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pag, 4 ... Lettere in redazione
In copertina:
La Timpa di Acireale a strapiombo sul mare pago 22 ... Santo Castorina
vista dalla zona di Acquegrandi Le vestigia romane sul castello di Aci
(foto O. Valenti)
Anno I nO 3
pago 31 ... Gaetano Lo Monaco
Aprile-Giugno 2000
Supplemento ad Ali Dorate Un iniziato siciliano: Nicola Giuseppe Spedalieri
Reg. Tribunale di Catania nO 6/2000
02000
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pag, 47 ... Cavallaro
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Riproduzione anche parziale severamente vietata senza o:: Le salinelle: queste sconosciute
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1·.utoriUi!zlone scritti! dell·Editore.
Gli articoli contenuti In quelta rivi.ta
1000 libere acelte reduloncoli.
Articoli, maoo"ritti, fOlO ed altro material, Inviato In redulone, pag, 50 ... Giorgio Anfuso
non serà reltltuito aoche se non pubblicato. L'esempio del porto di Scoglitti
Acque, ruote e mulini
nella terra di Aci I
di Saro Bella
pag. 14).
(vedi
ci o meglio la lerradiAci (olaci), Punta, San Filippo ecc). AUri, per l o più posti
• AOORA
o,,: STORIA LOCALE
in rovina, torreggiava il mare come un triste signorile a volte arrogante quanto tracotante.
sparviero tenacemente appollaiato sulla nera
rupe basaltica. Borgo e castello oltre ad ra la Reitana e La Manganaria esisteva
alloggiare il barone quando stazionava nel T pure un piccolo agglomeralo di
feudo, accoglievano le struUure di governo e carattere religioso. Tra i ruderi di un impianto
controllo dell'intera lerra. tennale d'epoca romana era sorto, nei primi del
La posizione del vecchio maniera, '300, un ospedale. Si trattava di un hospitium,
eccentrica rispellO al territorio di Aci, nonché la costruito dalla chiesa catanese di S. Venera, che
nuova "arte della guerra" che nella polvere da sfruttava le peculiarità d'alcune polle d'acqua
sparo, nelle bombarde e nei cannoni stava sulfurea per curare malati, poveri e viandanti.
trovando anni ben più micidiali di quanto non Una piccola cappella edificata vicino
fossero spade, frecce ed alabarde, avevano già all'ospedale, anch'essa dedicata a S. Venera,
reso meno utile il castello pronosticandone il veniva utilizzata dai fedeli per implorare la salute
lento ma inesorabile degrado. del corpo e dell'anima(4).
Per il castello: non più re, regine e potenti Il luogo aveva assunto rinomanza ed
non più lunghi assedi, veloci scorribande, attirava fedeli in gran numero: in particolare
misteriose secrete, magazzini pieni d'arme, durante la festa della Santa che vi si svolgeva il
for.lieri ricolmi d'oro dei tempi degli Alagona; il 26 di luglio. L.:amuenza di tanta genie, favorita
lento emergere di crepe, rughe, crolli pian piano dal periodo in cui i lavori dei campi diminuivano
devastava, come il viso di una bella donna sotto consistentemente, consentiva lo svolgimento,
l'impietoso incedere del tempo, il bel maniero oltre ai dovuti festeggiamenti in onore della
ricco di storia e di lugubre fascino. Santa, di ben più prosaiche attività. Vi avevano
Pur se il castello innegabilmente rappre luogo, infatti, una miriade di piccoli commerci,
sentava il luogo del potere, non era certo il affari, scambi e traffici vari, tanto che nel 1422 il
centro della vita sociale della Terra. Un'altra buon Alfonso V d'Aragona, che di commerci e
località aveva assunto col tempo una traffici se ne intendeva dawero, autorizzò,
importanza economica e sociale considere durante quindici giomi e con inizio otto giomi
vole, tanto da rappresentare per un lungo prima della festa di Santa Venera, UI1< ... fiera che
periodo il centro vitale di tulla la Terra di Aci. attirò nei luoghi ancor più mercanti e venditori.
J.:ac<lua presente in gran quantità aveva Per i bravi abitanti della Terra, la fiera era
detenninato la forzata localizzazione d'impianti utile a sbarcare il sempre magro lunario.
adibiti al suo sfruttamento, e così tra Reitana e Erano tempi difficili e si faceva fatica tra
Capo Mulini lungo il corso dei secoli erano sorti sommovimenti, epidemie di peste, e carestie,
svariati opifici: dai mulini per la molitura dei
grani, ad un esteso impianto adibilo alla
lavorazione delle fibre di lino denominato
Mangarwria, a macchine idrauliche quali
-
"
gualcherie, riserie, segherie ecc; opifici che dal
sin dal Trecento e sino a tullo l'Ottocento,
sappiamo esistenti in tali contrade(31.
I luoghi avevano oltre all'importante
valenza economica anche una funzione
sociale. Gli abitanti della terra costretli da
angherie baronali a macerare il lino nelle
gume (fossi pieni d'acqua) si ritrovavano Ira
luglio ed agosto nella zona della Manganaria
dove, nell'attesa che il lino completasse la
macerazione, socializzavano tra loro.
Paradossalmente le imposizioni baronali '.
che costringevano gli abitanti a fre<l uentare la
M(mganOlia (il barone vi percepiva decima
ed altri balzelli su tullo il lino coltivato nel
bosco di Aci) dava opportunità di scambiare'
informazioni, notizie, idee, comuni
aspirazioni. I popolani si trovavano così
sovente a raggiungere un'unione d'intenti che " ." � �.' l
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certo non giovava al barone essendo spesso
rivolta verso l'emancipazione da un potere \"t:ru1a, )a.!io. fonJ�"i ft...·iw.t�
AOORA •
STOR1ll LOCALE .'
CD AOORA
�., STORIA LOCALE
lateralmente all'attracco del Cal>O. I cinque in ogni caso da impedire ai cittadini di Catania
fusti sbarcarono i predoni proprio in tale luogo di accorrere in tempo. Il fatto che ad
perché erano sicuri di non essere awislali. Le intervenire furono i cittadini di Catania, peraltro
modalità dell'attacco sono, infatti, relativamente distanti dai luoghi, la dice lunga
caratteristiche di un'azione di sorpresa sulla precarietà dei sistemi di difesa della 7erra.
effettuala da un nemico che conosceva bene Nessun casale raggiungeva il numero di
luoghi, punii di awistamento e caratteristiche popolazione adeguato ad una risposta difensiva
del territorio. Anche le imbarcazioni usate, i efficace, né tantomeno il barone manteneva un
fusti, vascelli a remi più piccoli e quindi più numero di militari così numeroso da poter
agili delle galere, erano funzionali alla contrastare lo sbarco della piccola annata, è
strategia, pennellevano, infatti, di manovrare probabile, peraltro, che tra le sei vittime
con maggiore facilità sotto cQsta, dell'incursione vi fosse qualche sgherro del
destreggiandosi agevolmente tra scogli ed barone intento a controllare l'esazione dei
insenature che, da parte loro, contribuivano balzelli che alla Manganan"a si effettuava.
a rendere molto difficoltoso l'awistamento. Così gli aiuti provenienti da Catania, giunti
[[ luogo dello sbarco -il promontorio di S. qualche ora dopo l'incursione, non poterono
Anna- permelleva, peraltro ai Turchi, di non che assistere impotenti al veloce disimpegno
essere visibili da parte di vedelle localizzale dei navigli nemici che si allontanavano
nella vicina insenatura di Capo Mulini, mentre indisturbati dopo aver richiesto Ca chi?)
la rapida azione d'aggiramento da S. Anna un'improbabile trattativa per il riscallo dei
verso l'entroterra servì a tagliare le vie di poveri prigionieri.
comunica-zione impedendo che fosse dato Vassallo a CaI>O Mulini non fu un'azione
l'allanne. Le vedette situate a CaI>O Mulini si isolata. Qualche anno dopo fu la volta del cas.:"lle
videro così strette tra i vascelli che, una volta di Mascali, non senza, comunque, una
sbarcati gli armati a S. Anna, erano successiva fugace visita a Capo Mulini:
velocemente entrati nello sC(Jro e la Di ii fusll vlml/m in lo casale di Mascali
retroguardia della piccola armata che, ltem nolo como In anno prediclo X/li
verosimilmente, li neutralizzò tanto facilmente indicionis 1524, de mense seplembrls
quanto velocemente. L'obiettivo era d/e vero XVI mensis eisdem dle veneris
l'agglomerato dei mulini collocati poco de mane, in lo casale di Mascali ca/aro
distante dal Capo e la zona della ManganO/ia, (ridiclrl fusli di Turclli el mlslro In lerra
come abbiamo visto in quel periodo dell'anno circa quallroclrenlo pirsuni lo molino
molto frequentata; ma era soprattutto il all'arburl, el mldaro fino a 11.1 casali, cir
pianoro antistante S. Venera al pozzo, dove ca m/gla dui inlro lerra el prlsiro infm
erano in corso gli apprestamenti per l'annuale IlOmllll domI; el plcllUl/lii circa oclallla
fiera di S. Venera e dove, è probabile, erano già plrsuIII. El declli scapparo, prlslro etio",
numerosi i mercanti alle prese con j preparativi Iucla lo roba, di modo chi diclo casali si
per poter l'indomani iniziare scambi e vendite. disabitao, el da poi inbarcati, v/lllliru a
Le loro mercanzie ed i loro denari erano i l lu porlll di li Mulina di Yachi sellcza
bersaglio principale dell'assalto. pagura alcuna, slectiro surli per fl
i lo
In funzione dell'obiettivo anche il giorno la lIocli el poi silldi alldaro, dicjiallo a/
dell'incursione venne quindi accuratamente CUlli antichi chi ma; a lai loco vimliro
scelto. Il 17 luglio, giorno che precedeva fusti.!')
l'inizio della fiera, se da una parte, infatti,
assicurava già di trovare mercanti e Doveva ancora trascorrere mollo tempo,
mercanzie, scongiurava dall'altra, la presenza prima che Capo Mulini trovasse più efficaci
di un numero consistente d'uomini validi alle forme di difesa, nel frattempo divenne un
armi, la cui reazione poteva sicuramente bers.:"lglio potenziale dei raid turchi che però
rendere molto più difficoltosa l'impresa. non riuscirono più a sorprendere con la stess.:"l
Anche la quantità d'armali impiegati facilità i frequentatori dei luoghi vicini al
nell'incursione è significativa, infatti, le circa pericoloso scalo. [[ ritorno al demanio della
200 unità utilizzate erano sufficienti a Terro di Aci permise, infatti, di destinare alla
controllare oltre all'inenne popolazione che difesa del territorio, ed in particolare dello
comprendeva donne e bambini usuali sclwro principale di Capo Mulini, notevoli
frequentatori dei lavatoi della zona, anche le risorse economiche ed una maggiore
poche persone armate in quel momento attenzione. Anche la funzione strategica della
presenti nei luoghi. Sicilia nel frattempo mutava, diveniva questa,
Vincursione fu abbastanza veloce, tanto infatti, base di importanti operazioni militari.
ACìORA •
Munita di nuove fortificazioni, progellale diversi secoli. Per dirla con 8raudella grande
secondo i più moderni principi dell'ingegneria storia abbandonavo il Medile"aneo(�).
militare ed in grado di resistere alle anni da Cerio per i siciliani, se la grande storia
fuoco venne p re sidiat a, in quel tempo, da significava soprattutto lunghe e sanguinose
contingenti spagnoli composti da migliaia d i guerre, l'esserne abbandonali, tullo sommato,
soldati, mentre i suoi porti, adeguatamente non li rattristò più di tanto. Costituì invece un
rinforzali e protetti, accoglievano flotle gravoso fardello, l'endemica pirateria che
composte da centinaia di imbarcazioni colme danneggiava i tramci mediterranei ed impediva
di soldati e marinai pronti a partire per le il commercio con la riva africana del
svariate imprese militari in Africa, nel Levante, Mediterraneo, tradizionale e redditizio mercato
a Napoli. I b rav i siciliani non seppero chi di riferimento dei siciliani. Da allora l'isola fu
temere di più, se le ipoteliche ed occasionali terra di frontiera: colonia dimenticata di un
razzie turche, o le ben più reali e continue Iml>ero, quello spagnolo, in lenta agonia.
vessazioni cui erano so ttoposti dai "salvatori " Da quel momento la difesa dell'isola gravò
spagnoli. Tanto che spesso, forse essenzialmente sui siciliani mentre, da parte
rassegnandosi al male cercavano di liberarsi loro, i turchi si servivano per la guerra di corsa
co n la forza del rimedio, dando vita a d di pirati e barbareschi. Dovette così
improwisc quanto cruente rivolte che spesso necessariamente nuovamente mutare la
I>ortavano a carneficine da ambo le partj(1J. strategia difensiva dell'isola che da allora si basò
Ne sanno qualcosa gli abitanti della Terra su un triplice sistema integrato di torri
di Aci, che nel 1570, esasperati per i ripetuti d'avvistamento, di milizia territoriale e di
soprusi, reagirono contro i soldati spagnoli cavalleria leggera. I posti d'awistamento, sparsi
forzatamente alloggiati nei loro casali ed in su tutto il litorale dell'isola, erano nornlalmente
men che non si dica ne fecero macello. fonnati da quattro uomini, avevano il compito
Pagarono un altissimo prezzo in sangue ed in in caso di scandalo di inimichi di segnalarne la
denaro: ben diciassette di loro vennero loro presenza alle stazioni successive tramite
impiccati e le loro leste inviate a Palermo fuml.l di jOl71u e foCII di nocti mentre alcuni
servirono di macabro monito per tutti i soldati a cavallo davano l'allarme alle milizie
siciliani. Alla fine, solo un'ingente somma che, territoria li(,ol. Avveniva spesso così un
peraltro, gravò sulle casse comunali per ben �grazioso minuetto" tra torri d'awistamento
Ire lustri, riuscì a calmare la sele di vendetta e milizie armate che da terra, individuate le
di una giustizia più che mai cieca. imbarcazioni corsare, ne seguivano il
percorso marino passandos i torre dopo torre
a vittoriosa battaglia di Lepanto i segnali d'allarme e abitato dopo abitat o la
L
(1571)
�e la successiva perdita di Tunisi (I 573) vigilanza ed il presidio del proprio territorio,
s ignificar ono lo spartiacque per le grandi mentre dall'allra, in mare, il naviglio nemico
imprese nelle acque del Med it erraneo : non costeggiando cercava l'approdo favorevole
più grandiose azioni militari, non più micidiali per sferrare l'attacco.
scontri tra centinaia di navi, non più costose Tali UballetW certo non costituivano un
quanto effimere conquiste africane, ma da sano e apprezzato divertimento per la
allora s ol o operazioni di basso profilo, d i popolazione giacché, particolarmente nel
�polizia di mare" che servivano a d allentare tempo in cui il mare era propizio, sovente per
la presa dei mussulmani su una Sicilia ormai oltre sei mesi l'anno, ricorrenti erano gli allarmi
sprovvista di contingenti stranieri e soprattutto e pesanti i costi sostenuti da una popolazione
di munite nottelSJ• che doveva abbandonare luoghi e lavori
Sino a quando nel 1581 Turchia e Spagna, agricoli spesso per svariati giorni.
consigliate da altre più pressanti faccende, Per difendere il loro territorio gli abitanti
concordarono una tregua che ripetutamente della
rinnovata sand, di fatto, la fine del confronto un litorale lungo ben ventiquattro chilometri,
cristiano-mussulmano. D a allora le forze per ciò fare utilizzavano sette punti
presenti nel Mediterraneo vennero d'awislamenlo Tali I>osti di guardia, dapprima
.
gradualmente ritirate per essere impiegate, le costituiti da piccoli casotti di legno e 1><1glia,
turche, contro la Persia, e le spagnole sul fronte nel 1627 furono fortificati con la costruzione
atlantico e nord-europeo. di garitte di robusta muratura. Le garitte
[I Mediterraneo, lasciato dalla grande alloggiavano quattro uomini che si
guerra, scivolava così nuovamente verso quella alternavano nella vigilanza, mentre soldati a
"guerra inferiore" - come è stata definita la cavallo facevano la spola Ira queste per
pirateria - che lo avrebbe travagliato ancora per r a c c o g l i er e eventuali allarmi. Appena
Cl AGORA
. STORIA LOCALE
L
a Terra di Aci aveva subito nel corso
� del Cinquecento importanti cam
biamenti socio-economici. Riscattata dalla
servitù baronale era caduta solto gli artigli
. .
rapaci di potenti famiglie catanesi da sempre
presenti nel territorio. Lentamente, favorito da
.
'
..
un prodigioso incremento della popolazione,
si era fatto strada un patriziato locale di nuova
formazione cile, esautorando progressiva
mente le famiglie catanesi, riuscì a . '
,
conquistare il controllo del territorio nei primi
decenni del Seicento. . .
Significalive variazioni erano nel ' h '� .J'
"
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frattempo, intervenute anche all'interno della .=
",
struttura sociale della Terra. Un casale, quello .... ' - . r
." ........ ,f
di Aquilia (l'alluale centro storico di Acireale),
aveva preso il sopravvento su tutti gli altri e
dal suo turbinoso sviluppo era nato un grosso
... 7-�\ .�'i.. ,;_.
AGOH,4 �
STORIA LOCALE •
vantaggio delle numerose piccole imbarcazioni dello piano IJersona veruna forchè sOlto il
che naviganQo sollo costa assicuravano j campanile di matina el il giorno abbasso
collegamenti dell'isola. Jbtevano, infatti, queste Sollo alcune appennate di piccole caselle et
navigare con relativa tranquillità godendo della c0l1e che vi sonno ad un lato di detto piano
protezione sotto costa dei cannoni e dei mortai et anco non teni alcuna comodità di acque
situate nelle torri. Il sistema difensivo trovò sorgenti cile per be,l! si mandano a pigliOll!
completamento nei primi decenni del Seicento, 0110 ri/Xl del mare 1... 1
quando alle Ioni di S. Anna ed Alessandrof1o, si
aggiunse il forle del Toc co che insieme al Nella relazione il duca analizza con evidente
Castello di Aci chiudeva i due estremi del competenza la darsena del Capo ed i sistemi
sistema. Il resto della costa settentrionale di difesa esprimendosi in questi tennini:
(all'incirca da S. Tecla, dove arrivava la giUata 1 .•. 1 conforme per delte precalendate let
dell'artiglieria posta nel Tocco, sino al torrente tere mi viene ordinalo et andato a rico
di Mangano estremo limite del territorio di Aci) noscere il disbarco con alcuni
non ebbe mai posti fissi d'arliglieria, gentilllOmini capi llelli quarteri
probabilmente perché meno popolata. dell'Aquilio ponendoci in una feluga et
Due dei quallro punti di difesa muniti di misurato l'aflezza dell'acqua che è nel
artiglieria erano situati in prossimità della rada capo delli molilli {iII tal modo chiamato
di Capo Mulini (la torre di S Mna e la tonl! degli da essi} riconobbi lo difficoltà grandi che
Alessandrano - ce ne siamo occupati nel IlOv;rebbe lo ;nimlco volendo tentar di
recente lavoro Acque, ruote e mulini nella
w poner genli in lerra per essere quel mare
Terra d i Aci"); l'artiglieria presente in questi, quasi tullo pieno di scogli coverl; dall'ac
insieme con quella del Castello di Aci qua el anco che sia ca/X1ci iII alcuna par
pennetteva una sufficiente difesa dell'approdo. le di (ricevere) galere sia composta al
Una attenta descrizione di Capo Mulini e dei grecale che in detti mari sol fare danno
suoi sistemi di difesa ci viene data in una notabile.
relazione del primo Seicento. Il documento è Giunslmo sino ad una piccola ;saletta la
particolannente significativo poiché l'estensore quale con il capo della torre di S.ta Anna,
è un waddettoailavori"; si tratta, infatti, di: "Don nuovamente fabbricata el finita da llui
f"rancesco Lanario Duca di Carpignano alln; a questa parte per securezza di del
Cavoliero dell"habito di Calalrava del consiglio lo dlsbarca, fannano una conca seu scaro
di guerra di sua Maestà nello stato di Fiandra di mare et Ira dello capo et isoletta pre
Capitano d'arme a guerra della cillà di Catania della vi è da un miglio incirca di distanza
per tullo Tavormina loro costrilli coste el mO/ine alla ripa llel quale vi è ulla abboTlda"za
sopra intendente generale delle fortificazioni et di vari et grossi sassi che remlino
fabliche di essa città di Catania" in quel periodo difficul!oso li poner genli in terra non
dimorante a Catania con l'incarico di rivedere senza gran pericolo con schifi (piccole im
le fortificazioni della città. barcazionI) essendo quasi impossibile ap
Il compito gli era stato affidato dal Vicerè prossimarsi galere per far preda e l
per sedare un acceso conflitto, tra gli abitanti di trallenervisi.
Aquilia e gli altri casali, vertente sulla Oltre che detto spazio seu conca di mare
collocazione della fiera franca che i primi, posto come mecza luna non solo viene
servendosi di motivazione in parte pretestuose, SCOtlel10 et guardala da della tOlTe di Snta
volevano spostare nella loro piazza principale, Anna ma anco del castello di laci nel quale
a quei tempi ben lontana dall'armonioso vi è un pezzo chiamato sacro che lira quasi
barocco che attualmente la caratterizza, se il un qual10 di miglio più auanti detta isola che
Lanario nel medesimo documento così la è un capo di delta conca di mari el di una
descrive: altra torre vicino di Sia Anna situata nel
1 .. 1
. la piacza dello dello quorteri della mezzo a man sinistra del disbarco pretenso
Aquilio situata inanti lo matri ecc/esia, delli giurati delli qU0l1eri dell'Aquilio lo quale
conobimo chiaramente esser loco molto tonl! è del barone di Lal1nicci di Calania et
caldo essendo scovel10 et esposlo al sole di vi è un peczotto che sparando passa quel
ogni parte senza alcun reparo di casi ne loco dove giungi il pezzo del castello di laei.
respiro di venti per il che nella maggior pw1e El essendoci da 1I0i conosciuto quel che
del giomo vi sia fisso il sole et vi manca aura si dovla dalla parte di mare detenninamo
di venlO et lo rende caldissima el quasi in dello capo di riconoscere il camino che
impraticabile in questi tempi come potrebbe fare l'inimici per assalire lo so
pll!sentemente non ci si vede assistere in p r a decla Fera d i S.ta Vennira, et
� AOORA
,.: STORIA LOCALE
relrovamo essendosi in delto capo uniti i provenienti da tutto il Regno, rendeva i luoghi
quatlro giurati el molti persulIl di molto appetibili ai corsari.
considerattioni di lutti i quarterl /n detta Il sistema difensivo di Capo Mulini si
ripa del mare sudetto essirci molli casel mantenne pressoché immutato sin al J 674
le "abitale da persone che fanno matto quando fu necessario potenziarlo durante la
ni et ch/oram/dl et stanno armali con rivolta di Messina. Ma è questa una vicenda
archibugi li quali chiaramente si conosci che merita di essere analizzala a parle in una
che servillo per guardie di detto loco ol prossima occasione. •
tre le astarie el altre habilallionl che pre
sentemente vi sono el di più li forasteri
et viandanti che con filughe el altri gene l-
-
re di barche che ordinariamente vi soglino
capitare el in nostra presenza ni
,
sopravenniro due per non poter passare
Inante per lo forte grecalala Il che vlen
fomlUta quasi una continua habitatione
,...
,
/l ool/A •