MERCOLEDÌ

16 FEBBRAIO 2011
Doping, “positivo” ma scagionato
Contador è pronto per il Giro d’Italia
Alberto Contador torna in gara
31
O ggi torna a correre: questa è la vera notizia.
Alberto Contador, come previsto, è stato
assolto, ieri pomeriggio, dalla Commissione
disciplinare della federciclismo spagnola da ogni
accusa di doping volontario. Il vincitore di tre
Tour de France, di un Giro e di una Vuelta, era
risultato positivo al clenbuterolo in un controllo
effettuato il 21 luglio scorso, al Tour. L’Unione
ciclistica internazionale e la Wada hanno un
mese di tempo per presentare ricorso al
Tribunale arbitrale dello sport di Losanna.
Contador oggi sarà regolarmente in Portogallo
alla partenza del Tour dell’Algarve, dopo che si è
consumato l’ennesimo pasticcio giuridico-
sportivo tra Federezioni e governo mondiale
della bicicletta. Pellizotti - assolto in primo grado
dai sospetti di anomalie al passaporto biologico
- è fermo in attesa del ricorso del Tas. Contador,
con una positività in ogni caso accertata, assolto.
«Altri, nella sua stessa situazione, sono stati
squalificati. Perchè lui no?», ha commentato
laconico il belga Tom Boonen. (P.A.S.)
Frode sportiva
Confermata la
condanna a Preziosi
GENOVA. È stata
confermata ieri in Corte
d’Appello la condanna a 4
mesi per frode sportiva al
presidente del Genoa,
Enrico Preziosi. Assolti
invece il figlio Matteo e
Stefano Capozucca, già
dirigenti genoani, e a
Francesco Dal Cin, ex
presidente del Venezia. La
pena è comunque coperta
da indulto. La vicenda risale
al 2005 e riguarda un
presunto accordo sul
risultato di Genoa-Venezia
in serie B, a causa del quale
il Genoa venne retrocesso
in C1. Gli avvocati di
Preziosi hanno annunciato
ricorso in Cassazione.
(D.Fram.)
Elaborazione al computer dello stadio olimpico di Londra
Londra 2012 apre con il calcio femminile
I biglietti partono da 20 sterline (24 euro)
LONDRA. Sarà il calcio femminile ad aprire il programma
delle gare di Londra 2012, il 25 luglio, due giorni prima della
cerimonia ufficiale all’Olympic Stadium (ore 19,30). Ieri è
stato reso noto il calendario degli eventi che fissa al 5
agosto la finale dei 100 metri e al 12 la maratona (lo stesso
giorno della cerimonia di chiusura). Le prime medaglie
saranno assegnate il 28 luglio nel sollevamento pesi
femminile, nel tiro a volo e nel ciclismo su strada maschile.
Il costo dei biglietti, in vendita dal 15 marzo, parte da 20
sterline (circa 24 euro) per arrivare a 725 per le finali di
atletica. Previsti sconti per gli under 16 e per gli over 60.
Mondiali di sci nordico, Zorzi resta a casa
■ TRENTO. Spicca l’assenza del campione olimpico
Cristian Zorzi nella squadra selezionata dal Ct Silvio
Fauner per i Mondiali di sci nordico, in programma ad
Oslo dal 24 febbraio al 6 marzo.Tra i convocati figurano,
invece, Pietro Piller Cottrer, Giorgio Di Centa, Roland
Clara, Arianna Follis, Marianna Longa e Magda Genuin.
F1: ancora concorrenza in casa Red Bull
Strategia vincente non si cambia: la Red Bull continuerà a
garantire libera concorrenza ai suoi piloti Vettel e
Webber. Lo conferma il patron della scuderia Dietrich
Mateschitz: «Sebastian è assolutamente motivato e Mark
non lo è di meno». Lo scorso anno la rivalità interna ha
messo a rischio la conquista del titolo iridato. Poi
ammette che difendere il titolo sarà difficile: «Per la
prima volta siamo le lepri e non i cacciatori. In Formula 1
ottenere qualcosa è più facile che mantenerla».
Turno infrasettimanale per il volley
Si gioca stasera (ore 20.30) la sesta giornata di ritorno,
ultimo turno infrasettimanale, del campionato di Serie A1
di volley. Fra Modena e Cuneo la sfida più importante.

CALCIO
L’INCHIESTA CHAMPIONS LEAGUE

Il Milan cade con il Tottenham (0-1)

Rossoneri confusi trafitti da Crouch
L’azienda pallone Ottimo Tottenham, insufficiente Milan. La vittoria (0-1, rete di Crouch in
è in crisi ma in Italia contropiede) premia gli inglesi per l’evoluzione di una gara che ha visto i
rossoneri entrare in partita solo nella ripresa. La sconfitta complica il cammino
vale 7 miliardi l’anno: in Champions. A Londra serve un’impresa e soprattutto un altro Milan. Nel
potenziale enorme e naufragio generale si salva solo Ibrahimovic, al quale è stata annullata una rete-
capolavoro nel finale, per spintone su Dawson. Bocciato Gattuso: ammonito,
mal sfruttato. Gli analisti: salterà il ritorno. Meriterebbe il rosso per la mole di calcioni e manate spedite
agli avversari. Anche dopo il fischio finale. In campo c’è Robinho e non Pato.
«I correttivi esistono, Nel Tottenham redditizio in trasferta (11 reti in 5 gare) non c’è la stella Bale,
ma in compenso i due laterali (Pienaar e Lennon) fanno impazzire la difesa
serve fare sistema» rossonera e Abbiati, costretto al 16’ ad uscire dal campo per una botta al capo,
deve fare gli straordinari. Entra Amelia. Gli inglesi spingono a manetta, il Milan
è per 45’ impalpabile. Subisce gli avversari nella corsa, forse anche nella testa. I
rossoneri patiscono il clima continentale. Solo un sinistro, a lato, di Robinho al
46’. Piange il taccuino, non sorridono i tifosi del Milan. Entra Pato per Seedorf:
la ripresa cambia volto.Yepes incorna due volte ma Gomes respinge da
I NUMERI fuoriclasse. Anche Flamini (intervento killer su Corluka) meriterebbe
l’espulsione: l’arbitro sorvola. Quando sembrava dover passare il Milan, arriva
la doccia fredda di Crouch. Nel finale la rovesciata in gol di Ibra annullata.
6 3 % la dipendenza in
percentuale dei
bilanci societari dai diritti tv
Londra, per ora, è troppo lontana. (Giulio Peroni)
ROMA-SHAKHTAR DONETSK (RAI2 e SKY, ORE 20.45)
(1 miliardo di euro l’anno): «I ragazzi mi danno entusiasmo e mi hanno garantito che il problema non
è il più grande limite del calcio sono io», dice Ranieri nel giorno in cui gli americani hanno ottenuto l’esclusiva
italiano per trattare l’acquisto del club. Sembra scoppiata la pace nella Roma che
affronta nell’andata degli ottavi di Champions lo Shakhtar all’Olimpico.Totti
6 8 l’età media degli stadi
italiani: vecchi, pericolosi e
poco accoglienti contribuiscono ad
Ibrahimovic in ginocchio davanti al difensore inglese Michael Dawson
probabilmente in campo dall’inizio.

allontanare la parte sana del tifo.

7
126
0 % l’incidenza (altissima)
di costo del lavoro e
interessi passivi sui fatturati dei
club calcistici italiani
il numero delle
società
professionistiche di calcio in Italia:
un primato mondiale.
Il calcio e le riforme per salvarlo: è il
programma di un focus group del-
l’Università di Teramo (corso di Ma-
nagement delle imprese sportive)
che sta lavorando su un progetto da
proporre alla Federcalcio. Ecco un e-
stratto delle linee guida
DI DAVIDE PORRU
n Italia l’indotto dell’industria cal-
I cio, tra i primi settori economici
del paese, viene stimato intorno
ai 7 miliardi di euro. Un’enormità? Per
nulla. Allo stato attuale, è possibile ri-
levare come l’errata gestione delle ri-
sorse e la presenza di ingiustificati
poteri ostativi di parte comportino
una perdita secca di benessere eco-
nomico-sportivo agli stessi protago-
nisti, che allestiscono il sistema cal-
cio, ed agli appassionati, che lo ten-
gono in vita con le loro passioni pri-
mordiali.
Competitività e dialogo. Sono i due
elementi cardine dell’efficienza, mol-
tiplicatori di successi e profitti. Il cal-
cio infatti, a differenza di qualsiasi al-
Il calcio vale oro, salviamolo
Stadi, riforma dei campionati, marketing: ecco le possibili linee guida
tro settore economico, è un prodot-
to trasversale retto dall’interazione di
più soggetti in uno stato di forte ten-
sione, in cui la concorrenza è condi-
zione necessaria per la sopravviven-
za dell’intero sistema. Ma in realtà
solo poche squadre si contendono il
titolo, giocando troppo e male. Con
una logica conseguenza: in campo
internazionale, salvo qualche rara ec-
«Meno gare, più introiti,
visibilità e spettacolo:
una Serie A con sole
16 squadre trainerebbe
tutto il movimento»
cezione, collezioniamo figuracce.
Ricavi. L’assoluta dipendenza dei bi-
lanci societari dai diritti tv (1 miliar-
do di euro, 63% dei ricavi totali) è il
più grande limite del calcio italiano.
L’esplosione dell’offerta televisiva ha
adagiato i nostri club, colpevoli di un
insufficiente livello di specializzazio-
ne in tutte le aree societarie, fino ad
ora considerate di contorno. Così la
Premier League incassa grazie ai so-
li stadi 500 milioni di euro in più del-
la Serie A, mentre la Bundesliga ci su-
pera di 300 milioni nei ricavi com-
merciali.
Stadi. Se lo spettacolo non è all’al-
tezza della domanda, la scenografia
lo è ancora meno: stadi inaccoglien-
ti e vecchi mediamente 68 anni con-
tribuiscono ad allontanare la parte
sana del tifo, con forti ripercussioni
anche nella contrattazione dei dirit-
ti tv esteri, vera e propria miniera d’o-
ro inesplorata.
Professionismo e fiscalità. L’anacro-
nistica legge 91/81 non tiene conto
dell’evoluzione dello sport business
e della sua specialità. Il peso dell’Irap
è insostenibile: sono escluse dalla for-
mazione della base imponibile costo
del lavoro e interessi passivi, che so-
lo nei club calcistici hanno un’altis-
sima incidenza sui fatturati (circa il
70%).
I possibili correttivi. L’errore più
grande che possono continuare a
commettere i nostri presidenti è quel-
lo di pensare che il calcio italiano sia
un prodotto finito o quasi. Qualora
venissero conferiti poteri speciali al-
la Lega, come già avviene in molte
realtà estere con sistemi di gover-
nance simili al modello tedesco o in-
glese, e si perseguisse l’obiettivo co-
mune e prioritario di rendere anche
i campionati minori funzionali a
quelli maggiori, attraverso l’applica-
zione di funzioni di sistema prope-
deutiche assegnate ad ogni singola
Lega (A, B e Lega Pro), si incentive-
rebbe lo spirito di collaborazione in
maniera da tale da far coincidere gli
interessi di parte con quelli colletti-
vi. Una scelta dettata dalla necessità
indifferibile e inderogabile di fare si-
stema e produrre spettacolo. Con
queste premesse, la doverosa rifor-
ma fiscale e l’attesa legge stadi non
potrebbero più essere negate.
Federazione. Attraverso l’applicazio-
ne delle licenze nazionali sulla falsa-
riga di quelle europee necessarie per
poter partecipare alle competizioni
internazionali, è possibile regolare la
partecipazione alle categorie inferio-
ri, ormai vicine al collasso. Non può
e non deve spaventare l’ipotesi di un
terremoto finanziario (peraltro già in
atto) oltre che popolare: l’intervento
deciso della Federazione, con annes-
sa modifica dello Statuto, creerebbe
prospettive differenti per nuovi po-
tenziali investitori che non avrebbe-
ro difficoltà a sposare un progetto al-
l’insegna dell’efficienza e dell’inno-
vazione, tutelando e incrementando
la passione dei tifosi.
«L’obiettivo futuro:
l’esportazione del
pallone d’alto livello
dove è più richiesto,
Cina, India e Usa»
Format dei campionati. 126 società
professionistiche sono un primato
mondiale. Un campionato di Serie A
a 16 squadre avvincente, spettaco-
lare ed incerto sino all’ultimo fareb-
be da traino a tutto il movimento
grazie alle funzioni di sistema. Me-
no gare, più spettacolo, più succes-
si internazionali, più visibilità, più
introiti: una formula vincente, abbi-
nata a sistemi di “scivolo” pensati
per rendere meno traumatiche le re-
trocessioni e ad una lunga serie di
interventi da parte della Lega, che in
breve tempo anche attraverso poli-
tiche di marketing centralizzato può
acquistare facilmente la fiducia di
tutti e continuare a operare per il be-
ne comune. La Lega stessa, con po-
chi milioni di euro, può allestire un
efficace sistema di scouting telema-
tico avanzato, che permetterebbe a
tutte le società di avere sempre sot-
to controllo l’intero movimento cal-
cistico mondiale, garantendo qua-
lità e ricavi.
Formazione. Imprescindibile una ri-
voluzione del Settore Tecnico Fede-
rale: necessario incentivare lo studio
delle metodologie estere vincenti, as-
solutamente applicabili al nostro
contesto nazionale, ma solo se si di-
ce addio al tradizionalismo. In que-
sto modo si potrà puntare con deci-
sione sul fiore all’occhiello del pros-
simo ventennio: l’esportazione di cal-
cio ad alti livelli nelle aree dove è più
richiesto (Cina, India e Stati Uniti).

SERIE A, I RECUPERI

Sampdoria-Genoa
Il derby delle deluse
Il recupero della 17ª giornata del
campionato di Serie A prevede il derby
della Lanterna (alle 18.30). Sampdoria-
Genoa si fronteggiano in un momento
delicato della stagione, con una
classifica che le vede più vicine alla
zona retrocessione che all’Europa. Il
tecnico rossoblu, Davide Ballardini, non
cambia formazione rispetto alla gara
con il Bari. Quattro indisponibili,
invece, tra le fila blucerchiate: Pozzi,
Semioli, Perticone e Padalino.
La classifica: Milan 52; Napoli 49;
Lazio 45; Inter 44; Udinese 43; Palermo
40; Roma 39; Juventus 38; Cagliari 35;
Fiorentina 32; Chievo 31; Sampdoria
30; Genoa e Bologna 29; Parma e
Catania 26; Lecce 24; Brescia 22;
Cesena 21; Bari 15.
Giancarlo Antognoni
Oggi alle 18.30 il recupero della
partita non disputata a dicembre
Giancarlo Antognoni: «Mi rivedo
in Sneijder: segna e fa segnare
Mihailovic sfortunato, ma ora va
Lo scudetto? Dico Milan al 65%»
L’Inter a Firenze per scoprire che fine farà
DI VANNI ZAGNOLI
iancarlo Antognoni,
G 56 anni, lavora sempre
per la Figc, segue le
Nazionali giovanili. E cerca
promesse assieme all’ex com-
pagno viola Ciccio Graziani.
“New football talent” è il suo
ultimo progetto...
«Ideato da Sergio Brio. Trami-
te internet accettiamo video
di ragazzi fra i 10 e i 23 anni,
valutiamo i più interessanti e
proponiamo loro degli stage:
i prossimi a Formia, Fiuggi e
Abano Terme. Betty Vignotto
seleziona le ragazze».
Da calciatore, Mihajlovic ha
vinto lo scudetto a tavolino
con l’Inter, più due da vice-
Mancini: in panchina ha de-
buttato al Bologna (esonera-
to), si è riscattato a Catania.
Meritava la chance viola tan-
to in fretta?
«Dopo il lustro con Prandelli
non era facile. È stato sfortu-
nato, non ha mai ha guidato
la Fiorentina al completo. La
scelta societaria però era ri-
schiosa, il suo curriculum non
è ricco».
Ancor più scarno quello di
Leonardo.
«Sono investimenti, per il fu-
turo. Sinisa predilige i giova-
ni, ora si sta riprendendo».
Mutu meritava il perdono?
«Credo serva alla Fiorentina,
la retromarcia si spiega così.
Con il solo Gilardino davanti
andava incontro a problema-
tiche, conta il rendimento sul
campo, anche se il compor-
tamento fuori non è positivo».
Lei a 21 anni era già capitano
dei viola: Montolivo sarà al-
trettanto longevo?
«Certamente è molto amato,
è in nazionale e interessante.
Oggi le bandiere sono l’ecce-
zione: io ereditai i gradi da
Merlo e De Sisti, grazie a Maz-
zone».
All’Inter Moratti ha sempre
fatto collezione di grandi, in
società, la Fiorentina è il con-
trario...
«Già, nessun ex nei quadri, u-
na politica precisa. Aspetto
sempre segnali, a novembre
con il Bari mi sono commos-
so nel giro di campo al Fran-
chi, con il trofeo Golden Foot.
Sono sempre sostenuto dal
popolo, com’erano Batistuta,
Rui Costa e Baggio e prima di
loro Hamrim».
I Della Valle lasceranno?
«Ogni tanto lo dichiarano, è
una strategia. Vorrebbero co-
struire la Cittadella dello
sport: progetto interessante
ma complicato in una città
bellissima, ma con appena
350mila abitanti».
Fra gli interisti chi gioca a te-
sta alta come lei?
«Mi rivedo in Sneijder, segna
e fa segnare, è più offensivo di
Thiago Motta, che dà ordi-
ne»..
Le percentuali scudetto?
«Milan 65%, Inter 25% e Na-
poli 10%. Alla lunga la squa-
dra di Mazzarri, cresciuto nel-
la Fiorentina, non so se resi-
sterà: peraltro sta giocando
bene, in una piazza impor-
tante e motivatissima».
L’Inter è quarta, a 8 punti dal
Milan: se non vince oggi il re-
cupero svaniscono le condi-
zioni per il primato di scu-
detti consecutivi?
«Le concorrenti si sono raffor-
zate, ma la rosa migliore è
quella nerazzurra. Gli innesti
di Pazzini e Ranocchia sono
in prospettiva, anche se do-
vesse sfuggirgli il 6° titolo».
Dal ’90 (Milan), nessuno si ri-
pete in Champions. L’Inter
può farcela?
«Con i rossoneri è la candida-
ta italiana. Prevedo il Real Ma-
drid in semifinale, dunque
monopolio italo-spagnolo.
Con il Barcellona favorito».