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S indacato I taliano A ppartenenti P olizia

SEGRETERIA REGIONALE
EMILIA ROMAGNA

Prot. Nr.08/2011/SIAP/REG. . BOLOGNA 22.02.2011

AL SIG. DIRIGENTE
REPARTO PREVENZIONE CRIMINE REGGIO EMILIA

E,P.C.

ALLA SEGRETERIA PROVINCIALE SIAP REGGIO EMILIA

Oggetto: Congedo Ordinario e P.L.

In attesa di incontrarLa, così come concordato, sono costretto ad inoltrare alla


S.V. il presente documento, informandola che , causa impegni inderogabili dello
scrivente , l’incontro previsto non potrà avvenire prima del 10 maggio p.v.-
Pertanto, si attende una Sua risposta in tal senso, tale da fissare un appuntamento.
Intanto, però, anche in attesa di incontrarLa in sede di Verifica semestrale in data
07.03.2011, viste le problematiche che stanno creando ancor di più di prima malumore
tra il personale, vanno evidenziati alcuni aspetti che ribadiremo in sede di verifica, in
quanto di natura contrattuale sul benessere del personale.

A seguito di alcune problematiche attinenti il congedo ordinario e i Permessi


Legge che la Segreteria Provinciale SIAP di Reggio Emilia ha tentato di risolvere
attraverso il Dialogo, senza suscitare in Lei alcuna posizione tesa a salvaguardare i diritti
dei Lavoratori a Lei affidati, è bene precisare alcune cose.
Intanto, va chiarito che qualora un dipendente ha necessità di assentarsi per
motivi famigliari, per motivi di salute ecc.. farà ricorso a quelli istituti contrattuali che
consentono ciò e non deve certamente inoltrare domande di C.O. o PL corredate da
certificati medici che la S.V. potrà detenere solo per altri Istituti contrattuali, in quanto
regolamentati da normative che in seguito richiederemo vengano rispettate in quanto, se
così non è, la questione, a nostro avviso, è di rilevanza penale.
Del resto, ci appare davvero assurdo che un dipendente, anche presentando la
domanda di CO o di PL il giorno prima, debba motivarla.

Via Cipriani 24 – 40131 BOLOGNA - fax 051520301


Mail emilia.romagna@siap-polizia.it - mail Segretario chiaravallotisandro@gmail.com tel 3313707873
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Va rammentato, come spiegherò meglio di seguito, che è la S.V. che deve


motivare il diniego, soprattutto quando le domande di C.O. o di PL non superano i limiti
imposti dalla legge.
Detto questo, atteso che si ha l’impressione che la S.V. non è bene formata e
informata al diritto del congedo ordinario e ai PL, La informo, per l’ultima volta - in
quanto non sono più disposto a fornirLe informazioni contrattuali che dovrebbe già
conoscere – su quanto riportato nel diritto negli Istituti contrattuali in Parola.

DIRITTO AL CONGEDO ORDINARIO E AI PERMESSI LEGGE

. Il congedo cd. “legge” è stato istituito con la Legge 23/12/1977 nr. 937 (Attribuzione di
giornate di riposo ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni ) e di fatto sostituisce
alcune festività che sono state soppresse nello stesso periodo. L’altro riferimento
normativo è l’art. 14 del D.P.R. 31/07/1995 nr. 395 (contratto di lavoro primo
quadriennio normativo Polizia).

1)LE FERIE IN GENERALE


Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non
può rinunciarvi.
Le ferie annuali sono considerate quel periodo di riposo cui ha diritto il prestatore
di lavoro per ogni anno di lavoro prestato. Queste sono un diritto irrinunciabile, hanno
lo scopo di ritemprare le energie psicofisiche del lavoratore, per cui, qualsiasi clausola del
contratto di lavoro che ne preveda la rinuncia è nulla (Art.2109 c.c.).

2) CONGEDO ORDINARIO PER IL PERSONALE DELLA P. di S.

L'istituto del congedo ordinario ha lo scopo di concedere al lavoratore della


Polizia di Stato un periodo di svago e di riposo per consentirgli di ritemprare le
proprie energie e di riprendere il servizio nelle migliori condizioni possibili di corpo e
di spirito.

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Considerato diritto indispensabile, risponde - come è stato riconosciuto anche


in sede giurisdizionale - all'esigenza, costituzionalmente protetta, di garantire, anche
nell'interesse dell'Amministrazione, l'integrità fisica e psichica dei dipendenti contro
il logorio conseguente alla prestazione, continuata per un certo periodo di tempo, del
lavoro.
Il personale della Polizia di Stato ha diritto, ogni anno di servizio, ad un periodo di
congedo ordinario retribuito. Durante tale periodo al dipendente spetta la normale
retribuzione, esclusi i compensi per prestazioni di lavoro straordinario e le indennità che
non siano corrisposte per dodici mensilità.

2a) Durata
La durata del congedo ordinario è di 32 giorni lavorativi.

Per il personale con oltre 15 anni di servizio la durata del congedo ordinario è di
37 giorni lavorativi, per quello con oltre 25 anni di servizio maturati dopo il 31 dicembre
1996 è di 45 giorni lavorativi, per quello con oltre 25 anni di servizio maturati prima del
31 dicembre 1996 è di 47 giorni lavorativi.
Per i dipendenti assunti dopo l’entrata in vigore del DPR. n.395/1995 (ovvero
assunti dopo il 7 ottobre 1995) la durata del congedo ordinario, per i primi 3 anni, è di
30 giorni lavorativi.
Tutti i periodi di congedo ordinario di cui sopra sono comprensivi delle due
giornate previste dall’art.1, lett. A) della legge 23 dicembre 1977 n.937 (cosiddetti riposi
legge).
A tutti i dipendenti sono altresì attribuite 4 giornate di riposo da fruire nell’arco
solare ai sensi della legge 23 dicembre 1977 n.937.
In caso di distribuzione dell’orario settimanale di lavoro su cinque giorni
(settimana corta), il sabato è considerato non lavorativo ed i giorni di congedo ordinario
sono ridotti rispettivamente:

26 giorni lavorativi per i primi 3 anni, per chi è assunto dopo il 31 luglio 1995;
28 giorni lavorativi per il personale sino a 15 anni di servizio;
32 giorni lavorativi per il personale con più di 15 anni di servizio e meno di 25;

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39 giorni lavorativi per il personale con più di 25 anni di servizio;


41 giorni per il personale con più di 25 anni di servizio maturati prima del 31
dicembre 1996.

2b) Monetarizzazione
Il congedo ordinario è un diritto irrinunciabile e non monetarizzabile, eccetto il
caso in cui all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, qualora il congedo ordinario
spettante a tale data non sia stato fruito per documentate esigenze di servizio, si procede
al pagamento sostitutivo dello stesso.

2c) Periodi di fruizione


Il Congedo ordinario può essere autorizzato, a richiesta del dipendente e
compatibilmente con le esigenze di servizio, scaglionandolo in 4 periodi entro il 31
dicembre dell’anno cui il congedo si riferisce, dei quali uno di almeno 2 settimane nel
periodo dal 1° giugno al 30 settembre. Per il personale con oltre 25 anni di servizio
uno degli scaglioni non può essere inferiore a 20 giorni.

2d) Richiamo dal congedo ordinario


Per compensare adeguatamente i disagi connessi ad un eventuale richiamo in
servizio del personale in congedo ordinario, in caso di richiamo dal congedo
ordinario (quando quest’ultimo è in corso di fruizione) per indifferibili e motivate
esigenze di servizio, al dipendente richiamato compere:

a) il rimborso delle spese di viaggio per il rientro in sede;


b) l’indennità di missione per la durata del medesimo viaggio se ricorrono i
presupposti previsti dalla legge 18 dicembre 1973 n.836 (legge sulle missioni);
c) identico trattamento di cui ai punti a) e b) anche in caso di rientro nella località
ove il dipendente fruiva del congedo ordinario interrotto;
d) il rimborso delle spese anticipate per il periodo di congedo non goduto per
effetto dell’interruzione.
I diritti sopra esposti si applicano dal 1° gennaio 1996.

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2e) Programmazione del congedo ordinario


A decorrere dal 31 dicembre 1985 il responsabile di ogni ufficio, reparto o istituto
della Polizia di Stato, sulla base delle domande degli interessati, deve programmare i
turni di fruizione delle ferie in modo da contemperare le esigenze di servizio con quelle
del personale, avendo cura che il numero dei congedi ordinari non superi, di massima, ¼
della forza effettiva di ciascun ruolo (Agenti e Assistenti; Sovrintendenti; Ispettori e
Direttivi).
Col termine contemperare si intende mitigare, moderare, adattare.
Qualora indifferibili esigenze di servizio non abbiano reso possibile la completa
fruizione del congedo ordinario nel corso dell’anno, la parte residua deve essere fruita
entro l’anno successivo. ( ovvero le ferie che il Dirigente non ha concesso) Ecco
perché, qualora il dirigente dell’Ufficio neghi il congedo, al dipendente deve essere
fornita motivazione scritta.
Pertanto:
Qualsiasi deroga, di iniziativa dell’amministrazione, a tali
vincoli, assumendo la natura di provvedimento amministrativo
incidente su diritto soggettivo affievolito, va motivata ai sensi
dell’art.3 della legge n.241/1990 (non essendo sufficiente, come
da giurisprudenza amministrativa successiva al 1990, la
generica dicitura “per motivi di servizio”.
Solo in caso di motivate esigenze di carattere personale, valutate
compatibilmente con le esigenze di servizio, il dipendente deve fruire del congedo
ordinario residuo entro l’anno successivo a quello di spettanza (a richiesta del
dipendente)

2f) Revoca del congedo ordinario


Al personale a cui, per indifferibili esigenze di servizio, venga revocato il
congedo ordinario già concesso (ma non ancora fruito) compete, sulla base della
documentazione fornita, il rimborso delle spese sostenute successivamente alla
concessione del congedo stesso e connesse al mancato viaggio e soggiorno.

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Per il principio amministrativo dell’istruttoria e dei provvedimenti collegati e


conseguenti, il momento in cui si concede il congedo ordinario è da ritenersi l’atto
amministrativo con cui il responsabile dell’ufficio, reparto o istituto, sulla base delle
domande (di congedo ordinario) degli interessati, programma i turni di fruizione delle
ferie (ovvero il prospetto di programmazione dei turni di congedo ordinario) ai
sensi dell’art.59 del D.P.R. 28 ottobre 1985 n.782.
Il disinteressato e corretto esercizio dell’attività amministrativa in tema di
congedi ordinari per il personale della Polizia di Stato, suggerisce le seguenti fasi: a) che
siano avanzate per tempo le singole istanze di congedo ordinario; b) che sulla base di
queste sia svolta una valutazione istruttoria contemperativi d’insieme ai sensi
dell’art.59 DPR. n.782/1985; c) che le domande di congedo siano pianificate in un
prospetto programmatorio, vistato ed esposto in visione.
A monte del prospetto della pianificazione dei congedi ordinari si presume che
l’amministrazione abbia svolto quell’ampia gamma di valutazioni istruttorie sulle
esigenze di servizio e sulle esigenze di natura personale indicate dall’art.59 DPR.
N.782/1985.
Il prospetto di pianificazione dei congedi, perciò, va inteso come atto finale di
un procedimento amministrativo ovvero provvedimento amministrativo
(autorizzatorio o costitutivo che sia) ai sensi dell’art.2 comma 1 della Legge 7 agosto
1990 n.241 (“Ove il procedimento consegua obbligatoriamente ad una istanza,
ovvero debba essere iniziato d’ufficio, la pubblica amministrazione ha il dovere di
concluderlo mediante l’adozione di un provvedimento espresso”).
Ritenere il provvedimento di pianificazione dei turni di ferie atto non conclusivo
di istruttori amministrativa e non vincolante, rimandando la concessione dei singoli
congedi ordinari ad un momento successivo significherebbe, inevitabilmente, due cose:

a) che il responsabile del procedimento non ha svolto diligentemente quelle


valutazioni istruttorie sulle esigenze di servizio e sulle esigenze personali imposte dal
diritto, in tema di programmazione delle ferie per il personale della Polizia di Stato;
b) che si tenterebbe ingiustamente di sottrarsi alle responsabilità da cui nasce il
diritto al rimborso delle spese sostenute per mancata concessione delle ferie.

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Atteso che il momento di concessione del congedo è il momento dell’avvenuta


pianificazione d’insieme delle istanze presentate, nel caso in cui emergano
successivamente esigenze di servizio o errori nella pianificazione dei congedi, non
imputabili al singolo dipendente e tali da negare il congedo già concesso, il dipendente
ha diritto al rimborso delle spese sostenute ai sensi dell’art.11 del DPR. n.170/2007, dal
momento in cui il prospetto di pianificazione dei congedi, quale provvedimento
conclusivo di istruttoria amministrativa, ha preso forma.
2g) riducibilità C.O.
il diritto al congedo ordinario non è riducibile in assenza per infermità, anche se
tale assenza si sia protratta per l’intero anno solare. Tale diritto non si matura durante la
sospensione cautelare dal servizio, né durante l’aspettativa speciale prevista per il transito
ad altri ruoli o ad altre amministrazioni dello Stato e neanche per il personale
riconosciuto non idoneo in modo parziale al servizio durante la procedura del
riconoscimento della dipendenza da causa di servizio.

*****
Nel caso in cui si intendesse derogare al quadro normativo
sopra esposto paventando non meglio indicati diritti di
disporre, in modo pieno ed esclusivo, di diritti soggettivi altrui
la dove si è già impedito a quel personale di usufruire di
periodi di congedo ordinario o permessi Legge a causa
dell’organizzazione di maggiori servizi investigativi,
burocratici e di controllo del territorio ecc…l’Amministrazione
deve indicare al dipendente , in forma scritta in apposita
direttiva motivata ai sensi dell’art.3 comma 1 della Legge 7
agosto 1990 n.241, le ragioni di fatto e di diritto (“Art.3 – Ogni
provvedimento amministrativo, compresi quelli concernenti

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l’organizzazione amministrativa, lo svolgimento dei pubblici


concorsi ed il personale, deve essere motivato…….. .La
motivazione deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni
giuridiche che hanno determinato la decisione
dell’amministrazione, in relazione alle risultanze
dell’istruttoria”).

Il Segretario Generale Regionale SIAP


Sandro Chiaravalloti

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