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C O M U N E d i T E R R A N U O VA B R A C C I O L I N I
• L’iniziale indecisione sul ruolo dell’Istituzione Le Fornaci e del suo presidente, con
un conseguente ritardo nella nomina dell’assessore al sociale (delega “di pregio” della
politica di Amerighi!) ed i problemi a questo connessi, primo fra tutti l’incapacità di
gestire i rapporti con e tra le società sportive
• La continua “minaccia” di dimissioni - finora rimandate di mese in mese – di tutti i
consiglieri dell’Istituzione Le Fornaci
• Il persistente e grave problema della discarica di Podere Rota, con le molte e animate
discussioni in consiglio comunale – sempre terminate con un nulla di fatto - legate ai
disagi provocati dall’impianto, allo spettro dell’inquinamento dei pozzi, alle
perplessità sul via libera all’ampliamento, ai rapporti con le società di gestione
dell’impianto, alla questione del piano regionale dei rifiuti ancora inattuato
• Le grandi difficoltà del cantiere della scuola materna, con notevoli ritardi (2 anni
s.c.!) attribuibili a motivazioni prettamente elettorali (quindi con chiare responsabilità
politiche) e con un importante aumento di spesa per errori ed omissioni nel progetto
esecutivo
• Il conflitto di interessi rispetto al piano cave dell’ex assessore Ciancico con il
conseguente ritiro delle deleghe e la successiva esplicita presa di distanza dell’ex
assessore dalle scelte amministrative della Giunta Amerighi
• il fallimento del faraonico piano delle opere pubbliche (DIECI MILIONI DI EURO!
ricordate): nessuna banca le vuole finanziare
• L’imbarazzante chance delle pubblicità nelle rotonde alla vigilia del Perdono 2010,
con un danno – quanto meno d’immagine - per il nostro paese
• Le dimissioni del presidente della Centro Pluriservizi, con una forte presa di distanza
– poi apparentemente rientrata - della componente IDV in seno alla maggioranza
• Ultimo colpo di scena, le dimissioni volontarie e irrevocabili dell’assessore Magini.
Negli ultimi due anni, giorno dopo giorno, la Giunta Amerighi ha perso il consenso di
intere fette di elettorato, ha perso il sostegno, peraltro già molto debole, di molti. Se tutto
questo rimanesse magicamente racchiuso dentro l’astratto mondo della politica già saremmo
di fronte ad una situazione grave. Il problema vero è che la politica è chiamata a
tradursi in atti amministrativi e quindi la pochezza politica di Amerighi e della sua
maggioranza si ripercuote inevitabilmente nelle scelte che vanno a toccare la vita e le
tasche dei cittadini: dalle opere ai servizi alla persona, dai tributi all’urbanistica.
L’immobilismo delle opere, il blocco degli investimenti da parte di privati, la diminuzione
e/o dequalificazione dei servizi, l’aumento delle tariffe e dei tributi, parlano chiaro.
Di fronte a questa situazione, non si può che chiedere al Sindaco Amerighi e ai pochi che
ancora lo sostengono di porre fine a questo stillicidio e fare dignitosamente un passo
indietro prima che la barca affondi del tutto e porti nel baratro tutta Terranuova.
“Terranuova un paese da amare ” non può essere solo uno slogan elettorale.