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LA DEDICA

REMI BLU

Unedizione speciale

A colpi di remo nel ricordo di Luciano De Majo

Luciano De Majo
Il presidente del Comitato Organizzatore della Barontini spiega perch stato deciso di dedicare la 44 edizione a Luciano De Majo, cronista del Tirreno, scomparso a 40 anni nel febbraio scorso

di Massimiliano Talini
Il comitato organizzatore della Barontini ha deciso di dedicare la 44 edizione a Luciano De Majo. E, sul prato della Fortezza stasera ci saranno momenti significativi con cui, insieme alla famiglia, ricorderemo Luciano davanti al popolo della Barontini. Tra i suoi tanti interessi e impegni, Luciano ha sempre lasciato uno spazio particolare al mondo del remo. Perch espressione di popolo, diceva e scriveva; perch (segue a pag. VII dellinserto)

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sfidarsi, questa volta, non ci sono solo i rioni. Pontino e Venezia che giocano in casa, Borgo che cerca il riscatto, Ovosodo e San Jacopo che hanno dimostrato di saper vogare, vogare forte. Fabbricotti, che a grinta non deve prendere lezioni da nessuno. Ardenza e Salviano, a caccia della rivincita. C qualcosa di pi. C il remo che sfida se stesso. O meglio che sfida il suo futu-

Cos la Coppa si lancia nella sfida del turismo


Fossi accesi nella Notte Blu per riportare livornesi e vacanzieri sulle spallette
ro. Che prova a reinventarsi, a scoprirsi di nuovo evento. Non che negli ultimi anni fossero mancati la passione, la fatica. Lo Spettacolo. Quelli ci sono sempre stati. Eccome. Ma forse sono un po mancati i livornesi. Quei livornesi che (neppure troppi anni fa) riempivano le facciate dei palazzi storici di bandiere. Facevano a cazzotti, come si dice da queste parti, per sedersi sulla spalletta del Voltone e vedere uscire i vogatori dal tunnel di piazza della Repubblica. Vederli correre sullacqua, stremati ma combattivi, verso la linea del traguardo. Perch qui, lungo i fossi imbrogliati dalle correnti, anche un centesimo fa la differenza. Stasera la 44 esima Coppa Ilio Barontini e tutto il mondo del remo accettano la sfida. La sfida dello spettacolo. Provano non solo a tenere viva la passione dei livornesi doc, ma a fare il salto di qualit. Il salto turistico. Perch per la prima volta Coppa Barontini sinonimo di Notte Blu. La gara remiera si accender proprio nelle ore di festa della provincia: negozi aperti, spettacoli, passeggiate sotto le stelle. Anche le mura medicee della Fortezza Nuova - cornice delle sfide sui gozzi - saranno illu-

minate di blu. Sfida turistica: due parole forse un po inflazionate. Ma che per le gare remiere oggi sanno di scommessa vitale. Di lotta per la sopravvivenza. Del resto la lotta - di ben altro tipo, certo - nel dna di questa Coppa spettacolare intitolata al combattente e partigiano Ilio, per tutti Dario. Non saranno certo i barontiniani a tirarsi indietro... Juna Goti

FOTOLAURALEZZA

SABATO 18 GIUGNO 2011

SPECIALE Barontini 2011 trofeo Edda Fagni


TEMPI DA BATTERE

IL TIRRENO

LA KERMESSE DEL REMO


1) Venezia 2) San Jacopo 3) Salviano 4) Benci Centro

COPPA ILIO BARONTINI Classifica 2010


145657 150250 151533 151755 153416 154050

TROFEO EDDA FAGNI Classifica 2010


1) Magenta Origine 164459 2) Shangai Filzi Torretta 171991 3) Ardenza La Rosa 172301 4) Montenero 173216 5) Sorgenti Corea Cigna 175728 6) Quercianella 180259 7) Colline Coteto 183185 Non ha partecipato Antignano

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LEVENTO. Al centro gli equipaggi sul Pontino Di lato il pubblico

5) Borgo Cappuccini 7) Fabbricotti

6) Pontino San Marco 153998

Una Coppa, 44 storie


Stasera la sfida tra i canali della Livorno pi genuina
LIVORNO. Una lunga corsa dal 1966 a oggi. Due anni di buco tra il 1971 e il 1972, qualche trasformazione al percorso tra il 1989 e il 1991, poi il definitivo passaggio alle sfide in notturna (nel 1983). Stasera la Coppa Ilio Barontini compie 44 anni, 44 storie da raccontare. Lungo i fossi sono pronti a sfidarsi gli equipaggi a dieci remi che portano i colori dei rioni della citt, precedeuti dalla battaglia delle gozzette per la 14esima edizione del Trofeo Edda Fagni. La Barontini - che questanno sposa gli eventi della Notte Blu - forse la pi spettacolare tra le gare remiere livornesi. infatti, al contrario della Coppa Risiatori (una vera e propria maratona del remo) e del Palio Marinaro (dove le boe in mare aperto sono tiranne), una gara a cronometro in cui ogni equipaggio gareggia singolarmente, compiendo sotto le stelle un percorso di circa 3200 metri lungo i fossi medicei sul perimetro del Pentagono del Buontalenti. Si parte intorno alle 22 dagli scali delle Cantine. Voga a pi non posso lungo scali del Pontino, scali Reali, scali Rosciano, Darsena Vecchia, Ponte Nuovo, scali DAzeglio, Saffi, Voltone, per arrivare di nuovo agli scali delle Cantine. La gara tocca i rioni storici della citt - Pontino, Venezia, Borgo Cappuccini e Benci Centro Ovosodo - con gli appassionati che si assiepano lungo spallette e scalandroni. Per incitare i vogatori in gara. Per assaggiare un pizzico di - questa s - livornesit.

ALBO DORO GOZZETTE


1978 1979 1980 1981 1982 1983 1983 1985 Ovosodo Colline Ovosodo Salviano Ovosodo Ovosodo Fabbricotti Pontino Montenero Salviano Salviano San Jacopo (2150 metri) San Jacopo (2150 metri) Colline Colline Shangai Colline Ardenza La Rosa Antignano Ardenza La Rosa San Jacopo Shangai Stazione San Jacopo Shangai Pontino Pontino Colline Shangai Antignano Borgo Cappuccini Magenta 162734 162177 163237 164197 163464 160732 161842 161296 161997 160988 160835 122708 125362 162448 164078 163438 162209 164732 161804 161029 162665 170337 162987 163479 163050 160980 162979 163227 162432 164262 163765 164459

IL PROGRAMMA
Di seguito il programma della manifestazione. Tra sport, divertimento e solidariet. Alle 22 parte la 14esima edizione del trofeo Edda Fagni, gara a cronometro riservata alle gozzette. Partecipano gli armi dellAntignano, Colline, Montenero, Shangai Filzi Torretta, Sorgenti Corea Cigna e lequipaggio dellAccademia Navale (fuori classifica). Intorno alle 23 inizia la 44esima Coppa Ilio Barontini, gara a cronometro riservata ai gozzi a dieci remi. Sui fossi scendono le ciurme di Ardenza La Rosa, Benci Centro Ovosodo, Borgo Cappuccini, Fabbricotti, San Jacopo, Salviano, Venezia, Pontino San Marco. Le premiazioni si svolgeranno al termine delle gare (quella dei quattro subito prima dello start dei dieci). A partire dalle 20.30 sul pratone della Fortezza Nuova possibile cenare con il pesce fritto nel padellone allestito dai commercianti del mercato centrale, a cura dellassociazione SportLandia. Il ricavato sar, infatti, devoluto all associazione - che segue i ragazzi disabili e li accompagna nel mondo dello sport - per lacquisto di unimbarcazione per gli Special Olympics.

Scali delle Cantine: gli orari delle partenze


LIVORNO. Gli equipaggi in gara si presenteranno davanti alla linea di partenza sugli scali delle Cantine seguendo lordine di arrivo inverso della Coppa Barontini. A quattro. A partire per prima, alle 22.20, sar la barca dellAccademia Navale, allesordio assoluto alla Coppa Barontini. I vogatori in divisa gareggeranno, ma fuori classifica. A seguire partiranno: Colline (22.24), Sorgenti (22.28), Montenero (22.32), Antignano (22.36), Shangai (22.40). A dieci. Partiranno, nellordine: Ardenza La Rosa (23.00), Salviano (23.05), Pontino San Marco (23.10), Fabbricotti (23.15), Borgo Cappuccini (23.20), San Jacopo (23.25), Benci Centro Ovosodo (23.30), Venezia (23.35). IL PERCORSO: la partenza sugli scali delle Cantine, in direzione Fortezza Vecchia

1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Borgo Cappuccini (2150 metri) 122708

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IL TIRRENO

SPECIALE Barontini 2011 trofeo Edda Fagni

SABATO 18 GIUGNO 2011

Pontino a un soffio cerca laggancio. A quattro remi lequipaggio da battere lo Shangai

Super Venezia contro tutti


il rione che ha vinto di pi nella storia della Coppa (16 ori)
ALBO DORO GOZZO A DIECI REMI
LA FESTA. A destra i vogatori del Venezia che lo scorso anno si sono portati in cantina la coppa
ANNO 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 VINCITORE Pontino Venezia Pontino Venezia Pontino Non disputata Non disputata Pontino Pontino Pontino Pontino Ardenza La Rosa Borgo Cappuccini Borgo Cappuccini Pontino Pontino Borgo Cappuccini Venezia Venezia Venezia Venezia Ovo Sodo Venezia Pontino (2150 metri) Pontino (2150 metri) Pontino (2150 metri) Pontino Pontino Montenero Venezia Ovosodo Pontino Venezia Venezia Salviano Borgo Cappuccini Venezia Venezia Venezia Venezia Ovosodo Ovosodo Ovosodo Venezia Venezia TEMPO 155404 155080 153960 152070 150556

NON SOLO SPORT

Il ricavato andr allassociazione SportLandia


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Pesce fritto e solidariet sul pratone della Fortezza


LIVORNO. Tutti contro il Venezia. Quello rossobianco di Gigi Suardi senza dubbio lequipaggio da battere. Perch questanno ha gi vinto la Risiatori, perch lo scorso anno si portato a casa il trittico. Ma soprattutto perch la storia della Coppa ad assegnare alla ciurma del cavallino rosso la coccarda di numero uno. Dal 1966 a oggi il Venezia si portato a casa 16 Barontini, inseguito a un passo solo dallo storico rione del Pontino (15 vittorie). bero essere proprio i ragazzi di Scardigli, stasera, la vera sorpresa lungo i fossi. Di certo la voglia di conquistare la prima vittoria nella storia del San Jacopo tra i gozzi a dieci remi c tutta. Ma ogni pronostico sembra azzardato, con Fabbricotti, Borgo, Pontino, Ovosodo che alla Risiatori si sono dati battaglia, tentando di acciuffare un lontanissimo Venezia. A segnare il tempo pi basso nella storia della Coppa sono stati, per finire, proprio i due rioni che si contendono la corona: considerado il percorso tradizionale, nel 1995 il Venezia ha vogato in 140444; su quello accorciato il Pontino ha registrato, nel 1989, 110469. Tra le gozzette in gara nel 14esimo trofeo Edda Fagni, invece lo Shangai il rione da battere. Non lo dice la storia: a vincere di pi dal 1978 a oggi (cinque volte) stato il Colline che, ironia della sorte, naviga in grosse difficolt (ha rinunciato alla Risiatori). Ma a dire che sono Cosci e compagni a puntare alloro sono i risultati. Dietro, a inseguire, Anti-

INIZIATIVE. I volontari distribuiscono il fritto pescato dal padellone LIVORNO. Non solo sport, ma anche buona cucina, divertimento e solidariet. Stasera, sul pratone della Fortezza Nuova, si potr gustare il pesce fritto cucinato nel padellone allestito sotto alle mura medicee dai commercianti del mercato centrale. Il ricavato della vendita di totani, patatine fritte e un buon bicchiere di vino (costo 5 euro) servir infatti, in accordo con il comitato organizzatore della Coppa Ilio Barontini, allacquisto di una barca per i ragazzi e le ragazza di Sportlandia, lassociazione che da anni accompagna in modo unico sport e disabilit. Gli stessi componenti di Sportlandia - capitanati dal presidente Mauro Martelli, campione di remoergometro - parteciperanno alla cottura e vendita del pesce fritto insieme ai commercianti del Mercato.

Anche il record di velocit dei rossobianchi che nel 1995 hanno chiuso il percorso in 140444

Saranno proprio i due rioni di casa a giocarsi la volata o laggancio. Senza dimenticare il terzo dei rioni baciati dalla Coppa: lOvosodo. Prima di raggiungere il Voltone e larrivo, i gozzi corrono proprio davanti alla cantina del Benci, lungo il fosso che guarda dal basso il mercato illuminato e gli scali Olandesi. I risultati dicono che lOvosodo il terzo rione da battere: nellalbo sul gradino pi basso del podio con cinque vittorie, seguito da Borgo Cappuccini (quattro), Ardenza e Montenero (una). I biancogialli si sono portati a casa il secondo posto nella prima vera gara della stagione, la Risiatori. Hanno inseguito il Venezia, davanti a un gruppo agguerritissimo di rioni. Primo fra tutti il San Jacopo (terzo nella maratona del remo). Dopo gli ottimi tempi registrati nelle prime gare potreb-

150691 145791 150782 144945 143911 145034 144016 144774 145552 145474 145207 144243 143572 143162 143162 144259 110469 110944 110965 141852 142634 141537 140444 141293 142093 141990 142091 142493 142311 144301 142770 142904 144877 144680 144485 155029 143214 145657

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gnano, Montenero, Sorgenti, Colline. E pure lAccademia che questanno, per la prima volta, apre la gara, fuori classifica. Chi andr allarrembaggio dei quartieri nord? J.G.

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SABATO 18 GIUGNO 2011

SPECIALE Barontini 2011 trofeo Edda Fagni


IL RICORDO

IL TIRRENO

TRA SPORT E MEMORIA

In vetrina due mostre sotto il segno di Dario


LIVORNO. Due mostre nel segno di Dario. La prima stata allestita sugli scali del refugio dal Centro politico 1921 - I figli di Dario: unestemporanea artistica in ricordo di Ilio Barontini visitabile oggi a partire dalle 15. Ilio scrivono i rappresentanti del gruppo - stato un esempio di lotta antifascista. Aver combattuto per la libert in Italia come in Spagna, in Francia come in Africa, ha significato una unit di lotta di tutti i popoli contro linvasore, oltre la nazionalit. Il suo esempio attuale oggi pi che mai. Sar invece inaugurata in autunno la mostra Ilio Barontini, un uomo, un combattente, uno dei principali personaggi della storia del 900, curata dal comitato organizzatore della Barontini, dallAnpi e dallArchivio storico della resistenza della provincia di Livorno. In mostra ci saranno foto, documenti, oggetti e per la prima volta una documentazione proveniente dallArchivio storico della Resistenza di Bologna. La mostra sar inaugurata in autunno, in concomitanza con lapertura delle scuole. Sar unoccasione per iniziare con gli studenti un percorso su Barontini e la Resistenza. Nellultimo numero del Serrate - la rivista della Coppa - ci sono gi alcuni lavori dei ragazzi. Maurizio Mini ha curato, invece, una sezione dedicata al giovane Ilio.

Ilio Barontini (a sinistra) e Walter Audisio

Curiosit. Le barche storiche portano i nomi di partigiani e garibaldini

I gozzi nei 150 anni dItalia


La tradizione del remo racconta la storia del nostro Paese
LIVORNO. dedicata a Ilio Dario Barontini - il combattente antifascista scomparso nel 1951 - la Coppa che attraversa i rioni storici della citt e che ogni anno racconta, vive la politica attraverso un avvenimento, un tema particolare. Questa volta il comitato organizzatore, presieduto da MassimiQuei valori continua che hanno ispirato la vita di Ilio, la voglia di libert, la lotta contro le ingiustizie. liano Talini, ha scelto di celebrare i 150 dItalia. La forza degli ideali scrive Talini che mobilitarono intere generazioni dal Risorgimento ai giorni nostri, passando da prove difficili, guerre, dal fascismo, dalla Resistenza, da lacerazioni profonde, fino alla Costituzione e alla Repubblica. rio) - sono stampati a caratteri cubitali nella storia della citt e del remo livornese. Di pi: sono impressi sui gozzi che sfida dopo sfida ac-

Da Barontini a Sgarallino: i livornesi che hanno dato la vita per difendere la libert
compagnano la passione e la fatica degli atleti in gara, attraverso i nomi di alcuni livornesi che hanno scritto anche solo un piccolo capi-

tolo della storia repubblicana. Ecco chi appartengono, cosa rappresentano, i nomi dipinti sulle barche stiriche. SAN MARCO PONTINO: Ilio Barontini. Quello del San Marco Pontino si chiamo proprio Ilio Dario Barontini. Ilio abitava in via Palestro, vicino alla casa in cui, nel 1922, furono uccisi dai fascisti i fratelli Gigli. Il Pontino era un quartiere an-

Ma anche quei valori che - sottolineano sia gli organizzatori della Coppa che i rappresentanti del centro politico 1921 (i Figli di Da-

tifascista dove tra il 1922 e il 1924 si svolsero battaglie campali, con scontri fisici e lanci di vettovaglie dalle finestre. C una targa sugli scali del Pontino che ricorda proprio il coraggio e le battaglie degli abitanti del quartiere. Quando Barontini emigr in Corsica per sfuggire alla condanna del Tribunale Speciale, part proprio dalla cantina del Pontino con una piccola barca a motore.

IL TIRRENO

SPECIALE Barontini 2011 trofeo Edda Fagni


Dopo lestate i lavori per bloccare le infiltrazioni

SABATO 18 GIUGNO 2011

Cantina-gioiello del 600 Sar la sede del comitato


LIVORNO. nascosta in fondo a uno scalandrone in pietra della Venezia, allangolo tra via Borra e gli scali del Ponte di Marmo. Ed un gioiellino, che dopo alcuni lavori di ristrutturazione diventer la nuova sede del comitato organizzatore della Coppa Barontini. LIVORNO. Una cantina del Seicento, con grandi volte e due portoni in legno che nascondono pi di tre secoli di storia. Gli interventi partiranno dopo lestate: impermeabilizzato il manto stradale soprastante (per eliminare le infiltrazioni che hanno fatto pi danni degli anni), il comitato potr quindi avere una sede definitiva in cui non solo organizzare la Coppa, ma anche iniziative culturali e sociali. Da una ricerca storica emerso che alla fine del Seicento la cantina era uno spazio molto grande, poi

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ARDENZA: Alfredo Sforzini. Il gozzo dellArdenza si chiama Alfredo Sforzini. Medaglia doro per la Resistenza, ha combattuto nella IV Brigata Garibaldi. Catturato dai tedeschi e torturato, Non dice una parola e viene condannato allimpiccagione. Riportato a Cavour su un autocarro, il partigiano, quando il camion si ferma allangolo tra piazza Statuto e via Pinerolo per lesecuzione, con le proprie mani si mette il cape-

stro al collo e gridando Viva la libert si butta dal suo patibolo. Il corpo rester appeso per 48 ore con un cartello al collo: Cos finisce chi spara a un tedesco. OVOSODO: Mario Camici. Mor in carcere dopo essere stato condannato dal tribunale speciale. Il suo funerale fu allestito negli anni Trenta, in pieno regine fascista, con un corteo funebre che divent un corteo antifascista che

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suddiviso. Si pensa che porti fino al Monte di Piet (via Borra) e da qui di nuovo nei fossi. Fa parte di unisola ottenuta dalla demolizione e ricostruzione degli spazi utilizzati dalla vecchia Fortezza Nuova, che fino al vertice degli scali del Ponte di Marmo. Dove ora si trova una cabina elettrica, nel 1696, men-

tre si procede a rompere le muraglie della fortezza, si comincia a tracciare la prima strada del nuovo accrescimento, che poi prender il nome di Dal Borro, da colui che tracci i progetti da sottoporre al Granduca. Dopo lapprovazione si procede alla vendita dei lotti edificabili e quello allangolo tra la nuova strada e il

fosso dei Navicelli (come si chiamava il Fosso reale) di propriet della famiglia Pigli, che ottiene lautorizzazione a prolungare la propriet al di sotto del livello della strada, fino allacqua. La costruzione di questi fabbricati e della cantina avviene tra il 1696 e il 1720. Oggi inizia il nuovo corso nel nome di Barontini.

La cantina della Barontini, tra via Borra e gli scali del Ponte di Marmo

part silenziosamente dalla sua casa, in piazza Cavallotti, fino al cimitero dei Lupi. VENEZIA: Andrea Sgarallino. Il gozzo del Venezia si chiama Andrea Sgarallino. Quella degli Sgarallino fu una famiglia di garibaldini, che partecip alla valorosa battaglia contro linvasione austriaca nel 1948 alla porta San Marco. Gli sgarallino seguirono Garibaldi nella spedizione dei Mille.

MAGENTA: Aramis Guelfi. Il gozzo del Magenta (la sezione nautica, dopo il trittico dello scorso anno ha deciso di non partecipare favorendo il ritorno a dieci remi del Borgo) si chiama Aramis Guelfi: maestro dascia, antifascista livornese, combattente per la libert. Condannato a 4 anni di reclusione dal tribunale speciale, ha combattuto in una formazione partigiana nella zona di Volterra.

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lintenzione aprirla tutto lanno per organizzare iniziative culturali e progetti per il quartiere

SABATO 18 GIUGNO 2011

SPECIALE Barontini 2011 trofeo Edda Fagni

IL TIRRENO

LA COPPA COME LA RACCONTAVA LUCIANO


Trovatela voi una notte pi magica di questa
Una notte livornese piena di magia. Girate la citt per tutto lanno e trovatela voi, se ce la fate, una notte magica pi magica di questa. I Fossi si accendono dimprovviso. E lungo il loro circuito le spallette si riempiono di livornesi, di appassionati, di curiosi che passano di l e che si fermano: c la Coppa Barontini, appuntamento diventato ormai storico pi che tradizionale, per la stagione remiera cittadina. Dopo lanticipo di ieri, riservato ai giovani e alle ragazze, stasera tutta la citt parteciper a un evento spettacolare e suggestivo. La Coppa Barontini, gara remiera a cronometro che si svolge nei Fossi (partenza e arrivo sugli scali delle Cantine, davanti alla Fortezza nuova, percorso di 3200 metri lungo il circuito dei fossi), molto di pi di una semplice competizione sportiva. Nata nel 1966 per impulso della sezione Pci del quartiere di San Marco Pontino (primo presidente della Barontini fu Renato Tedeschi, segretario della sezione), con gli anni questa competizione ha sviluppato non soltanto gli aspetti di carattere sportivo, ma si caratterizzata anche per momenti di riflessione legati anche a iniziative collaterali che ne hanno fatto un luogo importante.

PARAGONI

come la Milano-Sanremo con i gozzi al posto delle bici


Se la Risiatori , per la fatica che impone, una sorta di Parigi-Roubaix e la nobilt del Palio Marinaro richiama il Giro delle Fiandre, restando in tema di paragone ciclistico la Coppa Barontini un po la Milano-Sanremo delle competizioni remiere, visto il suo altissimo contenuto di spettacolo. Una cronometro di 3200 metri attraverso il suggestivo circuito dei fossi medicei, per una volta liberati dalle imbarcazioni, che per gli atleti in gara una sorta di inferno: scatti e controscatti, rallentamenti e ripartenze una dietro laltra. Ma per i timonieri ancora peggio: tocca a loro scegliere le traiettorie migliori, pennellare le curve in modo da far risparmiare energie alla ciurma e arrivare al serrate finale col serbatoio non del tutto vuoto.

Il socialdemocratico che salv la gara del Partito comunista


Avete presenti i gozzi di oggi, di propriet del Comune? Scordateveli. Nellestate del 1966, quando nacque la Coppa Barontini, cerano ancora quelli del Palio della ripresa. Ognuno diverso dallaltro, ormai esausti e, soprattutto, di propriet dellEnal, un ente risalente allepoca fascista e oggi disciolto. Cos, quando la sezione del Pci San Marco-Pontino decise di dar vita alla Coppa Barontini, lEnal comunic che i gozzi servivano solo per il Palio, a quellepoca lunica gara remiera della citt. Strano a dirsi, ma a salvare i militanti comunisti che volevano ricordare il mitico comandante Dario fu un socialdemocratico come il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Fu a lui che Renato Tedeschi, segretario della sezione San Marco del Pci, e in quella veste presidente della prima Coppa Barontini, scrisse, chiedendo il patrocinio (...). Dal Quirinale, per la sorpresa dello stesso Tedeschi, arriv una lettera di risposta nella quale Saragat, che aveva conosciuto Ilio Barontini sui banchi del Parlamento, faceva i complimenti per liniziativa e, di fatto, metteva a disposizione la prefettura nel caso fosse servito qualcosa.

IL TIFO. Il pubblico si affolla sulle spallette e davanti alle cantine nautiche lungo i Fossi

LALBUM DEI RICORDI

1966: in 30mila lungo i Fossi per lo spettacolo del crono-Palio


La Coppa Barontini irrompe nel panorama remiero livornese con la veemenza del migliore Rudy Altig, nel caldo pomeriggio di domenica 28 agosto. Il ciclista tedesco sta festeggiando la sua maglia irridata conquistata sul circuito di casa del Nurburgring quando lo starter Gianmauro Agen, alle 18 in punto, abbassa la bandiera dando il via alla gara che qualcuno definisce cronopalio nei fossi, dimenticando che si tratta di una gara nata per ricordare la figura di Ilio Barontini, promossa dalla Sezione San Marco Pontino del Partito Comunista. Tredici anni dopo, nel 1979, sar Renato Tedeschi, primo presidente della Coppa, a spiegare in un intervista al Tirreno che loccasione del ventesimo anniversario del referendum istituzionale da cui nata la Repubblica non poteva essere migliore. Ma nel 1966 la stampa cittadina non sembra comprendere appieno tutto questo. Il Telegrafo parla anzi di strumentalizzazione (...). La novit di una gara remiera a cronometro fa centro al primo colpo, attirando lungo il percorso oltre trentamila persone. Il fato ha voluto metterci lo zampino, nel sorteggio dellordine di partenza: primo a partire il Pontino San Marco, il rione di casa, vincitore del Palio marinaro di quattro domeniche prima. Nessuno potr battere il suo tempo.

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IL TIRRENO

SPECIALE Barontini 2011 trofeo Edda Fagni

SABATO 18 GIUGNO 2011

DALLA PRIMA

A colpi di remo per Luciano


La Coppa di questanno dedicata al nostro collega De Majo
turale e turistica, oltre che sportiva. C da fare dellunicit e della tipicit di questa nostra tradizione marinara unoccasione per guardare al futuro della nostra citt, per caratterizzare la sua immagine, per valorizzarla in ogni modo. La Barontini, per Luciano, sempre stata la sua seconda casa, cos mi diceva la moglie Valeria qualche giorno fa. Ed vero, proprio cos. Credo che Luciano, tanti anni fa, abbia maturato con grande spontaneit e naturalezza la decisione di far parte del comitato organizzatore della Barontini. Punti di riferimento sono certamente stati quegli ideali e quei valori che hanno guidato la vita di Ilio Barontini: libert, democrazia, lotta alle ingiustizie ed alle sopraffazioni nel mondo, solidariet ne sono solo alcuni titoli. E a questi valori Luciano ha sempre guardato con attenzione e partecipazione. S, comunista con orgoglio e passione e con gli occhi curiosi e il cuore spalancato ad ascoltare il mondo. E, come Ilio Barontini, uomo di grande coerenza, Coerenza, coerenza una parola che presuppone idee chiare, volont ferma, forza e determinazione nelle scelte e nei modelli di vita. La vita di Luciano uno splendido esempio di coerenza, tutto il suo impegno nella politica e nellassociazionismo, il suo sguardo sempre rivolto ai pi deboli, il suo rigore morale, la sua generosit, la ricerca del profondo, delle ragioni, dei perch, il modo in cui interpretava la sua professione di giornalista. E, insieme alla coerenza, lamore: lamore che ha saputo dare con il suo protagonismo nelle associazioni, nel mondo del remo, nel movimento per la pace. Lamore per la sua bella famiglia: per Valeria, per Alessandro e Teresa. Il Serrate il giornale della nostra Coppa. Noi della Barontini labbiamo vista sempre come unoccasione bella e vivace di confronto e di discussione, Quali gli argomenti da trattare, al di l del programma della manifestazione, quali i temi politici e sociali da affrontare, quali le personalit da coinvolgere nel nostro progetto. E, insieme a Luciano, leggevamo con piacere e soddisfazione le riflessioni che ci tornavano indietro e, fra tante, in questi ultimi anni, quelle del presidente Carlo Azeglio Ciampi sulla gravit della crisi e sul dramma che coinvolge le giovani generazioni, quelle di mons. Ablondi sul valore universale del lavoro, quelle del presidente Napolitano sulla Costituzione e lunit della nostra Italia. Massimiliano Talini (presidente del Comitato Organizzatore della Coppa Barontini) LUCIANO DE MAJO. In alto e qui a fianco al lavoro mentre ascolta le proteste degli abitanti della Scopaia
PENTAFOTO

ha radici profonde, lunghe, vere che si intrecciano con la storia della nostra citt; perch testimonianza del legame che unisce la citt il mare i quartieri storici i fossi medicei; perch le gare remiere sono forza, sacrificio, fatica, ma anche rispetto per gli altri; perch questo mondo che vive sul volontariato interpreta nel modo giusto i valori veri dello sport. Nessuno conosce meglio di Luciano la storia delle gare remiere, di tutte le gare remiere. La sua voce le ha fatte vivere in diretta, i suoi articoli e le sue pubblicazioni ce le hanno presentate e illustrate con grande precisione e completezza. Conoscendo bene i limiti e le contraddizioni di questo mondo voleva sempre essere aggiornato sul progetto complessivo di riorganizzazione che in discussione: sosteneva con forza e con chiare

motivazioni che bisogna avere la forza e il coraggio di innovare nelle forme e nei tempi necessari, con la massima partecipazione alle scelte organizzative, con lobiettivo di recuperare un saldo rapporto tra sezioni nautiche e territorio e di esaltare le gare remiere come grande occasione cul-

Nelle cantine, in mezzo alla sua gente


Dentro il cuore della Barontini con gli occhi sul mondo
uciano lo sapeva benissimo: per me lacqua e il mare sono un incubo, la tradizione del remo mi affascina s ma come qualcosa di lontano quanto il folklore scozzese e, per singolare capriccio del destino, in trentanni di mestiere non mi mai capitato di occuparmi di Palio e dintorni. Ma quella sera dovevo averlo sparato proprio grosso, lo sfondone: Luciano era l, preso a met fra il desiderio di infischiarsene (non si pu pensare di spiegare la savana a un eschimese come te) e il mugugno di non capacitarsene (ma come fai a non ricordarti che te lho gi spiegato trenta volte...). Avevamo finito il lavoro della giornata e cera da aspettare la fine del turno di notte, Luciano avr probabilmente pensato che, in mezzo alla solita sfilza di telefonate del giro, cera il tempo per la trentunesima spiegazione.. Non era questione di pazienza, credo semmai fossero altri tre i perch. Il primo motivo era il fatto che stava scrivendo una storia della Coppa Barontini e dunque gli era facile squadernarmi sotto il naso documenti, file di capitoli, date, personaggi: ma se non li avesse avu-

FOTOLAURALEZZA

Luciano De Majo se n andato una domenica mattina di febbraio a 40 anni. Era un cronista che tante volte ha raccontato la Barontini ai suoi lettori ed era nel Comitato organizzatore della Coppa. Lo ricorda cos sul Serrate, il giornale della Barontini, Mauro Zucchelli, che con Luciano ha condiviso gli anni al Tirreno, una certa idea del mestiere di giornalista e molte altre cose.
ti sottomano, non sarebbe stato granch differente, visto che la sua memoria era un hard disk da qualche fanta-giga, soprannomi compresi. La seconda ragione riguarda unidea delle proprie origini e la voglia di condividerle: era come fosse il mio fratello, eppure lui nato nella sezione del Pci, io allombra del campanile avevamo alle spalle mondi spesso differenti. La ricchezza poterseli raccontare, presentare, offrire: come fossero una cosa bella, uno scrigno di te da mettere in mani altrui. Ma soprattutto il terzo perch, quello vero: ha a che fare con una cosa tutta. Per Luciano non si poteva non avere a cuore quel che la tua gente ha a cuore. A cominciare da gozzi e remi: e, dentro questo mondo, principalmente quelli della Coppa Barontini. Guai a crederlo nientaltro che una voglia di accondiscendere le masse o di mimetizzarsi nella grande pancia di quel che fanno tutti: chi lo conosce bene sa che in casa sua campeggia un manifesto di Nanni Moretti che, detta allingrosso, rivendica limpossibilit di stare con la maggioranza: un po come la lettera di don Milani a Pipetta. Difficile pensare a qualcuno che avesse un senso dellidentit pi marcato di Luciano: non significa affatto mettere una zeppa sul cammino del confronto con laltro, al contrario proprio da l che si pu partire, mica da una melassa buonista che sa di gelatina, un surimi di nulla. Devessere per questo che, alla fine di quel turno di notte in cronaca, mi disse che aveva da farmi vedere la cosa che stava scrivendo: la storia del-

Ha vissuto (da cronista e da organizzatore) lepopea del remo labronico per condividere una passione di popolo
la Barontini. Sia chiaro, non centra niente latteggiamento quasi paterno che chiunque scriva ha con quel che butta gi nero su bianco: il protagonista non era lui bens la sua gente. E anche qui, non centra che lui fosse fra gli organizzatori della Barontini: laccento non era su lui bens sullepopea della Coppa. Non la penna (o la tastiera del computer che fila dentro la pagina di Word 2007) a disegnare la storia, non lego di chi scrive il protagonista sul palcoscenico: sono i soggetti che hai davanti, tu devi solo raccontare. Farti voce di chi hai davanti. Rendere storia quel che per adesso soltanto una fotografia, un gesto atletico, lentusiasmo di una vita, una palata pi gagliarda delle altre, la gente che guarda dalle spallette, una dolce sera di quasi-estate...

Sar stato perch aveva poca fiducia nel fatto che mandassi a memoria i nomi di questo o quel vogatore, di questa o quella cantina, ma quelle parole non insistevano su chi aveva vinto, su una certa strategia vincente o sul gossip delle polemiche fra i rioni. Non so cosa abbia scritto: anzi, bugia, lo so ma in realt lho scoperto adesso che Luciano ci guarda da chiss dove con quel sorrisetto beffardo ma amico. A dirla tutta, lo ricordo come un racconto epico popolare: fatto di persone e delle cose in cui credono (con testardaggine ma senza tanta prosopopea). Cosa cera dentro? Tanti cuori. Che fossero di semplici spettatori, di atleti in lizza allultimo colpo di remo, di quel mondo delle cantine del Palio che sentiva cos suo. In mezzo ai 1500 mondi di Luciano - luno cos diverso dallaltro, li ritroveremo nel giorno dellultimo saluto in cui tutti eravamo con il nodo alla gola - cera quel suo modo di stare dentro qualcosa di speciale che lui sentiva essere la Coppa Barontini: intitolata non a caso a un partigiano (ma anche ex assessore) comunista, non a caso nata in una sezione comunista. Per se Luciano alzava una bandiera

non era per inventarsi un nemico e guardarlo in cagnesco: lo faceva per buttare sul tavolo fin da subito quel che lui era, senza trucchi n moine. Ecco perch, nel suo attaccamento alla Barontini, cera, lasciatemelo dire, anche una bella fetta del suo stare a sinistra, la sua sinistra: dietro la Coppa cera e c un gruppo che, cosa unica in tutte le arzigogolate vicende della sinistra in una citt di sinistra, ha affrontato a viso aperto ciascuna delle libecciate che la sinistra qui e altrove ha avuto negli ultimi ventanni. A dispetto delle mozioni congressuali, delle scissioni, delle liti, della divisione fra sinistra di governo e sinistra di opposizione. La sinistra ha fatto cento traslochi in questo ventennio: tanti che sembra quasi abbia smarrito lidea di una propria casa o campi solo del rimpianto di averla persa. Luciano sapeva che una casa cera e non era una nostalgia da amarcord: era una microfisica di rapporti resistenti. A cominciare da quelli costruiti sulla competizione a colpi di remi in un fosso sotto gli occhi di diecimila persone e duna Fortezza. Mauro Zucchelli

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