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Introduzione

Ho voluto creare questa guida per parlarvi di un argomento molto


interessante perchè da quello che ho potuto vedere di questo
argomento si trovano pochissime informazioni in rete.
Questo argomento si chiama c.n.v. (comunicazione non verbale)
per chi nn l'avesse mai sentito, vi spiego subito cos'è. La c.n.v è la
comunicazione attraverso i gesti, le espressioni e le
MICROESPRESSIONI del volto, in quanto tutti noi,
involontariamente, comunichiamo non verbalmente.
In poche parole, con la c.n.v., Sarete in grado di capire sempre
se uno mente o dice la verità, perchè guardando semplicemente
il volto delle persone, potete capire le emozioni che provano
realmente anche se con le parole vi faranno credere tutt’altro,
questo perchè noi NON possiamo mentire con il volto.
Questo di qui sto parlando non è un argomento a caso detto da un
ragazzo, ma è una scienza studiata per anni e anni, io ho studiato
quello che si può trovare in circolazione, in rete e l'ho applicato, e
ha dato i suoi frutti.
Quello che rende la c.n.v. cosi affidabile è il fatto che espressioni
del volto NON cambiano da persona a persona.
Tutti noi sappiamo riconoscere le emozioni del volto, quando una
persona è triste, capiamo il suo stato d’animo dalle sue espressioni
facciali e così come quando uno è arrabbiato.
Ma il difficile sta nel riconoscere le MICROESPRESSIONI.
Le microespressioni sono delle espressioni che non possiamo
evitare di fare col volto, e sono parte delle espressioni complete, in
quanto le microespressioni sono fatte da piccole parti del volto, ad
esempio solo con la bocca, o solo con il naso, mentre le espressioni
complete coinvolgono tutto il viso.
Ad esempio, è facile essere arrabbiati e non manifestare la rabbia
con una espressione completa del volto, ma quello che nn sappiamo
è, che quando proviamo un emozione, facciamo involontariamente
una MICROESPRESSIONE col volto ed è da quella che si riesce a
capire se quella persona sta dicendo la verità o meno, cioè se le sue
parole sono coerenti con le sue microespressioni, e se sono in
conflitto, la verità è manifestata proprio dalle microespressioni e in
tal caso, la persona sta mentendo.
Vi faccio un breve esempio, due amici si incontrano e cominciano a
parlare, andando avanti col discorso uno chiede all'altro: “..e con la
tua ragazza come va?” e l'altro dopo questa domanda fa una
piccola MICROESPRESSIONE col volto, arriccia il naso e solleva il
labbro superiore , tutto in meno di un secondo, e risponde: “si tutto
bene”. Ora una persona che non sa niente di comunicazione non
verbale nn si accorgerebbe nemmeno della microespressione e
sarebbe convinto che le cose vadano bene, ma in realtà nn vanno
affatto bene, in quanto l’espressione dell'amico è una
microespressione di disgusto e si è formata sul suo viso perchè ha
pensato alla sua ragazza, questo ci fa capire che lui è disgustato
solo al pensiero di lei, questo perchè probabilmente la ragazza gli
fatto qualcosa di disgustoso, probabilmente lo ha tradito, e il
ragazzo è disgustato solo al suo pensiero.
È difficile da credere che si può capire tutto questo solo da una
misera espressione, ma la c.n.v., se applicata e studiata
approfonditamente può fare questo.
Le 7 categorie di espressioni
Per conoscere la c.n.v. bisogna innanzitutto conoscere le 7
categorie di espressioni.
Tutte le espressioni e le emozioni sono racchiuse in queste 7
categorie e conoscendole tutte, comprese le loro diramazioni,
potete subito notare una espressione o MICROESPRESSIONE e
saprete subito collocarla in una delle categorie; non appena
riconosciuta l'emozione della quale fa parte quell' espressione
potrete confrontare se quello che sta dicendo chi vi sta di fronte
combacia col suo stato d'animo; in poche parole se l'espressione è
concorde con quello appena detto dalla persona con la quale avete
un discorso, allora quest'ultima sta dicendo la verità, se no sta
mentendo e sta cercando di nascondervi qualcosa.
Questo è solo l'inizio, la c.n.v. non si basa solamente su questo,
queste sono solo le basi, più avanti vi spiegherò il resto.
Ma passiamo alle 7 categorie, che sono: FELICITA', PAURA, RABBIA,
SORPRESA, DISGUSTO, TRISTEZZA e NEUTRO.
Ricordatevi bene queste 7 categorie perchè queste racchiudono
tutte le emozioni.
Adesso andiamo subito ad approfondire tutte le categorie e vi
spiegherò come riconoscere tutte le espressioni di ogni singola
categoria.

Felicità
La felicità è una delle emozione piacevoli, perchè
tutti quanti vorrebbero essere felici, e questo fa
della felicità l'emozione più desiderata.
Tutti noi vogliamo essere felici nella vita, e molte
volte noi scegliamo molto più volentieri situazioni
che promettono di raggiungere la nostra felicità.
La categoria della felicità comprende anche altre due emozioni: il
piacere e l'eccitazione.
Molto spesso la gente associa l'eccitazione e il piacere alla felicità
perchè pensano che quando uno prova piacere è felice, ma questo
non implica la felicità di una persona.
Passiamo all'aspetto tecnico della felicità.
Credo che tutti siano in grado di riconoscere la felicità sul volto
degli amici o delle persone che gli stanno intorno ma solamente in
pochi riescono a riconoscere la vera felicità.
La vera espressione della felicità coinvolge anche gli occhi, oltre alla
bocca, perciò la vera felicità è contraddistinta dal coinvolgimento
contemporaneo dei muscoli della bocca e degli occhi.
Soprattutto nei soggetti più
adulti, quando sono felici, si
formano le zampe di gallina date
dal movimento dei muscoli
intorno agli occhi.
Se il soggetto sorride, ma
intorno agli occhi non c'è nessun movimento del muscolo allora,
non è realmente felice ma sta solo fingendo, oppure se
l'espressione persiste per più di un secondo ancora una volta il
soggetto sta fingendo in quanto le microespressioni durano
all'incirca un secondo o addirittura molto meno, se questa persiste
per più di un secondo è finta, e questo vale per tutte le espressioni.
Questa, appena descritta, è la felicità, ma ancora più difficile è
identificare la microespressione della felicità che si realizza sul
volto di un soggetto quando cerca di nascondere ciò che veramente
prova.
Questa microespressione è data dalla contrazione dei muscoli della
bocca che comportano uno stiramento indietro e sollevato degli
angoli della bocca.
Essere capaci di notare questa
microespressione potrebbe aiutarvi molto,
ad esempio scoprire se un vostro amico o un
vostro conoscente è felice per una qualche
attività quando in realtà cerca di nasconderla.
In poche parole, se una persona afferma di essere triste, turbato, o
sconsolato, ma sul suo volto, compare per meno di un secondo
questo movimento, significa che sta solo mentendo e che in realtà
prova felicità.
Anche in un comunissimo gioco di carte potrebbe emergere questa
microespressione, ad esempio: se sul volto di un giocatore, appena
viste le sue carte, compare questo movimento significa che il
giocatore è felice perchè le carte sono buone.

Paura
La paura è l'emozione che si cerca di
mascherare più frequentemente in quanto la
maggior parte dei soggetti non vuol far vedere
che prova paura in un determinato momento,
questo è un atteggiamento tipico soprattutto
degli uomini.
Quello che molte persone non sanno, è che l'emozione non si
riuscirà mai a nascondere perfettamente, ci sarà sempre qualcosa
che fa capire che quel soggetto prova quella determinata emozione
in una certa situazione.
Per riconoscere la vera paura sul volto di
una persona, bisogna cercarla negli occhi
della persona, i quali saranno come l'occhio
rappresentato nella figura a fianco.
L'occhio di chi prova paura ha l'iride
interamente scoperta a causa di una contrazione delle palpebre che
provoca la visione della parte bianca tutt'intorno all'iride.
Tutto questo è visibile sempre per meno di un secondo nel volto di
una persona, perciò se notate il bianco intorno agli occhi di una
persona significa che in quel momento prova paura anche se
afferma il contrario.
Al contrario della felicità, la bocca potrebbe rimanere
neutra ma in alcuni casi potrebbe anche aprirsi con
labbra tese e qualche volta stirate all'indietro.
Le sopracciglia si possono sollevare come nel caso
della sorpresa, come nella figura a sinistra oppure
sollevarsi e riavvicinarsi, come nella
figura a destra.

La microespressione della paura potrebbe essere data solamente da


un piccolo movimento delle sopracciglia che si alzano e si
avvicinano.
Questa microespressione può comparire anche senza che si
verifichino i movimenti della bocca e degli occhi.
La microespressione della paura è molto simile a quella della
sorpresa, si differenzia da un piccolo particolare: le sopracciglia,
nella paura, sono più ravvicinate rispetto alla sorpresa.
Le zone del volto si possono accentuare in base all'intensità
dell'emozione provata; ad esempio, se è paura lieve le tre zone del
volto saranno meno accentuate: gli occhi saranno poco spalancati,
mentre se è terrore, le tre zone del volto saranno molto accentuate.
L'assenza di espressione è importante quanto la presenza.
Quando una persona racconta un avvenimento realmente accaduto,
che sia un avvenimento terrorizzante o felice e sul suo volto
compaiono le emozione che sta descrivendo, il raccolto è vero e
quindi il fatto è successo realmente, mentre se non compare
nessuna espressione il racconto e falso, e tutto ciò che ha
raccontato non è accaduto.
Ad esempio, se una persona vi racconta che poco tempo fa ha
assistito ad un avvenimento terrorizzante ma sul suo volto non
compare nessun accenno di paura, sta mentendo, perchè vuol dire
che non ha mai provato alcun tipo di paura durante l'avvenimento,
mentre, se durante il racconto, sul viso gli compaiono accenni di
paura, significa che sta raccontando un fatto realmente accaduto
nel quale ha provato paura.
L'espressioni del volto devono sempre combaciare con le parole: se
questo succede è la verità, se non succede, il soggetto sta
mentendo.

Rabbia
La rabbia è un'emozione pericolosa, o meglio, è la più pericolosa
perchè quest'emozione porta a compiere gesti impulsivi.
Riconoscere l'espressione della rabbia è molto importante in quanto
sapendo identificare l'espressione sul volto di una persona è
possibile intuire i possibili intenti negativi di una persona.
L'espressione della rabbia coinvolge tutte e tre le
zone del volto: bocca, occhi e sopracciglia.
La bocca può assumere due varie forme: in primo
luogo le labbra possono essere serrate mentre in
secondo luogo la bocca potrebbe essere aperta
assumendo una forma squadrata.
Il primo caso, quello delle labbra serrate, si manifesta in un
soggetto che cerca di impedirsi di dire qualcosa che potrebbe
complicare ulteriormente la situazione e perciò tende a tenere la
bocca chiusa.
Il secondo caso, invece, si manifesta in un soggetto che sta
esprimendo verbalmente a pieno la propria rabbia.
Le palpebre potrebbero essere sia leggermente chiuse o normali,
ma in tutti i due i casi non c'è alcuna differenza.
Lo sguardo si mostra molto duro e penetrante, questo è dato dal
movimento delle sopracciglia che si abbassano
e si avvicinano e senza questo movimento, lo
sguardo non assumerebbe queste
caratteristiche.
Il movimento delle sopracciglia potrebbe anche comparire da solo,
sottoforma di microespressione.
Un'altra microespressione potrebbe essere data dal movimento
delle labbra che si chiudono.
Solo da questi due piccoli movimenti, delle sopracciglia o delle
labbra, è possibile capire lo stato d'animo di una persona, in questo
caso, rabbia.
Sorpresa
La sorpresa, per essere vera, deve
essere inaspettata e come tutte le altre
espressioni, non deve durare per più di
un secondo, ma questo tipo di
emozione è più facile da riconoscere se
è vera o falsa in quanto questa è tra le
più evidenti.
Anche il solo movimento delle sopracciglia è molto visibile, per
questo è così facile determinare la veridicità dell'espressione.
Quante volte vi sarà capitato di vedere sul volto della persona con
la quale state dialogando, l'espressione della sorpresa, che però
persiste per più di un secondo.
Ma anche se l'espressione potrebbe sembrare vera, la persona sta
fingendo, cercando di sforzarsi di far vedere di essere sorpreso.
Tutto ciò non dovrebbe succedere perchè l'espressione dovrebbe
comparire in modo inaspettato sul nostro volto in quanto nella
sorpresa non dovremmo avere il tempo di pensare.
In poche parole, se la sorpresa compare inaspettatamente e per
meno di un secondo, allora il soggetto è realmente sorpreso,
altrimenti sta solo cercando di farsi vedere sorpreso, ovvero sta
mentendo.
Le sopracciglia, nella mimica della sorpresa, si
mostrano rialzate e incurvate.
Questo movimento rende molto visibile la pelle
sotto le sopracciglia.
Gli occhi, molto spesso, si presentano sgranati, ma nonostante
questo movimento, la parte bianca intorno occhi non è visibile in
quanto in questo caso si tratterebbe di sorpresa
impaurita ovvero il soggetto prova paura e
sorpresa contemporaneamente, come
nell'immagine a destra.
A causa del movimento delle sopracciglia, in alcuni volti, compaiono
sulla fronte delle rughe orizzontali; nei bambini, per esempio, le
rughe non appaiono, mentre in alcuni soggetti, più probabile negli
adulti, queste rughe sono permanenti, quindi visibili anche su un
volto neutro.
Il movimento delle sopracciglia, molto spesso, potrebbe essere
accompagnato da un movimento della bocca, ma non sempre
questo può accadere, potrebbe verificarsi, infatti, il solo movimento
delle sopracciglia.
Questo movimento, quello delle sopracciglia, potrebbe essere
utilizzato come marcatore, per sottolineare l'importanza di una
frase oppure, questo movimento, aggiunto a un cenno del capo
verso l'alto, è un saluto universale.
Un'altro emblema potrebbe essere quando una persona, spesso
durante una conversazione, alza le sopracciglia per più di un
secondo; questo sta a significare incredulità; come se il soggetto
volesse chiedere, con questo gesto, all'interlocutore: “davvero???!”
La bocca potrebbe presentarsi normale, poco aperta o addirittura
aperta; questo in base all'intensità della sorpresa.
L'apertura della bocca avviene in conseguenza al rilassamento della
mascella che rilassandosi, cade e provoca l'apertura delle labbra.
Se il movimento della bocca si presenta da solo, senza il movimento
delle sopracciglia, si tratta di stupore-
Disgusto
Nella categoria del disgusto rientra anche il disprezzo, questi due
sono parenti stretti ma differiscono per un aspetto.
Il disgusto si manifesta sul nostro volto per colpa di un cibo che non
ci piace, un odore cattivo, un suono che ci ricorda qualcosa di
disgustoso o anche solo il pensiero di qualcosa di disgustoso basta
a scatenare l'espressione di disgusto sul nostro volto; mentre
invece, il disprezzo è scatenato solo da certe persone e dalle loro
azioni.
L'espressione del disgusto è la stessa per tutte le persone come
tutte le altre espressioni, ma quello che scatena il disprezzo può
essere molto diverso da soggetto a soggetto, perchè non tutte le
persone trovano disgustose le stesse cose.
Ogni persona ha dei gusti diversi, certi alimenti sono disgustosi per
certe persone ma per altri sono deliziosi, ad esempio la carne di
cane o di gatto, per certe culture può essere crudele cucinarle e
disgustoso mangiarle, ma per altre culture no.
Quello che è disgustoso all'inizio non è detto che debba esserlo per
tutta la vita, ad esempio molti bambini trovano disgustoso certi tipi
di verdure ma col tempo impareranno ad apprezzarle.
Anche solo il pensiero di un qualcosa può scatenare disgusto sul
nostro volto, quando ci chiedono di immaginare qualcosa di
disgustoso, oppure quando ricordiamo
qualcosa di disgustoso.
Ma passiamo alla mimica del disgusto.
L'espressione del disgusto si manifesta in
particolar modo nella parte inferiore del
volto, ovvero nella bocca e nel naso.
Il naso si presenta arricciato e la bocca con il labbro superiore
alzato,il tutto lo potete vedere nell'immagine qui a fianco.
Alcune volte può verificarsi che il labbro inferiore si abbassi e nello
stesso tempo quello superiore si alzi, questo movimento, fa si che
le labbra si aprano rendendo cosi visibili i denti.
Nella parte superiore del volto le sopracciglia sono
abbassate e le palpebre sollevate in seguito al
movimento degli zigomi.
L'intero movimento dà vita a delle rughe molto
visibili, quelle ai lati del naso e quelle in mezzo
alle sopracciglia; le prime si manifestano in seguito al sollevamento
del labbro superiore e le seconde, in seguito all'arricciamento del
naso.
Nel volto di alcuni soggetti, le rughe sono permanenti per cui la loro
presenza non è dovuta dal disgusto, ma qualora provino
quest'emozione, le rughe potrebbero marcarsi rendendosi ancora
più evidenti.

Tristezza
Nella tristezza si soffre in silenzio, la sofferenza diventa
tristezza quando si cerca di soffocare il sentimento di dolore
che ha scatenato la sofferenza.
Ad esempio, se succede un incidente a una persona a noi cara
sotto i nostri occhi, la nostra prima reazione sarà di estremo
dolore manifestato con urla e pianti, e non di tristezza, ma
quest'ultima si manifesterà solo in seguito, ad esempio, dopo il
sollievo della notizia che l'incidentato si è salvato, potrebbe
manifestarsi tristezza in seguito ad un'altra notizia che dice che
il soggetto dovrà essere sottoposto a una operazione
chirurgica, in questo caso, potrebbe manifestarsi tristezza
perchè il pensiero dell'operazione è spesso preoccupante.
Nella tristezza, non si soffre il dolore fisico, si soffre per via di
una perdita o di una delusione.
La tristezza, anche nella sua forma più estrema, è comunque
più sopportabile di altre emozioni in quanto tutti noi riusciamo
a sopportare molto a lungo la tristezza.
Ad esempio, il disgusto è molto meno sopportabile della
tristezza.
Se ci troviamo davanti a una cosa che ci disgusta, non
riusciremo a sopportare il disgusto e a rimanere lì, ma saremo
tenuti a spostarci e ad allontanarci così da non provare più
disgusto.
Come anche la paura, se proviamo paura ad esempio per un
animale, siamo tenuti a scappare, in questo modo il sentimento
di paura finirà.
Per questo, la tristezza è un sentimento più sopportabile
perchè anche provando questo sentimento, non siamo tenuti a
scappare .

La mimica della tristezza si manifesta in due


zone del volto, ovvero quella superiore (occhi
e sopracciglia) e quella inferiore (bocca).
Le sopracciglia si mostrano ravvicinate, a
volte, con gli angoli interni sollevati, da non confondere però
con la paura, nella quale tutte le sopracciglia sono sollevate e
non solo gli angoli interni.
Questo movimento è molto difficile da riconoscere perchè è
poco visibile, anche se il nostro sguardo, per la maggior parte
delle conversazioni, è rivolto verso gli occhi di chi ci sta
parlando, quindi molto vicino alle sopracciglia.
Mentre la bocca, si mostra con gli angoli rivolti verso il basso,
come nell'immagine sopra.
Negli occhi, oltre alle sopracciglia, c'è un altro modo per
riconoscere la tristezza; fate attenzione all'immagine A:
concentratevi solo sugli occhi e confrontatela con l'immagine B.

A B
L'immagine A è tristezza mentre il volto dell’immagine B è neutro.
Se fate molta attenzione, le palpebre superiori dell'immagine A
formano una specie di triangolo, quello è un chiaro segno di
tristezza.
Questo “triangolo” si forma in seguito allo spostamento delle
sopracciglia (ravvicinate con angoli interni rialzati), e questo
movimento delle sopracciglia, avviene solo quando il soggetto prova
tristezza.
Nel caso che non foste riusciti a vedere “il triangolo” vado a
spiegarvelo meglio.

Vedete la linea rossa, quella linea delimita il “triangolo”, vedete


anche come la palpebra superiore cade verso l'occhio, così si forma
questa espressione.
Per cui, se vedete queste espressioni o anche solo il “triangolo”, il
soggetto sta sicuramente provando tristezza.

Gesti del corpo


In questo capitolo andrò a svelarvi alcuni tra i gesti più importanti,
nel campo delle menzogne: gesti semplici a cui nessuno fa mai caso
anche se si verificano tutti i giorni.
Vi spiego subito perchè questi gesti sono molto importanti.
Quando noi mentiamo, il nostro corpo manda dei segnali che hanno
lo scopo ben preciso di dire che noi non stiamo credendo a quello
che diciamo, traduzione: stiamo mentendo.
In poche parole, se il soggetto che ci sta parlando, mentre dice una
particolare frase o risponde a una domanda, fa uno di questi gesti
rivelatori, che tra poco vi andrò a elencare, significa che non crede
a quello che ha appena detto, ovvero sta mentendo.
Ma facciamo un esempio, se il vostro/la vostra fidanzato/fidanzata
alla domanda “mi hai mai tradito” risponde: ”no” e fa un gesto
chiamato: SCROLLATA DI SPALLE ASSIMMETRICA che tra poco
spiegherò, significa che mente, ebbene si, vi ha tradito.

Elenco
1. SCROLLATA DI SPALLE ASSIMMETRICA: ovvero il movimento
di una sola spalla verso l'alto.
Tutti noi avremo visto qualche volta qualcuno alzare entrambe
le spalle verso l'alto, bene questo movimento non è
importante, ma lo diventa quando il movimento coinvolge solo
una spalla, questo è un chiaro segno rivelatore che dice che il
soggetto mente.
2. BRACCIA INCROCIATE: quanti di noi hanno visto persone che
durante una conversazione incrociano le spalle e fanno un
passo indietro?! Anche questo è un segno rivelatore, che ha lo
stesso scopo di avvisare chi ci guarda che non stiamo
credendo a quello che stiamo dicendo.
3. LABBRA CONTRATTE: non crede a quello che dice.
4. SOPRACCIGLIA ASSIMMETRICHE:il movimento di una sola
sopracciglia verso l'alto, ha lo stesso significato di una scrollata
di spalle asimmetrica.
5. MOSTRARE IL DITO MEDIO INVOLONTARIAMENTE: quando
una persona mostra il dito medio sappiamo cosa significa, ma
quando la fa involontariamente?
Avete mai visto una persona che si gratta una zona del viso
con il dito medio? bene anche quello è un gesto rivelatore che
ha lo stesso significato di quello fatto di proposito, solo che
viene fatto inconsciamente dal nostro corpo, il significato è
sempre ostilità.
Ad esempio se una persona parla di un suo amico e intanto si
gratta il viso con il dito medio, vuol dire che prova ostilità
verso di lui.
6. SI ACCAREZZA LE MANI: quando una persona mentre parla si

accarezza le mani il significato è uno solo:


AUTORASSICURAZIONE, cioè il soggetto cerca di darsi fiducia
perchè non crede neanche lui a quello che dice, in questo caso
il significato non è che il soggetto sta mentendo, ma
probabilmente è imbarazzato mentre dice una certa cosa
oppure ha vergogna a parlare.

Con questo termino la mia guida; adesso sta a voi applicare tutto
quello che vi ho dato.
Se avete delle domande contattatemi pure al seguente indirizzo di
posta:renocnv@gmail.com

un saluto
Renato.

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