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Rhinoceros ®

Modellazione NURBS per Windows

Guida pratica
Livello 2

Versione 4.0

R40TML2-07-2006
Rhinoceros Level 2 Training Manual v4.0
© Robert McNeel & Associates 2006
Tutti i diritti riservati.
Stampato negli U.S.A.
È consentito effettuare copie digitali o stampate di tutto o parte del presente manuale per uso personale o accademico, a patto che queste non vengano
realizzate o distribuite per trarne profitto o per ottenere benefici commerciali. In caso contrario, si richiede previa autorizzazione per poter copiare,
ripubblicare, includere su server o ridistribuire su liste il presente manuale. Le richieste di riproduzione vanno inoltrate a: Publications, Robert McNeel &
Associates, 3670 Woodland Park Avenue North, Seattle, WA 98103; FAX (206) 545-7321; e-mail: permissions@mcneel.com.
Sommario
Parte prima: Introduzione .................................................................1 Tecniche avanzate di modellazione di superfici .........................109
Introduzione.......................................................................................3 Pulsanti lievemente bombati 109
Obiettivi del corso 4 Superfici con pieghe o coste 121
Parte seconda: Personalizzazione ...................................................7 Normalizzazione delle curve per il controllo della forma
delle superfici 131
Personalizzazione di Rhino ..............................................................9
Uso delle bitmap di sfondo...........................................................137
Layout delle barre degli strumenti 9
Un approccio alla modellazione...................................................143
Alias di comando 20
Uso di disegni in 2D ......................................................................163
Tasti di scelta rapida 22
Plug-in 23 Uso di un disegno in 2D come parte di un modello 163

Scripting 24 Creazione di un modello a partire da un disegno in 2D 174

File modello 26 Analisi di superfici.........................................................................181

Parte terza: Tecniche di modellazione avanzata...........................33 Scolpire un modello ......................................................................189

Topologia NURBS ...........................................................................35 Individuazione e soluzione di problemi.......................................197

Creazione di curve...........................................................................41 Strategia generale 197

Grado di una curva 41 Creazione di una mesh poligonale da un oggetto NURBS ........201
Continuità di una curva e di una superficie 45 Parte quarta: Rendering................................................................209
Continuità di una curva e grafico di curvatura 48 Renderizzare con Rhino................................................................211
Continuità tra superfici ...................................................................67 Renderizzare con Flamingo..........................................................215
Analisi della continuità di una superficie 67 Applicazione delle luci 218
Comandi di creazione di superfici che considerano Immagini e mappe di rilievo 225
la continuità 76
Decal 228
Ulteriori tecniche di modellazione di superfici 92

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Elenco degli esercizi
Esercizio 1—Mouse con trackball ("riscaldamento") .......................... 5
Esercizio 2—Personalizzazione dell'interfaccia di Rhino.................... 10
Esercizio 3—Topologia ................................................................ 35
Esercizio 4—NURBS troncate ....................................................... 38
Esercizio 5—Grado di un curva .................................................... 42
Esercizio 6—Continuità geometrica............................................... 54
Esercizio 7—Continuità nella tangenza .......................................... 56
Esercizio 8—Continuità nella curvatura ......................................... 62
Esercizio 9—Continuità tra superfici.............................................. 68
Esercizio 10—Comandi di continuità ............................................. 76
Esercizio 11—Opzioni Patch......................................................... 82
Esercizio 12—Operazioni di loft .................................................... 84
Esercizio 13—Blend .................................................................... 86
Esercizio 14—Opzioni Blend......................................................... 88
Esercizio 15—Raccordi fillet e blend di superfici.............................. 92
Esercizio 16—Blend a raggio variabile........................................... 96
Esercizio 17—Raccordo con patch ................................................ 98
Esercizio 18—Angoli arrotondati................................................... 99
Esercizio 19—Tasti lievemente bombati .......................................110
Esercizio 20—Superfici con una piega ..........................................121
Esercizio 21—Superfici con una piega (Parte 2).............................127
Esercizio 22—Cornetta...............................................................137
Esercizio 23—Ritaglio ................................................................143
Esercizio 24—Importazione di un file Adobe Illustrator...................163
Esercizio 25—Modellazione di un contenitore di detergente.............174
Esercizio 26—Analisi di superfici..................................................181
Esercizio 27—Cruscotto per auto.................................................190
Esercizio 28—Individuazione e soluzione di problemi .....................200
Esercizio 29—Meshing ...............................................................202
Esercizio 30—Rendering di Rhino ................................................211
Esercizio 31—Rendering.............................................................215

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Parte prima:
Introduzione
Note:

Introduzione
1
La presente guida segue le sessioni del corso di formazione Livello 2 di Rhinoceros. Questo corso si rivolge a
persone che utilizzano Rhino e/o che ne offrono supporto.
Il corso esplora alcune tecniche avanzate di modellazione ed aiuta i partecipanti a comprendere più
approfonditamente gli strumenti di modellazione di Rhino e ad utilizzarli applicandoli a delle situazioni concrete.
Le lezioni frontali procederanno in modo spedito. Per ottenere risultati ottimali, vi consigliamo di far pratica negli
intervalli tra le lezioni usando una workstation di Rhino e vi invitiamo inoltre a consultare il manuale di riferimento
per ulteriori informazioni.

Durata:
3 giorni

Prerequisiti:
Completamento della formazione impartita nel Livello I, più tre mesi di esperienza nell'uso di Rhino.

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Note:
Obiettivi del corso
Nel Livello 2, verrà illustrato come:

• Personalizzare le barre degli strumenti e le collezioni di barre degli strumenti


• Creare delle macro semplici
• Usare gli snap all'oggetto avanzati
• Usare i vincoli di distanza e di angolo con gli snap all'oggetto
• Costruire e modificare delle curve da usare nella realizzazione di superfici mediante le varie modalità di
editing dei punti di controllo
• Calcolare i valori delle curve servendosi dei grafici di curvatura
• Utilizzare una serie di strategie per realizzare una superficie
• Ricostruire superfici e curve
• Verificare la continuità nella curvatura di una superficie
• Creare dei piani di costruzione personalizzati, manipolarli, salvarli e ripristinarli
• Creare delle superfici e feature usando i piani di costruzione personalizzati
• Raggruppare gli oggetti
• Visualizzare, valutare ed analizzare un modello servendosi dell'ombreggiatura
• Collocare del testo attorno ad un oggetto o su una superficie
• Mappare delle curve planari su una superficie
• Creare dei modelli 3D a partire da disegni 2D ed immagini scansionate
• Eliminare gli errori da un file importato ed esportare dei file corretti
• Usare gli strumenti di rendering

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Note:

Esercizio 1—Mouse con trackball ("riscaldamento")


1 Iniziare un nuovo modello, assegnandogli il nome Trackball.3dm.
2 Modellare un mouse con trackball a piacimento.
Le quote sono in millimetri. Vanno usate solo come linee guida.

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Parte seconda:
Personalizzazione
Note:

Personalizzazione di
2 Rhino
Layout delle barre degli strumenti
Il layout di una barra degli strumenti rappresenta l'organizzazione sullo schermo delle varie barre degli strumenti
contenenti i pulsanti di comando. Il layout di una barra degli strumenti viene archiviato in un file con estensione
.tb, che può essere aperto e salvato. Rhino si avvia con una collezione di barre degli strumenti di default e salva
automaticamente il layout della barra degli strumenti attivo prima che sia chiusa la sessione, a meno che il file .tb
non sia abilitato alla sola lettura. È possibile creare la propria collezione personalizzata di barre e salvarne le
impostazioni per un uso posteriore.
Rhino supporta l'uso di varie collezioni di barre degli strumenti contemporaneamente. Ciò consente una maggior
flessibilità nella visualizzazione delle barre, ciascuna di esse associata ad un compito specifico.
Gli strumenti di personalizzazione di Rhino facilitano la creazione e la modifica delle barre degli strumenti e dei
relativi pulsanti. L'utente potrà inoltre combinare tra di loro una serie di comandi registrando una macro, in modo
tale da poter realizzare facilmente delle operazioni estremamente complesse. Oltre alla personalizzazione delle
barre degli strumenti, in Rhino è possibile impostare alias di comando e creare tasti di scelta rapida.

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Note:

Esercizio 2—Personalizzazione dell'interfaccia di Rhino


In questo esercizio verranno creati dei pulsanti, delle barre degli strumenti, delle macro, degli alias di comando e
dei tasti di scelta rapida, da mantenere durante tutta la durata del corso.

Per creare una collezione di barre degli strumenti personalizzata:


1 Aprire il modello ZoomLuci.3dm.
Modifica layout delle barre strumenti
2 Dal menu Strumenti, cliccare su Layout delle barre degli strumenti.
3 Viene visualizzata la collezione di barre degli strumenti di default.
4 Nella finestra di dialogo Barre degli strumenti, nel menu File, cliccare su Salva con nome.
5 Digitare Guida pratica Livello 2 nella casella Nome del file e quindi cliccare su Salva.
In questo modo, viene salvata una copia della collezione di barre di default con il nuovo nome assegnatole.
Ricordiamo che le collezioni di barre degli strumenti vengono salvate con l'estensione .tb. Useremo questo
nuovo gruppo di barre degli strumenti per personalizzare alcune opzioni.

Nella finestra di dialogo "Barre degli strumenti" sono elencate tutte le collezioni di barre degli strumenti
aperte, così come le barre degli strumenti che formano parte della collezione di volta in volta selezionata.
Le caselle di selezione mostrano lo stato corrente delle barre degli strumenti. Una casella segnata indica
che la barra degli strumenti corrispondente è visibile.

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Note:
Per creare una nuova barra degli strumenti:
1 Nella finestra di dialogo Barre degli strumenti, nel menu Barra strumenti, cliccare su Nuova.
2 Nella finestra di dialogo Proprietà barra degli strumenti, assegnare alla barra il nome Zoom e quindi
cliccare su OK.
Sullo schermo apparirà una nuova barra degli strumenti con un unico pulsante.

3 Chiudere la finestra di dialogo Barre degli strumenti.


In alternativa, per lavorare con le barre degli strumenti, si può cliccare sulla barra del titolo di una barra
mobile.
Apparirà sullo schermo un menu a tendina con l'elenco delle opzioni delle barre e dei comandi.

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Note:

Per editare il contenuto del nuovo pulsante:


Premere e mantenere premuto il tasto Maiusc, cliccando con il tasto destro del mouse sul pulsante vuoto
della nuova barra degli strumenti.
Apparirà la finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, con dei campi in cui
definire i comandi da eseguire quando si cliccano i tasti destro e sinistro del mouse ed i tooltip da associare
ad ogni pulsante.
2 Nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, sotto Suggerimenti, nella
casella Sinistra, digitare Zoom estensione tranne luci.
3 Nella casella Destra, digitare Zoom estensione tranne luci tutte le viste.
4 Nel riquadro Comando pulsante di sinistra, digitare ! _SelNone _SelLight _Invert _Zoom _Selected
_SelNone

5 Nel riquadro Comando pulsante di destra, digitare ! _SelNone _SelLight _Invert _Zoom _All
_Selected _SelNone

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Note:
Per cambiare l'immagine bitmap del pulsante:
1 Nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, cliccare sul pulsante
Modifica bitmap.
L'editor delle bitmap è un programma semplice di grafica che permette di editare le bitmap relative alle icone.
Include una funzione per catturare delle porzioni dello schermo dalle dimensioni di un'icona ed una funzione
per importare un file.
Se le dimensioni della bitmap sono troppo grandi, sarà importata solo la porzione centrale.
2 Dal menu File, cliccare su Importa bitmap e quindi selezionare ZoomNoLuci.bmp.
È possibile importare una qualsiasi immagine bitmap dalle dimensioni in pixel corrette, potendo creare da
ciascuna di esse un'icona per i pulsanti.
3 Nella finestra di dialogo Modifica bitmap, modificare l'immagine a piacimento e quindi cliccare su OK.
Fare doppio clic sulle caselle sottostanti la barra dei colori standard per accedere alla finestra di dialogo
Selezione colore e poter così scegliere ulteriori colori.

4 Cliccare su OK nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti.

Per cambiare l'immagine bitmap per usare un canale alfa:


Si noti che il colore dello sfondo del nuovo pulsante non corrisponde al colore dello sfondo degli altri pulsanti.
Cambieremo l'immagine di sfondo usando un canale alfa, in modo tale che il suo colore sia uguale a quello
degli altri pulsanti.

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Note:
Premere e mantenere premuto il tasto Maiusc, cliccando con il tasto destro del mouse sul pulsante
ZoomNoLuci.
2 Nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, cliccare sul pulsante
Modifica bitmap.
3 Portare da 255 ad 1 il valore del canale di colore alfa del pulsante di destra.
In questo modo, il colore del pulsante di destra sarà trasparente.
4 Passare allo strumento di Riempimento e quindi cliccare con il tasto destro sulla zona dello sfondo
dell'immagine del pulsante.
Il colore di tale zona ora coincide con quello del colore degli oggetti 3D di Windows.

5 Cliccare su OK nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti.

Per usare il nuovo pulsante:


Cliccare sul pulsante ZoomNoLuci.

2 Utilizzare il pulsante per eseguire uno zoom del modello nelle due direzioni (in/out).
Notate come, quando si esegue uno zoom estensione, le sorgenti di luce vengano ignorate.

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Note:
Regole per i comandi nei pulsanti
È possibile inserire la combinazione dei comandi nelle caselle appropriate, usando le seguenti regole:
Queste regole si applicano anche
• Uno spazio viene interpretato come un Invio. I comandi non possono avere degli spazi al loro interno all'esecuzione di script, usando il
(vedi SelLuci), mentre tra i vari comandi è necessario che ci sia uno spazio. comando LeggiFileComandi ed
incollando del testo al prompt dei
• Se la stringa del comando si riferisce ad un file, ad una barra degli strumenti, ad un livello, al nome di comandi.
un oggetto o ad una directory per cui il percorso include degli spazi, il percorso, il nome della barra degli
strumenti o la posizione della directory vanno messi tra doppie virgolette. Nonostante si possano eseguire
degli script più complessi con il
• Un ! seguito da uno spazio equivale ad un Annulla. In genere, se si desidera annullare qualsiasi altro plug-in Script di Rhino, in linea di
comando che si stia eseguendo quando si clicca su un comando a pulsante, è meglio anteporre un ! al massima la maggior parte delle
pulsante. operazioni può esser effettuata
usando i comandi basici di Rhino
• I comandi adibiti alla manipolazione di una vista, come ad esempio lo Zoom, si possono eseguire e le regole macro sopra citate.
durante l'esecuzione di altri comandi. Per esempio, è possibile eseguire uno zoom o una panoramica
mentre si seleziona una curva per il comando Loft. Un '(apostrofo) prima del nome di un comando indica Alcuni comandi utili sono:
che il comando seguente può essere nidificato. • SelUltimo
• Un _ (trattino basso) esegue un comando nella versione inglese. • SelPrec

Rhino può essere localizzato in varie lingue. Le versioni non in inglese hanno comandi, prompt, opzioni • SelNome
di comando, finestre di dialogo, menu, ecc. tradotti nelle rispettive lingue. I comandi in inglese non • Raggruppa
funzionano nelle versioni in lingua. Affinché gli script scritti in inglese funzionino su tutti i computer a
prescindere dalla lingua di Rhino, occorre che essi forzino Rhino ad interpretare tutti i comandi come • AssegnaNomeGruppo
nomi in inglese, usando il carattere di sottolineatura (underscore).
• SelGruppo, Inverti
• Un - (trattino) sopprime una finestra di dialogo.
• SelezionaTutto
Tutti i comandi sono ora disponibili nella forma script nella linea di comando (anche i comandi che di • SelNessuno
default compaiono sotto forma di finestre di dialogo). Per sopprimere una finestra di dialogo ed usare le
opzioni della linea di comando, apporre il prefisso (-) al comando da eseguire. • LeggiFileComandi

• Inserendo il comando Pausa in una macro, è possibile sia inserire dei dati nella linea di comando che • ImpostaCartellaDiLavo
selezionare dei punti direttamente dallo schermo. I comandi che possiedono delle finestre di dialogo, ro
come ad esempio il comando Rivoluzione, non accettano l'inserimento di dati nella finestra di dialogo
tramite una macro. Usare il comando preceduto da un trattino -Rivoluzione) per sopprimere la finestra
di dialogo e controllarla tramite macro.

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Note:
Per collegare una barra degli strumenti ad un pulsante:
Cliccare con il tasto destro del mouse, mantenendo premuto il tasto Maiusc, sul pulsante Zoom estensione
della barra degli strumenti Standard.
2 Nella casella Nome della Barra strumenti collegata, selezionare Zoom e cliccare su OK.
Il pulsante Zoom estensione presenta ora un triangoletto bianco nell'angolo in basso a destra, il che sta ad
Zoom estensione
indicare che ad esso è collegata una barra degli strumenti.

3 Cliccare e mantenere premuto il pulsante Zoom estensione per visualizzare la nuova barra degli strumenti a
pulsante unico.
Se chiudiamo la barra degli strumenti Zoom appena creata, la possiamo riaprire usando il pulsante linkato.
4 Provate ad usare il nuovo pulsante collegato.

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Note:
Per copiare un pulsante da una barra degli strumenti ad un'altra:
Premere e mantenere premuto il pulsante Ctrl e spostare il mouse verso il pulsante che si trova sull'estrema
destra della barra degli strumenti Standard.
Il tooltip indica che, cliccando sul tasto sinistro del mouse e trascinando il cursore, si realizza una copia del
pulsante, mentre cliccando con il tasto destro e trascinando il cursore, si copia il pulsante su un'altra barra
degli strumenti, vincolando la sua barra al pulsante copiato.
2 Copiare il pulsante uno spazio più a destra nella stessa barra degli strumenti.
3 Nella finestra di dialogo Duplicare il pulsante?, cliccare su Sì.

4 Premere e mantenere premuto il tasto Maiusc e cliccare con il tasto destro del mouse sul pulsante per
editarlo.
5 Nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, sotto Barra strumenti
collegata, dalla lista del campo Nome, selezionare Principale1.
6 Cancellare il testo nei campi dei comandi associati ai tasti destro e sinistro del mouse.
7 Sotto Suggerimenti, nella casella Sinistra, digitare Barra strumenti Principale1.

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Note:
8 Nella casella Testo del pulsante, digitare PRINCIPALE 1.
9 Cliccare sul pulsante di opzione Mostra solo testo.

10 Cliccare su OK per chiudere tutte le finestre di dialogo e ritornare alla finestra di Rhino.
11 Staccare la barra degli strumenti Principale1 e chiuderla.
12 Cliccare sul nuovo pulsante appena creato.
La barra degli strumenti Principale1 compare all'istante ed è disponibile. Ciò permette alle viste di occupare
uno spazio maggiore rispetto a quello occupato quando la barra degli strumenti Principale1 è vincolata su un
lato della schermata.
13 Attivare la barra degli strumenti Principale1 e svincolarla per poterla visualizzare in modo indipendente
(barra mobile, posizionabile ovunque nell'area di lavoro).

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Note:
Per aggiungere un comando ad un pulsante esistente:
1 Premere il tasto Maiusc e cliccare con il tasto destro del mouse sul pulsante Copia nella barra degli strumenti
Principale1.
2 Nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, nel riquadro Comando
pulsante di destra, digitare ! _Copy _Pause _InPlace. Copia

3 Nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, nel riquadro Suggerimenti:
Destra, digitare Duplicare.
Questo pulsante permette di duplicare degli oggetti, collocandoli nella stessa posizione. Lo useremo con una
certa frequenza durante lo svolgimento del corso.

4 Selezionare uno degli oggetti del modello e cliccare con il tasto destro del mouse sul pulsante Copia.
5 Spostare l'oggetto selezionato per visualizzarne la copia.

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Note:
Alias di comando
I comandi e le macro disponibili per i pulsanti lo sono anche per gli alias di comando. Gli alias di comando sono
degli strumenti estremamente utili in Rhino. Si tratta infatti di comandi e macro che sono attivati mediante dei
tasti o delle combinazioni di tasti seguiti da un Invio, barra spaziatrice o clic del tasto destro del mouse.

Per creare un alias di comando:


1 Aprire il modello Alias.3dm.
Opzioni
2 Dal menu Strumenti, cliccare su Opzioni.
3 Nella finestra di dialogo Opzioni di Rhino, alla pagina Alias, aggiungere gli alias desiderati e le righe di
comando o macro.

Quando si creano degli alias, è


opportuno usare dei tasti che
sono vicini tra di loro oppure
ripetere lo stesso carattere più
volte, in modo tale che siano più
Gli alias si trovano nella colonna di sinistra, mentre le righe di
facili da usare.
comando o le macro si trovano nella colonna di destra. Ricordiamo che
in questo caso valgono le stesse regole valide per la creazione di un
pulsante. Gli alias si possono usare all'interno di altre macro di alias o
macro di pulsanti.

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Note:
4 Cliccare su Nuovo per creare un nuovo alias.
Creeremo un alias per eseguire una copia speculare di un oggetto selezionato, verticalmente o
orizzontalmente rispetto all'origine del piano di costruzione attivo. Tale funzione è utile quando si desidera
creare degli oggetti simmetrici centrati sull'origine.
5 Digitare mv nella colonna degli alias. Digitare CopiaSpeculare Pausa 0 1,0,0 nella colonna delle macro di
comando.
6 Cliccare su Nuovo per creare un nuovo alias.
7 Digitare mh nella colonna degli alias. Digitare CopiaSpeculare Pausa 0 0,1,0 nella colonna delle macro di
comando.
8 Selezionare una geometria e provare ad eseguire gli alias appena creati. Digitare mh o mv e premere Invio.
Se non è stato preselezionato nessun oggetto, la Pausa nello script richiede all'utente di selezionare gli
oggetti e quindi premere di nuovo Invio per completare la selezione.

Per importare un alias di comando:


1 Dal menu Strumenti, cliccare su Comandi e quindi su Importa Alias di comando.
2 Nella finestra di dialogo Apri file di testo, selezionare Alias.txt.
Il file di testo degli alias contiene la loro definizione.
3 Aprire la finestra di dialogo Opzioni per visualizzare i nuovi alias.

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Note:
Tasti di scelta rapida
Gli stessi comandi, righe di comando e macro che si possono usare per i pulsanti sono disponibili anche per i tasti
di scelta rapida. I tasti di scelta rapida sono dei comandi e macro attivati tramite i tasti funzione o le combinazioni
di tasti (Ctrl, Alt, Maiusc) e un tasto alfanumerico.

Per creare un tasto di scelta rapida:


1 Dal menu Strumenti, cliccare su Opzioni.
2 Nella finestra di dialogo Opzioni di Rhino, alla pagina Tastiera, è possibile aggiungere righe di comando o
macro.

Alcuni tasti di scelta rapida sono già stati assegnati per default a dei
comandi. Ricordiamo che in questo caso valgono le stesse regole
valide per la creazione di un pulsante.

Robert McNeel & Associates θ 22


Note:
3 Cliccare sulla destra del tasto F4 per creare un nuovo tasto di scelta rapida.
4 Digitare OsnapOff per il tasto di scelta rapida.
Questo shortcut renderà più facile e veloce la commutazione dello stato di uno snap all'oggetto attivo.
5 Chiudere la finestra di dialogo e fare delle prove con lo shortcut appena creato.

Plug-in
I plug-in sono dei programmi che ampliano le funzionalità di Rhino.
Rhino include vari plug-in che vengono installati automaticamente. Nel sito web di Rhino, ne potrete trovare molti
altri.
Il plug-in dei bonus tool (strumenti bonus) è scaricabile da:
http://www.it.rhino3d.com/download.htm. Gestione plug-in

Per caricare un plug-in:


1 Dal menu Strumenti, cliccare su Gestione Plug-in.
2 Nella finestra di dialogo Gestione Plug-in, cliccare su Installa.
3 Nella finestra di dialogo Carica plug-In, navigare nella cartella dei Plug-in e cliccare su uno dei file *.rhp.

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Note:
Scripting
Rhinoceros supporta la scrittura di script tramite il linguaggio di scripting VBScript.
Per scrivere script in Rhino, è necessario avere un po' di esperienza nella programmazione. Fortunatamente,
VBScript è un linguaggio di programmazione dalla sintassi abbastanza più semplice rispetto a molti altri linguaggi
ed, inoltre, esiste un'ampia documentazione in merito a questo linguaggio. VBScript è un linguaggio di
programmazione sviluppato e supportato da Microsoft.
In questa sede non si tratterà di insegnare come scrivere uno script, ma si illustrerà comunque come eseguire uno
script ed applicarlo ad un pulsante.
Lo script seguente elenca le informazioni relative al modello corrente.

Per caricare uno script:


1 Dal menu Strumenti, cliccare su RhinoScript e quindi su Carica.
2 Nella finestra di dialogo Carica il file script, cliccare su Aggiungi.
3 Nella finestra di dialogo Apri, selezionare InfoModelloCorrente.rvb e quindi cliccare su Apri.
4 Nella finestra di dialogo Carica il file script, evidenziare InfoModelloCorrente.rvb e quindi cliccare su
Carica.

5 Salvare il modello corrente. Se non si salva il modello, non si ha nessuna informazione.


6 Dal menu Strumenti, cliccare su RhinoScript e quindi su Esegui.

Robert McNeel & Associates θ 24


Note:
7 Nella finestra di dialogo Esegui il sottoprogramma script, cliccare su InfoModelloCorrente e quindi su
OK.

Per editare il file script:


1 Dal menu Strumenti, cliccare su RhinoScript e quindi su Modifica.
2 Nella finestra di dialogo Modifica script, nel menu File, cliccare su Apri.
È possibile che appaia un
Nella finestra di dialogo Apri, selezionare InfoModelloCorrente.rvb e quindi cliccare su Apri. messaggio di Rhino che dice
In questa lezione non ci soffermeremo a modificare un file script. Questo esercizio mostra come accedere alla “Impossibile trovare il file script
funzione di modifica nel caso in cui essa sia necessaria. InfoModelloCorrente.rvb.”
4 Chiudere la finestra Modifica script. In questo caso, occorrerà
includere l'intero percorso alla
Per creare un pulsante che carichi o esegua uno script: cartella in cui si trova il file script.
1 Dal menu Strumenti, cliccare su Layout delle barre degli strumenti. Un'altra soluzione sarebbe
aggiungere un percorso di ricerca
2 Nella finestra di dialogo Barre degli strumenti, selezionare la barra File e quindi chiudere la finestra di
nella sezione "File" delle opzioni
dialogo. di Rhino.
3 Cliccare con il pulsante destro sulla barra del Titolo della barra degli strumenti File e quindi cliccare su
Aggiungi pulsante dal menu a comparsa.

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Note:
4 Per editare il nuovo pulsante, mantenere premuto il tasto Maiusc e cliccare con il tasto destro sul nuovo
pulsante apparso nella barra degli strumenti File.
5 Nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, nella casella Sinistra dei
Suggerimenti, digitare Informazioni sul modello corrente.
6 Nella casella Destra dei Suggerimenti, digitare Carica informazioni sul modello corrente.
7 Nel riquadro Comando pulsante di sinistra, digitare ! -EseguiScript (InfoModelloCorrente).
8 Nel riquadro Comando pulsante di destra, digitare ! -CaricaScript “InfoModelloCorrente.rvb”.
9 Nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, cliccare su Modifica
bitmap.
10 Nella finestra di dialogo Modifica bitmap, dal menu File, cliccare su Importa bitmap, aprire
InfoModelloCorrente.bmp e quindi cliccare su OK.
11 Nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, cliccare su OK.
12 Provare il nuovo pulsante.

File modello
Un file modello è un file in cui è possibile salvare tutte le impostazioni base di Rhino. I file modello includono tutte
le informazioni che vengono salvate in un file 3DM di Rhino: oggetti, impostazioni della griglia, layout di una vista,
livelli, unità, tolleranze, impostazioni di rendering, impostazioni delle quote, note, ecc.
È possibile usare i file modello di default di Rhino oppure salvare i propri file modello su cui basare i futuri modelli.
Creare dei modelli propri consente di dotarli di caratteristiche specifiche per determinati tipi di modellazione.
I file modello di default di Rhino hanno varie configurazioni delle viste o impostazioni delle unità di misura, ma
non contengono nessuna geometria o configurazione predeterminata per tutte le altre opzioni. Per realizzare
progetti diversi, è probabile che sia necessario cambiare la configurazione. È possibile avere un file modello con
impostazioni diverse per qualsiasi opzione salvabile in un file, come per esempio le mesh di rendering, la
tolleranza d'angolo, i livelli salvati, le luci e le geometrie e note standard predefinite.
Se nel modello vengono inserite delle note, esse verranno visualizzate nella finestra di dialogo Apertura file.
Il comando Nuovo apre un nuovo modello basandosi su un file modello (opzionale). Verrà usato il file modello di
default, a meno che non lo si cambi con uno degli altri file modello o con qualsiasi altro file di Rhino.
Il comando SalvaComeModello crea un nuovo file modello.
Per modificare il file modello di default che si apre all'avvio di Rhino, scegliere Nuovo, selezionare il file modello
che si desidera caricare e quindi selezionare la casella Usa questo file all'avvio di Rhino.

Per creare un file modello:


1 Iniziare un nuovo modello.
2 Selezionare il file Oggetti piccoli - Pollici.3dm come file modello.

Robert McNeel & Associates θ 26


Note:
3 Dal menu Rendering, cliccare su Modulo di rendering corrente e quindi su Rendering di Rhino.
4 Dal menu File, cliccare su Proprietà.
5 Nella finestra di dialogo Proprietà del documento, alla pagina Griglia, impostare la Spaziatura dello snap
su 0.1, l'opzione Linee secondarie ogni su 0.1, l'opzione Linee principali ogni su 10 e l'Estensione
della griglia su 10.

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Note:
6 Nella pagina Mesh, impostare la qualità delle mesh su Smussate (più lento).

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Note:
7 Nella pagina Rendering di Rhino, selezionare Usa le sorgenti di luce su livelli disattivi.

8 Aprire la finestra di dialogo Livelli ed assegnare al Livello 05 il nome Luci, al Livello 04 il nome Curve ed
al Livello 03 il nome Superfici.
Rendere corrente il livello Luci.
Cancellare i livelli Predefinito, Livello 01 e Livello 02.
Chiudere la finestra di dialogo.

Robert McNeel & Associates θ 29


Note:
9 Collocare due sorgenti di luce in modo tale che puntino verso l'origine, che si trovino a circa 45 gradi dal
centro e che siano inclinate di 45 gradi rispetto al piano di costruzione.

10 Per fare in modo che il livello Curve sia l'unico livello visibile, dal menu Modifica, cliccare su Livelli e quindi
su Imposta unico livello attivo. Quindi, selezionare il livello Curve.
11 Dal menu File, cliccare su Note.
Inserire le informazioni relative al modello template. Imposta unico livello attivo

12 Dal menu File, cliccare su Salva come modello e navigare nella directory dei file modello.
Assegnare al file modello il nome Oggetti piccoli –Decimali Pollici - 0.001.3dm.
Questo file configurato è ora disponibile ogniqualvolta si desideri iniziare un nuovo modello. È importante
definire dei file modello personalizzati per i tipi di modello che si usano con maggiore frequenza per
risparmiare del tempo nella configurazione.

Robert McNeel & Associates θ 30


Note:
Per impostare un modello di default:
1 Dal menu File, cliccare su Nuovo.
2 Selezionare il modello che si desidera usare come modello di default.
3 Nella finestra di dialogo Apri file modello, selezionare la casella Usa questo file all'avvio di Rhino.

Robert McNeel & Associates θ 31


Parte terza:
Tecniche di modellazione avanzata
Note:

Topologia NURBS
3
Le superfici NURBS hanno sempre una topologia rettangolare. Le file di punti e la parametrizzazione vengono
organizzati in due direzioni, generalmente in modo trasversale. Ciò non è sempre ovvio quando si crea o si
manipola una superficie. Ricordiamo che questa struttura è utile quando si definiscono le strategie per creare ed
editare una geometria.

Esercizio 3—Topologia
In questo esercizio si mostrerà come viene organizzata una topologia NURBS e si vedranno alcuni casi
particolari da prendere in considerazione quando si crea o si edita una geometria.
1 Aprire il modello Topologia.3dm.
Nel livello corrente sono visibili varie superfici e curve.
2 Attivare i punti di controllo del piano rettangolare semplice sulla sinistra.
Come si può notare, il piano ha quattro punti di controllo, uno in corrispondenza di ogni vertice. Si tratta di
una superficie planare non tagliata che mostra una topologia rettangolare.
Attiva punti di controllo
3 Attivare i punti di controllo della seconda superficie più ricurva.
Ci sono molti più punti di controllo ma è evidente che sono organizzati in una struttura rettangolare.
4 Selezionare il cilindro.
Appare come una superficie circolare continua ma con contorno rettangolare.

Robert McNeel & Associates θ 35


Note:
5 Usare il comando MostraBordi (Menu Analizza: Gestione bordi > Mostra Bordi) per evidenziare i bordi della
superficie.

Mostra bordi

Viene evidenziata una giunzione sul cilindro. La


giunzione (1) evidenziata rappresenta due bordi
del rettangolo, mentre i rimanenti due bordi
sono circolari nella parte superiore ed inferiore.
Anche in questo caso, è presente la topologia
rettangolare.

6 Selezionare la sfera.
Appare come un oggetto continuo chiuso ma anch'essa presenta un contorno rettangolare.
7 Usare il comando MostraBordi per evidenziare i bordi. Una singolarità rappresenta un
Notate come vi sia una giunzione evidenziata caso speciale e, in genere, è
sulla sfera. La giunzione (1) evidenziata meglio non sovrapporre i punti di
rappresenta i due bordi del rettangolo, mentre i controllo l'uno sull'altro.
rimanenti due bordi si sono ridotti a dei punti in Se i punti interni di un bordo si
corrispondenza dei poli. Si tratta sempre di una raggruppano o si sovrappongono
topologia rettangolare, anche se deformata. in un solo punto, alcuni
Ricordiamo che, quando tutti i punti di un bordo operazioni possono dare errore.
non tagliato vengono collassati (raggruppati) in È inoltre possibile che alcuni
un singolo punto, si crea una singolarità. programmi a valle della
modellazione possano
riscontrare delle difficoltà con il
modello.

8 Selezionare la sfera, premere F11 e quindi F10.


I punti di controllo delle prime due superfici sono stati disattivati (F11), mentre quelli della sfera sono stati
attivati (F10).
9 Zoom destinazione (Menu Visualizza: Zoom > Zoom destinazione) disegna un riquadro di selezione che
racchiude uno dei poli della sfera.

Zoom destinazione
(tasto destro del mouse)

Robert McNeel & Associates θ 36


Note:
10 Selezionare il punto su uno dei poli della sfera ed avviare il comando SmussaOggetto (Menu Trasforma:
Smussa oggetto).
11 Nella finestra di dialogo Smusso, selezionare la casella Smussa Z e quindi cliccare su OK.
Comparirà un foro in corrispondenza del polo della sfera. Su tale polo, non si ha più una singolarità. Smussa oggetto

MostraBordi considererà anche il foro come un bordo.

12 Usare il tasto Home per eseguire uno Zoom out.


Si tratta del modo più veloce di annullare i cambiamenti delle viste.

Per selezionare i punti:


1 Aprire la barra degli strumenti Seleziona Punti.

2 Selezionare un punto a caso sulla sfera.


3 Dalla barra degli strumenti, cliccare su Seleziona U.
Viene selezionata una fila intera di punti.
4 Annullare la selezione cliccando su un'area vuota e selezionare un altro punto sulla sfera.
Seleziona U
5 Cliccare su Seleziona V nella barra degli strumenti.
Viene selezionata una fila di punti nell'altra direzione del rettangolo. Questa è la struttura che si presenta
sempre nel caso di superfici NURBS.
Seleziona V
6 Provate ad usare gli altri pulsanti della barra degli strumenti.

Robert McNeel & Associates θ 37


Note:
Esercizio 4—NURBS troncate
1 Aprire il modello NURBS troncate.3dm.
Questa superficie è stata tagliata da una superficie più estesa. La superficie a quattro lati sottostante è ancora
disponibile dopo il taglio, anche se limitata dalle curve di taglio (bordi) della superficie.
2 Selezionare la superficie ed attivarne i punti di controllo.

I punti di controllo possono essere manipolati sulla parte di superficie ritagliata o sul resto della superficie.
Anche i bordi di taglio si spostano quando la superficie sottostante cambia. Le curve di taglio rimangono invece
sempre sulla superficie.

Per eliminare i tagli da una superficie:


1 Eseguire il comando AnnullaTaglio (Menu Superfici: Modifica superfici > Annulla taglio).
2 Selezionare il bordo della superficie.
Annulla taglio

Apparirà la superficie sottostante originaria e le curve di taglio


scompariranno.

3 Usare il comando AnnullaOperazione per ritornare alla superficie troncata precedente.

Robert McNeel & Associates θ 38


Note:
Per separare una curva di taglio da una superficie:
1 Eseguire il comando AnnullaTaglio, impostando l'opzione MantieniOggettiTroncati sul Sì (Menu Superfici:
Modifica superfici > Separa taglio).
2 Selezionare il bordo della superficie.
Separa taglio

Apparirà la superficie sottostante originaria. I


bordi di confine verranno trasformati in curve
che non saranno più associate alla superficie.

3 Annullare l'operazione per ritornare alla superficie precedentemente troncata.

Per contrarre una superficie tagliata: Annulla

1 Eseguire il comando ContraiSrfTagliata (Menu Superfici: Modifica superfici > Contrai la superficie tagliata).
2 Selezionare la superficie e premere Invio per terminare il comando.
Contrai la superficie tagliata
La superficie non tagliata sottostante viene
sostituita da una superficie dalle dimensioni
minori che corrisponde alla superficie di
partenza. Non si osserverà nessun
cambiamento tra quest'ultima e la superficie
tagliata. Verrà modificata solo la superficie non
tagliata sottostante.

Robert McNeel & Associates θ 39


Note:

Creazione di curve
4
Cominceremo questa parte del corso ripassando alcune nozioni ed alcune tecniche relative alle curve NURBS, per
semplificare il processo di apprendimento durante il resto del corso. Le tecniche di creazione di una curva hanno
un effetto significativo sulle superfici derivate da esse.

Grado di una curva


Il grado di una curva è relativo all'influenza esercitata da un singolo punto di controllo lungo la curva.
Per curve di grado superiore, l'influenza di ogni singolo punto è inferiore su una determinata parte della curva, ma
influisce su una sezione più estesa della curva.
Nell'esempio seguente, le cinque curve hanno i loro punti di controllo negli stessi sei punti. Ogni curva, tuttavia,
ha un grado diverso. Il grado di una curva si può stabilire andando all'opzione "Grado" del comando Curva.

Robert McNeel & Associates θ 41


Note:
Esercizio 5—Grado di un curva
1 Aprire il modello Grado curva.3dm.
2 Usare il comando Curva (Menu Curve: Forme libere > Punti di controllo) con l'opzione Grado impostata
sull'1, usando lo snap all'oggetto Punto per eseguire uno snap ad ogni punto.
Curva per punti di controllo

3 Usare il comando Curva con l'opzione Grado impostata sul 2, 3, 4 e 5 per creare altre quattro curve. Usare
lo snap all'oggetto Punto per eseguire uno snap ad ogni punto.

Robert McNeel & Associates θ 42


Note:
4 Usare il comando GraficoCurvatura (Menu Analizza: Curve > Attiva grafico di curvatura) per attivare il
grafico di curvatura di una della curve. Il grafico indica la curvatura sulla curva, che rappresenta il contrario
del raggio di curvatura. Quanto più piccolo è il raggio di curvatura in corrispondenza di un punto qualsiasi
della curva, tanto più grande è la curvatura. Attiva grafico di curvatura

Robert McNeel & Associates θ 43


Note:

5 Il grafico di curvatura si può visualizzare mentre si trascinano i punti di controllo. Osservate come cambia la Le curve di grado 1 sono
curvatura man mano che si spostano i punti. prive di curvatura e non sono
associate a nessun grafico.
6 Ripetere questo procedimento con ogni curva. Si possono usare i pulsanti del Grafico di curvatura per
aggiungere o rimuovere degli oggetti dalla visualizzazione del grafico. Le curve di grado 2
presentano continuità interna
nella tangenza, rappresentata
dai salti del grafico. Da notare
che solo il grafico presenta dei
salti, non la curva.
Le curve di grado 3
presentano una curvatura
continua. Nel grafico non
apparirà nessun salto, mentre
si potranno visualizzare dei
picchi e degli avvallamenti. Di
nuovo, la curva non presenta
discontinuità in questi punti. Il
grafico mostra un cambiamento
brusco ma non discontinuo
della curvatura.
Nelle curve con grado
maggiore, si possono avere dei
livelli più alti di discontinuità.
Per esempio, una curva di
grado 4 è continua nella
frequenza di cambiamento
della curvatura ed il grafico non
mostra nessun picco brusco.
Anche una curva di grado 5 è
continua nella frequenza di
cambiamento della curvatura. Il
grafico non mostra nessuna
caratteristica particolare per
curve di grado maggiore, anche
se tende ad essere morbido.
Se accresciamo il grado di una
curva con il comando
CambiaGrado con

Robert McNeel & Associates θ 44


Note:

Continuità di una curva e di una superficie


La creazione di una buona superficie dipende spesso dalla qualità delle curve che la costituiscono, per cui risulta
opportuno analizzare il concetto di continuità di una curva.
Per la maggior parte dei casi in cui si crea una curva o una superficie, possiamo parlare di quattro livelli diversi di
continuità:

Senza continuità
Le curve o superfici non si toccano né in prossimità degli estremi, né in prossimità dei bordi. In assenza di
continuità, gli oggetti non si possono unire.

Continuità di posizione (G0)


Le curve coincidono nei loro estremi, le superfici coincidono nei bordi.

La continuità di posizione (G0) indica che esiste una discontinuità nel punto di incontro delle due curve. In
Rhino, le curve si possono unire sino a formare un'unica curva, creando però un punto di torsione, in modo
tale che la curva si possa ancora scomporre in almeno due sottocurve. Allo stesso modo, due superfici
possono incontrarsi su un bordo comune, mostrando però un punto di torsione o una linea di giunzione nella
parte che funge da unione. In pratica, per avere una continuità G0, dovranno coincidere solo i punti finali di
una curva o la fila estrema dei punti lungo il bordo di una superficie non tagliata.

Robert McNeel & Associates θ 45


Note:
Continuità nella tangenza (G1)
Le curve o le superfici si toccano e la direzione delle tangenti alle estremità o nei bordi è la stessa. In questo
caso, non devono essere presenti o visibili bordi netti o pieghe.

La tangenza rappresenta la direzione di una curva in un determinato punto lungo la curva. Quando due curve
si incontrano nei loro estremi, la condizione di tangenza tra di loro è determinata dalla direzione in cui le
curve si dirigono esattamente nei loro estremi. Se le direzioni sono situate sulla stessa retta, le curve
vengono considerate tangenti. Nel punto in cui le due curve si incontrano, non ci sono spigoli o angoli
bruschi. La direzione di questa tangente viene controllata dalla direzione della linea tra il punto di controllo
finale ed il punto di controllo successivo sulla curva. Affinché due curve siano tangenti l'una rispetto all'altra,
i loro estremi devono essere coincidenti (G0) ed il secondo punto di controllo di ogni curva deve giacere su
una linea che passa attraverso gli estremi delle curve. In totale, quattro punti di controllo (due per ogni
curva) devono giacere su questa linea immaginaria.
Continuità nella curvatura (G2)
È il caso di curve o superfici in cui vi è corrispondenza nella posizione, nella direzione delle tangenti e nel
raggio di curvatura per ciascuna estremità.

La continuità nella curvatura include le condizioni G0 e G1 qui sopra considerate e, inoltre, richiede che il
raggio della curvatura sia lo stesso in corrispondenza delle estremità comuni alle due curve. La continuità
nella curvatura rappresenta la condizione più "smussata" sulla quale l'utente esercita un controllo diretto,
anche se sono possibili altri rapporti ancora più "smussati".

Robert McNeel & Associates θ 46


Note:

N.b.: Ricordiamo che esistono dei livelli di continuità con un numero maggiore rispetto a quelli analizzati. Per
esempio, si parla di continuità G3 (continuità e derivabilità del grafico della curvatura) quando, oltre e
verificarsi un tipo di continuità G2, la frequenza di cambiamento della curvatura è la stessa in entrambe le
curve o superfici, a livello delle estremità o dei bordi comuni. Si ha G4 quando la derivata della derivata è
la stessa. Rhino possiede alcuni strumenti per creare curve e superfici di questo tipo, ma non dispone però
di altrettanti strumenti per verificare questo tipo di continuità.

Robert McNeel & Associates θ 47


Note:
Continuità di una curva e grafico di curvatura
Rhino ha due comandi di analisi che aiutano ad illustrare la differenza tra la curvatura e la tangenza. Nel seguente
esercizio, useremo i comandi GraficoCurvatura e Curvatura per cercare di capire meglio cosa sono la continuità
nella tangenza e nella curvatura.

Per visualizzare la continuità con un grafico di curvatura:


1 Aprire il modello Curvatura_Tangenza.3dm.

Ci sono cinque gruppi di curve, tra cui due gruppi (a e c) hanno continuità nella tangenza (G1) nei loro
estremi in comune, due gruppi (b e d) hanno continuità nella curvatura (G2) nei loro estremi in comune ed un
gruppo ha continuità di posizione (G0).

Robert McNeel & Associates θ 48


Note:
2 Usare la combinazione di tasti Ctrl+A per selezionare tutte le curve. Quindi, attivare il Grafico di curvatura
(Menu Analizza>Curve>Attiva grafico di curvatura) per le curve.
Per il momento, impostare il valore "scala" sul 100.

Con questo valore impostato, il grafico mostra, in unità del modello, il valore di curvatura nella curva.
Innanzitutto, soffermiamoci sul gruppo di curve superiore, la curva "a" e la curva "b".
Queste presentano due linee rette ed una curva nel mezzo. Le linee non mostrano nessun grafico di
curvatura: esse sono prive di curvatura.

La curva di mezzo G1 è un arco. Mostra un Nelle curve G2, il grafico parte da zero per

Robert McNeel & Associates θ 49


Note:
grafico di curvatura logicamente costante, raggiungere un'altezza massima lungo la curva
poiché la curvatura di un arco non cambia mai, e quindi ritorna ad una curvatura zero sull'altra
né tantomeno il raggio. linea retta.

L'immagine in alto a sinistra mostra cosa si intende per curvatura non continua: il salto improvviso nel grafico
di curvatura indica una discontinuità nella curvatura.
Ciò nonostante, gli elementi linea-arco-linea sono collegati in modo smussato. L'arco assume la "direzione"
esatta di una delle linee e quindi la linea seguente inizia nella stessa direzione dell'arco in corrispondenza del
suo estremo.
Le curve G2 (b), di nuovo, non mostrano nessuna curvatura sulle linee, tuttavia, la curva che unisce le due
linee rette è diversa rispetto al caso G1. Questa curva mostra un grafico che inizia sullo zero per raggiungere
un determinato punto alla fine della curva, quindi aumenta velocemente ma in modo smussato, per poi
ritornare sullo zero sull'estremità in cui si incontra con l'altra retta. Non si tratta di una curva con curvatura
costante, per cui non ha raggio costante. Il grafico non si incrementa in modo scalettato sulla curva, dallo
zero raggiunge il suo massimo in modo smussato. In questo modo, non c'è discontinuità nella curvatura dalla
fine della linea retta alla fine della curva. La curva inizia e finisce con curvatura zero, così come succede con
le linee. Quindi, nel caso G2, non si ha solo la stessa direzione delle curve alle estremità, ma anche la stessa
curvatura in questi punti: non c'è nessun salto nella curvatura e le curve sono considerate G2 o continue nella
curvatura.

4 Soffermiamoci ora sulle curve c e d.


Anche queste sono G1 e G2 ma non sono linee rette, per cui il grafico si visualizza su tutte le curve.

Di nuovo, il gruppo G1 mostra delle scalettature Nelle curve G2, il grafico della curva di mezzo
nel grafico in corrispondenza delle estremità mostra la stessa altezza delle curve adiacenti in
comuni delle curve. Questa volta la curva non è corrispondenza delle estremità comuni: non ci
un arco costante: il grafico mostra che essa sono scalettature brusche nel grafico. La curva
aumenta nella curvatura dall'esterno verso il esterna del grafico di una curva rimane
centro. collegata al grafico della curva adiacente.

Robert McNeel & Associates θ 50


Note:
Per visualizzare la continuità con un cerchio di curvatura:
1 Eseguire il comando Curvatura (Menu Analizza > Cerchio di curvatura) e selezionare la curva del mezzo del
gruppo c.
Il cerchio che appare sulla curva indica il raggio di curvatura in quel determinato punto, ovvero, il cerchio che
risulterebbe dal centro e raggio misurati in quel preciso punto delle curva.

2 Trascinare il cerchio lungo la curva.


Nel punto in cui il cerchio risulta più piccolo, il grafico mostra il valore maggiore di curvatura. La curvatura è
l'inverso del raggio in qualsiasi punto.

3 Cliccare sull'opzione SegnaCurvatura sulla linea di comando.


Far scorrere il cerchio ed eseguire uno snap ad una delle estremità della curva e Cliccare per collocarvi un
cerchio di curvatura.

4 Uscire dal comando e rieseguirlo sulla curva che condivide con quella di mezzo l'estremità appena selezionata.
Tracciare un cerchio presso la stessa estremità.

I due cerchi hanno dei raggi assai diversi. Di nuovo, ciò indica una discontinuità nella curvatura.

Robert McNeel & Associates θ 51


Note:
5 Ripetere lo stesso procedimento per tracciare dei cerchi in prossimità degli estremi delle curve del gruppo d.

Questa volta, i cerchi corrispondenti a ciascuna curva nell'estremo comune hanno lo stesso raggio. Queste
curve sono continue nella curvatura.

6 Per finire, attivare i punti di controllo delle curve di mezzo dei gruppi c e d. Selezionare il punto di controllo
*centrale* di ciascuna curva e spostarlo in varie direzioni.
Mentre il grafico di curvatura varia di molto, la continuità presso ogni estremo con le curve adiacenti non
viene alterata.

I grafici delle curve G1 rimangono scalettati, I grafici delle curve G2 rimangono collegati,
tuttavia le dimensioni delle scalettature tuttavia si può vedere la formazione di un
cambiano. picco.

7 Soffermiamoci ora sui grafici delle curve G0.

Robert McNeel & Associates θ 52


Note:

Come si può vedere, c'è un'interruzione nel I cerchi di curvatura, nelle estremità in comune
grafico. Ciò indica che siamo in presenza della di queste due curve, non hanno solo raggi
sola continuità G0 o di posizione. diversi ma non sono nemmeno tangenti tra di
loro, dato che si intersecano. Nelle estremità in
questione, esiste una discontinuità nella
direzione.

Robert McNeel & Associates θ 53


Note:

Esercizio 6—Continuità geometrica


1 Aprire il modello Continuità curva.3dm.
Possiamo osservare che le due curve non sono tangenti. Per verificarlo, usare il comando ConG.
2 Eseguire il comando ConG (Menu Analizza: Curve > Continuità geometrica).
3 Cliccare in prossimità delle estremità in comune (1 e 2) di ciascuna curva. Continuità geometrica

Rhino mostra un messaggio nella Differenza estremità curva = 0.0304413


linea di comando che indica che gli Differenza tangenza in gradi = 10.2772
estremi della curva non si toccano: Differenza del raggio di curvatura = 126.531
Differenza nella direzione di curvatura in gradi = 10.2772
Le estremità della curva sono fuori tolleranza.

Per far sì che le curve abbiano una continuità di posizione:


1 Attivare i punti di controllo su entrambe le curve ed eseguire uno zoom sulle estremità in comune.
2 Attivare lo snap all'oggetto Punto e trascinare un'estremità verso l'altra.

Robert McNeel & Associates θ 54


Note:
3 Ripetere il comando ConG.

Il messaggio della linea di comando è Differenza estremità curva = 0


cambiato: Differenza tangenza in gradi = 10.3069
Differenza del raggio di curvatura = 126.771
Differenza nella direzione di curvatura in gradi = 10.3069
Le curve sono G0.

4 Annullare l'operazione precedente.

Per far sì che le curve abbiano una continuità di posizione usando il comando Combina:
Rhino possiede uno strumento per realizzare l'aggiustamento automaticamente, all'interno del comando Combina.
1 Per provarlo, eseguire il comando Combina (Menu Curve: Modifica curve > Combina).
Combina due curve
Selezionare un punto in prossimità dell'estremità in comune di una delle curve.
Selezionare un punto in prossimità dell'estremità in comune dell'altra curva.
Di default, la curva selezionata per prima sarà quella che verrà modificata per combinarsi con l'altra curva. È
possibile fare in modo che entrambe le curve cambino facendo una media tra le due selezionando la casella
Media le curve nella seguente finestra di dialogo.
4 Nella finestra di dialogo Combina due curve, selezionare Posizione e Media le curve.

5 Ripetere il comando ConG.


Nella linea di comando compare il Differenza estremità curva = 0
seguente messaggio: Differenza tangenza in gradi = 10.2647
Differenza del raggio di curvatura = 126.708
Differenza nella direzione di curvatura in gradi = 10.2647
Le curve sono G0.

Robert McNeel & Associates θ 55


Note:

Esercizio 7—Continuità nella tangenza


È possibile stabilire una condizione di tangenza (G1) tra due curve, assicurandosi che i punti di controllo siano
disposti come visto in precedenza. Le curve devono coincidere in corrispondenza dei loro punti finali su
un'estremità e questi devono essere allineati con il punto successivo di ogni curva. Ciò si può fare
automaticamente con il comando Combina e, in alternativa, si può fare facilmente anche spostando
semplicemente i punti di controllo con i comandi di trasformazione di Rhino.
Useremo i comandi e le opzioni Sposta, ImpostaPt, Ruota, Zoom destinazione, PuntiOn (F10), PuntiOff
(F11), gli snap all'oggetto Fine, Punto, Lungo, Tra ed il tasto Tab per spostare i punti in vari modi fino ad
ottenere la tangenza.

Innanzitutto, creeremo alcuni alias da usare in questo esercizio.

Per creare gli alias per gli snap "Lungo la linea" e "Tra":

Lungo la linea e Tra sono degli snap all'oggetto da attivare di volta in volta e sono disponibili nel menu
Strumenti, alla voce Snap all'oggetto. Possono essere usati solo dopo aver eseguito un comando e valgono solo
per un punto selezionato. Qui di seguito creeremo degli alias per questi snap all'oggetto. Lungo la linea

1 Nella finestra di dialogo Opzioni di Rhino, alla pagina Alias, cliccare sul pulsante Nuovo e quindi digitare a
nella colonna Alias e Lungo la linea nella colonna Macro di comando.
2 Digitare b nella colonna Alias e Tra nella colonna Macro di comando.
3 Chiudere la finestra di dialogo Opzioni di Rhino. Tra

Robert McNeel & Associates θ 56


Note:

Per cambiare la continuità agendo sui punti di controllo con il comando "Ruota" ed il tasto di direzione
"Tab":
1 Attivare i punti di controllo di entrambe le curve.
2 Selezionare il secondo punto di controllo (1) dalla fine di una delle due curve.

Robert McNeel & Associates θ 57


Note:
3 Eseguire il comando Ruota (Menu Trasforma: Ruota).
4 Usando l'osnap Punto, selezionare gli estremi in comune (0) delle due curve come centro di rotazione. Come
primo punto di riferimento, eseguire uno snap sulla posizione corrente del punto di controllo selezionato.

Bloccaggio della direzione con il


tasto Tab
Il movimento del cursore si può
bloccare quando il tasto "Tab" viene
premuto. Il bloccaggio della
direzione si può usare per spostare
5 Per il secondo punto di riferimento, assicurarsi che l'osnap punto sia ancora attivo. Collocare il cursore, senza gli oggetti e trascinarli, oppure per
cliccare, sul secondo punto (2) dell'altra curva. Mentre sullo schermo viene evidenziato lo snap, indicando creare delle curve e delle linee.
che il cursore è vincolato al punto di controllo, premere e rilasciare il tasto Tab. Non cliccare con il mouse.
Per attivare questa funzione,
premere e rilasciare il tasto "Tab" ai
prompt di Rhino che richiedono di
fissare una determinata posizione
nello spazio. Il cursore verrà
vincolato ad una linea che
congiunge il punto selezionato nello
spazio, quando il tasto "Tab" viene
premuto, alla posizione dell'ultimo
punto su cui si è cliccato.
Lo sbloccaggio di una direzione
bloccata si ottiene premendo e
rilasciando di nuovo il tasto "Tab";
6 Riportare di nuovo il cursore sull'altra curva: notare come la posizione venga vincolata ad una linea che va dal
quindi si può impostare una nuova
centro di rotazione al secondo punto sulla seconda curva, la posizione del cursore quando si preme il tasto direzione premendo ancora il tasto
Tab. Ora si può cliccare il mouse sul lato opposto alla seconda curva. "Tab".

Robert McNeel & Associates θ 58


Note:
Durante la rotazione, il vincolo di direzione TAB Il punto finale della rotazione sarà allineato
sa tracciare la linea dal centro e non dal primo esattamente con il centro di rotazione ed il
punto di riferimento. secondo punto della seconda curva.

Per cambiare la continuità di una curva agendo sui punti di controllo mediante lo snap "Tra":
1 Usare il comando UnLivelloOn per attivare solo il livello Curve 3d.
2 Controllare la continuità delle curve mediante il comando ConG.
3 Attivare i punti di controllo di entrambe le curve. Imposta unico livello attivo
4 Selezionare mediante una finestra di selezione le estremità in comune di entrambe le curve (1).
5 Usare il comando Sposta (Menu Trasforma: Sposta) per spostare i punti.
Eseguire uno snap allo stesso punto (1).
Sposta

Digitare b e premere Invio per usare lo snap all'oggetto Tra.


Selezionare il secondo punto (2) su una curva.

Robert McNeel & Associates θ 59


Note:
Selezionare il secondo punto (3) sull'altra curva.

I punti in comune vengono spostati ed inseriti tra gli altri due secondi punti, allineando quindi i
quattro punti.

10 Verificare la continuità.

Per cambiare la continuità agendo sui punti di controllo mediante lo snap "Lungo la linea":
1 Annullare l'operazione precedente.
2 Selezionare uno dei secondi punti (2 o 3).
3 Usare il comando Sposta (Menu Trasforma: Sposta) per spostare il punto.
Eseguire uno snap al punto selezionato.

Digitare a e premere Invio per usare lo snap all'oggetto Lungo la linea.


Eseguire uno snap al secondo punto sull'altra curva.

Robert McNeel & Associates θ 60


Note:
Eseguire uno snap ai punti in comune (1).

Il punto segue una linea che attraversa i due punti, allineando i quattro punti. Cliccare per
posizionare i punti.

8 Verificare la continuità.

Per editare le curve senza comprometterne la continuità nella tangenza:


1 Selezionare con una finestra le estremità in comune oppure un secondo punto qualsiasi su una qualsiasi delle
curve.
Attivare l'osnap Punto e trascinare il punto sul punto successivo ai quattro punti critici.

Robert McNeel & Associates θ 61


Note:
2 Quando l'osnap Punto viene evidenziato sullo schermo, usare il bloccaggio della direzione con Tab premendo
e rilasciando il tasto Tab senza rilasciare il pulsante del mouse.

Trascinando il punto, la tangenza verrà mantenuta, visto che i punti sono vincolati alla linea di
bloccaggio della direzione. Rilasciare il tasto sinistro del mouse su un punto qualsiasi per collocarvi
il punto.

3 Rilasciare il tasto sinistro del mouse su un punto qualsiasi per collocarvi il punto.

Esercizio 8—Continuità nella curvatura Combina due curve

La sistemazione dei punti per stabilire una continuità nella curvatura è più complessa di quella che si ha per la
tangenza. La curvatura alla fine di una curva è determinata dalla posizione degli ultimi tre punti sulla curva ed i
rapporti esistenti tra questi non sono sempre chiari come succede per la tangenza. La continuità G1 si può
mantenere assicurandosi che
Per stabilire una continuità nella curvatura o G2, l'uso del comando Combina, nella maggior parte dei casi, risulta ogni modifica ai quattro punti
il metodo più pratico. critici abbia luogo lungo la linea
su cui essi giacciono.
Per combinare le curve:
Una volta raggiunta la continuità
1 Attivare il livello Curve 3D come livello corrente. G1, è ancora possibile editare le
curve in prossimità delle loro
2 Disattivare il livello Curve 2D. estremità senza perdere la
continuità, usando il vincolo di
direzione TAB.
Questa tecnica funziona solo
dopo aver stabilito la tangenza.

Robert McNeel & Associates θ 62


Note:
3 Usare il comando Combina (Menu Curve: Modifica curve > Combina) per combinare la curva rossa (1) con
quella magenta (2).

L'unico caso semplice in cui


l'aggiustamento dei punti di
controllo funziona si ha quando si
Quando si usa il comando Combina selezionando l'opzione Curvatura su queste determinate congiunge una curva ad una
curve, il terzo punto sulla curva da modificare viene vincolato ad una posizione calcolata da Rhino linea retta.
per stabilire la continuità desiderata.
In questo caso, tutti e tre i punti
che si trovano nell'estremità della
curva in questione devono
allinearsi con la linea di
destinazione.
La curva che si sta modificando presenta dei
cambiamenti significativi nella forma. Muovendo
il terzo punto a mano, si comprometterà la
continuità G2 alle estremità, mentre si
manterrà la continuità G1.

Robert McNeel & Associates θ 63


Note:
Tecniche avanzate per controllare la continuità
In Rhino, esistono altri due metodi per editare delle curve e preservarne la continuità. (1) Il comando
CurvaturaEstremita consente di editare la curva mantenendo la continuità. (2) L'aggiunta di nodi consente una
maggior flessibilità nel momento in cui si cambia la forma della curva.

Per editare la curva con il comando CurvaturaEstremita


1 Cliccare con il tasto destro del mouse sul pulsante Copia per realizzare una copia della curva magenta e
quindi Bloccarla.
2 Eseguire il comando CurvaturaEstremita (Menu Modifica: Modifica curvatura all'estremità).
Modifica curvatura all'estremità
Selezionare la curva magenta.

Da notare come si visualizzino più punti rispetto


a quelli presenti sulla curva originaria.
Il comando CurvaturaEstremita converte
qualunque curva con meno di sei punti di
controllo in una curva di grado 5 con sei o più
punti di controllo.

Selezionare il terzo punto, trascinarlo, cliccare per posizionarlo e quindi premere Invio per terminare il
comando.

Se il punto finale della curva ha continuità G2


rispetto ad un'altra curva, tale continuità viene
mantenuta, visto che la curvatura dell'estremo
della curva non cambia.

Per inserire un nodo:


L'aggiunta di uno o due nodi ad una curva consente di avere un maggior numero di punti all'estremità di una
curva, in modo tale che il terzo punto possa esserle più prossimo. I nodi si possono aggiungere ad una curva
o ad una superficie mediante il comando InserisciNodo.

Inserisci nodo

Robert McNeel & Associates θ 64


Note:
1 Annullare le precedenti modifiche.
2 Eseguire il comando InserisciNodo (Menu Modifica: Punti di controllo > Inserisci nodo).
Selezionare la curva magenta.
Specificare un punto sulla curva in cui inserire un nodo tra i primi due punti.
In genere, una curva o una superficie
tenderanno a funzionare meglio nell'editing di
punti se i nuovi nodi vengono collocati nel punto
intermedio tra i nodi già esistenti, mantenendo
così una distribuzione più uniforme.
Aggiungendo dei nodi, verranno aggiunti
sistematicamente anche dei punti di controllo.
Essi non sono la stessa cosa ed i nuovi punti di
controllo non verranno aggiunti esattamente nei
punti in cui sono posizionati i nuovi nodi.

5 Combinare le curve dopo aver inserito un nodo nella curva magenta.

L'opzione Automatico inserisce


automaticamente un nuovo nodo
esattamente nel punto intermedio
tra ogni span di congiunzione tra
i nodi esistenti.
Se si vogliono collocare dei nodi
solo in alcuni span, si dovranno
collocare individualmente,
L'inserimento dei nodi più vicino alle estremità delle curve avrà influenza sull'effetto del comando
cliccando sulle posizioni
"Combina" sulla curva.
desiderate lungo la curva.
I nodi già esistenti vengono
evidenziati in bianco.

Robert McNeel & Associates θ 65


Note:

Continuità tra superfici


5
Le caratteristiche legate alla continuità di una curva sono valide anche per una superficie. Invece di agire sul
secondo e terzo punto dall'estremità di una curva, in una superficie si agisce su un'intera riga di punti
appartenenti al bordo e sulle due successive posizioni a partire dal bordo. Per la verifica della continuità tra due
superfici si usano altri strumenti oltre al comando ConG.

Analisi della continuità di una superficie


Rhino sfrutta le capacità OpenGL di creare visualizzazioni in falso colore che aiutano ad analizzare la curvatura e la
continuità nelle superfici. Questi strumenti si trovano nel menu Analizza, alla voce Superfici. Lo strumento che
analizza nel modo più diretto la continuità G0-G2 tra superfici è il comando Zebra. L'analisi zebra visualizza una
superficie con delle strisce riflesse.

N.b.: Non è necessario possedere una scheda di accelerazione grafica OpenGL per usare questi strumenti.
Tuttavia, con l'accelerazione OpenGL, la velocità di funzionamento può aumentare.

Robert McNeel & Associates θ 67


Note:
Esercizio 9—Continuità tra superfici
1 Aprire il modello Continuità di superficie.3dm.
2 Attivare i punti di controllo su entrambe le superfici.

3 Eseguire il comando CombinaSrf (Menu Superfici: Modifica superfici > Combina).


Selezionare il bordo della superficie bianca più prossimo alla superficie nera.
Selezionare il bordo della superficie nera più prossimo alla superficie bianca. Combina superfici

Robert McNeel & Associates θ 68


Note:
6 Nella finestra di dialogo Combina superfici, selezionare la continuità di Posizione.
Assicurarsi che le caselle Media le superfici, Congiungi i bordi attraverso i punti più vicini e Preserva il
lato opposto non siano selezionate.
Cliccare su OK.
Media le superfici
Entrambe le superfici potranno essere modificate per consentire Opzioni combina superfici
la combinazione. Regolazione direzione
Rifinisci giunzione isocurve

Specifica se il risultato della giunzione debba essere verificato Specifica in che modo è
per controllarne l'accuratezza, e rifinito in modo che i bordi determinata la parametrizzazione
delle superfici combinate.
coincidano nei limiti di una specifica tolleranza.
Automatica valuta il bordo di
Congiungi i bordi attraverso i punti più vicini
destinazione e quindi usa
La superficie da modificare viene allineata al bordo di riferimento Conforme direzione isocurva
di un'altra superficie proiettando ciascun punto sul bordo sul di destinazione se si tratta di un
punto più vicino del bordo di riferimento. bordo non tagliato oppure Rendi
perpendicolare al bordo di
Preserva il lato opposto destinazione se si tratta di un
Questa opzione aggiunge un numero sufficiente di nodi, in modo bordo troncato.
tale che il bordo opposto a quello modificato non venga alterato. Preserva direzione isocurve
Mantiene le direzioni delle
isocurve esistenti il più possibile
simili a quelle della superficie
prima delle modifiche apportate
dall'operazione di combinazione.
Conforme direzione isocurva
Il bordo della superficie bianca viene avvicinato di destinazione
al bordo della superficie nera per combinarsi
Rende le isocurve della
con esso. superficie che viene regolata
parallele a quelle della superficie
alla quale viene adattata.
Rendi perpendicolare al bordo
di destinazione
Rende le isocurve della
superficie da regolare
perpendicolari al bordo che deve
essere adattato.

Robert McNeel & Associates θ 69


Note:
Per verificare la continuità con l'analisi Zebra:
1 Esaminare le superfici con lo strumento di analisi Zebra (Menu Analizza: Superfici > Zebra).
Questo comando si basa su un'approssimazione di mesh della superficie per le informazioni da visualizzare.

Zebra

Di default, la mesh generata dallo Zebra può


risultare troppo grossolana per ottenere
un'analisi appropriata delle superfici.

2 Se, sulle superfici, vengono visualizzate delle strisce molto spigolose anziché smussate, cliccare sul pulsante
Regola mesh della finestra di dialogo dell'analisi Zebra.

In genere, la mesh di analisi


dovrebbe essere più accurata
rispetto alle normali mesh di
ombreggiatura e di rendering.

Robert McNeel & Associates θ 70


Note:
3 Usare le opzioni dettagliate per impostare i parametri delle mesh.
Per questo tipo di mesh, spesso è più facile azzerare (disattivare) l'opzione Angolo massimo ed usare
esclusivamente l'opzione Suddivisione iniziale poligoni nella griglia.

Il numero inserito può essere abbastanza alto, anche


se ciò dipende dalla geometria in questione.
In questo esempio, impostando l'opzione su valori
pari a 5.000 o 10.000, si avrà una mesh molto
rifinita ed accurata.

4 L'analisi può essere migliorata di molto unendo tra di loro le superfici da esaminare.
In questo modo, verrà effettuata la rifinitura della mesh lungo il bordo unito e le strisce Zebra agiranno con
maggiore uniformità.

Come si può osservare, tranne per il fatto che si


toccano, non esiste nessuna correlazione
particolare tra le strisce delle due superfici.
Si ha quindi una continuità G0.

Robert McNeel & Associates θ 71


Note:
Per combinare la superficie con continuità nella tangenza:
1 Usare di nuovo il comando CombinaSrf (Menu Superfici: Modifica superfici > Combina), selezionando
l'opzione Tangenza.

Quando si sceglie un bordo da combinare, appaiono delle frecce di direzione ad indicare quale
bordo di superficie è stato selezionato. La superficie verso cui puntano le frecce rappresenta la
superficie selezionata.

2 Analizzare le superfici con l'analisi Zebra.

Gli estremi delle strisce delle due superfici si


incontrano formando un determinato angolo.
Si ha quindi una continuità G1.

Robert McNeel & Associates θ 72


Note:
Per combinare la superficie con continuità nella curvatura:
1 Usare il comando CombinaSrf (Menu Superfici: Modifica superfici > Combina), selezionando l'opzione
Curvatura.

2 Analizzare le superfici con l'analisi Zebra.

Come si può osservare, le strisce sono ora


allineate in modo uniforme attraverso la linea di
giunzione. Ogni striscia si combina in modo
smussato con la striscia della superficie
corrispondente.
Si ha quindi una continuità nella curvatura
(G2).

N.b.: L'esecuzione graduale di queste operazioni può condurre a dei risultati diversi da quelli ottenuti passando
direttamente alla continuità nella curvatura, senza usare per prima la posizione. Infatti, ciascuna
operazione modifica la superficie in prossimità dei bordi, per cui la successiva operazione partirà da una
superficie diversa rispetto all'originale.

Inserimento di nodi per controllare la giunzione tra due superfici


Come accade per la giunzione di due curve, il comando CombinaSrf a volte può distorcere le superfici più del
dovuto per raggiungere il grado di continuità desiderato. Per limitare l'effetto dovuto a questo comando, si
consiglia di aggiungere dei nodi alle superfici. La seconda e la terza riga di punti saranno più vicine al bordo della
superficie.
Le superfici si possono modificare opportunamente anche mediante il comando CurvaturaEstremita.

Robert McNeel & Associates θ 73


Note:
Per inserire un nodo in una superficie:
1 Annullare l'operazione precedente.
2 Usare il comando InserisciNodo per inserire una fila di nodi in prossimità degli estremi della superficie
bianca.
Quando si usa questo comando su una superficie, sono disponibili varie opzioni. È possibile inserire una fila di
nodi nella direzione U, nella direzione V o in entrambe le direzioni. Selezionare l'opzione Simmetria per
inserire una fila di nodi sugli estremi opposti di una superficie.

3 Usare il comando CombinaSrf per combinare tra di loro le due superfici.

Per adattare la superficie con la modifica della curvatura alle estremità:

Il comando CurvaturaEstremita consente di modificare la forma di una superficie senza cambiare la direzione della
tangente e la curvatura sul bordo della superficie. Ciò è utile quando si ha bisogno di modificare la forma di una
superficie che è stata adattata ad un'altra superficie.
Il comando CurvaturaEstremita consente di spostare i punti di controllo su un determinato punto della superficie.
Questi punti vengono vincolati lungo un percorso che impedisce alla direzione ed alla curvatura di cambiare.

Robert McNeel & Associates θ 74


Note:
La superficie può venir adattata uniformemente lungo l'intero bordo selezionato o lungo una parte del bordo
stesso. In quest'ultimo caso, l'aggiustamento avviene sul punto specificato e si rastrema fino a zero su entrambe
le estremità dell'estensione. Sia il punto iniziale che il punto finale dell'estensione possono coincidere con il punto
da regolare, costringendo l'estensione a collocarsi completamente su un solo lato rispetto al punto di
aggiustamento.
1 Eseguire il comando CurvaturaEstremita (Menu Modifica: Modifica curvatura all'estremità).
Selezionare il bordo della superficie bianca.
Selezionare un punto sul bordo in corrispondenza del quale verrà controllato l'aggiustamento.

Si possono usare gli snap all'oggetto e la


geometria di riferimento per selezionare un
punto con precisione.

Selezionare un punto lungo i bordi comuni per definire la regione da modificare. Ripetere l'operazione per il
prompt Fine della regione da modificare e selezionare un altro punto per definire l'area da modificare.

Per selezionare un intervallo in questo punto, far scorrere il cursore lungo il bordo e cliccare sui
punti iniziale e finale dell'intervallo stesso. Per aggiustare l'intero bordo uniformemente, basterà
premere Invio.

Robert McNeel & Associates θ 75


Note:
Selezionare un punto.
6 Trascinare il punto e cliccare.
Rhino mostra tre punti, di cui solo due si
possono modificare. Quando si sposta il
secondo punto, si noti che Rhino sposta anche il
terzo punto che non si sta manipolando
direttamente, allo scopo di mantenere la
continuità.
Qualora non sia necessario mantenere la
continuità G2 sul bordo, usare l'opzione
PreservaCurvatura per disattivare uno dei due
punti editabili. In questo modo, si manterrà solo
la continuità G1.

7 Premere Invio per terminare il comando.

Comandi di creazione di superfici che considerano la continuità


Rhino ha vari comandi che possono creare delle superfici usando i bordi di altre superfici come curve in ingresso.
Questi comandi possono creare delle superfici con continuità G1 o G2 rispetto alle superfici circostanti. I comandi
a cui ci riferiamo sono:

• SrfReteCrv
• Sweep2
• Patch (solo G1)
• Loft (solo G1)
• RaccordoBlendSrf (G1 o G2)
Nei seguenti esercizi, analizzeremo le principali funzioni di questi comandi.

Esercizio 10—Comandi di continuità

Per creare una superficie da una rete di curve:


1 Aprire il modello Comandi di continuità.3dm.
Sul livello Superfici ci sono due superfici unite che sono state troncate e, tra di esse, esiste un'interruzione.
Tale interruzione deve essere eliminata connettendo le due superfici in modo continuo.

Robert McNeel & Associates θ 76


Note:
2 Attivare il livello Rete.

In corrispondenza dell'interruzione, ci sono


varie curve che definiscono le sezioni trasversali
della superficie.

3 Usare il comando SrfReteCrv (Menu Superfici: Rete di curve) per chiudere l'apertura con una superficie non
tagliata usando come curve in ingresso le curve ed i bordi delle superfici.
La finestra di dialogo Superficie da rete di curve permette di specificare la continuità desiderata sulle curve
di bordo selezionate. Superficie da una rete di curve

Da notare che si può inserire un massimo di quattro curve. Inoltre, è


possibile specificare le tolleranze o la deviazione massima della
superficie dalle curve in ingresso. Per default, le tolleranze dei bordi
coincidono con la tolleranza assoluta del modello. La tolleranza delle
curve interne è 10 volte più allentata rispetto al valore predefinito.

Robert McNeel & Associates θ 77


Note:
4 Impostare l'opzione Curve interne sullo 0.01. Scegliere la continuità nella Curvatura per tutti i bordi.

In questo modo, la superficie risultante avrà


continuità nella curvatura in tutti e quattro i
bordi.

5 Analizzare la superficie risultante mediante l'analisi Zebra.

Per creare una superficie con uno sweep a due binari:


1 Usare il comando UnLivelloOn per aprire di nuovo il livello Superfici e quindi cliccare con il pulsante sinistro
del mouse sul pannello dei livelli della barra di stato e selezionare il livello Sweep2.
2 Eseguire il comando Sweep2 (Menu Superfici: Sweep 2 binari) e selezionare come binari i bordi lunghi della
superficie.

Sweep a 2 binari

Robert McNeel & Associates θ 78


Note:
3 Come profili, selezionare un bordo corto, le curve di sezione e l'altro bordo corto.

4 Selezionare la voce Curvatura per entrambe le Opzioni del binario.

Dato che i binari sono bordi di superficie, sullo schermo essi appaiono
come bordi e la finestra di dialogo "Opzioni Sweep a 2 binari" offre la
possibilità di mantenere la continuità in prossimità di quei bordi.

5 Analizzare la superficie non tagliata risultante mediante l'analisi Zebra.

Robert McNeel & Associates θ 79


Note:
Per creare una superficie patch:
Il comando Patch crea una superficie tagliata se le curve di contorno formano un loop chiuso, e può far
corrispondere la continuità a G1 se le curve di contorno sono dei bordi.
1 Attivare i livelli Superfici e Patch.
Disattivare tutti gli altri livelli.
2 Eseguire il comando Patch (Menu Superfici: Patch). Patch
3 Selezionare le curve di bordo e le curve interne e quindi premere Invio.
4 Nella finestra di dialogo Opzioni della superficie patch:
impostare la Spaziatura tra i punti su 1.0;
impostare la Rigidità su 1;
impostare le opzioni Suddivisioni U e Suddivisioni V sul 10.
Selezionare le caselle Regola tangenza e Taglio automatico e quindi cliccare su OK.

La superficie risultante non appare molto smussata. Esiste una serie


di opzioni che consentono di regolare l'accuratezza della superficie.
Apporteremo qualche cambiamento e ripeteremo il comando.

Robert McNeel & Associates θ 80


Note:
5 Annullare l'operazione precedente e ripetere il comando Patch. Selezionare gli stessi bordi e le stesse curve.
6 Nella finestra di dialogo Opzioni della superficie patch, impostare le opzioni Suddivisioni U e
Suddivisioni V sul 17 e quindi cliccare su OK.

La superficie risultante sembra avere più isocurve, ma essa non è più


smussata.
7 Annullare l'operazione precedente.
8 Usare il comando Patch e selezionare gli stessi bordi e le stesse curve.
9 Nella finestra di dialogo Opzioni della superficie patch, impostare l'opzione Spaziatura tra i punti su .01
e quindi cliccare su OK.

La superficie risultante appare più morbida.

10 Unire le superfici.

Robert McNeel & Associates θ 81


Note:
11 Usare il comando MostraBordi (Menu Analizza> Gestione bordi > Mostra bordi) per visualizzare i bordi
aperti.

In presenza di bordi aperti tra la nuova superficie patch e la polisuperficie esistente, è possibile che occorra
raffinare ulteriormente le impostazioni.

12 Analizzare il risultato avvalendosi dell'analisi Zebra.

Esercizio 11—Opzioni Patch

Per creare una superficie patch da un bordo ed una serie di punti:

Patch può usare come input oggetti punto, curve e bordi di superficie. In questo esercizio, useremo punti e bordi
in input per dimostrare come funziona l'opzione Rigidità.
1 Attivare i livelli Superfici e Rigidità patch.
Disattivare tutti gli altri livelli.
2 Eseguire il comando Patch (Menu Superfici: Patch) e selezionare i due oggetti punto ed il bordo superiore
della superficie come input.

Robert McNeel & Associates θ 82


Note:
3 Selezionare la casella Regola tangenza ed impostare le Suddivisioni sul 10 in entrambe le direzioni.
4 Per farsi un'idea migliore dei due oggetti punto, attivare la vista Frontale ed impostare la visualizzazione
wireframe.
5 Impostare la Rigidità su .1 e cliccare sul pulsante Anteprima.

Inserendo dei valori più bassi per la rigidità, la superficie viene definita dai punti mantenendo la
tangenza sul bordo. In questo modo, si potranno visualizzare dei cambiamenti bruschi o delle
rughe sulla superficie.
6 Impostare la Rigidità sul 5 e cliccare di nuovo sul pulsante Anteprima.

Inserendo dei valori più alti per la rigidità, la superficie patch diventa più rigida ed è possibile che
non passi per la geometria in input. D'altro canto, è meno probabile che essa mostri dei
cambiamenti bruschi o delle rughe e, spesso, appare più smussata e migliore. Con valori di rigidità
molto alti, i bordi possono avere anche una certa tendenza ad allontanarsi dai bordi designati per
l'input.

Robert McNeel & Associates θ 83


Note:
Esercizio 12—Operazioni di loft

Per creare una superficie loft:


Anche il comando Loft possiede delle opzioni integrate per la continuità di superficie.
1 Aprire il modello Loft.3dm.
2 Eseguire il comando Loft (Menu Superfici: Loft).
Selezionare la curva di bordo inferiore, la curva inferiore, la curva superiore e la curva di bordo superiore.
Loft

Effettuare la selezione cliccando in prossimità


della stessa estremità di ciascuna curva. In
questo modo, ci si assicura di non ottenere una
torsione nella superficie.

4 Premere Invio al termine.

Robert McNeel & Associates θ 84


Note:
5 Nella finestra di dialogo Opzioni superfici Loft, alla voce Stile, selezionare Normale.
Selezionare le caselle Tangenza iniziale, Tangenza finale e Non semplificare.

La nuova superficie presenta continuità G1 rispetto alle superfici originarie.

6 Analizzare il risultato avvalendosi dell'analisi Zebra.

Robert McNeel & Associates θ 85


Note:
Esercizio 13—Blend

Per creare un blend tra due superfici:

Un altro comando che prende in considerazione la continuità di superfici contigue è il comando


RaccordoBlendSrf.
1 Aprire il modello RaccordoBlend.3dm.
Raccordo blend superfici
2 Eseguire il comando RaccordoBlendSrf (Menu Superfici: Raccordo blend superfici) e, nella linea di comando,
impostare l'opzione Continuità=Curvatura.
3 Selezionare uno dei bordi lungo il bordo sinistro della polisuperficie superiore.

Da notare che non viene evidenziato tutto


il bordo ma viene selezionata solo la parte
della superficie in cui si è cliccato.
Tutto concatena tra di loro tutti i bordi con
continuità G1 rispetto al bordo selezionato.
Successivo aggiunge solo il bordo con
continuità G1 successivo a quello selezionato.

4 Provare le varie opzioni fino a selezionare l'intero bordo della polisuperficie.

Si noti come né l'opzione Tutto né l'opzione


Successivo selezionano il segmento di bordo
ridotto che si trova sull'estremità inferiore
destra della polisuperficie. Ciò succede perché il
bordo in questione non è tangente all'altro
bordo selezionato.
Se si vuole includere questo segmento nel
blend, occorre selezionarlo con un clic.

5 Una volta selezionati tutti i bordi desiderati della polisuperficie superiore, premere Invio.

Robert McNeel & Associates θ 86


Note:
6 Selezionare il bordo sinistro della superficie inferiore e premere Invio.

A questo punto, compare una finestra di dialogo con due cursori ed un'opzione.
Tramite questa finestra, si può regolare la curvatura della giunzione sia usando i
cursori che inserendo i valori desiderati.
La regolazione della curvatura adatta nella stessa misura tutte le sezioni
trasversali.
Assicurarsi che la casella Stessa altezza non sia selezionata.

7 Si possono quindi aggiungere ulteriori sezioni trasversali cliccando a turno sui vari bordi.

È possibile aggiungere tutte le sezioni trasversali necessarie. In questo caso, non c'è nessun
vantaggio nell'aggiungere altre sezioni, per cui si possono accettare le opzioni di default.
Visto che il piccolo segmento finale viene incluso, la superficie risultante sarà una polisuperficie,
data la discontinuità introdotta da questo bordo.

Robert McNeel & Associates θ 87


Note:
8 Premere Invio per creare la superficie.

La transizione blend verrà forzata a passare per


queste sezioni trasversali, per cui esse
forniscono una misura di controllo sulla
superficie risultante.
L'opzione di continuità terrà conto della
continuità nella curvatura (G2) o della
continuità nella tangenza.

Esercizio 14—Opzioni Blend

Per creare una superficie blend tramite le varie opzioni:

Nel seguente esercizio, per prima cosa realizzeremo un blend che dà origine ad una superficie che si
autointerseca. Quindi, useremo le opzioni delle superfici blend per correggere il problema.
1 Aprire il modello Opzioni RaccordoBlendSrf.3dm.

2 Eseguire il comando RaccordoBlendSrf (Menu Superfici: Raccordo blend superfici) e selezionare i bordi più
curvati delle due superfici 0.

Robert McNeel & Associates θ 88


Note:
3 Nella finestra di dialogo, dopo essersi assicurati che la casella Stessa altezza non sia stata selezionata e che
i cursori della curvatura siano impostati sull'1.0, cliccare su Ok.
4 Eseguire uno zoom in sulla superficie appena creata nella vista Superiore.

Nella stessa vista, osservare da vicino il centro della superficie di blend usando la visualizzazione
wireframe. Da notare come il blend abbia forzato la superficie ad essere autointersecante nel
centro. Le isocurve si intersecano tra di loro creando un'imperfezione o piega in questo punto.

Opzioni delle superfici blend


Per evitare la creazione di superfici autointersecanti o con irregolarità quando si crea un blend, si possono usare i
cursori per la Regolazione della curvatura del raccordo, l'opzione Stessa altezza oppure l'opzione
SezioniPiane del comando di giunzione.
Nei seguenti esempi, daremo un'occhiata a queste tre opzioni.

1 Eseguire il comando RaccordoBlendSrf e selezionare i bordi della coppia di superfici numero 1.

Regolare i cursori in modo tale che la curvatura della superficie sia minore di 1. Si consiglia un valore tra .2 e
.3.

I profili delle sezioni trasversali in corrispondenza di ogni estremità del blend, così come qualsiasi
altro frapposto tra di essi, si aggiorneranno mostrando un'anteprima della curvatura. Da notare
come la superficie non presenti nessuna irregolarità nel mezzo.

Robert McNeel & Associates θ 89


Note:

2 Eseguire il comando RaccordoBlendSrf e selezionare i bordi della coppia di superfici numero 2.

Regolare la Curvatura su .5 e selezionare la casella Stessa altezza.

La casella Stessa altezza ignora la tendenza della superficie di blend ad ispessirsi o a diventare
più profonda secondo la distanza esistente tra i bordi. L'altezza sarà la stessa nel centro e nelle
estremità. Come altro risultato, le sezioni del blend saranno meno sporgenti e quindi non si
intersecheranno tra di loro nell'area centrale.

3 Eseguire il comando RaccordoBlendSrf e selezionare i bordi della coppia di superfici numero 3.


4 Selezionare i bordi come sempre.
Usare gli stessi settaggi di curvatura usati per l'ultima coppia di superfici.

Robert McNeel & Associates θ 90


Note:
Cliccare sull'opzione SezioniPiane sulla linea di comando.
Viene quindi richiesto di definire a quale piano le sezioni della superficie devono essere parallele. Ciò si
definisce cliccando su due punti in una vista qualsiasi.

Cliccare una volta su un punto qualsiasi della vista Superiore e quindi, con la modalità "Orto"
attivata, cliccare di nuovo nella stessa vista nella direzione dell'asse Y.

Le isocurve della superficie risultante sono disposte in modo parallelo al piano definito nell'opzione
SezioniPiane. Le isocurve non si intersecano nel mezzo della superficie, essendo esse parallele
all'asse Y.

Robert McNeel & Associates θ 91


Note:
Ulteriori tecniche di modellazione di superfici
Esistono vari metodi per creare delle superfici di transizione. Nel prossimo esercizio, analizzeremo vari modi in cui
riempire delle interruzioni e realizzare delle transizioni tra superfici usando i comandi SrfReteCrv, Loft, Sweep1,
Sweep2, RaccordoBlend, RaccordoBlend e Patch.

Raccordi fillet ed angoli


Nonostante Rhino possegga delle funzioni automatizzate per creare dei raccordi fillet, può essere necessario
procedere in modo manuale. In questa sezione, vedremo come creare degli angoli con diversi raggi di raccordo
(sia a raggio costante che a raggio variabile), e vedremo anche come tracciare un raccordo di transizione.

Esercizio 15—Raccordi fillet e blend di superfici

Per creare un raccordo ad angolo con tre valori diversi di raggio ed una rete di curve:
1 Aprire il modello Raccordo ad angolo.3dm.
2 Usare il comando RaccordaBordi (Menu Solidi: Raccorda bordi > Raccordo fillet) per raccordare tramite fillet
il bordo (1) con un raggio pari a 5, il bordo (2) con un raggio pari a 3 ed il bordo (3) con un raggio pari a 2.

Raccorda bordi

Estrai superfici

Robert McNeel & Associates θ 92


Note:
3 Eseguire il comando EstraiSrf (Menu Solidi: Estrai superfici), selezionare i tre raccordi fillet e la superficie
frontale e quindi premere Invio per terminare il comando.

4 Usare il comando RaccordoBlend (Menu Curve: Raccordo blend curve) per creare delle curve tra le curve di
bordo delle superfici di raccordo più piccole.

N.b.: Le curve blend di fatto non toccano esattamente la superficie di raccordo. Diversamente dalla sezione
trasversale della superficie arrotondata, la curva di raccordo non è un arco. È possibile che sia necessario
riportare la curva sulla superficie prima dell'operazione di taglio o di usare il comando Suddividi.

Robert McNeel & Associates θ 93


Note:
5 Usare il comando Riporta (Menu Curve: Curva da oggetti > Riporta) per riportare la curva di congiungimento
destra sulla superficie di raccordo.
6 Usare il comando Tronca per tagliare le superfici con la curva blend e di proiezione.

7 Usare il comando SrfReteCrv (Menu Superfici: Rete di curve) per riempire il foro.
Selezionare le curve di bordo.

Robert McNeel & Associates θ 94


Note:
Premere Invio.
10 Nella finestra di dialogo Superficie da rete di curve, selezionare la casella Tangenza per tutti e quattro i
bordi.

I raccordi hanno continuità nella tangenza (G1). Nelle impostazioni per


la superficie da rete di curve, si dovrebbe selezionare l'opzione Tangenza
(G1) per i bordi. Se si selezionasse la continuità nella curvatura, invece,
si forzerebbe la transizione della superficie ad avere una continuità G2
nei bordi; tuttavia, in questo modo, non si cambierebbe la continuità dei
raccordi esistenti. Si noterebbe un'ondulazione o piega nella superficie.

11 Unire le superfici e controllare se la polisuperficie presenta dei bordi aperti.

Robert McNeel & Associates θ 95


Note:
Esercizio 16—Blend a raggio variabile

Per creare un raccordo a raggio variabile:


1 Aprire il modello Suola sandalo.3dm.
2 Usare il comando Cerchio con l'opzione AttornoCurva per creare dei cerchi di raggio diverso lungo il bordo
inferiore della suola.
Cerchio: Attorno alla curva

3 Usare il comando SelLivello (Menu Modifica: Selezione oggetti > Per livello...) per selezionare la curva ed i
cerchi.
4 Eseguire il comando Sweep1 (Menu Superfici: Sweep 1 binario) per creare una forma tubolare a raggio Modifica livelli
variabile attorno al bordo.
5 Nella finestra di dialogo Opzioni Sweep ad 1 binario, selezionare Non semplificare e Sweep chiuso e
quindi cliccare su OK.

Sweep ad 1 binario

Robert McNeel & Associates θ 96


Note:
6 Sbloccare il livello Scarpa Inferiore.
7 Troncare la superficie laterale ed inferiore con la superficie ottenuta dallo sweep.

8 Disattivare il livello Curva ed attivare il livello Raccordo.

N.b.: È possibile che dobbiate unire i bordi (Menu Analizza> Gestione bordi > Unisci bordi) delle superfici
tagliate prima di creare il blend. Ciò serve a nascondere le altre superfici mentre si uniscono i bordi. Combina bordi

9 Usare il comando RaccordoBlendSrf (Menu Superfici: Raccordo blend superfici) per creare il raccordo
variabile.
Raccordo blend curve

I bordi da congiungere sono dei loop chiusi. Se i bordi selezionati non formano due loop chiusi
lungo il perimetro della scarpa, cliccare sull'opzione Tutti sulla linea di comando per completare il
loop. È possibile aggiungere delle curve di sezione durante l’esecuzione del comando
RaccordoBlendSrf per poter controllare la superficie.

Robert McNeel & Associates θ 97


Note:
10 Unire le superfici.

Esercizio 17—Raccordo con patch

Per creare un raccordo a sei bordi usando un patch:


1 Aprire il modello Raccorda bordi.3dm.

Quando l'area da chiudere ha più


di quattro bordi, il comando
Patch fornisce migliori risultati
rispetto al comando SrfReteCrv.

Robert McNeel & Associates θ 98


Note:
2 Usare il comando RaccordaBordi (Menu Solidi: Raccorda bordi > Raccordo fillet), con Raggio=1, per
arrotondare tutti i bordi uniti allo stesso tempo.

3 Usare il comando Patch (Menu Superfici: Patch) per riempire l'apertura centrale.
4 Selezionare tutti e sei i bordi per definire il patch. Patch
5 Nella finestra di dialogo Opzioni della superficie patch, selezionare Regola tangenza e Taglio
automatico. Impostare i valori delle Suddivisioni U e V sul 15 ed il valore Rigidità sul 2.

Esercizio 18—Angoli arrotondati

Per creare una forma rettangolare, con la parte superiore ricurva e gli angoli arrotondati:
La superficie illustrata nell'immagine qui sotto si può ottenere in vari modi. Spesso, le curve con cui si inizia
sono formate da una serie di archi.
In questo esercizio, esamineremo due modi diversi di realizzare delle superfici di questo tipo usando le stesse
curve sottostanti.

Robert McNeel & Associates θ 99


Note:

1 Aprire il modello Angoli arrotondati.3dm.

2 Usare il comando Unisci (Menu Modifica: Unisci) per unire gli archi che formano la forma rettangolare della
base.

Robert McNeel & Associates θ 100


Note:
3 Passare al livello 03 Sweep.
4 Usare il comando Sweep1 (Menu Superfici: Sweep 1 binario) per creare la prima superficie.

Sweep ad 1 binario

5 Usare il comando Sweep1 (Menu Superfici: Sweep 1 binario) per creare la seconda superficie.
Selezionare il bordo superiore della superficie appena creata, quindi selezionare le sezioni trasversali in ordine
e premere Invio.

Robert McNeel & Associates θ 101


Note:
7 Nella finestra di dialogo Opzioni sweep ad 1 binario, impostare lo Stile su Allinea con superficie e quindi
cliccare su OK.
In questo modo, si avrà continuità nella tangenza con la prima superficie.

8 Usare il comando Patch (Menu Superfici: Patch) per riempire l'apertura centrale.
Patch

Robert McNeel & Associates θ 102


Note:
Per creare una forma rettangolare, con la parte superiore ricurva e gli angoli arrotondati (Parte 2ª):
Cominceremo questo esercizio creando delle nuove curve.
1 Passare al livello 02 Curve Separate e disattivare il livello 03 Sweep.
2 Usare il comando Estendi con l'opzione Arco (Menu Curve: Estendi curve > Con un arco verso un punto) per
estendere le curve come indicato qui sotto.
3 Premere Invio.
4 Selezionare un punto per l'estensione.
Ogni arco dovrebbe venir esteso in corrispondenza di ciascun estremo usando il raggio dell'arco esistente.

Visto che l'oggetto è simmetrico, basta estendere solo un arco per ogni tipo. Da queste curve, si
possono creare le superfici e quindi eseguirne una copia speculare.

5 Ruotare le curve dalla loro intersezione con la curva di base fino all'estremo della curva di base.

Usare il centro della curva di base come centro di rotazione per ruotare ciascun arco esteso, come
mostrato qui sopra.

Robert McNeel & Associates θ 103


Note:
6 Troncare i due archi estesi verticalmente alla stessa altezza.
Nelle viste Frontale o Destra, creare delle linee orizzontali, eseguendo uno snap alla fine dell'arco più piccolo
ed intersecando l'arco più alto. Ripetere lo stesso procedimento per le estremità inferiori degli archi.
Usare le linee per troncare il più lungo dei due archi. Cancellare le linee.

In questo modo, le superfici create da questi archi nei successivi punti avranno le stesse dimensioni verticali e
si potranno troncare una con l'altra.

Robert McNeel & Associates θ 104


Note:
7 Far ruotare uno qualsiasi dei due archi più grandi, che definirà la superficie superiore del solido, sul centro
dell'altro arco.

Eseguire uno snap al centro dell'altro arco, che sarà il centro di rotazione.

Ruotare l'arco dall'intersezione tra i due archi.

Ruotare l'arco fino alla fine dell'altro arco. Ciò garantisce che l'arco sottoposto a rotazione sia perpendicolare
all'altro arco sull'estremo finale.

Sweep ad 1 binario

Robert McNeel & Associates θ 105


Note:
8 Passare al livello 04 Superfici.
9 Usare il comando Sweep1 (Menu Superfici: Sweep 1 binario) per creare le due superfici verticali.

Una volta realizzato lo sweep, la superficie sarà perpendicolare all'arco su entrambe le estremità.

10 Usare gli alias mh ed mv creati al principio del corso per eseguire una CopiaSpeculare di ciascuna superficie
attorno all'origine.

Robert McNeel & Associates θ 106


Note:
11 Usare il comando Sweep1 per creare la superficie superiore.

12 Usare il comando Tronca (Menu Modifica: Tronca) per ritagliare gli estremi delle superfici intersecanti.

13 Usare il comando Unisci (Menu Modifica: Unisci) per unire le superfici.


14 Usare il comando RaccordaBordi (Menu Solidi: Raccorda bordi > Raccordo fillet) per raccordare i quattro
bordi verticali con un raggio di 15mm.

Robert McNeel & Associates θ 107


Note:

15 Usare il comando RaccordaBordi (Menu Solidi: Raccorda bordi > Raccordo fillet) per raccordare i bordi
superiore con un raggio di 10mm.

16 Usare il comando PianoDiTaglio (Menu Superfici: Piano > Piano di taglio) per creare un piano di taglio
nell'origine dell'asse Z.
17 Usare il piano di taglio per troncare la parte inferiore della polisuperficie.

La superficie risultante appare assai pulita e


smussata.

Robert McNeel & Associates θ 108


Note:

Tecniche avanzate di
6 modellazione di superfici

Durante la modellazione di superfici, possono sorgere numerosi problemi complessi e delicati. In questo capitolo,
prenderemo in considerazione una serie di "trucchi" che aiutano a realizzare alcune tipologie di superfici in modo
"pulito". Il nostro obiettivo, oltre a quello di mostrare alcune tecniche specifiche usate negli esempi seguenti, è
suggerire dei possibili metodi con cui combinare in modo creativo gli strumenti di Rhino per cercare di risolvere i
problemi riscontrati nella modellazione di superfici.
Nel presente capitolo, imparerete a creare dei pulsanti convessi, delle superfici con piega e ad usare varie tecniche
di normalizzazione di curve (fairing).

Pulsanti lievemente bombati


In questo esercizio, ci proponiamo di creare dei pulsanti convessi, come quelli di un telefono cellulare, in cui la
superficie superiore deve adeguarsi al contorno generale della superficie circostante, mantenendo comunque la
sua forma. Esistono vari metodi per farlo, tuttavia, in questa sede, ne esamineremo solo tre.

Robert McNeel & Associates θ 109


Note:
Esercizio 19—Tasti lievemente bombati
1 Aprire il modello Pulsanti convessi.3dm.
La chiave per eseguire questo esercizio consiste nel definire un piano di costruzione personalizzato che sia il
più vicino possibile all'area della superficie che si desidera adattare. Una volta definito il piano di costruzione,
esistono vari approcci per realizzare la superficie desiderata.
Anche il piano di costruzione si può definire in vari modi. In questo esercizio, analizzeremo tre di questi
metodi: piano di costruzione per tre punti, piano di costruzione perpendicolare ad una curva ed adattamento
di un piano ad un oggetto.
2 Usare il comando UnLivelloOn per attivare il livello Superfici da combinare e visualizzare così la superficie
che determina il taglio del pulsante.

Per creare un piano di costruzione personalizzato passante per 3 punti:


1 Eseguire il comando PianoC con l'opzione 3Punti (Menu Visualizza: Imposta PianoC > 3 punti).
2 Nella vista Prospettica, usando lo snap all'oggetto Vicino, selezionare tre punti sul bordo del foro ritagliato.
Imposta PianoC: 3 punti

Il piano di costruzione passa ora per i tre punti selezionati.

3 Ruotare la vista Prospettica per visualizzare la griglia allineata con la superficie.

Per creare un piano di costruzione personalizzato perpendicolare ad una curva:


Con una linea normale ad una superficie ed un piano di costruzione perpendicolare alla linea normale, si può
definire un piano di costruzione tangente in qualsiasi punto della superficie.
Robert McNeel & Associates θ Imposta PianoC: Precedente 110
Note:
1 Eseguire il comando PianoC con l'opzione Precedente (Clic destro sul titolo della vista: Imposta PianoC >
Annulla i cambiamenti al pianoC).
2 Usare il comando Linea con l'opzione Normale (Menu Curve: Linea > Normale alla superficie) per tracciare
una linea normale alla superficie in un punto in prossimità del centro del foro ritagliato.
Da notare come il comando riconosca la superficie sottostante in quel punto, anche se essa è stata rimossa.
3 Eseguire il comando PianoC con l'opzione Curva (Menu Visualizza: Imposta PianoC > Perpendicolare a Normale alla superficie
curva).
Selezionare la normale.
5 Usare lo snap all'oggetto Fine e selezionare l'estremità della normale nel punto in cui si interseca con la
superficie.
Imposta PianoC: Perpendicolare a curva

Il piano di costruzione è perpendicolare alla normale.

Robert McNeel & Associates θ 111


Note:
Per creare un piano di costruzione che si adatta a dei punti:
L'uso del comando PianoAttraversoPt per creare una superficie attraverso un insieme di oggetti punto estratti
genera un piano che si adatta perfettamente ai punti. Il comando PianoC, con l'opzione Oggetto attivata,
crea un piano di costruzione con l'origine nel centro del piano. Si tratta di una buona opzione se si vogliono
creare dei pulsanti di questo tipo. Ci sono varie curve dalle quali si possono estrarre dei punti dai bordi del
tasto o dal foro ritagliato nella superficie circostante.
1 Eseguire il comando PianoC con l'opzione Precedente (Clic destro sul titolo della vista: Imposta PianoC >
Annulla i cambiamenti al pianoC).

2 Attivare il livello Superfici.

3 Usare il comando EstraiBordi (Menu Curve: Curva da oggetti > Estrai bordi) per duplicare il bordo superiore
del pulsante.
Estrai bordi

4 Copiare verticalmente la curva duplicata due volte.

La posizione verticale di queste curve determina


la forma del bordo incurvato del tasto.

Robert McNeel & Associates θ 112


Note:
5 Usare il comando Dividi (Menu Curve: Punti > Dividi curva per > Numero di segmenti) per tracciare 50 punti
sulla curva.

Dividi la curva per numero di segmenti

6 Usare SelUltimo per selezionare i punti appena creati.


7 Usare il comando PianoAttraversoPt (Menu Superfici: Piano > Attraverso i punti) con i punti selezionati.

Si crea un piano rettangolare che si adatta ai


punti selezionati.
8 Premere il tasto Cancella per cancellare gli oggetti punto ancora selezionati.
9 Usare il comando PianoC con l'opzione Oggetto (Menu Visualizza: Imposta PianoC > Da oggetto) per
allineare il piano di costruzione con il piano.

Imposta PianoC: Da oggetto

Robert McNeel & Associates θ 113


Note:

10 Dal menu Visualizza, cliccare su PianiC con nome e quindi su Salva per salvare ed assegnare un nome al
piano di costruzione personalizzato.
11 Nella finestra di dialogo Salva il PianoC, digitare Parte superiore del pulsante e cliccare su OK.
Salva PianoC con nome

Per generare una superficie loft per il pulsante:


1 Usare il comando Loft per creare il pulsante.
Selezionare le curve.
Digitare P e premere Invio.
4 Assicurarsi che la vista con il PianoC personalizzato sia la vista corrente e quindi digitare 0 (zero) e premere
Invio.
Il loft termina su un punto in mezzo al piano, che è l'origine del piano di costruzione.
Premere Invio.

Robert McNeel & Associates θ 114


Note:
6 Nella finestra di dialogo Opzioni superfici Loft, sotto Stile, selezionare Adattato.

Con l'opzione Adattato, i punti di controllo delle curve in ingresso diventano i punti di controllo della
superficie risultante, mentre ciò non accade con l'opzione "Normale", in cui la superficie loft viene interpolata
attraverso le curve.
7 Attivare i punti di controllo sulla superficie sottoposta al loft.
8 Selezionare l'anello successivo di punti partendo dal centro.
Selezionare un punto ed usare SelV o SelU per selezionare l'intero anello di punti.
9 Usare il comando ImpostaPt (Menu Trasforma: Imposta punti) per impostare i punti alla stessa elevazione Z
del punto centrale.
Ricordiamo che questa elevazione è relativa al piano di costruzione corrente.
Imposta punti
10 Nella finestra di dialogo Imposta Punti, selezionare la casella Z e l'opzione Rispetto al PianoC.

Robert McNeel & Associates θ 115


Note:
Digitare 0 e premere Invio.

L'allineamento della fila di punti con il punto centrale rende più arrotondata la parte superiore del
bordo.

12 Nella vista Prospettica, usare il menu del titolo della vista cliccandoci sopra con il tasto destro e
selezionare Imposta PianoC > Superiore assoluto.

Per realizzare il pulsante con una superficie patch:


Imposta PianoC: Superiore assoluto
1 Utilizzare il comando EstraiBordi per duplicare il bordo superiore della superficie.
2 Spostare leggermente la curva duplicata nella direzione Z del sistema assoluto.
3 Usare il comando Dividi per tracciare 50 punti su questa curva, come in precedenza.
4 Usare il comando PianoAttraversoPt con i punti selezionati, quindi cancellare i punti come nell'esercizio
precedente.
5 Usare il comando PianoC con l'opzione Oggetto per definire il piano di costruzione rispetto alla superficie
planare.

Robert McNeel & Associates θ 116


Note:

6 Creare un cerchio (o un'ellisse) centrato sull'origine del piano di costruzione personalizzato.

7 Usare il comando Patch, selezionando il bordo superiore del pulsante e l'ellisse o il cerchio.

Patch

Le dimensioni e la posizione verticale del


cerchio/ellisse influiscono sulla forma della
superficie.

8 Unire le superfici ed usare il comando RaccordaBordi per smussare il bordo.


9 Annullare le operazioni realizzate fino a quella precedente al comando Patch, spostare l'ellisse verso il basso
e ripetere il comando.

Robert McNeel & Associates θ 117


Note:
10 Nella finestra di dialogo Opzioni della superficie patch, selezionare l'impostazione relativa alla tangenza.

La superficie è ora tangente al bordo e concava nella parte superiore.

Per creare il pulsante usando una superficie di rivoluzione su un binario:


1 Utilizzare il comando EstraiBordi per duplicare il bordo superiore della superficie.
2 Spostare leggermente la curva duplicata nella direzione Z del sistema assoluto.
3 Impostare un PianoC su questa curva, usando i comandi Dividi e PianoAttraversoPt, come in precedenza.
4 Usare il comando Linea con l'opzione Verticale per tracciare una linea con una lunghezza conveniente, che
va dall'origine del piano di costruzione verso la superficie del pulsante.

Robert McNeel & Associates θ 118


Note:
5 Usare il comando Estendi (Menu Curve: Estendi curve > Tramite una linea) per estendere il bordo nella
giunzione attraverso la superficie rettangolare.

6 Usare il comando Intersezione (Menu Curve: Curva da oggetti > Intersezione) per trovare l'intersezione tra
la linea estesa e la superficie rettangolare.

7 Usare il comando Curva per tracciare una curva dalla fine della normale (usando il punto di intersezione come
punto di controllo medio), fino alla fine della giunzione da usare come curva di profilo.

Robert McNeel & Associates θ 119


Note:
8 Eseguire il comando RivoluzioneSuBinario (Menu Superfici: Rivoluzione su un binario).
Digitare S e premere Invio.
10 Selezionare la curva di profilo (1), il bordo superiore della superficie (2) come curva di percorso e gli estremi Rivoluzione su binario
della normale (3 e 4) come asse di rivoluzione.

11 RivoluzioneSuBinario non considera la continuità durante la creazione della superficie, per cui occorrerà
combinare la nuova superficie ai lati verticali del pulsante per la tangenza con il comando CombinaSrf.

Combina superfici

Potete selezionare un'altra opzione, dal momento che non influirà sulla tangente della curva di profilo. Con
questo metodo si deve raccordare il bordo per renderlo più smussato.

Robert McNeel & Associates θ 120


Note:

Superfici con pieghe o coste


Spesso ci troviamo a dover costruire una superficie con una piega di una determinata angolatura che può essere
variabile o scemare in un angolo nullo all'altra estremità. Il seguente esercizio prende in considerazione due
possibili situazioni.

Esercizio 20—Superfici con una piega


L'obiettivo di questo esercizio consiste nell'ottenere due superfici coincidenti con una continuità diversa in ogni
estremo. Ad un'estremità, la superficie verrà congiunta con una angolo di 10 gradi e, all'altra estremità, la
superficie verrà congiunta rispettando la continuità di tangenza. A questo scopo, creeremo una superficie di
riferimento negli angoli corretti e la useremo per raccordare il bordo inferiore della superficie superiore.
Quando la superficie di riferimento viene cancellata o nascosta, la piega appare tra le due superfici che si
vogliono mantenere.
1 Aprire il modello Piega 01.3dm.
2 Attivare i livelli Curva e Loft.
3 Rendere corrente il livello Loft.
4 Usare il comando Loft per creare una superficie a partire dalle tre curve.

Loft
Visto che le opzioni del loft saranno le stesse di
quelle dell'ultima volta in cui si è usato il
comando nella sessione di Rhino, assicurarsi
che l'opzione Stile sia impostata su Normale e
su Non semplificare.

Robert McNeel & Associates θ 121


Note:
5 Creeremo una superficie che include tutte le curve e che presenta una piega lungo la curva di mezzo. Usare la
curva di mezzo per Suddividere la superficie risultante in due parti.

6 Usare il comando ContraiSrfTagliata (Menu Superfici: Modifica Superfici > Contrai la superficie tagliata) su
entrambe le superfici.
Quando una superficie viene suddivisa o
troncata da un'isocurva, la sua contrazione Contrai la superficie tagliata
consentirà al bordo di essere un bordo non
tagliato, visto che il taglio corrisponde al bordo
naturale della superficie non tagliata.
Troncando con una curva usata nel loft, la curva
di fatto è un'isocurva.
Si può anche usare l'opzione "Isocurva" del
comando "Suddividi" quando l'oggetto da
suddividere è una superficie singola.

7 Nascondere la superficie inferiore.

Per creare la superficie di riferimento:


Modificheremo ora la superficie superiore combinandola con una nuova superficie di riferimento.
La superficie di riferimento verrà creata a partire da uno o più segmenti di linea lungo il bordo inferiore della
superficie superiore, impostati con vari angoli rispetto ad essa.
Per ottenere una linea che non sia tangente ma che si trovi ad un dato angolo rispetto alla tangente, il
metodo più facile è quello di usare gli strumenti di trasformazione per collocare la linea tangente e quindi
ruotarla con l'incremento desiderato.

Robert McNeel & Associates θ 122


Note:
1 Passare al livello Curva di riferimento.
2 Nella vista Superiore, tracciare una linea lunga 20 unità.
3 Eseguire il comando OrientaCrvSulBordo (Menu Trasforma: Orienta > Curva su bordo).
Selezionare la linea.
Selezionare il bordo inferiore della superficie. Orienta curva verso il bordo
Eseguire uno snap ad una delle estremità del bordo.
Eseguire uno snap all'altra estremità del bordo.
Premere Invio.

Il risultato dovrebbe essere simile a quello riportato nell'immagine precedente.

9 Nella vista Prospettica, usare il menu del titolo della vista con il tasto destro e selezionare Imposta
PianoC > Perpendicolare alla curva per impostare un piano di costruzione perpendicolare al bordo
inferiore della superficie, eseguendo uno snap all'estremo del segmento di linea anteriore.

Robert McNeel & Associates θ 123


Note:
10 Selezionare il segmento di linea ed eseguire il comando Ruota. Impostare il centro di rotazione sull'origine
del nuovo pianoC personalizzato. Ruotare il segmento di -10 gradi.

Il risultato dovrebbe essere simile a quello riportato nell'immagine precedente.

11 Rendere corrente il livello Superficie di Riferimento.


12 Usare il comando Sweep1 (Menu Superfici: Sweep 1 binario) per creare la superficie di riferimento.
13 Selezionare il bordo inferiore della superficie superiore come binario e i due segmenti di linea (1 e 2) come
curve di sezione.
Sweep ad 1 binario

Assicurarsi che il bordo della superficie (e non la


curva in ingresso originale) costituisca il binario
per lo sweep.

Robert McNeel & Associates θ 124


Note:

14 Nella finestra di dialogo Opzioni Sweep ad 1 binario, alla voce Stile, scegliere l'opzione Allinea con
superficie.
Questa opzione fa sì che le curve di sezione mantengano la loro orientazione rispetto al bordo della superficie.
La curva tangente (1) sarà quindi sottoposta allo sweep lungo il bordo, mantenendo la tangenza, a meno non
si incontri un'altra curva di forma (2) con una diversa orientazione, nel qual caso si produrrà una transizione
smussata da una curva all'altra.

Per combinare la superficie con la superficie di riferimento:


1 Usare il comando CombinaSrf per combinare la superficie superiore con la superficie di riferimento.
Selezionare il bordo inferiore della superficie superiore.

Selezionare il bordo superiore della superficie di riferimento.

Robert McNeel & Associates θ 125


Note:
4 Nella finestra di dialogo Combina superfici, cliccare su Tangenza e selezionare l'opzione Congiungi i bordi
attraverso i punti più vicini.
In questo modo, la distorsione sarà minima.

5 Visualizzare la superficie inferiore (in rosso) e nascondere la superficie di riferimento (in blu).
6 Unire la superficie inferiore a quella superiore.

La piega si propaga in modo smussato da un'estremità all'altra della polisuperficie. Se fosse necessario
esercitare un maggior controllo sugli angoli della piega, si consiglia di disporre più segmenti quando si crea la
superficie di riferimento.
Dato che le superfici non sono tagliate, si possono fondere di nuovo tra di loro per formare una sola
superficie.

Robert McNeel & Associates θ 126


Note:
Esercizio 21—Superfici con una piega (Parte 2)
In questo esercizio non esiste nessuna relazione tra la curva della piega e la superficie. Analogamente
all'esercizio precedente, la superficie superiore è stata realizzata mediante uno sweep a due binari.

Per creare una piega con delle superfici tagliate:


1 Aprire il modello Piega 02.3dm.
2 Usare il comando Linea (Menu Curve: Linee > Linea singola) per disegnare una linea in un punto qualsiasi
della vista.
Useremo questa linea per creare una superficie di riferimento.

3 Usare il comando OrientaCrvSulBordo (Menu Trasforma: Orienta > Curva su bordo) per spostare la curva
della superficie di riferimento verso il bordo superiore della superficie inferiore.
4 Collocare una linea in ciascuna delle estremità del bordo ed un'altra in prossimità del punto medio del bordo.

Se la curva si inverte in entrambe le estremità,


occorre collocarla il più vicino possibile
all'estremità finale e quindi spostarla.
La linea è tangente alla superficie.

Robert McNeel & Associates θ 127


Note:
5 Spostare tutti i segmenti di linea, spostandone l'estremo superiore verso l'estremo inferiore dello stesso
segmento.

6 Usare il comando PianoC (Menu Visualizza: Imposta PianoC > Perpendicolare a curva) per impostare il piano
di costruzione in modo tale che si allinei con la linea che si trova alla sinistra della superficie.

7 Usare il comando Ruota (Menu Trasforma: Ruota) per ruotare la linea di -15 gradi (in senso antiorario).

8 Ripetere lo stesso procedimento per la linea che si trova nel centro della superficie.

Robert McNeel & Associates θ 128


Note:

Per creare la superficie di riferimento:


1 Usare il comando Sweep1 per creare la superficie di riferimento.
2 Selezionare il bordo superiore della superficie inferiore come binario ed i tre segmenti di linea come curve di
sezione. Utilizzare lo stile Allinea con superficie per lo sweep.

3 Nascondere la superficie originale.


4 Usare il comando Sweep2 per creare la superficie superiore.

Scegliere il bordo superiore della superficie di


riferimento come primo binario e la curva lunga
della parte superiore come secondo binario.
Selezionare le curve che si trovano nei due
estremi come curve di sezione.

Robert McNeel & Associates θ 129


Note:
5 Nella finestra di dialogo Opzioni Sweep a 2 binari, selezionare l'opzione Tangenza per la continuità del
bordo A.
6 Nascondere o Cancellare la superficie di riferimento.
7 Usare i comandi Mostra o Mostra selezionati (Menu Modifica> Visibilità> Mostra selezionati) per rendere
visibile la superficie inferiore originaria.
8 Unire la superficie inferiore a quella superiore.

Robert McNeel & Associates θ 130


Note:
Normalizzazione delle curve per il controllo della forma delle superfici
Il fairing è una tecnica usata per semplificare le curve, mantenendone la forma entro la tolleranza e migliorandone
il grafico di curvatura. È particolarmente importante applicare il fairing a curve generate da dati digitalizzati, a
intersezioni, a curve isoparametriche estratte o a curve generate da due viste.
Generalmente le curve con un solo span forniscono i risultati migliori per questo processo. Si ricorda che una
curva a singolo span è una curva che possiede un punto in più rispetto al suo grado. Ad esempio, una curva di
grado 3 con 4 punti, una curva di grado 5 con 6 punti o una curva di grado 7 con 8 punti.

Per creare una superficie con delle curve normalizzate:


1 Aprire il modello Curve normalizzate.3dm.

2 Selezionare le curve ed usare il comando Loft (Menu Superfici: Loft) per creare una superficie.
La superficie è molto complessa. Possiede infatti troppe isocurve per questa forma, dato che la struttura dei
nodi delle curve è molto diversa.
Loft

3 Selezionare la superficie sottoposta a loft ed eseguire il comando AnalisiCurvatura (Menu Analizza>


Superfici> Analisi di curvatura).
Ciò crea una cosiddetta visualizzazione con "colore simulato", che usa lo stesso tipo di mesh di analisi del
comando Zebra.

Robert McNeel & Associates θ 131


Note:
L'ammontare della curvatura viene mappato su una determinata gamma di colori, consentendo di individuare
le zone in cui la curvatura cambia bruscamente o i punti in cui la curvatura è pari a zero.
Selezionare Mediana dal menu a tendina dello stile. Ciò risulta utile per visualizzare le eventuali discontinuità
nella curvatura.
Selezionare Automatico e regolare l'analisi mesh in modo tale da ottenere almeno 5000 "suddivisioni iniziali
dei poligoni nella griglia" per assicurare una visualizzazione uniforme della gamma di colori.

Da notare la gamma di colori striata e contrastante sulla superficie. Ciò indica dei cambiamenti bruschi
nella superficie.

4 Annullare il loft.
5 Passare al livello Direzione Tangenza ed attivare i punti di controllo sulle curve originarie.

Robert McNeel & Associates θ 132


Note:
6 Per mantenere la direzione della tangenza delle curve originarie, tracciare una linea di una lunghezza
qualsiasi, tangente alle curve originarie a partire dalle estremità e verso le curve stesse.
Usare il tasto Tab per eseguire uno snap al secondo punto per estendere la linea.

Si può anche usare il comando Linea con l'opzione Tangente. Dopo aver eseguito uno snap all'estremità
della curva, usare l'opzione DalPrimoPunto, digitare F e premere Invio per bloccare l'estremo della linea e
trascinare la linea tangente verso l'esterno.

Anche se la lunghezza è arbitraria, occorre tracciare le linee in modo tale che siano abbastanza
lunghe da intersecarsi.

Robert McNeel & Associates θ 133


Note:
7 Passare al livello Curve Ricostruite e bloccare il livello Direzione Tangenza.
8 Usare il comando Ricostruisci (Menu Modifica: Ricostruisci) per ricostruire la curva.

N.b.: Nonostante ci sia un'opzione di ricostruzione nel comando Loft, ricostruire le curve prima di procedere Ricostruisci superfici
con il loft garantisce un maggiore controllo sul grado delle curve e sul relativo numero di punti di
controllo.

9 Nella finestra di dialogo Ricostruisci Curva, impostare il Grado sul 5 ed i Punti sul 6. Deselezionare
Cancella input e selezionare Crea nuova curva sul livello corrente.

Cliccare sul pulsante Anteprima. Si noti come le curve deviino da quelle originarie.

N.b.: In questo modo, le curve diventano curve a singolo span. Si ricorda che le curve a singolo span sono curve
Bezier. Una curva a singolo span è una curva che ha un numero di punti di controllo pari al numero del
grado di una curva +1. Dato che ciò non è strettamente necessario per ottenere superfici di elevata
qualità, i risultati forniti sono prevedibili.

10 Bloccare il livello Curve Originali.


11 Selezionare una curva ed attivarne i punti ed il grafico di curvatura.

Robert McNeel & Associates θ 134


Note:
12 Ottimizzare la curva con il processo di fairing, aggiustandone i punti affinché coincida il più possibile con la
curva originaria.
Iniziare il processo spostando il secondo punto della curva ricostruita sulla linea tangente. Usare lo snap
all'oggetto Vicino per trascinare il punto lungo la linea tangente.

13 Verificare il grafico di curvatura ed assicurarsi che la curva abbia transizioni smussate.


Le curve sono fair quando i punti sono sistemati in modo tale che le curve ricostruite coincidano con le curve
originarie bloccate e ne risulti un buon grafico di curvatura.
14 Effettuare un fairing sulle altre curve seguendo lo stesso procedimento.
15 Usare il comando Loft per le nuove curve.

Robert McNeel & Associates θ 135


Note:
La superficie presenta un numero ridotto di isocurve, tuttavia, essa è molto vicina alla forma della
prima superficie.
16 Analizzare la superficie con il comando AnalisiCurvatura.
Si notino le transizioni smussate nella visualizzazione con "colore simulato", che indicano la presenza di
transizioni smussate nella superficie.

Robert McNeel & Associates θ 136


Note:

Uso delle bitmap di sfondo


7
Questo esercizio descrive i passi da seguire per creare la struttura di una cornetta del telefono usando delle
bitmap come file modello. Focalizzeremo l'attenzione sulla creazione di curve da immagini bitmap e sull'uso del
processo di fairing prima di realizzare le superfici.
In primo luogo, scansioneremo alcune immagini, per poi disporle su tre viste diverse. I tre schizzi vanno collocati
nelle rispettive viste e quindi scalati affinché corrispondano l'uno con l'altro.
È possibile allineare le immagini con maggior facilità se queste sono state allineate e rifilate in modo tale che
abbiano la stessa lunghezza in pixel. È importante scurire e ridurre leggermente il contrasto delle immagini troppo
brillanti. In questo modo, si potrà visualizzare un più vasto intervallo di colori quando si tracceranno le immagini
in Rhino.

Esercizio 22—Cornetta
1 Aprire il modello Cornetta.3dm.
2 Dal menu Strumenti, cliccare su Layout delle barre degli strumenti.
3 Nella finestra di dialogo Barre degli strumenti, selezionare la casella Bitmap di sfondo per aprire la barra
degli strumenti e quindi chiudere la finestra di dialogo.
Usare i pulsanti della barra degli strumenti per la seguente parte dell'esercizio.
Si può accedere a questa barra anche tramite la barra Layout viste della barra degli strumenti standard.

Robert McNeel & Associates θ 137


Note:
Per disporre le bitmap di sfondo:
Cominceremo l'esercizio creando una geometria di riferimento per facilitare il posizionamento delle bitmap.
1 Creare una linea orizzontale su entrambi i lati dell'origine della vista Superiore, di una lunghezza pari a 150
mm.

2 Disattivare la griglia nelle viste in uso per disporre le bitmap premendo il tasto F7.
In questo modo, sarà più semplice visualizzare la bitmap. Nelle illustrazioni la griglia viene visualizzata solo
come punto di riferimento.
3 Nella vista Frontale, usare il comando BitmapDiSfondo con l'opzione Colloca (Menu Visualizza: Bitmap di
sfondo > Colloca) per collocare la bitmap CornettaElevazione.bmp.

Disponi bitmap di sfondo

Robert McNeel & Associates θ 138


Note:
4 Usare il comando BitmapDiSfondo con l'opzione Allinea (Menu Visualizza: Bitmap di sfondo > Allinea) per
allineare gli estremi della cornetta con la linea. Il prompt della linea di comando indicherà i passi da seguire.

Allinea bitmap di sfondo

Innanzitutto, selezionare due punti sulla bitmap (per selezionare un punto in modo accurato,
eseguire uno "zoom in").
Selezionare i punti su entrambe le estremità della forma allungata.
Quindi, selezionare due punti nello spazio ai quali far corrispondere i punti dell'immagine appena
selezionati (eseguire uno snap agli estremi della linea lunga 150 mm).

5 Passare dalla vista Destra a quella Inferiore.


6 Usare la stessa tecnica per disporre ed allineare la CornettaInferiore.bmp nella vista Inferiore.

Robert McNeel & Associates θ 139


Note:
Per realizzare la struttura:
1 Nelle viste Frontale ed Inferiore, tracciare le curve necessarie per definire la forma della struttura. Visto che
la vista inferiore dell'oggetto è simmetrica, si può creare una sola curva.

Il modo più pratico per creare


delle curve a forma libera è dato
Le curve della vista frontale che descrivono i bordi superiore ed inferiore della struttura dall'uso di una curva con punti di
dovrebbero estendersi sulla destra oltre la forma dell'immagine di sfondo di circa la stessa controllo.
lunghezza delle curve della vista inferiore. Si possono tracciare più lunghe e quindi tagliare sia le Collocare il minor numero di punti
curve di bordo della vista inferiore che quelle della vista frontale con un unico piano di taglio. possibile per descrivere
Tracciare quindi la curva nella vista "Frontale", in modo tale che definisca la linea di suddivisione accuratamente la curva, ma non
che separa la metà superiore da quella inferiore della struttura. Questa curva è la vista frontale pretendere di ottenere una
delle curve di bordo della vista planare. Dovrebbe estendersi verso destra alla stessa distanza delle massima accuratezza ad ogni
altre curve di bordo. collocazione dei punti. Con un po'
di pratica, si potrà collocare un
numero abbastanza adeguato di
2 Nella vista Inferiore, selezionare la curva divisoria e la curva di profilo. punti, più o meno nel posto
corretto, per poi editare i punti di
controllo sulla curva fino a darle
la forma finale.
In questo esempio, le curve 2D si
possono tracciare in modo
abbastanza accurato con una
curva di grado 3, usando 5 o al
massimo 6 punti di controllo.
Fare sempre attenzione alla
collocazione dei secondi punti
delle curve, per mantenere la
tangenza attraverso l'estremo
appuntito dell'oggetto.

Robert McNeel & Associates θ 140


Note:
3 Usare il comando Curve2Viste (Menu Curve: Curve da 2 viste) per creare una curva basata sulle curve
selezionate.

Viene creata una curva 3D.

4 Nascondere o bloccare le due curve originarie.

Ora ci sono tre curve.


5 Attivare i punti di controllo delle curve.

Si osservi il numero di punti di controllo e la loro spaziatura.


Si tratta di curve che occorre sottoporre al processo di
fairing, per poter generare una superficie di buona qualità.

Robert McNeel & Associates θ 141


Note:
6 Eseguire il fairing delle curve usando la tecnica descritta nell'esercizio precedente.

7 Creare una copia speculare della curva 3D sull'altro lato.


Le macro ! Simmetria 0 1,0,0 e ! Simmetria 0 0,1,0 sono molto utili per velocizzare questa operazione, se
assegnate ad un alias di comando e se la geometria è simmetrica rispetto all'asse x o y.

8 Creare una superficie loft che unisca le curve sottoposte al fairing.

Si noti la qualità della superficie risultante e la presenza di un numero ridotto di isocurve.

Robert McNeel & Associates θ 142


Note:

Un approccio alla
8 modellazione

Una delle domande che ci si pongono quando si inizia un modello è la seguente: “Da dove cominciare?”. In questa
sessione saranno discussi vari approcci al processo di modellazione.
Ci sono due aspetti da considerare quando si inizia un modello. Se, nel modello finito, è importante poter editare
gli oggetti usando i punti di controllo o se giocano un ruolo importante le riflessioni, i flussi di fluidi o di aria, allora
sarà meglio iniziare il modello con geometrie costituite da curve cubiche (di grado 3) o quintiche (di grado 5). Se,
invece, questi particolari non sono rilevanti, si può usare una combinazione costituita da curve lineari (di grado 1),
quadratiche (di grado 2), cubiche o quintiche.
Conviene iniziare con delle forme semplici, per poi aggiungere eventuali particolari. Si consiglia di creare dei livelli
diversi per le varie parti del modello. In questo modo, infatti, si otterrà una migliore visualizzazione delle singole
parti e sarà più semplice congiungerle man mano che la modellazione prosegue.
Analizzeremo vari oggetti per cercare di determinare quali siano le superfici rilevanti e quale sia di volta in volta
l'approccio alla modellazione più adatto.

Esercizio 23—Ritaglio
Questo esercizio illustra uno dei possibili approcci usati per modellare una superficie con una presa d'aria che
si raccorda in modo smussato e senza giunzioni con una superficie curva già esistente. La nuova superficie ha
un rapporto arbitrario con la superficie già esistente, per cui la strategia generale è applicabile ad altri casi.

Robert McNeel & Associates θ 143


Note:

1 Aprire il modello Presa d'aria.3dm.


2 Rendere corrente il livello Curve di ritaglio, attivare il livello Superficie originaria e disattivare il livello
Presa completata. Per questo esercizio, abbiamo
creato dei modelli aggiuntivi per
ciascuna sua fase.

I modelli servono da riferimento e


racchiudono delle annotazioni
che spiegano la procedura da
seguire nei vari passi della
corrispondente fase.

Ogni fase è accompagnata da


una nota che indica quale
modello va aperto di volta in
volta.
3 Nella vista Superiore, selezionare le curve.
4 Eseguire il comando Proietta (Menu Curve: Curva da oggetti > Proietta).
Selezionare la superficie.
Proietta su superficie

Le curve verranno proiettate sulla superficie.

Robert McNeel & Associates θ 144


Note:

6 Eseguire il comando EstendiCurvaSuSrf (Menu Curve: Estendi curve > Curva su superficie).
Selezionare la curva più esterna sulla superficie.
Estendi una curva su una superficie
Selezionare la superficie.

Le estremità della curva si estendono fino al


bordo della superficie.

9 Usare il comando Tronca (Menu Modifica: Tronca) per tagliare le curve una con l'altra.

10 Unire le tre curve dalle dimensioni ridotte fino a formarne una sola.
11 Copiare SulPosto la superficie e nascondere la copia.

Robert McNeel & Associates θ 145


Note:
12 Utilizzare la curva unita per tagliare la parte della superficie esterna alla curva.
In questo modo, si otterrà una piccola superficie trapezoidale. Questa superficie serve da riferimento: verrà
congiunta ad un'altra superficie e quindi rimossa.

Aprire Presa d'aria 001.3dm, se


necessario.

13 Usare il comando ContraiSrfTagliata (Menu Superfici: Modifica superfici > Contrai la superficie tagliata) per
far in modo che la superficie sia più facile da vedere, visto che le isocurve verranno adattate alle nuove
dimensioni della superficie.

Per creare le curve per la base della presa d'aria:


Qui di seguito creeremo una superficie per la parte inferiore del ritaglio. Il ritaglio è arrotondato ad
un'estremità e, per renderlo tale, si traccerà una superficie rettangolare che sarà poi opportunamente
tagliata. Questo approccio permette di ottenere una superficie più semplice da controllare e più leggera
rispetto a quella che si avrebbe cercando di ottenere i bordi durante la costruzione della superficie.
In questa sezione, creeremo una curva con il minor numero di punti possibile, che mostri la forma della parte
che costituirà la base della presa. Mentre si va creando la curva, la si vada osservando da viste diverse. Usare
una curva di grado 5 con sei punti, ovvero molto smussata. Verificare la curva con il grafico di curvatura per
ottenere una curva ottimizzata.
1 Usare il comando Curva per tracciare una curva con punti di controllo nella vista Frontale. Sulla barra di
stato, attivare la modalità Planare. Ciò, per il momento, manterrà la curva in un solo piano. Aprire Presa d'aria 002.3dm, se
necessario.

Robert McNeel & Associates θ 146


Note:

Eseguire uno snap, per il primo punto della Quindi, passare alla vista "Frontale" per
curva, all'angolo della piccola superficie di continuare a disegnare. Tracciare la curva in
riferimento, nella vista più appropriata ed modo che sia approssimativamente tangente al
usando l'osnap Fine. bordo della superficie di riferimento ed
abbassarla, definendo la forma della base della
presa d'aria.

2 Regolare la curva editandone i punti, per ottenere la forma corretta nella vista Superiore.

Assicurarsi di spostare i punti solo nella direzione Y (la modalità Orto sarà d'aiuto), in modo tale
che la forma nella vista "Frontale" non venga alterata.
Fare in modo che la curva si approssimi alla curva originaria più estrema e si estenda leggermente
oltre l'estremità arrotondata.

3 Usare il comando Combina (Menu Curve: Modifica curve > Combina) per combinare la curva con continuità di
curvatura con il bordo della superficie di riferimento.

Robert McNeel & Associates θ 147


Note:

Editare ulteriormente la curva, se necessario, ma


accertarsi di usare di nuovo Combina se si è
spostato uno qualsiasi dei primi tre punti della curva.

4 Copiare la curva sull'altro bordo.

5 Regolare le curve muovendone i punti di controllo in modo tale che assumano la posizione desiderata, quindi
combinare la curva con il bordo della superficie di riferimento.

Se il processo di congiungimento deforma eccessivamente la curva, aggiungere un nodo e ripetere l'operazione.


Può essere necessario utilizzare il comando CurvaturaEstremita ed editare ulteriori punti di controllo.

Robert McNeel & Associates θ 148


Note:

Per creare la superficie della base della presa d'aria:


Per creare la superficie in questione, esistono alcune tecniche di modellazione di superfici. Un'opzione ovvia è
quella di usare lo "Sweep a due binari", usando le nuove curve come binari ed il bordo della superficie di
riferimento come curva di sezione. Il vantaggio risiede nel fatto che, se lo si desidera, si possono usare altre
sezioni per definire la forma della base. Visto che i binari presentano continuità G2 rispetto alla superficie di
riferimento (combinati nell'ultima sequenza di passi), la superficie sarà molto prossima alla G2 rispetto alla
superficie di riferimento, una volta creata. Il comando CombinaSrf, se necessario, può risolvere eventuali
discontinuità. Ciò rappresenta una buona scelta per procedere ed è consigliabile provarla.

Un altro approccio è dato dalla creazione di una superficie sottoposta a loft tra le due curve. Occorrerà
aggiustare la superficie per adattarla alla superficie di riferimento; con essa, potremo esaminare alcune
opzioni del comando CombinaSrf, per cui, qui di seguito, descriveremo questo metodo a grandi linee.
1 Usare il comando Loft (Menu Superfici: Loft) per creare la superficie tra le due curve.

Visto che la superficie sottoposta a loft è piatta, ci sarà una leggera apertura sul bordo della
superficie di riferimento.

Robert McNeel & Associates θ 149


Note:
2 Usare il comando CombinaSrf (Menu Superfici: Modifica superfici > Combina) per combinare la superficie loft
con il bordo della superficie di riferimento per la curvatura.
Usare il pulsante di Anteprima per osservare il risultato della combinazione.

È possibile che si noti che la superficie


combinata si sposta in maniera notevole per
essere perpendicolare al bordo di destinazione.

Se così fosse, cliccare sul pulsante Opzioni ed impostare l'opzione Regolazione direzione isocurve su
Preserva direzione isocurve. Uscire dalle opzioni e provare di nuovo l'Anteprima.

La superficie ora dovrebbe combinarsi con una distorsione molto minore.

Per creare i lati del ritaglio:


Per creare i lati del ritaglio, estruderemo il profilo proiettato con un'inclinazione di 10 gradi e lo taglieremo con
la superficie sottoposta al loft.
1 Selezionare la curva proiettata.
2 Usare il comando EstrudiCrv (Menu Superfici: Estrudi curva > Rastremata) per estrudere la curva proiettata.
Cliccare su AngoloDiSformo.
Digitare –10 e premere Invio. Estrusione lineare

Robert McNeel & Associates θ 150


Note:
Trascinare la superficie fino a farla intersecare completamente con la superficie inferiore (senza andare oltre)
e quindi cliccare.
Se la superficie viene estrusa troppo, è possibile che si ottenga una polisuperficie anziché una singola Aprire Presa d'aria 003.3dm, se
superficie. In tal caso, si provi ad effettuare di nuovo l'estrusione, riducendone la distanza. Se non è possibile necessario.
estrudere la superficie sino ad intersecare la superficie inferiore senza creare una polisuperficie, la si estruda
leggermente. Quindi, si usi il comando EstendiSrf per estenderla attraverso l'intera superficie inferiore.

La superficie estrusa è una superficie molto


densa.

6 Usare il comando AdattaSrf per semplificare la superficie mantenendone la forma entro la tolleranza
prestabilita.
Una tolleranza di rigenerazione pari a 0.001 con CancellaInput=Sì, RipetiTaglio=Sì, GradoU=3 e GradoV=3
dovrebbe andar bene.

Robert McNeel & Associates θ 151


Note:
Per creare i raccordi:
Ora le superfici sono pronte per esser raccordate.
1 Mostrare la superficie principale.
2 Usare il comando RaccordaSrf (Menu Superfici: Raccordo fillet superfici) per creare i raccordi tra la superficie
inferiore ed i lati.
Digitare 5 e premere Invio.
Cliccare su Estendi per impostare l'opzione sul No. Raccorda superfici
Cliccare su Tronca.
Cliccare su No.
7 Al prompt Selezionare la prima superficie da raccordare (Raggio=5 Estendi=No Tronca=No), selezionare
la superficie inferiore.
Selezionare un punto sulla superficie laterale in prossimità dello stesso punto.
9 Ripetere questo procedimento per la superficie laterale e per quella originaria.

I due raccordi si intersecano. Li troncheremo di


nuovo nei loro punti di intersezione.

Aprire Presa d'aria 004.3dm, se


necessario.
Nuova troncatura delle superfici di raccordo:
Entrambe le superfici di raccordo sono tangenti al lato rastremato della presa d'aria e, dove i raccordi si
incrociano, sono tangenti tra di loro.
Se tronchiamo le estremità dei raccordi con un piano, i bordi troncati risultanti saranno tangenti tra di loro. La
troncatura di queste superfici sarà utile durante la creazione delle superfici finali di congiungimento dei
raccordi tra la presa e la superficie principale.
Per creare il piano, innanzitutto, occorre creare dei cerchi con l'opzione AttornoCurva attorno ad un bordo
delle superfici di raccordo e, quindi, si creano delle superfici planari a partire dai cerchi. Ciò risulterà più facile
nascondendo tutto tranne le superfici di raccordo necessarie per questa sequenza.

Robert McNeel & Associates θ 152


Note:
1 Selezionare i raccordi e, per isolarli, usare il pulsante Inverti la selezione e nascondi gli oggetti della
barra degli strumenti "Visibilità".
2 Eseguire il comando Cerchio ed usare l'opzione AttornoCurva. Impostare solo l'osnap Int.
L'opzione AttornoCurva forza il comando cerchio ad andare in cerca delle curve, comprese le curve di bordo,
attorno alle quali tracciare il cerchio.
Da notare che, man mano che si sposta il cursore verso i bordi dei raccordi, appare un puntino sulla curva di
bordo, ad indicare la posizione disponibile per il centro del cerchio. Quando vi è un'intersezione tra due o più
curve, diventa difficile sapere quale curva verrà presa in considerazione per il centro del cerchio. La selezione
del punto di intersezione non avrà nessun effetto, visto che le opzioni in questo caso sono due. Possiamo
forzarlo a scegliere una o l'altra curva di bordo usando lo snap all'oggetto SuCurva.
3 Usare lo snap all'oggetto SuCrv (Menu Strumenti: Snap all'oggetto > Su oggetto > Su curva).
Cliccare sul bordo inferiore della superficie superiore.

Una volta individuato l'osnap Int, si può star sicuri che il cerchio verrà tracciato attorno a questa
curva di bordo e non a quella che la interseca.

5 Tracciare il cerchio con un diametro maggiore dell'ampiezza delle superfici di raccordo.

Robert McNeel & Associates θ 153


Note:
6 Usare il comando SrfDaCrvPiane (Menu Superfici: Da curve planari) per creare una superficie circolare nel
punto di intersezione.

7 Ripetere lo stesso procedimento per l'altra intersezione.


8 Troncare i raccordi in corrispondenza delle superfici.

Cerchio: Attorno alla curva

Robert McNeel & Associates θ 154


Note:
Troncatura dei lati della presa d'aria:
Si possono usare i raccordi troncati per troncare la superficie laterale della presa.
1 Usare MostraSelezionati per visualizzare la superficie laterale rastremata.
2 Usare le superfici di raccordo come oggetti di taglio per troncare le parti in eccesso dalla superficie laterale.

Spesso risulta molto più veloce


troncare con le curve che usare
superfici, specialmente se le
superfici sono tangenti all'oggetto
da troncare, come nell'esempio
dei raccordi.
In caso di problemi, duplicare i
due bordi che sono in contatto
con la superficie laterale da
usare come oggetti di taglio.
Troncatura della superficie principale e della base:
Il prossimo obiettivo è quello di estendere i bordi dei raccordi in modo tale che la superficie principale e quella Aprire Presa d'aria 005.3dm, se
della base possano essere troncate di nuovo. Il bordo interno, o inferiore, del raccordo inferiore verrà esteso necessario.
oltre il limite della superficie della base, mentre il bordo esterno, o superiore, del raccordo superiore verrà
esteso oltre l'estremità dell'apertura della presa. Le curve estese verranno proiettate sulle rispettive superfici
ed usate per troncarle.
1 Nella vista Superiore, usare il comando Estendi con l'opzione Tipo=Morbido per estendere entrambi gli
estremi inferiori del bordo di raccordo inferiore oltre la parte frontale della superficie della base.

Robert McNeel & Associates θ 155


Note:
2 Usare queste curve, sempre nella vista Superiore, per Troncare i bordi esterni dalla superficie della base.

3 Usare Estendi per estendere i bordi esterni del raccordo superiore oltre l'estremità della superficie della base.

Da notare che, nella vista Prospettica, queste curve estese sono sospese nello spazio in
corrispondenza delle loro estremità esterne.

4 Eseguire il comando MostraSelezionati per la superficie principale, se questa risulta nascosta.


5 Proiettare le curve sulla superficie principale nella vista Superiore.
6 Eseguire il comando MostraSelezionati oppure attivare il livello per le curve originarie e Proiettare il
segmento di linea sulla superficie principale.

Robert McNeel & Associates θ 156


Note:
7 Troncare vicendevolmente le curve proiettate, in modo tale che formino un loop chiuso.

8 Usare le curve chiuse per creare un foro con il comando Tronca nella superficie principale.

Robert McNeel & Associates θ 157


Note:
Impostare le curve per creare le superfici.
A questo punto, siamo quasi pronti per creare le superfici. Come si può vedere, ci sono delle interruzioni
rettangolari nelle superfici: basterà semplicemente sistemare le curve ed i bordi che circondano le interruzioni
per usarli per creare uno sweep a due binari oppure una superficie da una rete di curve. Visto che una delle
estremità di ogni rettangolo aperto è limitata da due bordi di raccordo tangenti, occorre creare una singola
curva in quel punto da usare come dato in ingresso. Duplicheremo i quattro bordi e li uniremo in due curve a
forma di S. L'altra estremità di ogni rettangolo è limitata da una parte dell'estremità del foro nella superficie
principale. Divideremo questo bordo lungo in vari segmenti che corrispondono esattamente alle estremità
delle aperture rettangolari.
1 Usare il comando EstraiBordi per creare delle curve nei bordi troncati dei raccordi.

Aprire Presa d'aria 006.3dm, se


necessario.

2 Unire questi quattro bordi in due curve.


3 Usare il comando SuddividiBordo (Menu Analizza: Gestione bordi > Suddividi bordi) e l'osnap Fine per
suddividere il bordo diritto sul foro troncato nella superficie principale, negli estremi del bordo della superficie
della base.

Suddividi bordi

Robert McNeel & Associates θ 158


Note:
4 Usare il comando SuddividiBordo per suddividere i bordi lunghi in corrispondenza delle estremità dei bordi di
raccordo.

In questo modo, SrfReteCrv potrà trovare una soluzione più velocemente.

5 Usare il comando Sweep2 con l'opzione ContinuitàCatena=Tangenza oppure il comando SrfReteCrv per
creare le ultime due superfici.

Le superfici iniziano con le curve a forma di S


che sono state duplicate e terminano con una
linea piatta nei bordi di suddivisione.

6 Unire le superfici del ritaglio e quindi ritagliare un foro nella parte inferiore.
7 Eseguire una copia speculare e troncare per ottenere l'altra presa d'aria.

Aprire Presa d'aria 007.3dm, se


necessario.

Robert McNeel & Associates θ 159


Note:

Curve di sezione aggiuntive:


La più grande delle due superfici può trarre vantaggio da una serie di curve di sezione aggiuntive. Per
aggiungere le curve di sezione, usare il comando RaccordoBlend per creare delle curve tangenti
approssimativamente in corrispondenza di un terzo e dei due terzi della lunghezza dei bordi dell'apertura.
Usare queste curve come ulteriore input per una superficie da rete di curve.

1 Attivare lo snap all'oggetto Punto.


2 Eseguire il comando RaccordoBlend (Menu Curve: Raccordo blend curve).
3 Sulla linea di comando, impostare Continuità=Tangenza e quindi selezionare l'opzione Perpendicolare. Raccordo blend curve
4 Selezionare uno dei bordi lunghi dell'apertura rettangolare e collocare il cursore in corrispondenza di circa un
terzo della lunghezza del bordo aperto.

5 Selezionare di nuovo l'opzione Perpendicolare per l'altra estremità della curva di congiungimento e quindi
selezionare il bordo opposto al primo, come curva su cui eseguire la congiunzione.
6 Riportare il cursore verso la zona di selezione del primo bordo fino a che non appaia l'etichetta dello snap
all'oggetto Punto. Il cursore eseguirà uno snap verso il bordo corrente con una linea di tracciamento bianca.
Cliccare con il mouse su questo punto.

Robert McNeel & Associates θ 160


Note:

La curva di raccordo blend sarà una retta trasversale all'apertura.

7 Creare una seconda curva nello stesso modo, in corrispondenza di circa i due terzi della lunghezza degli stessi
bordi.
Ricordarsi di selezionare l'opzione Perpendicolare ad ogni selezione.
8 Usare il comando SrfReteCrv per creare la superficie. Ricordarsi di includere le nuove curve nella selezione.

Robert McNeel & Associates θ 161


Note:

Uso di disegni in 2D
9
Uso di un disegno in 2D come parte di un modello
Spesso diventa necessario ricavare un oggetto da un disegno bidimensionale per includerlo come parte di un
modello di Rhino. Uno dei compiti del modellatore consiste nello spostare e collocare il disegno bidimensionale
all'interno del modello.
Nel seguente esercizio verrà usato il disegno bidimensionale di un logo creato in Adobe Illustrator per realizzare
un logo 3D.

Esercizio 24—Importazione di un file Adobe Illustrator


In questo esercizio, creeremo un piano di costruzione personalizzato, importeremo un file Adobe Illustrator e
quindi posizioneremo un logo su alcune superfici.

1 Aprire il modello Filtro dell'aria.3dm.

Robert McNeel & Associates θ 163


Note:
Per importare un file:
1 Eseguire il comando Importa (Menu File: Importa).
2 Selezionare il Tipo file PDF (*.pdf; *.ai) e, come file da importare, selezionare AirOne_Logo.ai .
3 Nella finestra di dialogo Opzioni di importazione AI, cliccare su OK.
Il logo viene selezionato e collocato sul piano di costruzione Superiore nel livello Predeterminato.

4 Con la geometria importata ancora selezionata, usare il comando Raggruppa per raggruppare tra di loro le
varie curve. In questo modo, sarà molto più facile selezionare tutte le curve, evitando di scordarsene
qualcuna nelle seguenti trasformazioni.
5 Eseguire il comando Livelli.
6 Disattivare il livello Logo.
7 Cliccare con il pulsante destro del mouse sul livello Logo e quindi cliccare su Copia oggetti sul livello per
realizzare una copia del logo sul livello Logo.
Useremo questa copia più avanti per un'altra parte dell'esercizio.
8 Disattivare tutti i livelli tranne due: Predeterminato e Superficie superiore.

Robert McNeel & Associates θ 164


Note:
Per creare un piano di costruzione personalizzato:
Occorre impostare un nuovo piano di costruzione con la stessa orientazione della superficie piana. Il comando
PianoC ci consentirà di farlo ma le direzioni X e Y del nuovo piano di costruzione personalizzato verranno
mappate rispetto alle direzioni U e V della superficie di destinazione e la direzione Z del PianoC verrà mappata
rispetto alla normale alla superficie. Il comando Dir ci dirà il verso delle direzioni U e V sulla superficie,
consentendoci anche di cambiare entrambe le direzioni.
1 Selezionare la superficie a forma di disco appiattito e, dal menu Analizza, selezionare Direzione (Menu
Analizza: Direzione).
Si visualizzano la direzione corrente delle normali alla superficie e le direzioni U/V. È importante sapere quali
sono le direzioni sulla superficie, ossia, la direzione normale e le direzioni U e V.
Direzione

Le frecce bianche mostrano le normali alla


superficie. Quando ci si sposta sulla superficie
selezionata, appare un cursore con una freccia
rossa ed una verde.
La freccia rossa indica la direzione U, mentre la
freccia verde indica la direzione V.

2 Nella linea di comando, ci sono varie opzioni per cambiare le direzioni della superficie. Per cambiare le
direzioni, cliccare sull'opzione desiderata. Il cursore e le normali alla superficie verranno aggiornati di
conseguenza.
Una volta effettuati gli opportuni cambiamenti, premere Invio per accettare.

Lo scopo è quello di sistemare come in questa


immagine le frecce corrispondenti a U, V ed alle
normali.
In questo modo, il nuovo PianoC verrà mappato
di conseguenza rispetto alla superficie e la
geometria potrà venir mappata in modo
prevedibile sul PianoC.

Robert McNeel & Associates θ 165


Note:
3 Nella vista Prospettica, usare il comando PianoC con l'opzione Oggetto (Menu Visualizza: Imposta
PianoC > Da oggetto) oppure (Clic destro sul titolo della vista: Imposta PianoC > Da oggetto) per impostare il
PianoC rispetto alla superficie.

Gli assi X ed Y sono paralleli ad U e V della


superficie, come impostate nel punto
precedente.

4 Consigliamo di salvare il nuovo piano di costruzione con il comando PianoCConNome (Clic destro sul titolo
della vista: Imposta PianoC > PianiC con nome) per recuperarlo più facilmente in seguito.

Per mappare le curve del logo sul nuovo PianoC:


Il comando che useremo per collocare il logo sulla superficie a forma di disco appiattito usa la posizione
dell'oggetto rispetto ad un determinato piano di costruzione.
1 Selezionare le curve nella vista Superiore. Assicurarsi che la vista Superiore sia attiva e quindi eseguire il
comando RimappaSuPianoC (Menu Trasforma: Orienta > Rimappa sul PianoC).
Questo comando dipende dai piani di costruzione attivi in ogni fase, per cui è importante realizzare la
selezione nelle viste appropriate. Rimappa sul PianoC

Robert McNeel & Associates θ 166


Note:
2 Cliccare nella vista Prospettica con il PianoC personalizzato.
Usando l'opzione Copia=Sì del comando, verrà rimappata una copia anziché l'originale.
Una volta attivata l'opzione Copia=Sì, ad ogni clic effettuato su una vista verrà collocata una copia, fino al
completamento del comando con i tasti Invio o Esc.

Il logo viene collocato nella stessa posizione relativa sul piano di costruzione personalizzato, così
come si trovava nella vista attiva.

3 Ruotare, Spostare o Scalare il logo in una nuova posizione.


Per visualizzare accuratamente la superficie e le curve, consigliamo l'uso del comando Piana nella vista
Prospettica. In questo modo, la vista viene impostata su una proiezione parallela guardando dritto verso il
piano.

Robert McNeel & Associates θ 167


Note:
4 Usare il comando Estrudi (Menu Solidi: Estrudi curva planare > Lineare), selezionando l'opzione DueLati per
rendere il testo tridimensionale. La distanza di estrusione dovrebbe essere pari a 2 mm.

5 Usare il comando DifferenzaBooleana (Menu Solidi: Differenza) per fare rientrare il testo nella superficie.

Per collocare il logo su una superficie dalla forma irregolare:


In questa parte dell'esercizio, useremo la copia del logo che si trova nel livello "Logo" e la collocheremo sulla
superficie del ritaglio. Questa superficie non è piana, per cui useremo uno strumento di trasformazione
diverso (Scorri lungo la curva) per spostarlo ed applicarlo lungo la superficie.
Il comando "Scorri" mappa i punti di controllo di un oggetto da una curva all'altra. La relazione dei punti
rispetto alla prima curva viene trasferita sulla seconda curva. Se le due curve hanno lunghezze diverse, la
geometria da adattare verrà stirata o compattata a seconda. Per eliminare le trasformazioni di stiramento o
compattamento, la curva originaria e quella di destinazione devono avere la stessa lunghezza.

Robert McNeel & Associates θ 168


Note:
1 Eseguire il comando Livelli e rendere corrente il livello Ritaglio. Quindi, disattivare tutti i livelli tranne
Ritaglio e Logo.

2 Innanzitutto, occorre estrarre una curva dalla superficie di destinazione. Usare il comando EstraiIsocurve
(Menu Curve: Curva da oggetti > Estrai isocurve) e selezionare un'isocurva lungo la superficie, il più vicino
possibile al suo centro, ad occhio.
Estrai isocurve

Useremo questa curva per allineare il logo.

3 Una volta selezionata la curva, usare il comando Lunghezza (Menu Analizza: Lunghezza)per ottenerne la
lunghezza esatta. Questa verrà riportata sulla linea di comando.
4 Nella vista Superiore, tracciare una linea della stessa lunghezza dell'isocurva estratta.

Robert McNeel & Associates θ 169


Note:

5 Selezionare le curve del logo nella vista Superiore ed usare il comando ParallelepipedoLimite (Menu
Analizza: Parallelepipedo limite) per racchiudere le curve con un rettangolo 2D.
Al prompt Sistema di coordinate, come opzione potete usare indifferentemente Assoluto o PianoC, visto
che in questa vista sono le stesse. Parallelepipedo limite

6 Spostare la linea dal punto medio verso il centro del parallelepipedo limite, usando gli snap all'oggetto
Medio e Cen.

L'uso di un parallelepipedo limite rappresenta


un metodo utile per individuare il centro di un
gruppo di curve.

Robert McNeel & Associates θ 170


Note:
7 Selezionare le curve del logo ed eseguire il comando Scorri (Menu Trasforma: Scorri lungo la curva).
8 Selezionare la linea.
9 Selezionare l'isocurva estratta.
Scorri lungo la curva

Le curve del logo vengono mappate dalla linea alla curva. Da notare come il comando si basi
sull'estremità selezionata di ogni curva per mappare le curve del logo.

10 Se il logo è troppo grande per la superficie di destinazione, Annullare il comando, Scalare le curve nella
vista Superiore ed eseguire di nuovo il comando Scorri.

Suddivisione delle superfici:


Osservando da vicino le curve mappate nella vista prospettica, notiamo che esse sono state mappate sulla
curva ma che di fatto non si trovano ancora realmente sulla superficie. Tuttavia, esse sono abbastanza vicine,
per cui, se le riportiamo sulla superficie, esse non verranno visibilmente distorte.
1 Selezionare le curve precedentemente adattate lungo l'isocurva ed eseguire il comando Riporta (Menu Curve:
Curva da oggetti > Riporta).
Il comando "Riporta" riporta le curve o i punti sulla superficie selezionata in direzione della normale alla
superficie.
Riporta

Le curve originarie (1) vengono riportate (2)


L'uso dell'opzione Copia del
sulla superficie in direzione della normale alla
comando Scorri rappresenta un
superficie (3). buon sistema per mantenere in
posizione una copia delle curve
originarie.

2 Selezionare la superficie ed eseguire il comando Suddividi (Menu Modifica: Suddividi). Selezionare tutte le
curve riportate come oggetti di taglio.
Robert McNeel & Associates θ 171
Note:
3 In questo caso, suggeriamo di Contrarre tutte le superfici suddivise, dato che ognuna delle parti suddivise
contiene la superficie soggiacente (la topologia della superficie originaria), persino i segmenti più piccoli.

Per mettere in rilievo le lettere del logo:


1 Selezionare le superfici del logo.
Non selezionare le parti delle superfici comprese tra le lettere A, O ed N.

2 Eseguire il comando OffsetSrf (Menu Superfici: Offset superficie). Selezionare l'opzione Solidi per riempire le
superfici tra l'originale ed i bordi sottoposti ad offset.
Spostare il cursore sulle superfici e cliccare su una qualsiasi di esse, le cui frecce delle normali non puntino
verso l'alto, per invertire la direzione. Le frecce indicano la direzione dell'offset. Offset della superficie

3 Impostare la distanza sull'1 e premere Invio per creare i solidi.


In alternativa, le superfici si possono estrudere in solidi usando il comando EstrudiSrf (Menu Solidi: Estrudi
Superficie > Lineare).

Il logo viene sottoposto ad offset e si ha un riempimento dei lati.

Robert McNeel & Associates θ 172


Note:
4 Può darsi che i solidi risultanti abbiano bisogno di venir uniti alla superficie originaria, tuttavia, essendo dei
solidi chiusi, essi non possono venir uniti alla superficie nel loro stato attuale.
Usare il comando EstraiSrf (Menu Solidi: Estrai superfici), per eliminare le facce inferiori dal logo sottoposto
ad offset e, quindi, cancellarle.
5 Usare il comando Unisci (Menu Modifica: Unisci) per unire le superfici del logo alle superfici originarie.

Robert McNeel & Associates θ 173


Note:

Creazione di un modello a partire da un disegno in 2D


Uno dei compiti più difficili da realizzare nella modellazione è quello di vedere un modello 3D a partire da un
insieme di viste 2D. Spesso i disegni bidimensionali sono molto precisi in determinati punti, ma non lo sono in
altri, in cui, per esempio, si verificano delle transizioni tra superfici complesse da riprodurre in tre dimensioni.
Nonostante sia l'approccio migliore, non è sempre possibile consultare il designer per ottenere dei chiarimenti in
merito a questi punti critici. Spesso, inoltre, si verificano delle incongruenze tra le varie viste del modello.
Se non è disponibile il modello fisico di riferimento, durante la modellazione si devono prendere delle decisioni per
interpretare al meglio le bozze o i disegni di partenza. Per esempio, è necessario considerare di volta in volta
quale sia la vista più adatta ad ogni particolare del modello.
Nel seguente esercizio, illustreremo alcune strategie per la modellazione di una bottiglia di plastica a partire da un
insieme di disegni 2D. Si partirà da un disegno tecnico a tre viste della bottiglia in questione. Nonostante le
quotature non siano precise, è necessario essere il più fedeli possibile al disegno del designer.
Durante questa lezione, potremo terminare solo il primo stadio del modello. Completeremo quindi le superfici della
bottiglia, tralasciandone i particolari. Nella cartella dei modelli troverete comunque il modello completo della
bottiglia, affinché possiate paragonare i risultati ottenuti in entrambi i casi.

Esercizio 25—Modellazione di un contenitore di detergente


1 Aprire il modello Contenitore detergente.3dm.

2 Nella vista Superiore, selezionare con una finestra di selezione gli oggetti della vista (in basso a sinistra),
comprese le quote del disegno 2D.
3 Usare il comando Raggruppa per raggruppare gli oggetti selezionati (Menu Modifica: Gruppi > Raggruppa).
4 Ripetere i passi precedenti per raggruppare gli oggetti della vista frontale (in alto a sinistra) e della vista
destra (in alto a destra).
Ciascuna vista è costituita da un gruppo separato di oggetti.

Robert McNeel & Associates θ 174


Note:
Per orientare le viste:
1 Selezionare il gruppo di oggetti presenti nella vista superiore.
2 Usare il comando ModificaLivello (Menu Modifica: Livelli> Cambia oggetti di livello) per passare al livello
Modello 3D Superiore.
3 Nella vista Superiore, usare il comando Sposta per fare in modo che il centro dei cerchi sia 0,0.

4 Selezionare il gruppo di oggetti nella vista frontale.


5 Usare il comando ModificaLivello per passare al livello Modello 3D Frontale.
6 Nella vista Superiore, usare il comando Sposta per spostare l'intersezione tra la linea centrale e quella
orizzontale della parte inferiore su 0,0.
7 Mantenendo selezionato il gruppo di oggetti della vista frontale, eseguire il comando RimappaSuPianoC
(Menu Trasforma: Orienta > Rimappa sul PianoC) nella vista Superiore.

8 Cliccare sulla vista Frontale.


La vista viene orientata nello spazio 3D.

9 Nella viste Superiore o Prospettica, selezionare il gruppo di oggetti appartenenti alla vista destra.
10 Usare il comando ModificaLivello per passare al livello Modello 3D Destra.

Robert McNeel & Associates θ 175


Note:
11 Nella vista Superiore, usare il comando Sposta per spostare l'intersezione tra la linea centrale e quella
orizzontale della parte inferiore su 0,0.
12 Usare il comando RimappaSuPianoC per mappare le curve della vista Destra sul PianoC destro.
La vista viene orientata nello spazio 3D.

Spesso le curve 2D usate nei disegni di controllo non vengono tracciate in modo dettagliato, come invece
succede quando si usano per creare delle geometrie precise. Prima di creare delle geometrie 3D partendo da
curve 2D, esaminare le curve e correggere eventuali errori.

Per creare le curve 3D:


Le parti interne di inserto della bottiglia verranno ritagliate nella superficie in un secondo momento. Per ora,
ci basterà costruire le superfici esterne. I raccordi visibili nelle parti superiore ed inferiore, indicati nelle curve,
si possono tralasciare all'inizio della costruzione delle superfici, per poi aggiungerli separatamente. Occorrerà
estendere o tracciare di nuovo le curve di bordo per evitare i raccordi, facendo in modo che esse si incontrino
in angoli netti prima di creare le superfici.
Per costruire le superfici iniziali, disponiamo di vari strumenti: lo Sweep a due binari o la Superficie da
una rete di curve sono le soluzioni più ovvie.
Le superfici da reti di curve non considerano la struttura delle curve, ma solo la forma. Tutte le curve vengono
rigenerate e la superficie risultante ha la sua propria struttura di punti.
Altri comandi, compresi gli strumenti per le operazioni di sweep, loft e le superfici da bordi, non considerano
la struttura delle curve in almeno una direzione. In questi casi, risulta spesso conveniente usare come curve
di sezione delle curve combinate. Quindi, la scelta degli strumenti per la creazione di superfici può
determinare il modo in cui le curve in ingresso vengono create.

1 Selezionare i gruppi creati nel passo precedente ed usare il comando Separa (Menu Modifica: Gruppi >
Separa) per separare i vari oggetti.
2 Selezionare le curve di ogni modello con vista 2d che definiscono la superficie esterna e Copiarle sul livello
Curve 3D.

Robert McNeel & Associates θ 176


Note:

Visto che la bottiglia è simmetrica su entrambi i


lati dell'asse X, occorrerà copiare le curve su un
lato. Quindi, se ne farà una copia speculare.

3 Usare il comando UnLivelloOn per impostare il livello Curve 3D.

4 Spostare la curva che definisce la superficie superiore della bottiglia fino a farla raggiungere la stessa altezza
del punto più alto delle curve verticali. Usare ImpostaPt o Sposta con l'opzione "Verticale" nella vista
Prospettica.

5 Le curve verticali ora si possono estendere oltre le curve di raccordo, in modo tale che esse incontrino le
curve superiori ed inferiori esattamente nelle estremità di queste curve.

Robert McNeel & Associates θ 177


Note:
Ciò si può fare estendendo le curve verticali, usando il comando Estendi con l'opzione Tipo= Morbido.
Eseguire uno snap agli Estremi della curva superiore ed agli Estremi della curva di base nella parte inferiore.
6 Estendendo le curve in questo modo, ne aumenteremo la complessità. È importante che le curve rimangano
semplici e siano ben accoppiate, per cui, regolare i punti sulle curve esistenti per estenderle potrebbe risultare
una scelta migliore rispetto a quella precedente. Annullare l'operazione di estensione e, al suo posto, editare
direttamente i punti delle curve.
Possiamo creare un gruppo di curve duplicate ed editarle una ad una, mantenendo al loro posto le curve
originarie a mo' di modello.

7 Eseguire una Copia speculare delle curve di base, superiori e laterali (visibili nella vista destra) sul lato
opposto.

Il risultato sarà un gruppo composto da 8 curve


che definiscono la superficie.
La maggior parte di queste curve sono
praticamente le curve originarie dei disegni 2D
ridisposte in 3D.

Robert McNeel & Associates θ 178


Note:
8 Unire le curve di base con quelle superiori a formare un loop chiuso.

Le curve vengono impostate per la superficie da


una rete di curve o da uno sweep a due binari.

Per creare la superficie del contenitore mediante uno sweep:


Le curve del disegno sono le uniche curve disponibili per definire la forma del contenitore, per cui le useremo
direttamente per creare la superficie.
1 Passare al livello Superfici.
2 Selezionare le curve con una finestra di selezione e, per iniziare, provare il comando Sweep2 per creare una
superficie, quindi ombreggiare la vista.
Per ora, lasciare da parte questa superficie.

Da notare come la forma diventi estremamente


incontrollabile nel lato arrotondato della
bottiglia.

Robert McNeel & Associates θ 179


Note:
3 Anche se è possibile risistemare le curve o aggiungerne delle altre per far sì che il comando Sweep2 funzioni
meglio, vale la pena verificare il funzionamento di una superficie creata da una rete di curve con lo stesso
gruppo di curve.
Selezionare di nuovo tutte le curve ed usare il comando SrfReteCrv per creare la superficie.

La superficie per rete di curve gestisce questo


gruppo di curve con maggiore eleganza.
Ombreggiare la vista per vederlo più
chiaramente.

Esercitazioni pratiche:

Creare la superficie interna di inserto e l'impugnatura. Raccordare i bordi come indicato nel disegno 2D. Nella
directory dei modelli, troverete un modello rifinito del contenitore.

Robert McNeel & Associates θ 180


Note:

Analisi di superfici
10
Esercizio 26—Analisi di superfici
Il file "Analisi superficie.3dm" presenta un insieme di curve attinte dall'esercizio della bottiglia di detergente.
Invece di creare una superficie da una rete di curve come abbiamo fatto in precedenza, creeremo tre superfici
molto più semplici per lato ed useremo la combinazione di superfici e gli strumenti di analisi per ripulirle.
Consigliamo di paragonare i risultati ottenuti con i vari metodi.

Per creare le superfici del contenitore dalle curve di bordo:


Le curve verticali sono state adattate in modo tale che abbiano lo stesso numero di punti e la stessa struttura.
Sono delle copie editate della stessa curva. Occorre separare con una suddivisione le curve superiori ed
inferiori per creare delle superfici a quattro lati con le curve verticali.
Avremo bisogno di una curva aggiuntiva verticale per sostenere la forma sul retro.
1 Suddividere una delle curve inferiori con l'opzione Punto sul Nodo (osnap Nodo) che si trova sul lato destro
della curva.

La suddivisione giusto in corrispondenza del


Nodo
nodo consente ai segmenti di curva risultanti di
mantenere una distribuzione uniforme dei nodi.
Per le superfici a partire da bordi che andremo a
costruire, ciò è utile, visto che esse si possono
mantenere più semplici.
Quindi, suddividere la stessa curva con la curva
verticale che la interseca.

Robert McNeel & Associates θ 181


Note:
2 Copiare la curva posteriore e collocarla in corrispondenza dell'estremo della curva inferiore suddivisa, nel
punto in cui si trovava il nodo.

Trascinare il punto superiore di questa curva sulla curva superiore, usando lo snap all'oggetto Vicino.
Collocarlo a circa due terzi della distanza tra la curva di profilo posteriore e la curva di profilo laterale.
Aggiustare inoltre il secondo punto a partire dall'alto. Spostarlo leggermente verso l'alto e verso l'interno
come illustrato qui sotto.

In questo modo, si eserciterà un po' più di controllo sulla superficie, specialmente sul bordo superiore.

Robert McNeel & Associates θ 182


Note:
2 Suddividere la curva superiore e la curva di base con le curve verticali.

3 Affinché il comando SrfCurveDiBordo dia come risultato delle superfici il più pulite possibile, dovremo
ricostruire alcune delle curve suddivise. Ciò attribuisce ad ogni curva una parametrizzazione uniforme; le
curve, inoltre, avranno la stessa struttura.
Ricostruire i segmenti di curva 1, 2 e 3. Usare 4 punti con grado 3.

La curva posteriore della vista superiore (1)


può essere sottoposta a fairing per assicurarsi
che sia tangente una volta realizzatane la copia
speculare e che si adatti alla curva successiva
nella parte superiore.

4 Usare il comando SrfCurveDiBordo (Menu Superfici: Da curve di bordo) per creare 3 superfici con i tre
insiemi di curve.

Robert McNeel & Associates θ 183


Note:
5 Ombreggiare la vista.

Le superfici a prima vista non sembrano


imperfette, tuttavia, se si capovolge la vista, si
può osservare che esse non sono tangenti tra di
loro.
Ciò si può verificare con il comando Zebra.

Per combinare tra di loro le superfici finali della bottiglia:


1 Eseguire una Copia speculare delle superfici frontale e posteriore sull'asse X.

Le superfici, evidentemente, non sono tangenti


alle loro copie speculari.

2 Usare il comando CombinaSrf (Menu Superfici: Modifica superfici > Combina) per combinare tra di loro
entrambi i gruppi di superfici con copia speculare per ottenerne la Tangenza, usando l'opzione Media le
superfici.

Combinando le superfici con copia speculare in


funzione della tangenza con l'opzione "Media le
superfici", si otterrà una continuità G2, visto
che entrambe le superfici hanno la stessa
curvatura nella giunzione.

Robert McNeel & Associates θ 184


Note:
Per analizzare le superfici combinate:
A questo punto, useremo lo strumento di analisi della curvatura per analizzare le superfici combinate. Questo
strumento può risultare utile per individuare eventuali zone in cui si ha una curvatura estrema, tuttavia, è
possibile che nella visualizzazione si ignorino i cambiamenti più sottili. In ogni caso, la visualizzazione di
ognuna di queste superfici semplici dovrebbe essere molto morbida e pulita.
1 Nascondere tutte le curve per visualizzare chiaramente le transizioni tra le superfici.
2 Selezionare tutte le superfici ed attivare l'Analisi di curvatura (Menu Analizza: Superfici > Analisi di
curvatura).
Impostare lo stile su Gaussiana e cliccare su Automatico. Assicurarsi di disporre di una buona mesh per una
buona stima visiva. Cliccare passando dall'intervallo "Automatico" a "Massimo" e viceversa.
L'obiettivo della combinazione è quello di
assicurare una visualizzazione della curvatura il
più uniforme e graduale possibile, soddisfando
allo stesso tempo i requisiti di continuità.
Da notare come i bordi congiunti presentino una
transizione morbida del colore.
Le superfici che non sono state congiunte L'opzione "Automatico" cercherà
mostrano un'evidente interruzione nei colori. di trovare un intervallo di colore
che ignori le curvature più
estreme, mentre l'opzione
"Massimo" mapperà la curvatura
massima con il rosso e quella
Di seguito creeremo un'altra superficie con una copia delle curve per effettuare un confronto.
minima con il blu.
3 Attivare il livello Rete Curve. Usare il comando SrfReteCrv per creare una superficie a partire da queste
curve. Selezionare la nuova superficie ed Aggiungerla alla visualizzazione per eseguirne l'analisi di Le cifre si riferiscono alla
curvatura. curvatura, ossia, 1/raggio.

La superficie dalla rete di curve più densa (2)


presenta un aspetto meno pulito.
Visto che la variazione di colore viene mappata
attraverso tutto l'intervallo mostrato, è
importante ricordare che l'impostazione
"Automatico" indica un intervallo di curvatura
molto limitato e che le differenze reali possono
essere piccole anche se la variazione di colore è
grande.
Le superfici semplici (1), pur essendo state
combinate in modo imperfetto nelle giunzioni
lungo il bordo, appaiono ancora più pulite in
questo punto.

Robert McNeel & Associates θ 185


Note:

Per combinare le superfici frontale e posteriore con la superficie intermedia:


Quando combiniamo le superfici frontale e posteriore con la superficie intermedia, dobbiamo assicurarci di
realizzarne il congiungimento in modo da non alterare il congiungimento che abbiamo appena effettuato. Lo
faremo in due passi, per assicurarci di preservare i bordi appena congiunti.
Notiamo come la superficie intermedia sia relativamente piatta, mentre le superfici frontale e posteriore
hanno una curvatura maggiore. Quando andiamo a combinare le superfici, occorre fare attenzione a non
combinare la superficie intermedia con le superfici finali. Se così fosse, si assegnerebbe una curvatura
considerevole alla superficie laterale, rendendola probabilmente incava o concava. Per evitarlo, e se possibile,
realizzeremo tutti i congiungimenti dalle superfici finali verso quelle intermedie.
Visto che ci sono solo quattro punti sulla superficie laterale posteriore, combinando con continuità nella
curvatura con la superficie intermedia, si altererebbe l'altro bordo, a meno che non si abbia selezionato
precedentemente l'opzione "Preserva l'altra estremità". Se si è attivata l'opzione "Preserva l'altra estremità" e
si combina con continuità nella curvatura, ciò potrebbe introdurre un'ondulazione nella superficie in prossimità
del bordo intermedio.
Per eliminare questi possibili problemi, per prima cosa eseguiremo il congiungimento con continuità nella
tangenza, con l'opzione "Preserva l'altra estremità" disattivata. Combinando con continuità nella tangenza,
sposteremo solo le prime due righe di punti di controllo, per cui non dovremo preoccuparci perché il
congiungimento precedente non subirà nessun cambiamento. Così facendo, si avvicinerà la superficie lungo
tutto il bordo. Quindi, combineremo con continuità nella curvatura con l'opzione "Preserva l'altra estremità"
attivata.

1 L'operazione di congiungimento verrà fatta solo sulle superfici che si trovano su una metà dell'intera forma,
per cui, a questo punto, si possono Cancellare le copie speculari.
2 Selezionare le superfici e Copiarle ad una determinata distanza su un lato. Useremo queste superfici più
avanti.
3 Combinare sia la superficie frontale che quella posteriore con la superficie intermedia con continuità nella
Tangenza. Disattivare le opzioni Media le superfici e Preserva l'altra estremità. Impostare le Opzioni
della finestra di dialogo su Preserva direzione isocurve.
Queste impostazioni saranno variabili a seconda della situazione. Se i risultati non sembrano buoni al primo
colpo, provare un'impostazione diversa prima di accettare il congiungimento.
Mantenere attivato il display dell'Analisi di curvatura. In questo modo, si potranno visualizzare i
cambiamenti.
4 Quindi, Combinare sia la superficie frontale che quella posteriore con la superficie laterale, con continuità
nella Curvatura. Attivare l'opzione Preserva l'altra estremità.

Robert McNeel & Associates θ 186


Note:
Per combinare la superficie intermedia con le superfici frontale e posteriore:
Analizziamo ora una situazione meno ideale. Lavoreremo sulle superfici che abbiamo copiato prima per
osservare cosa succede quando combiniamo la superficie intermedia con le superfici frontale e posteriore e
fare un paragone con la situazione precedente.
1 Combinare la superficie intermedia con entrambe le superfici frontale e posteriore, con continuità nella
Tangenza. Disattivare l'opzione Preserva l'altra estremità.
2 Quindi, combinare la superficie intermedia con entrambe le superfici frontale e posteriore, con continuità
nella Curvatura. Attivare l'opzione Preserva l'altra estremità.
3 Selezionare le superfici appena combinate tra di loro ed Aggiungerle alla visualizzazione per eseguirne
l'Analisi di curvatura.
Si noterà una chiara differenza nella visualizzazione dell'analisi di curvatura tra il primo insieme di superfici
(1) ed il secondo (2).

Si può osservare la presenza di una cuspide in


prossimità dei bordi congiunti.

Robert McNeel & Associates θ 187


Note:

Scolpire un modello
11
Un designer può realizzare una superficie dalla forma relativamente indefinita e quindi, muovendone i punti di
controllo ed aggiungendo eventuali punti ulteriori e/o usando gli strumenti di analisi e trasformazione, può scolpire
una superficie nello spazio 3D in modo diretto ed intuitivo.

Le curve si possono posizionare in modo approssimativo. Se possibile, le curve dovrebbero essere delle copie
editate di un unico originale. Ciò ne assicura la compatibilità quando sottoposte al loft e rende possibile la
creazione della superficie più semplice e più facile da editare.
Nel seguente esercizio, troverete quattro curve già pronte per l'uso.

Robert McNeel & Associates θ 189


Note:
Esercizio 27—Cruscotto per auto
1 Aprire il modello Cruscotto.3dm.
2 Eseguire un Loft delle quattro curve, attivando l'opzione "Adattato" dal menu a tendina. Questa opzione crea
delle geometrie molto semplici ed è essenziale per generare una superficie con questa tecnica.

Nonostante con questa opzione la superficie non tocchi le curve più interne del Loft, sarà
comunque più smussata e pulita.

3 Attivare i punti di controllo.

Se si attivassero anche i punti delle curve in


ingresso, si noterebbe che la struttura dei punti
della superficie corrisponde esattamente a
quella delle quattro curve.

4 Disattivare il livello Curve. Nel livello bloccato c' è un


volante, il quale serve da
riferimento per le dimensioni e la
collocazione dei vari elementi.

Robert McNeel & Associates θ 190


Note:
5 Attivare i punti della superficie ed usare il comando ImpostaPt (Menu Trasforma: Imposta punti) per
allineare i gruppi di punti nella direzione X.

6 Selezionare i punti più vicini al bordo superiore del volante.

7 Eseguire il comando Peso (Menu Modifica: Punti di controllo > Modifica peso).
8 Nella finestra di dialogo Peso dei punti di controllo, muovere il cursore verso destra.
Cambiando il peso di alcuni punti è possibile aumentare o diminuire il controllo locale sulla superficie più Modifica peso dei punti di controllo
prossima ai punti.

Robert McNeel & Associates θ 191


Note:
9 Usare i tasti di Spostamento per spostare i punti nelle viste Superiore e Frontale.
Si osservi come il bordo sia più netto in prossimità dei punti in cui è stato cambiato il peso.

Se la superficie dovesse apparire troppo spessa, è possibile usare l'opzione Aggiorna dal menu della vista.
Per attivare il menu di una vista, cliccare con il tasto destro del mouse sul titolo della vista. Il comando
RidisegnaOmbreggiatura rimpiazza le mesh di rendering degli oggetti selezionati.

Robert McNeel & Associates θ 192


Note:
10 Per un maggior controllo locale sui nodi della superficie, usare il comando InserisciNodo (Menu Modifica:
Punti di controllo> Inserisci nodo) per aggiungere una riga di punti nella direzione V a circa la metà tra la
parte inferiore e la riga successiva di punti.

Con il comando InserisciNodo, si possono


aggiungere dei nodi sia nella direzione U che
nella direzione V o in entrambe le direzioni.
Se possibile, cercare di disporre dei nuovi nodi
tra le righe di nodi esistenti che vengono
evidenziati durante l'esecuzione del comando.

11 Con i tasti di spostamento, spostare leggermente questi punti per creare una leggera dentellatura.
Cercare di mantenere la superficie il più
semplice possibile.
Aggiungere i nodi con moderazione e solo
quando necessario. Prima di aggiungere dei
nodi, assicuratevi che le curve maggiori della
superficie siano accettabili.
Infatti, una volta aggiunti i nodi, diventa più
difficile modificare e stabilire la tolleranza delle
parti più lunghe generate da uno sweep.

Robert McNeel & Associates θ 193


Note:
Per eseguire l'offset di una superficie:
Se si è soddisfatti del risultato ottenuto e della forma globale della superficie, si possono sempre aggiungere
dei particolari per rifinire l'oggetto.
La superficie può essere quindi sottoposta ad offset e venire troncata, come mostrato nella prima
illustrazione.
I risultati migliori si hanno quando la superficie ha almeno grado 3 in entrambe le direzioni. Se ne può fare la
verifica consultando le proprietà dell'oggetto.
Ricordiamo che l'offset di una
1 Passare al livello Curve di Taglio. superficie normalmente genera
2 Tracciare una curva che rappresenti il punto in cui si desidera suddividere la superficie. una superficie con una minor
continuità interna. Le superfici
che sono solo G1 internamente
possono dare luogo a superfici
con continuità G0, ovvero,
possono presentare un punto di
discontinuità. Anche se Rhino
consente la creazione di queste
superfici, si possono presentare
dei problemi.
Per questo motivo, se desiderate
eseguire l'offset di una superficie,
vi consigliamo di creare una
superficie iniziale di grado 3
3 Usare il comando Offset (Menu Curve: Offset curva) per ottenere una copia della curva ad una distanza di oppure delle curve di grado
metà (0.50) pollice (1.27 centimetri). superiore. Queste superfici
presentano almeno una
continuità G2 per fare in modo
che, se ne eseguiamo l'offset,
risultino delle superfici con una
continuità pari almeno a G1. Il
fatto di cambiare il grado di una
superficie che è stata creata da
delle curve di grado 2 a grado 3
in entrambe le direzioni non è
sufficiente per assicurare una
superficie G2. Il semplice
cambiamento del grado non
migliora la continuità interna.

Robert McNeel & Associates θ 194


Note:
4 Usare il comando Tronca (Menu Modifica: Tronca) per tagliare la superficie tra le curve.

5 Usare il comando OffsetSrf (Menu Superfici: Offset superficie) per ottenere una copia della superficie ad una
distanza di un quarto (0.25) di pollice (0,635 centimetri).

6 Cancellare, rimuovendola, la superficie originaria.

Robert McNeel & Associates θ 195


Note:
7 Usare il comando RaccordoBlendSrf (Menu Superfici: Raccordo blend superfici) per creare una superficie di
raccordo tra le due superfici.

Uno degli obiettivi di questo esercizio è quello di


illustrare come realizzare in modo veloce un
tipo di transizione ricurva.
Regolare i cursori associati al comando
RaccordoBlendSrf in modo tale che la sezione
trasversale sia simile a quella illustrata
nell'esempio a sinistra.

8 Aggiungere dei particolari a piacimento.

Robert McNeel & Associates θ 196


Note:

Individuazione e
12 soluzione di problemi

In certi casi, alcune operazioni di Rhino possono generare degli “oggetti non validi”. Gli oggetti non validi possono
far fallire alcuni comandi, generare delle ombreggiature o dei rendering di bassa qualità oppure causare delle
esportazioni scorrette.
È buona norma, a questo proposito, usare i comandi Verifica (Menu Analizza: Diagnostica > Controllo) oppure
SelOggettiImperfetti (Menu Analizza: Diagnostica > Seleziona oggetti non validi) durante le varie fasi della
modellazione. Evidentemente, se si riscontrano degli errori, è più facile eliminarli all'inizio piuttosto che a modello
completato.
Se l'obiettivo è quello di creare un oggetto poligonale o un rendering, alcuni errori possono essere ignorati, purché
non compromettano la realizzazione di altri parti dell'oggetto durante la modellazione.
Nel caso in cui si debbano esportare degli oggetti come NURBS su altre applicazioni dedicate all'ingegnerizzazione
e alla produzione industriale, è opportuno rimuovere questi errori nei limiti del possibile.
Gli strumenti adibiti all' individuazione e alla soluzione dei problemi vengono usati principalmente per riparare i file
importati da altri programmi.

Strategia generale
I passi da seguire per eliminare eventuali problemi sono più o meno gli stessi, sia se i file sono stati creati in
Rhino che se provengono da altre applicazioni. Con un po' di pratica, scoprirete dei modelli ricorrenti di problemi e
svilupperete i metodi più adeguati per risolverli.
Nonostante le tecniche usate varino enormemente a seconda del file in questione, si cercherà di focalizzare
l'attenzione su una strategia generale, per poter eliminare gli eventuali errori presenti in un file.

Robert McNeel & Associates θ 197


Note:
Iniziare con un file pulito
Se possibile, è conveniente dedicare un po' di tempo all'applicazione di origine per cercare di esportare un file
“pulito” e ridurre il più possibile il lavoro richiesto per eliminare gli errori residui. Sfortunatamente, tuttavia,
questa procedura non è sempre applicabile.

Linee guida per riparare un file:


1 Aprire il file.
2 Nascondere o rimuovere i dati in esubero.
Usare il comando SelDuplicati (Menu Modifica: Selezione oggetti > Oggetti duplicati) per individuare le entità
duplicate ed eliminarle o collocarle sul livello “duplicati”, nel caso in cui ne abbiate bisogno in un secondo
momento.
3 Nascondere le curve ed i punti. Seleziona oggetti duplicati

Usare il comando SelSrf (Menu Modifica: Selezione oggetti > Superfici) per selezionare tutte le superfici,
oppure il comando SelPoliSrf (Menu Modifica: Selezione oggetti > Polisuperfici) per selezionare tutte le
polisuperfici, Invertire la selezione (Menu Modifica: Selezione oggetti > Inverti) e spostare gli oggetti
selezionati su un altro livello. Quindi, disattivare il livello. In questo modo, sullo schermo saranno visibili solo
le superfici e le polisuperfici.
4 Verificare la presenza di eventuali superfici difettose.
I comandi Verifica e SelOggettiImperfetti determinano se un modello possiede delle superfici
problematiche nella loro struttura di dati. In caso affermativo, spostare le superfici in questione e collocarle
sul livello “Superfici imperfette” (appositamente creato) per poi ripulirle.
Se l'oggetto non valido è una polisuperficie, usare il comando EstraiSrfNonValida per estrarre le superfici Seleziona oggetti non validi
difettose dalla polisuperficie originale.
Quindi, una volta riparate le superfici difettose, usare il comando Unisci per unirle di nuovo alla polisuperficie
originale.
5 Usare la VisualizzazioneOmbreggiata ed analizzare il modello visivamente.
La resa del modello corrisponde alle vostre aspettative? Mancano delle superfici? Le superfici si estendono
oltre il dovuto? Le curve di taglio necessarie per eliminare gli eventuali errori potrebbero essere contenute nel
livello “duplicati”.
6 Si analizzi il parametro della Tolleranza assoluta, nella finestra di dialogo Proprietà del documento, alla
pagina Unità.
Il suo valore potrebbe non essere ragionevole. Si ricorda che la modellazione di superfici free-form richiede
una regolazione intelligente dei valori di tolleranza. I bordi di una superficie si adattano ai bordi delle superfici
adiacenti entro la tolleranza specificata. Quanto minore è la tolleranza, tanto più complicate diventano le
superfici e la prestazione del sistema ne può risentire. Non ha senso calcolare i valori di tolleranza di bordi di
superfici ad alta densità che non sono supportati dai processi di produzione a valle o dalla precisione dei dati
in ingresso.

Robert McNeel & Associates θ 198


Note:
7 Unire (Menu Modifica: Unisci) le superfici.
Quando si uniscono delle superfici, i bordi si uniscono se si aggiustano alla tolleranza del modello specificata.
Se, invece, giacciono al di fuori di tale tolleranza, non si uniscono. L'operazione di unione non altera la
geometria. Si verifica solamente che i bordi siano sufficientemente vicini da essere considerati coincidenti e se
ne scarta uno.
Osservate i risultati sulla linea di comando. Avete ottenuto tutte le polisuperfici che vi aspettavate? A volte,
dopo aver importato un file IGES, ci sono delle superfici doppie. Di norma, una di esse è completa mentre alla
seconda mancano alcuni ritagli interni. Quando si esegue il comando Unisci, non si può sapere a priori quale
delle due superfici verrà selezionata. Se si dovesse sospettare che è stata selezionata la superficie sbagliata,
si provino ad unire due bordi aperti. Se non c'è nessun bordo aperto nel punto in cui dovrebbe esserci,
Annullare l'unione e selezionare le superfici duplicate. Rimuovere le superfici meno complete e ripetere il
comando Unisci.
8 Controllare la presenza di bordi aperti.
I bordi aperti sono dei bordi di superficie che non sono uniti ad un'altra superficie. Durante il processo di
unione, i due bordi erano distanti l'uno dall'altro molto più del valore di tolleranza specificato. Ciò può essere
dovuto ad una modellazione iniziale scorretta, all'impostazione ingannevole della tolleranza nei file IGES
importati o alla presenza di superfici duplicate. Se ci sono troppi bordi aperti quando si esegue il comando Mostra bordi
MostraBordi (Menu Analizza: Gestione bordi > Mostra bordi), annullare il comando Unisci, allentare la
tolleranza assoluta e riprovare ad eseguire il comando Unisci. È probabile che la modellazione originale sia
stata realizzata con una tolleranza maggiore e che sia stata esportata con una tolleranza minore.

N.b: Non è possibile migliorare la tolleranza tra due superfici senza rimodellare in modo sostanziale l'oggetto.

9 Unire i bordi aperti o procedere con la rimodellazione.


L'unione dei bordi aperti può essere una soluzione solo in parte. Nonostante possa essere una soluzione
veloce a vari problemi di modellazione, può tuttavia creare delle complicazioni. Se il motivo dell'unione dei
bordi è l'importazione successiva come solido in un programma per la modellazione di solidi oppure
un'operazione di mesh (come per esempio la creazione di un file STL), l'uso del comando UnisciBordiAperti Unisci 2 bordi aperti
(Menu Analizza: Gestione bordi > Unisci 2 bordi aperti), in linea di massima, non dovrebbe causare nessun
problema. Qualora si desideri invece tagliare delle sezioni o eseguire la maggior parte delle operazioni di
“raccolta di curve”, le sezioni potrebbero presentare delle interruzioni nei punti di attraversamento di bordi
uniti al di fuori della tolleranza. L'interruzione da attraversare viene visualizzata prima dell'esecuzione
dell'unione. Se l'interruzione è inferiore al doppio della tolleranza impostata, si può procedere senza
preoccupazioni. Se l'interruzione è invece più ampia, si consideri la possibilità di editare o di ricostruire le
superfici per ridurre l'entità di tale interruzione. I comandi Unisci e UnisciBordiAperti non alterano la
geometria della superficie. Verificano solamente che i bordi siano coincidenti all'interno della tolleranza
specificata.

Robert McNeel & Associates θ 199


Note:
10 Riparare le superfici imperfette.
Per correggere una polisuperficie, è conveniente riparare una superficie alla volta, ricostruendo gradatamente
la polisuperficie iniziale mediante il comando Unisci. Se si prendono in considerazione i metodi di
ricostruzione di una superficie e li si dispone in ordine dal meno distruttivo al più radicale, i problemi che
possono impedire al comando Verifica di funzionare correttamente possono essere così riassunti:

• Ricostruzione di bordi
• Separazione delle curve di taglio e nuove operazioni di troncamento
• Ricostruzione di superfici (modifiche apportate alla forma)
• Sostituzione di superfici - raccolta di bordi da superfici adiacenti, taglio di sezioni attraverso superfici
imperfette e realizzazione di superfici di rimpiazzo dalle curve raccolte.

11 Controllare la presenza di oggetti imperfetti.


A volte, superfici che hanno superato il controllo singolarmente possono dar luogo ad una polisuperficie che
invece non supera il controllo. Generalmente ciò si deve alla presenza di piccoli segmenti nelle curve di taglio
o di bordo che sono di lunghezza inferiore alla tolleranza impostata. Per eliminare questi segmenti, estrarre le
superfici adiacenti e sottometterle ad una verifica, eseguire quindi il comando UnisciBordi (Menu Analizza: Combina bordi
Gestione bordi > Unisci bordi) ed unire di nuovo le superfici. Tale processo viene terminato quando la
polisuperficie chiusa risultante supera il controllo del comando Verifica e non presenta più bordi aperti.
Mentre si uniscono e si riparano le superfici, è conveniente eseguire di frequente il comando Verifica.
12 Esportare.
Verifica oggetti
Una volta ripulito e corretto il modello, è possibile esportarlo come IGES, Parasolid, o STEP per poterlo
importare poi nell'applicazione desiderata.

Esercizio 28—Individuazione e soluzione di problemi

Provare ad eseguire i seguenti procedimenti:


1 Aprire il modello Verifica 01.3dm
Questo file contiene un oggetto non valido.
2 Aprire il file Verifica 02.igs.
Questo file presenta vari problemi. È un esempio rappresentativo dei problemi più comuni trovati nei file
IGES. Dopo aver riparato l'oggetto imperfetto ed dopo averlo ritagliato, individuate altri oggetti troncati in
modo erroneo.

Robert McNeel & Associates θ 200


Note:

Creazione di una
mesh poligonale da
13 un oggetto NURBS
Nonostante Rhino sia un programma di modellazione NURBS, sono stati inclusi vari strumenti per creare ed
editare una mesh poligonale.
Non esiste un metodo applicabile a qualsiasi situazione. Il risultato finale gioca un ruolo fondamentale nel definire
la tecnica più appropriata da usare per il processo di meshing. Se la mesh deve essere usata per il rendering, si
useranno delle impostazioni diverse rispetto a quelle utilizzate nel caso in cui la mesh venga usata nella
produzione industriale (lavorazione utensile o prototipazione).
Quando si esegue il processo di mesh per il rendering, i parametri più importanti da considerare sono la qualità di
visualizzazione e la velocità del processo. Si tratta di creare una mesh con il minor numero di poligoni possibile,
per ottenere l'aspetto desiderato. Il numero di poligoni, infatti, influisce sul rendimento, ma è anche vero che un
numero troppo ridotto di poligoni può peggiorare la qualità del rendering finale. In genere, se a prima vista il
risultato è soddisfacente, anche le impostazioni definite saranno corrette.
Il processo di meshing per la produzione industriale è completamente diverso. Occorre cercare di ottenere una
mesh che differisca il meno possibile dalla superficie NURBS. La mesh è infatti un'approssimazione della superficie
NURBS e qualunque deviazione da essa sarà visibile nel prodotto finale.

La superficie NURBS originale. Quando si creano delle mesh a Usando le stesse impostazioni
scopi produttivi, se esse non mesh, il sistema di rendering
sono sufficientemente accurate, può nascondere i bordi
nel prodotto finale si possono poligonali e "smussare" la mesh
osservare i bordi poligonali in modo tale che essa abbia un
delle stesse. aspetto più "morbido".

Robert McNeel & Associates θ 201


Note:
Esercizio 29—Meshing
1 Aprire il modello Meshing.3dm.
2 Impostare la vista Prospettica sulla VisualizzazioneOmbreggiata ed esaminare il bordo curvato tra le
superfici.

C'è una serie di interruzioni angolari che


mostrano il colore dello sfondo.

3 Ritornare alla visualizzazione wireframe.


A quanto pare, i bordi coincidono esattamente. Le interruzioni visibili nella modalità ombreggiata sono dovuti
alla mesh poligonale che Rhino utilizza per generare le viste ombreggiate e renderizzate. I poligoni sono così
grossolani che sono chiaramente visibili come facce indipendenti.
4 Nella finestra di dialogo Proprietà del documento, alla voce Mesh, selezionare Smussate (più lento).
5 Esaminare il bordo curvato tra le superfici.

La superficie complessiva risulta più smussata e


pulita, tuttavia, ciò nonostante, presenta ancora
delle interruzioni nei bordi.

Anche se è possibile usare l'impostazione Personalizzata per rifinire la mesh ombreggiata in modo tale da
eliminare i bordi dentellati, ciò influisce su tutte le mesh di rendering del modello. Questo fatto aumenterà il
tempo richiesto per creare la mesh e diminuirà invece la prestazione globale del processo di shading e
rendering, portandola a dei livelli inaccettabili. Per eliminare le interruzioni senza rifinire le impostazioni della
mesh, unire tra di loro le superfici adiacenti.

Robert McNeel & Associates θ 202


Note:
6 Unire tra di loro le tre superfici.

La mesh è rifinita lungo ciascun lato dei bordi


uniti in modo tale che corrispondano
esattamente. In questo modo, vengono
eliminate le interruzioni precedentemente
visibili.

Rhino salva le mesh poligonali con il file per ridurre il tempo necessario per ombreggiare il modello, una volta
che esso venga riaperto. Queste mesh possono occupare molto spazio ed aumentano le dimensioni del file in
modo considerevole.
7 Dal menu File, cliccare su Salva ridotto.
Questa opzione consente di salvare il file senza le mesh di rendering e l'anteprima bitmap per risparmiare
dello spazio sul disco.
Salva ridotto

N.b.: Le mesh create con il comando Rendering e con le modalità ombreggiate su superfici NURBS e
polisuperfici sono invisibili nella visualizzazione wireframe e non possono venir separate dall'oggetto
NURBS. Le mesh di rendering sono controllate da una serie di impostazioni che si trovano nella finestra di
dialogo Proprietà del documento, alla pagina Mesh.

Creazione di una mesh poligonale


Le mesh create mediante il comando Mesh sono visibili ed editabili e sono separate dagli oggetti NURBS da cui
sono state create.
Rhino dispone di due tipi di controllo della densità delle mesh: Controlli semplici oppure Controlli dettagliati.
Con i Controlli semplici, viene usato uno slider per controllare in modo approssimativo la densità ed il numero di
mesh poligonali. Con i Controlli dettagliati, è possibile invece cambiare una qualunque delle sei impostazioni
disponibili ed abilitare quattro caselle di selezione per controllare la creazione delle mesh.
La mesh viene creata in tre stadi in base a dei criteri ben precisi: creazione dei poligoni iniziali, prima rifinitura e
sistemazione per i contorni di taglio. Questi passi non sono mostrati all'utente, essendo assolutamente automatici.

Robert McNeel & Associates θ 203


Note:
Nel seguente esercizio saranno presi in considerazione questi sei controlli e ne saranno illustrati gli effetti sul
modello.
Angolo massimo - Rappresenta l'angolo massimo tra le facce adiacenti della mesh. Valori bassi producono
una meshatura più lenta, delle mesh di maggior precisione ed un maggior numero di poligoni.
Massimo rapporto d'aspetto - Rappresenta il rapporto massimo tra la lunghezza e la larghezza dei
triangoli/quadrangoli della mesh finale.
Minima lunghezza del bordo - Valori elevati conducono ad un processo di meshing più veloce, con mesh
meno accurate e un numero inferiore di poligoni. Controlla la lunghezza minima dei lati dei quadrangoli e dei
triangoli di una mesh.
Massima lunghezza del bordo - Valori bassi producono un processo di meshing più lento ed un maggior
numero di poligoni con più poligoni delle stesse dimensioni. Quando viene selezionata la casella Rifinisci
mesh, i poligoni vengono rifiniti fino a che la lunghezza dei loro bordi sia inferiore rispetto al valore
introdotto. Questo valore rappresenta approssimativamente la lunghezza massima del bordo dei quadrangoli
della griglia della mesh iniziale.
Massima distanza bordo/superficie - Valori bassi conducono ad un processo di meshing più lento, con
mesh più accurate ed un maggior numero di poligoni. Quando è selezionata la casella Rifinisci mesh, i
poligoni vengono rifiniti sino a che la distanza tra il punto medio del bordo del poligono e la superficie NURBS
sia inferiore al valore introdotto. Questo valore rappresenta la distanza massima tra il punto medio del bordo
del poligono e la superficie NURBS nella griglia della mesh iniziale.
Suddivisione iniziale poligoni nella griglia - Valori elevati di questo parametro conducono ad un processo
di meshing più lento, a mesh più accurate e ad un maggior numero di poligoni, distribuiti equamente. Si tratta
del numero minimo di quadrangoli nella mesh prima dell'applicazione di qualsiasi altro controllo di rifinitura.
Se impostiamo un valore per questo settaggio ed azzeriamo tutti gli altri valori, la mesh restituita avrà questo
stesso valore.

Per creare una mesh usando i controlli dettagliati:


1 Selezionare l'oggetto.
2 Eseguire il comando Mesh (Menu Mesh: Da un oggetto NURBS).
Appare la finestra di dialogo Opzioni mesh poligonali.
Mesh da superfici/polisuperfici

Robert McNeel & Associates θ 204


Note:
3 Nella finestra di dialogo Opzioni mesh poligonali, cliccare su Controlli dettagliati.
Appare la finestra di dialogo Opzioni dettagliate mesh poligonali. Queste impostazioni vengono salvate nel
registro di sistema di Windows all'uscita da Rhino.

4 Nella finestra di dialogo Opzioni dettagliate mesh poligonali, applicare le seguenti impostazioni:
Selezionare la casella Rifinisci mesh.
Deselezionare la casella Giunzioni scalettate.
Deselezionare la casella Semplifica piani.
Cliccare su OK.

Viene creata una mesh usando


le impostazioni predefinite.

5 Nascondere la polisuperficie originaria ed usare la modalità di visualizzazione Ombreggiatura sfaccettata


per visualizzare il risultato.
La modalità di visualizzazione Commuta ombreggiatura sfaccettata mostra come dovrebbe risultare il
modello per la prototipazione o la lavorazione utensile con questa densità di mesh. Commuta ombreggiatura sfaccettata

Robert McNeel & Associates θ 205


Note:
6 Annullare l'operazione precedente, ripetere il comando Mesh ed apportare le seguenti modifiche nella
finestra di dialogo Opzioni dettagliate mesh poligonali.

Si noti che sono cambiati il


numero dei poligoni, la forma
della mesh e la qualità della mesh
sottoposta ad ombreggiatura
sfaccettata.
7 Annullare l'operazione precedente, ripetere il comando Mesh ed apportare le seguenti modifiche nella
finestra di dialogo Opzioni dettagliate mesh poligonali.

Si noti che sono cambiati il


numero dei poligoni, la forma
della mesh e la qualità della mesh
sottoposta ad ombreggiatura
sfaccettata.

Robert McNeel & Associates θ 206


Note:
8 Annullare l'operazione precedente, ripetere il comando Mesh ed apportare le seguenti modifiche nella
finestra di dialogo Opzioni dettagliate mesh poligonali.

Si noti che sono cambiati il


numero dei poligoni, la forma
della mesh e la qualità della mesh
sottoposta ad ombreggiatura
sfaccettata.

9 Annullare l'operazione precedente, ripetere il comando Mesh ed apportare le seguenti modifiche nella
finestra di dialogo Opzioni dettagliate mesh poligonali.

Si noti che sono cambiati il


numero dei poligoni, la forma
della mesh e la qualità
dell'oggetto ombreggiato.

Robert McNeel & Associates θ 207


Parte quarta:
Rendering
Note:

Renderizzare con
14 Rhino

Con Rhino, renderizzare modelli di Rhino è un'operazione facile. Basta applicare dei materiali e delle luci ed
eseguire il rendering.
Nel programma di rendering di base di Rhino, ci sono alcune funzioni che consentono di creare degli effetti speciali
molto interessanti.
Nel seguente esercizio, si eseguirà il rendering con e senza curve isoparametriche, aggiustando o meno i colori e
la trasparenza degli oggetti e la luce ambiente, per creare delle immagini con vari effetti speciali.

Esercizio 30—Rendering di Rhino


1 Aprire il modello Contenitore detergente ultimato.3dm.
2 Dal menu Rendering, cliccare su Modulo di rendering corrente e quindi su Rendering di Rhino.
3 Nella finestra di dialogo Proprietà del documento, alla pagina Rendering di Rhino, selezionare la casella
Usa le sorgenti di luce sui livelli disattivi.
4 Selezionare il contenitore, usare il comando Proprieta e, alla voce Materiale, assegnargli un colore ed una
finitura lucida di plastica.
5 Selezionare il tappo, usare il comando Proprieta e, alla voce Materiale, assegnargli un colore ed una finitura
lucida di plastica.

Robert McNeel & Associates θ 211


Note:
6 Renderizzare la vista Prospettica.

Per renderizzare mostrando le curve isoparametriche:


1 Eseguire il comando ProprietaDocumento.
2 Nella finestra di dialogo Proprietà del documento, alla pagina Rendering di Rhino, selezionare la casella
Rendering di curve e isocurve.
3 Renderizzare la vista Prospettica.
Il colore del wireframe è lo stesso di quello del livello, dato
che il colore del wireframe dell'oggetto è stato impostato
sull'opzione "Per Livello".

4 Usare il comando Proprieta, pagina Oggetto, per cambiare il colore a nero e quindi Renderizzare la vista
Prospettica.

Gli oggetti vengono renderizzati con le curve isoparametriche di colore nero.

Robert McNeel & Associates θ 212


Note:
Per renderizzare un materiale trasparente mostrando le curve isoparametriche:
1 Usare il comando Proprieta e, alla pagina Materiale, impostare il valore della Trasparenza sul 90; quindi,
Renderizzare la vista Prospettica.

Gli oggetti vengono renderizzati con le curve


isoparametriche di colore nero ed il materiale è
trasparente.

2 Usare il comando Proprieta e, alla pagina Oggetto, impostare il colore di Base sul bianco; quindi,
renderizzare la vista Prospettica.

Gli oggetti vengono renderizzati con le curve


isoparametriche di colore bianco ed il materiale è
trasparente.

3 Usare il comando Proprieta e, alla pagina Materiale, impostare il colore di Base sul bianco.
4 Eseguire il comando ProprietaDocumento.

Robert McNeel & Associates θ 213


Note:
5 Nella finestra di dialogo Proprietà del documento, nella pagina Rendering di Rhino, impostare il colore
della Luce Ambiente sul bianco, quindi Renderizzare la vista Prospettica.

Gli oggetti vengono renderizzati con le mesh bianche, ma


quelle appartenenti alla faccia posteriore hanno una
tonalità diversa.

6 Variare questi parametri sino ad ottenere l'effetto desiderato.


7 Attivare il livello "Luci" ed impostare correttamente le proprietà delle luci per realizzare dei cambiamenti più
sottili.

Robert McNeel & Associates θ 214


Note:

Renderizzare con
15 Flamingo

Con Flamingo è facile creare delle immagini di presentazione dei modelli di Rhino. Basta applicare dei materiali,
delle luci, un ambiente ed eseguire il rendering.
Flamingo dispone di un potente editor di materiali che permette di assegnare ad un materiale una qualunque
combinazione di colori, molteplici bitmap e pattern procedurali e di conferirne riflettività, trasparenza ed
illuminazione.
Nel seguente esercizio, imposteremo l'ambiente di un modello, gli assegneremo dei materiali e delle sorgenti di
luce, creeremo dei materiali personalizzati, applicheremo dei decal a degli oggetti ed eseguiremo il rendering della
scena.

Esercizio 31—Rendering
` Aprire il modello Tazza.3dm.

Per impostare Flamingo come programma di rendering corrente:


` Dal menu Rendering di Rhino, cliccare su Modulo di rendering corrente e quindi su Flamingo Raytrace.

Robert McNeel & Associates θ 215


Note:
Per impostare le proprietà di rendering:
Le proprietà di rendering comprendono le impostazioni dell'ambiente, la luce solare, la vegetazione
stagionale, il rendering e la luce ambiente.
1 Dal menu Raytrace, cliccare su Proprietà.
2 Nella finestra di dialogo Proprietà del documento, alla pagina Flamingo, cliccare su Ambiente per
cambiare l'aspetto dello sfondo o applicare degli effetti speciali, come per esempio un piano di appoggio
infinito o l'effetto foschia.
3 Nella finestra di dialogo Ambiente, selezionare la casella Immagine di sfondo ed il file Jeff’s
Sunroom_Big.jpg.

Robert McNeel & Associates θ 216


Note:
4 Nella finestra di dialogo Immagine di sfondo, impostare l'opzione Proiezione su Sferico e quindi cliccare
sulla scheda Principale.

5 Nella finestra di dialogo Ambiente, nella scheda Principale, selezionare la casella Piano d'appoggio.
6 Nella scheda Piano d'appoggio, cliccare su Materiale e, dalla libreria di Flamingo, selezionare Piastrella
ceramica"-Avorio, Lucentezza media; quindi, cliccare su OK in tutte le finestre di dialogo.

Robert McNeel & Associates θ 217


Note:

7 Dal menu Raytrace, cliccare su Rendering per renderizzare la vista Prospettica.

Per assegnare un materiale di Flamingo ad un livello:


1 Aprire la finestra di dialogo dei Livelli.
2 Nella finestra di dialogo Livelli, selezionare il livello Contenitore filo interdentale e cliccare nella colonna
Materiale.
3 Nella finestra di dialogo Materiale, alla voce Assegna per, cliccare su Plug-in per usare i materiali di
Flamingo.
4 Cliccare su Sfoglia per accedere alle librerie dei materiali di Flamingo.
5 Dalla finestra di dialogo Libreria dei materiali, nella libreria Tazza, selezionare Blister Plastic e cliccare su
OK.
6 Nella finestra di dialogo Materiale, cliccare su OK.
7 Chiudere la finestra di dialogo Livelli.

Applicazione delle luci


Finora sono state usate le impostazioni predefinite delle sorgenti di luce di Flamingo. La luce proviene dalle spalle
dell'osservatore (dal lato sinistro) e non è visibile. È comunque sufficiente per illuminare il modello e rappresenta
un buon punto iniziale. La sorgente di luce predefinita è attiva se non vi sono altre sorgenti di luce sulla scena e
non può venire modificata. Per controllare l'illuminazione di una scena, aggiungeremo delle sorgenti di luce
personalizzate a piacimento.

Per applicare una sorgente di luce:


1 Dal menu Rendering, cliccare su Crea riflettore.
2 Tracciare un gran riflettore che illumini la scena frontalmente e leggermente dall'alto, come mostrato di
seguito.
Usare la modalità elevatore oppure attivare i punti di controllo del riflettore e trascinarli per posizionare
correttamente la sorgente di luce.

Robert McNeel & Associates θ 218


Note:
Riflettore, vista frontale Riflettore, vista destra

Riflettore, vista prospettica


3 Aggiustare le proprietà della luce come mostrato di seguito:

4 Dal menu Raytrace, cliccare su Rendering.


Questa operazione rende migliore l'immagine, anche se la presenza di due o tre sorgenti di luce nella scena
migliora di molto il rendering. Si aggiungeranno ora delle sorgenti di luce per illuminare la tazza.

Per aggiungere una seconda sorgente di luce:


1 Selezionare la prima sorgente di luce.

Robert McNeel & Associates θ 219


Note:
2 Nella vista Superiore, realizzare una Copia speculare della luce rispetto all'asse verticale.

Riflettore, vista frontale.


3 Aggiustare le proprietà della luce come mostrato di seguito:

4 Dal menu Raytrace, cliccare su Rendering.

Per aggiungere una terza sorgente di luce:


1 Dal menu Rendering, cliccare su Crea riflettore.

Robert McNeel & Associates θ 220


Note:
2 Creare un gran riflettore che illumini la scena dal basso.
Questa luce sarà usata per aggiungere un po' di illuminazione al tubo di pasta dentifricia e alla confezione di
filo interdentale.

Riflettore, vista frontale.


3 Aggiustare le proprietà della luce come mostrato di seguito:

È importante impostare l'intensità dell'ombra sullo 0, in modo tale che la luce possa penetrare attraverso il
piano d'appoggio.

Robert McNeel & Associates θ 221


Note:

4 Dal menu Raytrace, cliccare su Rendering.

Per creare un materiale ed assegnarlo ad un livello:


1 Aprire la finestra di dialogo dei Livelli.
2 Nella finestra di dialogo Livelli, selezionare il livello Tazza e cliccare sulla colonna Materiale.
3 Nella finestra di dialogo Materiale, alla voce Assegna per, cliccare su Plug-in per usare Flamingo.
4 Cliccare su Sfoglia per accedere alle librerie dei materiali di Flamingo.
5 Nella finestra di dialogo Libreria dei materiali, cliccare su Materiale, quindi su Nuovo e su Grigio di
default.
6 Nella finestra di dialogo Editor dei materiali, nella colonna Procedure, cliccare su Nuovo e quindi su Clear
Finish per conferire al materiale una finitura brillante multilivello.

Robert McNeel & Associates θ 222


Note:

7 Nella finestra di dialogo Editor dei materiali, nell'elenco delle Procedure, selezionare Clear Finish e quindi
impostare il Colore base sul verde (R=21, G=210, B=180).

8 Aggiungere del colore al colore Top Coat Mirror (R=198, G=247, B=255) per dare al modello un tocco di
realismo.

Robert McNeel & Associates θ 223


Note:
9 Nella finestra di dialogo Editor dei materiali, nel menu ad albero Procedure, selezionare Base e collocare
lo slider dell'opzione Rifinitura riflettente al centro oppure introdurre il valore 0.420.

10 Nella finestra di dialogo Editor dei materiali, nel menu ad albero Procedure, selezionare Rivestimento
esterno.
11 Alla pagina Illuminazione, selezionare la casella Specifica zona di illuminazione ed impostare il valore
Nitidezza sul 240 ed il valore Intensità sullo 0.550.

12 Salvare il materiale nella libreria Tazza. Assegnargli il nome Ceramica verde.


13 Cliccare su OK per chiudere tutte le finestre di dialogo e chiudere la finestra di dialogo dei Livelli.

Robert McNeel & Associates θ 224


Note:
14 Dal menu Raytrace, cliccare su Rendering.

Immagini e mappe di rilievo


Invece di usare un semplice colore come materiale è possibile utilizzare un'immagine di un materiale già
esistente. È possibile quindi scansionare delle fotografie e degli oggetti reali per creare dei pattern in un
programma di fotoritocco o usare delle immagini prese da delle librerie di texture di altri programmi di rendering o
altre sorgenti di immagini bitmap.
La mappatura di un'immagine utilizza delle immagini bitmap per aggiungere dei particolari al materiale. È
possibile usare queste immagini per alterare degli attributi della superficie del materiale, come ad esempio il suo
pattern di colore e le sue caratteristiche superficiali (bump). Le mappe bump procedurali applicano una rugosità
casuale o una zigrinatura ad una superficie.

Per creare un nuovo materiale con un'immagine map ed assegnarlo ad un oggetto:


1 Selezionare il tappo del tubo di pasta dentifricia.
2 Dal menu Modifica, cliccare su Proprietà oggetto.
3 Sulla scheda Materiale, cliccare su Plug-in e quindi su Sfoglia per accedere alle librerie dei materiali di
Flamingo.
4 Selezionare Flamingo/Plastica, Bianca, Liscia, da usare come modello per il nuovo materiale.

Robert McNeel & Associates θ 225


Note:
5 Nella finestra di dialogo Editor dei materiali, cliccare su Illuminazione, selezionare la casella Specifica
zona di illuminazione e regolare le impostazioni Nitidezza ed Intensità.

6 Nella finestra di dialogo Editor dei materiali, andare su Mappe e, alla voce Mappatura immagine, cliccare
su Aggiungi.

7 Nella finestra di dialogo Selezionare bitmap, selezionare Tube Bump.jpg.


Apparirà la finestra di dialogo Mappatura immagine.
8 Nella finestra di dialogo Mappatura immagine, cliccare su OK.
9 Nella finestra di dialogo Editor dei materiali, cliccare su OK.

Robert McNeel & Associates θ 226


Note:
10 Nella finestra di dialogo Salva materiale come, salvare il materiale come Tappo dentifricio nella libreria
dei materiali Tazza.
11 Nella finestra di dialogo Libreria dei materiali, cliccare su OK.
12 Nella finestra di dialogo Proprietà, nella scheda Flamingo, alla voce Mappatura materiali e tiling,
selezionare Cilindrico e quindi impostare il numero di mattonelle e l'altezza.

13 Sempre sulla scheda di Flamingo, cliccare sul pulsante Orientamento.


14 Orientare quindi il cilindro di mappatura al centro del tappo ed aggiustarne la posizione agendo sui punti di
trascinamento, affinché esso si allinei approssimativamente con il tappo.

Robert McNeel & Associates θ 227


Note:

15 Dal menu Rendering, cliccare su Rendering.

Decal
Il decal è il metodo che Flamingo utilizza per applicare un'immagine bitmap ad un'area specifica di un oggetto.
In Flamingo, il tipo di mappatura decal indica il modo in cui si proietta un decal su un oggetto. Qui di seguito vi
illustreremo le quattro tipologie di mappatura: planare, cilindrica, sferica e UV.

Planare
La mappatura planare è quella più comune. È specialmente adatta per mappature su oggetti piatti o
lievemente incurvati.
Cilindrica
La mappatura cilindrica è particolarmente idonea per disporre decal su oggetti la cui curvatura si estende in
una sola direzione, come ad esempio accade per l'etichetta di una bottiglia di vino.
La proiezione cilindrica mappa la bitmap sul cilindro di mappatura, con l'asse verticale della bitmap parallelo
all'asse del cilindro e l'asse orizzontale lungo il perimetro laterale del cilindro.
Sferica
La mappatura sferica è particolarmente indicata per disporre un'immagine su oggetti la cui curvatura si
estende in due direzioni. La proiezione sferica mappa la bitmap su una sfera di mappatura, in modo tale che
l'asse verticale (altezza) si incurvi da polo a polo e l'asse orizzontale segua l'equatore della sfera.
Inizialmente l'equatore della sfera viene assunto come parallelo al piano di costruzione corrente, mentre
l'asse della sfera è parallelo all'asse z. In un secondo momento, si può modificarne l'orientazione.
UV
La mappatura UV deforma l'immagine per farla corrispondere all'intera superficie. Le direzioni U e V della
superficie determinano la direzione di applicazione della mappa. Non vi sono perciò dei controlli.

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Note:
La mappatura UV funziona al meglio per forme organiche, per i capelli e la pelle e per le vegetazioni.
Su superfici e polisuperfici tagliate, è possibile che nel rendering appaiano solo alcune parti dell'immagine. La
mappatura UV deforma la bitmap sull'intero intervallo UV della superficie. Se qualche parte è stata rimossa
da un'operazione di taglio, le parti della bitmap corrispondenti non saranno visibili.

Per mappare un decal con una proiezione planare:


1 Selezionare il contenitore del tubo di pasta dentifricia.
2 Dal menu Modifica, cliccare su Proprietà oggetto.
3 Nella finestra di dialogo Proprietà, alla pagina Decal, cliccare su Aggiungi, selezionare Minty Green-Box
Upper.jpg, quindi Apri, Planare e, per finire, su OK.
4 Usando gli snap all'oggetto, definire la Posizione (1), la Larghezza (2) e l'Altezza (3) del decal.
I tre punti definiscono la posizione del piano del decal e la sua estensione. Il piano del decal deve giacere su o
dietro la superficie dell'oggetto. Il decal viene proiettato dal suo piano. Le parti della superficie che giacciono
dietro al piano del decal non mostreranno il decal.
Una volta posizionato il decal, è possibile cliccare sui suoi punti di controllo per muoverlo, ruotarlo o
deformarlo.

Robert McNeel & Associates θ 229


Note:

5 Premere Invio o il tasto destro del mouse per impostare la posizione.

6 Continuare a disporre le bitmap sui lati e le estremità del contenitore.


Le alette richiedono dei punti di controllo aggiuntivi.

Per aggiungere un decal planare con maschera:


1 Selezionare l'aletta superiore della scatola del dentifricio.
2 Dal menu Modifica, cliccare su Proprietà oggetto.
3 Nella finestra di dialogo Proprietà, sulla scheda Decal, cliccare su Aggiungi, selezionare Minty Green-
TopFlap.jpg e quindi cliccare su Planare.
4 Usando gli snap all'oggetto, definire la Posizione, la Larghezza e l'Altezza del decal.
5 Nella finestra di dialogo Modifica decal, nella scheda Mappa, sotto Mascheratura, cliccare su Colore.
Usare il dropper per selezionare la parte in nero dell'immagine. Selezionare la casella Trasparente.

Nell'immagine renderizzata, la parte in nero della bitmap si vedrà trasparente.

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Note:

6 Continuare a disporre le bitmap sui lati e all'estremità delle alette.


7 Dal menu Raytrace, cliccare su Rendering.

8 Utilizzare la mappatura planare per collocare i decal sul contenitore del filo interdentale e sul tubo della pasta
dentifricia.
Vengono creati dei rettangoli color magenta per aiutare l'utente a posizionare i decal.

Per mappare un decal con la proiezione cilindrica


Il cerchio del cilindro di mappatura è inizialmente parallelo al piano di costruzione corrente, mentre l'asse del
cilindro è parallelo all'asse z del piano di costruzione.
1 Selezionare la tazza.
2 Eseguire il comando Proprieta (Menu Modifica: Proprietà oggetto...).
3 Nella finestra di dialogo Proprietà, sotto Decal, cliccare sulla casella Aggiungi.
4 Selezionare l'immagine Sailboat-002.jpg.
5 Nella finestra di dialogo Stile di mappatura decal, cliccare su Cilindrico.

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Note:
6 Cliccare per definire il Centro del cilindro ed il Raggio o Diametro del decal.
Cliccando sui punti di controllo della struttura del decal, è possibile muovere, ruotare o deformare il cilindro
del decal.

7 Premere Invio o il tasto destro del mouse per impostare la posizione.


Apparirà la finestra di dialogo Modifica decal. Modificare le proprietà visive del decal come indicato di
seguito.

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Note:
8 Dal menu Raytrace, cliccare su Rendering.

9 Attivare i livelli relativi allo spazzolino da denti.


10 Aggiustare le impostazioni dei materiali e la luce per ottenere il risultato finale desiderato.

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