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1. INTRODUZIONE
1.1. SUL DIRITTO INTERNAZIONALE E LE SUE CONFIGURAZIONI
Nella sua configurazione moderna(intorno al 600) viene inteso come l’insieme delle regole
giuridiche che riguardano i rapporti tra gli Stati e tra questi e le organizzazioni intergovernative. La
maggior parte delle regole internazionali di condotta operano all’interno degli Stati,nel senso che
riguardano i rapporti tra lo Stato e le persone fisiche e giuridiche all’interno di esso(Trattamento
degli stranieri);analoghe regole sono a tutela degli organi stranieri. Ciò che accumuna entrambe il
carattere bilaterale del loro funzionamento,in quanto basate sullo stretto principio di reciprocità;vale
a dire che lo Stato A tratterà i cittadini e gli organi dello Stato B nella misura in cui lo Stato B tutela
i cittadini e gli organi dello Stato A. Dai primi del ‘900 si è avuto un allontanamento della figura
dello straniero,per comprendere,dapprima l’individua in quanto parte di una minoranza
nazionale,poi in quanto persona umana,indipendentemente dal rapporto di
cittadinanza;aggiungendosi così alla categoria delle regole sul trattamento degli stranieri quella sui
diritti dell’uomo. Tale definizione sostenuta ovvero il diritto internazionale come un insieme di
regole giuridiche è opposta a quella sostenuta dalla Scuola di pensiero giuridico americana c.d. di
New Haven che sostiene che il diritto internazionale sia un processo normativo senza soluzione di
continuità,costituito dal succedersi delle decisioni normative delle forze prevalenti della comunità
internazionale. La distanza tra i due orientamenti(da un lato destabilizzante circa la prevedibilità
della vigenza di regole giuridiche) dipenderà da quanto dinamica o rigida è la visione relativa alle
modalità giuridico-formali del ricambio delle regole. E’ sufficiente constatare nella realtà sociale
internazionale il generale riconoscimento dell’esistenza di un quadro concettuale e pratico entro il
quale si svolge la dialettica per la formazione,la trasformazione,il ricambio,l’accertamento e
l’esecuzione di regole di comportamento tra Stati ritenute di natura giuridica. Si tratterà quindi di un
introduzione alle regole internazionali primariamente di tipo strutturale e procedurale,di
organizzazione,e sulla produzione,mentre i contenuti delle regole di condotta,c.d. materiali o
sostanziali che ne sono il risultato emergeranno a scopo esemplificativo.
7. CONCLUSIONI
Si ritiene che tali considerazioni si applichino comunemente sia all’ordinamento interno che
internazionale,senza disconoscere con questo le importanti differenze strutturali tra gli stessi. Tra le
valutazioni valide rispetto ad ambedue i tipi di ordinamento va sottolineata quella secondo cui la
c.d. certezza del diritto e la prevedibilità delle soluzioni giuridiche rappresentano delle aspirazioni
fondamentali tra quelle che la società si prefiggono nel momento in cui si danno un ordinamento
giuridico.
PARTE SECONDA
LA FORMAZIONE E LA TRASFORMAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE