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1999

del SETTORE TECNICO


FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO
FEDERAZIONE
ITALI AN A
G I UO CO CALCI O

gennaio febbraio

UN NUOVO MODELLO
DI GESTIONE DEGLI STADI
Spedizione in abb. post. art. 2 comma 20/C legge 662/96 - Filiale di Roma

CONGRUENZE TRA IL
MODELLO DI GARA E SELEZIONE E PROMOZIONE
DELL’ALLENAMENTO DEL TALENTO CALCISTICO
di Francesco D'Arrigo di Stefano D'Ottavio
Versamento della quota di
iscrizione all'Albo dei Tecnici
per la stagione sportiva
1999/2000
Al numero 1 GEN-FEB 1999 del Notiziario, è allegato il bollettino per il pagamento
della quota di iscrizione all’Albo ed ai Ruoli del Settore Tecnico per la stagione
1999/2000. Il pagamento della quota dovrà essere effettuato entro il 30 giugno
1999. Gli importi delle quote sono i seguenti:

Direttore Tecnico £. 100.000


Allenatore Professionista di 1a cat. £. 100.000
Allenatore Professionista di 2a cat. £. 100.000
Allenatore di Base £. 50.000
Allenatore Dilettante di 3a cat. £. 50.000
Allenatore di Calcio a 5 £. 50.000
Istruttore Giovani Calciatori £. 50.000
Preparatore Atletico £. 100.000
Medico Sociale £. 100.000
Operatore Sanitario Ausiliario
(Massaggiatore, etc.) £. 50.000

Ai tecnici che non avranno provveduto nei termini indicati ad iscriversi all’Albo
non sarà vidimato il tesseramento valido per esercitare l’attività nella stagione
sportiva 1999/2000.
Il pagamento della quota é obbligatorio per tutti i Tecnici. Coloro che non effettuano
il versamento vengono sospesi temporaneamente dall’Albo ai sensi dell’art. 15,
comma 1/c del Regolamento del S.T.
In caso di smarrimento del bollettino, il pagamento della quota potrà essere effettuato
tramite conto corrente n.389502 intestato a F.I.G.C. - Settore Tecnico, Via
G.D’Annunzio 138, 50135 Firenze, specificando nella causale: qualifica, numero
di matricola, stagione sportiva per la quale si effettua il versamento.
Si precisa che sul bollettino di versamento dovrà essere scritto il nominativo del
tecnico.
Si ricorda inoltre che per l’inoltro di tutta la corrispondenza tra il Settore Tecnico
e gli iscritti all’Albo fa fede la residenza e non i temporanei trasferimenti di
domicilio.
SOMMARIO

ATTUALITÀ EDITORIALE di Mario Valitutti 2

FORMAZIONE E CONGRUENZE TRA IL MODELLO di Francesco D’Arrigo 3


ISTRUZIONE TECNICA DI GARA E DELL’ALLENAMENTO

SETTORE GIOVANILE a cura


ATTUALITÀ di Massimo Sandrelli da I a IV
E SCOLASTICO

ATTUALITÀ UN NUOVO MODELLO DI


GESTIONE DEGLI STADI di Mario Valitutti 17

FORMAZIONE E di Mario Marella,


ISTRUZIONE TECNICA LA RESISTENZA Monica Risaliti 20

SEZIONE MEDICA UN PROBLEMA DA NON


SOTTOVALUTARE: IL VARICOCELE di Marcello Ghizzo 25

SVILUPPO TECNICO IL GIOCATORE PENSANTE E LO di Fulvio Fiorin 30


ATTIVITÀ GIOVANILE SVILUPPO DEL PENSIERO TATTICO

FONDAZIONE I LIBRI DELLA FONDAZIONE


«MUSEO DEL CALCIO» «MUSEO DEL CALCIO» a cura di Fino Fini 44

Le opinioni espresse negli Direttore Segreteria Stampa


Mario Valitutti Fabrizio Cattaneo (coordinatore) ATENA s.r.l.
articoli firmati non rifletto- Monica Risaliti Via di Val Tellina, 47
no necessariamente l’opi- Direttore Responsabile Marco Viani 00151 ROMA
nione ufficiale del Settore Tec- Fino Fini Tel. 06/58204422 r.a.
nico. Tutto il materiale inviato Fotocomposizione Fax 06/58232277
Comitato di Redazione impaginazione e disegni
non sarà restituito. La ri- Felice Accame Danilo Ferruzzi Spedizione in abb. post. art. 2 comma 20/C
produzione di articoli o im- Gianni Leali legge 662/96 - Filiale di Roma
magini è autorizzata a con- Luigi Natalini Fotografia
dizione che ne venga citata Michele Pierro Foto Sabe Autorizzazione del tribunale di
la fonte. Guido Vantaggiato Italfoto Gieffe Firenze, del 20 maggio 1968 n.1911
Leonardo Vecchiet Archivio Settore Tecnico
Azeglio Vicini Foto Guerin Sportivo Finito di stampare nel marzo 1999
Foto Archivio Museo del Calcio

Per richiedere copie arretrate del Notiziario inviare una richiesta scritta indirizzata a:
F.I.G.C. Settore Tecnico Via G. D’Annunzio 138, 50135 Firenze. Non saranno accettate richieste effettuate per
telefono.

1
CENTRO TECNICO
FEDERALE
EDITORIALE

di Mario Valitutti
EDITORIALE

L
e inquietudini che pervadono il che ripartisce le risorse in misura pres-
mondo del calcio in questi ultimi soché paritaria tra le diverse compo-
tempi - dalla questione del nenti, e le tendenze che da più parti
doping alle vicende che hanno turbato sembrano emergere verso la destinazio-
la Lega Nazionale Dilettanti, dall’acce- ne della quasi totalità delle entrate ai
sa dialettica sulla disciplina dei diritti club che le hanno prodotte.
televisivi alla crescente tensione che Ma la questione prioritaria è quella di
accomuna l’operato degli arbitri, degli far crescere la produttività del sistema
allenatori, dei dirigenti e degli stessi calcio nel suo insieme, sfruttando al
operatori dei media - vanno considera- meglio le enormi risorse potenziali
te quale conseguenza fisiologica di un derivanti dalle sponsorizzazioni; da un
mondo che vive una fase di profonda intelligente sfruttamento del marchio;
trasformazione e di crescita che impo- dal merchandising; dalla gestione eco-
ne un momento di riflessione di tutte nomica degli stadi intesi quali centri di
le componenti dell’organizzazione cal- attività economica, sociale e culturale
cistica. (secondo il modello suggerito nel
Infatti, il passaggio da un modello cosiddetto decalogo Veltroni); da un
peculiare e complesso, basato prevalen- ammodernamento della rete che orga-
temente sulla passione e sulla connota- nizza e gestisce i giochi e le scommesse
zione sociale dello spettacolo prodotto, sugli eventi calcistici (Totocalcio,
ad un vero e proprio sistema di impre- Totogol, Totoscommesse, Totosei).
sa, sia pure atipico, comporta un con- Il Settore Tecnico appare particolar-
fronto pacato e neutrale di tutte le mente idoneo, sia per l’ampia rappre-
componenti del pianeta calcio. sentatività del suo Consiglio Direttivo
Da tale confronto deve scaturire un che per i compiti ad esso affidati, a
punto di equilibrio che armonizzi gli divenire la sede di istruttoria e di con-
interessi dei club di vertice con quelli fronto delle problematiche suindicate.
di base e, in definitiva, garantisca la cre- Ciò presuppone, tuttavia, che il
scita dell’intero sistema e, al tempo Settore possa disporre dei necessari
stesso, assicuri “la competizione” che è supporti conoscitivi, accumulando dati
alla base del gioco più bello del ed informazioni da mettere a disposi-
mondo. zione dei diversi operatori.
Il problema potrà trovare soluzione In questa ottica, anticipiamo, in que-
in un “modello italiano di mutualità” sto numero, una informativa sul tema
che ricerchi il suo equilibrio collocan- di un nuovo modello di gestione degli
dosi a metà strada tra il modello USA, stadi.

2
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

CONGRUENZE TRA IL MODELLO


DI GARA E DELL’ALLENAMENTO
di Francesco D’Arrigo (*)

Caratteristiche - Meccanismi e sequenze allenanti -

L
o sviluppo delle qualità fisi- Esercitazioni per la resistenza, la velocità e tecniche -
che del calciatore, nelle sue Trasferibilità tra i due modelli -
varie espressioni, comporta
una serie di problematiche sia di esistente tra una serie di 5 ripetu- PARTE SECONDA: LA RESI-
carattere strutturale che metodo- te di 1000 metri, eseguite in pista STENZA
logico. Questo lavoro vuole pren- d’atletica, e lo svolgimento di un
dere in considerazione il carattere possesso palla tra due squadre di Potenza aerobica
metodologico per allenare le 9 giocatori ciascuna su tutto il L’esercitazione del possesso
capacità condizionali e coordinati- campo, con obbligo di giocare a palla 9:9 a tutto campo con cop-
ve del calciatore e, più precisa- coppie fisse, con numero di toc- pie fisse, per una durata di 25
mente, proporre modelli di alle- chi fisso (tre), per un tempo di 25 minuti, (suddivisi in due tempi di
namento che riescano in questo minuti (frazionato in due tempi 15 e 10 minuti con una pausa tra i
contesto a sviluppare determinate di 15 e 10 minuti). due tempi di 4 minuti) procura lo
qualità in modo specifico. La spe- Resistenza alla velocità stesso carico di lavoro delle ripe-
cificità dell’allenamento calcistico Vai e vieni su 20 metri, due serie tute di 1000 metri, mantenendo
presenta non poche difficoltà di di 6 ripetizioni, recupero incom- un valore di frequenza cardiaca
attuazione, ma è possibile propor- pleto. intorno al valore di soglia anaero-
re modelli di allenamento che Partita rugby 3:3 in un campo di bica. In questa esercitazione,
mirino a sviluppare qualità come 40x20 metri, tempo di lavoro 2 come del resto in tutte quelle di
la resistenza, la velocità e tutte le minuti, tempo di recupero 3 carattere specifico, diventa molto
qualità coordinative e, di conse- minuti, 2 ripetizioni. importante modulare il carico in
guenza, quelle propriamente tec- Esercitazione 3:1 in un quadrato maniera uniforme per tutti i gio-
niche, attraverso mezzi di allena- di 10 metri, tempo di lavoro un catori. Limitare il numero dei toc-
mento che abbiano come caratte- minuto, tempo di recupero tra le chi, in questo senso, evita il for-
ristica principale quella di ripro- 4 ripetizioni 45 secondi, tempo di marsi di coppie che mantengano
durre situazioni e modelli di recupero tra le 2 serie 5 minuti. il possesso piú a lungo di altre.
gioco simili a quelIi di gara. Partita pressing 4:4 in campo di Inserire, inoltre, alcuni accorgii-
45x25 metri con portieri. Tempo menti come, ad esempio, attribui-
CRITERI D’INDAGINE E COM- di lavoro 2 minuti, recupero tra le re un punto alla squadra che
PARAZIONE TRA LAVORO SPE- 3 ripetizioni 2 minuti. effettua un numero stabilito di
CIFICO E NON Velocità passaggi di squadra, o che rag-
Esercitazioni di rapidità neuro- giunge la linea di fondo del
Resistenza muscolare con la palla, a coppie, a campo avversario con un giocato-
Per verificare l’effettiva rispon- tre, a quattro. re con la palla al piede permette
denza, dal punto di vista delle Sprint psico-cinetici di 10, 20, 30 sempre di coinvolgere tutte le
modificazioni fisiologiche e i rela- metri. Si svolge una circolazione coppie e, quindi, tutti i giocatori
tivi adattamenti strutturali, tra della palla senza avversari a 3-4 in modo continuativo nel lavoro.
l’allenamento cosiddetto “a secco” squadre seguendo una sequenza Questo è l’obiettivo primario
e le esercitazioni a carattere speci- di colori predeterminata, al dell’esercitazione al fine di
fico, abbiamo preso in esame un comando dell’allenatore si esegue migliorare la qualità fisica.
gruppo di calciatori professionisti lo sprint andando ad attaccare dei Da quanto detto, ci sembra
precedentemente testati ed abbia- cinesini del colore chiamato, posti estremamente significativo riusci-
mo sviluppato i grafici di control- alle distanze volute. re a riprodurre gli effetti allenanti
lo dei cardiofrequenzimetri, deri- Qualità tecniche dal punto di vista organico con
vati dalle esercitazioni specifiche, Esercitazioni tecniche singole, a
rapportandoli ai grafici costruiti coppie, a tre, di gruppo in spazi (*) Tesi di fine studio del
sugli allenamenti di carattere set- ristretti. Esercitazioni tecniche corso Master di abilitazione ad
toriale. specifiche per ruolo con squadra allenatore professionista di
Potenza aerobica disposta sul campo, con contrap- prima categoria 1994/95.
Abbiamo valutato il rapporto posizione o libere.

3
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

Fig. 1 con velocità rispettivamente di


Spesa di energia
3’57’’, 3’49”, 3’42”, 3’59”, 3.43’’, e
240
220 Kca. comparare il carico delle ripetute
200 Fc mass. con quello dell’esercitazione spe-
180 191 cifica. Nelle ripetute abbiamo
160 Fc min.
140 120 avuto una f.c. massima di 190, una
120 Fc med. f.c. minima di 78, con una f.c.
100 170
80 Fuls: media di 151 (figura 1, figura 2).
60
5746 E’ importante notare come
40 nelle ripetute si sia tenuta sempre
20 FILTRO 01 una velocità che rappresenta il
15: 51: 26 15: 59: 50 16:08:15 16:16:33 16:25:04 16:33:29 100% del carico richiesto per il
tipo di allenamento voluto.
Abbiamo inoltre ottenuto un cari-
Fig. 2 co di lavoro complessivo del tutto
240 Spesa di energia simile e molto comparabile a
220 Kca. quello ottenuto nell’esercitazione
200 Fc mass. specifica. Possiamo quindi assolu-
180 190
160 Fc min. tamente definirlo un’allenamento
140 78 di potenza aerobica, con i grandi
120 3'57'' 3'49'' 3'42'' 3'59'' 3'43'' Fc med.
151 vantaggi di essere un’allenamento
100
80 Fuls: che riproduce e richiede le stesse
6347
60 situazioni e quindi gli stessi movi-
40 menti della gara.
20 FILTRO 01
15:21:42 15:30:02 15:38:22 15:46:43 15:55:03 16:03:23 Resistenza alla velocità
Analizzando la partita di calcio
abbiamo verificato che i calciatori
una esercitazione che ha tutti i mento individuale, di quelle rela- producono il massimo carico di
caratteri specifici della gara, tive al saper temporeggiare e al lavoro, attraverso una serie di scat-
rispetto ad un allenamento tipico non subire il dribbling. ti eseguiti ad alta intensità, su
magari di altre discipline, ma che Il carico fisico dell’esercitazione distanze variabili dai 5 metri fino
prevede tipi di corse, distanze e che vuole sviluppare la potenza a sopra i 30 metri con recuperi
situazioni del tutto estranee a aerobica, può essere facilmente variabili. E’ altresì provato che il
quelle che poi si ritrovano in una visibile dai dati raccolti su di un massimo carico interno, per un
partita di calcio. I caratteri specifi- giocatore professionista. calciatore, avviene quando in pos-
ci dell’esercitazione in esame Il giocatore ha un’età di 20 sesso di palla viene pressato. Alla
sono facilmente visibili: ricerca anni, ruolo centrocampista, max luce di quanto detto, il tipo di
costante dello smarcamento, capa- vo2 54.00 ml/Kg/m’, frequenza allenamento che tenda a sviluppa-
cità di gestire il pallone in situa- massima utilizzabile 201. re la qualità in esame deve preve-
zioni di pressione, ricerca del Nell’esercitazione ha riportato dere una serie di scatti eseguiti
dribbling, visione periferica del una f.c. massima di 194, una f.c. alla massima velocità, su distanze
gioco e, di conseguenza, capacità minima di 120 con una f.c. media tipiche della gara (5, 10, 20 e 30
di scegliere la soluzione ottimale di 170. metri) con recuperi incompleti.
in ogni momento, sia per l’obbli- Questo giocatore ha una velo- Noi abbiamo misurato un allena-
go dei tocchi, sia per la possibilità cità di corsa consigliata sui 1000 mento finalizzato a questo obietti-
di segnare il punto con i passaggi metri di 3’55’’, ed è interessante vo (vai e vieni sui 20 metri, due
di squadra. Inoltre sviluppo, per valutare il carico di lavoro ottenu- serie di 6 ripetizioni, con recuperi
la squadra che non è in possesso to su 5 ripetute di l000 metri; incompleti) e lo abbiamo compa-
di palla, delle capacità di marca- recupero di 3 minuti tra le prove, rato ad una serie di esercitazioni

4
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTOnon

Fig. 3 fondo campo della squadra avver-


Spesa di energia saria oppure riuscendo, dalla pro-
240
220
Kca. pria metà campo, a raggiungere
200 Fc mass. con un lancio lungo un quarto
180 206 compagno che si trova oltre la
160 Fc min.
140 104 linea di fondo campo avversaria e
120 Fc med. questi arresti la palla di prima
100 143
Fuls: intenzione. E’ evidente che le pos-
80
60
5643 sibilità di segnare un punto
40 costringono i giocatori non in
20 FILTRO: 01
possesso di palla ad effettuare una
15:51:26 15:59:50 16:08:15 16:16:33 16:25:04 16:33:29 pressione individuale nella metà
campo avversaria ed un’azione
continuata di pressing anche nella
con la palla, quindi più specifiche, minuto si invertono le posizioni propria metà campo, dove posso-
che hanno provocato lo stesso del giocatore all’interno con uno no sfruttare anche le possibilità
carico di lavoro del vai e vieni. degli esterni, fino a che tutti i gio- del fuorigioco. I giocatori in pos-
L’intendimento principale è quel- catori abbiano eseguito la fase di sesso di palla devono essere molto
lo di proporre tipologie allenanti pressione all’interno. L’allena- abili e rapidi nella circolazione
per la resistenza alla velocltà che mento richiede un continuo ed della palla, nonché nella ricerca
abbiano il carattere della massima intenso movimento sia dei gioca- dei dribbling o di soluzioni ade-
specificità e che quindi non pos- tori che fanno il mantenimento guate per segnare che possono
sono non prescindere, in riferi- palla, sia di quello che deve con- essere o il lancio lungo o lo scam-
mento a quanto detto prima, quistarla. E’ importante avere bio a triangolo col compagno. Il
dall’uso di situazioni dove sia pre- molti palloni a disposizione per lavoro richiede molta intensltà
minente il rapporto uomo palla e mantenere l’intensità di azione per entrambe le squadre. Devono
avversario. elevata. essere disponibili, a bordo campo,
Le tre esercitazioni proposte Si sono registrate frequenze car- i palloni per poterli sostituire
sono state scelte in relazione diache elevate, sopra il valore di rapidamente quando uno di que-
anche a precise richieste di adde- soglia anaerobica, con recuperi sti esce dal campo.
stramento tattico. (nei 45 secondi) incompleti, che I giocatori testati durante questo
provocano un accumulo di lattato tipo di allenamento hanno quasi
rilevante a livello muscolare. sempre mantenuto, nei due minu-
ESERCITAZIONI Anche questa è un’esercitazione ti di lavoro, una frequenza cardia-
molto specifíca, in quanto richie- ca superiore al valore di soglia
Esercitazione 3:1 in quadrato di de capacità di precisione e rapi- anaerobica. In questo contesto è
10 metri, tempo di lavoro un dità nel mantenimento di palla ed importante riuscire a mantenere
mimuto, tempo di recupero 45 abitua allo smarcamento conti- la continuità di azione e di gioco
secondi. nuo, presuppone, inoltre, un mentre, oltre il tempo stabilito,
Tre giocatori si passano la palla grossa carica agonistica ed abbiamo rilevato un notevole
giocando ad uno o due tocchi, un’appropriata scelta del tackle decremento di prestazione e un
spostandosi sempre agli angoli del nella fase di riconquista. affaticamento molto marcato.
quadrato, preoccupandosi di Partita rugby 3:3 in campo di L’esercitazione ha i connotati di
mantenere il possessore di palla 40x20 metri, tempo di lavoro 2 un ottimo allenamento per la resi-
in posizione centrale rispetto agli minuti, tempo di recupero 3 stenza alla velocità (le ripetizioni
altri due. Un quarto giocatore minuti. vanno modulate in base al tipo di
deve cercare di conquistare la Le due squadre si affrontano seduta in cui sono inserite ed ha
palla all’interno del quadrato, giocando a tocco Iibero, si segna un carattere di specificità evidente
andando continuamente in pres- un punto direttamente riuscendo in quanto presenta tutte le situa-
sione sulla palla. A1 termine del a portare la palla sulla linea di zioni di gara sia in fase di possesso

5
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

Fig. 4 Fig. 6
Fig. 5 4

1 2 3
3

1
30 metri
2

di palla, sia in fase di non possesso fisico dell’esercitazione scade; rapidità, con la consapevolezza
(figura 3). ripetendo però l’esercitazione a che non meno importante risulta
Partita pressing 4:4 in campo di distanza di due minuti per un il miglioramento della capacità di
45x25 metri con portieri. Tempo certo numero di ripetizioni (da tre accelerazione e, quindi, dei valori
di lavoro 2 minuti, recupero tra le a sei) il carico complessivo assume di forza.
ripetizioni 2 minuti. il carattere specifico dei classici La rapidità comprende anche il
Le due squadre si affrontano in allenamenti di resistenza alla velo- tempo necessario alla soluzione di
un campo ridotto con la metà cità, effettuati con corse rettilinee un problema. Non dimentichiamo
campo delimitata e i portieri che e senza palla. che il calcio è sport di situazione
difendono due porte regolamenta- e, da quanto detto, assume rilevan-
ri. Si gioca a tocco libero con PARTE TERZA: LA VELOCITA’ za il tempo che intercorre dalla
l’obbligo di superare la metà La velocità del calciatore proposizione dello stimolo all’ini-
campo dopo tre passaggi di squa- Tale dote, intesa in senso stretto, zio della risposta muscolare; il
dra e non è consentito passare la esprime la capacità di realizzare la tempo di latenza dipende dalla
palla al proprio portiere. Lo svi- massima velocità su distanze che mobilità dei processi nervosi e
luppo del gioco richiede alla squa- vanno dai 30 ai 60 metri. Nel cal- dalla capacità di anticipazione
dra difendente una pressione con- cio, la necessità di spostarsi alla della soluzione. Alla luce di questa
tinua sulla palla per evitare, date massima velocità per tratti così premessa, diventa molto significa-
le dimensioni del campo, che gli lunghi è abbastanza infrequente, tivo ricercare il miglioramento di
avversari possano concludere in soprattutto quando si è in possesso velocità calcistica, attraverso eser-
porta anche dalla loro metà di palla. Nel calcio, la velocità citazioni di rapidità in situazioni di
campo. L’esercitazione presuppo- pura è molto meno importante gara e che stimolino i processi ner-
ne l’esecuzione di movimenti di che non la capacità di accelerazio- vosi e l’anticipazione del movi-
squadra nella fase di riconquista ne e la rapidità, intesa come capa- mento.
della palla, con diagonali, raddop- cità di compiere nel minor tempo
pi di marcatura, movimenti tipici possibile un gesto con una o più ESERCITAZIONI
della marcatura a zona o ad uomo variabili. L’accelerazione dipende Esercitazioni di rapidità musco-
(a seconda degli intendimenti direttamente dai valori di forza, lare con la palla
propri dell’allenatore), nonché mentre la rapidità si collega ai fon- Scatti contrapposti alla ricerca
velocità e rapidità di esecuzione, damentali tecnici. Da essa dipende del gol: due giocatori si dispongo-
nella fase di possesso di palla. ll l’efficacia del dribbling, dei pas- no seduti uno di fronte all’altro ad
tutto comporta, quindi, una gran- saggi fintati, delle corse con la una distanza di 30 metri. Ognuno
de intensità di lavoro. I giocatori palla al piede, dei tiri in porta, di loro deve segnare in una mini-
valutati, nell’esercitazione, hanno eccetera. porta posta alla propria sinistra. Il
riportato frequenza cardiache In quest’ottica, il presente lavoro pallone viene situato nel mezzo. Al
quasi sempre superiori al valore di vuol prendere in esame la possibi- fischio dell’allenatore ognuno dei
soglia anaerobica, riuscendo a lità di sviluppare la velocità del cal- giocatori, dopo essere balzato in
mantenerle per il tempo stabilito ciatore, proponendo mezzi alle- piedi, deve cercare di raggiungere
di due minuti. Al di sopra di que- nanti, specifici della disciplina, per primo la palla. Dei due, quello
sto tempo, il valore prettamente riferiti al migliorarimento della in anticipo (con un solo tocco a

6
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

disposizione), deve segnare, men- velocità massimale, i tempi di rischio di intenderli come una
tre quello in ritardo deve evitare recupero devono essere completi sorta di abilità ripetitiva e dobbia-
di subire il gol (figura 4). tra una ripetizione e l’altra. mo prestare l’attenzione su un
Progressioni sui 40-50 metri con Questo tipo di allenamento ha argomento che spesso viene sotto-
spostamenti alternati in sovrappo- come obiettivo lo sviluppo della valutato: la imprevedibilità del
sizione: due giocatori, sempre capacità di accelerazione e della gioco. Nel calcio esiste l’impossibi-
ricercando la massima velocità, rapiditá in situazioni dove è richie- lità di proporre delle tecniche (ci
corrono in sovrapposizione rice- sto l’uso della tecnica, nei passag- riferiamo ai gesti tecnici e non ai
vendo il pallone che viene toccato gi, negli stop, nella conduzione movimenti di squadra) che rien-
a uno o due tocchi. della palla, nei tackle. L’allena- trano in canoni rigorosamente
Colui che passa la palla, dopo il mento in questione si presta fissi, poiché i gesti fondamentali si
calcio, si sposta in diagonale, in anche allo studio della valutazione associano a delle altre variabili,
modo da farsi recuperare dal com- dei tempi di esecuzione, nonché come calciare la palla in piena
pagno, senza peraltro dover dimi- della combinazione di varianti tat- corsa o da fermo, o quando si è
nuire la velocità di corsa (figura 5). tiche (dove e quando correre). pressati dall’avversario. Di conse-
Passaggi a tre di “dai e segui” Sprint psico-cinetici di 10, 20, 30 guenza, la varietà del gioco rende
con scatti massimali: tre giocatori metri. improponibile la fissazione di
si dispongono agli estremi di una Si delimita un campo di 40x20 regole di tecnica calcistica che
ipotetica retta di 15 metri (2 da metri. con dei cinesini di colore siano rigorosamente definite.
una parte e 1 dall’altra). Uno dei diverso posti a 5 metri di distanza Nella pratica usuale dell’inse-
due calcia la palla a quello che gli l’uno dall’altro. I giocatori sono gnamento calcistico, ci si preoccu-
sta di fronte, per poi sovrapporsi a divisi in 3-4 squadre e si svolge una pa di far comprendere al giocato-
questo con uno scatto massimale. circolazione della palla senza re quella che dovrebbe essere la
Il ricevente, a sua volta, dopo aver avversari seguendo una sequenza “tecnica perfetta”. Come conse-
toccato iI pallone di prima, scatta di passaggi predeterminata, in guenza, le esercitazíoni tecniche si
nell’altro senso ripetendo l’azione base ai colori delle squadre. Al fermano al concetto che la sola
precedente (figura 6). comando dell’allenatore (acustico ripetizione sistematica sia allenan-
Passaggi a quattro di “dai e o visivo), ogni giocatore effettua te. In pratica, i giocatori vengono
segui” con scatti massimali e con- uno scatto sul cinesino del colore invitati a palleggiare o a calciare la
duzione palla: quattro giocatori si della sua squadra o di quello della palla, senza porsi i motivi basilari
dispongono agli angoli di un qua- squadra che lo precedeva o antici- che risiedono al successo del gesto
drato di 15 metri di lato. Il gioca- pava nella sequenza del possesso tecnico. Spesso ci dimentichiamo
tore in possesso di palla effettua di palla; oppure effettua una serie di un dato tanto evidente quanto
un passagigio in diagonale e segue di scatti continuati sui cinesini importante: il calcio è uno sport di
la palla con uno scatto massimale; chiamati a voce dall’allenatore. situazione. Ciò sta a significare che
il secondo giocatore che riceve la In questo allenamento, si ricerca non vi può essere una tecnica sem-
palla esegue un passaggio lungo il il miglioramento della velocità cal- pre corretta o sempre errata. La
lato del quadrato e segue, sempre cistica attraverso esercitazioni di tecnica corretta si deve calare neI
alla massima velocità, la palla che rapidità neuro-muscolare che sti- contesto della situazione del
arriva al terzo giocatore. Questi molino, in situazioni di gara, i pro- gioco. Da questa visuale, la tecnica
effettua di nuovo un passaggio cessi nervosi di eccitazione e le calcistica va intesa come il rappor-
sulla diagonale, seguito da uno capacitá di orientamento e di anti- to giocatore-palla più conveniente
scatto, al quarto giocatore, il quale cipazione del movimento. in funzione di uno scopo di gioco.
conduce la palla alla massima velo- Occorre però completare questa
cità, lungo il lato del quadrato PARTE QUARTA: LE QUALITA’ definizione e collocare la tecnica,
andando a raggiungere la posizio- TECNICHE oltreché nella sua realtà di situa-
ne iniziale del primo giocatore, La tecnica calcistica zione, nella realtà dinamica del
dove si inizia un nuovo giro. I fondamentali tecnici sono ben gioco. A prima vista, comprendia-
Tutte le esercitazioni elencate conosciuti e ben catalogabili, non mo che il livello qualitativo dei
richiedono l’esecuzione fatta a bisogna, però, incorrere nel fondamentali tecnici non si espri-

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FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

Fig.7

Fig.8

me tanto in una sterile esibizione mobilità muscolo-articolare. Ogni scopi:


di classe e di eleganza in situazio- giocatore ha una individuale - attivazione della valutazione
ni da fermo, bensì è valutabile in interpretazione della tecnica, anticipata delle traiettorie;
due circostanze strettamente lega- quindi dobbiamo proporre ai gio- - sviluppo della capacità di movi-
te al gioco, che sono: la capacità catori, in fase di allenamento, non mento anticipato: incrocio corpo-
di eseguire i fondamentali alla un gesto stereotipato, ma una palla;
massima velocità di spostamento, concezione del gesto tecnico. Ciò - attivazione della scelta di
la velocità della traiettoria della sta a significare che il calciatore tempo nel gesto tecnico finale:
palla che dobbiamo controllare. deve essere educato ed addestrato avviene coordinando l’arto cal-
Ciò è una conseguenza del dato a ricercare la tecnica che è più ciante con la traiettoria (scelta
che quando i giocatori compiono conveniente in relazione alla dell’impatto);
una qualsiasi esecuzione tecnica situazionalità e alle sue qualità fisi- - attivazione della sensazione
durante la partita, devono fare i che e percettive. della lunghezza dell’arto calciante
conti con gli avversari e, quindi, In altre parole, i fondamentali che si muove.
devono riuscire a superarli gio- inseriti nel contesto di situazione Nel perseguire questi scopi in
cando iI pallone in velocità e da della partita, investono le capacità pratica agiremo in modo da:
condizioni disagiate (come duran- percettive ed intelletive nella loro - discriminare la traiettoria di
te il contrasto e il pressing). Per totalità. Di queste dobbiamo sot- arrivo della palla;
gli stessi motivi, chi passa la palla tolineare l’anticipazione, con la - discriminare lo spostamento
per eludere l’intercettamento quale si intende la dote che con- del proprio corpo, ricercando il
degli avversari nei momenti strate- sente ai giocatori, in misura più o massimo anticipo di posiziona-
gicamente più importanti deve meno precisa, di valutare in anti- mento;
imprimere alla stessa una notevo- cipo la percezione della traiettoria - discriminare lo spostamento
le veliocità. In questo modo, però, del pallone, la percezione dello del proprio corpo in relazione
è evidente che aumentano i pro- spostamento del proprio corpo e alla traiettoria della palla, aumen-
blemi di controllo del pallone per la percezione del movimento tando le elaborazioni mentali pre-
il compagno che lo riceve. dell’arto calciante. L’anticipazio- cedenti il tocco.
Oltre a questi fattori, occorre ne si collega con tutti i fondamen-
ricordare che la tecnica è soggetti- tali di gioco e da essa scaturisce
va. Ciò corrisponde a dire che quello che viene comunemente ESERCITAZIONI
ogni individuo ha delle proprie definito “tempismo”. Le proposte di addestramento
capacità coordinative e delle pro- Nell’ottica che abbiamo indica- tecnico che prenderemo in esame
prie risorse biomeccaniche e, to, il problema dello sviluppo sono riferite a tutti i fondamentali
quindi, leve di proporzioni diver- delle qualità tecniche va affronta- tecnici (escluse la tecnica del por-
se, unitamente a diversa forza e to attraverso l’ottenimento di 4 tiere e la rimessa laterale). Si trat-

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FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

Fig.9 Fig.10

Fig.11 Fig.12

ta di esercitazioni tecniche singo- calciatore nei diversi momenti che ni, si rende l’elaborazione più diffi-
le, a coppie, a tre, a quattro e di costituiscono il gesto e, quindi, cile rispetto al fondamentale in sé.
gruppo. variano gli effetti allenanti. Variante I: con due coni (a sx e
dx) quando Ia palla è in volo l’alle-
Esercitazioni per calciare Calcio con giro intorno al cono. natore chiama “sinistra” o “destra”
Obiettivi: attivazione della perce- Il partner crossa la palla in dire- e consecutivamente il giocatore fa
zione anticipata delle traiettorie ed zione del compagno. Quest’ulti- il giro a dx o sx. In questo modo si
incrocio del corpo con le stesse. mo, una volta che il pallone è in richiede al calciatore una variabile
Come noterete, qualche eserci- volo, compie a tutta velocità un situazionale.
zio viene proposto in diversi conte- giro di corsa intorno al cono posto Variante II: si può stabilire che la
sti. Evidentemente, mediante lo di fianco a lui e quindi scatta in palla, anziché stoppata, deve essere
stesso esercizio, possiamo attivare direzione della palla per calciarla calciata di prima verso la porta
differenti qualità percettive e coor- in una porta piccola in due tempi. (figura 7).
dinative. Entrambe stanno alla In questo esercizio l’avvicinarsi al
base della correttezza dell’esecu- pallone viene reso molto più com- Tocchi di prima
zione tecnica. Nei rispettivi conte- plesso rispetto alla situazione reale. I giocatori si dispongono a cop-
sti varia non tanto l’esecuzione del Ciò stimola la percezione anticipa- pie e si passano la palla calciando
calcio, ma la profusione di impe- ta della traiettoria, oltre la rapidità di prima con l’interno del piede o
gno e concentrazione da parte del finale di esecuzione. In altri termi- con il collo piede.

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FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

Fig.13 Fig.14

Concentrazione: sulla percezio- Colpire la palla indietreggiando contro tre o due contro due. Essi
ne anticipata della traiettoria e sul L’esercizio si svolge in modo utilizzano le regole del tennis,
corretto posizionamento del opposto al precedente; il partner con la variante che il pallone
corpo in riferimento al pallone. calcia il pallone verso il compa- deve sempre fare un tocco a terra
Anche se si tratta di un esercizio gno con traiettoria a parabola, prima di essere colpito e che si
estremamente semplice, i giocato- che per essere colpita di piede possono fare tre passaggi di squa-
ri devono profondere un impegno richiede un immediato arretra- dra al volo (figura 12).
assoluto nel “gioco di gambe” pre- mento. Varianti: a) colpire la
cedente il tiro, altrimenti questi palla spostandosi in arretramen- Calci con percezione laterale
non ha valore allenante (figura 8). to, oppure b) voltarsi all’ultimo In partita, la situazione più fre-
momento per colpire la palla. quente in cui i giocatori ricevono
Dai e segui a tre Quest’ultimo tipo di esecuzione la palla e, quindi, ne devono per-
I giocatori si dispongono dev’essere ripetuto “girando” sia cepire la traiettoria, è proprio
all’estremità di un’ipotetica retta a destra che a sinistra. quella trasversale. Il giocatore si
di 20 metri. Due da una parte e dispone di fianco al partner.
uno dall’altra. Il giocatore con la Palla tennis a coppie Quest’ultimo lancia la palla al
palla inizia l’esercizio calciando in I giocatori devono passarsi la compagno che la ricalcia rima-
direzione del compagno e a segui- palla sopra la rete facendole com- nendo in posizione laterale fino
re si sovrappone dietro a lui. piere un solo rimbalzo. all’ultimo momento. In altri ter-
L’esercizio prosegue nella medesi- L’esercizio impone una conti- mini, colui che colpisce la palla
ma sequenza e, ogni volta che nua percezione anticipata della rimane di fianco rispetto alla
viene effettuato il passaggio, i cal- palla ed un continuo adattamen- traiettoria della palla sino a quan-
ciatori si sovrappongono al rice- to coordinativo palla-corpo. do non ha collocato a terra il
vente (figura 9). L’effetto allenante è molto supe- piede di appoggio.
riore che non utilizzando dei rim- Solo in quel momento, effet-
Colpire la palla in avanzamento balzi liberi, perchè l’esercizio tuando perno sullo stesso piede
A coppie, uno esegue l’esercizio, richiede lo spostamento del di appoggio, ruoterà con tutto il
l’altro fa da partner. Quest’ultimo corpo in funzione dei rimbalzi corpo e colpirà la palla in direzio-
calcia la palla in direzione del (figura 11). ne del partner, oppure invitere-
compagno, il quale deve correre mo a calciare verso un secondo
alla massima velocità verso il pallo- Partita calcio-tennis partner o verso un bersaglio
ne per calciarlo di prima. L’obiet- Dopo aver abbassato la rete del come una miniporta. Lo stesso
tivo è quello dell’attivazione campo di pallavolo ed utilizzando esercizio va eseguito sia col piede
dell’incrocio sul pallone in avanza- le linee dello stesso, i calciatori sinistro che col piede destro, con
mento (figura 10). disputano una minipartita di tre traiettorie provenienti sia da

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FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

Fig.15 Fig.16

Fig.17 Fig.18

destra che da sinistra per ogni catore calcia in rapida successio- valutato la parabola della palla,
piede. ne 10 palloni che il partner gli deve compiere una capovolta in
Obiettivi: percezione e incrocio lancia con le mani. L’esercizio va avanti e calciare al volo verso la
sulle traiettorie laterali e attiva- svolto secondo le 4 varianti che porta.
zione della bilateralità motoria. abbiamo indicato in precedenza Obiettivi: il calciatore è costret-
In pratica l’esercizio si presenta a), b), c), d). Evidentemente, to dalla “situazione” ad anticipare
nelle quattro seguenti varianti: secondo la sensibilità del partner, mentalmente la traiettoria della
a) calcio di destro con traietto- occorrerà che queste varianti palla, vale a dire che l’esasperata
ria proveniente da sinistra; b) cal- siano proposte con difficoltà anticipazione della traiettoria è
cio di destro con traiettoria pro- appropriate. indispensabile per la riuscita
veniente da destra; (figura 13) Obiettivi: susseguenti adatta- dell’esercizio (figura 15).
c) calcio di sinistro con traietto- menti della posizione del corpo
ria proveniente da sinistra; con la traiettoria della palla, in Salto laterale dell’ostacolo e calcio
d) calcio di sinistro con traietto- riferimento alla ricerca di preci- Due partner si dispongono a
ria proveniente da destra. sione d’esecuzione in tempo circa 15-20 metri di distanza con
ridotto (figura 14). palla al piede. Dinanzi al partner
Tiro in porta “chiamato” si colloca un ostacolo. Il giocato-
Dopo aver stabilito se i tiri Capovolta e tiro a rete re che compie l’esercizio deve
devono essere indirizzati sul Un partner crossa verso il gioca- percorrere in “vai e torna” la
primo o sul secondo palo, il gio- tore; quest’ultimo, dopo aver distanza per colpire la palla cal-

11
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

Fig.19 Fig.20

ciata dai compagni. Ad ogni pas- Esercitazioni per l’arresto della Comprendiamo quindi che il pre-
saggio, il giocatore deve saltare palla (stop) sente esercizio possiede valore
l’ostacolo che è posto nel mezzo allenante in relazione alle qualità
del suo percorso. Stop di interno piede di senso-percezione, che sono
Obiettivi: aumento della com- Un giocatore calcia la palla tesa basilari nella tecnica calcistica
plessità della fase di incrocio per e abbastanza forte al compagno, (figura 18).
quanto riguarda il gioco di mirando alla pancia dello stesso.
gambe, che permette al giocatore Il compagno deve flettere la Stop di controbalzo
di posizionarsi con rapidità e pre- gamba e stoppare con l’interno Lo stop di controbalzo, oltre ad
cisione rispetto al pallone che del piede e, se necessario, deve essere molto conveniente in
deve calciare e conseguente atti- anche compiere uno stacco in numerose situazioni di gioco, è
vazione nella valutazione antici- elevazione. un esercizio di per sé molto
pata delle traiettorie della palla importante nello sviluppo della
(figura 16). Stop calibrato ad un terzo gio- capacità di incrocio (e ancora
catore prima di anticipazione delle
Chiamare la parabola Un partner crossa verso il com- traiettorie) sul pallone.
Un compagno crossa in direzio- pagno il quale deve arrestare la
ne del partner il quale, più rapi- palla mediante uno stop che Stop in “vai e torna”
damente che può, deve anticipa- giunga esattamente sui piedi di Due partner si dispongono
re col suo spostamento la traietto- un secondo partner che si trova a ognuno con palla al piede a circa
ria della palla. 2-3 metri di distanza da questo 15 metri di distanza. Quindi lan-
Mentre il pallone è in volo, Obiettivi: la funzione dello stop ciano la palla con anticipo sulla
l’allenatore fà un fischio e il gio- è generalmente solo quella di corsa del compagno, il quale
catore deve fermarsi, poiché non ammortizzare la palla. Ora, se noi deve stoppare di controbalzo il
gli è più concesso di fare degli dobbiamo stoppare un passaggio pallone e restituirlo con un
ulteriori passi. e contemporaneamente regolare secondo tocco.
Quindi, da quella posizione, la lunghezza e la traiettoria del
senza poter muovere il piede di tocco, ciò equivale non solo a Stop in “vai e torna” con rota-
appoggio, cercherà di calciare la compiere la funzione di ammor- zione di 180 gradi
palla (sempre se possibile) verso tizzazione della palla, ma contem- L’esercizio è corrispondente al
una miniporta. poraneamente richiede la regola- precedente, con la differenza
Obiettivi: anticipazione delle zione della respinta in funzione che ora si dispone di un solo pal-
parabole (figura 17). della visione periferica. lone anziché di due. Inoltre il

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FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

Fig.21 Fig.22

palleggi. dopo aver visto la palla che lo sta


Fig.23 Nel secondo caso il busto si superando, esegue lo stop con il
deve inclinare in avanti in modo collo del piede (figura 22).
da rimandare la palla a terra e
controllarla immediatamente. Esercitazioni per il dribbling, la
Come è evidente, il primo tipo di guida della palla, il contrasto
stop è conveniente su palloni che Il dribbling è l’azione mediante
hanno una traiettoria con para- la quale il giocatore con palla al
bola accentuata, mentre il secon- piede cerca di superare l’avversa-
do risulta più naturale su palloni rio. Da un punto di vista percetti-
con traiettoria tesa e che quindi vo, tutti i dribbling hanno un
devono essere schiacciati a suolo denominatore comune: la capa-
mediante l’inclinazione del cità di cogliere l’avversario in
busto. Obiettivi: esercizio molto controtempo. Questo obiettivo
importante per lo sviluppo delle sottintende tre capacità di orien-
giocatore deve stoppare com- qualità percettive e orientative di tamento che devono essere stima-
piendo nello stesso momento base (figura 20). te contemporaneamente: l’orien-
una mezza rotazione. In questo tamento di se stesso in rapporto
modo, al termine dello stop, lo Stop di ginocchio con: il pallone, l’avversario,
stesso si deve trovare con la palla Sarebbe più corretto definirlo l’orientamento percepito dalla
rivolto verso la direzione opposta stop di coscia, poiché è proprio situazione dell’avversario.
alla sua corsa; a quel punto cal- sulla coscia che si può stoppare la Le esercitazioni per attivare il
cia la palla all’altro partner, che palla con successo. dribbling e la guida della palla
gliela rimanderà come in prece- I giocatori devono sperimenta- devono, da un lato, migliorare il
denza (figura 19). re come risulta il rimbalzo in controllo di palla e, dall’altro, sti-
relazione alla superficie di con- molare il giocatore a percepire la
Stop di petto alzato e schiacciato tatto, che va dalla parte distale a sensazione di sbilanciare l’avver-
Un partner calcia la palla al quella prossimale della coscia, e sario.
compagno in modo più o meno in relazione all’angolo di flessio- Toccare la palla con: l’interno
teso e più o meno forte. L’altro ne della coscia sul bacino nel dei piedi, alternando l’interno
deve scegliere se è più conve- momento dello stop (figura 21). con l’esterno dello stesso piede;
niente stoppare col sistema alza- svolgere gli esercizi alla massima
to o schiacciato. Stop della palla lanciata da dietro velocità.
Nel primo caso la palla deve A coppie un giocatore lancia la Eseguire gli esercizi precedenti
essere mantenuta in volo e lo palla oltre il compagno che si correndo: in avanti, indietro,
stop dev’essere seguito da alcuni trova di spalle. Quest’ultimo, compiendo delle contemporanee

13
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

Fig.24 Fig.25

rotazioni attorno a sé. abbiamo indicato per il drib- senso di anticipazione delle
Fare lo slalom tra i coni nelle bling. Quindi, dalle situazioni di traiettorie.
seguenti varianti: minipartite, prenderemo in con-
- con l’uso di un solo piede siderazione i momenti chiave del Tocchi di testa continui a coppie
(quindi stimolando il tocco con contrasto al dribbling. Sarebbe Colpendo in elevazione.
l’interno e con l’esterno insie- improponibile l’allenamento per Tocchi rimanendo uno di fian-
me); i dribbling e i contrasti che non co all’altro.
- con l’uso del solo interno- siano in situazione, poiché pro- Obiettivi: attivazione dell’incro-
piede (sia destro che sinistro); prio questi due fondamentali, cio sulle traiettorie da posizione
- con l’uso del solo esterno con le relative finte e controfinte, laterale.
piede (sia destro che sinistro); sono una diretta espressione
- mantenendo la lateralitá di della fantasia e della creatività. Tocchi all’indietro
spostamento. Un giocatore si dispone tra due
Esercitazioni per il colpo di testa partner e colpisce all’indietro il pal-
L’”8” tra due coni Se facciamo una comparazione lone che gli viene gettato dal com-
Compiere un “8” tra due coni del colpo di testa con i fonda- pagno a lui di fronte.
mantenendo il busto rivolto sem- mentali di piede, cogliamo una Obiettivi: l’esercizio si presta alla
pre nella medesima direzione. In evidente differenza in termini di presa di consapevolezza del rappor-
questo modo alterniamo continua- senso-percezione. to sensazione del tocco su di una
mente il controllo di palla con I calci hanno una maggiore certa regione del capo e traiettoria
spostamento nelle 4 direzioni fon- capacità di adattamento rispetto che ne deriva (figura 24).
damentali: in avanti, indietro, a alla traiettoria della palla, dato
destra e a sinistra (figura 23). che gli arti inferiori possono Tocchi in elevazione in avanti
Riguardo alla capacità di sbilan- agire ad una certa distanza con palla che proviene da dietro
ciare l’avversario, che è l’essenza dall’asse longitudinale del corpo. Obiettivi: l’esercizio attiva la
del dribbling, le uniche esercita- Al contrario, nel tocco di testa percezione delle traiettorie pro-
zioni valide sono i giochi. O per colpire la palla, è richiesto lo venienti da dietro, che richiedo-
meglio, tutte le situazioni di spostamento di tutto il corpo. no un più difficile incrocio con la
gioco in numero ridotto, che Questo minore raggio di movi- parabola della palla (figura 25).
consentono il frequente ripetersi mento del colpo di testa diviene
delle reali situazioni di dribbling. però un dato vantaggioso in sede Tocchi in elevazione con mezza
Tra queste ricordiamo: l’uno con- di allenamento, poiché i colpi di rotazione in volo
tro uno; l’uno contro due, il due testa, come è evidente, richiedo- ll partner lancia la palla al com-
contro due, eccetera. no un più preciso incrocio del pagno con parabola molto alta.
Riguardo ai metodi di allena- corpo con la traiettoria della Quest’ultimo, con 2 o 3 passi di
mento del contrasto, suggeriamo palla. In altre parole l’impiego rincorsa, stacca da terra compien-
di usare la stessa strategia che del colpo di testa in sé attiva il do una rotazione di 180 gradi in

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FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

volo e colpisce la palla con la il partner fac-


nuca in direzione del partner. cia eseguire
Obiettivi: questo esercizio per- all’altro un Fig.26
mette di attivare la scelta di esercizio che
tempo immediatamente prece- richiede il mas-
dente il contatto con la palla. simo impegno,
ma sia pur sem-
Tocchi in elevazione con rota- pre fattibile;
zione completa in volo diversamente
Corrisponde al precedente l’esercitazione
esercizio con la variante che il scade a riguar-
giocatore deve compiere una do del suo valo-
rotazione completa in volo, così re allenante
da ottenere nuovamente la fron- (figura 26). to nel capitolo precedente, con
talità verso il partner al momento delle esercitazioni di carattere più
del tocco di testa. Colpi di testa in tuffo complesso sia per quanto riguarda
Evidentemente, in questo eserci- Questi esercizi, oltre ad attivare il gli spazi d’azione, sia il numero dei
zio la superficie d’impatto è la colpo di testa stesso, migliorano le giocatori che occupano questi
fronte anziché la nuca. doti acrobatiche in generale. Al spazi. Più semplicemente, lo stop
Obiettivi: attivazione della per- fine di prevenire contusioni e il del difensore per arrestare la palla
cezione anticipata delle traietto- consolidarsi di inibizioni contro- ricevuta dal portiere con le mani e
rie in riferimento al colpo di producenti, occorre utilizzare dei il successivo passaggio per iniziare
testa. materassini o, per lo meno, delle un’azione offensiva, è un gesto tec-
superfici abbondantemente erbo- nico estremamente semplice se
Tocchi con girata in elevazione se. riprodotto in un allenamento tra
Il partner lancia la palla verso il Una gradualità di proposte si due soli giocatori, in zone di
giocatore, il quale, dopo aver rende necessaria con i giovani o campo limitate e senza avversari in
compiuto lo stacco da terra, deve con quei giocatori naturalmente opposizione; diventa molto più
indirizzare con la massima forza schivi a tuffarsi. Quindi proporre- complesso se lo riportiamo sul
il pallone verso l’altro partner. mo loro una sequenza di questo campo regolamentare con la pre-
Questo obiettivo richiede la tor- genere: senza degli avversari. Riteniamo
sione in volo del busto e in parti- - esercitazioni con caduta da oltremodo significativo addestrare
colare la rotazione del capo ad posizione inginocchiata; i giocatori a specializzarsi ed alle-
opera dei muscoli del collo. - esercitazioni con cadute in narsi in quei gesti tecnici che più
L’esercizio va ripetuto nei due piedi; frequentemente usano in gara. E’
sensi. - tuffo da fermo; quindi importante individualizzare
- con tuffo dalla situazione in l’allenamento per ruolo, sempre,
Colpire di testa a palla rimbal- movimento. però, inserito nel contesto globale
zata da dietro della situazione di gara. In altre
Un partner scaglia la palla al Esercitazioni tecniche specifiche parole, un difensore centrale sarà
suolo, in modo che il rimbalzo per ruolo impegnato molto di più sui colpi
superi il giocatore posto davanti. Come abbiamo visto precedente- di testa, nei contrasti o nei passag-
Quest’ultimo, senza poter ruota- mente, lo sviluppo della tecnica gi di disimpegno, piuttosto che nei
re lateralmente la testa, una volta calcistica va visto in funzione del cross dalle fasce laterali o nei drib-
che vede la palla passare sopra di miglioramenti delle capacità coor- bling, quindi il suo ruolo richiede,
sé, corre in avanti per toccare di dinative rapportate a quelle che come del resto tutti gli altri, una
testa la palla all’altro partner a lui sono le reali richieste situazionali ben definita specializzazione tecni-
di fronte. Quindi l’esercizio si della gara. In questo contesto, ca.
ripete nell’altro senso. In questo diventa importante completare il Le esercitazioni da proporre,
esercizio è molto importante che tipo di lavoro semplificato illustra- quindi, devono tenere in conside-

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FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
ALLENAMENTO

razione i parametri di spazio e tecnici in funzione di questa ed i nell’allenamento devono essere


avversari, nonché, naturalmente movimenti tattici corrispondenti, presenti tutti gli elementi sopra
gli intendimenti tattici propri della con l’opposizione, prima passiva e indicati.
squadra. poi attiva, del gruppo di giocatori Partendo da queste convinzioni,
Lo spazio è ovviamente quello che non rientrano negli undici e nel presente lavoro, si è voluto evi-
del campo regolare, gli avversari che vengono disposti sul campo in denziare l’importanza che assume
saranno in opposizione più o modo da ostacolare l’azione chia- l’allenamento specifico e le conse-
meno attiva, i gesti tecnici saranno, mata. L’opposizione diventa più guenti metodologie di applicazio-
naturalmente, dettati dall’allenato- efficace se si può disporre ne, le quali devono tenere in consi-
re in base appunto ai movimenti di dell’ausilio di una squadra giovani- derazione un altro dato significati-
squadra e alla disposizione tattica. le. vo e cioè che, nel calcio, abbiamo
Questa esercitazione rappresenta un tempo di lavoro fisso e una
Esercitazioni per reparto il diretto passaggio all’allenamento quantità ed intensità di sforzo
I giocatori suddivisi per reparto tattico dove, però, la base di par- variabile. II modello di allenamen-
(difensori, centrocampisti, attac- tenza deve essere sempre e comun- to deve tenere presente questo
canti) si dispongono sul campo que la completa padronanza del dato e riferito alla struttura della
nelle rispettive zone di competen- gesto tecnico. gara (45 minuti di lavoro, 15 minu-
za ed eseguono la tecnica tipica ti di pausa, 45 minuti di lavoro)
dei loro ruoli sia per quanto PARTE QUINTA: CONCLUSIONI modulare lo sforzo nelle sedute in
riguarda la fase di possesso, sia di quest’ottica, proponendo un dia-
non possesso di palla. A turno, i Trasferibilità tra modello alle- gramma di sforzo non parabolico
giocatori di un reparto fanno nante e di gara. (progressivamente crescente e
opposizione agli altri e viceversa. II tratto caratterizzante di ciascu- decrescente), ma che abbia una
Ad esempio quattro difensori ese- na disciplina sportiva è la presta- prima fase di elevata intensità (più
guono i fondamentali tecnici in zione, intesa come espressione o meno variabile), una fase di
funzione dello scorrimento di delle capacità individuali e il rap- pausa, una seconda fase simile alla
palla difensivo con l’opposizione porto tra l’esecuzione e il risultato prima.
prima passiva e poi attiva di tre ottenuto. Più propriamente, la In definitiva, questo lavoro vuole
attaccanti. prestazione rappresenta il grado di evidenziare l’importanza e la
transferibilità di tutto ciò che viene necessità di costruire modelli di
Esercitazioni per catene fatto in allenamento in funzione allenamento specifici partendo da
I giocatori si suddividono per della gara, da qui l’importanza un’analisi precisa di quelle che
catene. Ad esempio i giocatori di determinante che assume la speci- sono le richieste organiche,
fascia destra (terzino, centrocam- ficità dell’allenamento. muscolari, intellettive ed emotive
pista, attaccante esterno) e eseguo- II calcio fondamentalmente è un di una partita di calcio. In tal
no i fondamentali tecnici in fun- gioco di comunicazione, azione, senso, le esercitazioni proposte
zione dello sviluppo di un’azione collaborazione, emozione; in altre contengono difficoltà di esecuzio-
offensiva o difensiva, con l’opposi- parole di situazione che ha come ne che provengono esclusivamente
zione dei giocatori della catena di elementi siginificativi: dalle situazioni-problema, indivi-
fascia sinistra. - il pallone; duate nella gara e riportate
- il terreno (spazio delimitato); nell’allenamento. Tutti gli esercizi
Esercitazioni di squadra - un obiettivo da attaccare; elencati, pur nella diversità degli
Tutta la squadra è disposta sul - i compagni che aiutano; obiettivi che si prefiggono, nasco-
campo e si ripetono i gesti tecnici - gli avversari che si contrappon- no da una situazione-problema
individuali in funzione dei movi- gono; specifica del gioco del calcio. Su
menti globali della squadra. Ad - delle regole da rispettare; questa base è possibile per ogni
esempio l’allenatore chiama - un tempo di gioco definito. allenatore crearsi esercitazioni del
un’azione (una sovrapposizione, Per ottenere un buon transfert tutto personali, soprattutto in rela-
un cambio di fronte, eccetera), i in funzione della gara e di conse- zione ai propri intendimenti tecni-
giocatori eseguono i fondamentali guenza la massima prestazione, co-tattici.

16
CENTRO TECNICO
FEDERALE
ATTUALITÀ

UN NUOVO MODELLO
DI GESTIONE DEGLI STADI
di Mario Valitutti

I
l dibattito concernente un
nuovo modello di gestione
degli stadi viene da molto lon-
tano e può farsi risalire agli anni
Venti, che segnarono il cambia-
mento della cultura dell’impianti-
stica sportiva con il passaggio
dalla iniziativa privata alla munici-
palizzazione degli stadi. Infatti -
seguendo l’indirizzo del regime
dell’epoca, che prevedeva la
costruzione di impianti polisporti-
vi aperti alla collettività con pista
per atletica, piscine e campi da
tennis - sorsero, per iniziativa pub-
blica, il Littoriale di Bologna, lo
stadio Moretti di Udine, il
Filadelfia di Torino e il San Siro di
Milano. Al modello polisportivo Torino, Stadio delle Alpi
dell’impiantistica fascista vennero
ricondotti la ricostruzione dello alla municipalizzazione degli stadi Presidente ed il Segretario
Stadio Nazionale di Roma che (nel 1930 si contavano 2405 stadi Generale del CONI, il Presidente
comprendeva piscine, un albergo costruiti e gestiti dai Comuni). Il e il Vice presidente della FIGC, il
per gli atleti, una palestra e sale calcio italiano abbandonava, così, Presidente della Lega Nazionale
per il pugilato, la lotta e la scher- il modello anglosassone fondato Professionisti, della Lega profes-
ma e la realizzazione dello stadio sulla proprietà degli stadi da parte sionisti di serie C e della Lega
Giovanni Berta di Firenze, pro- delle società. Nazionale Dilettanti, i rappresen-
gettato da Pier Luigi Nervi, uno Il dibattito sulla gestione degli tanti dell’Associazione Italiana
dei più prestigiosi esponenti stadi è tornato di attualità negli Calciatori e dell’Associazione
dell’architettura italiana contem- ultimi anni in concomitanza con Italiana Allenatori di Calcio. In
poranea. la definizione delle società di cal- quell’occasione veniva varato un
Nei primi anni Trenta le grandi cio professionistiche quali società “decalogo” di proposte organiche
costruzioni sportive in cemento si di capitali con fine di lucro. In da tradurre gradualmente in con-
estesero in tutta la penisola, da questo contesto lo stadio è visto creti interventi operativi. Le linee
Trieste (il Littoriale) e Palermo quale potenziale fonte di reddito guida del decalogo si ispiravano al
(la Favorita), da Torino (il Benito attraverso il suo utilizzo non limi- principio che non fosse possibile
Mussolini costruito in 180 giorni tato alla gara domenicale, ma né utile procedere ad una blinda-
al posto del vecchio Stadium del aperto ad attività economiche e tura degli stadi, che rafforzava
1911 demolito - singolare coinci- culturali con carattere di conti- l’assioma stadio uguale violenza;
denza con quanto si ipotizza per nuità. Un forte impulso in questa ma piuttosto fosse più convenien-
il Delle Alpi) a Catania (il direzione è stato dato dal c.d. te puntare ad una riorganizzazio-
Cibali), da Vicenza (il Menti), a decalogo Veltroni del febbraio ne degli stadi intesi quali luoghi
Napoli (l’Ascarelli) e a Genova (il ‘97. Infatti l’allora vice presidente aperti con continuità ai tifosi ed
ristrutturato Marassi). E poi le del Consiglio dei Ministri con alle famiglie, nei quali non si svol-
migliaia di campi di gioco costrui- delega per lo sport, a seguito del ge solo l’evento calcistico domeni-
ti nella provincia italiana sul finire reiterarsi di gravi incidenti dentro cale ma anche una serie di inizia-
degli anni Venti, che segnarono il e fuori degli stadi, convocava in tive sociali, culturali, economiche
cambiamento della cultura data 27 febbraio 1997 un vertice e di accoglienza. Nel corso del
dell’impiantistica sportiva con il sulla violenza a cui prendevano vertice emergeva con tutta eviden-
passaggio dall’iniziativa privata parte il Capo della Polizia, il za l’orientamento che, accanto al

17
CENTRO TECNICO
FEDERALE
ATTUALITÀ

gono, oltre che tempi medio-lun-


ghi, soprattutto rilevanti finanzia-
menti. In proposito occorre anzi-
tutto precisare che il concetto di
“privatizzazione” di uno stadio
non si riduce alla semplice vendita
o cessione in uso dello stesso alla
società calcistica che ne fruisce in
modo esclusivo o, comunque, pre-
valente. In una accezione più
completa, si deve intendere per
privatizzazione la trasformazione
del manufatto esistente al fine di
Roma, Stadio Olimpico consentire un uso più complesso e
completo, che lo renda compatibi-
rafforzamento delle misure di pre- di adesione al progetto di trasferi- le con un’ampia gamma di desti-
venzione e di controllo, occorres- re alle società la gestione dello sta- nazioni sportive, culturali, econo-
se ripensare ad una più continua dio (in concessione o in pro- miche e sociali. In tal modo
e razionale utilizzazione degli prietà) in maniera che esso diven- l’impianto potrà assicurare le
stadi facendone la sede di attività ti il luogo d’incontro non solo dei fonti di reddito necessarie al rego-
polifunzionali secondo il modello tifosi, nel corso della settimana. Il lare assolvimento del finanzia-
anglosassone. consenso è stato così diffuso da mento richiesto per il suo adegua-
In quel contesto si convenne di creare un clima di aspettative e di mento.
istituire una Commissione rappre- singole iniziative da parte delle La società di gestione
sentativa di tutte le istanze istitu- società che occorre coordinare ed dell’impianto, sia esso la stessa
zionali e sportive interessate, inca- inquadrare in un nuovo assetto società di calcio o altra società
ricata di formulare proposte con- normativo che consenta la fattibi- appositamente costituita (società
crete in materia. Il Gruppo di lità del modello ipotizzato. Infatti, miste enti locali-proprietari degli
lavoro - che aveva il compito di lo stato di obsolescenza degli stadi), dovrebbe perseguire i
individuare un nuovo modello di impianti richiede opere sostanziali seguenti obiettivi agendo secondo
stadio inteso quale centro di di ristrutturazione che presuppon- il modello del “projet financing”:
aggregazione sociale, culturale ed
economica - procedeva ad un
approfondito monitoraggio sulla
base di un questionario molto arti-
colato inviato agli enti proprietari
degli stadi ed alle società di calcio.
Nel questionario venivano richie-
sti dati sullo stato dell’impianto;
sull’orientamento dell’ente pro-
prietario o gestore a mutare
l’attuale rapporto giuridico a favo-
re della società di calcio utilizzatri-
ce dell’impianto; nonché
sull’orientamento delle società di
calcio ad assumere l’eventuale
gestione economica dell’impianto
con modalità da definire e concor-
dare. Dalle risposte emergeva un
orientamento pressoché unanime Milano, Stadio G. Meazza

18
CENTRO TECNICO
FEDERALE
ATTUALITÀ

verifica in un incontro, tenutosi


presso la sede dell’Istituto per il
Credito Sportivo tra i membri
della Commissione e rappresen-
tanti delle Società Bari, Milan,
Juventus, Torino, Venezia,
Pescara, Reggiana. Dal dibattito è
emersa una conferma dell’inte-
resse dei club ad adottare, in
tempi brevi, un nuovo modello di
stadio, nonché una disanima
dello stato di avanzamento delle
diverse iniziative. In questa dire-
zione si stanno muovendo nume-
Bari, Stadio San Nicola rose società: il Bologna ha stipula-
1) ottenere dall’Ente proprieta- li l’impianto trasformato, in modo to una convenzione con il
rio dello stadio la cessione in uso da assicurare il “ritorno” dell’inve- Comune che prevede la gestione
pluriennale dell’immobile (o la stimento. diretta per 30 anni dello stadio; il
cessione della proprietà); Torino e la Juventus sono impe-
In breve, si tratta di realizzare gnate nella ricostruzione del
2) progettare una radicale tra- una operazione complessa nella Filadelfia e del Delle Alpi; il
sformazione del manufatto realiz- quale lo spettacolo calcistico rive- Milan e l’Inter stanno trattando
zando spazi destinati ad attività sta un ruolo preminente ma non con il Comune per la gestione
non solo sportive; esclusivo e che consenta ad una diretta del Meazza; la Lazio e la
società che operi con logiche Roma si muovono nella stessa
3) attuare il progetto di trasfor- imprenditoriali di conseguire il direzione per quanto concerne
mazione dell’impianto ricorrendo duplice obiettivo di gestire l’Olimpico ed il Flaminio. Corre
anche a finanziamenti agevolati l’impianto con criteri di economi- l’obbligo, tuttavia, di sottolineare
dell’Istituto per il Credito cità e di renderlo, contestualmen- come la Reggiana sia stata l’ante-
Sportivo, in concorso con propri te, fruibile socialmente per un signana in questo campo
mezzi; periodo non limitato al singolo costruendo, in sinergia con il
evento agonistico. Questa ipotesi Comune, uno stadio di sua pro-
4) gestire con criteri manageria- è stata sottoposta ad una prima prietà.
Il quadro che emerge da quan-
to sopra detto è ancora incerto e
confuso anche se non mancano
segnali incoraggianti. L’azione
promossa con il c.d. decalogo
Veltroni, che aveva suscitato diffu-
si consensi ed annunci di iniziati-
ve concrete, a distanza di due
anni sembra aver perso parte
della sua spinta propulsiva.
L’auspicio è che, superate le ine-
vitabili difficoltà normative ed
organizzative che hanno rallenta-
to l’avvio di molti progetti, l’azio-
ne in questo campo possa essere
ripresa coinvolgendo istituzioni
Napoli, Stadio San Paolo statali e sportive.

19
i si trova sicuramente tutti d’accordo mente, sono presenti in età giovanile nel loro qua-

C nell’affermare che sarebbe, assai proficuo


poter diagnosticare con largo anticipo, rispet-
to ai normali tempi di maturazione tecnica, che un
dro attitudinale.
Selezione non vuol dire eliminare
Secondo una interpretazione più appropriata del
dato soggetto, nel mostrare le proprie qualità, fac- termine ciò significa:
cia intravedere e prevedere per lui un futuro spor- - riconoscere;
tivo d’alta qualificazione. Una precoce diagnosi - far emergere;
tecnica risulterebbe estremamente utile in primo - differenziare;
luogo al giovane calciatore ed ai propri allenatori - salvaguardare le potenzialità individuali;
affinché gli fosse riservata una formazione differen- - esaltare le attitudini.
ziata relativamente alle sue caratteristiche; in Secondo Glaber H. (1979) “un talento sportivo è
secondo luogo permetterebbe a Società più orga- colui che, in un determinato stadio evolutivo, si
nizzate che dirigere con più attenzione ed incisività caratterizza per determinate condizioni e presup-
le proprie risorse, sia economiche sia tecniche; posti di carattere tecnico-tattico, fisico e psichico, i

SELEZIONE E PROMOZIONE
DEL TALENTO CALCISTICO
terza prospettiva, infine, riservata ad alcuni settori quali, con molta probabilità, lo porteranno, in un
federali, nel poter meglio programmare sia sul momento successivo, a raggiungere prestazioni di
piano delle scelte, sia sul piano organizzativo, le alto livello in un determinato tipo di sport”.
proprie rappresentative a livello regionale e nazio- Kupper K (1993) mette in merito ulteriormente
nale. E’ bene sottolineare, comunque, che l’orga- in evidenza come “...il talento sia un caso particola-
nizzazione federale dedicata alla pianificazione dei re dell’attitudine.”
programmi di selezione e concentramenti di vario Altri ancora (Vanek 1970. Hahn 1976) affermano
livello a carattere competitivo, non rappresenta che il talento motorio si esprime nel fatto che i
altro che una forma di servizio a favore delle bambini apprendono i movimenti più facilmente e
Società e dei loro operatori. con maggior sicurezza e rapidità; e che il talento
Il termine “selezione” ha suscitato a volte non sportivo manifesta una disponibilità superiore alla
poche riflessioni di chi, forse per dovere istituzio- media a sottoporsi a programmi di allenamento e
nale o perché convinto delle proprie tesi, difende- nell’essere perseverante allo sforzo. Ulteriori carat-
va giustamente la causa di uno sport a larga diffu- teristiche che il talento dovrebbe possedere sem-
sione che dovrebbe accogliere e trattenere il più brano essere, oltre quelle tecnico-tattiche specifi-
possibile l’enorme massa dei praticanti. Non ci che, anche: autocontrollo, capacità di tollerare le
sembra però di contraddire questa affermazione frustrazioni, doti di comprensione, osservazione e
nel sostenere anche un programma differenziato analisi, intelligenza motoria e creatività, stabilità
per tutti coloro che, mostratono di possedere qual- psichica, capacità di controllo degli stress e dispo-
cosa in più degli altri e che, quindi, richiedono un nibilità a lottare, acquisizione di ruoli e subordina-
processo di sviluppo più specifico e maggiormente zione alla squadra.
adattato alle loro caratteristiche. Tutto ciò per esal- E’ confermato da molteplici autori, e in tanti
tare quelle qualità che, naturalmente e fortunata- lavori presenti in letteratura, che un bambino che

I
riconoscere un possibile talento,
Tav. 1
occorrerebbe prendere in esame
non solo la prestazione nei suoi
FATTORI EREDITARI FATTORI AMBIENTALI aspetti globali, ma dovrebbe essere
riservata identica considerazione
anche ai fattori intrinseci che set-
torialmente la compongono. Con
tale enunciazione si vuole eviden-
ziare che, a parità di prestazione
(valutata durante impegni agoni-
GIOVANE CALCIATORE
stici) e di età anagrafica, coloro
che presentano una maggiore età
definiscono le in una scala di teorie biologica, più anni di allenamento
massime possibilità, e fattori della prestazione (antro-
prestazioni determinano il livello pometrici, fisici, tecnici, tattici) già
raggiungibili per quel effettivamente consolidati, offrono meno possibi-
quadro genetico raggiunto
specifico. (raggiungibile) lità di sviluppo rispetto a quelli
che dispongono, invece, di un
quadro più vicino alla norma dei
PRESTAZIONE CALCISTICA coetanei o addirittura in ritardo su
certe caratteristiche. Tale conside-
razione, logica nella sua definizio-
...la manifestazione del talento potrebbe dipendere dalla scelta dei contenuti, dei ne, ma anche spesso trascurata, si
metodi e delle procedure utilizzate in relazione alle caratteristiche individuali.
Ciò potrebbe far ottenere, con più frequenza, il massimo livello potenziale disponibile.. basa sul fatto che coloro i quali
con precocità raggiungono un’età
biologica e tecnica già avanzata
(maturazione), dispongono per
forza di cose di un minor margine
mostri, in età di avviamento allo sport, di possedere di miglioramento. Questa eventualità potrebbe ral-
un’attitudine particolare verso uno sport o classi di lentare o, nel peggiore dei casi, compromettere
sport, ciò sia dipeso sia dal suo quadro genetico significativamente la crescita del calciatore per
(fattori ereditari) sia dalle esperienze, anche se diversi motivi: differenze tecnico-agonistiche con
minime ed occasionali, fino ad allora vissute (fattori gli altri calciatori sempre meno marcate; caduta di
ambientali). Risulta chiaro che se nulla possiamo motivazione; dinamiche psicologiche del gruppo
fare riguardo al primo aspetto, molto invece è pos- squadra alterate dal cambiamento; insofferenza al
sibile fare per quanto concerne gli elementi acqui- lavoro di allenamento poiché l’impegno non corri-
sibili, soprattutto nel primo periodo di formazione sponde ai risultati etc. Per contro, quelli che riesco-
(scuole di calcio). no a ben figurare nei rispettivi campionati, nono-
E’ perciò probabile che, per esempio, il figlio di stante presentino alcuni deficit funzionali e psico-
uno sprinter dell’atletica leggera possieda le stesse motori rispetto alle soglie ottimali (comparate con
o gran parte delle fibre muscolari del padre (% altri giovani di talento), migliorabili però con l’alle-
fibre veloci) ma è anche vero che se certe premesse namento specifico, potrebbero avere più possibilità
non sono precocemente sostenute e sollecitate con di riuscire nel decorso evolutivo. Un eventuale svi-
allenamenti e programmi di sviluppo orientati spe- luppo di questi fattori farebbe quindi conseguente-
cificatamente, tali potenzialità potrebbero rimanere mente crescere il livello della prestazione che già
allo stato relativamente e parzialmente latente allo stato attuale risulta soddisfacente e confronta-
(tavola 1). bile con altri giocatori giudicati potenzialmente
Questi concetti fanno riferimento a programmi validi ( tavola 2).
che nella terminologia specifica vengono racchiusi La storia insegna però che a volte, in certi giovani
nella definizione più ampia di promozione del calciatori, nonostante si siano delineati particolari
talento. Per promozione del talento s’intende requisiti sia a componente ereditaria che acquisita,
l’impiego di tutte quelle misure di allenamento che che l’opera di promozione ulteriore (elevato livello
permettono agli atleti di talento di poter raggiunge- qualitativo della squadra e del campionato) si sia
re le prestazioni elevate che ci si aspetta da loro in articolata secondo i canoni ottimali dell’allenamen-
età adulta (E.Hahn 1986). to moderno, alcuni potenziali talenti non maturano
Altro aspetto non meno rilevante, sottolineato da come inizialmente si pensava possibile. Con molta
altri esperti del settore, risulta il fatto che, al fine di probabilità o sono state effettuate delle stime errate

II
all’osservazione parametrica
Tav. 2
RELAZIONE IDONEITÀ – SVILUPPO qualitativa e quantitativa dei fat-
tori che più influenzano lo svi-
8
luppo del talento calcistico. E’
opinione comune affermare
7 comunque che per la formazio-
RP ne di un calciatore, che va
gradi di sviluppo

6 dall’età dell’avviamento sporti-


PP vo alla completa maturazione
5 tecnica, debbano passare alme-
EB/EA no dieci anni, attraverso i quali
4 il giovane riceve stimoli ed indi-
PS
cazioni che inizialmente presen-
3 teranno una forma più o meno
generalizzata e via via assume-
2 ranno connotazioni sempre più
specifiche. A circa 7-8 anni si
1 cominciano ad intravedere
certe attitudini più o meno defi-
0 nite ed anche se qualche sog-
non idoneo normale talento
getto mostra qualità superiori
gradi di idoneità alla media dei suoi coetanei, è
sicuramente presto definirli
dal rapporto età biologica/età di allenamento (EB/EA) dal valore dei fattori di potenzialmente talenti. Molti
prestazione (FP) concordano che, a questa età, si
(KUPPER K. 19937
possa parlare solo di orienta-
mento sportivo. Conclusa la
fase dell’attività di base, a 12-13
sui vari indicatori considerati per la predizione del anni, è invece ipotizzabile azzardare una prima sele-
talento o gli stessi non hanno espresso un sufficien- zione (in termini di previsione) ma saranno
te grado di stabilità negli anni. Ulteriore eventua- comunque gli anni successivi e l’opera di promozio-
lità, inoltre, potrebbe verificarsi quando fattori di ne a confermare se tali preesistenti condizioni elet-
ordine psico-motivazionale e sociale influenzano tive si manterranno stabili nel tempo (almeno 3-4
negativamente “l’itinerario tecnico” che, teorica- anni). In altre parole, oltre alle procedure diagno-
mente, era a lui accessibile. È anche successo, però, stiche messe in atto, risulteranno quanto mai deter-
come controtendenza alla previsione, che altri non minanti le prognosi da perseguire (tavola 3 riepilo-
diagnosticati in età giovanile come talenti, esaltan- gativa).
do al massimo (in ritardo) certi personali pattern Nella tavola riepilogativa, che mette in mostra le
prestativi hanno poi raggiunto il calcio professioni- varie opportunità di selezione predisposte dalla
stico. Ciò, evidentemente, fa supporre che determi- Federazione (Settore Giovanile e Scolastico e
nate incognite non sono state ancora risolte o non Squadre Nazionali Giovanili), si fa riferimento ad
sono effettivamente preventivabili con assolutezza. un processo verticale che vede, inizialmente, la
Oppure che la “rete organizzativa” composta dai massa dei praticanti, cioè la base di una ipotetica
vari talent scout, osservatori e tecnici di società, piramide e, successivamente, propone un itinerario
selezionatori giovanili e, soprattutto, la predisposi- che, oltre a mantenere adeguatamente efficienti e
zione dei flussi istituzionali di accesso alle selezioni motivanti i livelli delle competizioni, preveda anche
non sono riusciti a cogliere i segnali che, in seguito, un’attenzione particolareggiata verso i giovani di
si sono confermati rilevanti. Allo scopo, per dovere talento. In alto a destra viene indicato, con la voce
di cronaca, il Settore Giovanile Federale, in accor- modello di riferimento, una sorta di “prototipo”
do col Settore Squadre Nazionali, ha sostanzialmen- teorico di come vorremmo che fosse il calciatore
te modificato, nella stagione in corso, i programmi ideale. In altre parole, le scelte (riconoscimento di
di selezione, ampliando le opportunità di visionatu- maggiori capacità) non possono che essere condi-
ra dei giovani calciatori e potenziando, allo stesso zionate da quello che ognuno di noi intende per
modo, gli organigrammi, con lo scopo di ricercare modello di riferimento, la cui significazione, oltre
così maggiore funzionalità organizzativa e qualità di alla dovuta considerazione basata su valutazioni
servizio specifico. E’stato anche avviato uno studio empiriche e dettate dall’esperienza, può essere cor-
con sviluppo longitudinale (almeno 3 anni) diretto redata da dati oggettivi e verifiche quantitative più

III
Tav.3 TAVOLA RIEPILOGATIVA DELLE VARIE OPPORTUNITÀ DI SELEZIONE

tecnico-tattico
ATLETA DI LIVELLO MODELLO DI fisico funzionale
psicologico
NAZIONALE CALCIATORE IDEALE sociale
culturale
...............
ORGANIZZAZIONE FEDERALE ..............

squadre rappresentative rappresentative rappresentative raduni tecnici


nazionali interregionali regionali regionali nazionali
lega AB.e C lega Dilet. e C lega Dilettanti
età

20 under
18 under
17 under
16 under allievi regionali
15 under allievi nazionali
14 giovanissimi prof. giovanissimi reg.
13
giovanissimi
ATTIVITÀ AGONISTICA sperimentali SELEZIONE E
PROMOZIONE
12 DEL TALENTO
11 SCUOLE DI CALCIO - CAS
10
9
8
7
6 SOCIETÀ SOCIETÀ SOCIETÀ L.N.D.
L.N.P. L.P.S.C. PURO SETTORE

MODELLO DEL
CALCIATORE IDEALE Tav. 4

STUDIO

SELEZIONE ANALISI DELLE COSTANTI

NUOVA SELEZIONE MODELLO DI SELEZIONE


DEL TALENTO

dettagliate. E’ stato avviato uno studio (tavola 4) su senza di alcune costanti che si ripetono percentual-
giovani selezionati delle varie categorie, apparte- mente nella maggior parte dei casi e nei vari livelli
nenti alle diverse Leghe, che prevede il monitorag- di accesso alle selezioni. Lo studio, che nel proto-
gio dei parametri intrinseci della prestazione, con il collo di ricerca prevede un certo numero di anni di
fine di verificare quali siano le qualità più presenti osservazione, si pone in definitiva lo scopo di con-
e che più influenzano la maturazione dei giovani di trollare in termini di evoluzione i molteplici fattori
talento. L’ipotesi della ricerca si basa sul fatto che, di selezione che i calciatori presentano e verificare
molto probabilmente, alcuni fattori della prestazio- successivamente il trend individuale. L’eventuale
ne giovanile, sia di ordine tecnico-tattico che fisico, riscontro tecnico (conferma o non conferma del
oltre ad aspetti più generali come quelli psico-socia- talento) correlato ad ognuna delle qualità, potreb-
li e culturali, interagiscono con pesi e forme diverse be far risalire ad un modello ideale di selezione,
nei vari tipi di sviluppo. Nostra idea è che potrebbe con i benefici che tutti possono immaginare.
configurarsi un profilo ideale sostenuto dalla pre- Stefano D’Ottavio

IV
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA

LA RESITENZA 2ª parte.

di Mario Marella* e Monica Risaliti *

Considerazioni pratiche.

1) Nelle nostre squadre è prassi VO2 MAX


abbastanza consolidata effettuare,
nei primi giorni di preparazione SOGLIA
estiva, una buona base di lavoro ANAEROBICA
aerobico. I mezzi usati sono di tipo
estensivo (corsa continua) od il
Fartlek, e, approfittando del fatto
che i ritiri sono svolti in collina o ad
SOGLIA
altitudine attorno ai 1000 metri, si AEROBICA
sfruttano le zone che permettono
di lavorare fuori del campo sporti-
vo, su terreni soffici e sottobosco.
Indicazioni di tipo metodologico:
– il lavoro aerobico va svolto di
pomeriggio o nella tarda mattinata,
sicuramente dopo i lavori di tecnica Fig. 1
individuale per la quale si richiede LAVORO
brillantezza d’esecuzione. Infatti la
qualità degli esercizi brevi ed inten- massimale o submassimale, l’ener- svolta:
si (anaerobico alattacido) diminui- gia è data dalla glicolisi anaerobica. – a ritmo costante - secondo
sce nettamente se preceduta da un Ora nel gioco del calcio il “carbu- all’intensità: lenta, media, rapida.
lavoro aerobico prolungato (Volkov rante” più adatto è quello che ci Secondo la distanza o la durata:
1983); proviene dal glicogeno. Diventa breve, media, lunga;
– se nella stessa seduta ci propo- quindi necessario conoscere questa – con variazioni di ritmo - secon-
niamo di lavorare allo sviluppo di velocità e, prima di iniziare un lavo- do all’intensità: lenta, media, rapi-
tipi di resistenza occorrerà allenare ro, attraverso l’effettuazione dei da.
prima quella che richiede un test. Secondo la distanza o la durata:
dispendio energetico più intenso. 2) Tra i sistemi di allenamento breve, media, lunga.
(ad esempio la resistenza alla velo- che servono al miglioramento della Man mano che ci si avvicina al
cità); resistenza “generale”, ne elenchia- campionato questa variazione
– il ritmo nella corsa continua mo alcuni che hanno una serie di seguirà il ritmo della partita - inten-
deve determinare un certo accumu- regole da rispettare e sono: sità rapida, distanze brevi, frequen-
lo di acido lattico (in pratica la velo- – lo sforzo deve essere moderato ze di cambiamento di ritmo elevate
cità non deve essere del tutto aero- o lieve; (per determinare la velocità di lavo-
bica) e quindi si deve scegliere una – si deve lavorare in steady-state; ro vedere test).
che sia attorno a quell’anareobica o – il lavoro deve essere continuo; -b- Il Fartlek è un mezzo che con-
un po’ superiore ad essa. Il grafico – deve coinvolgere l’organismo siste nel percorrere distanze che
(fig. 1) Villiger, H.P. Probst ed altri nel suo insieme. vanno dai 4 ai 10 km, introducendo
(1992) come l’aumento del lavoro I sistemi pió usati sono: però corsa variata. E’ un esercizio
(linea grigia) e i subtrati siano lega- – a - corsa continua; che richiede uno sforzo intenso,
ti alla produzione di energia. Se la – b - fartlek; ma irregolare, proprio come la
sollecitazione è debole il rendimen- – c - corsa in salita; gara. Tra i tipi di corsa che si posso-
to degli acidi grassi è sufficiente a – d - corsa con variazioni di velo- no introdurre abbiamo:
coprire in larga misura i bisogni, se cità;
il lavoro aumenta (tra la soglia – e - allenamento tecnico/tattico; * Laboratorio di Metodologia
aerobica e quell’anaerobica) l’ener- – f - corsa intermittente. dell’Allenamento
gia fornita è soprattutto quella e Biomeccanica del Calcio.
degli zuccheri, quando il lavoro è – a - La corsa continua può essere

20
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA

Sassi durante la preparazione pre-


campionato: m. 90 cominciando da
Fig. 2 3 ripetute e 2 serie fino a 5 ripetute
Sviluppo della potenza aerobica
attraverso situazioni di gioco 4 serie, il recupero tra le ripetute
passa da un iniziale di 2’ ad un
finale di 1’30”, l’intervallo tra le
Costruzione delle situazioni serie da 4’ a 3’ nella parte finale
della preparazione.
Durante il campionato fa esegui-
Avversario semi-attivo Avversario attivo re le salite per solito il mercoledì
pomeriggio con una miscela secon-
do questi schemi:
forma di gioco simile alla competizione
5x100 metri + 5x50 metri + 5x30
metri,
oppure,
10x50 metri +5x30 metri.
utilizzazione di mezzi utilizzazione di mezzi
tattici senza una Oppure salite da 25 metri con un
tattici con soluzione
soluzione preordinata tratto piano di corsa lenta fra una
salita e l’altra. Intervallo tra le ripe-
tute 1’ -1’30” recupero tra le serie
2’ - 3’.
– corse lunghe e lente; di vista metabolico è corretta, da – d - Corsa con variazioni di velo-
– corse in progressione; quello biomeccanico porti una cità (CCVV) Bosco (1990). Questo
– accelerazioni e decelerazioni; variazione dell’assetto di corsa metodo consiste nell’alternare scat-
– salite e discese; molto diverso da quello che il cal- ti di 10-30-50 metri a fasi di recupe-
– scatti, slalom. ciatore troverà poi in campo e per- ro attivo rispettivamente di 30-70-
Diamo un esempio di Fartlek: tanto pensiamo sia più opportuno 110 secondi durante i quali il calcia-
metri 2500 ripetuto 2 o 3 volte: correre su salite non superiori al 10 tore deve correre ad una frequenza
– corsa lenta m. 5003 ripetizioni -12% di pendenza. Nei calciatori di 150 battiti al minuto (velocità di
di m.50 al 60% della massima velo- dilettanti il numero delle salite recupero attivo). La seduta comple-
cità, ritorno in corsa lenta m.300; dovrà essere n.5 ripetizioni x n.4 o ta è di 20-25’ così composta:
– corsa in scioltezza m.500; 5 serie. – 110” corsa di recupero attivo;
– corsa in salita m. 50 ed in disce- Pincolini durante la preparazione – 10 metri alla massima velocità
sa m.50, 2 o 3 volte al 60% della precampionato fa eseguire le salite 30” di recupero attivo;
massima velocità ritorno in: 2 o 3 volte la settimana (intervallo – 30 metri alla massima velocità;
– corsa lenta m. 600; di almeno 48 ore) per un totale di – 70” di recupero attivo;
– corsa lenta m. 300; 10 allenamenti in 30 giorni così – 50 metri alla massima velocità;
– corsa su m.300 al 60% alla mas- distribuite: – 110” di recupero attivo.
sima velocità. – 2 serie da 5 salite di 40 metri – e - Allenamento tecnico tattico
- c - La corsa in salita ha una mas- con una pausa di 40” tra le ripetute (Bangsbo 1996): Aerobico a bassa
sima efficacia quando è fatta su trat- ed 1’30” - 2’ tra le serie; intensità:
ti di almeno m. 60 con una pen- – 2 serie da 3 salite di 60 metri – superficie: metà campo;
denza non inferiore al 15%( con una pausa di 60” tra le ripetute – numero giocatori: 7:7 o 4:4 o
Arcelli, Ferretti 1993). Richiede un e 2’ - 2’ 30 tra le serie. 11:11.
tipo di meccanica ed un intervento Durante il campionato (il merco- – Organizzazione: ogni squadra
muscolare che si avvicina molto a ledì): lavoro lattacido: m.80 - 2 serie ha un pallone e deve mantenerne il
quello della corsa in accelerazione per 4 ripetute, recupero 1’30” e 3’ possesso, contemporaneamente
tipica del calciatore durante la par- tra le serie. Lavoro alattacido: m.40 cercare di intercettare il pallone
tita. Noi crediamo, che la penden- - 2 serie per 5 ripetute con un recu- dell’altra squadra.
za del 15%, anche se da un punto pero 40-45” e 2’ tra le serie. – Regole: se la palla esce dallo

21
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA

Fig. 3
F
R
E lavoro continuo
Q
U
E
N
Z lavoro intermittente
A

C
A
R
D
I
A
C
A

TEMPO DI LAVORO

spazio gioco perde un punto. dell’avversario e dal ruolo in cui è sollecita moderatamente il sistema
– Punteggio: un punto quando usato (presenza semi-attiva o atti- lattacido. Poiché è stato dimostrato
una squadra riesce ad essere in pos- va). In un’impostazione di lavoro che, ad intensità data, il lavoro
sesso dei due palloni. con la palla in cui la presenza intermittente mostra una frequen-
– Varianti: un tocco, più tocchi, dell’avversario è attiva, il carico za cardiaca mediamente più bassa
più palloni. complessivo aumenta decisamente. di quella del lavoro continuo, è
Aerobico ad alta intensità: Se utilizzassimo degli schemi tattici necessario per ottenere un uguale
– superficie: metà campo divisa in la cui esecuzione è preordinata, il carico, che la velocità di esecuzio-
tre zone con due porte; carico di lavoro risulterebbe infe- ne dell’esercitazione sia superiore
– numero giocatori: 6:6 o 4:4 o riore, Weineck (1996). a quella del metodo continuo.
9:9 + 2 portieri. – superficie 20x20; Il grafico mostra, a parità di cari-
– Organizzazione: due giocatori si – tempo di lavoro 6 ripetute per co, il diverso andamento delle fre-
posizionano in ognuna delle aree. 30”; quenze cardiache tra il lavoro conti-
Dopo un periodo stabilito si cambia – recupero 90” ; nuo (colore nero) ed il lavoro
zona. – numero di giocatori: 1:1 + 2 intermittente (colore grigio).
– Descrizione: si gioca a calcio. portieri; Pertanto attraverso il lavoro inter-
– Regole: i giocatori devono rima- – descrizione: i due giocatori si mittente abbiamo:
nere nello spazio assegnato. affrontano tra le due porte ed il – un aumento della velocità di
– Punteggio a rete. loro compito è quello di realizzare corsa;
– Si lavora per 4 minuti con 30” il maggior numero di reti. Nel lavo- – un aumento del tempo della
di recupero durante i quali si cam- ro si possono far aiutare da due gio- somministrazione dello stimolo.
biano le zone. catori che seguono l’azione lungo i 3) I test:
Nell’allenamento con la palla, il lati lunghi del campo. Non si posso- a) Test di Conconi
principio è quello di costruire situa- no fare retropassaggi al portiere. Se E’ un test massimale incrementa-
zioni tecnico-tattiche che abbiano il pallone esce dal campo va ripor- le che nasce nel 1982 dal prof.
come componente il lavoro aerobi- tato immediatamente in gioco; Francesco Conconi.
co. E’ evidente che il controllo del – varianti: idem 2:2 Il tempo di Obiettivo: Determinazione della
carico risente delle caratteristiche lavoro sarà di 8 ripetute di 1’ con soglia anaerobica con metodo indi-
individuali dei calciatori, della loro un recupero di 2’ retto e della massima velocità aero-
volontà, delle situazioni che si ven- – f - corsa intermittente: consiste in bica.
gono a creare e della forma di esercitazioni dove l’intensità è mas- Materiale: cardiofrequenzimetro,
gioco utilizzato. Il carico di lavoro sima, lo sforzo aerobico, il ritmo cronometro.
dipende inoltre dalla presenza cardiaco massimale (o quasi) che Protocollo: I soggetti partono da

22
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA

una velocità iniziale relativamente primi 20 metri di ciascun tratto- no fino ai 18 Km/h, si leggono
bassa e devono aumentare il ritmo base la velocità dovrà avere un leg- sulla retta stessa questi valori:
di lavoro, ad intervalli regolari, sino gero aumento, mentre nel resto – la frequenza cardiaca a 18
ad effettuare nelle fasi finali della dovrà essere mantenuta il più Km/h (fc18);
prova uno sforzo massimale. La costante possibile. Nell’esatto – la frequenza cardiaca a 12
velocità di partenza deve essere momento in cui termina ciascun Km/h (fc12).
valutata attentamente in base alle tratto-base il preparatore o collabo- Si deve poi determinare la fre-
capacità del soggetto e deve essere ratore dovrà trascrivere il tempo quenza massima del soggetto. Il
da bassa a moderata per i calciatori parziale impiegato dall’atleta a per- VO2 max (espresso in ml/kg.min)
5-7 km/h. correrlo. si ottiene quindi da questa formula:
Il protocollo originale del test Parametri rilevati: nel protocollo 20,03xfcMax + 36,07xfc18 – 56,10 fc12
prevede aumenti di velocità dopo del test di Conconi si tengono in fc18 - fc12
aver percorso una data distanza considerazione due variabili: Analisi dei dati: al fine di costrui-
(100m, 50m per i bambini), attual- 1 - frequenza cardiaca ; re la relazione FC/V i punti per la
mente si utilizza un incremento 2 - velocità di corsa . costruzione della curva devono
uniforme ogni 30”. Comunque gli Mediante lo studio della relazio- essere molti. Per quanto riguarda i
incrementi di velocità dovrebbero ne grafica esistente tra queste due punti della velocità devono espri-
essere così graduali da far registrare variabili si determina il punto in cui mere la media tenuta durante ogni
variazione della frequenza cardiaca il rapporto tra FC/V diviene da step di 30”, per le frequenze cardia-
inferiore alle 8 pulsazioni per ogni lineare a curvilineo. Il punto in cui che devono corrispondere alla
minuto di lavoro.Nelle fasi finali la relazione FC/V perde la sua media relativa ad ogni step di 30”.
del test al costante ed uniforme linearità viene definito “punto di Una volta realizzata graficamente
incremento della velocità deve esse- deflessione” ed esso rappresenta il la relazione FC/V la sua linearità
re sostituita un’importante accele- momento in cui si assiste nell’orga- può essere compromessa, special-
razione che conduce il soggetto ad nismo ad una crescente presenza di mente nella resa grafica dei dati ini-
un’intensità corrispondente alla lattato nel sangue. Alla frequenza ziali, quando la velocità di percor-
sua massima frequenza cardiaca cardiaca nel recupero (quella rile- renza è molto bassa. Questo feno-
(massima frequenza utile). Tale vata dopo 15, 45, 75, 105 e 135 meno può essere attribuito ad un
sforzo massimale deve iniziare secondi) viene sottratto il valore di non proporzionale aumento delle
quando il soggetto inizia ad esperi- frequenza cardiaca a riposo; i dati frequenze cardiache dovuto a cause
re uno stato di sforzo medio alto, ottenuti vengono posti in funzione emotive od anche ad un’iniziale
solitamente contrassegnato da diffi- del logaritmo del tempo (Sassi e prevalenza dell’adattamento volu-
coltà respiratorie o “bruciori Fascetti, 1989); si ottiene una retta metrico (gittata sistolica) più che di
muscolari”. che esprime il tempo di dimezza- ritmo del cuore (frequenza cardia-
Nel calcio, il test di Conconi mento (o “ti-mezzi”) della frequen- ca). I dati così ottenuti dovrebbero
venne introdotto da Roberto Sassi za cardiaca nella fase di recupero; essere non considerati nell’analisi
che vi apportò delle modifiche, a con il miglioramento dello stato di della curva FC/V.
partire dalla realizzazione sul allenamento la frequenza cardiaca Limiti: nel 1991, il prof. Bosco ha
campo di calcio. Il percorso è stato diminuisce più rapidamente e la rilevato che quattro autori hanno
ricavato ai margini di un campo di retta del ti-mezzi cambia inclinazio- dimostrato che non sempre si trova
calcio, sfruttando i lati lunghi, arro- ne. correlazione fra la deflessione del
tondando le curve e, se possibile, Utilizzando gli stessi dati di fre- Test di Conconi e la soglia anaero-
passando dietro le porte. L’incre- quenza cardiaca alle varie velocità bica valutata in base alla concentra-
mento di circa 0.5 Km/h, deve esse- di corsa del test di Conconi, può zione del lattato nel sangue; quat-
re realizzato gradatamente ogni venir calcolato il valore del massi- tro autori hanno sostenuto che non
tratto-base, pari a mezzo giro in un mo consumo di ossigeno (VO2 sempre si evidenzia la deflessione e
ovale disegnato sul campo di calcio max) con il metodo indiretto pro- tre autori, infine, hanno sostenuto
che passi dietro le porte e pari, posto da Arcelli; dopo aver traccia- che la stima del punto di deflessio-
invece, a un giro se tale ovale sia al to la parte rettilinea del grafico e il ne è soggettiva e quindi si presta a
di sotto dei 250-280 metri; nei suo prolungamento a destra alme- interpretazioni che dipendono dal

23
FORMAZIONE
E ISTRUZIONE TECNICA
PREPARAZIONE FISICA

Tabella riassuntiva del Massimo Consumo d’Ossigeno (vedi 1ª parte, n°6 nov. dic. ‘98)
AUTORI ANNO TIPOLOGIA Numero RUOLO MEDIA Dev. Stand.

1975 Naz. USA 58.4


Sconholzer 1976 Naz. Austria 56.8
Sconholzer 1976 Naz. Svizzera 50.3
Hollmann e col 1976 Naz. Germania 62.5
Scnabel e coll 1981 Naz. Germania 61.5
Hollmann e col 1981 Naz. Germania 62.5
Bosco C. 1985 55-65
Islegen C. 1987 Terza Divisione 17 55.75 3.79
Akgun n.
M. Faina 1987 Professionisti 58.94 6.13
Gallozzi
Withe J.E. 1987 Professionisti 17 49.6 1.2
Emery T.M.
Marella M. 1989 Professionisti Difens. 57.21 3.79
Cent. C. 56.67 3.42
Attacc. 51.8 4.07
Luhtanen 1989 Dilettanti 57 8
Cherebetiu 1989 Olimpionici 51
Vos 1989 Dilettanti 249 52.3
Semiprofessionisti 80 57.3
Professionisti 78 58.2
Dilettanti 41 58.2
Naceur J. 1989 Naz. Algeria 58.1 7.4
Colli R., Faina M 1990 58-63
Joussellin. E. e coll. 1990 Naz. Francia 59.1 1-5
Chatard J.C. 1991 St. Etienne 60 2
Marella M. 1993 Professionisti 78 Difens. 57.27 4.21
91 Cent. C. 57.49 4.13
62 Attacc. 56.6 3.85
Ricco J., Sanz 1996 Naz. Portorico 62.2 0.7
Barry. A. e altri 1997 Professionisti 50
Ramirez J., 1997 Divisione "B" 8 Difens. 64.3 5.3
Espin Toròn Lega Spagnola
8 Cent. C. 62.9 3.9
4 Attacc. 58.1 5.9
CENTILAZIONE MASSIMO CONSUMO CENTILAZIONE MASSIMO CONSUMO CENTILAZIONE MASSIMO CONSUMO
D'OSSIGENO DILETTANTI D'OSSIGENO CENTRO-NORD D'OSSIGENO SUD ED ISOLE
ATTACCANTI
ATTACCANTI

ATTACCANTI

DIFENSORI
DIFENSORI
DIFENSORI

CAMPISTI
CAMPISTI

CAMPISTI

CENTRO
CENTRO

CENTRO

Centili Centili Centili

90 56.6 59.6 59.6 90 56.6 59.6 59.6 90 56.6 56.6 59.6


80 53.65 56.65 56.65 80 56.5 56.6 59 80 53.6 56.4 56.6
70 53.62 56.62 56.62 70 53.6 56.5 56.6 70 53.5 53.6 56.4
60 53.6 56.6 56.6 60 53.5 53.6 53.6 60 53 53.5 53.6
50 50.65 53.65 53.6 50 53 53.5 53.5 50 50.6 53 53.5
40 50.62 53.6 52.1 40 50.6 53 50.6 40 50 50,6 53.2
30 50.6 50.65 50.65 30 50.5 50.6 50.5 30 47.6 50.2 50.6
20 47.6 50.6 50.6 20 50 50 50 20 46.1 50 50.1

24
SEZIONE MEDICA
RICERCA

UN PROBLEMA
DA NON SOTTOVALUTARE:
IL VARICOCELE
di Marcello Ghizzo *

Anche in questo caso la prevenzione in età evolutiva è

L
’infertilità maschile costitui-
sce una patologia certa- una tappa obbligata - I carichi di lavoro devono essere
mente in espansione. somministrati in rapporto all’età non solo cronologica ma
soprattutto biologica
L’approccio terapeutico non sem-
pre risulta semplice, anche per- cele nel 25,4% dei pazienti con verso la piena maturità si può assi-
ché numerose condizioni clini- parametri seminali alterati e, stere ad un parziale o completo
che, che nell’età adulta si manife- nell’11,7%, di quelli con spermio- compenso emodinamico che, cli-
stano con condizioni di ipoferti- gramma normale (WHO, 1992). nicamente, si manifesta come un
lità, hanno un origine all’epoca La prevalenza del varicocele miglioramento del grado di vari-
della pubertà. Per motivi diversi, nell’infertilità secondaria sembra cocele fino, in alcuni casi, alla
sia sociosanitari che organizzativi, essere significativamente più ele- completa scomparsa clinica. Ciò
si osser va frequentemente un vata rispetto a quella riscontrabile darebbe maggiore consistenza
notevole ritardo nella diagnosi e nell’infertilità primaria (69% vs all’ipotesi di una alterazione emo-
terapia della patologia andrologi- 50% - Witt MA., Lipshultz, 1993). dinamica che, in una prima fase,
ca dei giovani. Il varicocele idio- In uno studio epidemiologico di può essere essenzialmente funzio-
patico rappresenta la patologia tipo trasversale, finalizzato all’ana- nale e che solo in un tempo suc-
andrologica più importante in età lisi della prevalenza della patolo- cessivo diventa anatomica.
puberale. Sono, però, notevoli gli gia andrologica nella popolazione In un secondo studio di tipo
elementi controversi e questi con- scolastica di Roma (numero dei longitudinale, conclusosi nel
cernono quasi tutti gli aspetti ine- ragazzi 3.748, età 9-16 anni - 1995, sono stati analizzati gli effet-
renti l’etiopatogenesi, la diagnosi Radicioni A. et al., 1992), è stato ti a medio e lungo termine del
e la terapia di questa condizione osservato che, allo stadio G1, il varicocele valutando la volumetria
morbosa. varicocele risulta quasi assente; testicolare ed i parametri semina-
Si definisce varicocele una pato- l’incidenza subisce un netto incre- li. Nello studio del 1985 sono stati
logia vascolare della regione funi- mento allo stadio G2 e il picco di individuati 549 ragazzi affetti da
colo-testicolare, caratterizzata da massima frequenza (21,16%) varicocele idiopatico; di questi 98
insufficienza venosa, sfiancamen- viene raggiunto a 14 anni, equiva- sono stati inviati al chirurgo: 71
to della parete del vaso e modifi- lenti allo stadio G3-G4. per ipotrofia testicolare e 27 per
cazione dell’emodinamica distret- Successivamente la prevalenza altri motivi (attività sportiva agoni-
tuale, cui consegue un possibile tende a scendere progressivamen- stica, algia testicolare, lavoro). Dei
danno alla gonade. te fino a raggiungere il valore di 167 ragazzi non operati, seguiti
L’approccio epidemiologico, sia 17,24% allo stadio G5, sovrappo- regolarmente con controlli seme-
trasversale che longitudinale, nibile al dato riportato in lettera- strali, 11 (6,59%) hanno sviluppa-
risulta, in differenti coorti di tura per la popolazione generale to una ipotrofia testicolare. Dei
pazienti, di notevole interesse spe- adulta. Sulla base di questi dati 284 soggetti richiamati mediante
culativo e può fornire consistenti riteniamo che il varicocele, alme- lettera, sono tornati al controllo
informazioni di ordine etio-pato- no come espressione clinica, sia 96 ragazzi di cui 4 (4,17%) hanno
genico e clinico-prognostico, un evento legato alla pubertà: lo sviluppato una ipotrofia testicola-
anche se non è sempre agevole il sfiancamento della parete vascola- re. Dei 67 ragazzi sottoposti ad
confronto tra differenti casistiche re si potrebbe determinare duran- intervento e rivalutati, 6 pazienti
per l’assenza di uniformità negli te la fase di crescita rapida della (8,95%) hanno avuto una recidiva
standard utilizzati. Una revisione gonade per uno scompenso relati- post chirurgica.
della letteratura su 3.009.495 vo tra l’aumentato afflusso arterio- Come abbiamo precedentemen-
uomini adulti ha mostrato una so e lo scarico venoso. Inoltre, tale te detto, rimangono ancora
prevalenza nella popolazione patologia vascolare può essere
generale pari al 16.97% inquadrata come un processo * Presidente del Comitato
(Kleintech B.,Schickedanz H., dinamico: ingravescente, dal medico nazionale per lo studio
1983). Un lavoro multicentrico su punto di visto anatomo-funziona- dell’attività sportiva in età evo-
coppie infertili ha permesso di le, nelle prime fasi della pubertà lutiva.
evidenziare la presenza del varico- (G2-G3) mentre, procedendo

25
SEZIONE MEDICA
RICERCA

numerosi i punti dibattuti. Ad numericamente piuttosto limitati popolazione di controllo rappre-


oggi non esistono uno o più e non tengono conto di alcune sentata da soggetti di pari età non
accertamenti in grado di predire concomitanti ed importanti varia- praticanti abitualmente alcuna
con certezza la futura fertilità bili quali, ad esempio: attività sportiva. I risultati dello
dell’ adolescente affetto da varico- - attività sportive diverse dal cal- studio sono riportati nelle
cele. E’ comunque estremamente cio precedentemente o contem- Slide.1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13.
importante poter seguire con poraneamente praticate; L’analisi dei risultati ottenuti,
regolarità l’adolescente non ope- - inizio dell’attività calcistica e, come è possibile constatare, è
rato, ma probabilmente anche quindi, durata complessiva estremamente interessante al
quello operato, almeno per quan- dell’impegno nella specifica atti- punto da indurre il neo costituito
to concerne il recupero anatomo- vità sportiva; in modo ancor più Comitato medico nazionale per lo
funzionale della gonade, fino al approfondito una vasta casistica di studio dell’attività sportiva in età
raggiungimento della piena matu- ragazzi; evolutiva a studiare in maniera
rità riproduttiva e nella program- - familiarità per varicocele e/o ancor più approfondita una vasta
mazione della paternità. Non altre sindromi varicose. casistica di ragazzi di differenti
ancora completamente chiariti A seguito di questi ultimi risulta- età, distribuiti su tutto il territorio
sono anche i rapporti tra varicoce- ti, il Settore Giovanile e Scolastico nazionale e con differenti carichi
le e la pratica sportiva. Un recente nel 1997 ha condotto un’indagine di lavoro sportivo: dalla semplice
lavoro del gruppo di Pavia sem- relativa all’incidenza del varicoce- attività ludica fino alla pratica ago-
brerebbe dimostrare che l’attività le su una popolazione di giovani nistica. Scopo principale di questo
agonistica calcistica possa favorire calciatori (numero dei ragazzi studio sarà quello di verificare il
la comparsa del varicocele, dimo- 684, età 15-17 anni) partecipanti a rapporto tra il calcio ed il varico-
strando una correlazione diretta due competizioni nazionali per cele in età peripuberale (tab. 2).
tra ore di attività settimanali e pre- Rappresentative regionali. Il Si ringraziano tutti i medici regio-
senza del varicocele (Scaramuzza Settore Giovanile ha messo a nali del SGS per la collaborazio-
A. et al., 1996 - Tab.1) punto un protocollo di studio in ne.
Vale comunque la pena di grado di raccogliere informazioni
segnalare che le risultanze cui anamnestiche il più possibile utili Bibliografia
sono pervenuti Scaramuzza e coll. allo scopo della ricerca. Tali infor- Dubin L., Amelar RD.,
da un lato contraddicono i comu- mazioni sono state correlate ad Varicocele size and results of vari-
ni dati epidemiologici della lette- una indagine clinica specialistica. cocelectomy in selected subfertile
ratura (nessun caso di varicocele Inoltre, i dati raccolti sono stati men with varicocele, Fertil Steril
nei non sportivi?!), dall’altro sono parametrati nei confronti di una 1970; 21:606-9

Tab. 1 – Prevalenza del varicocele in 198 adolescenti sani


Att. N° Età (anni) Altezza Peso Stadio Varicocele Grado I Grado II Grado III
Sport (cm) (Kg) Puberale tot.
(ore/ media media media n (%) n (%) n (%) n (%)
sett) (DS) (DS) (DS)

0 30 12,2 (1,0) 1,55 (7) 47 (4) 1-5 0 (0) 0 (0) 0 (0) 0 (0)
1-3 19 12,3 (1,2) 1,57 (5) 45 (5) 1-5 2 (10,5) 1 (5,2) 1 (5,3) 0 (0)
4-6 58 12,4 (1,0) 1,57 (6) 46 (4) 1-5 8 (13,8) 5 (8,6) 3 (5,1) 0 (0)
7-9 18 12,3 (1,0) 1,56 (8) 46 (3) 1-5 4 (22,2) 2 (11,1) 2 (11,1) 0 (0)
> 10 73 12,5 (0,9) 1,59 (8) 45 (5) 1-5 21 (28,8) 13 (17,8) 6 (8,2) 3 (4,1)
(modificata da Scaramuzza et al., 1996)

26
SEZIONE MEDICA
RICERCA

Kleinteich B., Schickedanz H., Beitragzur,


Varicocele testis bei Kindern und Jugendlichen,
Padiatr Grenzgeb 1983; 22:383-87
Who, The influence of varicoxcele on parametres
of fertility in a large group of men presenting to
infertility clinics, Fertil Steril 1992;57(6):1289-93.
Witt MA, Lipshultz LI, Varicocele: a progressive or
static lesion? Urology 1993;42:541-43.
Radicioni A., Paris E., Grimaldi O., Plazzi F.,
Dondero F., Il varicocele idiopatico in età peripubera-
le: esperienza di cinque anni. In: D’Ottavio G., editor.
Andrologia chirurgica in età puberale, Roma:Acta
Medica, 1992:159-62
Scaramuzza A., Tavana R., Marchi A., Varicoceles in
young and soccer players, Lancet 1996; 348:1180-81.

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SEZIONE MEDICA
RICERCA

28
SEZIONE MEDICA
RICERCA

TAB. 2
POSSIBILE EZIOPATOGENESI DEL VARICOCELE
IN PRATICANTI ATTIVITA' SPORTIVA
ATTIVITA' FISICA
L'importanza di una corretta applicazione dei carichi di lavoro sportivo in rapporto all'età

Contrazioni muscolari addominali più muscoli diaframmatici


+
muscoli regolatori della glottide
Importanza di una corretta respirazione durante l'attività

Aumento della pressione addominale

Sollecitazioni anomali del sistema di contenzione valvolare


della vena spermatica

Difficoltà del ritorno venoso


A – aumento temperatura
B – ipossia epitelio ogruinale
Ristagno del sangue C – mancata rimozione
cataboliti tossici
D – ristagno ormoni steroidi

VARICOCELE

29
SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

IL GIOCATORE PENSANTE
E LO SVILUPPO
DEL PENSIERO TATTICO
di Fulvio Fiorin *

U
n interessante e recente to, bensì è la risultante di un pro- all’azione”. Non è sufficiente
lavoro di Gianni Leali, cesso d’interazione di numerosi modificare il gesto tecnico a livel-
nel Notiziario Tecnico di fattori d’ordine ereditario, lo periferico, 1)spinale e 2)sotto-
Gennaio/Febbraio ‘98, ha rileva- ambientale, organico, addestrati- corticale (riflesso, automatismo),
to l’importanza di sviluppare nel vo, situazionale e sociale. Non ma bisogna intervenire a livello
giovane calciatore il cosiddetto esistono fattori della riuscita centrale sulle interconnessioni
pensiero tattico. Con questo ter- sportiva, quanto delle situazioni cerebrali sinaptiche (movimento
mine si definisce la capacità di soggettive e di campo che si con- cosciente e finalizzato) per salire
un giocatore di: “Percepire, sce- figurano come dei pre-requisiti” al terzo livello, quello corticale.
gliere, decidere ed eseguire (Antonelli F.). Nell’apprendimento intelligen-
l’azione motoria più idonea, in Avete presente Roberto Baggio te l’automatismo è fissato in
relazione alla reale situazione di mentre effettua un passaggio modo plastico e ciò permette di
gioco”, come dice Mario smarcante in fase offensiva o, in riutilizzarlo o modificarlo in
Bonfanti. Il pensiero tattico è, difesa, una chiusura di Franco situazioni diverse. È importante
forse, possibile inquadrarlo come Baresi. Per non parlare di finalizzare e rendere cosciente
una capacità generale, trasferibi- Ronaldo, Diego Maradona o ogni movimento per trasferire il
le a ogni situazione. Marco Van Basten. In questi casi riflesso e l’automatismo all’intel-
Quando ammiriamo le intuizio- l’aspetto genetico è determinan- ligenza e il gesto all’azione.
ni “intelligenti” dei grandi calcia- te, tuttavia può essere possibile Il calciatore deve utilizzare al
tori non ci siamo mai chiesti aiutare i giocatori “normali” a meglio i fondamentali tecnici,
come questi siano in grado di incrementare questo tipo di atti- tattici, fisici e le caratteristiche
effettuarle? I talenti, i cosiddetti vità cerebrale attraverso l’espe- della personalità in situazioni aci-
fuoriclasse applicano con natura- rienza pratica e il ragionamento. cliche, e quindi variabili, influen-
lezza e semplicità i gesti tecnici Nel calcio moderno e organiz- zate dalla presenza dei compagni
adatti a risolvere con fantasia e zato gli elementi a disposizione e degli avversari.
creatività soluzioni di gioco spes- devono acquisire una cultura tale L’esempio chiarificatore sta
so complicate. Secondo una defi- da essere fantasiosi, creativi, nella differenza che passa tra un
nizione del prof. E. Hann il intelligenti, efficaci e adatti alla giocoliere del circo e Diego
talento sportivo è una disposizio- situazione tattica richiesta dal Maradona che applicava intelli-
ne superiore alla media a potere mister. gentemente la tecnica nella situa-
e a volere compiere prestazioni Vediamo ora quali sono le defi- zione di gioco nella quale veniva
elevate in campo sportivo. L’indi- nizioni di queste capacità tanto a trovarsi. L’azione motoria non
viduo ricco di talento dimostra richieste, anche e soprattutto per è altro che l’estrinsecazione pra-
capacità e abilità motorie, tecni- la spettacolarità e l’efficacia del tica del pensiero tattico. A questo
co-tattiche e psicologiche supe- gioco del calcio: punto ci chiediamo se sia possibi-
riori alla media che si evidenzia- - fantasia: capacità di elaborare le formare giocatori che raggiun-
no positivamente tanto quanto il conoscenze ed esperienze cogni- gano queste capacità o se sia
ragazzo stesso è cosciente dei tive e motorie già possedute al addirittura possibile intervenire
suoi mezzi e dei suoi limiti. Ecco fine di ottenere un risultato ori- su atleti già evoluti agendo sul
un’ altra definizione assai com- ginale; “pensare calcio” del calciatore.
pleta: “Il talento sportivo può - immaginazione: capacità di Osserviamo la tabella 1 e ana-
essere inteso come la capacità ottenere risultati originali senza lizziamo il percorso didattico per
che ha un individuo di fornire, avere conoscenze specifiche; intervenire sul pensiero tattico
in un determinato momento, - creatività: capacità di utilizza- del giocatore.
una particolare prestazione re il pensiero al fine di ottenere Per svilupparlo, nel passaggio
psico-motoria di cui viene rico- risultati originali e flessibili. dal gesto all’azione, dall’esercizio
nosciuta, per confronto e con- Sino a poco tempo fa ci si è alla situazione con progressioni
venzione, la sua rarità statistica. preoccupati di allenare quasi
La condizione di campione non esclusivamente il “ movimento ” * Allenatore di base.
è iscritta nella natura del sogget- trascurando l’allenamento

30
SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

dal facile al difficile, il calciatore


deve risolvere problemi di tipo: Tab. 1
1) tecnico;
MOTIVAZIONE - PREPARAZIONE FISICA
2) comunicativo;
3) situazionale;
4) cooperativo; GESTO ESERCIZIO FACILE RISOLVERE RAGGIUNGERE
5) tattico. PROBLEMI OBIETTIVI
L’argomento così presentato AZIONE SITUAZIONE DIFFICILE
permette di superare la diatriba
metodologica sulle attività analiti-
che e globali e sui metodi indutti- TECNICI TECNICA
vi e deduttivi. INDIVIDUALE
IN RIFERIMENTO AI PRINCIPI TECNICA
1) Chiaramente, un adeguato O REGOLE D'AZIONE : COMUNICATIVI
dominio della tecnica consente al INDIVIDUALE
– in fase offensiva (possesso palla)
giocatore di liberarsi da problemi – in fase difensiva (non possesso) SITUAZIONALI TATTICA
di controllo motorio e di rivolge- INDIVIDUALE
re l’attenzione alla percezione positiva TATTICA
– in fase di transizione COOPERATIVI
della comunicazione e della situa- negativa DI REPARTO
zione. Perciò, la tecnica è presup- TATTICI TATTICA
posto fondamentale, perché se DI SQUADRA
non è fine a se stessa, diventa il
mezzo per concretizzare l’inten-
zione tattica che la situazione PENSIERO TATTICO - GIOCATORE PENSANTE
richiede.
Perciò, come già detto in prece-
denza, non si devono più impo- quando attiva la comunicazione soluzioni alle situazioni di gioco
stare i contenuti degli allenamen- visiva con il compagno in posses- attuando delle tattiche comuni
ti senza motivarne gli obiettivi: so di palla sulla fascia. I giovani sono gli ultimi problemi da risol-
calciare per calciare, guidare la calciatori devono imparare a tra- vere. Effettuare una copertura al
palla per guidare la palla, riceve- smettere e ricevere questi segnali. compagno che attacca il portato-
re per ricevere, dribblare per 3) Saper leggere la situazione e re di palla, applicare la tattica del
dribblare. Bisogna dare una saperla riconoscere diventano fuorigioco in linea difensiva o in
risposta ai per di: calciare per, presupposti indispensabili alla fase offensiva porsi a sostegno o
guidare la palla per, ricevere per. soluzione intelligente della stessa. effettuare un incrocio e una crea-
2) La comunicazione verbale e Tutte le progressioni situazionali zione di spazio, sono esempi più
non è fondamentale nella regola- sui gesti tecnici fondamentali o meno semplici di collaborazio-
zione dei tempi e degli spazi. I incrementano nei giovani calcia- ni tattiche.
segnali codificati devono essere tori la conoscenza di situazioni La risoluzione di tutti i proble-
percepiti al fine di realizzare un nelle quali il gesto tecnico appro- mi elencati è da ricercare nelle
movimento appropriato ed effica- priato favorisce la soluzione intel- varie situazioni di gioco e di gara.
ce. Comunicare con un attacco ligente. L’azione motoria adegua- Infatti esistono sempre dei princi-
allo spazio l’intenzione di riceve- ta allo sviluppo della situazione pi, delle “regole d’azione” sia per
re una palla profonda o avviare non è altro che l’applicazione chi è in possesso di palla, cioè in
un pressing attaccando il portato- della tecnica nel gioco effettivo. I fase offensiva, sia per chi si trova
re di palla sulla fascia sono alcuni giovani calciatori devono risolve- in fase difensiva, oltre che nella
esempi di segnali che devono re questo problema di lettura e transizione, cioè il passaggio posi-
essere trasmessi e ricevuti. interpretazione di situazioni che tivo o negativo da una fase
L’attaccante che taglia sul primo vanno dall’uno contro uno all’altra.
palo per ricevere il cross, comuni- all’undici contro undici L’ allenatore deve conoscere
ca l’intenzione con il movimento, 4-5) Cooperare per trovare le questi principi che sorreggono

31
SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

gli obiettivi di tecnica individua- Per i più piccoli il cervello.


le, tattica individuale, tattica di Ultimamente molti affermano “Messa in situazione“,
reparto e tattica di squadra e che il tasso tecnico del calcio è “Progressione situazionale“,
indurre i calciatori a scoprirli scaduto e non si vedono più gio- “Gioco di situazione“, ecc... sono
attraverso l’esperienza e il ragio- catori in grado di effettuare gesti terminologie diventate usuali
namento. Gli interventi didattici tecnici tali da esaltare ed emozio- quando si parla di metodologia
devono evidenziare le esigenze nare gli spettatori. Probabilmente di allenamento. Ma, prima di
risolutive ed essere organizzate in c’è qualcosa di vero in questa tutto, bisogna chiarire cosa si
progressioni, ma soprattutto il considerazione, in quanto il cal- intende per metodologia.
giovane calciatore deve essere cio ha subito una forte evoluzio- L’ efficacia dell’ allenamento e
guidato verso soluzioni basate su ne- a livello tattico - non suppor- il raggiungimento di obiettivi
progetti tattici personali poiché tata da un adeguamento dei programmati dipendono in
gli allenamenti devono costituire metodi d’allenamento della tec- buona misura dalla metodologia
il mezzo di realizzazione dello svi- nica calcistica. Per giocare in adottata.
luppo del pensiero tattico, inteso “questo calcio” e in quello del Il metodo (nel suo significato
come sviluppo della creatività del futuro è, infatti, necessaria una etimologico “met“ “odon”: attra-
giocatore (giocatore pensante) tecnica elevatissima e soprattutto verso la strada) si fonda sulle teo-
da una definizione di F. Accame. “intelligente”. rie e sulle forme di apprendimen-
Sarà importante non fermarsi alla L’evoluzione tecnico-tattica del to, infatti esso può essere consi-
risoluzione dei soli problemi tec- gioco del calcio ha ridotto i derato una scelta con cui operare
nici o situazionali, ma strutturare tempi e gli spazi di esecuzione per raggiungere gli obiettivi.
dei percorsi, delle programmazio- dei gesti fondamentali. Oggi, è Esso riguarda i seguenti aspetti:
ni che permettano di ordinare, importantissimo aumentare le 1) il rapporto tra istruttore e
organizzare i mezzi di allenamen- abilità tecniche dei giovani calcia- allievi, ovvero il tipo di leadership
to, in riferimento agli obiettivi, tori, adeguando metodi e attività che l’allenatore intenderà instau-
con criteri di progressività, conti- di allenamento alle nuove richie- rare nel gruppo. Essa può essere :
guità e continuità adeguati alle ste del gioco del calcio. Quindi, autoritaria, democratica o per-
varie fasce d’età. l’obiettivo principale nel settore missiva.
Ricordiamo che gli aspetti moti- giovanile consiste nel migliora- 2) Il rapporto tra giocatori,
vazionali e psicologici, come la mento della tecnica calcistica, ovvero le relazioni sociali che si
preparazione fisica, sono presup- intesa come il complesso di tutti i instaurano nel gruppo - squadra.
posti al successo del percorso movimenti, con o senza palla, che 3) Il linguaggio, ovvero il tipo
didattico esposto e dell’allena- servono per effettuare una partita di comunicazione utilizzata
mento. Il presupposto della moti- di calcio (fondamentali) e della dall’allenatore.
vazione può nascere da un biso- tattica individuale. 4) Il metodo o il modo di pro-
gno primario, da un impulso Il periodo cronologico in cui le porre l’ attività:
individuale o da un interesse psi- abilità tecnico-tattiche ottengono a) deduttivo, quando l’ allena-
cologico. il loro migliore e maggiore incre- tore è prescrittivo e assegna un
Questa lunga premessa è indi- mento è da collocarsi tra gli 8 e i compito o fa eseguire un’ eserci-
spensabile per dare carattere 14 anni di età e, più precisamen- tazione dando una soluzione
scientifico e sperimentale alle te: dagli 8 agli 11 si pongono le chiara e prestabilita.
attività pratiche che seguono ed basi dello sviluppo delle abilità b) induttivo, quando l’allenato-
evidenziano l’intervento sul pen- tecniche; dagli 11 ai 14 anni si svi- re pone gli allievi in una situazio-
siero tattico nelle varie fasce dei luppano le abilità tecnico-tattiche ne di ricerca della soluzione e del
calciatori: dai pulcini alla prima di base. raggiungimento di un obiettivo.
squadra. Da tutto ciò che è stato detto 5) La scelta della attività:
Ciò che poi importa è il lavoro sembra proprio che il “muscolo a) globali, quando si tratta di
pratico sul campo che deve essere principale” da allenare per contenuti o attività di carattere
efficace e indurre gli apprendi- migliorare la tecnica, soprattutto generale nelle quali sono presen-
menti corretti e valutabili. per i soggetti in età evolutiva, sia ti diversi aspetti e sono perseguiti

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SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

più obiettivi. Il gesto tecnico mento le situazioni semplici di progressioni situazionali.


diventa il mezzo per raggiungere gioco è senz’ altro una scelta Trattiamo ad esempio un obiet-
l’ obiettivo; appropriata poiché si tiene in tivo tecnico di primaria impor-
b) analitiche, quando le attività, considerazione un apprendimen- tanza: la guida della palla.
come dice la parola, analizzano to intelligente della tecnica e Verifichiamo come sia possibile
l’obiettivo e il gesto tecnico da della tattica. insegnare i gesti tecnici ai piccoli
compiere. In questo caso la tecni- Perciò, la tecnica è presupposto calciatori sviluppando un pensie-
ca è fine a se stessa. fondamentale, ma poiché è stru- ro tattico per una corretta appli-
Quindi, come già detto, il meto- mentale e non è fine a se stessa, cazione durante il gioco.
do si fonda sulle teorie d’ appren- diventa il mezzo per concretizza- Il dominio della palla è un
dimento. Alcune di esse concepi- re l’ intenzione tattica che la obiettivo generale di primaria
scono l’ apprendimento come un situazione richiede. importanza e riguarda il giusto e
processo meccanico senza l’inter- L’ esperienza sul campo dimo- corretto rapporto del giovane cal-
vento da parte della coscienza. stra che offrire un obiettivo da ciatore con l’attrezzo (io e la
Ma, attraverso le ricerche scienti- raggiungere esalta la motivazione palla). Per migliorarlo si deve
fiche sulla fisiologia del cervello, e l’ impegno dei ragazzi più di affinare la sensibilità cinestetica
le più recenti correnti pedagogi- una ripetizione estetica di un fon- specifica, cioè la capacità di deco-
che ritengono che la teoria più damentale tecnico senza un pre- dificare i segnali e trasmetterli ai
accreditata sia quella dell’ ciso scopo. muscoli e alle articolazioni.
apprendimento secondario o Come già detto bisogna perciò Infatti, quando si osserva un cal-
intelligente. dare una risposta ai “ per “ di: cal- ciatore palleggiare e guidare la
Essa presuppone la cosiddetta ciare per, guidare la palla per, palla in modo elegante ed effica-
“messa in situazione“ e si suddivi- ricevere per. La risoluzione a que- ce, si afferma che è dotato di una
de in tre fasi : ste risposte è da ricercare nelle buona sensibilità. Questa dipen-
1) La prima fase, esplorativa o varie situazioni di gioco. In tutte de dai segnali che arrivano al cer-
dell’esperienza, serve a compren- le situazioni esistono, infatti, vello dagli organi di senso e dai
dere la situazione; in essa il gioca- delle “regole d’ azione “ sia per muscoli (capacità senso-percetti-
tore verifica praticamente il pro- chi è in possesso palla, cioè in ve e cinestetiche) è in particolar
blema per costituire le associazio- fase offensiva, sia per chi si trova modo l’espressione di una capa-
ni tra le informazioni e le espe- in fase difensiva. L’ allenatore cità coordinativa specifica chia-
rienze precedenti. deve conoscere questi principi e mata: destrezza fine.
2) Nella seconda fase, dissocia- indurre i giovani calciatori a sco- L’attività iniziale, utile per
tivo - percettiva o della razionaliz- prirli attraverso l’ esperienza e il migliorarsi, è il palleggio che affi-
zazione dell’ esperienza, il ragaz- ragionamento. Le situazioni di nando la sensibilità diventa pro-
zo ha chiara la coscienza dello gioco devono evidenziare esigen- pedeutico alla guida della palla.
scopo da raggiungere e program- ze risolutive e organizzate in pro- Per palleggio si intende l’abilita
ma in modo preciso le azioni gressioni didattiche. Infatti, la di colpire ripetutamente, con i
muscolari da compiere. progressione situazionale deve piedi o con altre parti del corpo,
3) L’ ultima fase è quella di sta- costituire il mezzo di realizzazio- la palla in modo che questa non
bilizzazione o globalizzazione ne del pensiero tattico inteso tocchi terra. È un’attività utilizza-
dell’ esperienza; in essa si colloca- come sviluppo della creatività del bile come riscaldamento e deve
no le ripetizioni della situazione giocatore. La progressione situa- essere organizzata in progressioni
al fine di automatizzare tutte le zionale permette, così, di passare didattiche, dal palleggio con rim-
azioni. da un’ esercitazione a una situa- balzo a quello classico, portando
Nell’ apprendimento intelligen- zione o, per meglio dire, dalla la palla su diversi livelli (piede,
te l’ automatismo viene fissato in tecnica di base alla tattica indivi- coscia, testa), da fermi e in movi-
modo plastico e ciò permette di duale. mento, su percorsi obbligati, con
riutilizzarlo o modificarlo in Gli esempi pratici che seguono gare individuali, a coppie e a
situazioni diverse; ecco perché chiariscono questa lunga introdu- gruppi, giocando a calcio ten-
utilizzare come metodo di allena- zione teorica all’ utilizzo delle nis... E’ utile utilizzare palle o

33
SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

oggetti sferici di forme, dimensio- zione di contropiede); la guida di esempio, i giovani calciatori gui-
ni e pesi differenti, esercitando interno: è la più lenta, ma per- dano la palla all’interno di un
sempre entrambi i piedi e spro- mette una maggior protezione e quadrato che varia come dimen-
nando i giovani calciatori a un miglior controllo della palla; sioni in base al numero dei parte-
migliorare i propri record perso- la guida di esterno: è la più natu- cipanti. I bambini utilizzano a
nali. Ma vediamo ora di analizza- rale da effettuare durante la comando le varie tecniche e gui-
re l’obiettivo della guida della corsa. Tuttavia, poiché per difen- dano la palla sempre verso uno
palla cioè dell’abilità di un gioca- dere la palla dall’avversario è spazio vuoto evitando i compagni
tore di sospingerla, toccandola necessario interporre il proprio (per tenere la “testa alta” e fina-
con le varie parti del piede, da un corpo, si utilizza la tecnica più lizzare il movimento). Variando il
punto ad un altro, senza perder- idonea riguardo alla posizione ritmo di corsa cambia anche
ne il controllo; effettuando, in dell’avversario e allo spazio da l’intensità del carico. Per indurre
pratica, dei brevi passaggi a se raggiungere. A questo punto i giocatori a tenere la testa alta
stessi sulla propria direttrice di l’allenatore, in riferimento l’allenatore, in queste esercitazio-
corsa. Come si era detto prece- all’obiettivo specifico (es.: guida- ni, può formare dei numeri con
dentemente è indispensabile re per conquistare spazio), in le mani e obbligare i bambini a
dare una risposta alla domanda relazione al livello tecnico e in gridare il numero segnalato.
”guidare per?’’ affinché la tecnica base alla categoria dei propri cal- 1)Cacciatori e lepri (fig. 1)
non sia fine a se stessa e le attività ciatori, può progettare delle pro- Alcuni bambini (lepri) guidano
proposte abbiano un senso e uno gressioni didattico-situazionali all’interno di un quadrato, di
scopo. Infatti, durante la partita passando dall’esercitazione alla dimensioni variabili, la palla
di calcio, si guida la palla per: situazione di gioco in modo che insieme ad altri giocatori, con-
- conquistare spazio; il bambino apprenda i concetti e traddistinti da una casacchina
- difenderla dall’avversario; i principi sopra esposti. (cacciatori), che guidano a loro
- crossare; Si ricorda che possedere una volta una palla. I cacciatori devo-
- lanciare; buona sensibilità è prerequisito no colpire con la propria palla il
- calciare a rete. indispensabile per rivolgere pallone delle lepri. Le lepri cattu-
Inoltre la guida della palla è un l’attenzione alla situazione tattica rate diventano cacciatori e vice-
obiettivo propedeutico alla finta e avere una maggior visione peri- versa. Impareranno così a porre il
e al dribbling, perciò al supera- ferica e di gioco pur mantenendo proprio corpo tra la palla e
mento dell’avversario e quindi il dominio della palla. Infatti si è l’avversario.
alla risoluzione della situazione soliti dire di un giocatore tecnico 2)Guida in velocità (fig. 2)
di 1 contro 1, situazionale. La e intelligente: “Gioca con la testa Si strutturano delle zone larghe
guida della palla permette il alta’’. 5 metri sino a raggiungere even-
cosiddetto “possesso palla indivi- Progressione situazionale tualmente una lunghezza massi-
duale’’, anche se nel gioco attuale Questa progressione è finaliz- ma di 30 metri. I bambini guida-
la guida, appena possibile, è sosti- zata alla difesa e alla copertura no velocemente la palla usando
tuita con il più determinante e della palla con lo scopo di tirare le varie tecniche sino ad arrivare
produttivo passaggio (possesso a rete, che come abbiamo visto al limite opposto dalla partenza.
palla collettivo). Le tecniche di prima sono alcuni motivi per i Per variare l’esercizio bisogna
guida sono convenzionalmente quali si porta palla in gara. obbligare i giocatori a effettuare
tre: Come riscaldamento o per ini- 1, 2 o 3 tocchi all’interno di ogni
interno-piede; esterno-piede; ziare la progressione didattica, si zona o addirittura un tocco ogni
collo piede. possono utilizzare tutti gli esercizi 2 zone. Si può organizzare una
Queste vengono utilizzate in analitici conosciuti e presentati gara a più squadre con l’obiettivo
base alla necessità e alla situazio- sui testi, eseguiti in spazio libero di essere più veloci nell’arrivare
ne in cui ci si trova: la guida di o su obbligati con i coni, utiliz- al termine. Si può strutturare il
collo permette, ad esempio, una zando tutte le tecniche di guida percorso prima del limite
maggior velocità di traslocazione, della palla e curando in partico- dell’area e far concludere a rete.
ma necessita di ampi spazi (situa- lar modo il gesto tecnico. Ad I piccoli calciatori verificheranno

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SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

Fig. 1 Fig. 2

Fig. 3 Fig. 4

quale delle tecniche è la più velo- per coprire e difendere la palla se sulla palla e quando lo stacca par-
ce. è più lento o portare la palla lon- tono i difensori. L’attaccante
3)Situazione di 1 contro 1 con tano se è più veloce dell’avversa- dovrà capire da quale difensore
avversario alle spalle (fig. 3): rio). Si può organizzare una gara dovrà scappare e da quello che
l’attaccante A deve guidare velo- a squadre alternandosi in fase dovrà coprire la palla. Come si
cemente la palla all’interno di un offensiva e difensiva. può notare in tutte queste eserci-
corridoio, lungo 20/30 metri e 4)Situazione di 1 contro 2 con tazioni e situazioni si migliorano
largo 10, prima di calciare in avversari alle spalle (fig. 4) anche le capacità condizionali
porta, eludendo l’azione di un E’ una variante della preceden- curando e variando l’organizza-
difensore che parte 2/3 metri te situazione, l’attaccante deve zione.
dietro (l’attaccante può cercare eludere l’inseguimento di 2 Strutturando percorsi di questo
di tagliare la strada al difensore difensori. Egli parte con il piede genere i bambini, migliorando la

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SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

sensibilità e la tecnica di base, - la realizzazione dei fondamen- attraverso l’utilizzo della tecnica
applicano il gesto intuendone e tali nelle zone appropriate di in situazione di gioco (tattica
capendone il senso e verificando campo - con esercitazioni esegui- individuale). Quindi, eseguire
l’efficacia nella soluzione delle te con punti di riferimento in esercizi analitici di tecnica e tra-
situazioni nel rispetto dei princi- zone specifiche del campo e con sferirli in situazione. Tramite
pi del gioco del calcio. E’ chiaro misure-spazi tipo gara. quest’ultima, infatti, il giovane
che in una programmazione 3) Spiegare sempre le finalità e calciatore impara a percepire le
completa si devono prevedere gli obiettivi dell’allenamento e informazioni necessarie per l’uti-
ulteriori sviluppi e collegamenti del gesto tecnico da realizzare. lizzo di un determinato gesto tec-
con altre attività. Trasferendo i La coscienza e la conoscenza nico.
concetti dei giochi e delle eserci- dell’obiettivo da raggiungere per- 5) Finalizzare la maggior parte
tazioni in situazioni specifiche e mettono all’allievo di autovalu- dell’allenamento a un solo obiet-
rispettando la tabella precedente- tarsi e autocorreggersi oggettiva- tivo tecnico. In tutte le esercita-
mente proposta, si inizia a svilup- mente. Infatti, il risultato ottenu- zioni e situazioni proposte, i
pare il pensiero tattico. Ciò è to indurrà il ragazzo a modificare ragazzi devono perseguire un
possibile per ogni obiettivo tecni- o mantenere i gesti tecnici acqui- obiettivo preciso. L’allenatore
co di questa fascia d’età. E’ chia- siti. L’esperienza sul campo informa il gruppo che il successo
ramente importante la conse- dimostra, inoltre, che offrire un è garantito dall’efficacia del
quenzialità e la coerenza delle obiettivo da raggiungere esalta la gesto tecnico. Non bisogna
attività proposte all’interno della motivazione e l’impegno dei disperdere l’allenamento nel
stessa seduta e di più allenamen- ragazzi, molto più di una ripeti- conseguimento di troppi obiettivi
ti. zione estetica di un fondamenta- tecnici.
Se siamo tutti d’accordo che, le tecnico senza un preciso 6) Utilizzare soprattutto metodi
nel settore giovanile, è determi- scopo. induttivi e le diverse forme di
nante lavorare insistentemente In tutte le situazioni esistono, apprendimento adeguate alle
sulla tecnica di base ripetiamo infatti, delle “regole d’azione” sia varie fasce d’età. L’utilizzo di una
una serie di semplici consigli per chi è in possesso palla, cioè pedagogia attiva permette un
metodologici, alcuni già espressi. in fase offensiva, sia per chi si maggior grado di transfert
1) Utilizzare quasi esclusiva- trova in fase difensiva. L’allenato- dall’attività svolta in allenamento
mente per tutto l’allenamento la re deve conoscere queste regole all’essenza e agli obiettivi del
palla. Migliorare la condizione e indurre i giovani calciatori a gioco del calcio e, quindi, alla
fisica e la funzione di coordina- scoprirle attraverso l’esperienza e partita.
zione utilizzando sempre esercizi il ragionamento. Per i giovani
tecnici specifici con il pallone tra Non si tratta di far apprendere Anche per le categorie interme-
i piedi. Ciò significa utilizzare organizzazioni collettive che limi- die è indispensabile proseguire
una metodologia diretta con atti- tino la creatività del singolo, metodologicamente all’insegna-
vità specifiche per il gioco del quanto piuttosto di strutturare mento dei principi di fase offen-
calcio. organizzazioni e collaborazioni siva e difensiva e di transizione
2) Nello scegliere le attività da che esaltino le abilità del singolo migliorando i gesti tecnici e
proporre ai ragazzi è indispensa- giocatore al servizio della quadra. agendo sul pensiero tattico.
bile che i gesti tecnici vengano Ricordiamo che apprendimento Analizziamo una progressione
realizzati attraverso: e creatività non sono in contra- didattica in fase offensiva, nella
- la memorizzazione della pre- sto tra loro, anzi si può affermare quale gli aspetti tecnici s’intrec-
stazione - tramite ripetizioni fre- che non ci sia vera creatività ciano con problemi che eviden-
quenti e ravvicinate nel tempo senza apprendimento. ziano come la tecnica calcistica
dei gesti da acquisire; 4) Utilizzare delle “ progressio- non sia fine a se stessa, ma fina-
- una velocità adeguata ai ritmi ni situazionali” che devono costi- lizzata a obiettivi comunicativi,
della gara - acquisita utilizzando tuire il mezzo di realizzazione situazionali, tattici e creativi.
esercitazioni che la riproducano della tattica, intesa come svilup- L’esempio che segue può servire
in modo adeguato; po della creatività del giocatore agli allenatori per evolvere le

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SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

Fig. 5 Fig. 6

esercitazioni solitamente propo- essere diverse, dall’obbligo del re posto al limite dell’area deve
ste in progressioni che compren- cross sul primo o sul secondo guardare il portatore di palla
dono più obiettivi e permettono palo, alla conclusione di testa, sulla fascia. Quest’ultimo, dopo
un intervento integrale sul gioca- dopo un controllo o in acrobazia. aver superato l’ostacolo dei coni,
tore indirizzato al “pensare cal- Se l’esercizio dovesse terminare alzerà lo sguardo. E in
cio”. così, il transfert da quest’attività quest’istante che il compagno
Ipotizziamo di proporre un alla gara sarebbe minimo. senza palla comunicherà, con il
semplice esercizio di tecnica, Rimanendo a livello di esercita- movimento, l’intenzione di anda-
comprendente cross dal fondo e zione tecnica, modifichiamo re a ricevere il cross nel quadrato
tiro al volo, con due squadre che l’attività. Nella figura 6 osservia- sul primo o sul secondo palo. In
si affrontano in una gara di gol mo qualche cambiamento: il gio- questo modo, obblighiamo i gio-
(fig.5). Con palla ferma, un gio- catore che effettua il cross parte catori a risolvere i problemi tec-
catore crossa dal fondo, indiriz- in movimento ed esegue una nici in relazione ad aspetti comu-
zando la sfera in uno dei due finta e una guida veloce della nicativi.
quadrati posti all’interno palla, all’interno di cinque coni, In gara, la lettura dei messaggi
dell’area di rigore. Il compagno prima di eseguire il traversone. Si si riferisce anche ad altre comu-
di squadra, partendo dal limite potrà osservare che i giocatori, se nicazioni che non dipendono
dell’area, conclude al volo. non ripetono errori tecnici, solo da chi è in possesso palla.
Quest’esercitazione permette saranno inefficaci per cause che Ecco perché le esercitazioni tec-
all’allenatore di intervenire sugli non dipendono dall’esecuzione niche precedenti devono evolve-
errori tecnici. Quando il gesto dei gesti. Ad esempio chi crossa re in situazioni nelle quali sono
non è efficace è indispensabile indirizzerà spesso la palla nel presenti tutti i dati elaborabili
conoscere la biomeccanica del quadrato in cui non si è smarcato dal giocatore. Quest’ultimo
movimento per correggerlo ana- il compagno. Chi conclude a rete dovrà quindi scegliere le infor-
liticamente. sbaglierà frequentemente i tempi mazioni utili per risolvere la
I giocatori dovranno perciò dell’attacco alla palla, trovandosi situazione. Nella figura 7, rispet-
risolvere problemi tecnici, coor- già nel quadrato o arrivando in to all’esercizio precedente, è
dinativi, di precisione, di perce- ritardo. A questo punto, è indi- stato aggiunto un difensore che,
zione delle traiettorie, di posizio- spensabile far capire ai giocatori nell’istante in cui l’attaccante
ne del corpo rispetto alla palla. una cosa: sbagliano la comunica- sulla fascia inizia il movimento,
Le varianti all’esercizio possono zione delle intenzioni. Il calciato- corre dal fondo a occupare uno

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SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

Fig. 7 Fig. 9

Fig. 8 Fig. 10

dei due quadrati. Si passa così a smarcamento e l’autocreazione dovrà eseguire le finte di smarca-
una situazione nella quale l’attac- di spazio. Il difensore adesso mento prima che il compagno
cante che deve concludere si diri- marca l’attaccante che deve con- sulla fascia alzi lo sguardo. Solo
gerà verso il quadrato vuoto, nel cludere. Si potrà osservare, ini- in quest’istante, dovrà dirigersi
momento in cui il compagno zialmente, la difficoltà dei gioca- nello spazio in cui dettare il
sulla fascia alzerà lo sguardo. tori nel regolare i tempi dello cross. Ecco che i problemi tecnici
Abituiamo così i giocatori a com- smarcamento e del cross. Anzi, i iniziali sono complicati dalla
prendere segnali che arrivano dai movimenti dell’attaccante spesso situazionalità e dalla comunica-
movimenti di compagni e avver- indurranno all’errore il compa- zione.
sari. gno sulla fascia che effettuerà il A questo punto, si uniscono le
La situazione di 1contro 1 nella traversone nel punto sbagliato. Il due attività precedenti. Nella
figura 8 ha come obiettivo lo giocatore che va alla conclusione figura 9 un difensore occupa

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SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

Fig. 11 Fig. 12

uno spazio a piacere partendo ti. I movimenti dei giocatori in zione sia elevata e simile a quella
dal fondo, mentre l’attaccante in area avvengono prima che il della gara. Se l’attività è ben
fascia inizia l’azione. Nel frattem- compagno deputato al cross li organizzata, alternando rapida-
po, al limite dell’area, si ripropo- veda e possa scegliere il giocatore mente un’azione sulla destra e
ne l’1 contro 1. In questo modo smarcato sul primo o sul secondo una sulla sinistra, la progressione
si aggiunge un’ulteriore informa- palo. Si aggiungono così proble- permetterà un buon intervento
zione al giocatore che deve con- mi collaborativi, in area, che di tipo condizionale.
cludere. Egli dovrà attaccare lo introducono aspetti tattici come Nella figura 12 è rappresentata
spazio vuoto, portando il marca- gli incroci, i veli, i blocchi... una situazione libera di 3 contro
tore verso quello occupato dal L’allenatore dovrà indurre i cal- 3. Attraverso i precedenti appren-
difensore entrato in campo, per ciatori a conoscere e applicare dimenti i giocatori cercano libe-
poi liberarsi dall’altra parte. Il questi aspetti, nei tempi e nei ramente le soluzioni più adatte
movimento inizierà, come il soli- modi adatti alla situazione. La per fare gol. L’allenatore inter-
to, quando il compagno in fascia tecnica è fondamentale, come lo viene per aiutare a comprendere
alza lo sguardo. Quest’ultimo cer- è anche la velocità d’esecuzione gli errori commessi. In un grup-
cherà di crossare valutando il dei gesti e dell’azione. Nella figu- po di giovani calciatori è impor-
movimento del compagno e la ra 11, il 2 contro 2 al limite tante che i ragazzi ruotino nei
posizione dei difensori. In queste dell’area presuppone soluzioni di diversi ruoli della situazione. In
ultime attività, e nelle prossime, tipo tattico come l’incrocio e il una prima squadra, invece, ogni
non è più indispensabile porre i blocco. In quest’attività comples- giocatore deve realizzare le com-
quadrati di riferimento per visua- sa i ragazzi si trovano ad affronta- petenze specifiche o più frequen-
lizzare gli spazi. re tutti i problemi proposti dalla ti in relazione al ruolo e alle sue
Nella situazione della figura 10 progressione. L’allenatore dovrà caratteristiche.
sarà, soprattutto, il giocatore aiutare i giocatori a evidenziare Non è indispensabile effettuare
sulla fascia a dover interpretare l’eventuale errore commesso, sia la progressione in una sola sedu-
le informazioni. Al limite esso di tipo tecnico, comunicati- ta, ma si può proporla in più
dell’area creiamo, infatti, una vo, situazionale o tattico. I tempi occasioni, così i giocatori si ren-
situazione di 2 contro 1. Il difen- e gli spazi si regolano automatica- deranno conto della complessità
sore dovrà scegliere quale dei mente nella risoluzione della della situazione e l’analizzeran-
due attaccanti seguire lasciando- situazione. E importante, come no.
ne chiaramente uno più smarca- già detto, che la velocità d’esecu- La progressione potrebbe

39
SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

Tab.2
MOTIVAZIONE - PREPARAZIONE FISICA
Senza
Calciare la palla 2c0 avversari
(GESTO) (ESERCIZIO) (FACILE)
RISOLVERE PROBLEMI RAGGIUNGERE OBIETTIVI
(AZIONE) (SITUAZIONE) (DIFFICILE)
Trasmettere 3c3 Con
la palla avversari

(TECNICI) (TECNICA INDIVIDUALE)


IN RIFERIMENTO AI PRINCIPI Saper calciare: rasoterra, a parabola d'interno,
O REGOLE D'AZIONE : Precisione e velocità
del passaggio di collo piede, d'esterno, ecc. al volo
– in fase offensiva (possesso palla)
Passaggio, finta, dribbling (COMUNICATIVI) (TECNICA INDIVIDUALE)
Smarcamento Tempo e spazio del Saper passare: sul compagno, nello spazio
Mantenimento del possesso passaggio
Conquista dello spazio
Verticalizzazione (SITUAZIONALI) (TATTICA INDIVIDUALE)
Sostegno ed appoggio Riconoscere le soluzioni Sapersi smarcare
Incroci, tagli, sovrapposizioni alle situazioni 1c1 - 3c3
Allargamento degli spazi
Attacco agli spazi (COOPERATIVI) (TATTICA DI REPARTO)
Creazione di spazi Come aiutare il compagno con Saper creare e attaccare spazio in attacco
Cambio del fronte del gioco la palla, come collaborare per
Attacco alla zona cieca trasmettere la palla
Superiorità numerica (TATTICI) (TATTICA DI SQUADRA)
Contropiede, ripartenza Come creare spazi, Saper inserire la trasmissione della palla
Blocco, velo, inganno smarcamenti, superiorità ect. in uno schema di un sistema stabilito

anche continuare, ma non con- cui si affrontano gradualmente ne è negativa (perdita possesso)
viene esagerare nell’aumento del problemi di tipo tecnico, comu- o positiva (conquista possesso).
carico di difficoltà, per non ren- nicativo, situazionale, collaborati- Quindi già dai più piccoli e indi-
dere meno specifico l’intervento vo, tattico e strategico come spensabile formare una mentalità
su determinati obiettivi. Tuttavia dall’esempio della tabella n°1. che rispetti questo continuo
ogni allenatore può modificare la La cronologicità e la progressi- variare di situazione per favorire
proposta, con varianti e inseri- vità così organizzate permettono l’adattamento dei comportamen-
menti, indirizzandola verso parti- di sviluppare, nella sintesi con- ti tattici.
colari e specifici obiettivi. E, inol- clusiva, le capacità di adattarsi e Per i più grandi
tre, possibile sviluppare altre pro- risolvere i problemi aumentando Nelle categorie di perfeziona-
gressioni riguardanti la tecnica fantasia e creatività, autonomia e mento del settore giovanile e
individuale o la tattica di squa- discrezionalità, sfruttando le nelle prime squadre si continua il
dra. esperienze precedenti in riferi- lavoro sul pensiero tattico per
La lettura della situazione e mento ai messaggi comunicativi. verificare e correggere i gesti e i
l’elaborazione dei dati informati- Ricordiamo che come ha detto comportamenti in situazioni tatti-
vi da parte dei giocatori, sono G. Leali, nell’articolo citato, le che specifiche.
fondamentali per l’applicazione fasi offensiva e difensiva non pos- Progressione psico-tattica.
efficace dei gesti tecnici, nel sono essere dissociate e bisogna La proposta è abbastanza sem-
rispetto dei tempi e degli spazi a prevedere nell’allenamento il plice e si riferisce piuttosto alle
disposizione. L’allenamento inte- passaggio da una all’altra per un categorie Juniores e Primavera
grale, per il raggiungimento di abitudine soprattutto psicologica ma anche in una prima squadra
queste capacità, può essere realiz- e di preparazione ad attaccare o si può, in riferimento al proprio
zato attraverso progressioni in a difendere se la fase di transizio- sistema e modulo tattico, struttu-

40
SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

Fig. 13 Fig. 14

C
A

rare percorsi che inducano il gio- - blocco, velo, inganno. I calciatori dovranno risolvere
catore a “pensare” comportamen- Non si prevede l’intervento sui individualmente, ma all’interno
ti inerenti alle idee dell’allenato- giocatori che si trovano nella di un’organizzazione collettiva,
re. situazione di fase difensiva o di una serie di problemi per rag-
Riproponiamo la tabella inizia- transizione. Osserviamo quindi la giungere gli obiettivi delle attività
le modificata (tabella 2) in modo tabella 1 che evidenzia il passag- proposte come vediamo sempre
da seguire l’itinerario didattico gio dal gesto di “calciare la palla” dalla tabella. L’intervento indivi-
che sarà poi adattabile e trasferi- all’azione di “trasmettere la duale e integrale sull’allievo
bile ad altri interventi con obiet- palla” con esercizi dal 2 contro garantiscono una formazione
tivi tecnico-tattici differenti. zero a situazioni di 3 contro 3, completa e un apprendimento
L’esempio pratico riguarda la perciò inizialmente senza avversa- attivo e cosciente degli obiettivi
fase offensiva. Pertanto i principi ri e poi con avversari. da raggiungere inducendo il gio-
o regole d’azione che sorreggono Ricordiamo che si trasmette la catore a pensare soluzioni che
la progressione riguardano tale palla per: adottino il gesto motorio appre-
fase sono: - costruire gioco; so. La scelta di questa progressio-
- passaggio; finta-dribbling; tiro - per saltare un avversario o un ne può essere fatta in relazione
in porta; blocco difensivo; di un attacco a tre punte o di una
- smarcamento; - per conquistare spazio: difesa a tre per indurre adatta-
- mantenimento del possesso; - per mantenere il possesso menti particolari o trasmettere
- conquista dello spazio; palla; schemi di gioco. Inoltre può esse-
- verticalizzazione; - per mettere il compagno in re proseguita sino ad arrivare
- sostegno e appoggio; condizione di concludere a rete. all’opposizione di 11 contro 11
- incroci, tagli, sovrapposizioni; Dal punto di vista situazionale, come si conviene nella organizza-
- allargamento degli spazi; il passaggio è “il mattone che zione tattica di una prima squa-
- attacco agli spazi; consente la costruzione del dra. Nelle esercitazioni e nelle
- creazione di spazi; gioco’’ e come dice Simone situazioni è opportuno utilizzare
- cambio del fronte di gioco; Mazzali : come la comunicazione le catene di giocatori e/o i repar-
- attacco alla zona cieca; linguistica si attua tramite la ti del sistema e modulo utilizzato.
- superiorità numerica; parola, la comunicazione calci- 1°esercizio 2c0 (fig.13).
- contropiede; stica si esplica mediante il passag- A coppie in spazio libero i gio-
- ripartenza; gio. catori si passano la palla utiliz-

41
SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

Fig. 15 Fig. 16

A C

C
A
B

Fig. 17 Fig. 18

C B

zando le varie tecniche del pas- del passaggio. Le varianti a questi guidando i ragazzi a comunicare
saggio. Il compagno senza palla primi due esercizi sono moltepli- le intenzioni e a scegliere tempi e
guarda sempre il portatore ed ci. Nel caso in figura il portatore spazi.
effettua uno smarcamento nello palla A alza lo sguardo e serve il 3°esercizio 3c0 azione su porta
spazio o un taglio o una sovrap- compagno B che si smarca e (fig.15).
posizione, quando è guardato a corre a sostegno. Il giocatore B Per rendere più specifico e
sua volta dal portatore palla, per restituisce la palla ad A che passa motivante l’esercizio si può far
ricevere il passaggio. la palla sullo smarcamento del eseguire ai ragazzi delle azioni su
2°esercizio 3c0 (fig.14). terzo uomo C. In queste esercita- porta per concludere a rete
A gruppi di tre in uno spazio zioni l’allenatore può proporre lasciando la libertà di scegliere
libero i giocatori si passano la con riferimento ai principi di soluzioni differenti in riferimen-
palla utilizzando le varie tecniche fase offensiva diverse soluzioni to degli apprendimenti prece-

42
SVILUPPO TECNICO
ATTIVITÀ GIOVANILE
ALLENAMENTO

essere così proposta La lettura della situazione e


Fig. 19 come in figura dove l’elaborazione dei dati informa-
i tre attaccanti tivi da parte dei giocatori sono
dovranno dimostra- fondamentali nell’applicazione
re di saper trovare efficace dei gesti tecnici nel
soluzioni per supe- rispetto dei tempi e degli spazi
rare il blocco difen- a disposizione ad ogni età.
sivo e concludere a L’allenamento integrale, per il
rete utilizzando il raggiungimento di queste capa-
passaggio e la tra- cità, si può realizzare attraverso
smissione della queste progressioni nelle quali
palla con intelligen- si affrontano gradualmente pro-
za tattica (Pensiero blemi di tipo tecnico, comunica-
tattico). Si può pre- tivo, situazionale, collaborativo,
vedere che all’even- tattico e strategico. La cronolo-
tuale riconquista gicità e la progressività così
della palla, i difen- organizzata e nell’attività propo-
sori debbano por- sta permette di inoltre di svilup-
tarla oltre il centro- pare nella sintesi conclusiva la
campo evitando il capacità di adattarsi e risolvere i
denti. Ad esempio in figura pressing degli attaccanti. Questo problemi sviluppando fantasia e
vediamo A portare palla all’inter- per intervenire sulle fasi di transi- creatività, autonomia e discre-
no e servire il compagno B anda- zione negativa e positiva. zionalità, sfruttando le esperien-
to in sovrapposizione. Quest’ulti- 7°esercizio - gioco a tema 3c3 ze precedenti in riferimento ai
mo serve il compagno C in taglio (fig.19). messaggi comunicativi (azione
che a sua volta restituisce ad A in Anche il gioco a tema di 3c3 motoria-pensiero tattico).
sovrapposizione per concludere. per andare a meta è una propo- Perciò dall’introduzione
4°esercizio 3c1 (fig.16). sta globale su tutti gli obiettivi all’ultimo esempio pratico si è
Incominciamo a inserire gra- della progressione didattica. cercato esporre un metodo che
dualmente gli avversari. I giocato- La proposta pratica presentata favorisca l’incremento di abilità
ri dovranno eseguire la trasmis- come al solito è un esempio e capacità specifiche del calcio
sione della palla con le finalità modificabile e strutturabile in sfruttando, ma soprattutto orga-
specifiche che le situazioni modo diverso. Infatti è sicura- nizzando, attività già conosciute
impongono rispettando gli mente più efficace impostare da parte degli allenatori. Non
apprendimenti e le regole d’azio- progressioni psicotattiche, cioè s’intende quindi inventare nien-
ne. Quando i giocatori risolvono per sviluppare il pensiero tattico, te di nuovo ma si vuole svilup-
in quantità e qualità buone la insistendo su pochi principi o pare il pensiero tattico, seguen-
situazione di 3c1 si può aggiun- regole d’azione in situazioni che do l’itinerario della tabella1,
gere altri avversari. si vengono a verificare in gara. dei più e meno giovani calciato-
5°esercizio 3c2 (fig.17) Anche l’impegno condizionale ri, programmando per fasce
Si possono ricreare situazioni è notevole e le attività sono alle- d’età progressioni didattiche
che poi si verificano durante la nanti dal punto di vista fisico-atle- che permettano questo cosid-
gara per migliorare le collabora- tico. detto intervento integrale perse-
zioni e le tattiche di reparto con E’ chiaro che nelle categorie guendo gli obiettivi tecnici, tat-
la finalità di trasmettere la palla precedenti debba essere pro- tici, fisici e psicologici nel
in modo efficace e concreto. In grammato un lavoro di base che rispetto dei principi fondamen-
figura vediamo una collaborazio- permetta di proporre in seguito tali del gioco del calcio e delle
ne tra punte e centrocampista. queste attività. conoscenze scientifiche-pedago-
6°esercizio 3c3 (fig.18) giche dell’insegnamento. Anche
Una situazione di verifica può Conclusioni l’allenatore di prima squadra è

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ISTITUZIONALE SPORTIVO L'ALLENAMENTO SPORTIVO £. 20.000
G. Leali TEORIA E METODOLOGIA
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£. 40.000 S. Vatta
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£.20.000 MENNEA LA GRANDE CORSA S. Rufino E LE CAPACITÀ COORDINATIVE
£.20.000 L’EDUCAZIONE MOTORIA NELLA £. 90.000 con video cassetta
G.Leali, M. Risaliti SCUOLA ELEMENTARE
IL CALCIO AL FEMMINILE E. Molinas, I. Argiolas £. 20.000
£. 20.000 L’INSEGNAMENTO DELLE ABILITÀ L. Vecchiet.
TECNICHE DEL GIOCO DEL CALCIO G. Rusca MANUALE DI MED. DELLO SPORT
M. Manganini, G. Russo APPL. AL CALCIO
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