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Sessuologia medica:

118 maschile e femminile


A. GRAZIOTTIN

Sessuologia medica maschile


.
INTRODUZIONE Strutturazione e plasticità dell’identità sessuale
Alla strutturazione dell’identità sessuale concorrono
La sessualità umana, maschile e femminile, è multifat- fattori biologici, psicosessuali e relazionali. Il patrimonio
toriale e multisistemica. È multifattoriale, in quanto ad es- genetico può concorrere sia alle basi biologiche dell’iden-
sa concorrono fattori biologici, psicoemotivi e contesto- tità sessuale – si ammette infatti che taluni disturbi dell’i-
correlati, sia in senso affettivo, di coppia e famiglia, sia in dentità, quali il transessualismo primario, possano ricono-
senso culturale, professionale e sociale. È multisistemica, scere anche una predisposizione genetica, – sia l’identità di
in quanto dal punto di vista biologico la funzione sessuale méta, omo o eterosessuale. Studi recenti evidenziano infat-
dipende dall’integrità e dall’armonioso coordinamento del ti una maggiore aggregazione di figli maschi omosessuali
sistema nervoso, vascolare, ormonale, metabolico e musco- in famiglie in cui esiste una particolare alterazione del cro-
lare. Negli uomini la base multistemica dei disturbi sessua- mosoma X. L’identità sessuale, proprio perché espressione
li maschili (Male Sexual Disorders, MSD) è stata studiata di un vissuto modificabile da fattori endogeni ed esogeni,
con rigore negli ultimi trent’anni, offrendo uno straordina- biologici e psichici, si presenta poi estremamente dinami-
rio panorama sia di dati fisiopatologici, sia di progressi te- ca. Presenta la massima plasticità durante la vita fetale, la
rapeutici in termini di efficacia farmacologica, soddisfazio- prima e seconda infanzia e l’adolescenza. Può tuttavia an-
ne d’uso e sicurezza. dare incontro a ristrutturazioni significative a tutte le età,
Le problematiche maschili verranno qui discusse utiliz- in risposta a fattori biologici e psicodinamici, in particola-
zando uno schema didattico parallelo per la sessuologia ma- re ad eventi traumatici affettivi o somatici. I periodi di mas-
schile e femminile, sia per facilitare l’apprendimento sia per sima vulnerabilità sono:
stimolare il riconoscimento di somiglianze e differenze tra la
sessualità maschile e femminile. FASE PRENATALE
La sessualità maschile comprende (Tab. 118-1): I nove mesi gravidici sono un periodo di estrema sensibi-
• Identità sessuale lità biologica, sia neuropsichica, sia genitale. Alterazioni del-
• Funzione sessuale l’ambiente endocrino embrio-fetale per cause endogene, ma-
• Relazione di coppia. terne o fetali, o esogene, possono modificare il normale svi-
luppo delle strutture anatomiche Wolffiane, con alterazioni
La conoscenza della sessualità umana, nelle sue compo- morfologiche che possono comparire alla nascita, quando sia
nenti fisiologiche e fisiopatologiche, richiede equilibrio di
sguardo diagnostico e terapeutico tra dimensione biologica e
dimensione psichica e relazionale. Tab. 118-1. Componenti della sessualità umana

Fisiologia Patologia
Identità sessuale
Identità di genere Disturbi dell’identità o disforie
Con il termine “identità sessuale” si indica l’insieme di: sessuale: di ruolo di genere
• Identità di genere, ossia la rappresentazione intrapsichica di méta
che ognuno di noi ha della propria identità di uomo o don- Funzione desiderio Disturbi: del desiderio sessuale
sessuale: eccitazione/erezione dell’eccitazione/erezione
na, modulata dalla soddisfazione o meno con cui la vive; ejaculazione & orgasmo dell’ejaculazione
• Identità di ruolo, relativa al vissuto del proprio ruolo so- soddisfazione dell’orgasmo
ciale, maschile o femminile; della soddisfazione
• Identità di méta relativa all’orientamento del proprio de- sessuali caratterizzati
da dolore
siderio o méta sessuale, su un partner, oggetto di deside-
Relazione eterosessuale Patologie della relazione
rio, dello stesso sesso (omosessuale) oppure del sesso op- di coppia: omosessuale
posto (eterosessuale)

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118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1463

stata alterata la forma dei genitali esterni (modificando i co- percepita come esteticamente inadeguata viene considerata
siddetti “caratteri sessuali primari” da cui dipende l’attribu- responsabile di tutta la propria infelicità, affettiva ed esisten-
zione del sesso anagrafico), o alla pubertà. Parallele altera- ziale – dall’altro un’ansia elevata che può precipitare disfun-
zioni possono verificarsi a livello neuropsichico, per quanto zioni sessuali di tipo sia erettivo sia ejaculatorio.
riguarda l’imprinting endocrino delle aree cerebrali ormo-
nosensibili e ormonodipendenti. I principali fattori di distur- ETÀ ADULTA E SENILE
bo sono riassumibili in alterazioni: L’identità sessuale è in genere ben consolidata nell’età
a) Endocrine endogene adulta. Può tuttavia essere ferita soprattutto dai disturbi del-
b) Endocrine iatrogene l’erezione, vissuti come deflagranti per l’autostima, la fiducia
c) Alterazioni endocrine da tossici esogeni: crescente at- in sé, il senso stesso di mascolinità
tenzione va posta sulle azioni potenzialmente malfor- In sintesi: la vulnerabilità dell’identità sessuale è massi-
mative di tossici ambientali ad azione anche endocrina: ma nelle fasi di strutturazione della medesima e quindi dal
i cosiddetti “xeno-estrogeni”, che, essendo lipofili, si concepimento fino alla fine dell’adolescenza. Quando inizia
accumulano nell’adipe materno e possono manifestare la maturazione sessuale puberale, e quando la sessualità di-
la loro azione tossica sul feto anche mesi o anni dopo viene relazionale in senso genitale, è la funzione sessuale il
l’esposizione al fattore tossico stesso. Xeno-estrogeni bersaglio più evidente sia di difficoltà esistenziali, affettive e
sarebbero implicati nell’aumento obiettivo di malfor- di coppia, sia di possibili interazioni farmacologiche, mentre
mazioni genitali, soprattutto maschili -ipospadia, estro- l’identità viene colpita solo secondariamente. Il danno, anche
fia vescicale, micropene, criptorchidismo- rilevato nel- sull’identità, compare e diventa tanto maggiore quanto più la
le società occidentali. Malformazioni che possono mi- lesione della funzione sessuale persiste nel tempo.
nare poi la percezione stessa dell’identità sessuale del
maschio e della femmina. Patologia dell’identità sessuale
Si parla di “disforie di genere” per indicare i disturbi rela-
PRIMA E SECONDA INFANZIA tivi all’identità sessuale. Più frequenti negli uomini, sono in
Per la strutturazione dell’identità sessuale, in questo caso rapporto di circa 10 a 1 rispetto alle donne. I disturbi dell’i-
maschile, fin dalla nascita è di grande importanza il rapporto dentità sessuale si esprimono lungo un continuum di disagio
con i genitori o loro sostituti stabili. Dal punto di vista psico- che possiamo così individuare:
logico l’identità sessuale maschile si struttura grazie: a) Disforie di genere lieve: rispetto all’identità biologica è
1. All’identificazione con il genitore dello stesso sesso, e presente un vario disagio, che tuttavia non mette in di-
quindi il padre (naturale o adottivo) purché ci sia la possi- scussione il nucleo profondo dell’identità; la disforia può
bilità di una rapporto affettivo continuativo e possibil- esacerbarsi in coincidenza dell’adolescenza, specie per
mente affettuoso; traumi affettivi (lutti di persone significative, abbandoni,
2. Alla complementazione con il genitore del sesso opposto delusioni);
(la madre o un suo sostituto stabile) b) omosessualità effeminata: l’identità di genere intrapsi-
Il concorso tra alterazioni di queste fondamentali intera- chica è maschile, con vulnerabilità tuttavia a crisi d
zioni e modificazioni genetiche e/o endocrine può facilitare identità più profonde; l’identità di méta è omosessuale,
alterazioni dello svilupo psicosessuale fino a vere e proprie talora bisessuale. Il comportamento, variamente effemi-
disforie di genere, ossia disturbi relativi all’identità sessuale, nato, può comportare aggressività e stigmatizzazioni
fino al transessualismo. sociali.
c) travestitismo: l’identità di genere intrapsichica è maschi-
PUBERTÀ E ADOLESCENZA le, l’identità di méta può essere etero o omosessuale. Il ve-
Si definisce pubertà la transizione biologica dall’infanzia stirsi con abiti del sesso opposto ha due funzioni cardina-
alla maturità sessuale. L’adolescenza comprende invece l’in- li: è ansiolitico e procura eccitazione sessuale.
sieme delle trasformazioni psicoemotive e psicosessuali che d) transessualismo: si tratta di una profonda disforia di ge-
accompagnano la pubertà. È la seconda età critica, dopo la nere: mette in discussione la coerenza tra sesso biologico
fase prenatale, in quanto maturano i cosiddetti “caratteri ses- e sesso intrapsichico. “Sono una donna intrappolata in un
suali secondari”: comparsa della peluria con distribuzione ti- corpo d’uomo”, è l’autodiagnosi più frequente nel tran-
pica del sesso maschile, sviluppo muscolare e osseo, abbas- sessualismo Uomo-Donna. Il transessualismo è caratte-
samento della voce, comparsa delle polluzioni notturne, mo- rizzato dalla “convinzione precoce, permanente e irrever-
dificazioni della secrezione sudoripara e sebacea, con inizio sibile di appartenere al sesso opposto”. Può avere esordio
della produzione di feromoni, sostanze che modulano l’attra- precoce, nei primi tre anni di vita, in cui il bambino mani-
zione sessuale istintuale, subliminale, a livello intraspecifico, festa comportamenti e preferenze del tutto appropriati per
ossia nell’ambito della stessa specie. il sesso opposto: si parla in tal caso di “transessualismo
L’adolescenza si presenta come un periodo di grande vul- primario”, raro. La disforia di genere grave può compari-
nerabilità per l’identità sessuale maschile e per la funzione re, o esplodere, invece, alla pubertà, o più tardivamente.
sessuale. Il divario tra le aspettative indotte dai modelli me- Si parla allora di “transessualismo secondario”, che è in
diatici e la percezione della propria verità e dei propri limiti un rapporto di 10 a 1 con la forma primaria. Si tratta di
può essere vissuto in modo persecutorio, attivando da un lato una patologia specialistica, per cui si rimanda a testi di ri-
dinamiche di tipo dismorfofobico – in cui una parte del corpo ferimento.
1464 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

La funzione sessuale Tab. 118-2. Le strutture di comando dell’erezione

Anche nell’uomo la funzione sessuale può essere rappre- Il cervello sogna, anticipa, attiva, controlla, modula
sentata con un modello circolare (Fig. 118-1), in cui si inte- Il midollo spinale coordina
grano: I nervi comunicano
I vasi rispondono
• Desiderio I corpi cavernosi si rigonfiano
• Eccitazione ed erezione Il pene diventa eretto
• Ejaculazione e orgasmo
• Risoluzione e soddisfazione Modificato da J.Heaton in Plaut M. et al, 2004

Desiderio
Il desiderio sessuale appare essere la risultante di fattori TIPI DI EREZIONE E PERCORSI
biologici ormonali (impregnazione androgenica cerebrale L’erezione può essere attivata secondo tre modalità prin-
prenatale e postpuberale) e generali, correlati allo stato di sa- cipali:
lute, nonché psicosessuali evolutivi, motivazionali e relazio- 1. Erezione riflessogena, che viene generata da stimoli
nali. Non esiste “un” centro del desiderio sessuale. Esso ri- tattili sui genitali. Gli stimoli raggiungono il centro
sulta essere piuttosto la risultante dell’interazione di più cen- erettivo spinale (S2-S4, da cui partono le fibre vasodi-
tri e vie che interessano il rinencefalo, il lobo limbico e la latatrici parasimpatiche dirette al pene, chiamate per-
neocorteccia: è quindi espressione di una complessa funzione tanto “nervi erigenti”). Di questi stimoli, alcuni seguo-
associativa del cervello. no il tratto spinotalamico ascendente e danno luogo al-
Dal punto di vista endocrino, gli androgeni, e il testo- la percezione cosciente dello stimolo tattile, altri atti-
sterone in particolare, sono i più potenti ormoni iniziatori vano il nucleo autonomico che induce la liberazione
del desiderio; la prolattina è l’ormone con maggiore potere dei neurotrasmettitori responsabili dell’attivazione
inibitorio. dell’erezione;
2. Erezione psicogena, attivata da stimoli audiovisivi, ol-
Eccitazione ed erezione fattivi, cenestesici o da fantasie. I segnali, provenienti
L’eccitazione, anche nell’uomo, ha tre componenti: dalla corteccia visiva, uditiva, olfattiva e dalle aree
a) Mentale associative, discendono fino ai centri spinali T10-L2
b) Periferica non genitale (vasodilatazione cutanea, aumen- per attivare l’erezione. Il termine psicogena indica
to frequenza cardiaca, aumento increzione feromonale, quindi semplicemente lo stimolo cognitivo ed emotivo
aumento frequenza del respiro, salivazione) centrale, a genesi intrapsichica o relazionale, che la ori-
c) Genitale, che si esprime nell’erezione, da millenni l’epi- gina, pur estrinsecandosi poi attraverso concretissime
fenomeno cardinale della risposta sessuale maschile. vie cortico-midollari;
L’erezione costituisce la fase della risposta sessuale at- 3. Erezioni notturne, attivate dal centro erettogeno nel sistema
tualmente più studiata. È il risultato finale del rilassamento nervoso centrale, che avvengono prevalentemente durante
della muscolatura liscia dei corpi carvernosi, in risposta ad la fase REM del sonno. In queste fasi la produzione onirica
un riflesso spinale, che può essere attivato dalla stimolazio- si associa alla ripetizione del fenomeno erettivo mediamen-
ne delle terminazioni sensitive peniene, ma anche da stimo- te tre-quattro volte per notte, nel giovane, due nell’anziano.
li tattili, visivi, olfattivi, uditivi, nonché dall’immaginario. La registrazione delle erezioni notturne rappresenta un va-
Il riflesso coinvolge vie efferenti sia autonomiche sia soma- lido indicatore della qualità “biologica” dell’erezione, al-
tiche ed è modulato da influssi sovraspinali, per l’attivazio- leggerita dall’azione di “disturbo” dell’ansia da prestazione
ne di centri e vie del sistema nervoso centrale (Tabb. 118-2 e di altri fattori relazionali, che frequentemente ne peggio-
e 118-3). rano la qualità nelle performance coscienti. La depressione
grave (considerata fattore “psicogeno” con evidenti basi
biochimiche) può completamente bloccare le erezioni not-
turne (Massachussetts Male Aging Study).

Desiderio
Tab. 118-3. Le strutture di risposta dell’erezione

Risoluzione Eccitazione Feed-backs polisensoriali: la percezione tattile, visiva e propriocettiva


& soddisfazione & erezione dell’erezione la rinforza se adeguata, la riduce se insoddisfacente
Archi riflessi brevi –midollari-mantengono l’erezione
Il midollo spinale risponde, comunica con genitali e cervello e coordina
le informazioni
Ejaculazione Il cervello apprezza le informazioni, se l’esperienza è positiva;
& orgasmo attiva segnali di allarme se è negativa
Il piacere sensuale, l’ejaculazione, l’orgasmo e la soddisfazione sono
la ricompensa

Fig. 118-1. Modello circolare della funzione sessuale maschile. Modificato da J.Heaton in Plaut M. et al, 2004
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NERVI AUTONOMICI intracavernosa di prostaglandine, papaverina, ceritine (cok-


NERVI SIMPATICI tail di diversi farmaci ad azione vasoattiva) e mediante far-
I nervi simpatici diretti agli organi pelvici genitali origi- maci vasoattivi per via orale (sildenafil, tadalafil, vardenafil).
nano dai neuroni pregangliari nella sostanza grigia interme- I neurotrasmettitori vasoattivi provocano il rilassamento
diolaterale del segmento toracico inferiore e i segmenti lom- della muscolatura liscia sia delle trabecole sia delle arteriole.
bari superiori del midollo spinale (T10-L2). Gli impulsi sim- Quando viene raggiunta la piena erezione, il flusso gradual-
patici sono coinvolti prevalentemente nella detumescenza pe- mente diminuisce. La distensione dei sinusoidi all’interno di
niena e nell’ejaculazione. Lo stimolo di queste vie simpati- uno spazio limitato dalla tunica albuginea, relativamente ine-
che appare essere coinvolto nei casi di ipertono adrenergico - stensibile, risulta nella compressione delle piccole venule che
indotto soprattutto da elevata ansia di tratto e/o situazionale, scorrono tra i sinusoidi. Nel momento dell’erezione piena, que-
la cosiddetta ansia da prestazione - e può spiegare i deficit sta “competizione” per uno spazio di volume standard compor-
erettivi di mantenimento di tipo disfunzionale, crescentemen- ta che l’ulteriore espansione dei sinusoidi comprima ulterior-
te rilevati soprattutto nei giovani. mente le vene intermedie comprese tra le pareti dei sinusoidi e
la tunica albuginea. Tutti questi meccanismi riducono l’efflusso
NERVI PARASIMPATICI venoso al minimo e sostengono efficacemente l’erezione.
Le fibre parasimpatiche pregangliari sorgono da S2 a S4. I
nervi pregangliari sacrali che si dirigono al plesso pelvico sono BIOCHIMICA DELL’EREZIONE
chiamati “nervi pelvici”. Si uniscono ai nervi ipogastrici per La ricerca scientifica sulle basi biochimiche dell’erezione è
formare il plesso pelvico. Le fibre più caudali del plesso pelvi- oggi in fase esplosiva, anche perché essa costituisce il prerequi-
co formano i nervi cavernosi, che viaggiano lungo la parete po- sito per la messa a punto di farmaci selettivi ed efficaci, specifi-
sterolaterale delle vescicole seminali e della prostata. Essi ter- camente indicati per la cura dei disturbi erettivi, oltre a consen-
minano nei corpi cavernosi, dove innervano le arteriole termi- tire una migliore comprensione dei meccanismi che sottendono
nali e i muscoli lisci trabecolari responsabili soprattutto degli gli effetti collaterali negativi sulla sessualità di molti farmaci at-
eventi vascolari dell’erezione, e in parte, della detumescenza. tualmente in uso. Sono stati finora descritti e caratterizzati mol-
ti mediatori centrali e e periferici (Tabb. 118-4 e 118-5):
NERVI SOMATICI
La coppia di “nervi pudendi” contiene la maggior parte del- FASI DELL’EREZIONE
l’innervazione diretta al pene e al perineo. Ricevono fibre da Il processo dell’erezione può essere diviso didatticamente
S2 a S4 e accompagnano i vasi pudendi interni lungo il canale in sei fasi:
di Alcock fino a innervare i muscoli striati del pavimento pel- 1. Fase flaccida, in cui c’è un minimo flusso arterioso e ve-
vico (m.elevatore dell’ano) e della base del pene (m. ischioca- noso;
vernoso e bulbocavernoso). Forniscono inoltre la percezione 2. Fase di riempimento (latente), in cui c’è un aumento del
sensoriale del perineo e terminano come “nervo dorsale del pe- flusso arterioso nelle arterie del pene in fase sia diastolica
ne” con numerosissime terminazioni nervose che arricchiscono sia sistolica. Il pene si allunga ma la pressione intracaver-
la capacità discriminativa edonistica del glande. nosa resta invariata.
3. Fase di tumescenza, in cui la pressione intracavernosa
MECCANISMI NEUROVASCOLARI DELL’EREZIONE comincia rapidamente a salire, mentre decresce parallela-
L’erezione è un fenomeno neurovascolare, che risulta mente il flusso arterioso.
dalla coordinata interazione di nervi, vasi, muscolatura li- 4. Fase di erezione completa, in cui la pressione intracavernosa
scia e striata. Nello stato di flaccidità i muscoli lisci delle ar- può giungere a valori pari al 90 per cento di quella sistolica.
teriole e dei sinusoidi del pene sono contratti. Questo deter- 5. Fase di erezione rigida: come risultato della contrazione
mina una resistenza al flusso arterioso, cosicché solo una del muscolo ischiocavernoso, la pressione intracavernosa
minima quantità di sangue circola nei corpi cavernosi, so- sale ben oltre quella sistolica, risultando nell’erezione ri-
prattutto a scopo nutritivo. Le venule che drenano i corpi ca- gida completa, che, con varia durata, precede il momento
vernosi viaggiano per un certo tratto nelle trabecole poste ejaculatorio.
tra i sinusoidi e la tunica albuginea prima di uscire, come 6. Fase di detumescenza: dopo la ejaculazione o la cessazio-
vene emissarie, attraverso i diversi strati connettivali che ne dello stimolo erotico, aumenta il tono simpatico che
compongono la tunica albuginea stessa. Coerentemente con provoca la contrazione della muscolatura liscia delle tra-
questa disposizione anatomica, mentre i sinusoidi sono con- becole e delle arteriole. Questo comporta l’espulsione di
tratti, come avviene nello stato di flaccidità, questi canali larghe quantità di sangue dai sinusoidi, riduce il flusso ar-
venosi restano aperti e drenano liberamente il poco sangue terioso ai livelli tipici della flaccidità e, in parallelo, riapre
che circola nei corpi cavernosi verso le vene emissarie. i canali venosi. Il pene ritorna quindi alla lunghezza e alla
Durante l’erezione, i nervi cavernosi liberano diversi tipi consistenza basali
di neurotrasmettitori, tra cui il peptide intestinale vasoattivo
(VIP), l’acetilcolina, le prostaglandine, e l’ ossido nitrico Ejaculazione ed orgasmo
(NO) oggi considerato tra i più potenti vasodilatatori. L’emissione dello sperma e la ejaculazione sono fenomeni
La possibilità di sfruttare farmacologicamente l’azione di neurologicamente mediati che richiedono l’interazione coordi-
queste sostanze è stata sperimentata con successo nella far- nata del simpatico toracolombare e del sistema nervoso somati-
macoerezione, ossia nell’erezione indotta mediante iniezione co. Questi eventi possono avvenire indipendentemente dall’ere-
1466 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

Soddisfazione
Tab. 118-4. Mediatori centrali dell’erezione
Costituisce la parte più soggettiva dell’esperienza ses-
5-Idrossitriptamina (Serotonina) suale, cui concorrono l’intensità del desiderio, dell’eccita-
Dopamina zione, la qualità della risposta fisica, erettiva ed ejaculatoria,
Noradrenalina l’intensità dell’orgasmo, nonché il contesto sessuale e il si-
Ossitocina
Aminoacidi eccitatori
gnificato di quell’esperienza vissuta. Qualità del gioco amo-
Gaba roso ed erotico, intensità del coinvolgimento affettivo e/o
Adrenocorticoptropina (ACTH) e peptidi correlati passionale, effetto eccitante di trasgressioni, complicità, no-
Peptidi oppioidi vità modulano fortemente la soddisfazione, che è la sintesi
Acetilcolina
Ossido nitrico ultima, il “vissuto” dell’esperienza sessuale. È di particolare
importanza in ambito terapeutico perché, a parità di efficacia
di un farmaco o di altri trattamenti medici o chirurgici, con-
zione. Al culmine dell’eccitazione sessuale, la stimolazione del diziona poi la compliance e la continuazione d’uso o l’ab-
nervo ipogastrico superiore provoca la contrazione del collo ve- bandono della terapia.
scicale, delle vescichette seminali e dei dotti ejaculatori: ciò
comporta l’emissione del seme nell’uretra posteriore, determi- Disturbi della funzione sessuale
nando la sensazione di inevitabilità ejaculatoria, e impedisce il I distubi della funzione sessuale maschile (Male Sexual Di-
flusso retrogrado del seme in vescica. La successiva contrazio- sorders, MSD) possono colpire una o più dimensioni. Possono
ne dei muscoli periuretrali e del pavimento pelvico, combinata presentarsi in forma isolata: per esempio l’uomo può soffrire di
con l’intermittente rilassamento dello sfintere esterno e del dia- un disturbo isolato dell’ejaculazione, con desiderio ed erezione
framma urogenitale, consente infine l’espulsione dell’ejaculato. conservati; oppure di un disturbo dell’erezione, con normale de-
L’intervallo di tempo tra introduzione in vagina ed ejacula- siderio ed ejaculazione. È più probabile la presenza di più di-
zione viene definito “tempo di latenza ejaculatoria intravagi- sturbi quando il problema sessuale è grave e persistente nel tem-
nale” (TLEI). Tale tempo basale è geneticamente condizionato po. Si parla allora di co-morbidità, meno frequente comunque
e può variare da qualche secondo a molti minuti. In taluni sog- rispetto a quanto succede nelle donne. I principali disturbi della
getti la precocità è talmente marcata da avvenire prima della pe- funzione sessuale maschile sono riassunti in Tabella 118-6.
netrazione. Si parla in tal caso di “ejaculazione ante-portam”.
Essa può costituire, insieme al deficit erettivo severo, una delle DISTURBI DEL DESIDERIO
cause maschili di matrimonio non consumato. Il tempo di laten- PREVALENZA
za (TLEI) può essere modulato, in senso di accelerazione o ral- Il 16% della popolazione maschile tra i 18 e i 59 anni sof-
lentamento, da fattori biologici, psicosessuali e relazionali. fre di disturbi del desiderio, secondo Laumann.
Contemporaneamente, in condizioni fisiologiche si verifi-
che l’orgasmo, caratterizzato da una variabile sensazione di ASPETTI CLINICI
piacere, da un minimo picco genitale ad un picco mentale. Dal punto di vista clinico, un basso livello di desiderio
Durante l’orgasmo la maggior parte degli uomini riconosce sessuale può essere:
tre sensazioni distinte: una prima ondata interna di calore dif- a) Primario, ossia presente fin dalla prima adolescenza e
fuso o di pressione pulsante, che corrisponde all’inizio dell’e- dalle prime esperienze (lifelong); o secondario, acquisito
missione; una seconda, caratterizzata dalla potente azione dopo un periodo di normalità (“acquired”);
espulsiva delle contrazioni orgasmiche propriamente dette, b) Generalizzato, in ogni situazione ed espressione sessuale
per la contrazione dei muscoli periuretrali e del pavimento e con ogni partner, in tal caso suggerendo una etiologia
pelvico, che molti uomini percepiscono come la parte più pia- prevalentemente biologica; oppure situazionale, limitato
cevole dell’orgasmo; infine la terza, che coincide con il fluire a contesti e/o a una partner particolare, suggerendo in tal
del seme lungo l’uretra, percepita come un calore pulsante, o caso una etiologia prevalentemente disfunzionale, psico-
una piacevole propulsione. sessuale e/o relazionale.
c) ad etiologia, organica, psicogena, mista (organica e psi-
cogena) o sconosciuta se gli elementi che il clinico esa-
mina non consentono una diagnosi definitiva che si collo-
Tab. 118-5. Regolazione periferica dell’erezione chi all’interno di alcuna delle categorie precedenti.
a) Mediatori o trasmettitori che modulano
la contrazione delle miocellule lisce
– Noradrenalina
– Endoteline Tab. 118-6. Disturbi sessuali maschili
– Angiotensine
Disturbi del desiderio
b) Mediatori o trasmettitori che modulano
Disturbi dell’ erezione: di induzione, di mantenimento, parziali, completi
il rilassamento delle miocellule lisce
Disturbi dell’ ejaculazione: prematura, ritardata, retrograda, impossible
– Acetilcolina
Disturbi dell’orgasmo: anorgasmia, ipo-orgasmia, anedonia, orgasmo
– Ossido nitrico
senza ejaculazione ed ejaculazione senza orgasmo
– Polipeptide intestinale vasoattivo
Disturbi sessuali coitali caratterizzati da dolore
– Prostanoidi
Disturbi della soddisfazione: fisica e/o emotiva
– ATP e adenosina
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1467

ETIOLOGIA rende difficile enucleare il peso specifico di ciascuna varia-


I deficit primari di desiderio (lifelong) riconoscono cause bile. A maggior ragione è necessario che il clinico – andro-
biologiche (ipogonadismi primari) e psicosessuali (identità logo, urologo, endocrinologo, medico di famiglia o geriatra
indifferenziata), oppure a genesi mista, biologica ed acquisita che sia – superi la visione meccanicistica e superspecialisti-
- affettiva, relazionale, culturale. I casi di ipogonadismo (di- ca della funzione sessuale, aprendosi ad una visione interni-
mostrato!) rispondono molto bene a terapie ormonali sostitu- stica tanto più necessaria quanto più il paziente invecchia.
tive (testosterone, in varia forma e posologia). Molto spesso, 3. Problemi di coppia: anche nell’uomo i disturbi del desi-
invece, testosterone e derivati vengono usati impropriamente derio possono riconoscere cofattori etiologici di tipo rela-
come terapia di prima scelta per disturbi sessuali che ricono- zionale. Conflitti, delusioni, frustrazioni, tradimenti, sa-
scono tutt’altra etiologia e che hanno livelli ormonali di te- botaggi sessuali, confronti perdenti con rivali reali o im-
stosterone normali. Questa diffusa pratica va abbandonata maginari, eccessiva fusionalità nel rapporto, dipendenza
non solo perché clinicamente errata ma anche per i potenzia- dalla partner o paura dell’aggressività erotica della part-
li effetti dannosi sulla prostata nell’uso cronico. I deficit di ner possono concorrere ad una caduta del desiderio ses-
desiderio, espressione di problemi psicosessuali relativi all’i- suale. La dinamica relazionale può essere anche la chiave
dentità, richiedono invece un accurato e prolungato lavoro per cambiare i copioni comunicativi e sbloccare una si-
psicoterapeutico, svolto da terapeuti con specifica competen- tuazione di desiderio stagnante.
za in questo campo.
I deficit secondari del desiderio (acquired) hanno come DIAGNOSI
cause principali: L’attenzione diagnostica va focalizzata anche nell’uomo su
1. Fattori disfunzionali a genesi mista, quali la depressione, aspetti istintuali/biologici e aspetti motivazionali/affettivi, con le
lo stress cronico, l’ansia da prestazione, che, isolati o in- possibili combinazioni (desiderio normale, disaffezione sessuale,
sieme, possono spesso somatizzarsi in un più significativo astenia sessuale, anergia sessuale) presenti anche nelle donne.
deficit erettivo di tipo disfunzionale; Quando l’anamnesi è suggestiva di astenia sessuale, con
a) La depressione coinvolge i percorsi monoaminergici di basso desiderio fisico e buona/alta motivazione, o di anergia
tipo serotoninergico. Interazioni tra centri nervosi di- sessuale, con basso desiderio fisico e bassa motivazione, è in-
versi spiegano l’influsso diretto della depressione sul dicato un approfondimento ormonale, mediante dosaggi pla-
centro delle erezioni notturne, che nelle forme gravi smatici di testosterone totale e libero, prolattina, eventual-
può venire inibito fino al blocco totale, peraltro rever- mente TSH e DHEA se indicati; in seconda istanza va ap-
sibile, come è stato ben dimostrato dalla registrazione profondita la presenza di depressione o stress cronico.
delle erezioni notturne (NPT, nocturnal penile erection
test). Il miglior studio epidemiologico finora condotto TERAPIA
sulla prevalenza della disfunzione erettiva nella popo- Una diagnosi accurata che sappia riconoscere la genesi
lazione generale e sui suoi principali correlati, il Mas- multifattoriale dei disturbi del desiderio è indispensabile per
sachussetts Male Aging Study, ben evidenzia il rappor- affrontare in modo adeguato la complessità e le difficoltà che
to tra gravità della depressione e entità del deficit eret- questi disturbi pongono al clinico.
tile. È quindi evidente il rapporto dinamico tra libido Sul fronte biologico è indispensabile correggere 1) even-
ed erezione, nel maschio, e come sia difficile tracciare tuali alterazioni endocrine; 2) depressione o altri fattori psi-
una separazione netta fra il disturbo del desiderio e il cobiologici che concorrano alla frenata del desiderio, inclusi
deficit erettivo, più visibile e disturbante, ad esso spes- i fattori iatrogeni di tipo farmacologico; 3) stili di vita inap-
so secondario. propriati (alcolismo, uso di droghe ad azione psicoinibitoria);
b) Lo stress cronico sembra agire preferenzialmente sulle 4)malattie intercorrenti; 5) soprattutto, i possibili concomi-
vie dopaminergiche, con un incremento della prolatti- tanti disturbi dell’erezione e/o dell’ejaculazione a cui il di-
na e con una riduzione dell’LH. Alcuni clinici ritengo- sturbo del desiderio è spesso secondario.
no che livelli di LH inferiori a 3mU/mL, all’interno Sul fronte psicosessuale e relazionale, è poi indispensabi-
quindi del terzo inferiore del range di normalità, siano le un lavoro mirato dello psicoterapeuta e/o del terapeuta del-
indicatori biologici affidabili di uno stress cronico che la coppia.
ha superato i livelli omeostatici dell’organismo ed è Proprio per la complessità etiologica e il ruolo del signifi-
giunto a insidiare l’asse endocrino che regola il com- cato esistenziale del sintomo nel mantenimento stesso del
portamento sessuale e riproduttivo. problema, i disturbi del desiderio sono difficili da trattare,
c) L’ansia da prestazione agirebbe invece sulle vie nora- con un tasso di successo che è intorno al 25-30%.
drenergiche sia centrali sia periferiche, con palese ef-
fetto inibitorio sia sul desiderio (perché induce una ri- DISTURBI DELL’ECCITAZIONE/EREZIONE
sposta di evitamento) sia sulla qualità dell’erezione. Il disturbo dell’erezione (DE) indica la “difficoltà a ottenere
2. Malattie sistemiche possono interferire con il desiderio sia e/o mantenere un’erezione peniena sufficiente per una soddisfa-
per effetto della malattia in sé, sia come conseguenza di te- cente performance sessuale”, secondo la Consensus Conference
rapie mediche e/o chirurgiche. In particolare, con l’avanza- sull’Impotenza organizzata dal National Institute of Health sta-
re dell’età, la presenza di una co-morbidità che interessa si- tunitense, tenutasi nel 1992. La Consensus bandì anche il termi-
stemi diversi – metabolico, vascolare, neurologico, endocri- ne impotenza, preferendogli il meno giudicante “deficit eretti-
no – e rende necessari interventi di tipo poli-farmacologico vo”. Di fatto il DE indica un disturbo dell’eccitazione genitale.
1468 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

PREVALENZA • Ev. ulteriori test diagnostici se indicati


Il 52% degli uomini tra i 40 e i 70 anni riferisce di soffrire di • Identificazione dei bisogni e delle preferenze –anche
un varibile DE. Il 17% ne soffre in modo lieve, il 25% moderato terapeutiche – del paziente e della coppia
e il 10% grave con una completa assenza anche di erezioni not- • Invio, se indicato e desiderato dal paziente, a colleghi
turne e mattutine. La prevalenza di DE aumenta con l’età. L’in- di area psicodinamica
cidenza stimata è di 26 nuovi casi per mille uomini, all’anno. c) Modifica delle cause reversibili
• Cambio di terapie se DE iatrogeno
ETIOLOGIA • Terapia ormonale
Il rischio di DE aumenta con l’età, la bassa scolarità (per la • Chirurgia correttiva (per es. rivascolarizzazione peniena)
probabile associazione con stili di vita inadeguati), il diabete e le • Il DE si risolve; controlli periodici
malattie cardiovascolari (ipertensione, ipercolesterolemia, atero- • Il DE persiste:
sclerosi). Radioterapia pelvica per cancro della prostata, traumi d) Terapia di prima linea :
midollari con paraplegia, malattie croniche possono tutti causare • Farmaci vasoattivi orali che facilitino l’erezione
o concorrere al deficit di erezione. Il fumo costituisce il più forte • Vacuum constrictor device
fattore predittivo di deficit erettivo su base vascolare. • Terapia psicosessuale
Dal punto di vista psicologico, depressione, rabbia, ansia, • Il DE si risolve; controlli periodici
stress per perdita del lavoro o seri problemi personali e familia- • Il DE persiste:
ri possono concorrere a causare o precipitare un deficit erettivo. e) Terapia di seconda linea :
Un’associazione significativa è stata trovata anche tra pre- • Farmaci erettogeni intrauretrali
gresse esperienze negative sessuali e la salute emotiva generale. • Farmaci erettogeni intracavernosi
In positivo, stili di vita appropriati e regolare attività fisi- • Il DE si risolve; controlli periodici
ca possono ridurre significativamente il rischio di DE. Si ri- • Il DE persiste:
tiene oggi che la riduzione attiva dei fattori di rischio, specie f) Terapia di terza linea:
cardiovascolari, sia il miglior intervento medico di preven- • Impianto di protesi peniene
zione e di prima linea terapeutica nei confronti dell’DE. • Risoluzione dell’DE con follow-up e rivalutazione a
distanza
DIAGNOSI I principali strumenti diagnostici sono quindi:
Dal punto di vista clinico, il deficit di erezione può esse- a) Anamnesi accurata, per l’approfondimento di co-mor-
re: bidità medica e fattori di rischio sistemici
a) Primario, ossia presente fin dalla prima adolescenza e b) Esame obiettivo, generale e genitale, e valutazione
dalle prime esperienze (lifelong); o secondario, acquisito pressoria
dopo un periodo di normalità (“acquired”); c) Esami ematichimici, con attenzione a glicemia e profi-
b) Generalizzato, in ogni situazione ed espressione sessuale lo lipidico
e con ogni partner, in tal caso suggerendo una etiologia d) Ecografia peniena dinamica, (ecodoppler) in cui si va-
prevalentemente biologica; oppure situazionale, limitato lutano i flussi arteriosi e venosi e la possibile compro-
a contesti e/o a una partner particolare, suggerendo in tal missione vascolare
caso una etiologia prevalentemente disfunzionale, psico- e) Test delle erezioni notturne (NPT) che riconosce la
sessuale e/o relazionale. presenza o meno di erezioni notturne in numero di tre-
c) Ad etiologia, organica, psicogena, mista (organica e psi- quattro per notte, sincrone alle fasi di sonno con sogni,
cogena) o sconosciuta se gli elementi che il clinico esa- detto sonno REM. Il test è utile in pazienti con elevata
mina non consentono una diagnosi positiva in alcuna del- ansia diurna che interferisce con l’erezione: la presen-
le categorie precedenti. za di normali erezioni durante la notte, quando l’ansia
Secondo il “Process of Care Consensus panel”, una con- è minima, confermerà la natura disfunzionale del di-
sensus multidisciplinare sullo standard ottimale di diagnosi e sturbo
terapia del DE, i passaggi fondamentali sono: f) Ulteriori esami, quali ad esempio la cavernosografia,
a) Identificazione del problema erettivo con: sono di stretta competenza urologica e vanno riservati
• Accurata anamnesi sessuale, psicosessuale e medica a casi selezionati
• Esame obiettivo
• Test ematochimici di laboratorio TERAPIE ATTUALI E FUTURE
• Conferma della diagnosi di DE La terapia moderna dei disturbi sessuali maschili ha cono-
• Test ulteriori e/o invio ad altro specialista (es. diabeto- sciuto fasi diverse:
logo, cardiologo etc.) a) È iniziata intorno agli anni ‘60, con le terapie sessuali
b) Valutazione della coppia ed approfondimento educazio- proposte da William Masters, Virginia Johnson, e Helen
nale con: Kaplan. Si basava soprattutto su psicoterapie di tipo
• Rivalutazione dei dati iniziali comportamentale breve, con un grave limite nella com-
• Attenzione alle problematiche presentate dalla partner, prensione dell’etiologia che, nei DE, veniva a torto con-
per esempio relativi, concomitanti o indipendenti di- siderata psicogena nell’80% dei casi. Oggi si ritiene che
sturbi sessuali femminili dopo la menopausa, ev. edu- queste percentuali siano da leggere in chiave inversa, in
cazione della coppia quanto la maggioranza dei DE ha solide basi biologiche;
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1469

b) Negli anni ’70 vennero usati i primi prototipi di prote- giopatia e neuropatia diabetica. Siccome la PDE5 non è li-
si peniene, in cui l’erezione veniva ottenuta in modo mitata al pene, ma è presente anche in altri tessuti, il sil-
meccanico grazie all’inserimento nei corpi cavernosi denafil può causare disturbi diversi, di intensità modesta,
di protesi semirigide o idrauliche. Oggi sono molto quali congestione nasale, dispepsia, cefalea, rossore al vi-
perfezionate. Resta l’indicazione per i deficit erettivi so e al torace, nonché diarrea e disturbi nella percezione
che non rispondono né a terapie per via orale o intraca- dei colori, che possono interessare il 5-9% dei pazienti. Le
vernosa, né a terapie chirurgiche più conservative, qua- preoccupazioni cardiovascolari emerse all’inizio della
li le rivascolarizzazioni; sua commercializzazione sono state nettamente ridimen-
c) Negli anni ’80 vennero introdotte le terapie vasoattive, sionate e oggi può essere considerato un farmaco sicuro.
grazie a farmaci (papaverina, prostaglandina, fentola- Per tutti gli inibitori della PDE-5 resta la controindicazio-
mina) che iniettati nei corpi cavernosi erano in grado ne assoluta nei pazienti che usino nitrati per problemi car-
di promuovere l’erezione. Di grande efficacia, hanno diaci, per il rischio di drastici abbassamenti pressori.
tuttavia un limite proprio nella via di somministrazio- b) Il tadalafil (Cialis) agisce ugualmente come inibitore se-
ne, per la sua invasività e per la programmazione che lettivo della fosfodiesterasi di tipo 5. È disponibile in dosi
richiedono rispetto al rapporto (Tab. 118-7); da 10 o 20 mg. Di efficacia sovrapponibile al sildenafil,
d) Nel 1997 venne introdotto sul mercato il primo farmaco ha un vantaggio nella maggiore rapidità di inizio dell’a-
a base di prostaglandine da usare per via intrauretrale. zione terapeutica e nella sua maggiore durata, che può su-
Di fortuna limitata, sia perché di minore efficacia rispet- perare le 36 ore. Questo è un vantaggio dal punto di vista
to alla via iniettiva, sia perché causa di bruciori uretrali della minore interferenza con la ritualità del rapporto, per
non graditi in una significativa percentuale di pazienti; il minor bisogno di programmazione. È opportuna la cau-
e) Nel 1998 iniziò la vera rivoluzione terapeutica, con tela nei pazienti anziani e/o cardiopatici data la persisten-
l’introduzione sul mercato di farmaci vasoattivi della za in circolo di livelli efficaci del farmaco per molte ore.
famiglia degli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, c) Il vardenafil (Levitra), condivide lo stesso meccani-
di cui il capostipite è il sildenafil (Viagra) smo d’azione di inibizione selettiva della fosfodieste-
f) Gli altri due farmaci vasoattivi oggi disponibili sono il rasi di tipo 5 (PDE-5), come i due farmaci precedenti.
tadalafil (Cialis) e il vardenafil (Levitra) Presenta un aumento di specificità di legame con la
Dal punto di vista pratico, risulta più semplice suddivide- PDE-5, cui conseguirebbe una più rapida efficacia d’a-
re questi farmaci a seconda della via di somministrazione, zione, rispetto al sildenafil, e un minor numero di ef-
con ulteriore suddivisione poi in base al meccanismo d’azio- fetti collaterali per la minore affinità con altre fosfo-
ne. Vengono qui discussi i più efficaci e di più frequente uso diesterasi presenti in altri organi. L’opinione degli
nella pratica clinica: esperti è che complessivamente l’efficacia di questi
farmaci si equivalga. La scelta va quindi condivisa con
FARMACI PER IL TRATTAMENTO DELLA DISFUNZIONE ERETTILE: il paziente, che può avere una maggiore compliance
FARMACI PER USO ORALE per l’uno o l’altro principio attivo a seconda della ve-
1. Inibitori delle fosfodiesterasi (PDE): efficaci, sicuri, e ad locità o della durata d’azione desiderata, nonché del ti-
alta compliance, anche perché la somministrazione per po e dell’intensità di eventuali effetti collaterali.
via orale è la preferita dai pazienti. Sono due i farmaci at- 2. Agonisti dei recettori dopaminergici: l’apomorfina, ago-
tualmente approvati, al momento della stesura: nista dei recettori dopaminergici di tipo D1 e D2, induce
a) Il sildenafil (Viagra), inibitore selettivo della fosfodieste- erezione nell’uomo. L’efficacia è intorno al 58%. È ap-
rasi di tipo 5, si è dimostrato attivo nella terapia delle di- provata per la cura dei deficit erettivi, per uso orale, a do-
sfunzioni erettili. È disponibile in dosi da 25, 50 e 100 mg. si di 2 o 3 mg. Può provocare nausea.
Un largo numero di studi randomizzati, controllati contro 3. Antagonisti degli alfa- adrenorecettori:
placebo, in doppio cieco ne hanno confermato l’efficacia, a) Fentolamina orale: La letteratura riporta un significati-
indipendentemente dall’etiologia del deficit erettivo. Le vo miglioramento dell’erezione, rispettivamente, nel
percentuali di efficacia variano invece a seconda dell’e- 55 e 59% dei soggetti trattati con dosi di 40 e 80 mg.
tiologia, essendo massime nei paraplegici (80-83%) e mi- b) Yohimbina: è un antagonista degli alfa2-adrenorecetto-
nori nei diabetici (50-55%) per la coesistenza di microan- ri, usato nel trattamento dei disturbi erettivi, con un ef-
fetto leggermente superiore al placebo

FARMACI PER USO INTRACAVERNOSO


Tab. 118-7. Farmaci vasoattivi per via orale
Di competenza uroandrologica, sono indicati brevemente
Inibitori delle fosfodiesterasi: a) Sildenafil i più importanti, che sono stati approvati per uso clinico (Tab.
b) Tadalafil 118-8)
c) Vardenafil 1. Papaverina: spesso classificata come un inibitore non-se-
Agonisti dei recettori per la dopamina: lettivo della fosfodiesterasi, ha in realtà una complessa
a) Apomorfina orale
modalità di azione, non ancora del tutto compresa. Rilas-
Antagonisti dei recettori alfa-adrenergici
a) Fentolamina sa le arterie e le vene peniene, e i sinusoidi cavernosi.
b) Yohimbina Scoperta da Ronald Virag, è stata il primo farmaco va-
soattivo introdotto nella pratica clinica.
1470 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

DISTURBI DELL’EJACULAZIONE
Tab. 118-8. Farmaci vasoattivi per uso intracavernoso
I disturbi dell’ejaculazione si esprimono in un’ampia gamma
1. Di uso corrente: (Tab. 118-9) I più frequenti sono i disturbi del tempo ejaculato-
– Papaverina rio e in particolare l’ejaculazione precoce o prematura (EP), alla
– Antagonisti degli alfa adrenorecettori quale ci limiteremo. L’EP è probabilmente il più frequente di-
fentolamina thymoxamina (moxysylite)
– Prostaglandina E1 (Alprostadil)
sturbo sessuale nell’uomo. Non si è ancora raggiunto un consen-
so sulla definizione del disturbo, sull’etiologia delle sue determi-
2. In corso di studio:
– Peptide intestinale vasoattivo nanti comportamentali, e nemmeno sulle strategie terapeutiche.
– CGRP Calcitonin gene-related peptide La definizione del disturbo secondo il DSM IV è:
– Linsidomina cloridrato a) Persistente o ricorrente ejaculazione con minima stimola-
zione sessuale, prima, durante o dopo la penetrazione e
prima che la persona lo desideri. Il clinico deve conside-
rare i fattori che influiscono sulla fase di eccitazione, co-
2. Antagonisti degli alfa-adrenorecettori me l’età, l’intimità con un/a nuovo partner sessuale, la si-
a) Fentolamina: Per via orale è poco efficace. Dopo tuazione e anche la frequenza recente dei rapporti.
somministrazione endovenosa può causare ipoten- b) Il disturbo causa marcato stress e difficoltà interpersonali
sione ortostatica e tachicardia, come tutti i farmaci c) La precocità non è dovuta esclusivamente all’effetto di-
vasodilatatori. Nell’uso intracavernoso, poiché non retto di una sostanza (farmaco o droga, per esempio asti-
dà da sola erezioni soddisfacenti, viene associata al- nenza da oppiacei).
la papaverina. Va sottolineato come la EP sia diventata un “problema”
b) Thymoxamina (moxisylyte): Produce erezione se meritevole di trattamento solo nei decenni recenti (per lo me-
iniettata per uso intracavernoso. È meno attiva della no nel mondo occidentale), quando la durata del rapporto e il
papaverina. Non inizia, ma facilita l’erezione, inducen- piacere di entrambi i partner divennero crescentemente im-
do uno stato di tumescenza prolungata. Ha tuttavia mi- portanti rispetto al solo obiettivo riproduttivo. Anche il signi-
nore tendenza, rispetto alla papaverina, a provocare fi- ficato per l’uomo della sessualità e del sintomo sono preziosi
brosi peniena (1,3% vs 32%). per comprenderne sia l’impatto psicosessuale e l’entità dello
3. Prostaglandina E1 (Alprostadil): PGE1, iniettata per via stress ad esso associato, sia per ottimizzare prognosi e terapia.
intracavernosa (oppure somministrata per via intrauretra-
le) è uno dei farmaci più efficaci per la cura dei deficit di PREVALENZA
erezione. Nonostante l’alta efficacia, ha una compliance Ne soffre circa il 30-32% degli uomini secondo Laumann,
minore rispetto ai farmaci attivi per via orale, perché po- fino al 75% secondo Kinsey: questa percentuale di uomini ri-
chi uomini amano la via iniettiva. feriva infatti un tempo di latenza ejaculatoria intravaginale
inferiore ai due minuti.
TERAPIE LOCALI MECCANICHE
Il vacuum constrictor device (VCD) è un trattamento non ETIOLOGIA
invasivo ed efficace, recentemente approvato dal Food and Si ammette una predisposizione genetica nel condiziona-
Drug Administration (FDA) per la distribuzione libera in far- re i tempi medi del riflesso ejaculatorio dopo l’introduzione
macia, almeno negli USA. È utile per i pazienti che non pos- in vagina. Si parla, come già anticipato, di tempo di latenza
sono o non vogliono utilizzare terapie farmacologiche o d’al- ejaculatoria intravaginale (TLEI) per indicare l’intervallo di
tro tipo. Il vacuum applica una pressione negativa al pene tempo tra inizio della penetrazione ed ejaculazione. La velo-
flaccido, aspirandovi sangue venoso che viene poi trattenuto
da un laccio elastico legato alla base del pene. L’efficacia è
dell’ordine del 60-80%. Tuttavia la compliance è modesta e, Tab. 118-9. Suggerimenti pratici
come per le iniezioni, la percentuale di abbandono del meto-
do è elevata. – L’ascolto dei bisogni e delle proccupazioni sessuali del paziente deve
Le protesi peniene, da limitare ai casi di grave DE resi- essere effettuato in modo sensibile e informato, senza perdere di vista
i bisogni e le preferenze del/la partner del paziente
stente alle altre terapie, prevedono l’uso di protesi semirigide – La modificazione di stili di vita inappropriati va raccomandata perché
o gonfiabili (idrauliche), di cui esistono vari tipi. Le protesi può migliorare la salute e il benessere generale e ridurre il rischio di di-
gonfiabili presentano una maggiore discrezione e danno sfunzione sessuale
– Per gli uomini con elevato rischio di DE, le terapie profilattiche pos-
un’erezione apparentemente più fisiologica. Sono tuttavia sono essere una scelta più vincente rispetto al cercare un trattamento
gravate da una certa percentuale di problemi meccanici e quando il DE è ormai consolidato
complicanze (5-20%). – La prescrizione di farmaci per via orale, quali il sildenafil, il tadalafil
o il vardenafil, può aumentare la durata totale delle erezioni notturne e
TERAPIE SESSUOLOGICHE prevenire così la fibrosi progressiva del tessuto erettile
– La personalizzazione della terapia deve tener conto, a parità di effica-
Le terapie sessuali brevi possono essere preziose nell’ot- cia, della sicurezza, della compliance, della facilità d’uso, della non in-
timizzare il risultato della terapia medica e o chirurgica, mi- vasività e della appropriatezza per il paziente e il/la partner
– La soddisfazione sessuale rappresenta l’indicatore più sintetico e impor-
gliorando sia i fattori psicosessuali personali o di coppia che tante della qualità della sessualità. Rappresenta lo standard di eccellenza
possono concorrere a indurre, precipitare o mantenere il pro- delle terapie dei disturbi sessuali femminili, maschili e di coppia
blema, sia la stessa compliance alla terapia.
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1471

cità con cui il riflesso può essere attivato dipende da: a) fatto- PRINCIPI DI TERAPIA
ri genitali, che riguardano la sensibilità, soprattutto del glan- La terapia dell’ejaculazione precoce primaria, in assenza
de, e l’intensità dello stimolo erotico e sensoriale; b) fattori di fattori precipitanti d’altro tipo, si basa su:
corticali: livello di eccitazione mentale, qualità della relazio- a) Terapia sessuologica comportamentale breve, finalizzata
ne di coppia, percezione eccitante o inibente del contesto. Fi- a:
bre corticomidollari, ad azione facilitatoria o inibitoria, mo- • Migliorare la capacità di ascoltare il crescere delle sensa-
dulano l’azione dei neuroni midolari che mediano il riflesso zioni erotiche mantenendo il controllo sul riflesso ejacu-
orgasmico. Un’elevata eccitazione mentale, o un’ansia eleva- latorio, con esercizi di focalizzazione sensoriale
ta, possono accelerare il riflesso; tecniche di autocontrollo, • Aumentare la capacità di utilizzare il respiro come modu-
quali il training di rilassamento o lo yoga, ma anche farmaci latore dell’eccitazione mediante training di rilassamento e
che inibiscono la ricaptazione della serotonina (SSRI) posso- o tecniche yoga
no invece rallentarlo in modo significativo. • Desensibilizzare il picco d’ansia al momento della pene-
Dal punto di vista clinico, il TLEI può essere accelerato trazione
da fattori: • Migliorare la qualità dell’intimità erotica con la/il partner
a) Biologici, in particolare dal dolore, in caso di fimosi; da in-
fiammazioni quali prostatiti, che andranno quindi indagate, b) Terapia farmacologica:
soprattutto nelle forme acquisite o in fase di peggioramen- • Il rallentamento del riflesso ejaculatorio può essere pro-
to; nell’EP ingravescente o di recente comparsa negli uo- vocato da farmaci quali la fluoxetina, la paroxetina, la ser-
mini sopra i 40 anni, va indagati un concomitate DE, di cui tralina, chiamati inibitori selettivi della ricaptazione della
la precocità potrebbe essere solo un epifenomeno, oppure serotonina (SSRI), oppure da farmaci antidepressivi quali
la malattia di La Peyronie, di cui il dolore ejaculatorio con i triciclici, che possono avere lo stesso effetto inibitorio a
accelerazione del riflesso può essere uno dei primi sintomi livello midollare. Gli SSRI, oggi ad altissima diffusione
(insieme al recurvatum del pene in erezione e alla compar- terapeutica, inibiscono la ricaptazione della serotonina.
sa di placche fibrose nello spessore dell’albuginea); Possono quindi provocare un rallentamento del riflesso
b) Psicosessuali, quali l’inesperienza, l’ansia, il senso di col- ejaculatorio ed orgasmico fino al blocco del riflesso stes-
pa, la vergogna (per esempio quando le prime esperienze so, con anejaculazione. La dose va quindi personalizzata,
sessuali avvengono con prostitute), la paura di essere sco- usando la minima efficace per ottenere un significativo
perti (specie nei giovanissimi); prolungamento del TLEI.
c) Contestuali, relazionali per conflitti, tensioni, frustrazio- • Anestetici locali in pomata, da utilizzare sul glande, pos-
ni, inadeguatezze nella relazione di coppia; perché la part- sono essere percepiti come utili nei pazienti che lamenti-
ner soffre di dispareunia o vaginismo; oppure per contesti no un’ipersensibilità del glande, anche se studi controllati
a rischio di essere scoperti o disturbati. non hanno evidenziato un’ipersensibilità obiettivabile nei
soggetti affetti da EP.
DIAGNOSI • Inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (sildenafil, tadala-
La precocità ejaculatoria è crescentemente riferita al me- fil, vardenafil) hanno dimostrato in studi preliminari di ri-
dico che dovrà valutare: durre il periodo refrattario tra un’ejaculazione e la succes-
a) Se sia primaria, ossia presente fin dai primi rapporti ses- siva e di migliorare la durata della seconda erezione. Stu-
suali o acquisita. In quest’ultimo caso andranno esplora- di ulteriori sono tuttavia necessari per quantizzare il reale
ti i possibili fattori precipitanti di tipo infiammatorio, do- beneficio ottenibile.
loroso, erettivo, relazionale e contestuale; c) Terapia di coppia, quando fattori relazionali concorrano a
b) Se sia generalizzata o situazionale, limitata o a un/una precipitare o mantenere il disturbo, specie se di tipo ac-
partner o contesti particolari; quisito e/o situazionale o addirittura limitato a quella/quel
c) L’eziologia, se organica, psicogena o mista. In particola- partner.
re, si dovrà chiedere se il paziente avverta una difficoltà d) Psicoterapie individuali vanno limitate a quei pochi casi
mentale a controllare il riflesso (“mi scappa il controllo”), in cui il disturbo appaia avere un cofattore importante di
se avverta un eccesso di sensibilità al glande, o entrambe, tipo psicosessuale
perché questo orienta le opzioni terapeutiche. È inoltre
importante chiedere se il paziente avverta dolore, che può DISTURBI DELL’ORGASMO
accelerare il riflesso, al momento dell’ejaculazione: il pa- I disturbi dell’orgasmo, ossia della componente di piacere
ziente potrebbe soffrire di fimosi, nelle forme primarie, associata all’ejaculazione, sono rari nell’uomo. Sono riassun-
oppure di malattia di La Peyronie, nelle forme acquisite. ti in Tabella 118-6. Possono essere dovuti ad un’etiologia or-
Per la diagnosi sono importanti: ganica, soprattutto per malattie neurologiche, quali la sclero-
a) Anamnesi accurata si multipla o la neuropatia diabetica, cui è opportuno pensare
b) Esame obiettivo genitale in caso di dissociazione tra componente ejaculatoria ed orga-
c) Eventuali test di valutazione del riflesso bulbo cavernoso smica; ad etiologia psicogena, o mista, specie se caratterizza-
vanno riservati a casi particolari. ti di un’impoverimento della qualità e dell’intensità dell’or-
d) L’approfondimento con test mirati va fatto in base al sospetto gasmo. In tal caso vanno indagate le possibili co-morbidità
diagnostico di concomitanti problemi di ordine infiammatorio, nell’ambito del desiderio e dell’eccitazione. Una riduzione
algico, erettivo o in caso di sospetta malattia di La Peyronie dell’intensità del piacere orgasmico è riportata anche dai pa-
1472 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

zienti a lungo affetti da ejaculazione precoce che abbia com- • Distrofia vulvovaginale, per la secchezza, la perdita di
portato disistima, umiliazioni coniugali, perdita di desiderio, elasticità e la riduzione del lume vaginale che la carat-
rarefazione dei rapporti. Un possibile effetto iatrogeno, so- terizza;
prattuto da farmaci utilizzati per la cura sintomatica dell’eja- • Disturbi dell’eccitazione genitale femminile, se causa-
culazione precoce, va ugualmente investigato. no secchezza marcata e contrazione riflessa del musco-
La terapia ha maggiori probabilità di aumentare la com- lo elevatore, con dispareunia per entrambi i partner;
ponente edonica nelle forme psicogene o miste; è invece di • infibulazioni, ossia mutilazioni estese dei genitali
difficile soluzione nelle forme ad etiologia neurogena, mentre femminili con esiti cicatriziali serrati in cui i primi
è di più facile soluzione nelle forme secondarie agli effetti rapporti possono risultare molto dolorosi per entram-
collaterali di farmaci quali gli SSRI. bi i partner.
Il dolore coitale nell’uomo va quindi indagato anche nel-
DISTURBI SESSUALI CARATTERIZZATI DA DOLORE le sue possibili componenti relazionali, per ottimizzare dia-
Questi disturbi sono causa di dispareunia, ossia di coito gnosi e cura.
doloroso, nell’uomo. Anche nell’uomo il dolore coitale può
essere primario o acquisito, generalizzato o situazionale, a DISTURBI DELLA SODDISFAZIONE SESSUALE
genesi organica, psicogena o mista. Ancora poco considerati nella ricerca e nella pratica clini-
ca, i disturbi della soddisfazione sono invece tra i fattori prin-
Le cause principali di dolore coitale nell’uomo sono: cipe di disaffezione sessuale nella coppia, di disfunzione ses-
a) Maschili: suale, di disinvestimento erotico nonché di scarsa complian-
• Il frenulo breve, ossia eccessiva brevità di quella mem- ce alle terapie farmacologiche.
branella - il frenulo - che unisce il prepuzio al glande. I disturbi della soddisfazione si esprimono in un conti-
In tal caso il completo scorrimento del prepuzio sul nuum che va dall’insoddisfazione isolata, con normale
glande risulta difficile e, a volte, doloroso, fino a cau- funzione sessuale, alla più frequente insoddisfazione asso-
sare una piccola perdita di sangue nei primi rapporti. È ciata o causata da MSD e/o FSD e possono diventare essi
proprio questo curioso fenomeno che nella tradizione stessi causa di disfunzione. Possono infatti causare caduta
popolare faceva parlare di “verginità” nei maschi; secondaria del desiderio, DE di tipo disfunzionale, crisi di
• La “fimosi”, ossia un vero e proprio restringimento coppia.
della cute del prepuzio a livello del solco balano-pre- In positivo, l’aumento della soddisfazione in seguito ad
puziale, il piccolo infossamento che unisce il glande al- un’efficace terapia è uno dei più forti fattori predittivi di com-
l’asta. Quando si ha una completa retrazione del pre- pliance alla terapia stessa.
puzio nel corso dell’erezione, il restringimento ecces-
sivo della pelle ne impedisce lo scorrimento naturale e Relazione di coppia
provoca un arresto del flusso sanguigno a livello del
glande, che tende a gonfiarsi sempre di più. Se non è L’attenzione alle dinamiche di coppia è indispensabile so-
possibile riportare il prepuzio nelle condizioni normali prattutto nella coppia stabile. Le informazioni essenziali ri-
si parla di “parafimosi” e può essere necessario un in- guardano:
tervento d’urgenza, in quanto il restringimento serrato a) La qualità della relazione affettiva
crea un anello doloroso alla base del glande che deve b) La qualità dell’intimità sessuale e il livello di soddisfazio-
essere inciso. Per evitare questo problema, in caso di ne (o insoddisfazione)
fimosi è meglio ricorrere preventivamente a un sempli- c) La scelta e l’uso di contraccettivi, la condivisione o meno
ce intervento, chiamato circoncisione; del progetto procreativo, nella sostanza e nei tempi, e/o la
• Malattia di La Peyronie, caratterizzata da una progressiva presenza di infertilità
fibrosi dell’albuginea, la membrana che ricopre i corpi ca- d) L’attenzione alla protezione da malattie sessualmente tra-
vernosi del pene. In genere interessa gli uomini oltre i smesse
quarant’anni. Questa malattia si manifesta con una triade e) L’esistenza di problemi familiari – economici, affettivi
sintomatologica: il dolore ai rapporti, spesso al momento e/o di salute dei figli o di genitori– che possano concorre-
dell’ejaculazione, quando l’erezione è al massimo, la re a peggiorare stress, tensioni, depressioni
placca fibrosa e, talvolta, l’incurvamento del pene in ere- f) La presenza o meno di disfunzioni sessuali nella/nel part-
zione nella sede della placca. È ben curabile ma richiede ner e loro presenza indipendentemente da questa relazio-
l’intervento di un urologo esperto in questo campo. ne o causati dalla disfunzione maschile portata in consul-
• Le infiammazioni della mucosa del glande, specie di ti- tazione
po micotico; g) La presenza di malattie importanti, in uno e entrambi i
b) Femminili: partner, che possano concorrere a causare o aggravare il
• Il dolore coitale nell’uomo può anche essere indotto da problema sessuale
condizioni femminili, in cui la donna è in tal caso in- h) Il vissuto del problema
duttore del sintomo e l’uomo portatore. Le cause fem- i) La motivazione di entrambi a impegnarsi per migliorare
minili principali di dispareunia sono : la qualità della loro intesa erotica
• Imene rigido e fibroso, specie se associato a vaginismo La presenza nel gruppo di lavoro di uno/a psichiatra e/o di
severo; uno/a psicoterapeuta con formazione psicodinamica e sessuo-
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1473

logica è utile a ottimizzare diagnosi, prognosi e terapia con Althof SE, Cappelleri JC, Shilsky AB et Al: Responsiveness of the self-
esteem and relationship (SEAR) questionnaire in erectile dysfunction
attenzione alla complessità multifattoriale che sottende le di- (ED). Qual. Life Res. 11 (7):664, 2002.
sfunzioni sessuali maschili e femminili. Baldaro Verde J. Graziottin A.: L’enigma dell’identità. Gruppo Abele ed. To-
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Belgrano E.Fabris B. Trombetta C.: Il transessualismo: identificazione di un
CONCLUSIONI percorso terapeutico. Kurtis ed. Milano, 1999.
Graziottin A. & Maraschiello A.: Farmaci e sessualità. UIC, ed Milano, 2002
La sessualità maschile si esprime nella identità sessuale, Graziottin A. Trombetta C. Ciciliato S Wiesenfeld U.: Psychosexual outco-
nella funzione sessuale e nella relazione di coppia. I rapidi mes after radical prostatectomy. Urodinamica, 11(2):60-65, 2001.
Kinsey AC Pomeroy WB Martin CE: Sexual behaviour in the human male,
progressi sia nella ricerca fisiopatologica sia nella terapia Philadelphia, Saunders, 1994.
hanno portato alla scoperta e alla commercializzazione di far- Laumann F. et. Al.: Sexual Dysfunction in the United States: Prevalence and
maci efficaci che hanno consentito di rivoluzionare gli oriz- predictors. J. Am,. Med. Ass. 281, 537-522, 1999.
zonti della sessuologia medica maschile. La maneggevolezza Leiblum SR Rosen RC.: Principles and practice of sex therapy, The Guilford
Press, New York, 2000.
dei nuovi farmaci ne consente un uso di primo livello da par- Masters WH. Johnson VE. Kolodny RC: Heterosexuality, Harpers Collings,
te del medico di famiglia e anche del ginecologo, che sempre Glascow, 1994.
più spesso vede in consultazione non solo la donna, ma anche Plaut M. Graziottin A. Heaton J.: Fast Facts: Male and Female Sexual Dy-
la coppia. sfunctions, Oxford, UK, Health Press, 2004.
Polonski DC: Premature ejaculation in Leiblum SR Rosen RC Principles and
Lo spazio dato in questo testo ai disturbi sessuali maschi- practice of sex therapy, The Guilford Press, New York, 276-304, 2000
li testimonia di questo cambiamento di orizzonti e dell’im- Rosen RC: Medical and Psychological interventions for Erectile dysfunc-
portanza di una cultura sessuologica medica competente su tion: toward a combined treatment approach. in Leiblum SR Rosen RC
Principles and practice of sex therapy, The Guilford Press, New York, 276-
entrambi i fronti, femminile e maschile, anche per il gineco- 304, 2000.
logo pratico. The Process of Care Consensus Panel: The process of care model for eva-
luation and treatment of erectile disfunction. Int.J.Imp.Res 11:59-70,
1999.
Bibliografia Waldinger M. Olivier B.: Selective serotonin re-uptake inhibitors (SSRIs)
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Althof SE: Erectile dysfunction: Psychotherapy with men and couples. In Spano P. Advances in Preclinical and Clinical Psychiatry. Vol. 1 Fluvoxa-
Leiblum SR Rosen RC (eds) Principles and practice of sex therapy, The mine: established and emerging roles in Psychiatric Disorders, Milano, Ex-
Guilford Press, New York, 242-275, 2000. cerpta Medica, April 2000, pag 118-130.

Sessuologia medica femminile

INTRODUZIONE prognosi, la compliance alla terapia e la variabilità del risul-


tato terapeutico.
La sessualità umana è multifattoriale e multisistemica. È
multifattoriale, in quanto ad essa concorrono fattori biologici, La sessualità umana comprende (Tab. 118-10):
psicoemotivi e contesto-correlati, sia in senso affettivo, di • Identità sessuale,
coppia e famiglia, sia in senso culturale e sociale. È multisi- • Funzione sessuale
stemica, in quanto dal punto di vista biologico la funzione • Relazione di coppia.
sessuale dipende dall’integrità e dall’armonioso coordina-
mento del sistema nervoso, vascolare, ormonale, muscolare e La conoscenza della sessualità umana, nelle sue compo-
perfino immunitario. nenti fisiologiche e fisiopatologiche, richiede equilibrio di
Le disfunzioni sessuali femminili (FSD, Female Sexual sguardo diagnostico e terapeutico tra dimensione biologica e
Disorders) possono esprimersi in un continuum dalla insoddi- dimensione psichica e relazionale.
sfazione (con potenziale integrità della risposta fisiologica
ma frustrazione emotivo-affettiva) alla disfunzione (con o Identità sessuale
senza modificazioni patologiche) alla patologia francamente
radicata nel biologico. Le FSD possono causare un variabile Con il termine “identità sessuale” si indica l’insieme di:
grado di disagio e sofferenza (distress) personale e interper- • identità di genere, ossia la rappresentazione intrapsichica
sonale. Inoltre le disfunzioni sessuali femminili sono fre- che ognuno di noi ha della propria identità di uomo o don-
quentemente copresenti: per esempio, un disturbo del deside- na, modulata dalla soddisfazione o meno con cui la vive;
rio può coesistere con un disturbo dell’eccitazione o dell’or- • identità di ruolo, relativa al vissuto del proprio ruolo so-
gasmo: si parla allora di co-morbidità. Fattori socioculturali ciale, maschile o femminile;
possono inoltre grandemente modulare la percezione e le mo- • identità di méta relativa all’orientamento del proprio desi-
dalità di espressione verbale del problema. Il significato del- derio o méta sessuale, su un partner, oggetto di desiderio,
l’intimità sessuale e del problema stesso per la donna e la dello stesso sesso (omosessuale) oppure del sesso opposto
coppia influenzano grandemente il vissuto che ne deriva, la (eterosessuale)
1474 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

Tab. 118-10. Componenti della sessualità umana


riabile mascolinizzazione del feto femmina, a livello sia
genitale, sia intrapsichico;
Fisiologia Patologia b) alterazioni endocrine iatrogene: le segnalazioni sull’ef-
fetto negativo dei gestageni, somministrati a scopo antia-
Identità di genere Disturbi dell’identità o disforie bortivo (in particolare quelli di derivazione androgenica,
sessuale: di ruolo di genere
di méta
come il 19-nor-17alfa-etiniltestosterone) sullo sviluppo
Funzione desiderio Disturbi: del desiderio sessuale
del feto femmina indicano bene il potenziale ruolo negati-
sessuale: eccitazione dell’eccitazione sessuale vo per l’identità sessuale dei fattori iatrogeni prenatali.
orgasmo dell’orgasmo c) alterazioni endocrine da tossici esogeni: crescente attenzio-
soddisfazione sessuali caratterizzati ne va posta sulle azioni potenzialmente malformative di tos-
da dolore
sici ambientali ad azione anche endocrina: i cosiddetti “xe-
Relazione eterosessuale Patologie della relazione
di coppia: omosessuale
no-estrogeni”, che, essendo lipofili, si accumulano nell’adi-
pe materno e possono manifestare la loro azione tossica sul
feto anche mesi o anni dopo l’esposizione al fattore tossico
stesso. Possono causare malformazioni genitali e possibili
Sono oggetto di studio della Sessuologia la strutturazione alterazioni dell’imprinting endocrino cerebrale prenatale.
dell’identità sessuale, la funzione sessuale e la relazione di
coppia, e i fattori, biologici, innati ed acquisiti, psicologici e PRIMA E SECONDA INFANZIA
relazionali che possono interferire con una fisiologica matu- ASPETTI PSICOLOGICI
razione della sessualità e della capacità di gustare il piacere Per la strutturazione dell’identità sessuale, in questo caso
erotico, nei suoi vari aspetti. femminile, fin dalla nascita è di grande importanza il rappor-
Squilibri endocrini endogeni, fattori iatrogeni, specie da to con i genitori o loro sostituti stabili. Dal punto di vista psi-
farmaci di tipo ormonale e fattori tossici esogeni rivestono cologico l’identità sessuale femminile si struttura grazie:
una particolare importanza per i loro possibili effetti sull’i- 1. All’identificazione con il genitore dello stesso sesso, e
dentità sessuale soprattutto in alcuni periodi critici. quindi la madre (naturale o adottiva) purché ci sia la pos-
sibilità di una rapporto affettivo continuativo e possibil-
Strutturazione e plasticità dell’identità sessuale mente affettuoso;
Alla strutturazione dell’identità sessuale concorrono fat- 2. Alla complementazione con il genitore del sesso opposto
tori biologici, psicosessuali e relazionali. L’identità sessuale, (il padre o un suo sostituto stabile)
proprio perché espressione di un vissuto modificabile da fat- Accanto alla dinamica di identificazione sessuale, è es-
tori endogeni ed esogeni, biologici e psichici, si presenta senziale lo stile di attaccamento tra i genitori (o loro sostituti
estremamente dinamica. Presenta la massima plasticità du- significativi) e la bambina. Un amore sicuro, tenero, sereno,
rante la vita fetale, la prima e seconda infanzia e l’adolescen- contribuisce alla crescita della cosiddetta “base sicura” che
za. Può tuttavia andare incontro a ristrutturazioni significati- nutre la fiducia interiore sull’essere capaci di amare e merite-
ve a tutte le età, in risposta a fattori biologici e psicodinamici, voli di essere amati.
in particolare ad eventi traumatici affettivi o somatici. I pe- Gli stili di attaccamento affettivo (sicuro, ansioso, evitan-
riodi di massima vulnerabilità sono: te) sperimentati nella prima e seconda infanzia costituiscono
un imprinting psicoemotivo che caratterizzerà anche gli stili
FASE PRENATALE di attaccamento nella vita adulta.
I nove mesi gravidici sono un periodo di estrema sensibi- Di converso, un’infanzia algida e carente di affetti costi-
lità biologica, sia neuropsichica, sia genitale dell’identità ses- tuirà un elemento di vulnerabilità sia sul fronte della gioia di
suale. vivere personale, sia della capacità di vivere relazioni d’amo-
Alterazioni dell’ambiente endocrino embrio-fetale per re soddisfacenti e non variamente d’abuso, psichico, fisico
cause endogene, materne o fetali, o esogene, per esempio per e/o sessuale. Proprio l’abuso costituisce uno dei fattori di ri-
ormoni somministrati alla madre a scopo anti-abortivo, posso- schio più forti e pervadenti di infelicità sessuale. L’attenzione
no modificare il normale sviluppo delle strutture anatomiche all’anamnesi in questo senso è essenziale per non trascurare
Mulleriane o Wolffiane, con alterazioni morfologiche che pos- la possibile persistenza a livello intrapsichico di un trauma
sono comparire alla nascita, quando sia stata alterata la forma d’abuso non elaborato e quindi non superato.
dei genitali esterni (modificando i cosiddetti “caratteri ses-
suali primari” da cui dipende l’attribuzione del sesso anagra- ASPETTI BIOLOGICI
fico), o alla pubertà. Parallele alterazioni possono verificarsi a Sul fronte biologico della strutturazione dell’identità ses-
livello neuropsichico, per quanto riguarda l’imprinting endo- suale femminile vi sono altri elementi di attenzione, importan-
crino delle aree cerebrali ormonosensibili e ormonodipen- ti per il medico. L’eccessiva produzione materna surrenalica di
denti. I principali fattori di disturbo sono riassumibili in: androgeni, oppure l’uso cronico di cortisonici con azione an-
a) alterazioni endocrine endogene: Fu John Money, per pri- drogenica può, per esempio, “androgenizzare” i follicoli pilife-
mo, a descrivere i correlati endocrini prenatali delle “tom- ri nella bambina. Alla pubertà questo imprinting endocrino si
boy girls”, della ragazze maschiaccio, esposte durante la può tradurre in ipertricosi generalizzata di varia gravità o addi-
vita prenatale ad alti livelli di androgeni di provenienza rittura in irsutismo, con implicazioni negative per la struttura-
surrenalica materna (sindrome adreno-genitale), con va- zione dell’immagine di sé e la percezione di femminilità.
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1475

PUBERTÀ E ADOLESCENZA In sintesi: la vulnerabilità dell’identità sessuale è mas-


Si definisce pubertà la transizione biologica dall’infanzia sima nelle fasi di strutturazione della medesima e quindi
alla maturità sessuale. L’adolescenza comprende invece l’in- dal concepimento fino alla fine dell’adolescenza. Quando
sieme delle trasformazioni psicoemotive e psicosessuali che inizia la maturazione sessuale puberale, e quando la ses-
accompagnano la pubertà. È la seconda età critica, dopo la sualità diviene relazionale in senso genitale, è la funzione
fase prenatale, in quanto maturano i cosiddetti “caratteri ses- sessuale il bersaglio più evidente sia di difficoltà esisten-
suali secondari”: comparsa della peluria con distribuzione ti- ziali, affettive e di coppia, sia di possibili interazioni far-
pica del sesso femminile, sviluppo mammario, comparsa del- macologiche, mentre l’identità viene colpita solo
le mestruazioni, modificazioni della secrezione sudoripara e secondariamente. Il danno, anche sull’identità, compare e
sebacea, con inizio della produzione di feromoni, sostanze diventa tanto maggiore quanto più la lesione della funzione
che modulano l’attrazione sessuale istintuale, subliminale, a persiste nel tempo. Un’eccezione cospicua a questa regola
livello intraspecifico, ossia nell’ambito della stessa specie. è la crisi dell’identità sessuale femminile che può essere
In passato i due aspetti, pubertà e adolescenza, tendevano causata dalla menopausa.
temporalmente a coincidere. Oggi assistiamo ad un progres-
sivo sfasamento tra i due, con importanti conseguenze dal Patologia dell’identità sessuale
punto di vista medico, psicologico e relazionale. Da un lato, Si parla di “disforie di genere” per indicare i disturbi rela-
la pubertà tende ad anticipare, con il menarca che può com- tivi all’identità sessuale. Più frequenti negli uomini, sono in
parire anche a nove anni o prima, quando ancora tutto lo svi- rapporto di circa 10 a 1 rispetto alle donne. Nelle donne i di-
luppo psichico è dominato da tematiche infantili. Di conver- sturbi dell’identità sessuale si esprimono lungo un continuum
so, nelle pubertà ritardate, è possibile avere in consultazione di disagio che possiamo così individuare:
ragazze che hanno già avuto rapporti sessuali completi prima a) Disforie di genere lieve: rispetto all’identità biologica è
del menarca. Dall’altro, l’adolescenza, come processo psichi- presente un vario disagio, che tuttavia non mette in di-
co di maturazione, tende a protrarsi fino ai 25-30 anni, con la scussione il nucleo profondo dell’identità; la disforia può
dipendenza economica e logistica dalla famiglia che la carat- esacerbarsi in coincidenza dell’adolescenza, specie per
terizza, soprattutto nei giovani, ragazze e ragazzi, a lunga traumi affettivi (lutti di persone significative, abbandoni,
scolarità. delusioni) e/o periodi di di forte depressione;
Di crescente importanza, anche per il ginecologo, sono i a) Disforia di genere moderata: il disagio è maggiore; nella
disturbi del comportamento alimentare, anoressia e bulimia, donna può esprimersi con atteggiamenti mascolini (e vi-
per le loro implicazioni sull’identità sessuale, sulla salute ge- ceversa nel maschio) che non mettono tuttavia in discus-
nerale e ginecologica, per i fattori di rischio per altre patolo- sione il genere di appartenenza. Può essere associata o
gie che ad essi si accompagnano. Le crescenti preoccupazio- meno a omosessualità. Nella donna è raro il travestitismo
ni delle adolescenti sull’immagine corporea (body image) ri- (ossia il vestirsi con abiti del sesso opposto perché questo
specchiano il crescere di una patologia “mediagenica” che procura eccitazione sessuale, fenomeno molto più fre-
nasce dall’esasperarsi del confronto tra ideali dell’Io (model- quente invece nei maschi)
le, attrici) di bionica bellezza e la verità della propria norma- c) disforia di genere grave: mette in discussione la coerenza
lità. Il divario può essere vissuto in modo persecutorio, atti- tra sesso biologico e sesso intrapsichico. Si parla in tal ca-
vando da un lato dinamiche di tipo dismorfofobico–in cui una so di “transessualismo”: “Sono un uomo intrappolato in
parte del corpo percepita come esteticamente inadeguata vie- un corpo di donna” è la autodiagnosi con cui queste don-
ne considerata responsabile di tutta la propria infelicità, affet- ne biologiche, che si sentono psicologicamente maschi, si
tiva ed esistenziale- dall’altro esaperando la pratica di diete rivolgono al medico per ottenere la riassegnazione chirur-
autogestite sino a franchi disordini del comportamento ali- gica del sesso (RCS). Il transessualismo è caratterizzato
mentare e della regolarità mestruale, pur di aderire il più pos- dalla “convinzione precoce, permanente e irreversibile di
sibile al modello ideale. appartenere al sesso opposto”. Può avere esordio preco-
ce, nei primi tre anni di vita, in cui il bambino o la bambi-
ETÀ ADULTA E SENILE na manifesta comportamenti e preferenze del tutto appro-
L’identità sessuale è in genere ben consolidata nell’età priati per il sesso opposto e viene accolto/a nel gruppo di
adulta. Può tuttavia essere ferita a fondo da tumori che colpi- bimbi del sesso opposto come se appartenesse al loro: si
scono gli organi ormono-sensibili (mammelle, utero, ovaie), parla in tal caso di “transessualismo primario”, raro. La
che richiedono chirurgie demolitive e amputanti (per esempio disforia di genere grave può comparire, o esplodere, inve-
mastectomie, o isterectomie radicali, per cancro invasivo del ce, alla pubertà, o più tardivamente. Si parla allora di
collo dell’utero) o che comportano comunque chemio e/o ra- ”transessualismo secondario”. Si tratta di una patologia
dioterapie aggressive che inducono menopausa precoce per specialistica, per cui si rimanda a testi di riferimento.
danno ovarico irreversibile anche nelle giovani donne (per
esempio tumori ematologici). Funzione sessuale
In positivo, la somministrazione di adeguate terapie
ormonali sostitutive (HRT) dopo la menopausa può migliora- L’elemento principe della sessualità umana adulta, e di
re la percezione dell’identità sessuale, ferita dalla sottile me- maggiore interesse per il medico, riguarda la fisiologia e la
tamorfosi cui il corpo va incontro in seguito alla carenza pro- patologia della funzione sessuale, maschile e femminile. A
tratta di ormoni sessuali femminili. scopo didattico, la funzione sessuale può essere considerata
1476 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

Tab. 118-11. Considerazioni legali e etiche


Desiderio
• La riservatezza e la tutela della privacy del/la paziente sono essenzia-
li, specie quando si discutano problemi sessuali. È doveroso informare
Risoluzione Eccitazione il/la pazienti di ogni limite posto alla riservatezza e alla privacy.
& soddisfazione & recettività • È indispensabile informare i pazienti accuratamente e seguire le indica-
zioni generali della prassi medica nel riguardo del consenso informato.
• È necessario rispettare la appropriata distanza medico paziente. In par-
ticolare bisogna:
– Evitare ogni inutile “sessualizzazione” del contesto clinico, ponendo
Orgasmo domande intime clinicamente inappropriate, commentando l’attratti-
vità del paziente, rivelando informazioni personali intime, o usando
l’umorismo in un modo che può essere percepito come imbarazzan-
te o offensivo;
Fig. 118-2. Modello circolare della funzione sessuale femminile. – Rispettare il bisogno del paziente di pudore e riservatezza
Gli elementi di novità sono rappresentati da: a) la circolarità del modello,
che consente di leggere in modo dinamico le interazioni tra le diverse di-
mensioni della funzione sessuale, sia in senso frenante (feed-back negativo) Dal punto di vista neuropsichico, il desiderio può essere
sia in senso stimolante (feed-back positivo); b) la frequente comorbidità rile- considerato come espressione di una funzione associativa
vata in ambito clinico, ossia la copresenza di disturbi in diverse dimensioni
della risposta sessuale, data la stretta interdipendenza delle diverse fasi; c) complessa, attivata da stimoli endogeni -immaginario eroti-
l’aver introdotto la quarta dimensione, la risoluzione/soddisfazione, essen- co, fantasie sessuali volontarie e involontarie (“sexual day-
ziale perché rappresenta il momento di sintesi psicoemotiva dell’esperienza dreams”), sogni erotici- o esogeni, veicolati attraverso gli or-
sessuale vissuta, da cui dipende il rilancio del desiderio, se il rapporto è sta- gani di senso, che induce il bisogno e il desiderio di compor-
to soddisfacente, oppure la sua progressiva inibizione, se l’esperienza è stata
caratterizzata dalla frustrazione, dall’insoddisfazione e /o dal dolore. tarsi sessualmente. Dal punto di vista psicologico, il deside-
rio si riferisce alla percezione della mancanza dell’oggetto
cui è rivolto l’appetito, ed è pensato come il bisogno che so-
come un circuito cibernetico (Fig. 118-2) di cui fanno parte spinge all’azione. Spinoza disse: “il desiderio è la tristezza
quattro grandi componenti: che riguarda la mancanza delle cose che amiamo.” Il centro
• Desiderio del desiderio è l’assenza (“mi manchi…”). Nei confronti di
• Eccitazione (con erezione, nell’uomo, e nella donna, con quest’assenza, il desiderio sessuale ha una funzione riparati-
congestione/lubrificazione e recettività vaginale) va, tendendo a ricostruire la situazione –l’intimità erotica e
• Orgasmo affettiva- lesa dalla mancanza, dall’assenza.
• Risoluzione/ soddisfazione Al desiderio contribuiscono tre grandi fattori:
Una lettura circolare di queste variabili (diversamente dal- 1. Stimolo biologico istintuale, tendente, attraverso la pro-
l’iniziale modello lineare di Masters e Johnson) consente di creazione, al mantenimento della specie (“sesso procrea-
comprendere meglio i feed-backs positivi e negativi che posso- tivo”). Ad esso concorrono:
no rilanciare o frenare tutto il circuito. Si pensi, per esempio, al a) il livello libidico costituzionale, specie nei suoi aspetti
desiderio sessuale. In condizioni fisiologiche il desiderio ali- neuroendocrini. In particolare:
menta l’eccitazione, mentale e fisica, facilita l’orgasmo e una • Gli androgeni, anche nella donna, hanno il ruolo più
maggiore intimità e soddisfazione dopo il rapporto. Un’espe- potente nell’accendere il desiderio fisico istintuale; te-
rienza positiva, con l’anticipazione emotiva che comporta, il ri- stosterone totale e libero, che ha il ruolo più forte, an-
lancio dell’immaginario erotico, i flash-back di eccitazione e drostenedione e deidroepiandrosterone (DHEA), or-
di emozione, può accentuare il desiderio e con questo la possi- mone surrenalico prodotto in elevate quantità durante
bilità che tutta la cascata di eventi fisici e psicosessuali si svol- e dopo la pubertà, nutrono le basi fisiche e, in parte,
ga nel più soddisfacente dei modi, rilanciando così il desiderio. psichiche del desiderio. Il DHEA, in particolare, con-
La soddisfazione sessuale è infatti un aspetto cardinale nella corre al senso di vitalità e benessere generale. In que-
nostra specie, in cui la ricerca del piacere sessuale si è progres- sto senso può essere un ulteriore alleato del desiderio
sivamente autonomizzata dalla funzione procreativa, fino ad sessuale. Gli androgeni sono più rappresentati nel cor-
occupare la maggior parte dell’esperienza sessuale stessa. po femminile rispetto agli estrogeni (Tab. 118-12).
Fisiologia e patologia della funzione sessuale verranno di-
scusse in dettaglio nel capitolo analitico su ciascuna dimen-
Tab. 118-12. Livelli plasmatici medi degli steroidi sessuali
sione della risposta sessuale. Un cenno preliminare alle im- nella donna (valori convertiti in pg/mL)
plicazioni legali e etiche della consulenza sessuologica sono
riassunte in Tabella 118-11. Età Menopausa Menopausa
riproduttiva naturale iatrogena
Fisiologia del desiderio sessuale
Estradiolo 100-150 10-15 10
Il desiderio sessuale costituisce la dimensione più elusiva Testosterone 400 290 110
della sessualità umana. È difficile da definire e, di conse- Androstenedione 1900 1000 700
guenza, da misurare. Kaplan (1979) aveva concettualizzato il Deidropeiandrosterone, 5000 2000 1800
desiderio come una delle componenti del comportamento DHEA
DHEA-Solfato 3.000.000 1.000.000 1.000.000
sessuale, visto come sistema trifasico (desiderio, eccitazione,
orgasmo). Lobo R. 1999
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1477

• Gli estrogeni agiscono come modulatori della fem- indaghi la presenza di un’eventuale comorbidità, nel senso di
minilità e del benessere psicofisico; una copresenza di disturbi dell’eccitazione e dell’orgasmo,
• La prolattina ha un ruolo prevalentemente inibitorio, e/o di disturbi sessuali caratterizzati da dolore che possono
in entrambi i sessi; secondariamente inibire anche il desiderio.
• L’ormone tiroideo, se carente, può ridurre il deside-
rio sessuale; Fisiologia dell’eccitazione sessuale
• L’ossitocina, neuroormone che presenta un picco L’eccitazione sessuale, nella donna come nell’uomo, si
plasmatico in coincidenza con l’orgasmo, ottenuto esprime a tre livelli (Tab. 118-13):
sia con autoerotismo, sia con il coito, si comporta a) Cerebrale, e quindi mentale, con un’attivazione di centri
come ormone favorevole al desiderio. Caratterizze- e vie che si traduce nella cascata di eventi neurochimici e
rebbe, nella donna come nell’uomo, il cosiddetto vascolari che attivano tutta la risposta sessuale. Anche
“orgasmo finale” e sarebbe il mediatore responsabi- l’eccitazione cerebrale è ormono-dipendente, con gli an-
le del senso di sazietà, dopo l’orgasmo. In questo drogeni che svolgono un ruolo di “iniziatori” (initiators)
senso, sarebbe il mediatore della funzione “omeo- in quanto sono capaci da soli di attivare l’eccitazione
statica” del desiderio sessuale, nella sua dimensione mentale, mentre gli estrogeni sembrerebbero avere un
più strettamente biologica. Sembra inoltre che l’os- ruolo soprattutto di modulatori e facilitatori dell’eccita-
sitocina sia un mediatore principe dei legami affetti- zione (“conditioners”) sia a livello centrale che periferico;
vi; b) Periferico non genitale, di cui fanno parte l’aumento del-
b) La salute fisica e psichica, che modula, tra l’altro, l’ef- la salivazione – che è estrogeno dipendente-, la vasodila-
ficienza dei sistemi biologici che concorrono alla fun- tazione cutanea, che concorre al senso di calore e di ecci-
zione sessuale e il livello di energia vitale, di cui l’e- tazione generale, l’incremento della secrezione sudoripa-
nergia sessuale è espressione; ra e della specifica increzione di feromoni da parte delle
c) I fattori stimolanti (farmaci, droghe, malattie psichia- ghiandole sebacee, l’ erezione del capezzolo…;
triche) c) genitale, con l’incremento della vasodilatazione e conge-
d) I fattori inibenti (farmaci, droghe, malattie fisiche e stione genitale, favorita dagli estrogeni che sono i fattori
psichiatriche. permittenti più importanti nel consentire al Peptide Inte-
2. Stimolo motivazionale-affettivo: a seconda della motiva- stinale Vasoattivo (VIP) di tradurre il desiderio e l’eccita-
zione, possiamo distinguere: zione mentale in lubrificazione vaginale, mentre gli an-
• Sesso amoroso, che nasce dal bisogno/desiderio di drogeni hanno un ruolo più specifico nell’essere fattori
amore e di intimità emotiva permittenti per l’ossido nitrico (NO) il neuromediatore
• Sesso ricreativo, originato dal bisogno/desiderio di più importante per la congestione delle strutture bulbo ca-
gioco, di novità, di trasgressione, di divertimento, di vernose vestibolari e clitoridee.
complicità; L’eccitazione sessuale femminile è multifattoriale, nel
• Sesso riparativo, o consolatorio, in cui il bisogno senso che ad essa concorrono fattori:
sessuale nasce da motivazioni non sessuali al com- • Biologici (necessari ma non sufficienti per un’adeguata ri-
portamento sessuale (ansia, tristezza, sentimento di sposta neurovascolare centrale e periferica);
solitudine, abitudine, noia); • Psicosessuali, cui concorrono la storia personale, l’educa-
• Sesso strumentale, che nasce dall’uso strumentale del zione sessuale ricevuta, eventuali fattori inibenti di tipo
sesso per motivazioni e fini diversi dall’amore, dalla traumatico (molestie e/o abusi), l’immagine corporea, i li-
procreazione, dal divertimento e dalla consolazione, velli di autostima e di fiducia nella propria desiderabilità
quando è finalizzato a ottenere dei vantaggi diretti o e nel meritare di essere amata e desiderata;
indiretti, economici, professionali, relazionali. • Contesto-correlati, dei quali la qualità dell’attrazione di
Queste motivazioni possono essere variamente intrecciate coppia, dell’intimità fisica ed emotiva, i livelli di conflit-
nel comportamento di una stessa persona, in diverse fasi del- tualità o di intesa nonché la competenza sessuale e sen-
la vita e a seconda della relazione che sta vivendo. suale del/la partner sono fattori essenziali; ai fattori più
3. Valutazione cognitiva ad agire un comportamento ses- squisitamente correlati alla coppia vanno poi aggiunti i
suale, valutando rischi e vantaggi di un dato comporta- fattori correlati al contesto famigliare e/o professionale,
mento sessuale, ossia i fattori che lo inducono (per esem- tra i quali è frequente lo stress cronico.
pio il desiderio di piacere, di emozioni forti, di trasgressio-
ne)e quelli che lo sconsigliano (rischio di malattie sessual-
mente trasmesse, di concepimenti indesiderati, di abuso, di Tab. 118-13. Fisiologia dell’eccitazione nella donna
delusioni affettive). Proprio perché ontogeneticamente più
tardivo, quest’ultimo aspetto è più debole rispetto ai primi L’eccitazione femminile è:
– Centrale, con attivazione della cascata di eventi biologici e psicologi-
due ed è il più vulnerabile all’irrompere (acting-out) dei ci che coordinano e promuovono la risposta sessuale
fattori istintuali e affettivi, nonché all’effetto negativo di – Periferica non genitale, con secrezione salivare, vasodilatazione cuta-
alcool e droghe che alterino la capacità di giudizio. nea, secrezione sudoripara e sebacea, erezione del capezzolo
La valutazione del desiderio, e dei disturbi relativi alle sue – Genitale, con congestione clitoridea e dei corpi cavernosi bulbovestibo-
lari, vasocongestione vaginale e periuretrale, e lubrificazione vaginale
variazioni in eccesso o in difetto, deve tener conto delle tre
dimensioni sopracitate. È inoltre essenziale che l’anamnesi Modificato da Levin, 1992
1478 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

L’eccitazione sessuale femminile è inoltre multisistemica, L’orgasmo genitale richiede l’integrità di:
nel senso che coinvolge il sistema vascolare, endocrino e ner- 1. Fibre nervose: del nervo pudendo (S2,S3,S4) che arrivano
voso, oltre che gli organi di senso; è complessa, come tutte le al centro midollare periferico dell’orgasmo, costituendo il
funzioni umane che si radicano nel biologico e negli istinti braccio afferente sensoriale del riflesso orgasmico. Ai
per giungere alla massima espressione attraverso la cultura, i neuroni midollari arrivano anche vie cortico-midollari se-
sentimenti, le emozioni, la qualità delle relazioni e gli stili di rotoninergiche, ad azione inibente: questo può spiegare
attaccamento. Riceve infine una modulazione potente dal si- l’azione inibente sull’orgasmo degli antidepressivi di ulti-
gnificato che essa assume per la donna e all’interno della re- ma generazione, gli inibitori selettivi della ricaptazione
lazione sessuale. della serotonina (SSRI). È ammessa la presenza anche di
Dal punto di vista della natura degli stimoli, invece, l’ec- vie colinergiche, facilitatorie. Alcuni studi recenti sugge-
citazione sessuale femminile può essere suddvisa in: riscono l’esistenza di vie vagali, viscerali, che contribui-
1. Eccitazione psicogena: che origina da stimoli cenestesici rebbero all’orgasmo “uterino”;
(tattili, olfattivi, gustativi), uditivi, visivi, e da fantasie 2. Le strutture cavernose che, congeste e adeguatamente sti-
sessuali, con una maggiore componente romantica rispet- molate, attivano sensazioni piacevoli che verranno poi
to agli uomini veicolate per via nervosa al midollo e al cervello;
2. Eccitazione riflessa, per lo stimolo tattile dei genitali, an- 3. I muscoli del pavimento pelvico, e in particolare l’eleva-
che se la responsività a questo tipo di stimolo varia molto tore dell’ano, cui compete la componente muscolare-con-
da donna a donna, soprattutto, sembra, per ragioni educa- trattile del riflesso orgasmico;
tive che si traducono, quando repressive, in una variabile Il riflesso midollare breve può attivare la risposta musco-
carica inibitoria, mediata da vie cortico-spinali. I centri lare, caratterizzata dalle contrazioni involontarie, dell’eleva-
midollari interessati sono collocati tra S2-S4 e T10-L2. tore dell’ano, da tre a otto, in sequenza singola o ripetuta.
Anche nella donna, gli stimoli, una volta giunti a questi Danni da parto al muscolo elevatore – per feti macrosomi, pe-
centri, hanno una duplice direzione: a livello midollare, riodi espulsivi prolungati, parti distocici e/o operativi, rota-
possono attivare le vie parasimpatiche che accentuano la zioni sacrali dell’occipite – possono ledere le fibre mediali
risposta eccitatoria genitale; seguendo le vie spinotalamo- dell’elevatore, riducendo la sensibilità vaginale e la compo-
corticali possono attivare le complesse risposte cognitive nente muscolare striata dell’orgasmo.
ed emotive legate all’eccitazione fisica Significative riduzioni della componente muscolare liscia
3. Eccitazione notturna: minierezioni clitoridee e congestio- dei corpi cavernosi della clitoride e bulbo vestibolari sono sta-
ni vaginali, sincrone al sonno REM, in numero medio di te dimostrate nella donna dalla prima alla sesta decade di vita.
quattro per notte, nella giovane, e due nell’anziana, sono Ciò suggerisce un’involuzione età-dipendente delle strutture
presenti anche nella donna. cavernose preposte all’eccitazione genitale e può spiegare per-
L’eccitazione subisce una potente modulazione dalle va- ché molte donne riportano un graduale impoverimento dell’in-
riazioni dell’ambiente endocrino corporeo. L’aumento degli tensità dell’orgasmo con l’età, fino alla sua scomparsa.
androgeni circolanti, durante l’età fertile, per sindromi quali
la micropolicistosi ovarica o la sindrome surreno genitale o in
menopausa, per il possibile aumento degli androgeni di pro- Patologia della funzione sessuale
venienza dall’ilo ovarico e dal surrene, o per somministrazio- I DISTURBI DEL DESIDERIO SESSUALE
ne esogena, può determinare un’aumentata reattività ed ecci- CLASSIFICAZIONE
tabilità sessuale, centrale e periferica, biologicamente media- La “Consensus Panel on Definition and Classification of
ta. Di converso, la riduzione significativa degli steroidi ses- Female Sexual Dysfunction” tenutasi a Boston, nell’ottobre
suali, estrogeni e androgeni, può ripercuotersi significativa- del 1998, le cui indicazioni sono state recentemente pubblica-
mente su tutti gli aspetti dell’eccitazione sessuale. te sul Journal of Urology di marzo 2000 così definisce i di-
sturbi del desiderio sessuale (Tab. 118-14):
Fisiologia dell’orgasmo Disturbo del desiderio sessuale (Sexual Desire Disor-
L’orgasmo è un’esperienza squisitamente soggettiva, che ders):
si accompagna ad un variabile grado di piacere e ad una per- 1. Desiderio sessuale ipoattivo (Hypoactive Sexual Desire
dita graduale della coscienza di sé fino all’estasi. Dal punto di Disorder): persistente o ricorrente carenza o assenza di
vista fisiologico, è un riflesso sensoriale-motorio, associato a fantasie sessuali, e/o desiderio, o recettività per l’attività
complesse variazioni neuroendocrine, tra cui un picco pla- sessuale, che provochi “personal distress”
smatico dei livelli di ossitocina, somatiche e neurovegetative. 2. Avversione sessuale (Sexual Aversion Disorder): persisten-
Si colloca all’opposto del dolore, che invece aumenta lo stato te o ricorrente avversione fobica con evitamento del contat-
di coscienza e di allerta dell’Io. to con un partner sessuale, che causi “personal distress”.
L’orgasmo può essere attivato da diversi stimoli, fisici e Per ciascuno di questi disturbi è necessario identificare al-
mentali. Può essere avvertito anche senza una stimolazione cune caratteristiche ulteriori:
genitale diretta. L’orgasmo mentale, che alcune donne riporta- • Insorgenza: fin dall’inizio dell’attività sessuale (lifelong),
no, richiede un alto livello di desiderio e un’intensa eccitazio- o acquisita dopo un periodo di normalità (acquired);
ne mentale. È stato dimostrato in condizioni di laboratorio per • Caratteristiche: generalizzata (indipendentemente da part-
l’aumento della soglia del dolore – un segno obiettivo di or- ner e situazione) (generalized), o situazionale (situational);
gasmo- nel momento in cui la donna dichiarava di avvertirlo. • Etiologia: organica, psicogena, mista o sconosciuta.
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1479

Tab. 118-14. Classificazione dei disturbi sessuali


c) Secondaria di origine biologica:
– Disturbi nutrizionali con conseguenze neuroendocrine
Disturbo del desiderio sessuale (Sexual Desire Disorders): (anemie; alterazioni del comportamento alimentare fino
1. Desiderio sessuale ipoattivo (Hypoactive Sexual Desire Disorder): de- all’anoressia;
finito come la persistente o ricorrente carenza o assenza di fantasie ses- – Disendocrinie insorte in epoca post-puberale, quali l’
suali, e/o desiderio, o recettività per l’attività sessuale, che provochi
“personal distress”
iperprolattinemia;
2. Avversione sessuale (Sexual Aversion Disorder): definita come la per- – Disendocrinie di origine iatrogena: per esempio, castra-
sistente o ricorrente avversione fobica con evitamento del contatto con zione attinica o chemioterapica; “disendocrinie fisiolo-
un partner sessuale, che causi “personal distress”. giche” quali la menopausa;
Disturbo dell’eccitamento (Sexual Arousal Disorder): Definito come
persistente o ricorrente incapacità ad ottenere o mantenere un sufficiente – Effetto inibitorio di farmaci o droghe;
eccitamento sessuale, che causa “personal distress”. Può essere espressa – Disturbi psichiatrici maggiori insorti in epoca post -pu-
come mancanza di eccitazione soggettiva mentale, di eccitazione genita- berale, in primis la depressione;
le (lubrificazione/congestione) o di altre risposte somatiche.
Disturbo dell’orgasmo (Orgasmic Disorder): Definito come persisten-
– Disturbi neurologici;
te o ricorrente difficoltà a raggiungere l’orgasmo, nonostante un adegua- – Malattie croniche invalidanti;
to stimolo ed eccitamento, che causa “personal distress”. – Per dolore genitale (disturbi sessuali caratterizzati da
Disturbo caratterizzato da dolore sessuale (Sexual Pain Disorders): dolore: dispareunia, vaginismo, dolori sessuali non coi-
Dispareunia: definita come ricorrente o persistente dolore genitale as-
sociato al rapporto sessuale. tali;
Vaginismo: definito come persistente o ricorrente spasmo involonta- d) Secondaria di origine psicosessuale:
rio della muscolatura vaginale che impedisce la penetrazione vaginale – Per disturbi dell’identità sessuale, specie relativi alla
e che causa “personal distress”. meta (omosessualità inaccettata);
Dolore sessuale non coitale: definito come ricorrente o persistente
dolore genitale indotto da stimolazioni non coitali. – Per persistenti sintomi sessuali, personali e/o del part-
Per ciascuno di questi è necessario identificare alcune caratteristiche ulteriori: ner, e caduta secondaria del desiderio;
• Insorgenza: fin dall’inizio dell’attività sessuale, o acquisita dopo un – Disturbi psiconevrotici (ansia fino all’avversione fobi-
periodo di normalità;
• Caratteristiche: generalizzata (indipendentemente da partner e si-
ca, disturbo ossessivo compulsivo, depressione mino-
tuazione), o situazionale; a insorgenza rapida o lenta; re...)
• Etiologia: organica, psicogena, mista o sconosciuta. – Per problemi relazionali, inclusa la frustrazione del bi-
La comorbidità è frequentemente presente nei FSD. sogno di intimità emotiva;
Basson et Al. J.Urol. 2000 I disturbi del desiderio sessuale per eccesso sono rari e di
pertinenza superspecialistica
In sintesi, le cause biologiche più frequenti di disturbi del
desiderio sessuale sono riassunte in Tabella 118-15.
PREVALENZA
I disturbi del desiderio sessuale sono in assoluto i più fre- DIAGNOSI
quenti nelle donne. Interessano il 32% delle donne tra i 18 e i L’anamnesi sessuologica essenziale è riassunta in Tab.
55 anni, secondo Laumann. Secondo altri ricercatori la preva- 118-16.
lenza è minore nell’età fertile, intorno al 20-25%, mentre ten- Di fronte ad un disturbo del desiderio sessuale, tenendo a
de ad aumentare in postmenopausa, sopratttutto nelle donne mente i criteri che lo definiscono, il clinico indagherà in par-
che non fanno terapie ormonali sostitutive. ticolare su:
1. Presenza e frequenza di sogni a contenuto sessuale, e/o
ETIOLOGIA DEI DISTURBI DEL DESIDERIO di fantasie sessuali volontarie e/o di “sexual day-
Dal punto di vista didattico le condizioni cliniche che pos- dreams” (ossia fantasie sessuali involontarie, che affiora-
sono causare disturbi del desiderio sessuale per difetto posso-
no essere riassunte come segue, proponendo una classifica-
zione non esaustiva ma orientativa. L’etiologia può essere:
Tab. 118-15. Principali cause biologiche di disturbi
a) Primaria di origine biologica: del desiderio sessuale
– Sindromi disgenetiche (Turner, Morris)
– Mosaicismi; Endocrine Ipoestrogenismo
– Disendocrinie; Ipoandrogenismo
– Sindromi neurologiche; Ipotiroidismo
Iperprolattinemia
– Sindromi iatrogene
Disturbi affettivi Depressione
– Malformazioni genitali, quando feriscano l’immagine Ansia e/o Fobia
corporea e la percezione del Sé; Disturbi neurovegetativi Vampate di calore
b) Primaria primaria di origine psicosessuale: Insonnia
– Ferite sull’attaccamento affettivo; Effetti collaterali
– Disturbi sull’identità sessuale; – di farmaci Antidepressivi
– Inibizioni educative; Antiandrogeni
Levosulpiride
– Disturbi psichiatrici maggiori precoci – di droghe Alcool
– Conseguenze di traumi fisici o psichici, inclusi abusi Droghe (eroina, morfina)
nella prima e seconda infanzia;
1480 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

Tab. 118-16. Anamnesi sessuologica


4. Presenza e frequenza di un desiderio sessuale, anche mode-
sto, e delle condizioni in cui si presenti o scompaia, soprat-
Benessere generale tutto nella coppia stabile, in cui il problema spesso dipende
– Come sta (fisicamente e mentalmente)? dalla scarsa qualità della soddisfazione erotica nella coppia;
– Ha rapporti sessuali? 5. Presenza e frequenza dei contatti sessuali non finalizzati
– Se no, è una Sua scelta? Se sì, come va la Sua vita sessuale?
Funzione sessuale
al coito. Può essere indicativa di una mancanza di deside-
– Se la Sua vita sessuale è insoddisfacente, qual è il problema principale? rio limitata alla penetrazione (e quindi alla recettività coi-
– È un problema di desiderio? tale, vedi punto 6, spesso associata a vaginismo e /o di-
– Soffre di secchezza vaginale? Fa fatica ad eccitarsi e ad avere una nor- spareunia, ma non alla intimità masturbatoria e /o orale. Il
male lubrificazione?
– Ha difficoltà a raggiungere l’orgasmo? compromesso tra componente istintuale e paure (fino alla
– Prova dolore durante il rapporto? Soffre di cistiti 24-72 ore dopo un avversione fobica) porta allora a limitarsi a comporta-
rapporto sessuale? menti non penetrativi, come succede nel vaginismo e nel-
– Se soffre di uno o più di questi problemi, ritiene che fossero presenti
fin dall’inizio della Sua vita sessuale (primari) o che siano comparsi o
la avversione sessuale.
peggiorati successivamente? 6. Presenza o meno di recettività sessuale, espressa anche
– Il problema sessuale che lei nota è comparso gradualmente o rapida- come presenza e frequenza del coito.
mente? Se il coito è presente, è importante precisare:
– Che cosa, secondo Lei, ha causato o peggiorato il Suo problema?
Relazione sessuale a) Chi comincia il rapporto?
– Ha una relazione di coppia stabile? b) Come viene vissuto? (è subìto o invece accettato con
– Come va la Sua vita di coppia? È soddisfatta? soddisfazione?)
– Come sta il/la Suo/a partner, sia come salute generale che sessuale? c) Qual è il sentimento dominante verso il partner: di de-
– Ritiene che il suo problema sessuale dipenda più da fattori fisici, da
problemi di coppia (per mancanza di amore, di intimità, di dialogo) o siderio, neutro o di avversione?
da entrambi? d) Quale è il ruolo prevalente nel coito (attivo, passivo,
– Il problema di cui soffre è presente in ogni contesto e con ogni partner recettivo)?
(generalizzato) o è limitato ad una persona o ad una situazione in par-
ticolare (situazionale)?
e) Quali sono le motivazioni al coito?
– È personalmente motivata a migliorare la Sua vita sessuale? f) Esistono o meno fantasie sessuali durante il coito e, se
sì, di che tipo?
Modificato da Plaut, Graziottin & Heaton, 2004 g) Come va l’eccitazione (mentale e genitale)?
h) Raggiunge l’orgasmo o no?
i) È sodddisfatta o no?
no spontaneamente alla mente mentre si è impegnati in Se la recettività coitale manca, è necessario indagare la
altre attività quotidiane; tipicamente i sexual day dreams presenza di vaginismo, che è per l’appunto caratterizzato da
compaiono nell’innamoramento o comunque all’inizio di paura della penetrazione fino ad una franca fobia del coito,
una nuova attrazione sessuale ed indicano un coinvolgi- e/o di dispareunia, in cui il dolore può causare un vero e pro-
mento istintuale). La loro presenza suggerisce l’integrità prio evitamento dell’intimità. In questi casi è evidente come
del quadro ormonale e l’assenza di problemi medici mag- la caduta del desiderio possa essere secondaria a disturbi ses-
giori che possano interferire con le basi biologiche del suali caratterizzati da dolore cui il trattamento va orientato.
desiderio sessuale. La loro assenza, completa o parziale, Va indagato se il disturbo del desiderio fosse presente fin dal-
deve invece suggerire l’ approfondimento degli aspetti l’inizio dei rapporti (primario o lifelong), consensualmente
biologici, endocrini e non, oltre che di quelli psicoses- agli altri disturbi o se invece sia comparso come reazione al-
suali relativi alla storia personale, anche antecedente alla la frustrazione provocata dal dolore (secondario o acquired).
relazione attuale, specie se l’assenza è riportata fin dall’i- Specificamente, per ognuno di questi aspetti si valuterà:
nizio della vita sessuale. Un’assenza completa può orien- a) Se fosse presente o meno fin dall’inizio della vita ses-
tare verso una diagnosi di “inibizione sessuale generale” suale (primario o secondario, lifelong versus acquired);
secondo Kaplan b) Se sia presente con ogni partner e in ogni situazione
2. Presenza e frequenza di episodi di eccitazione sessuale (generalized) oppure solo con un partner e/o in specifi-
(sexual arousal) mentale e fisica, anche indipendentemen- che situazioni (situational). quest’ultima possibilità in-
te dal rapporto di coppia (su stimoli visivi, un film per dica la necessità di approfondire gli aspetti etiologici
esempio, uditivi, una canzone, olfattivi…) Una pronta ec- contesto-dipendenti (esistenziali, familiari e di cop-
citazione in risposta a stimoli non mirati può rassicurare pia);
sull’integrità degli aspetti biologici e indirizzare verso c) La diagnosi più probabile: biologica, psicogena, mista
una problematica relazionale/situazionale. Di converso, o sconosciuta
l’assenza rinforza l’ipotesi di una inibizione sostanziale Questa iniziale esplorazione anamnestica consentirà di
del desiderio, da indagare nei suoi aspetti biologici oltre comprendere in prima battuta se si tratti o meno di un distur-
che psicosessuali; bo del desiderio, se esso sia primario o secondario ad altre di-
3. Presenza e frequenza di masturbazione: indica che il desi- sfunzioni, e se si collochi prevalentemente nell’area biologi-
derio c’è (e quindi il fronte endocrino/biologico è proba- co-istintuale, motivazionale-affettiva o cognitiva. L’ap-
bilmente integro) ma viene investito su di sé e non sulla profondimento clinico, biochimico e strumentale consentirà
relazione: per non disponibilità fisica o emotiva del/la poi di chiarire la diagnosi, anche dal punto di vista noso-
partner, per conflitti, delusioni coniugali. grafico.
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1481

Sul fronte biologico, sono essenziali gli esami ormonali,


Tab. 118-18. Condizioni cliniche che possono causare
soprattutto quando l’anamnesi suggerisca la probabilità di ca- deficit androgenico nella donna
renze estrogeniche e/o androgeniche. Gli androgeni, nell’uo-
mo come nella donna, sono gli ormoni più potenti nell’attiva- Menopausa precoce iatrogena: chemioterapica, radioterapica,
re il desiderio sessuale istintuale. chirurgica (ovariectiomia bilaterale)
Le donne che sono sottoposte ad ovariectomia bilaterale Contraccezione ormonale (pillola estroprogestinica),
perché sopprime il picco di androgeni all’ovulazione e aumenta
(spesso effettuata consensualmente alla isterectomia) ven- l’SHBG (Sex Hormone Binding Globulin)
gono drasticamente private di tutta la produzione androge- Terapia ormonale sostitutiva orale (HRT), perché aumenta l’SHBG
nica ovarica, con un calo significativo, dell’ordine del 50% Sindrome da insufficienza androgenica idiopatica
del testosterone totale e libero, e del 20-30% dell’androste-
nedione (Tab. 118-12). Questa carenza di ormoni maschili
può provocare la cosiddetta “Sindrome femminile da caren- comitanti endogeni ed esogeni. Dal punto di vista pratico, so-
za di androgeni” (FADS: Female Androgen Deficiency Syn- no quattro le combinazioni diagnostiche “base” più probabili
drome) recentemente riclassificata come “Sindrome da in- nei disturbi del desiderio (Leonard Derogatis, comunicazione
sufficienza di androgeni” (Androgen Insufficiency Syndro- personale, 2002):
me) caratterizzata da caduta dell’energia vitale, caduta del a) Desiderio fisico normale/alto e normale/alta motivazio-
desiderio sessuale, riduzione dell’assertività, perdita dei pe- ne: il desiderio e la risposta sessuale sono usualmente
li pubici, riduzione della massa muscolare, cui vanno ag- normali e soddisfacenti. Tuttavia possono essere occa-
giunti la tendenza all’aumento di peso con incremento, in sionalmente – e fisiologicamente – ridotti da alti livelli
particolare, del grasso addominale (Tab. 118-17.). Tale sin- di stress acuto, da fattori endogeni (basti pensare al mal
drome è almeno parzialmente reversibile con la sommini- di denti o al mal di testa) o esogeni interferenti, anche
strazione di androgeni che riportino i livelli plasmatici ai li- una malattia di un figlio o dei genitori, non correlati al-
velli fisiologici normali per l’età. Chemioterapia sistemica e la coppia;
radioterapia pelvica, oltre a poter causare menopausa iatro- b) Desiderio fisico normale/alto e bassa motivazione al
gena, possono altresì ridurre significativamente i livelli di sesso, spesso limitata al partner: la componente fisica,
androgeni ovarici, per un danno irreversibile delle cellule biologica, appare intatta mentre sono in gioco fattori di
del Leydig contenute nell’ilo ovarico, che producono gli an- coppia, quali crisi coniugali, delusioni sessuali, disinve-
drogeni (Tab. 118-18). stimento affettivo, frustrazione del bisogno d’amore e di
Una variabile importante nel modulare i livelli del testo- intimità emotiva, problemi sessuali o di salute del part-
sterone libero è costituita anche dalla Sex Hormone Binding ner. In questo caso la diagnosi è di disturbo del desiderio
Globulin (SHBG) una proteina sintetizzata dal fegato che tra- situazionale (limitato al partner) per “disaffezione ses-
sporta gli ormoni sessuali e la cui sintesi aumenta in corso di: suale”;
a) Terapia con contraccettivi orali; c) Basso desiderio fisico e normale/alta motivazione: la don-
b) Terapie ormonali sostitutive, se assunte per via orale; na sente che qualcosa non va a livello personale, fisico o
c) Dieta ricca di fitoestrogeni alimentari e/o di integratori a psichico, nonostante la qualità della relazione di coppia
base di isoflavoni e lignani. I livelli plasmatici di SHBG sia buona. Qui è essenziale il ruolo del medico nel valuta-
non sembrano essere influenzati dalla terapia transdermi- re le possibili cause endocrine, in particolare per carenza
ca o transmucosa. di ormoni sessuali, estrogeni e androgeni, o eccesso di
Importante: se i diversi ormoni sessuali vengono tutti mi- prolattina. Vanno indagati anche altri fattori personali psi-
surati in picogrammi/mL, appare evidente come, a livello pla- cosessuali inibitori (inibizioni sessuali, analfabetismo
smatico, siano gli androgeni gli ormoni più rappresentati, an- erotico, pregresse molestie o abusi…). Il basso desiderio
che nella donna (Tab. 118-12)! fisico causa allora “astenia sessuale”;
d) Basso desiderio fisico e bassa motivazione: la depres-
ASPETTI CLINICI sione è il primo fattore etiologico cui pensare. È poi es-
Il desiderio fisico e la motivazione sono considerate le senziale cercare di comprendere che cosa si sia incrina-
due forze più potenti che nutrono il desiderio sessuale. Esse to prima, se il desiderio fisico o la motivazione, e che
possono essere poi modulate dalla valutazione cognitiva, co- cosa secondariamente. La coesistenza di un’inibizione
munque meno rilevante, dai livelli di stress e da fattori con- fisica e motivazionale porta alla diagnosi di “anergia
sessuale”.

Tab. 118-17. Sindrome da insufficienza di Androgeni nella donna INDAGINI BIOCHIMICHE


In caso di disturbi del desiderio sessuale nella compo-
Caduta del desiderio sessuale nente fisica-istintuale, soprattutto se generalizzati e di tipo
Ridotta energia vitale e assertività
Ridotta sensibilità alla stimolazione sessuale acquisito (“astenia sessuale”), merita indagare i livelli pla-
del capezzolo e della clitoride smatici di:
Ridotta eccitabilità e capacità di orgasmo a) Testosterone totale e libero, androstenedione, DHEA;
Ridotto tono, forza e competenza muscolare b) SHBG;
Perdita di peli pubici e cute secca
c) Prolattina;
Modificato da Sands & Studd, 1995 d) FT3, FT4, TSH.
1482 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

L’approfondimento endocrino è tanto più necessario se • Etiologia: organica, psicogena, mista o sconosciuta.
dall’anamnesi non emergono fattori importanti di tipo rela- La comorbidità è frequentemente presente nei disturbi del-
zionale, pertinenti alle dinamiche di coppia per se, ai senti- l’eccitazione sessuale, in particolare in associazione a disturbi del
menti della donna nei confronti del partner e/o alla comparsa desiderio. È invece poco frequente diagnosticare un disturbo iso-
di specifici problemi sessuali nel partner stesso (disturbi del- lato dell’eccitazione (ossia con normale libido, normale capacità
l’erezione, del desiderio e/o dell’ejaculazione precoce). orgasmica e assenza di disturbi sessuali caratterizzati da dolore).
Il complesso gioco degli ormoni sessuali, a livello cere- Il disturbo dell’eccitazione sessuale femminile persistente
brale, periferico non -genitale e genitale, modula l’intensità (Persistent Sexual Arousal Disorder, PSAD), è stato da poco
del desiderio sessuale ma non la sua direzione. Essa è invece introdotto nella classificazione dei disturbi sessuali femmini-
determinata da una complessa danza tra fattori esterni, tra- li. È caratterizzato da “Persistente eccitazione sessuale geni-
smessi dagli organi di senso, e fattori interni, che includono il tale (congestione, pulsazione, lubrificazione vaginale) perce-
mondo psicodinamico cui concorrono gli aspetti motivazio- pita come spontanea, intrusiva e non gradita, in assenza di de-
nali e relazionali. siserio e di interesse sessuale. La consapevolezza dell’eccita-
L’integrità delle strutture biologiche, del corpo nella sua zione sessuale è tipicamente – ma non invariabilmente – spia-
interezza morfologica e funzionale, è tuttavia condizione ne- cevole. L’eccitazione non è ridotta da uno o più orgasmi. La
cessaria ma non sufficiente per una sessualità soddisfacente. sensazione di eccitazione fisica genitale può persistere per
La diagnosi sul fronte biologico (per lo meno per escludere ore, giorni o più”. L’etiologia è spesso sconosciuta.
che vi siano fattori o cofattori significativi in quest’ambito) è
quindi preliminare a quella psicodinamica. PREVALENZA
Ciò premesso, nella donna come nell’uomo i fattori psi- I disturbi dell’eccitazione sessuale per difetto interessano
cologici, psicosessuali e culturali giocano un ruolo altrettanto il 15-19% della popolazione generale, fino al 30-40% delle
fondamentale nel modulare la spinta sessuale. Nell’ottica psi- donne sessualmente attive in post menopausa.
codinamica, gli esseri umani sembrano essere più “relation-
ship-seeking”, alla ricerca di relazioni significative, che non ETIOLOGIA
soggetti “instinct-driven”, persone trascinate dagli impulsi. I disturbi dell’eccitazione riconoscono tre grandi etiolo-
gie, sia nei disturbi per difetto sia nei disturbi per eccesso,
I DISTURBI DELL’ECCITAZIONE SESSUALE FEMMINILE molto più più rari e non ancora ben inquadrati dal punto di vi-
I disturbi dell’eccitazione sessuale femminile hanno rice- sta nosografico. Andranno quindi indagati:
vuto solo recentemente un’attenzione clinica e scientifica. La
stessa secchezza vaginale, che ne è l’equivalente clinico più DISTURBI DELL’ECCITAZIONE PER DIFETTO
frequente, veniva considerata più come un segno di carenza 1. Livello biologico
estrogenica che non come uno specifico disturbo sessuale. A a) La carenza ormonale di androgeni e/o estrogeni per-
livello nosografico, si è tradizionalmente posta maggiore at- ché riduce il potente effetto iniziatore e facilitatore che
tenzione ai disturbi del desiderio, dell’orgasmo e al dolore questi ormoni hanno sull’eccitazione centrale, periferi-
sessuale, che non ai disturbi dell’eccitazione, che in qualche ca non genitale e genitale. Tra le condizioni biologiche
modo sono rimasti nell’ombra, anche a causa della frequente che possono causare o precipitare un disturbo dell’ec-
comorbidità con cui si associano ai più noti disturbi sessuali. citazione ci sono gli ipoestrogenismi associati ad ame-
Non ultimo, è più facile che una donna porti in consultazione norree (ipotalamiche delle adolescenti, del puerperio e
un sintomo che causa fastidio e dolore, quale la secchezza, della menopausa); gli stati di ipoestrogenismo relativo,
che non la “mancanza di eccitazione” la cui natura esplicita- per esempio in corso di terapia contraccettiva con pil-
mente sessuale è difficile venga espressa e trovi ascolto nella lole ultraleggere (contenenti 15 gamma di estrogeni)
consultazione ginecologica tradizionale. che possono provocare difficoltà di eccitazione genita-
le con secchezza vaginale oppure in corso di terapia or-
CLASSIFICAZIONE monale sostitutiva (HRT) a basso dosaggio. Si ammet-
Il Disturbo dell’eccitazione (Sexual Arousal Disorder): te infatti che vi possa essere una minore sensibilità di-
viene definito come persistente o ricorrente incapacità ad otte- strettuale, su base recettoriale, pur con livelli estroge-
nere o mantenere un sufficiente eccitamento sessuale, che cau- nici sistemici sufficienti per una normale stimolazione
sa un disagio o che costituisce comunque un problema perso- in altri distretti corporei. La valutazione del pH vagi-
nale (“personal distress”). Può essere espresso come mancan- nale, in ambulatorio, con semplice stick, può dare
za di eccitazione soggettiva mentale, di eccitazione genitale informazioni preziose in questo senso, in quanto in
(lubrificazione/congestione) o di altre risposte somatiche. condizioni di buona estrogenizzazione e con ecosiste-
Anche per il disturbo dell’eccitazione sessuale femminile ma in equilibrio il pH dovrebbe essere circa 4.0.
è necessario identificare alcune caratteristiche ulteriori: b) L’eccesso di prolattina, per il suo effetto inibitore sul-
• Insorgenza: fin dall’inizio dell’attività sessuale (“life- le vie dopaminergiche che mediano i comportamenti
long”), o acquisita dopo un periodo di normalità (“acqui- sessuali proattivi;
red”), che corrispondono alla differenza tra primaria e ac- c) Disturbi vascolari: abuso di fumo, arteriosclerosi,
quisita delle precedenti classificazioni italiane; ipertensione, diabete, che con la microangiopatia e la
• Caratteristiche: generalizzata (indipendentemente da neuropatia che può indurre, è un fattore importante di
partner e situazione), o situazionale; deficit di eccitazione genitale nella donna;
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1483

d) le distrofie vulvovaginali: l’età rappresenta da sola un b) qualità della relazione di coppia, stili di attaccamento
fattore di involuzione delle strutture bulbo-cavernose e e livello di conflittualità;
clitoridee, in quanto dalla prima alla quinta decade di vi- c) contesti percepiti come inibenti: per esempio, per la
ta si ha una riduzione di circa il 50% della percentuale di presenza di genitori o figli nella stanza accanto; per la
tessuto muscolare liscio che compone i corpi cavernosi paura di essere scoperte, soprattutto nelle adolescenti;
e) La presenza di dolore genitale, che rappresenta il più po- perché il luogo è insicuro, soprattutto per le coppie che
tente inibitore riflesso dell’eccitazione mentale ma so- si appartano in auto in contesti rischiosi.
prattutto genitale: molte donne, che riportano una nor-
male eccitazione durante i preliminari, riferiscono un DISTURBI DELL’ECCITAZIONE PER ECCESSO
blocco immediato della stessa, con un’improvvisa sec- Come precedentemente sottolineato. i disturbi dell’eccita-
chezza, non appena inizi una penetrazione che causi do- zione per eccesso sono tali quando causano distress persona-
lore (come avviene nella dispareunia e nel vaginismo). le e/o interpersonale. L’eziologia può ugualmente essere mul-
f) Malattie neurologiche: non solo i più evidenti traumi tifattoriale e multisistemica, in genere su base biologica.
midollari, come succede nelle donne paraplegiche, ma
anche fasi iniziali di malattie neurologiche quali la DIAGNOSI
sclerosi multipla possono associarsi a disturbi della Limitandoci ai disturbi dell’eccitazione per difetto, che
sensibilità e dell’eccitazione genitale; hanno la massima probabilità di essere diagnosticati nella
2. A livello psicosessuale: l’eccitazione, soprattutto mentale, pratica clinica ambulatoriale, verrà indicata la diagnostica di
può essere inibita da: primo livello. L’anamnesi, sempre ricordando che il disturbo
a) Inibizioni educative, se l’eccitazione viene colpevoliz- è tale se causi un disagio o se costituisca comunque un pro-
zata come inopportuna, prematura, indegna; blema personale (“personal distress”), e/o interpersonale,
b) Mancanza di intimità emotiva: soprattutto nella coppia sarà allora finalizzata ad indagare:
stabile, la mancanza di intimità emotiva viene riferita dal- La difficoltà a ottenere o mantenere una sufficiente ecci-
le donne come il fattore più potente nel bloccare ogni di- tazione sessuale:
sponibilità sessuale e quindi anche la recettività coitale; a) Mentale (“Ha difficoltà a sentirsi mentalmente eccitata o co-
c) Ansia da prestazione: anche nella donna l’ansia da pre- munque coinvolta?”). È essenziale approfondire la qualità
stazione può causare un picco plasmatico di adrenali- della relazione di coppia, il livello di intimità emotiva e di dia-
na, con conseguente vasocostrizione e ridotta o inibita logo, il bilancio complessivo sulla soddisfazione, la presenza
eccitazione sia periferica non genitale (ridotta saliva- o meno di problemi di salute generali e/o sessuali nel partner;
zione) sia genitale (inibizione della congestione vagi- b) genitale: questa difficoltà può essere espressa come man-
nale bulbocavernosa); canza di eccitazione genitale (lubrificazione/congestione)
d) Igiene inappropriata del/la partner: abitualmente disat- e quindi con secchezza vaginale e/o con mancata eccita-
teso nell’indagine clinica, forse perché considerato pro- zione/congestione clitoridea e dei corpi cavernosi o di al-
saico, questo aspetto è importante nella coppia stabile, in tre risposte somatiche.
cui troppo spesso si riducono quelle attenzioni all’aspet- L’esame obiettivo, orientato in base all’anamnesi, dovrà
to fisico, all’igiene personale, alla seduttività fisica, che valutare la presenza di distrofia vulvovaginale, inclusiva del-
sono invece abitualmente più curate, perché in primo pia- la valutazione del pH, di involuzione clitoridea, associata o
no, nelle fasi iniziali dell’innamoramento; basti pensare meno a lichen sclerosus, di iposensibilità cutanea e/o di cau-
all’effetto inibitorio sull’eccitazione che hanno un odore se di dolore che possano causare una inibizione riflessa del-
sgradevole e/o un gusto sgradevole dell’alito e dei baci; l’eccitazione mentale e soprattutto genitale.
e) Contesti avversivi, quando l’eccitazione è, o è stata Gli esami strumentali saranno orientati in base all’anam-
vissuta, durante molestie, abusi e/o violenze, causando nesi. Potranno includere i dosaggi ormonali, oltre a valuta-
sensi di colpa, di indegnità e/o sentimenti paralizzanti zioni più specialistiche quando suggerito dall’anamnesi; va-
di collusione involontaria, e/o quando si associa ad una lutazione del profilo anticorpale in caso di sospetto di Sindro-
sindrome post-traumatica da stress; me di Sjogren; valutazione neurologica in caso di sospetta
f) Non accettazione della direzione del proprio deside- sclerosi multipla…
rio: per esempio, quando la persona non accetta la pro-
pria omosessualità, può operare, più o meno conscia- I DISTURBI DELL’ORGASMO
mente, una censura di tutti i livelli di eccitazione, fino L’assenza, parziale o totale, dell’orgasmo rappresenta uno
a far ipotizzare un problema di inibizione sessuale ge- dei più frequenti disturbi sessuali nella donna. Essa è caratte-
nerale in cui il fattore causale è in realtà proprio l’im- rizzata da una inibizione selettiva del riflesso orgasmico, ge-
possibilità di accettare l’eccitazione che consegue ad neralizzata o limitata ad alcuni “trigger”, ossia ad alcuni tipi
un certo tipo di istintualità; di stimolazione/sensazione. Per esempio ci può essere presen-
3. a livello di contesto, relazionale e ambientale: za di orgasmo da stimolazione clitoridea ma assenza di quello
a) Sentimenti per il partner e qualità della salute fisica e coitale. L’inibizione dell’orgasmo può essere isolata, e quindi
sessuale del partner sono tra i fattori predittivi più si- possono essere normalmente integri il desiderio, l’eccitazione
gnificativi delle possibili modificazioni della sessualità e la conseguente congestione pelvica, oppure l’anorgasmia
femminile durante tutta la vita e, in particolare, duran- può essere associata a comorbidità, e quindi a riduzione del
te la transizione menopausale; desiderio, dell’eccitazione e/o a presenza di dolore sessuale.
1484 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

CLASSIFICAZIONE poplastiche iperzelanti che, causando una riduzione


Disturbo dell’orgasmo (Orgasmic Disorder): è definito della abitabilità vaginale e quindi dispareunia, pos-
come persistente o ricorrente difficoltà a raggiungere l’orga- sono anche inibire in modo riflesso l’eccitazione, la
smo, nonostante un adeguato stimolo ed eccitamento, che formazione della piattaforma orgasmica e quindi an-
causa “personal distress”. che il raggiungimento dell’orgasmo.
Anche per il disturbo dell’orgasmo è necessario identifi- • Interventi ostetrici (parti operativi con forcipe e/o
care alcune caratteristiche ulteriori: ventosa), parti con feti macrosomi, oppure rotazione
• Tempo d’ Insorgenza: fin dall’inizio dell’attività sessuale posteriore dell’occipite, e/o periodi espulsivi pro-
(primaria o “lifelong”), o acquisita dopo un periodo di lungati, ossia tutte le condizioni in cui siano state le-
normalità (secondaria o “acquired”); se le parti mediali dell’elevatore dell’ano, cui spetta
• Caratteristiche: generalizzata (indipendentemente da la componente efferente, muscolare e quindi moto-
partner e situazione), o situazionale; ria del riflesso orgasmico. Parto e danni ostetrici so-
• Etiologia: organica, psicogena, mista o sconosciuta. no la causa più frequente di anorgasmia coitale ac-
Meritevole di menzione, seppure non ancora ben codifi- quisita secondaria all’ ipotono, di varia gravità, del-
cato dal punto di vista nosografico, è poi il disturbo dell’or- l’elevatore dell’ano. Vanno ricordate anche le fre-
gasmo per eccesso, da intendersi soprattutto come orgasmo quenti episiotomie con ricostruzione incompleta dei
spontaneo (senza stimolazione sessuale) e/o inappropriato al due ventri degli elevatori. Clinicamente questo può
contesto, che può non essere necessariamente sessuale. causare un disturbo diagnosticabile come ipoaneste-
sia vaginale.
PREVALENZA • Radioterapia pelvica, per carcinomi cervicali, o
La difficoltà orgasmica è riportata genericamente nel 15- anali, o vescicali, che può inibire l’orgasmo con una
20% delle donne sessualmente attive. Quando l’analisi distin- modalità complessa (da vasculopatia e neuropatia)
gua tra i diversi tipi di orgasmo, circa il 10% delle donne la- cui va aggiunto l’effetto inibitorio riflesso da dispa-
menta l’impossibilità di averlo in modo assoluto, mentre cir- reunia per ridotta lubrificazione e ridotta abitabilità
ca il 50% lamenta un’incapacità limitata all’orgasmo coitale. vaginale.
e) Tossicologici: alcool o droghe, quali marjuana, morfi-
ETIOLOGIA na o eroina, che con varia potenza deprimono l’attività
Anche l’etiologia dei disturbi dell’orgasmo può essere del SNC e possono inibire l’orgasmo attraverso un’a-
multifattoriale e multisistemica. zione sedativa complessa sia sul desiderio, sia sull’ec-
Andranno quindi considerati: citazione mentale, soprattutto nell’abuso cronico. Ini-
1. I fattori biologici zialmente alcool e marjuana, per l’effetto blandamente
a) Ormonali, per l’effetto della carenza, assoluta o relati- ansiolitico, possano invece avere un effetto facilitato-
va, di: rio sull’orgasmo (perché possono ridurre l’ansia da
• Androgeni, e quindi con frenata della risposta orga- prestazione grazie ad un generale effetto disinibitorio).
smica genitale, in particolare clitoridea e bulbo ve- f) Neurologici, per esempio da sclerosi multipla, che può
stibolare, per la riduzione della responsività della ledere la componente nervosa dell’orgasmo;
componente muscolare liscia dei corpi cavernosi. g) Muscolari:
• Estrogeni, per l’inadeguata preparazione della piat- • Da ipotono marcato, raramente primario, in genere
taforma orgasmica, soprattutto nella forma dei tessuti vasco- secondario, in particolare a traumi ostetrici;
lari congesti perivaginali e periuretrali; • Da ipertono, per inibizione riflessa causata dal dolo-
b) Invecchiamento dipendenti: la riduzione, istologica- re durante i tentativi di penetrazione (dispareunia);
mente documentata, di circa il 50% della muscolatura h) Traumatici:
liscia dei corpi cavernosi, dalla prima alla sesta decade • Accidentali: per cadute non solo con trauma clitori-
di vita, può costituire un fattore ancora poco diagnosti- deo, ma anche con trauma coccigeo. Si può in tal ca-
cato di impoverimento della qualità dell’orgasmo, sia so avere una sindrome compressiva del pudendo
in termini di tempo e di intensità di stimolazione per (S2-S3-S4) che può estrinsecarsi, anche anni dopo il
ottenerlo, sia di intensità delle sensazioni e del numero trauma, con un deficit dell’orgasmo, oltre a pareste-
di contrazioni muscolari associate all’orgasmo stesso. sie vulvari e clitoralgie.
c) Distrofici, soprattutto quando le forme di lichen sclero- • Sportivi, con microtraumi cronici: una sindrome
sus interessano a tutto spessore anche le strutture bul- compressiva cronica a carico del pudendo, descrit-
bocavernose vestibolari e citoridee; ta nelle cicliste (ma anche nelle amanti dello spin-
d) Iatrogeni, dovuti all’effetto collaterale di: ning) come nei ciclisti, può causare un impoveri-
• Farmaci, in particolare per l’effetto dei famaci anti- mento della qualità orgasmica, oltre che a pareste-
depressivi, sia del tipo degli inibitori selettivi della sie genitali;
ricaptazione della serotonina (SSRI) sia dei tricicli- • Rituali: infibulazione, con vario grado di lesione
ci; a volte anche gli antiandrogeni possono causare del clitoride e delle strutture bulbovestibolari può
una inibizione selettiva (e reversibile) dell’orgasmo; causare una lesione parziale o totale della capacità
• Interventi chirurgici che abbiano leso il nervo pu- orgasmica genitale, soprattutto da stimolazione cli-
dendo (riducendo l’afferenza sensitiva); oppure col- toridea;
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1485

i) Vascolari e dismetabolici: altri aspetti della funzione sessuale, per una possibile co-
• Fumo, arteriosclerosi, ipertensione, possono causare morbidità: presenza e intensità del desiderio; presenza e
una comorbidità tra disturbi dell’eccitazione e del- intensità dell’eccitazione mentale, periferica non genitale
l’orgasmo, in quanto, nelle forme severe di danno, e genitale; presenza o meno di dolore alla stimolazione
possono non consentire la formazione di un’adegua- genitale e/o ai tentativi di penetrazione. Precedenti espe-
ta piattaforma orgasmica; rienze traumatiche, sessuali e non.
• Il diabete può causare un danno orgasmico per la 2. Anorgasmia clitoridea e coitale primaria o lifelong: l’or-
neuropatia che lo caratterizza e che può complicare gasmo è stato ottenuto almeno qualche volta durante il
il danno sull’eccitazione e sull’orgasmo secondario sonno con sogni: aspetto importante perché significa sia
alla microangiopatia, specie in condizioni di cronico che la donna ha un’esperienza di riferimento su che cosa
cattivo controllo glicemico. sia l’orgasmo e quali siano le sensazioni che lo caratteriz-
• Il priapismo clitorideo, in genere da causa idiopati- zano, sia che la parte istintuale/biologica del desiderio,
ca, può causare anorgasmia in quanto la clitoralgia dell’eccitazione e dell’orgasmo sono integre. L’orgasmo
che lo caratterizza rende intollerabile qualsiasi sti- non è mai stato invece percepito con stimolazione genita-
molazione sessuale genitale; le. Va allora indagato se la signora abbia mai avuto espe-
l) urologici: da instabilità detrusoriale o vescica iperattiva, rienza di autostimolazione genitale (masturbazione) e la
che causi un’incontinenza da urgenza all’orgasmo: mol- qualità della medesima:
te pazienti riportano allora un’inibizione selettiva del- a) In caso negativo (mai masturbata), va approfondito il
l’orgasmo per la paura che la perdita di urina si ripeta. tipo di educazione sessuale ricevuta, in quanto fattori
2. I fattori psicosessuali: inibitori di tipo educativo sono spesso in causa; even-
• Analfabetismo erotico e inibizioni sessuali sono le tuali effetti inibitori da esperienze di molestie, abusi,
cause principali di anorgasmia primaria. violenze, intra ed extra domestiche, vanno ugualmente
• Depressione, stress cronico e ansia da prestazione attivamente indagati.
sono le cause funzionali principali dell’anorgasmia f) In caso positivo, in cui la stimolazione dei genitali
secondaria. esterni, personale o fatta dal/la partner c’è o c’è stata,
3. I fattori contesto correlati: ma non ha dato luogo all’orgasmo, bisogna indagarne
• Conflittualità di coppia, insoddisfacente intimità, la qualità. A volte infatti è povera anche la qualità del-
abusi verbali o fisici possono causare una inibizione la stimolazione sessuale sia personale, sia fatta dal
selettiva dell’orgasmo o un più generale disinvesti- partner durante i preliminari: in tal caso è possibile che
mento dall’intimità sessuale; la coppia condivida stili educativi molto simili (per
esempio, con forti inibizioni da influenze religiose); La
DIAGNOSI possibilità di un danno clitorideo da infibulazione va
La diagnosi richiede anzitutto una precisazione accurata ipotizzata nelle donne che riferiscano di aver subito in-
del disturbo: terventi genitali rituali nell’infanzia e/o nell’adole-
Di fronte all’affermazione “non ho l’orgasmo” è molto scenza.
importante riconoscere di quale forma si tratti, anche per po- 3. Anorgasmia coitale primaria o lifelong: l’orgasmo è stato
ter poi scegliere il percorso terapeutico più efficace. ottenuto da sola con stimolazione diretta (manuale) o in-
In breve, la mancanza di orgasmo può infatti essere pri- diretta (mediante strofinamento delle cosce, o contatto at-
maria (se l’orgasmo non mai stato percepito in alcuna forma, traverso il vestiario con oggetti). Indagare se con il/la
ivi inclusi gli orgasmi durante i sonni con sogni, le fantasie partner l’orgasmo è ottenibile o meno con stimolazione
sessuali volontarie e involontarie, l’autoerotismo e i vari tipi manuale o orale: se no, questo può indicare ansia da pre-
di rapporto sessuale) o secondaria (se compare dopo un pe- stazione, inibizioni, assenza di adeguato desiderio e/o di
riodo di normale responsività, ed è quindi acquisita). Può adeguata eccitazione mentale e/o fisica; se sì, si tratta al-
inoltre essere assoluta (nessuna forma di orgasmo è mai stata lora di una anorgasmia coitale pura, un problema (o una
percepita, in alcuna situazione e con alcun partner: quindi si caratteristica?) che interessa una donna su due. Va indaga-
tratta di un’impossibilità generalizzata) oppure è relativa (li- ta anche la presenza o meno di problemi del partner, in
mitata ad un aspetto della stimolazione, ad una situazione e/o particolare ejaculazione precocissima, e/o deficit erettivo,
ad un partner): è il disturbo più frequentemente portato in perché in tal caso manca la stimolazione minima suffi-
consultazione. Molte donne, infatti, hanno orgasmi notturni, ciente per attivare l’orgasmo vaginale. Un’importante co-
durante il sonno con sogni, ma non riescono ad averli con la morbidità sessuale, in entrambi i partner, esiste spesso nei
stimolazione clitoridea e/o con la penetrazione. Altre hanno matrimoni non consumati.
una facile risposta clitoridea ma non vaginale o anale. 4. Anorgasmia acquisita, dopo un periodo di normale re-
sponsività orgasmica (onirica, clitoridea, e/o coitale): le
ANAMNESI circostanze e le modalità di comparsa del disturbo sono
1. Anorgasmia assoluta primaria o lifelong: l’orgasmo è mai tra i più forti fattori predittivi sull’etiologia di questo tipo
stato avvertito né durante il sonno con sogni (anche se non di anorgasmia. Di particolare interesse è l’anorgasmia ac-
se ne ricorda il contenuto), né durante fantasie volontarie quisita da urge incontinence, per l’effetto inibitorio che la
o spontanee, né durante la masturbazione e nemmeno du- paura di perdere urina all’orgasmo ha sulla disponibilità
rante la penetrazione. È allora indispensabile indagare gli della donna a lasciarsi andare.
1486 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

ESAME OBIETTIVO:
Tab. 118-19. Terapia dei disturbi primari dell’orgasmo
1. generale: può suggerire e/o confermare problemi genera-
li quali un ipotiroidismo, una depressione, clinicamente Curare la possibile comorbidità con i disturbi del desiderio,
evidente o “mascherata”, anemie, cali ponderali significa- dell’orgasmo o i disturbi sessuali caratterizzati da dolore
tivi, malattie generali dismetaboliche, neurologiche, va- Curare i cofattori biologici che potrebbero ridurre il desiderio
e l’eccitazione, se diagnosticati
scolari; traumi midollari; Migliorare la conoscenza di sé e delle proprie reazioni fisiche,
2. sessuologico genitale: mediante esercizi di focalizzazione sensoriale
a) Ispezione: aspetto dei genitali esterni, con particolare Consigliare l’autoerotismo, se indicato e se la paziente si sente
attenzione a dimensioni e trofismo clitorideo e dei ge- a proprio agio all’idea. Analizzare dal punto di vista psicodinamico ev.
resistenze (educative o fobiche) al contatto con i propri genitali
nitali esterni; eventuale priapismo clitorideo; eventua- Suggerire l’uso di vibratori clitoridei per migliorare e accelerare
le involuzione delle piccole labbra; presenza di lichen l’eccitazione
sclerosus; traumi genitali e loro esisti cicatriziali (ri- Migliorare la consapevolezza d’uso e il controllo motorio dei muscoli
pelvici, nelle condizioni sia di ipotono, sia di ipertono
tuali: da infibulazione; accidentali); danni iatrogeni Analizzare e trattare le paure relative all’orgasmo
(ostetrici; attinici, dopo radioterapia genitale); Aumentare l’eccitazione genitale (mediante stimoli mentali, o apparecchi
b) Palpazione: valuterà la presenza di clitoralgie; di pun- per la stimolazione genitale come l’Eros-clitoral device, approvato
ti di dolorabilità in caso di disturbi sessuali caratteriz- dalla FDA, farmaci vasoattivi e/o androgeni, quando indicati)
Dopo che l’orgasmo è stato ottenuto individualmente, cercare
zati da dolore e in particolare di dispareunia; valuterà di trasferire questa capacità alle situazioni di coppia
tono, trofismo e competenza motoria del muscolo ele-
vatore dell’ano; eventuali asimmetrie del muscolo ele- Modificato da Plaut, Graziottin & Heaton, 2004
vatore che suggeriscano una patologia neurogena o
miogena; danni attinici;
L’adeguatezza dell’approccio diagnostico, anamnestico e DISPAREUNIA (FIG. 118-3)
semeiologico, al disturbo orgasmico indirizzerà in modo otti- PREVALENZA
male la scelta di eventuali esami strumentali e la strategia te- La dispareunia colpisce il 15-19% delle donne in età fer-
rapeutica, medica, psicosessuale o relazionale (Tab. 118-19). tile, fino al 31-39% di quelle in post-menopausa. Nonostante
l’alta prevalenza del disturbo, quasi tutti gli studi si sono con-
I DISTURBI SESSUALI CARATTERIZZATI DA DOLORE centrati sugli aspetti psicodinamici e relazionali. Solo dagli
I “Sexual pain disorders”, i disturbi sessuali caratterizzati anni Novanta in poi la dispareunia ha ricevuto una crescente
da dolore, sono tra i più frequenti e meno diagnosticati di- attenzione medica da parte dei clinici.
sturbi algici in ambito pelvico. Il ginecologo è il medico con
la massima probabilità di fare una diagnosi etiologica ade- ETIOLOGIA
guata, perché possiede il bagaglio più completo di conoscen- In relazione alla sede del dolore, distinguiamo tre tipi di
ze fisiopatologiche necessarie per la diagnosi differenziale. dispareunia:
• Introitale o superficiale
CLASSIFICAZIONE DEI SEXUAL PAIN DISORDERS • Mediovaginale
La più recente classificazione dei disturbi sessuali femmi- • Profonda
nili (FSD, pubblicata sul Journal of Urology di marzo 2000, a
sintesi della conferenza di consenso sopra citata), include nel-
la categoria dei Sexual Pain Disorders tre disturbi diversi:
1. La dispareunia, descritta come un dolore genitale ricorren- Dispareunia
te o persistente che compare durante il rapporto sessuale;
2. Il vaginismo, che indica uno spasmo involontario ricorrente Libido
o persistente della muscolatura del terzo vaginale inferiore,
che interferisce con la penetrazione vaginale, (associato o
meno ad un variabile grado di fobia della penetrazione); Risoluzione Eccitazione
3. I disturbi sessuali non coitali caratterizzati da dolore (per & soddisfazione & recettività
esempio la clitoralgia o il dolore al vestibolo vulvare du-
rante il petting).
Dal punto di vista clinico, in questi disturbi è essenziale Orgasmo
qualificare sempre:
1. Il tempo d’insorgenza: fin dall’inizio della vita sessuale (li-
felong) o acquisito dopo un periodo di normale vita sessua-
le (acquired), definendo in tal caso le circostanze di com- Fig. 118-3. La dispareunia, ossia il dolore coitale, interferisce direttamente
con l’eccitazione. Il dolore è infatti il più potente inibitore riflesso della ecci-
parsa e di mantenimento del sintomo, secondo la donna; tazione genitale, e quindi della fase di lubrificazione e congestione. Questo
2. La relazione tra sintomo e contesto: se il dolore è presen- causa secchezza vaginale e rende la penetrazione ulteriormente dolorosa, dif-
te sempre e con qualsiasi partner (generalized) o solo in ficile o impossibile. Indirettamente, la minore congestione riduce o impedi-
alcune situazioni (situational), che in tal caso vanno spe- sce la formazione della piattaforma orgasmica, per cui l’orgasmo, specie coi-
tale, diventa difficile o impossibile. Dolore, insoddisfazione, delusione pro-
cificatamente indagate; vocano poi una progressiva frenata del desiderio e di tutta la funzione ses-
3. L’ etiologia: “organica, psicogena, mista, sconosciuta”. suale, fino ad un franco evitamento dell’intimità erotica.
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1487

Tab. 118-20. Etiologia della dispareunia


• I dolori riferiti, soprattutto a genesi mialgica da trigger
points, specie sull’elevatore
Introitale e medio-vaginale • Esiti di radioterapia
Psicosessuale • Sindrome da intrappolamento dei nervi cutanei addomi-
Ormonale/ distrofica nali (ACNES) e pelvici.
Infiammatoria
Muscolare
Iatrogena
SEMEIOLOGIA E DIAGNOSI
Traumatica Sede e caratteristiche del dolore, e caratteristiche di com-
Neurologica parsa del medesimo, sono i fattori predittivi più importanti
Vascolare
Connettiva e Immunologica della etiologia organica della dispareunia. Ciò conferma
Profonda quanto un’anamnesi accurata ed un esame obiettivo attento a
Endometriosi diagnosticare e descrivere accuratamente la “mappa del dolo-
Malattia infiammatoria Pelvica (PID)
Varicocele
re” siano strumenti ineludibili per una presa in cura davvero
Esiti di radioterapia pelvica terapeutica della donna e del suo disturbo. Il ginecologo è in
Dolore riferito da mialgia etc. assoluto il medico con la maggiore competenza per diagno-
sticare accuratamente l’etiologia organica della dispareunia,
purché tratti questo disturbo con lo stesso rigore diagnostico
Le cause biologiche principali della dispareunia superfi- e la stessa attenzione semeiologica e clinica che dedica ad al-
ciale introitale e mediovaginale possono essere (Tab. 118- tre patologie.
20): Un’accurata anamnesi deve indagare:
• Ormonali (perdita di estrogeni e di androgeni), con con- 1. Dove la signora prova dolore: se in sede introitale (vesti-
seguenti distrofie vulvo-vaginali; bolite, vaginismo, iperalgesia neurogena del pudendo, ci-
• Infiammatorie (vaginiti, vestiboliti, cistiti post-coitali, catrici episiotomiche retraenti, esiti iatrogeni di chirurgia
usualmente secondarie al trauma “meccanico” del rappor- vaginale (colpoplastica iperzelante); medio vaginale-late-
to quando l’eccitazione è scarsa, quando l’elevatore del- rale (ipertono dell’elevatore fino a mialgia con tender e/o
l’ano è teso e contratto e quando l’ipoestrogenismo au- trigger points); medio vaginale-anteriore (cistalgia, trigo-
menta la vulnerabilità della vescica); nite, uretrite); introitale e mediovaginale posteriore (raga-
• Muscolari (ipertono, mialgia tensiva del pavimento pelvico); di, esiti iatrogeni di emorroidectomia, anismo) o vaginale
• Iatrogene (effetti collaterali della chirurgia perineale, epi- profonda (endometriosi, PID, dolori riferiti etc)
siotomia-rrafia, in primis, nonché colpoplastiche anteriori 2. Quando prova dolore: se al momento dell’inizio della pe-
e posteriori, e pelvica); netrazione (tutte le cause di dolore introitale summenzio-
• Neurologiche (neuropatie sistemiche e periferiche); nate), o a penetrazione completa (verificare anche cause
• Connettive and immunitarie (sindrome di Sjogren); profonde di dispareunia e qualità dell’eccitazione);
• Vascolari (sia per effetto di fumo, ipercolesterolemia, 3. Quanto a lungo prova dolore: se solo durante il coito op-
ipertensione, che possono causare difficoltà di eccitazione pure anche dopo il rapporto, fino a due, tre giorni dopo o
con conseguente secchezza vaginale, sia per più drastici più. Sintomo che, insieme alla sede introitale del dolore,
danni vascolari iatrogeni, per esempio in corso di radiote- suggerisce immediatamente la presenza di vestibolite vul-
rapia pelvica); vare, a genesi molteplice: infiammatoria - da candida, va-
• Neuropatiche (in cui dal punto di vista etiopatologico è in ginosi batterica inclusa gardnerella, HPV; meccanica, da
gioco una particolare vulnerabilità dei sistemi del dolore pe- ipertono elevatore; psicosessuale - da blocco riflesso del-
riferici e centrali. In tali casi il dolore si evolve da “nocicet- la lubrificazione a causa del dolore e/o della fobia asso-
tivo”, e quindi indicativo di un danno in corso da cui l’orga- ciata all’idea della penetrazione;
nismo è indotto a difendersi, a “neuropatico” in cui il dolore 4. Quali sono i sintomi associati: a) urinari (con stimolo
si genera all’interno delle vie e dei centri del dolore. Questo minzionale post-coitale, presente nell’80% dei casi, fino a
aspetto sta emergendo come fattore principe nella croniciz- franche cistiti post-coitali); b) intolleranza alla frizione
zazione e nella difficile curabilità di molte sindromi algiche sui vestiti o stimolazioni manuali durante il petting; c) in-
croniche tra cui la dispareunia da vestibolite vulvare; tolleranza all’inserimento di un tampone per la protezione
• Le cause psicosessuali di dispareunia superficiale/introi- intima mestruale (in circa il 30% dei casi); d) comparsa di
tale e mediovaginale includono il vaginismo, i disturbi dolore con le stesse caratteristiche della dispareunia du-
dell’eccitazione e/o del desiderio sessuale. rante la visita ginecologica (90% dei casi) che rappresen-
Fattori psicosessuali e relazionali possono contribuire al ta quindi uno strumento diagnostico prezioso nella mag-
persistere e all’aggravarsi della percezione del dolore, e al gioranza delle pazienti.
peggioramento della dispareunia stessa, attraverso l’ansia, la L’ esame obiettivo, finalizzato a riconoscere la “mappa
depressione, l’inibizione dell’eccitazione e della lubrificazio- del dolore”, consente di completare la diagnosi e di definire
ne, la tensione fisica ed emotiva. l’etiologia, la prognosi e la terapia della dispareunia, con va-
Le cause di dispareunia profonda includono: riabile risoluzione del sintomo a seconda della etiologia, di
• L’endometriosi altri sintomi sessuali associati, della durata e del significato
• La malattia infiammatoria pelvica (PID) del sintomo, nonché delle implicazioni relazionali, prima di
• Il varicocele pelvico una efficace presa in cura. La terapia etiologica multifattoria-
1488 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

Tab. 118-21. Terapia della dispareunia


• Vaginismo secondario, sono più frequenti. In tali casi lo
spasmo riflesso del muscolo elevatore che rende il coito
Curare i fattori predisponenti, precipitanti e favorenti, doloroso o impossibile compare dopo un periodo di rap-
sia psicosessuali sia biologici porti più o meno normali: il quadro fisiopatologico del va-
Trattare le vaginiti ricorrenti, specie da Candida ginismo si sovrappone a quello della dispareunia. Alcuni
Riequilibrare il normale trofismo vaginale (valutare sempre il pH vaginale)
Insegnare tecniche di rilassamento e di stretching dei muscoli del
autori attualmente suggeriscono di considerare come en-
pavimento pelvico, se è presente una mialgia dell’elevatore tità nosografica a sé solo il vaginismo primario, in cui la
Insegnare l’automassaggio vaginale, quando vengono diagnosticati risposta muscolare di contrazione riflessa avviene in as-
ipertono e/o tender e/o trigger points dell’elevatore senza di qualsiasi causa biologica di dolore introitale, e di
Se viene diagnosticata una vestibolite vulvare, trattare i fattori
predisponenti, precpitanti e di mantenimento, con particolare attenzione inserire invece il vaginismo secondario nel più grande ca-
alla terapia antalgica, sistemica e locale pitolo della dispareunia. In questi casi è il dolore alla pe-
A seconda della natura del dolore – nocicettivo o neuropatico – trattarlo netrazione che provoca secondariamente la contrazione
con elettroanalgesia topica, con sistemi specifici antalgici,
locali o sistemici. La vestibolectomia va riservata alle donne
dei muscoli che proteggono l’entrata vaginale, con un mo-
che non rispondono ai trattamenti summenzionati vimento volto a difendere -più o meno consciamente- la
vagina da un gesto che provoca, in quelle condizioni, so-
lo sensazioni di bruciore e di fastidio. Contrazione mu-
le ha la massima probabilità di curare la dispareunia, quanto scolare che può arrivare a provocare una vera e propria
più la diagnosi è precoce e il dolore è ancora un semplice se- “mialgia dell’elevatore”, con dolore provocato e tender
gnale di danno (“nocicettivo”) da cui l’organismo deve difen- points alla palpazione mediovaginale in corrispondenza
dersi (Graziottin, 2001). Più riservata è la prognosi nei casi di della spina ischiatica.
dispareunia cronica, specie se causata da vestibolite vulvare,
in cui il dolore può diventare “neuropatico”, ossia generato Le cause psichiche del:
dalle stesse vie e centri nervosi. In tal caso il sintomo dispa- • Vaginismo primario sono molto più frequenti:
reunia diventa espressione di una vera e propria patologia del – Stimoli negativi associati alla sessualità - e alla penetra-
dolore. zione in particolare-;
I principi essenziali della terapia della dispareunia sono – Tabù e inibizioni educative cui spesso si associa una so-
riassunti in Tabella 118-21. pravvalutazione della verginità;
– Pregresse violenze o molestie sessuali;
VAGINISMO – Paura della gravidanza e del parto, l’aver udito racconti
Con il termine vaginismo si indica uno spasmo involonta- drammatici relativi al primo rapporto, alla perdita di
rio ricorrente o persistente della muscolatura del terzo vagi- sangue, al dolore, al parto.
nale inferiore, che interferisce con la penetrazione vaginale, – Paura dell’aggressività sessuale, spesso condivisa dal
che causa distress personale e che è associato o meno ad un partner
variabile grado di fobia della penetrazione stessa. Ne deriva un consiglio pratico fondamentale: la difficoltà
(o l’impossibilità) ad avere rapporti va sempre analizzata stu-
PREVALENZA diando la coppia e non il solo, dei due, che sembra avere il
Il vaginismo interessa probabilmente lo 0,5-1% della po- problema. Nella coppia esiste spesso un “induttore” del sin-
polazione, ma il dato è controverso in quanto non esistono tomo e un “portatore” del medesimo; i vantaggi secondari
studi epidemiologici specificamente focalizzati su questo di- della non consumazione (tra i quali, ad esempio, il tenere bas-
sturbo, in genere inglobato nel più generale sintomo della di- sa l’ansia sessuale). possono indurre inconsciamente la cop-
spareunia. Non esistono invece dati nemmeno orientativi sui pia a mantenere il sintomo o a spostarlo dall’uno all’altro
disturbi sessuali non coitali, introdotti nella classificazione partner, con forma diversa.
ufficiale solo nel 1998 e oggetto di prima pubblicazione solo
nel 2000. DIAGNOSI
La gravità del vaginismo è valutabile con due parametri:
ETIOLOGIA l’intensità dello spasmo muscolare, che viene descritta in
Le cause “fisiche” del: quattro gradi (Tab. 118-22), e l’intensità della fobia, che può
• Vaginismo primario, (lifelong), ossia presente fin dall’ini- essere lieve, moderata o grave. Il vaginismo di I e II grado
zio della vita sessuale, sono rare. Il principale fattore rende possibile la penetrazione, che è tuttavia dolorosa: in tal
“meccanico” può essere costituito da un imene parti- caso il vaginismo diventa causa di dispareunia. Nel vagini-
colarmente fibroso e rigido, difficile da dilatare nel rap- smo di III e IV grado, invece, lo spasmo muscolare è così ser-
porto naturale, specie se la paura del dolore blocca in mo- rato da rendere impossibile il coito. Il vaginismo è infatti la
do riflesso la lubrificazione e attiva una postura di difesa causa femminile più frequente di matrimonio non consumato
generale. Altri fattori fisici possono comprendere gli esiti (MNC).
cicatriziali di traumi genitali accidentali o provocati. Que- Purtroppo, raramente la paziente vaginismica riceve la
sti ultimi sono esemplificati dalle infibulazioni associate a diagnosi corretta. Il ginecologo si limita troppo spesso ad un
clitoridectomia, ancora in uso nelle popolazioni africane e generico: “È stretta, nervosa. Si rilassi. Prenda un ansioliti-
che possono giungere all’osservazione del medico occi- co.” Oppure suggerisce un’inutile, se non dannosa, perineo-
dentale data la crescente immigrazione da questi paesi. tomia. Questo intervento di allargamento del muscolo spa-
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1489

Tab. 118-22. Valutazione di gravità del vaginismo


mento dell’intimità da parte della partner. Sono quindi im-
portanti l’attenzione alle dinamiche di coppia, alla qualità
Gradi dell’intimità, dell’intesa erotica e della soddisfazione in en-
trambi i partner.
I Spasmo dell’elevatore dell’ano, che scompare Il consiglio pratico, anche per la coppia, è di registrare
con la rassicurazione
II Spasmo del’elevatore, che persiste durante la visita ginecologica
sempre, con poche domande mirate la qualità della sessualità
III Spasmo dell’elevatore e sollevamento delle natiche al alla prima visita e comunque prima di intervenire terapeutica-
solo tentativo di visita ginecologica mente, così da avere una valutazione basale che possa poi fa-
IV Spasmo dell’elevatore, inarcamento dorsale, adduzione re da punto di riferimento per eventuali modificazioni succes-
delle cosce, difesa e retrazione
XO Rifiuta la visita sive della sessualità.
L’attenzione alla coppia, intesa come “diade sessuale” è
Modificata da Lamont J.A., Am.J.Obst. Gyn. 131,632,1978 quindi indispensabile per un corretto bilancio del sintomo,
anche nelle sue implicazioni affettive e relazionali oltre che
stico viene effettuato attraverso un’incisione chirurgica del in quelle biologiche.
muscolo elevatore, in anestesia, con una simil-episiotomia.
Ciò comporta una dilatazione forzata della vagina, che può Orientamenti terapeutici
talora rendere il coito possibile “meccanicamente”. Tutta- La terapia dei disturbi sessuali femminili (FSD), coe-
via, la violenza -reale e simbolica- che questo gesto costi- rentemente alla diagnosi, sarà orientata in modo multifatto-
tuisce a livello inconscio per la donna può portare al peg- riale (biologico, psicosessuale e relazionale) e multisiste-
gioramento della fobia e dell’angoscia relativa alla pene- mico. Essa richiede pertanto un gruppo di lavoro multidi-
trazione, con il risultato che il rapporto è tecnicamente sciplinare, così da poter personalizzare il trattamento con
possibile ma emotivamente inaccettabile e inaccettato, con equilibrio di sguardo clinico tra fattori biologici, psicologi-
caduta secondaria del desiderio ed evitamento di ogni forma ci e relazionali.
di intimità. Ugualmente inutile è il parcheggiare la paziente La prognosi è migliore quando l’etiologia sia prevalen-
e la coppia in lunghe psicoterapie “generiche”, senza che il temente biologica e secondaria ad alterazione dei profili or-
problema venga affrontato nella sua dimensione corporea, monali sistemici e/o locali: in tali casi la restitutio ad inte-
oltre che psicodinamica. grum, con piena soddisfazione personale della donna e del-
In realtà, l’interlocutore migliore della donna affetta da la coppia, è possibile soprattutto quando la diagnosi è pre-
vaginismo (e quindi della coppia “bianca”) è un ginecologo coce, la terapia tempestiva e quando le altre condizioni psi-
(o ginecologa) con una formazione sessuologica che sappia: cologiche, personali e di coppia, siano favorevoli o comun-
– Riconoscere il problema, ascoltando con cura le parole que migliorabili.
della paziente e osservandone il comportamento di evi- Verranno qui brevemente esaminate solo le principali
tamento nei confronti della visita, in genere accompa- opzioni terapeutiche mediche dei FSD, nella loro applica-
gnato da ansia generalizzata 37; zione clinica di primo livello, mentre si rimanda a testi spe-
– Valutarne la gravità (Tab. 118-22); cifici per le terapie più complesse di tipo psicologico e ses-
– Effettuare una terapia adeguata, di tipo comportamenta- suale.
le breve, in cui vengono integrati aspetti educazionali, La co-morbidità, tra differenti FSD, è frequente soprattut-
psicodinamici, riabilitativi e relazionali. to nelle etiologie di tipo biologico data la natura sistemica
dell’azione endocrina. L’aiuto che il ginecologo può offrire
Relazione sessuale quando la diagnosi comprenda una causa biologica verrà
quindi analizzata con la prospettiva del tipo di opzione tera-
Un terzo aspetto importante della sessualità riguarda la re- peutica prescelta.
lazione di coppia, omo o eterosessuale, all’interno della qua-
le si manifesta la sessualità adulta. TERAPIE MEDICHE
Il medico, abituato a rapportarsi al singolo e unico pa- ORMONALI
ziente, deve tener presente che la sessualità adulta è (quasi) • Locali:
sempre in rapporto a qualcuno, la cui presenza –reale e sim- – La terapie locali vaginali con estrogeni; possono rapida-
bolica -può rivelarsi critica per la comprensione del problema mente migliorare trofismo e lubrificazione vaginale,
portato in consultazione. con parallelo abbassamento del pH e conseguente ripri-
Nella coppia, per esempio, esistono spesso un “indutto- stino del normale ecosistema. Si possono utilizzare cps
re” e un “portatore” del sintomo: al punto che a volte il co- vaginali con 25 microgrammi di estradiolo, che hanno il
niuge che lamenta il problema è solo la voce con cui l’altro pregio di non aumentare le secrezioni vaginali extra-ec-
esprime il proprio disagio. Si pensi, per esempio, alla cadu- citazione pur dando un’eccellente miglioramento del
ta di desiderio, nella donna, per persistenti deficit di erezio- trofismo e della lubrificazione già dopo 3 settimane di
ne del partner, oppure per la mancanza di dialogo o di inti- uso; estriolo vaginale, in crema o tavolette; estrogeni
mità emotiva; o, ancora, alle anorgasmie coitali in donne il naturali coniugati vaginali, molto efficaci, che tuttavia
cui partner è in realtà ejaculatore precocissimo. E, di con- richiedono un’associazione periodica con progestinico,
verso, ai deficit erettivi o alle ejaculazioni precoci seconda- se la donna non è isterectomizzata, per il rischio di as-
ri allo scarso desiderio o al comportamento di franco evita- sorbimento e stimolazione endometriale.
1490 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica

– La terapia topica a base di testosterone propionato in che potrebbero riattivare in modo più efficace l’eccita-
vaselina filante al due per cento -applicato in minima zione mentale, facilitando anche la risposta periferica.
quantità sui genitali esterni tutti i giorni per uno-due – Terapie orali con sildenafil hanno dato risultati positivi,
mesi, fino al ripristino di una normale eccitazione geni- in campioni di donne ben selezionate, con disturbo spe-
tale clitoridea e vulbovestibolare, proseguendo poi con cifico e selettivo dell’eccitazione. Sono in corso di valu-
terapia di mantenimento con applicazioni da ripetere tazione le possibilità terapeutiche con tadalafil e varde-
due volte la settimana- può essere sufficiente a restitui- nafil, gli altri due initori della fosfodiesterasi di tipo 5,
re una soddisfacente responsività clitoridea, se non coe- efficaci vasoattivi che agiscono con lo stesso meccani-
sistono fattori di disturbo di tipo inibitorio psicosessua- smo di azione del sildenafil.
li personali e/o di coppia). Approvata per la terapia del RIABILITATIVE
lichen sclerosus questa terapia è in corso di valutazione • Vasoattive meccaniche
con indicazione sessuologica. È essenziale comunque il Nelle forme di comorbidità associate a difficoltà di ecci-
monitoraggio peridico dei livelli plasmatici di testoste- tazione e di orgasmo si è dimostrato utile anche l’unico
rone, in quanto se le dosi e/o l’assorbimento sono ecces- apparecchio finora approvato dall’FDA, l’Eros Clitoral
sivi, si potrebbero raggiungere livelli plasmatici sopra- Device (Eros-CTD). Esso ha mostrato di poter migliora-
fisiologici. re in modo significativo l’eccitazione genitale e la capa-
• Sistemiche: cità orgasmica, sia in termini qualitativi che quantitativi,
– Terapie sistemiche con estrogeni possono migliorarne di intensità dell’orgasmo, di riduzione del tempo inter-
l’eccitazione centrale e, soprattutto, periferica, genitale corso tra inizio della stimolazione/eccitazione e raggiun-
e non genitale. Tuttavia, se la donna lamenta secchezza gimento dell’orgasmico, nonché del numero di contra-
vaginale nonostante una terapia sistemica in corso zioni orgasmiche
(estroprogestinici a bassissimo dosaggio, a scopo con- • Antalgiche
traccettivo, o HRT) è opportuno integrare la terapia con La correzione delle cause di dolore è parte integrante del-
un supplemento di terapie estrogeniche locali, soprattut- la terapia dei disturbi dell’eccitazione così come della co-
to quando la scarsa responsività tessutale è confermata morbidità con disturbi del desiderio e dell’orgasmo. Un
da livelli di pH superiori ai fisiologici. L’attenzione alla accurato esame del pavimento pelvico e dei muscoli peri-
comorbidità tra disturbi del desiderio, dell’eccitazione, neali è essenziale, così come educare la paziente ad ese-
dell’orgasmo, nonché la possibile presenza di disturbi guire correttamente e quotidianamente esercizi di riabili-
sessuali caratterizzati da dolore è indispensabile per tazione del pavimento pelvico atti a ripristinare l’elasticità
l’integrazione ottimale tra terapie farmacologiche siste- muscolare e conseguentemente mantenere l’abitabilità
miche e topiche, ed eventuali terapie riabilitative e/o vaginale.
psicosessuali. – Nelle pazienti con dispareunia è essenziale la rimozione
– Terapie sistemiche con androgeni possono costituire di eventuali fattori favorenti, precipitanti o promoventi
un’adeguata terapia in caso di ovariectomia bilaterale, di tipo ormonale, flogistico, distrofico, iatrogeno non-
monitorando i livelli plasmatici per garantire il manteni- ché psicosessuale. A quel punto la terapia riabilitativa
mento dei livelli entro range fisiologici per la donna. In prevede:
Italia è da decenni disponibili in fiale per uso intramu- – Massaggi vaginali per migliorare il rilassamento mu-
scolare, una volta al mese, il deidroepiandrosterone ena- scolare, la vascolarizzazione e la elasticità tissutale, ef-
tantato, 200mg, in combinazione con l’estradiolo vale- fettuati dalla paziente stessa, dalla fisioterapista e/o dal-
rato, 4mg, di particolare interesse nelle donne con me- l’ostetrica con una formazione in quest’ambito;
nopausa chirurgica. Il tibolone e le combinazioni estro- – Riabilitazione dei muscoli perivaginali, con esercizi di
progestinici con progestinici di derivazione androgenica Kegel o biofeedback elettromiografico. Esso può mi-
presentano un profilo d’azione particolarmente favore- gliorare la sensibilità vaginale e l’eccitazione fisica, e
vole al miglioramento della risposta sessuale in postme- ridurre le cause riflesse di inibizione dell’eccitazione in
nopausa caso di incontinenza, per la paura di perdere urina, so-
prattutto con l’orgasmo;
FARMACOLOGICHE NON ORMONALI – Dilatatori vaginali, dopo massaggi con applicazione di
• Topiche: olio di iperico;
– Terapie topiche con varie combinazioni di principi atti- – Lubrificanti vaginali per facilitare la penetrazione
vi presentano discontinue valutazioni in letteratura – Nelle forme di comorbidità associate a difficoltà di ec-
• Sistemiche: citazione e di orgasmo si è dimostrato utile l’Eros Clito-
– Terapie orali con apomorfina sono in corso di valutazio- ral Device (Eros-CTD).
ne: nella donna, come nell’uomo, dovrebbe infatti esse- – Specifiche terapie antalgiche sono indicate quando il
re possibile agire sull’eccitazione centrale mediante un dolore della dispareunia, in genere secondario a vestibo-
farmaco che attivi la cascata di eventi neurovascolari, se lite vulvare, vira da nocicettivo a neuropatico.
la motivazione emotivo-affettiva all’intimità esiste e il
blocco riconosce cofattori etiologici di tipo biologico. A Scopo della riabilitazione è mirare a risolvere i problemi
conoscenza dell’autrice non sono ancora state valutate fisici conseguenti al dolore coitale e i problemi psicoemotivi
le possibili sinergie tra apomorfina e androgeni, fattori correlati, concorrendo a modificare la geografia inconscia del
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1491

corpo, che si modifica progressivamente quando il coito è im- nel rimettersi in discussione e affrontare una terapia finaliz-
possibile e/o caratterizzato da dolore. zata ad un sostanziale miglioramento dell’intimità emotiva ed
È inoltre utile incoraggiare la donna e il partner a ritro- erotica.
vare un’intimità erotica variata, valorizzando la plasticità Nei disturbi dell’orgasmo la comorbidità con disturbi del-
della risposta erotica fisica ed emozionale, così da espan- l’eccitazione è frequente e va indagata per avere poi un risul-
dere il repertorio sessuale soprattutto quando la intimità tato ottimale. Inoltre, la probabilità di un disturbo crescente-
coitale non sia del tutto recuperabile come, ad esempio, mente radicato sul fronte biologico aumenta con l’età, in par-
nelle dispareunie da danno iatrogeno oncologico, dopo chi- ticolare nelle forme acquisite. Questo richiede al medico, par-
rurgia e radioterapia. ticolarmente interessato alle problematiche pelviche, una
nuova attenzione sul fronte della sessuologia medica, per la
TERAPIE PSICOSESSUALI, INDIVIDUALI E/O DI COPPIA crescente co-morbidità che viene ora evidenziata tra patolo-
Le cause psicosessuali, personali e relazionali richiedo- gie urologiche, ginecologiche, proctologiche e fisiatriche e
no poi un approccio psicoterapeutico individuale e/o di disturbi sessuali nella donna.
coppia, sessuologicamente orientato. La presenza di pro- Quando ai disturbi sessuali caratterizzati da dolore, va
blemi sessuali del partner, induttori di disturbi di cui la sottolineato come raramente il dolore sia puramente psicoge-
donna si fa poi portatrice, andrà invece trattata in sinergia no. La dispareunia non fa eccezione. Questo sintomo merita
con l’uro-andrologo. accurata attenzione clinica, in quanto può essere il denomina-
Anche l’approccio psicoterapeutico richiede sempre tore comune di una varietà di condizioni mediche diverse,
un’approfondita indagine diagnostica. Non è accettabile che spesso sovrapponentesi, che debbono essere riconosciute e
il/la paziente o la coppia vengano parcheggiati per mesi o an- adeguatamente trattate, con equilibrio di sguardo clinico e se-
ni in terapie di tipo psicodinamico, senza che vengano dia- meiologico tra aspetti psicodinamici e aspetti biologici. La
gnosticati e trattati eventuali fattori o cofattori di tipo biologi- diagnosi medica è infatti prerequisito essenziale per una tera-
co. Per questo è essenziale che i disturbi sessuali vengano af- pia mirata, multifattoriale ed efficace, sia della dispareunia,
frontati con un approcchio multidisciplinare. sia di altre condizioni, urologiche, ginecologiche, fisiatriche,
proctologiche, neurologiche, vascolari, e/o muscolari ad essa
Conclusioni associate.
È necessario considerare sempre il possibile ruolo favo-
I disturbi dell’identità sessuale, della funzione sessuale e rente e/o precipitante di parallele malattie sistemiche e/o di-
della relazione di coppia meritano piena attenzione clinica, in sfunzioni sessuali nel partner. La consulenza uroandrologica,
quanto incrinano la qualità della vita e riducono la pienezza con le eventuali terapie, diventa parte integrante di un ap-
della salute psicofisica. proccio terapeutico che guardi alla coppia come unità funzio-
Un’anamnesi accurata, volta a definire le principali carat- nale o disfunzionale.
teristiche del disturbo – primario (lifelong) o acquisito, gene- Infine, è ugualmente importante considerare anche la qua-
ralizzato o situazionale, a etiologia organica, psicogena o mi- lità dell’intimità emotiva, che può gravemente interferire con
sta,- è essenziale per orientare l’approfondimento diagnosti- la soddisfazione sessuale anche in presenza di una buona nor-
co. malità strettamente biologica e il significato che la sessualità
Un’accurata semeiologia, purtroppo trascuratissima in – o una sua perturbazione – ha per la donna e per la coppia.
sessuologia, integrerà le informazioni ottenibili a livello bio- Il risultato più soddisfacente si ottiene quando il medico è
chimico, strumentale, testistico. Soprattutto nelle donne in in grado di diagnosticare correttamente la complessità etiolo-
peri e postmenopausa, in cui aumentano sensibilmente le cau- gica dei disturbi sessuali femminili, che diventa tanto più ar-
se biologiche di disfunzioni sessuali, vanno accuratamente dua da affrontare quanto più il disturbo è cronico. Per questo,
indagate e, ove possibile, trattate le cause biologiche, endo- anche in sessuologia medica, è essenziale una diagnosi pre-
crine e/o età correlate, sistemiche e/o genitali. coce, multifattoriale e multisistemica, che sola può orientare
La diminuzione del desiderio può essere correlata a diver- la terapia in modo curativo, e non solo sintomatico.
si fattori biologici e psicoaffettivi, agevolmente individuabili
in corso di trattamento psicoterapeutico, cui la donna dovreb-
be venire orientata dopo aver escluso e/o trattato eventuali Bibliografia
cause di tipo biologico. Asmundson GJG. Anxiety and related factors in chronic pain. Pain Research
I disturbi dell’eccitazione sessuale femminile costituisco- & Manag 2002; 7(1): 9-20.
no un campo ancora poco esplorato, che merita piena atten- Bachmann G, Bancroft J, Braunstein G, et Al. FAI: the Princeton Consensus
Statement on Definition, Classification and Assessment: Fert Steril 2002;
zione clinica. Una diagnosi accurata è essenziale per un trat- 77: 660-665.
tamento orientato in senso fisiopatologico, così da ripristina- Baldaro Verde J, Graziottin A. L’enigma dell’identità. Gruppo Abele ed.
re in modo soddisfacente la sessualità, soprattutto quando sia- Torino, 1992
Baldaro Verde J, Graziottin A. I disturbi dell’eccitazione sessuale femminile.
no in gioco fattori endocrini principe, quali la carenza di Atti del 78° Convegno SIGO, CIC Edizioni, Roma, pag. 323.329, 2002,
estrogeni e/o di androgeni. La prognosi resta meno ottimista Basson R, Berman J, Burnett A. Derogatis L. Ferguson D. Fourcroy J. Gold-
quando la difficoltà di eccitazione, sistemica e genitale, sia stein A, Graziottin A, et al. Report of the International Consensus Devel-
epifenomeno di una crisi transizionale della coppia, e di una opment Conference on female sexual dysfunction: Definition and Classifi-
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perdita e/o assenza di intimità emotiva: in tal caso è infatti in- Belgrano E, Fabris B, Trombetta C. Il transessualismo: identificazione di un
dispensabile una motivazione condivisa da entrambi i partner percorso terapeutico. Kurtis ed. Milano, 1999
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