Vous êtes sur la page 1sur 2

SVEVO nasce il 19/12/1861 a Trieste da una famiglia benestante dorigine ebraica,proveniente dalla Germania.

In quel periodo Trieste era una citt multiculturale e molto attiva e vivace dellimpero Asburgico ed era una delle citt piu artistiche e filosofiche situate nel centro Europa; in questo clima ha lopportunit dacquisire una cultura pi variegata ed europea degli altri intellettuali italiani e sulla sua personalit influisce molto la cultura tedesca e la psicanalisi. Italo Ha una doppia vita,da un lato impiegato di banca ed imprenditore,come vuole un perfetto borghese,dallaltro lato attraverso la scrittura indaga e corrode proprio la moderna borghesia. Inizi a scrivere la COSCIENZA DI ZENO nel 1919,alla fine della 1guerra mondiale, e la pubblic,a sue spese, nel 1923 a Bologna. Come con le sue precedenti opere, Svevo si trov inizialmente di fronte alla totale indifferenza della critica; furono Joyce e Montale,che riconobbero la sottile profondit di questo romanzo, stanno alla base del successo del libro che si diffuse in tutteuropa nel giro di poco. Gi dal suo inizio sconvolse le tradizionali regole narrative, presentandosi come unautobiografia incentrata sui temi fondanti della vita del protagonista, che costretto a svolgere tale compito su richiesta dello Psicoanalista da cui in terapia. Ambiguit e lironia,tipiche di Svevo, sono qualit che si manifestano nel racconto,aprendo le porte a diverse letture ed interpretazioni. I motivi che lo hanno reso un romanzo tanto apprezzato sono 3. 1- STRUTTURA INNOVATIVA. Il libro si presenta come unautobiografia, infatti non vi pi il romanzo in senso tradizionale ma subentra la tecnica del Diario,in cui la narrazione svolta in prima persona. Esso non segue un ordine cronologico ma tematico,quindi il racconto della sua vita suddiviso in capitoli incentrati sullanalisi dei nodi problematici della sua esistenza. Il protagonista, infatti, non pi una figura definita, ma una coscienza che si costruisce attraverso il ricordo e di Zeno esiste solo ci che egli intende ricostruire. La coscienza del protagonista una realt viva che si muove incessantemente tra presente e passato,creando il cos detto tempo misto. Svevo usa in modo spregiudicato le concezioni tradizionali perch oltre a sostituire lordine cronologico con il tempo interiore della coscienza,induce il lettore a dubitare della verit xke giudizi espressi sono soggettivi e il contesto narrativo che racchiude lopera non ne permette uningenua interpretazione. 2-PSICOANALISI come elemento generatore della vicenda e come chiave per linterpretazione del romanzo. Nella reale professione dello Psicologo, lanalisi del paziente avviene mediante il racconto dei ricordi dellinfanzia,dei sogni,dei conflitti e di tutti gli eventi che sono rimasti impressi nella mente. La stessa cosa accade nel romanzo,con lunica differenza che questo non un dialogo,ma scritto. Diagnosi finale del dottor S che Zeno soffre del complesso di Edipo, ovvero linvolontaria predilezione erotica del bambino verso la madre e la conseguente rivalit verso il padre che secondo Freud allorigine di ogni nevrosi. Tale complesso emerge dal fatto che Zeno riconosce nella moglie lo stesso sorriso della madre a dal momento in cui il padre,con un sigaro sempre in bocca, incitava il figlio malato a non fumare. Altro elemento importante linconscio,ovvero quella parte di psiche che racchiude dinamiche, immagini, sensazioni particolari,dolori e tutte quelle varie sottigliezze che sembrano esser state dimenticate ma che a nostra insaputa restano impresse nella mente e continuano ad essere manifestate dal nostro subconscio,che in qualit desecutore,non riflette ma obbedisce eseguendo gli ordini che riceve. Tenendo presente tutto questo, si pu notare come Zeno,raccontandosi, mente spudoratamente a se stesso: dichiara di non amare piu Ada,ma le sue azioni tradiscono le parole. Ribadisce in continuazione lamicizia con Guido,alla cui rovina economica assiste compiaciuto senza aiutarlo,se non quando tpp tardi. Sono presenti anche vari Lapsus, conosciuti anche come atti mancati, definiti da freud come errori dazione(si vorrebbe fare una cosa ma se ne fa unaltra) che rivelano i sentimenti dolorosi che la coscienza tende a cancellare. Per esempio quando zeno al giorno del matrimonio dimentica lora in cui deve presentarsi a casa della sposa e arriva in ritardo o quando in ritardo al funerale di guido e si accoda ad un altro corteo. 3-figura dellINETTO-L'inetto colui che non riesce ad adempiere ai compiti che gli vengono assegnati, ma soprattutto colui che non ha le caratteristiche necessarie per amalgamarsi con la societ..meglio definirlo come un disadattato. Zeno cosciente della propria malattia; Sa usare la propria ironia applicandola agli altri e a se stesso nello stesso modo,al fine di prendere le distanze dalla pretesa seriet della vita e di non farsi travolgere dalle proprie nevrosi. ( cosi che Zeno spiega lorigine psicosomatica del suo zoppicare). Lintero racconto scaturisce dalle parole del protagonista e il romanzo ha, pertanto, un impianto assolutamente auto diegetico. A dirla tutta, di Zeno, nevrotico e malato immaginario, non ci si pu sempre fidare: ci che egli racconta delle proprie esperienze lascia spesso il gusto dellambiguo, il dubbio su ci che corrisponda a realt e su ci che, al contrario, frutto di una fantasiosa e consolante menzogna del protagonista. lo stesso dottor S. a farlo presente quando, nella propria lettera, allude alle tante verit e bugie che Zeno pare aver accumulato nel racconto di s.

ASPETTO STILISTICO E LINGUISTICO: In questo romanzo lo scrittore triestino, anche grazie alla conoscenza della psicoanalisi, sviluppa unanalisi psicologica di straordinaria profondit e costruisce tecniche narrative modernissime, soprattutto per la tradizione italiana. Attraverso la rappresentazione interiore della nevrosi del protagonista e narratore, lautore riesce infatti a rendere la soggettivit del pensiero e dei ricordi, in una narrazione che appare ormai quasi completamente svincolata dalle convenzioni realistiche ottocentesche. La componente psicanalitica del romanzo rivela il notevole spessore intellettuale di Svevo: fu tra i primi scrittori italiani a conoscere di Freud, di cui condivise la nozione dellinconscio come limitazione della libert individuale, senza per riconoscere alla psicoanalisi un valore terapeutico vero e proprio. ULTIMA SIGARETTA - Zeno parla della sua malattia del fumo, i fatti narrati coprono tutta la vita del protagonista. Oltre all'inettitudine, il suo grande problema il vizio del fumo, del quale non riesce a liberarsi. Il protagonista infatti, che gi nell'adolescenza aveva iniziato a fumare a causa di un rapporto conflittuale con il padre, nonostante pi volte si sia riproposto di smettere, non vi riesce e per questo si sente frustrato. Una malattia alle vie respiratorie lo convince a smettere, Ma questo non basta. inutile anche il ricorso ad una clinica specializzata, in quanto fugge da quest'ultima il giorno seguente, dopo aver cercato di corrompere un'infermiera. I tentativi si moltiplicano, e anche gli sforzi, ma il problema non viene risolto. Ogni volta che prova a smettere di fumare, Zeno decide di fumare un'ultima sigaretta e di annotare la data di questa; dopo numerosi fallimenti Zeno si rende conto che fumare "ultime sigarette" per lui un'esperienza piacevolissima, in quanto quelle assumono ogni volta un sapore diverso, causato dalla coscienza che dopo quella, l'autore non potr fumarne pi. Zeno, inoltre, indica il vizio del fumo come causa dei cambiamenti repentini di facolt universitaria. RAPPORTO COL PADRE: Zeno rievoca spesso il rapporto conflittuale con suo padre. La relazione stata deviata dall'incomprensione e dai silenzi; il padre non ha alcuna stima del figlio e per sfiducia, affida l'azienda commerciale di famiglia ad un amministratore esterno. A sua volta il figlio, che si ritiene superiore per intelletto e cultura, non stima il padre e sfugge ai suoi tentativi di parlare di argomenti profondi.

Vous aimerez peut-être aussi