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Anno 63°
S OMMARIO
4-5
Il punto
Mauro Carosso
Don Paleari
Il volto del Risorto
Cottolenghina e degli Pier Giuseppe Accornero
ex Allievi e Amici
6-7 Volo... con la poesia e l’uncinetto
della Piccola Casa
Rita Corsi
n. 2 aprile 2011 8-9 Comunità “I Girasoli”
Periodico quadrimestrale Suor Clara Cigna
Sped. in abb. postale
Comma 20 lett. C art. 2 10-11 Diventare infermiera
Legge 662/96 Claudia Romano
Reg. Trib. Torino n. 2202
del 19/11/71 12-13 D’ora in avanti starò lontano dal fuoco
Redazione
Indirizzo: Via Cottolengo 14
10152 Torino - Tel. 011 52.25.111
14 Altri aspetti magici
C.C. post. N. 19331107
Monica Corallo
Direzione Incontri
Cottolengo Torino
15 Perché
Direttore Onorario
Don Carlo Carlevaris
16-17
Redazione
Dolore e difficoltà
Gentili lettori di “Incontri”, e faticosa, Lui non si stanca di aspettarci e di con-
Direttore responsabile
vorrei farvi partecipi di un’intensa emozione, quel- solarci.
A. S.
Don Roberto Provera la che ho provato di fronte al volto di Cristo in Ci aiuta a liberarci del superfluo e dell’inutile, per-
Amministrazione
18-19 Una storia da Cottolengo trono, raffigurato in un’affresco rimasto coperto da ché attraverso la nostra vita il suo volto risplenda.
Avv. Dante Notaristefano Fratel Maurizio calce e pesanti decorazioni barocche per diversi È un’ invito a risorgere, lo stimolo a togliere tutto
Segreteria di redazione 20-21 Sapeste quanto mi mancate secoli. quello che impedisce di essere veramente liberi,
redazioneincontri@hotmail.it Redazione Inaspettato, il sereno volto del Salvatore – dipinto per poter contemplare il suo volto, a volte inutil-
redazione
verso l’anno 1000 – è apparso durante i lavori di mente o malamente cercato.
22-23 Africa per la prima volta
Salvatore Acquas restauro nella chiesa di S. Maria in San Mauro È un augurio per vivere la prossima Pasqua nel suo
Don Franco Piano
Mario Carissoni Torinese. significato più pro-
collaboratori 24-25 Il Cottolengo all’ospedale San Giovanni Bosco Trovandomi di fronte fondo, illuminati dal-
Paola Bettella Don Antonio, Sr Flaminia, Don Massimo all’immagine ho avu- la luce del volto del
Mauro Carosso to un attimo di com-
Fr. Beppe Gaido 26 Fratelli in India Risorto che tutti in-
Fratel Sandro mozione che mi ha vita a vivere la nostra
Progetto grafico fatto riflettere. fede con entusiasmo,
Salvatore Acquas 27 Convegno ex allievi / Don Gianni Cossai
Redazione
Per quanto nella vita e noi cottolenghini
Prove digitali ognuno di noi si illu- nella più autentica e
LEM Stampa digitale
28-29 Ritrovarsi tra amici da di coprire o di generosa carità.
Via Bologna 220 - Torino
Tel. 011 247.55.46 Don Aldo Issoglio dimenticare che vive-
Stampa 30-31 Briciole di carità re il proprio impegno Mauro Carosso
Tipografia Gravinese Redazione cristiano è cosa seria
Corso Vigevano 46 - Torino
Tel. 011 28.07.88 32 Perla Nera
Nadia Monari
Don Franceschino
ne al Signore. Il rimedio avrebbe
potuto sembrare all’interessata un
po’ troppo semplice, quasi uno
scherzo, ma la suora obbedì e pre-
Paleari maestro
stò fede e con meraviglia sua e
della comunità ritornò a vedere
bene. Don Francesco aveva impa-
rato dal santo Cottolengo ad avere
dello Spirito
fede “di quella”!
Il sorriso di don Paleari ci accom-
pagni nel cammino verso la Pasqua
e ci aiuti a trarre dalla nostra fede
Ci accompagna col suo sorriso la serenità per le difficoltà di ogni
giorno. Con il nostro cordiale ri-
cordo nella preghiera
I n attesa della beatificazione,
ripercorriamo alcuni episodi della
infatti un ministero molto ampio in
vari campi: quello dell’insegnamen-
cesi di Torino il servizio di vicario
per la vita religiosa e di provicario Vostre Sorelle Adoratrici
vita di don Paleari definito, da chi to, anche nel seminario diocesano generale. Per molti anni fu confes- Due foto di Francesco Paleari, giovane e in età matura del Preziosissimo Sangue di Gesù
l’ha conosciuto personalmente,“il oltre che in quello della Piccola sore dei più piccoli nella Piccola Pralormo
sacerdote del sorriso, straordinario Casa, quello della predicazione, Casa, la comunità dei “Fratini” i
in tutte le cose più ordinarie”. Da della confessione e della direzione quali andavano più che volentieri a Signore non mancò di colmare don Nel 1931 don Paleari fu nominato
parte sua amava suscitare il sorriso spirituale. Inoltre svolse nella dio- confidarsi con quel piccolo prete, Paleari di alcuni doni particolari, Provicario della diocesi di Torino È appena giunta la notizia
negli altri raccontando, soprattutto non troppo più alto di loro, che li come traspare da alcuni episodi. e in quella veste ebbe modo di che Don Franceschino
a qualche giovane seminarista o a capiva così bene. “Discorrere con Una suora della Piccola Casa era farsi apprezzare per la sua dolcez- sarà proclamato beato
qualche novizia, un particolare don Paleari voleva dire sentirsi stata chiesta per assistere un’am- za, per il suo amore alla verità e sabato 17 settembre 2011.
episodio del suo seminario. amati”, ricordava da adulto uno malata. Quando la sera essa arrivò per la sua determinazione nell’af-
Giunto assai giovane al seminario di questi suoi piccoli amici. alla casa indicata s’accorse ben frontare le situazioni più difficili. Deo Gratias
della Piccola Casa, soffriva per il Un debito di riconoscenza spe- presto che non c’era nessun infer- Si presentò un giorno a parlargli di
distacco dalla famiglia, ma non si ciale lega la nostra comunità al ma ma che le si era tesa una trap- alcune questioni una persona che
accontentò di piangere come ministero di don Paleari visto che pola. Non si perdé d’animo e non era stata soddisfatta della ri-
facevano i suoi compagni. per 30 anni egli fu confessore minacciò i malintenzionati di de- sposta ricevuta dal Vicario genera-
Avendo adocchiato un muricciolo ordinario del monastero e per 15 nunciarli. Essi la lasciarono sola in le. Don Paleari l’ascoltò poi chiese
di facile scalata, si trovò nel cuor cappellano. In questa veste tra- una stanza per due ore, durante le se fosse già stata dal Vicario della
della notte proprio a cavalcioni di smise con passione alle nostre quali essa pregò continuamente. diocesi. L’interessata dovette dire
quel muro: aveva iniziata la sua Sorelle quel gusto per la celebra- Uscita libera verso le ventitré la la verità: c’era già stata! Allora don
fuga e con piccolo salto il suo La casa dove nacque Francesco Paleari, come si presenta zione liturgica che il Concilio suora se ne tornò alla Piccola Casa Paleari con molta calma rispose:
ritorno a casa era ormai sicuro…
oggi, con lapide e busto messi a ricordo
avrebbe sollecitato per tutti i ringraziando Dio dello scampato “Io sono provicario e non contro-
ma ecco proprio in quell’istante fedeli. Fu lui a educarle alla par- pericolo e pensando di raccontare vicario”. Egli riassumeva il suo
una folla di pensieri che erano tecipazione “dialogata” della l’accaduto il giorno dopo a don Pa- modo di agire con questa frase:
assieme un misto di paura, rimor- santa Messa procurando anche i leari. Entrando nel cortile del “Starei senza mangiare, piuttosto
so e salutari inviti a offrire al messalini adatti allo scopo. Cottolengo se lo vide venire incon- che tradire la verità”.
Signore le sue pene, lo fecero Dedicò tempo anche alla forma- tro, mentre teneva con la sinistra Anche in campo medico don
rientrare in sé… con un sospiro zione biblica della comunità, so- un lumicino ad olio e lo riparava Francesco se la cavava bene e sono
di sollievo si incamminò di nuovo prattutto sugli scritti di s. Paolo e con la destra. Senza che lei dicesse noti alcuni episodi di guarigione.
al suo reparto e tutto finì lì. In trasmise il suo spirito di santità alcunché dell’accaduto egli col suo Una suora della Visitazione soffri-
realtà tutto iniziava: un cammino con brevi e incisive frasi, che non eterno sorriso le disse: “Bello esse- va da tempo male agli occhi e non
di instancabile fedeltà al Signore sono state più dimenticate, come re in mezzo al fuoco e non brucia- trovava rimedio nelle cure dei
e di grandi fatiche al suo servizio. queste: “Chi ha pazienza in ogni re. Ora vada a riposare tranquilla”.
Nella sua vita si è realizzato il loco, non fa poco, non fa poco”, Dio le aveva mandato incontro un
Il quadro raffigura San Giuseppe Benedetto
proverbio che dice: “Se vuoi un “Facciamoci furbi, il Paradiso è angelo consolatore al quale aveva Cottolengo, alla sua destra il Venerabile
lavoro fatto presto e bene, dallo a eterno”. rivelato quanto accadeva lontano, Francesco Paleari e alla sua sinistra padre
Particolare della lapide commemorativa e busto marmoreo di Ludovico Chiesa, settimo successore del Santo
chi è già molto occupato”. Svolse Mons. Francesco Paleari posti nella casa natìa. Perché potesse farsi tutto a tutti il nell’oscurità della notte. e nipote del Venerabile.
6 T e s t i m o n i a n z e I n c o n t r i 7
giovinezza, non vedevo limiti o cominciato allora a confrontarmi Sarajevo era andata distrutta dai
FIGURE COTTOLENGHINE impedimenti a causa del mio handi- con la mia situazione di vita; bombardamenti. Volevano rico-
cap. Non potendo proseguire e rea- anch’io posso tornare ad essere struirla e per questo avevano biso-
I Girasoli
creata, infatti, una gli ambienti che ci appartengono,
rete importante, a di bere un bicchiere d’acqua
cui la comunità si quando abbiamo sete e di riposa-
rivolge nella quoti- re quando siamo stanchi.
dianità e nell’emer- A casa ci sentiamo liberi di pian-
genza. gere, quando siamo tristi e di ride-
Ogni persona inse- re e scherzare, quando siamo con-
rita in comunità tenti, di litigare e di fare la pace; a
porta con sé il pre- casa conosciamo e condividiamo
zioso bagaglio di anche le gioie e i dolori di quelli
C hi non ha mai visto, viaggiando Vivono con noi, per alcune ore vive l’impegno condiviso nella legami e relazioni che vivono con noi, impariamo
tra campi e prati, distese luminose della giornata, due operatrici gestione quotidiana della casa. familiari, di amici- ogni giorno a volerci bene, perché
di fiori alti e dorati che se ne stan- dipendenti della Piccola Casa. Le giornate trascorrono ricche di zia, di lavoro, di con lo sguardo e il cuore rivolto al
no con il naso rivolto all’insù, Attraverso l’esperienza della vita impegni all’interno della comuni- conoscenze che si Sole comprendiamo che tutti rice-
verso il sole? di ogni giorno ciascuna persona tà e all’esterno, infatti tutte le gioia, di sofferenza… mantengono e a volte si intensifi- viamo lo stesso calore e siamo illu-
Così i girasoli trascorrono il loro matura le proprie autonomie e signore sono inserite in attività La comunità ascolta e accoglie i vis- cano tanto da coinvolgere anche minati dalla stessa luce.
tempo a saziarsi di lavorative esterne alla suti, in modo semplice, ma con il tutti i membri della comunità, che
Suor Clara Cigna
luce e di calore sem- comunità, adeguata- cuore, perché ciascuna persona scoprono nuove
pre rivolti alla sor- mente valutate e pro- senta di non essere sola, faccia espe- amicizie e crea-
gente della vita. gettate per ciascuna di rienza di appartenere ad una fa- no nuovi legami.
La nostra comunità loro. Anche le attività miglia e di essere importante per Coltiviamo il de-
“I Girasoli” ospita riabilitative (piscina, qualcuno. siderio che al-
“fiori speciali”, don- palestra), come pure All’interno della comunità si offre l’interno della
ne portatrici di di- momenti di scuola, la possibilità di esprimere e vivere nostra piccola
sabilità lievi, che riempiono le giornate la propria fede nel rispetto reci- grande famiglia
hanno la possibilità di queste persone. proco e nell’accoglienza incondi- ogni persona
di vivere un’espe- La comunità è a condu- zionata di ciascuna persona. Si possa stare bene
rienza vicina alla zione familiare e tutto è vivono i tempi liturgici forti con e sentirsi a casa,
normalità e di sco- gestito in proprio. I l’impegno della catechesi speciale perché “a casa”
prire ed esplicare le membri della comuni- all’interno del gruppo di vita ed è si sta bene, si
loro caratteristiche e tà, infatti, sono coinvol- veramente un’esperienza di Dio sente un calore
capacità personali. ti a turno, insieme con accogliere il dono di grazia che cia- speciale, si ritro-
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«Insomma noi siamo un punto di riferimento per tutti in un reparto. Certo è vero che nonostante le e d’area che si fanno carico degli un bagaglio di esperienza da cui abbiamo imparato a conoscerci, il
fatiche se si riesce a rendere felici più persone durante la giornata oppure se si riesce a gestire tutte studenti e li aiutano a rielaborare poter attingere e crescere sempre tanto atteso momento dell’Esame
le situazioni nuove e improvvise si torna a casa molto contenti e con un bagaglio culturale ingrandito». ciò che accade in reparto per di più. di Stato e la discussione della tesi di
apprendere e formare la loro pro- Incontrando queste persone e Laurea è arrivato. Tanta gioia per
fessionalità. incrociando i loro sguardi, ho sen- aver terminato un percorso intenso
In questi tre anni ho imparato tito che mi hanno donato qualco- e faticoso, però ora alla felicità di
moltissime nozioni teoriche, tec- sa, ed è merito di questi incontri questo momento fa capolino anche
niche e modalità di approccio alla che ora… sono infermiera!! la nostalgia, il rammarico di un
persona assistita. Mi è stata tra- Un tirocinio dopo l’altro, lezioni periodo importante e bello della
smessa una metodologia di lavoro teoriche, esami e pian piano le mia vita che volge al termine.
e una forma mentis basata sul Nuove pagine, tutte ancora
pensiero critico; mi è stato bianche, sono lì ad aspet-
trasmesso l’entusiasmo di svi- tarmi, il libro della vita non
luppare la nostra professione. attende altro che essere
Infermieri sempre più moti- scritto.
vati nel migliorare, che si Il ricordo dei tempi passati
mettono in discussione per tra i banchi di scuola, le ami-
Settembre 2007. Ricordo bene arrivata e così, con l’euforia di un di quanti si accingono a compiere
nostro agire professionale è la
voglia di dare la migliore assisten-
“resterà
Il centro formazione del Cottolengo
sempre una realtà formativa
tutto passa, ma non i rapporti che
si fondano sull’affetto e sulla
quel giorno, perché ero piena di bambino davanti a un negozio di questo percorso di studi. Da subi- za possibile all’assistito. In questi di qualità in cui poter trovare gli stima, questi rimangono come fari
ansia, ma anche di speranza, giocattoli, comincio il mio percor- to è reso visibile il valore dell’at- tre anni ho imparato davvero stimoli necessari a far progredire la che illuminano e guidano verso la
quando mi misi a cercare su inter- so formativo al Cottolengo! tenzione all’altro nella vita perso- molto e il mio arricchimento non strada di casa. Questa è la mia
net il mio nome nell’elenco degli Il primo giorno di Università, il nale, prima ancora che in quella è stato solo mentale; nel mio cam- ”
propria competenza .
esperienza nella Piccola Casa, che
ammessi alla facoltà di Medicina e benvenuto degli studenti dei corsi professionale. La persona è il cen- mino ho incontrato persone con competenze in crescita, un tassel- io considero mia seconda casa,
Chirurgia dell’Università Catto- di anni successivi e il gruppo di tro dell’assistenza, l’ascolto e la cui ho condiviso momenti impor- lo dopo l’altro, fino a prendere luogo di nutrimento per la mente
lica del Sacro Cuore, Corso di formatori e tutors, che ci accolgo- relazione componenti fondamen- tanti: la gioia di un esame andato lentamente forma sì da percepire e per il cuore, dove, se uno è di-
Laurea in Infermieristica presso la no in aula magna con canti e paro- tali di chi si accinge a svolgere la bene e il rammarico di altri andati un disegno dentro ad un mosaico. sposto a mettersi in gioco per cre-
Piccola Casa della Divina Prov- le di benvenuto; capii subito che nostra professione. I tre anni di meno bene, degli amici con cui Ora il disegno di base è pronto scere, troverà sempre porte aperte
videnza di Torino. studiare al Cottolengo, avrebbe sì studio sono stati intensi e carichi progettare un futuro, persone con ma non finito, dobbiamo viverlo per essere accompagnato nel suo
Dopo due anni di Scienze significato diventare infermiera, di momenti difficili: il tirocinio, attente, migliorarlo e ampliarlo, cammino, di vita e di crescita.
dell’Educazione, la mia “chiama- ma con il titolo di studio, lì c’era quando per la prima volta mi sono con l’umiltà di sentire che non si è
ta” era arrivata. Quell’estate ho anche un punto di riferimento trovata con persone malate, l’an- mai arrivati, perché per essere dei Claudia Romano
sostenuto tests d’ingresso, tanto al fatto di persone che mettono pro- sia e la fatica nel preparare gli buoni infermieri bisogna
Cottolengo che presso le altre sedi fessionalità e umanità, al servizio esami, le difficoltà nel capire con- continuare la formazione e
Universitarie di Torino. cetti difficili durante le lezioni, la l’aggiornamento. Per que-
Sapevo che presso l’ospedale prima esperienza quando ho assi- sto, il centro formazione
San Luigi di Orbassano ero in stito alla morte di un paziente. del Cottolengo, per noi
graduatoria, però nel mio cuore Non è facile vedere morire qual- sarà sempre la realtà forma-
desideravo intraprendere il per- cuno, ma ancora più difficile è tiva di qualità, dove trovare
corso formativo alla Piccola farsi carico di chi resta vivo a stimoli per migliorare la
Casa, dove sin dal principio mi piangere il defunto. Ma in tutti nostra competenza.
ero sentita accolta, come in una questi momenti di difficoltà mi E dopo tre anni, in cui, come
grande famiglia. sono sempre sentita accompa- direbbe il piccolo Principe,
Finalmente l’ammissione era gnata, sostenuta, dai tutors clinici ci siamo “addomesticati” e
12 E s p e r i e n z e I n c o n t r i 13
Fa casino e basta. dolorosissimo taglio
Anche io strillo a del cordone ombeli-
più non posso. cale e poi quelle pac-
Fortunatamente il che sulla schiena per
fiume non é lonta- farmi piangere; quel
no e la mia mamma tubo nelle mie narici
ci sente. attaccato ad un aspi-
Corre quindi come ratore; le gocce di
una gazzella, e rie- collirio negli occhi,
sce a tirarmi fuori la puntura nel sede-
dalle fiamme, pri- rino.
ma che sia troppo Sono proprio frega-
tardi. Mi depone ta. Se mi ricoverano
sotto una pianta del in quel posto, saran-
cortile. Io non capi- no di nuovo iniezio-
sco perché mi ha di ni da tutte le parti:
nuovo abbandonata: ho un dolo- fuoco e continuo a piangere. La nelle vene, nel fondoschiena. Io
re terribile alla faccia e al brac- mamma mi prende sulla schiena piangerò, ma so che la mia
cio. Ho bisogno di coccole, e e mi copre con un foulard. Poi si mamma sarà complice di quei
invece lei se ne va... che sia mette a correre. La sento dire che disgraziati con il camice bianco
impazzita anche lei, come mio va a Chaaria all’ospedale... che si divertono a far strillare i
Mi chiamo Polly, ed ho
fratello? Chaaria? Mi sembra di aver già bimbi. La mamma è partita
Invece poi la vedo tornare con un sentito quel nome! Ah, adesso senza soldi, ma dice che, se ha la
una luminosità soffusa e ondu- gambe cede. Lui tenta di evitare grande contenitore di plastica ricordo: è quel posto terribile fortuna di vedere il “Dagitari
appena 6 mesi. Dormo tranquil- lante che mi culla dolcemente. la caduta aggrappandosi alla sulla schiena. Grida forte e chie- dove sono nata! Ricordo le facce Mzungu”, non sarà mandata via,
lamente nel letto della mamma Pierino la peste, cioè mio fratel- tovaglia, ma inutilmente. Quello de aiuto. Poi entra in casa e versa preoccupate che mi guardavano e sarò ricoverata lo stesso.
che nel frattempo é andata al lo, ad un certo punto, e sale su che ottiene è un bel ruzzolone tutta quell’acqua sul letto: meno appena dopo il parto; ripenso al So che avremo problemi a paga-
fiume a raccogliere l’acqua. La uno sgabello per arrivare al piat- per terra, ed insieme un vero male! Ora si vede re le medicine,
mamma ha già preparato il cibo to dei chapati. Purtroppo, però, disastro: il piatto con i chapati solo fumo. Non ci perché mio papà
per la cena, e lo ha posto sul le termiti ne hanno indebolito rotto sul pavimento di terra bat- sono più fiamme. torna sempre alla
tavolo vicino al mio giaciglio. Il molto il legno ed una delle tre tuta, e la lampada a petrolio Pierino la peste sera dicendo: “Og-
papà é fuori sin dal mat- rovesciata sul lettone. La intanto è riappar- gi nessuno mi ha
tino presto, in cerca di paraffina liquida si versa so. Si sente eviden- preso a lavorare a
lavoro a giornata. e impregna le coperte, temente in colpa, e giornata!”.
Sono rimasta sola con il dando così la possibilità ha paura di pren- Comunque adesso
mio fratellino più gran- alle fiamme di dilagare dersele. La mam- l’unica cosa a cui
de, che ha rifiutato di rapidamente. Io mi sve- ma però non sa pensare è cercare
seguire nostra madre al glio, ma alla mia età non cosa sia successo di fermare questo
torrente, infatti lui aveva riesco a scappare. ed io non sono dolore urgente che
un piano preciso: voleva Pierino la peste grida, ma ancora capace di mi tormenta.
rubare un chapati caldo e gira a vuoto: non fa asso- parlare, per cui lui
Ciao, Polly
fumante prima del suo lutamente nulla di utile é in una botte di
arrivo. La nostra casupo- per aiutarmi. Piange e se ferro. Sono io ad (da ora nemica
la non ha finestre, e la la fa sotto... se almeno avere un male dichiarata del
lampada a petrolio già corresse a chiamare la cane. Mi sembra di fuoco e dell’acqua
arde sul tavolo, dandoci mamma! Invece niente. essere ancora nel calda).
14 T e s t i m o n i a n z e I n c o n t r i 15
Altri
aspetti
Perché?
magici...
a distanza
...Stasera il desiderio di condi- contrasto… Ma fermandomi ho creato, e nell’eterogeneità dei Mi guardava come se volesse to, ma in cui non può più torna-
videre alcuni lati della magia di deciso di annoiare il lettore discorsi la serata è trascorsa sere- interrogarmi, o forse sono io a re. Non lo vogliono.
Chaaria si è accessa più grande ugualmente perché Chaaria a na e piacevole come un incontro vederlo così. Lui è seduto su Perché devo soffrire così tanto,
del solito…Ho acceso il compu- migliaia di chilometri di distanza tra vecchi amici… quella panchina in mezzo al cos’ho fatto?
ter e mi sono collegata al blog… è anche questo… Anche con l’occhio stanco e l’av- parco, tra la gente. Mi aspetta e
sorride; appare sereno. Eppure Della gente che lo evita come se
ho iniziato la lettura del nuovo versità della neve che
non posso allontanare dalla mia avesse la peste. Di chi gli passa
post e la rilettura degli altri (non avrebbe reso il ritorno accanto, che affretta il passo
mi accontento mai di gustarli nei luoghi dispersi mente quelle domande che sem-
bra pormi col solo sguardo. senza rispondere se tenta di salu-
una volta sola, scovo sempre della geografia piemon- tarlo. Non lo vogliono.
emozioni diverse...) e per un tese assai arduo, la ten- Perché?
momento mi son detta che forse Perché la malattia ha scelto pro-
tazione di una sfogliata Mi siedo accanto a lui. prio me? Perché me, e non te? ha dato ciò che gli altri non
tutto ciò che stavo per scrivere alle foto ha vinto e il
Perché tu hai una casa, una fami- Dei dottori che non lo capisco- hanno saputo dargli: l’ha amato.
sarebbe stato in confronto picco- pensiero di ognuno al glia, e io no? no. Degli ospedali che, a volte, L’ha voluto.
lo, forse fuori luogo, i miei pen- ricordo di quei momen-
sieri della serata in confronto alla ti è volato in terre Ci mettiamo a parlare. Mi rac- lo tengono per una notte, ma La giornata è finita. Ho lasciato
vita a Chaaria sono frammenti di keniote. conta di suo padre e dei suoi fra- dopo lo ributtano in strada. Non il mio amico sulla sua panchina,
fortunata realtà che poco posso- …Stasera ci siamo ritrovati, noi, telli. Della casa in cui è cresciu- lo vogliono. a casa. Io sono nel mio comodo
Ho la certezza che per tutti il
no interessare e poco hanno a piccola truppa di volontari di pensiero del ritorno a Chaaria Perché Dio, se un Dio c’è, permet- letto e non riesco a dormire. Le
che fare con la dura quotidianità Chaaria di dicembre/gennaio, in sia un chiodo fisso (temo si trat- te che ad un suo figlio accada que- domande risuonano martellanti
africana e i forti sentimenti di una “rimpatriata” italiana e le ti di seria patologia, dicesi chaa- sto? nella mia testa. Non riesco a tro-
sensazioni sono esplose.. In rite, forma di dipendenza croni- Il suo tono è cambiato. Non vare delle risposte, ma non è
fondo non ci conosciamo, abbia- ca senza nota terapia) e la parla più con tristezza, ma con questo che mi turba. La realtà è
mo trascorso insieme tre settima- voglia di sostenere la missione gioia. Parla della natura che lo che io cerco invano quello che
ne della nostra vita che possono un obiettivo comune… che nella circonda. Dei bimbi che giocano un barbone ha già trovato sulla
sembrare un nulla in confronto condivisione è reso ancor più lì vicino. Del calore del sole sulle panchina di un parco, e questo
agli anni di ognuno di noi… importante. sue gambe stanche. Del profu- mi riporta alla mia prima do-
Eppure, e mi arrogo il diritto di mo del vento. Di chi gli ha dato manda:
Anche questa è Chaaria….
parlare per tutti, c’è qualcosa di tutto questo, ma soprattutto Perché?
magico nel rapporto che si è Monica Carello quella panchina: casa sua. Lui gli La Redazione
16 T e s t i m o n i a n z e I n c o n t r i 17
Dov’è Dio ora?
DOLORE E
«Bussate e vi sarà aperto», sta
scritto, ma per quanto io bussi,
fino a farmi sanguinare le mani,
fino a lacerarmi il cuore, non c’è
DIFFICOLTÀ
nessuno ad aprire quella porta.
So già cosa obietterebbe qualcu-
no, ma io non ho più la forza di
sperare, di credere. Ho perso
tutta la mia fiducia, tutta la mia
anima.
Due genitori di fronte a una diagnosi Stringo i pugni e mi obbligo a
di “sindrome di Down” sollevare la testa, a guardarmi
intorno, a reagire... ma perché
dovrei?
Esmeraldas
PROGRAMMA
La Piccola Casa della Divina Provvidenza ha iniziato la sua opera in India negli anni Ore 10,00: ritrovo, ricevimento e saluto
(cortile davanti alla chiesetta “Casa di Dio”,
Settanta. Attualmente è presente in tre Stati: Kerala, Tamilnadu e Karnataka.
via S. Pietro in Vincoli 9)
Nel Kerala i Fratelli cottolenghini hanno le loro comunità a
Palluruthy-Cochin e a Paravur, località cittadine, densamen- Ore 10,45: SANTA MESSA celebrata da
te abitate, immerse in una natu- Padre Aldo Sarotto
ra rigogliosa. Qui la popolazione Ore 11,30: ASSEMBLEA, relazione del Presidente
(in prevalenza di religione indu, e conseguente discussione
ma anche con alte percentuali di Ore 13,00: PRANZO SOCIALE
musulmani e cristiani), vanta L’Amministrazione Comunale di Castellazzo Bormida,
Attenzione: È assolutamente necessario che gli ex allievi ed
una storia e cultura millenaria e guidata dal sindaco Domenico Ravetti, con deliberazione
amici intenzionati a partecipare al pranzo facciano pervenire
gode di uno sviluppo economico di Giunta n. 8 del 27/01/2011, ha avviato l’iter istruttorio
la loro prenotazione entro il 9 giugno alternativamente a:
crescente, che favorisce la scola- per l’intitolazione della piazzetta antistante il Palazzo
DANTE NOTARISTEFANO via Crimea 6, 10133, Torino Comunale a Don Giovanni Cossai, per tutti i castellazze-
rizzazione e l’occupazione dei giovani; molti tuttavia vivono tel. 011/6608499
soprattutto di agricoltura, pesca e di lavori precari. si e per tutti coloro che lo hanno conosciuto, apprezzato
ANNA TERESA GRASSO COSTAMAGNA via Garibaldi 48/A, ed amato, semplicemente “Don Gianni”. Nato a Cara-
I Fratelli dedicano il loro servizio alle persone disabili adulte, a
12068 Narzole - tel. 0173/77092 magna Piemonte (CN) il 02/01/1947 e ordinato Sacer-
giovani con disturbi comportamentali e agli anziani, indipenden-
FRANCO ROSSO via Castelgomberto 40, 10136 Torino dote il 24/06/1972, Don Gianni Cossai è scomparso il 18
temente dall’appartenenza sociale e religiosa. Nella casa di Palluruthy gli ospiti sono una giugno dello scorso anno. Ha prestato la propria attività
tel. 011/3115581
quarantina, mentre a Paravur una ventina. Creature spesso sacerdotale nel Comune di Castellazzo Bormida dal 1975
abbandonate o con famiglie d’origine impossibilitate ad accu- La conoscenza anticipata del numero dei partecipanti
al 1977 quale Vice Parroco della parrocchia di S. Maria e
dirle trovano qui un ambiente che li accoglie, per offrire loro consentirà una migliore organizzazione ed un risparmio di spesa.
dal 1995 al 2008 quale Parroco delle tre chiese parroc-
una vita dignitosa. Accanto alla cura quotidiana dei bisogni chiali (S. Martino, S. Carlo e S. Maria).
elementari, avvalendosi del prezioso apporto delle Suore cot- La quota pranzo è stabilita in Euro 20,00 Grande figura di Sacerdote si è distinto per avere svolto
tolenghine, si organizzano attività, per un ruolo attivo ed importante per tutta la comunità loca-
consentire a ciascuno di esprimere il me- APPELLO DEL PRESIDENTE le, fornendo ausilio spirituale, conforto e sostegno mora-
glio o almeno qualcosa delle sue possibi- le alla popolazione castellazzese, sempre vicinissimo ai
Anche quest’anno voglio aggiungere alla convocazione il mio più poveri, ai bisognosi, agli emarginati, con sensibilità e
lità: la cura della casa, il lavoro nel campo appello, come ho fatto più volte in precedenza. Il Convegno è
(con la coltivazione di ortaggi, frutta, spirito di carità. Le Sue doti umane hanno costituito per
senza dubbio l’appuntamento più importante nella vita della tutti, in modo particolare per i giovani, un esempio con-
fiori) e in casa (con la creazione di manu- nostra Associazione, perchè è forse l’unica vera occasione di creto cui ispirare il proprio comportamento. Il messaggio
fatti vari: candele, statuette in gesso, lavori a maglia, sacchetti di carta, riflessione e di confronto sul nostro impegno e sulle prospetti- che attraverso il Suo operato sacerdotale è riuscito a tra-
cartoline augurali, borse intrecciate ecc... ) Anche chi ha poche capaci- ve future. È necessario che ci ritroviamo in molti, per cercare di smettere, costituisce patrimonio morale di tutti i castellaz-
tà manuali e intellettive è aiutato a socializzare con gli altri e a sentirsi dare, tutti insieme, un nuovo impulso al sodalizio che ci vede zesi. È stato promotore per la sede autonoma di
amato, per valorizzare anche le minime risposte. accomunati nel nome e nello spirito del Santo fondatore della Castellazzo Bormida dell’Università delle Tre Età ‘Uni-
Nuovi tasselli, dove il Cottolengo vuole offrire una testimonianza di Piccola Casa. trè’. Il 31 agosto 2009 è stato insignito della Cittadinanza
carità molto concreta, prendendosi cura con amore di chi ha poche pos- Sono certo che risponderete numerosi al mio appello e, in atte- Onoraria del Comune di Castellazzo Bormida. Alunno
sa di ritrovarvi, invio a tutti il più affettuoso saluto. della Famiglia Tommasini (seminario interno della
sibilità per realizzarsi.
DANTE NOTARISTEFANO Piccola Casa della Divina Provvidenza dal 9/10/1958 al
Fr. Sandro
30/0671959.) La Redazione
28 S p i r i t u a l i t à I n c o n t r i 29
cappellano nella casa dicatore, insegnante, colla-
di riposo per suore boratore del vescovo di
anziane. Qui rimane Torino.
Ritrovarsi
edificato dalla sempli- Di seguito Dante Nota-
cità e dalla fede ristefano ha informato,
autentica di quelle soddisfatto, che “Incon-
religiose, consumate tri” sta attraversando una
nei tanti servizi umili stagione favorevole e ha
e spesso faticosi. ringraziato don Carlo Car-
Nel 1982 Padre Ge- levaris per il grande e com-
mello lo chiama a petente impegno profuso
Torino e gli affida la per molti anni come diret-
Direzione dell’Uf- tore del nostro periodico.
ficio Tecnico, dove si L’incarico è ora svolto da
trova tutt’ora. Nel don Provera.
suo vivace intervento don Chiesa all’intercessione del Paleari, Superate le ore 13 con un certo
ha ribadito di aver sempre cerca- morto solo sette anni prima. languor di stomaco, abbiamo ter-
to di lasciarsi condurre dalla Don Carmine Arice, ha richiama- minato l’incontro. È seguito un
tra Amici
volontà di Dio e dalla fiducia nel to e commentato, che la santità ottimo pranzo, dove alla convi-
Cristo che ogni giorno ci ripete il del Paleari si è espressa in modo vialità della mensa si è accompa-
suo “vieni!” e ci sostiene con il straordinario nell’ordinarietà del gnato un dialogo fraterno, che ha
Suo Spirito. suo ministero sacerdotale, come accomunato compagni di un
Dopo la Messa, ci siamo riuniti in confessore, padre spirituale, pre- tempo, divenuti anche grazie a
sala incontri. Qui Don questi appuntamenti an-
Roberto Provera, che nuali, amici per sempre.
sostituiva Padre Sarotto A nome di tutti i parteci-
impegnato in un “viag- panti esprimo viva e pro-
gio pastorale”, ci ha rag- fonda gratitudine alla Pic-
guagliati sulla beatifica- cola Casa e in particolare
zione di mons. Paleari; alla famiglia dei Tomma-
Lo scorso 7 marzo presso il rito all’incontro, appena ricevu- togli dal parroco: “Ti piacerebbe ha raccontato del mira- sini, per l’ospitalità riser-
Seminario cottolenghino, circa to l’invito di don Carmine. Il andare a studiare a Torino?”, spe- colo, accertato dalle vataci, che ci ha fatti sentire
cinquanta ex, preti e laici, si sono Signore aveva in progetto un rando che nel frattempo, sorges- competenti autorità non ospiti, ma amici e fra-
ritrovati per l’annuale festa. Pur altro incontro: L’ha chiamato a se in lui la vocazione… Il ragazzi- scientifiche ed ecclesia- telli dalle comuni radici,
nella diversità di età e provenien- sè, solo pochi giorni dopo. no Enrico accettò subito, perché stiche, che ha spianato nate dalla fede granitica e
za, e di alcuni presenti per la L’Eucaristia è stata presieduta a Torino l’aveva preceduto dai la strada al riconosci- dalla carità smisurata di san
prima volta, si è subito creato un da don Enrico Chiesa (che que- Salesiani, l’amico Angioletto mento ufficiale della Giuseppe Cottolengo.
bel clima di cordialità e genuina st’anno ricorda il 50° di sacerdo- Lazzaroni. santità del più insigne Proprio 200 anni fa era con-
accoglienza. zio), originario di Pogliano Ma la Provvidenza decise invece ex tommasino. sacrato prete, e dava inizio
Come sempre il momento forte Milanese, paese natale di Mons. che trovasse posto nel seminario La storia di un ragazzi- al cammino di maturazione
è stata la celebrazione della Francesco Paleari, il nostro pre- del Cottolengo, dove pure stu- no dodicenne che nel umana e cristiana, che sa-
Santa Messa, con il ricordo e la sto Beato. diava un altro Angioletto di 1946, affetto da una rebbe sfociato nel “miraco-
preghiera per i tommasini Nella sua omelia don Enrico, ha Pogliano, il Molteni. Don En- grave forma di meningi- lo” della Piccola Casa.
defunti; particolarmente per lasciato parlare il cuore e raccon- rico, sarà ordinato prete nel te, guariva rapidamente
l’ultimo, don Roberto Molinar, tato i passi salienti della sua voca- 1961. Nel 1969, viene mandato e totalmente, dopo che i Don Aldo Issoglio
che per primo aveva subito ade- zione, partendo dall’invito rivol- da Padre Borsarelli a Cerro (Mi), familiari erano ricorsi
30 T e s t i m o n i a n z e I n c o n t r i 31
Gratias per l’accoglienza familiare
GIOIA
NEL CUORE