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Università degli Studi di Firenze

Facoltà di Ingegneria

Corso di laurea in
Ingegneria Elettrica e dell’Automazione
Corso di
Macchine ed azionamenti elettrici

Allarme da abitazione
realizzato con Zelio Logic

Elaborato di
C. Fantacci, S. Gennaioli, A. Martini

Supervisione:

Ing. Francesco Grasso

Prof. Maurizio Monticelli

Novembre 2009

Anno Accademico 2009/2010


Indice

Introduzione 1

1 Mappatura del quadro elettrico 2

2 Esempio applicativo 9
2.1 Stati del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
2.2 Schema FBD . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
2.3 Analisi delle Macro del sistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

Conclusioni 20

Appendice A: Zelio Logic 21

Appendice B: Programmazione dello Zelio Logic 23

I
Elenco delle figure

1.1 Alimentatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
1.2 Collegamenti nel pannello elettrico . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
1.3 Schema del quadro elettrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
1.4 Cavo di collegamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1.5 Zelio Logic con i vari collegamenti in ingresso e in uscita . . . . . 7
1.6 Quadro elettrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.7 Foto riassuntiva dei dispositivi collegati. In alto, il notebook colle-
gato allo Zelio Logic è in modalità monitoring per testare il corretto
funzionamento dello smart relay . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

2.1 A sinistra, lo switch 1 è OFF. A destra, è ON. . . . . . . . . . . . 9


2.2 Sinistra: il pulsante P2 è stato premuto. Destra: il pulsante P3 è
stato premuto: la combinazione globale quindi è quella corretta ed
il sistema passa dallo stato di attesa a quello di disattivato. . . . . 10
2.3 Premendo il pulsante P1 , si effettua il reset dello stato dell’allarme.
Qui si passa da disattivato ad attesa. . . . . . . . . . . . . . . . . 11
2.4 Viene inserita una combinazione errata. . . . . . . . . . . . . . . . 11
2.5 Viene correttamente premuto il pulsante 2 nell’inserimento del
codice, ma successivamente viene premuto un pulsante sbagliato. . 12
2.6 In seguito all’errato codice inserito, la fila dei LED superiori ini-
ziata a lampeggiare in sequenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
2.7 Il dispositivo viene resettato durante lo stato di allarme. Il sistema
ritorna in attesa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
2.8 In seguito all’erroneo codice inserito, l’allarme entra in funzio-
ne. Qui è mostrato come l’inserimento successivo della giusta
combinazione permetta di disattivare l’allarme. . . . . . . . . . . 13
2.9 Schema FBD che realizza l’applicazione . . . . . . . . . . . . . . 14
2.10 Simbolo dello switch in ingresso allo Zelio Logic. . . . . . . . . . . 15
2.11 Simbolo del pulsante in ingresso allo Zelio Logic. . . . . . . . . . . 15
2.12 Simbolo del LED in uscita allo Zelio Logic. . . . . . . . . . . . . . 15
2.13 Macro della combinazione e schema interno. . . . . . . . . . . . . 16
2.14 Macro dell’allarme e schema interno. . . . . . . . . . . . . . . . . 18
2.15 Macro dell’accensione dei LED e schema interno. . . . . . . . . . 19
2.16 Zelio Logic a 16 ingressi e 20 uscite . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
2.17 Funzioni programmate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
2.18 Porte logiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

II
Elenco delle tabelle

1.1 Tabella delle associazioni PIN-Componente quadro elettrico. . . . 5


1.2 Tabella delle associazioni PIN-Colore filo. . . . . . . . . . . . . . . 6
1.3 Tabella delle associazioni PIN-Smart Relay. . . . . . . . . . . . . 6

2.1 I possibili stati del sistema. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

III
Introduzione

L’esperienza di laboratorio, tenuta nell’ambito del corso di Macchine ed Azio-


namenti Elettrici del prof. F. Grasso, ha lo scopo di utilizzare e comprendere le
potenzialità dello Smart Relay Zelio Logic.
Lo Zelio Logic presenta due modalità di programmazione, tramite le quali
definire come manipolare gli ingressi per fornire le uscite desiderate. In partico-
lare, l’approccio Function Block Diagram (FBD) è particolarmente intuitivo da
usare poiché ricorda la programmazione ad oggetti presente nei più comuni lin-
guaggi di programmazione ed è quindi stato utilizzato nella realizzazione di una
applicazione dimostrativa.
É stato utilizzato un pannello elettrico munito di 10 LED, 6 switch e 6 pulsanti,
di cui sono stati mappati i collegamenti elettrici per poterlo collegare allo Zelio
Logic.
Al fine di verificare il corretto montaggio e associazione ingressi-uscite, è stata
sviluppata una semplice applicazione dimostrativa.
L’applicazione sviluppata utilizza il pannello elettrico come interfaccia visiva
per un sistema d’allarme semplificato: in particolare, i LED indicano lo stato
dell’allarme, che può essere:

• spento: l’allarme non è alimentato;

• attesa: l’allarme è in funzione, rileva e valuta la combinazione fornita in


ingresso;

• allarme: la combinazione è errata e subentra l’allarme;

• disattivato: la combinazione è corretta e l’allarme è disattivato.

Dei 6 switch presenti, il primo corrisponde all’alimentazione dell’allarme. Per-


tanto, gli stati possibili sono solo quello ON e OF F . Gli altri 5 switch non sono
stati utilizzati.
I 6 pulsanti permettono l’inserimento della combinazione per passare dallo
stato di attesa a quello di allarme o disattivato, quando lo switch è ON .
Lo Zelio Logic è il tramite tra gli ingressi (switch e pulsanti) e le uscite
(LED); infatti, implementa la logica di rilevazione della combinazione e della sua
valutazione, al fine di pilotare l’accensione dei LED conformemente allo stato.

1
Capitolo 1

Mappatura del quadro elettrico

Lo Zelio Logic disponibile in laboratorio deve essere alimentato con 24 V DC,


pertanto si è reso necessario un alimentatore per ottenere tale tensione a partire
da quella fornita dalla distribuzione nazionale (Fig. 1.1). Tale alimentatore è
fornito di un piccolo potenziometro sul pannello frontale che permette di regolare
la tensione di uscita come si desidera in un range da 24 a 28 V.

Figura 1.1: Alimentatore

Il pannello elettrico a disposizione è composto di 10 LED, 6 switch e 6 pulsanti.


Essi sono collegati ai pin dell’uscita come mostrato in figura 1.2. Il quadro era
già stato realizzato in precedenza e si è optato per non variare la disposizione

2
CAPITOLO 1. MAPPATURA DEL QUADRO ELETTRICO

interna dei fili. Al fine di comprendere ed utilizzare appropriatamente il quadro, i


vari componenti sono stati numerati come mostrato nello schema 1.3, ed i relativi
collegamenti coi pin d’uscita sono descritti nella tabella 1. É da sottolineare il
fatto che in serie ai LED è collegata una resistenza da 2kΩ che permette quindi
il collegamento degli stessi all’uscita dello Smart Relay.

Figura 1.2: Collegamenti nel pannello elettrico

3
CAPITOLO 1. MAPPATURA DEL QUADRO ELETTRICO

Figura 1.3: Schema del quadro elettrico

4
CAPITOLO 1. MAPPATURA DEL QUADRO ELETTRICO

PIN Nome PIN Nome


1 S1+ 14 Pi− ,Sj− ∀i, j = 1, ..., 6

2 P1+ 15 Lk ∀k = 1, ..., 10
3 P2+ 16 L+1
4 P3+ 17 L+2
5 P4+ 18 L+3
6 P5+ 19 L+4
7 N on U sato 20 L+5
8 P6+ 21 L+6
9 S2+ 22 L+7
10 S3+ 23 L+8
11 S4+ 24 L+9
12 S5+ 25 L+10
13 S6+

Tabella 1.1: Tabella delle associazioni PIN-Componente quadro elettrico.

L’uscita del quadro è costituita da una porta seriale, pertanto è stato realizzato
un cavo di collegamento apposito compatibile con tale uscita. Il cavo è quindi
collegato ad un’estremità al quadro elettrico, mentre dall’altra presenta i vari fili,
distinti per colore, che devono poi essere correttamente connessi allo Zelio Logic
(Fig. 1.4). L’associazione coi Pin è pertanto realizzata tramite i colori stessi, e
la schematizzazione adottata è riassunta nella tabella 3.2.

Figura 1.4: Cavo di collegamento

5
CAPITOLO 1. MAPPATURA DEL QUADRO ELETTRICO

PIN Colore PIN Colore


1 Grigio 14 Bianco-Nero
2 Verde-Marrone 15 Marrone-Giallo
3 Giallo 16 Bianco-Azzurro
4 Viola 17 Rosa-Marrone
5 Bianco-Grigio 18 Rosa-Grigio
6 Rosa 19 Nero
7 Bianco 20 Rosso-Marrone
8 Giallo-Bianco 21 Grigio-Marrone
9 Rosso 22 Bianco-Rosa
10 Verde-Bianco 23 Rosso-Azzurro
11 Blu-Marrone 24 Bianco-Rosso
12 Verde 25 Marrone
13 Blu

Tabella 1.2: Tabella delle associazioni PIN-Colore filo.

Successivamente, si procede all’interfacciamento con lo Zelio Logic. Si è scelto


di portare sui primi 6 ingressi dello Smart Relay, da I1 a I6 , i sei switch, e da I8
a ID i pulsanti. L’ingresso I7 non è stato usato per separare i due tipi di input.
Le uscite sono invece collegate sulle bobine d’uscita in maniera progressiva, con
il primo LED su Q1 , il secondo su Q2 e cosı̀ via, tutti sul morsetto 1. I morsetti
2 sono stati collegati a ponte, su uno dei quali è stata posta la tensione di fase
(Tabella 3.3). Il risultato si può vedere in figura 1.5.

PIN Morsetto PIN Morsetto


1 I1 14 Comune al +
2 I8 15 Comune al −
3 I9 16 Q1 in 1
4 IA 17 Q2 in 1
5 IB 18 Q3 in 1
6 IC 19 Q4 in 1
7 N on U sato 20 Q5 in 1
8 ID 21 Q6 in 1
9 I2 22 Q7 in 1
10 I3 23 Q8 in 1
11 I4 24 Q9 in 1
12 I5 25 QA in 1
13 I6
Il morsetto 2 di Qi ∀i = 1, 2, ..., 9, A è collegato al +

Tabella 1.3: Tabella delle associazioni PIN-Smart Relay.

6
CAPITOLO 1. MAPPATURA DEL QUADRO ELETTRICO

Figura 1.5: Zelio Logic con i vari collegamenti in ingresso e in uscita

Figura 1.6: Quadro elettrico

7
CAPITOLO 1. MAPPATURA DEL QUADRO ELETTRICO

Figura 1.7: Foto riassuntiva dei dispositivi collegati. In alto, il notebook collegato
allo Zelio Logic è in modalità monitoring per testare il corretto funzionamento
dello smart relay

8
Capitolo 2

Esempio applicativo

2.1 Stati del sistema


Come già precedentemente detto, al fine di verificare il corretto montag-
gio e associazione ingressi-uscite, è stata sviluppata una semplice applicazione
dimostrativa.
L’applicazione sviluppata utilizza il pannello elettrico come interfaccia visiva
per un sistema d’allarme semplificato: in particolare, i LED indicano lo stato
dell’allarme, che può essere:

• spento: l’allarme non è alimentato;

• attesa: l’allarme è in funzione, rileva e valuta la combinazione fornita in


ingresso;

• allarme: la combinazione è errata e subentra l’allarme;

• disattivato: la combinazione è corretta e l’allarme è disattivato.

Dei 6 switch presenti, il primo S1 corrisponde all’alimentazione dell’allarme.


Pertanto, gli stati possibili sono solo quello ON e OFF (Figura 2.1). Gli altri 5
switch non sono stati utilizzati.

Figura 2.1: A sinistra, lo switch 1 è OFF. A destra, è ON.

9
CAPITOLO 2. ESEMPIO APPLICATIVO

I 6 pulsanti permettono l’inserimento della combinazione per passare dallo


stato di attesa a quello di allarme o disattivato, quando lo switch è ON .
Lo Zelio Logic è il tramite tra gli ingressi (switch e pulsanti) e le uscite (LED);
infatti, implementa la logica di rilevazione della combinazione e della sua valu-
tazione, al fine di pilotare l’accensione dei LED conformemente allo stato, che si
legge sui LED della fila superiore, cioè dal LED L1 al LED L5 .

Switch Sistema d’allarme LED superiori


1 OF F spento spenti
2 ON attesa accesi
3 ON allarme accesi in sequenza (Figura 2.6)
4 ON disattivato spenti

Tabella 2.1: I possibili stati del sistema.

La pressione, nell’ordine, dei pulsanti P2 e P3 costituisce la combinazione cor-


retta nell’applicazione d’esempio, ossia quella che permette di portare il sistema
nello stato di disattivato qualora ovviamente lo switch sia ON.
I LED L6 ed L7 si accendono per conferma alla pressione dei corrispettivi
tasti, P2 e P3 , mentre i LED L8 , L9 ed L10 non sono stati utilizzati.
Il pulsante P1 ha la funzione di resettare lo stato del sistema d’allarme, cioè
riporta allo stato di attesa (Figure 2.3, 2.7).

Da attesa a disattivato
Lo switch S1 è ON ed il sistema è in attesa, cioè con i LED superiori accesi.
Per inserire la combinazione si utilizzano i pulsanti del pannello. I LED inferiori
confermano la pressione dei pulsanti corretti. Se infine la combinazione è esatta, i
LED superiori si spengono: siamo nello stato disattivato. Un esempio è illustrato
in Figura 2.2.

Figura 2.2: Sinistra: il pulsante P2 è stato premuto. Destra: il pulsante P3 è


stato premuto: la combinazione globale quindi è quella corretta ed il sistema
passa dallo stato di attesa a quello di disattivato.

10
CAPITOLO 2. ESEMPIO APPLICATIVO

In Figura 2.3 viene mostrato come, premendo il pulsante P1 di reset, si riporti


il sistema allo stato di attesa a partire dallo stato di disattivato.

Figura 2.3: Premendo il pulsante P1 , si effettua il reset dello stato dell’allarme.


Qui si passa da disattivato ad attesa.

Da attesa ad allarme
Lo switch S1 è ON ed il sistema è in attesa, cioè con i LED superiori accesi.
L’immissione di una combinazione errata porta il sistema in allarme. Di seguito,
vengono mostrate due possibili sequenze che portano all’errore:

• il primo pulsante premuto è sbagliato (Figura 2.4).

Figura 2.4: Viene inserita una combinazione errata.

• il primo pulsante premuto è corretto, ma poi la successiva immissione è


errata (Figura 2.5).

11
CAPITOLO 2. ESEMPIO APPLICATIVO

Figura 2.5: Viene correttamente premuto il pulsante 2 nell’inserimento del codice,


ma successivamente viene premuto un pulsante sbagliato.

In entrambi i casi, nello stato di allarme i LED superiori si accendono in


sequenza (Figura 2.6).

Figura 2.6: In seguito all’errato codice inserito, la fila dei LED superiori iniziata
a lampeggiare in sequenza.

Infine, viene mostrato come, premendo il pulsante P1 di reset, si riporti il


sistema nello stato di attesa a partire dallo stato di allarme.

Figura 2.7: Il dispositivo viene resettato durante lo stato di allarme. Il sistema


ritorna in attesa.

Da allarme a disattivato
Lo switch S1 è ON ed il sistema è in allarme, cioè con i LED superiori che si
accendono in sequenza. Inserendo la combinazione corretta, confermata dall’ac-
censione dei rispettivi LED inferiori, si riporta il sistema in disattivato, cioè coi

12
CAPITOLO 2. ESEMPIO APPLICATIVO

LED superiori spenti. In Figura 2.8 vengono illustrati i passi precedentemente


spiegati.

Figura 2.8: In seguito all’erroneo codice inserito, l’allarme entra in funzione. Qui
è mostrato come l’inserimento successivo della giusta combinazione permetta di
disattivare l’allarme.

13
CAPITOLO 2. ESEMPIO APPLICATIVO

2.2 Schema FBD


Lo Zelio Logic è stato programmato in linguaggio FBD. Di seguito è mostrato
lo schema che realizza l’applicazione. Si possono notare 3 sottoblocchi, o meglio
Macro, denominati M01, M02, M03.

Schema generale

Figura 2.9: Schema FBD che realizza l’applicazione

Per la comprensione dei singoli blocchi e porte utilizzate si rimanda all’Ap-


pendice B.
Come precedentemente detto, la programmazione FBD dello Zelio Logic pre-
senta un’interfaccia intuitiva. Si possono infatti notare sulla sinistra gli ingressi,
costituiti da 6 switch e 6 pulsanti (i corrispettivi simboli in FBD sono riportati
in Figura 2.10 e 2.11), mentre sulla destra le uscite sono i 10 LED (rappresentati
da Figura 2.12).
La notevole semplificazione concettuale che si ottiene passando alla program-
mazione FBD è che ingressi ed uscite diventano discreti: i valori assumibili sono
infatti 1 quando essi sono attivi, e 0 altrimenti. Ciò significa, fisicamente, avere
ingresso 1 per un pulsante alla sua pressione e 0 altrimenti, 1 per lo switch quando

14
CAPITOLO 2. ESEMPIO APPLICATIVO

questo è ON e 0 in OFF, e 1 per un LED acceso piuttosto che 0 quando esso è


spento.
Fisicamente, se l’uscita vale 1, lo Zelio Logic chiude il contatto associato al-
l’uscita in modo tale che il carico sia collegato all’alimentatore: sta poi all’utiliz-
zatore riscalare tale tensione in maniera da adattarla per i suoi scopi. L’ingresso
vale invece 1 quando la tensione percepita dallo Zelio è maggiore di una soglia
positiva.
Si può notare, conformemente a quanto illustrato in precedenza, che vi è un
solo switch collegato, cosı̀ come vi sono 3 LED in uscita che non hanno nessun
ingresso. Quest’ultimi sono infatti i 3 LED della fila inferiore che non sono stati
utilizzati.
L’interazione delle macro è abbastanza comprensibile a livello qualitativo:

• i 6 pulsanti entrano nella macro M 01: questa elabora la combinazione ed


interagisce con i primi due LED della fila inferiore (che forniscono un riscon-
tro sulla bontà del codice che si sta inserendo) e con la macro dell’allarme
M 02;

• la macro dell’allarme interagisce con la macro M 03 di accensione dei LED:


se il sistema si trova in stato di allarme appunto, questa macro fornisce il
segnale per la macro M 03 affinchè accenda opportunamente i LED;

• la macro M 03 di accensione dei LED interagisce coi LED della fila supe-
riore, pilotandone opportunamente l’accensione in accordo con lo stato del
sistema.

Figura 2.10: Simbolo dello switch in ingresso allo Zelio Logic.

Figura 2.11: Simbolo del pulsante in ingresso allo Zelio Logic.

Figura 2.12: Simbolo del LED in uscita allo Zelio Logic.

15
CAPITOLO 2. ESEMPIO APPLICATIVO

2.3 Analisi delle Macro del sistema


Nel dettaglio, si esaminano le tre Macro presenti nello schema.

M01: Macro della combinazione


Questa macro sintetizza l’utilizzo dei pulsanti e di seguito ne è mostrato lo
schema circuitale.

Figura 2.13: Macro della combinazione e schema interno.

16
CAPITOLO 2. ESEMPIO APPLICATIVO

Si analizza il comportamento ingresso-uscita: è possibile notare come gli in-


gressi dispari siano di controllo, essendo costituiti dallo switch di accensione S1
e dal pulsante di reset P1 . Gli ingressi pari sono invece i 6 pulsanti presenti sul
pannello elettrico.
La logica interna fa sı̀ che i tre segnali di uscita abbiano i seguenti valori:

• la prima uscita vale 1 qualora si sia premuto per primo il pulsante P2 , ed


andrà ad accendere il primo LED inferiore (L6 ). Altrimenti vale 0;

• la seconda uscita vale 1 qualora si sia premuto il pulsante P3 dopo P2 , ed


andrà ad accendere il secondo LED inferiore (L7 ). Altrimenti vale 0;

• la terza uscita vale 1 ogni volta che si inserisce una combinazione erra-
ta: questo è infatti il segnale di errore che andrà ad attivare la macro
dell’allarme. Altrimenti vale 0.

17
CAPITOLO 2. ESEMPIO APPLICATIVO

M02: Macro dell’allarme


Questa macro innesca il meccanisco di allarme. I tre ingressi sono lo switch
S1 , il pulsante P1 di reset ed il segnale di controllo proveniente dalla Macro M 01.
La logica interna fa sı̀ che i segnali di uscita, che entreranno nella macro M 03 che
gestisce l’accensione dei LED, permettano di ottenere l’accensione in sequenza
dei LED superiori. La sequenza si ottiene grazie al blocco CAM , disponibile tra
i blocchi funzione dello Zelio Logic.

Figura 2.14: Macro dell’allarme e schema interno.

18
CAPITOLO 2. ESEMPIO APPLICATIVO

M03: Macro dell’accensione dei LED


Questa macro gestisce l’accensione dei LED. Tutti gli ingressi sono segnali di
controllo manipolati a partire da quelli delle Macro M 01 ed M 02 ed il segnale dello
switch S1 , che rappresenta l’alimentazione. Gli ingressi dispari fanno riferimento
proprio a quest’ultimo ed è in ingresso a ciascuna porta logica interna come
segnale di enable. Un LED è acceso se il corrispettivo segnale di uscita vale 1.
La logica interna fa sı̀ che l’accensione dei LED rispecchi lo stato del sistema per
quanto descritto in Tabella 2.1.

Figura 2.15: Macro dell’accensione dei LED e schema interno.

19
Conclusioni

L’esperienza di laboratorio ha permesso di apprezzare le potenzialità dello


Zelio Logic e di prendere confidenza con il montaggio e schematizzazione di
un semplice pannello elettrico. Ques’ultimo, che ha costituito l’interfaccia per
l’applicazione sviluppata, è munito di 10 LED, 6 switch e 6 pulsanti.
La combinazione delle possibilità offerte dallo Zelio Logic con tale pannello
ha permesso di realizzare un semplice sistema d’allarme, che può essere inserito
nell’ottica della piccola automazione domestica (domotica).

20
Appendice A: Zelio Logic

I moduli Zelio Logic sono adatti per realizzare piccoli sistemi di automazione
ed in generale semplificare quadri con molti controlli.
Sono disponibili in commercio diverse versioni del dispositivo che differiscono
per numero di ingressi e numero di uscite. In laboratorio, è disponibile la versione
a 10 ingressi e 26 uscite alimentato a 24V DC (Fig. 2.16).

Figura 2.16: Zelio Logic a 16 ingressi e 20 uscite

Tramite l’apposito alloggiamento di collegamento con il PC, è possibile cari-


care il proprio programma su una memoria di salvataggio, che permette inoltre
di duplicare il programma in un altro modulo logico (esempi: realizzazione di
stazioni identiche, invio di aggiornamenti a distanza).
Questa memoria permette inoltre di effettuare il salvataggio del programma
in previsione di una sostituzione del prodotto. Quando è associata ad un modulo
senza display e senza tasti, la copia del programma contenuta nella cartuccia
viene trasferita automaticamente nel modulo logico alla messa sotto tensione.

21
APPENDICE A: ZELIO LOGIC

L’autonomia dell’orologio è assicurata da una pila al litio della durata di 10


anni. La protezione dei dati (valori di preselezione e valori correnti) è garantita
da una memoria Flash EEPROM (10 anni).

22
Appendice B: Programmazione
dello Zelio Logic

La semplicità di programmazione è garantita dall’uso dei due linguaggi uni-


versali: a contatti (Ladder) ed a blocchi funzione (FBD).
La programmazione, può essere effettuata direttamente con in tasti funzione
presenti sul frontale, solo per il modello con display, oppure con un personal
computer con il software Zelio Soft. Quest’ultimo è l’approccio utilizzato nella
realizzazione del progetto.
Il programma è disponibile in versione CD ROM nella confezione dello Zelio
Logic oppure è possibile scaricarlo gratis dal sito Schneider Electric [1] ed è di-
sponibile in più versioni, compatibile Windows 98, NT, 2000, ME e Windows XP.
Tramite l’apposito cavo di collegamento, disponibile in due versioni, RS232 SUB
D 9 poli e USB, è possibile trasferire il programma sviluppato da PC allo smart
relay.
Per la realizzazione dell’esperienza, è stata scelta la programmazione FBD. Il
linguaggio FBD permette una programmazione grafica basata sull’utilizzo di bloc-
chi funzione predefiniti. Questo linguaggio di programmazione consente l’utilizzo
di 23 funzioni preprogrammate per il conteggio, la temporizzazione, l’impostazio-
ne delle soglie di commutazione (regolazione della temperatura ad esempio), la
generazione d’impulsi, la programmazione oraria, il multiplexer, la visualizzazio-
ne (Fig. 2.17) che, congiuntamente con l’utilizzo delle classiche funzioni logiche
(Fig. 2.18), rende possibile combinare a piacimento i vari segnali.

23
APPENDICE B: PROGRAMMAZIONE DELLO ZELIO LOGIC

Figura 2.17: Funzioni programmate

Figura 2.18: Porte logiche

Sono disponibili 2 modalità di test: simulazione e monitoraggio. In modalità


simulazione, Zelio Soft testa la programmazione senza modulo logico connes-
so al PC, ovvero il programma viene testato a livello software interagendo con
l’interfaccia grafica predisposta dal linguaggio a blocchi. É cioè possibile:
• attivare gli ingressi digitali;
• visualizzare lo stato delle uscite;
• far variare la tensione degli ingressi analogici;
• attivare i tasti di programmazione;
• simulare il programma applicazione in tempo reale o accelerato;
• visualizzare dinamicamente e in rosso i diversi elementi attivi del program-
ma.

24
APPENDICE B: PROGRAMMAZIONE DELLO ZELIO LOGIC

Il modo monitoraggio di Zelio Soft permette di testare il programma eseguito


direttamente dal modulo ed anche tramite software. É cioè possibile:

• monitorare il funzionamento del programma;

• forzare gli ingressi, le uscite, i relè ausiliari e i valori correnti dei blocchi
funzione;

• impostare l’ora;

• passare dal modo di arresto (STOP) al modo di funzionamento (RUN) e


viceversa.

25
Bibliografia

[1] Zelio Logic


Sito della casa produttrice
http://www.schneider-electric.us

26

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