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Degas e il nudo

“Nudi” ripresi dal “buco della serratura”

Edgar-Hilaire-German de Gas (conosciuto come Degas) è


stato un pittore e scultore francese.

Nasce nel 1834 a Parigi, da una famiglia ricca e nobile;


laureato in giurisprudenza è un uomo molto raffinato che
coltiva la passione dell'arte e della musica.

Viaggiò molto in Italia, suggestionato dalla pittura


rinascimentale di Raffaello e Botticelli.
Edgar-Hilaire-German de Gas (1834-1917)

Quando Degas cominciò ad essere conosciuto e i suoi quadri furono sempre più
ricercati, furono comprati a prezzo altissimo le sue ballerine, i suoi cavalli e le sue
scene di guerra o i suoi ritratti, al contrario dei suoi nudi”.
Infatti, nella Parigi del novecento il nudo, a meno che non fosse accademico, aveva
una cattiva reputazione.

Ma ancor più delle ballerine, dei cavalli da corsa o dei ritratti, è il nudo il genere in cui
1 Degas e il nudo
Degas innova e fa evolvere il suo stile nell'arco di una cinquantina di anni.
Le figure nude sono al centro dell'opera di Edgar Degas.
Un vero e proprio viaggio nella ricerca dell'impressionista sul corpo e, in particolare,
sul nudo femminile.
50 anni di lavoro dedicati alla ricerca della forma più pura del corpo umano, cioè il
nudo.

I primi nudi dell’artista, eseguiti durante il suo lungo viaggio in Italia (1856-59) non
hanno però niente di rivoluzionario. Si tratta essenzialmente di copie dei maestri del
Rinascimento.
Non dovrebbe però stupirci ciò che rispose a un
giovane artista venuto a chiderli consigli:
“Bisogna copiare e copiare ancora i maestri, e
soltanto dopo avere dimostrato di essere un bravo
copista, lei potrà ragionevolmente provare a fare
un ravanello dalla natura”.
Questo sapere, acquisito dal confronto con gli
antichi, e poi coi grandi moderni (Goya,
Delacroix, Puvis de Chavannes), fu riutilizzato
poi da Degas per il suo primo quadro presentato al Salon, nel 1865: Scena di guerra
nel Medioevo.
Fanciulle spartane che provocano alcuni giovani 1860-1862 - Olio su tela Cm 109,5 x 155 - The National Gallery, London

Una prima svolta nella sua opera avvenne intorno al


1870, quando cominciò una serie sul tema delle
prostitute.
La prostituta è vista come una creatura grassa, il cui
corpo, reso difforme dell’inerzia nella quale si
trascinano le sue giornate, si contrappone a quello della
contadina e dell'operaia (sempre molto magre).

Sia le prostitute come i clienti sono spesso rappresentate


in pose grottesche. Nonostante ciò l’artista mostra la
propria compassione ritraendo talvolta le prostitute nei
loro momenti di solitudine .
Attesa di un cliente 1876-1877
Pastello su monotipo all'inchiostro nero su carta Cm 16 x 12,5
Queste immagini sono rimaste pressoché sconosciute fino alla morte di Degas.

Le immagini della donna angelicata e della sensuale seduttrice sfumano per lasciare
spazio ad una nuova figura di donna, più vera.
2 Degas e il nudo
Tra 1870 e 1880, l'interesse di Degas sembra soprattutto rivolto alla raffigurazione di
donne nude riprese nello svolgimento di una loro attività quotidiana, come lavarsi o
pettinarsi o perfino in un momento di riposo dopo il bagno.

Come per le case chiuse, Degas fa ampio utilizzo del monotipo aumentandone
notevolmente il formato e realizzando opere a sfondo scuro che ricordano l’arte dei
maestri olandesi del XVII secolo.
Nei 50 anni di lavoro di Degas la donna viene ritratta in un modo non idealizzato e in
situazioni di quotidianità con tecniche differenti: dal carboncino ai pastelli, dalla
scultura alla pittura.

L'ultima esposizione impressionista, tenutasi nel 1886, rappresenta una svolta nella
carriera di Degas. L’artista presenta opere nuove tra cui una serie di ” nudi di donne
intente a bagnarsi, lavarsi, asciugarsi, strofinarsi o pettinarsi, a cui appartiene “La
tinozza” e “Donna che si veste”.

].

La tinozza1886
Pastello su cartone Cm 60 x 83
Parigi, museo d'Orsay
Donna che si veste 1885 Pastello su carta Cm 80,1 x 51,2
Washington, National Gallery of Art

La tinozza (1886); pastello, 60×83 cm, museo d'Orsay, Parigi

Ora esporrò un’analisi de La tinozza.

L’opera è oggi conservata al Musee d’ Orsay  a Parigi ed è stata realizzata nel 1886.


3 Degas e il nudo
La tecnica utilizzata è quella del pastello su cartone, una tecnica che assicura una
rapida esecuzione delle opere e che, a differenza di altri metodi, non si asciuga,
permettendo così di apportare ritocchi e correzioni. Questo, quindi, permette di rendere
i soggetti con estrema naturalezza.

Da subito, osservando il dipinto, si capisce che l’ambientazione è in una stanza


privata (una camera da letto o un ambiente dedicato alla toeletta) di una casa.

Sono pochi gli oggetti che si vedono, ma questo non ci impedisce di comprendere che
la donna è ritratta nel momento in cui sta lavando il suo corpo.

Non a caso è lei ad essere al centro della nostra attenzione di osservatori.

Come sempre, il volto, è nascosto, o coperto dalla massa dei capelli.

La ragazza, il cui volto rimane nascosto agli occhi di chi guarda, è completamente
nuda, ma il suo essere spoglia di tutto non è volgare, anzi assume una delicatezza e
sensualità profondi, rispettosi, quasi timidi.

La donna è accovacciata dentro ad una tinozza di ferro e la raffigura mentre con il


braccio sinistro si sorregge e con il destro si passa la spugna sul collo. Un gesto
semplice e umile.
Il fatto che la pelle sia di un colore giallognolo è un effetto dovuto alla luce bianca che
entra nella composizione che non fa altro che evidenziare un fisico magro e asciutto.

La luce entra dall’alto a sinistra colpendo il capo della donna, le due braccia e il
piede sinistro, un po’ il destro che rimane nascosto, per lasciare in ombra la schiena
della figura.

I critici di allora furono molto duri con Degas, perché ritenevano che il corpo nudo
ritratto e la sua posa avessero un qualcosa di animalesco in sé.

In realtà, il modello che Degas prese in considerazione fu un’antica statua


raffigurante Afrodite accovacciata, quindi un punto di riferimento antico per una
posa corporea riadattata alla modernità e ai suo gesti rituali e quotidiani.

I pochi dettagli dell’ambiente ci fanno capire che la donna non è ricca, ma vive in
condizioni umili e questo non le impedisce di potersi concedere un rituale bagno per la
pulizia del corpo.

Osservando la zona del quadro dove si trova la tinozza si scorge un pavimento


logoro, sul fondo dei teli bianchi che potrebbero essere le lenzuola di un letto sfatto e
anche delle tende. 
4 Alla nostra destra notiamo un ripiano biancastro (una mensola forse) sul Degasqualle
e il nudosi
trovano una spazzola, delle forbici, due brocche e anche una massa di capelli posticcia.
Poche cose che però guidano in modo diretto la concentrazione dell’osservatore sulla
figura accovacciata vista dall’alto in tutta la sua completa intimità.

Degas cogli la realtà senza metterla in posa, anzi, quasi di nascosto «come se si
guardassero dal buco della serratura».

«Il nudo» ci spiega Degas «è sempre stato presentato in pose che presupponevano un
pubblico; invece le mie donne sono gente semplice, onesta, che non si occupa d'altro
che della propria cura fisica»

CURIOSTA’
Quando Edgar Degas faceva posare in studio le sue modelle per ritrarle in varie
posizioni, mentre entravano, si lavavano o uscivano da una vasca, pretendeva che si
muovessero e si comportassero come quando erano sole nella loro abitazione, e cioè
come se non ci fosse di fronte a loro il pittore, al fine di riuscire a cogliere la bellezza
essenziale dell’intimità quotidiana di una donna qualunque – non una ninfa o una
nobildonna.

Tra le innovazioni tecnologiche dell’Ottocento, la fotografia è quella che più


profondamente condiziona la pittura di Degas, in quanto risulta essere un mezzo utile
allo studio del movimento.

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