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GIUOCHI di SQUADRA"
Modulo pratico di CALCIO
Il palleggio è uno dei fondamentali del calcio, forse dal punto di vista tecnico il più difficile
da apprendere, in quanto connubio di coordinazione, equilibrio e abilità motoria nel
riuscire a tenere il pallone sollevato da terra su vari piani (piedi-coscia-testa).
Il processo didattico che porta all’acquisizione e interiorizzazione di questo fondamentale è
articolato in varie unità di apprendimento, e non deve assolutamente essere precoce
(prima di 9/10 anni), poiché è necessario prima di iniziare l’apprendimento del palleggio
aver completato il processo di maturazione del sistema nervoso centrale, che permette di
eseguire abilità motorie più fini.
Come sappiamo, specialmente quando si ha a che fare con dei bambini, il gioco riveste
una parte fondamentale dell’allenamento, senza di questo è impensabile che un bambino
possa apprendere; gli allenamenti devono quindi avere una valenza ludica, variare nella
loro organizzazione per riuscire a catturare l’attenzione e la motivazione del bambino; non
esistono regole “standard” per questo, ma ogni educatore/allenatore deve conoscere i
propri allievi, e modellare su di loro la proposta didattica;
Alcuni esempi:
9 Le esercitazioni possono essere fatte a coppie, alternando il palleggio sui vari livelli,
mantenendo la stessa progressione didattica, con il passaggio al compagno posto di
fronte;
9 Per lavorare in gruppi superiori a 2 (condizione spesso necessaria in presenza di
molti bambini, che permette all’educatore di controllare tutti) possono essere
proposti giochi quali il calcio tennis o gare tipo “chi riesce a fare più palleggi” dove i
piedi valgono 1 punto, la coscia 2 e la testa 3.
Naturalmente chi conosce il calcio sa che il palleggio si vede raramente durante una
partita; non è un fondamentale come il passaggio, il tiro o il colpo di testa che vengono
usati sistematicamente durante un match, ma è comunque di altissima importanza; saper
palleggiare bene, su tutti i piani del corpo, vuol dire avere una perfetta padronanza della
palla, e questo permette di colpirla o portarla con naturalezza e padronanza; non a caso i
più grandi campioni (vedi Maradona che tuttora palleggia con tutto…arance pigne ecc..)
sono dei gradi palleggiatori.
IL COLPO DI TESTA
Il colpo di testa è uno dei fondamentali del giuoco del calcio; esistono due tipi di “colpo di
testa”
I. Quello da fermo
II. Quello con lo stacco da terra
Entrambe possono essere utilizzati sia durante la fase offensiva dove l’importanza di tale
fondamentale risiede nella precisione più che nella potenza sia durante la fase difensiva
dove è più importante la potenza del colpo di testa rispetto alla precisione in quanto nella
fase difensiva è importante allontanare il pallone da una zona potenzialmente pericolosa
del campo. Nonostante tutto nella fase difensiva ritroviamo il colpo di testa di precisione
nel retropassaggio al porteie poiché dopo l’ultima modifica al regolamento in materia,
questo può raccogliere con le mani solo un retropassaggio effettuato con la testa
(prestando attenzione che questo non sia eseguito forzatamente, ovvero deve essere
naturale, un giocatore non può chinarsi a terra o alzarsi la palla per effettuare il
retropassaggio)
Nella progressione didattica per l’insegnamento del colpo di testa si deve procedere per
gradi considerando anche il fatto che vi sono varie parti della testa con le quali colpire il
pallone, oltre chiaramente alla parte centrale della fronte.
E’ importante, oltre all’insegnamento del gesto tecnico puro, insegnare a non aver paura
del pallone, che se colpito correttamente non crea dolore, per poter evitare reazioni
istintive quali la chiusura degli occhi, che porta alla contrazione della muscolatura addetta
al movimento del colpo di testa; questo aspetto è molto importante, poiché una volta
interiorizzato un automatismo errato di questo tipo in giovane età, è poi molto difficile
eliminarlo.
Progressione didattica:
Il colpo di testa può essere insegnato fin da piccoli; l’importate è scegliere le giuste
esercitazioni nel rispetto dello sviluppo psico-motorio del bambino, quindi evitare
esercitazioni (purtroppo spesso eseguite da allenatori ignoranti in materia) come far
colpire di testa il bambino da posizione seduta nelle varie parti del capo.
.
IL PASSAGGIO
Il passaggio è uno dei fondamentali del calcio, apparentemente il più semplice, ma che
presenta innumerevoli difficoltà perché per la sua riuscita ci deve essere un connubio tra
velocità precisione della traiettoria e intelligenza tattica che permetta di effettuare un
passaggio “utile” adeguato alla specifica situazione, che può essere costruzione del gioco,
passaggio filtrante, ripartenza dalla zona di difesa e possesso palla. Il passaggio può
essere effettuato con tutte le parti del corpo consentite dal regolamento e può partire da
tutti i livelli del corpo.
Essendoci varie traiettorie e un ritmo diverso durante il gioco esistono anche diversi tipi di
passaggio:
¾ Passaggio con l’interno del piede, sicuramente il più utilizzato in quanto consente
una maggiore precisione dovuta alla grande superficie di contatto della parte
interna del piede col pallone.
¾ Passaggio con l’esterno del piede, difficoltoso nella sua esecuzione per la minore
sensibilità dovuta allo scarso utilizzo di questa zona del piede, che permette di
imprimere una rotazione ad effetto al pallone riuscendo eventualmente a superare
l’ostacolo rappresentato dall’avversario che si trova di fronte a colui che deve
effettuare il passaggio
¾ Passaggio di testa, necessario quando il pallone si trova in volo poiché permette di
evitare di dover mettere il pallone a terra quando non se ne ha il tempo necessario
¾ Lob o colpo sotto effettuato con la punta/collo piede per scavalcare l’avversario
qualora non fosse possibile passare la palla lateralmente o per dare profondità alla
manovra offensiva
Il processo didattico deve rispettare l’aspetto graduale dell’apprendimento di tale
fondamentale:
¾ Esercitazioni a coppie, dove i due bambini si passano il pallone dopo essersi messi
ad una distanza giustamente valutata dall’educatore, con l’interno del piede.
Inizialmente stoppando il pallone e ripassandolo per diminuire la difficoltà di
coordinazione
¾ Esercitazione a coppie con le stesse modalità del punto precedente eliminando lo
stop e aumentando così la difficoltà coordinativa di tale fondamentale
¾ Esercitazione a coppie dove dove un bambino sta fermo, e uno fa il “pendolo”
muovendosi in avanti, in dietro o lateralmente a seconda della traiettoria decisa dal
bambino fermo
¾ Passaggio con l’esterno a coppie frontale
¾ Passaggio con l’esterno a coppie laterale avanzando
¾ Esercitazione a tre dove il bambino posto nel mezzo rappresenta l’ostacolo
dell’avversario che deve essere superato dai 2 compagni scambiandosi il pallone e
imprimendogli delle traiettorie ad effetto sia con l’interno del piede che con
l’esterno
¾ Esercitazione per il Lob a tre scavalcando il bambino nel mezzo che rappresenta
l’avversario; per aumentare la difficoltà si diminuisce la distanza fra i due bambini ai
lati