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UN ANNO DI BLOG
L’ANGOLO DI FOX
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1
E’ INIZIATO TUTTO PER GIOCO.
A Mattia
Il suo arrivo ha acceso una luce nel significato del
mero esistere.
A Francesca
che ancora sopporta i miei squilibri mentali e i miei
fumetti.
©2010 Fox.
Tutti i marchi, le immagini e i loghi rappresentati in questo blog appartengono ai rispettivi proprietari e
usati solo con lo scopo di esprimere le mie personali impressioni su tutto quello che mi passa per la
testa. 2
Venerdì 5 marzo 2010
Il mio nome è Max Eisenhardt
Non c'è spazio per gli eroi, qui esiste solo l'istinto di sopravvivenza e
l'attaccamento di Max verso Magda è il suo unico appiglio per tirare avanti e non
impazzire all'interno di un campo di concentramento.
Lo scrittore, Greg Pak, è spietato nella sua ricostruzione storica e riesce
benissimo ad incastrare la finzione (la storia di Max) con la crudele realtà (ad
esempio citando la Notte dei cristalli), bravo infine a narrare l'umanità dei
personaggi sempre più travolti dagli eventi.
Impossibile non citare l'eccezionale rappresentazione grafica dell'italianissimo
Carmine Di Giandomenico, il quale rappresenta un eccezionale valore aggiunto
con i suoi dettagli e la ricerca storica che ha permesso di far interagire i
personaggi in un palcoscenico fin troppo reale e crudele.
Il risultato è una graphic novel tra le più belle lette negli ultimi mesi.
GIUDIZIO IN SINTESI:
Storia: 8
Disegni: 8.5
Redazionali: 7
Edizione italiana: 7.5
3
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Martedì 9 marzo 2010
Ragazze in fuga
storia, quelle X-girl che Claremont ha scolpito nella carta di tante storie passate
qui faticano veramente ad emergere. Manara, dal canto suo, tende a disegnare le
figure femminili come al solito sinuose, sexy e sensuali ma sempre fin troppo
simili tra loro (fatta eccezione per Tempesta e Psylocke).
Purtroppo la trama scorre via leggera, senza troppi sussulti e dal finale troppo
scontato (ma non poteva essere altrimenti). Se al posto di Rogue, Tempesta,
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GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 4
Disegni: 5
Redazionali: 7.5
Edizione italiana: 7.5
4
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Giovedì 11 marzo 2010
Un Uomo Straordinario
stupore, ma che per lui, l'Uomo del Domani, sono semplici e banali. Il fantastico
come normalità, come quotidiano. Qui ci sono esseri straordinari e dunque
succederà l'impensabile. Tutto è raccontato come una sorta di magia, di sogno.
Colpisce la sua straordinaria semplicità di uomo che ha la forza di spostare le
montagne, ma che riesce al tempo stesso, ad essere più umano di noi pur
sapendo che è afflitto da una malattia che prima o poi lo porterà alla morte.
Nonostante che Superman abbia più di mezzo secolo di vita editoriale, Morrison
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riesce a cogliere quella che è ancora la vera essenza di Kal-El, cioè magia, senso
di meraviglia e tutto l’amore che può avere un superuomo che ama il suo pianeta
adottivo e che sente che la sua dipartita finale è ormai prossima.
Frank Quitely, con il suo tratto, riesce a mettere su tavola attraverso dei piccoli
ma significativi dettagli tutta l’umanità dell’alieno di Krypton. Lo straordinario
lavoro del disegnatore inglese lo si apprezza appieno solo dopo una seconda
lettura. Straordinaria la sua voglia di raccontare la storia tramite i giochi di
sguardi, gli ammiccamenti o le scene di battaglia piene di particolari che ad una
prima lettura possono sfuggire ad un occhio distratto.
Mi piace pensare che attraverso le matite di Quitely non abbiamo più un “Uomo
d’Acciaio” ma solo un “Uomo Straordinario”.
Fidatevi, di fronte ad una storia così non si può rimanere indifferenti.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7.5
Disegni: 9.5
Redazionali: 7
Edizione italiana: 8
5
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Lunedì 15 marzo 2010
Se questo è Miller…
Veramente perplesso.
Questo ho pensato quanto ho terminato la lettura di questo volume. Dopo All Star
Superman, libro superlativo, mi aspettavo una riscrittura del personaggio di
Batman, non dico ai quei livelli, ma molto vicina. Le premesse c’erano tutte,
Frank Miller ai testi e Jim Lee ai disegni, una nuova interpretazione dei
personaggi in virtù del fatto tutto si svolge in una realtà alternativa al consueto
Universo DC. Puntualizzando che il progetto iniziale di questa Collana All Star
prevede 18 uscite e nel volume in questione sono stampate le prime 9, quello che
lascia con l’amaro in bocca è sicuramente la trama e la psicologia spesso
assente o deviata dei personaggi coinvolti.
Eppure come dicevo, ai testi abbiamo Frank Miller.
Com’è possibile che dopo il meraviglioso ciclo storico di Daredevil, dopo Batman:
Year one, dopo Dark knight Returns e dopo Sin City (solo per citarne alcuni)
Miller possa aver scritto una cosa così?
Siamo di fronte all’apoteosi dell’esagerazione, dell’assurdo e delle situazioni al
limite del ridicolo e del grottesco. Come la sua testata gemella All Star Superman,
http://angolodifox.blogspot.com/2010/03/se-questo-e-miller.html
il tutto è influenzato dagli anni ’60, e più precisamente dal batman di Adam West
della mitica serie televisiva, ma in questo caso se ne perde tutta la meraviglia e il
senso di stupore.
Solo per fare un terribile esempio qui abbiamo un batman schizofrenico che non
esita a rinchiudere la sua spalla Robin nella sua caverna, e costringere il ragazzo
a procurarsi il cibo arrangiandosi da solo e quindi a far fuori qualche topo o
pipistrello. Abbiamo un Batman che per tutto il volume non fa altro che saltare per
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GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 3
Disegni: 7
Redazionali: 7
Edizione italiana: 8
6
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Mercoledì 17 marzo 2010
Lontano dalla luce, fin dentro il buio
del protagonista.
La narrazione è essenziale, diretta e senza eccedere mai nel retorico, i disegni di
Carnevale sono oscuri e pieni di sofferenza nonostante siano imbrigliati e
soffocati nella rigida griglia degli albi Bonelli.
L’albo trasuda tutta la sofferenza e la solitudine che provano i pazienti all’interno
degli ospedali e non si può restare indifferenti alla storia di Vincent, bambino
malato allo stadio terminale che ha avuto la forza di accettare la sua malattia e di
convivere con essa.
Tutti hanno una propria opinione sull’argomento, non esprimerò il mio giudizio in
questa sede, quello che conta è che se ne parli e che la nostra percezione non
sia influenzata da una comunicazione di massa piena zeppa di false tesi
puramente ideologiche o strumentali.
Quello che conta è il coraggio di Recchioni e Carnevale di usare un medium
popolare come il fumetto per obbligare il lettore a riflettere su di una problematica
tristemente attuale.
Che si parli di fumetto al di fuori dei soliti quotidiani contesti è sempre una cosa
buona per le nostre amate tavole disegnate.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7
Disegni: 7
Redazionali: 5.5
Edizione italiana: 6
P.S. Nel mio piccolo, mi permetto di dedicare questo post a Eluana e suo padre.
7
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Venerdì 19 marzo 2010
Il mito di Atlantide
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 6.5
Disegni: 7
Redazionali: 7
Edizione italiana: 7.5
8
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Martedì 23 marzo 2010
Io sono leggenda
Io sono Leggenda
Adattamento: Steve Niles
Illustrazioni: Elman Brown
Dicembre 2007
Magic Press
Steve Niles ci descrive in maniera minuziosa tutti i pensieri e i timori del nostro
protagonista. A mio giudizio, il libro va inteso non come un classico fumetto ma
semplicemente come un’edizione illustrata del romanzo di Matheson.
I disegni sono ostici e spesso confusi. Le tavole sono tratteggiate in un rigoroso
bianco e nero, gli sfondi risultano assenti e spesso le figure umane sono
raffigurate in maniera essenziale.
A conti fatti, le tavole di Brown risultano minimaliste, tutto si basa sulla particolare
gestione dei testi delle didascalie.
Io sono leggenda nel complesso è stata una piacevole sorpresa, una lettura che
consiglio agli amanti della letteratura horror ma anche a chi ha visto l’omonimo
film con Will Smith.
Confrontando i due prodotti capirete perché sono contrario agli adattamenti.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7
Disegni: 5.5
Redazionali: 6
Edizione italiana: 6.5
9
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Venerdì 26 marzo 2010
Sfogliando il passato – Morte di un eroe
“Tutti devono morire un giorno. O pensavi di essere unico? […]. Non avevo
immaginato che potesse accadere a me […]. E’ duro accettare che il mondo
possa andare avanti anche senza di me…”
Eravamo nei primi anni Novanta quando le Edizioni Play press pubblicarono in
Italia la prima Graphic novel della Marvel.
La morte di Capitan Marvel non è una storia qualsiasi, non è il solito racconto di
scontri tra il nostro eroe, paladino della giustizia, e i suoi malvagi nemici. No.
E’ la storia di un eroe che è destinato a perdere la sua battaglia contro la propria
malattia. Contro quel nemico invincibile che si chiama cancro. Questo è il
http://angolodifox.blogspot.com/2010/03/sfogliando-il-passato-morte-di-un-eroe.html
racconto finale di Capitan Marvel, è la cronologia dei suoi ultimi giorni di vita e
della lenta ed inesorabile fine di un eroe alieno innamorato del nostro mondo.
Come detto, non ci sono battaglie memorabili, non esiste un nemico da abbattere
sul campo di battaglia, c’è solo un uomo con il suo male che deve accettare
l’inevitabilità del fato. Ci sono battaglie che nemmeno un grande guerriero, alieno
o terrestre che sia, può vincere.
I testi ed i disegni sono di Jim Starlin, grande autore di saghe cosmiche
marveliane (da leggere e rileggere il suo Warlock), il quale ha dichiarato che La
morte di Capitan Marvel è in realtà la rappresentazione fumettistica della morte
del padre avvenuta sempre per colpa del cancro. Nonostante che negli Stati Uniti
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questa graphic novel sia stata pubblicata nel 1982, e dunque quasi trent’anni fà,
mantiene intatta tutta la sua freschezza narrativa.
La morte di Capitan Marvel è un piccolo capolavoro che consiglio caldamente di
recuperare.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7.5
Disegni: 7
Redazionali: 6
Edizione italiana: 7
10
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Lunedì 29 marzo 2010
Venerdì 12
Special events
Venerdì 12 Omnibus
Testi e disegni: Leo Ortolani
Marzo 2008
Panini Comics
Per quelli che “mi ama ancora, ma non lo sa”. Per quelli che “tanto senza di me
non ci sa stare”. Per quelli che “vedrai che poi torna”. Per quelli che “l’amore vero
esiste”.
Leo Ortolani è un vero genio dalla comicità fulminante.
Venerdì 12 è in fondo (ma molto in fondo) una storia d’amore. Si racconta di Aldo,
che lasciato dalla sua ragazza Bedelia, viene trasformato per magia in una
creatura mostruosa e tornerà umano solo quando avrà versato il sangue di una
vergine (e qui cominciano i problemi, vai a trovarne di vergini di questi tempi!)
oppure quando un’altra donna si innamorerà di lui.
Ma innamorarsi di un mostro non è facile, soprattutto quando questi è
ossessionato dalla sua ex e quest’ultima passa da un giamaicano ad altri grossi
calibri.
Un grande personaggio di Venerdì 12 è sicuramente il servo di Aldo, Giuda (un
nome, una garanzia!). Una vera disgrazia per il nostro protagonista. Giuda è
impiccione, infimo, bugiardo, è tutto quello che non dovrebbe essere un vero
amico, ma purtroppo anche l’unica persona che ancora sopporta la compagnia di
Aldo.
Infine, come non citare il personaggio di Ciurga, donna tubero che si confonde tra
http://angolodifox.blogspot.com/2010/03/venerdi-12.html
i water e che come mezzo pubblico usa i camion della nettezza urbana.
Tra una gag fulminante e situazioni che parlano dell’amore materialista o
platonico, assistiamo alla tragica ricerca della felicità del nostro Aldo e anche,
purtroppo, della continua sottomissione dell’uomo verso la donna. Non c’è niente
da fare, noi uomini possiamo cercare di sembrare forti, far la voce grossa, ma alla
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fine sono sempre le donne a dettar legge. Pur di non perderle accettiamo anche
di diventiare il loro portascopettino del bagno!!!
Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, con questo volume Ortolani si afferma
come il più grande autore umoristico italiano. Non lasciatevi sfuggire ogni due
mesi il suo Ratman, è sempre un piacevole spasso.
Dimenticavo... vi consiglio di recuperare anche la compilation “La polca della
Gigia e altri successi”. Eccezionale!
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 8.5
Disegni: 7
Redazionali: 6
Edizione italiana: 7
11
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Venerdì 2 aprile 2010
Batlin’ Jack
100% Marvel
Devil: Battlin’ Jack Murdock
Testi: Carmine di Giandomenico e Zeb Wells
Disegni: Carmine Di Giandomenico
Novembre 2008
Panini Comics
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7
Disegni: 8.5
Redazionali: 7
Edizione italiana: 7
12
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Mercoledì 7 aprile 2010
L’albero della vita
Al centro di tutta la trama della graphic novel abbiamo l’Albero della vita, l’oggetto
della ricerca del romanzo della moglie, lo stesso albero citato nella Bibbia ed
oggetto di culto dalla civiltà Maya. Come già detto The Fountain è una lettura
ostica sia per i continui cambi temporali che spesso spiazzano il lettore, sia per le
scelte grafiche di Kent Williams.
Eccellente pittore, Williams, tra queste pagine compie scelte grafiche particolari
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GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 6.5
Disegni: 7
Redazionali: 7.5
Edizione italiana: 8
13
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Venerdì 9 aprile 2010
Midnight Nation
Nella sua strada David troverà Laurel, una sorta di personale Virgilio dantesco,
che lo accompagnerà fino a New York nella speranza di ritrovare la sua anima.
Senza di essa David si trasformerà a sua volta in un camminatore.
Midnight Nation è una storia on the road. Il nostro protagonista si ritroverà a
compiere un lungo percorso personale che lo farà maturare e capire certi aspetti
della società che lui stesso non credeva potessero esistere. Con una
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GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 8
Disegni: 7
Redazionali: 6.5
Edizione italiana: 7
14
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Lunedì 12 aprile 2010
Sfogliando il passato – Futuro imperfetto
Conoscerete il Maestro.
Siamo novant’anni nel futuro, a Dystopia, regno incontrastato del Maestro. Il
tiranno che governa con pugno di ferro non è altro che l'evoluzione futura di Hulk.
Il Maestro è l’unico sopravvissuto dell’Era degli Eroi in seguito ad un disastro
radioattivo e domina incontrastato circondato di belle donne e avvolto da un
manto di terrore.
In questo scenario arriva Hulk che sarà spinto ad opporsi a quello che diventerà
lui stesso nel futuro prossimo.
Il Maestro è un lato nascosto di Hulk, quello che il dott. Banner ha sempre
cercato di nascondere e non accettare, la sua metà oscura.
http://angolodifox.blogspot.com/2010/04/sfogliando-il-passato-futuro-imperfetto.html
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7.5
Disegni: 7
Redazionali: 6
Edizione italiana: 7
15
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Mercoledì 14 aprile 2010
X-Men Deluxe 178
su tutti Ciclope.
Il nostro Summers mai è stato così determinato e deciso come in questi ultimi
tempi e le sue scelte di sacrificare pedine minori per una visone più ampia della
guerra lasciano quanto meno interdetti.
Non posso non menzionare i bei disegni di Clayton Crain sempre più a suo agio
con i toni molto cupi delle trame. Se all’inizio il suo tratto pesantemente elaborato
al computer mi lasciava indifferente, ora sta raffinando la sua tecnica e lo trovo
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pulito e molto più deciso nel rifinire le sue tavole. Attendo fiducioso Messiah War.
Ottima anche la storia di X-Factor, ma questa non è una novità.
Se le tavole di Valentine De Landro sono molto più classiche e decisamente dalla
costruzione più semplice di quelle di Crain, non si può dire lo stesso delle trame
di Peter David.
Tra la commedia e l’avventura classica, le storie di David si leggono che è un
piacere. Ricche di colpi di scena (su tutte la sottotrama del figlio di Madrox),
mese dopo mese i personaggi hanno ormai raggiunto una loro dimensione
psicologica attraverso dialoghi sempre brillanti e mai inutili. Sfruttando la sua
grande esperienza, David ha seminato in questi mesi svariate sottotrame che in
questi numeri sta facendo evolvere con la sua consueta maestria.
Se Layla Miller “sa molte cose” il lettore brancola piacevolmente nel buio e si
lascia trasportare volentieri tra i problemi personali di Madrox e dei suoi
compagni.
Consigliato.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storie: 7
Disegni: 7
Redazionali: 6
Edizione italiana: 6
16
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Venerdì 16 aprile 2010
Sfogliando il passato – Johnny Freak
situazione fisica. Viene ospitato da Dylan nel suo appartamento e grazie ai media
scopriamo che Johnny ha una famiglia, la quale pretenderà l’affidamento del
ragazzo ad ogni costo.
Il ritorno a casa del ragazzo sarà l’inizio del suo ritorno all’inferno.
La famiglia Arkham tratterà johnny come un animale, rinchiuso sempre in cantina,
sarà costretto a mangiare tra la sporcizia, ma questo non è nulla in confronto alla
tragica verità.
Johnny ha un fratello, Dougal, il prediletto della famiglia che soffre di una malattia
congenita e il nostro protagonista è considerato solo come una sua riserva di
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organi.
Attorno a questa trama agghiacciante, come se non bastasse, si intrecciano altre
trame parallele. Una banda di teppisti che si divertono a maltrattare i cani randagi
e chi porta loro del cibo, l’immancabile storia d’amore di Dylan con l’infermiera
che assiste Johnny all’ospedale e i tentativi di omicidio del ragazzo sordomuto.
Nella storia non manca il colpo di scena finale, di una bellezza assoluta che
lascia veramente spiazzati. Chi è il più umano? I cani randagi o i teppisti che li
bastonano? Johnny con il suo handicap o i genitori che lo sacrificano senza
nessun timore per il figlio prediletto?
E il nostro Dylan? In questa storia è solo un tragico spettatore anche della scelta
finale di Johnny che nonostante tutto, in punto di morte, decide di donare il
proprio cuore al fratello morente.
Questo episodio di Dylan dog è pieno di spunti di riflessione come nessun altro.
La violenza domestica in una apparente normale famiglia borghese, il tema del
diverso, la violenza spesso gratuita verso gli animali, la capacità di affrontare le
avversità e soprattutto il perdono.
Johnny amava i suoi genitori e il fratello. Per lui era la quotidianità vivere come un
animale e rinchiuso al buio di uno sgabuzzino. Sfogava la sua frustrazione
quotidiana nei suoi disegni fantasy, quella era la sua vita, brutta o bella che sia.
Donare il suo cuore era l’unico gesto che gli era rimasto per dimostrare il suo
amore.
Questo albo non è adatto a chi si commuove facilmente.
Struggente.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 9
Disegni: 7.5
17
Redazionali: 5.5 www.angolodifox.blogspot.com
Edizione italiana: 6
Lunedì 19 aprile 2010
Marvel Noir – X-Men
A mio giudizio, Van Lente infila nella lettura troppi comprimari che inevitabilmente
risultano soltanto macchiette insignificanti che fanno una brutta fine (vedi Iceman
e Bestia).
La trama ha comunque dei colpi di scena che tentano di risvegliare l’attenzione
del lettore ma anche la conclusione non aiuta il lettore a capirci qualcosa.
Purtroppo quello che ho letto di Van Lente non mi ha mai impressionato e
considero questo autore nulla più di un mestierante che deve ancora farsi
LINK DEL POST:
parecchio le ossa.
L’aspetto grafico del volume è interessante e abbiamo un Dennis Calero che ben
si adatta alle atmosfere richieste dalla linea Noir. Come dicevo, se la linea Noir
ha dei presupposti interessanti, X-Men Noir è decisamente un passo falso e
voglio sperare che le prossime uscite siano di tutt’altro spessore.
Da amante del Noir in genere, rimango ancora fiducioso di vedere come questa
idea si svilupperà e come adatteranno altri personaggi al clima di quegli anni.
La mia speranza è che gli autori riescano a realizzare trame solide perché
altrimenti, superata l’iniziale curiosità, i lettori faranno in fretta a far cadere la linea
Marvel Noir nel dimenticatoio.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 4.5
Disegni: 6
Redazionali: 6
Edizione italiana: 7
18
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Giovedì 22 aprile 2010
The Punisher – Gli Schiavisti
New York, solo la tragica realtà della tratta delle donne dell’Est schiave dei loro
aguzzini e la loro triste storia.
Attraverso i cupi ma efficaci disegni di Fernandez, assistiamo alla tratta delle
donne, spesso bambine, dall’Est europeo dove vengono strappate ai loro cari per
essere seviziate e vendute al mercato degli schiavi del sesso a pagamento, in
nome di un business fin troppo redditizio.
A tratti la storia di questo volume è spesso troppo cruda anche per il nostro
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GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 8
Disegni: 6.5
Redazionali: 6
Edizione italiana: 7
19
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Lunedì 26 aprile 2010
The Invisibles
Non credo che esista un termine unico per definire la serie The Invisibles.
Pubblicata sotto il marchio Vertigo della Dc Comics, è una serie troppo atipica e
fin troppo personale.
Il suo autore, Grant Morrison ha totale carta bianca su testi e tematiche e scrive
trame al limite del punk, della psicadelia e del puro delirio.
Senza ombra di dubbio The Invisibles è la somma totale del pensiero
anticonformista di Morrison. Abile scrittore scozzese, Grant in queste pagine è
libero di dare sfogo alla sua eccentrica creatività e denuncia complotti e controlli
totali della dittatura mediatica silenziosa che ci circonda. Un controllo che passa
dai messaggi subliminali, raggiri mentali e sessuali che solo chi è completamente
http://angolodifox.blogspot.com/2010/04/invisibles-n1-rivoluzione-invisibile.html
Una volta che abbiamo conosciuto il cast crediamo di avere un’idea di cosa ci
aspetta sulla pagine di The Invisibles. Ma non è così.
Le trame di Morrison hanno collegamenti alle teorie di cospirazione di David Icke,
sono influenzate da William Burroughs, alle visioni di Terence McKenna, allo
sciamanesimo, alle leggende sul Sacro Graal, alla teoria del complotto, alle logge
massoniche, all’esoterismo. Non poteva mancare un tocco di satanismo con tanto
di demone impegnato in orge assieme ai ministri del governo britannico. Nello
svolgimento della trama incontriamo i poeti Lord Byron, Percy Bysshe Shelley, e
il marchese De Sade, componenti di una cellula degli invisibili dei tempi che
furono.
Oltre ad avere tutte queste sfaccettate componenti The Invisibles si snoda in un
complicatissimo viaggio temporale razionalizzato solo attraverso la follia dei
personaggi coinvolti.
Se Morrison si è lasciato prendere decisamente la mano e finisce in un vero e
proprio delirio di onnipotenza, i disegni realizzati a più mani non aiutano il lettore
a districarsi nei dialoghi e nelle idee dello scrittore scozzese.
The Invisibles è un’esplosione. Un’esplosione indotta dal deliro e dalla mole di
idee troppo compresse che alla fine non può che generare caos.
The Invisibles è una lettura consigliata ma che produce un gran mal di testa.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7
Disegni: 5
Redazionali: 6
Edizione italiana: 6.5
20
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Giovedì 29 aprile 2010
La neve se ne frega
La neve se ne frega
Testi: Matteo Casali
Disegni: Giuseppe Camuncoli
Miniserie di tre numeri marzo, aprile, maggio 2008
Panini Comics
Tratto dall’omonimo romanzo di Ligabue edito da Feltrinelli nel 2004
Come già accennato in un altro post non amo particolarmente gli adattamenti.
Magari se avrò voglia dedicherò all’argomento un post apposito giustificando la
mia contrarietà alla cosa, però qui vorrei soffermarmi sulla miniserie che ha
adattato a graphic novel il romanzo di Ligabue.
Devo essere sincero, ho acquistato e letto il romanzo del rocker emiliano con
molti dubbi e un po’ prevenuto, ma sbagliavo. Il romanzo scorre via che è un
piacere e possiede una trama solida e buone idee di base. Praticamente una
buonissima sorpresa.
La versione a fumetti di La neve se ne frega è ugualmente un buon prodotto che
vede all’opera due autori italiani che si stanno facendo largo anche nel panorama
internazionale.
L’adattamento risulta essere molto fedele al romanzo d’origine e racconta cosa
sarebbe la nostra esistenza se, invece di nascere piccoli e invecchiare il
processo fosse inverso (vi ricorda qualche film uscito nel 2009? Peccato che il
romanzo sia del 2004). Cosa saremo se nel pieno della nostra maturazione
http://angolodifox.blogspot.com/2010/04/la-neve-se-ne-frega.html
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7
Disegni: 7.5
Redazionali: 7
21
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Martedì 4 maggio 2010
Devil - Redenzione
100% Marvel
Devil - Redenzione
Testi: David Hine
Disegni: Michael Gaydos
Anno 2006
Panini Comics
Un piccolo gioiello.
Finito in una piccola cittadina dell’Alabama, Matt Murdock si ritrova in
un’ambientazione fuori dal solito contesto urbano che contraddistingue in genere
il nostro Devil.
Contattato come avvocato dalla madre di Joel, accusato di essere membro di una
setta satanica e dell’omicidio di un bambino, Matt si ritrova a dover districarsi in
una situazione in una realtà fuori dal tempo dove regnano la meschinità, il
razzismo e una montagna di bugie.
Nella cittadina di Redemption Valley il tempo sembra non essere mai passato
veramente. La mentalità degli abitanti sembra non essersi mai aggiornata agli
anni duemila rimanendo invischiata nei preconcetti e nei comportamenti spesso
razzisti e intolleranti che si sono verificati nel sud degli Stati Uniti negli anni
sessanta.
L’obbiettivo di questa miniserie divisa in sei atti, è la denuncia sociale. Infatti
David Hine, lo scrittore, riesce ha raccontarci della meschinità delle cosiddette
persone “normali” contro il diverso e verso chi non vuole appiattirsi e integrarsi in
http://angolodifox.blogspot.com/2010/05/devil-redenzione.html
susseguirsi della vicenda senza che riesca veramente a cambiare il corso degli
eventi.
Al termine della storia il vero colpevole varrà preso, ma alla fine non avremo una
giustizia completa.
David Hine ha il merito di raccontare scrivendo una sceneggiatura fredda,
distaccata, senza mai scendere nella facile retorica. Racconta semplicemente
fatti. Sta poi al lettore decidere.
Gaydos, con il suo tratto oscuro si adatta perfettamente allo stile della
sceneggiatura molto atipica per Devil. Avrebbe avuto certamente molte più
difficoltà alle prese con una storia strettamente supereroistica decisamente non
adatta al suo stile disegnativo.
Credo che ai tempi della sua pubblicazione italiana Devil – Redenzione non abbia
riscontrato nel pubblico il successo che secondo chi scrive meriterebbe.
Storia di denuncia, ambientazione atipica e un finale che lascia un senso di
vuoto.
Questo volume è stato una piacevole sorpresa.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7
Disegni: 6.5
Redazionali: 6
Edizione italiana: 7
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Venerdì 7 maggio 2010
Gotham Central
Gotham Central
Servire e proteggere
Testi: Ed Brubaker, Greg Rucka
Disegni: Michael Lark & Stefano Gaudiano
Anno 2008
Planeta De Agostini
Com’è la tua vita se sei un normale poliziotto e vivi a Gotham, la città di Batman?
Questo bel libro cerca di dare una risposta a questa domanda attraverso
un’ottima storia noir.
Il volume raccoglie i primi tre cicli narrativi della omonima serie originale e ci
lascia conoscere tutti i poliziotti che lavorano presso la Major Crimes Unit, la
sezione della polizia di Gotham City che si occupa dei crimini dei superumani.
Questa sezione è appena rimasta orfana di Jim Gordon, storico ispettore di
polizia che collabora con Batman, che è appena andato in pensione. I vari
comprimari della serie si dovranno confrontare con i terribili villains del Cavaliere
Oscuro e dovranno affrontare nel frattempo anche i non pochi problemi personali
di tutti giorni.
Giudicata come serie rivelazione, Gotham Central ha davvero fatto centro con
l’ambientazione e la psicologia di personaggi a tutto tondo come ad esempio
Renè Montoya, poliziotta dura e integerrima che deve fare però i conti con la
propria omosessualità.
Raccontato in chiave noir il volume ha il suo punto di forza nei dialoghi dove
http://angolodifox.blogspot.com/2010/05/gotham-central.html
Rucka e Brubaker riescono con maestria a far interagire personaggi molto diversi
tra loro e all’apparenza incompatibili. Come può un poliziotto comune vedersela
con la pazzia del Joker e di Due Facce? Come può con armi convenzionali
riuscire ad arrestare Mr. Freeze? Come reagiscono i nostri protagonisti quando,
dopo giorni e giorni di attenta preparazione, un Uomo Pipistrello si intromette e
involontariamente fa saltare tutta l’operazione?
LINK DEL POST:
Un ottima prova alla sceneggiature da parte di Rucka e Brubaker che non sono
certo io a scoprire. Entrambi gli autori hanno già dimostrato che con queste
ambientazioni ci sanno veramente fare.
Una menzione particolare va anche ai disegni del bravo Lark, dal tratto incerto e
non definito, dà il meglio di sé in coppia con l’inchiostratore italiano Stefano
Gaudiano. Le tavole non sono certo spettacolari ma svolgono perfettamente il
loro dovere.
Se volete sapere il punto di vista della gente comune che vive sulla propria pelle
le minacce superumane, se volete leggere un appassionante affresco noir allora
Gotham Central fa decisamente al caso vostro.
Una pecca dell’edizione italiana è sicuramente la pochezza dei redazionali e la
scelta di pubblicare questa ottima storia in un semplice volume brussurato.
La mia libreria avrebbe decisamente apprezzato di più un bel volume cartonato.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7.5
Disegni: 7
Redazionali: 6
Edizione italiana: 6
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Martedì 11 maggio 2010
Sfogliando il passato –
Nick Fury contro Shield
Con una trama solida, Bob Harras tesse una spy-story veramente godibile e
trascina Nick Fury a combattere contro tutto quello per cui ha lottato, vissuto e
aiutato a costruire negli anni come direttore dell’agenzia governativa chiamata
Shield. Il nostro Nick si troverà a dover imparare a sue spese che nulla è
veramente come sembra è che tutto ciò che conosce e ha vissuto negli ultimi
anni è solo una menzogna.
Mi piace ricordare Bob Harras solo come sceneggiatore, infatti porta la sua firma
uno dei più bei cicli dei Vendicatori, e non come uno dei peggiori Editor in Chief
della Marvel Comics (ricordo solo che è stato capace di far allontanare Chris
Claremont dalle storie degli X-Men).
LINK DEL POST:
Forse a sfogliare oggi le tavole di questa miniserie quello che fa più sorridere
sono i disegni di Paul Neary. Onesto disegnatore, nella sua carriera ha
sicuramente però dato il meglio di sè come inchiostratore dell’amico Alan Davis.
In Nick Fury contro Shield le tavole di Neary risentono decisamente il peso del
tempo e peccano come dinamica nelle tante scene d’azione.
Un grazie sincero a Nick Fury, Bob Harras, Paul Neary e alla Marvel per avermi
fatto ricadere nel tunnel della dipendenza da tavola disegnata. Senza di loro mi
sarei perso non solo opere di straordinaria bellezza ma anche semplici albi che
non hanno lasciato il segno.
Spero solo che mia moglie abbia pazienza e mi sopporti ancora nonostante che
ho invaso la nostra casa di albi e volumi a fumetti.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7.5
Disegni: 5.5
Redazionali: 5
Edizione italiana: 6
Valore affettivo: 10
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Martedì 11 maggio 2010
Ciao Frank
Ci ha lasciati all'età di 82 anni uno degli artisti fantasy più noti del ventesimo
secolo. Frank Frazetta è morto a causa di un infarto.
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Venerdì 14 maggio 2010
Devil & Hulk 158
Non seguendo il mercato originale non so dire se il nuovo scrittore, Andy Diggle,
sarà all’altezza di Brubaker nello scrivere il personaggio. Quello che so è che
negli ultimi anni la serie di Devil è stata di altissimi livelli e mi ha deliziato con
ottimi colpi di scena e disegni sopraffini.
Dopo l’ottimo ciclo di Bendis, dopo quello di tre anni e altrettanto superlativo di
Brubaker, per Diggle non sarà facile mantenersi sullo stesso piano del livello
LINK DEL POST:
qualitativo delle idee e dei colpi di scena. Ma visto il finale di questo numero il
nuovo scrittore ha avuto una grossa spinta iniziale.
Il resto dell’albo non merita nessun commento particolare. Le altre trenta pagine
sono dedicate al mondo di Hulk ma sono più che altro riempitivi senza infamia e
senza lode per dare respiro alla serie regolare del Golia verde (o dovrei dire
rosso?) di Jeph Loeb & Ed McGuinnes.
In tutta onestà, non saprei dire se è peggio leggere il ciclo di storie di Loeb o le
storielle riempitive di questo numero.
Ma questo sarà oggetto di un altro post.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7.5 (solo la storia di Devil)
Disegni: 7.5 (solo la storia di Devil)
Redazionali: 6.5
Edizione italiana: 7
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Martedì 18 maggio 2010
Scalped – Il sasso nelle viscere
Scalped n°4
Il sasso nelle viscere
Testi: Jason Aaron
Disegni: R. M- Guera; Davide Furnò
Novembre 2009
Planeta De Agostini
immensa disperazione.
Lo scrittore Jason Aaron è una autentica rivelazione. Una sceneggiatura secca,
incisiva senza tanti tentennamenti. Siamo scaraventati all’interno della
disperazione di un popolo depresso, disilluso, aggrappato solo alle droghe e a
fiumi di alcool. Inseguimenti, sangue, complotti e disperazione, tanta e troppa
disperazione.
Perchè nella riserva di Prairie Rose il domani non ha futuro.
Anche la parte grafica è torbida e non lascia trasparire alcuna speranza. Non
trovo eccezionale il tratto di Guera ma è sicuramente adattissimo alla storia di
Dashiel e ai suoi tormenti. A mio giudizio trovo artisticamente più dotato il nostro
Davide Furnò che ha realizzato le prime due storie di questo volume.
Ho iniziato a leggere Scalped quasi per caso, lasciandomi condizionare nel mio
giudizio dalla grafica non superlativa della pubblicazione italiana e dai disegni non
certo spettacolari. Inutile dire che ho subito cambiato idea e sono pronto a
leggermi il quinto volume (già disponibile) perché, né sono sicuro, Jason Aaron
saprà ancora deliziarmi come ha fatto nei primi quattro.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 8
Disegni: 6.5
Redazionali: 6
Edizione italiana: 6
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Venerdì 21 maggio 2010
The Boys
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 6.5
Disegni: 6
28
Redazionali: 6.5 www.angolodifox.blogspot.com
Edizione italiana: 7
Venerdì 21 maggio 2010
Il Bollettino dei Moai - Maledizioni
Midnight Nation
L'albero della vita
Batlin'Jack
La neve se ne frega
Scarica Il Bolletino dei Moai n°3 (20 Mb) e siediti intorno al fuoco della fantasia.
http://angolodifox.blogspot.com/2010/05/il-bollettino-dei-moai-maledizioni.html
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Lunedì 24 maggio 2010
Gli Inumani
Aspettavo da diverso tempo una ristampa di questa maxi serie degli Inumani.
Per la prima volta pubblicata a puntate sull’ottima Cavalieri Marvel di un decennio
fa, non mi sono mai spiegato perché la Panini non si decidesse a raccogliere in
volume questo ottimo prodotto e il 24 maggio nella collana di grande formato da
edicola Supereroi – Le grandi saghe esce finalmente la raccolta completa. La
serie degli Inumani è stata uno dei migliori prodotti della linea Marvel Knights
pensata dalla Marvel per trattare tematiche più adulte.
Gli Inumani presenta ai disegni un Jae Lee in stato di grazia, che tratteggia tavole
delicate, realistiche ed è capace di rendere molto più che umani i nostri
protagonisti.
In queste pagine si racconta di uno scontro tra civiltà. Quella umana, i cosiddetti
normali e superiori, e quella inumana dove la normalità non esiste in nessun
modo ma dove anche qui è presente la discriminazione. Assistiamo ai preparativi
e all’evolversi delle situazioni che porteranno inevitabilmente alla guerra, in un
crescendo di pathos e lirismo scortati da un’ottima prosa di Jenkins. Qui forse alle
prese con la sua opera più riuscita.
http://angolodifox.blogspot.com/2010/05/gli-inumani.html
I dodici numeri della serie consentono al nostro scrittore di indagare a fondo nella
psiche umana e di farci rendere conto che, nonostante tutte le diversità fisiche, gli
Inumani non sono poi cosi tanto diversi dalla razza umana. Hanno pregi, difetti e
sono pieni di meschinità esattamente come i nostri simili.
Un consiglio dunque è di non lasciarsi sfuggire questa pubblicazione per nessuna
ragione. E’ un ottima occasione per conoscere gli Inumani di Re Freccia Nera e
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GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 8
Disegni: 8.5
Redazionali: 7
Edizione italiana: 7
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Venerdì 28 maggio 2010
Onslaught – La Rinascita
Onslaught – La rinascita
Testi: Jeph Loeb
Disegni: Rob Liefeld
Anno 2009
Panini Comics
resto, imbarazzante alle prese con una parvenza di anatomia umana. Faccio
veramente fatica a capire come negli anni passati questo signore possa essere
stato uno degli autori di punta del fumetto americano.
In tutta sincerità, 4.90 euro per Onslaught – La rinascita sono decisamente
eccessivi. Questo albo è un prodotto che si può tranquillamente classificare come
uno dei peggiori dell’anno passato.
Buttare Onslaught – La rinascita nel vostro cesso vi posso assicurare che non
LINK DEL POST:
serve.
So che potrebbe arrecare un gran sollievo ma lo sconsiglio, ve lo intaserebbe.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 2
Disegni: 2
Redazionali: 6
Edizione italiana: 6.5
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Giovedì 3 giugno 2010
Pinkerton S.A.
P.S. Non so se Aromatico leggerà mai questo post, ma avrei piacere che Andrea
la smettesse di praticare quello pseudo sport che chiamano caccia.
Sicuramente le bestiole delle mie zone apprezzerebbero.
http://angolodifox.blogspot.com/2010/06/pinkerton-sa.html
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Giovedì 3 giugno 2010
Pinkerton S.A.
(tratto da www.mangaforever.net)
la trama presenta delle valide sotto tracce che nei numeri successivi verranno
sicuramente approfondite lasciando così, con la fine di questo albo, un po’ di
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GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 4
Disegni: 6.5
Redazionali: 6.5
34
Edizione italiana: 7 www.angolodifox.blogspot.com
Giovedì 10 giugno 2010
Batman - Cacofonia
Batman - Cacofonia
Testi: Kevin Smith
Disegni: Walter Flanagan
Giugno 2010
Planeta De Agostini
Ecco una mia piccola recensione su Batman - Cacofonia pubblicata dal sito
http://www.mangaforever.net/
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Giovedì 10 giugno 2010
Batman – Cacofonia
(tratto da www.mangaforever.net)
potrà sembrare adeguato, ma dopo aver apprezzato negli anni tanti stili
disegnativi diversi per il Cavaliere Oscuro, quello di Flanagan non si lascia
LINK DEL POST:
apprezzare appieno.
Un’altra nota stonata è sicuramente il prezzo del volume dell’edizione italiana.
L’albo è graficamente fatto bene e grazie alla sua edizione cartonata farà bella
presenza nella mia libreria, ma spendere €14.95 per leggere solo novanta pagine
di fumetto mi sembra davvero eccessivo.
Kevin Smith, nell’introduzione del volume, scrive che Batman: Cacofonia è solo
“una prova per la migliore storia di Batman che potessi scrivere. [.] E’ una storia
di riscaldamento”. Infatti i due autori si sono riuniti per mandare alle stampe
Batman: The Widening Gyre.
Speriamo che almeno questa nuova miniserie riesca a rimanere impressa
nell’immaginario dei lettori un po’ più a lungo di Batman – Cacofonia.
VOTO 5,5
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Lunedì 14 giugno 2010
Kick-Ass - Spacca
Kick-Ass - Spacca
Testi: Mark Millar
Disegni: John Romita Jr.
Marzo 2010
Panini Comics
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 6.5
Disegni: 6.5
Redazionali: 6
Edizione italiana: 7
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Venerdì 18 giugno 2010
Garrett – Ucciderò ancora Billy the Kid
Non c’è molto da dire sulla miniserie Garrett. Solo che è una lettura dal sapore
decisamente diverso.
Dietro le ottime copertine di Massimo Carnevale, Garrett racconta di una saga
western – horror ideata da Roberto Recchioni, con protagonista Pat Garrett e il
redivivo “pelleossa” ribelle Billy the Kid.
Con un’ottima ambientazione spaghetti western in tinte horror, questa miniserie si
segnala come una buona iniziativa per gli amanti del genere stanchi delle solite
spacconate ripetitive di Tex e dei suoi pards.
In Garrett non esistono protagonisti senza macchia e non riusciamo ad
immedesimarci con nessuno dei personaggi. L’atmosfera è intrisa di un
nichilismo assoluto.
Il rimescolamento delle ambientazioni in chiave decisamente horror funziona in
http://angolodifox.blogspot.com/2010/06/garrett-uccidero-ancora-billy-kid.html
modo ammirevole grazie alla bravura e all’originalità del suo creatore, che si è
avvalso in queste pagine, anche di altri giovani talenti nostrani.
Assieme a Recchioni si alterna ai testi Roberto Casali, già autore
dell’adattamento di La neve se ne frega, e vede ai disegni giovani talenti come
Werther Dell’Edera, Davide Gianfelice, Riccardo Burchielli e Cristiano Cucina che
in alcuni casi si stanno facendo strada anche nel mercato dei comics statunitensi.
Nell’insieme Garrett è un buon passatempo non privo di difetti, ma che si lascia
leggere in tutta onestà senza che si gridi per forza al capolavoro.
Lo consiglio a chi non ne può più di leggere da cinquant’anni il buon Tex della
Bonelli e a chi vuole iniziare a conoscere le nuove leve del fumetto italiano.
LINK DEL POST:
Magari in questa miniserie non hanno dato il meglio di sé ma, possiamo stare
tranquilli, il futuro è in mano a Recchioni, Casali, Dell’Edera e Burchielli.
Il nuovo fumetto italiano sa di poter contare già su delle solide certezze.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 6
Disegni: 6.5
Redazionali: 6
Edizione italiana: 7
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Martedì 22 giugno 2010
Scalped – Solo e sballato
Scalped n°5
Solo e sballato
Testi: Jason Aaron
Disegni: R. M- Guera, Davide Furnò, Francesco Francavilla
Marzo 2010
Planeta De Agostini
rivelato chi ha ucciso la madre di Dashiel, Gina Bad Horse ed ex amante di Capo
Red Crow.
Con una sceneggiatura secca e dai dialoghi e monologhi taglienti e pulp, lo
sceneggiatore Jason Aaron, spiazza il lettore con la rivelazione inaspettata del
chi sia stato il colpevole dell’omicidio della donna.
Aaron non contento di questa rivelazione si concede il lusso di dedicare capitoli
introspettivi ai comprimari della serie.
LINK DEL POST:
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7.5
Disegni: 6.5
Redazionali: 6
Edizione italiana: 6
39
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Venerdì 25 giugno 2010
X-Men Forever n°1
Ecco una mia piccola recensione su X-Men Forever pubblicata dal sito
http://www.mangaforever.net/
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Venerdì 25 giugno 2010
X-Men Forever n°1
(tratto da www.mangaforever.net)
La bocciatura da parte delle alte sfere della Marvel di tanti progetti innovativi e
troppo radicali per l’epoca, costrinse il nostro sceneggiatore ad abbandonare tutte
le serie che curava per la Casa delle Idee.
LINK DEL POST:
Questi progetti vengono oggi rivelati grazie alla serie X-Men Forever.
La Panini ha appena pubblicato uno speciale che raccoglie i primi cinque numeri
della serie americana e leggerlo per i lettori nostalgici come il sottoscritto è un
vero piacere.
Scoprire, pagina dopo pagina, quello che Claremont aveva in progetto per i miei
amati mutanti lascia decisamente con l’amaro in bocca su come potevano essere
le storie dopo la tragica avventura di Magneto pubblicata in Italia nel n°50 de “Gli
incredibili X-Men” del 1994.
Purtroppo devo dire che il tempo è decisamente passato e un paio di situazioni
sanno di già visto. Nella sua narrazione, Claremont eccede con le didascalie
verbose e appesantisce la lettura con troppi appunti inutili.
Mi lascia perplesso anche il succedere degli eventi a ritmo serrato e sincopato e,
almeno in questo volume, la psicologia dei personaggi è lasciata in secondo
piano rispetto all’azione.
Claremont nel passato era abituato a sviluppare saghe ad ampio respiro
intervallate da splendidi episodi introspettivi. Almeno in questa prima raccolta
tutto questo è assente e certi personaggi femminili né risentono particolarmente.
La parte grafica è affidata a Tom Grummet, onesto disegnatore che risulta
decisamente imparagonabile all’ottimo Jim Lee dell’ultima storia di Claremont del
1991.
X-Men Forever è, alla fine, un volume sicuramente dedicato ai lettori nostalgici
come il sottoscritto, i quali avrebbero voluto che Chris Claremont non avesse mai
abbandonato i suoi amati mutanti.
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Voto 6
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Martedì 29 giugno 2010
Joker
Joker
Testi: Brian Azzarello
Disegni: Lee Bermejo
Anno 2009
Planeta De Agostini
Ecco una mia piccola recensione sulla Graphic Novel Joker pubblicata dal sito
http://www.mangaforever.net/
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Martedì 29 giugno 2010
Joker
(tratto da www.mangaforever.net)
Frost si troverà suo malgrado immerso fino al collo nella follia, in una situazione
dove non sarà capace di trovare alcuna via di uscita. Ma di questo se ne
accorgerà solo quando sarà troppo tardi.
Lo scrittore Brian Azzarello è abile a tratteggiare la psiche folle del Joker
attraverso i sui dialoghi taglienti. Brian riesce a rendere interessante e più vivo
che mai un personaggio come il Joker che, piaccia o meno, fa parte del nostro
immaginario collettivo ormai da più di mezzo secolo.
Subito dopo Batman: The Killing Joke, scritto dall’immenso Alan Moore, il Joker
di Azzarello e Bermejo è sicuramente la migliore graphic novel di sempre sul
personaggio.
Cos’è il Joker? “Una malattia. Che esiste da prima di Gotham, la città che ha
infettato. probabilmente è la malattia che ha costruito la prima città. Ci sarà
sempre un Joker. Perché non esiste cura. Nessuna cura. Solo un Batman.”
Voto: 7.5
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Venerdì 2 luglio 2010
Morte e rinascita di un simbolo
E’ vero.
Come sempre accade nell’universo Marvel, nessun personaggio muore davvero.
Tutti (o quasi) i personaggi della Casa delle Idee che sono passati sotto la falce
della Sinistra Mietitrice, prima o poi sono risorti grazie ai magici poteri del
marketing, ma anche grazie alla voglia di qualche autore di raccontarne le gesta
avventurose.
Una di queste morti eccellenti è toccata qualche anno fa a Capitan America.
Non è stata una morte come tante altre, ma è stata la morte di un’icona, il
simbolo di un intero paese avvenuta come epilogo di Civil War, il più bel cross-
over Marvel di tutti i tempi.
Bisogna essere decisamente degli ottimi scrittori per riuscire a cogliere lo spirito
http://angolodifox.blogspot.com/2010/07/morte-e-rinascita-di-un-simbolo.html
Come spesso accade la storia di questa avventura prende spunto dal contesto
sociale che si viveva in America in quegli anni. Nel mondo reale gli Stati Uniti
stavano conoscendo gli orrori della guerra in Iraq e gli scandali delle torture ai
prigionieri, gli americani stavano assistendo alla declino di un Presidente, George
Bush, sempre più in mano alle multinazionali del petrolio e portatore di quella crisi
finanziaria che lo stesso governo aveva aiutato a creare.
Caos dunque, ma anche guerra, povertà e morte. Tutto questo viene riflesso
anche sull’universo Marvel dove l’icona americana per eccellenza deve morire
per mano di una persona amica, dove questo evento porterà al caos,
all’Invasione e infine al Regno Oscuro. Si sapeva che prima o poi la Marvel
avrebbe riportato in scena il Capitano, non importa come ritornerà dalla morte,
quello che importa è come impatterà sulla realtà Marvel alla prese con il rigido
controllo di Norman Osborn (personaggio dal passato criminale e nebuloso) che
ha in mano la sicurezza della nazione e tutti i media governativi.
E’ sufficiente un misero colpo di pistola per uccidere una leggenda vivente e la
sua incarnazione di ideali di una intera nazione? Può un Dark Reign oscurare la
rinascita di un sogno? Lo spunto dalla realtà dell’attuale universo Marvel lo trovo
veramente azzeccato. Magari certe situazioni saranno involontarie, anche se lo
dubito fortemente visto che viviamo sempre di più in una realtà fortemente
globalizzata. Norman Osborn, passato misterioso tutto da chiarire, maniacale
nella cura dell’immagine, impeccabile nel suo rapporto con i media, spietato con
gli avversari e fedele alleato con chi si unisce alla sua causa. Vi ricorda
qualcuno? Nell’universo Marvel la Rinascita è iniziata.
Da noi la stiamo ancora aspettando.
GIUDIZIO IN SINTESI
IStoria: 8.5
44
Disegni: 7.5 www.angolodifox.blogspot.com
Redazionali: 7
Edizione italiana: 8
Giovedì 8 luglio 2010
Wolverine: origini
Wolverine: Origini
Edizione Deluxe
Testi: Paul Jenkins
Disegni: Andy Kubert
Maggio 2009
Panini comics
Wolverine. Origini.
Bastano solo queste due parole per scatenare la fantasia dei lettori. Fantasia che
è senz’altro stuzzicata verso questa miniserie dalla probabile rivelazione delle
origini del più famoso mutante con gli artigli.
Dalla metà degli anni settanta, dove Logan ha fatto la sua prima apparizione
come avversario di Hulk, il nostro Wolverine né ha fatta di strada. Dopo quello
scontro il personaggio non sembrava avere una vita editoriale molto lunga fino a
quando però Logan non finì tra le fila degli X-Men e quindi sotto la cura e la
maestria di quel fine narratore e scultore di personaggi tridimensionali che è stato
Chris Claremont. Più il tempo passava e più gli sceneggiatori hanno aggiunto
tasselli più o meno importati al passato del nostro Logan.
Wolverine ha una enorme vita editoriale sulle spalle nella quale, a più riprese, è
stata narrata la sua vita passata ma mai le sue origini, le quali sono sempre state
http://angolodifox.blogspot.com/2010/07/wolverine-origini.html
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 8
Disegni: 8
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Redazionali: 7.5 www.angolodifox.blogspot.com
Edizione italiana: 9
Lunedì 26 luglio 2010
Metauro
Metauro
Testi & disegni: Michele Petrucci
Settembre 2008
Tunuè
Lo stile semplice e diretto del tratto di Petrucci blocca le immagini in pose statiche
lasciando immaginare al lettore tutto lo scorrere del tempo.
I testi semplici e didascalici non lasciano mai nessun dubbio sulla verità storica
della vicenda ma dove le persone diventano decisamente più importati della
Storia.
LINK DEL POST:
Perfetta per la vita di Sileno è la citazione di Eschilo che sta alla base narrativa di
tutto Metauro.“La saggezza si conquista attraverso la sofferenza”.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 7
Disegni: 6.5
Redazionali: 7
Edizione italiana: 7
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Giovedì 29 luglio 2010
The Punisher dopo Ennis
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 5
Disegni: 6.5
Redazionali: 6.5
Edizione italiana: 7
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Martedì 17 agosto 2010
La Dottrina
La Dottrina
Testi: Alessandro Bilotta
Disegni: Carmine Di Giandomenico
Ottobre 2002 – Marzo 2010
Magic Press – Gruppo Saldatori
complicate e troppo diluite nel tempo per aiutare il lettore in una facile
comprensione della trama.
A mio parere le tante, troppe idee di Bilotta vengono mortificate con una
periodicità troppo dilatata, le molteplici linee di lettura non risultano essere
comprensibili se il lettore non ha bene in mente le trame dei volumi precedenti.
Non sono a conoscenza del perché la miniserie abbia subito un così forte ritardo,
ma credo che l’opera di Bilotta e Di Giandomenico meritasse un trattamento
decisamente migliore.
GIUDIZIO IN SINTESI
Storia: 6
Disegni: 7.5
Redazionali: 6
Edizione italiana: 7.5
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Martedì 24 agosto 2010
La seduzione degli innocenti
Naturalmente, lo studio della Lamb non avrà lo stesso devastante impatto del
libro di Wertham ma è un segnale preoccupante di come è facile scaricare le
colpe su di un medium piccolo e fragile come il fumetto, evitando di vedere
seriamente quali siano le colpe dei mass-media di fruizione decisamente più
immediata nell’imbarbarimento della nostra società moderna.
Siamo davvero sicuri che il rischio sia solo quello che i nostri ragazzini si ritrovino
a leggere fumetti di eroi non più senza macchia? Non è forse peggio sapere che
quei ragazzini non leggono più nemmeno i fumetti? E’ più diseducativo leggere
LINK DEL POST:
delle storie degli X-men e la loro lotta contro il razzismo o vedere programmi Tv
pseudo-reali di discutibile qualità che penetrano ogni giorno nelle nostre case e
che impongono modelli comportamentali decisamente diseducativi per un
adolescente?
Quello che la scrittrice dell’articolo forse ignora è che l’industria del fumetto ha
subito e sta subendo in questi anni un grosso ridimensionamento delle vendite.
Questo ovviamente è dovuto in larga parte allo sviluppo dell’era digitale e
all’ormai uso quotidiano delle consolle videoludiche.
Nella ricerca predomina purtroppo la superficialità d’analisi e speravo che la Di
Pasqua scrivesse almeno una riga di critica senza prendere tutto per oro colato.
Ma possibile che la nostra giornalista commetta lo stesso errore di Wertham e
non immagina che le storie a fumetti sono influenzate dalla realtà e non il
contrario? Nonostante ci siano strani omini in calzamaglia che spiccano il volo, le
storie sono quasi sempre ispirate a fatti reali. Esattamente come accade negli
altri massmedia.
Se, come scrive la dott.sa Lamb, il pericolo è che i nostri bambini crescano con
valori sbagliati forse dovremmo evitare di farli rincoglionire davanti al Grande
Fratello e fargli leggere una buona storia a fumetti o un buon libro.
Fidatevi, non c’è niente di meglio per far stimolare la loro fantasia.
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Mercoledì 1 settembre 2010
Ci sono storie
storia di V for vendetta e rendere onore a quel grande personaggio che anima le
sue pagine?
Ho sempre evitato sul mio blog di scrivere temi lunghissimi partoriti dalla mia
mente e alla fine utili solo a se stessa.
Questo blog infatti, è nato solo dalla necessità di far conoscere le mie impressioni
sui comics anche a tutte quelle persone che mi leggono anche solo
LINK DEL POST:
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Giovedì 9 settembre 2010
Unknown Soldier – La casa infestata
Ecco una mia piccola recensione sul primo volume di Unknown Soldier
pubblicata dal sito http://www.mangaforever.net/
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Giovedì 9 settembre 2010
Unknown Soldier – La casa infestata
(tratto da www.mangaforever.net)
è sinonimo anche di una lama di machete, usato per tagliare gli arti di chi osa
ribellarsi o non vuole sottomettersi.
Lo scrittore Dysart è lucido nel raccontare la cruda realtà di una regione
martoriata e, attraverso situazioni pulp, accompagna il lettore in una solida trama
che non cade nella facile retorica occidentale.
Oltre ad avere solide basi e una trama avvincente, questo volume si segnala
anche per l’ottimo lavoro alle matite di Alberto Ponticelli.
Stilisticamente lontano da altri suoi lavori (vedi ad esempio Blatta), in questo
volume Ponticelli sfoggia un ottimo tratto realistico, un ottimo storytelling e una
rappresentazione della violenza minimale, come se fossimo abituati da tempo a
vedere rappresentate certe situazioni.
Ottima anche la sua rappresentazione del personaggio di Unknown soldier,
spettrale e psicotico, disegnato in chiaro scuri di buon impatto visivo.
La serie Unknown soldier, pubblicata in America dalla sempre valida Vertigo, ha
dunque avuto un buon esordio con questo volume e spingerà a proseguirne la
lettura visto la presenza delle tante sottotrame che verranno sicuramente
sviluppate nei prossimi numeri.
Voto: 8
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Lunedì 13 settembre 2010
Il Bollettino dei Moai - Memorie
Il sito Il Rifugio dei Moai ha pubblicato il quarto numero della rivista aperiodica Il
bollettino dei Moai.
Attraverso i suoi utenti raccoglie articoli, recensioni e racconti inediti in questo
bollettino scaricabile on-line direttamente dal sito.
Elektra: assassin
Scalped - Il sasso nelle viscere
The Boys
Hulk di Jeph Loeb
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Giovedì 16 settembre 2010
Vendicatori – Per sempre
Marvel Omnibus
Vendicatori – Per sempre
Testi: Kurt Busiek
Disegni: Carlos Pacheco
Luglio 2010
Panini Comics
Ecco una mia recensione sul volume Vendicatori - Per sempre pubblicata dal sito
http://www.mangaforever.net/
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Giovedì 16 settembre 2010
Vendicatori – Per sempre
(tratto da www.mangaforever.net)
Watchmen - Prefazione
Absolute Edition
Watchmen
Testi: Alan Moore
Disegni: Dave Gibbons
Anno 2007
Planeta De Agostini
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Venerdì 1 ottobre 2010
Watchmen – A mezzanotte, tutti gli agenti
Capitolo I
Watchmen ha inizio come il più classico dei racconti gialli. Tutto comincia con un omicidio.
Alan Moore sviluppa la trama attraverso gli occhi di Rorschach, uno dei personaggi più
riusciti dell’intera graphic novel. Con l’unico vigilante ancora in attività, iniziamo a
conoscere il mondo e l’ambientazione di Watchmen e ci vengono introdotti, pagina dopo
pagina, tutti i protagonisti dell’intera opera.
Attraverso didascalie piene di espressioni forti e in prima persona, Rorschach analizza la
scena del crimine, la stessa dove è stato appena assassinato il Comico, Edward Blake,
eroe e uomo scomodo al servizio del governo e spietato stupratore con atteggiamenti
volutamente nazisti.
Rorschach è sicuro, la morte di Blake sarà la prima di una lunga strage di eroi.
Il nostro vigilante dalla maschera a macchie mutevoli come la sua psiche, inizia a
contattare gli altri possibili bersagli del killer e così facendo ci vengono presentati uno ad
uno tutto i personaggi della vicenda. Alan Moore, con pochissime tavole riesce ad
indicarci subito con che tipo di personaggi avremo a che fare. Gli eroi senza macchia non
fanno parte del mondo di Watchmen, qui abbiamo solo eroi disillusi, imprigionati nei loro
ricordi, non più in contatto con la nostra realtà ma soprattutto messi fuori legge dal
Decreto Keene.
http://angolodifox.blogspot.com/2010/10/watchmen-mezzanotte-tutti-gli-agenti.html
Citazione capitolo I
“A mezzanotte, tutti gli agenti e la combriccola dei superumani escono e arrestano
chiunque ne sappia più di loro”. Bob Dylan, Desolation Row, Highway 61 Revisted, 1965.
Struttura dell’opera
Watchmen è composto da un insieme di dodici capitoli, pubblicati in albi mensili le cui
copertine sono parte integrante della trama stessa e costituiscono la prima vignetta di
ciascun capitolo.
Il titolo di ogni albo viene dato da una citazione di tipo letterario classico o derivato dalla
cultura pop. La stessa citazione viene poi fedelmente riportata in forma completa alla fine
LINK DEL POST:
di ogni capitolo.
Da segnalare che alla fine di ogni albo, fatta eccezione dell’ultimo, sono presenti sempre
dei documenti fittizi presi direttamente dal mondo di Watchmen che arricchiscono la
lettura e contribuiscono alla comprensione degli eventi passati e futuri di tutta la vicenda
delle maschere e della loro situazione ambientale.
Ambientazione
Il luogo principale dove si svolge la vicenda è la città di New York, però con delle sottili
differenze. La città è più oscura e malata ma è impreziosita da elementi tecnologici più
avanzati rispetto alla nostra realtà.
Il periodo di riferimento dei fatti narrati in Watchmen è la metà degli anni Ottanta dove è
ancora pesante nel clima politico statunitense la contrapposizione con l’Unione Sovietica
e quindi ci troviamo in piena guerra fredda. Questa situazione politica sarà pienamente
sfruttata da Moore per conferire alla trama un’atmosfera pesante ed opprimente.
Se da un lato legare la vicenda a fatti che ormai sono accaduti più di trent’anni fa può
sembrare un errore, dall’altro l’ambientazione realistica, nonostante si parli di
superuomini, è perfetta sotto ogni punto di vista e determina un realismo della storia
narrata tanto crudo quanto shockante quando leggeremo la fine del dodicesimo capitolo.
Da segnalare che il mondo di Watchmen differisce dal nostro non solo per la presenza dei
superumani ma anche da piccole differenze che nel corso degli anni hanno avuto sempre
più importanza. Gli episodi più significativi in tal senso sono senza dubbio la vittoria
statunitense della guerra del Vietnam e la conferma a più mandati presidenziali del
Presidente Nixon.
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Giovedì 7 ottobre 2010
Watchmen – Amici assenti
Capitolo II
Capitolo dedicato interamente al personaggio del Comico e ai suoi funerali. Attraverso
una complicata e affascinante trama composta da tanti flashback che ci proiettano tra
passato e presente, tutti i protagonisti di Watchmen rivivono gli episodi vissuti in
compagnia del Comico. Un personaggio odiato da quasi tutti e con troppi segreti nascosti.
In questo capitolo iniziamo ad avere squarci di quello che sarà l’atmosfera di tutta la
vicenda. Alan Moore getta le basi anche per gli sviluppi futuri utilizzando i ricordi dei
protagonisti, uno su tutti il Dottor Manhattan, azzurro personaggio troppo vicino ad essere
un Dio e uno degli attori principali di tutta la vicenda.
Il Comico sapeva dell’esistenza di un progetto, forse per questo motivo è stato
brutalmente ucciso. Un progetto orchestrato da qualcuno che nel corso degli anni sta
pianificando qualcosa che non prevede la presenza degli eroi in maschera anche se
risultano essere fuori legge dal discusso Decreto Keene.
Citazione capitolo II
“E sono sveglio mentre l’alba si avvicina, anche se il cuore mi fa male. Dovrei fare un
brindisi agli amici assenti invece che a questi comici”. Elvis Costello, The Comedians,
Goodbye Cruel World, 1984.
Memoria
Il titolo Watchmen prende spunto dalla frase “quis custodiet ipsos custodes” di Giovenale
http://angolodifox.blogspot.com/2010/10/watchmen-amici-assenti.html
(VI Satira, “Contro le donne””, 60-127 d.C, circa) che in inglese è molto simile a “Who
watches the watchmen?” frase che appare come graffito nelle strade di New York dopo
l’approvazione del discusso Decreto Keene che sancì la fine degli eroi mascherati.
Esattamente come Giovenale, che nella civiltà romana attraverso i suoi versetti mostrava i
vizi della società in cui viveva, così Alan Moore con Watchmen analizza ed estremizza i
vizi e le contraddizioni degli eroi in maschera, mettendone sotto i riflettori i tanti problemi
personali e i traballanti rapporti con la società moderna.
La memoria è uno dei passi fondamentali di tutto Watchmen. Questa è utilizzata da Moore
LINK DEL POST:
sia per idealizzare il passato ma anche per brutalizzare la figura del supereroe di turno. In
questo capitolo infatti, attraverso l’uso continuo dei flashback, conosciamo come il Comico
abbia cercato di violentare la prima Spettro di seta sua compagna di squadra nei
Minutemen, e non abbia per nulla esitato ad uccidere una donna incinta dopo un diverbio
in una bettola vietnamita.
Il Comico
Edward Blake, il Comico, è un personaggio chiave di tutto Watchmen. Anche se viene
ucciso all’inizio del primo capitolo, nel corso della trama viene riproposto alla nostra
attenzione attraverso l’uso dei tanti flashback. Blake è l’eroe più conosciuto di tutto il
mondo di Watchmen, creato da Moore con la chiara ispirazione a Capitan America, il
Comico è tutto quello che non rappresenta il personaggio con lo scudo che indossa i
colori della bandiera americana.
Eroe di guerra del secondo conflitto mondiale, il Comico diventa con il passare del tempo
agente governativo e partecipa alla guerra del Vietnam.
Indossando anche lui i colori della bandiera statunitense, il Comico rappresenta l’America
più corrotta e meschina, è l’agente perfetto per svolgere il lavoro sporco per il governo
degli Stati Uniti.
La forza di Watchmen è la caratterizzazione dei propri personaggi. Alan Moore, attraverso
un’analisi psicologica minuziosa, riesce a conferire a tutti i protagonisti una profondità
stupefacente, riuscendo a rendere ogni figura credibile e fin troppo realistica. I nostri
protagonisti non sono più eroi, sono solo persone tragicamente umane. Dimenticatevi gli
eroi perfetti e spensierati degli anni sessanta. Qui ci sono solo manie, ossessioni,
persecuzioni personali, disincanto e tanti, troppi, scheletri nell’armadio.
Del resto, siamo negli anni ottanta in clima di Guerra Fredda. E’ arrivata l’ora di crescere.
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Martedì 12 ottobre 2010
Watchmen – Il giudice di tutta la Terra
Capitolo III
Le cose iniziano a precipitare.
Protagonista indiscusso del terzo capitolo è il Dottor Manhattan. Un serie di eventi
mettono in discussione il rapporto di coppia tra il nostro azzurro eroe e Laurie Juspeczyk,
la seconda Spettro di Seta.
Tutto sembra ricondursi dall’evoluzione del dottore ormai incapace di gestire la sua
umanità e i suoi poteri illimitati dal carattere onnipotente. Chi è il Dottor Manhattan? Un
semplice uomo dai grandi poteri o a tutti gli effetti è ormai diventato una divinità?
La situazione si aggrava dopo che un giornalista svela in diretta tv che il Dottor Manhattan
è la causa di diversi tumori che hanno colpito persone che nel tempo hanno vissuto a
stretto contatto con lo stesso dottore. Tra questi c’è anche la sua prima compagna, Janey
Slater. Lo stress, i riflettori dei media e le accuse infamanti convincono il Dottor Manhattan
ad auto-esiliarsi su Marte lontano da tutto e tutti. Alla fine il secondo eroe è stato tolto
dalla scena. Una scena che si fa quanto mai pericolosa dato che il Dottor Manhattan era
l’arma suprema degli Stati Uniti per tenere sotto scacco l’Unione Sovietica.
Dottor Manhattan
Ma chi è il Dottor Manhattan? Alan Moore attraverso l’utilizzo di questo magistrale
personaggio analizza come si può trasformare un uomo che detiene poteri divini.
Il Dottor Manhattan vive in mezzo agli uomini ma non li percepisce più come tali, ha perso
la cognizione del tempo e dello spazio. Per lui non esistono più le regole della natura, è
ormai oltre a tutto questo, è una divinità dai poteri illimitati. La sua psiche tutta via,
conserva ancora tracce di umanità, ma questa è sempre più labile e sempre meno
appariscente e deviata.
Nell’economia della trama il Dottor Manhattan è fondamentale. Infatti nel corso degli anni
la sua presenza è stata l’arma principale per gli Stati Uniti per vincere la guerra del
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Venerdì 15 ottobre 2010
Punisher Noir
Punisher Noir
Testi: Frank Tieri
Disegni: Paul Alzaceta
Agosto 2010
Panini Comics
Ecco una mia recensione sul volume Punisher Noir pubblicata dal sito
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Venerdì 15 ottobre 2010
Punisher Noir
(tratto da www.mangaforever.net)
In una sorta di grande e curatissimo What if? abbiamo visto e letto le avventure
dei principali personaggi Marvel realizzate da tanti ottimi disegnatori che, dietro
alle direttive di bravi editor, sono riusciti a fornire a tutta la Linea Noir uno stile di
rappresentazione unico e riconoscibile, facendo inoltre respirare al lettore tutta
l’oppressione e il disagio delle città americane del periodo.
Ovviamente è obbligo citare l’ottimo lavoro del nostro Carmine Di
Giandomenico che, alle prese con la rivisitazione di Spider-man, offre un’altra
grande prova al tavolo da disegno.
In ogni caso, fino ad ora, tutti i disegnatori che hanno prestato le loro matite per la
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Capitolo IV
Grande capitolo introspettivo sul Dottor Manhattan ed eccezionale sceneggiatura non a
caso costruita ad orologeria.
In questo importante capitolo veniamo a conoscenza delle origini del Dottor Manhattan.
Con una impeccabile sceneggiatura costruita in più piani temporali il Dr. Manhattan rivive
la sua storia, il suo passato. Ma cosa è veramente il passato per un Dio? Osterman vive il
tempo in modo distaccato, senza segreti. Lui sa cosa succederà, sa che nulla è dato dal
caso e tutto è, e sempre sarà. Vive il presente e il futuro semplicemente perché deve
accadere.
Figlio di un orologiaio e prossimo a diventarlo, fu spinto dal padre a diventare uno
scienziato. Nel mondo della scienza incontra il suo primo amore Janey Slater, una delle
persone che lo accuserà di causare il cancro ha chi gli vive accanto.
Intrappolato all’interno di un laboratorio Jon Osterman diviene vittima di un incidente che
disintegra letteralmente il suo corpo. Con il tempo Jon rinasce, resuscita e si crea un
nuovo corpo. Dalla ceneri dell’uomo che era, il Dr. Manhattan risulta essere qualcosa di
diverso, dai poteri illimitati, un quasi Dio.
I mass media non tardano a battezzarlo come il primo grande eroe americano della nuova
era.
Citazione capitolo IV
“La conquista dell’energia atomica ha cambiato tutto tranne il nostro modo i pensare… La
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soluzione a questo problema risiede nel cuore dell’umanità. Se solo lo avessi saputo,
avrei fatto l’orologiaio” Albert Einstein.
Simbolismo
Tutto Watchmen è costruito attorno a moltissimi riferimenti all’iconografia, alla storia e
all’arte.
A questo punto della lettura è doveroso segnalare i continui riferimenti alle simbologie
dello “Smiley” (la faccina sorridente di colore giallo in questo caso macchiata di sangue) e
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ancora all’orologio.
Lo Smiley è l’icona sicuramente di visualizzazione più immediata dato che è il simbolo
principe di Watchmen. Questa viene sia mostrata esplicitamente, in mezzo alla pozza di
sangue del Comico nel primo capitolo, sia implicitamente in tante scene all’interno di
svariati capitoli chiave di tutta la vicenda. La stessa icona viene anche suggerita in modo
implicito nella cover del undicesimo capitolo.
Come già accennato nel capitolo precedente, l’orologio e il tempo sono parte integrante di
tutta la storia. I riferimenti al tempo e agli ingranaggi sono fondamentali per comprendere
appieno la filosofia del Dr. Manhattan e il suo collegamento al determinismo. E’ per colpa
di un orologio dimenticato che ha origine il Dr. Manhattan. In tante immagini sono presenti
riferimenti ad orologi che segnano le 23:55. Lo stesso Smiley citato in precedenza
presenta una macchia di sangue simile ad una lancetta impostata sul 55° minuto del
quadrante.
Dio
In questo capitolo si trovano vari parallelismi con il Nuovo Testamento. Esiste però una
differenza sostanziale, l’uomo attraverso la sua meschinità e con un’abile manipolazione è
riuscito rendere schiavo il suo Dio, a controllarlo per i suoi scopi di predominio
sull’avversario.
Con il tempo, il Dr. Manhattan si libererà del peso della propria umanità e così facendo
diventerà qualcosa di diverso. Finisce quindi per isolarsi e si rifugia lontano, sul pianeta
Marte, abbandonando l’umanità a se stessa.
Se il Dr. Manhattan non percepisce nulla sopra di lui, può esistere veramente un altro
Dio? “Forse il mondo non viene creato. Forse niente lo è. Semplicemente è, è stato,
sarà… un orologio senza orologiaio” (Watchmen, cap. IV, pag. 28, vignetta 1).
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Venerdì 22 ottobre 2010
Watchmen – Agghiacciante simmetria
Capitolo V
Quinto e fondamentale capitolo di questo affresco sempre più intricato e sempre più
coinvolgente.
Dopo il capitolo introspettivo dedicato al Dr. Manhattan, la situazione si evolve
velocemente e si complica notevolmente per i nostri protagonisti sempre più invischiati in
un progetto ancora sconosciuto.
L’indagine sull’omicidio del Comico porta Rorschach a sospettare di Moloch, un vecchio
criminale che negli anni passati aveva già dato del filo da torcere agli eroi in maschera.
Figura centrale di questo e del prossimo capitolo, Rorschach ci viene descritto come un
uomo che vive nella sua maschera, tanto da confondere il proprio volto con quello del
vigilante che rappresenta. L’indagine che sta seguendo diventa la sua ossessione e lo
porta a cadere in una trappola della polizia allertata da una soffiata.
Rorschach alla fine verrà arrestato e gli verrà tolta la sua maschera, la sua unica identità,
e quindi sconfitto.
Contemporaneamente, viene sventato un attentato alla vita di Adrian Veidt, meglio noto
come Ozymandias, l’uomo più intelligente del mondo che è diventato milionario grazie allo
sfruttamento della sua immagine di eroe.
Il Comico è morto, il Dr. Manhattan si è esiliato su Marte, Rorschach è stato arrestato e
Ozymandias è uscito indenne da un tentativo di omicidio. Ormai è chiaro, le maschere
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Citazione capitolo V
““Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale fu l’immortale mano o l’occhio ch’ebbe la forza
di formare la tua agghiacciante simmetria?”
William Blake, The Tyger, 1794 ca., trad. it. di Giuseppe Ungaretti.
Simmetrie eccezionali
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Martedì 26 ottobre 2010
Watchmen – Anche l’abisso guarda
Capitolo VI
Capitolo introspettivo dedicato a Rorschach e sulla sua tormentata psiche.
In quello che è forse il capitolo più emotivamente coinvolgente per il lettore, Alan Moore ci
fornisce ancora una volta una lezione di sceneggiatura e narrazione.
Iniziamo un viaggio allucinato e violento nella psiche di Walter Kovacs, Rorschach,
arrestato ed incastrato da qualcuno che lo vuole fuori gioco.
In carcere Walter si ritrova in cura dal dott. Malcom, psichiatra che cerca di migliorare la
sua fama studiando l’unico eroe ancora in attività nonostante il Decreto Keene. Viene
sottoposto al test di Rorschach e dove noi vediamo una farfalla, Walter vede un cane dalla
testa spaccata a metà.
Figlio di una prostituta da quattro soldi e di un mancato aborto, Kovacs, ha sempre vissuto
un’infanzia di soprusi e violenza. Il mancato amore materno coincide con l’essere sempre
disprezzato e con la consapevolezza di essere sempre da solo contro tutto il mondo.
La vita in carcere per uno come Kovacs è dura. Ma per Rorschach è facile, perché con
l’esperienza della sua carriera da vigilante è rinato libero per riportare moralità in un
mondo moralmente vuoto e corrotto.
Rorschach infatti è nato dalla tragedia. Una bambina ammazzata e data in pasto ai cani
ha scatenato dentro di lui la rabbia e l’inferno da dove nessun colpevole uscirà vivo.
“Guardo il cielo attraverso il fumo gravido di grasso umano e Dio non c’era. Il buio freddo
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e soffocante si estende per ogni dove e siamo soli. Viviamo le nostre vite perché ci manca
di meglio. Il motivo si fabbrica dopo. Nasciamo dall’oblio; alleviamo dei figli come noi legati
all’inferno, e poi torniamo nell’oblio. Non c’è altro. L’esistenza è casuale. Non ha schema
tranne quella che gli diamo noi dopo averla fissata troppo a lungo…” “…Questo mondo
senza direzione non è stato forgiato da vaghe forze metafisiche. Non è stato Dio ha
uccidere i bambini. Non li ha macellati il fato. Né il destino li ha dati in pasto hai cani.
Siamo noi. Solo noi…” “…il vuoto respira pesante sul mio cuore, trasformando in ghiaccio
le sue illusioni, facendole a pezzi. Rinasco libero di disegnare la moralità su questo
mondo moralmente vuoto. Sono Rorschach.” (Watchmen, capitolo VI, pag. 26).
LINK DEL POST:
Citazione capitolo VI
“Non combattere contro i mostri o diventerai tu stesso un mostro. E se guardi a lungo
nell’abisso, anche l’abisso guarderà dentro di te” Friedrich Wilhelm Nietzsche.
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Mercoledì 27 ottobre 2010
Marvels – L’occhio della fotocamera
100% Marvel
Marvels – L’occhio della fotocamera
Testi: Kurt Busiek
Disegni: Jay Anacleto
Settembre 2010
Panini Comics
Ecco una mia recensione sul volume Marvels - L'occhio della fotocamera
pubblicata dal sito http://www.mangaforever.net/
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Mercoledì 27 ottobre 2010
Marvels – L’occhio della fotocamera
(tratto da www.mangaforever.net)
Busiek ci trasporta dal periodo più leggero dei supereroi fino alla morte di Gwen
Stacy, prima avvisaglia del cambiamento verso la drammaticità delle atmosfere
delle storie.
Dopo quasi quindici anni Marvels ci viene ora riproposto in una nuova miniserie e
ritorna anche Phil Sheldon, il suo principale protagonista.
La più grossa differenza tra la prima miniserie e L’occhio della fotocamera è il
clima urbano che risulta cambiato in modo radicale. Le gesta degli eroi non sono
più limpide come un tempo, essi sono subdoli, ambigui e dall’aspetto spesso
terrificante. Sheldon dovrà immortalare con le sue foto la nuova percezione dei
vigilantes e allo stesso tempo combattere la sua battaglia personale contro il
cancro che inesorabilmente lo sta uccidendo.
LINK DEL POST:
Capitolo VII
Capitolo introspettivo dedicato a Dan Dreiberg, il secondo Gufo Notturno.
In questo episodio si intravede una sorta di rinascita della speranza dopo tante pagine di
lutti e tragedie. Dan Dreiberg, uomo ricco e facoltoso, non si sente più vivo da quanto il
famigerato Decreto Keene ha messo fuori legge tutti gli eroi in maschera. Personaggio
creato sulla falsa riga di Batman, il Gufo Notturno, vive la propria esistenza pensando solo
al passato e a ciò che era. Dreiberg si limita a sopravvivere giorno dopo giorno e reprime
dentro di sè tutto il pessimismo verso una carriera da eroe nata dal desiderio di volare
imitando gli uccelli rapaci. Ci penserà Laurie Juspeczyk, la seconda Spettro di Seta, ha
risvegliare in Dan la sua passione e la voglia di tornare a solcare i cieli con la sua
navicella. E’ sufficiente un piccolo salvataggio di persone da un edificio in fiamme per far
eliminare ogni dubbio sulla missione del Gufo Notturno. Dan è nato per questa vita, non
sa fare altro. Il mondo ha bisogno degli eroi in maschera e del loro sacrificio. Ma quale
sarà il prezzo da pagare? Per ora, la missione del Gufo e di Spettro di Seta è quella di
liberare Rorschach e scoprire chi è il misterioso killer delle maschere.
Citazione capitolo VII
“Sono divenuto fratello dei draghi e compagno dei gufi. La mia pelle si è annerita, mi si
stacca e le mie ossa bruciano dall’arsura” Giobbe, 30, 29-30.
Watchmen e la metafora
Alan Moore è sempre stato affascinato dalle potenzialità della narrazione e ha cercato in
http://angolodifox.blogspot.com/2010/11/watchmen-fratello-dei-draghi.html
molte circostanze di sperimentare nuove strade senza mai fermarsi dopo nessun possibile
traguardo raggiunto. Come già scritto, Watchmen possiede una moltitudine di chiavi di
lettura, e le sue pagine sono piene di rimandi e inside jokes e risulta veramente
impossibile citarle tutte. Una di queste chiavi è la metafora della storia del fumetto
americano con la quale Moore ha voluto giocare e divertirsi. Le date presenti in
Watchmen hanno collegamenti diretti con la storia editoriale americana. Infatti, nel preciso
background di Watchmen, il primo gruppo di vigilanti ufficiale chiamato Minutemen compie
il suo esordio nel 1939, anno in cui nacquero i primi fumetti di supereroi. Sono di quel
periodo, chiamato Golden Age, gli esordi editoriali dei vari Superman, Batman, Wonder
LINK DEL POST:
Woman e Flash che ancora oggi fanno parte del nostro immaginario collettivo. Da notare,
che oltre alla succitata data corrispondono a quel preciso periodo anche le tematiche
semplici e ingenue che caratterizzano i componenti dei Minutemen. Gli esordi della
seconda squadra di Watchmen, i Crimebusters, risalgono al 1966, in piena Silver Age. In
questo periodo il fumetto supereroistico ebbe la sua seconda e definitiva esplosione
grazie agli eroi della Marvel creati da Stan Lee e Jack Kirby. Gli eroi di Lee e Kirby si
imposero all’attenzione del pubblico grazie al famoso motto “supereroi con
superproblemi”. Infatti, se prima dell’avvento dell’Uomo Ragno gli eroi dei comics erano
invincibili e senza macchia ora questi personaggi sono decisamente più umani. Uno dei
molti pregi degli eroi della Marvel è quello di avere avuto la grande capacità di inserire
nelle loro pagine tematiche vicine alla stretta attualità del periodo, come per esempio la
corsa alla conquista dello spazio e il timore verso le radiazioni. Alan Moore richiama
questa paura verso il nucleare e delle sue possibili conseguenze, creando il personaggio
del Dr. Manhattan e insinuando il dubbio che la sua presenza possa causare il cancro alle
persone che gli stanno accanto. Una ulteriore metafora la si riscontra nell’emanazione del
Decreto Keene vissuto direttamente dai personaggi principali di Watchmen. Anche se le
date non corrispondono, Alan Moore cita l’avvento del Comics Code che decretò la fine
dei fumetti editi dalla EC Comics. La EC Comics nei primi anni ’50 era la vera dominatrice
del mercato grazie all’avvento dei fumetti di fantascienza e horror. L’ascesa di questa
casa editrice fu bloccata dal discutibile volume “Seduction of the innocent” dello psicologo
Fredric Wertham del 1954. In sintesi, la tesi principale del libro era che alla lettura di
fumetti (di per sé già diseducativa in quanto esterni alla tradizione letteraria delle istituzioni
formative) che al loro interno rappresentano una esibizione di modelli comportamentali
non conformi alla società, dovesse necessariamente corrispondere l’insorgere di
atteggiamenti psicopatologici. Un saggio pieno di assurdità e tesi scritte in pieno clima di
caccia alle streghe che ebbe come risultato immediato l’avvento del Comics Code che
edulcorò totalmente i comics a tal punto da far cessare completamente le pubblicazioni
della EC Comics.
In omaggio a questa gloriosa e infausta casa editrice, Moore inserisce all’interno delle
pagine di Watchmen, attraverso un abile espediente narrativo “I racconti del Vascello
Nero”, un fumetto scritto da Joe Orlando edito proprio dalla EC Comics. 67
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Mercoledì 3 novembre 2010
Capitan America - Rinato
Ecco una mia recensione sui primi tre numeri della nuova serie di Capitan
America pubblicata dal sito http://www.mangaforever.net/
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Mercoledì 3 novembre 2010
Capitan America - Rinato
(tratto da www.mangaforever.net)
Teschio Rosso.
Leggere il Cap di Brubaker ogni mese è un vero piacere. Steve Rogers appare un
personaggio profondo e ricco di possibilità narrative e, anche se le storie sanno di già
visto, Brubaker riesce a mantenere viva l’attenzione del lettore attraverso un buon pathos
e discreti colpi di scena.
Quando Steve Rogers muore siamo all’epilogo dello scontro della guerra civile tra
supereroi dove Cap è il leader della resistenza contro il Governo. Steve muore per mano
di Crossbones e del colpo a distanza ravvicinata sparato dalla sua amante Sharon
Carter.
Dopo la morte di Rogers il nuovo Cap diventa Bucky, la sua spalla di sempre, che dovrà
cercare in ogni modo di non soccombere sotto al peso dello scudo che indossa.
Per ovvie ragioni, questo status-quo non poteva durare molto e prima o poi Steve doveva
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Martedì 9 novembre 2010
Watchmen – Vecchi fantasmi
Capitolo VIII
E’ il momento dell’azione.
Gufo notturno e Spettro di seta decidono di andare a liberare Rorschach dalla prigione in
cui è rinchiuso.
Ma come abbiamo già visto, Kovacs non ha bisogno di essere salvato. Infatti grazie alla
sua lucida follia riesce brillantemente a tenere testa ai suoi aguzzini che, grazie ad una
evasione di massa, cercano in tutti i modi di farlo fuori. Rorschach, senza batter ciglio,
mette fuori gioco definitivamente i suoi nemici e si dimostra al contempo un abile stratega
anticipando brillantemente le mosse degli avversari e riuscendo ad evadere di prigione
quasi da solo.
Una volta di più, comprendiamo che l’azione di squadra è importante, ma Rorschach avrà
sempre un’indole solitaria e priva di qualsiasi emozione.
Il capitolo prosegue con episodi fondamentali per la trama nel suo complesso. Il primo è
sicuramente il ritorno del Dr. Manhattan sulla Terra. Il dottore è tornato per prelevare e
portare sul pianeta Marte Laurie, Spettro di seta, che dovrà cercare di convincerlo a
salvare il mondo. Il secondo episodio invece ha tragici risvolti. Hollis Mason, il primo Gufo
Notturno, viene ucciso nella notte di Halloween da dei teppisti che si sono introdotti in
casa e, in preda a droghe e all’isterismo collettivo, lo uccidono con una statuetta. Ironia
della sorte, l’arma del delitto è un premio, un riconoscimento al primo Gufo Notturno come
ringraziamento della sua carriera di eroe in maschera. Un tragico scherzo del destino.
http://angolodifox.blogspot.com/2010/11/watchmen-vecchi-fantasmi.html
fumetto nel fumetto che viene letto da un ragazzo di colore sempre seduto vicino ad una
edicola, crocevia di tanti personaggi secondari della nostra storia.
Questo fumetto, dal titolo I racconti del Vascello Nero, narra i tentativi di un naufrago di
ritornare a casa per avvisare i suoi concittadini dell’imminente arrivo del Vascello Nero,
una nave pirata fantasma la cui ciurma è un orda sanguinaria.
In sintesi, la traversata del naufrago è costellata di sventure. La costruzione di una zattera
di fortuna con i corpi dei compagni morti, un attacco di squali attirati dalla sua
imbarcazione, il cibarsi di carne cruda e avariata ma, soprattutto, la paranoia
dell’avvicinarsi del Vascello Nero alla sua casa, porterà il nostro naufrago alla pura follia.
Pur di salvare la sua famiglia delle mani dei pirati, uccide brutalmente una coppia di suoi
concittadini che crede essere complici degli assassini e, una volta giunto davanti alla sua
casa, uccide selvaggiamente un vigilante notturno che ne piantona la porta. Solo dopo la
morte del guardiano, il naufrago si rende conto che in realtà quell’uomo altri non è che sua
moglie. E dopo questo terribile omicidio, l’uomo si rende conto che in realtà non c’è mai
stato nessun attacco alla sua città e la paura del vascello ha finito per trasformalo in un
pirata assassino. Così scappa via, arrivando fino alla spiaggia dove trova il Vascello Nero
che lo attende e il naufrago alla fine chiederà di essere preso a bordo.
Sul perché Moore abbia inserito questo racconto in Watchmen, è oggetto di diverse
versioni e pareri spesso contrastanti. Dal canto mio, mi limito a segnalare che fu Gibbons
a suggerire il tema dei pirati e che Moore accettò con grande entusiasmo dato che è
sempre stato un grande estimatore di Brecht. Infatti, I racconti del Vascello Nero si ispira a
“Seeräuberjenny” (Jenny dei pirati) tratta da L’opera da tre soldi dello stesso Brecht.
Questo vero e proprio metafumetto, deve essere inteso come metafora e compendio
dell’intera trama principale di Watchmen. Infatti, solo dopo la lettura del capitolo finale
riusciremo a cogliere appieno la sua funzione descrittiva dei vari personaggi e della
complessa trama. I racconti del Vascello Nero è una metafora che funziona egregiamente
per tutti i protagonisti, da Rorschach al Dr. Manhattan fino ad arrivare ad Ozymandias,
l’uomo più intelligente del mondo.
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Venerdì 12 novembre 2010
Watchmen – L’oscurità del mero esistere
Capitolo IX
Capitolo interamente dedicato al colloquio su Marte tra Spettro di Seta e il Dr. Manhattan.
Un capitolo all’apparenza introspettivo ma che nasconde tra le sue pagine risvolti della
storia inquietanti e inimmaginabili.
Tutta la sceneggiatura si basa sul presupposto che il Dr. Manhattan vede il futuro, anzi
come definisce lui stesso “Il tempo è simultaneo, un gioiello dalla struttura intricata che gli
umani insistono a percepire una faccia alla volta, quando la forma complessiva è visibile
in ogni lato” (Watchmen, cap. IX, pag. 6).
Che senso ha intraprendere un faccia a faccia con Jon se lui è già a conoscenza di come
si svolgerà e di come andrà a finire? Perché Laurie deve cercare di convincerlo di salvare
l’umanità se lui già vede, anche se in modo stranamente disturbato, quello che accadrà
sulla Terra? Solo e semplicemente perché tutto ciò avverrà e deve accadere.
Laurie e Jon dunque si trovano su Marte e devono discutere del destino della Terra. Lo
fanno all’interno di una struttura di vetro ad ingranaggi (ritroviamo ancora la simbologia
dell’orologio) creata dallo stesso Jon durante la sua permanenza sul pianeta rosso. Con
dialoghi magistrali e una sceneggiatura impeccabile, il confronto si sofferma sul tempo e
le sue particolarità che sfuggono a noi umani. Non esiste presente, passato e futuro,
semplicemente accade.
http://angolodifox.blogspot.com/2010/11/watchmen-loscurita-del-mero-esistere.html
Per il Dr. Manhattan, l’uomo non può competere con un universo infinito che in ogni caso
vede il nostro destino come un semplice episodio nel normale flusso del tempo.
Solo un miracolo, un evento unico, può attirare l’attenzione di Jon, e questo miracolo si
chiama vita. La vita di Laurie in particolare. Il miracolo esiste nella sua stessa esistenza
perché è stata generata in un rapporto di amore e odio tra sua madre, la prima Silk
Spectre, e il suo vero padre, il Comico. Un rapporto di amore tra queste due persone che
solo una volta è degenerato in violenza. “… Fino a quando tua madre ama un uomo che
ha tutte le ragioni per odiare e da quell’unione fra milioni bambini potenziali in
competizione sei stata tu, e solo tu, ad emergere.” (Watchmen, cap. IX, pag. 27).
Laurie cosi scopre di essere la figlia del Comico e tutte le sue convinzioni si frantumano
esattamente come si frantuma la struttura in vetro costruita dal Dr. Manhattan. Così Jon
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cambia idea, e decide di non far perdere la speranza alla persone che gli stanno vicino.
Citazione capitolo IX
“Da quel che possiamo capire, il solo scopo dell’esistenza umana è accendere una luce di
significato nell’oscurità del mero esistere.” Memorie, Sogni, Riflessioni, C. G. Jung.
Elogio trama
A livello di sceneggiatura, questo capitolo è forse il più riuscito e perfetto di tutta la serie. Il
sesto capitolo (Anche l’abisso guarda) è quello che tocca maggiormente l’emotività del
lettore e il quinto (Agghiacciante simmetria) risulta essere quello dalla struttura più
maniacale. Il nono capitolo è di una semplicità perfetta. In esso, attraverso le parole di due
personaggi, Moore riesce a toccare tutti i temi presenti in Watchmen e a fornire uno
squarcio di futuro prossimo di visione apocalittica.
Anche questo capitolo è una metafora, un puzzle che assembla gli elementi in modo
corretto e frantuma tutte le convinzioni fin qui ottenute e percepite.
Jon vede e percepisce il nostro futuro, vede che tornerà sulla Terra e che le strade sono
piene di cadaveri. Ma in tutto questo percepisce anche una interferenza che oscura la sua
visione e gli impedisce di vederlo con chiarezza. L’impulso di una esplosione nucleare
potrebbe provocare quell’effetto.
In questo capitolo Moore riesce a relegare un inno alla vita di una intensità stupefacente e
lo fa nel modo più semplice possibile. Un dialogo tra due persone che un tempo erano
amanti.
Come già scritto, Moore è sempre stato affascinato dalla potenzialità della scrittura, e in
questo capitolo sfoggia una prosa impeccabile capace di toccare con estrema facilità temi
profondamente esistenziali e filosofici.
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Martedì 16 novembre 2010
Watchmen – Due cavalieri si avvicinano
Capitolo X
In questo capitolo ci viene rivelato finalmente chi ha orchestrato tutto, pianificato gli
omicidi delle maschere e fatto degenerare la situazione al limite della guerra.
Scopriamo tutto grazie a Rorschach e al Gufo Notturno che, unendo le forze come ai
vecchi tempi, riescono a risalire al mandante. Quello che scoprono non li rallegra, perché
dietro a tutto si nasconde Adrian Veidt, Ozymandias, l’uomo più intelligente del mondo.
Uno di loro.
Rorschach e il Gufo comprendono che questa missione può essere la loro ultima
avventura insieme e prima di partire per l’Antartide, dove si trova la fortezza di
Ozymandias, Kovacs consegna il suo diario ad una redazione giornalistica. In quelle
pagine Rorschach ha appuntato tutto quello che è stata la sua indagine su Veidt e gli
omicidi.
Contemporaneamente, Veidt è a conoscenza della visita che riceverà da parte dei suoi
vecchi compagni. Egli supervisiona tutto il mondo e grazie al suo prodigioso intelletto è
preparato per ogni evento, controllato o accidentale che sia.
Oltre a tutto questo il capitolo indugia anche sulla situazione mondiale al limite della
guerra nucleare. Il Dr. Manhattan ha visto un futuro catastrofico, il Presidente Nixon
riunisce i propri collaboratori per prepararsi ad un imminente attacco nucleare sovietico.
http://angolodifox.blogspot.com/2010/11/watchmen-due-cavalieri-si-avvicinano.html
Citazione capitolo X
“Fuori in lontananza un gatto selvatico miagolava, due cavalieri si avvicinavano e il vento
iniziò a ululare.” Bob Dylan
Eredità
Ormai giunti quasi al termine di Watchmen bisogna parlare delle influenze che questa
grande storia ha apportato al mondo del fumetto.
Watchmen, assieme a Dark Knight Returns di Miller, cambiò radicalmente l’approccio di
centinaia di autori e il loro modo di caratterizzare i proprio personaggi. Infatti dopo
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Venerdì 19 novembre 2010
Watchmen – O voi potenti, ammirate la mia opera
Capitolo XI
Capitolo delle rivelazioni e delle spiegazioni.
Rorschach e il Gufo fanno irruzione nella fortezza di Ozymandias e finalmente ci viene
rivelato l’intricato piano dell’uomo più intelligente del mondo.
Dettaglio dopo dettaglio ci viene rivelato tutto il piano. Ed è un capolavoro.
Per porre fine ad una guerra nucleare ed a una situazione in stallo ormai da decenni è
stato necessario mettere a tacere personaggi scomodi come il Comico, esiliare il Dr.
Manhattan e far arrestare Rorschach. Ma l’obbiettivo finale è un altro: distruggere mezza
New York provocando un evento talmente catastrofico da far cessare ogni ostilità per
difendersi da un nemico comune.
Nulla può fermare Ozymandias, i due eroi assistono impotenti alla realizzazione del suo
piano diabolico e alla più grande distruzione che il mondo civile abbia mai conosciuto.
Il capitolo si chiude con gli abitanti di New York e la loro piccola esistenza quotidiana, che
ci è stata narrata fino alla loro tragica conclusione attraverso la magica prosa di Moore. Le
loro vite vengono consumate da una luce bianca accecante. Del resto, le grandi imprese
si ottengono con gradi sacrifici.
http://angolodifox.blogspot.com/2010/11/watchmen-o-voi-potenti-ammirate-la-mia.html
Citazione capitolo XI
“Mi chiamo Ozymandias, re dei re: O voi potenti, ammirate la mia opera, e disperate!”
Ozymandias, Percy Bysshe Shelley.
Ozymandias
Adrian Veidt è sempre stato un uomo con una intelligenza sopra la media. La sua
esistenza di uomo ricco è stata sempre influenzata da Alessandro il Macedone, morto a
trentatrè anni dopo aver conquistato gran parte del modo civile e istituito il massimo luogo
d’insegnamento e di conoscenza del mondo antico.
Magistrale personaggio, Veidt si identifica come fiero idealista e portatore della giusta
conoscenza che trae ispirazione dai grandi del passato. Altra grande influenza del suo
ego è il faraone Ramses II. Da questa mitologia Veidt adotta il nome greco di battaglia,
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Ozymandias.
Veidt con il suo piano decennale e una costante preparazione cerca di risolvere il
problema della guerra in modo definitivo. Ha alzato la contrapposizione tra le due
superpotenze mondiali fino al limite della guerra e ha deliberatamente provocato la
distruzione di New York allo solo scopo di far unire la razza umana in uno scopo comune,
contro un’invasione aliena da un’altra dimensione. Ha deliberatamente massacrato milioni
di persone solo per salvarne moltissime altre.
Un problema irrisolvibile si può trattare solo usando una soluzione non convenzionale.
Alessandro il Macedone l’aveva compreso più di duemila anni fa a Gordio.
Il nodo di Gordio
Quella del nodo di Gordio è una citazione ricorrente tra le pagine di Watchmen. Veidt né è
affascinato a tal punto da esporre nelle sue stanze un dipinto che ne ritrae l’episodio
storico. Oltre alla trama principale, la citazione del nodo gordiano la troviamo in altre
sfumature più o meno visibili. Mi limito a segnalare che Moore e Gibbons hanno costellato
la loro storia con questa citazione fin dalle prime pagine della miniserie. Infatti, le serrature
delle porte sono dell’abitazione di Dreiberg e riportano il nome “Gordian Knot Lock” e
spesso vengono scassinate, la banda di teppisti che uccide il primo Gufo Notturno sono
chiamati “I Nodi” e la conversazione tra il Dr. Manhattan e Laurie si svolge con la vista
delle montagne Nodus Gordii del pianeta Marte.
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Mercoledì 24 novembre 2010
Watchmen – Un mondo più forte d’amore
Capitolo XII
Capitolo finale crudo ma estremamente reale nei contenuti.
Già dalla copertina capiamo cosa ci aspetta. Gibbons nelle prime pagine disegna ben sei
splash page per documentare la distruzione di New York.
Vediamo i principali comprimari di Watchmen morti per colpa del teletrasporto nella
Grande Mela della creatura di Ozymandias. Nel massacro si riconoscono lo psichiatra che
aveva in cura Rorschach, il ragazzo che leggeva il fumetto sui pirati, la banda di teppisti
cha ha ucciso il primo Gufo notturno e il proprietario dell’edicola crocevia di tante storie
parallele. E’ visibile, in forma di graffito, anche l’ombra di due amanti che si baciano. Un
esplicito rimando ad Hiroshima.
Capitolo finale pieno di spunti e riflessioni. La cosa più importate è che la soluzione finale,
non è un bene, ma solo un male minore. Come già capitato ad Alessandro il Macedone,
per risolvere una situazione di stallo si deve operare con situazioni non convenzionali.
Adrian Veidt, l’uomo più intelligente del mondo, ha compreso che per scongiurare il
conflitto nucleare bisognava provocare una situazione indotta che valicasse le
contrapposizioni tra le due superpotenze. Attraverso la sua infinita potenzialità e
intelligenza è riuscito a far credere al mondo intero che l’umanità potesse essere
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Eroi e scelte
Come già scritto Watchmen è la destrutturazione definitiva del supereroe. Alan Moore
attraverso la sua narrazione disintegra il mito dell’eroe in maschera senza macchia. In
Watchmen non esistono eroi impavidi che si sacrificano per la giustizia, ma ci sono
maschere che sono tremendamente umane, con tutte le loro debolezze e schizofrenie.
Al di là della scelta e delle situazioni fantascientifiche adottate da Moore, Watchmen è da
intendere come una metafora anche in questo caso. Cosa accade veramente quando un
uomo con un potere assoluto deve fare delle scelte? Per Veidt non è facile macchiarsi di
una strage simile. Egli cerca reprimere la sua emotività attraverso l’utilizzo della pura
ragione. Cerca di concepire le sue azioni come le uniche adatte per scongiurare il conflitto
nucleare, e alla fine ha avuto ragione. Tutto il Mondo ora è in pace grazie a lui, e come
Alessandro il Macedone ora potrà creare la sua utopia. Gli altri eroi in maschera hanno
capito che l’unica soluzione per mantenere la pace è mettere tutta la situazione sotto
silenzio. Nascondere a tutti che la pace si è ottenuta attraverso una strage apocalittica.
Alla fine Ozymandias, con l’utilizzo del suo intelletto ha avuto ragione. Il Mito della Storia,
il culto dei grandi del passato ha salvato il mondo e portato una nuova era di utopia.
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Lunedì 29 novembre 2010
Watchmen – Il film
Il Film
In genere non sono particolarmente attratto dagli adattamenti. Che questi siano
fumettistici o cinematografici poco importa, tante sono state le mie delusioni in passato.
Se una storia funziona a parole scritte non è detta che la stessa abbia l’identico risultato
anche su pellicola o all’interno di tavole disegnate. Semplicemente perché ogni mezzo di
comunicazione ha le sue caratteristiche che per forza di cose si differenziano da tutti gli
altri. A sostegno del mio pensiero personale ci sono anche le parole di Alan Moore, il
quale si è sempre detto contrario a qualsiasi adattamento cinematografico delle sue
storie. Lo scrittore e sciamano inglese infatti, ha sempre rifiutato di comparire nei credits di
questi film e, già come capitato per From Hell e V for Vendetta, anche in Watchmen il suo
nome non compare tra gli autori. Il regista Zack Snyder è riuscito, dopo anni di progetti
rimandati, ha portare su pellicola Watchmen e tutta la sua potenzialità narrativa
intraducibile al cinema. Nonostante le quasi tre ore di durata, il film ha perso tanto in
termini di storia, spessore dei personaggi e livelli di lettura. In ogni caso Snyder dirige
egregiamente il film cercando di rimanere il più fedele possibile al materiale originale e
riuscendo in maniera accettabile a rendere la complessità della trama.
Al contrario di tanti blockbuster hollywoodiani del genere, Watchmen fa passare in
secondo piano le scene d’azione e focalizza la propria attenzione sui personaggi, sulle
loro vicende umane e sulle loro nevrosi quotidiane. Snyder cerca il più possibile di
avvicinarsi alla filosofia della miniserie, a tratti riuscendoci, ma stravolgendo il finale in
maniera non soddisfacente. Da estimatore della miniserie di Moore e Gibbons, il film mi
http://angolodifox.blogspot.com/2010/11/watchmen-il-film.html
persone un tempo amanti, nel film non ha lo stesso pathos e la stessa energia
dirompente. Ma l’episodio più disturbante sono forse le origini di Rorschach (Anche
l’abisso guarda) dove nel film vengono riviste e corrette in maniera troppo veloce e a tratti
superficialmente. Sicuramente uno dei punti di forza del film è la colonna sonora. Come
abbiamo visto Alan Moore ha inserito moltissimi riferimenti musicali nella sua storia, e nel
film questi riferimenti vengono inseriti ottimamente in punti cardine della trama. Una
segnalazione in tal senso merita l’eccellente episodio del funerale del Comico
accompagnato da “The sound of Silence” di Simon & Garfakel. Merita un elogio
grandissimo anche l’inizio del film con il montaggio sul passato delle maschere
accompagnata dalla bellissima “Times they are a-changin” di Bob Dylan.
Gli attori scritturati per recitare i ruoli principali, salvo rare eccezioni, fornisco un’ottima
interpretazione dei personaggi. Senza dubbio il più dirompente di tutti è Rorschach
(Jackie Earle Haley) che buca lo schermo con la sua personalità e l’ottimo personaggio
che incarna.Purtroppo non ho trovato adeguato Matthew Goode nel ruolo di Ozymandias.
Credo che il personaggio cardine di tutto Watchmen avrebbe richiesto la presenza di un
attore più carismatico del pur bravo Matthew. Ozymandias è il sapere storico incarnato, è
l’uomo che si erge sopra tutto e tutti grazie alla sua intelligenza. Goode riesce a farsi
odiare solo grazie alla sua supponenza e alla sua faccia da schiaffi.
Il film di Watchmen è un’opera indubbiamente coraggiosa. Produrre e dirigere un lavoro
che inevitabilmente verrà paragonato al più bel fumetto finora scritto non è semplice e non
certo una sfida che tutti vogliono accettare. Snyder, da vero appassionato della storia di
Moore e Gibbons, ha cercato di emulare e di rendere il suo film il più fedele possibile alla
storia disegnata. Alan Moore per scrivere Watchmen, ha attinto a piene mani da quello
che è il linguaggio dei comics, ha utilizzato le specifiche tecniche di comunicazione che
sono intraducibili con un altro medium. E’ essenzialmente questa la differenza tra i due
prodotti. Anche se Snyder ha letteralmente ripreso le inquadrature utilizzate da Gibbons, il
risultato che ha ottenuto non è uguale. Il pathos che si respira tra le pagine della miniserie
non riesce a trasparire sulla pellicola. Il film, nonostante tutto, non è certo brutto e si lascia
vedere abbastanza bene ma alla fine non convince fino in fondo. Sicuramente verrà
apprezzato molto di più da chi non ha letto la miniserie da cui è tratto.
La forza della narrazione di Alan Moore e la maestria di rappresentazione di Gibbons 76
sono più efficaci di qualunque altro linguaggio.
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Giovedì 2 dicembre 2010
Autori – Alberto Ponticelli
Blatta
Testi e disegni: Alberto Ponticelli
Leopoldo Bloom Editore
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Lunedì 6 dicembre 2010
Reality nero
Vertigo Crime
Reality nero
Testi: Ian Rankin
Disegni: Werther Dell’Edera
Ottobre 2010
Planeta De Agostini
Ecco una mia recensione sul volume Reality Nero pubblicata dal sito
http://www.mangaforever.net/
P.S. Nel sito ci sarà anche la possibilità di votare la recensione che più vi piace.
Se voterete la mia ve ne sarò grato!
http://angolodifox.blogspot.com/2010/12/reality-nero.html
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Lunedì 6 dicembre 2010
Reality nero
(tratto da www.mangaforever.net)
Reality nero sperando di leggermi una buona storia noir dal gusto
particolarmente intrigante. Ma questo purtroppo non si è avverato.
Reality nero è il primo numero pubblicato in Italia della nuova collana Vertigo
Crime. Questa serie ha la caratteristica di avere un formato tascabile, di ospitare
storie dalla lunghezza atipica per un fumetto americano e di presentarsi in un
rigoroso bianco e nero.
Il primo numero di Vertigo crime è dedicato con grande rispetto a John
Costantine, che ormai dal 1985 imperversa con il suo trench nella serie
Hellblazer fatta di bastardate, magia, demoni dell’inferno e umanità disumana.
Rankin ha il merito di costruire una storia semplice e rispettosa del personaggio
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Fuochi fatui
Testi: Giustina Porcelli
Disegni: Alberto Ponticelli
Ottobre 2010
Edizioni BD
Ecco una mia recensione sul volume Fuochi fatui pubblicata dal sito
http://www.mangaforever.net/
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Venerdì 10 dicembre 2010
Fuochi fatui
(tratto da www.mangaforever.net)
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Venerdì 17 dicembre 2010
Mattia
Mattia
un capolavoro di Federico & Francesca
Come si legge spesso, con l'avvento di Mattia il mio Universo non sarà più lo
stesso.
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Venerdì 17 dicembre 2010
Watchmen – Postfazione
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Lunedì 20 dicembre 2010
Controcorrente – Jeph Loeb
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Lunedì 20 dicembre 2010
Controcorrente – Jeph Loeb
(tratto da www.mangaforever.net)
serie con morti assurde e dialoghi ridotti all’osso. In tal senso si muove anche
Ultimatum, l’evento che ha ridefinito tutto l’Universo Ultimate. Una miniserie
descritta come epocale ma che alla fine si è ridotta a rappresentare scene di eroi
e criminali che vengono falcidiati senza un minimo di pathos e senza alcuna
genialità narrativa.
Purtroppo il grosso tasto dolente di Loeb è senza dubbio la sua gestione di Hulk.
Attorno all’identità di Rulk, l’Hulk rosso, Loeb non fa altro che costruirci attorno
una trama superficiale, piena di situazioni paradossali dai toni leggeri e spesso
LINK DEL POST:
elementari.
La cosa che non mi convince di questa nuova gestione di Hulk è il ritorno alla
narrativa dell’eccesso tipica degli anni ’90, dove a farla da padrone erano le
superstar del tavolo da disegno e le storie avevano la funzione di abbellimento
delle monotone splash-page.
Sono decenni che leggo la serie del gigante di giada, e dopo l’ottimo ciclo di
Peter David, dopo il misterioso periodo di Bruce Jones e dopo il più che
passabile ma godibile Planet Hulk di Grag Pak, leggere e apprezzare le storielle
di Loeb mi risulta francamente difficile.
Alla fine, dopo questi piccoli esempi e tralasciando volutamente i lavori di Loeb
per le serie televisive tipo l’insulso Heroes, credo di aver giustificato ampiamente
il mio personale giudizio iniziale. Dalla sua, Loeb ha avuto la fortuna di essere
stato affiancato quasi sempre da ottimi disegnatori. Mi riferisco a Tim Sale, Jim
Lee, Joe Madureira, Ed McGuinnes e David Finch, che solo grazie alla loro
arte hanno giustificato l’acquisto delle storie targate Jeph Loeb.
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