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Regni Romano-Barbarici e Bizantini – Colleoni Alessandro

I regni Romano-Barbarici e l’Impero Bizantino

Immagine 1: L'impero
Bizantino sotto Giustiniano (Rosso e Arancione)
e alla sua nascita (solo Rosso)
Fonte:Wikimedia

Immagine 2: I regni romano-barbarici


dopo la fine dell’Impero Romano d’Occidente
Fonte: arsbellica.it

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Regni Romano-Barbarici e Bizantini – Colleoni Alessandro

I regni romano-barbarici
● Nel V sec. d.C. la parte occidentale dell’Impero era sotto il controllo dei
cosiddetti regni romano-barbarici, che avevano:
○ classe dirigente, potere politico e militare germanica e barbarica in
generale
○ struttura statale ed amministrativa basata sui resti dell’impero
romano
○ organizzazione sempre più controllata dalla chiesa romana
● I regni furono di:
○ vandali
○ franchi
○ visigoti
○ burgundi
○ svevi (o suebi)
○ ostrogoti
● Caso particolare quello della Britannia ove i britanni veri e propri si
spostarono in Bretagna per l’invasione di angli e sassoni.

Integrazione e staticità
● Intanto a livello sociale tra romani e barbari si instaurò un rapporto
relativamente pacifico, salvo tra i vandali dove i romani furono esclusi
dalle classi dirigenti.
● I barbari presero per sé parte delle terre, e lasciarono le restanti
all’aristocrazia romana, che si accorse di poter fare a meno dell’esercito,
infatti la struttura sociale rimase fondamentalmente intatta, specie per la
popolazione: in particolare il latifondo rimase, anzi, la grande proprietà
divenne centrale.
● In ogni caso l’integrazione qualcosa costò: anche se in un primo
momento si cercò di tenere a freno ogni scontro sparando anche
fisicamente le due comunità ed i diritti rispettivi, essa divenne infine
inevitabile.
● Un punto di scontro fu poi la religione: molti barbari erano ariani, eresia
fortemente contrastata dai cattolici.

Il regno franco
● Nelle Gallie, regione assai prospera, si costituì il regno dei franchi, che
unificò la regione sotto Clodoveo (482-511), sottomettendo altre
popolazioni barbare e gallo-romane, operando tuttavia per l’integrazione.
● Clodoveo era della dinastia merovingia (Meroveo era stato alleato di
Roma contro Attila) e si convertì dall’arianesimo al cattolicesimo,
guadagnando l’appoggio della chiesa.
● I franchi già da diverso tempo abitavano il territorio romano, introdotti
qui da Giuliano l’Apostata, e quindi in contatto con l’impero.
● Fin da subito vi furono matrimoni misti, con anche la mescolanza fra
classe aristocratica franca e romana, ma anche nell’esercito e come
cultura ed educazione.
● Anche per questo “sincretismo” il regno franco fu fin da subito tra i più
prosperi e stabili, tuttavia per timore di invasioni essi non rimasero nei
territori tipicamente romani, bensì nelle zone più a nord, Parigi capitale.
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Regni Romano-Barbarici e Bizantini – Colleoni Alessandro
○ In ogni caso rimase da tenere sotto controllo la frontiera del Reno.
● I successori di Clodoveo si spartirono il regno, che si frammentò
formando una confederazione franca, anche se l’idea del re non sparì.

L’impero bizantino
● L’Impero Romano d’Oriente riuscì per lungo tempo a sopravvivere,
divenendo un cultura sempre più originale chiamata bizantina.
Perché?
○ Dopo la sconfitta di Attila in oriente non vi furono più attacchi
barbarici
■ A Costantinopoli però avevano grande influenza i goti, per cui
l’aristocrazia locale ricorse all’aiuto della popolazione degli isauri
dell’Anatolia, che sconfissero i goti
○ Forte vita cittadina
○ Commercio, anche estero
■ In molti luoghi si era addirittura tornati al baratto
○ Superiorità culturale, tecnica e tecnologica
■ Fuoco greco: miscela di petrolio, resina e calce viva che provocava
incendi incontrollabili, specie se lanciato sulle navi
■ Lingua e cultura greca
○ Eserciti e burocrazia efficienti ma non eccessivamente costosi, una
sorta di nuovo stato romano
■ Era l’unico luogo dove erano rimaste intatte amministrazione,
istruzione, opere pubbliche, leggi, tribunali,....
○ La forza sempre maggiore dell’imperatore (basilèus), che aveva sede
nel “sacro palazzo” ed era considerato semidivino, oltre che difensore
dello stato e protettore della religione cristiana, con un potere
quindi preso direttamente da Dio.
■ Il potere religioso poi gli derivava dal poter nominare il patriarca di
Costantinopoli => cesaropapismo

I goti in Italia
● Nel 476 il potere era entrato nelle mani di Odoacre, che ufficialmente era
solo un legato dell’imperatore d’Oriente
● I bizantini stessi però decisero nel 478 di sostituirlo con Teodorico, re
degli ostrogoti per sbarazzarsi del loro più grande pericolo (gli ostrogoti)
● Tuttavia Odoacre non accettò ma fu sconfitto da Teodorico facendolo
accampare a Ravenna e finendolo quindi con un assedio
● Nel 494 Odoacre fu ucciso a tradimento e Teodorico prese
definitivamente il potere fino al ed estese il regno a Francia del sud e
Dalmazia.
● Teodorico favorì la collaborazione fra romani e goti: i primi per
l’amministrazione, i secondi per l’esercito. L’integrazione infatti era
teorica e si crearono quindi due diverse comunità.
○ Le controversie tra le due comunità erano gestite da tribunali misti.
○ Questa reciproca tolleranza creò un periodo di pace
● In questo clima vi furono anche importanti letterati.
● Col passare degli anni però il programma di Teodorico incontrò difficoltà
crescenti perché i goti aspiravano ad un controllo totale.

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Regni Romano-Barbarici e Bizantini – Colleoni Alessandro
● Nel 250 si iniziò in oriente a pensare ad una riconquista dell’occidente, e
Teodorico rispose sposando la causa dei goti.
○ Il papa fu gettato in carcere e rimasero vittime antichi collaboratori di
Teodorico
● Gli succedette Alarico, controllato dalla madre Amalasunta che tentò di
riportare una politica moderata e d’integrazione.
● Alla morte di Alarico Amalasunta sposò il cugino Teodato che la fece
uccidere.
● I goti quindi si trovarono in difficoltà e a dover pianificare la resistenza
all’impero d’oriente.

Giustiniano in Oriente e verso l’Occidente


● In Oriente prese il potere Giustiniano (527-565), il quale si occupò di
riorganizzare sistematicamente l’amministrazione statale prima e poi il
sistema giuridico, per cui una commissione di giuristi raccolse in un’opera
monumentale, il Corpus Iuris Civilis, tutte le leggi del diritto bizantino, e
quindi romano.
○ Tutt’oggi ci si basa su quest’opera come riferimento alla giurisdizione
romana e come origine delle leggi moderne.
● Ma Giustiniano si occupò anche di una serie di opere pubbliche destinate
a rendere Costantinopoli stupenda.
○ Si ricordi la nota chiesa di Santa Sofia
● L’imperatore inoltre, garante del cristianesimo, fece chiudere le ultime
scuole di filosofia pagana.
● Sotto di lui l’impero fu con stato, diritto, arte e religione (cristiana) unici.
● Per il sentimento romano ancora vivo inoltre si giunse ad un
compromesso con l’occidente: si sarebbero accettati i sovrani occidentali
ma non sarebbero stati considerati imperatori.
● Con l’arrivo al potere di Giustiniano sembrò arrivato il momento di
attaccare i sovrani occidentali, ed egli approfittò della condizione di
instabilità degli ancora giovani regni romano barbarici, dove vi era
un’aristocrazia romana che voleva un ritorno ad un regno romano unico.
○ Il primo obiettivo fu il regno dei vandali, attaccati da Belisario,
generale di Giustiniano che conquistò la regione, ponendo fine al
regno nel 532.
○ Dopo cent’anni per la prima volta i barbari erano sconfitti da romani.
● In Italia al potere vi era ancora Teodato, re dei goti, che fu fatto
assassinare dal rivale Vitige che divenne re.
● Nel 535 Belisario sbarcò in Italia e riuscì nel 540 a conquistare Roma e
Ravenna, catturando Vitige.
● I goti si riorganizzarono attorno a Totila e per 13 anni continuò la guerra:
alla fine ci fu la disfatta del mondo antico in Italia, con molte città rase al
suolo e molte campagne devastate. Carestie e peste furono all’ordine del
giorno.
○ Tutte le città furono riconquistate, grazie anche al fatto che Totila
aveva immaginato una nazione unitaria. Questo progetto du però
stroncato dalla fine di Totila.
● Al posto di Belisario fu spedito Narsete, che nel 552 uccise Totila e
sconfisse poi il suo successore. Nel 554 l’Italia fu un mano a Giustiniano,

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Regni Romano-Barbarici e Bizantini – Colleoni Alessandro
che pubblicò un editto che imponeva un governatore a Ravenna, mentre
terre e schiavi tornavano ai precedenti possessori romani.
● L’impero fece “ripagare” le spese di riconquista con ingenti tasse, ma con
una popolazione esausta, colpita anche dalla perdita di importanza
politica a favore dei goti.
○ L’Italia dunque rimase sotto il controllo dei goti e dei bizantini.

Dopo Giustiniano i bizantini e i barbari


● Nel 565 morì Giustiniano e l’impero andò incontro ad una grave crisi: con
le imprese militari vi erano state spese enormi e le risorse dell’impero
erano insufficienti a difendere i confini assai estesi dello stesso, quindi le
conquiste di Giustiniano andarono via via perse e con esse l’aspirazione a
ricreare un grande impero.
○ Non fu l’inizio di una nuova era, bensì la fine dell’idea di un impero
romano universale.
● La situazione si aggravò nel VII secolo, quando il re persiano Corsoe
pensò di porre fine allo stato bizantino, occupando Siria ed Egitto, fino
alle porte di Costantinopoli.
● I bizantini richiamarono tutte le truppe possibili per fronteggiarli, quindi
le frontiere sguarnite furono attaccate dai barbari fino ad allora trattenuti
dall’esercito, in particolare gli slavi penetrarono nei Balcani stabilendosi
nell’entroterra e scacciando i residenti sulla costa.
● Sembrava il momento del crollo, quando Eraclio, generale afro-romano,
riuscì a risollevare l’impero dallo stato in cui era.
○ Riorganizzò l’esercito e bloccò i persiani, espugnando la capitale
nemica.
○ Nel 626, mentre era in territorio nemico, i persiani contrattaccarono e
strinsero d’assedio Costantinopoli, ma la città resistette grazie alla
strenua difesa della popolazione che portò alla fine dell’assedio.
○ Nel 628, sulle rovine di Ninive, si ebbe la vittoria bizantina.
○ Il re Cosroe fu ucciso e il suo successore chiese la pace ai bizantini.
● L’importanza di Eraclio dunque fu duplice:
○ egli fu l’ultimo in grado di difendere il vasto impero bizantino, in
quanto qui ci fu l’inizio della fine dell’impero bizantino
○ agì contro la crisi sociale ed economica: fece distribuire terre ai
contadini, avendo in cambio un servizio militare, e impedì che i grandi
latifondisti si appropriassero delle terre dei contadini.
■ Divise il territorio in distretti chiamati temi posti sotto il governo di
uno stratega con pieni poteri civili e militari, nominato
dall’imperatore.
■ I soldati non furono inoltre più mercenari, ma contadini, favorendo
così sia i contadini sia l’esercito che si trovò ad essere assai più
economico.
● Ma intanto slavi e bulgari si erano insediati stabilmente nei Balcani. Nel
V\VI sec. Poi gli slavi dilagarono verso occidente, giungendo fino in
Grecia e poi lungo il Volga, in Boemia e Moravia.
● I serbi e i croati si stabilirono in Illiria, in accordo con i bizantini.
● I popoli slavi quindi, una volta sedentarizzati, furono raggiunti dalle
missioni di cristianizzazione che ne convertirono molti.

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Regni Romano-Barbarici e Bizantini – Colleoni Alessandro
● Un altro popolo che divenne importante fu quello dei bulgari che
penetrarono nei Balcani nell’VIII sec. e si insediarono, mescolandosi alla
popolazione slava.
○ Essi furono a fasi alterne alleati e opposti ai bizantini, ma
culturalmente si unirono anche ad essi.
● I bizantini quindi plasmarono fortemente le civiltà slave.

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Longobardi – Colleoni Alessandro

I longobardi

Immagine 1: L'impero
Bizantino sotto Giustiniano (Rosso e Arancione)
e alla sua nascita (solo Rosso)
Fonte:Wikimedia

Immagine 2: I regni romano-barbarici


dopo la fine dell’Impero Romano d’Occidente
Fonte: arsbellica.it

Fonti
L’unica fonte non romana è Paolo Diacono, che scrisse una storia del suo
popolo: la Historia Langobardorum

I longobardi in Italia
● La ricomposizione delle terre occidentali dell’impero sotto Giustiniano

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Longobardi – Colleoni Alessandro
sembrò durare, ed alla sua morte esse continuarono ad essere rette da
un governatorato romano.
● Le enormi risorse impiegate tuttavia lasciarono ai suoi successori una
situazione assai difficile, complicata dall’arrivo in Italia dei longobardi,
conosciuti fin dal II secolo, che nel 568 giunsero in Italia sotto Alboino.
● I bizantini non avevano un forte esercito, anche perché la peste li aveva
decimati, e quindi si trincerarono in città lasciando le campagne ai
nemici, che attuarono una vera e propria occupazione militare, dilagando
nel nord Italia e ponendo capitale a Pavia, una volta espugnata, e
conquistando poi terre sempre più a sud che formarono vari ducati.
● I bizantini si organizzarono sulle coste attorno ad alcune città fortificate
come Ravenna, sede del governatore (esarca), Venezia, Napoli, la
Pentapoli sulla costa adriatica (Rimini...)...
● A Roma intanto si andava organizzando il potere della chiesa.
● L’Italia quindi stava iniziando quel fenomeno di frammentazione che
avrebbe creato la divisione in piccoli stati tipica del periodo successivo,
con la creazione di un’Italia cantonale, un’enorme particolarismo.
○ In particolare a Spoleto e Benevento nascono due ducati autonomi.
● Un’altra conseguenza della conquista fu l’impossibilità di collaborazione,
fino ad allora tentata, fra vincitori e vinti, anche perché i longobardi
sapevano di essere in minoranza, quindi imposero la sottomissione a
livello pressoché servile di tutta la popolazione preesistente.
○ Si può dire che quello longobardo sia stato il primo stato pienamente
barbaro in Italia.
● Lo stato dell’Italia sotto i longobardi però è sconosciuto, per le scarse
testimonianze sia scritte che archeologiche, tuttavia si pensa che
soprattutto per guerre e pestilenze siano morte moltissime persone e dia
finita ogni sorta di vita cittadina e civile, con tuttavia un peggioramento
dello stato anche delle campagne.

La società longobarda
● I longobardi erano divisi in gruppi familiari (sippe o fare).
● Il re eletto era il capo dell’esercito, poiché se non si era in situazione di
pericolo perdeva ogni potere.
● I longobardi stessi poi non avevano un forte sentimento di popolo, bensì
di gruppo sociale, e solo i guerrieri liberi (arimanni) avevano pieni diritti.
Altri gruppi sociali erano:
○ aldi: cittadini liberi inferiori agli arimanni
○ schiavi\servi
○ esercitali (dall’VIII sec.): italici nell’esercito
● Il livello di vita era estremamente primitivo, e non richiedeva quindi
un’integrazione: i longobardi non tentarono nemmeno minimamente di
crearsi uno stato organizzato, anche perché si divisero totalmente dai
romani, perfino nei cimiteri.

Dopo Alboino
● Dopo la morte di Alboino (572) e del successore Clefi, i duchi longobardi
non elessero un nuovo re, espandendo i loro possedimenti, fino a quando
Autari non fu eletto (584-590), che estese le conquiste a danno dei

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Longobardi – Colleoni Alessandro
bizantini, e la popolazione romana venne tassata, atto che sancì
l’integrazione dei romani, non più schiavi assoggettati ma cittadini e
contribuenti.
● Intanto, su spinta della moglie Teodolinda, egli spinse per la conversione
dall’arianesimo al cristianesimo.
● Teodolinda, alla sua morte, sposò Agilulfo che, conquistata buona parte
d’Italia arrivò alle porte di Roma ma venne a patti col papa Gregorio I.
● Un importante suo successore fu Rotari (636-652) che nel 643 emanò un
editto che raccoglieva il corpo di leggi valide sul territorio longobardo
(editto di Rotari) che si fonda, seppur attenuandolo, sul diritto
longobardo, che differisce pesantemente da quello romano.
○ Qui infatti al posto della vendetta personale obbligatoria si passa al
guidrigildo, ossia al risarcimento in denaro proporzionale al danno e
soprattutto alla condizione di chi era leso.
○ Inoltre viene qui espressa una condizione di profonda inferiorità
femminile, cui era negato il libero arbitrio e che doveva dipendere
sempre da un uomo, simile al kurios greco.
● A questo punto la situazione politica dell’Italia si stabilizzò poiché i
longobardi non poterono ottenere ulteriori conquiste, mentre i bizantini,
impegnati contro gli arabi, non avevano interesse a continuare la
conquista.
● Nell’VIII secolo tuttavia ci fu una svolta con Liutprando (712-744).
○ Egli riuscì a sconfiggere Ravenna, capitale bizantina in Italia, e giunse
facilmente a Roma, dove però venne a patti col papa, la cui alleanza
era necessaria contro bizantini e franchi.
● Il successore Astolfo riprese il suo progetto e nel 751 riconquistò
Ravenna ponendo fine al potere dei bizantini nel Nord Italia.
○ A questo punto a fermare l’integrità del regno longobardo restava solo
lo stato della chiesa, che però contava sull’alleanza dei franchi.
● Il re franco Pipino il Breve scese in Italia e costrinse Astolfo alla pace,
cedendo alla chiesa ampi territori compresa Ravenna.

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Stato della Chiesa e monaci – Colleoni Alessandro

La nascita dello
Stato della
Chiesa

ed il

Immagine 1:Il primo Patrimonium Petri


Fonte: www.mittelalter.uni-tuebingen.de

Immagine 2: I primi centri del monachesimo


Fonte: arsbellica.it

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Stato della Chiesa e monaci – Colleoni Alessandro

monachesimo

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Stato della Chiesa e monaci – Colleoni Alessandro

Chiesa e potere temporale


● In Italia si stava ormai affievolendo il potere bizantino, mentre quello dei
longobardi aumentava sempre più.
● L'enorme frammentazione dell'impero bizantino portò all'emergere di
forze locali a scapito del potere dell'imperatore.
● A trarre vantaggio di tutto ciò fu la chiesa, unico potere rimasto davvero
organizzato su tutto il territorio italiano. Essa poté prendere il ruolo di
predominanza politica ed economica che avrebbe poi mantenuto fino ai
nostri giorni.

Papa Gregorio I
● Il vero iniziatore del potere temporale della chiesa fu tuttavia Papa
Gregorio I (590-604), detto Magno, aristocratico fortemente impegnato
nella difesa e nell'organizzazione di Roma e dell'area circostante, tanto
da essere definito capo politico.
● La sua linea fu poi mantenuta dai successori, personaggi di primo piano
dell'Europa medioevale.
● Gregorio inoltre amministrò anche la politica estera di Roma, con contatti
diplomatici e trattando alla pari con l'imperatore d'oriente.
● La sua importanza era accresciuta poi da quella della chiesa cattolica e
degli intellettuali cattolici nello scenario culturale internazionale.
● Egli favorì anche nuove campagne di cristianizzazione in territorio
longobardo e britannico, fino alla nomina (nel 601) di un primate
d'Inghilterra.

La concessione dei primi territori


● Un passo decisivo fu la concessione alla chiesa di un potere temporale al
di fuori di Roma, con la cessione, da parte del re longobardo Liutprando,
di alcuni territori al papa (728) nella regione di Sutri, prima appartenenti
ai Bizantini.
○ Questo fu il primo nucleo del Patrimonium Petri, ovvero quello che
sarà lo Stato della Chiesa.

I rapporti fra papato ed impero


● Il rapporto fra papa ed imperatore erano sempre più instabili, soprattutto
perché, mentre a oriente il patriarca era controllato (ed eletto)
dall'imperatore, invece in occidente il papa sviluppava un potere politico
sempre crescente ed ormai enorme.
● Quando poi a Costantinopoli gli imperatori iniziarono a favorire
l'iconoclastia e cercarono di imporla anche a Roma, i papi si schierarono
fortemente contro l'imperatore.
● Questo distacco, non più quindi più solamente a livello politico, ma anche
religioso e culturale, divenne incontenibile.

Il monachesimo
● Nell'ambito di progressivo regresso culturale che stava iniziando il ruolo
dei monaci fu fondamentale, in quanto il loro ruolo era quello che era
stato dei filosofi in Grecia: al contempo di salvaguardia delle conoscenze

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Stato della Chiesa e monaci – Colleoni Alessandro
antiche e di rappresentanza di una nuova visione della vita, dedicandosi
alla glorificazione della divinità e ad una vita contemplativa.
● Il primo monaco era stato il futuro sant'Antonio, che da benestante
egiziano aveva abbandonato il suo villaggio per andare nel deserto in
assoluta solitudine a pregare, dove restò per 70 anni, ovvero fino alla
morte, avvenuta a 105 anni (nel 356).
● I monaci erano inoltre un forte elemento di stacco verso la cultura
pagana (latina e greca), legata principalmente alla vita pubblica, in
contrapposizione ad una vita contemplativa a livello interiore.
○ Sant'Agostino aveva scritto: È dentro l'uomo che abita la verità.
○ Anche per questo incontrarono spesso forti resistenze, di chi li
chiamava lucifugi viri, ossia uomini che odiano la luce.
● Il monachesimo assunse forme assai diverse, da quelle più moderate ad
altre quasi estremistiche, come quella si san Simeone, che fondò l'ordine
degli stiliti, che vivevano su piattaforme sopra colonne.
● La vita monacale comunitaria comunque si diffuse assai presto, con la
nascita di cenobi, ossia luoghi di vita comune, dove comunque rimaneva
fondamentale l'elemento individuale.
○ Questo fu il monachesimo più occidentale, mentre le forme più
solitarie furono più diffuse ad oriente.
● Un importanza fondamentale fu quella dei benedettini che, in seguito
della predicazione di san Benedetto a Montecassino, si diffuse in tutta
Italia, secondo la regola da lui dettata, che prevedeva una semplice vita
di comunità controllata da una serie di norme, alternando lavoro
manuale e preghiera (la nota regola ora et labora).
○ San Benedetto da Norcia, nato attorno al 490, abbandonò i suoi studi
classici per dedicarsi a Dio e cominciò una vita solitaria, che gli
procurò una fama tale da far nascere alcuni suoi discepoli, con cui
fondò un primo monastero a Subiaco e poi, cacciato, si trasferì a
Montecassino, dove scrisse la sua Regola, legata sia ai testi sacri che
alle prime esperienze pratiche di monachesimo anche eremita.
■ Basi: obbedienza, silenzio, umiltà.
○ Nel 581 il monastero di Montecassino fu distrutto, ma i benedettini,
trasferitisi a Roma, continuarono a diffondere la Regola e a creare
nuove comunità.
○ Grazie soprattutto ai benedettini si è salvato un immenso patrimonio
culturale che sarebbe altrimenti stato perduto di opere di autori
antichi, essendo i monasteri unici centri di cultura del periodo.
● Altri particolarmente attivi furono i monaci irlandesi, che avevano
convertito gran parte dell'Irlanda (tutt'oggi roccaforte cattolica) e
avevano fondato molti monasteri.
○ L'Irlanda mai era stata conquistata dai romani, ma quello che non
fecero i soldati lo fecero i predicatori, a partire da San Patrizio, che a
partire dal 432 iniziò un'opera di evangelizzazione, riuscita grazie
anche all'appoggio delle classi dirigenti.
○ Un monaco, San Brendano, divenne famoso per un racconto della sua
vita avventurosa di viaggi alla ricerca del paradiso.
○ Un altro, san Colombano, venne in Italia e fondò il monastero di
Bobbio (613), grazie alla protezione del re longobardo Agilulfo, che

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Stato della Chiesa e monaci – Colleoni Alessandro
sarebbe diventato un fondamentale centro culturale.

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Arabi – Colleoni Alessandro

Gli Arabi

Immagine 1: Espansione araba

Immagine 2: Espansione araba in contemporanea all’impero bizantino

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Arabi – Colleoni Alessandro
L’Arabia preislamica
● L’Arabia è un vasto altipiano con zone adatte alla pastorizia e con poche
zone fertili nelle oasi e sulle coste. Fa eccezione la zona a sud dove la
fertilità è garantita dal monsone.
● Nacquero quindi a partire dal 1° millennio a.C. fiorenti regni descritti da
greci e romani, che la chiamavano Arabia felix (forse traduzione
impropria del termine locale Yemen o forse per la presenza dell’oro e altri
beni di lusso).
● In ogni caso fu da subito un centro fondamentale per gli scambi
commerciali tra Asia minore, Africa e India.
● Il regno più importante fu quello di Saba (sec. X-VI a.C.), inoltre a nord
nacquero vari piccoli regni come quello dei nabatei, introdotto nell’impero
romano nel 105 d.C. come provincia d’Arabia.
● Inoltre in Siria il regno di Palmira fu sottomesso solo nel 274 d.C.
● Nei deserti vivevano tribù nomadi di beduini dedite alla pastorizia ed alle
razzie, a differenza delle oasi del mar Rosso dove le ottime condizioni
hanno creato popolazioni sviluppate e stanziali.
○ La presenza del deserto ha caratterizzato anche le popolazioni arabe:
■ senso di appartenenza al clan
■ grande coraggio
■ necessità della libertà
■ senso dell’ospitalità
■ donna che per le difficili condizioni partecipava alla comunità alla
pari dell’uomo (condizione mutata nell’islam solo dopo)
■ tribù alla base della società, con a capo uno sceicco (sayyid) con
poteri limitati, sostituito in tempo di guerra da un generale (rais)
■ senso di responsabilità: per le colpe si pagava tutti
● spesso capitava di recuperare i torti subiti tra singoli oltre la
legalità
■ spesso guerre fra tribù

Le religioni preislamiche
● Ogni tribù aveva propri dei e pratiche. Vi erano molti santuari specie sulle
alture (per divinità lunari).
● Vi erano recinti sacri con statue delle divinità in molti piccoli centri
spesso nel deserto dove si andava in pellegrinaggio, oltre che nella città
sacra di ogni religione.
● A La mecca vi era poi la Kaàba, una pietra nera che si riteneva fosse
divina, ed oltre alla religione vi erano anche importanti fiere e mercati
con contatti con tutto il mondo, oltre a banchetti e ritrovi intellettuali.
● Maometto iniziò la sua predicazione in questo frammentario contesto.

Le fonti della storia preislamica


● Il termine arabo (do oscura etimologia) compare per la prima volta in
un’iscrizione assira dell’835 a.C. e poi in vari punti della Bibbia.
● Se ne parla anche in Grecia e poi a Roma (si ricordino Erodoto, Strabone
e Plinio il Vecchio).
● Importanti sono poi i ritrovamenti archeologici dell’ultimo secolo nell’area
meridionale della penisola.

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Arabi – Colleoni Alessandro
● Le cronache arabe di epoca musulmana decisamente successiva invece
sono di storicità discussa, in quanto riportano spesso fatti di fantasia.
○ Per esempio è assai discutibile la divisione di questi cronisti delle tribù
preislamiche in tre gruppi in base ad una divisione rigida geografica.

Maometto e la nascita dell’islam


● Maometto nacque per la tradizione nel 570 a La Mecca e si trovò orfano a
sei anni. Si sposò a 25 anni con una ricca vedova (Cadigia) di cui era
amministratore.
● Egli entrò in contatto con esponenti delle comunità ebraiche e cristiane.
● Attorno al 610 iniziò la sua predicazione, circa a quant’anni, dopo aver
sentito voci su un monte, e fece nascere la sua religione rigidamente
monoteista basata in parte su cristianesimo ed ebraismo.
● Le sue visioni furono raccolte poi nel Corano, a partire però solo dal
primo successore di Maometto (Abu Bakr), passando per una tradizione
orale.
● La sua predicazione inizialmente incontrò ostilità, poiché la nuova
religione urtava le classi abbienti pur non proponendosi ruoli sociali o
contrari alla ricchezza.
○ Una sfera che era toccata era anche quella molto sviluppata degli idoli
e degli altri metodi di guadagno legati alla presenza di molti dei.
○ Un punto era anche quello dell’eliminazione delle tradizioni locali in
nome di una cultura comune, mal digerito da molti.
● Come i protocristiani, i primi islamici trovarono proseliti fra le classi più
povere che speravano nella promessa di vita ultraterrena.
● L’ostilità tuttavia colpì Maometto e i suoi seguaci che si trasferirono nel
622 a Medina, evento detto ègira1 e preso come inizio della datazione
musulmana.
● A Medina egli ottenne migliori risultati e fu accettato come capo religioso
e militare della città.
○ In questa veste e con il sostegno dei clan locali egli iniziò una guerra
con i suoi nemici a La Mecca, conquistando sempre più proseliti fino a
che nel 630 fece il suo ingresso trionfale a La Mecca, che fu convertita
interamente all’islam.
● Negli anni successivi, specie grazie ad una serie di trattati da un lato e
conquiste militari dall’altro, si ottenne un controllo religioso e politico
esteso fino ai confini bizantini.
● La morte colse però Maometto l’8 giugno 632.

Le basi dell’islam
● SI tratta più che di una religione, di una visione della vita: nel Corano
stanno i principi base di una vita basata sul musulmanesimo.
● La concezione si basa su:
○ monoteismo (un solo dio=Al-lah, padrone e creatore dell’universo cui

Il calendario serve principalmente per segnare le festività e le tappe religiose, ma è anche


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considerato, a livello storico, una fonte di potere, tanto che quando papa Gregorio XIII
chiederà di poter cambiare il calendario glielo si negherà per non riconoscerne
eccessivamente il potere.

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Arabi – Colleoni Alessandro
è assolutamente obbligatorio sottomettersi2)
○ alcuni semplici ma precisi obblighi
■ preghiera 5 volte al giorno
■ pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita
■ difesa e propaganda dell’islam
■ solidarietà verso i confratelli
■ mese di digiuno e penitenza
■ divieto di usura, adulterio e idolatria
■ divieto di assunzione di cibi “impuri” e vino
■ credenza del paradiso per i credenti praticanti e dell’inferno in
eterno per gli altri

L’islam dopo Maometto


● Alla morte di Maometto la penisola araba era unificata per la prima volta
grazie alla fede unitaria.
○ Era però ora necessario rafforzare quest’unità, anche se era venuto a
mancare il principale suo fautore, evitando il ritorno degli scontri.
● Il primo problema fu la successione a Maometto: vi erano candidati
aristocratici favorevoli ad una discendenza ereditaria che decisero per il
cugino Alì, e compagni di Maometto che volevano l’elezione del
successore.
● Prevalse questa scelta e per trent’anni si succedettero califfi eletti, tra cui
anche Alì.
● Si formò quindi un solido stato in cui vi era unità fra potere politico e
religioso, sulla base del concetto già primitivo di islam non solo religioso.
● I califfi inoltre attuarono una politica espansionistica in nome della
diffusione dell’islam3, verso la Siria, la Persia e l’Egitto, oltre che per
l’abbattimento dell’impero sasanide e di quello bizantino.
● Il successo dell’espansionismo è anche legato al fanatismo religioso
sempre più diffuso ed al desiderio di un bottino di guerra.
○ Per capire le vittorie però si deve anche considerare lo stato di
degrado di molte delle popolazioni con cui ebbero a che fare, come i
bizantini che, oppressi dalle tasse e dalla crisi economica, odiavano i
potenti e quindi non si opposero mai veramente all’islam, grazie anche
alla tolleranza4 verso le altre religioni dimostrata dagli islamici una
volta conquistate le varie regioni.

Le divisioni nell’islam
● Il periodo dei primi califfi portò ad una rapida espansione dell’islam, ma
anche a forti lotte interne di potere.
● Il califfato passò nelle mani degli Omayyadi, che resero questa carica non

2
Il dio islamico è un dio che interviene nella vita degli uomini e che ha la possibilità di giudicare
e controllare ogni cosa. È talmente elevato che è empio anche solo immaginare di
conoscerne i progetti.
3
La guerra santa (gihàd) era un precetto dell’islam che obbligava all’imposizione dell’islam a
tutti i popoli di infedeli (non credenti), ottenendo per i combattenti il paradiso.
Il Corano tuttavia distingue tra gli idolatri, da convertire o uccidere, e i popoli del Libro
(religioni evolute e monoteiste quali ebraismo e cristianesimo) che potevano continuare ad
essere professate, di qui la tolleranza islamica.
4
Vedi nota 3

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Arabi – Colleoni Alessandro
più elettiva ma dinastica.
○ In questo periodo l’espansione continuò con le conquiste di Turchia,
Spagna, Marocco, Kabul e Samarcanda.
○ Si ebbe un governo più forte e più organizzato e si trasferì la capitale
a Damasco (Siria).
● Il califfato omayyade però non fu accettato da tutti, poiché alcuni (sciiti)
sostennero la stirpe discendente dal cugino di Maometto, Alì, e col tempo
aumentarono le differenze dottrinali che li separavano dagli altri
(sunniti), dando luogo ad una scissione che tutt’oggi esiste ed è assai
sentita.
● Intorno al 750 una rivolta capeggiata dalla famiglia degli Abbasidi
abbattè gli Omayyadi.
○ Le cause principali furono:
■ rivolta a favore dei discendenti di Maometto, con cui gli Abbasidi
erano imparentati
■ malcontento per i privilegi alla dinastia araba (Omayyadi), anche
politici ed amministrativi
■ aumento della pressione fiscale verso i convertiti non arabi
● Intanto in Spagna Abd-ar-Rahman, un omayyade sopravvissuto al
massacro, si insediò in Spagna (a Cordoba) con il titolo di amir
(comandante) e poi trasformò l’emirato in stato indipendente (il califfato
di Cordova), che impose saldamente grazie a un forte esercito ed a
un’organizzata amministrazione, oltre che ad un grande splendore
culturale.
● Con il califfato abbaside quindi si pose fine al predominio arabo e si
giunse ad un regno cosmopolita e volto all’integrazione.
● Sotto gli Abbasidi si raggiunse un punto altissimo nello sviluppo islamico,
e la nuova capitale Baghdad divenne una città stupenda, tuttavia iniziò
anche la vera frammentazione del regno arabo: tra VII e IX sec.
divennero indipendenti Marocco, Tunisia, Egitto e varie provincie
asiatiche.
○ Lo smembramento favorì l’infiltrazione dei turchi, contro cui era
difficile lottare per forza militare e per la mancanza di un motivo
religioso (erano arabi, non infedeli).
● Nel X secolo gli Abbasidi entrarono in crisi, anche per le rivalità interne.

La società islamica
● L’islam quindi venne in contatto con sempre un maggior numero di
culture diverse, e vi si fuse con un atteggiamento fortemente tollerante.
○ La repressione era usata solo con coloro che realmente avevano
opposto una forte resistenza contro la conquista.
● Nei territori conquistati (e non solo) vi furono molte conversioni, dettate
solo raramente da imposizioni od opportunismi.
● Vennero fondate molte nuove città soprattutto dove prima erano sorti
accampamenti, oasi o centri carovanieri.
● Le città erano governate da incaricati del califfo detti emiri.
● La condizione femminile subì un progressivo peggioramento verso
un’autorità del marito indiscussa e totale, fino al ripudio o alla
segregazione.

Pag. 5
Arabi – Colleoni Alessandro
○ Questa era un’evoluzione della concezione della donna in aree
orientali e fu introdotta dall’islam, che portò anche il velo (previsto dal
Corano), una morale sessuale più rigida per le donne e invece la
nascita degli harem per gli uomini, dove le varie mogli si
contendevano il maggior potere e comunque non avevano alcun
potere al di fuori della casa.
○ Si arrivò al punto che il numero di mogli era proporzionale alla
ricchezza.
○ L’harem è sparito a partire dal XX secolo, tuttavia tutt’oggi sopravvive
questa concezione femminile di inferiorità

Islam e bizantini
● Dopo aver abbattuto l’impero persiano gli arabi si trovarono di fronte uno
stato forte ed organizzato: l’impero bizantino, che tuttavia all’inizio
sembrava incapace di rispondere agli attacchi degli invasori, arabi in
primis, che conquistano Siria, Palestina, Egitto, Cipro e Rodi, Cartagine e
l’Africa bizantina, la Spagna.
○ Nel VII sec. Avevano un forte controllo sull’Europa e il Mediterraneo.
● L’Asia Minore ebbe incursioni arabe con razzie e distruzioni, tuttavia il
sistema difensivo bizantino, basato sui soldati-contadini, resistette grazie
anche all’aiuto della popolazione locale.
● In aree di frontiera furono costruite città sotterranee con rifugi per
animali e provviste, dove gli uomini evitavano la cattura.
● Costantinopoli si affidò ad una stretta cinta muraria e resistette e
rappresentò ancora una volta il baluardo bizantino.
● Nel 674 una grande flotta araba si presentò a Costantinopoli. L’assedio
durò 4 anni, ma ogni tentativo di espugnazione fallì e la flotta araba
venne distrutta davanti a Costantinopoli, grazie anche al fuoco greco5.
● Nel 717 gli arabi ritentarono la conquista di Costantinopoli, ma furono di
nuovo sconfitti.
○ D’ora in poi tra arabi e bizantini si aprì un periodo di conflitto di
posizione ininterrotto alternato da periodi di pace, con rapporti
culturali e commerciali sempre più intensi.

L’impero bizantino fino all’anno Mille


● L’impero bizantino uscì dalla guerra con gli arabi vincitore ma con molti
territori persi e duramente messo alla prova, grazie anche alla predita del
controllo delle rotte commerciali sul mediterraneo.
● A metà dell’VIII sec. vi fu inoltre un’importante crisi religiosa: la lotta
iconoclastica, apertasi con la proibizione (726) da parte di papa Leone III
del culto di immagini sacre (icone) e l’imposizione della loro distruzione.
○ Lo scopo era anche di togliere l’idolatria alla propaganda negativa
musulmana verso il cristianesimo, ma anche politico: i monaci che
custodivano molte icone avevano grande influenza sulle masse ed
erano una minaccia per il potere centrale.
○ I monaci quindi si ribellarono provocando violenti scontri sfociati in

Specie di esplosivo di recente invenzione che bruciava le navi a distanza, vedi cap. L’impero
5

bizantino in I regni Romano-Barbarici e l’Impero Bizantino

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Arabi – Colleoni Alessandro
una specie di guerra civile finita solo nell’843 con la sconfitta degli
iconoclasti.
● Pochi anni dopo iniziò la cosiddetta età dell’oro dell’impero bizantino, a
partire dall’imperatore Basilio (867), con cui ebbe inizio la dinastia
macedone, che assicurò un periodo di pace e stabilità all’impero. Periodo
che terminò nel 1025 quando l’islam, bloccate le scissioni interne, potè
riorganizzarsi.
● Nel 963 Niceforo Foca, un grande generale bizantino, strappò Creta agli
arabi, primo successo dopo secoli contro gli arabi.
○ Gli arabi così persero il controllo del mare.
● Lo stesso Niceforo, ora imperatore, condusse una trionfale campagna
militare fino alla Siria e alla Mesopotamia.
● Niceforo però rimase ucciso per una congiura e ebbe come successore
Basilio II, che abbatté il regno bulgaro formatosi nei Balcani, vicino
quindi a Costantinopoli.
● Attorno all’anno Mille quindi i bizantini dominavano tutta la regione, con
confine che si estendevano

Il ruolo culturale degli arabi


● Gli arabi, oltre all’importante compito di mediazione tra Europa ed
oriente, si occuparono di rielaborare e approfondire ciò di cui si erano
occupati i popoli con cui erano entrati in contatto.
● Il movimento culturale cui diedero vita tra i secoli VIII e XI fu chiamato
rinascimento arabo, favorito anche dalla riscoperta di antiche opere
greche e poi stimolato da una serie di califfi mecenati che ospitarono
scienziati e studiosi presso le loro corti.
● Uno degli ambiti più importanti fu quello della traduzione in lingua araba
di moltissime opere, che poterono quindi essere consultate in una lingua
comune e che spesso sono le uniche ad esserci pervenute, anche per
autori classici come Aristotele. In particolare tra il 750 e il 900.
● Nella filosofia emerse Averroè, uno tra i più importanti filosofi medioevali,
grande interprete di Aristotele.
● Vi furono anche molti studi matematici, con l’approfondimento
dell’algebra, l’esame delle equazioni e della trigonometria.
○ Il più importante matematico fu Al-Kuhwarzimi.
○ È grazie agli arabi che in Europa si introdussero il sistema posizionale
e il numero 0, anche se in questo gli arabi furono allievi degli indiani.
● Vi furono anche innovazioni tecniche, come quelle nel campo nautico:
l’astrolabio e la sfera armillare6 in primis.
● Nel campo dell’arte gli arabi furono degli innovatori, ma con l’influsso
dell’ebraismo e della corrente iconoclastica cristiana si ebbe un rifiuto
della rappresentazione dell’uomo e degli altri esseri viventi poiché si
temeva l’idolatria, e quindi poi anche una tendenza all’arte astratta o
fortemente geometrica (tipica appunto degli arabi) e ripetitiva.
○ Mentre in ambito cristiano poi l’iconoclastia è stata rifiutata, nell’islam
questa tendenza è rimasta, seppur non totale, comunque dominante.
● L’architettura si è concentrata su alcuni edifici di base quali palazzi
signorili, bazar, moschee, bagni pubblici e minareti.

Strumento ad anelli che rappresenta i circoli della volta celeste


6

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Arabi – Colleoni Alessandro
● La miniatura e la calligrafia vennero fortemente sviluppate, grazie anche
a quanto l’arabo sia arte di per sé.

Influssi nelle culture occidentali


● Anche dove gli arabi erano ostili politicamente, essi non mancavano mai
a livello di commerci.
● Grazie a questa “onnipresenza” si diffusero molte tecniche arabe, oltre
che prodotti e manufatti di queste zone, come molte spezie, ma anche
aranci, carciofi, limoni...
● Si diffusero anche molte tecniche artigianali, prima fra tutte la carta.
● Ma i punti più influenzati furono Sicilia e Spagna, dove nacque una vera e
propria commistione di culture, tanto che la Sicilia, con l’emirato che
iniziò nell’830, risorse da una fortissima crisi economica e culturale.
○ L’agricoltura ebbe un grande miglioramento grazie al governo arabo
che eliminò il latifondo, migliorò i sistemi di irrigazione, introdusse
nuove colture e diede un nuovo impulso ai commerci.
○ In Spagna nacque anche un nuovo stile artistico.architettonico che è
quello arabo-ispanico, che trova il suo simbolo nel palazzo
dell’Alhambra a Granada, fortezza del XIII secolo, con un esterno
austero e monumentale ma con un interno ricchissimo di raffinate
decorazioni, giochi d’acqua e giardini con piante profumate.
● Grazie alla cultura araba l’occidente fu quindi innovato e migliorato
culturalmente ma anche economicamente, ma inevitabilmente questa
dualità avrebbe portato presto ad un conflitto dovuto alla forza del
controllo del Mediterraneo ed a molti interessi comuni che andranno a
cozzare.

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Carolingi – Colleoni Alessandro

I carolingi

Immagine 1: Regno dei Franchi nel 751

Immagine 2: L'impero carolingio alla morte di Carlo Magno (812)

I primi carolingi
● In seguito al caos politico dell'VIII secolo, emerse l'organizzato regno dei

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Carolingi – Colleoni Alessandro
franchi, con protagonisti i carolingi (dal nome di Carlo Magno), che erano
originariamente maestri di palazzo, ovvero persone che facevano le veci
di “re fannulloni” (eredi dei merovingi) che si dedicavano ad una vita di
lussi ed ozio.
● Con Pipino di Heristal, nel 687, si poterono riunire i territori gallici in un
unico regno.
● Un importante suo successore fu Carlo Martello, noto per aver fermato
l'avanzata araba verso l'Europa a Poitiers (732), rafforzando allo stesso
tempo il potere franco in Gallia e sui confini, affermando il fatto che lo
stato franco aveva il massimo potere.
○ Questa vittoria è stata fortemente amplificata, ma nella realtà gli
arabi avevano già deciso di non espandersi ulteriormente, anche
perché non ne avrebbero avuto la possibilità. Questa inoltre non fu
neppure la sconfitta definitiva: scaramucce ve ne furono sempre.

L'esercito
● Un elemento fondamentale dei franchi introdotto dai carolingi fu
un'organizzazione dell'esercito assai efficace, attraverso una forza di fanti
(popolani) abbastanza esigua e che invece si fondava su un'evolutissima
cavalleria, formata da vassalli del re.
○ Le attrezzature dei cavalieri costavano care e dovevano essere pagate
dai cavalieri, che però ne erano costretti, quindi i re fecero di tutto per
aumentarne il numero e con esso i privilegi, anche economici.
○ Un altro costo era quello del mantenimento delle armi stesse.

I franchi ed il papato
● L'estensione del regno franco era stata preceduta da quella del
cristianesimo nei popoli germanici.
● Essi furono i primi fra i popoli germanici a convertirsi ed a sposare poi la
causa del papato. Tuttavia seppero anche utilizzare questo a loro
vantaggio: si fecero legittimare dal papa come re.
○ Nel 750 infatti Pipino il Breve, figlio di Carlo Martello, fu nominato dal
papa re dei franchi, delegittimando (751) l'ultimo re merovingio.
● Lo stato ebbe sempre una forte connotazione cattolica, ed in generale
dipese sempre dal papa in molte decisioni.

KaRoLuS
● Alla morte di Pipino (768), vi succedettero i due figli,
Carlo e Carlomanno, che prese la parte più importante
ed estesa del regno (quella centro-meridionale), ma Immagine 3:
morì poco dopo, ed il regno fu riunificato. firma di Carlo, da
● Carlo (poi detto Magno) inizia una serie di opere di Charlemagne.be
conquista, sottomettendo i sassoni e conquistando
quindi la Germania settentrionale, tanto agognata da Augusto e poi
abbandonata.
● Poi, sottomessa anche la Bavaria, sconfisse nel 796 gli avari, popolo
mongolo, e poi gli arabi di Spagna (801-813). I territori spagnoli vennero
a formare la Marca Hispanica, di grande interesse strategico.

Pag. 2
Carolingi – Colleoni Alessandro
○ Nel contesto delle conquiste in Spagna, in una precedente spedizione,
si ebbe (778) la battaglia di Roncisvalle, in cui alcuni guerriglieri
baschi cattolici attaccarono la retroguardia dei franchi.
■ Questa storia è poi divenuta celebre per la Chanson de Roland che,
scritta nell'età delle crociate, ha travisato il vero storico
introducendo il motivo dei paladini cristiani e dei mori.
■ Questa idea è poi stata ripresa da poemi epici quali l'Orlando
Furioso.

La sconfitta dei longobardi


● La prima conseguenza dell'alleanza con in papa fu lo scontro con i
longobardi in Italia e con il potere bizantino, loro ostili.
● Il re longobardo Desiderio (756-774) doveva mantenere una politica
cauta, ed all'inizio sposò le sue figlie con Carlo e Carlomanno.
● Carlo tuttavia ripudiò la moglie longobarda, rompendo il suo legame con
quel popolo. La sposa di Carlomanno intanto chiese aiuto a Desiderio, ed
a Roma si insediò papa Adriano I, loro ostile.
● Re Desiderio attaccò il ducato di Roma, e Carlo scese nel 773 in Italia.
Per la superiorità franca evidente, rimase solo Pavia, capitale longobarda,
che cadde nel 774, e Carlo assunse il titolo di re dei Longobardi.
L'aristocrazia locale tuttavia mantenne il suo ruolo.

Carlo Magno imperatore d'occidente e i rapporti


papato-impero
● Carlo era ormai signore incontrastato d'Europa, ma questo fu
simbolicamente rappresentato con la rinascita di un impero a Occidente,
a Roma nella notte di Natale dell'800 per iniziativa di Leone III, papa che
era stato costretto prima a giurare di non avere alcuna colpa, dopo le
gravi accuse rivoltegli.
● Con questo atto simbolico Carlo ottenne due risultati:
○ si affermò definitivamente indipendente da Bisanzio, legandosi ad un
nuovo impero d'occidente
○ stabilì il principio per cui il suo potere proveniva da Dio, e per questo
era il papa a legittimarlo.
● Da questo momento quindi nacque la diarchia papato-impero che influirà
su tutta la storia del medioevo successivo.
○ Dopo Carlo Magno infatti si delineò sempre più il dualismo fra il papa
in occidente ed un lontano imperatore ad oriente. Il potere del papa
era nominale ad oriente e più che reale in occidente (dove tra l'altro
controllava interamente la cultura) e per l'imperatore valeva il
contrario.
● Carlo si poneva inoltre in contrasto con l'imperatore d'oriente il cui trono
era allora occupato da Irina, seguace integralista dell'ortodossia e
protettrice dei monaci.
● L'impero d'oriente accettò quello d'occidente solo nell'812 dopo snervanti
trattative ed in cambio dell'abbandono di Venezia, che si sviluppò legata
all'oriente e come area a sé.
● Ma l'impero d'occidente non era una rinascita dell'antico impero romano,
come molti contemporanei avevano creduto:

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Carolingi – Colleoni Alessandro
○ geograficamente l'impero carolingio escludeva penisola iberica, Italia
meridionale, Africa settentrionale, impero d'oriente ecc. ma si
estendeva in zone della Germania anche sconosciute ai romani
○ la linea geopolitica fondamentale quindi era diventata quella nord-sud
(Aquisgrana-Roma).
○ il dominio del Mediterraneo era stato lasciato all'impero Bizantino
○ vi era una forte componente di cosmopolitismo, con una cultura
comune frutto di moltissime fusioni, aspetto assente nella Roma
imperiale
○ la precaria unità non era in nome della patria, ma di Carlo
○ vi era una fortissima differenza a livello amministrativo, per la
scomparsa graduale della burocrazia romana
■ era scomparsa l'originaria classe di burocrati
■ il governo centrale era nel palatium, sede dell'imperatore e della
corte (in realtà erano varie sedi)
■ l'impero era diviso in distretti con a capo un conte con funzioni
giudiziarie e militari, con il supporto di visconti e scabini
■ nelle zone di confine venivano costituite delle marche che
comprendevano più contee ed erano governate da marchesi
■ l'intero sistema era controllato da degli ispettori, i missi dominici,
in coppia, uno ecclesiastico ed uno civile
○ vi era anche un nuovo elemento: era il Sacro Romano Impero, ovvero
un impero germanico e cristiano, con un potere della chiesa non solo
spirituale ma anche e soprattutto politico, costante in ogni luogo
dell'impero
■ chiese e monasteri erano diventati fondamentali centri di potere
culturale, economico e politico, grazie specie alle donazioni ed agli
oboli pagati dal popolo
■ si crearono quindi vasti possedimenti ecclesiastici e molte
istituzioni della chiesa (vescovadi, monasteri, abbazie...) ottennero
l'immunità dal pagamento delle tasse e dall'alienazione dei beni
(=esproprio)
■ gli enti religiosi inoltre per difendersi potevano contare su vassalli

Cultura in età carolingia (VI-VIII sec.)


● L'età carolingia segno, almeno in occidente, la fine definitiva della cultura
classica antica, a causa di:
○ scomparsa del pubblico aristocratico colto, che era sopravvissuto fino
all'epoca dei regni romano-barbarici
○ mutamento delle esigenze sociali, ovvero il possesso della cultura
classica non era più segno distintivo della classe dominante e del
romano dal barbaro
○ il potere era passato dall'aristocrazia colta a quella guerriera
germanica, che guardava con sospetto e senso di inferiorità la cultura
classica, che si temeva anche potesse intaccare l'originaria purezza
del popolo germanico, visti gli effetti ottenuti a Roma
○ stava nascendo inoltre un nuovo ceto intellettuale e culturale, legato
non più all'aristocrazia ed al potere, bensì alla chiesa cattolica
■ la cultura era sempe più patrimonio esclusivo della chiesa

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Carolingi – Colleoni Alessandro
(monopolio), con la scomparsa addirittura della scuola pubblica,
legata alla città, che era in declino, sostituita dai monasteri e dai
seminari
■ i chierici, spesso clerici vagantes, erano l'unica fonte di espansione
delle cultura nelle varie corti europee
■ la civiltà che nacque fu dunque controllata da un ceto di
intellettuali che vedevano le loro radici nella cultura classica
(parlavano latino), ma che reinterpretavano tutto su base cristiana;
ed essi provenivano spesso dai barbari tanto odiati dagli
intellettuali romani
● Se la cultura della chiesa diventava sempre più raffinata, quella popolare
si fondava su tradizioni orali malviste dagli intellettuali. Nacque quindi
sempre di più la suddivisione fra cultura elevata e popolare.
○ Questo favorì una differenza anche linguistica, con la nascita delle
lingue volgari che avrebbero poi fatto nascere molte lingue moderne
■ le antiche lingue, che sotto la dominazione romana erano diventate
dialetti, riemersero e si mescolarono alla lingua germanica, oltre
che al latino, formando quindi i vari volgari, che saranno ormai
formati nel X-XI sec.
● Il IX secolo è però noto come rinascenza carolingia, in quanto alla corte
di Carlo affluirono personaggi di rilievo culturale come Alcuino o Paolo
Diacono (longobardo autore della nota Historia Langobardorum),
l'irlandese san Colombano o Venerabile Beda.
○ Nel palazzo si ebbe un tale accorso di letterati e studiosi che si parla
di accademia palatina, o scuola palatina.
○ Si ebbe così un rinnovamento generale nell'istruzione, pur
mantenendo la funzione pedagogica almeno di parte della cultura
classica, specie per quanto concerne la lingua
○ Questa evoluzione culturale aveva evidentemente anche motivazioni
politiche: Carlo doveva mostrare al mondo di non essere l'usurpatore
propagandato a oriente, bensì il capo di un impero degno delle radici,
anche culturali, che ereditava

La fine dell'impero carolingio


● Come nella consuetudine dei Franchi, si pensava che Ludovico il Pio,
figlio di Carlo Magno, avrebbe dovuto ripartire la sua eredità con i suoi
fratelli, Carlo il giovane e Pipino.
● Il figlio primogenito di Carlo Magno, Pipino il Gobbo, era stato
considerato illegittimo secondo le abitudini dell'epoca e, dopo la scoperta,
nel 792, di un infruttuoso tentativo di rivolta contro il padre, fu rinchiuso
a vita in un monastero.
● Nella Divisio Regnorum (806), Carlo Magno aveva designato come suo
successore Carlo il giovane come imperatore e re dei Franchi,
aggiungendo d'altra parte la Settimania, la Provenza e parte della
Borgogna al regno di Aquitania per la parte di Ludovico.
● Ma gli altri figli legittimi di Carlo Magno morirono, Pipino nell'810 e Carlo,
re di Neustria, nell'811; così Ludovico fu incoronato co-imperatore con
Carlo Magno nell'813.
● Alla morte del padre nell'814, ereditò l'intero Impero carolingio e tutti i
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Carolingi – Colleoni Alessandro
suoi possessi.
● Dopo la sua morte, nell'840, divise l'impero fra i suoi figli: la Germania a
Ludovico il Germanico, la fascia centrale e il titolo imperiale a Lotario e la
Francia a Carlo il Calvo.
● La successione fu un insieme di alleanze e scontri tra gli eredi.
● Nell'842 a Stasburgo Ludovico e Carlo si allearono contro Lotario. Il
giuramento di Strasburgo è una delle prime testimonianze di volgare
tedesco e francese.
● Con il trattato di verdun (843) Lotario riconobbe la spartizione
dell'impero, conservando il titolo imperiale.
● Questi scontri dinastici causarono un forte indebolimento dell'autorità
imperiale, segno evidente della crisi dell'impero.
● Nell'882 Carlo il Grosso ricompose l'impero nelle sue mani, ma fu
deposto già nell'887 dai suoi stessi feudatari.
● A questo punto i regno d'Italia venne disputato tra i vari feudatari
italiani, il papa, i bizantini e i duchi longobardi.
● Berengario, duca del Friuli, riprese il controllo e, eletto re nell'888,
mantenne l'impero fino al 923.
● Dopo la morte di Berengario il trono fu di Ugo di Provenza (926-947),
che riuscì a controllare il papato e lo stato italiano, tuttavia non
disponeva della forza necessaria per domare l'aristocrazia romana,
cosicché poco dopo dovette abbandonare Roma e cessare ogni ingerenza
nel papato.
● Il regno d'Italia quindi esisteva solo nominalmente, ma era già finito.

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