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Teoria propedeutica ai Corsi Audio sia analogico che digitale 25/02/99

7(25,$'(,6(*1$/,

,QWURGX]LRQH

I segnali elettrici ottenuti dalla trasduzione di apparati audio, video o di altro genere, sono,

per generalità, funzioni della variabile reale tempo.

In un intervallo di tempo (a,b) finito o infinito, x(t) avrà energia:


E
E1(x) = . ∫ |x(t)|2dt
D

e la costante di proporzionalità K, a seconda del significato fisico di x(t), assumerà le

dimensioni di conduttanza, di resistenza, o altro.

Ponendo per semplicità K=1, l'energia del segnale x(t) è:


E
E(x) = ∫
D
|x(t)|2dt

Se E(x) esiste ed è finito, x(t) è un segnale ad energia finita. Altrimenti si esamina la

potenza media del segnale su un intervallo illimitato, segnale illimitato e non periodico
come ad es. il rumore bianco:
7
1
3( [ ) = lim ∫7 [(W )
2
(1) GW
7 →∞ 27

Se esiste questo limite ed è finito, x(t) è a potenza media finita.

Se le funzioni x(t) fanno sì che l'integrale (1) esista e sia finito, si possono raggruppare in

un insieme che si dirà appartenente a L2(a,b) (spazio delle funzioni a quadrato

integrabile). Allora, dire che x(t) è un segnale ad energia finita significa:

x(t) ∈ L2(a,b)

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3URSULHWjGHJOLHOHPHQWLDSSDUWHQHQWLD/ DE

Avendo due funzioni x(t) e y(t), ∈ L2(a,b), si definisce GLVWDQ]D WUD OH GXH IXQ]LRQL un

numero reale tale per cui si possa trovare una legge che associ alle x(t) e y(t) detto

numero d(x,y).

d(x,y) deve soddisfare alle seguenti tre condizioni:

1. d(x,y) > o, e d(x,y) = o se e solo se x=y

2. d(x,y) = d(y,x)

3. d(x,y) < d(x,z)+ d(z,x) (diseguaglianza triangolare)

Se quindi si pone:
E

∫ [(W ) − \(W )
2
d(x,y) = GW
D

Le prime due condizioni sono intuitivamente dimostrate.


Si definisce ora il SURGRWWRVFDODUH tra due funzioni x(t) e y(t) in L2(a,b).

Detto prodotto scalare è definito come:


E
(x,y) = ∫
D
x(t)y*(t)dt

e:

(x,y) = (y,x)*

(αx + βy, z) = α(x,z) + β(y,z) (α e β numeri reali o complessi)

(x,x) > 0 e (x,x) = 0 se e solo se x=0

Si definisce norma di X:

||x|| = (x,x)1/2

e la diseguaglianza di Schwarz afferma che :

|(x,y)| ≤ ||x|| ||y||

cioè:
E E E
| ∫ x(t)y*(t)|2 ≤ ∫ |x(t)|2dt ∫ |y(t)|2dt
D D D

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Lo spazio delle funzioni a quadrato integrale, in cui siano stati definiti il prodotto scalare e
la norma, è uno VSD]LRGL+LOEHUW

Si definiscono VHJQDOLQRUPDOL nell'intervallo (a,b) le funzioni dello spazio di Hilbert L2(a,b)

tali che:

||x|| = 1
Si definiscono VHJQDOLRUWRJRQDOL, se x(t), y (x) ∈ L2 (a,b) tali che:

(x,y) = 0

cioè, l'energia della somma eguaglia la somma delle energie.


Si definiscono VHJQDOLRUWRQRUPDOL due segnali x(t), y(t) ∈ L2(a,b) ortogonali e normali.

6YLOXSSRLQVHULHGL)RXULHUGLIXQ]LRQLSHULRGLFKH

Si prenda in considerazione il sistema di funzioni ortonormali nell'intervallo (-T,T):


1 nπt/T
ϕn(t) = H -∞ < n < ∞
27
Per ogni funzione x(t) ∈ L2 (-T,T):
&Q jnπt/T


(2) x(t) = −∞
H
27
e:
7
1
Cn = (x,ϕn) =
27 −
∫7 x(τ)e-jnπτ/Tdτ

La (2) rappresenta lo VYLOXSSRLQVHULHHVSRQHQ]LDOHGL)RXULHU della funzione x(t).

Se si prende un sistema ortogonale completo ma non normale:


_
Φn ( t ) = e jnπt / T

si ha:
_
|| Φn ||2 = 2T

e:

x(t) = ∑ µ nejnπt/T
−∞
-T < t < T

con:
7
1 1
∫7 [(τ )H
− MQπτ / 7
µQ = Gτ = &Q
27 − 27

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6HULHGL)RXULHUVRWWRIRUPDWULJRQRPHWULFD

Se x(t) è reale:

µ-n = µn*

e quindi:

x ( t ) = µ 0 + ∑ ( µ n e jnπt / T + µ *n e − jnπt / T )
n =1

Separando parte reale e parte immaginaria dei µn, µn = µ' + jµ":



 W W 
(3) [ (W ) = µ 0 + ∑ 2 µ Q’ cos(Qπ ) − 2 µ Q’’ sen(Qπ )
Q =1  7 7 

ricordando che:
e jx − e − jx
sen x =
2j
e + e − jx
jx
cos x =
2
La (3) rappresenta la forma trigonometrica dello sviluppo in serie di Fourier della funzione

x(t). La (3) si può riscrivere nel seguente modo:



 W W 
[ (W ) = D0 + ∑ D Q cos(Qπ ) + EQ sen(Qπ )
Q =1  7 7 

con:
7
1
D0 = µ 0 =
27 ∫ [(W )GW
−7
7
1 W
D Q = 2 µ Q’ = ∫
7 −7
[ (W ) cos(Qπ )GW
7
7
1 W
EQ = −2µ Q = ∫ [ (W ) sen(Qπ )GW
’’

7 −7 7

Dalla (4), la x(t) è espressa dalla somma di una costante a0, detta componente continua,

e di una serie di funzioni sinusoidali con pulsazione (nπ)/T. Se si definisce ω0 = π/T la più
bassa frequenza che compare nello sviluppo, cioè IRQGDPHQWDOH, le frequenze che

compaiono nello sviluppo sono multiple intere della fondamentale, e si definiscono


DUPRQLFKH.

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Si riprenda ora la serie di Fourier in forma esponenziale:


x(t) = ∑ µ nejnπt/T
−∞
-T < t < T

Tale sviluppo è valido per x(t) in generale complesse. Detto sviluppo in serie ha l'indice

della sommatoria che varia da -∞ a +∞, e ciò porta al concetto di frequenza negativa, che

comunque non ha significato fisico.

Anche per le serie è possibile individuare una funzione che fornisce la distribuzione delle

ampiezze delle varie componenti in funzione delle frequenze.

7UDVIRUPDWDGL)RXULHUGLVHJQDOLSHULRGLFL

Parlando della serie di segnali esponenziali o sinusoidali, di un segnale periodico x(t)

limitato in (-T,T), si è visto come questo possa essere descritto dalle ampiezze delle

componenti elementari.
L'operazione citata si definisce DQDOLVLDUPRQLFD del segnale. Ora si farà l'analisi armonica

di un segnale x(t) in un intervallo ( -∞, ∞). Si riparta per questo dallo sviluppo in serie

esponenziale di Fourier:
∞ W 7 τ
MQπ 1 − MQπ
[ (W ) = ∑H
Q = −∞
7
27 ∫ [(τ )H 7G τ
−7

e poniamo ω n = ; quindi:
T
( n + 1) π nπ π
∆ω = − =
T T T
di cui:
1 ∆ω
=
2T 2 π
Si arriva allora a definire la nuova x(t):
7

∆ω
[ (W ) = ∑ H Mω Q W
Q = −∞

2π −7
[ (τ )H − Mω Qτ Gτ

Quando, come da ipotesi di partenza, T→∞, ωn diventa una variabile continua, ∆ω tende

ad un infinitesimo e la sommatoria è sostituita da un integrale.

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Allora passando al limite per T→∞:


∞ ∞
1
∫H Gω ∫ [ (τ )H − Mωτ Gτ
MωW
(5) [ (W ) =
2π −∞ −∞

La (5), che rappresenta la forma integrale di un segnale x(t) ∈ L2(- ∞,∞), è detta LQWHJUDOH

GL)RXULHU

L'uguaglianza della (5) è valida se x(t) è a energia finita, cioè:


∫ [(W ) GW < ∞
2

−∞

Allora :

1
∫ ; (ω )H
ωW
(6) [ (W ) = M

2π −∞

con:

∫ [(W )H
− M ωW
(7) ; (ω ) = GW
−∞

della variabile reale ω.


Dalla (7), X(ω) definita WUDVIRUPDWD GL )RXULHU della funzione x(t). Dalla (6) invece, x(t) è

definita DQWLWUDVIRUPDWD GL )RXULHU della funzione X(ω). La X(ω) prende anche il nome di

VSHWWURGLDPSLH]]DGHOOD[ W 

Tra le proprietà della tasformata di Fourier ( che si rappresentacon F(.)), se ne daranno di

seguito solo due.


1) X(ω) è un generale complessa; se x(t) è reale:

ℜ[ ; (ω )] = $(ω ) = ∫ [(W ) cosωWGW
−∞

ℑ[ ; (ω )] = − %(ω ) = ∫ [(W ) sen ωWGW
−∞

da cui A (ω) è una funzione pari di ω, e B (ω) ne è una funzione dispari. E uno spettro X(

ω) rappresenta un segnale reale x(t) solo se:

A(ω) = A(-ω) e B(ω) = -B(-ω)


2) Si assuma il segnale z(t) come prodotto integrale, oSURGRWWRGLFRQYROX]LRQH di due

segnali x(t) e y(t):



] (W ) = [ (W ) * \ (W ) = ∫ [(τ ) \(W − τ )Gτ
−∞

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Si calcoli la sua trasformata di Fourier:


= (ω ) = ∫∫ [ (τ ) \ (W − τ )H − ωW
M
GτGW

e si moltiplichi e si divida l’integrale per e − jωτ :


= (ω ) = ∫∫ [ (τ )H − Mωτ
Gτ\ (W − τ )H − M ω ( W −τ )
GW

Se ne deduce che lo spettro di z(t) è il prodotto degli spettri dei termini x(t) e y(t) che

compongono il prodotto di convoluzione:

Z(ω) = X(ω) Y(ω)

Si riparta ora da un segnale x(t) ad energia finita. Se ne definisce l'energia:

(8)
∞ ∞
π 1
( ( [ ) = ∫ [ (W ) GW = ∫ [ (W ) [ * (W )GW =
4π 2 ∫∫∫
ωW
DT ⋅ D ≥ ; (ω )H ; * ( Ω )H − ΩW
GΩGωGW
2 2 M M

ω
2 −∞ −∞

con Ω che ha le dimensioni di una frequenza angolare. Integrando la (8) in t, e ricordando

che:

1
∫H
ωW
δ (W ) = M
Gω (delta di Dirac)
2π −∞

si ha:
1
( ( [) =
2π ∫∫ ; (ω ); * (Ω)δ (ω − Ω)GωGΩ
da cui:

1
( ( [) = ∫ ; (ω ) Gω
2

2π −∞

Se ne deduce:
∞ ∞
1
∫ [ (W ) GW = ∫ ; (ω ) Gω
2 2
(9)
−∞
2π −∞

detta XJXDJOLDQ]DGL3DUVHYDO Si deduce in modo analogo O


XJXDJOLDQ]DJHQHUDOL]]DWDGL

3DUVHYDO
∞ ∞
1
∫ [(W ) \ * (W )GW =
−∞
2π −∫∞
; (ω )< * (ω )Gω

La (9) mostra una condizione importantissima: l'energia di un segnale x(t) può essere

calcolata conoscendo lo spettro d'ampiezza X(ω). La funzione X(ω)2 è la distribuzione


dell'energia di x(t) sull'asse delle frequenze, ed è detta VSHWWURGLHQHUJLDdel segnale x(t).

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7UDVIRUPDWDGL)RXULHUGLXQVHJQDOHSHULRGLFR

Se si ha un segnale x(t), periodico di periodo 2T ad energia finita in detto periodo, lo si

può esprimere come:



x(t) = ∑ µ nejnπt/T
n=−∞
-∞ < t < ∞

La sua trasformata di Fourier è:


∞ ∞ W ∞
MQπ
; (ω ) =
Q
∑ µQ ∫ H
= −∞
7 H − MωW GW = 2π
Q
∑ µ Qδ (ω − Qω
= −∞
0 )
−∞

con ω0 = π/T, frequenza angolare della fondamentale di x(t), e i coefficienti µn sono

espressi dalla relazione già vista:


7 τ
1 − MQπ
µQ =
27 ∫ [(τ )H
−7
7 Gτ

Quindi lo spettro di ampiezza di un segnale periodico è formato da una successione di

funzioni impulsive di area pari a 2πµn, localizzate alle frequenze delle varie armoniche di

x(t).

Se si calcola lo spettro di ampiezza di un segnale sinusoidale x(t) = cosω0t, si ottengono


due ULJKHVSHWWUDOLDω0 e -ω0:
∞ ∞
)H − ω GW = π [δ (ω + ω 0 ) + δ (ω − ω 0 )]
1
; (ω ) = ∫ cos ω 0 WH − ω GW =
2 −∫∞
ω 0W ω 0W
M W
(H M
+ H− M M W

−∞

Ora si affronterà il problema di come si legano tra di loro andamento temporale di x(t) a

quello del suo spettro d'ampiezza.

Si parte anche qui dall'ipotesi che x(t) sia a banda limitata, quindi:

X(ω) = 0 |ω| > Ω

Da cui:

1
2π −∫Ω
ωW 2 ω
[ (W 2 ) − [ (W1 ) ≤ ; (ω ) H M
−H M W1

Ma :
ω( t 2 − t1 )
e jωt 2 − e jωt1 = 2 sen ≤ ω ( t 2 − t1 )
2

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Allora:
Ω Ω
[ (W 2 ) − [ (W1 ) 1 Ω
(10)
W 2 − W1

2π ∫−Ωω ; (ω ) Gω ≤ 2π −Ω
∫ ; (ω ) Gω
Dalla (10) si deduce che l'andamento nel tempo di un segnale sarà tanto più dolce quanto

più stretta è la sua banda. E vale la condizione opposta: per avere brusche variazioni

temporali di un segnale, bisogna che la sua banda in frequenza sia larga.

Da qui si evince che un segnale se è strettamente limitato nel tempo, non può essere

strettamente limitato in frequenza. E un'espansione della scala dei tempi porta ad una

riduzione della scala delle frequenze, e viceversa.


Se poi si definisce l'HVWHQVLRQHWHPSRUDOHGHOVHJQDOH come:

' 2 = ∫ W 2 [[(W )] GW ⋅
2 1
−∞
( ( [)

e O
HVWHQVLRQHIUHTXHQ]LDOH come:

'ω2 = ∫ ω 2 [ ; (ω )] Gω ⋅
2 1
−∞
( ( [)

si può affermare ed è dimostrabile che:


x ( t ) = e Kt
2
/2
(11)

e vale il segno uguale se e solo se:


7
1
[ (W ) 2 = lim ∫7 [(W )
2
GW
W →∞ 27

Affinchè x(t) abbia energia finita, si dovrà verificare che k<0.


La (11) esprime il SULQFLSLR GL LQGHWHUPLQD]LRQH a segnali di durata molto breve,

corrispondono spettri molto estesi in frequenza, e viceversa.

0HGLHWHPSRUDOL

Data una frequenza f(t), per ipotesi a potenza media finita, cioè soddisfacente la seguente

relazione:
7
1
0 < lim ∫7 I (W ) GW < ∞
2

W →∞ 27

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si definisce la PHGLDWHPSRUDOHdi f(t):


7
1
I (W ) = lim
W →∞ 27 ∫ I (W )GW
−7

Assegnata quindi una funzione del tempo x(t), si possono definire su x(t) una media

temporale per ogni espressione della f:

- Valore medio:
7
1
[ (W ) = lim
W →∞ 27 ∫ [(W )GW
−7

-Valore quadratico medio, o potenza media:


7
1
[ (W ) 2 = lim ∫7 [(W )
2
GW
W →∞ 27

(VHPSLGLWUDVIRUPDWH
I W ) ω

I W δ W 

 W  ω

I W ) ω
I W 
 πδ ω

 W  ω

I W ) ω

I W FRVωW π π

 W −ω  ω ω

Leonardo Scopece 10

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