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CIRCOLARE INFORMATIVA

STUDIO NEGRI E ASSOCIATI


APRILE 2011

Sommario

PRECLUSIONE ALLA COMPENSAZIONE IN PRESENZA DI DEBITI ERARIALI ISCRITTI A RUOLO: CHIARIMENTI ..... 2
INDIVIDUAZIONE DEI CREDITI / DEBITI ERARIALI ................................................................................................ 2
CARTELLE DI PAGAMENTO “RILEVANTI” AI FINI DEL DIVIETO ............................................................................. 2
VALORE / DETERMINAZIONE DEL LIMITE DI € 1.500 ........................................................................................... 3
ESTINZIONE DEI DEBITI ISCRITTI A RUOLO .......................................................................................................... 3
REGIME SANZIONATORIO PER INDEBITA COMPENSAZIONE ............................................................................... 5
UTILIZZO DELLE RITENUTE DEL 10% SU BONIFICI PER SPESE AGEVOLABILI 36% - 55% ...................................... 5
DETRAZIONE IRPEF 36% : ULTIMI CHIARIMENTI ............................................................................................... 6
INTERVENTI EDILIZI ESEGUITI IN ATTUAZIONE DEL C.D. “PIANO CASA” ................................................................................. 6
ONERI DI URBANIZZAZIONE E ALTRE SPESE A FAVORE DEL COMUNE ................................................................. 7
IN CASO DI ERRORE DEL CONTRIBUENTE NESSUN LIMITE ALLA RITRATTABILITÀ DELLA DICHIARAZIONE DEI
REDDITI ............................................................................................................................................................ 8
CONVERSIONE IN LEGGE DEL “DECRETO MILLEPROROGHE”............................................................................. 8
MOD. 770 MENSILE ................................................................................................................................................. 9
5 PER MILLE 2011 ................................................................................................................................................... 9
CALAMITA’ NATURALI E AUMENTO ADDIZIONALE REGIONALE .......................................................................... 9
COSTO DEL CARBURANTE IN FATTURA PER AUTOTRASPORTATORI C/ TERZI ..................................................... 9
VERSAMENTO PREMI INAIL AUTOTRASPORTATORI C/TERZI .............................................................................. 9
DEDUZIONE FORFETTARIA DISTRIBUTORI DI CARBURANTI ................................................................................ 9
ACCATASTAMENTO IMMOBILI FANTASMA...................................................................................................................... 9
PROROGA DILAZIONE DI PAGAMENTO DEI RUOLI .............................................................................................. 9
AMMORTAMENTO IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI ..................................................................................................... 10
LA CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI ................................................................................................................ 10
MODALITA’ D’ESERCIZIO DELL’OPZIONE ........................................................................................................... 10
DISCIPLINA TRANSITORIA PER IL 2011 ........................................................................................................................ 11
VERSAMENTO DELL’ACCONTO ......................................................................................................................... 11
CASI PARTICOLARI ............................................................................................................................................. 12
SANZIONI .......................................................................................................................................................... 12
ANALISI CONVENIENZA ..................................................................................................................................... 12
CONTROLLI CONTABILI PRELIMINARI AL BILANCIO DI FINE ANNO .................................................................. 13
TERMINI E MODALITÀ DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO 2010 DELLE SRL ...................................................... 16
TERMINE DI PRESENTAZIONE DEL BILANCIO AI SOCI E TERMINI DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO .............................................. 16
UTILIZZO DEL MAGGIOR TERMINE (180 GIORNI) .......................................................................................................... 17
MODALITÀ DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO ................................................................................................................ 18
CESSIONE DI IMMOBILI AD USO ABITATIVO: ALLUNGAMENTO DEL PERIODO DI IMPONIBILITA’ ................... 18
IL TRATTAMENTO IVA DEI BUONI ACQUISTO REGALO.................................................................................... 19
NUOVI ELENCHI CLIENTI E FORNITORI ............................................................................................................ 21
L’ISCRIZIONE NELL’ELENCO DEI POSSIBILI BENEFICIARI DEL 5‰ PER IL 2011 .................................................. 21
ENTI DI VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI SPORTIVE ......................................................................................... 22
ENTI DELLA RICERCA SCIENTIFICA E DELL’UNIVERSITA’ .................................................................................... 22
ENTI DELLA RICERCA SANITARIA ....................................................................................................................... 22
LA NUOVA DISCIPLINA PER I LEASING IMMOBILIARI ...................................................................................... 22
GLI APPALTI PUBBLICI E LA TRACCIABILITA’ DEI FLUSSI FINANZIARI - CHIARIMENTI ....................................... 23
MALATTIA DEI LAVORATORI DIPENDENTI – MODALITA’ DI RECUPERO CERTIFICATO MEDICO ....................... 26
SCADENZARIO 15 APRILE – 31 MAGGIO ......................................................................................................... 26
1

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PRECLUSIONE ALLA COMPENSAZIONE IN PRESENZA DI DEBITI ERARIALI ISCRITTI A RUOLO:


CHIARIMENTI

Come noto e comunicato con Ns precedenti circolari, a decorrere dall’1.1.2011, è stato introdotto il DIVIETO DI
UTILIZZO DEI CREDITI IN COMPENSAZIONE NEL MOD. F24, IN PRESENZA DI IMPOSTE ERARIALI
ISCRITTE A RUOLO E NON PAGATE DI IMPORTO SUPERIORE A € 1.500,00.

Con Circolare n.13/E del 11.3.2011 l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito.

INDIVIDUAZIONE DEI CREDITI / DEBITI ERARIALI

I CREDITI “ERARIALI” per i quali opera la limitazione alla compensazione in esame sono quelli relativi:

 alle imposte dirette (ad esempio, IRPEF, IRES), all’IVA e alle altre imposte indirette;

 all’IRAP e alle addizionali IRPEF.

IL DIVIETO DI COMPENSAZIONE NON SUSSISTE CON RIGUARDO ALLE ALTRE IMPOSTE quali, a titolo
esemplificati ma non esaustivo, i TRIBUTI LOCALI (ICI, Tarsu, TOSAP), i CONTRIBUTI PREVIDENZIALI ED
ASSISTENZIALI (contributi INPS, premi INAIL), ecc.

Invece tra i DEBITI “ERARIALI” che potrebbero precludere la compensazione rientrano, oltre a quelli relativi
alle imposte dirette, all’IVA e alle altre imposte indirette, all’IRAP e alle addizionali IRPEF, anche
quelli riferiti:

 alle ritenute alla fonte, a titolo di acconto o di imposta, relative ad imposte erariali (ad esempio,
ritenute IRPEF su redditi di lavoro dipendente / autonomo, ecc.);

 ad imposte erariali per le quali non è prevista la compensazioni, quali, ad esempio, l’imposta di
registro (peraltro in presenza di un debito iscritto a ruolo relativo a tali imposte il contribuente, al fine di
rimuovere l’ostacolo all’utilizzo dei crediti disponibili, può compensare il debito stesso);

 agli importi accessori delle somme iscritte a ruolo, ossia:

- sanzioni, interessi;

- aggi, interessi di mora;

- altre spese collegate al ruolo (ossia le spese di notifica della cartella, spese sostenute dall’Agente della
riscossione per le procedure esecutive nonché, in generale, tutte le spese rimborsabili all’Agente stesso).

L’Agenzia delle Entrate ha inoltre chiarito CHE NON COSTITUISCE OSTACOLO ALLA COMPENSAZIONE LA
PRESENZA DI DEBITI ISCRITTI A RUOLO RELATIVI AI CONTRIBUTI E AGEVOLAZIONI EROGATI A
QUALSIASI TITOLO SOTTO FORMA DI CREDITO D’IMPOSTA, ANCORCHÉ INDICATI NELLA SEZIONE
“ERARIO” DEL MOD. F24.

CARTELLE DI PAGAMENTO “RILEVANTI” AI FINI DEL DIVIETO

Come noto il divieto alla compensazione trova applicazione quando è ormai scaduto il termine di pagamento delle
somme iscritte a ruolo, ossia deve essere decorso il termine di 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento.

Con la Circolare n. 13/E è stato precisato che la compensazione dei crediti erariali è preclusa in presenza
di CARTELLE ESATTORIALI DI PAGAMENTO:

 il cui termine di pagamento è già scaduto, anche se anteriormente all’1.1.2011, a prescindere


dalla data in cui la cartella è stata notificata (dall’1.1.2011 ovvero antecedentemente); 2

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 riferite sia a ruoli ordinari che straordinari;

 riferite ad iscrizioni a ruolo a titolo definitivo ovvero provvisorio.

Inoltre sono stati forniti i seguenti chiarimenti:

 Pendenza del ricorso, qualora la cartella sia oggetto di un ricorso tributario, l’effettuazione della
compensazione in violazione del divieto in esame non comporta l’immediata irrogazione delle sanzioni che
saranno eventualmente applicate soltanto a seguito della definizione della controversia.

 Sospensione del ruolo: qualora sia stata concessa la sospensione della riscossione delle somme iscritte a
ruolo, il divieto di compensazione in esame non opera e pertanto il contribuente può liberamente
utilizzare eventuali crediti disponibili senza incorrere in sanzioni.

 Rateazione delle somme iscritte a ruolo: qualora al contribuente sia stata concessa una dilazione del
pagamento delle somme iscritte a ruolo si possono verificare le seguenti casistiche:

- Regolare pagamento delle rate: non sussiste alcun divieto di compensazione dei crediti
disponibili;

- Mancato pagamento di una sola rata: soltanto la rata scaduta dovrà essere considerata ai fini
del calcolo del limite di € 1.500 al cui raggiungimento si determina l’ostacolo alla
compensazione (di conseguenza se la rata scaduta e non pagata è di importo non superiore a € 1.500 il
divieto non opera, viceversa se di importo superiore a € 1.500 il divieto opera e pertanto è necessario
procedere all’estinzione della stessa per poter compensare i crediti a disposizione);

- Mancato pagamento della prima rata, o successivamente, di 2 rate: il contribuente decade


automaticamente dal beneficio della rateazione, pertanto il divieto di compensazione riguarda
l’importo complessivo del debito residuo non pagato. Il contribuente dovrà estinguere l’intero
debito iscritto a ruolo prima di poter procedere all’utilizzo dei crediti disponibili.

VALORE / DETERMINAZIONE DEL LIMITE DI € 1.500

Con riguardo al limite di € 1.500,00 dei debiti erariali iscritti a ruolo scaduti al cui superamento scatta il divieto
di compensazione, la Circolare n. 13/E ha ribadito che tale importo “deve intendersi come un limite
assoluto, e quindi, nel caso in cui il contribuente abbia crediti erariali di importo superiore a quello
iscritto a ruolo, non potrà effettuare alcuna compensazione se non provvede prima al pagamento
del debito scaduto. La disposizione configura, quindi, un obbligo di preventiva estinzione del debito iscritto a
ruolo e scaduto”.

È importante evidenziare che, al fine di determinare tale limite, è necessario fare riferimento agli
importi (comprensivi sia delle imposte che dei relativi accessori) scaduti in essere al momento del
versamento. Pertanto anche nel caso di pagamento parziale effettuato in data anteriore a quella della
compensazione, è necessario tener conto dell’importo del debito residuo nel giorno di presentazione del mod.
F24.

Il contribuente può verificare l’esistenza di debiti iscritti a ruolo scaduti, che impediscono la compensazione,
attraverso il riscontro delle cartelle notificate, accedendo al proprio “Estratto conto Equitalia” consultabile sul sito
Internet http://www.equitaliaonline.it ovvero direttamente presso lo sportello dell’Agente della riscossione.

ESTINZIONE DEI DEBITI ISCRITTI A RUOLO

Per poter liberamente utilizzare i crediti erariali in compensazione è necessario provvedere alla preventiva
estinzione del debito iscritto a ruolo scaduto, la quale può avvenire:
3
 mediante pagamento diretto all’Agente della riscossione;
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 mediante compensazione, nel mod. F24, con i crediti relativi ad imposte erariali, in base alle
modalità fissate dal DM 10.2.2011.

L’Agenzia delle Entrate nella Circolare n. 13/E chiarisce che tale compensazione è ammessa anche con riguardo:

- agli oneri accessori relativi alle imposte e facenti parte delle “voci” che compongono il ruolo;

- alle imposte erariali la cui riscossione è affidata all’Agente della riscossione ex art. 29, DL n. 78/2010, ossia
scaturenti da avvisi di accertamento non impugnati ovvero da iscrizioni a ruolo provvisorie in presenza di
ricorso avverso l’avviso di accertamento.

Per compensare le somme iscritte a ruolo il contribuente deve utilizzare il mod. F24 Accise, riportando, tra
l’altro, nella sezione “Accise / Monopoli ed altri versamenti non ammessi in compensazione”, il codice tributo
“RUOL”, istituito dall’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 21.2.2011, n. 18/E.

Tale modalità di compensazione può essere utilizzata anche per effettuare il pagamento delle
cartelle per le quale non è scaduto il relativo termine ossia entro 60 giorni dalla relativa notifica
(c.d. pagamento tempestivo).

E’ stato inoltre chiarito che l’utilizzo in compensazione di crediti disponibili a fronte di debiti iscritti a ruolo è
soggetto alle ordinarie regole, ossia:

 i titolari di partita IVA devono presentare il mod. F24 Accise in via telematica;

 l’utilizzo del credito IVA richiede il rispetto delle disposizioni di cui al DL n. 78/2010 e pertanto:

 la compensazione del credito IVA annuale / trimestrale per importi superiori a € 10.000 annui, è possibile dal
giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione annuale o dell’istanza
trimestrale;

 la compensazione del credito IVA annuale per importi superiori a € 15.000 annui necessita l’apposizione del
visto di conformità sulla dichiarazione annuale (la cui presenza non influisce sull’operatività del divieto di
compensazione in presenza di ruoli scaduti).

PAGAMENTO PARZIALE

Il pagamento delle somme iscritte a ruolo può essere effettuato anche parzialmente. In tal caso è necessario
comunicare “preventivamente” all’Agente della riscossione le posizioni debitorie da estinguere con
le modalità definite dall’Agente stesso.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la comunicazione preventiva non è necessaria qualora il
contribuente provveda, nel medesimo mod. F24, a versare la totalità delle somme dovute pagando:

 una parte del debito scaduto mediante compensazione;

 le somme residue con altro mezzo, ad esempio, in contanti.

Recentemente Equitalia spa, con Comunicato stampa 11.3.2011, ha messo a disposizione il modello da
utilizzare ai fini della predetta comunicazione, precisando altresì che la scelta dell’ammontare degli
importi da compensare può essere eseguita:

 entro 3 giorni dal conferimento del mod. F24, nel caso in cui tale modello sia presentato tramite
banche, poste ed Entratel;

 contestualmente, nel caso in cui il contribuente presenti il mod. F24 allo sportello dell’Agente della
riscossione. 4

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REGIME SANZIONATORIO PER INDEBITA COMPENSAZIONE

La violazione del divieto di compensazione è sanzionata nella misura del 50% dell’importo dei debiti
iscritti a ruolo per imposte erariali ed accessori, per i quali è scaduto il termine di pagamento, fino a
concorrenza dell’ammontare indebitamente compensato.

L’Agenzia fornisce un’interpretazione restrittiva della disposizione sanzionatoria. Infatti precisa che la sanzione è
individuata nel minor importo tra il 50% delle somme iscritte a ruolo e l’intero importo utilizzato in
compensazione (che pertanto non va mai ridotto al 50%!). Di conseguenza:

 se l’importo compensato è superiore al 50% della somma iscritta a ruolo, la sanzione corrisponde
al 50% del debito scaduto;

 se l’importo compensato è non superiore al 50% della somma iscritta a ruolo, la sanzione
corrisponde al 100% dell’importo compensato.

DISCIPLINA “TRANSITORIA”: l’Agenzia delle Entrate nella citata Circolare n. 13/E evidenziando che solo a
seguito della pubblicazione sulla G.U. del DM 10.2.2011 “è stata garantita la piena operatività della disposizione
dell’art. 31, comma 1” precisa che non sono sanzionabili le compensazioni nel periodo antecedente al
18.2.2011 (data di entrata in vigore del Decreto) “a condizione che l’utilizzo dei crediti in compensazione
non abbia intaccato quelli destinati al pagamento dei predetti ruoli”.

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UTILIZZO DELLE RITENUTE DEL 10% SU BONIFICI PER SPESE AGEVOLABILI 36% - 55%

Dall’1.7.2010, per effetto di quanto disposto dall’art. 25, DL n. 78/2010, è stato introdotto l’obbligo per le
banche/Poste di operare una ritenuta d’acconto sui bonifici effettuati dai contribuenti in relazione a
spese per le quali sono riconosciute detrazioni d’imposta ovvero deduzioni, all’atto dell’accreditamento
al beneficiario.

Tale disposizione opera con riguardo ai bonifici disposti per spese relative a:

 interventi di recupero del patrimonio edilizio ex art. 1, Legge n. 449/97, per le quali il
contribuente beneficia della detrazione IRPEF del 36%;

 interventi di risparmio energetico ex art. 1, commi da 344 a 347, Legge n. 296/2006 per le quali il
contribuente beneficia della detrazione del 55%.
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Il soggetto che effettua i lavori riceve l’accredito della somma fatturata e corrisposta dal committente
tramite bonifico al netto della ritenuta d’acconto del 10% operata dalla banca/Posta.

Con riguardo alla modalità di utilizzo in compensazione di tali ritenute, la risposta all’Interrogazione parlamentare
n. 5-04177 ha chiarito che la ritenuta del 10% << …non è diversa dalle altre che l’ordinamento tributario vigente
pone a carico dei percettori di reddito d’impresa … e pertanto, i contribuenti ne potranno tener conto in
base alle regole generali …>> e cioè devono dapprima “transitare” nel mod. UNICO per essere
portate a scomputo, analogamente agli acconti versati, dell’imposta dovuta.

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DETRAZIONE IRPEF 36% : ULTIMI CHIARIMENTI

Recentemente l’Agenzia delle Entrate, con le Risoluzioni 4.1.2011, nn. 3/E e 4/E, ha fornito i seguenti chiarimenti
riguardanti la detrazione IRPEF del 36%.

INTERVENTI EDILIZI ESEGUITI IN ATTUAZIONE DEL C.D. “PIANO CASA”

L’art. 11, D.L. n. 112/2008 ha stato approvato il c.d. “Piano casa” in base al quale è consentito, anche in deroga
ai piani regolatori locali:

 ampliare edifici abitativi esistenti fino al 20% del volume o della superficie coperta;

 abbattere e ricostruire edifici antecedenti al 1989, non soggetti a particolari vincoli, che necessitano
di essere adeguati agli standard qualitativi, energetici e di sicurezza, con la possibilità di aumentare i
volumi preesistenti del 30% - 35%.

Al fine di determinare se per detti interventi è possibile beneficiare della detrazione IRPEF del 36% è necessario
tener presente che dalla lettura combinata delle disposizioni in materia (per la precisione dell’art. 1, Legge n.
449/97 e dell’art. 3, DPR n. 380/2001) deriva che la demolizione di un immobile con la sua successiva
ricostruzione rientra tra gli interventi di “ristrutturazione edilizia” soltanto nei casi in cui si realizza
la “fedele ricostruzione” dell’immobile abbattuto ossia soltanto se il nuovo immobile presenta la
stessa volumetria e sagoma di quello preesistente.

Tale assunto è stato ribadito dall’Agenzia delle Entrate, la quale nella Risoluzione n. 4/E del 4.01.2011 ha
specificato che: << ... con riguardo agli interventi di ristrutturazione edilizia ammessi al beneficio delle detrazioni
fiscali del 36 e del 55 per cento, ... nell’ipotesi di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione, la
detrazione compete solo nel caso di fedele ricostruzione, nel rispetto di volumetria e sagoma
dell’edificio preesistente; conseguentemente, nell’ipotesi di demolizione e ricostruzione con
ampliamento, la detrazione NON spetta in quanto l’intervento si considera, nel suo complesso, una
«nuova costruzione». Qualora, invece, la ristrutturazione avvenga senza demolizione dell’edificio
esistente e con ampliamento dello stesso, la detrazione compete solo per le spese riferibili alla parte
esistente in quanto l’ampliamento configura, comunque, una «nuova costruzione...>>.
Da quanto sopra, quindi, nel caso di ampliamento, va differenziata l’ipotesi in cui lo stesso si verifichi a seguito
di:

 intervento di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione dell’immobile (dove l’intero


intervento è considerato “nuova costruzione” e quindi non è agevolabile);

 intervento di ristrutturazione senza demolizione dell’immobile (dove risulta possibile beneficiare della
detrazione con riferimento alle spese riferibili alla ristrutturazione della parte esistente, tenendo
separate e non agevolabili quelle riferite all’ampliamento, considerato in ogni caso “nuova costruzione).

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ONERI DI URBANIZZAZIONE E ALTRE SPESE A FAVORE DEL COMUNE

Come noto tra le spese che danno diritto alla detrazione del 36% sono compresi gli oneri di urbanizzazione e
gli altri oneri sostenuti a favore dei Comuni strettamente collegati con la realizzazione degli
interventi agevolati.

L’Agenzia delle Entrate, nella citata Risoluzione n. 3/E, con riferimento a dette spese e all’obbligo introdotto dal
D.L. n. 78/2010 consistente nell’effettuazione delle ritenute d’acconto del 10% da parte della banca/Posta al
momento dell’accredito del bonifico bancario o postale da parte di soggetti che intendono beneficiare della
detrazione del 36% - 55%, al fine di evitare che i Comuni subiscano la ritenuta sugli oneri di
urbanizzazione e su quelli strettamente collegati alla realizzazione degli interventi agevolati, ha
specificato quanto segue:

 il pagamento di tali spese (oneri di urbanizzazione e altre spese a favore del Comune) può essere
effettuato sia con bonifico bancario o postale (come obbligatoriamente previsto per le restanti spese
al fine di poter beneficiare della detrazione del 36%) che con altra modalità di pagamento;

 in ogni caso detti importi NON devono essere assoggettati alla ritenuta del 10% introdotta
dall’art. 25, DL n. 78/2010.

Se il pagamento è comunque effettuato con bonifico bancario/postale, per non essere assoggettari alla ritenuta
d’acconto del 10%, dovranno indicare:

 come soggetto beneficiario il Comune;

 la causale del pagamento (ad esempio, “Oneri di urbanizzazione”) SENZA riferimento ai


provvedimenti legislativi relativi agli interventi che danno diritto alla detrazione del 36% (ad
esempio, “Interventi di recupero patrimonio edilizio ex Legge n. 449/97” oppure “Spese con detrazione
IRPEF del 36%”).

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(*) In caso di pagamento con bonifico bancario/postale va indicato il Comune come beneficiario e la causale del
pagamento SENZA riferimento ai provvedimenti legislativi relativi al 36%
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IN CASO DI ERRORE DEL CONTRIBUENTE NESSUN LIMITE ALLA RITRATTABILITÀ DELLA


DICHIARAZIONE DEI REDDITI

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2226 depositata il 31/01/2011, ha chiarito che la dichiarazione dei
redditi del contribuente può essere ritrattata, per gli errori commessi sia in fatto che in diritto e
incidenti sull’obbligazione tributaria, anche in sede contenziosa, al fine di consentire al contribuente
di opporsi alla maggiore pretesa tributaria avanzata dall’Amministrazione finanziaria.

Prima di tale sentenza il problema della “ritrattabilità della dichiarazione dei redditi” è stata oggetto di ampio
dibattito. Infatti per decenni si è sostenuto che il contribuente non potesse ritrattare la dichiarazione contenente
errori, per una sorta di definitività della dichiarazione stessa, intesa come documento idoneo a definire
l’obbligazione tributaria. In altre parole, la dichiarazione era vista come uno strumento di prova per
l'Amministrazione finanziaria, la quale era dispensata dal verificare se corrispondessero al vero le affermazioni, in
essa contenute, sfavorevoli al contribuente dichiarante. Tale concezione era stata a lungo criticata dalla dottrina.

Con la recente Sentenza della Corte di Cassazione ha dunque chiarito che la tassazione non può dunque
prescindere dalla reale situazione di fatto del contribuente, solo perché è stata presentata una
dichiarazione. Conseguentemente, il contribuente che abbia presentato una dichiarazione erronea, sia in fatto
che in diritto, ha la facoltà di portare a conoscenza sia dell’Amministrazione finanziaria che del giudice
l’errore commesso e ritrattare la dichiarazione, presentandone un’altra entro i termini previsti dalle
disposizioni normative.

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CONVERSIONE IN LEGGE DEL “DECRETO MILLEPROROGHE”

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è entrata in vigore dal 27 febbraio, la L. 26/02/2011, n. 10 di


conversione del D.L. n. 225/2010, c.d. “Decreto Milleproroghe”.

Nell’iter di conversione oltre alla conferma della maggior parte delle novità previste nella versione originaria
(vedasi circolare informativa di Gennaio 2010), sono state introdotte alcune nuove disposizioni, tra cui le
principali:

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MOD. 770 MENSILE

E’ confermato il differimento da gennaio a marzo 2011 del termine a decorrere dal quale i sostituti d’imposta
dovranno utilizzare le nuove modalità di trasmissione mensile delle retribuzioni corrisposte e delle
ritenute operate. Il Decreto prevede inoltre la possibilità di una ulteriore proroga al 31/12/2011 tramite
apposito DPCM.

5 PER MILLE 2011

E’ confermato anche per l’esercizio finanziario 2011, con riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2010, lo
stanziamento dei fondi per la ripartizione del 5 per mille Irpef in base alle scelte espresse dai contribuenti.

Il DPCM 23/04/2010 sancisce i criteri e le modalità d’accesso al beneficio per i soggetti interessati con il
necessario aggiornamento delle annualità richiamate (2010 e 2011 anziché 2009 e 2010).

CALAMITA’ NATURALI E AUMENTO ADDIZIONALE REGIONALE

E’ stata prevista la possibilità da parte del Presidente della Regione interessata da eventi e calamità naturali che
comportano la dichiarazione dello stato di emergenza, di deliberare l’aumento dei tributi, delle addizionali,
delle aliquote e maggiorazioni di aliquote attribuite alle Regioni, nonché dell’imposta regionale sulla
benzina per autotrazione fino a un massimo di 5 centesimi per litro.

COSTO DEL CARBURANTE IN FATTURA PER AUTOTRASPORTATORI C/ TERZI

E’ stata esclusa l’applicazione delle sanzioni in caso di mancato adempimento dell’obbligo di cui all’art. 83-
bis, comma 6, D.L. n. 112/2008, di indicare in fattura la quota del corrispettivo relativa al costo del carburante,
qualora in contratto di trasporto sia stipulato in forma verbale.

Rimane ferma la sanzione consistente nell’esclusione fino a 6 mesi dalla procedura dell’affidamento pubblico per
la fornitura di beni e servizi e dall’esclusione per 1 anno dai benefici finanziari e fiscali, per le altre violazioni
stabilite dall’art. 83-bis, D.L. n. 112/2008.

VERSAMENTO PREMI INAIL AUTOTRASPORTATORI C/TERZI

Per il 2011 è prorogato al 16 giugno 2011 il termine per il versamento dei premi INAIL da parte delle
imprese di autotrasporto di merci c/terzi.

DEDUZIONE FORFETTARIA DISTRIBUTORI DI CARBURANTI

E’ stato confermato anche per l’anno 2011 la deduzione forfettaria per i distributori di carburante per
autotrazione, di cui all’art. 21, comma 1, L. n. 448/1998, consistente in una riduzione del reddito d’impresa, la
cui misura sarà fissata da un apposito decreto.

ACCATASTAMENTO IMMOBILI FANTASMA

E’ stato prorogato dal 31/12/2010 al 30/04/2011 il termine ultimo entro il quale i titolari di diritti reali su
immobili che risultano non dichiarati in catasto, ovvero dichiarati in catasto e per i quali a seguito di interventi
edilizi, non è stata comunicata la variazione di consistenza o destinazione, hanno la possibilità di presentare
la dichiarazione di aggiornamento catastale.

PROROGA DILAZIONE DI PAGAMENTO DEI RUOLI

Le dilazioni di pagamento dei ruoli concesse fino al 27/02/2011, possono esser prorogate per un ulteriore
periodo e fino a 72 mesi nel caso in cui vi sia stato il mancato pagamento della prima rata o, successivamente, 9

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di 2 rate. L’ulteriore proroga è concessa a condizione che il contribuente comprovi un temporaneo


peggioramento della situazione di difficoltà posta a base della concessione della prima dilazione.

AMMORTAMENTO IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

E’ stata ridotta da 1/9 a 1/10 la quota massima di ammortamento deducibile relativa ai beni oggetto di
riallineamento speciale di talune immobilizzazioni immateriali di cui all’art. 10, comma 15, D.L. n. 185/2008, che
ha derogato a quanto previsto dall’art. 176, comma 2-ter, TUIR. Tale nuova misura è applicabile dal periodo
d’imposta in corso al 27/02/2011 (2011 per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare) e
rileva ai fini del versamento dell’acconto delle imposte dirette e dell’Irap.

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LA CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI

Nell’ambito del Federalismo fiscale municipale, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo
14/03/2011 n. 23, che introduce all’art. 3 la “cedolare secca” sulle locazioni di immobili, regime di
tassazione alternativo a quello ordinario Irpef, dei redditi derivanti dalla locazione di immobili ad uso abitativo.

SOGGETTI INTERESSATI: persone fisiche in possesso di redditi immobiliari.

TIPOLOGIA DI REDDITO: reddito fondiario da locazione di immobili ad uso abitativo e relative


pertinenze locate congiuntamente.

BASE IMPONIBILE: intero canone di locazione annuo stabilito dalle parti. Il reddito non può comunque essere
inferiore alla rendita catastale determinata ai sensi dell’art. 37, comma 1, TUIR.

ALIQUOTA: 21% per i contratti liberi. 19% per i contratti “concordati”.

TERMINE DI VERSAMENTO: entro il termine di versamento dell’Irpef.

ENTRATA IN VIGORE: dal 7 aprile 2011 in relazione ai canoni di locazioni di immobili abitativi a decorrere
dall’anno 2011.

La cedolare secca è sostitutiva di Irpef, addizionali regionali e comunali Irpef, imposta di registro e
imposta di bollo. Permane l’obbligo di registrazione del contratto che assorbe anche l’adempimento della
comunicazione alla Pubblica Sicurezza.

Il reddito assoggettato a “cedolare secca” rileva al fine del riconoscimento di deduzioni, detrazioni o
benefici anche di natura non tributaria previsti dalle vigenti disposizioni. In particolare rileva ai fini
dell’indicatore della situazione economica equivalente (I.S.E.E.).

MODALITA’ D’ESERCIZIO DELL’OPZIONE

L’applicazione della cedolare secca richiede una specifica opzione da parte del soggetto interessato,
secondo le modalità stabilite dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, emanato in data 07/04/2011, che va
esercitata:

 in sede di registrazione del contratto;

 in caso di proroga, anche tacita, nel termine di versamento dell’imposta di registro.

Per i contratti per i quali non sussiste l’obbligo di registrazione (per esempio le locazioni di durata inferiore a 30
giorni) l’opzione va esercitata nella dichiarazione relativa al periodo d’imposta di produzione del reddito
da locazione, oppure in sede di registrazione “volontaria” o in caso d’uso. 10

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In caso di mancato esercizio dell’opzione nella prima annualità del contratto è possibile optare per le annualità
successive nel termine per il versamento dell’imposta di registro.

L’opzione ha validità per l’intera durata del contratto, della proroga, o della durata residua del
contratto nel caso di opzione nelle annualità successive. La stessa può essere revocata in ciascuna annualità
contrattuale successiva a quella d’esercizio entro il termine di pagamento dell’imposta di registro.

In caso di esercizio dell’opzione, per la durata della stessa, è inderogabilmente sospesa la possibilità di
chiedere l’aggiornamento del canone di locazione.

Il locatore dovrà comunicare preventivamente all’inquilino, con lettera raccomandata, pena di


inefficacia dell’opzione stessa, l’esercizio dell’opzione e la rinuncia alla facoltà di richiedere
l’aggiornamento del canone di locazione anche se contrattualmente previsto.

Per l’esercizio dell’opzione può essere utilizzato:

 il nuovo modello “denuncia per la registrazione telematica dei contratti di locazione di beni
immobili ad uso abitativo e relative pertinenze ed esercizio dell’opzione per la cedolare secca”,
da presentare esclusivamente in via telematica con specifico software S.I.R.I.A. per contratti dove il
numero di locatori e di inquilini non è superiori a 3, tutti i locatori optano per la cedolare, relativamente ad 1
abitazione con massimo 3 pertinenze, con attribuzione di rendita;

 il mod. 69 opportunamente aggiornato da presentare in forma cartacea all’Ufficio dell’Agenzia delle


Entrate.

Il software e il mod. 69 aggiornato sono reperibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

DISCIPLINA TRANSITORIA PER IL 2011

Per l’anno 2011 , per i contratti già in essere nel 2011, anche se scaduti o volontariamente risolti prima del
07/04/2011 è stata prevista una disciplina transitoria che, in sintesi, prevede:

VERSAMENTO DELL’ACCONTO

L’acconto da versare è stato stabilito nella misura dell’85% per l’anno 2011 e nella misura del 95% a

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partire dall’anno 2012., da versare in due rate:

 40% dell’importo scadenti al 16/06 (16/07 con maggiorazione dello 0,4%)

 60% dell’importo scadenti al 30/11

Se l’importo dovuto è inferiore a € 257,52 il termine di versamento è unico scadente il 30/11. Se è invece
inferiore a € 51,65 l’acconto non è dovuto.

Inoltre per l’anno 2011, per i contratti con decorrenza successiva al 31/05/2011,l’acconto deve essere
versato in un’unica rata scadente il 30/11. Mentre per i contratti con decorrenza dall’01/11/2011
l’acconto non è dovuto.

Il versamento della “cedolare secca”, in acconto e a saldo, è eseguito con le modalità stabilite dall’art. 19 del D.
Lgs. 09/07/1997 n. 241, ossia tramite modello F24.

N.B.: il contribuente che intende optare dal 2011 per la “cedolare secca” in sede di dichiarazione dei
redditi non è tenuto al versamento dell’acconto Irpef 2011 riferibile alle unità immobiliari per le
quali troverà applicazione l’imposta sostitutiva.

CASI PARTICOLARI

 Se il contratto di locazione ha oggetto sia beni immobili ad uso abitativo per i quali si è optato per la
cedolare secca sia beni assoggettati a tassazione ordinaria l’imposta di registro è applicabile solo sulla
parte di canone riferibile a quest’ultimi, in proporzione alla rendita.

 In presenza di più proprietari l’opzione va esercitata distintamente da ciascun locatore. I locatori che non
esercitano l’opzione devono versare l’imposta di registro calcolata sulla parte del canone loro
imputabile in base alle quote di possesso.

In tutti e due i casi previsti è dovuta l’imposta di bollo e deve essere versata l’imposta di registro nella misura
minima quando prevista.

SANZIONI

Vengono raddoppiate le sanzioni di cui all’art. 1, comma 1 e 2, D. Lgs. n. 47/97 nel caso di violazioni in
dichiarazione dei redditi relativa al canone di locazione: omessa indicazione dal 240% al 480%
dell’imposta omessa; indicazione in misura inferiore a quella effettiva dal 200% al 400% della
differenza d’imposta.

Inoltre nell’ambito di un eventuale accertamento in caso di definizione con adesione o nel caso di rinuncia
all’impugnazione dell’accertamento saranno applicate le sanzioni previste dallo stesso decreto legislativo senza
riduzione.

La mancata registrazione del contratto di locazione comporta che a partire dalla data di registrazione volontaria o
d’ufficio, la durata della locazione è stabilita in 4 anni e il canone annuo viene definito in misura pari al
triplo della rendita catastale, adeguato dal secondo anno con l’aggiornamento Istat. Le suddette disposizioni
si applicano anche nei casi di contratto di locazione registrato con un importo inferiore a quello effettivamente
percepito e nel caso di registrazione di un contratto di comodato fittizio.

ANALISI CONVENIENZA

L’analisi della convenienza della “cedolare secca” è strettamente legata alla situazione reddituale complessiva del
contribuente. In linea di massima per un reddito complessivo modesto (fino a € 15.000) il contribuente non ha
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convenienza ad esercitare l’opzione; per un reddito complessivo fino a € 28.000 si potrebbe ottenere un risparmio

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d’imposta seppur minimo, mentre per i redditi complessivi più elevati il beneficio dell’applicazione della cedolare
secca diventa più sensibile.

I vantaggi principali per il locatore sono:

 la separazione dei redditi di locazione rispetto agli altri (eventuali) che potrebbe determinare
l’applicazione di una aliquota marginale Irpef più bassa in quanto tale reddito non concorrerebbe più
alla determinazione del reddito complessivo;

 l’applicazione di aliquote più basse (21% o 19%) rispetto a quelle marginali determinano
risparmi d’imposta considerevoli in presenza di elevati redditi;

 risparmio dell’imposta di registro e di bollo;

 esenzione dalla comunicazione alla Pubblica Sicurezza.

Anche l’inquilino beneficia di alcuni vantaggi come il pagamento dell’imposta di registro (che nella consuetudine è
a carico in parti uguali tra locatore e inquilino) e dalla sospensione dell’aggiornamento del canone di locazione per
tutto il periodo dell’opzione.

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CONTROLLI CONTABILI PRELIMINARI AL BILANCIO DI FINE ANNO

Di seguito verranno esposti, in forma schematica, i principali controlli da effettuare in sede di formazione del
bilancio di esercizio.

 Verifica della corrispondenza contabile con la materiale esistenza in azienda


dei cespiti e della relativa annotazione sul registro beni ammortizzabili.
 Rilevazione delle eventuali immobilizzazioni costruite in economia.
IMMOBILIZZAZIONI:  Rilevazione plusvalenze e minusvalenze a seguito di dismissioni o
eliminazioni di beni, con evidenza della quota rilevante fiscalmente.
- IMMATERIALI
 Verifica degli eventuali costi ed oneri accessori di diretta imputazione.
- MATERIALI  Rilevazione delle quote di ammortamento:
 Identificazione del valore del terreno (non soggetto ad
- FINANZIARIE ammortamento);
 Controllo della percentuale di ammortamento per categoria di beni e
del periodo di ammortamento (inizio attività);
 Controllo dell’indetraibilità dell’IVA.
 Verifica della possibilità di applicazione dell’agevolazione
Tremonti-ter (investimenti effettuati dal 1.01.2010 al 30.06.2010).

 Rilevazione delle quantità fisiche, verificando le eventuali differenze di


quantità rispetto ai dati della contabilità di magazzino.
RIMANENZE DI FINE  Rilevazione delle eventuali giacenze presso terzi per beni in lavorazione.
ANNO  Controllo dei limiti per l’obbligo di tenuta delle scritture ausiliarie di
magazzino (ricavi superiori a € 5.164.568,99 e rimanenze superiori a €
1.032.913,80 per 2 esercizi consecutivi).

 Riconciliazione tra il saldo contabile ed il saldo risultante dall'estratto conto.


DEPOSITI BANCARI E
 Rilevazione delle differenze di cambio per conti relativi a finanziamenti in
POSTALI
valute non aderenti all’Euro.
 Registrazione in contabilità degli interessi attivi e/o passivi relativi all'ultimo
periodo e delle relative spese bancarie.
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CREDITI IN VALUTA Rilevazione delle differenze di cambio su tutte le partite espresse in valute non
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DIVERSA DA EURO aderenti all’euro per valutazione al cambio di fine esercizio (31.12).

 Il conto "Crediti v/clienti" deve presentare saldo DARE. Con riferimento a


tale conto i controlli sono diretti a verificare, sia l'esistenza di crediti già
saldati dal cliente che tuttavia risultano ancora aperti per un modesto
importo, provvedendo alla chiusura degli stessi con la rilevazione di
abbuoni o arrotondamenti attivi o passivi, che l'esistenza di crediti
con saldo AVERE. Quest’ultima fattispecie potrebbe essere connessa alla
rilevazione in contabilità dell'incasso di un credito prima della registrazione
della relativa fattura. In tal caso l'importo va imputato al conto "Anticipi da
clienti".I crediti v/clienti potrebbero comunque presentare un saldo AVERE
anche a causa dell’emissione di note di credito.
 Rilevazione delle perdite su crediti e utilizzo dell’eventuale fondo rischi su
crediti fino a concorrenza delle perdite imputate a conto economico.
 Eliminazione di crediti di modesto importo, se ritenuti inesigibili, utilizzando
CREDITI VERSO CLIENTI preliminarmente l’eventuale fondo rischi su crediti.
 Individuazione dei crediti verso clienti dichiarati falliti, o che sono sottoposti
ad altra procedura concorsuale, per l'eventuale rilevazione di perdite su
crediti.
 È necessario rilevare i ricavi riferiti ad operazioni di competenza del 2010,
ancorché l'emissione della fattura sia avvenuta nel 2011. In particolare tale

quali è stata emessa la fattura differita entro il 15.1.2011 e le prestazioni di


servizi ultimate entro il 31.12.2010 la cui fattura stata è emessa nel 2011.
Per le prestazioni di servizi che prevedono corrispettivi periodici il ricavo va
rilevato in relazione al momento di maturazione del corrispettivo.
 Verifica della maturazione di eventuali interessi attivi di mora
derivanti da ritardi negli incassi; costituzione, eventuale, di un
fondo valutazione crediti per interessi di mora.

 Controllo del saldo “dare” del conto "IVA c/Erario" con il credito risultante
CREDITI TRIBUTARI
dalla liquidazione IVA di dicembre e dalla dichiarazione annuale. Per valori
superiori a € 15.000,00 è necessaria l’apposizione del visto di
conformità.
 Verificare la corrispondenza delle ritenute certificate relative ai contributi
ricevuti, con le relative certificazioni, e agli interessi attivi bancari e postali.

 Verifica della corretta contabilizzazione della destinazione dell’utile /


perdita 2009 nonché dell’eventuale distribuzione, nel corso del 2010,
di utili / riserve.

 Per le società di capitali, con riguardo agli accantonamenti di utili realizzati


dall’esercizio successivo a quello in corso al 31.12.2007 (2008 per le società
PATRIMONIO NETTO con esercizio coincidente con l’anno solare) è opportuno creare “un’apposita
riserva”, distinta rispetto a quella formata dagli accantonamenti degli utili di
precedenti esercizi, considerato il diverso trattamento fiscale delle
distribuzioni a seconda della data di formazione dell’utile stesso.
 Verifica della corretta consistenza del capitale sociale, tenendo conto di
eventuali operazioni sullo stesso effettuate nel 2010 (ad esempio, aumenti
/ riduzioni di capitale, ecc.).

 Il conto "Debiti v/fornitori" deve presentare saldo AVERE. Con riferimento


DEBITI VERSO
a tale conto i controlli sono diretti a: 1) verificare l'esistenza di debiti già
FORNITORI
pagati al fornitore che tuttavia risultano ancora aperti per un modesto
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importo, provvedendo alla chiusura degli stessi con la rilevazione di

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abbuoni o arrotondamenti attivi o passivi; 2) verificare l'esistenza di


debiti con saldo DARE. Tale fattispecie potrebbe essere connessa alla
rilevazione in contabilità del pagamento di un debito prima della
registrazione della relativa fattura d'acquisto. In tal caso l'importo va
imputato al conto "Anticipi a fornitori". I debiti v/fornitori potrebbero
comunque presentare un saldo DARE a causa del ricevimento di note di
credito.
 È necessario rilevare i costi riferiti ad operazioni di competenza del 2010,
ancorché la registrazione della fattura sia avvenuta nel 2011. In particolare
tale rilevazione riguarda,
quali è stata emessa la fattura differita entro il 15.1.2011 e le prestazioni di
servizi ultimate entro il 31.12.2010 la cui fattura stata è emessa nel 2011.
Per le prestazioni di servizi che prevedono corrispettivi periodici di costo va
rilevato in relazione al momento di maturazione del corrispettivo.
 Distinzione dei debiti scadenti entro e oltre l'esercizio successivo.
 Verifica della maturazione di eventuali interessi passivi di mora
derivanti da ritardi nei pagamenti dei debiti verso fornitori.

 Controllo del saldo “IVA c/Erario” con il debito risultante dall’ultima


liquidazione e dalla dichiarazione annuale IVA.
 Controllo del saldo “ritenute Irpef dipendenti” corrispondente al debito
dell’ultimo mese rilevato.
 Controllo del saldo “ritenute Irpef intermediari di commercio,
amministratori, professionisti”.
DEBITI TRIBUTARI  Controllo delle eventuali rate da versare per imposta sostitutiva in
caso di rivalutazione degli immobili rilevate alla chiusura del
bilancio 2008.
 Rilevare gli eventuali interessi e/o sanzioni per arretrati di pagamento.
 Verificare l’eventuale imposta sostitutiva da versare entro il 31.03.2011 in
relazione ai contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto beni immobili
in corso di esecuzione al 1.01.2011.

 Controllare il saldo del conto “dipendenti c/retribuzioni”.


 Verificare che il debito dell'impresa nei confronti dell'INPS
relativamente ai contributi previdenziali ancora da pagare al 31.12.2010
coincida con i contributi INPS dovuti sulle retribuzioni relative al mese di
dicembre 2010 e con i contributi della Gestione separata INPS dovuti sui
compensi dei collaboratori a progetto, ecc. riferiti al mese di dicembre 2010.
 Verificare che il debito dell'impresa nei confronti dell’INAIL corrisponda
al conguaglio del premio INAIL relativo al 2010 versato entro il
ALTRI DEBITI 16.2.2011.
 Verificare se il compenso degli amministratori, come risulta dal verbale
redatto durante l'anno, è stato correttamente contabilizzato e integralmente
erogato ai fini della deducibilità fiscale.
 Verificare l'inserimento del costo relativo al Collegio Sindacale, anche se
non pagato, distinguendo tra importi dovuti per controlli trimestrali ed
altri.
 Rilevare gli eventuali residui ferie, permessi e 14ª mensilità dei dipendenti.
 Rilevare l'accantonamento al fondo TFR maturato nel 2010

Consentono di rilevare per competenza quote di costi e ricavi comuni a più


RATEI E RISCONTI esercizi che hanno manifestazione finanziaria incasso/pagamento) anticipata
ATTIVI E PASSIVI (risconti) o posticipata (ratei).
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Tali rilevazioni devono essere effettuate, in particolare, con riferimento ai c.d.
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contratti di durata in cui l'ammontare del costo / ricavo varia in funzione del
tempo, come ad esempio nel caso degli interessi maturati su contratti di
mutuo, dei premi di assicurazione, dei canoni di locazione, ecc.

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TERMINI E MODALITÀ DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO 2010 DELLE SRL

Nelle società di capitali gli amministratori devono, al termine di ogni esercizio, redigere il bilancio da sottoporre
all’approvazione dei soci.

Il bilancio, costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico e dalla Nota integrativa, va redatto in forma
estesa, o al ricorrere di determinati requisiti, in forma abbreviata.

In particolare il bilancio in forma abbreviata si estrinseca in uno Stato patrimoniale di ridotte dimensioni, in una
Nota integrativa sintetica e nella possibile omissione della Relazione sulla gestione.

Secondo quanto disposto dall’art. 2435-bis, C.c., tale possibilità è riservata alle società che presentano i seguenti
2 requisiti:

 non hanno emesso titoli negoziati in mercati regolamentati;

 non hanno superato i seguenti parametri di riferimento:

- Totale dell’ attivo dello stato patrimoniale: € 4.400.000;


- Ricavi delle vendite e delle prestazioni: € 8.800.000 (voce A.1 del Conto economico);
- Dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 50 unità.

Il bilancio può essere redatto in forma abbreviata nel primo esercizio di attività, sempreché non siano superati
2 dei 3 parametri sopra indicati e successivamente, se per 2 esercizi consecutivi non siano superati 2 dei 3
parametri sopra indicati.

La società che redige il bilancio in forma abbreviata, se per il secondo esercizio consecutivo non rispetta
almeno 2 dei 3 parametri, non necessariamente sempre gli stessi, è obbligata a redigere il bilancio in forma
ordinaria già a partire da tale esercizio.

Per verificare la possibilità di redigere il bilancio chiuso al 31.12.2010 in forma abbreviata è necessario
considerare il valore assunto dai parametri di riferimento nel 2009 e nel 2010.

Va evidenziato che la redazione in forma abbreviata costituisce in ogni caso una facoltà e non un obbligo, è
infatti comunque consentita l’adozione della forma ordinaria.

TERMINE DI PRESENTAZIONE DEL BILANCIO AI SOCI E TERMINI DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO

Ai sensi dell’art. 2478-bis, C.c. il termine ordinario per l’approvazione del bilancio (o meglio, per la
presentazione del bilancio ai soci) è fissato in 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio, ossia, per le
società con esercizio coincidente con l’anno solare, al 30 aprile di ogni anno (ATTENZIONE 29 Aprile per gli
anni bisestili!!!). Quindi per il bilancio d’esercizio 2010 la convocazione dei soci da parte degli amministratori va
effettuata entro il 30 aprile 2011.

Al sussistere di particolari esigenze il bilancio può essere presentato ai soci per l’approvazione entro il maggior
termine di 180 giorni dalla chiusura dell'esercizio (ATTENZIONE 28 Giugno per gli anni bisestili!!!),
ossia, con riguardo al bilancio 2010, entro il 29 giungo 2011.

Secondo la prevalente dottrina, il termine di 120/180 giorni è da ritenersi riferito alla data della prima 16
convocazione dell'assemblea. Di fatto, pertanto, il bilancio può essere approvato anche in seconda
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convocazione, oltre i predetti termini. La seconda convocazione, come specificato dall’art. 2369, C.c., deve
comunque avvenire entro 30 giorni dalla data della prima convocazione.

Prima della presentazione del progetto di bilancio ai soci, gli amministratori devono, ai sensi dell’art. 2429,
comma 1, C.c., trasmettere il “progetto” di bilancio, compresa l’eventuale Relazione sulla Gestione, al Collegio
sindacale / revisore (se presenti) almeno 30 giorni prima della data fissata per l’assemblea (ossia
entro il 31.3.2011 ovvero, in caso di fruizione del maggior termine di approvazione, entro il 30 maggio 2011)
affinché l’organo preposto alla revisione legale possa “fare le osservazioni e proposte in ordine al bilancio e alla
sua approvazione”, come statuito dal comma 2 del citato art. 2429.

Il progetto di bilancio, corredato delle eventuali Relazioni degli amministratori, dei sindaci e del soggetto
incaricato della revisione legale, va depositato presso la sede della società, affinché i soci possano
prenderne visione, nei 15 giorni antecedenti l’assemblea (pertanto, a partire dal 15 aprile 2011 ovvero dal
14 giugno 2011), ai sensi del comma 3 del citato art. 2429.

UTILIZZO DEL MAGGIOR TERMINE (180 GIORNI)

In base a quanto disposto dal citato art. 2478-bis, il bilancio può essere presentato ai soci per l’approvazione
entro il maggior termine di 180 giorni dalla chiusura dell'esercizio (29.6 ovvero 28.6 per gli anni bisestili) al
sussistere delle specifiche condizioni previste dall'art. 2364, comma 2, C.c., secondo il quale: “Lo statuto può
prevedere un maggior termine, comunque non superiore a centottanta giorni, nel caso di società tenute
alla redazione del bilancio consolidato ovvero quando lo richiedano particolari esigenze relative alla
struttura ed all'oggetto della società…".

Il differimento del termine è dunque consentito, soltanto se tale possibilità (e non anche le cause che lo
legittimano) è espressamente prevista dallo statuto, in presenza di:

 Società tenute alla redazione del bilancio consolidato;

ovvero

 Particolari esigenze connesse con la struttura e l’oggetto della società.

A seguito della Riforma del diritto societario non è più sufficiente la sussistenza di generiche "particolari
esigenze", ma le stesse devono essere connesse con la struttura e l'oggetto della società. Così, ad esempio,
potrebbe rappresentare motivo di rinvio:

- l'esistenza di sedi operative distaccate, anche all'estero, ciascuna dotata di propria autonomia
gestionale e contabile, con conseguente necessità di consolidamento dei risultati;
- l’esistenza di cause di forza maggiore (ad esempio, calamità naturali, furti, incendi);
- la partecipazione della società ad operazioni di ristrutturazione aziendale (ad esempio,fusione,
scissione, conferimento, ecc.);
- l'esistenza di patrimoni separati;
- la presenza, tra le immobilizzazioni finanziarie, di una partecipazione valutata con il metodo del
patrimonio netto;
- il cambiamento dei sistemi e programmi informatici per la rilevazione delle operazioni di gestione;
- il recepimento, ai fini della predisposizione del bilancio, dei Principi contabili internazionali (IAS /
IFRS);
- la necessità di disporre, per le imprese edili, dell'approvazione degli stati di avanzamento lavori (SAL)
da parte del committente.

A tale proposito va evidenziato che, secondo quanto “richiesto” dal Ministero delle Finanze nella Risoluzione
13.3.76, n. 10/503, le particolari esigenze che comportano il differimento devono essere riconosciute dagli
amministratori con una delibera da adottarsi prima del termine “ordinario” dei 120 giorni.
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Le ragioni del rinvio, ai sensi del citato art. 2364, comma 2, devono essere altresì segnalate dagli amministratori
nella Relazione sulla gestione ovvero, nel caso di redazione del bilancio in forma abbreviata, nella Nota
integrativa.

L’omessa convocazione dei soci da parte degli amministratori (ovvero dei sindaci in caso di inadempienza degli
amministratori) entro i termini previsti comporta l’applicazione di una sanzione per ciascun amministratore /
sindaco da € 1.032 a € 6.197.

La tardività della convocazione non determina comunque l’invalidità della delibera di approvazione del
bilancio.

MODALITÀ DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO

L'approvazione del bilancio, secondo quanto disposto dall'art. 2479, C.c., è riservata inderogabilmente alla
competenza dei soci e può essere adottata, alternativamente:

 con decisione dei soci, mediante consultazione scritta o consenso espresso per iscritto, ossia senza
necessità di una formale delibera assembleare, se espressamente previsto dallo statuto;

 dall'assemblea dei soci, se l'approvazione del bilancio è riservata all'organo collegiale.

L'atto costitutivo, come sancito dall'art. 2479-bis, C.c., può prevedere:

 il luogo in cui l'assemblea dei soci si riunisce; se nulla è disposto in proposito l'assemblea si riunisce
presso la sede della società;

 le modalità di convocazione, che devono essere tali da assicurare la tempestiva informazione sugli
argomenti oggetto di trattazione (anche, ad esempio, a mezzo fax, e-mail, ecc.).

Se nulla è stato disposto in merito, la convocazione va effettuata mediante lettera raccomandata spedita
ai soci almeno 8 giorni prima dell'assemblea (e pertanto entro il 22.4.2011 in caso di convocazione entro 120
giorni) al domicilio risultante nel libro dei soci, riportando il giorno, il luogo, l'ora e gli argomenti da trattare.

In mancanza della formalità di convocazione dell'assemblea, ai fini della valida costituzione della stessa è richiesto
che:

 vi partecipi l'intero capitale sociale;

 tutti gli amministratori e sindaci siano presenti o informati della riunione e nessuno si opponga alla
trattazione dell'argomento (assemblea totalitaria).
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CESSIONE DI IMMOBILI AD USO ABITATIVO: ALLUNGAMENTO DEL PERIODO DI IMPONIBILITA’

La Finanziaria 2011 ha esteso da 4 a 5 anni, decorrenti dall’ultimazione dei lavori, il periodo temporale entro il
quale le cessioni di immobili ad uso abitativo, effettuate dalle imprese costruttrici o che hanno eseguito sugli
stessi interventi di recupero, sono imponibili IVA.

In particolare, dall’1.1.2011 le cessioni di tali immobili sono imponibili IVA se effettuate dall’impresa
costruttrice o da quella che ha eseguito gli interventi di recupero di cui alle lett. c), d) ed e) dell’art. 31, comma 1,
Legge n. 457/78 (restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia ed urbanistica):

 entro 5 anni dall’ultimazione della costruzione / ristrutturazione;


 se riguardano immobili concessi in locazione, entro 5 anni dall’ultimazione della costruzione /
ristrutturazione, per un periodo non inferiore a 4 anni in attuazione di programmi di edilizia residenziale
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convenzionata.

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Relativamente alla decorrenza di tale nuovo riferimento temporale non è stata prevista alcuna disposizione
transitoria.

Il nuovo termine quindi:

 è applicabile senz’altro con riguardo agli immobili per i quali i 4 anni dall’ultimazione della costruzione /
ristrutturazione non sono ancora decorsi all’1.1.2011;

 e si ritiene operi anche con riferimento agli immobili per i quali i 4 anni sono “scaduti” nel 2010
ma risulta ancora pendente, all’1.1.2011, il nuovo termine di 5 anni.

In relazione a quest’ultima fattispecie si può verificare la particolare ipotesi in cui nel 2010 sia stato stipulato un
preliminare di vendita con l’incasso da parte dell’impresa cedente di un acconto e che il rogito intervenga nel
2011, in occasione del quale è incassato il saldo. In tal caso il saldo e l’acconto potrebbero essere assoggettati ad
un regime IVA differente, ancorché riferiti alla cessione del medesimo immobile.

Prendendo come esempio un’impresa edile che ha terminato i lavori di costruzione di una palazzina residenziale a
novembre 2006 si potranno verificare i seguenti casi:

1) Acconto imponibile e saldo esente:

Nell’ ottobre 2010 l’impresa stipula il preliminare di vendita in occasione del quale la stessa riceve un
acconto che viene fatturato in regime di imponibilità Iva perché non sono ancora scaduti i 4 anni
dall’ultimazione (scadono a fine novembre).

Nel mese di dicembre 2011, all’atto del rogito, sarà incassato il saldo per il quale l’impresa essendo
decorsi 5 anni dall’ultimazione emetterà una fattura senza Iva.

2) Acconto esente e saldo imponibile:

Nel dicembre del 2010 l’impresa stipula il preliminare di vendita in occasione del quale la stessa riceve
un acconto che viene fatturato in regime di esenzione Iva perché sono trascorsi i 4 anni dall’ultimazione
(scaduti a fine novembre).

Nel mese di aprile 2011, all’atto del rogito, sarà incassato il saldo per il quale l’impresa non essendo
decorsi 5 anni dall’ultimazione dei lavori (scadono a novembre 2011) emetterà una fattura Imponibile
Iva.

Infine è importante ricordare che:

 la fatturazione dell’acconto in regime di esenzione IVA e del saldo in regime di imponibilità o, viceversa,
comporta la necessità di effettuare la rettifica della detrazione relativa all’IVA riferita alla
costruzione/ristrutturazione, da determinare in proporzione all’ammontare dell’acconto / saldo
fatturato esente IVA.

 in presenza di operazioni sia imponibili che esenti, scatta altresì l’applicazione del pro-rata di
detraibilità.

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IL TRATTAMENTO IVA DEI BUONI ACQUISTO REGALO

Rispondendo ad uno specifico interpello, nella Risoluzione 22.2.2011, n. 21/E l’Agenzia delle Entrate ha illustrato il
trattamento IVA dell’emissione, della successiva distribuzione gratuita nonché dell’utilizzo nei punti vendita
convenzionati dei c.d. “buoni acquisto o regalo”.

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A tal fine, come evidenziato dall’Agenzia è necessario sia inquadrare i diversi soggetti che possono essere
coinvolti nelle operazioni che prevedono l’emissione e l’utilizzo dei citati buoni, nonché i rapporti che intercorrono
tra gli stessi, che definire la natura giuridica dei c.d. “buoni acquisto o regalo”.

In particolare l’operazione in esame riguarda:

1) una SOCIETÀ EMITTENTE che:


- si “accorda” con determinati esercizi commerciali per l’acquisto di beni e/o servizi stipulando un contratto
di appalto o somministrazione;
- emette buoni d’acquisto utilizzabili in detti esercizi convenzionati;
- vende detti buoni ad aziende clienti ad un corrispettivo pari al valore nominale dei buoni stessi;
- provvede a rimborsare agli esercizi convenzionati i buoni “ritirati” come pagamento dei beni ceduti /
servizi resi ai beneficiari dei buoni;
2) le AZIENDE CLIENTI che acquistano i buoni dalla società emittente e li distribuiscono gratuitamente a terzi
(loro dipendenti, clienti, fornitori, ecc.) che potranno utilizzare gli stessi per effettuare acquisti di beni / servizi
negli esercizi convenzionati;
3) gli ESERCIZI CONVENZIONATI che:
- cedono beni / effettuano prestazioni di servizi “incassando”, quale pagamento (totale o parziale) della
cessione/prestazione resa, i buoni acquisto;
- verranno rimborsati, dalla società emittente, per il valore nominale dei buoni ritirati come pagamento dei
beni ceduti/servizi resi;
4) i BENEFICIARI DEI BUONI che ricevono gli stessi a titolo gratuito ed acquistano beni / servizi pagando il
relativo ammontare (in tutto o per una parte) con detti buoni.

Per quanto concerne la NATURA GIURIDICA del “buono” l’Agenzia ha chiarito che:“i buoni/voucher utilizzabili per
l’acquisto di beni e/o servizi non possono qualificarsi quali titoli rappresentativi di merce, bensì quali semplici
documenti di legittimazione ai sensi dell’articolo 2002 del codice civile. In sostanza, il buono può essere
considerato alla stregua di un documento che consente l’identificazione dell’avente diritto all’acquisto di un bene o
di un servizio, con la possibilità di trasferire tale diritto senza l’osservanza delle forme proprie della cessione”.

Ciò premesso secondo l’Agenzia delle Entrate “la circolazione del buono medesimo non comporta anticipazione
della cessione del bene cui il buono stesso dà diritto e non assume rilevanza ai fini IVA”. Quindi le cessioni aventi
ad oggetto un “buono/voucher acquisto o regalo” sono da considerarsi fuori campo IVA in quanto le stesse vanno
ricondotte nell’ambito di applicazione dell’art. 2, comma 3, lett. a), DPR n.633/72, ai sensi del quale non sono
considerate cessioni di beni rilevanti ai fini IVA, le cessioni che hanno per oggetto denaro o crediti in denaro.

In merito, l’Agenzia precisa altresì che: “tali conclusioni si rendono applicabili anche con riferimento ai «buoni
acquisto o regalo» acquistati dalle aziende per la successiva consegna gratuita a propri dipendenti o a clienti e
fornitori per finalità promozionali ...”.

In altre parole, quindi, viene riconosciuta l’irrilevanza ai fini IVA della cessione dei buoni/voucher in esame a
prescindere:

 dall’onerosità o meno della cessione;

 dallo stadio e dalle parti tra le quali avviene la cessione, ossia indipendentemente dal fatto che la cessione
sia effettuata a favore del consumatore finale (beneficiario del buono) ovvero a favore del soggetto che
acquista i buoni per poi cederli a sua volta.

Applicando tale “principio generale” quindi risulterà che:

 è fuori campo IVA la cessione dei buoni effettuata dalla “SOCIETÀ EMITTENTE” alle aziende clienti a
titolo oneroso in quanto, come sopra evidenziato, “la circolazione del documento di legittimazione non
integra alcuna cessione di beni o prestazione di servizi”. Il pagamento effettuato dalle aziende clienti, pari al
valore nominale dei buoni acquistati, rappresenta una “mera movimentazione di carattere finanziario”. 20
Qualora l’emittente dovesse addebitare uno specifico corrispettivo per un servizio correlato alla cessione dei
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buoni in esame, quale, ad esempio, la consegna a domicilio dei buoni o la loro personalizzazione, detto
servizio assume la natura di prestazione di servizi rilevante ai fini IVA e come tale va autonomamente
fatturato ed assoggettato ad imposta con l’aliquota ordinaria (20%);

 è fuori campo IVA la cessione gratuita dei buoni effettuata dalle “AZIENDE a favore dei propri
dipendenti, clienti e fornitori”. Anche tali cessioni (gratuite) sono infatti riconducibili alla “circolazione del
documento di legittimazione” e non alla cessione di un bene o alla prestazione di un servizio;

 sono rilevanti ai fini IVA le cessioni di beni / prestazioni di servizi effettuate dagli “ESERCIZI
CONVENZIONATI” a favore di coloro che acquistano i beni / servizi pagando (in tutto o in parte) con i
“buoni acquisto” . In tale “fase”, infatti, si realizza una cessione / prestazione rilevante ai fini IVA,
indipendentemente dalla modalità di pagamento e quindi, sia quando l’importo dovuto è pagato interamente
con il buono, sia quando il pagamento avviene in parte con il buono e, per la parte eccedente il valore
nominale dello stesso, con denaro o simili.

In ogni caso, quindi, l’Agenzia ritiene che: “la base imponibile per l’esercizio commerciale a fronte della
vendita/prestazione a favore di un consumatore finale sia costituita dall’intero prezzo al minuto, comprensivo sia
del prezzo effettivamente versato dal consumatore finale in contanti (o con modalità analoghe) che dal valore
facciale dei buoni acquisto”.

Conseguentemente: “l’esercizio convenzionato, al momento di effettuazione dell’operazione – da determinarsi ai


sensi dell’articolo 6 del DPR n. 633 del 1972 – emette regolare scontrino/fattura con IVA per l’intero prezzo del
bene/servizio dovuto dal consumatore finale, a prescindere dalle modalità di pagamento dello stesso
(integralmente con buoni ovvero in parte con buoni e in parte con contanti o altri mezzi)”.

 è fuori campo IVA il rimborso che la società emittente effettua a favore degli esercizi convenzionati per
l’ammontare pari al valore facciale dei buoni che gli esercizi hanno “ritirato” quale pagamento delle
cessioni/prestazioni effettuate. Anche tale operazione, infatti, è da considerare una “mera movimentazione
di carattere finanziario” alla quale è applicabile il citato art. 2, comma 3, lett. a), DPR n. 633/72.

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NUOVI ELENCHI CLIENTI E FORNITORI

Come già anticipato nella nostra circolare “Gennaio 2011” è stato introdotto il nuovo adempimento telematico che
prevede l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate le operazioni rilevanti ai fini IVA di importo
pari o superiore a € 3.000.

Per i soggetti che non hanno l’obbligo di emissione di fattura l’adempimento diventerà obbligatorio dall’anno
2011, quindi oltre all'adeguamento dei software contabili per la compilazione del modello i dettaglianti, per
operazioni superiori ad € 3.600, dovranno adeguare anche i registratori di cassa, al fine di poter memorizzare i
dati relativi agli acquirenti di merci e servizi. Nel caso di clienti italiani basterà registrare il codice fiscale, per i
clienti non residenti occorrerà memorizzare tutti i dati anagrafici.

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L’ISCRIZIONE NELL’ELENCO DEI POSSIBILI BENEFICIARI DEL 5‰ PER IL 2011

Analogamente a quanto previsto gli anni scorsi, anche nel 2011, per rientrare tra i possibili beneficiari del 5‰
IRPEF, i soggetti interessati, devono risultare iscritti negli elenchi appositamente predisposti.

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ENTI DI VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONI SPORTIVE

Le ONLUS gli enti di volontariato e le associazioni sportive dilettantistiche dovranno richiedere l’iscrizione
all’Agenzia delle Entrate, attraverso la compilazione del modello messo a disposizione sul sito, esclusivamente in
via telematica. Entro il prossimo 7.5.2011

ENTI DELLA RICERCA SCIENTIFICA E DELL’UNIVERSITA’

Devono presentare l’apposita domanda di iscrizione all’elenco dei possibili beneficiari della destinazione del 5‰,
esclusivamente in via telematica, al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). Entro il
prossimo 30.4.2011

ENTI DELLA RICERCA SANITARIA

Solo se non già ricompresi nell’elenco dei possibili beneficiari pubblicato dall’Agenzia delle Entrate lo scorso anno
devono presentare apposita domanda al Ministero della Salute. Entro il prossimo 5.5.2011

Si ricorda inoltre che entro il prossimo 30.06.2011 a pena di decadenza dal beneficio, i soggetti iscritti negli
elenchi saranno tenuti ad inviare, a mezzo raccomandata A/R, una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà,
attestante la persistenza dei requisiti che danno diritto all’iscrizione, con allegata la fotocopia del proprio
documento di identità.

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LA NUOVA DISCIPLINA PER I LEASING IMMOBILIARI

Come già accennato nella nostra precedente circolare a seguito delle modifiche apportate dalla Finanziaria 2011,
al fine di rendere equivalente la tassazione prevista per l’acquisto dell’immobile con quella applicabile in caso di
acquisizione in leasing, a decorrere dal 2011:

 l’acquisto di un immobile, anche da costruire o in corso di costruzione, da parte di una società di leasing, è
assoggettato alle imposte di registro e ipocatastali in misura integrale;

 in sede di riscatto dell’immobile da parte dell’utilizzatore, le imposte di registro e ipocatastali sono dovute in
misura fissa (€168x3);

 il contratto di leasing immobiliare è soggetto a registrazione soltanto in caso d’uso;

 il locatario, ossia l’utilizzatore dell’immobile, è solidalmente responsabile per il pagamento sia delle imposte
ipocatastali che dell’eventuale imposta di registro dovute dal locatore, ossia dalla società di leasing.

L’AE con la circolare 12/E ha dato nuovi chiarimenti sottolineando in particolare che la nuova disciplina:

 non riguarda gli acquisti di immobili strumentali di cui siano parte fondi immobiliari chiusi per i quali è ancora
possibile l’applicazione delle imposte ipocatastali nella misura ridotta alla metà;

 riguarda gli acquisti di immobili sia strumentali che abitativi da parte delle società di leasing che quindi
risultano essere assoggettati alle imposte ipocatastali nelle seguenti misure:

per i fabbricati strumentali: 4% (3% + 1%) se la cessione rientra nel campo di applicazione dell’IVA ovvero 3%
(2% + 1%) se la cessione non rientra nel campo di applicazione dell’IVA;

per i fabbricati abitativi: 3% (2% + 1%) se la cessione non rientra nel campo di applicazione dell’IVA ovvero è
esente ex art. 10, comma 1, n. 8-bis, DPR n. 633/72.
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IMPOSTA DI REGISTRO

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Il legislatore ha inteso riqualificare i contratti di leasing immobiliare riconducendoli nell’ambito dei contratti di
natura finanziaria, di conseguenza, per l’applicazione dell’imposta di registro è necessario distinguere, a seconda
della modalità di formazione del contratto, come sintetizzato nella tabella seguente:

La nuova disciplina trova applicazione a decorrere dall’1.1.2011 quindi nella circolare l’Agenzia delle Entrate ha
chiarito che:

 l’imposta di registro non va versata per le annualità in relazione alle quali il termine per il pagamento non sia
ancora decorso all’1.1.2011.

Nel caso in cui, per dette annualità l’imposta fosse già stata versata (il pagamento è stato effettuato prima
della scadenza) il relativo ammontare poteva essere dedotto in sede di determinazione dell’imposta
sostitutiva da versata entro il 31.3.2011 per i contratti in corso all’1.1.2011;

 l’imposta di registro va versata, anche successivamente all’1.1.2011, se il relativo termine di pagamento è già
scaduto all’1.1.2011, provvedendo a “sanare” il tardivo pagamento come di consueto, ossia versando anche
la relativa sanzione e gli interessi.

Anche in tal caso, l’imposta versata poteva essere dedotta in sede di determinazione dell’imposta sostitutiva
da versata entro il 31.3.2011 per i contratti in corso all’1.1.2011.

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GLI APPALTI PUBBLICI E LA TRACCIABILITA’ DEI FLUSSI FINANZIARI - CHIARIMENTI

In sede di conversione in legge del c.d. “Decreto sicurezza” sono state introdotte alcune modifiche alla nuova
normativa riguardante gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari negli appalti pubblici.

Tra le novità si segnalano in particolare:

 l’inserimento automatico delle clausole di tracciabilità nei contratti stipulati precedentemente al 7.9.2010;

 l’aumento ad € 1.500 del limite di spesa giornaliera riferita ai lavori, ai servizi e alle forniture pubbliche, che
può essere sostenuta con strumenti diversi dal bonifico bancario o postale;

 la possibilità di costituire un fondo cassa da utilizzare per il pagamento delle spese giornaliere.
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PERIODO TRANSITORIO

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Le regole in materia di tracciabilità dei flussi finanziari vanno applicate ai contratti e ai subcontratti
da essi derivanti, sottoscritti a decorrere dal 7.9.2010 (data di entrata in vigore della Legge n. 136/2010).

L’AVCP nella Determinazione n. 10 del 22.12.2010, chiarisce che “gli obblighi di tracciabilità trovano immediata ed
integrale attuazione … ancorché relativi a bandi pubblicati prima del 7 settembre 2010 ” e pertanto, devono
contenere sin dalla sottoscrizione le nuove clausole di tracciabilità.

A seguito delle modifiche apportate al D.L. 187/2010 in sede di conversione, i contratti, compresi quelli di
subappalto e i subcontratti da essi derivanti stipulati anteriormente al 7.9.2010, devono essere adeguati
alle nuove disposizioni entro il 17.06.2011 (anziché entro il 7.3.2011 originariamente previsto).

Si segnala che è stato disposto che ai sensi dell’art. 1374 C.C. i contratti e i subcontratti stipulati anteriormente al
7.9.2010 si intendono integrati automaticamente con le clausole di tracciabilità. Pertanto anche qualora le
parti non provvedano ad adeguare il contratto entro la scadenza del 17 giugno gli stessi saranno integrati
automaticamente senza dover sottoscrivere atti negoziali supplementari e/o integrativi, questo meccanismo
consente di evitare la nullità assoluta dei contratti privi delle clausole di tracciabilità.

AMBITO APPLICATIVO

L’AVCP nella Determinazione n. 10 chiarisce l’ambito applicativo delle disposizioni in materia di tracciabilità con
riferimento alle seguenti fattispecie:

L’AVCP precisa inoltre che la tracciabilità non va applicata:

 ai contratti pubblici di lavoro stipulati tra le stazioni appaltanti e i propri dipendenti (lett. e, comma 1, art.
19). Ai contratti assimilati, come ad esempio, la somministrazione di lavoro con le pubbliche amministrazioni
di cui agli artt. 20 e seg., D.Lgs. n. 276/2003 ed il lavoro temporaneo di cui alla Legge n. 196/97;

 ai contratti pubblici relativi all’acquisto / locazione di terreni, fabbricati esistenti o altri beni immobili o relativi
ai diritti su tali beni (lett. a, comma 1, art. 19);

 ai contratti pubblici relativi ai servizi di arbitrato e conciliazione (lett. c, comma 1, art. 19);

 agli appalti di cui al comma 2 del citato art. 19, ossia, agli “appalti pubblici di servizi aggiudicati da
un'amministrazione aggiudicatrice o da un ente aggiudicatore ad un'altra amministrazione aggiudicatrice o ad 24
un'associazione o consorzio di amministrazioni aggiudicatrici, in base ad un diritto esclusivo di cui esse
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beneficiano in virtù di disposizioni legislative, regolamentari o amministrative pubblicate, purché tali


disposizioni siano compatibili con il trattato”.

La tracciabilità va invece applicata ai contratti pubblici ex art. 19, comma 1, Codice dei contratti pubblici che
sono riconducibili agli appalti di servizi. Pertanto, le disposizioni in esame sono applicabili:

 ai contratti di servizi finanziari (lett. a, secondo periodo del comma 1 dell’art. 19);

 ai contratti di ricerca e sviluppo (lett. f, del comma 1 dell’art. 19).

Casi particolari:

 Risarcimenti: i risarcimenti ricevuti dai soggetti danneggiati dalle stazioni appaltanti da parte delle imprese
assicuratrici appaltatrici non sono soggetti agli obblighi di tracciabilità, poiché l’indennizzo è a favore
di terzi estranei al rapporto contrattuale tra l’appaltante e l’appaltatore.

 Ragruppamenti temporanei d’impresa (ATI) e consorzi d’imprese: ogni componente del raggruppamento
deve osservare in proprio e nei rapporti con eventuali subcontraenti gli obblighi in materia di tracciabilità.

 Cauzioni: i pagamenti per fideiussioni stipulate dagli operatori economici in relazione alla commessa, fermo
restando l’obbligo di conservare la documentazione probatoria, possono essere eseguiti anche con strumenti
diversi dal bonifico bancario o postale, purchè garantiscano la piena tracciabilità, senza riportare il
CIG/CUP.

 Collaborazioni: le Amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali mediante contratti di


lavoro autonomo di natura occasionale o coordinata e continuativa, facendo attenzione che non si tratti di
contratto si appalti di servizi, non assoggettati agli obblighi di tracciabilità.

 Cessioni di credito: anche i cessionari di crediti devono riportare il CIG/CUP e anticipare i pagamenti
all’appaltatore mediante bonifico bancario/postale si c/c dedicati.

 Gara d’appalto divisa in lotti: il soggetto aggiudicatario di più lotti nel mandato di pagamento indica il CIG di
uno dei lotti per cui sta effettuando il versamento senza necessità di riportare l’elenco completo dei CIG
riferiti ai tutti lotti, che dovrà essere riportato invece in sede di stipula del contratto a valle
dell’aggiudicazione.

 Tesoreria accentrata: qualora all’interno di un gruppo, per il regolamento delle transazioni e la gestione della
liquidità, sono usati sistemi di tesoreria accentrata (cash pooling), l’obbligo di tracciabilità dei flussi finanziari
(in entrata e in uscita) nei confronti dei soggetti esterni al gruppo è assolto con le registrazioni dei
pagamenti effettuate sui conti delle singole società.

COMUNICAZIONE ESTREMI C/C DEDICATO

Il soggetto che ha stipulato più contratti con la medesima stazione appaltante può comunicare una sola volta gli
estremi del c/c dedicato. Nella comunicazione va indicato che per tutti i rapporti giuridici instaurati con la
stazione appaltante, lo stesso utilizzerà, salvo modifiche, uno o più c/c dedicati senza dover inviare diverse
comunicazioni per ogni commessa.

PAGAMENTI EX ART. 3, COMMI 2 E 3, LEGGE 136/2010

Si tratta dei pagamenti a favore di dipendenti, di consulenti e fornitori di beni e servizi ricompresi tra le spese
generali, quelli per l’acquisto di immobilizzazioni tecniche, nonché quelli a favore di entri previdenziali,
assicurativi, istituzionali e quelli a favore di gestori e fornitori di pubblici servizi e per il pagamento di tributi che
possono essere effettuati anche con strumenti di pagamento anche diversi dal bonifico bancario/postale purchè
idonei a garantire la piena tracciabilità delle operazioni e attraverso c/c dedicati. 25

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APRILE 2011

L’AVCP nella citata Determinazione che i suddetti movimenti finanziari non riguardano la stazione appaltante
bensì gli operatori privati, cioè appaltatori, subappaltatori, subcontraenti della filiera delle imprese.

ULTERIORI NOVITA’

 E’ stato aumentato l’ammontare delle spese giornaliere riferite ai lavori, ai servizi e alle forniture pubbliche
che possono essere sostenute con strumenti diversi dal bonifico bancario/postale, fermo restando il divieto
di utilizzo di contante e l’obbligo di documentazione di tali spese a €. 1.500,00 anziché €. 500,00.

 E’ stata introdotta la possibilità di creare un fondo cassa destinato al pagamento delle spese giornaliere, a
favore di uno o più dipendenti, tramite bonifico bancario o altri strumenti di pagamento che consentano la
tracciabilità delle operazioni.

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MALATTIA DEI LAVORATORI DIPENDENTI – MODALITA’ DI RECUPERO CERTIFICATO MEDICO

Dal 1.02.2011 è entrata a regime la trasmissione del certificato medico con il sistema telematico.

Il lavoratore che si ammala, infatti, non è più tenuto alla comunicazione né all’Inps né al datore di lavoro, poiché
a tali comunicazioni adempiono i medici con la trasmissione telematica.

L’obbligo di trasmissione al proprio datore di lavoro permane solo qualora quest’ultimo non abbia richiesto all’Inps
di ricevere le attestazioni di malattia in via telematica obbligo. Tale opzione attualmente è la più utilizzata dalle
aziende. In tal senso l’INPS ha precisato che fino al 17.06.2011 i datori di lavoro privati potranno chiedere ai
propri dipendenti, nei 2 giorni successivi al rilascio del certificato medico, l'invio del documento in forma cartacea.
Successivamente, sarà possibile solo l’utilizzo del canale telematico.

A partire dal 17 giugno 2011 il Datore di Lavoro potrà prendere visione dei certificati medici
esclusivamente in modalità telematica attraverso una di queste due modalità:

- accesso diretto al sistema INPS tramite codice PIN;

- ricezione dei certificati alla casella di posta certificata PEC indicata all’INPS in sede di
domande del servizio.

Maggiori informazioni verranno rilasciate nelle prossime circolari poiché molti sono state le opposizioni a tali
sistema e si attendono chiarimenti sia dall’INPS che dal Ministero del Lavoro.

Lo studio Negri e Associati area lavoro rimane a disposizione per eventuali chiarimenti in merito.

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SCADENZARIO 15 APRILE – 31 MAGGIO

LUNEDI 18 APRILE

Versamento ritenute - Termine ultimo per il versamento delle ritenute alla fonte
IMPOSTE DIRETTE operate nel mese precedente riguardanti redditi di lavoro dipendente, di lavoro
autonomo, su provvigioni e su altri redditi di capitale, nonché sui dividendi
corrisposti nel trimestre solare precedente.
IVA Liquidazione e versamento - Termine ultimo concesso ai contribuenti mensili
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per operare la liquidazione relativa al mese precedente e per versare l’eventuale

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imposta a debito.

Contabilità presso terzi - Termine ultimo di cui si possono avvalere i


contribuenti mensili, che affidano a terzi la tenuta della contabilità, per il calcolo del
debito o credito d’imposta relativi al mese di marzo 2011, riferendosi alle
registrazioni eseguite nel mese di febbraio 2011.

Versamento - Termine per il versamento come 2ª rata, dell’IVA a debito


emergente dalla dichiarazione annuale, con l’applicazione degli interessi nella
misura dello 0,33% mensile a decorrere dal 16/03/2011, nel caso in cui il relativo
importo superi € 10,33 (€ 10,00 per effetto degli arrotondamenti effettuati in
dichiarazione).

Comunicazione - Termine di presentazione, in via telematica, della


LETTERA D’INTENTO
comunicazione delle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente.

IMPOSTA
Versamento - Versamento dell’imposta sugli intrattenimenti relativa alle attività
SUGLI svolte con continuità nel mese precedente.
INTRATTENIMENTI

LIBRO UNICO
Adempimento - Termine entro il quale effettuare le scritturazioni obbligatorie sul
libro unico del lavoro con riferimento al mese precedente.
DEL LAVORO

Contributi previdenziali ed assistenziali - Versamento dei contributi relativi al


mese precedente, compresa la quota mensile di Tfr al Fondo di Tesoreria Inps,
mediante il Mod. F24.

INPS
Contributi Gestione Separata - Versamento del contributo previdenziale alla
Gestione Separata, da parte dei committenti, sui compensi pagati nel mese
precedente anche agli associati in partecipazione e ai medici in formazione
specialistica.

Versamento - Le aziende del settore dello spettacolo e dello sport devono


ENPALS provvedere al versamento, mediante Mod. F24, dei contributi Enpals dovuti per il
periodo di paga scaduto il mese precedente.

MERCOLEDI 20 APRILE

Denuncia mensile – Termine entro il quale i produttori di imballaggi devono


CONAI
presentare al Conai la denuncia mensile riferita al mese precedente.

VENERDI 22 APRILE

Ricorsi – Da oggi i ricorsi amministrativi all’Inps dovranno essere presentati


INPS
esclusivamente con modalità telematica (rif. circ. Inps 32/2011)

SOCIETA’ DI CAPITALI Adempimento – Termine per la spedizione della raccomandata ai soci per la
E COOPERATIVE convocazione al 30/04/2011 dell’assemblea dell’approvazione del bilancio.

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MARTEDI 26 APRILE

ENPALS Denuncia - Trasmissione telematica all’Enpals della denuncia contributiva mensile


unificata, ovvero dell’apposito file in formato XML.
Elenchi Intrastat mensili e trimestrali - Termine per la presentazione
telematica degli elenchi delle cessioni di beni/servizi resi e degli acquisti di
beni/servizi ricevuti intracomunitari, relativi al mese precedente e al primo
IVA
trimestre 2011.

LUNEDI 02 MAGGIO

Fattura differita - Emissione ed annotazione delle fatture differite limitatamente


alle cessioni effettuate a terzi dal cessionario per il tramite del proprio cedente nel
corso del mese precedente.

Registrazione, fatturazione - Obblighi mensili di registrazione e fatturazione per


le operazioni svolte nel mese.

IVA Enti non commerciali - Termine di presentazione della dichiarazione relativa agli
acquisti intracomunitari registrati nel mese precedente e del versamento delle
relative imposte.

Elenco Black list – Invio telematico del modello di comunicazione delle operazioni
con paesi aventi sede residenza o domicilio in paesi fiscalità privilegiata per le
operazioni del mese precedente (soggetti mensili) e per le operazioni del trimestre
solare precedente (soggetti trimestrali).

730/2011 – Il contribuente presenta al proprio sostituto d’imposta la


IMPOSTE DIRETTE dichiarazione mod. 730 e la busta contenente il mod 730-1 per la scelta della
destinazione dell’8 per mille e del 5 per mille.

Flusso UniEmens - Termine di invio del flusso UniEmens per denunciare le


INPS retribuzioni e le contribuzioni dovute per i lavoratori dipendenti, riferite al mese
precedente.

Contratti di locazione - Termine ultimo per versare l’imposta di registro sui nuovi
IMPOSTA DI REGISTRO contratti di locazione di immobili, con decorrenza 1° del mese, e di quella inerente
ai rinnovi ed alle annualità.

Adempimento – Termine ultimo per l’assemblea dei soci chiamata ad assolvere


SOCIETA’ DI CAPITALI gli adempimenti di cui all’art. 2364 Codice Civile, fra i quali l’approvazione del
E COOPERATIVE bilancio (per le società che chiudono l’esercizio sociale al 31/12) salvo la possibilità
di proroga per particolari esigenze.

Adempimenti – Termine ultimo per la consegna all’agente, da parte del


preponente, dell’estratto conto delle provvigioni dovute relative al trimestre
AGENTI
precedente. Entro lo stesso termine le provvigioni liquidate devono essere pagate
all’agente.

Riepilogo – Termine per l’invio, da parte della ditta mandante, all’agente o


ENASARCO – FIRR
rappresentante, dell’estratto conto delle somme versate e accantonate nel 2010 al 28
Fondo di Previdenza Enasarco e di quelle accantonate presso il Firr di competenza

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APRILE 2011

dell’anno 2010.

Termine – Termine entro il quale i titolari di diritti reali su immobili che risultano
IMMOBILI FANTASMA non dichiarati in catasto hanno la possibilità di presentare la dichiarazione di
aggiornamento catastale.

Bilancio – Le Onlus con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare devono
ONLUS redigere un apposito documento che rappresenti adeguatamente la situazione
patrimoniale economica e finanziaria.

DOMENICA 15 MAGGIO

Fattura differita - Emissione ed annotazione della fattura differita per le


consegne o spedizioni avvenute il mese precedente.

Registrazione - Per le fatture emesse nel corso del mese precedente, di importo
IVA inferiore a € 154,94, può essere annotato entro oggi, con riferimento a tale mese,
in luogo di iascuna fattura, un documento riepilogati o.

Registrazione - Le operazioni per le quali è rilasciato lo scontrino fiscale o la


ricevuta, per effetto dell’equiparazione tra scontrino e ricevuta, effettuate in
ciascun mese solare, possono essere annotate, con unica registrazione, nel registro
dei corrispettivi entro oggi.
Registrazioni - Le associazioni sportive dilettantistiche che fruiscono dell’opzione
ASSOCIAZIONI
di cui all’art. 1 L. 398/1991 devono effettuare l’annotazione dei corrispettivi e dei
SPORTIVE
proventi conseguiti nell’esercizio dell’attività commerciale, con riferimento al mese
DILETTANTISTICHE
precedente.

Versamento ritenute - Termine ultimo per il versamento delle ritenute alla fonte
IMPOSTE DIRETTE
operate nel mese precedente riguardanti redditi di lavoro dipendente, di lavoro
autonomo, su provvigioni e su altri redditi di capitale.

LUNEDI 16 MAGGIO

Liquidazione e versamento - Termine ultimo concesso ai contribuenti mensili


per operare la liquidazione relativa al mese precedente e per versare l’eventuale
imposta a debito. Termine ultimo concesso ai contribuenti trimestrali per operare la
liquidazione relativa al primo trimestre 2011 e per versare l’eventuale imposta a
debito maggiorata dell’interesse in misura pari all’1%.

Contabilità presso terzi - Termine ultimo di cui si possono avvalere i contribuenti


mensili, che affidano a terzi la tenuta della contabilità, per il calcolo del debito o
IVA
credito d’imposta relativi al mese di aprile 2011, riferendosi alle registrazioni
eseguite nel mese di marzo 2011.

Versamento - Termine per il versamento come 3ª rata, dell’IVA a debito


emergente dalla dichiarazione annuale, con l’applicazione degli interessi nella
misura dello 0,33% mensile a decorrere dal 16/03/2011, nel caso in cui il relativo
importo superi € 10,33 (€ 10,00 per effetto degli arrotondamenti effettuati in
dichiarazione). 29

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Comunicazione - Termine di presentazio e, in via telematica, della


LETTERA D’INTENTO
comunicazione delle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente.

IMPOSTA
Versamento - Versamento dell’imposta sugli intrattenimenti relativa alle attività
SUGLI svolte con continuità nel mese precedente.
INTRATTENIMENTI

LIBRO UNICO
Adempimento - Termine entro il quale effettuare le scritturazioni obbligatorie sul
libro unico del lavoro con riferimento al mese precedente.
DEL LAVORO

Contributi previdenziali ed assistenziali - Versamento dei contributi relativi al


mese precedente, compresa la quota mensile di Tfr al Fondo di Tesoreria Inps,
mediante il Mod. F24.

Contributi Gestione Separata - Versamento del contributo previdenziale alla


Gestione Separata, da parte dei committenti, sui compensi pagati nel mese
INPS
precedente anche agli associati in partecipazione e ai medici in formazione
specialistica.

Contributi IVS – Versamento della prima rata 2011 dei contributi previdenziali sul
reddito minimale dei soggetti iscritti alla gestione Inps COMMERCIANTI e
ARTIGIANI.

Versamento - Le aziende del settore dello spettacolo e dello sport devono


ENPALS provvedere al versamento, mediante Mod. F24, dei contributi Enpals dovuti per il
periodo di paga scaduto il mese precedente.

VENERDI 20 MAGGIO

ENASARCO Versamento – Versamento da parte della casa mandante dei contributi Enasarco
relativi al al primo trimestre
CONAI Denuncia - Termine entro il quale i produttori di imballaggi devono presentare al
Conai la denuncia mensile riferita al mese precedente.

MERCOLEDI 25 MAGGIO

ENPALS Denuncia - Trasmissione telematica all’Enpals della denuncia contributiva mensile


unificata, ovvero dell’apposito file in formato XML.

Elenchi Intrastat mensili - Termine per la presentazione telematica degli


elenchi delle cessioni e degli acquisti intracomunitari nonché delle prestazioni di
IVA servizi, relativi al mese precedente.

MARTEDI 31 MAGGIO

Modello 730 – Consegna al Caf/Professionista abilitato, da parte del


IMPOSTE dipendente/pensionato/collaboratore della dichiarazione mod. 730 e del mod. 730-
1 per la scelta della destinazione dell’8 per mille e del 5 per mille, con rilascio
DIRETTE
dell’apposita ricevuta mod. 730-2. Consegna al
30
dipendente/pensionato/collaboratore da parte del datore di lavoro/ente

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CIRCOLARE INFORMATIVA
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APRILE 2011

pensionistico che presta direttamente l’assistenza fiscale, della copia del mod. 730
e del prospetto di liquidazione mod. 730 – 3.

Fattura differita - Emissione ed annotazione delle fatture differite limitatamente


alle cessioni effettuate a terzi dal cessionario per il tramite del proprio cedente nel
corso del mese precedente.

Registrazione, fatturazione - Obblighi mensili di registrazione e fatturazione per


IVA
le operazioni svolte nel mese.

Enti non commerciali - Termine di presentazione della dichiarazione relativa agli


acquisti intracomunitari registrati nel mese precedente e del versamento delle
relative imposte.

Flusso UniEmens - Termine di invio del flusso UniEmens per denunciare le


INPS retribuzioni e le contribuzioni dovute per i lavoratori dipendenti, riferite al mese
precedente.

IMPOSTA DI REGISTRO Contratti di locazione - Termine ultimo per versare l’imposta di registro sui nuovi
contratti di locazione di immobili, con decorrenza 1° del mese, e di quella inerente
ai rinnovi ed alle annualità.

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