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C
Categorie di A B Patologie
CD4 Asintomatico Sintomatico indicative di
AIDS
>500/mmc A1 B1 C1
200-
A2 B2 C2
499/mmc
<200/mmc A3 B3 C3
Clinica
Possibili quadri clinici
Pz con infezione acuta
Pz asintomatico
C
Categorie di A B Patologie
CD4 Asintomatico Sintomatico indicative di
AIDS
>500/mmc A1 B1 C1
200-
A2 B2 C2
499/mmc
<200/mmc A3 B3 C3
Pz con infezione asintomatica
Spesso è una diagnosi occasionale:
» Test come screening (donne in
gravidanza, carcerati)
» Test volontario per percezione del
rischio (rapporti omosessuali, rapporti
eterosessuali non protetti,
sieropositività del partner)
» Test offerto in presenza di MST (lue,
epatite acuta A, B, C, gonorrea ecc.)
Si potrebbe aumentare la diagnosi in tale fase
MIGLIORANDO l’accesso al test con campagne preventive
ARC: AIDS-related complex
Boffito
AIDS Evento AIDS al momento del test o 2003
naive entro 1 o 2 mesi dopo il test Castilla
2002
Krenz
Late CD4 compresi tra 50 e 2004
presenter <200 cell/mmc Sabin
2004
Variazione di incidenza
Brännström, 2005
60
40 Girardi, 2000
20 80,0
0
1996 2002 60,0
40,0
Castilla, 2002
40 20,0
0,0
20 1986 1995 1996 1997 1998
P = 0.001
0
1994- 1998-
1996 2000
CARATTERISTICHE DEL
PAZIENTE ADVANCED
NAIVE
Minore Aumentata
tolleranza incidenza di
alla terapia mortalità
Elevato
rischio di
progressione
clinica
AIDS presenters: problematiche
Entità del problema: aumento negli ultimi anni
Fattori di rischio: sesso M, età>50 aa, immigrazione,
eterosessualità
Quadro clinico: grave, IO (pneumocistosi, sarcoma di
Kaposi, TB, candidosi esofagea, wasting syndrome),
ospedalizzazione
Prognosi: aumentato della mortalità di 10 volte
Strategie terapeutiche
» Terapia antiretrovirale (ARV) più terapie specifiche
» Sindrome da immunoricostituzione (IRIS), tossicità
ed aderenza
» Farmacoresistenza
Costi assistenziali: raddoppiati
Prevenzione: aumentare l’accesso al test
Patologie opportunistiche maggiori
Infezioni fungine
» Candidosi
» Criptococcosi extrapolmonare
» Istoplasmosi
» Coccidioidomicosi
» PCP (Polmonite da Pneumocystis carinii)
Infezioni virali
» Citomegalovirosi disseminata o retinica
» Herpes simplex disseminato o cronico
» PML-Leucoencefalite multifocale Progressiva
Patologie opportunistiche maggiori
Infezioni protozoarie
» Toxoplasmosi cerebrale
» Criptosporidiosi intestinale
» Isosporiasi intestinale
Infezioni batteriche
» Polmoniti batteriche ricorrenti
» Sepsi da Salmonella recidivanti
» Micobatteriosi atipiche
» Tubercolosi
Patologie opportunistiche maggiori
Neoplasie
» Sarcoma di Kaposi
» Linfomi non-Hodgkin
» Linfoma cerebrale primitivo
» Carcinoma invasivo della cervice
uterina
Patologie provocate da HIV
» AIDS - dementia complex (ADC)
» Wasting Syndrome
Principali patologie
indicative di AIDS
Polmonite da Infezione da
Pneumocystis carinii Cytomegalovirus
Candidosi esofagea Encefalite HIV-
correlata
Toxoplasmosi
Linfoma cerebrale
Criptococcosi
Wasting syndrome
Tubercolosi Leucoencefalopatia
Micobatteriosi multifocale
Sarcoma di Kaposi progressiva
Herpes mucocutaneo
Displasia cervicale
Le infezioni
Candidosi
esofagea
Polmonite da
Penumocystis
carinii (PCP)
Cryptosporidium
Criptococcus neoformans
Cytomegalovirus
Retinite da
cytomegalovirus
Leucoencefalite
multifocale
progressiva
(PML)
Toxoplasmosi
Toxoplasmosi
Toxoplasmosi oculare
Mycobacterium tuberculosis
Robert Koch
I tumori
Neoplasie in HIV
AIDS-definenti Virus
» Sarcoma di Kaposi KSHV
» Linfoma Non-Hodgkin EBV, KSHV,
HIV?
» Carcinoma Cervice Invasivo HPV
AIDS-associati
» Malattia di Hodgkin EBV
» Leiomiosarcoma (pediatrico) EBV
» Ca. Squamoso Congiuntivale HPV
» Carcinoma Squamoso Anale HPV
Sarcoma di Kaposi
Sarcoma di
Kaposi
Sarcoma di Kaposi orale e polmonare
Linfoma
Linfoma cerebrale
primitivo
Linfoma extradurale
Neoplasia intraepiteliale della cervice
Altre patologie HIV-correlate
Wasting syndrome
Slim disease
Slim
disease
HIV e malnutrizione
Terapia
Antiretroviral Drug Approval:
1987 - 2003
18 TDF ENF
EFV LPV/r
16 ABC APV
14 NFV
12 RTVDLV
IDV
10 NVP
8 3TC
SQV
6
d4T
4 ddC
ddI
2 AZT
0
1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003
Ciclo del virus
Assemblaggio
HIV Nucleo
Gemmazione
Proteasi
RNA
Trascrittasi
inversa
Adesione e fusione
DNA
Uncoating
Integrazione
Trascrizione inversa
Terapia antiretrovirale
Assemblaggio
HIV Nucleo
Gemmazione
Proteasi
RNA Trascrittasi
inversa
Adesione e fusione
DNA
Uncoating
Integrazione
Trascrizione inversa
Terapia antiretrovirale
Assemblaggio
HIV Nucleo
Gemmazione
Proteasi
RNA
Trascrittasi
inversa
Adesione e fusione
DNA
Uncoating
Integrazione
Trascrizione inversa
Terapia antiretrovirale
Assemblaggio
HIV Nucleo
Gemmazione
Proteasi
RNA
Trascrittasi
inversa
Adesione e fusione
DNA
Uncoating
Integrazione
Trascrizione inversa
Terapia antiretrovirale di
combinazione
Assemblaggio
HIV Nucleo
Gemmazione
Proteasi
RNA
Trascrittasi
inversa
Adesione e fusione
DNA
Uncoating
Integrazione
Trascrizione inversa
Terapia antiretrovirale e HIV-RNA
Soppressione virale
MASSIMA e durevole A volte POSSIBILE
Recupero immunologico o
POSSIBILE
prevenzione dell’immunosoppressione
Qualsiasi Qualsiasi
Sintomi Trattare
valore valore
Qualsiasi
Asintomatico <200/mm3 Trattare
valore
>200/mm3
Qualsiasi
Asintomatico ma Offrire il trattamento
valore
<350/mm3
SCELTA PONDERATA
NRTI
VANTAGGI SVANTAGGI
resistenze
aderenza
tossicità
Resistenza
Mutazioni di resistenza
Mutazioni primarie
» Riguardano il sito attivo dell’enzima
virale
» Alterano l’interazione tra farmaco e
proteina virale
Mutazioni secondarie
» Strutturalmente esterne al sito attivo
» A volte correggono alcuni difetti
indotti dalle mutazioni primarie
(mutazioni compensatorie)
Aderenza
Terapia prescritta a G.I: (uomo, 28 anni)
RETROVIR: 1 cp la mattina
VIDEX: 1 cp la mattina
FOLINA: 1 cp la mattina
CRIXIVAN: 2 capsule A DIGIUNO
RETROVIR: 1 cp la sera
VIDEX: 1 cp la sera
FOLINA: 1 cp la sera
CRIXIVAN: 2 capsule A DIGIUNO
Aderenza: definizione
Ingestione del
corretto numero di
pillole, al momento
giusto, in accordo
con le eventuali
restrizioni dietetiche
prescritte
Deve derivare da un
processo decisionale
condiviso dal paziente
e dall’operatore
sanitario
L’aderenza: un problema da
sempre
“That there is a further
large field for inquiry is
suggested by the many
tablets that can be
found scattered in the
flowerbeds surrounding
some of our hospitals”
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
> 95% 90-95% 80-90% 70-80% < 70%
Aderenza (MEMS)
80
79
% of Patients
60
40
39
20
22
16
0
Missed dose in past 1 Missed 1 or more Drug holiday for 1 day Missed 1 or more
day doses in past 3 days or more doses of their PI
Counselling, aumentare
Scarso rapporto medico-paziente
numero di visite
Abuso di droghe o alcool
Assistenza sociale
Senza fissa dimora
V L < 4 0 0 co p ie/m l
A d eren za > 9 5 %
80 80
60 60
40 40
20 20
0 0
4 24 48 4 24 48
Settimane Settimane
Trattati Controlli
Prima dell’inizio della terapia
» motivazioni per iniziare il trattamento ed importanza dell’aderenza
» risposte ad eventuali dubbi e quesiti dei pazienti
» formulazione con il paziente di uno schema posologico
» indicazioni su come risolvere i più comuni problemi di aderenza
OSTEOPOROSI LIPODISTROFIA
NAUSEA
COLICHE
RENALI
DISTURBI NEUROLOGICI
DIARREA
EPATOTOSSICITA’
OSTEPOROSI
DISTURBI MUSCOLARI
PANCREATITE
Effetti collaterali: NRTI
Abacavir: reazione da ipersensibilità, acidosi
lattica
Didanosina: neuropatia periferica, acidosi
lattica, disturbi gastrointestinali, pancreatite,
Stavudina: neuropatia periferica, acidosi
lattica, pancreatite,lipodistrofia,
Tenofovir: disturbi gastrointestinali, acidosi
lattica, insufficienza renale
Zalcitabina: neuropatia periferica, acidosi
lattica
Zidovudina: disturbi gastrointestinali, acidosi
lattica, anemia
Effetti collaterali: NNRTI
Delavirdina: rash, cefalea,
ipertransaminasemia
Efavirenz: rash, sintomi SNC,
ipertransaminasemia, teratogenesi
Nevirapina: rash, epatite e
necrosi epatica
Effetti collaterali: IP
Amprenavir: disturbi gastrointestinali, rash
Indinavir: calcolosi renale, disturbi
gastrointestinali, iperbilirubinemia
Lopinavir: disturbi gastrointestinali, incr.
transaminasi
Nelfinavir: diarrhea
Ritonavir: disturbi gastrointestinali, epatite
ACCUMULO DI GRASSO
Effetti
collaterali
⇓
Rischio Tasso di mortalità
del 50%
in pazienti HIV+
Beneficio
Adapted from Grunfeld. 6th CROI; 1999; Chicago. Palella. NEJM 1998;338:853.
Prevenzione
•Testando TUTTI i derivati
SANGUE del sangue (dal 1988 in italia
screening obbligatorio)
VIA EMATICA
“parenterale” •Sterilizzando tutti gli
strumenti invasivi
•Usando le norme di
precauzione universali per
medici e paramedici
•Utilizzando SEMPRE e dall’inizio
del rapporto, il PRESERVATIVO in
rapporti sessuali con partner non
VIA SESSUALE
sottopostosi a TEST HIV
SE HIV +
VIA MATERNO-FETALE
•Terapia ANTI-HIV in gravidanza
•Parto cesareo elettivo
•NO allattamento materno
Precauzioni universali
Misure adeguate per prevenire la diffusione di
patogeni a trasmissione ematica in ambiente
ospedaliero (infezioni trasmesse da operatore a
paziente, da paziente ad operatore e da
paziente a paziente)
» Lavaggio mani
» Guanti monouso
» Camici protettivi
» Mascherine chirurgiche ed occhiali protettivi
» Protezione nei confronti di aghi e strumenti
acuminati
Infezione occupazionale
Infermieri 53%
Laboratoristi 21%
Medici non chirurghi 9%
Ausiliari 9%
Chirurghi 1%
ALTO RISCHIO
» Ferita profonda che provochi sanguinamento
spontaneo per puntura con ago cavo
utilizzato per prelievo di materiale a rischio
» Qualsiasi contaminazione con materiale di
laboratorio contenente virus concentrato
A RISCHIO
» Ferita che provochi sanguinamento spontaneo
con ago o altro tagliente contaminato da
materiale biologico a rischio
» Contaminazione evidente di ferita recente e
aperta o di congiuntiva
Proposta di classificazione delle
esposizioni professionali
BASSO RISCHIO
» Ferita superficiale (senza sanguinamento
spontaneo)
» Contaminazione di ferita rimarginata o di
mucose diverse dalla congiuntiva
» Contaminazione di vasta area cutanea e/o
contatto prolungato
» Ferita da morso
» Ferita e/o contaminazione in seguito a
colluttazione
RISCHIO NON DIMOSTRATO
» Contaminazione di cute integra
» Ferita con oggetti non visibilmente
contaminati
Criteri di inclusione per la PPE
La profilassi può essere offerta entro 4 ore
dall’infortunio ad operatori sanitari che
riportino un incidente:
» con materiale biologico a rischio:
– puntura o ferita con ago o altro tagliente
– contaminazione di mucose o cute lesa
– contaminazione massiva e/o prolungata o comunque
con materiale ad elevata concentrazione virale
» proveniente da pazienti con infezione
accertata da HIV:
– sangue o qualsiasi altro materiale biologico
visibilmente contentente sangue
– liquidi cerebrospinale, amniotico, sinoviale,
pericardico, pleurico, peritoneale
– sperma o secrezioni genitali femminili
– materiale di laboratorio contenente HIV
Normativa e assistenza
Legge 135/90
Interventi di prevenzione, informazione,
ricerca e sorveglianza epidemiologica
Costruzione e ristrutturazione reparti di
malattie infettive e laboratori ed
integrazione degli organici di personale
Ospedalizzazione diurna
Assistenza domiciliare
Formazione operatori sanitari
Tutela dei pazienti HIV+
Tutela della privacy
Già nei primi anni dell’epidemia l’AIDS si
associa a paura, colpevolizzazione,
discriminazione e pregiudizio
Gli stessi operatori socio-sanitari provavano
disagio e difficoltà nel dare soluzione ai quesiti
dei cittadini e alle problematiche sollevate dai
pazienti
Approvazione di una specifica normativa per
richiamare l’attenzione su aspetti già esistenti
nell’ordinamento giuridico ma quasi “dimenticati”
di fronte all’emozione sviluppatasi
Consenso al test
Riferimenti nella Costituzione e nella
legge di istituzione del Servizio
Nazionale
Principio di autodeterminazione del
paziente nel processo di diagnosi e cura
Il paziente è il protagonista nella
gestione della propria salute, che resta
un suo bene personale
Screening per HIV?
Non esiste alcuna normativa che preveda
un trattamento sanitario obbligatorio
specifico per i pazienti affetti da HIV
Non giuridicamente legittimo proporre di
sottoporre "routinariamente" al test per
HIV alcune categorie (chi deve essere
sottoposto ad intervento chirurgico,
donne gravide, ecc.), senza preventivo
consenso
Ingiustificato anche se lo scopo fosse
tutelare la salute degli operatori
sanitari
Obiettivi del counseling per HIV
Non è proporre il test a tutti, ma…
… ridurre la diffusione di HIV:
» Migliorando la percezione del rischio
» Favorendo eventuali cambiamenti
comportamentali positivi già in atto
» Fornendo informazioni ed aiutando a
prendere le decisioni
» Negoziando un piano realistico e
progressivo per ridurre ulteriormente
il rischio
Perchè talora non si propone il
test?
Paura di offendere il paziente
Tempo
Disagio nel parlare di sesso o droga
Incapacità ad affrontare l’argomento
Privacy
Rischio sottovalutato
Counseling per HIV
Come iniziare a parlare di HIV?
» Stabilendo un rapporto ed affrontando
le preoccupazioni dell’interlocutore
» In un contesto di pianificazione
familiare
» Spiegare il motivo per cui si affronta
l’argomento
» Chiarire che è un servizio offerto a
chiunque
» Assicurare la confidenzialità
Prevenzione con i sieropositivi?
Ogni persona
infettata dall’HIV
è stata esposta ad
una persona
HIV positiva
Assistenza sanitaria oggi
Situazione attuale
» Persistenza di necessità di assistenza
opsedaliera intensiva per i casi più gravi
» Rilevanza delle comorbidità:
– Cardiovascolare
– Polmonare
– Ematologica
– Gastrointestinale
– Pancreatica
– Renale
– Epatopatia cronica (specie HCV+)
– Metabolica
– Tossicità dei farmaci
Assistenza sanitaria oggi
La gestione dell’infezione da HIV
necessita, ormai per definizione, di un
approccio integrato per l’attuazione del
quale è richiesta la collaborazione di
strutture assistenziali differenti e di
molteplici figure professionali
Processo assistenziale complesso
Meno episodi di degenza ordinaria
Maggior ricorso ad accessi di Day
Hospital o ambulatorio
Terapie estremamente costose
Complesso monitoraggio clinico e di
laboratorio
Costante aumento dei nuovi casi di
infezione che richiedono trattamento
Le nuove diagnosi sono spesso di pazienti
già in fase di malattia conclamata
I “rovesci” della medaglia
L’AIDS ha anche provocato positivi
cambiamenti nella prevenzione,
nell’assistenza e cura dei malati, nelle
politiche sanitarie e nel rispetto dei
diritti del cittadino
» Questioni etiche
» Ricerca scientifica
» Rapporto medico-paziente
Etica
Ha sollevato nuovi problemi etici:
» rispetto della privacy e del segreto
professionale (quando ancora l'Autorità
Garante della Privacy non era stata
nemmeno programmata)
» consenso informato a cure e partecipazione
a studi sperimentali
» problematica sulla necessità di informare i
familiari o il partner del malato circa la
sieropositività
» rivalutazione dell’importanza del counselling
» diritto/dovere alle cure
» desiderio di procreazione
» richiesta d’eutanasia o di suicidio assistito
Ricerca
Non vi è altro esempio nella storia della
medicina di un trasferimento così
significativo di fondi destinati alla
ricerca, alla prevenzione, alle cure,
quale quello che si è verificato per la
lotta all'AIDS
Qualità della vita e dell’assistenza
NEJM