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E IL GRUPPO SOCIETARIO
Inverno 2011
Collegio sindacale
Con
autonomia
patrimoniale
perfe1a
e
personalità
giuridica:
ciò
significa
che
dei
debi8
sociali
risponde
sola
la
società
con
il
proprio
patrimonio
e
non
anche
i
singoli
soci
con
il
loro
patrimonio
personale.
S.p.a.
a
ristre1a
base
azionaria,
nelle
quali
la
proprietà
(azionis8)
e
il
controllo
o
gol-‐
verno
(amministratori)
coincidono
in
sostanza
nella
stesse
persone
fisiche.
Si considerano controllate:
a. Le
società
in
cui
un’altra
società
dispone
della
maggioranza
dei
vo.
esercitabili
nell’assemblea
ordinaria;
b. Le
società
in
cui
un’altra
società
dispone
dei
vo8
sufficien8
per
esercitare
un’influenza
dominante
nell’assemblea
ordinaria;
c. Le
società
che
sono
soAo
l’influenza
dominante
di
un’altra
società
in
virtù
di
par8colari
vincoli
contra4uali
con
essa.
a. L’acquisizione
dei
pacche>
azionari
avvenga,
per
così
dire,
alla
luce
del
sole,
cioè
con
un’adeguata
pubblicità,
soAo
il
controllo
della
CONSOB
(Commissione
nazionale
per
la
Società
e
la
Borsa)
e
in
condizioni
di
parità
tra
i
vari
sogge>
interessa8
all’acquisto;
2
Dal semplice controllo al gruppo
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 09 gennaio 2011
ESEMPIO:
La
s.p.a.
A
o>ene
il
controlla
della
s.p.a.
B
acquistando
la
maggioranza
delle
sue
azioni
(e,
dunque,
dei
vo8
in
assemblea).
A
loro
volta
gli
azionis8
di
maggioranza
della
società
A
si
troveranno
a
controllare,
oltre
alla
società
A,
anche
la
società
B,
tramite
la
partecipazione
nella
società
A.
Non
solo:
può
anche
accadere
che
le
società
partecipate
siano
più
di
una:
la
società
A
controlla
la
società
B,
la
quale
controlla
la
società
C,
la
quale
controlla
la
società
D.
I
soci
di
maggioranza
della
società
A
controllano
in
tal
caso
non
soltanto
la
società
B
ma,
aAraversando
questa,
anche
le
società
C
e
D.
Si
badi
che
essi
controllano
le
società
B,
C
e
D
anche
se
di
queste
società
essi
non
possiedono
personalmente
alcuna
azione:
il
controllo,
infa>,
viene
esercitato
dalla
società
A
nell’assemblea
della
prima
controllata
B;
questa
potrà
far
valere
le
proprie
decisioni
nell’assemblea
della
società
C;
e
questa
a
sua
volta
nell’assemblea
della
società
D
(c.d.
“
controllo
a
cascata”).
Ampliare
i
se4ori
di
inves.mento
arrivando
a
operare
in
seAori
economici
anche
molto
diversi
da
quello
della
società
madre.
Vi
sono
holding
le
cui
partecipazione
spaziano
dal
seAore
dell’industria
automobilis8ca
a
quello
chimico,
bancario
e
assicura8vo,
dell’informazione,
dei
traspor8,
della
grande
distribuzione
ecc.
Ampliare
la
capacità
di
controllo
di
un
determinato
azionista,
il
quale,
con
una
partecipazione
di
maggioranza
in
una
sola
società
controllante,
può
arrivare
a
controllare,
può
o
meno
direAamente,
un
numero
indeterminato
di
altre
società
partecipate.
Holding e multinazionali
La
holding
può
avere
ad
oggeAo
sia
l’esercizio
di
a>vità
produ>ve,
sia
esclusivamente
la
partecipazione
in
altre
società:
in
questo
caso
si
parla
di
holding
pura.
Se
invece
la
società
ha
ad
oggeAo
sia
l’a>vità
produ>va
o
commerciale,
sia
la
partecipazione
azionaria
in
altre
società,
si
dice
che
la
holding
è
mista.
Sovente
una
delle
finalità
del
gruppo
è
quella
di
poter
operare
con
società
dislocate
in
varie
aree
geografiche.
Ciò
fa
si
che
esso
presen8
spesso
un
caraAere
di
internazionalità,
nel
senso
che
le
società
controllate
non
hanno
tuAe
la
medesima
nazionalità.
Si
può
avere
una
società-‐madre
in
Italia
la
quale
controlla
società
appositamente
cos8tuire
all’estero,
si
parla
in
tal
caso
di
società
mul7nazionale,
cioè
di
società
che,
aAraverso
società
partecipate,
opera
in
una
molteplicità
di
Paesi.
Da
un
punto
di
vista
non
economico
ma
streAamente
giuridico,
però,
ogni
singola
società
è
soggeAa
alla
legge
dello
Stato
nel
quale
ha
sede.
3
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 10 gennaio 2011
La
società
controllata
deve
rendere
di
pubblico
dominio
l’esistenza
del
rapporto
di
controllo
mediante
iscrizione
nell’apposita
sezione
del
registro
delle
imprese
e
mediante
la
sua
espressa
indicazione
nella
corrispondenza
e
negli
a>
societari;
Nel
bilancio
della
società
controllata
devono
essere
indica8
i
da8
essenziali
del
bilancio
della
capogruppo,
e
anche
i
rappor8
intercorsi
con
questa
e
le
altre
società
del
gruppo;
La
società
capogruppo
ha
l’obbligo
di
ges8re
la
società
controllata
secondo
corre4ezza
e
a
tutela
sia
dei
soci,
sia
dei
creditori
di
quest’ul.ma;
I
soci
o
i
creditori
della
società
controllata
possono
agire
contro
la
società
capogruppo
per
chiedere
il
risarcimento
dei
danni
che
quest’ul8ma
abbia
loro
causato
nella
ges8one;
l’azione
direAa
contro
la
capogruppo
può
essere
proposta
solo
dopo
che
gli
stessi
abbiano
richiesto
inu8lmente
il
risarcimento
alla
controllata.
4
S.p.a.: costituzione, conferimenti, azioni
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 10 gennaio 2010
In un a1o unilaterale, nel caso di cos8tuzione da parte di un socio unico.
La
legge
richiede
che
l’aAo
cos8tu8vo
risponda
a
determina8
requisi8
di
forma
e
di
sostanza.
Quanto
alla
forma,
l’aAo
cos8tu8vo
deve
consistere
in
un
a4o
pubblico,
in
pra8ca
nel
rogito
notarile.
Quanto
la
sostanza,
l’aAo
cos8tu8vo
deve
contenere
i
seguen8
elemen.:
a. Le generalità sei soci. Naturalmente, nel caso di socio unico, tuAe le azioni speAeranno a lui;
d. L’ammontare
del
capitale
so1oscri1o
e
del
capitale
versato.
Per
imporre
una
garanzia
minima
a
favore
dei
creditori,
la
legge
stabilisce
che
la
s.p.a.
Può
essere
cos8tuita
soltanto
con
un
capitale
non
inferiore
a
120.000
euro;
e. Il
numero
e
l’eventuale
valore
nominale
e
le
cara4eris.che
delle
azioni
che
rappresentano
il
capitale
sociale;
g. I
criteri
di
ripar.zione
degli
u.li:
normalmente
anche
nella
s.p.a.
Si
applica
il
principio
della
proporzionalità
degli
u8li
rispeAo
ai
conferimen8
esegui8;
5
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 10 gennaio 2011
Lo
statuto
riguarda
il
suo
ordinamento
interno,
cioè
le
regole
del
suo
funzionamento,
alle
quali
i
soci
e
gli
organi
sociale
dovranno
aAenersi.
Anche
se
formalmente
lo
statuto
è
contenuto
in
un
aAo
separato,
esso
è
comunque
considerato
parte
integrante
dell’a4o
cos.tu.vo
e
deve
essere
a
esso
allegato.
In
caso
di
contrasto
tra
clausole
dell’aAo
cos8tu8vo
e
clausole
dello
statuto,
prevalgono
queste
ul8me.
a. Che
il
capitale
sociale
sia
so4oscri4o
per
interno:
la
legge
richiede
cioè
che
i
soci
si
siano
obbliga8
a
versare
internamente
i
conferimen8
necessari
a
cos8tuire
il
capitale
sociale;
b. Che siano sta8 rispeAa8 gli obblighi per i conferimen. in denaro o in natura;
c. Che
siano
state
oAenute
le
autorizzazioni
governa.ve
eventualmente
richieste
dalle
leggi
speciali.
Si
traAa
di
autorizzazioni
ministeriali
che
la
legge
richiede
per
la
cos8tuzione
di
determinate
s.p.a.
ESEMPIO:
Per
la
cos8tuzione
di
imprese
bancarie
o
di
assicurazione
è
richiesta
l’autorizzazione
del
ministero,
rispe>vamente,
del
Tesoro
e
dell’Industria.
L’impresa
L'impresa, sotto il
profilo del Diritto, è
un'attività economica
professionalmente
organizzata al fine
della produzione o
dello scambio di beni
o di servizi: ciò è
quanto si desume
dalla definizione di
"imprenditore" che
all'art. 2082 fornisce il
vigente Codice Civile
6
I vizi della costituzione della s.p.a.
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 10 gennaio 2011
Cause in nullità
Può
darsi
che
la
s.p.a.
sia
iscriAa
ma
che,
ciò
nonostante,
essa
sia
invalida
a
causa
di
un
vizio
verificatosi
nella
fase
della
cos8tuzione
e
che
non
è
stato
precedentemente
riscontrato.
I
casi
tassa8vi
di
nullità:
a. Manca
l’a4o
cos.tu.vo,
oppure
quando
l’aAo
cos8tu8vo
esiste
ma
non
ha
la
dorma
dell’aAo
pubblico;
b. È
illecito
l’ogge4o
sociale
(per
esempio
una
s.p.a.
a
oggeAo
sociale
la
falsificazione
di
8toli
di
Stato,
oppure
la
ges8one
di
case
da
gioco
non
autorizzate);
Il
faAo
che
la
mancanza
anche
di
uno
solo
di
ques8
elemen8
compor8
la
nullità
della
so-‐
cietà
implica
che
essi
debbano
essere
considera8
elemen.
essenziali.
La
nullità
della
società:
Può anche essere rilevata d’ufficio dal giudice nel corso di un processo.
Può essere dichiarata in qualsiasi momento, anche dopo mol8 anni.
Gli
a>
compiu8
in
nome
della
società
dopo
l’iscrizione
nel
registro
delle
imprese
restano
validi
ed
efficaci.
La
società
viene
messa
in
liquidazione
dalla
stessa
sentenza
che
dichiara
la
nullità
(la
quale
nomina
anche
i
liquidatori)
I CONFERIMENTI
Il
capitale
sociale
è
cos.tuito
dalla
somma
dei
conferimen7
apportato
dai
singoli
soci.
Oggetto
Anche
nella
s.p.a.,
inoltre,
i
conferimen8
possono
avere
ad
oggeAo:
Denaro
credi8
7
Che cos’è un’azione?
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 10 gennaio 2011
L’azione
da
un
lato,
rappresenta
una
frazione
o
quota
ideale
del
capitale
sociale,
dell’altro,
aAribuisce
al
suo
possessore
la
qualità
di
socio
e
tu>
i
diriC
che
ne
derivano.
Nel
primo
caso,
il
valore
nominale
è
dato
dalla
divisione
del
capitale
sociale
per
il
numero
delle
azioni
emesse.
Normalmente
il
valore
nominale
dell’azione
non
corrisponde
al
suo
valore
reale.
Infa>
il
valore
nominale
fa
riferimento
al
capitale
sociale,
mentre
il
valore
reale
si
riferisce
al
patrimonio.
Nel
secondo
caso,
la
quota
di
partecipazione
alla
s.p.a.
È
dato
dal
numero
delle
azioni
complessivamente
emesse,
diviso
il
numero
delle
azioni
possedute
dal
singolo
azionista.
In
pra8ca,
la
differenza
tra
i
due
sistemi
è
data
dal
faAo
che
il
valore
della
partecipazione
è
espresso,
nel
primo
caso,
in
un
determinato
valore
monetario,
mentre
nel
secondo
da
una
percentuale.
Il
diri4o
agli
u.li:
ogni
azione
aAribuisce
il
diriAo
a
una
parte
proporzionale
degli
u8li
ne>
risulta8
a
bilancio;
Il
diri4o
alla
quota
di
liquidazione:
quando
la
società
si
scioglie
e
viene
messa
in
liquidazione,
il
diriAo
al
dividendo
si
converte
nel
diriAo
alla
quota
di
liquidazione.
Il
diri4o
di
voto:
si
traAa
di
un
diriAo
fondamentale
poiché
è
proprio
aAraverso
il
voto
in
assemblea
che
il
socio
ha
la
possibilità
di
partecipare
alle
scelte
di
fondo
della
società,
le
quali,
come
sappiamo,
sono
adoAate
a
maggioranza.
Vale
dunque
il
principio
capitalis.co:
un’azione,
un
voto.
Il
diriAo
di
voto
è
sospeso
nei
confron8
del
socio
moroso,
cioè
del
socio
che
non
abbia
provveduto
a
effeAuare
i
versamen8
dovu8;
Altri
diri6:
il
diriAo
di
ispezionare
il
libro-‐soci
e
il
libro
delle
adunanze
dell’assemblea;
il
diriAo
di
impugnare
le
delibere
assembleari;
il
diriAo
di
denunciare
irregolarità
di
ges8one
sia
al
collegio
sindacale
sia
direAamente
al
tribunale.
Accanto alle azioni ordinarie la legge consente alla s.p.a. di emeAere altre categorie di azioni:
8
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 10 gennaio 2011
Con
diriAo
di
prelazione
in
caso
di
ripar8zione
degli
u8li
o
di
quote
di
liquidazione
(azioni
privilegiate);
Con
diriAo
a
partecipare
una
ulteriore
quota
di
u8li
residui
o
di
quote
di
liquidazione
residue
in
caso
di
riduzione
del
capitale
sociale
o
di
suo
rimborso
agli
azionis8
(azioni
di
godimento);
Comportan8 una partecipazione alle perdite in misura differente rispeAo alle azioni ordinarie;
Comportan8
l’a4ribuzione
di
una
parte
di
u.li
ai
lavoratori,
previo
correla8vo
aumento
del
capitale
sociale
Con
la
girata,
cioè
con
la
girata
che
reca
tu>
gli
estremi
della
cessione,
auten8ca
da
un
notaio
o
da
un
agente
in
cambio,
oppure
Con la doppia annotazione del nuovo 8tolare sull’azione e sul libre-‐soci presso la società.
Le
principali
clausole
finalizzate
a
limitare
il
trasferimento
di
azioni
sono
la
clausola
di
prelazione
e
la
clausola
di
gradimento.
La
clausola
di
prelazione
comporta
che
i
soci
che
intendono
cedere
le
proprie
azioni
devono
prima
offrire
agli
altri
soci
i
quali,
hanno
il
diriAo
di
aggiudicarsele
rispeAo
a
terzi
estranei
alla
compagine
sociale.
La
clausola
di
gradimento,
invece,
fa
sì
che
il
nuovo
8tolare
posso
esercitare
i
diri>
di
socio
solo
se
il
consiglio
di
amministrazione
o
l’assemblea
hanno
espresso
il
loro
gradimento.
È
inoltre
consen8to
non
soltanto
“limitare”,
ma
anche
“vietare”
del
tuAo
la
cessione
delle
aziono,
a
9
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 10 gennaio 2011
L'obbligazione (spesso chiamata con il
termine inglese bond) è un titolo di debito
emesso da società o enti pubblici che
attribuisce al possessore il diritto al
rimborso del capitale più un interesse
L’obbligazione
L’azione
rappresenta
una
quota
ideale
del
capitale
sociale,
mentre
l’obbligazione
rappresenta
unicamente
un
debito
della
società
verso
l’obbligazionista-‐finanziatore;
La
8tolarità
dell’azione
aAribuisce
la
qualità
di
socio,
mentre
il
possesso
dell’obbligazione
aAribuisce
la
qualità
di
creditore;
L’azione
è
un
8tolo
di
partecipazione,
l’obbligazione
è
un
.tolo
di
credito
contraddis8nto
dai
requisi8
8pici
della
leAeralità,
autonomia
e
astraAezza,
può
essere
nomina8vo
o
al
portatore
L’azione
conferisce
il
diriAo
al
dividendo;
l’obbligazione,
viceversa,
aAribuisce
il
diri4o
a
un
reddito
fisso
pari
al
tasso
di
interesse
predeterminato.
10
Le funzioni interne e gli organi della s.p.a.
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 10 gennaio 2011
b. Il consiglio di amministrazione, oppure l’amministratore unico (AU), con funzioni esecu8ve e di ges8one;
Nomina o revoca gli amministratori, i sindaci, il presidente del collegio sindacale e il revisore contabile;
Determina il compenso degli amministratori e dei sindaci, se non è stabilito dallo statuto
Delibera sulle altre ques8oni poste alla sua aAenzione dalla legge, dallo statuto o dagli amministratori.
11
La convocazione dell’assemblea
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 10 gennaio 2011
L’assemblea
può
essere
convocata
ogniqualvolta
gli
amministratori
lo
ritengano
imposta
dalla
legge.
L’assemblea
ordinaria
deve
infa>
essere
convocata
nei
seguen8
casi:
Una volta all’anno entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale;
Quando
una
minoranza
dei
soci
faccia
richiesta
di
convocazione
specificando
l’ordine
del
giorno;
Quando
venga
meno
la
maggioranza
degli
amministratori
in
seno
al
consiglio
di
amministrazione;
Se
il
collegio
sindacale,
nonostante
l’impiego
dei
sindaci
supplen8,
non
può
essere
completato
nel
suo
numero
legale;
Quando
risulta
che
il
capitale
sociale,
a
causa
delle
perdite,
è
diminuito
di
oltre
un
terzo;
b. Pubblicazione
dell’avviso
sulla
GazzeAa
Ufficiale
o
su
un
quo8diano
indicato
dallo
statuto
almeno
quindici
giorni
prima
dell’assemblea.
Assemblea degli
azionisti (Cda)
12
Gli amministratori
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 11 gennaio 2011
Adempiere
il
loro
dovere
con
la
diligenza
richiesta
dalla
natura
dell’incarico
e
dalle
loro
specifiche
competenze;
Valutare l’adeguatezza dell’organizzazione interna della società, sul piano amministra8vo e contabile;
a. La
responsabilità
verso
la
società
è
di
8po
contra4uale
in
quanto
deriva
dall’inosservanza
degli
obblighi
che
nascono
dal
contraAo
di
amministrazione.
c. Può
darsi
che
la
ca6va
ges.one
degli
amministratori,
oltre
che
recare
danno
allo
società
e
ai
creditori
sociali,
abbia
danneggiato
anche
il
socio
o
il
terzo.
13
La funzione di controllo e il collegio
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 11 gennaio 2011
sindacale
La
funzione
di
controllo
è
affidata,
nella
s.p.a,
a
un
organo
apposito,
denominato
collegio
sindacale
e
com-‐
posto
da
tre
o
cinque
membri
effe>vi
e
da
due
membri
supplen8
tu>
nomina8
dall’assemblea.
L’assemblea
designa
anche
il
presidente
del
collegio
sindacale.
La
nomina
dei
sindaci
deve
essere
depositata
nell’ufficio
del
registro
delle
imprese.
Almeno
un
membro
effe>vo
e
un
membro
supplente
devono
essere
iscri>
nel
registro
dei
revisori
contabili
is8tuito
presso
il
Ministero
della
Gius8zia.
A
differenza
degli
amministratori,
che
possono
essere
revoca8
in
ogni
momento,
i
sindaci
non
possono
esse-‐
re
revoca8
se
non
per
giusta
causa.
Sull’adeguatezza
dell’organizzazione
amministra8va
e
contabile
della
società
e
sul
suo
concreto
nunzio-‐
namento.
Nelle
società
che
non
fanno
ricorso
al
mercato
del
capitale
di
rischio
e
che
non
sono
obbligate
al
bilancio
consolidato,
i
sindaci
possono
anche
essere
inves88
dallo
statuto,
oltre
che
del
controllo
sulla
ges8one,
anche
di
quello
contabile.
Il
controllo
contabile
consiste
invece:
Nella
verifica
periodica
delle
regolare
tenuta
della
contabilità
sociale
e
la
correAa
registrazione
nella
contabilità
dei
fa>
di
ges8one;
Nella
verifica
del
bilancio
e,
in
par8colare,
della
rispondenza
dello
stesso
alla
norma8va
e
alle
risultanze
della
contabilità;
Il
controllo
contabile
può
essere
affidato,
invece
che
al
collegio
sindacale,
a
un
revisore
contabile
iscriAo
nell’apposito
registro
ministeriale
oppure
a
una
società
di
revisione
iscriAa
nell’albo
dei
revisori
contabili
e
soggeAa
alla
vigilanza
della
CONSOB.
Compiere
in
ogni
momento
ispezioni
e
controlli,
e
richiedere
agli
amministratori
informazioni
sull’anda-‐
mento
generale
della
società
o
su
specifici
affari;
Scambiare informazioni con il revisore contabile o la società di revisione;
Scambiare informazioni con i corrisponden8 organi di controllo delle altre società del gruppo;
14
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 20 febbraio 2011
Impugnare
le
delibere
del
consiglio
di
amministrazione
adoAate
in
confliAo
di
interessi
con
la
società;
I
sindaci
rispondono
in
solido
con
gli
amministratori.
Si
badi,
però,
che
essi
non
rispondono
di
tu>
indis8ntamente
i
danni
causa8
dagli
amministratori,
ma
solo
dei
danni
che
non
si
sarebbero
prodo>
se
essi
avessero
realizzato
i
controlli
e
la
vigilanza
a
cui
erano
tenu8
(colpa
nel
vigilare).
La
stessa
responsabilità
dei
sindaci
vale
anche
per
il
revisore
contabile
o
la
società
di
revisione
che,
come
si
è
visto,
siano
sta8
inves88
dall’assemblea
del
controllo
contabile.
Nel
caso
di
omesso
o
infedele
controllo,
ques8
sogge>
rispondono
dei
danni
arreca8
nei
confron8
della
società,
dei
soci
o
dei
terzi.
A
maggior
tutela
dei
sogge>
danneggia8,
nel
caso
di
controllo
contabile
esercitato
da
una
società
di
revisione,
le
persone
fisiche
(dipenden8
o
collaboratori
della
società
di
revisione)
che
hanno
materialmente
eseguito
i
controlli
caren8
sono
obbliga8
al
risarcimento
personalmente
e
in
solido
con
la
società.
Collegio sindacale
15
I sistemi alternativi di gestione e controllo
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 20 febbraio 2011
Devono
essere
almeno
due
e
sono
nomina8
dal
consiglio
di
sorveglianza
per
non
più
di
tre
esercizi
(rinnovabili)
Sono
sogge>
alla
stessa
responsabilità
degli
amministratori
del
modello
“normale”
e
contro
di
essi
è
proponibile
l’azione
di
responsabilità
da
parte
della
società,
dei
soci
o
dei
terzi
danneggia8
Sono sogge>, in linea di massima, alla disciplina prevista per gli amministratori.
Devono
essere
almeno
tre
(anche
non
soci)
e
sono
nomina8
dall’assemblea
per
tre
esercizi;
l’assemblea
designa
anche
il
presidente
Almeno
un
componente
effe>vo
deve
essere
iscriAo
nel
registro
delle
revisori
conta-‐
bili
Par8colarmente importan8 sono le competenze del consiglio di sorveglianza, il quale:
Vigila,
come
il
collegio
sindacale,
sull’osservanza
della
legge
e
dello
statuto
e
sulla
cor-‐reAezza
dell’amministrazione
Nomina e revoca i membri del consiglio di ges8one, stabilendone anche il compenso
Approva
il
bilancio
di
esercizio
e,
se
presente,
anche
il
bilancio
consolidato
o
di
grup-‐
po
Può
promuovere
l’azione
di
responsabilità
contro
i
componen8
del
consiglio
di
ges8o-‐
ne
Può presentare al Tribunale la denuncia di cui all’art. 2409 c.c.
Riferisce
all’assemblea,
almeno
una
volta
all’anno,
sulla
vigilanza
prestata
e
sulle
irre-‐
golarità
eventualmente
riscontrate
nella
condoAa
del
consiglio
di
ges8one.
16
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 20 febbraio 2011
Il controllo esterno alla società
Quello
del
collegio
sindacale
è
un
controllo
interno
alla
società.
Il
legislatore,
a
maggior
tutela
degli
azionis8
e
dei
creditori,
prevede
tuAavia
anche
la
possibilità
che,
a
certe
condizioni,
venga
esercitato
un
controllo
esterno
sulla
ges8one
sociale,
ciò
avviene
ad
opera
di
autorità
pubbliche
indipenden.,
quali
il
Tribunale
e
la
Commissione
nazionale
per
le
società
e
la
Borsa
(CONSOB).
Il controllo giudiziario
Il
Tribunale
può
essere
inves8to
del
controllo
(controllo
giudiziario)
se
ne
venga
faAa
richiesta
da
parte
di
almeno
uno
dei
seguen8
sogge>
legi>ma8:
Collegio sindacale
Pubblico
Ministero
(nelle
società
che
fanno
ricorso
al
mercato
del
capitale
di
rischio)
Convocare
l’assemblea
per
le
delibere
del
caso
(revoca
degli
amministratori
e
dei
sindaci,
reintegrazione
del
capitale
sociale,
messa
in
liquidazione
ecc.)
Nei
casi
più
gravi,
revocare
direAamente
amministratori
e
sindaci,
nominando
un
amministratore
giudiziario
17
IL BILANCIO D’ESERCIZIO
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 20 febbraio 2011
Si
traAa
di
libri
che
devono
essere
anch’essi
tenu8
in
maniera
chiara
e
ordinata
e
inoltre,
pri-‐
ma
della
messa
in
uso,
devono
essere
bolla.
e
vidima.
in
ogni
pagina
18
Definizione e struttura del bilancio, finalità
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 20 febbraio 2011
Stato patrimoniale
Conto economico
Nota integra.va
Come
dice
il
nome,
nello
stato
patrimoniale,
devono
essere
iscri>
tu>
i
valori,
a>vi
e
passivi,
cos8tuen8
il
patrimonio
sociale
(o,
come
anche
si
dice,
il
<<capitale
di
funzionamento>>)
Viceversa,
nel
conto
economico
devono
essere
indica8
i
ricavi
consegui8
e
i
cos.
sostenu8
dalla
società
(dal
cui
rapporto
discende
il
<<risultato
economico
dell’esercizio>>)
Possiamo
anche
dire
che
mentre
lo
stato
patrimoniale
indica
la
composizione
quan8ta8va
e
qualita8va
del
patrimonio
sociale,
il
conto
economico
indica
la
composizione
quan8ta8va
e
qualita8va
dei
cos8
supporta8
e
dei
ricavi
introita8,
venendo
in
tal
modo
a
indicare
il
reddito
prodoAo
dalla
società.
La nota integrativa
Le
due
componen8
dello
stato
patrimoniale
e
del
conto
economico
vengono
chiarite
e
illustrate
nella
terza
componente
del
bilancio:
la
nota
integra7va.
19
Le regole di compilazione del bilancio e
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 21 febbraio 2011
Non
con8ene
spiegazioni
tecniche
sui
criteri
adoAa8
nella
stesura
del
bilancio,
ma
illustra
lo
stato
degli
affari
principali,
la
situazione
economica
generale
della
società
e
le
sue
prospe>ve
future
È rivolta principalmente all’assemblea dei soci chiamata ad approvare il bilancio
Il
principio
di
chiarezza
comporta
che
chi
analizza
il
bilancio
deve
essere
posto
in
grado
di
accertare
in
maniera
comprensibile,
senza
incorrere
in
equivoci
o
dubbi,
la
situazione
patrimoniale
della
società,
nonché
gli
u8li
e
le
perdite
a
essa
rela8vi.
Il
principio
di
verità
è
connaturato
alla
funzione
stessa
del
bilancio
ed
è
ritenuto
così
importante
dalla
legge
che
gli
amministratori
che
redigono
un
bilancio
non
veri8ero,
cioè
falso,
possono
commeAere
reato.
Il
principio
di
corre1ezza
va
inteso
in
senso
sia
formale
sia
sostanziale.
SoAo
il
primo
aspeAo
(formale),
correAezza
significa
conformità
allo
schema
di
bilancio
deAato
dalla
legge,
sia
nell’a>vo
sia
nel
passivo.
SoAo
il
secondo
aspeAo
(sostanziale),
vuol
dire
che
gli
amministratori
devono
aAenersi
da
ogni
registrazione
o
indicazione
idonea
a
trarre
in
inganno
l’affidamento
dei
terzi.
Il
principio
di
correAezza,
inoltre,
non
riguarda
solo
l’elencazione
delle
varie
poste,
ma
concerne
anche
la
rigorosa
osservanza
dei
criteri
di
valutazione
delle
singole
voci
previs8
dalla
legge.
20
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 21 febbraio 2011 La procedura di formazione
Approvazione del bilancio
Il
bilancio
coinvolge,
sia
pure
a
diverso
8tolo,
tu>
gli
organi
sociali:
gli
amministratori
lo
redigono,
il
collegio
sindacale
lo
controlla,
l’assemblea
lo
approva
La
formazione
e
l’approvazione
del
bilancio
passano
aAraverso
le
seguen8
fasi:
La
redazione
da
parte
degli
amministratori.
La
redazione
deve
essere
faAa
con
riferi-‐
mento
alla
chiusura
di
ogni
esercizio
Il
deposito
presso
la
sede
della
società
per
almeno
15
giorni
prima
dell’assemblea
di
approvazione
Deposito
a
cura
degli
amministratori,
presso
l’ufficio
del
registro
delle
imprese,
ciò
deve
essere
faAo
entro
trenta
giorni
dall’approvazione.
I
bilanci
deposita8
sono
consultabili
da
chi
vi
abbia
interesse
presso
l’ufficio
del
registro
delle
imprese
Sul
piano
streAamente
giuridico,
il
ruolo
assunto
dagli
IAS
è
di
fondamentale
importanza,
perché
essi
perseguono
l’obie>vo
di
rendere
omogenee
le
norma8ve
sui
bilanci
nella
comunità
internazionale.
Bilancio
21
LE OPERAZIONI SUL
CAPITALE SOCIALE
22 febbraio 2011
Libro
22
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 22 febbraio 2011
A pagamento, cioè tramite la collocazione presso i soci di azioni di nuova emissione
A
7tolo
gratuito,
cioè
senza
esborso
di
denaro
da
parte
dei
soci
ma
con
semplice
trasferimento
delle
riserve
a
capitale
Aumento a pagamento
In
questa
ipotesi
l’aumento
di
capitale
è
soAoposto
alle
seguen8
limitazioni:
Non
può
essere
eseguito
fino
a
che
le
azioni
precedentemente
emesse
non
siano
state
interamente
liberate
(cioè
non
siano
state
integralmente
pagate
alla
società).
All’aAo
della
soAoscrizione
delle
nuove
azioni,
i
soAoscriAori
devono
versare
alla
società
almeno
il
25%
del
loro
valore
nominale.
La
soAoscrizione
delle
azioni
di
nuova
emissione
deve
avvenire
entro
il
termine
fissa-‐
to
dall’assemblea
Le
azioni
di
nuova
emissione
devono
essere
offerte
ai
soci
in
proporzione
alle
azioni
da
ques8
già
possedute,
in
maniera
da
permeAere
loro
di
esercitare
il
diriAo
di
opzione
Aumento gratuito
Nella
seconda
ipotesi,
invece,
l’aumento
del
capitale
si
realizza
con
il
trasferimento
di
un
determinato
importo
dalle
riserve.
Il
trasferimento
può
avvenire
dalle
riserve
statutarie
e
da
quelle
straordinarie.
Può
anche
avvenire
dalle
riserve
legali
a
paAo
che
l’imputazione
a
capitale
non
riduca
le
riserve
stesse
al
di
soAo
del
limite
minimo,
fissato
dalla
legge
in
un
quinto
del
capitale
sociale.
23
LE SOCIETÀ DI CAPITALI 22 febbraio 2011
La riduzione del capitale sociale
La
riduzione
del
capitale
sociale
si
verifica
in
due
casi:
Per esuberanza del capitale esistente rispeAo al conseguimento dell’oggeAo sociale
Per
perdite
che
siano
arrivate
a
intaccare
il
capitale
sociale
(dopo
aver
prosciugato
le
riserve
e
gli
altri
fondi
disponibili)
Se
però
le
perdite
sono
di
en8tà
tale
da
comportare
la
riduzione
del
capitale
soAo
i
120.000
euro
(minimo
legale);
l’assemblea
deve
adoAare
uno
di
ques8
provvedimen8.
Ridurre
il
capitale
in
proporzione
alle
perdite
e
contestualmente
procedere
al
suo
aumento
fino
a
raggiungere
i
120.000
euro
di
legge,
oppure
Deliberare
la
trasformazione
della
società
(di
solito
in
s.r.l.,
per
la
quale
il
capitale
sociale
minimo
è
di
10.000)
oppure
ancora
Deliberare la messa in liquidazione della società in vista del suo scioglimento
Libro soci
24
LE ALTRE SOCIETÀ DI CAPITALI E LE
SOCIETÀ COOPERATIVE
17 marzo 2011
Big azienda
a. Il
capitale
sociale
non
può
essere
inferiore
a
10.000
euro
e
non
possono
venire
emesse
azioni,
esso
è
dunque
rappresentato
da
<<quote>>;
b. È
ammesso
il
conferimento
d’opera
o
di
servizi
da
parte
del
socio,
purché
ques8
ne
garan8sca
l’effe>va
prestazione
e
il
valore
economico
con
una
fideiussione
o
una
po-‐lizza
assicura8va;
c. Il
conferimento
in
natura
deve
essere
accompagnato
da
una
s8ma
sul
suo
effe>vo
valore,
ma
la
s8ma
può
essere
faAa
da
un
perito
designato
tra
gli
iscri>
nell’albo
dei
revisori
contabili,
senza
che
debba
essere
nominato
dal
presidente
del
tribunale;
25
LE ALTRE SOCIETÀ DI CAPITALI E LE SOCIETÀ COOPERATIVE 17 marzo 2011
d. Prima
di
rimborsare
ai
soci
i
loro
pres88,
la
società
deve
soddisfare
gli
altri
creditori
(non
soci);
a
tal
fine,
si
presumono
finanziamen.
dei
soci,
quei
pres88
concessi
alla
società
quando
questa
si
trovava
in
stato
di
forte
indebitamento,
oppure
quando
vi
erano
i
presuppos8
per
eseguire
un
conferimento;
e. Il
socio
può
recedere
con
maggiore
libertà
(per
esempio
in
caso
di
durata
della
società
a
tempo
indeterminato,
di
importan8
modificazioni
dell’aAo
cos8tu8vo
o
dei
diri>
speAan8
ai
soci,
di
trasferimento
della
sede,
di
fusione,
di
revoca
della
messa
in
liquidazione,
ecc.);
f. Se
non
è
stabilito
diversamente,
gli
amministratori
sono
scel8
tra
i
soci
e
può
essere
aAribuita
loro
l’amministrazione
tanto
disgiun8va,
quanto
congiun8va;
g. La
nomina
del
collegio
sindacale
è
obbligatoria
solo
se
il
capitale
sociale
è
pari
o
su-‐
periore
a
120.000
euro;
i. Lo
statuto
determina
le
materie
sulle
quali
devono
intervenire
le
<<decisioni
dei
so-‐
ci>>,
e
anche
le
modalità
aAraverso
le
quali
queste
decisione
devono
essere
prese.
SpeAando
in
ogni
caso
ai
soci
le
decisione
in
materia
di
approvazione
del
bilancio
e
di
distribuzione
degli
u8li,
la
nomina
degli
amministratori,
dei
sindaci
(se
presen8)
e
del
revisore
contabile
e
la
modificazione
dell’aAo
cos8tu8vo.
Salvo
diversa
disposizione,
le
decisioni
dei
soci
sono
prese
con
la
maggioranza
di
almeno
metà
del
capitale
sociale;
j. La
società
può
emeAere
dei
.toli
di
debito
(equiparabili
alle
obbligazioni
e
agli
altri
strumen8
finanziari
nella
s.p.a.),
ma
-‐
traAandosi
di
8toli
di
maggior
rischio
perché
emessi
da
società
di
minor
consistenza
patrimoniale
rispeAo
alla
s.p.a.
-‐
essi
possono
essere
soAoscri>
solo
da
inves8tori
professionali
sogge>
a
vigilanza
pubblica
(società
bancarie
e
di
intermediazione
finanziaria)
e
non
da
risparmiatori
priva8.
Operatori di
un’azienda e
l’azienda
26
Le società in accomandita per azioni
LE ALTRE SOCIETÀ DI CAPITALI E LE SOCIETÀ COOPERATIVE 17 marzo 2011
I
soci
accomandan7,
che
invece
rispondono
dei
debi8
sociali
soltanto
nei
limi8
della
quota
di
capitale
soAoscriAa.
Sulle azioni;
Sulla liquidazione;
Sulla
possibilità
di
scegliere
un
sistema
alterna8vo
di
ges8one
e
controllo
(dualis8co
o
monis8co).
Disposizioni
specifiche
valgono
invece
per
ciò
che
a>ene
all’amministrazione,
che
è
sempre
affidata
ai
soci
accomandatari.
La
s.a.p.a.,
si
scioglie
per
le
stesse
cause
della
s.p.a.;
a
queste
si
deve
aggiungere
una
causa
specifica:
la
cessazione
della
carica
di
tu>
gli
amministratori,
salvo
che
la
società
non
prov-‐veda,
entro
sei
mesi,
alla
loro
sos8tuzione.
27
Le società cooperative
LE ALTRE SOCIETÀ DI CAPITALI E LE SOCIETÀ COOPERATIVE 17 marzo 2011
Il fine mutualistico
A
differenza
delle
società
di
capitali
finora,
esaminate,
le
coopera8ve
sono
società
che
hanno
fine
non
specula8vo
ma
mutualis7co.
Ciò
significa
che
esse
non
vengono
cos8tuite
per
conseguire
degli
u8li
da
ripar8re
ai
soci,
ma
per
svolgere
un’a>vità
economica
che
dia
ai
soci
stessi
la
possibilità
di
oAenere
beni
o
servizi
a
condizioni
più
favorevoli
rispeAo
a
quelle
generalmente
pra8cate
sul
mercato.
Infa>,
nella
coopera8va
l’a>vità
economica
è
svolta
direAamente
dai
soci
(de>
anche
coopera.vis.)
i
quali
des8nano
a
proprio
favore
il
margine
di
profiAo
che
speAerebbe
altrimen8
all’imprenditore.
Alcuni
esempi
possono
chiarire
il
conceAo
di
scopo
mutualis7co,o
come
anche
si
dice,
di
mutualità.
Il fine mutualistico
Non
è
però
deAo
che
la
coopera8va
debba
necessariamente
perseguire
il
fine
mutualis8co
in
via
esclusiva
(c.d.
mutualità
pura).
Essa
può
infa>
perseguire,
oltre
al
fine
mutualis8co,
anche
un
fine
lucra8vo
comune
a
quello
delle
altre
società
(per
esempio
s8pulando
contra>
anche
con
sogge>
diversi
dai
soci,
oppure
assumendo
dei
dipenden8
che
non
sono
soci
ecc.)
Anche
queste
società,
che
potremmo
definire
“miste”
o
a
mutualità
impura,
sono
considerate
dalla
legge
quali
coopera-‐
8ve
e
possono
pertanto
godere
di
varie
agevolazioni.
Teniamo
però
presente
che
i
vantaggi
di
.po
fiscale
sono
riconosciu8
esclusivamente
alle
coopera8ve
nelle
quali
lo
scopo
mutualis8co
sia,
se
non
esclusivo,
quanto
meno
“prevalente”.
Si
considerano
coopera8ve
a
mutualità
prevalente
quelle
nelle
quali
le
a>vità
des8nate
ai
soci
sono
superiori
al
50%
delle
a>vità
totali.
Per
usufruire
dei
vantaggi
tributari,
occorre
che
la
coopera8va
in
possesso
dei
requisi8
sia
iscriAa
all’albo
o
registro
delle
società
coopera8ve.
Sulla cos.tuzione per a4o pubblico soggeAo a iscrizione nel registro delle imprese;
Sulla
possibilità
di
eme4ere
azioni
(che
possono
però
essere
sos8tuite,
come
nella
s.r.l.,
da
“quote”);
Ricordiamo
inoltre
che
anche
la
coopera8va
usufruisce
della
limitazione
di
responsabilità,
nel
senso
che
dei
debi8
sociali
non
rispondono
i
soci
personalmente,
ma
solo
la
società
con
il
suo
patrimonio.
28
MODAMENSILMENTE 09 gennaio 2011
Aspetti tipici
Alcuni
aspe>
della
disciplina
che
si
applica
alla
società
coopera8va
sono
invece
assolutamente
7pici.
InnanzituAo
essa
deve
essere
cos8tuita
da
un
numero
minimo
di
nove
soci.
Può
essere
cos8tuita
con
meno
di
nove
soci
(ma
comunque
non
meno
di
tre)
quando
lo
statuto
ado>
la
disciplina
della
s.r.l.
e
tu>
i
soci
siano
persone
fisiche
(soci
della
coopera8va
possono
infa>
anche
essere
delle
persone
giuridiche,
come
società
o
en8).
In
base
al
c.d.
principio
della
“porta
aperta”
è
sempre
ammessa
l’entrata
di
nuovi
soci
che
abbiano
i
requisi8
prede-‐termina8
dallo
statuto.
L’ammissione
alla
coopera8va
è
deliberata
dagli
amministratori
su
domanda
dell’aspirante
socio.
Il
capitale
sociale
non
è
prestabilito
in
un
certo
ammontare,
ma
varia
con8nuamente
con
l’ingresso
(o
l’uscita)
di
nuovi
soci;
per
questo
si
dice
che
la
coopera8va
è
una
società
a
capitale
variabile.
Nessun
socio
può
però
avere
una
quota
di
capitale
sociale
superiore
ai
100.000
euro.
Indipendentemente
dalla
quota
detenuta,
ogni
socio
ha
diriAo,
in
assemblea,
a
un
voto;
pertanto
il
socio
che
de8ene
il
20%
della
società
ha
un
voto
come
il
socio
che
ne
de8ene
il
5%.
Si
dice,
infa>,
che
non
vige
il
principio
capitalis.co,
bensì
quello
personalis7co.
Una
quota
degli
u8li
deve
essere
obbligatoriamente
des8nata
a
fondi
mutualis.ci
per
la
promozione
e
lo
sviluppo
della
cooperazione.
In
caso
di
insolvenza,
la
società,
viene
soAoposta
a
una
par8colare
procedura
concausale
aperta
dall’autorità
amministra8va
e
denominata
liquidazione
coa4a
amministra.va.
TuAavia,
se
essa
svolge
anche
a>vità
commerciale,
può
essere
soAoposta,
al
pari
delle
altre
società
commerciali,
al
fallimento.
29
BANCA E BORSA
22 marzo 2011
Borsa
Può
essere
svolta
soltanto
da
sogge>
che
abbiano
veste
di
società
per
azioni
o
di
società
coopera.va
e
rivestano
par8colari
requisi.
di
affidabilità
e
consistenza
patrimoniale;
È
soAoposta
a
controllo
pubblico
da
parte
della
stessa
Banca
d’Italia
e
del
Ministero
dell’Economia
e
delle
Finanze.
30
BANCA E BORSA 22 marzo 2011
In
concreto,
l’a>vità
bancaria
si
esercita
mediante
lo
svolgimento
di
operazioni
bancarie
che
possono
essere:
A6ve:
operazioni
con
le
quali
la
banca
impiega
i
capitali
raccol8
meAendoli
a
dispo-‐
sizioni
dei
clien8.
Sono
anche
deAe
operazioni
di
impiego
(per
esempio
operazioni
di
finanziamento
alle
imprese
o
di
credito
al
consumo);
Passive:
Operazioni
che
la
banca
realizza
per
crearsi
una
disponibilità
di
capitali
in
vista
del
loro
impiego.
Sono
anche
deAe
operazioni
di
provvista
(per
esempio
le
operazioni
di
deposito
bancario);
Accessorie:
Operazioni
finalizzate
a
fornire
la
clientela
di
un
servizio
più
efficiente
e
completo
(per
esempio,
l’amministrazioni
di
8toli,
la
custodia
nelle
casseAe
di
sicurezza,
il
pagamento
delle
bolleAe)
Se
nei
confron8
del
cliente
le
banche
hanno
l’obbligo
di
trasparenza,
nei
confron8
di
terzi
sono
invece
tenute
a
riservatezza,
non
potendo
divulgare
a
estranei
informazioni
sui
rappor8
e
i
con8
intraAenu8
(segreto
bancario).
L’obbligo
al
segreto
non
è
però
assoluto,
venendo
meno
quando
le
informazioni
siano
richieste
dall’autorità
giudiziaria,
da
quella
di
polizia
o
da
altre
autorità
pubbliche
nell’ambito
di
indagini
finalizzate
alla
loAa
all’evasione
fiscale,
al
riciclaggio
di
denaro
sporco
e,
più
in
generale,
per
scopi
di
gius8zia.
L’opera8vità
bancaria
può
essere
realizzata
anche
per
via
telema8ca
tramite
internet
da
qualsiasi
personal
computer
(per
esempio
per
oAenere
informazioni
sui
propri
con8
corren8
o
portafogli
di
8toli,
per
autorizzare
incassi,
per
ordinare
bonifici
ecc.).
Sempre
aAraverso
internet,
inoltre,
è
possibile
s8pulare
veri
e
propri
contra>
bancari,
così
come
acquistare
prodo>
finanziari
(azioni,
obbligazioni,
8toli
di
debito
pubblico
ecc.)
dalle
banche
o
da
altri
intermediari
autorizza8.
Si
parla
in
tali
casi
di
remote-‐banking
o
di
home-‐banking.
banche
31
I singoli contratti bancari
BANCA E BORSA 22 marzo 2011
Nel
deposito
bancario,
la
banca
acquista
la
proprietà
del
denaro
depositato
e
può
quindi
disporne
liberamente
(è
anzi
proprio
grazie
a
questa
disponibilità
che
la
banca
può
svolgere
la
sua
funzione
credi8zia).
Il
depositante-‐risparmiatore,
da
parte
sua,
o>ene
che
i
suoi
risparmi
siano
custodi8
in
un
luogo
sicuro
e
ha
diriAo
alla
res8tuzione
del
denaro
depositato
con
l’aggiunta
di
un’ulteriore
somma
a
8tolo
di
interessi.
Dal
punto
di
vista
della
scadenza,
il
deposito
bancario
può
essere:
Vincolato
se
è
stabilita
una
scadenza
prima
della
quale
il
depositante
non
può
richiedere
al
res8tuzione
della
somma;
Libero
se,
al
contrario,
non
è
prevista
alcuna
scadenza,
cos’
che
la
banca
deve
res8tui-‐
re
il
danaro
su
semplice
richiesta
del
depositante.
Dal
punto
di
vista
delle
modalità
di
versamento
o
ri7ro
del
denaro,
il
deposito
bancario
può
essere:
Semplice
quando
la
somma
depositata
può
essere
ri8rata
soltanto
per
il
suo
intero
ammontare;
Il
deposito
bancario
può
anche
avere
a
oggeAo,
invece
del
danaro,
dei
8toli
da
amministrare.
Il
deposito
di
8toli
di
amministrazione
comporta
per
la
banca
l’obbligo
di
custodire
i
8toli,
esigerne
gli
interessi
e
i
dividendi,
verificare
i
sorteggi
a
premi
e,
in
generale,
curare
i
diri>
na-‐
scen8
dai
8toli
in
capo
al
depositante.
In
contropar8ta
la
banca,
che
svolge
qui
un
servizio
accessorio,
ha
diriAo
a
un
compenso
e
al
rimborso
per
le
spese.
32
BANCA E BORSA 22 marzo 2011
Il
conto
corrente
(artt.
1852-‐1854
c.c.)
Il
presupposto
del
conto
corrente
bancario
è
che
il
corren8sta
abbia
già
dei
rappor8
con
la
banca
che
gli
consentano
di
fare
dei
prelievi
o
dei
versamen.
su
con8
messi
a
sua
disposi-‐
zione
(per
esempio
in
forza
di
un
contraAo
di
deposito,
di
apertura
di
credito,
ecc.)
Se
la
disponibilità
di
queste
somme
viene
u8lizzata
aAraverso
operazioni
in
conto
corrente
il
corren8sta
può:
Prelevare in qualsiasi momento le somme che risul8no a suo credito;
Ordinare
alla
banca
di
effe-uare
pagamen2
o
incassi
per
suo
conto
(per
esempio
pagamento
di
bolle-e
ecc.)
Se
il
conto
corrente
è
intestato
a
più
persone,
le
singole
operazioni
possono
essere
compiu-‐
te,
a
seconda
degli
accordi
contraAuali:
A
forma
congiun.va,
nel
qual
caso
occorrerà
l’intervento
di
tu>
gli
intestatari
del
conto;
La
pluralità
di
intestatari
comporta
però
che
essi
vengano
considera2
(salvo
pa-o
contrario)
debitori
o
creditori
in
solido
dei
saldi
(a@vi
o
passivi)
del
conto.
Le
varie
operazioni
in
conto
corrente
vengono
provate
in
maniera
documentale
con
leAere
di
addebito
o
di
accredito
inviate
alla
banca,
con
ricevute
di
versamento.
La
banca
invia
inoltre
al
corren8sta
un
resoconto
periodico
(per
esempio
ogni
tre
mesi).
Di
solito
il
corren8sta
può
disporre
del
conto
corrente
tramite
assegni
bancari
su
liber8
rilascia8gli
dalla
banca.
Perché
il
corren8sta
possa
usufruire
di
questa
possibilità,
occorre
che
vi
sia
con
la
banca
un
accordo
specifico,
denominato
convenzione
di
assegno
o
convenzione
di
chèque.
Cassaforte a
sinistra, a destra
invece un
prelevamento con la
carta di credito
33
La Borsa
BANCA E BORSA 22 marzo 2011
a. Tale
mercato
si
definisce
ufficiale
perché
è
in
esso
che
vengono
negozia.
gli
strumen7
finanziari,
de>
anche
<<valori
mobiliari>>:
Le obbligazioni;
Le valute estere;
I
contra6
aven.
a
ogge4o
lo
scambio
di
.toli
(o
di
merci)
e
le
oscillazioni
della
loro
quotazione
in
un
determinato
arco
di
tempo;
I
pron.
contro
termine,
vale
a
dire
quei
contra>
consisten8
in
una
duplice
compra-‐
vendita
di
azioni:
la
prima
<<a
pron8>>
(cioè
con
versamento
immediato
del
prezzo)
e
l’altra
<<a
termine>>
(cioè
con
versamento
di
quanto
risulterà
dovuto
in
base
alla
quotazione
di
mercato
data
di
scadenza
prefissata,
generalmente
a
breve).
Le
modalità
e
le
condizioni
di
ammissione
degli
operatori
e
dei
vari
strumen8
finan-‐
ziari
(8toli
e
prodo>
assimila8)
alle
negoziazioni;
I 8pi di contra> ammessi alle negoziazioni e le modalità di accertamento dei prezzi
Viceversa
speAa
alla
CONSOB
la
vigilanza
generale
sulle
contraAazioni
di
Borsa
e
la
se-‐
gnalazioni
di
comportamen8
irregolari
o
addiriAura
di
rea8,
quale
per
esempio
l’insider
trading
34
BANCA E BORSA 22 marzo 2011 c. È
un
mercato
interamente
telema7co,
nel
senso
che
le
operazioni
di
compravendita
non
vengono
più
materialmente
eseguite
all’interno
dei
locali
di
Borsa,
bensì
direAamente
aAraverso
terminali
colloca8
negli
uffici
degli
operatori
e
collega8
con
il
CED
Borsa.
La
stessa
presenza
cartacea
dei
8toli
può
non
essere
necessaria,
venendo
sos8-‐
tuita
a
tu>
gli
effe>
dalla
loro
registrazione
puramente
contabile
(si
parla
di
“dematerializza-‐
zione”
dei
8toli
di
Borsa).
L’acquisto
e
la
vendita
dei
propri
8toli,
inoltre,
può
essere
eseguita
dal
singolo
inves8tore
anche
tramite
internet,
colle-‐
gandosi
da
un
semplice
personal
computer
a
uno
dei
si8
autorizza8:
si
parla
in
tal
caso
di
trading
on
line.
BANCA E BORSA
Largo zecca - Vittorio Emanuele II
Liguria- Genova
Cervera Edson
Via Sapri, 36/29
CAP 16234
Genova