limites da área de estudo; formação de mosaico de imagens; montagem de composição
colorida (imagens); interpretação de imagens de satélite e de fotografia aérea; compatibilização
de tamanho de pixels; elaboração de mapas de potencialidades e de restrições associadas ao
RESULTADOS
A aplicação das geotecnologias permitiu identificar porções do terreno com maior potencialidade
ao agroturismo e localizar espacialmente, onde encontrar maior concentração, diversidade
e qualidade de atributos atrativos para a exploração agroturística. Foi possível gerar diversos
mapas intermediários representando espacialmente os indicadores levantados, sendo que a
integração desses mapas entre si resultou em outros mapas, trazendo informações que poderão
subsidiar a tomada de decisão em questões que envolvem o desenvolvimento do agroturismo.
A sobreposição dos parâmetros indicadores associados ao agroturismo, referentes à região
preliminar de estudo, permitiu a elaboração de um mapa apontando o potencial agroturístico
de cada um dos municípios componentes dessa região. Ficou evidenciado que os municípios:
Socorro, Serra Negra e Águas de Lindóia possuem alto potencial ao agroturismo, estando
qualificados para desenvolver essa atividade.
De um total de catorze indicadores avaliados, o município de Socorro se destacou com
pontuações elevadas em nove deles e apresentou a maior pontuação quanto ao potencial
agroturístico em relação aos dois outros municípios que foram qualificados como sendo de alto
potencial. Uma outra característica favorável desse município é o fato de estar localizado em
uma posição estratégica, servindo de ligação entre Águas de Lindóia e Serra Negra, que dispõem
de tradição turística já consagrada, possibilitando estabelecer assim, um corredor turístico com
grande potencial para o desenvolvimento e implantação do turismo rural, e especificamente,
do agroturismo. Desta forma, o município de Socorro foi selecionado e passou a ser um novo
recorte territorial para a continuidade do estudo.
A integração conjunta dos indicadores avaliados no município de Socorro permitiu apontar
que há uma concentração de áreas de alto potencial ambiental, agroturístico e turístico ao longo
de seu eixo leste-oeste, formando um corredor de alta conectividade entre essas áreas mais
propícias para o agroturismo, o que facilita o planejamento agroturístico, conforme mostra a
Figura 2.
____
876
____
Essas áreas de restrição de uso, mesmo quando localizadas em áreas de alto potencial ao
agroturismo, devem ser destinadas somente para o turismo de contemplação da paisagem, com
fluxo reduzido de visitantes, ou seja, para atividades de baixo impacto.
O cruzamento do mapa de potencialidade ao agroturismo (Figura 2) com o mapa de uso ____
restrito ao agroturismo (Figura 3) com a finalidade de subtrair as áreas de restrição de uso das 877
áreas que apresentam muito alta (máxima) potencialidade ao agroturismo, foi possível obter um ____
mapa síntese indicando as áreas altamente favoráveis ao desenvolvimento do agroturismo e sem
restrições de uso no município de Socorro.
Após obtido o mapa síntese foram identificadas e localizadas espacialmente 25 propriedades
existentes nas áreas de maior potencial, sendo elencadas e identificadas nesse mapa as 5
propriedades que detinham maior aptidão para o agroturismo, conforme Figura 4. Dentre essas
foi selecionada a Fazenda da Fartura1 para dar continuidade ao estudo da potencialidade ao
agroturismo em nível local.
1 Em Pedreira et al. (2009) é apresentado o estudo realizado na propriedade rural selecionada (Fazenda da Fartura) visando a realização de
um diagnóstico sobre a sua potencialidade para o agroturismo, utilizando indicadores com maior nível de detalhamento e aplicando as
geotecnologias com bons resultados.
Fig.4. Mapa síntese com as propriedades rurais aptas ao agroturismo, Socorro, SP.
CONSIDERAÇÕES FINAIS
O uso de geotecnologias possibilitou a realização de diversas etapas deste estudo, gerando
produtos intermediários (mapas, tabelas e gráficos) necessários para a geração de outros
produtos que poderão subsidiar o planejamento do agroturismo.
Foi possível identificar na região de estudo, o município com maior potencial agroturístico,
e dentro desse município, delimitar as áreas mais propícias para a atividade, bem como
selecionar dentro dessas áreas, as propriedades rurais com grande potencial ao agroturismo.
Posteriormente, as geotecnologias puderam ser usadas para apoiar o estudo da viabilidade
agroturística em nível local, com maior nível de detalhamento dos indicadores.
Os resultados obtidos mostram que as geotecnologias podem ser utilizadas em diferentes
etapas do planejamento do turismo rural, e acredita-se que a tendência é que estas sejam
utilizadas cada vez mais como ferramentas auxiliares na condução sustentável das atividades
turísticas, como já tem sido observado na literatura contemporânea.
AGRADECIMENTOS
Às agências brasileiras de fomento à pesquisa que concederam apoio financeiro a este estudo:
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico - CNPq e à Coordenação de
Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior – CAPES.
REFERÊNCIAS
Diepen, C. A.; Keulen, H.; Wolf, J.; Berkhout, J. A.A. (1991). Land evaluation: from intuiton to
quantification. In Stewart, B. A. (Ed.). Advances in Soil Science. New York: Springer-Verlag
New York Inc., 139-205.
Pedreira, B. C. C. G. (2006). Seleção de espaços rurais para desenvolvimento do agroturismo
sob a perspectiva da conservação ambiental: Uma proposta metodológica. Campinas,
Universidade Estadual de Campinas. 343p. (Tese de Doutorado)
Pedreira, B. C. C. G.; Santos, R. F.; Rocha, J. V. (2009). Planejamento agroturístico de propriedade
rural sob a perspectiva da conservação ambiental. Revista Brasileira de Engenharia Agrícola
e Ambiental 13 (6): 742-750.
Pedreira, B.C.C.G.; Santos, R.F.; Pocidonio, E.A.L. (2013). Indicadores para selecionar áreas
agroturísticas: o desempenho dos atributos agropecuários, turísticos e de conservação
ambiental. Revista Brasileira de Ecoturismo 6 (2): 400-413.
Quartaroli, C. F.; Araújo, L. S. (2014). Ordenamento territorial e zoneamento. In Tosto, S. G.
...[et al.] (Eds.). Geotecnologias e Geoinformação: o produtor pergunta, a Embrapa responde.
Brasília, DF: Embrapa, 215-232. (Coleção 500 Perguntas, 500 Respostas).
Rosa, R. (2005). Geotecnologias na Geografia Aplicada. Revista do Departamento de
Geografia 6: 81-90. Disponível em: <http://www.cchla.ufrn.br/geoesp/arquivos/artigos/
ArtigoAmbienteGeotecnologias.pdf>. Acesso em: 12 jan. 2016. ____
Ruschmann, D. V. M. (2000). Planejamento e ocupação do território através da expansão da 879
atividade turística: condicionamentos básicos a partir da questão ambiental. In Rodrigues, ____
A.B. (Org.) Turismo e ambiente: reflexões e propostas. São Paulo: Hucitec. Série: geografia:
teoria e realidade. 41. 177p.
RESUMO
Informações claras sobre os atrativos turísticos facilitam ao turista escolher o destino e, com a
utilização cada vez mais frequente da internet na busca de informações para a definição dentre
as opções de turismo disponíveis, a adequação dos websites pode ser uma estratégia importante
para o desenvolvimento do turismo no espaço rural. Neste contexto, este estudo objetivou
analisar qualitativamente os websites oficiais das Secretarias de Turismo de municípios do
estado do Rio Grande do Sul/Brasil, verificando informações disponibilizadas, relacionadas às
estratégias de marketing para a divulgação de atrativos rurais. Constatou-se que a maioria dos
websites analisados disponibilizam informações importantes para os turistas, sendo deficientes,
principalmente, nos quesitos relacionados à existência de slogan, a definição do posicionamento
e a utilização de linguagem persuasiva.
Palavras-chave: Gestão pública, Turismo no espaço rural, Marketing Digital; marketing
turístico; websites
ABSTRACT
Clear information on tourist attractions can ease the choosing of the destination for the tourist and,
with the increasingly frequent use of the Internet in the search of information to settle on a traveling
option among the available ones, the improvement of websites can be an important strategy in the
development of tourism in rural areas. In this context, this study aimed to qualitatively analyze the
Tourism Office official websites of the municipalities of Rio Grande do Sul / Brazil, checking available
information related to the marketing strategies seeking the dissemination of rural attractions. It
was noted that most of the analyzed websites provide important information for tourists, being
inefficient especially in items related to the existence of a slogan, in defining the positioning and in
the use of persuasive language.
Keywords: Public Management, Rural Tourism, Digital Marketing; tourism marketing; websites
INTRODUÇÃO
A quantidade de informações disponibilizadas ao consumidor é determinante na escolha de
produtos/serviços a serem adquiridos e/ou consumidos. Sendo assim, o marketing digital é uma
ferramenta importante na atração de turistas, pois estratégias planejadas e implementadas de
forma eficaz podem melhorar a comunicação dos produtos turísticos, informando, persuadindo
ou lembrando as pessoas sobre o serviço que está sendo oferecido. Dentre as formas de
comunicação, também no setor do turismo no espaço rural, a internet tornou-se o meio utilizado,
de forma significativa, no processo de decisão do consumidor, pois os turistas podem acessar
informações relevantes sobre os serviços e o local a ser visitado, com comodidade, de forma
____ virtual. Com esta constatação, quem pretende atrair turistas deve incluir em suas estratégias de
gestão, a prerrogativa de utilização do marketing digital, através da gestão do website, como um
882
____ espaço para disponibilizar texto, fotos, animações gráficas, sons e vídeos. Também deve organizar
a informação ao turista de modo lógico e coerente, estruturando para que o conteúdo tenha fácil
acesso e com detalhamento suficiente para entendimento completo dos atrativos turísticos e dos
serviços ofertados para conveniência do turista, além de proporcionar a interatividade com o
público-alvo.
Este artigo apresenta um estudo que objetivou analisar qualitativamente os websites oficiais
das Secretarias de Turismo dos cinco maiores municípios, em número de habitantes, do Rio
Grande do Sul/Brasil, particularmente no que diz respeito a atrativos relacionados ao turismo
rural, verificando as informações disponibilizadas relacionadas a estratégias utilizadas em ações
de marketing. Mais especificamente se verificou informações referentes à slogan, posicionamento,
linguagem conativa, imagens em foto e vídeo e assessoria de imprensa, realizando-se análise
comparativa entre os municípios pesquisados.
marketing 1.0, que surgiu durante a era industrial e era centrado no produto, com o objetivo
principal de aumento das vendas. Posteriormente, surgiu o 2.0 que nasceu na atual era da
informação e é voltado para o consumidor. Diante de consumidores bem informados e a
concorrência relativamente alta, as organizações necessitaram adotar estratégias voltadas à
agilidade e qualidade. Com o incremento das possibilidades oferecidas pela web, está surgindo
um novo modelo de marketing, o 3.0, o qual é centrado no indivíduo como ser humano pleno,
que possui seus interesses voltados para os valores e busca satisfação emocional no produto ou
serviço que adquire. Neste contexto se utiliza o marketing digital, que é um modo de aplicar
estratégias de marketing através de meios digitais disponíveis, utilizando newsletters, websites,
banners, e-mails, telefone celular, entre outros.
Os consumidores, antes focados nas mídias, recebiam informações através do jornalismo
ou da publicidade. Porém, atualmente os consumidores têm ferramentas de busca abrangentes,
que permitem localizar estabelecimentos comerciais próximos e distantes ao local onde estão
naquele momento. Neste contexto, as redes sociais são um importante e constante canal de
comunicação, em que os consumidores descrevem suas experiências de compra, utilização e
opinião sobre os produtos e serviços (TORRES, 2009b). Essa alteração veio através do marketing
digital que, segundo o autor, pode ser definido como:
Para Torres (2009a, p.61), em todos os setores “com toda certeza uma parcela significativa
de seus consumidores é representada por usuários frequentes da Internet que acessam a rede,
mais do que qualquer outra mídia”. Complementarmente, o autor afirma que a importância
do marketing digital está relacionada “a alternância de comportamento do consumidor, não
pela questão tecnológica, mas sim por estar usando ainda mais a Internet para comunicar,
informar, se relacionar e entreter o consumidor” e descreve as sete estratégias do marketing
digital (TORRES, 2009a, p.61):
a) marketing de conteúdo: visa produzir e divulgar conteúdo útil e relevante na Internet
para atrair a atenção e conquistar o consumidor online;
b) marketing nas mídias sociais: utilizado para criar relacionamento com o consumidor,
para atrair a sua atenção e conquistar o consumidor online;
c) marketing viral: visa cria repercussão, o chamado buzz, o boca a boca, uma grande
repercussão da mensagem de uma para milhares ou milhões de pessoas para atingir
muitas pessoas na Internet e propagar a mensagem;
d) e-mail marketing: é a ferramenta mais utilizada pelas pequenas empresas e pode ser
enquadrada como marketing direto, com o intuito de estabelecer um contato direto
com o consumidor;
e) publicidade online: utilizada para divulgar a marca ou produto da empresa, com
ações similares as da publicidade convencionais;
Antes, o consumidor tinha que consultar vários agentes de viagens para montar o pacote turístico pelo
melhor preço, tipo de transporte, tipo de hospedagem, atrativos a serem visitados, etc.... Hoje, qualquer
pessoa pode acessar websites de viagem (revendedores e distribuidores), ou até mesmo os próprios
fornecedores (linhas aéreas, locadoras de carro, etc...), pesquisar preços e fazer sua própria reserva
online, em minutos, além de poder realizar uma viagem virtual ao local que deseja conhecer, já que
praticamente todos os destinos têm páginas na web.
Dias (2005) afirma que, com o produto turístico como ponto de partida para estratégias de
marketing, é fundamentalmente um conjunto de serviços, o qual se compõe de uma combinação
de elementos do que se convencionou denominar de indústria turística. Entre suas características,
encontram-se elementos que caracterizam os serviços de modo geral e alguns que o personalizam
como um tipo de serviço particular. Nesta perspectiva, o marketing digital possibilita encontrar
o endereço eletrônico das principais cidades turísticas, em que são visualizados os recursos
naturais e atrações, agilizando assim o acesso de turistas aos comerciantes e aos hotéis da
cidade, ou até proporcionando a participação dos potenciais visitantes em atividades específicas
desenvolvidas pela localidade (DIAS, 2005).
Corroborando a importância do marketing digital no setor de turismo, em estudo realizado
com turistas das classes A e B, de acordo com o seu comportamento ao planejar seus destinos
turísticos, Nora (2012, p.15), destaca que “de forma majoritária, os viajantes de alta renda se
apresentaram extremamente preocupados em utilizar o canal da internet como busca de
a comunicação turística, em especial através do âmbito da internet, é essencial para o viajante de alta
renda se certificar de dicas e informações sobre os destinos e atrativos turísticos, gerando a segurança
necessária em realizar a sua viagem. Uma vez que a insegurança é amenizada pelo total de informações
recebidas e cruzadas na internet, algumas vezes através das mídias sociais, outras vezes validadas com
os nativos ou moradores dos destinos, os grupos característicos de viajantes de alta renda acabam por
subjetivamente satisfazer as suas necessidades de segurança e aí sim tornar dela um fator motivador
(push) para realizar suas viagens (p.170).
Pesquisa do Ibope/NetRatings de março de 2006 aponta que quase ¼ dos brasileiros acessam websites de
viagens. Além disso, “Viagens e Turismo”, segundo dados de julho de 2008, foi o destaque no crescimento
mensal e anual da Internet brasileira. O segmento teve crescimento real de 7,4%, atingindo 6,614 milhões
de internautas, de maio a junho de 2008. No ano, o crescimento foi ainda mais surpreendente: 42,14%
(TOMIKAWA, 2009, p.57)
PROCEDIMENTOS METODOLÓGICOS
Para atingir os objetivos propostos foi realizada uma pesquisa exploratória, iniciando com
um levantamento bibliográfico para compor uma base teórica. Posteriormente foi realizada
uma análise qualitativa e comparativa do conteúdo dos websites da Secretaria de Turismo de
municípios do Rio Grande do Sul/Brasil, especificamente no item turismo rural.
Foi utilizado o modelo proposto por Tomikawa (2009), no quesito marketing, sendo
realizadas observações acerca de cada quadro da pesquisa, apontando complementos pertinentes
(excessos e faltas, erros e acertos) a cada quesito/questão, utilizando como parâmetros de
existência do elemento/item os termos ’sim’, ‘parcialmente’ e ‘não’.
Os quesitos analisados foram: (a) slogan - indicação da existência no site de uma curta frase
de posicionamento do município como produto turístico; (b) posicionamento - existência de
coerência entre o slogan adotado e a disponibilização de imagens e textos no site; (c) linguagem
conativa - predomínio de linguagem persuasiva, buscando-se envolver o usuário com o conteúdo
transmitido, levando – o a adotar determinado comportamento; (c) imagens em foto e vídeo -
banco de imagens de fotografias e/ou vídeos das regiões turísticas; e (d) assessoria de Imprensa
- espaço destinado a dar subsídios à imprensa com fotos e notícias sobre o turismo no Município
(Tomikawa, 2009).
Como amostra, no presente estudo foram selecionados os cinco municípios com maior
contingente populacional no Estado do Rio Grande do Sul, sendo incluídos nesta seleção:
Canoas, com 341.343 habitantes; Caxias do Sul, com 474.853 habitantes; Pelotas, com 342.873
habitantes; Porto Alegre, com 1.472.000 habitantes e Santa Maria, com 240.000 habitantes (figura
1). Os dados foram coletados diretamente nas páginas oficiais dos municípios.
- caminhos rurais de Porto Alegre; e a prefeitura de Santa Maria disponibiliza suas informações
através do link turismo de segmentos - turismo rural.
Somente as prefeituras Caxias do Sul e Pelotas possuem página específica relacionada
ao turismo e, nesta página, são disponibilizadas todas as informações referentes aos eventos,
roteiros, gastronomia, incluindo o turismo rural, que aparece como um dos tipos (um item) de
turismo de cada município.
Para encontrar informações sobre turismo rural no site da prefeitura de Caxias do Sul é
preciso acessar ‘caxias.tur.br’ e navegar na página descrita como ‘roteiros’. No site da prefeitura
de Pelotas é preciso acessar ‘pelotasturismo.com.br’ e encontrar o link ‘atrativos turísticos’.
No quadro 01 são apresentados os atrativos turísticos no espaço rural, elencados pelos
respectivos municípios, através de levantamento realizado na página oficial de cada Prefeitura.
Quadro 03 – Detalhamento dos produtos turísticos no espaço rural do município de Caxias do Sul
Quadro 05 – Detalhamento dos produtos turísticos no espaço rural do município de Porto Alegre
Quadro 06 – Detalhamento dos produtos turísticos no espaço rural do município de Santa Maria
CONCLUSÕES
Na relevância do turismo como atividade econômica e na constatação de que o marketing,
em todas as suas dimensões, principalmente através da internet, exerce papel de destaque na
divulgação de produtos turísticos, encontra-se a relação entre turismo e marketing digital.
Segundo Dias (2005), o turismo consolida-se e apresenta-se como um dos setores mais relevante
para o desenvolvimento de muitos países, ocasionando mudanças sociais, econômicas e
culturais substanciais em muitas sociedades e, nos últimos anos, cercado por novas tecnologias,
as possibilidades de conhecer outros espaços e culturas podem ser realizadas através da simples
‘navegação’.
Considerando-se que “na atividade turística, a imagem na mente do consumidor é a sua
principal referência sobre o destino, uma vez que o contato direto com o local apenas ocorre
após a escolha da destinação e efetivação da viagem” (Moura, 2008, p.8), a disponibilização
de informações on line, torna a oferta do produto turístico mais abrangente, tanto em termos
de espaço geográfico (qualquer local onde haja conexão com internet), como em termos de
qualidade e quantidade de informações.
Ressalta-se, também, a importância da participação do poder público, no caso deste estudo as
Prefeituras Municipais, para a consolidação da atividade turística e, ao analisar qualitativamente
os websites foi possível disponibilizar aos gestores públicos um diagnóstico comparativo, no
intuito de auxiliar na visibilidade do atrativo turístico e sensibilização dos turistas potenciais.
Com uma análise mais abrangente e comparativa do conteúdo dos websites, também é possível
verificar as fragilidades a serem corrigidas e potencialidades a serem exploradas pelos gestores
municipais e proporcionar aos turistas, mais satisfação, com transparência e confiabilidade.
BIBLIOGRAFIA
BRASIL. Ministério do Turismo. Disponível em <http://www.turismo.gov.br/. Acesso em maio, 2016.
CANOAS. Disponível em: <http://www.canoas.rs.gov.br/>. Acesso em maio, 2016.
CAXIAS DO SUL. Disponível em: <https://www.caxias.rs.gov.br/turismo/>. Acesso em maio, 2016.
DIAS, Reinaldo; CASSAR, Maurício. Fundamentos do marketing turístico. São Paulo: Pearson
Prentice Hall, 2005.
KOTLER, Philip; KELLER, Kevin, L. Administração de Marketing. 14. ed. São Paulo: Pearson,
2012.
KOTLER, Philip. Marketing 3.0: as forças que estão definindo o novo marketing centrado no ____
ser humano. Rio de Janeiro: Elsevier, 2010. 891
MOURA, Francisco Tigre. O gerenciamento de elementos de websites para a formação da ____
imagem de destinações turísticas. XXV Simpósio de gestão da Inovação Tecnológica.
ANPAD. Brasília, 2008.
NORA, A.P. Turismo e internet: um estudo sobre os viajantes de alta renda. Dissertação de
Mestrado em Turismo para obtenção do título de Mestre em Turismo pela Universidade
de Caxias do Sul. Área de concentração: Turismo, Cultura e Educação, CAXIAS DO SUL,
2012.
OKADA, S. I.; SOUZA, E. M. S. Estratégias de Marketing Digital na Era da Busca. Revista Brasileira
de Marketing, v. 10, n. 1, p. 46-72, 2011.
OMT. Organização Mundial do Turismo. Introdução ao turismo. Direção e redação Amparo
Sancho. Trad. Dolores Martin Rodrigues Corner. São Paulo: Roca, 2001.
PELOTAS. Disponível em: <http://www.pelotasturismo.com.br/> Acesso em maio, 2016.
PORTO ALEGRE. Disponível em: http://www2.portoalegre.rs.gov.br/turismo/ Acesso em maio, 2016.
SANTA MARIA. Disponível em :http://www.santamaria.rs.gov.br/turismo/ Acesso em maio, 2016
SECRETARIA DO TURISMO CAXIAS DO SUL. Disponível em: <http://www.caxias.tur.br/>.
Acesso em maio, 2016.
SETTON, Maria da Graça Jacintho. Família, escola e mídia: um campo com novas
configurações. Educação e Pesquisa, São Paulo, v. 28, n. 1, p. 107-116, jan/jun. 2002.
SETUR-RS. Secretaria do Turismo do Rio Grande do Sul. Disponível em: <http://www.turismors.
gov.br/> Acesso em maio, 2016.
TOMIKAWA, J.M. Marketing turístico e internet: uma análise dos sites oficiais de turismo
dos estados brasileiros. Dissertação (Mestrado Profissional em Turismo). Universidade
de Brasília, 2010.
TORRES, C. A Bíblia do Marketing Digital. Ed. São Paulo: Novatec , 2009 a.
TORRES,C. Guia Prático de Marketing na Internet para Pequenas Empresas. Ed. São Paulo:
Novatec, 2009b.
____
892
____
Francesco Visentin
Postdoctoral Research Fellow
Ca’ Foscari University of Venice
Department of Economics
francesco.visentin@unive.it
ABSTRACT
Negli ultimi anni, il numero crescente di utenti di smartphone e tablet, di tutte le fasce d’età,
e la vasta gamma di applicazioni che vengono ogni giorno prodotte, hanno di fatto alterato il
nostro attuale rapporto con il viaggio, la sua esperienza, la sua comprensione, l’orientamento
e l’organizzazione (Dickson et al. 2012). Non è un mistero che l’utilizzo di mappe interattive, ____
banche dati, informazioni abbiano trasformato le nostre abitudini, l’atteggiamento attraverso il 893
quale ci rapportiamo con lo spazio e i luoghi, i rapporti che intratteniamo con le persone che ____
incontriamo durante un viaggio (Wang, Park, Fesenmaier 2012). Questo contributo, partendo
dall’analisi di tre applicazioni prodotte dall’Università Ca’ Foscari di Venezia all’interno del
progetto ‘Exploring Rivers’, esplora i meccanismi di mediazioni, le opportunità, le potenzialità e
rischi che intercorrono nella produzione e nell’utilizzazione di specifiche applicazioni dedicate
al turismo rurale lungo le vie d’acqua. Le implicazioni di questi risultati possono fornirci
importanti informazioni per affrontare le sfide emergenti che ci impongono le nuove tecnologie.
Keywords: smartphone, applicazioni, Veneto, turismo fluviale, nuove tecnologie
1 Oggi, la geografia rurale è una sotto-disciplina sana e vibrante praticata da un grande gruppo internazionale di studiosi appartenente al
mondo accademico ma non solo. Per capire meglio l’importanza di questo filone di studi, basti pensare al fatto che esiste un Journal dal
rilevante Impact Factor dedicato all’argomento: Journal of Rural Studies. D’altro canto sono numerosi i gruppi di ricerca all’interno delle
organizzazioni nazionali di geografia, nei diversi atenei o i corsi di laurea focalizzati su temi rurali.
and perceptions of the participants. In recent years the difference between recreation and
tourism in particular, except at a philosophical level, have become of decreasing significance and
distinctions increasingly blurred”. Di conseguenza la linea di demarcazione che separa turismo
e attività ricreative si riduce se prendiamo in considerazione le aree rurali, poiché sia il turista
che l’escursionista condividono gli stessi spazi e strutture, hanno interessi comuni, così come
gli impatti sono simili sulle aree visitate giacché richiedono e sono in cerca soprattutto di spazi
verdi connessi alle qualità ecologiche, di prodotti legati alle peculiarità enogastronomiche, alle
specificità culturali associate al patrimonio da vivere nel massimo relax possibile possibilmente
praticando queste attività grazie alle potenzialità offerte dalla mobilità lenta (Jansen-Verbeke
and Dietvorst 1987; Mathienson and Wall 1992; McKercher 1996). L’approccio e l’interesse verso
le pratiche ricreative e turistiche in ambito rurale nascono soprattutto dalla constatazione che
numerose regioni europee e occidentali sono state oggetto di un profondo cambiamento non
solo economico ma, come hanno notato Figuerido e Raschi (2011, p. 3),“also in terms of their
social roles and meanings”. Infatti le campagne da una parte sono state oggetto di fenomeni quali
l’abbandono, la perdita delle peculiarità storiche e la meccanizzazione dell’agricoltura e dall’altra
sono state trasformate dall’urbanizzazione diffusa e dall’urban sprawl (Guidicini 1998).
Alle aree rurali sono state attribuite nuove competenze e funzioni, cercando di re-inventare
e filtrare nuovi atteggiamenti e diverse attitudini della società contemporanea quali la protezione
____ ambientale, la conservazione degli spazi verdi, le peculiarità eno-gastronomiche di qualità,
in particolare nei confronti della produzione viti-vinicola e alle reiterazione delle tradizioni
894
____ (Halfacree 1993 e 1995; Phillips, Fish, e Agg 2001; McCarthy 2008; Figueiredo & Raschi 2011;
Torreggiani, Dall’Ara & Tassinari 2012).
Nel presente contributo verrà presentata la metodologia di lavoro adottata per lo sviluppo di
alcune applicazioni per smartphone e tablet in aree rurali lungo alcuni corsi d’acqua del Veneto,
evidenziando alcuni importanti sviluppi, e i conseguenti limiti, che le nuove tecnologie hanno
nel mediare e valorizzare l’esperienza turistica e locale in aree rurali fuori dalle comuni rotte.
Tra le città e i centri maggiori si è sviluppata una campagna dove le aree residenziali e
produttive sono intrecciate tra loro e sono adiacenti ai terreni che ancora ospitano un’agricoltura
condizionata dalla meccanizzazione della produzione e dalle politiche agrarie europee. A questo
panorama territoriale fanno da sfondo ampie zone a elevato carattere ambientale, in particolare
lungo i numerosi corridoi fluviali, sulle dolci pendenze collinari o nelle residue aree umide.
La crescita di aree cosiddette peri-urbane o ‘rurbane’, dove le distanze tra campagna e città
si sono ‘accorciate’, non è da interpretarsi solo come un fenomeno spaziale, ma anche sociale ed
economico. Al posto dell’agricoltura di tipo tradizionale progressivamente si vanno sostituendo
usi più redditizi del suolo grazie alla creazione di aziende agricole moderne, industrie agro-
alimentari, attività extra-agricole, o ad una spinta sempre più forte verso la rendita fondiaria
indirizzata alla speculazione edilizia che si materializza in una marcata e disomogenea diffusione
dell’edificato (Schirru 2012; Woods 2005)3. Un rilevante aspetto della territorialità della regione,
che balza agli occhi osservando una qualsiasi carta geografica del Veneto, è il labirinto d’acqua che
si dispiega tra le Dolomiti e la costa Adriatica. Storicamente è stata fondamentale la coesistenza
di lunga durata tra l’agire antropico e gli ambiti fluviali, tanto che si potrebbe leggere la storia ____
della società e dell’economia veneta prendendo in considerazione l’evoluzione del rapporto che 895
____
le comunità hanno intrattenuto con il supporto idrico (Lane 1978; Ciriacono 1994; Vallerani
2004; Vallerani 2013; Cavallo 2014; Visentin 2014). La maglia idrografica concorre a definire
con forza la specificità anfibia del territorio già a partire dall’epoca romana (il graticolato
romano di cui ancora rimangono tracce evidenti), per intensificarsi sempre più grazie all’opera
dei benedettini, espandersi durante il periodo delle comunità urbane medioevali e infino
consolidarsi con la politica territoriale veneziana, in particolare a partire dal XVI secolo. Le
vie d’acqua, naturali e artificiali, se analizzate e studiate possono diventare un’utilissima cartina
tornasole dalla quale ricavare importanti informazioni sulla strettissima relazione tra dinamiche
socio-economiche e territorializzazione essendo “una pregiata dotazione naturale, ma al tempo
stesso un irrinunciabile marchio territoriale che connota l’identità storica e culturale di questa
regione” (Vallerani 2013, p. 19). Le vie d’acqua, naturali e artificiali, se analizzate e studiate
possono diventare un utilissimo indicatore dal quale ricavare importanti informazioni sulla
strettissima relazione tra dinamiche socio-economiche e gli effetti della territorializzazione.
L’idea di avvalersi come strumenti di analisi delle canalizzazioni e delle aste fluviali, intesi
come “corridoi culturali”, esprime un innovativo e più consapevole approccio alla pianificazione
Mogliano, Mirano, Valdagno) hanno oltre 25mila abitanti. L’insieme di queste venti città rappresenta il 30% della popolazione. Il Veneto
dunque è un territorio nel quale i caratteri della diffusione sono presenti nella dispersione stessa dei suoi centri maggiori.
3 Secondo il rapporto Censis (Noto centro italiano di ricerche in campo socio-economico) del 2012, il 27,2 % degli italiani (il 41 % dei
giovani) considera il cibo un valore che viene subito dopo il patrimonio artistico e culturale. L’82 % degli italiani ritiene che l’agricoltura
rappresenti un volano di crescita del paese. Addirittura, di fronte al desiderio espresso da un proprio figlio o nipote di lavorare in agricoltura,
ben l’85% degli italiani consiglierebbe loro di seguire la propria volontà. Altro caso studio interessante è stato condotto in UK dal DEFRA
(Department of Enviroment, Food and Rural Affairs) tra il 2007 e il 2009. Secondo il report stilato, il 79/80% degli interpellati si dichiaravano
preoccupati delle possibili alterazioni alle campagne inglesi e circa i due-terzi si rispondevano che per loro era ‘very important’ avere spazi
‘verdi’ facilmente accessibili. Per l’Italia Censis. (2012). Quarantaseiesimo rapporto sulla situazione sociale del Paese 2012. Milano: Franco
Angeli. Per la Gran Bretagna vedere Commission for Rural Communities 2010.
territoriale, soprattutto alla luce dei vistosi impatti causati dal rapido e intenso processo di
modernizzazione industriale e agricolo. Le vie d’acqua offrono quindi la possibilità di collegare
le aree urbane a quelle periferiche, affrontando il tema della ‘rururbanizzazione’, le zone agricole
a quelle residenziali, nei contesti ‘agropolitani’, il quotidiano ai luoghi d’eccezione, all’interno del
mosaico paesaggistico postmoderno (Visentin 2013; 2014).
IL PROGETTO “EXPLORINGRIVERS”
Il Centro Civiltà dell’Acqua4 in collaborazione con il gruppo di ricerca di geografia dell’Università
Ca’ Foscari di Venezia ha dato avvio a un programma di ricerca, denominato “Exploring rivers”5,
sulle vie d’acqua del Veneto e sulle loro potenzialità eco-turistiche.
Il progetto Exploring Rivers è iniziato nel 2014, grazie a un finanziamento europeo, e ha
come scopi quello di utilizzare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per diffondere la
cultura del turismo sostenibile in aree rurali e quello di elaborare un censimento del patrimonio
materiale e immateriale relativo alla civiltà dell’acqua da trasferire e comunicare nel modo più
efficace (Neuhofer, Buhalis, e Ladkin 2012; Neuhofer 2014). Infatti tra gli obiettivi preminenti
del progetto non c’era solamente quello di fornire dei supporti al turismo rurale avvalendosi
delle opportunità offerte dalle vie d’acqua ma anche quello di valorizzare il territorio per farlo
ri-conoscere agli abitanti stessi, interessati alle attività ricreative o al semplice leisure. Perciò il
____ lavoro si è sviluppato seguendo un doppio binario: da una parte quello di prestare attenzione a
896 coloro che visitano il territorio da esterni (outsiders) e dall’altra quello di cercare di far riscoprire
____
e riprendere contatto con il vissuto memoriale e culturale ai locali (insiders), sviluppando un
rapporto fatto di esperienze nei luoghi stessi.
L’uso quotidiano di smartphone e tablet per operazioni sempre più eterogenee sta facendo
diventare questi oggetti parte integrante della quotidianità il cui utilizzo non è più relegato solo
all’ambito lavorativo o specialistico ma diventa di uso comune anche per i momenti di svago,
di vacanza e di intrattenimento (Mastorakis et al. 2015). Una caratteristica fondamentale degli
smartphone e dei tablet è la possibilità di scaricare e installare applicazioni mobili, note come app.
Queste sono dei programmi (software) costruiti su misura per i dispositivi mobili che migliorano o
cercano di implementare le funzionalità di smartphone e tablet perché interagiscono direttamente
con i componenti del cellulare e con l’utente che lo utilizza. Un’app può essere concepita in
diversi modi: come un catalogo on line, una struttura per la localizzazione, un gioco, un blog,
un sistema di comunicazione o addirittura può mettere insieme alcune di queste caratteristiche
per facilitare diverse funzionalità coordinandole. Il fatto che le app possono essere prodotte da
qualsiasi persona in grado di raccogliere, strutturare e programmare al di fuori del mercato
chiuso delle grandi aziende produttrici di smartphone e tablet, ha generato un’opportunità per
cambiare e sfruttare le funzionalità dei dispositivi mobili (Dickinson, Ghali, Cherrett, Speed,
Davies, Norgate 2014). A livello mondiale circa 1,2 miliardi di persone utilizzano applicazioni
4 Il Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua Onlus è un’associazione senza fini di lucro costituita nel 1998.
Lavora per far crescere la sensibilità nei confronti dell’ambiente e del paesaggio e promuove la diffusione di nuovi comportamenti verso il
patrimonio delle acque. (www.civiltacqua.org). I diversi studi e le relative applicazioni sono state finanziate di volta in volta da enti pubblici.
5 Per maggiori informazioni consultare il sito www.exploringrivers.com. Nel sito sono state raccolte tutte le informazioni relative alle
applicazioni, con percorsi e schede elaborate ma anche altri progetti correlati elaborati dal Centro Civiltà dell’Acqua durante questi anni di
lavoro. Sempre nel sito ci sono i riferimenti ai link per scaricare le applicazioni. Una delle maggiori difficoltà incontrate è quella di tenere
attivo e di animare il sito per renderlo un punto di riferimento per la cultura relativa alle vie d’acqua.
mobili e a oggi si calcola che siano già state prodotte circa 800.000 applicazioni. Secondo alcune
stime la crescita di utilizzo delle app sarà del 29,8 per cento ogni anno, per raggiungere 4,4
miliardi di utenti entro la fine del 2017 (MobiThinking 2016). Molto interessante, come si evince
dalla tabella 1, è il fatto che mediamente più della metà degli utenti usino almeno una volta
al mese un’applicazione e questo dato è destinato ad aumentare (Nielsen 2013). Gran parte di
questa crescita arriverà dall’Asia, che rappresenterà quasi la metà degli utenti di app nel 2017.
Figura N. 2 Usi dello smartphone in un mese da parte degli utenti, dati 2013
Figura N. 3 I tre casi studio delle applicazioni elaborate con “Exploring Rivers”
6 A marzo 2016, secondo i dati forniti dallo sviluppatore ME Publisher che conteggiano assieme entrambe le piattaforme e le diverse lingue,
sono stati effettuati 1043 downloads per il Tagliamento, 239 per il Bacchiglione e 594 per il Delta Po. In valore assoluto, questi sono numeri
contenuti, ma non bisogna dimenticare quali erano gli obiettivi iniziali, a chi era indirizzato il lavoro e le finalità per cui si erano pensate le
applicazioni.
lenta (Briedenhann and Wickens 2004). Le vie d’acqua prese in considerazione attraversano
aree rurali o peri-urbane e il connubio tra turismo rurale e mobilità sostenibile rientrano
non solo nelle aspettative del turista ma sono un patrimonio consolidato, un binomio quasi
imprescindibile dal marketing territoriale (Lane 1994; Hall, Kirkpatrick, Mitchell 2005). Per
questo si è scelto di privilegiare la scelta del mezzo di spostamento già dalla prima interfaccia
grafica delle applicazioni, per permettere al fruitore di scegliere come vuole ‘esplorare’ il territorio,
se in bicicletta, a piedi, in canoa/kayak, a cavallo o in barca (Timothy and Boyd 2015).
Per organizzare, elaborare e ordinare il lavoro sul campo in modo coerente, è stata effettuata
un’attenta analisi bibliografica (Literature review), che comprende non solo libri dedicati al
territorio ma anche giornali locali, rapporti delle amministrazioni, pubblicistica, fotografie,
testimonianze di attori locali, mappe e materiali promozionali. Solo dopo aver compiuto questa
fase preliminare si procede con la progettazione degli itinerari al computer grazie a google earth
e alla localizzazione dei punti di interesse da inserire lungo i percorsi. La georeferenziazione
____ è stata ottenuta grazie alle tracce fornite dal gps durante il lavoro sul campo. La lunghezza, il
898 tempo di percorrenza e la difficoltà degli itinerari variano in base alle modalità di viaggio, le
____ quali sono adattate ai contesti.
disponibilità in termini temporali e spaziali per accedere alle risorse come per esempio trovare
un posto dove dormire, un locale dove mangiare o una fattoria dove comprare dei prodotti. In
secondo luogo, gli smartphone forniscono strumenti spaziali avanzati che danno la possibilità
di accedere e visualizzare le informazioni direttamente sul posto favorendo un approccio diretto
al territorio incoraggiando una ‘personalizzazione’ delle attività. In base alle inclinazioni e
interessi è possibilità pianificare il proprio viaggio anche al momento o assecondare i diversi
interessi nei confronti del territorio senza dover avvalersi di supporti esterni quali cartellonistica
o indicazioni che tendono a guidare e indirizzare il fruitore (Elsrud, 1998; Richards, 1998).
D’altra parte è necessario essere consapevoli che la produzione di applicazioni di per se’,
non rappresenta un valore aggiunto per il territorio ne in termini turistici ne sotto il profilo
della ri-attivazione della consapevolezza e della conoscenza da parte degli abitanti nei confronti
dei luoghi. Piuttosto sono le modalità inclusive di progettazione che possono garantire una
ricaduta positiva, la cooperazione con gli enti finanziatori e il sapere sfruttare abilmente le
potenzialità che vengono messe a disposizione dall’evoluzione tecnologica e dal miglioramento
della connessione (Schieder, Adukaite, e Cantoni 2014). In sintesi sono gli attori territoriali,
soprattutto i cosiddetti insiders, coloro che possono determinare la buona riuscita o meno di
un progetto, sia esso tecnologico, urbanistico, sociale. Gli abitanti possono trasferire, in questo
caso all’interno delle applicazioni, il loro sapere locale, le loro storie o i loro racconti poiché
ogni paese, ogni luogo e ogni regione ha le sue narrazioni che possono essere condivise con i ____
visitatori imprimendo specificità e singolarità ai luoghi, caricandoli di significato (Shilling 2007).
899
Come hanno notato Markwell, Stevenson e Rowe (2004, p. 458), discutendo della possibilità ____
di realizzare itinerari assieme alle comunità locali, “The benefits of place-making and place-
marketing projects can go beyond the development of community pride in a particular area,
raising awareness of almost forgotten histories, encouraging a meaningful sense of place, and
making localities as different in the face of homogenising trends”. Dall’esperienza maturata
attraverso la realizzazione delle applicazioni in “Exploring Rivers” sono emerse alcune criticità
e possibili implementazioni per rendere più efficace il trasferimento di conoscenze. In primis
collaborare attivamente con le comunità locali già a un primo livello, quindi fin dal principio
quando si procede all’individuazione preliminare del patrimonio materiale e immateriale;
secondo sfruttare le potenzialità comunicative sempre più efficaci dei dispositivi tecnologici
come la realtà aumentata (AR, augmented reality), la quale sebbene possa creare un filtro alla
realtà, se usata in modo efficace può aiutare la narrazione dei luoghi favorendo ad esempio
processi visuali di comparazione che sono resi possibili dall’uso di diversi supporti iconografici
(fotografie, mappe, dipinti, racconti, poesie, etc.). Con la AR i dati generati dal computer quali
testo, video, supporti iconografici e altro possono essere visualizzati in un determinato luogo
poiché il dispositivo mobile riconosce la geo-localizzazione del punto di interesse grazie alle
coordinate GPS precedentemente inserite. Per il primo caso un buon esempio di realizzazione
di itinerari culturali in modo collaborativo e partecipativo è CHART (Culture, Heritage and
ART)7 Scarborough, un progetto sviluppato dallo staff dell’università di Scarborough. Seguendo
i principi della ‘cognitive mapping theory’ sono stati individuati diversi percorsi i quali sono
caratterizzati da alcuni punti di riferimento comuni che contraddistinguono il paesaggio locale,
7 www.chartscarborough.com (ultimo accesso 1 luglio 2016)
per cercare di generare una guida visiva e percettiva dell’ambiente (Downs e Stea 1973). I landmarks
sono stati scelti attraverso numerosi workshop organizzati con i residenti locali, i quali hanno
indicato secondo loro quali erano le caratteristiche che rendevano peculiare il proprio territorio.
Per quanto riguarda invece le applicazioni di ultima generazione che si avvalgono della realtà
aumentata ci sono diverse applicazioni, tra cui molto interessante è Tuscany+. È una delle prime
applicazioni che ha sfruttato le potenzialità della AR ed è stata sviluppata appositamente per la
regione Toscana da Fondazione Sistema Toscana. Funziona come una guida turistica digitale,
dove si trovano informazioni provenienti da fonti Internet, come Wikipedia, Google Places ed è
agganciata al portale ufficiale della regione Toscana. Fornisce informazioni turistiche in italiano
e in inglese per quanto riguarda alloggi, ristoranti, vita notturna della città e, naturalmente, visite
turistiche. Altro interessante esempio è l’applicazione Basilea AR. Lo sviluppo dell’applicazione
parte del progetto “Realtà Aumentata per Basilea” ed è ora accessibile attraverso il browser Layar
AR. E ‹disponibile in inglese, tedesco, francese e spagnolo, e il contenuto è tratto da un database
creato per la città di Basilea8. Gli utenti possono trovare informazioni preziose per visitare e
conoscere la città di Basilea e la sua periferia, e in particolare sui siti di interesse culturale, i
musei, i ristoranti e gli alberghi. Sono disponibili anche informazioni sulle principali attività ed
eventi che si svolgono periodicamente in città.
8 Per informazioni sul progetto visitare www.perey.com/AugmentedRealityForBasel (ultimo accesso 4 luglio 2016)
attivare le specificità che contraddistinguono i luoghi, per rivelare il senso nascosto dei luoghi
soprattutto attraverso la “pratica” degli stessi. Come notato da Gilchrist (2016 forthcoming)
le applicazioni e le nuove tecnologie “promise to democratise heritage as new interpretations
emerge that re-contextualise the meaning of a site, consequently blurring the boundaries
between official and unofficial heritage discourses” favorendo una dimensione locale dei luoghi
che romperebbe le barriere dell’omologazione turistica legata al marketing (Giaccardi 2012;
Apperley 2013). Ma quali sono le narrazioni che vengono veicolate attraverso queste applicazioni?
Quali sono gli impatti sul territorio? C’è un’effettiva democratizzazione del sapere? Sono risposte
a cui è difficile dare delle risposte che riescano a contemplare le molte variabili in gioco, ma
che andrebbero affrontate per non incorre in errori o in eccessivi entusiasmi. A tal riguardo,
tenute conto le debolezze e i problemi incontrati durante “Exploring rivers”, da ottobre 2015 è
stato avviato un altro progetto europeo “European Waterways Heritage” –acronimo EuWatHer-
della durata di due anni che verrà sviluppato parallelamente e che si muove su binari simili9.
Capofila del gruppo di ricerca è l’Università Ca’ Foscari come leader partner in collaborazione
con le Università di Leiden, Amsterdam, Girona e Brighton. Tra gli obiettivi del progetto ci
saranno quelli di elaborare un’efficace utilizzazione delle nuove tecnologie (mobile apps e
Spatial Data Infrastructure - SDI) attraverso la partecipazione per divulgare nuove percezioni e
nuove narrazioni di alcuni paesaggi d’acqua in quattro regioni pilota europee. Questo progetto
permetterà di sviluppare, studiare e approfondire il ruolo della co-progettazione di itinerari da ____
trasferire in applicazioni per smartphone e tablet e di lavorare sulle modalità di narrazione che
901
si baseranno soprattutto sull’uso di storytellings che verranno raccolte attraverso interviste e i ____
numerosi workshops che saranno organizzati per i rispettivi casi studio10.
BIBLIOGRAFIA
Apperley, T. (2013). ‘Modding the Historians’ Code: historical verisimilitude and counterfactual
imagination. In Kappell, M. W. and Elliot, A.B.R. (Eds.) Playing with the past: digital games
and the simulation of history. London: Bloomsbury, 185-198.
Briedenhann, J., and Wickens E. (2004). Tourism routes as a tool for the economic development
of rural areas –vibrant hope or impossible dream?. Tourism management 25: 71-79
Butler, R., Hall, C. M. and Jenkins, J. (Eds.) (1998). Tourism and recreation in rural areas.
Chichester: Wiley and Sons
Cameron, C. (2012). New geographies of story and storytelling. Progress in Human Geography
36(5): 573-592.
Cavallo, F. (Ed.), (2014). Wetlandia. Tradizioni, valori, turismi nelle zone umide italiane. Padova:
Cedam
9 Finanziato grazie ai fondi messi a disposizione da JPI (Joint Programming Initiatives) Cultural Heritage. http://www.jpi-culturalheritage.eu/
10 In particolare si fa riferimento alle tecniche della Collaborative Stories Spiral (Gilchrist, C. Holmes, A. Lee, N. Moore and N. Ravenscroft,
2015) per quanto riguarda la costruzione partecipata delle narrazioni, mentre per quanto concerne la raccolta, la catalogazione, nonché il
trasferimento di conoscenza ci si avvarrà di una modalità di ricerca interdisciplinare per la raccolta dei dati legati all’ambito geo-storico,
considerando molteplici tipologie di fonti, includendo anche quelle storico-letterarie, le iconografie artistiche (e non) e dei media, fino a
saggi di storia orale, il tutto ovviamente riconducibile agli specifici contesti rivieraschi individuati come casi studio. Verranno in particolare
esplorate le possibilità che vengono fornite dalla narrazione e dalla presunta democratizzazione del sapere attraverso le nuove tecnologie in
modo non rappresentativo e collaborativo (Cameron 2012).
Ciriacono, S. (1994). Acque e agricoltura. Venezia, l’Olanda e la bonifica europea in età moderna.
Milano: Franco Angeli
Clout, H. D. (1972). Rural Geography: An Introductory Survey. Oxford: Pergamon, 1972.
Cosgrove, D. (1993). The Palladian landscape: Geographical change and its cultural representations
in sixteenth-century Italy. Leicester: Leicester University Press.
Cosgrove, D. (2006). Los Angeles and the Italian ‘città diffusa’: landscapes of the cultural space
economy. In Terkenli, T. S., and d’Hauteserre, A.M. (Eds.) Landscapes of a new culture of
space economy. Rotterdam: Springer, 69-91
Dickinson, J.E., Ghali, K., Cherrett, T., Speed, C., Davies, N., Norgate, S. (2014) Tourism and the
smartphone app: capabilities, emerging practice and scope in the travel domain. Current
Issues in Tourism 17 (1): 84-101.
Downs, R.M., e Stea, D. (1973). Image & environment: cognitive mapping & spatial behaviour.
New Brunswick and London: Aldine Transaction.
Elsrud, T. (1998). Time creation in traveling: The taking and making of time among women
backpackers. Time and Society 7(2): 309-334
Figueiredo, E. and Raschi, A. (2011) “Un’immensa campagna avvolta dal verde” – Reinventing
rural areas in Italy through Tourism promotional images. European Countryside 1: 1-20
George, W., Mair, H., and Reid, D. (Eds.), (2005). Rural Tourism Development. Localism and
____ cultural change. Bristol: Channel view publications.
Giaccardi, E. (2012). Heritage and social media: understanding heritage in a participatory culture.
902
____ London: Routledge.
Gilchrist, P., Holmes, C., Lee, A., Moore, N., and Ravenscroft, N.(2015). Co-designing non-
hierarchical community arts research: the collaborative stories spiral. Qualitative Research
Journal 15 (4): 459-471.
Gilchrist, P. (2016, forthcoming). ‘Where do heritage trails go to die?’ Stepping out at the British
seaside. In Hooper, G. (Ed.).Tourism and Heritage in Britain and Ireland: conservation,
nation, identity. Basingstoke: Palgrave.
Guidicini, P. (1998). Il rapporto città-campagna. Milano: Jaca book.
Halfacree, K. (1993). Locality and social representation: space, discourse and alternative
definitions of the rural. Journal of Rural Studies 9(1): 23-37
Halfacree, K. (1995). Talking about Rurality: Social Representations of the Ruralas Expressed by
Residents of six English parishes. Journal of Rural Studies 11(1): 1-20
Hall, D., Kirkpatrick, I., Mitchell, M. (Eds.), (2005). Rural tourism and sustainable business.
Buffalo e Toronto: Channel View publications.
Höpken, W., Fuchs, M., Zanker, M., & Beer, T. (2010). Context-based adaptation of mobile
applications in tourism. Information Technology & Tourism, 12: 175-195.
Indovina, F. (2009). Dalla città diffusa, all’arcipelago metropolitano. Milano: Franco Angeli.
Lane, F. (1978). Storia di Venezia. Torino: Einaudi
Lane, B. (1994). Sustainable rural tourism strategies: a tool for development and conservation.
Journal of Sustainable Tourism 2 (1 & 2): 102-111
Lorimer, H. (2003). Telling small stories: spaces of knowledge and the practice of geography.
Transactions of the institute of British geographers 28 (2): 197-217
Sharpley J., and Sharpley R. (1997). Rural Tourism. An Introduction. London: International
Thomson Business Press
Shilling, D. (2007). Civic tourism: the poetry and politics of place. Prescott: Sharlot Hall Museum
Press.
Timothy, D.J., and Boyd, S.W., (2015). Tourism and Trails: cultural, ecological and management
issues. Bristol: Channel View.
Torreggiani, D., Dall’Ara, E. and Tassinari, P. (2012). The urban nature of agriculture: bidirectional
trends between city and countryside. Cities 29, 412-416.
Turri, E. (2004). La megalopoli padana. Venezia: Marsilio.
Vallerani, F. (1994). La scoperta dell’entroterra. Nuovi turismi tra Veneto Orientale e Pordenonese.
Portogruaro: Ediciclo Editore
Vallerani, F. (2004). Acque a nordest. Da paesaggio moderno ai luoghi del tempo libero. Verona:
Cierre Edizioni.
Vallerani, F. (Ed.), (2013).Veneto d’acque. Verona: Cierre Edizioni, 16-31.
Visentin, F. (2013). Partire da Zero: patrimonio ambientale e nuove territorialità lungo un corso
d’acqua sorgivo del Veneto centrale. In Vallerani, F. (Ed.), (2013). Veneto d’acque. Verona:
Cierre, 35-63
Visentin, F. (2014). Canali artificiali, territorialità idraulica e paesaggio. Uno studio comparativo
____ tra Veneto, Catalogna e sud‐ovest dell’Inghilterra Ph.D Thesis. Padova: Università di Padova
e Università di Girona.
904
____ Wang, D., Park, S., and Fesenmaier, D. R. (2012). The Role of Smartphones in Mediating the
Touristic Experience. Journal of Travel Research 51: 371–387
Woods, M. (2005) Rural Geography: Processes, Responses and Experiences in Rural Restructuring.
London: SAGE.
Inês Gusman
Universidade de Santiago de Compostela
ines.gusman@gmail.com
José Barbosa
Cooperativa Bonus Itineris
jose@itineris.pt
Nuno Alpoim
Cooperativa Bonus Itineris
nuno@itineris.pt
RESUMO
A transversalidade do turismo e a multiplicidade de agentes que mobiliza, coloca a necessidade
de criação de uma estratégia integrada de promoção e de posicionamento de um destino ____
turístico. Assim, um crescimento do turismo rural inteligente e sustentado no tempo depende da
905
valorização do património tangível e intangível que albergam os espaços rurais, como também a ____
coordenação dos agentes que operam nestes mercados. Tendo em consideração este panorama,
e atendendo à tendência generalizada do desenvolvimento de destinos turísticos intensivos em
território e vinculados à natureza e ao património histórico e cultural, neste artigo exploramos
as potencialidades da implementação de uma Aplicação Móvel em formato white label como
ferramenta de suporte para promover a oferta turística dos territórios rurais. Esta solução
permite melhorar a sua gestão, o desenvolvimento de produtos associados, ir ao encontro das
atuais necessidades da procura turística e a difusão e posicionamento no mercado turístico
internacional.
Palavras-chave: TICs no Turismo Rural, APPs Móveis Turísticas, Marketing, Plataformas de
Cooperação.
INTRODUÇÃO
A democratização do turismo e as necessidades dos cidadãos ,progressivamente mais
informados e conscientes, tem aberto caminho para o surgimento de novos produtos turísticos
que privilegiam a autenticidade e diferenciação. A evolução do mercado turístico e do contexto
socioeconómico, juntamente com as atuais dinâmicas que afetam os espaços rurais potenciam
o desenvolvimento do turismo rural (Ivars Baidal, 1997). A maturação da indústria do turismo
gera oportunidades para os espaços rurais que, tendo perdido muitas das suas bases de sustento
económico ligadas às atividades agrícolas, aproveitam os seus recursos endógenos para a criação
de produtos turísticos. No caso do Norte de Portugal, sobretudo nas regiões turísticas do Minho,
O presente artigo propõe-se assim descrever alguns dos desafios que os TER enfrentam no
que diz respeito à utilização das tecnologias da informação, nomeadamente de aplicações móveis
para smart-phones e tablets, bem como propor respostas a esses desafios, quer de um ponto de
vista de modelo de negócio, quer de um ponto de vista tecnológico. O artigo inicia-se com uma
revisão bibliográfica acerca da utilização das aplicações móveis no turismo, refletindo sobre o
papel que estas podem assumir no contexto no TER. Segue-se a descrição de um modelo, que
partindo de experiências realizadas no âmbito geográfico da Região Norte de Portugal, será
descrito a partir de dois casos práticos de utilização de Aplicações Móveis turísticas: uma APP
móvel desenvolvida para uma unidade hoteleira, Hotel Rural da Misarela, e uma APP móvel de
promoção territorial turística, focada na região turística do Minho, com a capacidade de agregar
vários agentes turísticos numa região onde o TER assume um papel importante. Através da
descrição e da análise do funcionamento destes dois casos de estudo, pretendemos escrutinar as
vantagens e limitações deste tipo de soluções, bem como extrair os elementos de transferibilidade
destas para outros territórios.
ESTADO DA ARTE
A UTILIZAÇÃO DAS APLICAÇÕES MÓVEIS NO TURISMO
Nas últimas décadas, a importância das Tecnologias da Informação e da Comunicação (TICs) ____
nas dinâmicas do turismo tem vindo a aumentar significativamente. As ferramentas tecnológicas 907
____
que começaram por ser utilizadas para facilitar o processo de reservas de viagens, são atualmente
instrumentos indispensáveis para os turístas planificarem e realizarem a sua viagem. A interação
do turista com o território que visita é, em parte, feita a partir das aplicações móveis para
smart-phones, que hoje em dia são ferramentas essenciais no turismo, sendo que a categoria
de “Turismo e Viagens” é mesmo a sétima mais popular entre os utilizadores de aplicações
móveis no mundo. A proliferação das Aplicações Móveis é de tal dimensão que, segundo as suas
principais distribuidoras (Google Play e AppStore) existem no ano de 2016 cerca de 4,2 milhões de
aplicações disponíveis, muitas delas vinculadas ao turismo. De acordo com dados do TripAdvisor
60% dos turistas descarregaram para os seus dispositivos móveis aplicações relacionadas com
viagens e destes 45% utiliza-as como instrumento de apoio à tomada de decisão, sendo que
55% das aplicações é descarregada no destino ou até três dias antes (Kennedy-Henry & Gretzel,
2012). Olhando para os dados mais detalhados da consultora Magnani Caruso Dutton (MCD),
fazendo referência aos viajantes que possuem smart-phones, 80% destes gostariam de poder
utilizar o dispositivo para conhecer horários e serviços de um hotel, 78% para ter acesso a mapas
e 68% para ter acesso a informação interpretativa acerca da região que visitam (MDC, 2014).
Segundo Kennedy-Henry & Gretzel (2012), é possível dividir as Aplicações de turismo e
viagens em sete categorias distintas: navegação, redes sociais, marketing mobile, segurança/
emergência, transações comerciais, entretenimento e informação. A categoria de navegação
envolve o sinal de GPS e são aplicações que permitem conhecer o trajeto para um determinado
local; a categoria de redes sociais permite a partilha entre utilizadores de recomendações,
comentários, fotografias, etc.; as aplicações de marketing mobile permitem a receção de mensagens
de texto promocionais, copões ou concursos; as aplicações classificadas como de segurança/
emergência têm como objetivo fornecer a localização em caso de emergência, monitorizar sinais
vitais ou fornecer alertas atmosféricos; a categoria de transações comerciais envolve reservas,
compras de produtos ou de bilhetes, enquanto que a categoria de entretenimento envolve jogos,
fotografia ou música; por fim na categoria de informação está considerada toda uma vasta gama
de aplicações que passa por funcionalidades como informação geral sobre o destino, visitas
autoguiadas apoiadas por GPS, agenda de eventos ou tradução/apoio à conversação( Kennedy-
Henry & Gretzel, 2012).
Dependendo das funcionalidades, o custo de produção de uma aplicação personalizada de
gama média para um destino turístico, pode facilmente ascender a 30-50 m€ aos quais, muitas
vezes, têm de ser acrescentados os custos relacionados com a produção de conteúdos. Importa
assim analisar os diferentes modelos de rentabilização económica utilizados no mercado das
APPs. Existem três tipos de modelos que são adotados: as aplicações gratuitas, as aplicações
pagas, e o modelo freemium.
As aplicações gratuitas correspondem para a plataforma Android a cerca de 68.8% do total
de aplicações disponíveis, para a plataforma iOS a realidade é semelhante ( Statista, 2016).
Relativamente às aplicações pagas, as aplicações gratuitas geram um significativamente maior
número de downloads e são frequentemente rentabilizadas através de publicidade. Nas aplicações
pagas, as principais distribuidoras cobram cerca de 30% do custo ao consumidor. Nas aplicações
____ freemium é permitido ao utilizador um acesso gratuito a conteúdos e funcionalidades limitadas
da aplicação sendo os conteúdos premium pagos. Apesar da existência de distintos modelos, a
908
____ rentabilização económica está sempre vinculada ao fluxo de downloads. Por este motivo, nos
grandes destinos turísticos existe um número significativo de aplicações que procuram gerar
rendimento para os seus fabricantes (por exemplo: VisitBarcelona, London Official Guide e I
Love NY). Paralelamente, alguns agentes turísticos, nomeadamente do setor do alojamento,
procuram diferenciar-se disponibilizando hoje as suas próprias aplicações móveis personalizadas,
enquadrando nelas toda a sua política de marketing e comunicação. Contudo, em destinos de
menor fluxo turístico, o facto da procura turística não ter a dimensão suficiente para garantir
um volume de downloads que cubra os custos da fabricação de uma aplicação móvel, limita o
aparecimento destes produtos tecnológicos nestes territórios. Assim, para destinos turísticos
com uma capacidade menor, a incorporação de soluções tecnológicas como as APPs móveis
obriga à construção de uma abordagem distinta.
No entanto, os destinos turísticos rurais são constituídos essencialmente por PMEs que
na maioria dos casos não têm a dimensão necessária para comportar os custos associados ao
desenvolvimento de uma aplicação móvel e respetivos conteúdos. Paralelamente, esta é uma área
em constante evolução e que necessita constantemente de atualizações que envolvem capital e
know-how, resultando num esforço suplementar ara os seus promotores. Ultrapassar este tipo
de desafios exige portanto uma abordagem distinta daquela que é frequentemente adotada nos
destinos turísticos de massas (Damiano, 2014).
Como resposta a estes desafios surgem os Sistemas de Gestão de Destinos (DMS), sistemas
que agregam e distribuem uma vasta gama de produtos turísticos e fornecedores de serviços
turísticos em diferentes plataformas, pretendendo proporcionar uma significativa quantidade de
informação acerca de um destino, bem como sistemas de apoio à gestão e sistemas de reservas
e pagamento. Estas ferramentas são geridas pelas organizações que fazem a gestão turística
de um dado destino, organizações essas que poderão ter cariz público ou privado( Frew &
Horan, 2007). Os DMSs, através da integração dos agentes turísticos de um destino, permitem
a dimensão económica necessária para investimentos em políticas de marketing territorial
incrementando a competitividade de um destino, podendo assumir um papel preponderante
na resposta dos destinos turísticos rurais aos desafios impostos pelos “novos turistas”. É com
base neste modelo que surgem diversas aplicações móveis tais como TurGalicia, VisitAzores,
Rural Murcia Apps. Nestes casos, as aplicações móveis são produto de uma estrutura prévia ____
que integra agentes e recursos de um determinado território e são usadas como ferramentas de
909
marketing territorial. São por isso soluções mais rígidas e com as quais os agentes turísticos têm ____
dificuldade em interagir, e cujo acesso é muitas vezes limitado. Apesar da utilidade deste tipo
de soluções, os agentes que operam no Turismo Rural necessitam de ferramentas tecnológica
específicas para o perfil da sua oferta e procura, onde a diferenciação do destino turístico seja
capaz de albergar a diferenciação dos agentes que nele operam. Surge portanto a necessidade
de ferramentas de marketing economicamente viáveis, que permitam aos agentes de TER uma
comunicação própria, onde possam dirigir a sua oferta aos segmentos de mercado alvo.
MODELO PROPOSTO
Reconhecendo estes desafios, propõe-se um modelo de introdução das Aplicações Móveis no
TER, que pode assumir dois formatos distintos: ser um instrumento de diferenciação de um
agente dentro de um destino turístico, ou ser um instrumento de cooperação entre vários agentes
turísticos que operam num mesmo destino. Conjugando capacidades tecnológicas e conteúdos
valorizadores do território, este modelo pode contribuir para criar e potenciar experiências
turísticas que intensifiquem a relação do turista com o destino, integrando os produtos e serviços
turísticos de um território numa mesma ferramenta de comunicação.
Sendo a principal limitação da implementação de Aplicações Móveis turísticas os elevados
custos que estão associados ao seu desenvolvimento, normalmente difíceis de comportar por
agentes individuais que operem fora de destinos turísticos de massas, propõe-se a utilização
de aplicações móveis white label nos TER. As aplicações white label permitem diminuir
significativamente os custos relativamente às aplicações criadas de raiz, uma vez que os
custos de desenvolvimento são diluídos pelos diferentes compradores dessas mesmas APPs.
____
911
____
Autoria Própria
para a prática de atividades ao ar livre, nomeadamente de caminhadas, pretendendo integrar
Casos Práticos profundamente o hospede na sua envolvente. Ao nível da informação turística acerca do
Aplicação Móvel como ferramenta
território envolventedeque
diferenciação
engloba trêsdaconcelhos,
oferta turística- App Vieira do Minho e Terras de
Montalegre,
a Bouro, a oferta existente é bastante incompleta, dispersa, bastante rígida e pouco apelativa, com
O Hotel Rural daformas
Misarela está localizadodenamercado
posicionamento freguesiademasiado
de Ferral, concelho
estáticas edepassivas, não funcionando como
gre no Norte deverdadeiros
Portugal, a guias
poucos quilómetros
turísticos do Parque Nacional
que proporcionem da Peneda-
ao turista a possibilidade de conhecer ou visitar
um hotel com um13 quartos com um preço entre 85€-110€/noite, com piscina
conjunto de pontos de interesse de acordo com as suas preferências.
e restaurante. Situado a poucos Figura 2: Menu de abertura da aplicação "Hotel
a Ponte da Misarela, uma das mais FiguraRural2: MenudadeMisarela"
abertura da aplicação “Hotel Rural da Misarela”
pontes portuguesas, datada da idade
envolvente a este Hotel Rural
za-se pela diversidade de recursos
e pelo rico património cultural e
ico da região.
Faz parte da estratégia do Hotel Rural da
a tirar partido desta envolvente,
ndo aos seus hóspedes uma estadia de
qualidade, disponibilizando as condições
ias para a prática de atividades ao ar
____ de caminhadas,
meadamente
912
ndo integrar
____ profundamente o hospede
Tendo por base esta realidade, foi desenvolvida a aplicação móvel “Hotel Misarela”. Além
de um grafismo totalmente personalizado para o hotel em causa, a aplicação inclui os seguintes
conteúdos:
• 19 Percursos pedestres georreferenciados
• 78 Pontos de interesse catalogados com material multimédia e descrição associados;
• 21 Pontos de Utilidade
• Ligação ao sistema de reservas
• Agenda de eventos da região
• Disponível em português e inglês
Ao longo de dois anos de existência, esta aplicação acumulou cerca de 1500 descarregamentos
para Android e iOS. Verifica-se no entanto que o número de hóspedes que mantém a aplicação
instalada no seu telemóvel após a estadia é residual. Considerando os custos da licença da
aplicação juntamente com os da conceção de um nível muito pormenorizado de conteúdos,
neste espaço de tempo, a aplicação teve para o hotel, até ao presente, um custo um pouco inferior
a 2€ por descarregamento. Analisando o custo diário desta opção, foi para os primeiros 30 meses
cerca de 3€, que se reduzem para menos de 2€ diários a partir de então, já que apenas se mantêm
os custos da licença.
No caso em análise, a aplicação móvel é um apoio fundamental aos hóspedes, constituído
um fator diferenciador do Hotel em relação aos seus concorrentes, como é espelhado pelas
referências a este serviço nas avaliações da página deste hotel no TripAdvisor. Tendo em conta
as já referidas carências ao nível da informação turística no território, o hotel dá assim aos
seus hóspedes a possibilidade de usufruírem de motivos de interesse que dificilmente poderiam
usufruir de outra forma. Nesta linha de raciocínio, a aplicação móvel carregada com conteúdos
adequados poderá ser encarada como uma forma de transformar o usufruto da envolvente
numa comodidade do próprio hotel, podendo assim contribuir para a satisfação dos hóspedes
e repetição da visita.
Aos mais diversos agentes turísticos (hotéis, comércio, restauração e animação turística)
é proposta, mediante o pagamento de um fee anual da ordem de 80€, a associação à B’Minho
que passa não só pela georreferenciação e catalogação como local de interesse, mas também,
eventualmente, pela criação de rotas centradas no agente em causa, em articulação com a sua
estratégia de comunicação. Desta forma, num modelo semelhante a um DMS, agregando e
articulando diversos agentes turísticos de uma região, torna-se economicamente viável para um
promotor não público desenvolver uma aplicação móvel de informação turística, onde agentes
turísticos, independentemente da sua dimensão económica, podem ser integrados.
CONCLUSÕES
Os turistas têm à priori um conhecimento limitado sobre o destino que visitam, que tentam
colmatar com a informação disponibilizada nos canais de informação, normalmente acessíveis
na internet. No caso dos destinos turísticos rurais, a grande dispersão da informação e muitas
vezes a inexistência desta, traduz-se numa fraqueza no momento dos agentes ligados a este
tipo de turismo se posicionarem no mercado. Também durante a viagem, os turistas recorrem
cada vez mais às Aplicações Móveis para conhecerem e usufruírem dos recursos do território,
sobretudo nos destinos urbanos onde a oferta de APPs turísticas é bastante abrangente. Já
nos destinos de turismo rural, a introdução destas ferramentas tem encontrado entraves pois
____ a rentabilização de uma Aplicação Móvel depende do fluxo turístico que um destino possui.
914 Contudo, devido à evolução do mercado das aplicações móveis, atualmente existem formatos
____
de aquisição de licenças de utilização de Aplicações Móveis que representam uma oportunidade
para os agentes turísticos localizados nos espaços rurais.
Ao longo deste artigo foram identificadas as principais vantagens que os agentes do TER
podem tirar da utilização de Aplicações Móveis, sobretudo na resposta às necessidades dos
“novos turistas”. Destaca-se também a utilidade destas ferramentas para uma comunicação mais
eficiente na cadeia turística e também para a criação de experiências turísticas diferenciadoras
que contrariem o “medo do aborrecimento” associado ao espaço rural. No entanto, em virtude
das suas especificidades, tal utilização acarreta importantes desafios para o TER: a capacidade
financeira, a capacidade de transmitir a informação útil aos utilizadores destas ferramentas e a
atualização tecnológica ao longo do tempo.
De forma a responder a estes desafios, este artigo apresenta as potencialidades que um modelo
que tem por base aplicações móveis white label pode trazer aos agentes turísticos do espaço
rural. Este tipo de formato de aquisição de uma APP móvel reduz substancialmente o custo
da sua aquisição, pois uma vez desenvolvida a tecnologia, pode ser transferida e adaptada para
qualquer território e/ou para qualquer agente. Se a este modelo estiver associada a elaboração
de conteúdos cuidada e centrada nos valores do território nas necessidades de quem o visita, as
APPs móveis podem acrescentar um importante valor à oferta turística dos espaços rurais e no
posicionamento da sua oferta no mercado turístico. A partir deste modelo podem-se conceber
dois formatos de APP distintos, um deles desenvolvido para um único agente turístico, como
é o exemplo da APP “Hotel Rural da Misarela”, e outro para um conjunto de agentes como é o
caso da aplicação a B’Minho. No caso da APP “Hotel Rural da Misarela” verifica-se que constitui
uma mais-valia efetiva para o agente em causa, que estando num território com diversos tipos
recursos de interesse turístico, disponibiliza aos seus hóspedes a opção de, acederem a uma
ferramenta tecnológica que lhes confere a independência e informação necessárias para vivenciar
o território de acordo com as suas preferências. Além de colmatar a lacuna de informação que
existe no território sobre os seus recursos, o hotel facilita as condições para que os hóspedes
adaptem o tempo de estadia ao seu perfil, contribuindo assim para uma experiência positiva
no destino, melhorando por isso a possibilidade de repetição de visita e fidelização dos clientes.
Adicionalmente é uma forma de diferenciação da oferta.
No outro caso prático, baseado num modelo distinto, a partir da B’Minho demonstrou-se
que este tipo de aplicações também poderá servir não apenas para acrescentar valor à oferta,
como também de plataforma de cooperação entre agentes turísticos de um destino de turismo
rural. Dada a importância que a cooperação tem para a sustentação no tempo de um destino
turístico rural, a existência de uma plataforma sirva de base para unir agentes e recursos
turísticos, funcionará como ferramenta de criação de produtos integrados, que podem ainda
incluir a própria comunidade. Adicionalmente, poderá integrar a oferta do espaço urbano e do
espaço rural, funcionando como um mecanismo de dispersão pelo espaço rural minhoto do
crescente número de turistas que chegam às cidades de Braga, Guimarães e Viana do Castelo.
Ainda que existam muitas vezes barreiras para a integração das TICs nos espaços rurais,
nomeadamente nas suas atividades turísticas, é possível recorrer às potencialidades das ____
tecnologias e transforma-las em oportunidades para estes espaços. No caso específico das APPs
915
turísticas, para além de poderem agregar valor à experiência dos turistas, podem, através da ____
informação, melhorar a interação entre o visitante e o território, contribuindo para a preservação
dos seus valores ambientais, culturais e sociais.
BIBLIOGRAFIA
Caalders, J. (2002). Rural Tourism Development: A Network Perspective. Leiden, Netherlands:
Uitgeverij Eburon.
Damiano, L. M. (2014). Marketing no Turismo Rural . Caso: Região do Baixo Alentejo. Universidade
de Évora .
Fernandes, P., Monte, A., & Castro, J. (2004). A Região Norte de Portugal e a preferência da
procura turística: Litoral versus Interior. Revista Portuguesa de Estudos Regionais INE/
APDR, pp. 57-73.
Frew, A., & Horan, P. (2007). Destination Website Effectiveness – A Delphi Study-based eMetric
Approach. Proceedings of the Hospitality Information Technology Association Conference,.
Hall, C., Boyd, S., & Timothy, D. (2005). Nature-based Tourism in Peripheral Areas: Development
Or Disaster? Channel View Publications.
Ivars Baidal, J. (1997). “¿Constituye el turismo la mejor apuesta para el desarrollo rural?”. In Los
turismos de interior: el retorno a la tradición viajera (pp. 675-683). Universidad Autónoma
de Madrid.
Kastenholz, E., Carneiro, M. J., Marques, C., Loureiro, S., Figueiredo, E., & Pereiro, X. (2014). A
experiência turística no espaço rural. In Reinventar o turismo rural em Portugal – cocriação
de experiências turísticas sustentáveis (pp. 43-50). UA Editora.
____
916
____
RESUMEN
El Turismo Rural en Galicia ha recibido un fuerte impulso en las últimas décadas. Esta
consolidación ha creado y fortalecido un conjunto de nuevos destinos para turistas tanto de
origen nacional como internacional. En este contexto se incardina el ineludible y creciente
poder que las redes sociales tienen como instrumento de comunicación para la captación de
clientes y generación de valor.
Para desarrollar el análisis empírico se ha utilizado como fuente de información las acciones
que los diferentes establecimientos de Turismo Rural de Galicia han puesto en marcha en las
redes sociales. Se han definido y agrupado las diferentes estrategias seguidas, así como el impacto
que éstas han supuesto para el territorio, la economía local y su propia rentabilidad.
Así, el objetivo de este estudio es verificar si los establecimientos de turismo rural consideran
objetivamente la promoción en las redes sociales una acción importante dentro de su estrategia
de comunicación y fidelización de clientes, así como los factores subyacentes que llevan a la
toma de esta decisión.
Palabras clave: Turismo Rural, Internet, Redes Sociales, Comunicación.
Figura 1: Evolución
Figura 1: Evolución nº establecimientos yyplazas
nº establecimientos plazaspor por
provincia
provincia
150
100
50
0
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
920
____
Evolución número de plazas por provincia
2100
1600
1100
600
100
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
0
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
que la demanda es principalmente nacional, decreciendo notablemente en términos
absolutos desde 2010, para volver a recuperarse al final del periodo de estudio. Mientras
tanto, la demanda internacional sigue una tendencia creciente pero en términos
¿Es eficaz la política de redes sociales implementada por los establecimientos de turismo rural o es la promoción estratégica institucional la clave?
comparativos sigue siendo notablemente inferior a la nacional. El comportamiento del
número de noches según procedencia se encuentra en sintonía con la variable anterior.
Figura 2:Figura
Evolución viajeros
2: Evolución viajerosyy nº noches
nº noches en Galicia
en Galicia
2
observamos que la tendencia decreciente a partir de 2010 ha ido revirtiendo para en
2015 acercarse a los valores de 2007, e incluso superarlos ligeramente como en el caso
de A Coruña. Sin embargo, el 20% sigue siendo el techo. La evolución de la estancia
Carlos Jaime Rodríguez Carro - José Pablo Abeal Vázquez - Andrea Mato Pérez - Raquel Vázquez Regueira
media por provincias nos muestra que es inferior a 3 días en todos los casos. La
tendencia ha sido decreciente en todas las provincias a lo largo del periodo analizado.
Figura 3: Evolución gradogrado
Figura 3: Evolución de ocupación
de ocupaciónyy estancia media
estancia media por provincias
por provincias
1
____
0
922 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
____
A Coruña Lugo Ourense Pontevedra
200
100
0
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
3
Basado en el criterio de que la tarifa no fuera en temporada alta y habitación doble. Se segmentó en tres
rangos por noche: <50 €, entre 50 y 80 €, y > 80€.
3 4 Basado en el criterio de que la tarifa no fuera en temporada alta y habitación doble. Se segmentó en tres rangos por noche: <50 €, entre 50 y
80 €, y > 80€.2) Muy poco (menos de una vez al mes), 3) De vez en cuando (alguna vez al mes), 4) Con
1) Nada,
4 frecuencia (alguna
1) Nada, 2) Muy poco vez pordesemana),
(menos 5) Habitualmente
una vez al mes), (varias
3) De vez en cuando veces
(alguna por
vez al semana).
mes), 4) Con frecuencia (alguna vez por semana), 5)
Habitualmente (varias veces por semana).
6
Figura 5: Presencia en internet y en las redes sociales de los establecimientos de turismo rural por provincia
Figura 5: Presencia en internet y en las redes sociales de los establecimientos de turismo rural por provincia
Facebook Twitter Google+ Otras Trip Advisor Booking Trivago Escapada rural Top rural Otros
A Coruña 43 22 42 9 45 36 28 41 12 13
Sin Web 2 2 3 0 2 0 1 2 0 3
Con Web 41 20 39 9 43 36 27 39 12 10
Estática 18 6 18 2 18 13 8 17 5 6
Dinámica 23 14 21 7 25 23 19 22 7 4
Lugo 15 4 13 1 17 8 6 18 8 1
Sin Web 3 0 4 0 1 1 0 1 0 0
Con Web 12 4 9 1 16 7 6 17 8 1
Estática 8 2 7 0 10 4 4 11 5 1
Dinámica 4 2 2 1 6 3 2 6 3 0
Ourense 12 6 1 1 16 12 5 17 13 6
Sin Web 2 1 0 0 3 3 1 5 5 0
Con Web 10 5 1 1 13 9 4 12 8 6
Estática 9 5 1 1 11 9 4 10 7 6
Dinámica 1 0 0 0 2 0 0 2 1 0
Pontevedra 21 11 1 6 30 19 15 14 15 5
Sin Web 3 0 0 0 7 2 0 2 4 2
Con Web 18 11 1 6 23 17 15 12 11 3
Estática 8 3 0 2 14 9 4 6 5 2
Dinámica 10 8 1 4 9 8 11 6 6 1
Total 91 43 57 17 108 75 54 90 48 25
Figura 6: Establecimientos con Web y uso de Facebook, Twiter y Google+ por provincia
Figura 6: Establecimientos con Web y uso de Facebook, Twiter y Google+ por provincia
8
FACEBOOK TWITER GOOGLE+ ____
AC LU OU PO Total AC LU OU PO Total AC LU OU PO Total
No 20 16 5 17 58
No 41 24 10 24 99
No 22 19 14 34 89 925
Si 41 12 10 18 81 Si 20 4 5 11 40 Si 39 9 1 1 50 ____
1 22 5 3 7 37 1 14 2 2 6 24 1 39 9 1 49
2 8 4 2 5 19 2 3 1 2 6 2 1 1
3 4 1 1 3 9 3 1 2 1 1 5 Total 61 28 15 35 139
4 4 2 3 3 12 4 1 1 1 3
5 3 1 4 5 1 1 2
Total 61 28 15 35 139 Total 61 28 15 35 139
Fuente: Elaboración propia
CONCLUSIONES
De los establecimientos de Turismo Rural analizados en las cuatro provincias gallegas se concluye
que, en términos generales, no están apostando por una decidida estrategia de comunicación en
internet. Por lo tanto, su presencia es principalmente
9 pasiva y se intuye que ha sido generada por
el impulso que la Administración brindó y sigue brindando, más que por una apuesta firme por
parte de los propios negocios de turismo rural. Este hecho tiene como consecuencia inmediata la
pérdida de efectividad de los recursos aplicados a promocionar este segmento turístico concreto
por parte de las diferentes Administraciones y para cumplir los objetivos concretos para los que
fueron diseñados.
Un tanto por ciento elevado de establecimientos cuentan con una web, pero con un enfoque
eminentemente estático, informativo y con una débil interacción con el cliente. Éstos se han
incorporado a las redes sociales pero de manera muy poco activa, por lo que las acciones en
este sentido pierden su eficacia. Principalmente se está presente en Facebook, pero con una
intensidad muy baja o nula. Sin embargo, se está presente en igual o mayor medida en webs de
viajes y de reservas de alojamientos online.
El carácter exploratorio de este estudio contiene limitaciones inherentes a este enfoque,
pero abre un interesante camino de investigación en este campo. Las preguntas que surgen son
muchas en un territorio todavía sin explorar y que entrelaza no solo a turista y establecimiento
de turismo rural, sino al propio modelo de desarrollo que se quiere alcanzar en estas zonas. El
análisis de la totalidad de establecimientos para el conjunto del territorio gallego y la elaboración
de un modelo formal apoyado sobre un análisis estadístico más profundo parece que se asoma
como la siguiente etapa en la investigación.
BIBLIOGRAFÍA
Buhalis, D. (2003). eTourism: Information technology for strategic tourism management. Prentice
Hall. Londres.
Burguess, S., Sellito, C., Cox, C. y Buultjens, J. (2011). Trust perceptions of online travel
information by different content creators: some social and legal implications. Information
Systems Frontiers, 13 (2): 221-235.
Crosby, A (Ed.), (2009). Re-inventando el turismo rural. Gestión y desarrollo. Barcelona. Laertes.
IGE (Instituto Galego de Estatística) (2016), “Turismo” Disponible en http://www.ige.eu/web/
____ mostrar_actividade_estatistica.jsp?idioma=gl&codigo=0305002 [fecha de consulta: junio
926 2016).
____ Polo, A. y Frías, D.M. (2010). The relationship between business characteristics and ICT deployment
in the rural tourism sector. International Journal of Tourism Research, 12 (1): 31-48.
Competitiveness of the winetourism in the Wines and Flavors road “Città Castelli Ciliegi”
RESUMO ____
O presente artigo tem como objetivo analisar o funcionamento de uma rota enoturística italiana 927
____
localizada na região da Emilia Romana - Strada dei vini e dei sapori “Città Castelli Ciliegi”. Em
territórios produtores de vinho, o enoturismo passa a ser considerada como uma importante
fonte de desenvolvimento econômico local e entender como a gestão das rotas turísticas e de seus
principais atrativos é de suma importância para entender as dinâmicas desse tipo de mercado.
A região da Emilia Romana é uma das grandes regiões produtoras de vinho na Europa, e possui
uma variedade de produtos com denominações de origem muito conhecidos no mercado
mundial e tem desenvolvido já há algumas décadas trabalhos que com o objetivo de aumentar
não só o consumo dos seus produtos mas também o numero de pessoas que visitam as suas
estruturas. Esta investigação utilizou o Sistema Interfuncional Integrado da Competitividade,
baseado no diamante de Porter para realizar um diagnostico descritivo das estratégias dessa
rota enoturística. Este trabalho está estruturado em 4 seções: a) Introdução; b) Metodologia;
c) Revisão da literatura; d) O Enoturismo na Emilia Romana; e e) Considerações finais. Com o
estudo pretende-se oferecer a este segmento um exemplo de aplicação da ferramenta previamente
mencionada, que permite os destinos analisar o seu estagio desenvolvimento e aprimorar as
suas estratégias de competitividade.
Palavras chaves: Rota de vinhos. Strada dei vini e dei sapori “Città Castelli Ciliegi”.
Competitividade. Enoturismo. Cluster. Estratégia.
ABSTRACT
This article aims to analyze the functioning of an Italian wine route tourism located in the
Emilia Romagna region - Strada dei vini e dei sapori “Città Castelli Ciliegi”. In wine producing
areas, wine tourism becomes an important source for the local economic development. And
understanding the management of tourist routes and its main attractions is very important to
understand the dynamics of this type of market. The region of Emilia Romagna is one of the
great wine producing regions in Europe, and has a variety of products with designations of
origin well-known in the world and has developed since some decades ago activities in order to
increase the consumption of its products as well as the number of visitors. This research used
the Integrated Functional System of competitiveness, based on the Porter diamond to make a
descriptive diagnosis of the strategies adopted by that wine route. This paper is structured in
four sections: a) Introduction; b) Methodology; c) Literature review; d) Wine tourism in Emilia
Romagna; and e) Final considerations. This study aims to provide this segment with an example
of application of the mentioned tool that helps destinations to analyze their development stage
and improve their competitiveness strategies.
Key-words: Wine Route. Strada dei vini dei Sapori and “Città Castelli Ciliegi”. Competitiveness.
Wine tourism. Cluster. Strategy.
INTRODUÇÃO
O sucesso dos destinos turísticos depende fortemente da sua capacidade de competir com grande
____ numero de destinações presentes no mercado. De acordo com Dwyer y Kim (2003), a vantagem
competitiva pode ser alcançada se o apelo do destino é maior que aquele de seu potencial
928
____ corrente. Nesse sentido, a imagem global do destino joga um papel relevante frente ao conjunto
de recursos que o mesmo oferece, que podem ser: natural, cultural, artístico, etc. Porém, é
necessário ter em conta os riscos sociais, ambientais e culturais atrelados ao desenvolvimento do
turismo, é neste sentido que o planejamento e a gestão da atividade turística em forma conjunta
devem buscar a sustentabilidade e competitividade.
Neste contexto, a iniciativa privada e o setor público, através do conceito de cluster devem
atuar para alcançar uma oferta turística diferenciada e competitiva, seguindo os passos da
sustentabilidade, e ao mesmo aproveitando os recursos do seu próprio território através de
estratégias integradas.
Contudo, o ponto nevrálgico para os governos locais e a indústria é a sinergia entre a gestão
de recursos e gestão de estratégias, para isso é necessário que se conheça os pontos fortes e os
pontos debeles da competitividade do seu destino (JOVANOVIĆ et.al., 2011). Este estudo foi
delineado com o objetivo de fazer o diagnostico de um destino turístico que utiliza o vinho e
sua culinária local integrados às ofertas turísticas do território. Considerou-se o estágio atual
do posicionamento e das estratégias competitivas adotadas para atrair o publico-objetivo e
aumentar as receitas das empresas locais.
Foi com base no modelo Sistema Interfuncional Integrado da Competitividade de Destinos
Turísticos (SIIC) que se perseguiu a ideia principal desse trabalho, que é ilustrar como posição
competitiva de um destino no marketing turístico depende da escolha e da qualidade da
administração dos recursos presentes no território transformando-os em recursos turísticos.
METODOLOGIA
Este trabalho se desenvolve a partir da revisão bibliográfica sobre conceitos abrangidos em
todas as seções do texto, conceitos tais como: competitividade, modelo de clauster e Sistema
Interfuncional Integrado da Competitividade.
Na terceira seção se faz uma contextualização sobre o estado da arte do enoturismo na
Itália dando um maior enfoque na região da Emilia Romana, dando maior destaque às suas
características socioeconômicas e o seu posicionamento.
Em seguida, é levantado um diagnostico da organização da atividade turística como base no
conceito de cluster a partir da aplicação do modelo SIIC no destino estudado.
É importante destacar que as informações aqui reportadas são resultados de avaliações
qualitativas, baseadas no conhecimento prévio do destino e em materiais disponibilizados pela
rota turística e presentes em literatura. Portanto, as formulação de considerações a respeito das
possíveis estratégias a serem adotadas não têm como objetivo esgotar a discussão sobre o tema.
REVISÃO DA LITERATURA
A competitividade no mercado turístico é considerada como a capacidade de um lugar em criar
valores capazes de gerar riquezas através da gestão de recursos, processos e atrações de maneira
a conquistar uma posição destacada no mercado. E ao mesmo tempo promover uma integração ____
entre estas relações dentro do modelo econômico e social adotado para a gestão do capital
929
natural lugar, visando preservá-lo para gerações futuras (Ritchie, Crouch, 2003). ____
Desde a década de 90 inúmeros autores têm contribuído para entender e medir a
competitividade das destinações turísticas, entre eles podemos citar (Ritchie, Crouch, 1993;
Evans, Johnson, 1995; Hassan, 2000; Thomas, Long, 2000; Kim e Dwyer 2003; Enright, Newton,
2004; Cracolici, Nijkamp, 2009; Toledo, Silva, 2004). Para Porter (1986) são três estratégias
competitivas básicas para encarar o mercado: liderança no custo total, na diferenciação e enfoque.
Tais estratégias podem ser aplicadas de forma isolada ou em conjunto. Ou seja, a competição
e a cooperação podem coexistir, isso significa que as empresas tornam-se mais competitivas
quando trabalham em sinergia para criar valor, apesar da competitividade na divisão dos frutos
(WRIGHT, KROL, PARNELL, 2000).
Essa integraçao entre empresas conformam o modelo de cluster, e podem ocorrer de maneira
vertical, quando inclui canais de distribuição e clientes; e horizontalmente, quando a integração
è relizada com produtos complementares, indústrias de tecnologias próximas e fornecedores
comuns (PORTER, 1998).
No contexto de modelo de cluster, a vantagem competitiva è maior quanto maior a
competitividade e integraçao entre as empresas conformadores do cluster. As estrategias
cooperativas devem ser consideradas estrategias corporativas, portanto, devem ser elaboradas
por cada empresa do clauster e os seus resultados das influenciarao no exito das estrategias
competitivas de cada empresa. Ou seja, assim como a estratégia corporativa depende da
estratégia adotada nas unidades de negócios, a estratégia cooperativa depende das estratégias
competitivas de cada empresa (TOLEDO; SILVA, 2004).
DIAGNOSTICO DA ROTA STRADA DEI VINI E DEI SAPORI “CITTÀ CASTELLI CILIEGI”
SOB A ÓTICA DO SIIC
A massa critica é composta pelos recursos básicos do turismo, tais como: recursos turísticos ____
relacionados com a terra, água, geografia, clima e localização; os recursos humanos; os recursos 931
de capital (incentivos, inversões, riscos); infraestruturas; conhecimentos (técnicos científicos, das ____
universidades, da pesquisa, etc.); as superestruturas (organização público-privadas, entidades
de classe, relações com países emissores); segurança, entre outros (MAZARO, 2007).
A Strada dei Vini e Sapori “Città Castelli Ciliegi” é a rota tem maior destaque entre as
principais rotas enogastronomicas do território da Emilia Romagna. O se nome (Cidades
Castelos e Cerejas) faz alusão à oferta de uma experiência com possibilidade de usufruir rico
patrimônio arquitetônico, natural e estruturas urbanas das 15 cidades presentes entre as colinas
de Bologna e Modena. No total são cerca de 200 Km de estrada de planalto e planície, com uma
paisagem composta por castelos, vinhedos e pomares.
No tocante aos Recursos turísticos, o rota passa pelas seguintes cidades: Castelnuovo
Rangone, Spilamberto, Vignola, Castelvetro di Modena, Marano sul Panaro, Guiglia, Zocca,
Tolè di Vergato, Savigno, Castello di Serravalle, Savignano sul Panaro, Bazzano, Crespellano,
Monteveglio, Monte San Pietro e Zola Pedrosa, onde estão presentes 10 vilas principais e palácios
do século 500 d.C a 1500 d.C que podem ser visitados pelos turistas. Além disso, o território conta
com diversos museus arqueológicos e de arte moderna abertos à visitação pública, santuários,
castelos e 6 cidades medievais, ricas de histórias e lendas.
A rota organiza diversos eventos gastronômicos durante todo o ano e também participa
de eventos regionais, tai como: concursos, feiras nacionais e internacionais., par apresentar os
produtos produzidos na região.
Recursos humanos: Percebe-se que na Rota existe um interesse na formação das pessoas
implicadas com a informação turística, que participam de cursos voltados para a promoção
do território e da sua oferta turística unificada. Além disso, a rota assinou um convênio com
de qualidade de produção, o que significa que os seus sócios são constantemente monitorados
pelos gestores da rota.
Natureza da demanda. As pessoas que visitam a Strada dei vini e sapori “Città Castelli
Ciliegi”, geralmente são pessoas e amantes do vinho, também està aberta a públicos curiosos
com interesse no segmento. O turismo enogastronomico na Itália é ainda um tipo de turismo
focalizado em um segmento muito específico e exigente (OSSERVATORIO SUL TURISMO
DE VINO, 2015). No ano de 2015 foi houve um incremento no turismo da região das colinas
Bolognese-Modenes (10,2% de chegadas e 3,9% de presenças) em relação ao ano anterior. Os
italianos foram os maiores responsáveis por esse incremento, representando 11% das chegadas e
4,8% de presenças. Porém, houve um aumento de turistas alemães, franceses, ingleses e belgas,
(Osservatorio sul turismo dell’Emilia Romagna, 2015). Esse crescimento deve-se principalmente
às estratégias adotadas pelos agentes públicos e privados para promoção do território por meio
da qualidade de seus produtos através e da proposta unificada para atrair turistas nacionais e
internacionais. Em 2015 a região das colinas recebeu no verão 194.000 visitantes (um incremento
de 10,9% em relação ao ano anterior) período em qual são realizados a maior parte dos eventos
promovidos pela rota turística, o perfil dos turistas foi caracterizado principalmente por adultos
da terceira idade e utilizaram o carro como meio de transporte.
As estratégias competitivas. Segundo os dados elaborados pela sociedade de consultoria Jfc
(2015) com base nos dados oficiais do Istat e Eurostat, o setor turístico italiano registrou um ____
escasso crescimento no período de 2003-2013 (8,6%) frente aos seus principais competidores
933
europeus: França (52,4%), Croácia (45,3%), Grécia (40,7%), Alemanha (17,5%), Reino Unido ____
(16,2%), Espanha (11,8%) e Áustria (14%). Neste contexto, o crescimento constante do
enoturismo tem demonstrado o como um pequeno para o desenvolvimento das regiões do país,
pois o mesmo gerou um volume de negócios em 4-5 bilhões de euros em 2013, graças às 5
milhões de pessoas que visitaram os territórios do vinho do país. Esse resultado positivo deve-
se a fatores que diferenciam o país, do ponto de vista enológico (quantidade e qualidade da
produção), gastronômico, geográfico, histórico cultural. É neste contexto, que a Rota Strada dei
vini e sapori “Città Castelli Cilegi” articula a atratividade da sua oferta turística. A região Emília
Romana tem um grande potencial competitivo, devido a quantidade de produção vinícola. Em
2014 acima da média nacional produziu mais de 6 milhões de hectolitros de vinhos comuns
e de mostos, que somam um 23% do total dos vinhos comuns e 27% dos mostos produzidos
no pais. É na rota estudada que se encontram grande parte dos vinhos DOP/IGP da região
e diversos outros produtos reconhecidos mundialmente (Ex.: o Lambrusco, o presunto de
Parma e o vinagre balsâmico, entre outros). Além disso, é importante mencionar os demais
elementos de atratividade para o enoturista e competitividade para a oferta turística, como os
fatores geográficos e particularidades físicas que caracterizadas por um território formado por
montanhas e planícies, que podem ser visitadas durante todo o ano.
As estratégias cooperativas. A Strada dei vini e sapori “Città Castelli e Cilegi”,
é umas associação está subordinada à Associação Nacional de cidades do vinho (Associazione
Nazionale Città del Vino), que reagrupa todas as rotas de vinhos italianas (Strade dei vini).
A associação nacional atua na definição das linhas de desenvolvimento e promoção a nível
nacional e internacional. A nível regional, o governo publicou a lei 23/2000 para suprir as
CONSIDERAÇÕES FINAIS
O enoturismo, como atividade sistêmica, é sem duvida capaz dinamizar as atividades das zonas
____ rurais e agregar valor ao território, e ao mesmo tempo gerar desenvolvimento econômico e
934 sustentável à uma região. É a manutenção dessa sustentabilidade que define a vantagem
____
competitiva de um destino. Neste sentido, cabe destacar os benefícios que podem ser obtidos
pelo destino por meio da ação cooperada. O conceito de desenvolvimento sustentável aplicado
à atividade turística, exige a aplicação de medidas de desempenho um tanto complexas para
serem utilizadas pelos locais de maneira isolada.
O desenvolvimento deste trabalho foi direcionado para a analise das vantagens competitivas
implementadas através da cooperação entre os agentes do trade turístico, em busca do
estabelecimento de um posicionamento de destaque e coerente com a oferta destino. O destino
em questão adotou acertadamente o modelo de cluster, que é considerado estratégico para a
formatação de um destino turístico sustentado pela coexistência da cooperação e da competição,
com a finalidade de fortalecer a prática turística como um todo e de aumentar as vantagens
competitivas das empresas presentes no território.
No entanto, apesar dos esforços tanto do setor publico como privado para alcançar o
posicionamento da rota no mercado nacional e mundial, percebe-se na promoção turística da
rota estudada uma escassa diferenciação de cada cidade ou empresas pertencentes a mesma.
Tal diversificação é um importante pilar da estratégia de posicionamento, e uma falha nessa
estratégia pode afetar a sinergia entre as atividades oferecidas e entre as relações entre os
membros do cluster, o que consequentemente pode gerar uma perda de competitividade.
Esse artigo teve como limitações, dentre outras, encontrar dados estatísticos concretos sobre
a rota em si. Assim sendo, uma das recomendações que se faz é que o destino realize estudos
estatísticos que ajudem a melhorar a investigação no segmento do enoturismo.
BIBLIOGRAFIA
Cracolici, M., F., Nijkamp, P. (2009). The attractiveness and competitiveness of tourist
destinations: A study of Southern Italian regions. Tourism Management, 30 (3), 336-344.
Dwyer, L., Kim, C. (2003). Destination competitiveness: Determinants and indicators. Current
Issues in Tourism 6, 369–414, Routledge, London.
Evans, M. R., Johnson R. B. (1995). Identifying competitive strategies for successful tourism
destination development. Journal of Hospitality and Leisure Marketing 31, 37–45.
Enright, M. J, Newton J. (2004). Tourism destination competitiveness: a quantitative approach.
Tourism Management 25 (6), 777-788.
Hassan, S. S. (2000). Determinants of market com- petitiveness in an environmentally sustainable
tourism industry. Journal of Travel Research 38 (3), 239 245.
ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA. (2015). Presenze turistiche. Recuperado de http://
www.istat.it/it/archivio/presenze+turistiche
I NUMERI DEL VINO. (2015). Emilia Romagna – produzione di vino 2014 – dati ISTAT. Emilia
Romagna. Recuperado de http://www.inumeridelvino.it/2015/10/emilia-romagna-
produzione-di-vino-2014-dati-istat.html#more-17151
Tanja, A., Marković, V., Davidović, N., Jovanović, T. (2011). Geographica Pannonica Volume 15,
Issue 2, 58-69.
JFC. (2015). Tourism promotion in Italy. Recuperado de http://www.jfc.it/ricerche-istituzionali/ ____
tourist-promotion-in-italy/ 935
MAZARO, R. M. (2007). Factores determinantes de competitividad para destinos turísticos en ____
el marco de la sostenibilidad. Revista Acadêmica do Observatório de Inovação do Turismo,
2(1), 1-16.
PORTER, M. E. (1986). Estratégia Competitiva: técnicas para análise de indústrias e da
concorrência. Rio de Janeiro: Campus.
PORTER, M. E. Clusters and the new economics of competition. Harvard Business Review,
novembro-dezembro de 1998, p. 77-90.
Ritchie, B. J. R., Crouch, G. I. (1993). Competitiveness in international tourism—a framework
for understanding and analysis. Reports on 43rd Congress, 35, 23–71.
Ritchie, J.R. Brent and Crouch, G.I. (2000) The competitive destination: A sustainability
perspective. Tourism Management 21 (1), 1–7.
Ritchie, J. R. B., Crouch, G. I. 2003. The competitive destination, a sustainable tourism perspective.
Cambridge: Cabi Publishing.
STRADA DEI VINI E DEI SAPORI CITTÀ CASTELLI CILIEGI. (2016). “La Strada dei Vini
e dei Sapori Città Castelli Ciliegi”. Italia. Recuperado de (http://www.iatcollibolognesi.it/
strada/images/cv_Strada.pdf)
Toledo, G.L., Valdés, J.A. & Pollero, A.C. (2002). Empresas turísticas en ambiente globalizado:
marketing y competitividad. Estudio de casos de clusters turísticos.
Toledo
, G., Silva, A. Estratégias competitivas e cooperativas em clusters turísticos - um
diagnóstico da Região dos Lagos. VII SEMEAD. FEA/USP 2004.
Thomas, R., Long, J. 2000. Improving competitiveness: Critical success factors for tourism
development. Journal of the London Economic Policy Unit 4, 313-328.
WRIGHT, P.; KROLL, M. J.; PARNELL, J. Administração Estratégica: conceitos. São Paulo:
Atlas, 2000.
VAZ, G. N. Marketing Turístico: Receptivo e Emissivo: um roteiro para projetos mercadológicos
públicos e privados. São Paulo: Pioneira Thomson Learning, 2002.
____
936
____
RESUMO ____
Pola súa especificidade, o seu apego ó territorio e a capacidade de mobilizar os axentes da 937
____
contorna os medios locais rurais teñen un grande impacto nas áreas onde operan. Poucas
televisións locais conseguiron superar o apagón analóxico e as que sobreviven buscan tamén
superar a fenda dixital rural abríndose a internet. A estratexia máis común é activar a presenza
en redes sociais privativas, o cal limita a súa especificidade e pon en cuestión o seu principio
de independencia. Sirva esta comunicación para explicar o proceso de co-deseño da Canle
Ribeira Sacra, unha plataforma online transmedia creada desde e para esta zona de Galiza. A
través dela búscase contribuír á mellora dos lazos comunicativos entre pares e á cohesión deste
territorio nun momento chave no que considerar a pertinencia da súa candidatura a Patrimonio
da Humanidade pola Unesco.
Palabras clave: Medios locais, rural, redes, educomunicación, turismo comunitario.
INTRODUCIÓN
Os medios locais posúen unha grande potencialidade na cohesión de contornas fragmentadas,
especialmente en ámbitos rurais dispersos e con poucos vieiros de comunicación interna. Pola
súa especificidade, o seu apego ó territorio e a capacidade de mobilizar os axentes da zona estes
medios son unha peza determinante na configuración identitaria do territorio onde operan.
Máis aló tal e como sinala Bourdieu a proximidade social e a familiaridade aseguran dúas das
condicións principais dunha comunicación non violenta. (Bourdieu, 1999, p. 697)
Na actualidade estes medios están a ter presenza en internet e a debaterse entre a especificidade
e a universalidade dos seus contidos ante a necesidade de chegar a audiencias máis amplas.
Aínda así polo coñecemento estratéxico das súas áreas de influencia e un compromiso mantido
diferentes axentes que a conforman coa intención de construír colectivamente futuros posibles
para a Ribeira Sacra.
Trátase dunha plataforma que ten en internet o seu medio natural, aínda que os seus
contidos serán emitidos a través doutros medios, e que aproveita da rede a súa potencialidade
conectora, o amplo alcance da súa difusión e as posibilidades de interacción das persoas cos
contidos. O obxectivo deste medio con vocación de servizo público e de medio comunitario é
servir de alzapremo da zona e facer á súa vez de medio de conexión interna. Busca visibilizar
os axentes que operan no territorio, as súas historias, o seu patrimonio material e inmaterial, os
seus recursos estratéxicos e os concellos que a conforman.
Era preciso plantexar unha canle descentralizada no territorio con vocación de medio
comunitario e de ferramenta de educación en comunicación a través da cal contar o noso pasado
e o noso presente. Estáse a concebir coma un espazo multimedia e multiplataforma a través da cal
poder acceder aos seus catro elemetos básicos: un noticiario audiovisual con servizo puntual de
streaming; un arquivo dixital xeoposicionado de recursos da zona, maiormente videográfico; un
repositorio de reportaxes e documentais temáticos á carta e un repositorio dos recursos dixitais
da zona, ben sexan aplicacións, documentación ou recursos turísticos. Os seus contidos debían
transcender a actualidade, promovendo outros formatos en profundidade coma reportaxe ou o
documental, máis adecuados para afondar nas historias da Ribeira Sacra cara dentro e tamén
____ cara fóra nun momento estratéxico no que repensar modelos turísticos sostibles co medio.
Así estáse a concibir unha canle multimedia, na que o formato maiormente empregado é o
942
____ videográfico, aínda que tamén se usan outros formatos de arquivo: textos, audios, fotografías,
mapas, sistemas infográficos ou hipervínculos. É unha plataforma estable en distintos entornos
que se adapta ás particularidades e ás posibilidades de interacción de diferentes dispositivos:
computadoras, tablets ou móbiles.
É unha canle diversa en canto ás emisións propostas, os temas tratados e as persoas ás que
vai destinada que se converterán en interactoras. Debe reflectir a diversidade do interese público
e abrangue distintos xéneros, contando sempre cun noticiario que dea conta da actualidade
local. En determinadas situacións algúns contidos poden ser do interese dun grupo específico
de persoas, ben sexa por grupos de idade ou por grupos temáticos. Séguese o principio de
diversidade que rexe unha canle de servizo público, que implica servir os intereses xerais e tamén
os específicos. Por iso os contidos estarán abertos e accesibles sen necesidade de subscrición,
podendo ser elixidos e valorados polas persoas que visiten o site en función dos seus intereses.
Seguindo os principios dos medios locais esta plataforma debería asentarse nos de diversidade,
independencia e e especificidade ou compromiso co entorno. É un punto de encontro onde todas
as persoas que habitan o territorio que abrangue a Ribeira Sacra están convidadas a interactuar
e son consideradas dende unha base igualitaria, sendo claves na cocreación deste medio. A
implicación da cidadanía e dos axentes locais neste senso é fundamental. Seguindo a Castells a
rede non se divide entre persoas conectadas e persoas desconectadas, senón entre interactuadas
e interactuantes, quen empregan a rede de xeito pasivo limitándose a consumir no marco no que
os grandes portais ofrezan e quen acceden á web dun xeito activo, producindo contidos e por iso
xerando rede. (Castells, 1997, p. 404-405)
Debe ser concibida coma unha ferramenta comunicativa de carácter educativo que busca as
canles de accesibilidade a todas as persoas, con independencia da súa condición socioeconómica
e de se posúen ou non diversidade funcional. O seu mandato non se limita á comunicación
de informacións e contidos de interese cultural, senón que tamén ten a función de alimentar
o autocoñecemento e o espírito crítico da cidadanía e tamén de potenciar o pensamento
imaxinativo, á parte de ser un espazo de potencial diversión e entretemento. Vai poñer en marcha
un programa de actividades centradas na educación en comunicación dirixida aos centros de
ensino de primaria e secundaria entendendo que a educación en comunicación é un dos piares
básicos para formar un alumnado e unha audiencia críticos.
Como medio con vocación de servizo público a Canle Ribeira Sacra debe transcender o
principio de universalidade e o de especificidade. Debe chegar non só a unha minoría con
doado acceso, senón ao máximo de persoas interactoras posibles. Por este motivo plantexamos
unha canle popular en tanto que a súa programación será accesible a nivel de contidos coma
de acceso técnico. Réxese tamén polo principio de especificidade, é unha canle moi enfocada
a un territorio concreto e ás necesidades particulares da súa poboación. Por iso é unha canle
orixinal en enfoque e emisións, que as persoas axiña han recoñecer como propia, distinguindo
este servizo doutros servizos existentes. Isto require certa innovación nos espazos propostos,
nos xéneros polos que aposta e no ton que rexe este medio.
____
PRINCIPIOS ÉTICOS E PROMOCIÓN TURÍSTICA 943
____
No proceso de deseño da Canle Ribeira Sacra han ser transferidos os principios sobre os que se
sostén Televinte, modelándoos ás especificidades dos medios online e definindo aspectos éticos
e políticos que xorden neste tipo de medios. A proximidade e o coñecemento da zona seguen
a ser fundamentais, así como a participación activa das potenciais persoas usuarias da mesma.
Está deseñada coma un espazo onde as ideas e os diferentes puntos de vista han ser expresadas
libremente, un foro onde información e coñecemento circulen, e que se nutra de opinións e
críticas diversas. Isto será posible se se asegura a independencia deste medio, o que será garante
de rigor e credibilidade.
Ao mesmo tempo, tamén é importante ofrecer unha cobertura colateral a acontecementos
externos ben seña políticos, económicos ou culturais que teñan un impacto dentro da Ribeira
Sacra. Aínda así o perigo da implementación de discursos alleos á comunidade está sempre
presente. E os medios territoriais, igual que os locais deben fomentar a participación desta para
que non se produza a dobre fenda á que se refire Outeiriño: a fenda grupal, que se evidencia entre
a comunidade e o medio, e tamén a que se produce no discurso do medio e da dita comunidade.
(Outeiriño, 1999)
A Canle Ribeira Sacra ha empregar a lingua galega como o vehículo de comunicación
idóneo para transmitir as nosas historias, as nosas memorias e cosmogonías. Porén segundo as
necesidades de difusión de determinados contidos, parte deles serán habilitados noutras linguas
coma o portugués, castelán, o castelán, o catalán ou o inglés. Esta é unha das apostas básicas
dun medio territorial coa preservación do patrimonio neste caso inmaterial. Ademais está o
compromiso de recuperación e arquivo de documentación audiovisual ou noutros formatos de
todos aqueles elementos ben sexan historias, lendas, cantigas, ou outros elementos a través dos
cales transmitir o noso pasado ás vindeiras xeracións cara a un futuro máis consciente coa nosa
memoria histórica.
Outro dos retos é apostar pola a accesibilidade, ha ser unha ferramenta comunicativa con
carácter educativo, que dá acceso a todas as persoas, con independencia da súa condición
socioeconómica ou para persoas con diversidade funcional, física ou psíquica. Neste sentido ha
de aproveitar a influencia dos medios locais na loita contra calquera tipo de discriminación e
ser especialmente sensible a estas, ben sexa por cuestións de xénero, sexo ou orientación sexual.
Para isto fará fincapé nas necesidades e na visibilidade das minorías ou maiorías minorizadas
de maneira transversal nos contidos e dará prioridade informativa a actos ou eventos que teñan
isto como eixo prioritario.
A Canle ten o compromiso de empregar na medida do posible medios e linguaxes de
programación, bibliotecas e aplicacións de software desenvolvidos con esta filosofía. Ademais
ten o compromiso de abrir o código dos procesos e dos contidos, que se publicarán baixo
licencias libres, favorecendo o acceso ao coñecemento.
UN MEDIO LOCATIVO
A Canle Ribeira Sacra susténtase sobre un sistema de arquivo online xeoposicionado que integra
____ todos os contidos e relaciónaos entre si. Constará dun buscador complexo no que se poderá
944 buscar documentación por palabra clave e en base a varios filtros: o nome do recurso, o seu tema,
____
a categoría á que pertence ou a súa xeoposición. Poderase navegar neles a través de dispositivos
diversos, estando optimizada para dispositivos móbiles a través dunha aplicación específica.
Trátase por iso dun medio locativo.
Karlis Kalnins acuñou o termo medios locativos en 2003 no Art + Comunicación Festival
Riga. Refírese a unha categoría para designar procesos, prototipos e aplicacións que están
baseadas na interacción de interface de pantalla co aquí e agora do espazo urbano. Actualmente,
ambos planos son fundidos nun espazo híbrido, son unha extensión un do outro. Esa interacción
computerizada é atravesada por capas de información e solicita a nosa situación xeográfica para
dar acceso. As nosas accións e movementos son un campo máis almacenable en bases de datos
oligopolios transnacionais.
Hai un conxunto emerxente de prácticas en torno medios locativos, cuxa novidade non é
mentindo, tanto a súa formulación conceptual, senón nos medios empregados para levalas a
cabo. Seguindo André Lemos, podemos distinguir algúns grupos de proxectos utilizando as
tecnoloxías da información móbil. (Lemos, 2008:1, p. 210) O primeiro que constitúen o que
el chama ‘notas urbanas electrónicas’ e que se basean na escritura dun espazo urbano con
tecnoloxías móbiles. O segundo serían ‘proxectos de cartografía e localización xeográfica’,
traballos que agregan información a mapas que representan comunidades. Como terceiro grupo
están os ‘xogos móbiles que implican localización’ a través dun dispositivo móbil con GPS nun
espazo urbano. Finalmente, os proxectos ‘Smart Mobs’ ou mobilizacións políticas e estéticas
coordinados con dispositivos móbiles para realizar unha acción e propagala.
BIBLIOGRAFÍA
Bourdieu, P. (1999). A Miséria do Mundo. Petropólis: Editora Vozes.
Castells, M. (2000). La era de la Información. La Sociedad Red. Vol. 1. Madrid: Alianza Editorial.
(2009). Comunicación y poder. Madrid: Alianza Editorial.
Dussel, E. (1999). Posmodernidad y transmodernidad: diálogos con la filosofía de Gianni Vattimo.
Puebla: Universidad Iberoamericana, Plantel Golfo Centro.
Escobar, A. (2000). El lugar de la naturaleza y la naturaleza del lugar: ¿globalización o
postdesarrollo?. En E. Lander (Ed.), La colonialidad del saber: eurocentrismo y ciencias
sociales (p.113-143). Buenos Aires:Fundación Centro de Integración, Comunicación,
Cultura y Sociedad (CICCUS) y Consejo Latinoamericano de Ciencias Sociales (CLASCO).
Flusser, V. (1985). Filosofia da caixa preta - Ensaios para uma futura filosofia da fotografia. São
____ Paulo: Hucitec.
946 Giannetti, C. (2002). Estética digital. Sintopía del arte, la ciencia y la tecnología. Barcelona: ACC
____ L’Angelot.
Guattari, F. y Rolnik S. (2005). Micropolítica. Cartografías del deseo. Madrid: Editorial
Traficantes de Sueños.
Lemos, A. (2008:1). Mobile communication and new sense of places: a critique of spatialization
in cyberculture. Galáxia 9, 91-108.
(2008: 2). Redes digitales y espacio físico. Inclusiva-net #2. Madrid: Medialab-Prado.
Disponible en [http://medialab-prado.es/article/inclusiva-net_e-books.
Outeiriño, X.M. (1999). O efecto “zoom” da comunicación de masas e o bache das relacións
grupais. A Trabe de Ouro, T. I, n.o 37.
Parés, R. (2014). Antoni Abad megafone.net/2004-2014. Museu d’Art Contemporani de Barcelona
(MACBA), Turner i AC/E2014.
S. Cornelio, G. (coord.) (2008). Locative media y práctica artística: exploraciones sobre el
terreno. Artnodes 8, 1. UOC.
Parés, R. (2014). Antoni Abad. megafone.net/2004-2014. Barcelona: MACBA, Turner e AC/E.
Peruzzo, C. M. K. (2003). «Mídia local, uma mídia de proximidade», Comunicação Veredas, 2(2), págs.
65-89.
Villa W y Villa, E. (2010). Identidad, narrativas y conocimiento situado en la comprensión local
para la reafirmación cultural. Revista conjeturas 9, 61-73. Universidad Distrital Francisco
José Caldas, Bogotá.
Zaoual, H. (2006). A Nova Economia . Diversidade de olharesdas Iniciativas Locais. Uma
introdução ao pensamento pós-global. Rio de Janeiro: DP&A.
____
947
____
____
948
____
____
949
____
____
950
____