PRIMO PIANO

27 MAGGIO 2011 VITA 6

presentato a suo tempo al ministro Mastella.

Sostiene un vecchio conoscitore di cose milanesi
quale l’economista Marco Vitale: «Pisapia ha se-
minato bene. È riuscito a intercettare il centro cul-
turale della città. Grazie anche al sostegno del
Gruppo dei 51 (movimento della borghesia globale
milanese, guidato da Piero Bassetti). Il risultato è
sotto gli occhi di tutti: gente che avrebbe potuto
votare il terzo polo invece ha scelto il centrosini-
stra».
Le risposte definitive sono affidate al ballottag-
gio, quello che per ora è certo è che mai un candi-
dato di centrosinistra uscito dalle primarie ha avu-
to il sostegno senza se e senza ma dei suoi avver-
sari. E invece sia Valerio Onida sia Stefano Boeri
(che pure era il nome preferito dal partito) non
hanno mai tirato indietro la gamba. Di più. Boeri è
diventato il fan numero uno di Pisapia. «Tra noi
sta nascendo un’amicizia anche personale, l’espe-
rienza di questi mesi è stata importante per en-
trambi, la passione verso quello che stiamo co-
struendo ci unirà sempre di più». E non è finita
qui: «Frequentandolo ho scoperto un politico di
prima grandezza, è stato bravissimo a gestire una
coalizione articolata come la nostra, lasciando a
tutti il tempo e il modo di esprimersi, senza che
questo lo frenasse dal prendere le decisioni che
gli spettavano». Se non è amore, poco ci manca.
Ma se nemmeno uno come la stella nascente del
leghismo milanese, Matteo Salvini, si azzarda a
mettere in forse «la correttezza dell’uomo», forse
è proprio così.
Anche perché Pisapia vive senza il paracocchi
e non fa molti calcoli a lunga gittata. Anzi, talvolta
passa per essere un po’ sprovveduto. Un esempio?
Durante le primarie ha scelto come uomo-comu-
nicazione Fiorenzo Tagliabue. Ciellino doc e fon-
datore della potente Sec. Che lo ha mollato proprio
quando il gioco si è fatto duro, passando sul carro
morattiano. Un po’ come se Ferguson il giorno pri-
ma della finale si trasferisse sulla panchina del
Barcellona. Com’è andata, almeno nel primo tem-
po, lo sappiamo.
Pisapia poi è stato l’unico candidato a sindaco
a trovare il tempo per sottoscrivere l’appello per
adottare il codice di condotta che vincola l’ammi-
nistrazione comunale a non acquistare titoli spe-
culativi legati al cibo e ad aderire alla campagna
“Sulla fame non si specula”, lanciata da Vita (di
cui è un fedele lettore fin dal primo numero, codice
abbonamento, in attesa di rinnovo, n. 30543). E lo
ha fatto, non a caso, durante un incontro con gli
scout. Che sia un brav’uomo lo dicono tutti. Molti
pensano anche che forse sarà un sindaco fragile.
Chissà. Ma intanto Milano ha cambiato colore. Non
più rossa. Non più azzurra. Moderatamente aran-
cione.
Anna Scavuzzo, una coccinella
da 1.044 preferenze
Com’è nato il sorprendente risultato della scout milanese dell’Agesci
di Antonio Sgobba
«In campagna elettorale dicevo
che volevo prendere mille voti, ma
non mi aspettavo che arrivassero
davvero». Invece le preferenze per
Anna Scavuzzo sono state anche
di più: 1.044. E lei è la prima nella
lista Milano civica per Pisapia, il
simbolo fuori dai
partiti che ha raccol-
to quasi il 4% dei vo-
ti a sostegno del can-
didato sindaco del
centrosinistra. Un ri-
sultato sorprendente
per una esordiente
della politica. Infatti
Anna, 34 anni, di
professione insegnante nella scuo-
la primaria, finora non aveva mai
pensato ad una candidatura: «So-
no cresciuta in un ambiente scout,
a quel tipo di servizio ho dedicato
gran parte del mio impegno», dice
lei, capo Agesci in via Padova, una
delle zone cosiddette “difficili” di
La folla di attivisti pro Pisapia in piazza Duomo per il concerto di Vecchioni del 13 maggio
Milano, spesso al centro del pro-
blema “sicurezza” per la giunta
Moratti. «Il coinvolgimento diretto
con la politica è iniziato con le pri-
marie, lì io e un gruppo di miei
amici abbiamo incominciato a ve-
dere da vicino cos’è una campagna
elettorale», racconta. Sarà più o
meno lo stesso gruppo che la se-
guirà nel suo comitato elettorale,
15 persone in tutto. Per la campa-
gna ha speso 5.500 euro: «Dopo il
secondo turno presenterò un bi-
lancio con le spese fatte, per tra-
sparenza verso chi ha fatto delle
donazioni».
Non c’è solo lo scoutismo tra gli
impegni della neo eletta: «Ho la-
vorato a lungo nella Fondazione
Rete civica milanese», ricorda. La
Rete è tra gli artefici del sito
www.comunalimilano2011.it,
esperimento di social network mi-
lanese in cui molti candidati han-
no presentato il proprio profilo e
discusso nei forum online con gli
elettori. Dall’esperienza scout però
le arrivano molti insegnamenti
tornati utili nell’avventura politi-
ca: «A partire dall’interdipendenza
tra pensiero e azione, la consape-
volezza del fatto che non basta di-
re cose belle ma bisogna anche far-
le. Le esplorazioni poi ti insegnano
che quando si è un gruppo, se si
vuole andare avanti si deve andare
piano, bisogna fare attenzione ai
passi degli altri. È una lezione che
si applica all’idea che ho di comu-
nità e di città».
La Scavuzzo non è l’unica can-
didata proveniente dal mondo
scout. Sempre nella civica per Pi-
sapia anche la seconda classificata
con 441 voti, Elisabetta Strada,
scrive nel curriculum «capo
scout», anche se di mestiere fa la
pubblicitaria e insegnante di co-
municazione. E nel Pd c’è Lamber-
to Bertolè che con i suoi 1.649 voti
siederà in consiglio comunale, an-
che lui nell’Agesci per 15 anni. Non
è una sorpresa per Claudio Cristia-
ni, responsabile dell’organizzazio-
ne a Milano: «L’impegno in politi-
ca è una conseguenza naturale
dello scoutismo», dice Cristiani,
«questo non vuol dire che siamo
schierati: è il singolo a decidere
dove e come impegnarsi». Cristia-
ni conosce bene la Scavuzzo: «Fi-
nora lei è stata molto attiva con
noi, ma forse adesso qualcosa
cambierà». Lei rassicura gli amici
dell’Agesci: «Anche se siederò in
consiglio comunale non vuol dire
che diventerò una persona diver-
sa. Anzi, ci tengo a non perdere la
mia dimensione, è quella che mi
ha portato ad ottenere questo bel
risultato». Non cambierà abitudi-
ni, promette. «Ogni anno guido un
gruppo di ragazzi in Bosnia Erze-
govina, ci tengo a farlo anche que-
st’anno, ai primi di giugno».

Candidati social, chi vince e chi perde

Bologna, Torino, Napoli e Milano: ecco come sono andati i volti più noti del terzo settore

Sotto le due torri la vera sorpresa sono loro:
la lista “Amelia per Bologna” ha ottenuto 20mila
voti. Un successo innanzitutto per Amelia Fra-
scaroli: dopo la sconfitta alle primarie l’ex presi-
dente della Caritas non si è tirata indietro e il
suo impegno è stato premiato con quasi 4mila
preferenze che ne fanno la seconda candidata
più votata della coalizione e la terza
in assoluto. Ma il successo è di tutta
la lista, con più della metà dei candi-
dati provenienti dal mondo social:
con il 10,34% dei voti (al di sopra an-
che del sorprendente risultato dei gril-
lini bolognesi) eleggerà in tutto quat-
tro consiglieri. Al secondo posto c’è la
trentenne Cathy La Torre, avvocato
impegnato nei diritti umani e civili:
nel 2008 ha fondato il Centro europeo
di studi sulla discriminazione e il pri-
mo sportello legale nazionale per la
tutela dei diritti delle persone Lgbt ed
Amelia Frascaroli è anche tra gli organizzatori del Festi-
val delle Differenze e da un anno coordinatrice
locale di Sel. Per l’opposizione ottiene la ricon-
ferma Valentina Castaldini, 34 anni, consigliere
Pdl impegnata con l’Asp - Associazione dei po-
veri bisognosi.
Intanto a Torino Piero Fassino è già alle prese
con la formazione della sua giunta. L’assessorato
ai Servizi sociali potrebbe andare a Domenica
Genisio, 66enne consigliere del Partito demo-
cratico, che ha ottenuto più di mille preferenze.
Impegnata dal 1995 nel Centro italiano femmi-
nile, è anche coordinatrice regionale del forum
Welfare del Pd e nell’ultima legislatura in Co-
mune è stata presidente della commissione Sa-
nità. Il più votato di Sinistra Ecologia e Libertà,
invece, è stato il 31enne Michele Curto, con 2.225
voti. Nel 2001 fonda l’associazione Terra del Fuo-
co, dal 2007 al 2010 è referente dell’area europea
di Libera, e dal 2008 è presidente di Flare, rete
europea, presente in 30 Paesi, impegnata nella
lotta al crimine organizzato e alla corruzione.
Rimangono invece fuori dal consiglio i No Tav.
A Napoli con de Magistris festeggiano i can-
didati civici della lista “Napoli è tua”. Il più vo-
tato è stato Vittorio Vasquez, una lunga storia di
impegno politico alle spalle e oggi nei direttivi
delle associazioni Cidi - Centro d’iniziativa de-
mocratica degli insegnanti, Insegnanti senza
frontiere e Campo libero.
Tornando a Milano, nella lista “ufficiale” del
Pd l’archistar Stefano Boeri nonché ideatore del
progetto Cascine-Expo fa il pieno con 12.861 pre-
ferenze. Buone anche le performance di Carmela
Maria Rozza, consigliere uscente, già segretario
del Sunia, nonché pasionaria per il diritto alla
casa e la riqualificazione dei quartieri popolari
(2.534 voti), e del collega Marco Granelli, presi-
dente di CSVnet, (2.033 voti). Nella stessa lista,
ma più indietro, si è classificata Maria Grazia
Guida (Casa della Carità): a indicarla, 943 elet-
tori. Nella lista “Milano al centro” a sostegno
della Moratti si è infine posizionata nelle retrovie
con 69 preferenze Silvana De Giovanni, direttore
della fondazione Laureus. [A.S.]