Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
Fisiologia Patologia
Identità sessuale
Identità di genere Disturbi dell’identità o disforie
Con il termine “identità sessuale” si indica l’insieme di: sessuale: di ruolo di genere
• Identità di genere, ossia la rappresentazione intrapsichica di méta
che ognuno di noi ha della propria identità di uomo o don- Funzione desiderio Disturbi: del desiderio sessuale
sessuale: eccitazione/erezione dell’eccitazione/erezione
na, modulata dalla soddisfazione o meno con cui la vive; ejaculazione & orgasmo dell’ejaculazione
• Identità di ruolo, relativa al vissuto del proprio ruolo so- soddisfazione dell’orgasmo
ciale, maschile o femminile; della soddisfazione
• Identità di méta relativa all’orientamento del proprio de- sessuali caratterizzati
da dolore
siderio o méta sessuale, su un partner, oggetto di deside-
Relazione eterosessuale Patologie della relazione
rio, dello stesso sesso (omosessuale) oppure del sesso op- di coppia: omosessuale
posto (eterosessuale)
1462
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1463
stata alterata la forma dei genitali esterni (modificando i co- percepita come esteticamente inadeguata viene considerata
siddetti “caratteri sessuali primari” da cui dipende l’attribu- responsabile di tutta la propria infelicità, affettiva ed esisten-
zione del sesso anagrafico), o alla pubertà. Parallele altera- ziale – dall’altro un’ansia elevata che può precipitare disfun-
zioni possono verificarsi a livello neuropsichico, per quanto zioni sessuali di tipo sia erettivo sia ejaculatorio.
riguarda l’imprinting endocrino delle aree cerebrali ormo-
nosensibili e ormonodipendenti. I principali fattori di distur- ETÀ ADULTA E SENILE
bo sono riassumibili in alterazioni: L’identità sessuale è in genere ben consolidata nell’età
a) Endocrine endogene adulta. Può tuttavia essere ferita soprattutto dai disturbi del-
b) Endocrine iatrogene l’erezione, vissuti come deflagranti per l’autostima, la fiducia
c) Alterazioni endocrine da tossici esogeni: crescente at- in sé, il senso stesso di mascolinità
tenzione va posta sulle azioni potenzialmente malfor- In sintesi: la vulnerabilità dell’identità sessuale è massi-
mative di tossici ambientali ad azione anche endocrina: ma nelle fasi di strutturazione della medesima e quindi dal
i cosiddetti “xeno-estrogeni”, che, essendo lipofili, si concepimento fino alla fine dell’adolescenza. Quando inizia
accumulano nell’adipe materno e possono manifestare la maturazione sessuale puberale, e quando la sessualità di-
la loro azione tossica sul feto anche mesi o anni dopo viene relazionale in senso genitale, è la funzione sessuale il
l’esposizione al fattore tossico stesso. Xeno-estrogeni bersaglio più evidente sia di difficoltà esistenziali, affettive e
sarebbero implicati nell’aumento obiettivo di malfor- di coppia, sia di possibili interazioni farmacologiche, mentre
mazioni genitali, soprattutto maschili -ipospadia, estro- l’identità viene colpita solo secondariamente. Il danno, anche
fia vescicale, micropene, criptorchidismo- rilevato nel- sull’identità, compare e diventa tanto maggiore quanto più la
le società occidentali. Malformazioni che possono mi- lesione della funzione sessuale persiste nel tempo.
nare poi la percezione stessa dell’identità sessuale del
maschio e della femmina. Patologia dell’identità sessuale
Si parla di “disforie di genere” per indicare i disturbi rela-
PRIMA E SECONDA INFANZIA tivi all’identità sessuale. Più frequenti negli uomini, sono in
Per la strutturazione dell’identità sessuale, in questo caso rapporto di circa 10 a 1 rispetto alle donne. I disturbi dell’i-
maschile, fin dalla nascita è di grande importanza il rapporto dentità sessuale si esprimono lungo un continuum di disagio
con i genitori o loro sostituti stabili. Dal punto di vista psico- che possiamo così individuare:
logico l’identità sessuale maschile si struttura grazie: a) Disforie di genere lieve: rispetto all’identità biologica è
1. All’identificazione con il genitore dello stesso sesso, e presente un vario disagio, che tuttavia non mette in di-
quindi il padre (naturale o adottivo) purché ci sia la possi- scussione il nucleo profondo dell’identità; la disforia può
bilità di una rapporto affettivo continuativo e possibil- esacerbarsi in coincidenza dell’adolescenza, specie per
mente affettuoso; traumi affettivi (lutti di persone significative, abbandoni,
2. Alla complementazione con il genitore del sesso opposto delusioni);
(la madre o un suo sostituto stabile) b) omosessualità effeminata: l’identità di genere intrapsi-
Il concorso tra alterazioni di queste fondamentali intera- chica è maschile, con vulnerabilità tuttavia a crisi d
zioni e modificazioni genetiche e/o endocrine può facilitare identità più profonde; l’identità di méta è omosessuale,
alterazioni dello svilupo psicosessuale fino a vere e proprie talora bisessuale. Il comportamento, variamente effemi-
disforie di genere, ossia disturbi relativi all’identità sessuale, nato, può comportare aggressività e stigmatizzazioni
fino al transessualismo. sociali.
c) travestitismo: l’identità di genere intrapsichica è maschi-
PUBERTÀ E ADOLESCENZA le, l’identità di méta può essere etero o omosessuale. Il ve-
Si definisce pubertà la transizione biologica dall’infanzia stirsi con abiti del sesso opposto ha due funzioni cardina-
alla maturità sessuale. L’adolescenza comprende invece l’in- li: è ansiolitico e procura eccitazione sessuale.
sieme delle trasformazioni psicoemotive e psicosessuali che d) transessualismo: si tratta di una profonda disforia di ge-
accompagnano la pubertà. È la seconda età critica, dopo la nere: mette in discussione la coerenza tra sesso biologico
fase prenatale, in quanto maturano i cosiddetti “caratteri ses- e sesso intrapsichico. “Sono una donna intrappolata in un
suali secondari”: comparsa della peluria con distribuzione ti- corpo d’uomo”, è l’autodiagnosi più frequente nel tran-
pica del sesso maschile, sviluppo muscolare e osseo, abbas- sessualismo Uomo-Donna. Il transessualismo è caratte-
samento della voce, comparsa delle polluzioni notturne, mo- rizzato dalla “convinzione precoce, permanente e irrever-
dificazioni della secrezione sudoripara e sebacea, con inizio sibile di appartenere al sesso opposto”. Può avere esordio
della produzione di feromoni, sostanze che modulano l’attra- precoce, nei primi tre anni di vita, in cui il bambino mani-
zione sessuale istintuale, subliminale, a livello intraspecifico, festa comportamenti e preferenze del tutto appropriati per
ossia nell’ambito della stessa specie. il sesso opposto: si parla in tal caso di “transessualismo
L’adolescenza si presenta come un periodo di grande vul- primario”, raro. La disforia di genere grave può compari-
nerabilità per l’identità sessuale maschile e per la funzione re, o esplodere, invece, alla pubertà, o più tardivamente.
sessuale. Il divario tra le aspettative indotte dai modelli me- Si parla allora di “transessualismo secondario”, che è in
diatici e la percezione della propria verità e dei propri limiti un rapporto di 10 a 1 con la forma primaria. Si tratta di
può essere vissuto in modo persecutorio, attivando da un lato una patologia specialistica, per cui si rimanda a testi di ri-
dinamiche di tipo dismorfofobico – in cui una parte del corpo ferimento.
1464 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica
Anche nell’uomo la funzione sessuale può essere rappre- Il cervello sogna, anticipa, attiva, controlla, modula
sentata con un modello circolare (Fig. 118-1), in cui si inte- Il midollo spinale coordina
grano: I nervi comunicano
I vasi rispondono
• Desiderio I corpi cavernosi si rigonfiano
• Eccitazione ed erezione Il pene diventa eretto
• Ejaculazione e orgasmo
• Risoluzione e soddisfazione Modificato da J.Heaton in Plaut M. et al, 2004
Desiderio
Il desiderio sessuale appare essere la risultante di fattori TIPI DI EREZIONE E PERCORSI
biologici ormonali (impregnazione androgenica cerebrale L’erezione può essere attivata secondo tre modalità prin-
prenatale e postpuberale) e generali, correlati allo stato di sa- cipali:
lute, nonché psicosessuali evolutivi, motivazionali e relazio- 1. Erezione riflessogena, che viene generata da stimoli
nali. Non esiste “un” centro del desiderio sessuale. Esso ri- tattili sui genitali. Gli stimoli raggiungono il centro
sulta essere piuttosto la risultante dell’interazione di più cen- erettivo spinale (S2-S4, da cui partono le fibre vasodi-
tri e vie che interessano il rinencefalo, il lobo limbico e la latatrici parasimpatiche dirette al pene, chiamate per-
neocorteccia: è quindi espressione di una complessa funzione tanto “nervi erigenti”). Di questi stimoli, alcuni seguo-
associativa del cervello. no il tratto spinotalamico ascendente e danno luogo al-
Dal punto di vista endocrino, gli androgeni, e il testo- la percezione cosciente dello stimolo tattile, altri atti-
sterone in particolare, sono i più potenti ormoni iniziatori vano il nucleo autonomico che induce la liberazione
del desiderio; la prolattina è l’ormone con maggiore potere dei neurotrasmettitori responsabili dell’attivazione
inibitorio. dell’erezione;
2. Erezione psicogena, attivata da stimoli audiovisivi, ol-
Eccitazione ed erezione fattivi, cenestesici o da fantasie. I segnali, provenienti
L’eccitazione, anche nell’uomo, ha tre componenti: dalla corteccia visiva, uditiva, olfattiva e dalle aree
a) Mentale associative, discendono fino ai centri spinali T10-L2
b) Periferica non genitale (vasodilatazione cutanea, aumen- per attivare l’erezione. Il termine psicogena indica
to frequenza cardiaca, aumento increzione feromonale, quindi semplicemente lo stimolo cognitivo ed emotivo
aumento frequenza del respiro, salivazione) centrale, a genesi intrapsichica o relazionale, che la ori-
c) Genitale, che si esprime nell’erezione, da millenni l’epi- gina, pur estrinsecandosi poi attraverso concretissime
fenomeno cardinale della risposta sessuale maschile. vie cortico-midollari;
L’erezione costituisce la fase della risposta sessuale at- 3. Erezioni notturne, attivate dal centro erettogeno nel sistema
tualmente più studiata. È il risultato finale del rilassamento nervoso centrale, che avvengono prevalentemente durante
della muscolatura liscia dei corpi carvernosi, in risposta ad la fase REM del sonno. In queste fasi la produzione onirica
un riflesso spinale, che può essere attivato dalla stimolazio- si associa alla ripetizione del fenomeno erettivo mediamen-
ne delle terminazioni sensitive peniene, ma anche da stimo- te tre-quattro volte per notte, nel giovane, due nell’anziano.
li tattili, visivi, olfattivi, uditivi, nonché dall’immaginario. La registrazione delle erezioni notturne rappresenta un va-
Il riflesso coinvolge vie efferenti sia autonomiche sia soma- lido indicatore della qualità “biologica” dell’erezione, al-
tiche ed è modulato da influssi sovraspinali, per l’attivazio- leggerita dall’azione di “disturbo” dell’ansia da prestazione
ne di centri e vie del sistema nervoso centrale (Tabb. 118-2 e di altri fattori relazionali, che frequentemente ne peggio-
e 118-3). rano la qualità nelle performance coscienti. La depressione
grave (considerata fattore “psicogeno” con evidenti basi
biochimiche) può completamente bloccare le erezioni not-
turne (Massachussetts Male Aging Study).
Desiderio
Tab. 118-3. Le strutture di risposta dell’erezione
Fig. 118-1. Modello circolare della funzione sessuale maschile. Modificato da J.Heaton in Plaut M. et al, 2004
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1465
Soddisfazione
Tab. 118-4. Mediatori centrali dell’erezione
Costituisce la parte più soggettiva dell’esperienza ses-
5-Idrossitriptamina (Serotonina) suale, cui concorrono l’intensità del desiderio, dell’eccita-
Dopamina zione, la qualità della risposta fisica, erettiva ed ejaculatoria,
Noradrenalina l’intensità dell’orgasmo, nonché il contesto sessuale e il si-
Ossitocina
Aminoacidi eccitatori
gnificato di quell’esperienza vissuta. Qualità del gioco amo-
Gaba roso ed erotico, intensità del coinvolgimento affettivo e/o
Adrenocorticoptropina (ACTH) e peptidi correlati passionale, effetto eccitante di trasgressioni, complicità, no-
Peptidi oppioidi vità modulano fortemente la soddisfazione, che è la sintesi
Acetilcolina
Ossido nitrico ultima, il “vissuto” dell’esperienza sessuale. È di particolare
importanza in ambito terapeutico perché, a parità di efficacia
di un farmaco o di altri trattamenti medici o chirurgici, con-
zione. Al culmine dell’eccitazione sessuale, la stimolazione del diziona poi la compliance e la continuazione d’uso o l’ab-
nervo ipogastrico superiore provoca la contrazione del collo ve- bandono della terapia.
scicale, delle vescichette seminali e dei dotti ejaculatori: ciò
comporta l’emissione del seme nell’uretra posteriore, determi- Disturbi della funzione sessuale
nando la sensazione di inevitabilità ejaculatoria, e impedisce il I distubi della funzione sessuale maschile (Male Sexual Di-
flusso retrogrado del seme in vescica. La successiva contrazio- sorders, MSD) possono colpire una o più dimensioni. Possono
ne dei muscoli periuretrali e del pavimento pelvico, combinata presentarsi in forma isolata: per esempio l’uomo può soffrire di
con l’intermittente rilassamento dello sfintere esterno e del dia- un disturbo isolato dell’ejaculazione, con desiderio ed erezione
framma urogenitale, consente infine l’espulsione dell’ejaculato. conservati; oppure di un disturbo dell’erezione, con normale de-
L’intervallo di tempo tra introduzione in vagina ed ejacula- siderio ed ejaculazione. È più probabile la presenza di più di-
zione viene definito “tempo di latenza ejaculatoria intravagi- sturbi quando il problema sessuale è grave e persistente nel tem-
nale” (TLEI). Tale tempo basale è geneticamente condizionato po. Si parla allora di co-morbidità, meno frequente comunque
e può variare da qualche secondo a molti minuti. In taluni sog- rispetto a quanto succede nelle donne. I principali disturbi della
getti la precocità è talmente marcata da avvenire prima della pe- funzione sessuale maschile sono riassunti in Tabella 118-6.
netrazione. Si parla in tal caso di “ejaculazione ante-portam”.
Essa può costituire, insieme al deficit erettivo severo, una delle DISTURBI DEL DESIDERIO
cause maschili di matrimonio non consumato. Il tempo di laten- PREVALENZA
za (TLEI) può essere modulato, in senso di accelerazione o ral- Il 16% della popolazione maschile tra i 18 e i 59 anni sof-
lentamento, da fattori biologici, psicosessuali e relazionali. fre di disturbi del desiderio, secondo Laumann.
Contemporaneamente, in condizioni fisiologiche si verifi-
che l’orgasmo, caratterizzato da una variabile sensazione di ASPETTI CLINICI
piacere, da un minimo picco genitale ad un picco mentale. Dal punto di vista clinico, un basso livello di desiderio
Durante l’orgasmo la maggior parte degli uomini riconosce sessuale può essere:
tre sensazioni distinte: una prima ondata interna di calore dif- a) Primario, ossia presente fin dalla prima adolescenza e
fuso o di pressione pulsante, che corrisponde all’inizio dell’e- dalle prime esperienze (lifelong); o secondario, acquisito
missione; una seconda, caratterizzata dalla potente azione dopo un periodo di normalità (“acquired”);
espulsiva delle contrazioni orgasmiche propriamente dette, b) Generalizzato, in ogni situazione ed espressione sessuale
per la contrazione dei muscoli periuretrali e del pavimento e con ogni partner, in tal caso suggerendo una etiologia
pelvico, che molti uomini percepiscono come la parte più pia- prevalentemente biologica; oppure situazionale, limitato
cevole dell’orgasmo; infine la terza, che coincide con il fluire a contesti e/o a una partner particolare, suggerendo in tal
del seme lungo l’uretra, percepita come un calore pulsante, o caso una etiologia prevalentemente disfunzionale, psico-
una piacevole propulsione. sessuale e/o relazionale.
c) ad etiologia, organica, psicogena, mista (organica e psi-
cogena) o sconosciuta se gli elementi che il clinico esa-
mina non consentono una diagnosi definitiva che si collo-
Tab. 118-5. Regolazione periferica dell’erezione chi all’interno di alcuna delle categorie precedenti.
a) Mediatori o trasmettitori che modulano
la contrazione delle miocellule lisce
– Noradrenalina
– Endoteline Tab. 118-6. Disturbi sessuali maschili
– Angiotensine
Disturbi del desiderio
b) Mediatori o trasmettitori che modulano
Disturbi dell’ erezione: di induzione, di mantenimento, parziali, completi
il rilassamento delle miocellule lisce
Disturbi dell’ ejaculazione: prematura, ritardata, retrograda, impossible
– Acetilcolina
Disturbi dell’orgasmo: anorgasmia, ipo-orgasmia, anedonia, orgasmo
– Ossido nitrico
senza ejaculazione ed ejaculazione senza orgasmo
– Polipeptide intestinale vasoattivo
Disturbi sessuali coitali caratterizzati da dolore
– Prostanoidi
Disturbi della soddisfazione: fisica e/o emotiva
– ATP e adenosina
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1467
b) Negli anni ’70 vennero usati i primi prototipi di prote- giopatia e neuropatia diabetica. Siccome la PDE5 non è li-
si peniene, in cui l’erezione veniva ottenuta in modo mitata al pene, ma è presente anche in altri tessuti, il sil-
meccanico grazie all’inserimento nei corpi cavernosi denafil può causare disturbi diversi, di intensità modesta,
di protesi semirigide o idrauliche. Oggi sono molto quali congestione nasale, dispepsia, cefalea, rossore al vi-
perfezionate. Resta l’indicazione per i deficit erettivi so e al torace, nonché diarrea e disturbi nella percezione
che non rispondono né a terapie per via orale o intraca- dei colori, che possono interessare il 5-9% dei pazienti. Le
vernosa, né a terapie chirurgiche più conservative, qua- preoccupazioni cardiovascolari emerse all’inizio della
li le rivascolarizzazioni; sua commercializzazione sono state nettamente ridimen-
c) Negli anni ’80 vennero introdotte le terapie vasoattive, sionate e oggi può essere considerato un farmaco sicuro.
grazie a farmaci (papaverina, prostaglandina, fentola- Per tutti gli inibitori della PDE-5 resta la controindicazio-
mina) che iniettati nei corpi cavernosi erano in grado ne assoluta nei pazienti che usino nitrati per problemi car-
di promuovere l’erezione. Di grande efficacia, hanno diaci, per il rischio di drastici abbassamenti pressori.
tuttavia un limite proprio nella via di somministrazio- b) Il tadalafil (Cialis) agisce ugualmente come inibitore se-
ne, per la sua invasività e per la programmazione che lettivo della fosfodiesterasi di tipo 5. È disponibile in dosi
richiedono rispetto al rapporto (Tab. 118-7); da 10 o 20 mg. Di efficacia sovrapponibile al sildenafil,
d) Nel 1997 venne introdotto sul mercato il primo farmaco ha un vantaggio nella maggiore rapidità di inizio dell’a-
a base di prostaglandine da usare per via intrauretrale. zione terapeutica e nella sua maggiore durata, che può su-
Di fortuna limitata, sia perché di minore efficacia rispet- perare le 36 ore. Questo è un vantaggio dal punto di vista
to alla via iniettiva, sia perché causa di bruciori uretrali della minore interferenza con la ritualità del rapporto, per
non graditi in una significativa percentuale di pazienti; il minor bisogno di programmazione. È opportuna la cau-
e) Nel 1998 iniziò la vera rivoluzione terapeutica, con tela nei pazienti anziani e/o cardiopatici data la persisten-
l’introduzione sul mercato di farmaci vasoattivi della za in circolo di livelli efficaci del farmaco per molte ore.
famiglia degli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, c) Il vardenafil (Levitra), condivide lo stesso meccani-
di cui il capostipite è il sildenafil (Viagra) smo d’azione di inibizione selettiva della fosfodieste-
f) Gli altri due farmaci vasoattivi oggi disponibili sono il rasi di tipo 5 (PDE-5), come i due farmaci precedenti.
tadalafil (Cialis) e il vardenafil (Levitra) Presenta un aumento di specificità di legame con la
Dal punto di vista pratico, risulta più semplice suddivide- PDE-5, cui conseguirebbe una più rapida efficacia d’a-
re questi farmaci a seconda della via di somministrazione, zione, rispetto al sildenafil, e un minor numero di ef-
con ulteriore suddivisione poi in base al meccanismo d’azio- fetti collaterali per la minore affinità con altre fosfo-
ne. Vengono qui discussi i più efficaci e di più frequente uso diesterasi presenti in altri organi. L’opinione degli
nella pratica clinica: esperti è che complessivamente l’efficacia di questi
farmaci si equivalga. La scelta va quindi condivisa con
FARMACI PER IL TRATTAMENTO DELLA DISFUNZIONE ERETTILE: il paziente, che può avere una maggiore compliance
FARMACI PER USO ORALE per l’uno o l’altro principio attivo a seconda della ve-
1. Inibitori delle fosfodiesterasi (PDE): efficaci, sicuri, e ad locità o della durata d’azione desiderata, nonché del ti-
alta compliance, anche perché la somministrazione per po e dell’intensità di eventuali effetti collaterali.
via orale è la preferita dai pazienti. Sono due i farmaci at- 2. Agonisti dei recettori dopaminergici: l’apomorfina, ago-
tualmente approvati, al momento della stesura: nista dei recettori dopaminergici di tipo D1 e D2, induce
a) Il sildenafil (Viagra), inibitore selettivo della fosfodieste- erezione nell’uomo. L’efficacia è intorno al 58%. È ap-
rasi di tipo 5, si è dimostrato attivo nella terapia delle di- provata per la cura dei deficit erettivi, per uso orale, a do-
sfunzioni erettili. È disponibile in dosi da 25, 50 e 100 mg. si di 2 o 3 mg. Può provocare nausea.
Un largo numero di studi randomizzati, controllati contro 3. Antagonisti degli alfa- adrenorecettori:
placebo, in doppio cieco ne hanno confermato l’efficacia, a) Fentolamina orale: La letteratura riporta un significati-
indipendentemente dall’etiologia del deficit erettivo. Le vo miglioramento dell’erezione, rispettivamente, nel
percentuali di efficacia variano invece a seconda dell’e- 55 e 59% dei soggetti trattati con dosi di 40 e 80 mg.
tiologia, essendo massime nei paraplegici (80-83%) e mi- b) Yohimbina: è un antagonista degli alfa2-adrenorecetto-
nori nei diabetici (50-55%) per la coesistenza di microan- ri, usato nel trattamento dei disturbi erettivi, con un ef-
fetto leggermente superiore al placebo
DISTURBI DELL’EJACULAZIONE
Tab. 118-8. Farmaci vasoattivi per uso intracavernoso
I disturbi dell’ejaculazione si esprimono in un’ampia gamma
1. Di uso corrente: (Tab. 118-9) I più frequenti sono i disturbi del tempo ejaculato-
– Papaverina rio e in particolare l’ejaculazione precoce o prematura (EP), alla
– Antagonisti degli alfa adrenorecettori quale ci limiteremo. L’EP è probabilmente il più frequente di-
fentolamina thymoxamina (moxysylite)
– Prostaglandina E1 (Alprostadil)
sturbo sessuale nell’uomo. Non si è ancora raggiunto un consen-
so sulla definizione del disturbo, sull’etiologia delle sue determi-
2. In corso di studio:
– Peptide intestinale vasoattivo nanti comportamentali, e nemmeno sulle strategie terapeutiche.
– CGRP Calcitonin gene-related peptide La definizione del disturbo secondo il DSM IV è:
– Linsidomina cloridrato a) Persistente o ricorrente ejaculazione con minima stimola-
zione sessuale, prima, durante o dopo la penetrazione e
prima che la persona lo desideri. Il clinico deve conside-
rare i fattori che influiscono sulla fase di eccitazione, co-
2. Antagonisti degli alfa-adrenorecettori me l’età, l’intimità con un/a nuovo partner sessuale, la si-
a) Fentolamina: Per via orale è poco efficace. Dopo tuazione e anche la frequenza recente dei rapporti.
somministrazione endovenosa può causare ipoten- b) Il disturbo causa marcato stress e difficoltà interpersonali
sione ortostatica e tachicardia, come tutti i farmaci c) La precocità non è dovuta esclusivamente all’effetto di-
vasodilatatori. Nell’uso intracavernoso, poiché non retto di una sostanza (farmaco o droga, per esempio asti-
dà da sola erezioni soddisfacenti, viene associata al- nenza da oppiacei).
la papaverina. Va sottolineato come la EP sia diventata un “problema”
b) Thymoxamina (moxisylyte): Produce erezione se meritevole di trattamento solo nei decenni recenti (per lo me-
iniettata per uso intracavernoso. È meno attiva della no nel mondo occidentale), quando la durata del rapporto e il
papaverina. Non inizia, ma facilita l’erezione, inducen- piacere di entrambi i partner divennero crescentemente im-
do uno stato di tumescenza prolungata. Ha tuttavia mi- portanti rispetto al solo obiettivo riproduttivo. Anche il signi-
nore tendenza, rispetto alla papaverina, a provocare fi- ficato per l’uomo della sessualità e del sintomo sono preziosi
brosi peniena (1,3% vs 32%). per comprenderne sia l’impatto psicosessuale e l’entità dello
3. Prostaglandina E1 (Alprostadil): PGE1, iniettata per via stress ad esso associato, sia per ottimizzare prognosi e terapia.
intracavernosa (oppure somministrata per via intrauretra-
le) è uno dei farmaci più efficaci per la cura dei deficit di PREVALENZA
erezione. Nonostante l’alta efficacia, ha una compliance Ne soffre circa il 30-32% degli uomini secondo Laumann,
minore rispetto ai farmaci attivi per via orale, perché po- fino al 75% secondo Kinsey: questa percentuale di uomini ri-
chi uomini amano la via iniettiva. feriva infatti un tempo di latenza ejaculatoria intravaginale
inferiore ai due minuti.
TERAPIE LOCALI MECCANICHE
Il vacuum constrictor device (VCD) è un trattamento non ETIOLOGIA
invasivo ed efficace, recentemente approvato dal Food and Si ammette una predisposizione genetica nel condiziona-
Drug Administration (FDA) per la distribuzione libera in far- re i tempi medi del riflesso ejaculatorio dopo l’introduzione
macia, almeno negli USA. È utile per i pazienti che non pos- in vagina. Si parla, come già anticipato, di tempo di latenza
sono o non vogliono utilizzare terapie farmacologiche o d’al- ejaculatoria intravaginale (TLEI) per indicare l’intervallo di
tro tipo. Il vacuum applica una pressione negativa al pene tempo tra inizio della penetrazione ed ejaculazione. La velo-
flaccido, aspirandovi sangue venoso che viene poi trattenuto
da un laccio elastico legato alla base del pene. L’efficacia è
dell’ordine del 60-80%. Tuttavia la compliance è modesta e, Tab. 118-9. Suggerimenti pratici
come per le iniezioni, la percentuale di abbandono del meto-
do è elevata. – L’ascolto dei bisogni e delle proccupazioni sessuali del paziente deve
Le protesi peniene, da limitare ai casi di grave DE resi- essere effettuato in modo sensibile e informato, senza perdere di vista
i bisogni e le preferenze del/la partner del paziente
stente alle altre terapie, prevedono l’uso di protesi semirigide – La modificazione di stili di vita inappropriati va raccomandata perché
o gonfiabili (idrauliche), di cui esistono vari tipi. Le protesi può migliorare la salute e il benessere generale e ridurre il rischio di di-
gonfiabili presentano una maggiore discrezione e danno sfunzione sessuale
– Per gli uomini con elevato rischio di DE, le terapie profilattiche pos-
un’erezione apparentemente più fisiologica. Sono tuttavia sono essere una scelta più vincente rispetto al cercare un trattamento
gravate da una certa percentuale di problemi meccanici e quando il DE è ormai consolidato
complicanze (5-20%). – La prescrizione di farmaci per via orale, quali il sildenafil, il tadalafil
o il vardenafil, può aumentare la durata totale delle erezioni notturne e
TERAPIE SESSUOLOGICHE prevenire così la fibrosi progressiva del tessuto erettile
– La personalizzazione della terapia deve tener conto, a parità di effica-
Le terapie sessuali brevi possono essere preziose nell’ot- cia, della sicurezza, della compliance, della facilità d’uso, della non in-
timizzare il risultato della terapia medica e o chirurgica, mi- vasività e della appropriatezza per il paziente e il/la partner
– La soddisfazione sessuale rappresenta l’indicatore più sintetico e impor-
gliorando sia i fattori psicosessuali personali o di coppia che tante della qualità della sessualità. Rappresenta lo standard di eccellenza
possono concorrere a indurre, precipitare o mantenere il pro- delle terapie dei disturbi sessuali femminili, maschili e di coppia
blema, sia la stessa compliance alla terapia.
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1471
cità con cui il riflesso può essere attivato dipende da: a) fatto- PRINCIPI DI TERAPIA
ri genitali, che riguardano la sensibilità, soprattutto del glan- La terapia dell’ejaculazione precoce primaria, in assenza
de, e l’intensità dello stimolo erotico e sensoriale; b) fattori di fattori precipitanti d’altro tipo, si basa su:
corticali: livello di eccitazione mentale, qualità della relazio- a) Terapia sessuologica comportamentale breve, finalizzata
ne di coppia, percezione eccitante o inibente del contesto. Fi- a:
bre corticomidollari, ad azione facilitatoria o inibitoria, mo- • Migliorare la capacità di ascoltare il crescere delle sensa-
dulano l’azione dei neuroni midolari che mediano il riflesso zioni erotiche mantenendo il controllo sul riflesso ejacu-
orgasmico. Un’elevata eccitazione mentale, o un’ansia eleva- latorio, con esercizi di focalizzazione sensoriale
ta, possono accelerare il riflesso; tecniche di autocontrollo, • Aumentare la capacità di utilizzare il respiro come modu-
quali il training di rilassamento o lo yoga, ma anche farmaci latore dell’eccitazione mediante training di rilassamento e
che inibiscono la ricaptazione della serotonina (SSRI) posso- o tecniche yoga
no invece rallentarlo in modo significativo. • Desensibilizzare il picco d’ansia al momento della pene-
Dal punto di vista clinico, il TLEI può essere accelerato trazione
da fattori: • Migliorare la qualità dell’intimità erotica con la/il partner
a) Biologici, in particolare dal dolore, in caso di fimosi; da in-
fiammazioni quali prostatiti, che andranno quindi indagate, b) Terapia farmacologica:
soprattutto nelle forme acquisite o in fase di peggioramen- • Il rallentamento del riflesso ejaculatorio può essere pro-
to; nell’EP ingravescente o di recente comparsa negli uo- vocato da farmaci quali la fluoxetina, la paroxetina, la ser-
mini sopra i 40 anni, va indagati un concomitate DE, di cui tralina, chiamati inibitori selettivi della ricaptazione della
la precocità potrebbe essere solo un epifenomeno, oppure serotonina (SSRI), oppure da farmaci antidepressivi quali
la malattia di La Peyronie, di cui il dolore ejaculatorio con i triciclici, che possono avere lo stesso effetto inibitorio a
accelerazione del riflesso può essere uno dei primi sintomi livello midollare. Gli SSRI, oggi ad altissima diffusione
(insieme al recurvatum del pene in erezione e alla compar- terapeutica, inibiscono la ricaptazione della serotonina.
sa di placche fibrose nello spessore dell’albuginea); Possono quindi provocare un rallentamento del riflesso
b) Psicosessuali, quali l’inesperienza, l’ansia, il senso di col- ejaculatorio ed orgasmico fino al blocco del riflesso stes-
pa, la vergogna (per esempio quando le prime esperienze so, con anejaculazione. La dose va quindi personalizzata,
sessuali avvengono con prostitute), la paura di essere sco- usando la minima efficace per ottenere un significativo
perti (specie nei giovanissimi); prolungamento del TLEI.
c) Contestuali, relazionali per conflitti, tensioni, frustrazio- • Anestetici locali in pomata, da utilizzare sul glande, pos-
ni, inadeguatezze nella relazione di coppia; perché la part- sono essere percepiti come utili nei pazienti che lamenti-
ner soffre di dispareunia o vaginismo; oppure per contesti no un’ipersensibilità del glande, anche se studi controllati
a rischio di essere scoperti o disturbati. non hanno evidenziato un’ipersensibilità obiettivabile nei
soggetti affetti da EP.
DIAGNOSI • Inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (sildenafil, tadala-
La precocità ejaculatoria è crescentemente riferita al me- fil, vardenafil) hanno dimostrato in studi preliminari di ri-
dico che dovrà valutare: durre il periodo refrattario tra un’ejaculazione e la succes-
a) Se sia primaria, ossia presente fin dai primi rapporti ses- siva e di migliorare la durata della seconda erezione. Stu-
suali o acquisita. In quest’ultimo caso andranno esplora- di ulteriori sono tuttavia necessari per quantizzare il reale
ti i possibili fattori precipitanti di tipo infiammatorio, do- beneficio ottenibile.
loroso, erettivo, relazionale e contestuale; c) Terapia di coppia, quando fattori relazionali concorrano a
b) Se sia generalizzata o situazionale, limitata o a un/una precipitare o mantenere il disturbo, specie se di tipo ac-
partner o contesti particolari; quisito e/o situazionale o addirittura limitato a quella/quel
c) L’eziologia, se organica, psicogena o mista. In particola- partner.
re, si dovrà chiedere se il paziente avverta una difficoltà d) Psicoterapie individuali vanno limitate a quei pochi casi
mentale a controllare il riflesso (“mi scappa il controllo”), in cui il disturbo appaia avere un cofattore importante di
se avverta un eccesso di sensibilità al glande, o entrambe, tipo psicosessuale
perché questo orienta le opzioni terapeutiche. È inoltre
importante chiedere se il paziente avverta dolore, che può DISTURBI DELL’ORGASMO
accelerare il riflesso, al momento dell’ejaculazione: il pa- I disturbi dell’orgasmo, ossia della componente di piacere
ziente potrebbe soffrire di fimosi, nelle forme primarie, associata all’ejaculazione, sono rari nell’uomo. Sono riassun-
oppure di malattia di La Peyronie, nelle forme acquisite. ti in Tabella 118-6. Possono essere dovuti ad un’etiologia or-
Per la diagnosi sono importanti: ganica, soprattutto per malattie neurologiche, quali la sclero-
a) Anamnesi accurata si multipla o la neuropatia diabetica, cui è opportuno pensare
b) Esame obiettivo genitale in caso di dissociazione tra componente ejaculatoria ed orga-
c) Eventuali test di valutazione del riflesso bulbo cavernoso smica; ad etiologia psicogena, o mista, specie se caratterizza-
vanno riservati a casi particolari. ti di un’impoverimento della qualità e dell’intensità dell’or-
d) L’approfondimento con test mirati va fatto in base al sospetto gasmo. In tal caso vanno indagate le possibili co-morbidità
diagnostico di concomitanti problemi di ordine infiammatorio, nell’ambito del desiderio e dell’eccitazione. Una riduzione
algico, erettivo o in caso di sospetta malattia di La Peyronie dell’intensità del piacere orgasmico è riportata anche dai pa-
1472 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica
zienti a lungo affetti da ejaculazione precoce che abbia com- • Distrofia vulvovaginale, per la secchezza, la perdita di
portato disistima, umiliazioni coniugali, perdita di desiderio, elasticità e la riduzione del lume vaginale che la carat-
rarefazione dei rapporti. Un possibile effetto iatrogeno, so- terizza;
prattuto da farmaci utilizzati per la cura sintomatica dell’eja- • Disturbi dell’eccitazione genitale femminile, se causa-
culazione precoce, va ugualmente investigato. no secchezza marcata e contrazione riflessa del musco-
La terapia ha maggiori probabilità di aumentare la com- lo elevatore, con dispareunia per entrambi i partner;
ponente edonica nelle forme psicogene o miste; è invece di • infibulazioni, ossia mutilazioni estese dei genitali
difficile soluzione nelle forme ad etiologia neurogena, mentre femminili con esiti cicatriziali serrati in cui i primi
è di più facile soluzione nelle forme secondarie agli effetti rapporti possono risultare molto dolorosi per entram-
collaterali di farmaci quali gli SSRI. bi i partner.
Il dolore coitale nell’uomo va quindi indagato anche nel-
DISTURBI SESSUALI CARATTERIZZATI DA DOLORE le sue possibili componenti relazionali, per ottimizzare dia-
Questi disturbi sono causa di dispareunia, ossia di coito gnosi e cura.
doloroso, nell’uomo. Anche nell’uomo il dolore coitale può
essere primario o acquisito, generalizzato o situazionale, a DISTURBI DELLA SODDISFAZIONE SESSUALE
genesi organica, psicogena o mista. Ancora poco considerati nella ricerca e nella pratica clini-
ca, i disturbi della soddisfazione sono invece tra i fattori prin-
Le cause principali di dolore coitale nell’uomo sono: cipe di disaffezione sessuale nella coppia, di disfunzione ses-
a) Maschili: suale, di disinvestimento erotico nonché di scarsa complian-
• Il frenulo breve, ossia eccessiva brevità di quella mem- ce alle terapie farmacologiche.
branella - il frenulo - che unisce il prepuzio al glande. I disturbi della soddisfazione si esprimono in un conti-
In tal caso il completo scorrimento del prepuzio sul nuum che va dall’insoddisfazione isolata, con normale
glande risulta difficile e, a volte, doloroso, fino a cau- funzione sessuale, alla più frequente insoddisfazione asso-
sare una piccola perdita di sangue nei primi rapporti. È ciata o causata da MSD e/o FSD e possono diventare essi
proprio questo curioso fenomeno che nella tradizione stessi causa di disfunzione. Possono infatti causare caduta
popolare faceva parlare di “verginità” nei maschi; secondaria del desiderio, DE di tipo disfunzionale, crisi di
• La “fimosi”, ossia un vero e proprio restringimento coppia.
della cute del prepuzio a livello del solco balano-pre- In positivo, l’aumento della soddisfazione in seguito ad
puziale, il piccolo infossamento che unisce il glande al- un’efficace terapia è uno dei più forti fattori predittivi di com-
l’asta. Quando si ha una completa retrazione del pre- pliance alla terapia stessa.
puzio nel corso dell’erezione, il restringimento ecces-
sivo della pelle ne impedisce lo scorrimento naturale e Relazione di coppia
provoca un arresto del flusso sanguigno a livello del
glande, che tende a gonfiarsi sempre di più. Se non è L’attenzione alle dinamiche di coppia è indispensabile so-
possibile riportare il prepuzio nelle condizioni normali prattutto nella coppia stabile. Le informazioni essenziali ri-
si parla di “parafimosi” e può essere necessario un in- guardano:
tervento d’urgenza, in quanto il restringimento serrato a) La qualità della relazione affettiva
crea un anello doloroso alla base del glande che deve b) La qualità dell’intimità sessuale e il livello di soddisfazio-
essere inciso. Per evitare questo problema, in caso di ne (o insoddisfazione)
fimosi è meglio ricorrere preventivamente a un sempli- c) La scelta e l’uso di contraccettivi, la condivisione o meno
ce intervento, chiamato circoncisione; del progetto procreativo, nella sostanza e nei tempi, e/o la
• Malattia di La Peyronie, caratterizzata da una progressiva presenza di infertilità
fibrosi dell’albuginea, la membrana che ricopre i corpi ca- d) L’attenzione alla protezione da malattie sessualmente tra-
vernosi del pene. In genere interessa gli uomini oltre i smesse
quarant’anni. Questa malattia si manifesta con una triade e) L’esistenza di problemi familiari – economici, affettivi
sintomatologica: il dolore ai rapporti, spesso al momento e/o di salute dei figli o di genitori– che possano concorre-
dell’ejaculazione, quando l’erezione è al massimo, la re a peggiorare stress, tensioni, depressioni
placca fibrosa e, talvolta, l’incurvamento del pene in ere- f) La presenza o meno di disfunzioni sessuali nella/nel part-
zione nella sede della placca. È ben curabile ma richiede ner e loro presenza indipendentemente da questa relazio-
l’intervento di un urologo esperto in questo campo. ne o causati dalla disfunzione maschile portata in consul-
• Le infiammazioni della mucosa del glande, specie di ti- tazione
po micotico; g) La presenza di malattie importanti, in uno e entrambi i
b) Femminili: partner, che possano concorrere a causare o aggravare il
• Il dolore coitale nell’uomo può anche essere indotto da problema sessuale
condizioni femminili, in cui la donna è in tal caso in- h) Il vissuto del problema
duttore del sintomo e l’uomo portatore. Le cause fem- i) La motivazione di entrambi a impegnarsi per migliorare
minili principali di dispareunia sono : la qualità della loro intesa erotica
• Imene rigido e fibroso, specie se associato a vaginismo La presenza nel gruppo di lavoro di uno/a psichiatra e/o di
severo; uno/a psicoterapeuta con formazione psicodinamica e sessuo-
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1473
logica è utile a ottimizzare diagnosi, prognosi e terapia con Althof SE, Cappelleri JC, Shilsky AB et Al: Responsiveness of the self-
esteem and relationship (SEAR) questionnaire in erectile dysfunction
attenzione alla complessità multifattoriale che sottende le di- (ED). Qual. Life Res. 11 (7):664, 2002.
sfunzioni sessuali maschili e femminili. Baldaro Verde J. Graziottin A.: L’enigma dell’identità. Gruppo Abele ed. To-
rino, 1992.
Belgrano E.Fabris B. Trombetta C.: Il transessualismo: identificazione di un
CONCLUSIONI percorso terapeutico. Kurtis ed. Milano, 1999.
Graziottin A. & Maraschiello A.: Farmaci e sessualità. UIC, ed Milano, 2002
La sessualità maschile si esprime nella identità sessuale, Graziottin A. Trombetta C. Ciciliato S Wiesenfeld U.: Psychosexual outco-
nella funzione sessuale e nella relazione di coppia. I rapidi mes after radical prostatectomy. Urodinamica, 11(2):60-65, 2001.
Kinsey AC Pomeroy WB Martin CE: Sexual behaviour in the human male,
progressi sia nella ricerca fisiopatologica sia nella terapia Philadelphia, Saunders, 1994.
hanno portato alla scoperta e alla commercializzazione di far- Laumann F. et. Al.: Sexual Dysfunction in the United States: Prevalence and
maci efficaci che hanno consentito di rivoluzionare gli oriz- predictors. J. Am,. Med. Ass. 281, 537-522, 1999.
zonti della sessuologia medica maschile. La maneggevolezza Leiblum SR Rosen RC.: Principles and practice of sex therapy, The Guilford
Press, New York, 2000.
dei nuovi farmaci ne consente un uso di primo livello da par- Masters WH. Johnson VE. Kolodny RC: Heterosexuality, Harpers Collings,
te del medico di famiglia e anche del ginecologo, che sempre Glascow, 1994.
più spesso vede in consultazione non solo la donna, ma anche Plaut M. Graziottin A. Heaton J.: Fast Facts: Male and Female Sexual Dy-
la coppia. sfunctions, Oxford, UK, Health Press, 2004.
Polonski DC: Premature ejaculation in Leiblum SR Rosen RC Principles and
Lo spazio dato in questo testo ai disturbi sessuali maschi- practice of sex therapy, The Guilford Press, New York, 276-304, 2000
li testimonia di questo cambiamento di orizzonti e dell’im- Rosen RC: Medical and Psychological interventions for Erectile dysfunc-
portanza di una cultura sessuologica medica competente su tion: toward a combined treatment approach. in Leiblum SR Rosen RC
Principles and practice of sex therapy, The Guilford Press, New York, 276-
entrambi i fronti, femminile e maschile, anche per il gineco- 304, 2000.
logo pratico. The Process of Care Consensus Panel: The process of care model for eva-
luation and treatment of erectile disfunction. Int.J.Imp.Res 11:59-70,
1999.
Bibliografia Waldinger M. Olivier B.: Selective serotonin re-uptake inhibitors (SSRIs)
and sexual side effects: differences in delaying ejaculation in Sacchetti E.
Althof SE: Erectile dysfunction: Psychotherapy with men and couples. In Spano P. Advances in Preclinical and Clinical Psychiatry. Vol. 1 Fluvoxa-
Leiblum SR Rosen RC (eds) Principles and practice of sex therapy, The mine: established and emerging roles in Psychiatric Disorders, Milano, Ex-
Guilford Press, New York, 242-275, 2000. cerpta Medica, April 2000, pag 118-130.
• Gli estrogeni agiscono come modulatori della fem- indaghi la presenza di un’eventuale comorbidità, nel senso di
minilità e del benessere psicofisico; una copresenza di disturbi dell’eccitazione e dell’orgasmo,
• La prolattina ha un ruolo prevalentemente inibitorio, e/o di disturbi sessuali caratterizzati da dolore che possono
in entrambi i sessi; secondariamente inibire anche il desiderio.
• L’ormone tiroideo, se carente, può ridurre il deside-
rio sessuale; Fisiologia dell’eccitazione sessuale
• L’ossitocina, neuroormone che presenta un picco L’eccitazione sessuale, nella donna come nell’uomo, si
plasmatico in coincidenza con l’orgasmo, ottenuto esprime a tre livelli (Tab. 118-13):
sia con autoerotismo, sia con il coito, si comporta a) Cerebrale, e quindi mentale, con un’attivazione di centri
come ormone favorevole al desiderio. Caratterizze- e vie che si traduce nella cascata di eventi neurochimici e
rebbe, nella donna come nell’uomo, il cosiddetto vascolari che attivano tutta la risposta sessuale. Anche
“orgasmo finale” e sarebbe il mediatore responsabi- l’eccitazione cerebrale è ormono-dipendente, con gli an-
le del senso di sazietà, dopo l’orgasmo. In questo drogeni che svolgono un ruolo di “iniziatori” (initiators)
senso, sarebbe il mediatore della funzione “omeo- in quanto sono capaci da soli di attivare l’eccitazione
statica” del desiderio sessuale, nella sua dimensione mentale, mentre gli estrogeni sembrerebbero avere un
più strettamente biologica. Sembra inoltre che l’os- ruolo soprattutto di modulatori e facilitatori dell’eccita-
sitocina sia un mediatore principe dei legami affetti- zione (“conditioners”) sia a livello centrale che periferico;
vi; b) Periferico non genitale, di cui fanno parte l’aumento del-
b) La salute fisica e psichica, che modula, tra l’altro, l’ef- la salivazione – che è estrogeno dipendente-, la vasodila-
ficienza dei sistemi biologici che concorrono alla fun- tazione cutanea, che concorre al senso di calore e di ecci-
zione sessuale e il livello di energia vitale, di cui l’e- tazione generale, l’incremento della secrezione sudoripa-
nergia sessuale è espressione; ra e della specifica increzione di feromoni da parte delle
c) I fattori stimolanti (farmaci, droghe, malattie psichia- ghiandole sebacee, l’ erezione del capezzolo…;
triche) c) genitale, con l’incremento della vasodilatazione e conge-
d) I fattori inibenti (farmaci, droghe, malattie fisiche e stione genitale, favorita dagli estrogeni che sono i fattori
psichiatriche. permittenti più importanti nel consentire al Peptide Inte-
2. Stimolo motivazionale-affettivo: a seconda della motiva- stinale Vasoattivo (VIP) di tradurre il desiderio e l’eccita-
zione, possiamo distinguere: zione mentale in lubrificazione vaginale, mentre gli an-
• Sesso amoroso, che nasce dal bisogno/desiderio di drogeni hanno un ruolo più specifico nell’essere fattori
amore e di intimità emotiva permittenti per l’ossido nitrico (NO) il neuromediatore
• Sesso ricreativo, originato dal bisogno/desiderio di più importante per la congestione delle strutture bulbo ca-
gioco, di novità, di trasgressione, di divertimento, di vernose vestibolari e clitoridee.
complicità; L’eccitazione sessuale femminile è multifattoriale, nel
• Sesso riparativo, o consolatorio, in cui il bisogno senso che ad essa concorrono fattori:
sessuale nasce da motivazioni non sessuali al com- • Biologici (necessari ma non sufficienti per un’adeguata ri-
portamento sessuale (ansia, tristezza, sentimento di sposta neurovascolare centrale e periferica);
solitudine, abitudine, noia); • Psicosessuali, cui concorrono la storia personale, l’educa-
• Sesso strumentale, che nasce dall’uso strumentale del zione sessuale ricevuta, eventuali fattori inibenti di tipo
sesso per motivazioni e fini diversi dall’amore, dalla traumatico (molestie e/o abusi), l’immagine corporea, i li-
procreazione, dal divertimento e dalla consolazione, velli di autostima e di fiducia nella propria desiderabilità
quando è finalizzato a ottenere dei vantaggi diretti o e nel meritare di essere amata e desiderata;
indiretti, economici, professionali, relazionali. • Contesto-correlati, dei quali la qualità dell’attrazione di
Queste motivazioni possono essere variamente intrecciate coppia, dell’intimità fisica ed emotiva, i livelli di conflit-
nel comportamento di una stessa persona, in diverse fasi del- tualità o di intesa nonché la competenza sessuale e sen-
la vita e a seconda della relazione che sta vivendo. suale del/la partner sono fattori essenziali; ai fattori più
3. Valutazione cognitiva ad agire un comportamento ses- squisitamente correlati alla coppia vanno poi aggiunti i
suale, valutando rischi e vantaggi di un dato comporta- fattori correlati al contesto famigliare e/o professionale,
mento sessuale, ossia i fattori che lo inducono (per esem- tra i quali è frequente lo stress cronico.
pio il desiderio di piacere, di emozioni forti, di trasgressio-
ne)e quelli che lo sconsigliano (rischio di malattie sessual-
mente trasmesse, di concepimenti indesiderati, di abuso, di Tab. 118-13. Fisiologia dell’eccitazione nella donna
delusioni affettive). Proprio perché ontogeneticamente più
tardivo, quest’ultimo aspetto è più debole rispetto ai primi L’eccitazione femminile è:
– Centrale, con attivazione della cascata di eventi biologici e psicologi-
due ed è il più vulnerabile all’irrompere (acting-out) dei ci che coordinano e promuovono la risposta sessuale
fattori istintuali e affettivi, nonché all’effetto negativo di – Periferica non genitale, con secrezione salivare, vasodilatazione cuta-
alcool e droghe che alterino la capacità di giudizio. nea, secrezione sudoripara e sebacea, erezione del capezzolo
La valutazione del desiderio, e dei disturbi relativi alle sue – Genitale, con congestione clitoridea e dei corpi cavernosi bulbovestibo-
lari, vasocongestione vaginale e periuretrale, e lubrificazione vaginale
variazioni in eccesso o in difetto, deve tener conto delle tre
dimensioni sopracitate. È inoltre essenziale che l’anamnesi Modificato da Levin, 1992
1478 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica
L’eccitazione sessuale femminile è inoltre multisistemica, L’orgasmo genitale richiede l’integrità di:
nel senso che coinvolge il sistema vascolare, endocrino e ner- 1. Fibre nervose: del nervo pudendo (S2,S3,S4) che arrivano
voso, oltre che gli organi di senso; è complessa, come tutte le al centro midollare periferico dell’orgasmo, costituendo il
funzioni umane che si radicano nel biologico e negli istinti braccio afferente sensoriale del riflesso orgasmico. Ai
per giungere alla massima espressione attraverso la cultura, i neuroni midollari arrivano anche vie cortico-midollari se-
sentimenti, le emozioni, la qualità delle relazioni e gli stili di rotoninergiche, ad azione inibente: questo può spiegare
attaccamento. Riceve infine una modulazione potente dal si- l’azione inibente sull’orgasmo degli antidepressivi di ulti-
gnificato che essa assume per la donna e all’interno della re- ma generazione, gli inibitori selettivi della ricaptazione
lazione sessuale. della serotonina (SSRI). È ammessa la presenza anche di
Dal punto di vista della natura degli stimoli, invece, l’ec- vie colinergiche, facilitatorie. Alcuni studi recenti sugge-
citazione sessuale femminile può essere suddvisa in: riscono l’esistenza di vie vagali, viscerali, che contribui-
1. Eccitazione psicogena: che origina da stimoli cenestesici rebbero all’orgasmo “uterino”;
(tattili, olfattivi, gustativi), uditivi, visivi, e da fantasie 2. Le strutture cavernose che, congeste e adeguatamente sti-
sessuali, con una maggiore componente romantica rispet- molate, attivano sensazioni piacevoli che verranno poi
to agli uomini veicolate per via nervosa al midollo e al cervello;
2. Eccitazione riflessa, per lo stimolo tattile dei genitali, an- 3. I muscoli del pavimento pelvico, e in particolare l’eleva-
che se la responsività a questo tipo di stimolo varia molto tore dell’ano, cui compete la componente muscolare-con-
da donna a donna, soprattutto, sembra, per ragioni educa- trattile del riflesso orgasmico;
tive che si traducono, quando repressive, in una variabile Il riflesso midollare breve può attivare la risposta musco-
carica inibitoria, mediata da vie cortico-spinali. I centri lare, caratterizzata dalle contrazioni involontarie, dell’eleva-
midollari interessati sono collocati tra S2-S4 e T10-L2. tore dell’ano, da tre a otto, in sequenza singola o ripetuta.
Anche nella donna, gli stimoli, una volta giunti a questi Danni da parto al muscolo elevatore – per feti macrosomi, pe-
centri, hanno una duplice direzione: a livello midollare, riodi espulsivi prolungati, parti distocici e/o operativi, rota-
possono attivare le vie parasimpatiche che accentuano la zioni sacrali dell’occipite – possono ledere le fibre mediali
risposta eccitatoria genitale; seguendo le vie spinotalamo- dell’elevatore, riducendo la sensibilità vaginale e la compo-
corticali possono attivare le complesse risposte cognitive nente muscolare striata dell’orgasmo.
ed emotive legate all’eccitazione fisica Significative riduzioni della componente muscolare liscia
3. Eccitazione notturna: minierezioni clitoridee e congestio- dei corpi cavernosi della clitoride e bulbo vestibolari sono sta-
ni vaginali, sincrone al sonno REM, in numero medio di te dimostrate nella donna dalla prima alla sesta decade di vita.
quattro per notte, nella giovane, e due nell’anziana, sono Ciò suggerisce un’involuzione età-dipendente delle strutture
presenti anche nella donna. cavernose preposte all’eccitazione genitale e può spiegare per-
L’eccitazione subisce una potente modulazione dalle va- ché molte donne riportano un graduale impoverimento dell’in-
riazioni dell’ambiente endocrino corporeo. L’aumento degli tensità dell’orgasmo con l’età, fino alla sua scomparsa.
androgeni circolanti, durante l’età fertile, per sindromi quali
la micropolicistosi ovarica o la sindrome surreno genitale o in
menopausa, per il possibile aumento degli androgeni di pro- Patologia della funzione sessuale
venienza dall’ilo ovarico e dal surrene, o per somministrazio- I DISTURBI DEL DESIDERIO SESSUALE
ne esogena, può determinare un’aumentata reattività ed ecci- CLASSIFICAZIONE
tabilità sessuale, centrale e periferica, biologicamente media- La “Consensus Panel on Definition and Classification of
ta. Di converso, la riduzione significativa degli steroidi ses- Female Sexual Dysfunction” tenutasi a Boston, nell’ottobre
suali, estrogeni e androgeni, può ripercuotersi significativa- del 1998, le cui indicazioni sono state recentemente pubblica-
mente su tutti gli aspetti dell’eccitazione sessuale. te sul Journal of Urology di marzo 2000 così definisce i di-
sturbi del desiderio sessuale (Tab. 118-14):
Fisiologia dell’orgasmo Disturbo del desiderio sessuale (Sexual Desire Disor-
L’orgasmo è un’esperienza squisitamente soggettiva, che ders):
si accompagna ad un variabile grado di piacere e ad una per- 1. Desiderio sessuale ipoattivo (Hypoactive Sexual Desire
dita graduale della coscienza di sé fino all’estasi. Dal punto di Disorder): persistente o ricorrente carenza o assenza di
vista fisiologico, è un riflesso sensoriale-motorio, associato a fantasie sessuali, e/o desiderio, o recettività per l’attività
complesse variazioni neuroendocrine, tra cui un picco pla- sessuale, che provochi “personal distress”
smatico dei livelli di ossitocina, somatiche e neurovegetative. 2. Avversione sessuale (Sexual Aversion Disorder): persisten-
Si colloca all’opposto del dolore, che invece aumenta lo stato te o ricorrente avversione fobica con evitamento del contat-
di coscienza e di allerta dell’Io. to con un partner sessuale, che causi “personal distress”.
L’orgasmo può essere attivato da diversi stimoli, fisici e Per ciascuno di questi disturbi è necessario identificare al-
mentali. Può essere avvertito anche senza una stimolazione cune caratteristiche ulteriori:
genitale diretta. L’orgasmo mentale, che alcune donne riporta- • Insorgenza: fin dall’inizio dell’attività sessuale (lifelong),
no, richiede un alto livello di desiderio e un’intensa eccitazio- o acquisita dopo un periodo di normalità (acquired);
ne mentale. È stato dimostrato in condizioni di laboratorio per • Caratteristiche: generalizzata (indipendentemente da part-
l’aumento della soglia del dolore – un segno obiettivo di or- ner e situazione) (generalized), o situazionale (situational);
gasmo- nel momento in cui la donna dichiarava di avvertirlo. • Etiologia: organica, psicogena, mista o sconosciuta.
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1479
L’approfondimento endocrino è tanto più necessario se • Etiologia: organica, psicogena, mista o sconosciuta.
dall’anamnesi non emergono fattori importanti di tipo rela- La comorbidità è frequentemente presente nei disturbi del-
zionale, pertinenti alle dinamiche di coppia per se, ai senti- l’eccitazione sessuale, in particolare in associazione a disturbi del
menti della donna nei confronti del partner e/o alla comparsa desiderio. È invece poco frequente diagnosticare un disturbo iso-
di specifici problemi sessuali nel partner stesso (disturbi del- lato dell’eccitazione (ossia con normale libido, normale capacità
l’erezione, del desiderio e/o dell’ejaculazione precoce). orgasmica e assenza di disturbi sessuali caratterizzati da dolore).
Il complesso gioco degli ormoni sessuali, a livello cere- Il disturbo dell’eccitazione sessuale femminile persistente
brale, periferico non -genitale e genitale, modula l’intensità (Persistent Sexual Arousal Disorder, PSAD), è stato da poco
del desiderio sessuale ma non la sua direzione. Essa è invece introdotto nella classificazione dei disturbi sessuali femmini-
determinata da una complessa danza tra fattori esterni, tra- li. È caratterizzato da “Persistente eccitazione sessuale geni-
smessi dagli organi di senso, e fattori interni, che includono il tale (congestione, pulsazione, lubrificazione vaginale) perce-
mondo psicodinamico cui concorrono gli aspetti motivazio- pita come spontanea, intrusiva e non gradita, in assenza di de-
nali e relazionali. siserio e di interesse sessuale. La consapevolezza dell’eccita-
L’integrità delle strutture biologiche, del corpo nella sua zione sessuale è tipicamente – ma non invariabilmente – spia-
interezza morfologica e funzionale, è tuttavia condizione ne- cevole. L’eccitazione non è ridotta da uno o più orgasmi. La
cessaria ma non sufficiente per una sessualità soddisfacente. sensazione di eccitazione fisica genitale può persistere per
La diagnosi sul fronte biologico (per lo meno per escludere ore, giorni o più”. L’etiologia è spesso sconosciuta.
che vi siano fattori o cofattori significativi in quest’ambito) è
quindi preliminare a quella psicodinamica. PREVALENZA
Ciò premesso, nella donna come nell’uomo i fattori psi- I disturbi dell’eccitazione sessuale per difetto interessano
cologici, psicosessuali e culturali giocano un ruolo altrettanto il 15-19% della popolazione generale, fino al 30-40% delle
fondamentale nel modulare la spinta sessuale. Nell’ottica psi- donne sessualmente attive in post menopausa.
codinamica, gli esseri umani sembrano essere più “relation-
ship-seeking”, alla ricerca di relazioni significative, che non ETIOLOGIA
soggetti “instinct-driven”, persone trascinate dagli impulsi. I disturbi dell’eccitazione riconoscono tre grandi etiolo-
gie, sia nei disturbi per difetto sia nei disturbi per eccesso,
I DISTURBI DELL’ECCITAZIONE SESSUALE FEMMINILE molto più più rari e non ancora ben inquadrati dal punto di vi-
I disturbi dell’eccitazione sessuale femminile hanno rice- sta nosografico. Andranno quindi indagati:
vuto solo recentemente un’attenzione clinica e scientifica. La
stessa secchezza vaginale, che ne è l’equivalente clinico più DISTURBI DELL’ECCITAZIONE PER DIFETTO
frequente, veniva considerata più come un segno di carenza 1. Livello biologico
estrogenica che non come uno specifico disturbo sessuale. A a) La carenza ormonale di androgeni e/o estrogeni per-
livello nosografico, si è tradizionalmente posta maggiore at- ché riduce il potente effetto iniziatore e facilitatore che
tenzione ai disturbi del desiderio, dell’orgasmo e al dolore questi ormoni hanno sull’eccitazione centrale, periferi-
sessuale, che non ai disturbi dell’eccitazione, che in qualche ca non genitale e genitale. Tra le condizioni biologiche
modo sono rimasti nell’ombra, anche a causa della frequente che possono causare o precipitare un disturbo dell’ec-
comorbidità con cui si associano ai più noti disturbi sessuali. citazione ci sono gli ipoestrogenismi associati ad ame-
Non ultimo, è più facile che una donna porti in consultazione norree (ipotalamiche delle adolescenti, del puerperio e
un sintomo che causa fastidio e dolore, quale la secchezza, della menopausa); gli stati di ipoestrogenismo relativo,
che non la “mancanza di eccitazione” la cui natura esplicita- per esempio in corso di terapia contraccettiva con pil-
mente sessuale è difficile venga espressa e trovi ascolto nella lole ultraleggere (contenenti 15 gamma di estrogeni)
consultazione ginecologica tradizionale. che possono provocare difficoltà di eccitazione genita-
le con secchezza vaginale oppure in corso di terapia or-
CLASSIFICAZIONE monale sostitutiva (HRT) a basso dosaggio. Si ammet-
Il Disturbo dell’eccitazione (Sexual Arousal Disorder): te infatti che vi possa essere una minore sensibilità di-
viene definito come persistente o ricorrente incapacità ad otte- strettuale, su base recettoriale, pur con livelli estroge-
nere o mantenere un sufficiente eccitamento sessuale, che cau- nici sistemici sufficienti per una normale stimolazione
sa un disagio o che costituisce comunque un problema perso- in altri distretti corporei. La valutazione del pH vagi-
nale (“personal distress”). Può essere espresso come mancan- nale, in ambulatorio, con semplice stick, può dare
za di eccitazione soggettiva mentale, di eccitazione genitale informazioni preziose in questo senso, in quanto in
(lubrificazione/congestione) o di altre risposte somatiche. condizioni di buona estrogenizzazione e con ecosiste-
Anche per il disturbo dell’eccitazione sessuale femminile ma in equilibrio il pH dovrebbe essere circa 4.0.
è necessario identificare alcune caratteristiche ulteriori: b) L’eccesso di prolattina, per il suo effetto inibitore sul-
• Insorgenza: fin dall’inizio dell’attività sessuale (“life- le vie dopaminergiche che mediano i comportamenti
long”), o acquisita dopo un periodo di normalità (“acqui- sessuali proattivi;
red”), che corrispondono alla differenza tra primaria e ac- c) Disturbi vascolari: abuso di fumo, arteriosclerosi,
quisita delle precedenti classificazioni italiane; ipertensione, diabete, che con la microangiopatia e la
• Caratteristiche: generalizzata (indipendentemente da neuropatia che può indurre, è un fattore importante di
partner e situazione), o situazionale; deficit di eccitazione genitale nella donna;
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1483
d) le distrofie vulvovaginali: l’età rappresenta da sola un b) qualità della relazione di coppia, stili di attaccamento
fattore di involuzione delle strutture bulbo-cavernose e e livello di conflittualità;
clitoridee, in quanto dalla prima alla quinta decade di vi- c) contesti percepiti come inibenti: per esempio, per la
ta si ha una riduzione di circa il 50% della percentuale di presenza di genitori o figli nella stanza accanto; per la
tessuto muscolare liscio che compone i corpi cavernosi paura di essere scoperte, soprattutto nelle adolescenti;
e) La presenza di dolore genitale, che rappresenta il più po- perché il luogo è insicuro, soprattutto per le coppie che
tente inibitore riflesso dell’eccitazione mentale ma so- si appartano in auto in contesti rischiosi.
prattutto genitale: molte donne, che riportano una nor-
male eccitazione durante i preliminari, riferiscono un DISTURBI DELL’ECCITAZIONE PER ECCESSO
blocco immediato della stessa, con un’improvvisa sec- Come precedentemente sottolineato. i disturbi dell’eccita-
chezza, non appena inizi una penetrazione che causi do- zione per eccesso sono tali quando causano distress persona-
lore (come avviene nella dispareunia e nel vaginismo). le e/o interpersonale. L’eziologia può ugualmente essere mul-
f) Malattie neurologiche: non solo i più evidenti traumi tifattoriale e multisistemica, in genere su base biologica.
midollari, come succede nelle donne paraplegiche, ma
anche fasi iniziali di malattie neurologiche quali la DIAGNOSI
sclerosi multipla possono associarsi a disturbi della Limitandoci ai disturbi dell’eccitazione per difetto, che
sensibilità e dell’eccitazione genitale; hanno la massima probabilità di essere diagnosticati nella
2. A livello psicosessuale: l’eccitazione, soprattutto mentale, pratica clinica ambulatoriale, verrà indicata la diagnostica di
può essere inibita da: primo livello. L’anamnesi, sempre ricordando che il disturbo
a) Inibizioni educative, se l’eccitazione viene colpevoliz- è tale se causi un disagio o se costituisca comunque un pro-
zata come inopportuna, prematura, indegna; blema personale (“personal distress”), e/o interpersonale,
b) Mancanza di intimità emotiva: soprattutto nella coppia sarà allora finalizzata ad indagare:
stabile, la mancanza di intimità emotiva viene riferita dal- La difficoltà a ottenere o mantenere una sufficiente ecci-
le donne come il fattore più potente nel bloccare ogni di- tazione sessuale:
sponibilità sessuale e quindi anche la recettività coitale; a) Mentale (“Ha difficoltà a sentirsi mentalmente eccitata o co-
c) Ansia da prestazione: anche nella donna l’ansia da pre- munque coinvolta?”). È essenziale approfondire la qualità
stazione può causare un picco plasmatico di adrenali- della relazione di coppia, il livello di intimità emotiva e di dia-
na, con conseguente vasocostrizione e ridotta o inibita logo, il bilancio complessivo sulla soddisfazione, la presenza
eccitazione sia periferica non genitale (ridotta saliva- o meno di problemi di salute generali e/o sessuali nel partner;
zione) sia genitale (inibizione della congestione vagi- b) genitale: questa difficoltà può essere espressa come man-
nale bulbocavernosa); canza di eccitazione genitale (lubrificazione/congestione)
d) Igiene inappropriata del/la partner: abitualmente disat- e quindi con secchezza vaginale e/o con mancata eccita-
teso nell’indagine clinica, forse perché considerato pro- zione/congestione clitoridea e dei corpi cavernosi o di al-
saico, questo aspetto è importante nella coppia stabile, in tre risposte somatiche.
cui troppo spesso si riducono quelle attenzioni all’aspet- L’esame obiettivo, orientato in base all’anamnesi, dovrà
to fisico, all’igiene personale, alla seduttività fisica, che valutare la presenza di distrofia vulvovaginale, inclusiva del-
sono invece abitualmente più curate, perché in primo pia- la valutazione del pH, di involuzione clitoridea, associata o
no, nelle fasi iniziali dell’innamoramento; basti pensare meno a lichen sclerosus, di iposensibilità cutanea e/o di cau-
all’effetto inibitorio sull’eccitazione che hanno un odore se di dolore che possano causare una inibizione riflessa del-
sgradevole e/o un gusto sgradevole dell’alito e dei baci; l’eccitazione mentale e soprattutto genitale.
e) Contesti avversivi, quando l’eccitazione è, o è stata Gli esami strumentali saranno orientati in base all’anam-
vissuta, durante molestie, abusi e/o violenze, causando nesi. Potranno includere i dosaggi ormonali, oltre a valuta-
sensi di colpa, di indegnità e/o sentimenti paralizzanti zioni più specialistiche quando suggerito dall’anamnesi; va-
di collusione involontaria, e/o quando si associa ad una lutazione del profilo anticorpale in caso di sospetto di Sindro-
sindrome post-traumatica da stress; me di Sjogren; valutazione neurologica in caso di sospetta
f) Non accettazione della direzione del proprio deside- sclerosi multipla…
rio: per esempio, quando la persona non accetta la pro-
pria omosessualità, può operare, più o meno conscia- I DISTURBI DELL’ORGASMO
mente, una censura di tutti i livelli di eccitazione, fino L’assenza, parziale o totale, dell’orgasmo rappresenta uno
a far ipotizzare un problema di inibizione sessuale ge- dei più frequenti disturbi sessuali nella donna. Essa è caratte-
nerale in cui il fattore causale è in realtà proprio l’im- rizzata da una inibizione selettiva del riflesso orgasmico, ge-
possibilità di accettare l’eccitazione che consegue ad neralizzata o limitata ad alcuni “trigger”, ossia ad alcuni tipi
un certo tipo di istintualità; di stimolazione/sensazione. Per esempio ci può essere presen-
3. a livello di contesto, relazionale e ambientale: za di orgasmo da stimolazione clitoridea ma assenza di quello
a) Sentimenti per il partner e qualità della salute fisica e coitale. L’inibizione dell’orgasmo può essere isolata, e quindi
sessuale del partner sono tra i fattori predittivi più si- possono essere normalmente integri il desiderio, l’eccitazione
gnificativi delle possibili modificazioni della sessualità e la conseguente congestione pelvica, oppure l’anorgasmia
femminile durante tutta la vita e, in particolare, duran- può essere associata a comorbidità, e quindi a riduzione del
te la transizione menopausale; desiderio, dell’eccitazione e/o a presenza di dolore sessuale.
1484 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica
i) Vascolari e dismetabolici: altri aspetti della funzione sessuale, per una possibile co-
• Fumo, arteriosclerosi, ipertensione, possono causare morbidità: presenza e intensità del desiderio; presenza e
una comorbidità tra disturbi dell’eccitazione e del- intensità dell’eccitazione mentale, periferica non genitale
l’orgasmo, in quanto, nelle forme severe di danno, e genitale; presenza o meno di dolore alla stimolazione
possono non consentire la formazione di un’adegua- genitale e/o ai tentativi di penetrazione. Precedenti espe-
ta piattaforma orgasmica; rienze traumatiche, sessuali e non.
• Il diabete può causare un danno orgasmico per la 2. Anorgasmia clitoridea e coitale primaria o lifelong: l’or-
neuropatia che lo caratterizza e che può complicare gasmo è stato ottenuto almeno qualche volta durante il
il danno sull’eccitazione e sull’orgasmo secondario sonno con sogni: aspetto importante perché significa sia
alla microangiopatia, specie in condizioni di cronico che la donna ha un’esperienza di riferimento su che cosa
cattivo controllo glicemico. sia l’orgasmo e quali siano le sensazioni che lo caratteriz-
• Il priapismo clitorideo, in genere da causa idiopati- zano, sia che la parte istintuale/biologica del desiderio,
ca, può causare anorgasmia in quanto la clitoralgia dell’eccitazione e dell’orgasmo sono integre. L’orgasmo
che lo caratterizza rende intollerabile qualsiasi sti- non è mai stato invece percepito con stimolazione genita-
molazione sessuale genitale; le. Va allora indagato se la signora abbia mai avuto espe-
l) urologici: da instabilità detrusoriale o vescica iperattiva, rienza di autostimolazione genitale (masturbazione) e la
che causi un’incontinenza da urgenza all’orgasmo: mol- qualità della medesima:
te pazienti riportano allora un’inibizione selettiva del- a) In caso negativo (mai masturbata), va approfondito il
l’orgasmo per la paura che la perdita di urina si ripeta. tipo di educazione sessuale ricevuta, in quanto fattori
2. I fattori psicosessuali: inibitori di tipo educativo sono spesso in causa; even-
• Analfabetismo erotico e inibizioni sessuali sono le tuali effetti inibitori da esperienze di molestie, abusi,
cause principali di anorgasmia primaria. violenze, intra ed extra domestiche, vanno ugualmente
• Depressione, stress cronico e ansia da prestazione attivamente indagati.
sono le cause funzionali principali dell’anorgasmia f) In caso positivo, in cui la stimolazione dei genitali
secondaria. esterni, personale o fatta dal/la partner c’è o c’è stata,
3. I fattori contesto correlati: ma non ha dato luogo all’orgasmo, bisogna indagarne
• Conflittualità di coppia, insoddisfacente intimità, la qualità. A volte infatti è povera anche la qualità del-
abusi verbali o fisici possono causare una inibizione la stimolazione sessuale sia personale, sia fatta dal
selettiva dell’orgasmo o un più generale disinvesti- partner durante i preliminari: in tal caso è possibile che
mento dall’intimità sessuale; la coppia condivida stili educativi molto simili (per
esempio, con forti inibizioni da influenze religiose); La
DIAGNOSI possibilità di un danno clitorideo da infibulazione va
La diagnosi richiede anzitutto una precisazione accurata ipotizzata nelle donne che riferiscano di aver subito in-
del disturbo: terventi genitali rituali nell’infanzia e/o nell’adole-
Di fronte all’affermazione “non ho l’orgasmo” è molto scenza.
importante riconoscere di quale forma si tratti, anche per po- 3. Anorgasmia coitale primaria o lifelong: l’orgasmo è stato
ter poi scegliere il percorso terapeutico più efficace. ottenuto da sola con stimolazione diretta (manuale) o in-
In breve, la mancanza di orgasmo può infatti essere pri- diretta (mediante strofinamento delle cosce, o contatto at-
maria (se l’orgasmo non mai stato percepito in alcuna forma, traverso il vestiario con oggetti). Indagare se con il/la
ivi inclusi gli orgasmi durante i sonni con sogni, le fantasie partner l’orgasmo è ottenibile o meno con stimolazione
sessuali volontarie e involontarie, l’autoerotismo e i vari tipi manuale o orale: se no, questo può indicare ansia da pre-
di rapporto sessuale) o secondaria (se compare dopo un pe- stazione, inibizioni, assenza di adeguato desiderio e/o di
riodo di normale responsività, ed è quindi acquisita). Può adeguata eccitazione mentale e/o fisica; se sì, si tratta al-
inoltre essere assoluta (nessuna forma di orgasmo è mai stata lora di una anorgasmia coitale pura, un problema (o una
percepita, in alcuna situazione e con alcun partner: quindi si caratteristica?) che interessa una donna su due. Va indaga-
tratta di un’impossibilità generalizzata) oppure è relativa (li- ta anche la presenza o meno di problemi del partner, in
mitata ad un aspetto della stimolazione, ad una situazione e/o particolare ejaculazione precocissima, e/o deficit erettivo,
ad un partner): è il disturbo più frequentemente portato in perché in tal caso manca la stimolazione minima suffi-
consultazione. Molte donne, infatti, hanno orgasmi notturni, ciente per attivare l’orgasmo vaginale. Un’importante co-
durante il sonno con sogni, ma non riescono ad averli con la morbidità sessuale, in entrambi i partner, esiste spesso nei
stimolazione clitoridea e/o con la penetrazione. Altre hanno matrimoni non consumati.
una facile risposta clitoridea ma non vaginale o anale. 4. Anorgasmia acquisita, dopo un periodo di normale re-
sponsività orgasmica (onirica, clitoridea, e/o coitale): le
ANAMNESI circostanze e le modalità di comparsa del disturbo sono
1. Anorgasmia assoluta primaria o lifelong: l’orgasmo è mai tra i più forti fattori predittivi sull’etiologia di questo tipo
stato avvertito né durante il sonno con sogni (anche se non di anorgasmia. Di particolare interesse è l’anorgasmia ac-
se ne ricorda il contenuto), né durante fantasie volontarie quisita da urge incontinence, per l’effetto inibitorio che la
o spontanee, né durante la masturbazione e nemmeno du- paura di perdere urina all’orgasmo ha sulla disponibilità
rante la penetrazione. È allora indispensabile indagare gli della donna a lasciarsi andare.
1486 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica
ESAME OBIETTIVO:
Tab. 118-19. Terapia dei disturbi primari dell’orgasmo
1. generale: può suggerire e/o confermare problemi genera-
li quali un ipotiroidismo, una depressione, clinicamente Curare la possibile comorbidità con i disturbi del desiderio,
evidente o “mascherata”, anemie, cali ponderali significa- dell’orgasmo o i disturbi sessuali caratterizzati da dolore
tivi, malattie generali dismetaboliche, neurologiche, va- Curare i cofattori biologici che potrebbero ridurre il desiderio
e l’eccitazione, se diagnosticati
scolari; traumi midollari; Migliorare la conoscenza di sé e delle proprie reazioni fisiche,
2. sessuologico genitale: mediante esercizi di focalizzazione sensoriale
a) Ispezione: aspetto dei genitali esterni, con particolare Consigliare l’autoerotismo, se indicato e se la paziente si sente
attenzione a dimensioni e trofismo clitorideo e dei ge- a proprio agio all’idea. Analizzare dal punto di vista psicodinamico ev.
resistenze (educative o fobiche) al contatto con i propri genitali
nitali esterni; eventuale priapismo clitorideo; eventua- Suggerire l’uso di vibratori clitoridei per migliorare e accelerare
le involuzione delle piccole labbra; presenza di lichen l’eccitazione
sclerosus; traumi genitali e loro esisti cicatriziali (ri- Migliorare la consapevolezza d’uso e il controllo motorio dei muscoli
pelvici, nelle condizioni sia di ipotono, sia di ipertono
tuali: da infibulazione; accidentali); danni iatrogeni Analizzare e trattare le paure relative all’orgasmo
(ostetrici; attinici, dopo radioterapia genitale); Aumentare l’eccitazione genitale (mediante stimoli mentali, o apparecchi
b) Palpazione: valuterà la presenza di clitoralgie; di pun- per la stimolazione genitale come l’Eros-clitoral device, approvato
ti di dolorabilità in caso di disturbi sessuali caratteriz- dalla FDA, farmaci vasoattivi e/o androgeni, quando indicati)
Dopo che l’orgasmo è stato ottenuto individualmente, cercare
zati da dolore e in particolare di dispareunia; valuterà di trasferire questa capacità alle situazioni di coppia
tono, trofismo e competenza motoria del muscolo ele-
vatore dell’ano; eventuali asimmetrie del muscolo ele- Modificato da Plaut, Graziottin & Heaton, 2004
vatore che suggeriscano una patologia neurogena o
miogena; danni attinici;
L’adeguatezza dell’approccio diagnostico, anamnestico e DISPAREUNIA (FIG. 118-3)
semeiologico, al disturbo orgasmico indirizzerà in modo otti- PREVALENZA
male la scelta di eventuali esami strumentali e la strategia te- La dispareunia colpisce il 15-19% delle donne in età fer-
rapeutica, medica, psicosessuale o relazionale (Tab. 118-19). tile, fino al 31-39% di quelle in post-menopausa. Nonostante
l’alta prevalenza del disturbo, quasi tutti gli studi si sono con-
I DISTURBI SESSUALI CARATTERIZZATI DA DOLORE centrati sugli aspetti psicodinamici e relazionali. Solo dagli
I “Sexual pain disorders”, i disturbi sessuali caratterizzati anni Novanta in poi la dispareunia ha ricevuto una crescente
da dolore, sono tra i più frequenti e meno diagnosticati di- attenzione medica da parte dei clinici.
sturbi algici in ambito pelvico. Il ginecologo è il medico con
la massima probabilità di fare una diagnosi etiologica ade- ETIOLOGIA
guata, perché possiede il bagaglio più completo di conoscen- In relazione alla sede del dolore, distinguiamo tre tipi di
ze fisiopatologiche necessarie per la diagnosi differenziale. dispareunia:
• Introitale o superficiale
CLASSIFICAZIONE DEI SEXUAL PAIN DISORDERS • Mediovaginale
La più recente classificazione dei disturbi sessuali femmi- • Profonda
nili (FSD, pubblicata sul Journal of Urology di marzo 2000, a
sintesi della conferenza di consenso sopra citata), include nel-
la categoria dei Sexual Pain Disorders tre disturbi diversi:
1. La dispareunia, descritta come un dolore genitale ricorren- Dispareunia
te o persistente che compare durante il rapporto sessuale;
2. Il vaginismo, che indica uno spasmo involontario ricorrente Libido
o persistente della muscolatura del terzo vaginale inferiore,
che interferisce con la penetrazione vaginale, (associato o
meno ad un variabile grado di fobia della penetrazione); Risoluzione Eccitazione
3. I disturbi sessuali non coitali caratterizzati da dolore (per & soddisfazione & recettività
esempio la clitoralgia o il dolore al vestibolo vulvare du-
rante il petting).
Dal punto di vista clinico, in questi disturbi è essenziale Orgasmo
qualificare sempre:
1. Il tempo d’insorgenza: fin dall’inizio della vita sessuale (li-
felong) o acquisito dopo un periodo di normale vita sessua-
le (acquired), definendo in tal caso le circostanze di com- Fig. 118-3. La dispareunia, ossia il dolore coitale, interferisce direttamente
con l’eccitazione. Il dolore è infatti il più potente inibitore riflesso della ecci-
parsa e di mantenimento del sintomo, secondo la donna; tazione genitale, e quindi della fase di lubrificazione e congestione. Questo
2. La relazione tra sintomo e contesto: se il dolore è presen- causa secchezza vaginale e rende la penetrazione ulteriormente dolorosa, dif-
te sempre e con qualsiasi partner (generalized) o solo in ficile o impossibile. Indirettamente, la minore congestione riduce o impedi-
alcune situazioni (situational), che in tal caso vanno spe- sce la formazione della piattaforma orgasmica, per cui l’orgasmo, specie coi-
tale, diventa difficile o impossibile. Dolore, insoddisfazione, delusione pro-
cificatamente indagate; vocano poi una progressiva frenata del desiderio e di tutta la funzione ses-
3. L’ etiologia: “organica, psicogena, mista, sconosciuta”. suale, fino ad un franco evitamento dell’intimità erotica.
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1487
– La terapia topica a base di testosterone propionato in che potrebbero riattivare in modo più efficace l’eccita-
vaselina filante al due per cento -applicato in minima zione mentale, facilitando anche la risposta periferica.
quantità sui genitali esterni tutti i giorni per uno-due – Terapie orali con sildenafil hanno dato risultati positivi,
mesi, fino al ripristino di una normale eccitazione geni- in campioni di donne ben selezionate, con disturbo spe-
tale clitoridea e vulbovestibolare, proseguendo poi con cifico e selettivo dell’eccitazione. Sono in corso di valu-
terapia di mantenimento con applicazioni da ripetere tazione le possibilità terapeutiche con tadalafil e varde-
due volte la settimana- può essere sufficiente a restitui- nafil, gli altri due initori della fosfodiesterasi di tipo 5,
re una soddisfacente responsività clitoridea, se non coe- efficaci vasoattivi che agiscono con lo stesso meccani-
sistono fattori di disturbo di tipo inibitorio psicosessua- smo di azione del sildenafil.
li personali e/o di coppia). Approvata per la terapia del RIABILITATIVE
lichen sclerosus questa terapia è in corso di valutazione • Vasoattive meccaniche
con indicazione sessuologica. È essenziale comunque il Nelle forme di comorbidità associate a difficoltà di ecci-
monitoraggio peridico dei livelli plasmatici di testoste- tazione e di orgasmo si è dimostrato utile anche l’unico
rone, in quanto se le dosi e/o l’assorbimento sono ecces- apparecchio finora approvato dall’FDA, l’Eros Clitoral
sivi, si potrebbero raggiungere livelli plasmatici sopra- Device (Eros-CTD). Esso ha mostrato di poter migliora-
fisiologici. re in modo significativo l’eccitazione genitale e la capa-
• Sistemiche: cità orgasmica, sia in termini qualitativi che quantitativi,
– Terapie sistemiche con estrogeni possono migliorarne di intensità dell’orgasmo, di riduzione del tempo inter-
l’eccitazione centrale e, soprattutto, periferica, genitale corso tra inizio della stimolazione/eccitazione e raggiun-
e non genitale. Tuttavia, se la donna lamenta secchezza gimento dell’orgasmico, nonché del numero di contra-
vaginale nonostante una terapia sistemica in corso zioni orgasmiche
(estroprogestinici a bassissimo dosaggio, a scopo con- • Antalgiche
traccettivo, o HRT) è opportuno integrare la terapia con La correzione delle cause di dolore è parte integrante del-
un supplemento di terapie estrogeniche locali, soprattut- la terapia dei disturbi dell’eccitazione così come della co-
to quando la scarsa responsività tessutale è confermata morbidità con disturbi del desiderio e dell’orgasmo. Un
da livelli di pH superiori ai fisiologici. L’attenzione alla accurato esame del pavimento pelvico e dei muscoli peri-
comorbidità tra disturbi del desiderio, dell’eccitazione, neali è essenziale, così come educare la paziente ad ese-
dell’orgasmo, nonché la possibile presenza di disturbi guire correttamente e quotidianamente esercizi di riabili-
sessuali caratterizzati da dolore è indispensabile per tazione del pavimento pelvico atti a ripristinare l’elasticità
l’integrazione ottimale tra terapie farmacologiche siste- muscolare e conseguentemente mantenere l’abitabilità
miche e topiche, ed eventuali terapie riabilitative e/o vaginale.
psicosessuali. – Nelle pazienti con dispareunia è essenziale la rimozione
– Terapie sistemiche con androgeni possono costituire di eventuali fattori favorenti, precipitanti o promoventi
un’adeguata terapia in caso di ovariectomia bilaterale, di tipo ormonale, flogistico, distrofico, iatrogeno non-
monitorando i livelli plasmatici per garantire il manteni- ché psicosessuale. A quel punto la terapia riabilitativa
mento dei livelli entro range fisiologici per la donna. In prevede:
Italia è da decenni disponibili in fiale per uso intramu- – Massaggi vaginali per migliorare il rilassamento mu-
scolare, una volta al mese, il deidroepiandrosterone ena- scolare, la vascolarizzazione e la elasticità tissutale, ef-
tantato, 200mg, in combinazione con l’estradiolo vale- fettuati dalla paziente stessa, dalla fisioterapista e/o dal-
rato, 4mg, di particolare interesse nelle donne con me- l’ostetrica con una formazione in quest’ambito;
nopausa chirurgica. Il tibolone e le combinazioni estro- – Riabilitazione dei muscoli perivaginali, con esercizi di
progestinici con progestinici di derivazione androgenica Kegel o biofeedback elettromiografico. Esso può mi-
presentano un profilo d’azione particolarmente favore- gliorare la sensibilità vaginale e l’eccitazione fisica, e
vole al miglioramento della risposta sessuale in postme- ridurre le cause riflesse di inibizione dell’eccitazione in
nopausa caso di incontinenza, per la paura di perdere urina, so-
prattutto con l’orgasmo;
FARMACOLOGICHE NON ORMONALI – Dilatatori vaginali, dopo massaggi con applicazione di
• Topiche: olio di iperico;
– Terapie topiche con varie combinazioni di principi atti- – Lubrificanti vaginali per facilitare la penetrazione
vi presentano discontinue valutazioni in letteratura – Nelle forme di comorbidità associate a difficoltà di ec-
• Sistemiche: citazione e di orgasmo si è dimostrato utile l’Eros Clito-
– Terapie orali con apomorfina sono in corso di valutazio- ral Device (Eros-CTD).
ne: nella donna, come nell’uomo, dovrebbe infatti esse- – Specifiche terapie antalgiche sono indicate quando il
re possibile agire sull’eccitazione centrale mediante un dolore della dispareunia, in genere secondario a vestibo-
farmaco che attivi la cascata di eventi neurovascolari, se lite vulvare, vira da nocicettivo a neuropatico.
la motivazione emotivo-affettiva all’intimità esiste e il
blocco riconosce cofattori etiologici di tipo biologico. A Scopo della riabilitazione è mirare a risolvere i problemi
conoscenza dell’autrice non sono ancora state valutate fisici conseguenti al dolore coitale e i problemi psicoemotivi
le possibili sinergie tra apomorfina e androgeni, fattori correlati, concorrendo a modificare la geografia inconscia del
118 – Sessuologia medica: maschile e femminile 1491
corpo, che si modifica progressivamente quando il coito è im- nel rimettersi in discussione e affrontare una terapia finaliz-
possibile e/o caratterizzato da dolore. zata ad un sostanziale miglioramento dell’intimità emotiva ed
È inoltre utile incoraggiare la donna e il partner a ritro- erotica.
vare un’intimità erotica variata, valorizzando la plasticità Nei disturbi dell’orgasmo la comorbidità con disturbi del-
della risposta erotica fisica ed emozionale, così da espan- l’eccitazione è frequente e va indagata per avere poi un risul-
dere il repertorio sessuale soprattutto quando la intimità tato ottimale. Inoltre, la probabilità di un disturbo crescente-
coitale non sia del tutto recuperabile come, ad esempio, mente radicato sul fronte biologico aumenta con l’età, in par-
nelle dispareunie da danno iatrogeno oncologico, dopo chi- ticolare nelle forme acquisite. Questo richiede al medico, par-
rurgia e radioterapia. ticolarmente interessato alle problematiche pelviche, una
nuova attenzione sul fronte della sessuologia medica, per la
TERAPIE PSICOSESSUALI, INDIVIDUALI E/O DI COPPIA crescente co-morbidità che viene ora evidenziata tra patolo-
Le cause psicosessuali, personali e relazionali richiedo- gie urologiche, ginecologiche, proctologiche e fisiatriche e
no poi un approccio psicoterapeutico individuale e/o di disturbi sessuali nella donna.
coppia, sessuologicamente orientato. La presenza di pro- Quando ai disturbi sessuali caratterizzati da dolore, va
blemi sessuali del partner, induttori di disturbi di cui la sottolineato come raramente il dolore sia puramente psicoge-
donna si fa poi portatrice, andrà invece trattata in sinergia no. La dispareunia non fa eccezione. Questo sintomo merita
con l’uro-andrologo. accurata attenzione clinica, in quanto può essere il denomina-
Anche l’approccio psicoterapeutico richiede sempre tore comune di una varietà di condizioni mediche diverse,
un’approfondita indagine diagnostica. Non è accettabile che spesso sovrapponentesi, che debbono essere riconosciute e
il/la paziente o la coppia vengano parcheggiati per mesi o an- adeguatamente trattate, con equilibrio di sguardo clinico e se-
ni in terapie di tipo psicodinamico, senza che vengano dia- meiologico tra aspetti psicodinamici e aspetti biologici. La
gnosticati e trattati eventuali fattori o cofattori di tipo biologi- diagnosi medica è infatti prerequisito essenziale per una tera-
co. Per questo è essenziale che i disturbi sessuali vengano af- pia mirata, multifattoriale ed efficace, sia della dispareunia,
frontati con un approcchio multidisciplinare. sia di altre condizioni, urologiche, ginecologiche, fisiatriche,
proctologiche, neurologiche, vascolari, e/o muscolari ad essa
Conclusioni associate.
È necessario considerare sempre il possibile ruolo favo-
I disturbi dell’identità sessuale, della funzione sessuale e rente e/o precipitante di parallele malattie sistemiche e/o di-
della relazione di coppia meritano piena attenzione clinica, in sfunzioni sessuali nel partner. La consulenza uroandrologica,
quanto incrinano la qualità della vita e riducono la pienezza con le eventuali terapie, diventa parte integrante di un ap-
della salute psicofisica. proccio terapeutico che guardi alla coppia come unità funzio-
Un’anamnesi accurata, volta a definire le principali carat- nale o disfunzionale.
teristiche del disturbo – primario (lifelong) o acquisito, gene- Infine, è ugualmente importante considerare anche la qua-
ralizzato o situazionale, a etiologia organica, psicogena o mi- lità dell’intimità emotiva, che può gravemente interferire con
sta,- è essenziale per orientare l’approfondimento diagnosti- la soddisfazione sessuale anche in presenza di una buona nor-
co. malità strettamente biologica e il significato che la sessualità
Un’accurata semeiologia, purtroppo trascuratissima in – o una sua perturbazione – ha per la donna e per la coppia.
sessuologia, integrerà le informazioni ottenibili a livello bio- Il risultato più soddisfacente si ottiene quando il medico è
chimico, strumentale, testistico. Soprattutto nelle donne in in grado di diagnosticare correttamente la complessità etiolo-
peri e postmenopausa, in cui aumentano sensibilmente le cau- gica dei disturbi sessuali femminili, che diventa tanto più ar-
se biologiche di disfunzioni sessuali, vanno accuratamente dua da affrontare quanto più il disturbo è cronico. Per questo,
indagate e, ove possibile, trattate le cause biologiche, endo- anche in sessuologia medica, è essenziale una diagnosi pre-
crine e/o età correlate, sistemiche e/o genitali. coce, multifattoriale e multisistemica, che sola può orientare
La diminuzione del desiderio può essere correlata a diver- la terapia in modo curativo, e non solo sintomatico.
si fattori biologici e psicoaffettivi, agevolmente individuabili
in corso di trattamento psicoterapeutico, cui la donna dovreb-
be venire orientata dopo aver escluso e/o trattato eventuali Bibliografia
cause di tipo biologico. Asmundson GJG. Anxiety and related factors in chronic pain. Pain Research
I disturbi dell’eccitazione sessuale femminile costituisco- & Manag 2002; 7(1): 9-20.
no un campo ancora poco esplorato, che merita piena atten- Bachmann G, Bancroft J, Braunstein G, et Al. FAI: the Princeton Consensus
Statement on Definition, Classification and Assessment: Fert Steril 2002;
zione clinica. Una diagnosi accurata è essenziale per un trat- 77: 660-665.
tamento orientato in senso fisiopatologico, così da ripristina- Baldaro Verde J, Graziottin A. L’enigma dell’identità. Gruppo Abele ed.
re in modo soddisfacente la sessualità, soprattutto quando sia- Torino, 1992
Baldaro Verde J, Graziottin A. I disturbi dell’eccitazione sessuale femminile.
no in gioco fattori endocrini principe, quali la carenza di Atti del 78° Convegno SIGO, CIC Edizioni, Roma, pag. 323.329, 2002,
estrogeni e/o di androgeni. La prognosi resta meno ottimista Basson R, Berman J, Burnett A. Derogatis L. Ferguson D. Fourcroy J. Gold-
quando la difficoltà di eccitazione, sistemica e genitale, sia stein A, Graziottin A, et al. Report of the International Consensus Devel-
epifenomeno di una crisi transizionale della coppia, e di una opment Conference on female sexual dysfunction: Definition and Classifi-
cation. Journal of Urology 2000; 163: 889-93.
perdita e/o assenza di intimità emotiva: in tal caso è infatti in- Belgrano E, Fabris B, Trombetta C. Il transessualismo: identificazione di un
dispensabile una motivazione condivisa da entrambi i partner percorso terapeutico. Kurtis ed. Milano, 1999
1492 II – Scienze cliniche - Ginecologia medica
Binik YM, Reissing E, Pukall C, Flory N, et al. The female sexual pain dis- Graziottin A, Maraschiello A. Farmaci e sessualità. UIC, ed Milano, 2002
orders: genital pain or sexual dysfunction? Arch Sex Behav 2002; 31 Lamont J. Vaginismus. Am J Obstet Gynecol 1978; 131, 632-636.
(5):425-9. Laumann F, et al. Sexual Dysfunction in the United States: Prevalence and
Dennerstein L. Menopause and sexual functioning. In: Studd J. (ed) The ma- predictors. J Am Med Assoc 1999; 281, 537-522.
negement of menopause. The millenium review, Parthenon Publishing, Leiblum SR Rosen RC. Principles and practice of sex therapy. The Guilford
New York, 201-203, 2000 Press, New York, 2000.
Di Benedetto P, Graziottin A. (ed). Piacere e dolore. La Goliardica Ed. Tri- Levin RJ. The mechanisms of human female sexual arousal. Ann. Rev. Sex
este, 1997 Research 1992; 3, 1-48.
Graziottin A. Estrogeni, funzioni psichiche e organi di senso. UIC ed. Mi- Madelska K, Cummings S. Tibolone for post-menopausal women: systemat-
lano, 1999 ic review of randomized trials. J. Clin. Endocrinol. Metabolism 2002; 87
Graziottin A. Libido. Maturitas 2000; 34 (Suppl.1): S9-S16. (1):16-23.
Graziottin A. Dyspareunia. J Sex & Marital Therapy 2001; 27: 534-538. Mah K, Binik YM. The nature of human orgasm: a critical review of major
Graziottin A, Castoldi E. Sexuality and breast cancer: a review. In Studd J. trends (285 ref.). Clin Psychol Rev 2001; 21 (6):823-56.
(ed): The management of the menopause. The millennium review, Plaut M, Graziottin A, Heaton J. Fast Facts: Male and Female Sexual Dys-
Parthenon Publishing, New York, 211-220, 2000 functions. Oxford, UK Health Press, 2004.
Graziottin A. Sexual function in women with gynecologic cancer. It J Gynec Sands R, Studd J. Exogenous androgens in postmenopausal women. Am J
Obstet 2001; 2:61-68. Med 1995; 98 (1A), 76 -79.