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Una precisazione è doverosa: non "si fanno gli scout", ma si è scout. È un vero e
proprio stile di vita. I ragazzi e le ragazze che intraprendono lo scoutismo si impegnano,
forti della fiducia che sentono riposta in loro dagli adulti educatori, a crescere
facendosi artefici consapevoli e responsabili della propria strada. I ragazzi mettono in
gioco il proprio onore, vivendo esperienze che sollecitano le domande di senso e
aiutano a cercarne le risposte.
Nel Patto associativo degli Scout si trovano il legame che esprime le scelte fatte dai
capi e dagli Assistenti ecclesiastici, l’identità, le speranze, l’impegno che tutti
condividono. In particolar modo, gli scout sono contro tutte le forme di violenza, palesi
ed occulte, di discriminazione, di marginalità e sfruttamento; in favore della cultura
della legalità e del rispetto delle regole della democrazia, della cultura della
responsabilità verso la natura e l'ambiente e dell'equa ridistribuzione delle risorse
3. Scoprire il gusto ed il senso di ciò che faccio, del perché lo faccio e soprattutto
per Chi lo faccio (e di conseguenza agisco ed opero delle scelte)
Obiettivo:
Far si che le mie scelte diventino la mia risposta d’amore all’amore che Dio prova per me
Seguire Cristo diventa naturale perché mi muove la gratitudine verso Colui che mi ama e mi
salva... il “suo” carico (restare fedeli al Magistero della Chiesa, agli ideali del nostro scautismo,
ecc) non è più vissuto come un’imposizione schiacciante o un ordine che subisco ma come
“giogo leggero” liberamente e consapevolmente desiderato.
NB: questo percorso si prefigge un obiettivo alto, non c’è da preoccuparsi di ottenere un
risultato ma c’è da iniziare a seminare... i frutti verranno nel rispetto dei tempi di ciascuno.
È Dio l’unico che salva, a noi il compito di creare le condizioni favorevoli per “attivare” le
persone.