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Esposizione di Trattati

di

Architettura Militare alla

BNC di Firenze 2002

Pianta interattiva dell'Esposizione

[Tribuna Dantesca]

COPYRIGHT, BNCF Ultimo aggiornamento: 18 Giugno 2002


I. La Trattatistica militare del '500
Dall'Arte della Guerra di Niccolò Machiavelli (1521) alle
Piante di fortezze italiane e straniere di Matteo Neroni (1600 c. )

Nei trattati italiani di architettura militare i circuiti delle città e delle fortezze o cittadelle sono poligoni di un
numero variabile di lati a loro volta suddivisi in fronti bastionati costituiti ciascuno da due facce e da una
cortina muraria intermedia. Tuttavia i trattati si distinguono tra loro perché possono essere ricondotti a due
diverse culture del tracciato planimetrico nelle quali le facce dei bastioni sono allineate con punti interni
della cortina (delimitando i cosiddetti secondi fianchi) oppure agli angoli di ciascun fronte (cioè agli angoli
detti di cortina o dei fianchi poiché delimitati dalla cortina e dai fianchi).

A parte Leonardo, che influenza Machiavelli e non impiega il baluardo pentagonale, e Francesco di Giorgio, nei cui codici si
avverte una indeterminazione nella scelta del tracciato, la cultura dei secondi fianchi si riconduce a Giuliano da Sangallo,
Michelangelo, Francesco Maria I della Rovere, mentre quella degli allineamenti agli angoli del fronte ad Antonio da Sangallo il
Vecchio, Antonio da Sangallo il Giovane, Baldassarre Peruzzi.

Nel Cinquecento quest'ultimo tipo di tracciato sostanzia i trattati di Pietro Cataneo, Girolamo Maggi e Jacopo Castriotto.

Quello con i secondi fianchi, i trattati di Giovanni Battista Bellucci, Nicolò Tartaglia, Domenico Mora, Galasso Alghisi, Buonaiuto
Lorini.

Alternano i due tipi di tracciato Giovanni Battista de' Zanchi, Giacomo Lanteri, il patriarca di Aquileia Daniele Barbaro, Carlo
Theti, Girolamo Cataneo, Francesco de' Marchi, Antonio Lupicini.

La codificazione dei secondi fianchi si è verificata con la pubblicazione del trattato di Lorini, che ha avuto una notevole diffusione
nel Seicento. In esso i punti della cortina su cui si allineano le facce dei bastioni sono distanti dal fianco 1/5 della lunghezza della
cortina se il poligono è un pentagono regolare, 1/4 per l'esagono, 1/3 per l'ettagono, 1/2 per l'ottagono e poligoni superiori. Gli
ingegneri militari europei del XIX secolo erano convinti che i tracciati con i secondi fianchi rappresentassero compiutamente la
scuola italiana di architettura militare. La trattatistica e le realizzazioni dimostrano invece che la tradizione italiana è caratterizzata
da una ben maggiore complessità nell'articolazione planimetrica. La città fortificata di Palmanova rimane comunque uno dei
monumenti più significativi dell'architettura militare italiana benché non la rappresenti pienamente nella sua complessità
planimetrica. Il tracciamento di un fronte bastionato di Palmanova avvenuto sul terreno nel 1593, ora per la prima volta
correttamente restituito, rappresenta quel tracciato che Lorini e gli ingegneri militari dell'Europa dei nazionalismi ottocenteschi
reputavano caratteristico della scuola italiana.

La codificazione dei secondi fianchi si è verificata con la pubblicazione del trattato di Lorini, che ha
avuto una notevole diffusione nel Seicento. In esso i punti della cortina su cui si allineano le facce
dei bastioni sono distanti dal fianco 1/5 della lunghezza della cortina se il poligono è un pentagono
regolare, 1/4 per l'esagono, 1/3 per l'ettagono, 1/2 per l'ottagono e poligoni superiori. Gli ingegneri
militari europei del XIX secolo erano convinti che i tracciati con i secondi fianchi rappresentassero
compiutamente la scuola italiana di architettura militare. La trattatistica e le realizzazioni
dimostrano invece che la tradizione italiana è caratterizzata da una ben maggiore complessità
nell'articolazione planimetrica.

La trattatistica e le realizzazioni dimostrano invece che la tradizione italiana è caratterizzata da una ben maggiore complessità
nell'articolazione planimetrica. La città fortificata di Palmanova rimane comunque uno dei monumenti più significativi
dell'architettura militare italiana benché non la rappresenti pienamente nella sua complessità planimetrica. Il tracciamento di un
fronte bastionato di Palmanova avvenuto sul terreno nel 1593, ora per la prima volta correttamente restituito, rappresenta quel
tracciato che Lorini e gli ingegneri militari dell'Europa dei nazionalismi ottocenteschi reputavano caratteristico della scuola
italiana.

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COPYRIGHT, BNCF Ultimo aggiornamento: 18 Giugno 2002

II. La Trattatistica militare del '600 e del '700


Dalla Architettura militare di Gabriello Busca (1601) alle
Opere di Raimondo Montecuccoli illlustrate da Ugo Foscolo (1807)
Nella trattatistica seicentesca i tracciati loriniani caratterizzati dalla presenza di secondi fianchi,
alquanto disattesi da Gabriello Busca, Giovanni Altoni e Giovanni Francesco Fiammelli,
vengono riproposti non solo nell' edizione ampliata del 1609 del trattato di Lorini ma anche,
benché con una variante per l'ottagono, da Vincenzo Scamozzi, che aveva partecipato insieme a
Lorini e altri al tracciamento di Palmanova.

La teoria dei secondi fianchi del fronte bastionato è parte fondamentale del bagaglio culturale dei grandi architetti
italiani del secolo XVII. Francesco Borromini possedeva un esemplare del trattato di Scamozzi. I tracciati con i secondi
fianchi sostanziano i trattati di Pietro Sardi, Francesco Tensini, e di Matteo Oddi, al quale si devono i fronti di Lucca
San Donato Nuovo-Santa Croce e San Donato Nuovo-San Paolino tracciati con i secondi fianchi, eseguiti con varianti
dopo la sua morte dal fratello Muzio.
Tracciati con i secondi fianchi si trovano inoltre nei trattati di Pietro Paolo Floriani, Giuseppe Barca, Valeriano
Bonvicino, Gennaro Maria d'Afflitto, Guarino Guarini, Costanzo Amichevoli (pseudonimo di Francesco Eschinardi).

In rapporto al tiro difensivo il secondo fianco, ossia l'allineamento delle facce dei bastioni a punti interni della cortina,
permette di effettuare il cosiddetto "tiro ficcante" dal fianco di un bastione verso il saliente dell'altro bastione del fronte.
Fatto che implica una maggiore profondità architettonica del prospetto del fronte bastionato dal momento che le facce
convergono, rispetto al tracciato con le facce allineate agli angoli di cortina, verso il centro del fronte. I secondi fianchi
costituiscono l'argomentazione teorica principale della trattazione di Guarino Guarini sull'architettura militare, con
sorprendenti riflessi sulla sua architettura civile.

Il Settecento
Dalla fine del Seicento, sotto l'influenza della cultura francese di architettura militare, e in sintonia con la generale tendenza alla
regolarizzazione dell'architettura barocca, nei trattati italiani di architettura militare si attenua l'importanza dei secondi fianchi
nel fronte bastionato, come evidenziano gli scritti di Annibale Porroni, Donato Rossetti, Galeazzo Gualdo Priorato, Raimondo
Montecuccoli (commentato da Ugo Foscolo in una splendida edizione del 1807, condotta tuttavia su un manoscritto incompleto)

le trattazioni geometriche del fronte bastionato di Ercole Corazzi e Giuseppe Da Via, i testi di Alessandro Capra,
Antonio Soliani Raschini, Gaetano Marzagaglia, Nicolis di Robilant, Ignazio Andrea Bozzolino e Alessandro Vittorio
Papacino d'Antoni.

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