Vous êtes sur la page 1sur 16

aprile con: ascanio celestini, gianluca morozzi, gino strada

Dal 1993, il giornale di strada di Bologna fondato dalle persone senza dimora
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 ( conv. in L27/02/2004 N.46) ART. comma 2 DCB - Bo (Num. 2) per Poste Spa

Eppur
si muove
04/2011
PRODURRE QUESTO GIORNALE COSTA 0,75 EURO • QUELLO CHE DATE IN PIù è IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE
QUALSIASI RICHIESTA AL DI Là DELL’OFFERTA LIBERA NON è AUTORIZZATA
I nostri strilloni 04 11

Guarda chi leggee


MIHAI VANDA
Anche il direttore del Corriere della Sera
Ho 40 anni e sono rumeno, vivo a Ho 57 anni, sono arrivata in Italia
legge Piazza Grande. Ecco infatti Ferruccio
Bologna da tredici anni. Cinque anni dalla Polonia due mesi fa, dove ho
De Bortoli alle prese con il numero di
fa ho conosciuto Piazza Grande e ho lasciato tre figli. Sono sola e attual-
marzo.
iniziato a vendere il giornale. Fino a mente vivo al dormitorio del Saba-
quel momento ho sempre fatto lavori tucci. Ho conosciuto Piazza Grande
saltuari e non in regola. Di solito mi grazie un amico e ho iniziato a ven-
trovate nella zona di Casalecchio. dere il giornale proprio questo mese.

Editoriale/
È
primavera, fioriscono in città i cartelloni pubblicitari con gli slogan elettorali dei
candidati alle prossime elezioni comunali. Gli ultimi arrivati sono quelli della lista

Cari candidati,
Bologna capitale: la faccia di Daniele Corticelli in primo piano promette sfide per la
“città dei progetti”. Non si specifica bene quali. Quelli della Lega Nord, scene di vita quo-

ripartiamo
tidiana su sfondo verde, lanciano un’altra sfida, ma alla decenza: istigazione all’odio
razziale, non credo si possa definire in altro modo.

dall’accoglienza
I primi a sbocciare sui muri della città sono stati i manifesti di Virginio Merola e Stefa-
no Aldrovandi, i maggiori pretendenti, pare, a Palazzo D’Accursio. Questo dovrebbe farne
dei fieri antagonisti, eppure gli slogan che accompagnano i loro volti, anzi figure intere
p leonardo tancredi in alcuni casi, hanno un forte comune denominatore. “Se vi va tutto bene, io non vado
bene”, dice Merola, “O così o Aldrovandi”, risponde l’altro.
Entrambi vogliono smarcarsi dal presente, manifestano la necessità di voltare pagina e si

In copertina
propongono come i portatori di una stagione nuova per Bologna. Si potrebbe obbiettare
facilmente che nessuno dei due può dirsi privo di responsabilità per il presente, uno è già
stato assessore, l’altro manager pubblico, ma anche noi vogliamo guardare in prospetti-
Il volto in prima pagina è va e non fermarci alle polemiche. Che venga la nuova stagione, è un auspicio che condi-
quello di Loredana, iniziatrice vidiamo. Il nostro corrispondente dalla strada, la nostra voce interna ai dormitori è
di una petizione per il ripristi- andato a intervistarli, potete leggere nella pagina qui accanto il risultato dei suoi incon-
no della navetta notturna per tri, magari possono aiutarvi a valutare quale scenario futuro preferite. Da parte nostra
i locali della periferia. La sua un segnale forte di discontinuità lo pretendiamo: l’accoglienza, l’accesso ai servizi per le
storia è raccontata nell’in- persone in difficoltà non deve più dipendere da norme burocratiche stabilite a tavolino e
chiesta di questo numero. rispondenti a logiche di esclusione. Insieme a noi lo chiede il gruppo di senza dimora au-
L’autore della foto è Vittorio torganizzato che qualche giorno fa si è fatto sentire in piazza e che non ha più voglia di
Valentini del gruppo fotogra- restare in silenzio. (leonardotancredi@piazzagrande.it )
fico di Bandiera Gialla (www.
bandieragialla.it).

fffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff
Piazza Grande Redazione In redazione
Giornale di strada di Bologna fondato dalle persone senza dimora Via Corazza 7/8 40128 Bologna, tel. 051 4222046, fax 0514216961 Eva Brugnettini, Erika Casali, Ilaria Giupponi, Simone Jacca, Olga

gerenza “Tendere un giornale è meglio che tendere una mano”

COMITATO EDITORIALE Jacopo Fiorentino, Giorgio Mattarozzi,


www.piazzagrande.it | redazione@piazzagrande.it

CaporedattorE Pietro Scarnera


Massari, Giuseppe Mele, Salvatore Pio, Mauro Sarti, Donato Un-
garo.
Hanno collaborato a questo numero
Mauro Sarti Annalisa Bolognesi, Francesca Bono, Valentina Bonoli, Claudio Can-
Direttore editoriale Leonardo Tancredi Consulenza editoriale Agenda (www.agendanet.it) nistrà, Marika Di Cristina, Margherita Gombi, Gruppo fotografico
Direttore responsabile Bruno Pizzica Progetto grafico Fabio Bolognini Bandiera Gialla, Marco Guidi, Filippo Maltese, Laura Marongiu,
Distribuzione Gianluca Morozzi, Elsa Emilienne Anne Niola, Laura Pasotti, Sofia
stampa Industrie Grafiche Galeati Redazione Piazza Grande Pizzo, Carmine Roccia, Paola Sapori, Alessandro Tortelli, Rossella
Registrato presso il Tribunale di Bologna il 15/09/1995 n°6474 Abbonamenti & eventi: Eva Brugnettini, Erika Casali Vigneri.
012345678910111213141516
giornalismo d’asfalto
comunali 2011
Il nostro corrispondente “dalla strada” intervista i candidati alle prossime elezioni
p carmine roccia

virginio merola stefano aldrovandi

“Le priorità? Servizi “A Bologna serve


sociali e scuola” un welfare efficiente”

V S
irginio Merola, candidato del tefano Aldrovandi, candidato
centrosinistra alle prossime civico alle prossime elezioni co-
elezioni comunali, è stato munali a Bologna, è ex ammini-
assessore all’Urbanistica nella giunta stratore delegato di Hera, ex presidente
Cofferati e poi presidente del Consiglio della Fondazione del Monte. Ritiene che
provinciale. la sua esperienza di manager pubblico
Vuole raccontarmi la sua idea su possa essere messa a frutto a benefi-
Bologna e gli homeless? cio della città. “Ho 62 anni - spiega - di
Sul tema dei senza fissa dimora dobbia- mestiere faccio l’imprenditore. Il mio
mo completare alcune azioni iniziate in programma parte da un punto: se non
passato. Quando ero assessore all’Ur- si crea ricchezza, la ricchezza non può
banistica mi sono dato da fare per la essere distribuita
nuova sede di Piazza Grande, che vede i Perché si presenta con una lista
lavori iniziati ma fermi. Bisogna assolu- indipendente?
tamente riuscire a completare l’ope- Per una critica al mondo dei partiti per-
ra. Io mi ero impegnato, e l’ho fatto, ché oggi né il centro destra né il centro
programma riguardo alla margi-
a trovare un terreno che permettesse sinistra esprimono nulla di nuovo o ne arrivano molto poche. Esistono delle
nalità sociale?
l’edificazione. Bisogna sbloccare questa di risolutivo riguardo ai problemi della modalità per abbassare i costi, quindi
situazione perché la struttura è appena Ci tengo a dire che io ho cominciato ad città. C’è stata un’assenza di politica con gli stessi soldi far avere il servizio a
iniziata e ulteriori perdite di tempo cor- abitare a Bologna al Pilastro che avevo per molti anni. Ho un giudizio molto molte più persone. Poi il Comune ha un
rono il rischio di degradarla prima che cinque anni. In qualche modo conosco, negativo sulla gestione Cofferati che è corpo di assistenti sociali che io reputo
si completi il lavoro. Anche laboratori ho capito, ho imparato su me stesso stata molto distratta sui problemi veri molto valido ma che è imbrigliato in
e le attività di inserimento lavorativo, cosa significa sentirsi diversi. Bologna della città. Voglio mettere le mie capaci- una struttura che non funziona. Bisogna
svolte in una sede adeguata, possono ha bisogno di capire che per il suo fu- tà a servizio della città per una ripresa permettere a queste persone di andare
avere un ulteriore rilancio. turo deve saper accogliere tanta gente dell’economia e per il sostegno delle tra la gente, di dare risposte più veloci.
In questi giorni si parla molto del diversa. Le città vive che hanno futuro, categorie più deboli. Oggi una lista di attesa per uno che ha
dormitorio di Capo di Lucca e del- sono città che hanno capacità di con- Come pensa di affrontare un pro- bisogno di un colloquio è di 4 mesi. È
la mancanza di posti per l’acco- vivere tra genti diverse, tra esperienze blema come la povertà? una degradazione enorme.
glienza... diverse. La parola giusta è inclusione. Io sono Negli ultimi mesi a Bologna sono
Spero che sia vera la notizia della pro- Come si rimedia al vuoto che si è cattolico e come ogni buon cattolico stati chiusi dei servizi per man-
roga dell’apertura fino a giugno, perché creato per la mancanza di un’am- credo che tutti gli uomini siano uguali. canza di risorse. Pensa che si pos-
permetterà al nuovo sindaco di discute- ministrazione politica? Il primo atto concreto che farò è quello sano far quadrare i conti pubblici
re insieme alle associazioni e ai senza Non possiamo pensare che sia stato un di offrire alle persone più deboli la di- e difendere il welfare?
dimora quale può essere la soluzione intervallo. È successo qualcosa e biso- gnità di scelta. Oggi le persone più de- I tagli che ha deciso Tremonti stanno
più adeguata. Per “adeguata” intendo gna dimostrare di voler voltare pagina. boli hanno delle gocce di assistenza che asciugando tutti i fondi. A Bologna esi-
che, aldilà dell’emergenza freddo, biso- Bisogna ricreare un clima di fiducia e sono garantite da questo potere cen- ste una tradizione di solidarietà che va
gna che la città si doti di una struttura ridare una prospettiva. trale. Il primo diritto dell’individuo per avanti da anni e anni. Il privato deve
dignitosa anche dal punto di vista della Da quali punti si riparte? emanciparsi è avere un’offerta di servizi essere coinvolto. Bisogna prima di tutto
normativa, perché Capo di Lucca è stata Innanzitutto dobbiamo difendere i no- e scegliere quella che è più consona ai che il Comune dia una credibilità. Io
importante, sono andato a visitarla, ma stri servizi sociali, dobbiamo difendere suoi bisogni ma anche alla sua volontà alla Fondazione del Monte vedevo che
è una soluzione di fortuna. Penso che la nostra scuola pubblica comunale. C’è di emancipazione. Bisogna ristrutturare quando davo dei soldi ai preti quelli li
per andare avanti però dovremmo in- una fase difficile di crisi economica ma il sistema attuale del welfare che oggi spendevano tutti bene, mentre quando
contrarci, creare un tavolo permanente questa deve essere la priorità. Terzo, il consuma moltissime risorse: quasi la li davamo al Comune si perdevano in
di confronto per capire come lavorano tema del lavoro e delle prospettive dei metà del bilancio comunale è rivolta una massa di rivoli senza fine e non si
i nostri servizi sociali e come possono giovani. L’ossessione deve essere creare all’assistenza alla persona ma in realtà riusciva a misurare il beneficio. Pensa-
lavorare meglio anche grazie alle vostre lavoro, occasioni di lavoro, rilanciare riesce a seguire un 3% delle persone e vo allora a una grande fondazione che
segnalazioni. l’economia della nostra città. Dobbiamo in maniera molto marginale. accolga non solo i benefici del Comune
Questa la vorrei come una pro- puntare molto sulla cultura, la ricerca, Quindi secondo lei questo settore ma anche quelli che i privati sono in
messa. l’innovazione, la scuola, fare il contra- è gestito male? grado di offrire, affidata a persone com-
No, questo è un impegno. rio di quello che fa la destra a livello Io credo che sia tipo l’Unicef, in cui lei petenti. Pensavo per esempio al mondo
Quali sono gli altri punti del suo nazionale. mette dentro 100 lire ma alle persone del privato sociale.
012345678910111213141516

inchiesta

Eppur
si
muove
Gli studenti che per l’abbonamento
spendono il doppio rispetto ad altre
città, gli abitanti dell’Appennino che
si vedono tagliare le corse, i pendolari
oppressi dai ritardi cronici. Ecco i pas-
seggeri che con le nuove politiche Atc
rischiano di rimanere a terra

Ci
p Simone jacca sono vari motivi per cui un cittadino bolognese rischia di non poter usufruire dei mezzi pubblici.
fotografie di pietro scarnera E ci sono, di conseguenza, varie tipologie di cittadini che possono considerarsi “emarginati” dalle
politiche vecchie e nuove del trasporto pubblico bolognese.
Il primo elemento d’esclusione (in ordine di attualità) è il costo. In questo caso parliamo del cit-
tadino economicamente “debole”. I recenti aumenti della tariffa urbana da 1 a 1,20 euro rendono Bologna più cara di
Milano, Torino, Roma (ferme a 1 euro) e Napoli (1,10 euro). In tutta Italia il costo è più alto solo a Palermo, Perugia e
Genova. I motivi di questo aumento sono vari e vanno dai tagli del governo sul trasporto pubblico regionale (70 milio-
ni di euro in meno) a un semplice adeguamento Istat. Annunciando gli aumenti dei ticket, Atc ha spiegato che “a fron-
te della forte riduzione dei trasferimenti pubblici prevista dalla manovra finanziaria estiva del governo, compensata
solo in parte dall’intervento di risorse regionali e dal recente adeguamento tariffario, la volontà delle amministrazioni
locali - a cui Atc ha dato corso - è stata quella di contenere al massimo i temuti ‘tagli’ attraverso una revisione dei
servizi molto limitata e mirata al più razionale impiego delle risorse, con interventi di incidenza solo marginale sulla
domanda di trasporto e sugli assetti della mobilità sul territorio”.
Chiare o meno che siano, le cause rischiano di diventare relative rispetto agli effetti che questa manovra rischia di
scatenare. Anche perché a questo aumento si aggiunge un ulteriore sovrapprezzo per chi acquista il biglietto diret-
tamente sul mezzo: 1,50 euro, il 50% in più. Il risultato, logico, prevedibile, è che studenti, pensionati, disoccupati e
senza reddito saranno ulteriormente disincentivati ad usare il bus. E forse anche chi ha le tasche più gonfie potrebbe
pensarci due volte.
012345678910111213141516

inchiesta
Le previsioni sono fosche: trattate equamente.
“In tutto ci saranno 800 mila La mobilità extra-urbana è sacrificata da tempo, non solo per quanto riguarda i bus. I ri-
kilometri in meno. I primi 400 mila tardi nei treni Bologna - Verona e Bologna - Modena sono ormai cronici. E senza andare
ad aprile, con i tagli sulle linee 671 così lontano, anche i cittadini dei paesi della cosiddetta “cintura” soffrono negli orari di
e 29. Poi a giugno e settembre ci punta, quando gli autobus e i treni risultano spesso stracolmi e in ritardo.
saranno ulteriori ridimensionamenti Ad avere problemi con il trasporto pubblico ci sono poi i giovani. L’abbonamento men-
che colpiranno probabilmente le sile per gli studenti, con gli aumenti recenti, è salito da 24 a 27 euro. Tre euro al mese
tratte appenniniche e le linee 89 e non sono molti, si dirà, peccato che Bologna vantasse già un costo quasi doppio rispet-
20 verso Casalecchio» to alle altre città italiane. Per dirne alcune, a Milano uno studente paga 17 euro al mese,
a Torino e Roma 18, a Firenze 23. Gli studenti si lamentano e ne hanno ben donde.
Insieme a loro si lamenta tutta la popolazione giovanile che in questi mesi si sta mo-
bilitando per rendere più efficace il servizio notturno, spesso insufficiente, soprattutto
nel weekend.
E gli studenti più giovani hanno un problema, volendo, più serio. Le corse dei bus,
infatti, non coincidono più con i nuovi orari scolastici imposti dalla riforma Gelmini,
col risultato che persino le scuole, a volte, risultano inaccessibili. Adesso che le lezioni

Ma il costo non è l’unico fattore di discriminazione del trasporto locale. Ugualmente settimanali sono state ridotte, infatti, le ore non sono più di cinquanta minuti, ma di
gravoso è il problema della mobilità. I tagli di cui sopra porteranno dal 1 aprile ad una sessanta, il che comporta che gli studenti non escono tra le 12.30 e le 13.30, bensì dalle
“razionalizzazione degli orari”. In particolare sarà la linea 671 Bologna - Vignola a ve- 13 alle 14. Il risultato comprensibile è che gli studenti, soprattutto quelli che vivono fuori
dere il maggior numero di corse soppresse. L’altra “vittima” sarà la linea 29, che verrà Bologna, perdono le coincidenze per tornare a casa. E molti autobus viaggiano vuoti.
unificata alla navetta B per un totale di 160 mila chilometri in meno. A questo proposito Hanno da lamentarsi anche i disabili. Se gli autobus sono ormai quasi tutti a norma per
Italo Quarto, sindacalista Usb, spiega: “Il taglio è fatto nella logica di disincentivare il quanto riguardo la dotazione della pedana, spesso sono gli autisti stessi a non riuscire
servizio pubblico e potenziare quello privato. Ovviamente questa mossa ha effetti so- ad azionarla, per inesperienza a difficoltà tecniche. Questo è quanto emerge da un’in-
ciali chiari ed evidenti. La Regione ha effettivamente coperto una parte dei tagli di tasca chiesta di Bandiera Gialla (www.bandieragialla.it), che si ritiene comunque soddisfatta
propria, ma non potrà garantire il servizio così come era prima”. Quarto critica la politi- degli aggiustamenti presi dall’azienda in questa direzione.
ca aziendale sostenendo che in questo momento di crisi sarebbe stato più equo evitare Fra l’aumento dei biglietti e i tagli delle corse, però c’è una “vittima eccellente” della
di gravare sugli utenti e tagliare qualche stipendio d’oro nei consigli di amministrazio- nuova politica finanziaria Atc a cui nessuno sembra pensare: l’ambiente. L’elenco dei
ne. Le previsioni sono fosche: “In tutto ci saranno 800mila chilometri in meno. I primi cittadini emarginati o anche semplicemente insoddisfatti porterà in alcuni casi (i più
400mila ad aprile, con i tagli sulle linee 671 e 29. Poi a giugno e settembre ci saranno drammatici) ad impedire agli utenti di muoversi comodamente nel contesto urbano;
ulteriori ridimensionamenti che colpiranno probabilmente le tratte appenniniche e le in altri, porterà a soluzioni individuali. È inutile e forse impossibile calcolare il nume-
linee 89 e 20 verso Casalecchio”. ro di auto e moto in più che vedremo circolare in città nei prossimi mesi. “L’aumento
Dunque arriviamo al terzo punto. Saranno i cittadini “appenninici” a subire le conse- del traffico privato - conclude Quarto - porterà a un livello di inquinamento superiore
guenze pesanti. Le “linee della montagna” saranno infatti le prescelte. E a loro si ag- ai limiti europei, col risultato che ciò che il Comune risparmia ora, lo pagherà dopo in
giungono i cittadini di Casalecchio. Come dire, ci sono zone e zone. E non tutte sono multe”. (simonejacca@piazzagrande.it) f
012345678910111213141516

Trecento firme inchiesta

per riavere
i bus di notte
Successo per la petizione che chiede il ripristino
della navetta per i locali della periferia. Una
questione di mobilità, ma anche di sicurezza
p laura pasotti

N
avetta notturna per i locali e contro la sospensione ed essersi sentita
più autobus. Sono le richieste rispondere che non c’erano i fondi per
avanzate da gruppi di cittadini ripristinarlo, ha optato per la raccolta
con diverse petizioni in corso in questi firme. “In Comune mi hanno detto che
giorni. In pochi giorni sono state raccol- per una richiesta singola non potevano
te numerose firme per chiedere il ripri- fare niente – racconta –: per essere pre-
stino del servizio che collegava i locali si in considerazione ne servono almeno
di San Donato e San Vitale con il centro 300”. È partita così la raccolta nei loca-
e poi sospeso per mancanza di fondi, li che fino a maggio 2010 erano serviti
mentre quelle raccolte per chiedere cor- dalla navetta, ma anche in altri luoghi,
se notturne per le linee portanti (11, 13, come centri commerciali e in zona uni-
14, 19, 20, 25 e 27) sono già 1.500. L’in- versitaria. E ora l’obiettivo è raggiunto. autobus Atc da 50 posti) è stato attivo no, ma dopo una prima riunione in cui
cidente dello scorso 5 marzo in cui una “Hanno firmato ragazzi e ragazze che, da ottobre 2009 a maggio 2010 con cor- sembrava che la cosa potesse partire,
18enne è stata investita e uccisa mentre come me, hanno bisogno di un mezzo se ogni ora tra l’una di notte e le cinque non abbiamo più avuto risposte”.
andava a piedi all’Estragon, ha riporta- per poter raggiungere i locali delle zone di mattina, dal centro (via Marconi e via Oltre a chi chiede il ripristino della na-
to la vicenda all’attenzione della città. periferiche, ma anche genitori che chie- Indipendenza) verso Locomotiv, Kinder- vetta notturna per i locali, c’è anche chi
E il popolo della notte si fa sentire. La dono il servizio per la sicurezza dei loro garten, Estragon, Link, Sottotetto e Sca- vorrebbe veder prolungate le corse not-
più attiva è Loredana Casciaro, 27enne figli”. lo San Donato. “È costata 40 mila euro turne degli autobus, almeno delle linee
leccese che lavora a Bologna e frequen- Oltre a Loredana, anche i locali si stan- – spiega Werther Albertazzi dello Scalo portanti. “È una questione di sicurezza
ta il Sottotetto (è lei il volto sulla coper- no muovendo. Lele Roveri dell’Estragon San Donato – pagati per metà dal Comu- – spiega Alessandra Da Frè dell’associa-
tina di questo numero). È sua l’idea di ha chiesto di ripristinare il servizio men- ne e per metà dai locali: lo scorso au- zione Sempre Verdi che promuove la ri-
lanciare la “Petizione in Azione”. Dopo tre il Link ha invitato, tramite Facebook, tunno abbiamo chiesto un incontro per chiesta – ed è il servizio minimo che va
essersi rivolta al Comune per reclamare a firmare per la navetta. Il servizio (un confermare il servizio anche quest’an- garantito a tutti”.

Da Londra a Madrid, ecco come funziona il trasporto pubblico nelle capitali europee

all’estero si viaggia così


p laura marongiu

P
aghi per quanto viaggi. Così funzionano i tra- golo della zona centrale (valido per autobus, metro e
sporti nelle principali capitali europee: tutte suburbana) costa 1,70 euro e per i minori di 26 anni e
hanno infatti in comune una tariffazione basa- i ragazzi del liceo c’è uno speciale pacchetto “Imagine
ta su distanze e zone di percorrenza, invece che sul R” che permette di risparmiare più del 50%. Attraver-
tempo. È così a Berlino, dove il biglietto singolo per le sando la Manica si trovano tariffe molto più alte: a Lon-
linee di trasporto pubblico – U-bahn (metropolitana), dra una singola corsa in metropolitana costa 4 sterline
S-bahn (suburbana), tram e bus – oscilla da un mini- (circa 4,50 euro) ma, utilizzando la “Oyster”, una carta
mo di 2,30 euro ad un massimo di 3 euro. I berlinesi ricaricabile che funziona a consumo e vale su autobus,
(che possono anche portare sulla metro la bicicletta, tram, metropolitana e suburbana, si accede a tariffe di-
pagando un supplemento) utilizzano abbonamenti set- mezzate. Per gli studenti, inoltre, è previsto uno sconto autobus (dove, al pari di Londra, Berlino e Parigi, si
timanali, mensili o annuali. Un occhio di riguardo è ri- del 30% su tutti i mezzi pubblici. “El Metro” di Madrid deve mostrare il biglietto all’autista alla salita in vettu-
servato agli studenti: l’abbonamento è compreso nella è il mezzo più comodo e veloce per muoversi nella ca- ra). Per i madrileni il prezzo degli abbonamenti varia in
retta universitaria. Stesso meccanismo di abbonamenti pitale spagnola, che è anche una delle più economiche: base alla fascia di età: gli under 21 e gli over 65 hanno
a Parigi, dove le zone tariffarie sono otto: il biglietto sin- il biglietto singolo costa 1 euro ed è valido anche sugli diritto a tariffe particolarmente convenienti.
012345678910111213141516

Inchiesta
Gli evasori? Sono meno di quanto sembra, “ma le
aggressioni fisiche e verbali sono all’ordine del giorno”.
Intervista a un verificatore Atc

Nei panni
di un controllore
p valentina bonoli

T
emuto e talvolta odiato dai passeggeri dei bus te tre colleghi sono sotto infortunio perché sono stati non è possibile da parte nostra adottare trattamenti
di linea, non sempre il controllore ha vita fa- aggrediti fisicamente. Purtroppo in questo lavoro è speciali verso i nullatenenti in quanto si verifichereb-
cile. Ma che percezione hanno i “verificatori normale subire questo tipo di trattamenti: si è a con- bero discriminazioni ingiuste. Sono altri gli organi che
Atc” nei confronti delle persone che usano i mezzi? Lo tatto con persone che sono diverse le une dalle altre e si occupano di queste situazioni. Noi pubblici ufficiali
abbiamo chiesto a uno di loro, che preferisce rimanere non tutte reagiscono allo stesso modo, soprattutto se dobbiamo attenerci alle normative standard altrimenti
anonimo. sotto sanzione. Bisogna cercare un giusto approccio si creerebbero anche situazioni di disagio, in quanto
Quanti sono a non pagare il biglietto sui mezzi che non sempre risulta facile. noi non abbiamo né il titolo né i mezzi per poter ac-
pubblici di Bologna? È utile per un controllore sapere altre lingue, certare che una persona sia nullatenente. Penso sem-
In realtà crediamo che il numero degli evasori sia anche per stabilire un dialogo con le persone plicemente che questo non faccia parte delle nostre
molto basso, sotto il 10%. Molti cittadini che usano i straniere? competenze.
trasporti non obliterano il biglietto perché la maggior È utile sapere almeno l’inglese, ma non è possibile Un controllore nel 2008 è stata accusato di raz-
parte sono muniti di abbonamenti. Anche gli studenti, studiare ogni lingua a seconda degli stranieri presenti zismo nei confronti di persone rom, esiste un
universitari e non, solitamente scelgono questa moda- sul territorio. Ogni persona che viaggia sui mezzi pub- codice regolamentare per questo tipo di situa-
lità. Di conseguenza si pensa che il numero delle per- blici di solito si informa sui titoli di viaggio, quindi per zioni?
sone senza biglietto sia più alta, ma è una percezione molti diventa una scusante il fatto di non comprende- Esistono norme per iscritto che fanno parte di un co-
comune sbagliata. re l’italiano, per potersi esentare dalla sanzione. dice di comportamento a cui ogni lavoratore di Atc è
Quanto sono frequenti le aggrssioni nei vostri Quali sono le direttive a cui ci si deve attenere obbligato ad attenersi. Il nostro lavoro non prevede
confronti? con chi si dichiara nullatenente? che siano dati giudizi di razza, ma accertarsi che siano
Le aggressioni verbali sono all’ordine del giorno, ma In realtà non ci sono prerogative speciali, noi verifi- rispettate le norme da parte di chi usufruisce dei mez-
anche le aggressioni fisiche sono frequenti: attualmen- catori siamo tenuti a multare in egual modo poiché zi pubblici. Non devo e non posso fare differenze.

homeless e bus
p erika casali
Il biglietto del bus sale a 1,20 euro? “Per noi non cambia niente – dice
Giuseppe, ospite di un dormitorio –, non potevamo permettercelo nean-
che quando costava 1 euro”. Come fanno i senza tetto a pagare i bigliet-
ti dell’autobus? “Semplicemente non li compriamo”, spiega Francesco,
ospite di un dormitorio della città. Di conseguenza le multe che ven-
gono fatte sono molte. “Quando i controllori ci fermano diciamo subito
che non abbiamo il biglietto perché non abbiamo né soldi, né lavoro, né
casa, che viviamo in un parco o in un dormitorio”. Nella maggior parte
dei casi la contravvenzione viene fatta ugualmente, ma l’aspetto peg-
giore è la vergogna di dover confessare su un autobus pieno di gente
che ascolta che sei un senza tetto. Francesco ha portato tutte le contrav-
venzioni ai legali dell’associazione Avvocato di Strada, che cercherà di
far ritirare i verbali e bloccare dei pagamenti che in ogni caso rimarreb-
bero insoluti, dimostrando che la persona in questione non ha né red-
dito né entrate di nessun tipo. Giuseppe è più fortunato di altri perché
la Caritas gli dà un abbonamento mensile che lo fa stare tranquillo nei
suoi spostamenti dal dormitorio al posto di lavoro. Costa 36 euro ed è
impersonale, ma non viene dato con regolarità perché i fondi arrivano
una tantum dal Comune; così l’abbonamento viene concesso solo a chi
è in carico ai servizi sociali e ha una borsa lavoro attiva. Dopo il primo
mese, però, gli utenti devono sbrigarsela da soli. Anche i rifugiati politici
hanno quasi sempre diritto di ricevere l’abbonamento, a patto che fac-
ciano parte di progetti comunali. (erikacasali@piazzagrande.it)
012345678910111213141516

Intervista al fondatore di Emergency

Gino Strada
“Così l’Italia
ha dimenticato
la solidarietà”
p ilaria giupponi

C
he sui valori non si tratta, Gino fatto: che c’è una progressiva restrizione investire sull’educazione, sulla cultura
Strada e tutte le persone che la- dei diritti e quindi un mondo sommerso anziché sulle armi.
vorano insieme a lui, lo dimo- ch non trova risposta e che ha bisogno Sarebbe bello che le persone rea-
strano con l’azione. Medico, fondatore di molto aiuto e di essere orientato. gissero a quello che vedono...
di Emergency, Strada racconta il proget- Queste iniziative sono sorrette Questo dipende anche dal contenuto
to che ha ispirato la sua azione in tutti principalmente dal volontariato, dell’informazione. Per questo abbia-
questi anni: il desiderio di vedere rispet- dall’impegno di singole persone mo deciso di proporre un giornale, un
tato l’essere umano. magari riunite in associazioni. mensile, uno strumento un po’ staccato
Da aprile Emergency pubbliche- L’impressione è che questo porti dalla cronaca, dal quotidiano, proprio
rà la rivista “E”, che sintetizza a un progressivo allontanamento perché può riproporre, e approfondire
l’unione fra cultura, solidarie- delle istituzioni. È possibile che una serie di temi che crediamo utile che
tà e giustizia sociale. In misura ci sia una sorta di rilassamento, vengano conosciuti e magari anche di-
più piccola, locale, anche Piazza come a dire “tanto ci pensano Q| La copertina del primo numero di “E” geriti.
Grande si occupa di “drammi in- loro”? Nella cronaca di tutti i giorni si
visibili”. Qual è lo strumento mi- Può anche darsi. Certamente le istituzio- ne. La cosa più rischiosa è la mancata parla anche delle condizioni reali
gliore secondo te per far emer- ni, in generale, non hanno dimostrato capacità di reazione. Quindi qualsiasi in cui la gente si trova a vivere…
gere la drammaticità della realtà grande attenzione a queste tematiche. strumento che possa aiutare le persone Non bisogna staccarsi dal locale, infatti.
senza cadere nel pietismo? C’è un governo centrale – che poi, più a pensare, inevitabilmente può aiutare Prova a prendere le prime pagine di un
Non ho risposte complessive. Quello che di governo, dovremmo parlare di anche le persone a reagire. Noi credia- qualunque quotidiano, per capire qua-
che ci ha portato ad aprire dei poliam- casta politica - che anziché incoraggiare mo che sia una strada obbligata, insom- li sono le tematiche che si affrontano e
bulatori è stato voler offrire prestazio- la solidarietà, l’accoglienza, incoraggia ma. L’Italia è in un vorticoso processo quali invece vengono totalmente igno-
ni di qualità e assolutamente gratuite l’egoismo, la discriminazione e in ulti- di imbarbarimento. Forse siamo ancora rate. Io parlo di informazione! Che cosa
a tutti quelli che non hanno accesso, ma analisi il razzismo. in tempo a fermarlo, o a rallentarlo, se succede in questo momento in un paese
di fatto, alla sanità. Anche a quelli che Come si parla a un’opinione pub- però ci si dà da fare. Credo che per mol- del calabrese, tu lo sai se domani te lo
non ce l’hanno, perché hanno paura blica che sembra ormai annichi- ti anni la maggior parte dei cittadini ab- dice un giornale. Altrimenti difficilmen-
a presentarsi alle strutture pubbliche. lita? bia in qualche modo assimilato, digeri- te riuscirai a cogliere quella cosa lì, che
Poi, dall’esperienza nata a Palermo più Uno dei modi possibili è creare delle op- to, questo modo di essere della società, magari invece è importante.
di cinque anni fa, come nel poliambu- portunità per le persone di ricominciare che non è mai appartenuto alla società Bisogna tornare ad avere contatto
latorio di Marghera aperto da un paio a riflettere. Su quali dovrebbero essere italiana. Gretta, chiusa, intollerante. È con il locale, per rendersi conto
di mesi, abbiamo riscontrato – con non i principi alla base di una società civile, una cosa degli ultimi decenni. praticamente dei problemi?
tantissima sorpresa – che quelli che si su dove stiamo andando. Va da sé che non basta sostituire Si. Sarebbe auspicabile. Sicuramente. A
presentano sono in realtà cittadini ita- Cosa ti aspetti dalle persone? la classe politica… questo proposito: buon lavoro. Per mag-
liani di vecchia data, diciamo nuovi cit- Che ricomincino davvero a pensare. Tro- No, non basta certo, anche se io la cre- giori informazioni: www.e-ilmensile.it.
tadini italiani. Il che ci conferma questo vo molto pericolosa questa assuefazio- do una necessità assoluta. Poi bisogna (ilariagiupponi@piazzagrande.it)

ffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff

Il Pratello visto dai volontari p filippo maltese

N el carcere minorile di Bologna, da


diversi anni a questa parte, un
gruppo di volontari (prima semplici,
tari tentano così di farsi interpreti della
finalità rieducativa che la Costituzione
repubblicana attribuisce alla pena de-
a cui l’autorità giudiziaria ricorre quan-
do gli strumenti alternativi si sono dimo-
strati inefficaci.
esito della permanenza “dentro” dei ra-
gazzi. In altre occasioni ciò che raccon-
tano è la difficoltà a condividere con
poi riuniti nell’associazione Uva Passa) tentiva. I ragazzi che si trovano “den- In questa cornice i volontari creano un i ragazzi l’idea della legalità. La legge e
trascorre i pomeriggi del fine settimana tro” sono 24, principalmente stranieri, legame con chi vive dentro, un rapporto la sua violazione che talvolta sembra es-
insieme ai ragazzi ristretti. Organizzano soprattutto per reati contro il patrimo- che continua anche quando si fa ritorno sere la logica conseguenza di una socie-
attività che vanno dai laboratori di cuci- nio. Alcuni di loro stanno scontando una alla libertà. Vivere poche ore al “Pratel- tà percepita come ingiusta. Circostanze,
na alla progettazione di calendari, fino pena definitiva, altri si trovano in custo- lo” il fine settimana può essere talvolta queste ultime, che dovrebbero portare
all’educazione alla legalità, al rispetto dia cautelare, in attesa di giudizio. Il car- semplice, altre meno. Certe volte i volon- ad interrogarsi seriamente sull’idea di
della persona e delle diversità. I volon- cere, per i minorenni, è l’ultima spiaggia tari, nei loro racconti, dipingono il buon giustizia della società in cui viviamo.
012345678910111213141516

Tutti i numeri
di Capo di Lucca
La struttura nata per l’emergenza freddo ca la permanenza in quello che comun-
que rimane un magazzino. In quattro
stenza sociale bolognese a causa del-
la residenza. Ricordiamo che a Bologna

è anche un osservatorio per capire mesi Capo di Lucca ha predisposto 65


posti letto che hanno accolto 183 per-
se finisci a dormire in strada e non sei
residente, non hai diritto a uno stabile

chi sono i poveri a Bologna sone. Nei sei posti letto predisposti per
l’accoglienza delle donne ne sono state
riparo notturno. Dovresti tornare nella
tua città di residenza e chiedere aiuto a
p alessandro tortelli accolte 20. La maggior parte delle per- servizi sociali locali. Poi spesso succede
sone che ha dormito a Capo di Lucca è che nella tua città non ci sono dormito-

Da
Roma era partito con gazzino Hera collocato nello scantina- straniera (145 persone), provengono dal ri, è il caso delle persone residenti in
pochi soldi in tasca to di una scuola elementare. Capo di Marocco (35), dalla Romania (33) e dal- provincia, e l’assistente sociale rispon-
e qualche speranza. Lucca non è un dormitorio, non ci sono la Tunisia (17). Solo 38 ospiti sono ita- de che per te non si può fare nulla, ma
Dopo l’ennesima violenta lite con il pa- stanze o letti stabili, ma solo due grandi liani. Dopo aver intervistato 61 ospiti, queste sono le regole. Giovanni è rima-
dre, a diciott’anni Giovanni ha iniziato stanzoni dove dormono venti persone sappiamo che la maggior parte di loro sto quattro mesi a Bologna. Ogni sera
a viaggiare. Dieci anni dopo parla quat- sulle brandine della protezione civile, dormiva in strada prima di entrare a ha aiutato Piazza Grande in stazione
tro lingue, ha vissuto a Madrid, Parigi, due stanze più piccole dove dormono Capo di Lucca (39 persone); 25 avevano nelle uscite del Servizio mobile. Grazie
Oslo, Barcellona, Berlino, New York. Per 6 donne ed altri 10 uomini, e una gran- lasciato l’ultima abitazione a causa di al suo esuberante carattere è diventato
due anni si è arruolato con la legione de cantina adibita a magazzino. Capo uno sfratto, per 7 l’ultima casa era un rapidamente un punto di riferimento.
straniera, ha fatto il barista a New York, di Lucca non era accogliente: i muri era- altro dormitorio mentre altri 7 dormi- Ha cercato lavoro a Bologna e una stan-
il libraio a Berlino, il buttafuori a Roma. no grigi e ammuffiti e i bagni fatiscenti. vano presso amici e/o parenti. Il 69% za in affitto. Ha provato anche a pren-
Ha tanti amici sparsi per il mondo, ma In quattro mesi i volontari, gli operato- degli intervistati vive da anni a Bologna dere la residenza ma la sua pratica si
a Bologna è arrivato da solo e senza ri e gli ospiti hanno cercato di render- (42), il 93% ha dormito più di una notte è arenata nelle lentezze burocratiche. Il
una casa. La prima notte ha preparato lo almeno decente. Oggi all’ingresso gli in strada (57), mentre solo in 27 aveva- 20 marzo, di fronte al rischio di ritorna-
il suo letto provvisorio sul sagrato della ospiti sono accolti da un grande mura- no già dormito in un riparo notturno. re a dormire in strada, ha rifatto i suoi
Basilica di San Domenico. Il 21 novem- les, su ogni brandina c’è un poster, e Per il 56% l’ingresso a Capo di Lucca bagagli ed è partito per la Svezia dove
bre, insieme ad altre 40 persone ha var- ogni ospite ha a disposizione una se- è stata la prima esperienza in un dor- un amico gli ha offerto un posto di la-
cato la soglia del dormitorio dell’Emer- dia utilizzata come comodino. Piccoli mitorio. Questi dati indicano una gra- voro. Era un ragazzo come tanti altri,
genza Freddo in via Capo di Lucca. La segni che certo non hanno trasformato ve emergenza sociale. Capo di Lucca senza lavoro come il 25% dei giovani
struttura, gestita quest’anno da Piazza un magazzino in una casa accogliente, avrebbe dovuto accogliere nei mesi più italiani, ma senza una famiglia che lo
Grande e dall’Antoniano, è un ex ma- ma forse hanno reso meno drammati- freddi quelle persone escluse dall’assi- potesse sostenere.

avvocato di strada servizio mobile


Homeless in aumento p a. t.

nel 2010 sono 2.212 Cinquecento persone


p marika di cristina
in strada a bologna
Il Servizio mobile di sostegno dell’associazione Amici di Piazza
Grande offre da 15 anni mutuo e auto-aiuto alle persone senza

In aumento il numero delle persone che vivono in strada e il numero delle prati-
che fatte nel 2010 da Avvocato di strada. Erano 2.072 nel 2009 e sono diventate
2.212 nel 2010. Sono i dati del “Rapporto sull’assistenza legale in Italia a favore delle
fissa dimora che trascorrono la notte in strada. Offre accoglienza
e ascolto, segretariato sociale e, durante l’emergenza freddo, in-
vio ai dormitori cittadini. Per realizzare le attività vengono coin-
persone senza fissa dimora”, redatto analizzando degli sportelli della loro associazio-
volte dalle 5 alle 10 persone in ogni uscita, con una squadra che
ne (19 in tutta Italia). “L’aumento del numero di persone che vive in strada e, quindi,
ha compreso, nel corso degli ultimi 6 mesi, 5 peer operator, un
delle pratiche aperte è dovuto alla crisi economica che ha colpito il Paese – spiega An-
mediatore culturale, 5 tirocinanti universitari e 25 volontari. Ogni
tonio Mumolo, presidente dell’associazione Avvocato di strada – e aggiungerei che la
anno il Servizio Mobile produce una relazione sull’attività svolta.
modificazione che è stata fatta alla legge sulla residenza non aiuta: il Pacchetto Sicu-
Da febbraio 2010 a gennaio 2011 abbiamo incontrato 504 persone,
rezza ha modificato la norma sulla residenza aggiungendo un nuovo requisito per otte-
442 uomini e 62 donne. La maggior parte di queste persone è di
nerla”. Fino a oggi Avvocato di strada ha vinto tutte le cause sul diritto alla residenza,
origine straniera, in larga parte regolari o comunitari: 288 stranie-
253 nel 2010, il dato più alto riguardo alle pratiche di diritto civile. Seguono cause su
ri e 216 italiani. Tra gli stranieri c’è una netta prevalenza di perso-
licenziamenti, crediti e altre problematiche di diritto del lavoro (157) e quelle per sfratti
ne provenienti dalla Romania e dal Nord Africa. La maggior parte
e problematiche relative alle locazioni (120). “A causa della crisi molte persone hanno
delle persone contattate, però, non ha la residenza a Bologna e
perso il lavoro e la casa o sono state sfrattate – spiega Mumolo – Si tratta soprattutto di
quindi non avrebbe diritto ad un riparo notturno. Ci sono però
50enni licenziati, imprenditori falliti o che escono da cause di divorzio. In ambito pe-
anche i residenti: 87 i bolognesi e 38 dalla provincia. Questi dati
nale le pratiche più numerose sono state per procedimenti in qualità di persona offesa
mostrano, come conferma l’esperienza di Capo di Lucca, la ne-
(48), seguono reati contro il patrimonio come rapina, furto, ricettazione, truffa (49) e
cessità di un dormitorio d’emergenza per chi finisce in strada ed
reati contro la persona come minacce, violenza, diffamazione (31). Tra i senzatetto che
è residente a Bologna o in provincia e la necessità di un dormi-
si rivolgono agli sportelli di Avvocato di strada molti sono stranieri, 1.361 gli extracomu-
torio per le persone che, non essendo residenti, non potrebbero
nitari (il 62% del totale). In campo amministrativo, su 1.021 pratiche, 599 sono relative
accedere ai servizi sociali di quartiere.
a problematiche legate al rinnovo del permesso di soggiorno e 305 per fogli di via e
decreti di espulsione. (Copyright Redattore Sociale)
01234567891011213141516

Il quinto alimento

Torna il festival Auser e il progetto “Pane e internet”,


per combattere il divario digitale
della zuppa Over 65
Il 17 aprile a Villa Torchi la sesta
edizione dell’evento. Fra i partecipanti
a scuola di
anche i “cuochi” di Piazza Grande computer
p francesca bono e sofia pizzo p annalisa bolognesi

Il “N
Festival della Zuppa arriva “animazione urbana” nei settori socio- on so niente di internet”. perché no, fare anche nuove amicizie. Pro-
alla sesta edizione. Quest’an- culturali, socio-educativi, artigiani ed “Non so bene come funzio- prio per questo Auser, dopo esperienze già
no l’appuntamento si terrà a artistici. Collaborano anche il Centro na un computer”. Quante consolidate a Minerbio, Imola e altri co-
Bologna il 17 aprile, sarà un’occasione sociale “Villa Torchi”, autogestito dagli volte ci capita di sentire persone anziane muni, ha scelto di collaborare attivamente
per passare una giornata all’aria aper- anziani, che ospita l’evento, e l’asso- pronunciare frasi di questo genere. Nono- a “Pane e internet”. Un progetto promosso
ta, ma anche per gustare sapori pro- ciazione Agorà dei Mondi, che riunisce stante i dati Istat evidenzino un forte incre- e finanziato dalla Regione che mira a coin-
venienti da tutto il mondo. L’idea del donne immigrate e italiane, con lo sco- mento della popolazione anziana in grado volgere, nel prossimo triennio, 10mila cit-
festival infatti è nata in un quartiere po di valorizzare le loro esperienze e di utilizzare le nuove tecnologie, in Emilia tadini (anziani, ma anche donne e migran-
multietnico di Lille in Francia, come le loro capacità. Come sempre il festi- Romagna esiste ancor oggi un fortissimo ti) in corsi di alfabetizzazione informatica.
gara ludica di zuppe, per diffondere val avrà un carattere aperto e gioioso: gap generazionale nell’utilizzo di internet “Viviamo in una società sempre più indivi-
l’idea di condivisione cittadina e per tanti stand riempiranno la via, musi- e del computer. Basti pensare che in re- dualista, in cui le persone anziane troppo
creare scambio culturale. L’iniziativa è cisti e artisti di strada faranno anima- gione solo il 5% degli over 65 è in grado spesso vengono considerate un peso, piut-
arrivata anche in Italia con il proget- zione. Chiunque può partecipare come di navigare in rete. E il divario digitale si fa tosto che una risorsa – sottolinea il presi-
to europeo Soupe (Simbolo di aper- giuria e assaggiare tutte le zuppe in ancor più forte tra le donne e tra i residenti dente di Auser Bologna Secondo Cavalla-
tura ed unione tra i popoli europei), gara, sarà sufficiente portare da casa nei comuni piccoli o di montagna. Eppure ri –. Contrastare il divario digitale significa
che vede Lille e Barcellona come part- ciotola e cucchiaio, per non inquinare per i meno giovani internet può rappresen- non solo offrire agli anziani nuove oppor-
ner di Bologna. Qui il festival è orga- l’ambiente con rifiuti e plastica. Anche tare uno strumento fondamentale d’inclu- tunità per uscire dall’isolamento, ma an-
nizzato dall’associazione Oltre, com- Piazza Grande, per l’occasione prepa- sione sociale e d’autonomia; un canale di che dar loro la possibilità di affermare il
posta da professionisti e volontari rerà una zuppa: vi aspettiamo per as- socializzazione e informazione per restare loro ruolo attivo di cittadini del mondo”.
italiani e stranieri che si occupano di saggiarla! (www.communeating.com) aggiornati, comunicare con i propri cari e, (www.auserbologna.it)

Integrazione/1 Integrazione/2

Si coltiva l‘integrazione in piazza con le donne straniere


p rossella vigneri p margherita gombi

Tra le case popolari del Pilastro si estendono gli orti di via Salgari. Uno Da “Se non ora quando?” all’8 marzo, anche le donne straniere sono sce-
spazio verde dove coltivare piante e verdure genuine, ma anche un luogo se in piazza. Ma che cosa chiedevano di particolare? Per quel che concerne
di incontro e di confronto, a volte anche di scontro, tra generazioni e il tema dei diritti, le donne straniere sono spesso vittime di discrimina-
culture differenti. Italiani, per lo più anziani, e stranieri lavorano fian- zioni doppie, come appartenenti al genere femminile e per il fatto di non
co a fianco il proprio lotto di terra, fuoriuscendo dall’isolamento in cui far parte (dal punto di vista legislativo) della comunità italiana. È di pochi
spesso sono relegati, perché coltivare l’orto, si sa, rappresenta soprat- giorni fa (16 marzo) il lancio di una campagna di sensibilizzazione “Donne
tutto un passatempo, “un’occasione per uscire di casa e incontrare altre straniere contro ogni discriminazione” realizzata dall’UNAR nell’ambi-
persone”. A pochi metri di distanza crescono menta palestinese e melanza- to del Fondo europeo per l’integrazione di cittadini provenienti dai Paesi
ne, cetrioli del Marocco e peperoni... E come accade alle piante, che riesco- Terzi. Diversi gli obbiettivi: lottare contro le discriminazioni multiple,
no ad adeguarsi a terre straniere, gli ortolani di via Salgari si mischiano, combattere il maschilismo ammantato di razzismo, che spesso porta alla
con diffidenza e curiosità, mettono radici e imparano a convivere. Prota- violenza più cieca e brutale a danni di donne che spesso non denunciano
gonisti del documentario “Coltivare le culture, Gli orti di via Salgari” (20 per paura di ritorsioni. con questa campagna le donne chiedono di non
min.) sono Salvatore, Renzo, Liliana e gli ortolani anziani che, tra cespi di essere viste come estranee perché straniere; il messaggio che si vuole
lattuga e foglie di menta, raccontano i tempi e gli impegni dettati dalla portare è quello della diversità come valore e come veicolo per intesse-
cura dell’orto e le reazioni dinanzi all’arrivo dei “nuovi immigrati” (prima re nuovi legami improntati al rispetto vicendevole. Inutile negare che il
di loro i meridionali). Alle loro voci si aggiungono quelle di Hend, Fatima, clima di diffidenza e paura nei confronti degli stranieri è alimentato da
Lella, donne italiane e migranti dell’associazione Annassim ed esperte or- certa stampa che strumentalmente fomenta sentimenti di rabbia e pregiu-
tolane, alle prese con vicini d’orto diffidenti e corsi di cucina, protagoni- dizio. anche nelle rivolte in maghreb Le donne hanno un ruolo di primo
ste di un’esperienza “sostenibile” d’inclusione. Il documentario, prodotto piano nel risvegliare le coscienze e nel battersi contro regimi che voleva-
da BandieraGialla, è stato realizzato da Salvo Lucchese e Rossella Vigne- no persone assertive e rassegnate. Madri, mogli, studentesse, lavoratrici
ri, con il contributo della Provincia di Bologna. Il promo è disponibile sono scese in strada per riaffermare i propri diritti e per sollecitare tutta
su YouTube, mentre la versione integrale può essere richiesta a Bandiera la popolazione a cambiare direzione. Un vento di cambiamento che forse
Gialla: redazione@bandieragialla.it. cominciamo ad avvertire anche in italia.
01234567891011213141516

Non parlate al conducente

Per un pugno
Ritorno a un di centesimi
(brutto) passato p Donato Ungaro

p marco guidi “S cusi, possiamo farle una domanda?” mi chiedono due


ragazzini, mentre guido. “Ma certo, basta che sia fa-
cile”, rispondo io sorridendo. “Quanti biglietti fa in un giorno
quella macchinetta lì?” e indicano l’emettitrice a bordo del

L’
idea che la storia umana rappre- non pagano le bollette, poi arriva lo sfratto mio bus. “Mah, non saprei; una ventina, durante il mio turno
senti un continuo progresso ri- per morosità. È vero, ci sono ancora i vec- di lavoro; ma dipende dall’ora e dalla linea. Perché?”. I due
sale al Medioevo cristiano: una chi clochard di un tempo, ma si tratta di ragazzini si guardano un po’ in faccia, prima di parlare. “Ab-
marcia costante verso la Città di Dio. Gli eccezioni. La verità è che oggi il welfare si biamo avuto un’idea. Visto che adesso il biglietto a bordo costa
antichi, invece, avevano un concetto cicli- restringe di giorno in giorno, gli stessi po- un euro e cinquanta, noi saliamo con in tasca una decina di
co della storia, cioè di un costante ripro- sti letto messi a disposizione dalla carità biglietti comprati in edicola, a un euro e venti, e li vendiamo
porsi delle stesse situazioni a distanza, pubblica e privata diminuiscono. La coper- sull’autobus a un euro e trenta o un euro e quaranta. Non è
magari, di secoli. Osservando le vicende di ta è troppo corta e quello che solo qualche una buona idea? Così guadagnia-
oggi viene da concordare con loro. anno fa pareva impossibile oggi si avvia a mo dieci o venti centesimi a bi-
Non molto tempo fa sono stati festeggiati i diventare la norma. glietto”. Sono arrivato a un sema-
150 anni dell’Italia unita. Bene, 150 anni or- Di recente ha avuto un grande successo foro rosso e, mentre sono fermo,
sono, le condizioni di tanti, troppi, italiani in Francia un libretto scritto da Stéphane osservo le facce dei due ragazzini;
erano disastrose: senza lavoro, costretti ad Hessel, un partigiano ultranovantenne, già arriveranno si e no a una decina
abitare in buchi più degni di animali che diplomatico e politico di rango. Tra l’altro d’anni. Mi guardano sorridendo,
di uomini, quando potevano disporre di Hessel scrive del welfare. “Oggi – spiega - come se avessero scoperto l’acqua
questi buchi e non erano costretti a vivere ci si dice che il welfare a vantaggio dei più calda, un sistema per fare soldi “facili & puliti”. “Secondo me
sotto il cielo. A Bologna, quando arrivaro- deboli non è più possibile. Ma come? Ci non si può fare; e poi credo che non ci sia molto da guadagna-
no i francesi di Napoleone, nel 1796, erano siamo riusciti nell’immediato dopoguerra, re”. “Perché non si può fare?” incalzano i due monelli. “Perché
migliaia (su una popolazione di poco più con l’Europa in rovina, e non ci riusciamo a bordo non si può esercitare il commercio” rispondo, speran-
di 30mila abitanti) quelli senza una casa e oggi?”. Il libro si intitola “Indignatevi” e in- do segretamente che l’interrogazione sia finita. Sì, l’interroga-
che dormivano sotto i portici o lungo an- dividua nella finanza mondiale, quella fi- zione; perché parliamo di biglietti e centesimi, ma l’argomento
fratti delle mura. Lentamente la situazione nanza che usa i soldi per accumulare altri si può formulare con il ciclo D-M-D, con tanto di plusvalore D.
migliorò, ma oggi pare di assistere a un ri- soldi, la causa del male che sta coinvol- Denaro contro Merce e ancora Denaro, con il guadagno che di-
torno ciclico del malessere. Sono sempre gendo oggi tutta l’Europa. E invita a lotta- viene ulteriore Denaro: ovvero la mobilità del capitale e il suo
di più quelli che non dispongono né di un re contro questo stato di cose che riduce valore di scambio. Tutto spiegato molto bene da Karl Marx, in
tetto né di un letto al coperto. Sono immi- i posti di lavoro, crea emarginati, proprio un libro intitolato appunto “Il Capitale”. Ma come li stiamo cre-
grati che hanno perso o non hanno mai come accadeva un tempo, nelle cosiddet- scendo, i nostri bambini? Con quale arsenico psicologico stia-
trovato un lavoro, ma sono anche italiani te epoche buie. Contro il buio che avan- mo avvelenando le loro innocenze? “Peccato che non si possa
nelle stesse condizioni, magari licenziati e za, forse sarà il caso di mettersi a lottare. fare; ciao”. E scendono correndo dall’autobus. Fine della lezio-
condannati a vivere alla giornata. Sono pa- Come, francamente non lo so. Ma so che ne; ma siamo sicuri che questa volta il maestro fosse l’adulto?
dri separati che vedono svanire in alimenti così non va bene, che contro questo ritor- Forse i grandi dovrebbero pensare alle parole dette dai bam-
alla ex moglie e ai figli i loro scarsi introiti. no al passato che tritura le vite di troppi bini. E, sempre più spesso, alle loro domande. La fregatura è
Prima ricorrono alle mense pubbliche, poi qualcosa bisogna fare. nascosta nelle risposte; che a volte dovrebbero far arrossire gli
adulti. Perché va bene mentire a noi stessi; ma ai bambini...

la posta degli altri


La redazione di Piazza Grande risponde alle lettere pubblicate sui quotidiani bolognesi

Riecco la dark lady


Lettera pubblicata su Il Resto del Carlino del 31 marzo 2011

La signora Cracchi si candida per il Comune perché dice che vuole dare Caro lettore,
qualcosa alla città. Cara signora lei ha già dato, disonorando la nostra cit- eppure noi siamo contenti del ritorno della signora Cinzia! Candidata per il
tà. Per qualsiasi ragione lei l’abbia fatto, sarebbe più decoroso che si ri- consiglio comunale nella lista Nettuno, ha già detto che lo fa “per amore di
tirasse. questa città”, contro “il maschilismo di sempre”, ma anche contro le stri-
sce blu e le multe. E se venisse eletta? Immagini il panico fra i maschietti
del consiglio comunale. Chi altri poteva rivitalizzare una città dove anche
il gossip è stato commissariato?
012345678910111213141516

UNO PIÙ APERTA PARENTESI TONDA TRE QUARTI MENO UN MEZ- SO UN MEZZO PIÙ APERTA PARENTESI QUADRA DUE PER APERTA
ZO CHIUSA PARENTESI TONDA PER APERTA PARENTESI / QUADRA PARENTESI TONDA / SETTANTA PIÙ UNO MENO CINQUE CHIUSA
APERTA PARENTESI TONDA VENTICINQUE PIÙ SEI SETTIMI CHIU- PARENTESI TONDA CHIUSA PARENTESI QUADRA CHIUSA PAREN-
SA PARENTESI TONDA DIVISO UN DODICESIMO / PIÙ UNO CHIU- TESI GRAFFA / PIÙ VENTI VIRGOLA TRE PER SEI VIRGOLA SETTE
SA PARENTESI QUADRA MENO APERTA PARENTESI GRAFFA APER- MENO OTTANTUNO PER APERTA PARENTESI TONDA TRE VIRGOLA
TA PARENTESI QUADRA APERTA PARENTESI / TONDA SESSANTATRÈ TRE / PIÙ DICIASSETTE CHIUSA PARENTESI TONDA DIVISO UNDICI
MENO DUE ALLA SECONDA CHIUSA PARENTESI TONDA PER UN SE- MENO UNDICI VIRGOLA UNO PIÙ UNO UGUALE // MENO TREN-
DICESIMO DIVISO OTTO SEDICESIMI / PIÙ UNO CHIUSA PARENTE- TADUEMILACENTOQUARANTOTTO VIRGOLA ZERO ZERO DUE UNO
SI QUADRA MENO APERTA PARENTESI TONDA UNDICI PIÙ UNDI- OTTO TRE UNO SETTE TRE OTTO SETTE QUATTRO ZERO SETTE
CI CHIUSA PARENTESI TONDA // PIÙ APERTA PARENTESI QUADRA DUE NOVE SEI TRE TRE SETTE UNO OTTO SETTE DUE NOVE ZERO
APERTA PARENTESI TONDA DUE PIÙ DICIOTTO DICIANNOVESI- UNO NOVE UNO SEI CINQUE ZERO TRE NOVE ZERO SEI DUE CIN-
MI MENO UN TERZO / CHIUSA PARENTESI TONDA PER QUATTRO QUE ZERO ECCETERA ECCETERA / ECCETERA ECCETERA. ECCETERA
ALLA SECONDA CHIUSA PARENTESI QUADRA MENO VENTISETTE ECCETERA. ECCETERA ECCETERA. ECCETERA. ECCETERA ECCETERA
PER CINQUE / PIÙ VENTUNO PER APERTA PARENTESI TONDA OTTO ECCETERA / O PIU’ MILLESEICENTODODICI VIRGOLA NOVE ZERO
ALLA SECONDA DIVISO OTTO PIÙ UNO CHIUSA PARENTESI TON- UNO SEI DUE DUE NOVE ZERO ZERO DUE SETTE QUATTRO SET-
DA / CHIUSA PARENTESI GRAFFA PER APERTA PARENTESI GRAFFA TE OTTO SETTE SEI OTTO ZERO DUE QUATTRO CINQUE NOVE TRE
UNO MENO RADICE QUADRATA DI OTTO PER DUE TERZI / PIÙ UN CINQUE NOVE UNO SEI NOVE ZERO ZERO SEI TRE QUATTRO SET-
MEZZO PER APERTA PARENTESI TONDA DUE VENTUNESIMI DIVI- TE SEI CINQUE SEI DUE CINQUE ECCETERA ECCETERA / ECCETERA.
SO UN DODICESIMO PIÙ OTTO PER TREDICI // CHIUSA PARENTE- ECCETERA ECCETERA. ECCETERA ECCETERA ECCETERA. ECCETERA
SI TONDA PIÙ APERTA PARENTESI TONDA TREDICI PER OTTO PIÙ ECCETERA ECCETERA ECCETERA ECCETERA ECCETERA ECCETERA.
UN DODICESIMO DIVISO DUE / CHIUSA PARENTESI TONDA DIVI- ECCETERA / ECCETERA ECCETERA ECCETERA //...............................
012345678910111213141516
“Tre anni senza stadio? Non muore spalle alla porta
nessuno, anche perché non saranno mai
tre anni passati senza il gruppo”
L’abbiamo saputo dall’Ansa. Saranno 11, sieme. Dopo le prime leggi repressive nel

Vita da ultras
vediamo a chi arrivano. Possono beccare ’99 (diffida con obbligo di firma) ci fu una
chi vogliono. Ci hanno tirato delle bombe “due giorni” a Lido Adriano con 220 ul-
carta, agli juventini niente, a chi ha pro- tras nello stesso albergo e poi i cortei a

fra tessere e diffide


vato a reagire lanciando un seggiolino, Milano nel 2003 e a Bologna nel 2004.
diffida. Bologna è sempre stata una piaz- Qui eravamo in 12mila. Ci fu un servizio
za dove sperimentare leggi da applicare a d’ordine perfetto, e ti dico che non è vola-
tutta la città. Da qui è partito lo striscione ta una bottiglia nonostante un caldo por-
p leonardo tancredi “Leggi speciali: oggi per gli ultrà domani co. Una grande giornata.
per tutta la città”. Comunque la diffida fa Come avete vissuto la “giostra” dei

L’
esordio in curva è stato un sconfitta, devi sentirti attratto, a me l’at- parte della nostra vita, fa parte del gioco. presidenti di questa stagione?
dramma infantile: era il ’94, il trazione è scattata. Tre anni senza stadio? Non muore nes- Noi come curva e come gruppo non sia-
Messina conduce 1 a 0, quan- Esiste un codice di comportamen- suno, anche perché non saranno mai 3 mo mai stati filo-societari, da Porcedda,
do il Bologna finalmente pareggia, Ricky to? anni passati senza il gruppo. La riunione in materia di tessera del tifoso, avevamo
(nome di fantasia) è già in macchina con Non sono mai regole scritte, sono rego- del lunedì e tutto il resto non ce le toglie avuto un bel segnale: è venuto incontro
suo zio per evitare il traffico. “Ho pian- le di benestare. Prima di tutto portare in nessuno. ai nostri problemi economici, soprattutto
to di rabbia e non ho messo più piede salvo lo striscione da tutte le trasferte e Ci sono idee a pratiche che vi acco- delle donne che avrebbero speso quattro
allo stadio fino a quando non sono potu- non mettere mai nei guai il fratello che è munano ad altri gruppi? volte senza tessera. Poi il ritiro estivo ad
to andarci da solo, con l’autobus 671 da di fianco a te. Per esempio, entri negli au- Abbiamo raccolto fondi per le vittime del- Andalo, una buona organizzazione, fac-
Zola. Arrivavo tre ore prima, mi sono tro- togrill e vedi che li devastano, quello non lo tsunami, abbiamo fatto un’iniziativa ce nuove, ci sembravano segnali positivi.
vato ragazzetto di 14 anni perso davanti è nella mentalità ultras, noi non siamo per il popolo birmano, i 30mila euro rac- Dopo le prime indiscrezioni pensi “sono i
al Dall’Ara. Alcuni compagni di scuola mi così. La birra senza pagare la prendo o le colti per L’Aquila. Alla prossima partita in giornalisti che vedono sempre il marcio”,
hanno riconosciuto, anche perché già a pile del megafono, se è giusto o sbaglia- casa contro il Napoli raccoglieremo fondi invece stavolta era vero. Ma, per essere
quell’età avevo una certa stazza e una te- to lo lasciamo ai posteri. Sia chiaro, non per un calciatore bolognese dilettante af- sincero, io non mi fido di quella perso-
sta un po’ malata”. abbiamo bisogno di rubare, non siamo fetto da Sla. Poi c’è la violenza, è vero: na che ieri è rientrata in società (Cazzola,
Come sei diventato ultras? più gli ultras degli anni ’70 che morivano per portare avanti i colori della nostra cit- ndr). Siamo contenti di essere ultras e di
Certi amici che facevano parte dei Fore- di eroina senza lavorare. Al giorno d’oggi tà ci sta anche di scontrarci con le altre essere più interessati ad altro, se fossi sta-
ver Ultras hanno cominciato a chiedermi l’ultras è un lavoratore perché abbiamo tifoserie, ma c’è anche il rispetto per va- to un tifoso sfegatato non so come l’avrei
di andare in trasferta. All’epoca giocavo un caro-trasferte che senza lavoro fai fati- lori condivisi. Ci siamo ritrovati a Roma presa. Col patatrac di Porcedda dicevamo
a calcio, è stato l’anno che decisi di mol- ca anche a pagare il mutuo della casa. con loro che avevano sospeso per 10 mi- “mah, se scompariamo, andiamo in Ec-
lare il pallone e fare le trasferte con loro. Dopo la trasferta a Torino i giorna- nuti il tifo per la morte in carcere di Ste- cellenza, non abbiamo più la tessera del
Allora ti si apre un mondo. È un mondo li hanno parlato di diffide in arri- fano Cucchi, siamo stati zitti anche noi. tifoso e andiamo in giro per tutta Italia”.
a sé, che va al di là della vittoria e della vo... Abbiamo organizzato anche iniziative in- (leonardotancredi@piazzagrande.it)

Cronaca delle partite precedenti


Strani numeri
p Gianluca morozzi
Questo, per il Bologna, è l’anno dei numeri strani. 101, ad esempio, come gli anni della nostra gloriosa società. 3, come i punti di penalizzazione che ci
siamo presi, unica società di serie A a venir sanzionata per inadempienze finanziarie (ci piace sempre farci riconoscere). E poi: 4, o forse 5, il numero
dei presidenti che si alterneranno in dodici mesi, da giugno 2010 a giugno 2011. Francesca Menarini, fino a luglio. Il deprecato Porcedda, responsabile
della penalizzazione, fino a Natale. La meteora del caffè Massimo Zanetti, per venti giorni. Il vice Pavignani, a tutt’oggi. Poi, quasi certamente, toccherà
al rientrato Alfredo Cazzola. Che ha appoggiato cinque milioncini per tornare in società, e difficilmente si accontenterà di fare l’amministratore delegato.
Cinque presidenti, ne sono quasi certo, è un record mondiale (siamo anche quelli che hanno esonerato l’allenatore il giorno prima dell’inizio del cam-
pionato, per non farci mancare niente). E a proposito di numeri strani, per commentare le ultime tre partite, posso definirle: il pareggio da 3 punti, la
vittoria da 6 punti, il pareggio da 0 punti. Numeri strani. Ve l’ho detto. Il pareggio da tre punti è Bologna-Cagliari, la sfida contro una delle nostre bestie
nere degli ultimi anni. Partita strana, stranissima. Segna Di Vaio su rigore nel primo tempo, pareggia Cossu nel secondo (con la palla che è uscita sul
fondo prima dell’assist per il gol, tra parentesi). A quel punto, Malesani pensa: ok, stiamo pareggiando, siamo già praticamente salvi, posso anche ri-
schiare qualche cosa, no? Ho tre attaccanti in campo? E mettiamoci il quarto! Così, tra gli occhi sbarrati di tutti, il Bologna si schiera nel finale di partita
con Di Vaio-Gimenez-Ramirez-Paponi. Roba da fantacalcio, di quelle cose che, in genere, o vinci di schianto o perdi con vergogna. Il fatto che Ragatzu
segni per il Cagliari a pochi minuti dalla fine, che Paponi sbagli un gol a porta vuota dopo aver dribblato il portiere, farebbe pensare alla vergogna.
Novantaquattresimo: calcio d’angolo per il Bologna, tutti in avanti, anche Viviano, a saltare e a disturbare il collega portiere. Gimenez butta in mezzo
l’ultimissimo pallone. Mancano otto secondi alla fine. La palla arriva sul sinistro di Ramirez. Ramirez ha davanti praticamente tutto il Bologna e tutto il
Cagliari, un muro, tra lui e la porta. C’è solo uno spiraglio da centrare al volo. Lo centra al volo. E il pareggio insperato viene festeggiato come una vit-
toria: il pareggio da tre punti. Si va a Lecce. Vincendo a Lecce si scaverebbe un solco enorme con la zona-salvezza. Perdendo, be’, qualche piccolo
patema ancora ci sarebbe. Ce lo ricordiamo tutti l’anno scorso, quando pensavamo di essere già salvi e invece abbiamo sofferto fino all’autogol di Pe-
luso a Bergamo. Ma ci pensa di nuovo Ramirez a vedere un altro sottile spiraglio tra Di Vaio, il portiere, il difensore del Lecce e il secondo palo: sinistro
chirurgico, uno a zero per noi. Poi il Lecce si produce in un inutile assalto, Vives prova a sfigurare Viviano con una mossa di kung-fu, così può debut-
tare in campionato anche Lupatelli, con la sua barba e la sua pelata. E portare a casa la vittoria da sei punti. A questo punto, conquistata la salvezza, si
potrebbe guardare avanti in classifica. Non so: a un posto in Europa League. Bisognerebbe battere il Genoa. Col Genoa Di Vaio va in gol aiutandosi con
la mano, l’arbitro convalida, poi ha i rimorsi: regala la punizione del pari al Genoa e sorvola su un fallo in area su Perez al novantesimo. Uno a uno, un
pareggio che in chiave Europa vale zero punti, in effetti. Ma non scherziamo: va benissimo così. All’Europa ci pensiamo l’anno prossimo.
012345678910111213141516

ascanio celestini Cultura

Va in scena
la rivoluzione
Dai grandi protagonisti del Risorgimento
al rapporto con le nuove tecnologie, l’attore
ci parla dei suoi nuovi progetti

p Elsa Emilienne Anne Niola


Sta lavorando a un nuovo testo? risorgimentali, diceva che per essere giu- le renette, le cipolle rosse e non quelle una lingua e una visione del mondo au-
A fine aprile presenterò a Torino uno stu- sta una società non basta che le leggi sia- gialle. Poi se fai l’ordine via Internet non tonomamente ricca. Gli stessi tre elemen-
dio per uno spettacolo che debutterà a no uguali per tutti, ma anche l’economia sei tenuto nemmeno a lavarti i denti, to- ti possono essere visti come negativi. La
Roma all’inizio di ottobre. È la storia di deve esserlo. Scriveva che una società è glierti il pigiama e infilare le scarpe per grande produzione culturale è spesso vi-
un detenuto che deve scrivere un discor- ingiusta se vi sono uomini tanto ricchi da uscire di casa. sta come una grande ricchezza ingestibi-
so, quello che userà come autodifesa in comprarne altri e tanto poveri da doversi Mi può dire tre cose che ama e tre le, le contraddizioni diventano problemi
tribunale. È solo in cella, ma con lui ci vendere. La lotta di classe è la coscienza che non approva dell’Italia? e la territorialità fa a pezzi lo stato.
sono tre libri, quelli che la regola del pe- che viviamo un conflitto interno alla so- Dell’Italia amo una produzione culturale Cosa pensa della situazione politi-
nitenziario gli concede di tenere. Con tre cietà. Un conflitto determinato soprattut- che coinvolge l’intero paese da oltre due- ca italiana?
libri alla volta il detenuto si è fatto una to da una disuguaglianza a livello econo- mila anni. Una grande fabbrica di cultura L’Italia è un paese di destra perché è un
cultura e una coscienza e ora si sente pa- mico, ma anche culturale. artistica, letteraria, musicale, antropolo- paese capitalista. È di destra perché do-
rente stretto di personaggi che pensava Qual è il tuo rapporto con la tec- gica che ha mescolato le classi egemoni minante nei confronti di molti altri paesi
fossero noiosi uomini del passato e in- nologia? e le classi subalterne. Amo le sue con- dominati. Le malattie servono anche per
vece ha conosciuto come rivoluzionari: Penso che non migliori, né peggiori la no- traddizioni che ne fanno un paese mo- sviluppare gli anticorpi, ma purtroppo
Mazzini, Pisacane, Felice Orsini, Mame- stra vita, la rende semplicemente diversa. derno da sempre. Amo la sua cultura ter- sembra che in questa malattia italiana 
li... La cosa che mi preoccupa non è il modo ritoriale, il fatto che da sempre la patria gli anticorpi non riescano a svilupparsi
Lei nasce come attore teatrale, poi in cui risponde ai nostri bisogni, ma il coincide con la propria città e il proprio con sufficiente efficacia. Forse molti ita-
la sua attività è andata anche oltre fatto che ne crei di nuovi. In passato la paese e in questa piccola patria nasce e liani si ammalano perché vogliono essere
il palcoscenico... Come lavora? maggior parte di noi scriveva una lette- si sviluppa un’architettura e una cucina, malati.
Io faccio più o meno sempre la stessa ra ogni tanto o non scriveva affatto. Oggi
cosa: raccolgo storie e racconto storie. Far- siamo tutti vincolati alla posta elettronica
lo in teatro o nei libri, al cinema o in tele- come se da secoli avessimo sempre avu-
visione non è molto differente. Ciò che è to il bisogno di scriverci decine di lettere
cambiato nel mio lavoro è l’attenzione al al giorno. Prima ci informavamo leggen-
presente. I primi testi che ho scritto sono do i giornali e studiavamo sui libri. Oggi
legati alla Seconda guerra mondiale. Da non possiamo vivere scollegati dalla rete
qualche anno sono interessato molto di senza avere la sensazione di essere scol-
più a ciò che accade nel supermerca- legati dal mondo.
to dove andiamo a fare la spesa o nella In un suo monologo, lei racconta
scuola dove portiamo i nostri figli. che “il nonno” non mangia neppu-
Come nascono i tuoi monologhi? re la zuppa del supermercato ma
Spesso nascono in furgone. Passo molto solo quella dell’orto. Oggi invece
tempo in tournée e mentre guido penso anche la spesa si fa su Internet...
a delle storie. Mi piace giocare con pic- Io non compro le zucchine col computer
coli meccanismi. Prendo un personaggio e vado al supermercato solo quando non
e me lo immagino mentre fa una cosa: posso andare al mercato o dall’ortolano
cammina in fila indiana o guarda dalla sotto casa. Ma capisco che le persone
finestra, tiene una pistola in mano o si ri- sentono il bisogno di diventare invisibili.
para dalla pioggia. Poi lo faccio incontra- Tagliarsi fuori dalle relazioni abbassa il li-
re con un altro e vedo che cosa succede. vello di difficoltà della vita. Se puoi anda-
Se dopo un po’ mi sembra che funzioni re in un supermercato, prendere i prodot-
vado avanti, se no cambio strada. ti da solo e infilarli nel carrello, pagare
Nei suoi spettacoli lei parla spesso col bancomat e portarti via due sporte di
di precariato e di lotta di classe. Ci roba senza dover scambiare manco due
può spiegare che cosa intende per parole... Non devi prenderti la responsa-
lotta di classe? bilità di un dialogo con l’ortolano, spie-
Carlo Pisacane, protagonista delle lotte gargli che vuoi le mele annurche e non
012345678910111213141516

Bologna? Appartiene al segno del Toro Dalle stalle alle stelle

Dodici segni
per dodici porte Ariete
Molta energia
Bilancia
Massima
prudenza
p cladio cannistrà
illustrazioni di paola sapori

I Toro Scorpione
n astrologia ogni città, luogo o na- lanzone, che nella commedia dell’arte
zione è legata a un pianeta o a un ci rappresenta, corrisponde proprio alla Avanti con Sentimenti
segno zodiacale, che ne determina tipologia taurina: personaggio sapiente, circospezione da seguire
caratteristiche e affinità, secondo rego- ma anche simpatico e amante dei pia-
le antichissime che risalgono al perio- ceri della tavola! Inoltre, coloro che pre-
do in cui questa disciplina era insegna- sentano pianeti in Toro, come il Sole, la
ta all’università. Anche Bologna non fa Luna, Venere, etc., riescono ad immede- Gemelli Sagittario
eccezione: la nostra città è sempre stata simarsi bene nello spirito cittadino. È il Grande Alla grande
considerata appartenente al segno sola- caso di Gino Cervi, che era nato il 3 mag- movimento
re del Toro. Questo segno, tranquillo e gio, e che è riuscito a rappresentare in
pacioso, amante della buona tavola, è maniera magistrale nelle sue interpreta-
legato alla gola, alla cucina, alla capaci- zioni teatrali la bonomia e la voglia di
tà di saper godere dei piaceri della vita, vivere dei bolognesi. Cancro Capricorno
ma anche alle “belle” donne, soprattutto Nello stesso tempo, Bologna è costruita Contrattempi Difficile
se con forme rotonde. Queste caratteri- su una struttura circolare, che identifica realizzare
stiche dipendono dal fatto che il Toro è proprio il cerchio zodiacale, e presenta
governato da Venere, che nell’antichità la particolarità di avere 12 porte, ognuna
era la Dea dei piaceri, della bellezza e delle quali è in relazione con un deter-
del femminile. E in effetti la nostra cit- minato segno astrologico. Per spiegarci Leone Acquario
tà è conosciuta nei detti popolari per la meglio, ogni porta con la sua zona circo- Al centro Ottime
giovialità, la disponibilità e la capacità stante mostra caratteristiche, simbolismi, dello zodiaco prospettive
di accoglienza dei suoi abitanti, per l’af- architetture ed influenze che richiamano
fabilità e bellezza delle sue donne, per le un singolo segno. Non solo, ma le porte
sue specialità culinarie, famose in tutta si susseguono, come i segni, seguendo
Italia. Bologna non è forse detta “la Gras- l’ordine zodiacale (Ariete, Toro, Gemelli, Vergine Pesci
sa” ed i tortellini non sono forse fatti a Cancro, etc.) a partire da Porta San Feli- Malumori Intense
somiglianza dell’ombelico di Venere? ce, Sant’Isaia, Saragozza, San Mamolo e passioni
D’altra parte la maschera del dottor Ba- così via. (canniclau@libero.it)

Vous aimerez peut-être aussi