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08/01/2018 Pagina 2

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Fiscalità nazionale e internazionale

La check list dei casi in cui va applicato il reverse charge


Pagina a cura diGiuseppe Carucci Barbara Zanardi
Il reverse charge o inversione contabile è
un meccanismo di assolvimento dell' Iva
per i casi in cui, in deroga alle regole
ordinarie del sistema, il debitore d'
imposta è il cessionario/committente
dell' operazione e non il
cedente/prestatore. Quando si applica il
reverse charge, il
cessionario/committente è tenuto ad
assolvere a tutti gli obblighi che sorgono
ai fini Iva e in particolare alla
fatturazione (mediante integrazione
della fattura ricevuta o emissione dell'
autofattura) e all' assolvimento
(mediante rilevazione della fattura
integrata o dell' autofattura sia nel
registro delle vendite che nel registro
degli acquisti). In tutti i casi in cui non vi
siano limiti soggettivi o oggettivi alla
detrazione, per effetto della doppia
annotazione l' Iva non risulterà quindi
dovuta. Errori nella fatturazione attiva o
nella gestione di quella passiva riferita a operazioni rientranti nell' ambito
applicativo del reverse charge, possono essere sanzionati secondo le regole definite
nel 2016 in attuazione dei principi di tassatività e di proporzionalità delle sanzioni
rispetto all' effettiva gravità dei comportamenti (si veda l' articolo nella pagina a
fianco). L' articolo 17 del Dpr 633/1972 disciplina sia il reverse esterno che quello
interno. Esaminiamoli nel dettaglio. Reverse esterno L' articolo 17, comma 2, del Dpr
633/1972 prevede che il meccanismo del reverse charge si applichi a tutte le
operazioni territorialmente rilevanti in Italia, effettuate da soggetti non residenti, nei
confronti di soggetti passivi ivi domiciliati o residenti o di stabili organizzazioni in
Italia di soggetti domiciliati e residenti all' estero. Nel caso in cui il cessionario o
committente dell' operazione sia un soggetto non residente e privo di stabile
organizzazione in Italia, il reverse charge esterno non è dunque applicabile.
Premesso che nell' ambito del reverse charge esterno sono ricompresi anche gli
acquisti intracomunitari per i quali il cessionario è il debitore d' imposta, le modalità
operative di assolvimento dell' Iva sono due: l' integrazione della fattura ricevuta nel
caso in cui il cedente/prestatore sia un soggetto passivo stabilito in uno degli Stati
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dell' Unione europea e l' emissione di autofattura nel caso in cui il
cedente/prestatore sia stabilito al di fuori dell' Unione europea. Reverse interno Il
reverse charge si applica, con finalità antievasive, anche a specifiche operazioni
principalmente individuate dal comma 6 dell' articolo 17, il quale prevede che al
pagamento dell' imposta sia tenuto il cessionario/committente per: le prestazioni di
servizi (diverse da quelle di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di
completamento relative ad edifici), compresa la prestazione di manodopera, rese nel
settore edile da soggetti subappaltatori nei confronti delle imprese che svolgono l'
attività di costruzione o ristrutturazione di immobili ovvero nei confronti dell'
appaltatore principale o di un altro subappaltatore (la disposizione non si applica alle
prestazioni di servizi rese nei confronti di un contraente generale a cui venga
affidata dal committente la totalità dei lavori); alle cessioni di fabbricati o di porzioni
di fabbricato (numeri 8-bis) e 8-ter) del primo comma dell' articolo 10, del Dpr 633) ,
per le quali nel relativo atto il cedente abbia espressamente manifestato l' opzione
per l' imposizione; alle prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di
installazione di impianti e di completamento relative ad edifici; alle prestazioni di
servizi rese dalle imprese consorziate (il riferimento è ai consorzi fra società
cooperative di produzione e lavoro, ai consorzi stabili, costituiti anche in forma di
società consortili ai sensi dell' articolo 2615-ter del Codice civile, tra imprenditori
individuali, anche artigiani, società commerciali, società cooperative di produzione e
lavoro e ai consorzi ordinari) nei confronti del consorzio di appartenenza che si è
reso aggiudicatario di una commessa di un ente pubblico al quale il predetto
consorzio è tenuto ad emettere fattura in regime di split payment (l' efficacia della
disposizione di cui al periodo precedente è subordinata al rilascio, da parte del
Consiglio dell' Unione europea, dell' autorizzazione di una misura di deroga ai sensi
dell' articolo 395 della direttiva 2006/112/Ce in materia di Iva); alle cessioni,
effettuate nella fase distributiva che precede il commercio al dettaglio di
apparecchiature terminali per il servizio pubblico radiomobile terrestre di
comunicazioni soggette alla tassa sulle concessioni governative; alle cessioni,
effettuate nella fase distributiva che precede il commercio al dettaglio, di console da
gioco, tablet Pc e laptop (fino al 31 dicembre 2018), nonché alle cessioni di
dispositivi a circuito integrato, quali microprocessori e unità centrali di elaborazione,
effettuate prima della loro installazione in prodotti destinati al consumatore finale;
fino al 31 dicembre 2018, ai trasferimenti di quote e di altre unità di emissioni di gas
a effetto serra, di certificati relativi al gas e all' energia elettrica e alle cessioni di
gas e di energia elettrica a un soggetto passivo-rivenditore. Il reverse interno,
inoltre, si applica alle cessioni di oro da investimento e di oro industriale (articolo 17,
comma 5), alle cessioni di rottami e cascami, nonché alle cessioni dei semilavorati di
alcuni metalli (articolo 74, comma 7 e 8) e alle cessioni di pallet recuperati ai cicli di
utilizzo successivi al primo (articolo 74, comma 7). Depositi Iva Il meccanismo del
reverse charge si applica, mediante integrazione della fattura di acquisto, anche all'
estrazione dal deposito Iva di beni di provenienza intra Ue (articolo 50-bis, comma 6,
Dpr 331/1993 e articolo 17, comma 2 del Dpr 633/72). Per i beni oggetto di
precedente importazione, dal 1° aprile 2017, il soggetto che provvede all' estrazione
con pagamento dell' imposta mediante reverse charge deve prestare idonea

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garanzia con contenuti, modalità e casi definiti con il Dm del 23 febbraio 2017. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA La società per la quale lavoro all' interno dell' ufficio
amministrativo, riceve spesso fatture nelle quali non è addebitata l' Iva. In alcuni di
questi casi, in fattura è riportato il riferimento all' articolo 17 del Dpr 633/1972 ed in
altri al meccanismo del reverse charge. Premesso che, di regola, questi documenti
vengono integrati con indicazione dell' Iva e registrati sia nel registro Iva acquisti
che in quello delle vendite, chiedo il vostro aiuto per redigere una procedura che
contenga tutti i casi in cui è corretto applicare questo meccanismo. R.C. (Cagliari)

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