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INDICE
INTRODUZIONE pag. 3
IL CONTESTO pag. 4
METODO pag. 18
INTRODUZIONE
L’oggetto del project work (p.w.) proposto dal gruppo e condiviso con il tutor, mira ad
analizzare la realtà organizzativa scelta, partendo dalle conoscenze acquisite nei vari step della
formazione, e a suggerire proposte tese a migliorare il contesto analizzato.
Uno studioso dell’organizzazione (G.Morgan) scriveva che “molti aspetti della cultura di
un’organizzazione si concretizzano nella prassi routinaria”.
La sostenibilità dei servizi, alla luce delle sempre più crescenti esigenze dei cittadini e della
necessità di assicurare l’efficienza dei servizi sanitari rappresenta il momento centrale della gestione
dei servizi sanitari.
Nella realtà aziendale dell’ASL n.1, si intende contribuire con il presente progetto (“nel
nostro piccolo”) a migliorare l’assistenza ai malati oncologici, fornendo suggerimenti che potranno
essere rappresentati all’interno di un incontro allargato con tutte le parti interessate, secondo
modalità ritenute più opportune dalla direzione generale dell’azienda.
IL CONTESTO
Il territorio dell’ASL n. 1 della Regione Basilicata conta 98661 residenti, ripartiti in 19 comuni,
poco più del 50% degli stessi è dislocato in 4 grandi cittadine (con popolazione superiore ai 10.000
abitanti), il resto è disseminato nei restanti comuni, 13 dei quali con popolazione inferiore a 4000
abitanti.
I dati sulla speranza di vita alla nascita evidenziano una vita più lunga per le donne e una stabilità
per ambo i sessi negli 98-99-2000.
Il numero dei morti nel corso degli anni 97-98-99-2000 è quasi immutato. La percentuale di morti
per tumore, ad eccezione dell’anno 99 (17,12%), varia di poco nel corso degli ultimi anni. In
particolare nell’anno ’98 il numero dei morti per tumore nell’ASL risulta essere al di sotto della
percentuale della Regione Basilicata (ultimo dato regionale pubblicato dall’ISTAT) (ASL n. 1:
21,55 ; Regione : 23,5).
Nel 2001 il numero dei cittadini residenti affetti da patologia tumorale, esenti da ticket è pari a 651
e rappresenta il 6,31% degli esenti per patologia e il 5,21 di tutte le esenzioni rilasciate dall’ASL
Il costo sostenuto dal SSN, nell’anno 2001, per protesi, a favore dei residenti dell’ASL n.1, è pari a
6640,441 euro. Le protesi mammarie e i relativi costi rappresentano poco meno dell’80% di tutte le
protesi consegnate ai pazienti oncologici residenti nell’ASL n.1 e dei connessi costi totali.
n. Costo v.%
protesi siliconate della mammella
19
5296,421 79,77
Laringofano 1 250,02 3,77
2 1,19
cannule tracheali 79,68
Sollevatore 1 549,51 8,28
Letto ortopedico 1 464,81 6,99
Totale 24 6640,441 100
Il costo sostenuto dal SSN per gli ausili (cateteri, placche,buste ecc.) per i residenti dell’ASL n.1,
nell’anno 2001, è pari a 959.000 euro, il 5,7 % ( 54909,58 euro) dello stesso è stato effettuato a
favore dei pazienti oncologici.
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I dati di ricoveri relativi ai DRG degli anni 2000-2001, comprensivi di mobilità passiva intra
ed extraregionale (dati provvisori per il 2001), evidenziano un lieve calo di ricoveri nell’ultimo
anno pari a –0,13 dovuti a neoplasie più svariate per tipologia, sede, istologia, ecc. una
diminuizione di ricoveri per 1000 abitanti (da 22,71 per mille si passa al 22,34 per mille) e un
contrazione del 5% di ricoveri per leucemie, alterazioni mieloproliferative-disturbi del sistema
reticolo endoteliale immunitario sul totale dei ricoveri oncologici.
l’analisi dei DRG negli anni 2000/2001 evidenzia una tendenza a favore della migrazione
sanitaria da parte dei pazienti oncologici (sia per terapie chirurgiche che mediche e radioterapiche),
verso le altre regioni, anche se nel 2001 si intravede un lieve miglioramento a favore delle strutture
dell’ASL1. Il DRG relativo alla chemioterapia è il più frequente; l’analisi dettagliata di questo dato
fa notare un calo del numero di tali prestazioni nel 2001, si passa da 1154 dell’anno 2000, a 876 del
2001.
Le prestazioni che più frequentemente sono erogate nell’ASL 1 sono quelle relative ai DRG
: 203, 319, 173, 318, la loro frequenza rimane costante nei due anni considerati.
La gran parte dei DRG oncologici non sono garantiti nell’ASL n.1, i più noti sono DRG 307,
306, 337, 10, 492, 411, 409, 410.
La presenza del CROB nel territorio USL 1 contribuisce a diminuire la mobilità ospedaliera,
poichè assicura anche le prestazioni oncologiche ambulatoriali di radioterapia e di chemioterapia.
Si avverte la necessità di trovare un’azione integrata, sequenziale e ben codificata che deve
prevedere il coinvolgimento di molteplici professionalità, per consentire ai pazienti affetti da cancro
di potersi avvalere totalmente delle prestazioni oncologiche che il territorio dell’ASL offre a partire
dalla diagnosi precoce fino al trattamento,
Sono in atto gli screenig cervico-uterino, mammario e di prossima attuazione quello colo-
rettale.
Variazione
2000 % 2001 % %
2001/2000
n. ricoveri fuori regione 732 28,9 673 30,53 -8,06
n. ricoveri in regione 1450 57,24 1192 54,08 -17,79
n. ricoveri in ASL 351 13,86 339 15,39 -3,42
totale ricoveri residenti ASL n.1 2533 100 2204 100 -12,99
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Il cittadino residente nell’ASL n.1, affetto da patologia oncologica, dopo aver consultato il
medico curante e il medico specialista, può rivolgersi presso il P.O.U. per la diagnosi di alcuni
tumori, effettuare interventi chirurgici e i relativi controlli se la patologia tumorale non necessita di
chemio o radio terapia. In caso di remore legate a problemi culturali e sociali e indipendentemente
dalla successiva terapia, il cittadino può rivolgersi direttamente presso ospedali regionali o
extraregionali.
Per le patologie oncologiche che non possono essere curate nel P.O.U. il cittadino si
rivolge presso ospedali regionale ed extaregionali
Il tramite tra la struttura ospedaliera in cui è diagnosticata e curata la patologia tumorale e
il cittadino è assicurata dal medico curante, che segnala all’ADI il paziente in fase terminale o di
cronicità della patologia.
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logigramma
Il percorso ospedaliero del malato oncologico residente nell’ASL n.1
Medico
curante
Medico
specialista
In Ospedale, P.O.U.
regione quale? -stadiazione
-stadiazione -programma
-programma terapeutico
terapeutico -terapie
-terapie Fuori
regione
stadiazione
-programma
terapeutico
-terapie
dimissione
Follow up
ADI
hospice
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familiare , al fine di mantenere e/o migliorare la qualità della vita di persone affette da una malattia
inguaribile.
Gli obiettivi specifici della direttiva sono finalizzati, tra l’altro, a fornire cure palliative per
prevenire il dolore, laddove non è più giustificabile altro intervento terapeutico.
La deliberazione di giunta regionale dell’ottobre 2000 prevede la realizzazione di tre
Hospice in tutto il territorio regionale, presso il CROB (Centro di riferimento oncologico regionale
per la cura dei tumori), presso l’azienda ospedaliera S. Carlo e presso l’ospedale di Matera e allo
stato attuale non sono stati resi operativi. Nel territorio dell’ASL n.1 (Rionero in Vulture) è ubicato
il CROB al cui interno sono previsti 8 posti letto di hospice.
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logigramma
L’assistenza del paziente oncologico in ADI
Medico
ospedaliero
CURANTE
familiari
ADI
Associazione
di
MEDICO
volontariato
Servizi
sociali
Unità di
valutazione
Trattamenti
sanitari a decesso
domicilio
Affido a
Dimissione parenti
Dall’ADI
Ricovero in
ospedale
Dimissione
ospedaliera
12
I pazienti oncologici in carico all’ADI nel 2001 sono 108 e rappresentano il 16,09 % di tutti i
cittadini esenti ticket per patologia oncologica.
L’età dei pazienti maggiormente presente in ADI appartiene alla fascia di età 65- 84 anni e
costituisce il 63,4 % di tutti i pazienti in carico .
uguale e 1 0,93
inferiore a 29
30-34 0 0,00
35-39 1 0,93
40-44 1 0,93
45-49 3 2,78
50-54 4 3,70
55-59 7 6,48
60-64 9 8,33
65-69 13 12,04
70-74 19 17,59
75-79 18 16,67
80-84 19 17,59
85-89 10 9,26
90-94 2 1,85
95 e oltre 1 0,93
Totale 108 100,00
Il 50% dei pazienti oncologici non sono malati terminali perchè in carico all’ADI per periodi
superiori ai sei mesi. (Il periodo terminale, secondo l’OMS, è tale se compreso tra tre e sei mesi).
Anche il numero medio degli accessi dei medici di medicina generale per i pazienti in carico
all’ADI pari a 7, risulta inferiore al numero degli accessi previsti, dall’accordo aziendale tra
l’azienda e i medici di medicina generale, in numero di 10 per i malati terminali ad alta intensità
sanitaria.
Dal confronto i dati dei pazienti in carico all’ADI per il 2001 e gli standard assistenziali minimi
tendenziali per assistito, previsti dal progetto obiettivo (P.O) dell’ADI, si evidenzia quanto segue:
- il 25,9% dei pazienti hanno usufruito dell’assistenza infermieristica al di sotto dello standard.
Sono state prese a base le ore di assistenza infermieristica del 2° semestre 2001, per la presenza di
ore effettivamente erogate;
- il 53,7% dei pazienti hanno usufruito di un numero di prestazioni specialistiche mediche al di sotto
dello standard;
-l’80,55% dei pazienti hanno usufruito di un numero accessi da parte dei medici di medicina
generale inferiore allo standard.
Il confronto con le ore di assistenza riabilitativa previste dal P.O. non è possibile effettuarlo per la
mancanza di ore a disposizione. Il personale di fisioterapia non è remunerato sulla base delle ore
effettuate, ma secondo il numero e la tipologia delle prestazioni effettuate, previste dal decreto
legislativo del 1996.
Il 7,4% dei pazienti oncologici in ADI si dimette volontariamente perchè assistito dai propri
familiari e il 6,48% non usufruisce di assistenza infermieristica, ma solo di accessi del medico
curante, di prestazioni specialistiche e solo due di loro anche di prestazioni di fisiochinesiterapia ,
di ausili di incontinenza e di protesi. Tutti i pazienti oncologici in carico hanno usufruito delle
prestazioni a domicilio da parte del proprio medico curante e di specialisti ospedalieri. Non tutti i
pazienti hanno effettuato le terapie fisiche (12%). Nel 2° semestre 2001, il periodo che intercorre
tra la presa in carico da parte dell’ADI e l’affido alla cooperativa per l’assistenza infermieristica
sono stati effettuati le valutazioni per l’individuazione del piano di trattamento da parte del
personale addetto al coordinamento e gli accessi dei medici curanti. Le ore di assistenza
infermieristica in media per ciascun paziente sono state pari a 41, il numero medio degli accessi
degli specialisti ospedalieri di 1,25.
v.a. v.%
153 Tumori maligni del colon 13 12,04
154 Tumori maligni del retto,della giunzione 4 3,70
rettosigmoidea e dell’ano
211 Tumori benigni di altre parti dell’apparato 0 0,00
digerente
162 Tumori maligni della trachea, dei bronchi e 17 15,74
dei polmoni
155 Tumori maligni del fegato e dei dotti 7 6,48
biliari intraepatici
185 Tumori maligni della prostata 10 9,26
151 Tumori maligni dello stomaco 11 10,19
159 Tumori maligni di altre e mal definite sedi 3 2,78
dell’apparato digerente e del peritoneo
191 Tumori maligni dell’encefalo 4 3,70
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I costi sostenuti dall’ADI per i pazienti oncologici nell’anno 2001 sono stati di 159670 euro.
Per l’assistenza infermieristica è stato speso il 45,99% del totale dei costi, per i consumi
farmaceutici il 10,07%.
La spesa farmaceutica nel 2° semestre risulta quasi triplicata rispetto al 1° semestre pur non
essendo aumentato il costo unitario di ciascun prodotto farmaceutico.
La differenza è senz’altro addebitabile al fatto che nel 2° semestre i consumi si riferiscono
al periodo di effettivo affido del paziente alla cooperativa, che è sempre inferiore al periodo in cui
lo stesso è preso in carico dall’ADI .
I costi dei consumi farmaceutici del 1° semestre sono stati calcolati sulla base delle giornate
in carico all’ADI, non potendo distinguere il periodo di affido all’infermiere per la mancanza delle
cartelle cliniche domiciliari relative al 1° semestre 2001.
La tabella sintetica dei costi dei pazienti oncologici in ADI evidenzia che il 18% dei costi
totali sono sostenuti dall’ASL per il personale dipendente addetto al coordinamento dell’attività
dell’ADI, (attività a part-time dei medici, infermieri, fisioterapisti, assistente sociale).
Il costo degli accessi da parte dei medici curanti è dell’8%, degli ausili di incontinenza del
7%. Il costo delle prestazioni specialistiche, delle prestazioni fisioterapia e dell’ammortamento
delle protesi incidono rispettivamente in quantità inferiori al 5%.
E’ possibile rilevare alcuni indicatori di costo che indicano, pur con i limiti evidenziati,
l’unità media di costo per ciascun paziente oncologico in ADI, al fine di poter meglio orientare le
scelte della Direzione strategica nell’assegnazione di budget e nella eventuale ridefinizione del
servizio.
Il costo medio per paziente oncologico in carico all’ADI è pari a 1478,42 euro, seguono in
ordine di frequenza il costo medio per paziente dell’assistenza infermieristica pari a 679,96 euro,
dei consumi farmaceutici di 148,9 euro, degli accessi dei medici di medicina generale di 126,88
euro e degli ausili di incontinenza di 107,33 euro. I restanti costi, ad eccezione del costo di
coordinamento che incide su ciascun paziente in media nella misura di 275,51 euro, sono al di sotto
di 100 euro per paziente.
I ricoveri effettuati nel corso dell’anno 2001 da pazienti oncologici in ADI prima che
fossero in carica all’assistenza integrativa domiciliare o nel periodo immediatamente successivo
sono stati 217.
I pazienti che hanno interrotto il trattamento ADI per il ricovero ospedaliero sono stati 10,
alcuni di questi ne hanno effettuati più di uno nel corso dell’anno.
Dalla sottostante tabella si evince che i ricoveri dei pazienti oncologici in ADI sono stati
effettuati in parti uguali nel P.O.U., in regione e fuori regione. Dall’analisi congiunta delle tabelle
dei ricoveri dei residenti nell’ASL n.1 relativamente ai DRG oncologici, e dei DRG relativi ai
ricoveri dei pazienti in ADI si evince che questi ultimi si ricoverano in misura maggiore presso le
sedi del P.O.U. e in quantità minore presso gli altri ospedali della regione.
La degenza media dei pazienti in ADI ricoverati presso il P.O.U. è di circa 3 giorni più
lunga della degenza media dei ricoveri effettuati in regione e fuori regione.
Dall’analisi dei DRG dei ricoveri dei pazienti in ADI si rileva che i ricoveri effettuati sono
stati quasi sempre determinati da problematiche e complicanze correlate alla patologia oncologica
di base.
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METODO
Il titolo del presente project work ha subito notevoli cambiamenti in corso di attuazione .
Inizialmente l’interesse del gruppo si è incentrato sul percorso del paziente oncologico, residente
nell’ASL n.1, attraverso i servizi alternativi al ricovero ordinario: day hospital, day service.
La delibera di organizzazione dell’attività di day service è allo stato attuale sottoposta al
controllo regionale e nelle tre sedi del P.O.U. non esiste attività di day service per pazienti
oncologici.
Il settore aziendale che necessità di maggiore attenzione per la presenza di malati oncologici
è l’ADI. Pertanto, dopo aver tracciato il profilo dell’ASL n.1 l’attenzione del gruppo si è focalizzata
sulla conoscenza reale dei malati oncologici e sul loro percorso all’interno dei servizi aziendali con
il fine di migliorarli.
L’individuazione del profilo dell’ASL n.1 ha messo in evidenza l’entità del numero dei
cittadini con prolemi oncologici nel territorio dell’ASL n.1 rilevando presso i distretti sanitari di
base il numero di cittadini esenti per patologia tumorale. Successivamente si sono rilevati i morti
per patologia tumorale nell’asl n.1 e recuperati presso l’ISTAT dati inerenti la speranza di vita della
popolazione regionale degli ultimi anni per capire se vi é coerenza tra tali dati e i morti per tumore
in Basilicata (i dati regionali sono gli unici dati rilevabili presso l’ISTAT).
Sono stati altresì, reperiti presso i distretti sanitari di base il numero, le tipologie e i costi
degli ausili tecnici e delle protesi consegnate ai pazienti oncologici che hanno subito interventi
chirurgici demolitivi.
Per quanto attiene i dati di mortalità va segnalato che ad oggi l’osservatorio epidemiologico
regionale non è in grado di fornire il numero preciso dei morti distinto per causa di morte poichè,
non possedendo ancora i dati di mortalità di tutte aziende sanitarie regionali, non può effettuare i
necessari “controlli di qualità” finalizzati anche ad eliminare dati uguali trasmessi
contemporaneamente dall’ASL in cui è avvenuto il decesso e dall’ASL in cui è stato
successivamente riportato. L’anno meno completo è il 2000.
Un successivo momento, non da meno importante per la definizione del profilo dell’azienda,
è stato quello di conoscere i dati relativi ai ricoveri ospedalieri dei residenti in questa ASL. Il
servizio regionale di gestione risorse e controllo direzionale ha fornito i DRG relativi ai residenti,
ricoverati presso il P.O.U., negli ospedali regionali ed extraregionali. Gli stessi dati hanno messo in
evidenza che in tutti gli ospedali sia regionali che extraregionali ci sono stati negli anni 2000/2001
un numero irrisorio di deceduti oncologici. Quasi tutti sono deceduti a domicilio. Non risulta che ci
siano stati ricoverati presso hospice fuori regione (in regione non sono ancora avviati).
L’ADI copre tutti i servizi assistenziali territoriali per i malati oncologici, non esiste nel
territorio di cui trattasi assistenza infermieristica domiciliare in maniera disinta e separata dall’ADI .
L’interesse quindi si sposta sulla necessità di capire quanto costa all’ASL n.1 l’assistenza in
ADI del malato oncologico terminale e se tutti i pazienti oncologici in ADI sono terminali o meno.
L’analisi dei dati (data di ammissione, di dimissione, di consumi, costi , ecc.) concernente i
pazienti oncologici in ADI è stato il punto di partenza per conoscere la modalità di erogazione
dell’assistenza a domicilio per i pazienti di cui trattasi. Il secondo semestre del 2001 è il periodo
dell’anno in cui è possibile recuperare tutte le tipologie di consumi e quindi dei costi dell’assistenza
infermierista e dei consumi di farmaci, ad eccezione dei consumi di farmaci erogate dalle farmacie
territoriali (morfina e simili), utilizzati principalmente per cure palliative. I costi unitari dei singoli
prodotti farmaceutici del 2001 sono stati forniti dalla farmacia dell’ospedale di Venosa , i consumi
dei farmaci dalla cooperativa.
I farmaci sono forniti dalla farmacia dell’ospedale di Venosa direttamente alla cooperativa a
cui è stata affidata l’assistenza infermieristica per i pazienti in carico all’ADI.
19
Per l’intero anno si conoscono gli accessi e i relativi costi dei medici di medicina generale,
degli specialisti ospedalieri e dei fisioterapisti, quest’ultimi pagati a prestazione sulla base del
tariffario delle prestazioni specialistiche del ‘ 96.
Per il 1° semestre manca presso la sede dell’ADI la quasi totalità delle cartelle cliniche
domiciliari (comprendente anche i piani di trattamento individuale) dei pazienti in carico al primo
semestre (ne sono presenti solo 8), poichè mai pervenute dal domicilio dei pazienti dopo il decesso
o la dimissione volontaria.
Per recuperare i costi del 1° semestre si sono presi a base i pazienti con il medesimo carico
assistenziale (infermieristico e di consumi farmaceutici) in carico al 2° semestre e calcolato in
proporzione i costi relativi all’assistenza infermieristica e ai consumi farmaceutici, solo dopo aver
verificato che i pazienti in carico non avessero effettuato solo fisioterapia o accessi da parte del
medico curante e del medico specialista nel 1° semestre.
Per conoscere i pazienti con il medesimo carico assistenziale si è fatto riferimento alla
memoria del personale infermieristico e di riabilitazione (case manager) addetto al coordinamento
che sin dall’inizio dell’attività è stato presente in ADI e ricorda la totalità dei pazienti oncologici.
Detto personale preposto alla messa a punto del piano di trattamento individuale per ciascun
paziente insieme al medico dell’ADI e al medico di base, ha classificato senza difficoltà i pazienti
in alta-media e bassa assistenza.
Successivamente per ogni paziente appartenente a ciascuna tipologia di assistenza sono stati
calcolati le ore di assistenza infermieristica e i costi infermieristici e farmaceutici, in proporzione ai
costi di un paziente tipo, maggiormente rappresentante la medesima peculiarità di assistenza, in
carico al 2° semestre. Si è ipotizzato che il carico assistenziale e i relativi cosumi, all’interno di ogni
classe, fossero stati costanti per tutto il periodo di affido all’ADI.
Non è stato possibile calcolare, per la mancanza di cartelle cliniche domiciliari relativamente
ai pazienti in carico nel 1° semestre 2001, il costo di ammortamento delle protesi e ausili tecnici,
relativamente al prestato d’uso. Altresì difficile è stato individuare i costi di alcuni farmaci (morfina
e farmaci simili) distribuiti direttamente dalle farmacie esterne, a causa di alcune restistenze
manifestate dal sindacato di categoria dei farmacisti territoriali.
Il costo orario dell’assistenza infermieristica è stato calcolato prendendo a base il costo
orario degli infermieri incaricati a tempo determinato presso l’ASL, fornito dall’unità operativa del
personale. Ci sono stati casi in cui i pazienti in carico al 1° semestre sono stati seguiti anche nel
secondo fino alla fine dell’incarico dell’infermiere.
Per il calcolo delle ore di assistenza infermieristica e dei costi dei pazienti in carico a cavallo
dei due semestre si sono presi a base i costi del 2° semestre 2001 e calcolati in proporzione i costi e
le ore infermieristiche per il 1° semestre.
I costi del personale medico ( a part-time presso l’ADI), infermieristico (relativamente al
periodo di attività presso l’ADI) e di riabilitazione addetto al coordinamento dell’attività ADI è
stato suddiviso per il numero dei pazienti in carico all’ADI in parti uguali e moltiplicato per il
numero dei pazienti oncologici.
Infine il confronto con gli standard assistenziali minimi tendenziali per assistito in media
annuale previsti dal progetto obiettivo nazionale dell’ADI è stato effettuato per quanto attiene
l’assistenza infermieristica, considerando le ore di assistenza infermieristica effettivamente erogate
nel 2° semestre (non considerando le ore di assistenza infermieristica del 1° semestre ricavate
secondo la procedura precedentemente illustrata). Sono stati calcolati i giorni di affido alla
cooperativa e la media giornaliera di assistenza infermieristica prevista dallo standard del progetto
obiettivo nazionale dell’ADI; successivamente è stata calcolata la distanza dallo standard,
confrontando l’assistenza infermieristica erogata dalla cooperativa e l’assistenza prevista dallo
standard e calcolata la percentuale di pazienti con assistenza infermieristica al di sotto dello
standard nazionale.
20
In modo similare si sono effettuati i confronti tra gli accessi dei medici di medicina generale e
le prestazioni specialistiche effettuate, con il numero degli accessi dei medici di medicina generale e
delle prestazioni specialistiche previste dallo standard. Il periodo considerato è l’intero anno 2001.
Proposte e suggerimenti
Gli operatori dell’ADI e della cooperativa che assicura, per conto dell’ASL l’assistenza
infermieristica, inizialmente poco partecipi, hanno sviluppato nel corso del project work un
notevole spirito collaborativo, tanto da sentirsi parte attiva del progetto.
In particolare si ringrazia una operatrice fisioterapista che ha fatto da “ponte” tra l’ADI, la
cooperativa e il gruppo fornendo tutto quanto era necessario per addivenire ad una conoscenza
puntuale della tipologia di assistenza erogata in ADI e dei costi sostenuti per ciascun paziente
oncologico (consumi farmaceutici, ore di assistenza infermieristica, n.accesso dei medici ,ecc.).
La presente analisi rappresenta il punto di partenza e pone le basi per successive analisi negli
anni a venire.
Altro aspetto positivo che merita di essere posto all’attenzione dei lettori e delle parti
interessate è l’aver reso “visibile” problemi latenti sottesi all’erogazione dell’assistenza
domiciliare.
I consumi farmaceutici mai trasmessi prima d’ora, dalla cooperativa all’ADI, saranno inviati
mensilmente e per ciascun paziente in carico.
La realizzazione del p.w. ha quindi fatto sì che ponessero le basi per effettuare incontri
periodici tra la cooperativa e il servizio ADI dell’ASL .
Attività non soggette a monitoraggio, date per scontato, sono emerse nella loro totalità e
portate a conoscenza dei servizi che ruotano attorno all’assistenza domiciliare integrata.
Alla luce di quanto sopra evidenziato si può affermare che il debito informativo verso
l’èquipe ADI per la messa a punto del presente project work è stato soddisfatto.