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Giordano Perin

Microscopia
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MICROSCOPIA:

Per studi di tipo istologico è fondamentale il corretto uso di tecnologie di microscopia ottica ed
elettronica,
le strutture studiate, infatti, non sono visibili ad occhio nudo.
Il nostro corpo è organizzato in strutture gerarchiche molto diverse fra loro sia per tipo che per
dimensioni:

ATOMI 0,1nm.

MOLECOLE PROTEICHE 10nm.

ORGANELLI CELLULARI 1µm (mitocondrio).

CELLULE 10‐100µm (eccezione delle uova).

TESSUTI.

ORGANI.

APPARATI.
Per quanto concerne cellule e organismi non eucariotici:

VIRUS: 10‐100nm.

BATTERI: 1‐10µm.
LE CELLULE EUCARIOTICHE di un organismo pluricellulare complesso come può essere
l’uomo sono estremamente diverse una dall’altra, sia a livello funzionale che a livello visivo, è
importante tenere presente che queste differenze derivano unicamente da diversa espressione
genica, e in nessun caso da perdita o acquisizione di materiale genetico. Esempi rimarcabili sono
sicuramente:
Cellule della circolazione sanguigna: sono numerose, le più rappresentative sicuramente gli
eritrociti; sono generalmente caratterizzate da forma sferica, idrodinamica; addirittura gli eritrociti
sono privi di nucleo, i leucociti possono muoversi liberamente anche attraverso tessuti epiteliali.
Cellule muscolari: generalmente allungate e associate a formare una fibra compatta; il nucleo stesso
è schiacciato e compatto.
Cellule nervose: caratterizzate da enormi estroflessioni sostenute da componenti citoscheletriche
fondamentali; raggiungono, in particolare i motoneuroni, delle dimensioni enormi.
Adipociti: sono caratterizzati da presenza di vacuoli molto grossi di contenimento dell’adipe, il
nucleo è schiacciato spesso ad un lato della cellula.
Queste cellule hanno perso completamente la totipotenza che caratterizzava i loro predecessori
durante lo
sviluppo embrionale.
COMPOSIZIONE CHIMICA DEGLI ORGANISMI VIVENTI: si riconoscono due grandi
componenti fondamentali
1. INORGANICA: si tratta sostanzialmente di
a. ACQUA: nessuna funzione cellulare può prescindere dalla presenza di acqua, questa garantisce la
presenza di alcune componenti fondamentali e la funzionalità di numerosi processi:
i. Ambiente ideale per molecole polari essenziali al metabolismo cellulare.
ii. Possibilità di legame ad idrogeno con le molecole di acqua, fondamentale per la
conservazione di numerose componenti.
iii. Mezzo di trasporto di GAS, SOSTANZE NUTRITIZIE, ORMONI.
iv. Mezzo di eliminazione di sostanza di rifiuto (urea).
v. Regolazione termica (sudore).
b. SALI MINERALI: fondamentali per numerosissime funzioni cellulari; in equilibrio con l’acqua e
con vari rapporti interno‐esterno cellula consentono la conservazione di gradienti cellulari e non
solo (vedi soluzione fisiologica):
i. Na+, K+ Cl‐ regolano la permeabilità della membrana plasmatica.
ii. Ca++ contrazione muscolare, ossa, eccitabilità neuronale, coagulazione del sangue.
iii. HPO₄‐ ossa, denti, inoltre a livello cellulare è fondamentale per la sintesi nei
nucleotidi e dei fosfolipidi.

iv. Mg++ reazioni enzimatiche e ossa.


v. HCO₃‐ equilibrio acido base del corpo,forma un tampone fisiologico.
vi. SO₄‐ consente la creazione di ponti fra le molecole.
Il meccanismo dell’osmosi è fondamentale per il corretto mantenimento della funzionalità cellulare
e in generale del nostro corpo; è sufficiente pensare alle reazioni di un eritrocita in un ambiente non
idoneo al suo normale metabolismo:
IPERTONICO: il globulo cerca di equilibrare il gradiente della soluzione e emette
H₂O fino a crenatura e morte.
IPOTONICO: il globulo cerca di equilibrare il suo gradiente a quello ambientale e
immette H₂O attraverso la membrana fino ad emolisi.
2. ORGANICA: componenti biochimiche come acidi nucleici, amminoacidi, glucidi, lipidi.
TECNICHE DI STUDIO DI CAMPIONI CELLULARI: in prima battuta è necessario specificare
che esistono due tecniche ben distinte di approccio allo studio della cellula e di campioni tissutali;
l’approcciobiochimic o cha va ad analizzare le componenti cellulari tramite lisi della cellula con
l’uso di omogeneizzatori, e l’approccio istologico che invece mantiene il più possibile integra la
struttura del campione. L’approccio istologico può essere affrontato in due modi diversi:
1. MATERIALE VIVO osservazione diretta: studio con microscopia con uso di coloranti non
mortali per
la cellula o senza uso di coloranti.
2. MATERIALE NON VIVO osservazione di campioni fissati: studio di campioni di vario genere
tramite
taglio e coloranti.
In entrambi i casi è indispensabile l’uso di coloranti e microscopi. Per quanto riguarda lo studio di
campioni fissati è indispensabile una ulteriore componente: IL FISSATORE, questo mantiene
l’integrità del tessuto indispensabile per l’osservazione microscopica che seguirà.
MICROSCOPIO OTTICO: strumento fondamentale di osservazione costituito di più parti:
BASE: struttura base del microscopio, contiene una fonte di radiazione luminosa fondamentale
per
l’osservazione; un lampadina a basso voltaggio emette luce bianca che viene riflessa verso un
condensatore.
CONDENSATORE: condensa il fascio di luce che riceve alle dimensioni del foro sul tavolino di
osservazione.
 TA VOLI NO: struttura su cui si poggia il vetrino e attraverso il cui
foro passa la luce che andrà poi a convergere nell’obiettivo.
OBIETTIVO: struttura che devia la luce nel tubo di osservazione,
può essere multiplo montato cioè su un revolver a scorrimento
dotato di una serie di obiettivi a diversa risoluzione.
TUBO: percorso finale dotato di un sistema di lenti che
ingrandisce ancora l’immagine.
Si definisce per un microscopio ottico il POTERE DI RISOLUZIONE, cioè la
distanza minima alla quale riusciamo a vedere due punti distinti come
distanti fra loro, naturalmente minore è la risoluzione, migliore è il
microscopio; questa grandezza è influenzata da due fattori:
1. LUNGHEZZA D’ONDA della luce emessa dalla fonte di calore.
2. AMPIEZZA DEL CONO DI LUCE fra il foro sul tavolino e l’obiettivo

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