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Guida pratica
Livello 2
Versione 4.0
R40TML2-07-2006
Rhinoceros Level 2 Training Manual v4.0
© Robert McNeel & Associates 2006
Tutti i diritti riservati.
Stampato negli U.S.A.
È consentito effettuare copie digitali o stampate di tutto o parte del presente manuale per uso personale o accademico, a patto che queste non vengano
realizzate o distribuite per trarne profitto o per ottenere benefici commerciali. In caso contrario, si richiede previa autorizzazione per poter copiare,
ripubblicare, includere su server o ridistribuire su liste il presente manuale. Le richieste di riproduzione vanno inoltrate a: Publications, Robert McNeel &
Associates, 3670 Woodland Park Avenue North, Seattle, WA 98103; FAX (206) 545-7321; e-mail: permissions@mcneel.com.
Sommario
Parte prima: Introduzione .................................................................1 Tecniche avanzate di modellazione di superfici .........................109
Introduzione.......................................................................................3 Pulsanti lievemente bombati 109
Obiettivi del corso 4 Superfici con pieghe o coste 121
Parte seconda: Personalizzazione ...................................................7 Normalizzazione delle curve per il controllo della forma
delle superfici 131
Personalizzazione di Rhino ..............................................................9
Uso delle bitmap di sfondo...........................................................137
Layout delle barre degli strumenti 9
Un approccio alla modellazione...................................................143
Alias di comando 20
Uso di disegni in 2D ......................................................................163
Tasti di scelta rapida 22
Plug-in 23 Uso di un disegno in 2D come parte di un modello 163
Grado di una curva 41 Creazione di una mesh poligonale da un oggetto NURBS ........201
Continuità di una curva e di una superficie 45 Parte quarta: Rendering................................................................209
Continuità di una curva e grafico di curvatura 48 Renderizzare con Rhino................................................................211
Continuità tra superfici ...................................................................67 Renderizzare con Flamingo..........................................................215
Analisi della continuità di una superficie 67 Applicazione delle luci 218
Comandi di creazione di superfici che considerano Immagini e mappe di rilievo 225
la continuità 76
Decal 228
Ulteriori tecniche di modellazione di superfici 92
Introduzione
1
La presente guida segue le sessioni del corso di formazione Livello 2 di Rhinoceros. Questo corso si rivolge a
persone che utilizzano Rhino e/o che ne offrono supporto.
Il corso esplora alcune tecniche avanzate di modellazione ed aiuta i partecipanti a comprendere più
approfonditamente gli strumenti di modellazione di Rhino e ad utilizzarli applicandoli a delle situazioni concrete.
Le lezioni frontali procederanno in modo spedito. Per ottenere risultati ottimali, vi consigliamo di far pratica negli
intervalli tra le lezioni usando una workstation di Rhino e vi invitiamo inoltre a consultare il manuale di riferimento
per ulteriori informazioni.
Durata:
3 giorni
Prerequisiti:
Completamento della formazione impartita nel Livello I, più tre mesi di esperienza nell'uso di Rhino.
Personalizzazione di
2 Rhino
Layout delle barre degli strumenti
Il layout di una barra degli strumenti rappresenta l'organizzazione sullo schermo delle varie barre degli strumenti
contenenti i pulsanti di comando. Il layout di una barra degli strumenti viene archiviato in un file con estensione
.tb, che può essere aperto e salvato. Rhino si avvia con una collezione di barre degli strumenti di default e salva
automaticamente il layout della barra degli strumenti attivo prima che sia chiusa la sessione, a meno che il file .tb
non sia abilitato alla sola lettura. È possibile creare la propria collezione personalizzata di barre e salvarne le
impostazioni per un uso posteriore.
Rhino supporta l'uso di varie collezioni di barre degli strumenti contemporaneamente. Ciò consente una maggior
flessibilità nella visualizzazione delle barre, ciascuna di esse associata ad un compito specifico.
Gli strumenti di personalizzazione di Rhino facilitano la creazione e la modifica delle barre degli strumenti e dei
relativi pulsanti. L'utente potrà inoltre combinare tra di loro una serie di comandi registrando una macro, in modo
tale da poter realizzare facilmente delle operazioni estremamente complesse. Oltre alla personalizzazione delle
barre degli strumenti, in Rhino è possibile impostare alias di comando e creare tasti di scelta rapida.
Nella finestra di dialogo "Barre degli strumenti" sono elencate tutte le collezioni di barre degli strumenti
aperte, così come le barre degli strumenti che formano parte della collezione di volta in volta selezionata.
Le caselle di selezione mostrano lo stato corrente delle barre degli strumenti. Una casella segnata indica
che la barra degli strumenti corrispondente è visibile.
5 Nel riquadro Comando pulsante di destra, digitare ! _SelNone _SelLight _Invert _Zoom _All
_Selected _SelNone
4 Cliccare su OK nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti.
5 Cliccare su OK nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti.
2 Utilizzare il pulsante per eseguire uno zoom del modello nelle due direzioni (in/out).
Notate come, quando si esegue uno zoom estensione, le sorgenti di luce vengano ignorate.
Rhino può essere localizzato in varie lingue. Le versioni non in inglese hanno comandi, prompt, opzioni • SelNome
di comando, finestre di dialogo, menu, ecc. tradotti nelle rispettive lingue. I comandi in inglese non • Raggruppa
funzionano nelle versioni in lingua. Affinché gli script scritti in inglese funzionino su tutti i computer a
prescindere dalla lingua di Rhino, occorre che essi forzino Rhino ad interpretare tutti i comandi come • AssegnaNomeGruppo
nomi in inglese, usando il carattere di sottolineatura (underscore).
• SelGruppo, Inverti
• Un - (trattino) sopprime una finestra di dialogo.
• SelezionaTutto
Tutti i comandi sono ora disponibili nella forma script nella linea di comando (anche i comandi che di • SelNessuno
default compaiono sotto forma di finestre di dialogo). Per sopprimere una finestra di dialogo ed usare le
opzioni della linea di comando, apporre il prefisso (-) al comando da eseguire. • LeggiFileComandi
• Inserendo il comando Pausa in una macro, è possibile sia inserire dei dati nella linea di comando che • ImpostaCartellaDiLavo
selezionare dei punti direttamente dallo schermo. I comandi che possiedono delle finestre di dialogo, ro
come ad esempio il comando Rivoluzione, non accettano l'inserimento di dati nella finestra di dialogo
tramite una macro. Usare il comando preceduto da un trattino -Rivoluzione) per sopprimere la finestra
di dialogo e controllarla tramite macro.
3 Cliccare e mantenere premuto il pulsante Zoom estensione per visualizzare la nuova barra degli strumenti a
pulsante unico.
Se chiudiamo la barra degli strumenti Zoom appena creata, la possiamo riaprire usando il pulsante linkato.
4 Provate ad usare il nuovo pulsante collegato.
4 Premere e mantenere premuto il tasto Maiusc e cliccare con il tasto destro del mouse sul pulsante per
editarlo.
5 Nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, sotto Barra strumenti
collegata, dalla lista del campo Nome, selezionare Principale1.
6 Cancellare il testo nei campi dei comandi associati ai tasti destro e sinistro del mouse.
7 Sotto Suggerimenti, nella casella Sinistra, digitare Barra strumenti Principale1.
10 Cliccare su OK per chiudere tutte le finestre di dialogo e ritornare alla finestra di Rhino.
11 Staccare la barra degli strumenti Principale1 e chiuderla.
12 Cliccare sul nuovo pulsante appena creato.
La barra degli strumenti Principale1 compare all'istante ed è disponibile. Ciò permette alle viste di occupare
uno spazio maggiore rispetto a quello occupato quando la barra degli strumenti Principale1 è vincolata su un
lato della schermata.
13 Attivare la barra degli strumenti Principale1 e svincolarla per poterla visualizzare in modo indipendente
(barra mobile, posizionabile ovunque nell'area di lavoro).
3 Nella finestra di dialogo Modifica del pulsante di una barra degli strumenti, nel riquadro Suggerimenti:
Destra, digitare Duplicare.
Questo pulsante permette di duplicare degli oggetti, collocandoli nella stessa posizione. Lo useremo con una
certa frequenza durante lo svolgimento del corso.
4 Selezionare uno degli oggetti del modello e cliccare con il tasto destro del mouse sul pulsante Copia.
5 Spostare l'oggetto selezionato per visualizzarne la copia.
Alcuni tasti di scelta rapida sono già stati assegnati per default a dei
comandi. Ricordiamo che in questo caso valgono le stesse regole
valide per la creazione di un pulsante.
Plug-in
I plug-in sono dei programmi che ampliano le funzionalità di Rhino.
Rhino include vari plug-in che vengono installati automaticamente. Nel sito web di Rhino, ne potrete trovare molti
altri.
Il plug-in dei bonus tool (strumenti bonus) è scaricabile da:
http://www.it.rhino3d.com/download.htm. Gestione plug-in
File modello
Un file modello è un file in cui è possibile salvare tutte le impostazioni base di Rhino. I file modello includono tutte
le informazioni che vengono salvate in un file 3DM di Rhino: oggetti, impostazioni della griglia, layout di una vista,
livelli, unità, tolleranze, impostazioni di rendering, impostazioni delle quote, note, ecc.
È possibile usare i file modello di default di Rhino oppure salvare i propri file modello su cui basare i futuri modelli.
Creare dei modelli propri consente di dotarli di caratteristiche specifiche per determinati tipi di modellazione.
I file modello di default di Rhino hanno varie configurazioni delle viste o impostazioni delle unità di misura, ma
non contengono nessuna geometria o configurazione predeterminata per tutte le altre opzioni. Per realizzare
progetti diversi, è probabile che sia necessario cambiare la configurazione. È possibile avere un file modello con
impostazioni diverse per qualsiasi opzione salvabile in un file, come per esempio le mesh di rendering, la
tolleranza d'angolo, i livelli salvati, le luci e le geometrie e note standard predefinite.
Se nel modello vengono inserite delle note, esse verranno visualizzate nella finestra di dialogo Apertura file.
Il comando Nuovo apre un nuovo modello basandosi su un file modello (opzionale). Verrà usato il file modello di
default, a meno che non lo si cambi con uno degli altri file modello o con qualsiasi altro file di Rhino.
Il comando SalvaComeModello crea un nuovo file modello.
Per modificare il file modello di default che si apre all'avvio di Rhino, scegliere Nuovo, selezionare il file modello
che si desidera caricare e quindi selezionare la casella Usa questo file all'avvio di Rhino.
8 Aprire la finestra di dialogo Livelli ed assegnare al Livello 05 il nome Luci, al Livello 04 il nome Curve ed
al Livello 03 il nome Superfici.
Rendere corrente il livello Luci.
Cancellare i livelli Predefinito, Livello 01 e Livello 02.
Chiudere la finestra di dialogo.
10 Per fare in modo che il livello Curve sia l'unico livello visibile, dal menu Modifica, cliccare su Livelli e quindi
su Imposta unico livello attivo. Quindi, selezionare il livello Curve.
11 Dal menu File, cliccare su Note.
Inserire le informazioni relative al modello template. Imposta unico livello attivo
12 Dal menu File, cliccare su Salva come modello e navigare nella directory dei file modello.
Assegnare al file modello il nome Oggetti piccoli –Decimali Pollici - 0.001.3dm.
Questo file configurato è ora disponibile ogniqualvolta si desideri iniziare un nuovo modello. È importante
definire dei file modello personalizzati per i tipi di modello che si usano con maggiore frequenza per
risparmiare del tempo nella configurazione.
Topologia NURBS
3
Le superfici NURBS hanno sempre una topologia rettangolare. Le file di punti e la parametrizzazione vengono
organizzati in due direzioni, generalmente in modo trasversale. Ciò non è sempre ovvio quando si crea o si
manipola una superficie. Ricordiamo che questa struttura è utile quando si definiscono le strategie per creare ed
editare una geometria.
Esercizio 3—Topologia
In questo esercizio si mostrerà come viene organizzata una topologia NURBS e si vedranno alcuni casi
particolari da prendere in considerazione quando si crea o si edita una geometria.
1 Aprire il modello Topologia.3dm.
Nel livello corrente sono visibili varie superfici e curve.
2 Attivare i punti di controllo del piano rettangolare semplice sulla sinistra.
Come si può notare, il piano ha quattro punti di controllo, uno in corrispondenza di ogni vertice. Si tratta di
una superficie planare non tagliata che mostra una topologia rettangolare.
Attiva punti di controllo
3 Attivare i punti di controllo della seconda superficie più ricurva.
Ci sono molti più punti di controllo ma è evidente che sono organizzati in una struttura rettangolare.
4 Selezionare il cilindro.
Appare come una superficie circolare continua ma con contorno rettangolare.
Mostra bordi
6 Selezionare la sfera.
Appare come un oggetto continuo chiuso ma anch'essa presenta un contorno rettangolare.
7 Usare il comando MostraBordi per evidenziare i bordi. Una singolarità rappresenta un
Notate come vi sia una giunzione evidenziata caso speciale e, in genere, è
sulla sfera. La giunzione (1) evidenziata meglio non sovrapporre i punti di
rappresenta i due bordi del rettangolo, mentre i controllo l'uno sull'altro.
rimanenti due bordi si sono ridotti a dei punti in Se i punti interni di un bordo si
corrispondenza dei poli. Si tratta sempre di una raggruppano o si sovrappongono
topologia rettangolare, anche se deformata. in un solo punto, alcuni
Ricordiamo che, quando tutti i punti di un bordo operazioni possono dare errore.
non tagliato vengono collassati (raggruppati) in È inoltre possibile che alcuni
un singolo punto, si crea una singolarità. programmi a valle della
modellazione possano
riscontrare delle difficoltà con il
modello.
Zoom destinazione
(tasto destro del mouse)
I punti di controllo possono essere manipolati sulla parte di superficie ritagliata o sul resto della superficie.
Anche i bordi di taglio si spostano quando la superficie sottostante cambia. Le curve di taglio rimangono invece
sempre sulla superficie.
1 Eseguire il comando ContraiSrfTagliata (Menu Superfici: Modifica superfici > Contrai la superficie tagliata).
2 Selezionare la superficie e premere Invio per terminare il comando.
Contrai la superficie tagliata
La superficie non tagliata sottostante viene
sostituita da una superficie dalle dimensioni
minori che corrisponde alla superficie di
partenza. Non si osserverà nessun
cambiamento tra quest'ultima e la superficie
tagliata. Verrà modificata solo la superficie non
tagliata sottostante.
Creazione di curve
4
Cominceremo questa parte del corso ripassando alcune nozioni ed alcune tecniche relative alle curve NURBS, per
semplificare il processo di apprendimento durante il resto del corso. Le tecniche di creazione di una curva hanno
un effetto significativo sulle superfici derivate da esse.
3 Usare il comando Curva con l'opzione Grado impostata sul 2, 3, 4 e 5 per creare altre quattro curve. Usare
lo snap all'oggetto Punto per eseguire uno snap ad ogni punto.
5 Il grafico di curvatura si può visualizzare mentre si trascinano i punti di controllo. Osservate come cambia la Le curve di grado 1 sono
curvatura man mano che si spostano i punti. prive di curvatura e non sono
associate a nessun grafico.
6 Ripetere questo procedimento con ogni curva. Si possono usare i pulsanti del Grafico di curvatura per
aggiungere o rimuovere degli oggetti dalla visualizzazione del grafico. Le curve di grado 2
presentano continuità interna
nella tangenza, rappresentata
dai salti del grafico. Da notare
che solo il grafico presenta dei
salti, non la curva.
Le curve di grado 3
presentano una curvatura
continua. Nel grafico non
apparirà nessun salto, mentre
si potranno visualizzare dei
picchi e degli avvallamenti. Di
nuovo, la curva non presenta
discontinuità in questi punti. Il
grafico mostra un cambiamento
brusco ma non discontinuo
della curvatura.
Nelle curve con grado
maggiore, si possono avere dei
livelli più alti di discontinuità.
Per esempio, una curva di
grado 4 è continua nella
frequenza di cambiamento
della curvatura ed il grafico non
mostra nessun picco brusco.
Anche una curva di grado 5 è
continua nella frequenza di
cambiamento della curvatura. Il
grafico non mostra nessuna
caratteristica particolare per
curve di grado maggiore, anche
se tende ad essere morbido.
Se accresciamo il grado di una
curva con il comando
CambiaGrado con
Senza continuità
Le curve o superfici non si toccano né in prossimità degli estremi, né in prossimità dei bordi. In assenza di
continuità, gli oggetti non si possono unire.
La continuità di posizione (G0) indica che esiste una discontinuità nel punto di incontro delle due curve. In
Rhino, le curve si possono unire sino a formare un'unica curva, creando però un punto di torsione, in modo
tale che la curva si possa ancora scomporre in almeno due sottocurve. Allo stesso modo, due superfici
possono incontrarsi su un bordo comune, mostrando però un punto di torsione o una linea di giunzione nella
parte che funge da unione. In pratica, per avere una continuità G0, dovranno coincidere solo i punti finali di
una curva o la fila estrema dei punti lungo il bordo di una superficie non tagliata.
La tangenza rappresenta la direzione di una curva in un determinato punto lungo la curva. Quando due curve
si incontrano nei loro estremi, la condizione di tangenza tra di loro è determinata dalla direzione in cui le
curve si dirigono esattamente nei loro estremi. Se le direzioni sono situate sulla stessa retta, le curve
vengono considerate tangenti. Nel punto in cui le due curve si incontrano, non ci sono spigoli o angoli
bruschi. La direzione di questa tangente viene controllata dalla direzione della linea tra il punto di controllo
finale ed il punto di controllo successivo sulla curva. Affinché due curve siano tangenti l'una rispetto all'altra,
i loro estremi devono essere coincidenti (G0) ed il secondo punto di controllo di ogni curva deve giacere su
una linea che passa attraverso gli estremi delle curve. In totale, quattro punti di controllo (due per ogni
curva) devono giacere su questa linea immaginaria.
Continuità nella curvatura (G2)
È il caso di curve o superfici in cui vi è corrispondenza nella posizione, nella direzione delle tangenti e nel
raggio di curvatura per ciascuna estremità.
La continuità nella curvatura include le condizioni G0 e G1 qui sopra considerate e, inoltre, richiede che il
raggio della curvatura sia lo stesso in corrispondenza delle estremità comuni alle due curve. La continuità
nella curvatura rappresenta la condizione più "smussata" sulla quale l'utente esercita un controllo diretto,
anche se sono possibili altri rapporti ancora più "smussati".
N.b.: Ricordiamo che esistono dei livelli di continuità con un numero maggiore rispetto a quelli analizzati. Per
esempio, si parla di continuità G3 (continuità e derivabilità del grafico della curvatura) quando, oltre e
verificarsi un tipo di continuità G2, la frequenza di cambiamento della curvatura è la stessa in entrambe le
curve o superfici, a livello delle estremità o dei bordi comuni. Si ha G4 quando la derivata della derivata è
la stessa. Rhino possiede alcuni strumenti per creare curve e superfici di questo tipo, ma non dispone però
di altrettanti strumenti per verificare questo tipo di continuità.
Ci sono cinque gruppi di curve, tra cui due gruppi (a e c) hanno continuità nella tangenza (G1) nei loro
estremi in comune, due gruppi (b e d) hanno continuità nella curvatura (G2) nei loro estremi in comune ed un
gruppo ha continuità di posizione (G0).
Con questo valore impostato, il grafico mostra, in unità del modello, il valore di curvatura nella curva.
Innanzitutto, soffermiamoci sul gruppo di curve superiore, la curva "a" e la curva "b".
Queste presentano due linee rette ed una curva nel mezzo. Le linee non mostrano nessun grafico di
curvatura: esse sono prive di curvatura.
La curva di mezzo G1 è un arco. Mostra un Nelle curve G2, il grafico parte da zero per
L'immagine in alto a sinistra mostra cosa si intende per curvatura non continua: il salto improvviso nel grafico
di curvatura indica una discontinuità nella curvatura.
Ciò nonostante, gli elementi linea-arco-linea sono collegati in modo smussato. L'arco assume la "direzione"
esatta di una delle linee e quindi la linea seguente inizia nella stessa direzione dell'arco in corrispondenza del
suo estremo.
Le curve G2 (b), di nuovo, non mostrano nessuna curvatura sulle linee, tuttavia, la curva che unisce le due
linee rette è diversa rispetto al caso G1. Questa curva mostra un grafico che inizia sullo zero per raggiungere
un determinato punto alla fine della curva, quindi aumenta velocemente ma in modo smussato, per poi
ritornare sullo zero sull'estremità in cui si incontra con l'altra retta. Non si tratta di una curva con curvatura
costante, per cui non ha raggio costante. Il grafico non si incrementa in modo scalettato sulla curva, dallo
zero raggiunge il suo massimo in modo smussato. In questo modo, non c'è discontinuità nella curvatura dalla
fine della linea retta alla fine della curva. La curva inizia e finisce con curvatura zero, così come succede con
le linee. Quindi, nel caso G2, non si ha solo la stessa direzione delle curve alle estremità, ma anche la stessa
curvatura in questi punti: non c'è nessun salto nella curvatura e le curve sono considerate G2 o continue nella
curvatura.
Di nuovo, il gruppo G1 mostra delle scalettature Nelle curve G2, il grafico della curva di mezzo
nel grafico in corrispondenza delle estremità mostra la stessa altezza delle curve adiacenti in
comuni delle curve. Questa volta la curva non è corrispondenza delle estremità comuni: non ci
un arco costante: il grafico mostra che essa sono scalettature brusche nel grafico. La curva
aumenta nella curvatura dall'esterno verso il esterna del grafico di una curva rimane
centro. collegata al grafico della curva adiacente.
4 Uscire dal comando e rieseguirlo sulla curva che condivide con quella di mezzo l'estremità appena selezionata.
Tracciare un cerchio presso la stessa estremità.
I due cerchi hanno dei raggi assai diversi. Di nuovo, ciò indica una discontinuità nella curvatura.
Questa volta, i cerchi corrispondenti a ciascuna curva nell'estremo comune hanno lo stesso raggio. Queste
curve sono continue nella curvatura.
6 Per finire, attivare i punti di controllo delle curve di mezzo dei gruppi c e d. Selezionare il punto di controllo
*centrale* di ciascuna curva e spostarlo in varie direzioni.
Mentre il grafico di curvatura varia di molto, la continuità presso ogni estremo con le curve adiacenti non
viene alterata.
I grafici delle curve G1 rimangono scalettati, I grafici delle curve G2 rimangono collegati,
tuttavia le dimensioni delle scalettature tuttavia si può vedere la formazione di un
cambiano. picco.
Come si può vedere, c'è un'interruzione nel I cerchi di curvatura, nelle estremità in comune
grafico. Ciò indica che siamo in presenza della di queste due curve, non hanno solo raggi
sola continuità G0 o di posizione. diversi ma non sono nemmeno tangenti tra di
loro, dato che si intersecano. Nelle estremità in
questione, esiste una discontinuità nella
direzione.
Per far sì che le curve abbiano una continuità di posizione usando il comando Combina:
Rhino possiede uno strumento per realizzare l'aggiustamento automaticamente, all'interno del comando Combina.
1 Per provarlo, eseguire il comando Combina (Menu Curve: Modifica curve > Combina).
Combina due curve
Selezionare un punto in prossimità dell'estremità in comune di una delle curve.
Selezionare un punto in prossimità dell'estremità in comune dell'altra curva.
Di default, la curva selezionata per prima sarà quella che verrà modificata per combinarsi con l'altra curva. È
possibile fare in modo che entrambe le curve cambino facendo una media tra le due selezionando la casella
Media le curve nella seguente finestra di dialogo.
4 Nella finestra di dialogo Combina due curve, selezionare Posizione e Media le curve.
Per creare gli alias per gli snap "Lungo la linea" e "Tra":
Lungo la linea e Tra sono degli snap all'oggetto da attivare di volta in volta e sono disponibili nel menu
Strumenti, alla voce Snap all'oggetto. Possono essere usati solo dopo aver eseguito un comando e valgono solo
per un punto selezionato. Qui di seguito creeremo degli alias per questi snap all'oggetto. Lungo la linea
1 Nella finestra di dialogo Opzioni di Rhino, alla pagina Alias, cliccare sul pulsante Nuovo e quindi digitare a
nella colonna Alias e Lungo la linea nella colonna Macro di comando.
2 Digitare b nella colonna Alias e Tra nella colonna Macro di comando.
3 Chiudere la finestra di dialogo Opzioni di Rhino. Tra
Per cambiare la continuità agendo sui punti di controllo con il comando "Ruota" ed il tasto di direzione
"Tab":
1 Attivare i punti di controllo di entrambe le curve.
2 Selezionare il secondo punto di controllo (1) dalla fine di una delle due curve.
Per cambiare la continuità di una curva agendo sui punti di controllo mediante lo snap "Tra":
1 Usare il comando UnLivelloOn per attivare solo il livello Curve 3d.
2 Controllare la continuità delle curve mediante il comando ConG.
3 Attivare i punti di controllo di entrambe le curve. Imposta unico livello attivo
4 Selezionare mediante una finestra di selezione le estremità in comune di entrambe le curve (1).
5 Usare il comando Sposta (Menu Trasforma: Sposta) per spostare i punti.
Eseguire uno snap allo stesso punto (1).
Sposta
I punti in comune vengono spostati ed inseriti tra gli altri due secondi punti, allineando quindi i
quattro punti.
10 Verificare la continuità.
Per cambiare la continuità agendo sui punti di controllo mediante lo snap "Lungo la linea":
1 Annullare l'operazione precedente.
2 Selezionare uno dei secondi punti (2 o 3).
3 Usare il comando Sposta (Menu Trasforma: Sposta) per spostare il punto.
Eseguire uno snap al punto selezionato.
Il punto segue una linea che attraversa i due punti, allineando i quattro punti. Cliccare per
posizionare i punti.
8 Verificare la continuità.
Trascinando il punto, la tangenza verrà mantenuta, visto che i punti sono vincolati alla linea di
bloccaggio della direzione. Rilasciare il tasto sinistro del mouse su un punto qualsiasi per collocarvi
il punto.
3 Rilasciare il tasto sinistro del mouse su un punto qualsiasi per collocarvi il punto.
La sistemazione dei punti per stabilire una continuità nella curvatura è più complessa di quella che si ha per la
tangenza. La curvatura alla fine di una curva è determinata dalla posizione degli ultimi tre punti sulla curva ed i
rapporti esistenti tra questi non sono sempre chiari come succede per la tangenza. La continuità G1 si può
mantenere assicurandosi che
Per stabilire una continuità nella curvatura o G2, l'uso del comando Combina, nella maggior parte dei casi, risulta ogni modifica ai quattro punti
il metodo più pratico. critici abbia luogo lungo la linea
su cui essi giacciono.
Per combinare le curve:
Una volta raggiunta la continuità
1 Attivare il livello Curve 3D come livello corrente. G1, è ancora possibile editare le
curve in prossimità delle loro
2 Disattivare il livello Curve 2D. estremità senza perdere la
continuità, usando il vincolo di
direzione TAB.
Questa tecnica funziona solo
dopo aver stabilito la tangenza.
Selezionare il terzo punto, trascinarlo, cliccare per posizionarlo e quindi premere Invio per terminare il
comando.
Inserisci nodo
N.b.: Non è necessario possedere una scheda di accelerazione grafica OpenGL per usare questi strumenti.
Tuttavia, con l'accelerazione OpenGL, la velocità di funzionamento può aumentare.
Specifica se il risultato della giunzione debba essere verificato Specifica in che modo è
per controllarne l'accuratezza, e rifinito in modo che i bordi determinata la parametrizzazione
delle superfici combinate.
coincidano nei limiti di una specifica tolleranza.
Automatica valuta il bordo di
Congiungi i bordi attraverso i punti più vicini
destinazione e quindi usa
La superficie da modificare viene allineata al bordo di riferimento Conforme direzione isocurva
di un'altra superficie proiettando ciascun punto sul bordo sul di destinazione se si tratta di un
punto più vicino del bordo di riferimento. bordo non tagliato oppure Rendi
perpendicolare al bordo di
Preserva il lato opposto destinazione se si tratta di un
Questa opzione aggiunge un numero sufficiente di nodi, in modo bordo troncato.
tale che il bordo opposto a quello modificato non venga alterato. Preserva direzione isocurve
Mantiene le direzioni delle
isocurve esistenti il più possibile
simili a quelle della superficie
prima delle modifiche apportate
dall'operazione di combinazione.
Conforme direzione isocurva
Il bordo della superficie bianca viene avvicinato di destinazione
al bordo della superficie nera per combinarsi
Rende le isocurve della
con esso. superficie che viene regolata
parallele a quelle della superficie
alla quale viene adattata.
Rendi perpendicolare al bordo
di destinazione
Rende le isocurve della
superficie da regolare
perpendicolari al bordo che deve
essere adattato.
Zebra
2 Se, sulle superfici, vengono visualizzate delle strisce molto spigolose anziché smussate, cliccare sul pulsante
Regola mesh della finestra di dialogo dell'analisi Zebra.
4 L'analisi può essere migliorata di molto unendo tra di loro le superfici da esaminare.
In questo modo, verrà effettuata la rifinitura della mesh lungo il bordo unito e le strisce Zebra agiranno con
maggiore uniformità.
Quando si sceglie un bordo da combinare, appaiono delle frecce di direzione ad indicare quale
bordo di superficie è stato selezionato. La superficie verso cui puntano le frecce rappresenta la
superficie selezionata.
N.b.: L'esecuzione graduale di queste operazioni può condurre a dei risultati diversi da quelli ottenuti passando
direttamente alla continuità nella curvatura, senza usare per prima la posizione. Infatti, ciascuna
operazione modifica la superficie in prossimità dei bordi, per cui la successiva operazione partirà da una
superficie diversa rispetto all'originale.
Il comando CurvaturaEstremita consente di modificare la forma di una superficie senza cambiare la direzione della
tangente e la curvatura sul bordo della superficie. Ciò è utile quando si ha bisogno di modificare la forma di una
superficie che è stata adattata ad un'altra superficie.
Il comando CurvaturaEstremita consente di spostare i punti di controllo su un determinato punto della superficie.
Questi punti vengono vincolati lungo un percorso che impedisce alla direzione ed alla curvatura di cambiare.
Selezionare un punto lungo i bordi comuni per definire la regione da modificare. Ripetere l'operazione per il
prompt Fine della regione da modificare e selezionare un altro punto per definire l'area da modificare.
Per selezionare un intervallo in questo punto, far scorrere il cursore lungo il bordo e cliccare sui
punti iniziale e finale dell'intervallo stesso. Per aggiustare l'intero bordo uniformemente, basterà
premere Invio.
• SrfReteCrv
• Sweep2
• Patch (solo G1)
• Loft (solo G1)
• RaccordoBlendSrf (G1 o G2)
Nei seguenti esercizi, analizzeremo le principali funzioni di questi comandi.
3 Usare il comando SrfReteCrv (Menu Superfici: Rete di curve) per chiudere l'apertura con una superficie non
tagliata usando come curve in ingresso le curve ed i bordi delle superfici.
La finestra di dialogo Superficie da rete di curve permette di specificare la continuità desiderata sulle curve
di bordo selezionate. Superficie da una rete di curve
Sweep a 2 binari
Dato che i binari sono bordi di superficie, sullo schermo essi appaiono
come bordi e la finestra di dialogo "Opzioni Sweep a 2 binari" offre la
possibilità di mantenere la continuità in prossimità di quei bordi.
10 Unire le superfici.
In presenza di bordi aperti tra la nuova superficie patch e la polisuperficie esistente, è possibile che occorra
raffinare ulteriormente le impostazioni.
Patch può usare come input oggetti punto, curve e bordi di superficie. In questo esercizio, useremo punti e bordi
in input per dimostrare come funziona l'opzione Rigidità.
1 Attivare i livelli Superfici e Rigidità patch.
Disattivare tutti gli altri livelli.
2 Eseguire il comando Patch (Menu Superfici: Patch) e selezionare i due oggetti punto ed il bordo superiore
della superficie come input.
Inserendo dei valori più bassi per la rigidità, la superficie viene definita dai punti mantenendo la
tangenza sul bordo. In questo modo, si potranno visualizzare dei cambiamenti bruschi o delle
rughe sulla superficie.
6 Impostare la Rigidità sul 5 e cliccare di nuovo sul pulsante Anteprima.
Inserendo dei valori più alti per la rigidità, la superficie patch diventa più rigida ed è possibile che
non passi per la geometria in input. D'altro canto, è meno probabile che essa mostri dei
cambiamenti bruschi o delle rughe e, spesso, appare più smussata e migliore. Con valori di rigidità
molto alti, i bordi possono avere anche una certa tendenza ad allontanarsi dai bordi designati per
l'input.
5 Una volta selezionati tutti i bordi desiderati della polisuperficie superiore, premere Invio.
A questo punto, compare una finestra di dialogo con due cursori ed un'opzione.
Tramite questa finestra, si può regolare la curvatura della giunzione sia usando i
cursori che inserendo i valori desiderati.
La regolazione della curvatura adatta nella stessa misura tutte le sezioni
trasversali.
Assicurarsi che la casella Stessa altezza non sia selezionata.
7 Si possono quindi aggiungere ulteriori sezioni trasversali cliccando a turno sui vari bordi.
È possibile aggiungere tutte le sezioni trasversali necessarie. In questo caso, non c'è nessun
vantaggio nell'aggiungere altre sezioni, per cui si possono accettare le opzioni di default.
Visto che il piccolo segmento finale viene incluso, la superficie risultante sarà una polisuperficie,
data la discontinuità introdotta da questo bordo.
Nel seguente esercizio, per prima cosa realizzeremo un blend che dà origine ad una superficie che si
autointerseca. Quindi, useremo le opzioni delle superfici blend per correggere il problema.
1 Aprire il modello Opzioni RaccordoBlendSrf.3dm.
2 Eseguire il comando RaccordoBlendSrf (Menu Superfici: Raccordo blend superfici) e selezionare i bordi più
curvati delle due superfici 0.
Nella stessa vista, osservare da vicino il centro della superficie di blend usando la visualizzazione
wireframe. Da notare come il blend abbia forzato la superficie ad essere autointersecante nel
centro. Le isocurve si intersecano tra di loro creando un'imperfezione o piega in questo punto.
Regolare i cursori in modo tale che la curvatura della superficie sia minore di 1. Si consiglia un valore tra .2 e
.3.
I profili delle sezioni trasversali in corrispondenza di ogni estremità del blend, così come qualsiasi
altro frapposto tra di essi, si aggiorneranno mostrando un'anteprima della curvatura. Da notare
come la superficie non presenti nessuna irregolarità nel mezzo.
La casella Stessa altezza ignora la tendenza della superficie di blend ad ispessirsi o a diventare
più profonda secondo la distanza esistente tra i bordi. L'altezza sarà la stessa nel centro e nelle
estremità. Come altro risultato, le sezioni del blend saranno meno sporgenti e quindi non si
intersecheranno tra di loro nell'area centrale.
Cliccare una volta su un punto qualsiasi della vista Superiore e quindi, con la modalità "Orto"
attivata, cliccare di nuovo nella stessa vista nella direzione dell'asse Y.
Le isocurve della superficie risultante sono disposte in modo parallelo al piano definito nell'opzione
SezioniPiane. Le isocurve non si intersecano nel mezzo della superficie, essendo esse parallele
all'asse Y.
Per creare un raccordo ad angolo con tre valori diversi di raggio ed una rete di curve:
1 Aprire il modello Raccordo ad angolo.3dm.
2 Usare il comando RaccordaBordi (Menu Solidi: Raccorda bordi > Raccordo fillet) per raccordare tramite fillet
il bordo (1) con un raggio pari a 5, il bordo (2) con un raggio pari a 3 ed il bordo (3) con un raggio pari a 2.
Raccorda bordi
Estrai superfici
4 Usare il comando RaccordoBlend (Menu Curve: Raccordo blend curve) per creare delle curve tra le curve di
bordo delle superfici di raccordo più piccole.
N.b.: Le curve blend di fatto non toccano esattamente la superficie di raccordo. Diversamente dalla sezione
trasversale della superficie arrotondata, la curva di raccordo non è un arco. È possibile che sia necessario
riportare la curva sulla superficie prima dell'operazione di taglio o di usare il comando Suddividi.
7 Usare il comando SrfReteCrv (Menu Superfici: Rete di curve) per riempire il foro.
Selezionare le curve di bordo.
3 Usare il comando SelLivello (Menu Modifica: Selezione oggetti > Per livello...) per selezionare la curva ed i
cerchi.
4 Eseguire il comando Sweep1 (Menu Superfici: Sweep 1 binario) per creare una forma tubolare a raggio Modifica livelli
variabile attorno al bordo.
5 Nella finestra di dialogo Opzioni Sweep ad 1 binario, selezionare Non semplificare e Sweep chiuso e
quindi cliccare su OK.
Sweep ad 1 binario
N.b.: È possibile che dobbiate unire i bordi (Menu Analizza> Gestione bordi > Unisci bordi) delle superfici
tagliate prima di creare il blend. Ciò serve a nascondere le altre superfici mentre si uniscono i bordi. Combina bordi
9 Usare il comando RaccordoBlendSrf (Menu Superfici: Raccordo blend superfici) per creare il raccordo
variabile.
Raccordo blend curve
I bordi da congiungere sono dei loop chiusi. Se i bordi selezionati non formano due loop chiusi
lungo il perimetro della scarpa, cliccare sull'opzione Tutti sulla linea di comando per completare il
loop. È possibile aggiungere delle curve di sezione durante l’esecuzione del comando
RaccordoBlendSrf per poter controllare la superficie.
3 Usare il comando Patch (Menu Superfici: Patch) per riempire l'apertura centrale.
4 Selezionare tutti e sei i bordi per definire il patch. Patch
5 Nella finestra di dialogo Opzioni della superficie patch, selezionare Regola tangenza e Taglio
automatico. Impostare i valori delle Suddivisioni U e V sul 15 ed il valore Rigidità sul 2.
Per creare una forma rettangolare, con la parte superiore ricurva e gli angoli arrotondati:
La superficie illustrata nell'immagine qui sotto si può ottenere in vari modi. Spesso, le curve con cui si inizia
sono formate da una serie di archi.
In questo esercizio, esamineremo due modi diversi di realizzare delle superfici di questo tipo usando le stesse
curve sottostanti.
2 Usare il comando Unisci (Menu Modifica: Unisci) per unire gli archi che formano la forma rettangolare della
base.
Sweep ad 1 binario
5 Usare il comando Sweep1 (Menu Superfici: Sweep 1 binario) per creare la seconda superficie.
Selezionare il bordo superiore della superficie appena creata, quindi selezionare le sezioni trasversali in ordine
e premere Invio.
8 Usare il comando Patch (Menu Superfici: Patch) per riempire l'apertura centrale.
Patch
Visto che l'oggetto è simmetrico, basta estendere solo un arco per ogni tipo. Da queste curve, si
possono creare le superfici e quindi eseguirne una copia speculare.
5 Ruotare le curve dalla loro intersezione con la curva di base fino all'estremo della curva di base.
Usare il centro della curva di base come centro di rotazione per ruotare ciascun arco esteso, come
mostrato qui sopra.
In questo modo, le superfici create da questi archi nei successivi punti avranno le stesse dimensioni verticali e
si potranno troncare una con l'altra.
Eseguire uno snap al centro dell'altro arco, che sarà il centro di rotazione.
Ruotare l'arco fino alla fine dell'altro arco. Ciò garantisce che l'arco sottoposto a rotazione sia perpendicolare
all'altro arco sull'estremo finale.
Sweep ad 1 binario
Una volta realizzato lo sweep, la superficie sarà perpendicolare all'arco su entrambe le estremità.
10 Usare gli alias mh ed mv creati al principio del corso per eseguire una CopiaSpeculare di ciascuna superficie
attorno all'origine.
12 Usare il comando Tronca (Menu Modifica: Tronca) per ritagliare gli estremi delle superfici intersecanti.
15 Usare il comando RaccordaBordi (Menu Solidi: Raccorda bordi > Raccordo fillet) per raccordare i bordi
superiore con un raggio di 10mm.
16 Usare il comando PianoDiTaglio (Menu Superfici: Piano > Piano di taglio) per creare un piano di taglio
nell'origine dell'asse Z.
17 Usare il piano di taglio per troncare la parte inferiore della polisuperficie.
Tecniche avanzate di
6 modellazione di superfici
Durante la modellazione di superfici, possono sorgere numerosi problemi complessi e delicati. In questo capitolo,
prenderemo in considerazione una serie di "trucchi" che aiutano a realizzare alcune tipologie di superfici in modo
"pulito". Il nostro obiettivo, oltre a quello di mostrare alcune tecniche specifiche usate negli esempi seguenti, è
suggerire dei possibili metodi con cui combinare in modo creativo gli strumenti di Rhino per cercare di risolvere i
problemi riscontrati nella modellazione di superfici.
Nel presente capitolo, imparerete a creare dei pulsanti convessi, delle superfici con piega e ad usare varie tecniche
di normalizzazione di curve (fairing).
3 Usare il comando EstraiBordi (Menu Curve: Curva da oggetti > Estrai bordi) per duplicare il bordo superiore
del pulsante.
Estrai bordi
10 Dal menu Visualizza, cliccare su PianiC con nome e quindi su Salva per salvare ed assegnare un nome al
piano di costruzione personalizzato.
11 Nella finestra di dialogo Salva il PianoC, digitare Parte superiore del pulsante e cliccare su OK.
Salva PianoC con nome
Con l'opzione Adattato, i punti di controllo delle curve in ingresso diventano i punti di controllo della
superficie risultante, mentre ciò non accade con l'opzione "Normale", in cui la superficie loft viene interpolata
attraverso le curve.
7 Attivare i punti di controllo sulla superficie sottoposta al loft.
8 Selezionare l'anello successivo di punti partendo dal centro.
Selezionare un punto ed usare SelV o SelU per selezionare l'intero anello di punti.
9 Usare il comando ImpostaPt (Menu Trasforma: Imposta punti) per impostare i punti alla stessa elevazione Z
del punto centrale.
Ricordiamo che questa elevazione è relativa al piano di costruzione corrente.
Imposta punti
10 Nella finestra di dialogo Imposta Punti, selezionare la casella Z e l'opzione Rispetto al PianoC.
L'allineamento della fila di punti con il punto centrale rende più arrotondata la parte superiore del
bordo.
12 Nella vista Prospettica, usare il menu del titolo della vista cliccandoci sopra con il tasto destro e
selezionare Imposta PianoC > Superiore assoluto.
7 Usare il comando Patch, selezionando il bordo superiore del pulsante e l'ellisse o il cerchio.
Patch
6 Usare il comando Intersezione (Menu Curve: Curva da oggetti > Intersezione) per trovare l'intersezione tra
la linea estesa e la superficie rettangolare.
7 Usare il comando Curva per tracciare una curva dalla fine della normale (usando il punto di intersezione come
punto di controllo medio), fino alla fine della giunzione da usare come curva di profilo.
11 RivoluzioneSuBinario non considera la continuità durante la creazione della superficie, per cui occorrerà
combinare la nuova superficie ai lati verticali del pulsante per la tangenza con il comando CombinaSrf.
Combina superfici
Potete selezionare un'altra opzione, dal momento che non influirà sulla tangente della curva di profilo. Con
questo metodo si deve raccordare il bordo per renderlo più smussato.
Loft
Visto che le opzioni del loft saranno le stesse di
quelle dell'ultima volta in cui si è usato il
comando nella sessione di Rhino, assicurarsi
che l'opzione Stile sia impostata su Normale e
su Non semplificare.
6 Usare il comando ContraiSrfTagliata (Menu Superfici: Modifica Superfici > Contrai la superficie tagliata) su
entrambe le superfici.
Quando una superficie viene suddivisa o
troncata da un'isocurva, la sua contrazione Contrai la superficie tagliata
consentirà al bordo di essere un bordo non
tagliato, visto che il taglio corrisponde al bordo
naturale della superficie non tagliata.
Troncando con una curva usata nel loft, la curva
di fatto è un'isocurva.
Si può anche usare l'opzione "Isocurva" del
comando "Suddividi" quando l'oggetto da
suddividere è una superficie singola.
9 Nella vista Prospettica, usare il menu del titolo della vista con il tasto destro e selezionare Imposta
PianoC > Perpendicolare alla curva per impostare un piano di costruzione perpendicolare al bordo
inferiore della superficie, eseguendo uno snap all'estremo del segmento di linea anteriore.
14 Nella finestra di dialogo Opzioni Sweep ad 1 binario, alla voce Stile, scegliere l'opzione Allinea con
superficie.
Questa opzione fa sì che le curve di sezione mantengano la loro orientazione rispetto al bordo della superficie.
La curva tangente (1) sarà quindi sottoposta allo sweep lungo il bordo, mantenendo la tangenza, a meno non
si incontri un'altra curva di forma (2) con una diversa orientazione, nel qual caso si produrrà una transizione
smussata da una curva all'altra.
5 Visualizzare la superficie inferiore (in rosso) e nascondere la superficie di riferimento (in blu).
6 Unire la superficie inferiore a quella superiore.
La piega si propaga in modo smussato da un'estremità all'altra della polisuperficie. Se fosse necessario
esercitare un maggior controllo sugli angoli della piega, si consiglia di disporre più segmenti quando si crea la
superficie di riferimento.
Dato che le superfici non sono tagliate, si possono fondere di nuovo tra di loro per formare una sola
superficie.
3 Usare il comando OrientaCrvSulBordo (Menu Trasforma: Orienta > Curva su bordo) per spostare la curva
della superficie di riferimento verso il bordo superiore della superficie inferiore.
4 Collocare una linea in ciascuna delle estremità del bordo ed un'altra in prossimità del punto medio del bordo.
6 Usare il comando PianoC (Menu Visualizza: Imposta PianoC > Perpendicolare a curva) per impostare il piano
di costruzione in modo tale che si allinei con la linea che si trova alla sinistra della superficie.
7 Usare il comando Ruota (Menu Trasforma: Ruota) per ruotare la linea di -15 gradi (in senso antiorario).
8 Ripetere lo stesso procedimento per la linea che si trova nel centro della superficie.
2 Selezionare le curve ed usare il comando Loft (Menu Superfici: Loft) per creare una superficie.
La superficie è molto complessa. Possiede infatti troppe isocurve per questa forma, dato che la struttura dei
nodi delle curve è molto diversa.
Loft
Da notare la gamma di colori striata e contrastante sulla superficie. Ciò indica dei cambiamenti bruschi
nella superficie.
4 Annullare il loft.
5 Passare al livello Direzione Tangenza ed attivare i punti di controllo sulle curve originarie.
Si può anche usare il comando Linea con l'opzione Tangente. Dopo aver eseguito uno snap all'estremità
della curva, usare l'opzione DalPrimoPunto, digitare F e premere Invio per bloccare l'estremo della linea e
trascinare la linea tangente verso l'esterno.
Anche se la lunghezza è arbitraria, occorre tracciare le linee in modo tale che siano abbastanza
lunghe da intersecarsi.
N.b.: Nonostante ci sia un'opzione di ricostruzione nel comando Loft, ricostruire le curve prima di procedere Ricostruisci superfici
con il loft garantisce un maggiore controllo sul grado delle curve e sul relativo numero di punti di
controllo.
9 Nella finestra di dialogo Ricostruisci Curva, impostare il Grado sul 5 ed i Punti sul 6. Deselezionare
Cancella input e selezionare Crea nuova curva sul livello corrente.
Cliccare sul pulsante Anteprima. Si noti come le curve deviino da quelle originarie.
N.b.: In questo modo, le curve diventano curve a singolo span. Si ricorda che le curve a singolo span sono curve
Bezier. Una curva a singolo span è una curva che ha un numero di punti di controllo pari al numero del
grado di una curva +1. Dato che ciò non è strettamente necessario per ottenere superfici di elevata
qualità, i risultati forniti sono prevedibili.
Esercizio 22—Cornetta
1 Aprire il modello Cornetta.3dm.
2 Dal menu Strumenti, cliccare su Layout delle barre degli strumenti.
3 Nella finestra di dialogo Barre degli strumenti, selezionare la casella Bitmap di sfondo per aprire la barra
degli strumenti e quindi chiudere la finestra di dialogo.
Usare i pulsanti della barra degli strumenti per la seguente parte dell'esercizio.
Si può accedere a questa barra anche tramite la barra Layout viste della barra degli strumenti standard.
2 Disattivare la griglia nelle viste in uso per disporre le bitmap premendo il tasto F7.
In questo modo, sarà più semplice visualizzare la bitmap. Nelle illustrazioni la griglia viene visualizzata solo
come punto di riferimento.
3 Nella vista Frontale, usare il comando BitmapDiSfondo con l'opzione Colloca (Menu Visualizza: Bitmap di
sfondo > Colloca) per collocare la bitmap CornettaElevazione.bmp.
Innanzitutto, selezionare due punti sulla bitmap (per selezionare un punto in modo accurato,
eseguire uno "zoom in").
Selezionare i punti su entrambe le estremità della forma allungata.
Quindi, selezionare due punti nello spazio ai quali far corrispondere i punti dell'immagine appena
selezionati (eseguire uno snap agli estremi della linea lunga 150 mm).
Un approccio alla
8 modellazione
Una delle domande che ci si pongono quando si inizia un modello è la seguente: “Da dove cominciare?”. In questa
sessione saranno discussi vari approcci al processo di modellazione.
Ci sono due aspetti da considerare quando si inizia un modello. Se, nel modello finito, è importante poter editare
gli oggetti usando i punti di controllo o se giocano un ruolo importante le riflessioni, i flussi di fluidi o di aria, allora
sarà meglio iniziare il modello con geometrie costituite da curve cubiche (di grado 3) o quintiche (di grado 5). Se,
invece, questi particolari non sono rilevanti, si può usare una combinazione costituita da curve lineari (di grado 1),
quadratiche (di grado 2), cubiche o quintiche.
Conviene iniziare con delle forme semplici, per poi aggiungere eventuali particolari. Si consiglia di creare dei livelli
diversi per le varie parti del modello. In questo modo, infatti, si otterrà una migliore visualizzazione delle singole
parti e sarà più semplice congiungerle man mano che la modellazione prosegue.
Analizzeremo vari oggetti per cercare di determinare quali siano le superfici rilevanti e quale sia di volta in volta
l'approccio alla modellazione più adatto.
Esercizio 23—Ritaglio
Questo esercizio illustra uno dei possibili approcci usati per modellare una superficie con una presa d'aria che
si raccorda in modo smussato e senza giunzioni con una superficie curva già esistente. La nuova superficie ha
un rapporto arbitrario con la superficie già esistente, per cui la strategia generale è applicabile ad altri casi.
6 Eseguire il comando EstendiCurvaSuSrf (Menu Curve: Estendi curve > Curva su superficie).
Selezionare la curva più esterna sulla superficie.
Estendi una curva su una superficie
Selezionare la superficie.
9 Usare il comando Tronca (Menu Modifica: Tronca) per tagliare le curve una con l'altra.
10 Unire le tre curve dalle dimensioni ridotte fino a formarne una sola.
11 Copiare SulPosto la superficie e nascondere la copia.
13 Usare il comando ContraiSrfTagliata (Menu Superfici: Modifica superfici > Contrai la superficie tagliata) per
far in modo che la superficie sia più facile da vedere, visto che le isocurve verranno adattate alle nuove
dimensioni della superficie.
Eseguire uno snap, per il primo punto della Quindi, passare alla vista "Frontale" per
curva, all'angolo della piccola superficie di continuare a disegnare. Tracciare la curva in
riferimento, nella vista più appropriata ed modo che sia approssimativamente tangente al
usando l'osnap Fine. bordo della superficie di riferimento ed
abbassarla, definendo la forma della base della
presa d'aria.
2 Regolare la curva editandone i punti, per ottenere la forma corretta nella vista Superiore.
Assicurarsi di spostare i punti solo nella direzione Y (la modalità Orto sarà d'aiuto), in modo tale
che la forma nella vista "Frontale" non venga alterata.
Fare in modo che la curva si approssimi alla curva originaria più estrema e si estenda leggermente
oltre l'estremità arrotondata.
3 Usare il comando Combina (Menu Curve: Modifica curve > Combina) per combinare la curva con continuità di
curvatura con il bordo della superficie di riferimento.
5 Regolare le curve muovendone i punti di controllo in modo tale che assumano la posizione desiderata, quindi
combinare la curva con il bordo della superficie di riferimento.
Un altro approccio è dato dalla creazione di una superficie sottoposta a loft tra le due curve. Occorrerà
aggiustare la superficie per adattarla alla superficie di riferimento; con essa, potremo esaminare alcune
opzioni del comando CombinaSrf, per cui, qui di seguito, descriveremo questo metodo a grandi linee.
1 Usare il comando Loft (Menu Superfici: Loft) per creare la superficie tra le due curve.
Visto che la superficie sottoposta a loft è piatta, ci sarà una leggera apertura sul bordo della
superficie di riferimento.
Se così fosse, cliccare sul pulsante Opzioni ed impostare l'opzione Regolazione direzione isocurve su
Preserva direzione isocurve. Uscire dalle opzioni e provare di nuovo l'Anteprima.
6 Usare il comando AdattaSrf per semplificare la superficie mantenendone la forma entro la tolleranza
prestabilita.
Una tolleranza di rigenerazione pari a 0.001 con CancellaInput=Sì, RipetiTaglio=Sì, GradoU=3 e GradoV=3
dovrebbe andar bene.
Una volta individuato l'osnap Int, si può star sicuri che il cerchio verrà tracciato attorno a questa
curva di bordo e non a quella che la interseca.
3 Usare Estendi per estendere i bordi esterni del raccordo superiore oltre l'estremità della superficie della base.
Da notare che, nella vista Prospettica, queste curve estese sono sospese nello spazio in
corrispondenza delle loro estremità esterne.
8 Usare le curve chiuse per creare un foro con il comando Tronca nella superficie principale.
Suddividi bordi
5 Usare il comando Sweep2 con l'opzione ContinuitàCatena=Tangenza oppure il comando SrfReteCrv per
creare le ultime due superfici.
6 Unire le superfici del ritaglio e quindi ritagliare un foro nella parte inferiore.
7 Eseguire una copia speculare e troncare per ottenere l'altra presa d'aria.
5 Selezionare di nuovo l'opzione Perpendicolare per l'altra estremità della curva di congiungimento e quindi
selezionare il bordo opposto al primo, come curva su cui eseguire la congiunzione.
6 Riportare il cursore verso la zona di selezione del primo bordo fino a che non appaia l'etichetta dello snap
all'oggetto Punto. Il cursore eseguirà uno snap verso il bordo corrente con una linea di tracciamento bianca.
Cliccare con il mouse su questo punto.
7 Creare una seconda curva nello stesso modo, in corrispondenza di circa i due terzi della lunghezza degli stessi
bordi.
Ricordarsi di selezionare l'opzione Perpendicolare ad ogni selezione.
8 Usare il comando SrfReteCrv per creare la superficie. Ricordarsi di includere le nuove curve nella selezione.
Uso di disegni in 2D
9
Uso di un disegno in 2D come parte di un modello
Spesso diventa necessario ricavare un oggetto da un disegno bidimensionale per includerlo come parte di un
modello di Rhino. Uno dei compiti del modellatore consiste nello spostare e collocare il disegno bidimensionale
all'interno del modello.
Nel seguente esercizio verrà usato il disegno bidimensionale di un logo creato in Adobe Illustrator per realizzare
un logo 3D.
4 Con la geometria importata ancora selezionata, usare il comando Raggruppa per raggruppare tra di loro le
varie curve. In questo modo, sarà molto più facile selezionare tutte le curve, evitando di scordarsene
qualcuna nelle seguenti trasformazioni.
5 Eseguire il comando Livelli.
6 Disattivare il livello Logo.
7 Cliccare con il pulsante destro del mouse sul livello Logo e quindi cliccare su Copia oggetti sul livello per
realizzare una copia del logo sul livello Logo.
Useremo questa copia più avanti per un'altra parte dell'esercizio.
8 Disattivare tutti i livelli tranne due: Predeterminato e Superficie superiore.
2 Nella linea di comando, ci sono varie opzioni per cambiare le direzioni della superficie. Per cambiare le
direzioni, cliccare sull'opzione desiderata. Il cursore e le normali alla superficie verranno aggiornati di
conseguenza.
Una volta effettuati gli opportuni cambiamenti, premere Invio per accettare.
4 Consigliamo di salvare il nuovo piano di costruzione con il comando PianoCConNome (Clic destro sul titolo
della vista: Imposta PianoC > PianiC con nome) per recuperarlo più facilmente in seguito.
Il logo viene collocato nella stessa posizione relativa sul piano di costruzione personalizzato, così
come si trovava nella vista attiva.
5 Usare il comando DifferenzaBooleana (Menu Solidi: Differenza) per fare rientrare il testo nella superficie.
2 Innanzitutto, occorre estrarre una curva dalla superficie di destinazione. Usare il comando EstraiIsocurve
(Menu Curve: Curva da oggetti > Estrai isocurve) e selezionare un'isocurva lungo la superficie, il più vicino
possibile al suo centro, ad occhio.
Estrai isocurve
3 Una volta selezionata la curva, usare il comando Lunghezza (Menu Analizza: Lunghezza)per ottenerne la
lunghezza esatta. Questa verrà riportata sulla linea di comando.
4 Nella vista Superiore, tracciare una linea della stessa lunghezza dell'isocurva estratta.
5 Selezionare le curve del logo nella vista Superiore ed usare il comando ParallelepipedoLimite (Menu
Analizza: Parallelepipedo limite) per racchiudere le curve con un rettangolo 2D.
Al prompt Sistema di coordinate, come opzione potete usare indifferentemente Assoluto o PianoC, visto
che in questa vista sono le stesse. Parallelepipedo limite
6 Spostare la linea dal punto medio verso il centro del parallelepipedo limite, usando gli snap all'oggetto
Medio e Cen.
Le curve del logo vengono mappate dalla linea alla curva. Da notare come il comando si basi
sull'estremità selezionata di ogni curva per mappare le curve del logo.
10 Se il logo è troppo grande per la superficie di destinazione, Annullare il comando, Scalare le curve nella
vista Superiore ed eseguire di nuovo il comando Scorri.
2 Selezionare la superficie ed eseguire il comando Suddividi (Menu Modifica: Suddividi). Selezionare tutte le
curve riportate come oggetti di taglio.
Robert McNeel & Associates θ 171
Note:
3 In questo caso, suggeriamo di Contrarre tutte le superfici suddivise, dato che ognuna delle parti suddivise
contiene la superficie soggiacente (la topologia della superficie originaria), persino i segmenti più piccoli.
2 Eseguire il comando OffsetSrf (Menu Superfici: Offset superficie). Selezionare l'opzione Solidi per riempire le
superfici tra l'originale ed i bordi sottoposti ad offset.
Spostare il cursore sulle superfici e cliccare su una qualsiasi di esse, le cui frecce delle normali non puntino
verso l'alto, per invertire la direzione. Le frecce indicano la direzione dell'offset. Offset della superficie
2 Nella vista Superiore, selezionare con una finestra di selezione gli oggetti della vista (in basso a sinistra),
comprese le quote del disegno 2D.
3 Usare il comando Raggruppa per raggruppare gli oggetti selezionati (Menu Modifica: Gruppi > Raggruppa).
4 Ripetere i passi precedenti per raggruppare gli oggetti della vista frontale (in alto a sinistra) e della vista
destra (in alto a destra).
Ciascuna vista è costituita da un gruppo separato di oggetti.
9 Nella viste Superiore o Prospettica, selezionare il gruppo di oggetti appartenenti alla vista destra.
10 Usare il comando ModificaLivello per passare al livello Modello 3D Destra.
Spesso le curve 2D usate nei disegni di controllo non vengono tracciate in modo dettagliato, come invece
succede quando si usano per creare delle geometrie precise. Prima di creare delle geometrie 3D partendo da
curve 2D, esaminare le curve e correggere eventuali errori.
1 Selezionare i gruppi creati nel passo precedente ed usare il comando Separa (Menu Modifica: Gruppi >
Separa) per separare i vari oggetti.
2 Selezionare le curve di ogni modello con vista 2d che definiscono la superficie esterna e Copiarle sul livello
Curve 3D.
4 Spostare la curva che definisce la superficie superiore della bottiglia fino a farla raggiungere la stessa altezza
del punto più alto delle curve verticali. Usare ImpostaPt o Sposta con l'opzione "Verticale" nella vista
Prospettica.
5 Le curve verticali ora si possono estendere oltre le curve di raccordo, in modo tale che esse incontrino le
curve superiori ed inferiori esattamente nelle estremità di queste curve.
7 Eseguire una Copia speculare delle curve di base, superiori e laterali (visibili nella vista destra) sul lato
opposto.
Esercitazioni pratiche:
Creare la superficie interna di inserto e l'impugnatura. Raccordare i bordi come indicato nel disegno 2D. Nella
directory dei modelli, troverete un modello rifinito del contenitore.
Analisi di superfici
10
Esercizio 26—Analisi di superfici
Il file "Analisi superficie.3dm" presenta un insieme di curve attinte dall'esercizio della bottiglia di detergente.
Invece di creare una superficie da una rete di curve come abbiamo fatto in precedenza, creeremo tre superfici
molto più semplici per lato ed useremo la combinazione di superfici e gli strumenti di analisi per ripulirle.
Consigliamo di paragonare i risultati ottenuti con i vari metodi.
Trascinare il punto superiore di questa curva sulla curva superiore, usando lo snap all'oggetto Vicino.
Collocarlo a circa due terzi della distanza tra la curva di profilo posteriore e la curva di profilo laterale.
Aggiustare inoltre il secondo punto a partire dall'alto. Spostarlo leggermente verso l'alto e verso l'interno
come illustrato qui sotto.
In questo modo, si eserciterà un po' più di controllo sulla superficie, specialmente sul bordo superiore.
3 Affinché il comando SrfCurveDiBordo dia come risultato delle superfici il più pulite possibile, dovremo
ricostruire alcune delle curve suddivise. Ciò attribuisce ad ogni curva una parametrizzazione uniforme; le
curve, inoltre, avranno la stessa struttura.
Ricostruire i segmenti di curva 1, 2 e 3. Usare 4 punti con grado 3.
4 Usare il comando SrfCurveDiBordo (Menu Superfici: Da curve di bordo) per creare 3 superfici con i tre
insiemi di curve.
2 Usare il comando CombinaSrf (Menu Superfici: Modifica superfici > Combina) per combinare tra di loro
entrambi i gruppi di superfici con copia speculare per ottenerne la Tangenza, usando l'opzione Media le
superfici.
1 L'operazione di congiungimento verrà fatta solo sulle superfici che si trovano su una metà dell'intera forma,
per cui, a questo punto, si possono Cancellare le copie speculari.
2 Selezionare le superfici e Copiarle ad una determinata distanza su un lato. Useremo queste superfici più
avanti.
3 Combinare sia la superficie frontale che quella posteriore con la superficie intermedia con continuità nella
Tangenza. Disattivare le opzioni Media le superfici e Preserva l'altra estremità. Impostare le Opzioni
della finestra di dialogo su Preserva direzione isocurve.
Queste impostazioni saranno variabili a seconda della situazione. Se i risultati non sembrano buoni al primo
colpo, provare un'impostazione diversa prima di accettare il congiungimento.
Mantenere attivato il display dell'Analisi di curvatura. In questo modo, si potranno visualizzare i
cambiamenti.
4 Quindi, Combinare sia la superficie frontale che quella posteriore con la superficie laterale, con continuità
nella Curvatura. Attivare l'opzione Preserva l'altra estremità.
Scolpire un modello
11
Un designer può realizzare una superficie dalla forma relativamente indefinita e quindi, muovendone i punti di
controllo ed aggiungendo eventuali punti ulteriori e/o usando gli strumenti di analisi e trasformazione, può scolpire
una superficie nello spazio 3D in modo diretto ed intuitivo.
Le curve si possono posizionare in modo approssimativo. Se possibile, le curve dovrebbero essere delle copie
editate di un unico originale. Ciò ne assicura la compatibilità quando sottoposte al loft e rende possibile la
creazione della superficie più semplice e più facile da editare.
Nel seguente esercizio, troverete quattro curve già pronte per l'uso.
Nonostante con questa opzione la superficie non tocchi le curve più interne del Loft, sarà
comunque più smussata e pulita.
7 Eseguire il comando Peso (Menu Modifica: Punti di controllo > Modifica peso).
8 Nella finestra di dialogo Peso dei punti di controllo, muovere il cursore verso destra.
Cambiando il peso di alcuni punti è possibile aumentare o diminuire il controllo locale sulla superficie più Modifica peso dei punti di controllo
prossima ai punti.
Se la superficie dovesse apparire troppo spessa, è possibile usare l'opzione Aggiorna dal menu della vista.
Per attivare il menu di una vista, cliccare con il tasto destro del mouse sul titolo della vista. Il comando
RidisegnaOmbreggiatura rimpiazza le mesh di rendering degli oggetti selezionati.
11 Con i tasti di spostamento, spostare leggermente questi punti per creare una leggera dentellatura.
Cercare di mantenere la superficie il più
semplice possibile.
Aggiungere i nodi con moderazione e solo
quando necessario. Prima di aggiungere dei
nodi, assicuratevi che le curve maggiori della
superficie siano accettabili.
Infatti, una volta aggiunti i nodi, diventa più
difficile modificare e stabilire la tolleranza delle
parti più lunghe generate da uno sweep.
5 Usare il comando OffsetSrf (Menu Superfici: Offset superficie) per ottenere una copia della superficie ad una
distanza di un quarto (0.25) di pollice (0,635 centimetri).
Individuazione e
12 soluzione di problemi
In certi casi, alcune operazioni di Rhino possono generare degli “oggetti non validi”. Gli oggetti non validi possono
far fallire alcuni comandi, generare delle ombreggiature o dei rendering di bassa qualità oppure causare delle
esportazioni scorrette.
È buona norma, a questo proposito, usare i comandi Verifica (Menu Analizza: Diagnostica > Controllo) oppure
SelOggettiImperfetti (Menu Analizza: Diagnostica > Seleziona oggetti non validi) durante le varie fasi della
modellazione. Evidentemente, se si riscontrano degli errori, è più facile eliminarli all'inizio piuttosto che a modello
completato.
Se l'obiettivo è quello di creare un oggetto poligonale o un rendering, alcuni errori possono essere ignorati, purché
non compromettano la realizzazione di altri parti dell'oggetto durante la modellazione.
Nel caso in cui si debbano esportare degli oggetti come NURBS su altre applicazioni dedicate all'ingegnerizzazione
e alla produzione industriale, è opportuno rimuovere questi errori nei limiti del possibile.
Gli strumenti adibiti all' individuazione e alla soluzione dei problemi vengono usati principalmente per riparare i file
importati da altri programmi.
Strategia generale
I passi da seguire per eliminare eventuali problemi sono più o meno gli stessi, sia se i file sono stati creati in
Rhino che se provengono da altre applicazioni. Con un po' di pratica, scoprirete dei modelli ricorrenti di problemi e
svilupperete i metodi più adeguati per risolverli.
Nonostante le tecniche usate varino enormemente a seconda del file in questione, si cercherà di focalizzare
l'attenzione su una strategia generale, per poter eliminare gli eventuali errori presenti in un file.
Usare il comando SelSrf (Menu Modifica: Selezione oggetti > Superfici) per selezionare tutte le superfici,
oppure il comando SelPoliSrf (Menu Modifica: Selezione oggetti > Polisuperfici) per selezionare tutte le
polisuperfici, Invertire la selezione (Menu Modifica: Selezione oggetti > Inverti) e spostare gli oggetti
selezionati su un altro livello. Quindi, disattivare il livello. In questo modo, sullo schermo saranno visibili solo
le superfici e le polisuperfici.
4 Verificare la presenza di eventuali superfici difettose.
I comandi Verifica e SelOggettiImperfetti determinano se un modello possiede delle superfici
problematiche nella loro struttura di dati. In caso affermativo, spostare le superfici in questione e collocarle
sul livello “Superfici imperfette” (appositamente creato) per poi ripulirle.
Se l'oggetto non valido è una polisuperficie, usare il comando EstraiSrfNonValida per estrarre le superfici Seleziona oggetti non validi
difettose dalla polisuperficie originale.
Quindi, una volta riparate le superfici difettose, usare il comando Unisci per unirle di nuovo alla polisuperficie
originale.
5 Usare la VisualizzazioneOmbreggiata ed analizzare il modello visivamente.
La resa del modello corrisponde alle vostre aspettative? Mancano delle superfici? Le superfici si estendono
oltre il dovuto? Le curve di taglio necessarie per eliminare gli eventuali errori potrebbero essere contenute nel
livello “duplicati”.
6 Si analizzi il parametro della Tolleranza assoluta, nella finestra di dialogo Proprietà del documento, alla
pagina Unità.
Il suo valore potrebbe non essere ragionevole. Si ricorda che la modellazione di superfici free-form richiede
una regolazione intelligente dei valori di tolleranza. I bordi di una superficie si adattano ai bordi delle superfici
adiacenti entro la tolleranza specificata. Quanto minore è la tolleranza, tanto più complicate diventano le
superfici e la prestazione del sistema ne può risentire. Non ha senso calcolare i valori di tolleranza di bordi di
superfici ad alta densità che non sono supportati dai processi di produzione a valle o dalla precisione dei dati
in ingresso.
N.b: Non è possibile migliorare la tolleranza tra due superfici senza rimodellare in modo sostanziale l'oggetto.
• Ricostruzione di bordi
• Separazione delle curve di taglio e nuove operazioni di troncamento
• Ricostruzione di superfici (modifiche apportate alla forma)
• Sostituzione di superfici - raccolta di bordi da superfici adiacenti, taglio di sezioni attraverso superfici
imperfette e realizzazione di superfici di rimpiazzo dalle curve raccolte.
Creazione di una
mesh poligonale da
13 un oggetto NURBS
Nonostante Rhino sia un programma di modellazione NURBS, sono stati inclusi vari strumenti per creare ed
editare una mesh poligonale.
Non esiste un metodo applicabile a qualsiasi situazione. Il risultato finale gioca un ruolo fondamentale nel definire
la tecnica più appropriata da usare per il processo di meshing. Se la mesh deve essere usata per il rendering, si
useranno delle impostazioni diverse rispetto a quelle utilizzate nel caso in cui la mesh venga usata nella
produzione industriale (lavorazione utensile o prototipazione).
Quando si esegue il processo di mesh per il rendering, i parametri più importanti da considerare sono la qualità di
visualizzazione e la velocità del processo. Si tratta di creare una mesh con il minor numero di poligoni possibile,
per ottenere l'aspetto desiderato. Il numero di poligoni, infatti, influisce sul rendimento, ma è anche vero che un
numero troppo ridotto di poligoni può peggiorare la qualità del rendering finale. In genere, se a prima vista il
risultato è soddisfacente, anche le impostazioni definite saranno corrette.
Il processo di meshing per la produzione industriale è completamente diverso. Occorre cercare di ottenere una
mesh che differisca il meno possibile dalla superficie NURBS. La mesh è infatti un'approssimazione della superficie
NURBS e qualunque deviazione da essa sarà visibile nel prodotto finale.
La superficie NURBS originale. Quando si creano delle mesh a Usando le stesse impostazioni
scopi produttivi, se esse non mesh, il sistema di rendering
sono sufficientemente accurate, può nascondere i bordi
nel prodotto finale si possono poligonali e "smussare" la mesh
osservare i bordi poligonali in modo tale che essa abbia un
delle stesse. aspetto più "morbido".
Anche se è possibile usare l'impostazione Personalizzata per rifinire la mesh ombreggiata in modo tale da
eliminare i bordi dentellati, ciò influisce su tutte le mesh di rendering del modello. Questo fatto aumenterà il
tempo richiesto per creare la mesh e diminuirà invece la prestazione globale del processo di shading e
rendering, portandola a dei livelli inaccettabili. Per eliminare le interruzioni senza rifinire le impostazioni della
mesh, unire tra di loro le superfici adiacenti.
Rhino salva le mesh poligonali con il file per ridurre il tempo necessario per ombreggiare il modello, una volta
che esso venga riaperto. Queste mesh possono occupare molto spazio ed aumentano le dimensioni del file in
modo considerevole.
7 Dal menu File, cliccare su Salva ridotto.
Questa opzione consente di salvare il file senza le mesh di rendering e l'anteprima bitmap per risparmiare
dello spazio sul disco.
Salva ridotto
N.b.: Le mesh create con il comando Rendering e con le modalità ombreggiate su superfici NURBS e
polisuperfici sono invisibili nella visualizzazione wireframe e non possono venir separate dall'oggetto
NURBS. Le mesh di rendering sono controllate da una serie di impostazioni che si trovano nella finestra di
dialogo Proprietà del documento, alla pagina Mesh.
4 Nella finestra di dialogo Opzioni dettagliate mesh poligonali, applicare le seguenti impostazioni:
Selezionare la casella Rifinisci mesh.
Deselezionare la casella Giunzioni scalettate.
Deselezionare la casella Semplifica piani.
Cliccare su OK.
9 Annullare l'operazione precedente, ripetere il comando Mesh ed apportare le seguenti modifiche nella
finestra di dialogo Opzioni dettagliate mesh poligonali.
Renderizzare con
14 Rhino
Con Rhino, renderizzare modelli di Rhino è un'operazione facile. Basta applicare dei materiali e delle luci ed
eseguire il rendering.
Nel programma di rendering di base di Rhino, ci sono alcune funzioni che consentono di creare degli effetti speciali
molto interessanti.
Nel seguente esercizio, si eseguirà il rendering con e senza curve isoparametriche, aggiustando o meno i colori e
la trasparenza degli oggetti e la luce ambiente, per creare delle immagini con vari effetti speciali.
4 Usare il comando Proprieta, pagina Oggetto, per cambiare il colore a nero e quindi Renderizzare la vista
Prospettica.
2 Usare il comando Proprieta e, alla pagina Oggetto, impostare il colore di Base sul bianco; quindi,
renderizzare la vista Prospettica.
3 Usare il comando Proprieta e, alla pagina Materiale, impostare il colore di Base sul bianco.
4 Eseguire il comando ProprietaDocumento.
Renderizzare con
15 Flamingo
Con Flamingo è facile creare delle immagini di presentazione dei modelli di Rhino. Basta applicare dei materiali,
delle luci, un ambiente ed eseguire il rendering.
Flamingo dispone di un potente editor di materiali che permette di assegnare ad un materiale una qualunque
combinazione di colori, molteplici bitmap e pattern procedurali e di conferirne riflettività, trasparenza ed
illuminazione.
Nel seguente esercizio, imposteremo l'ambiente di un modello, gli assegneremo dei materiali e delle sorgenti di
luce, creeremo dei materiali personalizzati, applicheremo dei decal a degli oggetti ed eseguiremo il rendering della
scena.
Esercizio 31—Rendering
` Aprire il modello Tazza.3dm.
5 Nella finestra di dialogo Ambiente, nella scheda Principale, selezionare la casella Piano d'appoggio.
6 Nella scheda Piano d'appoggio, cliccare su Materiale e, dalla libreria di Flamingo, selezionare Piastrella
ceramica"-Avorio, Lucentezza media; quindi, cliccare su OK in tutte le finestre di dialogo.
È importante impostare l'intensità dell'ombra sullo 0, in modo tale che la luce possa penetrare attraverso il
piano d'appoggio.
7 Nella finestra di dialogo Editor dei materiali, nell'elenco delle Procedure, selezionare Clear Finish e quindi
impostare il Colore base sul verde (R=21, G=210, B=180).
8 Aggiungere del colore al colore Top Coat Mirror (R=198, G=247, B=255) per dare al modello un tocco di
realismo.
10 Nella finestra di dialogo Editor dei materiali, nel menu ad albero Procedure, selezionare Rivestimento
esterno.
11 Alla pagina Illuminazione, selezionare la casella Specifica zona di illuminazione ed impostare il valore
Nitidezza sul 240 ed il valore Intensità sullo 0.550.
6 Nella finestra di dialogo Editor dei materiali, andare su Mappe e, alla voce Mappatura immagine, cliccare
su Aggiungi.
Decal
Il decal è il metodo che Flamingo utilizza per applicare un'immagine bitmap ad un'area specifica di un oggetto.
In Flamingo, il tipo di mappatura decal indica il modo in cui si proietta un decal su un oggetto. Qui di seguito vi
illustreremo le quattro tipologie di mappatura: planare, cilindrica, sferica e UV.
Planare
La mappatura planare è quella più comune. È specialmente adatta per mappature su oggetti piatti o
lievemente incurvati.
Cilindrica
La mappatura cilindrica è particolarmente idonea per disporre decal su oggetti la cui curvatura si estende in
una sola direzione, come ad esempio accade per l'etichetta di una bottiglia di vino.
La proiezione cilindrica mappa la bitmap sul cilindro di mappatura, con l'asse verticale della bitmap parallelo
all'asse del cilindro e l'asse orizzontale lungo il perimetro laterale del cilindro.
Sferica
La mappatura sferica è particolarmente indicata per disporre un'immagine su oggetti la cui curvatura si
estende in due direzioni. La proiezione sferica mappa la bitmap su una sfera di mappatura, in modo tale che
l'asse verticale (altezza) si incurvi da polo a polo e l'asse orizzontale segua l'equatore della sfera.
Inizialmente l'equatore della sfera viene assunto come parallelo al piano di costruzione corrente, mentre
l'asse della sfera è parallelo all'asse z. In un secondo momento, si può modificarne l'orientazione.
UV
La mappatura UV deforma l'immagine per farla corrispondere all'intera superficie. Le direzioni U e V della
superficie determinano la direzione di applicazione della mappa. Non vi sono perciò dei controlli.
8 Utilizzare la mappatura planare per collocare i decal sul contenitore del filo interdentale e sul tubo della pasta
dentifricia.
Vengono creati dei rettangoli color magenta per aiutare l'utente a posizionare i decal.