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UN ALTRO MONDO

è POSSIBILE
IO E I MIEI FRATELLI

Noi poveri preti, Che spettacolo quando arriva l’ora del pranzo
e ci troviamo con questo circo! Eh sì, perché

la carne di Gesù o ripeti con tutto il cuore “Sì, o Cristo mio”,


“Tu, o Cristo”, o diventa difficile col depresso

in Paraguay che non parla, l’anoressica invidiosa della


bulimica e quella che ha il disturbo bipolare

si è compiuta a 25 anni, lavorava come carroz- convivenza, perché mai come in quel luogo si
di Aldo Trento ziere e andava in Marocco a rifornirsi di ma- rende evidente la carne di Cristo. Viviamo som-

D
a tempo desidero approfittare dello rijuana. Tuttavia il Dio che usa gli stolti, quel mersi nel dolore e col cuore pieno di pace. E poi
spazio che mi regala Tempi per parlare che per il mondo e a volte anche per certi uo- quanta gente ci visita da ogni parte del mondo.
dei miei fratelli sacerdoti che formano mini di Chiesa è spazzatura, usa questi due po- Fra loro gli amici più cari: Marcos, Cleuza e Ju-
POST
la comunità della Fraternità sacerdotale “San APOCALYPTO veretti per mostrare a tutti la sua tenerezza, la lián de la Morena, coi quali sono nate un’ami-
Carlo Borromeo” in Paraguay. In particola- sua infinita misericordia. Ogni giorno ci trovia- cizia e una compagnia uniche. Diremmo che di
re mi sembra una necessità, dato il momen- mo (l’appuntamento per tutti è alle 7.45) per fatto questa è la fraternità con cui condividiamo
to che noi sacerdoti stiamo vivendo nel mon- la preghiera delle Lodi, però c’è chi si alza alle la strada della fede quotidiana. Con loro è sem-
do d’oggi, nel quale esiste una campagna il cui cinque e aspetta nella cappella, chi alle sei e va pre una tenerezza e la vita è un richiamo conti-
fine è l’inutile tentativo di distruggere la Chie- a correre, chi alle sette e mezza perché non ha nuo a Cristo. Quando arrivano (una volta al me-
sa, Corpo di Cristo. Noi quattro che formiamo altre occupazioni, chi, come il parroco Paolino, se, più o meno) è il momento di maggior riposo.
questa comunità stiamo soffrendo molto; es- alle sei e mezza perché deve dir Messa. Il sem-
sa si pone come punto di riferimento non so- plice guardarci in faccia coincide col riconosci- L’amore alla libertà di ciascuno
lo per la parrocchia ma per tutto il Paraguay mento: “Sì, o Cristo mio”. Personalmente ho toccato con mano cosa si-
e anche per molte persone di tutto il mondo. Inoltre si tratta di un’amicizia che non solo è il gnifica la libertà per don Giussani e attualmen-
Nella foto,
Teniamo gli occhi fissi sull’esperienza che vi- i quattro cuore delle opere, ma che è aperta a quanti (se- te con don Julián Carrón e don Massimo Cami-
viamo, perché gli attacchi quotidiani al Santo missionari condo le possibilità che abbiamo) hanno biso- sasca (il superiore generale della Fraternità):
Padre e alla Chiesa ci colpiscono terribilmen- della Fraternità gno di aiuto, in particolare i depressi che arri- l’amore alla libertà di ogni fratello. La mia pre-
te. Noi viviamo giorno per giorno in contatto sacerdotale vano dall’Italia e da altre parti. Alle 13, quando occupazione è solo una: che ogni padre si sen-
“San Carlo
con la morte e tutto ciò che la precede: mala- Borromeo” pranziamo, la tavola lunga cinque metri mol- ta amato, che stia bene nella sua casa. Mi piace
ti terminali di cancro e Aids (fra i quali prosti- responsabili te volte è piena di persone con differenti proble- tantissimo il detto di sant’Agostino: «Ama e fai
tute, omosessuali, travestiti, pedofili), anzia- della parrocchia mi. Per esempio c’è stato un periodo nel quale quello che vuoi». Essere capo-casa, per me, si-
ni abbandonati, medicanti, bambini violentati, di San Rafael, insieme ai noi sacerdoti c’erano una giovane bu- gnifica favorire concretamente, dentro a tutte
ad Asunción
bambini poveri, bambine incinte a causa di limica, un’anoressica e un’altra che aveva gravi le debolezze del mio carattere scontroso, come
stupri, eccetera. Una cosa è parlare, leggere i problemi di depressione. In questi giorni ci tro- lo definisce la gente, la posizione di sant’Agosti-
giornali, dettare sentenze da dietro una scri- viamo con persone di differenti nazionalità: una no. O meglio, come dice san Paolo, «essere cu-
vania; altra cosa è vivere sommersi da questo ragazza tedesca, un’ebrea di un kibbutz israe- stode della gioia dei miei fratelli». E questo re-
oceano di dolore. Un dolore che modella ogni liano, una spagnola, un’italiana, eccetera. Ogni spiro, che solo un’appartenenza radicale a Cristo
giorno la nostra vita nella relazione con Cri- giorno viviamo quell’opera che ventuno anni fa dà, mi permette il rispetto per l’altro, la fidu-
sto, fra di noi e con il prossimo. Siamo quat- mi regalò don Luigi Giussani ed è continuata col cia, l’assenza di ciò che spesso caratterizza cer-
tro: padre Paolino che è il parroco, padre Fer- padre Alberto, che mi ha fatto compagnia per te comunità, cioè il controllo, o il fare il poliziotto
dinando il vicario, padre Oscar che ha altre dieci anni. Una compagnia che continua con il dell’ortodossia o della regola. La libertà è l’unica
responsabilità e lo scrivente, occupati a con- questo è il cuore, il respiro da cui nasce tut- nulla che faciliti le relazioni visto che il tempe- perché non ha la patente. C’è chi lavora come padre Paolino e attualmente si estende al padre possibilità per amare ed essere amato. Per que-
dividere la vita in questo oceano di sofferen- to. In primis la compagnia piena di tenerez- ramento e lo stato d’animo di ciascuno molte un matto e chi prende la vita con calma. Sem- Daf e al padre Oscar. Quando uno è stato ab- sto ciò che chiedo ai miei fratelli sacerdoti è che
za. Ciascuno di noi ha la sua storia particolare, za fra di noi. volte rende pesante la vita. L’unico che fa ec- bra un circo nel quale ciascuno ha il suo ruo- bracciato non può più vivere senza abbraccia- mi aiutino a stare in ogni momento davanti al
il suo temperamento, però fra di noi esistono cezione è il padre Paolino, con la sua ironia e lo, il suo modo di essere. Perfino quando pre- re tutti, chiunque essi siano, non importa qua- volto di Cristo, vivendo intensamente la realtà.
cinque cose che sono le fibre della nostra vita. La nostra amicizia è invincibile il suo modo simpatico di guardare alla realtà. ghiamo abbiamo problemi, perché c’è chi tiene li siano le loro miserie, la loro situazione fisica
Tutti potranno distruggere quello che esiste Non siamo nemmeno come delle calamite, ma il retto tono e c’è chi, come me, anziché l’atten- o psichica. Che spettacolo quando arriva l’ora È bello che i fratelli vivano insieme
Solo Cristo basta qui, tutti possono rovinarci, anche perché il no- il fatto è che ogni giorno la relazione con l’altro zione favorisce la distrazione con un tono di del pranzo e ci troviamo con questo circo! Eh sì, «Com’è bello che i fratelli vivano insieme», reci-
«Solo Cristo basta», come suole ripeterci ogni stro motto è “pane al pane e vino al vino” e nasce da un “sì” personale a Cristo. voce insopportabile. E non solo questo: a vol- perché o ripeti subito con tutto il tuo cuore “Sì, ta il Salmo. Per la verità è ancora più bello che
giorno padre Ferdinando, detto anche padre non conosciamo molto le regole della diploma- te si ritrova uno solo a pregare, perché gli altri o Cristo mio”, “Tu, o Cristo”, oppure diventa dif- quattro sacerdoti vivano insieme essendo l’uno
Daf. Lo sguardo a Cristo è il continuo richia- zia, però «non potranno mai non solo distrug- «Guardate come stanno fra di loro» sono rimasti a dormire, e allora il padre Paoli- ficile pranzare insieme, perché molte volte c’è totalmente dipendente dall’altro. E il frutto di
mo che ciascuno di noi è per l’altro. Per que- gere, ma nemmeno toccare la nostra amici- «Guardate come stanno fra di loro», dice la no con la sua solita ironia dice: «Non preoccu- il depresso che non parla, l’anoressica è invidio- questa unità è una comunità più viva, appassio-
sto motivo viviamo un’intensa vita comuni- zia», è solito affermare il padre Paolino. Per noi gente. Non mancano i bisticci, c’è chi si trova patevi, ho pregato io per voi». Un’ironia che ci sa della bulimica, c’è una che soffre di quello che nata a Cristo, protagonista delle meraviglie che
taria fatta di gesti molto concreti, come la l’amicizia non è mai stata il punto di parten- bene con l’altro o sta sempre con lui, e c’è chi ricorda una grande verità: siamo il Corpo Mi- oggi chiamano il disturbo bipolare (io non capi- Dio opera in questo perimetro e che commuo-
recitazione di tutte le parti del breviario insie- za della vita, né delle opere, ma la logica conse- bisogna andarlo a cercare per vederlo, c’è chi stico di Cristo. Una compagnia, un’amicizia, sco cosa sia questa malattia) e a causa di que- vono il mondo. Quattro uomini che, per il mondo
me, un’ora di dialogo comunitario ogni gior- guenza (grazia) del guardare a Cristo. È impos- sbuffa come un treno quando si arrabbia, e c’è volti tesi al Mistero. sto passa da momenti euforici ad altri in cui si e per molti “amici”, non valgono nulla; tuttavia
no, dalle tre e mezza fino alle cinque e mezza, sibile stare davanti a Cristo senza osservare chi è più silenzioso e ama la calma, il mangia- Un’amicizia operativa, evidente strumento nel- ritrova col sedere per terra. Poi ci sono quelli in essi si compiono le parole di Gesù: «Che siano
e ogni lunedì un giorno di ritiro nella Gran- chi incontri sulla tua strada. In questo senso re o la vita in stile monastico, c’è chi parla be- le mani del Signore. Nessuno può credere che che parlano per tutti e quelli che sempre ascol- una sola cosa perché il mondo creda» e «Compi-
ja Padre Pio per riposare e pregare. Guarda- l’amicizia fra di noi è il punto più commoven- ne il castigliano e chi parla veneto, c’è chi guida Dio abbia fatto i miracoli che qui si vedono tano… Potremmo continuare all’infinito a rac- ranno opere ancora più grandi». Davvero, «non
re a Cristo, stare di fronte alla sua Presen- te dell’amicizia personale con Cristo. E fate at- come se fosse un pilota di Formula 1 e provoca quotidianamente utilizzando un somaro de- contare quello che succede durante il pranzo… a noi, o Signore, ma al tuo nome da’ gloria».
za, essere l’uno per l’altro “memoria” di Cristo: tenzione che non c’è nulla di romantico, non c’è incidenti, e c’è chi è prudente o viaggia in taxi presso e uno che, prima della conversione, che Tuttavia è uno dei momenti più belli della nostra  padretrento@rieder.net.py

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