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er alcuni rischi connessi con le attività lavorative sussistono disposizioni legislative e/o norme
tecniche che indicano criteri di analisi e di stima del rischio specifico. L’art. 84, «Protezioni
dai fulmini», D.Lgs. n. 81/2008 (modificato dal recente D.Lgs. n. 106/2009), ha obbligato il
datore di lavoro a provvedere «affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano
protetti dagli effetti dei fulmini realizzati secondo le norme tecniche». È proprio a queste norme
tecniche che il valutatore deve riferirsi per stimare il rischio; in particolare, il riferimento in vigore
attualmente è la norma CEI EN 623052.
1) Per un approfondimento sul tema si veda, di Federico Maritan e Mauro Rossato, Stima e valutazione dei rischi normati:
i criteri di accettabilità e tollerabilità, in Ambiente&Sicurezza n. 9/2007, pag. 75.
2) Secondo la norma tecnica CEI EN 623052 si definisce “perdita” l’ammontare medio della perdita (uomini e beni)
conseguente a un determinato tipo di danno dovuto a un evento pericoloso, riferito al valore complessivo (uomini e beni)
dell’oggetto da proteggere.
Tabella 1
fulminazioni, dirette[3] e indirette[4], questo ressa anche della perdita di “cose” e non solo
rientra nel contesto più ampio dei rischi di di vite umane; nel contesto della valutazione
natura elettrica, trattati nell’art. 80, D.Lgs. n. dei rischi per i lavoratori ai sensi del D.Lgs. n.
81/2008, e connessi, tra l’altro, con la pre 81/2008 è possibile trascurare la valutazio
senza e l’utilizzo da parte dei lavoratori di ne dei danni alle cose (sempreché questo dan
materiali, di apparecchiature e di impianti no non comporti infortuni ai lavoratori) ed è
elettrici. possibile stabilire che la magnitudo del danno
sia sempre massima.
Stima del rischio secondo Per completezza, nella tabella 1 è riportato il
la CEI EN 623052 tipo di perdita e l’associato valore di rischio
La stima del rischio dovuto a tutti i possibili tollerabile[5] RT, definito come il massimo
effetti del fulmine su una struttura e su un valore di rischio che può essere tollerato per
servizio è trattata nella norma CEI EN la struttura da proteggere secondo la norma
623052 mediante una specifica procedura CEI EN 623052. Pertanto, il risultato otte
di calcolo per la determinazione di questo nuto nella fase di analisi del rischio secondo la
rischio. Questa procedura è piuttosto com norma CEI EN 623052 identificherà il ri
plessa e articolata e richiede, quindi, specifi schio totale R (espresso in anni1) associato
che competenze sull’argomento nonché l’au alla struttura (edificio). Se il rischio totale R è
silio di appositi software. minore del rischio tollerabile della struttura
Il rischio, definito nella norma CEI EN RT, la protezione contro il fulmine non è ne
623052 come la probabile perdita media cessaria e la struttura si definisce “autopro
annua dovuta al fulmine in una struttura e in tetta”. Se invece il rischio totale R risulta
un servizio, dipende sostanzialmente da: maggiore del rischio tollerabile RT, dovranno
l il numero annuo di fulmini che interessano essere adottate idonee misure di protezione
la struttura e il servizio, che costituisce un quali, per esempio, captatori, gabbie di Fara
dato di progetto in quanto dipendente dal day, scaricatori ecc., per rendere R ≤ RT.
la zona in cui è edificata la struttura;
l la probabilità che un fulmine, colpendo la Aggiornamento della valutazione
struttura o il servizio, provochi danni; in funzione del progresso tecnico
l l’ammontare medio della perdita conse Le specifiche norme di buona tecnica relative
guente. alla valutazione del rischio fulminazione sono
Il risultato numerico ottenuto (denominato state recentemente modificate e quelle attual
nella norma con la lettera “R”) è la misura mente in vigore, in alcuni casi, possono preve
della probabile perdita annua. dere l’adozione di sistemi di protezione non
È opportuno evidenziare che la norma si inte richiesti da una valutazione del rischio effet
3) Si definisce fulminazione diretta l’evento in cui un fulmine colpisce l’oggetto che deve essere protetto (si veda il punto 3.25,
norma CEI EN 623051).
4) Si definisce fulminazione indiretta l’evento in cui un fulmine cade tanto vicino a un oggetto da proteggere da essere in
grado di generare sovratensioni pericolose (si veda il punto 3.26, norma CEI EN 623051).
5) Un valore tipico di rischio tollerabile RT per una struttura, dove possono esserci delle “Perdite di vite umane o danni
permanenti”, è pari a 105 (anni1).
Riquadro 1
La valutazione del rischio di fulminazione eseguita in conformità alla norma CEI EN 623052 (CEI 8110/2) risulta più
restrittiva (quindi, garantisce maggiore tutela delle persone) rispetto alle valutazioni già effettuate in base alla norma CEI
811 o alla norma CEI 814, per cui la rivalutazione risulta un adempimento necessario. Potranno esserci, infatti, alcuni casi
in cui la rivalutazione del rischio fulminazione evidenzierà che la struttura non risulta più auto protetta nei confronti delle
fulminazioni. In questi casi il datore di lavoro ha l’obbligo di individuare e di realizzare le misure di protezione necessarie a
ridurre il rischio a valori non superiori a quello ritenuto tollerabile dalla norma CEI EN 623052 (CEI 8110/2).
tuata secondo le precedenti norme tecniche. evoluzione della tecnica». Sempre a questo
In sostanza, le norme CEI 811, «Protezione proposito, l’art. 2087, «Tutela delle condizio
delle strutture contro i fulmini», 814, «Prote ni di lavoro», Codice civile, ha imposto al
zione delle strutture contro i fulmini Valutazio l’imprenditore di «adottare nell’esercizio del
ne del rischio dovuto al fulmine», e anche la l’impresa le misure che, secondo la particolari
guida CEI 818 sugli SPD, «Guida d’applica tà del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono
zione all’utilizzo di limitatori di sovratensioni necessarie a tutelare l’integrità fisica e la per
sugli impianti elettrici utilizzatori di bassa ten sonalità morale dei prestatori di lavoro». Infi
sione», in vigore fino al 1° febbraio 2007, ne, la norma CEI 8110;V1 ha riportato che
sono state sostituite dalle nuove norme inter «La valutazione del rischio deve essere esegui
nazionali: ta per tutte le strutture in conformità alla
l CEI EN 623051, «Protezione contro i ful norma CEI EN 623052 (CEI 8110/2) e
mini Principi generali»; devono essere individuate le misure di prote
l CEI EN 623052, «Protezione contro i ful zione necessarie a ridurre il rischio a valori
mini Analisi del rischio»; non superiori a quello ritenuto tollerabile dal
l CEI EN 623053, «Protezione contro i ful la norma stessa».
mini Danno materiale alle strutture e peri Il datore di lavoro dovrà effettuare, quindi,
colo per le persone»; come sintetizzato nello schema 1, la valutazio
l CEI EN 623054, «Protezione contro i ful
ne del rischio di fulminazione in conformità
mini Impianti elettrici ed elettronici nelle
alla norma CEI EN 623052 (si veda il riqua
strutture»;
dro 1) e alla norma CEI 8110;V1, sia per
l CEI 8110;V1, «Protezione contro i fulmini»;
tutte le strutture (nuove ed esistenti) prive di
le quali hanno imposto una valutazione del
rischio di fulminazione più restrittiva, garan valutazione, sia per le strutture già valutate
tendo una maggiore tutela delle persone. utilizzando le norme CEI in vigore fino al 1°
Per gli edifici esistenti, per i quali la valutazio febbraio 2007 (CEI 811 e CEI 814).
ne del rischio di fulminazione era già stata Infine, è necessario precisare che, per quan
effettuata in base alle norme tecniche prece to riguarda gli edifici civili, non esistono
dentemente in vigore (norme CEI 811 e CEI obblighi di legge specifici in merito alla valu
814), è spontaneo chiedersi se debba essere tazione del rischio fulminazione. Tuttavia, il
effettuata la rivalutazione del rischio di fulmi responsabile della struttura (per esempio,
nazione. La nuova valutazione, infatti, potreb l’amministratore di condominio) ha l’obbli
be evidenziare che la struttura non risulti più go giuridico di agire con perizia, prudenza e
auto protetta nei confronti delle fulminazioni. diligenza; pertanto, la valutazione del ri
Per quanto riguarda la necessità di aggior schio fulminazione della struttura è, comun
namento nel tempo della stima del rischio, si que, un suo obbligo giuridico.
evidenzia che l’art. 29, «Modalità di effettua
zione della valutazione dei rischi», D.Lgs. n. Stima e valutazione del rischio
81/2008, ha imposto al datore di lavoro di Il processo di valutazione dei rischi (risk assess
«rielaborare la valutazione dei rischi e il docu ment) consiste in una serie di tappe logiche ed è
mento di valutazione in relazione al grado di finalizzato a esprimere un giudizio sui rischi ai
Schema 1
Diagramma di sintesi relativo alla necessità di valutazione
o di aggiornamento della valutazione del rischio da fulminazioni
È stato valutato NO
il rischio fulminazione?
SI
SI
quali è soggetto il lavoratore[6]. Come eviden Procedendo in modo coerente, la fase di stima
ziato a livello normativo (si vedano, in partico potrà fornire valori, a seconda del tipo di
lare, la norma UNI EN 121001 e la norma rischio, fra loro disomogenei (espressi come
UNI 11230, «Gestione del rischio Vocabola probabilità, decibel, metri al secondo quadra
rio»), il risk assessment è composto da due fasi to ecc.), senza che questo precluda la possibili
che devono essere sempre ben distinte: tà di emettere un giudizio sull’accettabilità del
l l’“analisi”; rischio espresso sulla base di un medesimo
l la “valutazione”. criterio per tutti i rischi, “normati” e “non
In tal senso la norma UNI EN 121001 ha normati”.
utilizzato, rispettivamente, i termini “risk
Utilizzando i criteri indicati nella recente
analysis” e “risk evaluation”, mentre la norma
norma BS 18004:2008[8], la fase di stima
UNI 11230 utilizza i termini misurazione
del rischio e ponderazione del rischio[7]. sarà effettuata sulla base di una correlazio
Infatti, l’analisi, che include l’identificazione ne, illustrata nella tabella 2, tra probabilità
e la stima (o misura) dei rischi, è necessaria a di accadimento e danno atteso, mentre la
fornire informazioni di tipo quantitativo, che fase di risk evaluation (ponderazione del ri
saranno utilizzate nella successiva fase di va schio) sarà finalizzata a determinare se il
lutazione (o ponderazione); quest’ultima as rischio deve essere considerato “accettabi
sume aspetti di tipo qualitativo al fine di le”[9] oppure no.
esprimere un giudizio. La correlazione tra stima del rischio secon
6) Per approfondimenti si veda, di Federico Maritan e Mauro Rossato, Valutazione del rischio: quali standard per definire
una metodologia unitaria?, in Ambiente&Sicurezza n. 12/2006, pag. 19.
7) La norma UNI 11230 definisce “misura del rischio” (risk measurement o risk estimation) come il «processo di
attribuzione di un valore alla dimensione di un rischio» e “ponderazione del rischio” (risk evaluation) come «il
processo di comparazione del rischio misurato, rispetto ai criteri di rischio».
8) La norma BS 18004:2008 sostituisce la precedente BS 8800:2004.
9) La norma BS 18004:2008 definisce “accettabile” un rischio che è stato ridotto a un livello che può essere tollerato
dall’organizzazione in conformità agli obblighi di legge e alla propria politica per la salute e la sicurezza.
Tabella 2
Improbabile
(Very Low Risk) (Medium Risk) (Very High Risk)
Tabella 3
• Tre situazioni reali possibili per edifici esistenti e correlazione tra stima del rischio
secondo CEI EN 623052 e BS 18004:2008
Stima del ri Stima del rischio Stima del rischio Valutazione del rischio norma
schio norma norma BS norma
Situazioni BS 18004:2008
CEI EN 18004:2008 CEI EN 623052
623052 P D R
Edificio Rischio MI DG RA Tollerabile Accettabile
Autoprotetto R < 105 (data la conformità alla specifica
(R < RT) senza applicare norma tecnica CEI EN 623052)
specifiche misure
di protezione
Edificio Protetto Rischio MI DG RA Tollerabile Accettabile
(R < RT) R < 105 appli (data la conformità alla specifica
cando specifi norma tecnica CEI EN 623052)
che misure
di protezione
Edificio Rischio I DG RMA Non tollerabile Inaccettabile
Non Protetto R > 105
(R < RT) (per esempio
R = 104)
Legenda: Probabilità (MI: Molto Improbabile I: Improbabile P: Probabile MP: Molto Probabile). Danno (DL: Danno Lieve DM: Danno
Moderato DG: Danno Grave). Rischio funzione di Probabilità e Danno [R = f(P;D)] (RMB: Rischio Molto Basso RB: Rischio Basso RM:
Rischio Medio RA: Rischio Alto RMA: Rischio Molto Alto).
Tabella 4