Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
di Giacomo Leopardi.
Realizzato da:
Alcuni critici propongono una lettura della poesia in chiave mistica; infatti, il perdersi dell’io nell’infinito è il dato
costitutivo di ogni esperienza di questo genere e ricorre anche il linguaggio tipico attraverso la metafora del
“mare”. L’infinito, tuttavia, non ha le caratteristiche del divino e dello spirituale, e nel componimento non c’è
nessun accenno ad una dimensione trascendente e sovrannaturale. L “infinito” di Leopardi è, a nostro giudizio,
del tutto soggettivo e creato dall’immaginazione dell’uomo (“ io nel pensier mi fingo”).
Le strutture formali
La durata temporale in cui si articola l’esperienza cantata nella poesia prende corpo in una struttura dal rigoroso
disegno costruttivo, fondata su simmetrie precise, ma molto articolata al suo interno. I due momenti,
corrispondenti all’esperienza dell’infinito spaziale e a quella dell’infinito temporale, occupano esattamente sette
versi e mezzo e sono suddivisi da una pausa segnata da un punto fermo (“il cor non si spaura.| E come il vento”).
Tale pausa serve proprio a distinguere i due momenti, anche se ci sono chiari elementi che ne sottolineano la
contiguità fra loro, in cui un’immaginazione scaturisce l’altra. Le simmetrie si misurano anche sul piano sintattico,
in quanto i due periodi, nei quali sono rese rispettivamente le esperienze dell’infinito spaziale e temporale, sono
costruiti su due serie analoghe in forma di polisindeto: “interminati spazi [...] e sovrumani silenzi, e profondissima
quiete”, “l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei”. La simmetria si rompe sul piano
lessicale; infatti, nel membro in cui è resa l’esperienza dell’infinito spaziale prevalgono parole più lunghe
(“interminati”, “sovrumani”, “profondissima”), mentre nel membro dedicato all’infinito temporale vi sono parole
più brevi (“eterno”, “stagioni”, “presente”). All’impressione di infinit{ coopera anche il livello fonico, in cui l’uso
di vocali “a” danno idea di vastit{, le vocali”o” di sgomento; infine, l’accento tonico sulla “u”è presente nella
parola chiave “spaura”posta in rilievo alla fine del periodo. Il naufragio finale è accompagnato nuovamente dalle
vocali”a”.
Vengono utilizzati molto gli enjambement;infatti, ce ne sono ben dieci sui quindici versi e donano al
componimento una sensazione di continuità e di infinito.
La poesia è, perciò, un esempio di perfetta compenetrazione di significante e significato: a una continuità
narrativo- psicologica corrisponde la continuità della struttura stilistica.
The infinite
These solitary hills have always been
dear to me.
Seated here, this sweet hedge, which blocks
the distant horizon
opening inner silences and interminable distances.
I plunge in thought to where my
heart, frightened, pulls back.
Like the wind which I hear tossing the
trembling plants which surround me,
a voice from the inner depths of
spirit shakes the certitudes of thought.
Eternity breaks through time, past
and present intermingle in her image.
In the inner shadows I lose
myself, drowning in the
sea-depths of timeless love.
Brief description
Brève description
auteur: Giacomo Leopardi
courant littéraire: Romantisme. Il commence à partir des dernières années du
XVIII siècle jusqu’{ la moitié du XIX siècle. Dans ce période, il y a été des
sentiments de pessimisme et de rébellion contre le matérialisme .
le poète… : Leopardi aborde le sentiment dramatique de la vie, l’inquiétude de la
religion et la recherche sur le sens de la vie humaine. Il a approfondi ces sujets
avec mesure, quand même il est célèbre pour son pessimisme.
la poésie : Dans « L’infini », Leopardi expose sa solitude en décrivant la colline
solitaire et la haie qui lui empêche de voir l’horizon, le monde extérieur. La haie
représente la limitation de la vie, limitation que Leopardi condamne car lui, il
aspre { l’infini. Il pense qu’aussi un naufrage est beau parce que c’est le seul
moyen pour abandonner la vie et ses préoccupations. Ce poème est une
condamnation de la société moderne tombée dans le matérialisme qui ne sait plus
faire recours { l’imagination et aspirer { l’infini .
Il tuo infinito
Dove corri bambina,
Inciamperei sai ?
Ti farai male, esisitono limiti.
Ti ho già detto di non esagerare,
la vita non è infinita.
Il vento ti passa tra i capelli,
rinfresca il tuo viso come l’acqua
Il sole bacia delicatamente i tuoi piccoli lineamenti
i tuoi occhi sognano,
guardando l’orizzonte folgorati da grandi pennellate rosee e arancioni e da
quell’enorme sfera color arancio tagliata a met{ dall’orizzonte.
Sei così piccola e infantile,
tu non sai cosa vuol dir vivere,
eppure corri come fossi un’aquila in vento,
senza regole, senza un limite.
Affera la tua vita,
tienila stretta e non lasciarla andare,
vivila intensamente sino a non respirare,
colma la tua mente, insegna ai tuoi figli,
riempi i cuori di gioia, e abbraccia il vento.
Ilaria Sanasi 2° F
Il mare nell’eterno
Ed è con l’accecante
luce del Sole che chiudo
i miei occhi e salpo per un viaggio
che atraversa l’infinit{ dell’eterno.
Noemi Elia 2° F
Questo dipinto è una riproduzione di Sara El Ghandour del “Viandante sul mare
di nebbia” di Caspar David Friedrich, perfetta rappresentazione dell’infinito.