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Lezioni di RENZO ULIVIERI DIFESA

La discussione partita dal fatto che in Italia, dal punto di vista calcistico, abbiamo basato il nostro gioco per molto tempo sulle ripartenze, successive ad una rottura di gioco. Abbiamo quindi utilizzato molto il contropiede, e poco la manovra. La causa di questo va ricercata nell'eccessiva attenzione alla fase di non possesso che porta ad un'esagerata responsabilizzazione data ai centrocampisti appunto in questa fase; il tutto nasce dalla scarsa attitudine italiana di rischiare l'uno contro uno in fase difensiva. L'invito di Ulivieri quindi quello di superare il concetto di palla coperta/scoperta, di giocare sull'intuizione del pensiero avversario, di rischiare maggiormente in virt di un riconquista in avanti. La proposta per quanto riguarda la tattica individuale che abbiamo visto sul campo la seguente

Il difendente porta l'anticipo posizionandosi non rapportandosi alla linea palla-porta ma alla linea palla-fondo. La postura tale che lo sguardo sempre rivolto al pallone.

Abbiamo poi visto sul campo come si muove una linea a quattro nei confronti di due punte rispetto alla posizione della palla(copro e marco). La discussione riguardo la difesa si poi spostata sui movimenti verticali della stessa,come si comporta quando la palla si allontana dalla porta da difendere. Stabilito che la salita della difesa si effettua quando la palla viaggia verso la porta avversaria(respinta, passaggio all'indietro, conduzione all'indietro di un avversario,etc), la linea pu salire anche in occasione di una chiara traslazione orizzontale della palla. In caso di salita di molti metri, la corsa normale, con un posizionamento finale fatto con la giusta postura(piedi rivolti verso la palla); in caso di salita breve , la corsa laterale. La lettura della situazione deve essere univoca da parte dei difendenti, ed Ulivieri sconsiglia l'affidare il comando della stessa a qualche componente in particolare, tutti devono partecipare a questo movimento attivamente. Anche il portiere si muove con la linea, ovviamente in maniera proporzionale all'area di rigore e alla porta da difendere, pronto a leggere le traiettorie. Abbiamo poi discusso collettivamente sul caso di un'uscita di un centrale su una punta con palla incontro e scarico vicino a 2 metri; le opinioni relative al comportamento successivo lo scarico offensivo sono state diverse, come diverse sono state relativamente al comportamento della linea difensiva quando un esterno difensivo viene dentro col pallone.

Abbiamo poi discusso di difesa su cross. L'opinione di Ulivieri che il preoccuparsi esclusivamente dell'uomo distoglie dalla traiettoria; una certa distanza dall'avversario consente un intervento sicuro sul pallone

In relazione alla fase difensiva, abbiamo poi affrontato l'argomento dei piazzati difensivi. Le proposte sono state due: a zona mista e a zona totale. La Zona mista prevede 5 posizionamenti a zona e 5 marcature ad uomo. I 5 giocatori a zona marcano in avanti; la loro competenza la direzione da dove viene il pallone, non vanno mai all'indietro. Un uomo sta quindi sul palo, un uomo sul corto, una a zona al centro dell'area e due a zona al limite dell'area per le respinte(figura A). La posizione degli uomini a zona va ovviamente variata in relazione al fatto se chi calcia l'angolo lo fa verso la porta o ad uscire. Il gioco corto tamponato dall'uomo sul palo e da quello a zona al limite pi vicino(figura B). Chi marca ad uomo, per ovviare alla perdita del pallone(per seguire l'uomo si rischia di non vedere la traiettoria della palla), deve seguire l'uomo fino al momento del calcio, per poi dedicarsi alla traiettoria del pallone. In caso di sesto uomo da marcare, il consiglio quello di rinunciare all'uomo sul palo. Per verificare se il tipo di marcatura sui piazzati adeguata, bisogna considerare il numero di mischie che si creano a seguito degli stessi. Qualche volta si rinuncia all'uomo a zona al limite dalla parte opposta del pallone per posizionarlo sul secondo palo a protezione di spizzate sul primo palo(figura C) In caso di respinta, l'uomo sul palo, che comanda la risalita della difesa in quanto ultimo uomo, si comporter diversamente in caso di respinta lunga o corta; nel primo caso porta fuori la squadra chiamando la risalita nel momento in cui raggiunge il compagno pi basso dopo lui. Nel secondo caso, se c' possibilit di tiro, si posiziona a 70cm circa dal palo per coprire cos 1,5mt di porta circa. Nel caso di risalita su respinta lunga, questa va fatta in ampiezza, per evitare troppa concentrazione di uomini in direzione palla che faciliterebbe infilate dalla parte opposta; ovviamente il tempo di risalita dato dal pallone, fintanto quindi lo stesso non giocabile dall'avversario. Se un avversario cerca un blocco sul portiere, sar lo stesso portiere che dovr cercare una via d'uscita dalla porta; un marcatore sul blocco potrebbe ostacolarlo. Se la palla in seguito ad un contrasto si impenna, il marcatore non deve cercare l'intervento, ma restare fermo attivamente; l'alternativa usata in passato era una corsa di copertura verso la porta. Figura A

Figura B

Figura C

Abbiamo poi visto tre proposte per quanto riguarda la marcatura a zona totale. Tutti si occupano della loro zona in avanti;il giocatore non salta all'indietro, piuttosto lavora sugli appoggi per attaccare il pallone. La difesa a zona deve essere attiva, ed occupare l'area anche da un punto di vista volumetrico, tenendo le braccia larghe. La prima proposta questa:

1 e 2 sono i pi piccoli, sui pali 3 sul breve un discreto saltatore 4 rapido e bravo sull'anticipo 5,6,7 sono i migliori saltatori della squadra; 5 deve essere bravo a saltare da fermo, 6 il saltatore pi bravo e di volume, 7 anche lui di volume 8 un saltatore che sa leggere le traiettorie(copre l'eventuale lungo) 9,10 si occupano di ribattute,e di solito sono giocatori di attacco. Tutti devono essere sfalsati per poter vedere il pallone In caso di piede invertito si alzano un pochino 4,3,5,6,7,8. Il 4 ed il 9 tamponano l'eventuale gioco corto. Le altre due proposte sono le seguenti:

I principi sono gli stessi della prima proposta. In caso di gioco corto degli avversari, sono 1 e 2 che tamponano l'eventuale gioco a due. Interessante un'esercitazione che pu essere cos svolta: in una met campo, due squadre schierate. Si parte da situazione di calcio d'angolo per svolgimenti di circa 30/40, con partita vera appena calciato l'angolo; da ripetere da entrambi i lati.

Abbiamo poi parlato di piazzamenti su punizioni contro; quando si subisce un calcio di punizione contro, il primo uomo della barriera si piazza velocemente alla distanza consentita nella linea palopalla, poi controlla il posizionamento con il portiere e con il supporto del secondo uomo. Per le punizioni di altezza media, si fanno scelte che considerano il volume e l'altezza dei saltatori che abbiamo a disposizione,all'altezza della punizione ed al piede che calcia.

Laltezza della linea difensiva, che dovr muoversi con sincronia all'ideale momento del calcio del pallone, dipende dalle capacit aeree del mio team; una squadra con altezza media alta,potr permettersi di difendere pi vicina alla porta, diminuendo cos lo spazio di uscita per il portiere. Una squadra viceversa meno brava sulle palle aeree cercher di tenere lontani gli avversari dalla porta, chiedendo maggior copertura dell'area al portiere. La corsa verso la porta di 3 di un angolo diverso (pi aperto) rispetto agli altri. 9 va a tamponare un eventuale gioco a 3 degli avversari insieme ad 1 e 2. 9 e 10 devono mantenere le distanze dagli altri ed occuparsi di eventuali respinte, corte o lunghe. Nessuno salta all'indietro, tutti marcano in avanti(da dove si in avanti e verso il centro del campo). Se la palla posizionata pi vicina alla linea di fondo si pu utilizzare questo tipo di schieramento:

Oltre ai 4 marcatori ad uomo, 3 e 4 sono uomini di zona, che decidono l'altezza della difesa. Se serve un altro marcatore rinuncio a 6 in quella zona di campo, demandando a 5 tutte le ribattute.

Abbiamo poi parlato della difesa su punizione diretta. Chi fa fallo resta sulla palla, sostituito al momento della presa di posizione dell'arbitro, da quello che poi uscir dalla barriera. Arriva il primo uomo, che ha il compito ovviamente di stare in barriera e coprire la palla che passa a un metro da lui. La barriera a 4, con un quinto che esce incontro alla palla che deve essere un coraggioso e la cui linea di corsa decisa dal portiere(se vuole che parta attaccato alla barriera o leggermente staccato per permettergli di vedere il pallone). Su punizione diretta la barriera deve essere abituata a saltare a tempo, cercando di impattare il pallone di testa. Nel caso di punizione indiretta(tocco e tiro), la barriera deve essere comunque attiva , compiendo un leggero e sincronizzato spostamento in diagonale in avanti verso il tiratore, rimanendo comunque compatta.

La posizione di 10 pu essere variata a seconda delle esigenze. Su ribattuta del portiere 5 e 7 accorciano in diagonale verso la porta, 8 e 9 in diagonale verso il centro dell'area, per coprirne pi porzione. Infine abbiamo parlato di difesa su fallo laterale contro. Se si legge l'intenzione di fare blocco, i difensori si scambiano le marcature(esattamente come negli angoli), quando la marcatura individuale, c' i classico uno contro uno, con il difendente che deve negare l'appoggio all'attaccante.

Abbiamo poi affrontato con Ulivieri l'argomento dei due contro due, gi affrontato con Viscidi. La differenza sostanziale fra i due solamente nella proposta di difesa su triangolo esterno; infatti Mister Viscidi propone uno scappare del difensore con un angolo pi largo e con i piedi rivolti verso l'uomo, mentre per Mister Ulivieri la corsa deve essere fatta su un angolo pi stretto senza perdere mai di vista il pallone. Questo per evitare che il tutto diventi un duello solo sulla velocit;in questa maniera lascio la palla esterna pi scoperta.

Altra situazione di cui abbiamo parlato nel due contro due il triangolo in dentro. Questa una situazione molto difficile nel 2 contro due; nel caso in cui chi fa lo scarico resta fermo, i due difendenti stringono in una posizione di sicurezza e copertura, lasciando a chi riceve lo scarico una palla giocabile(Figura A). Se l'attaccante che fa lo scarico apre in diagonale, si ricompone il classico 2 contro due(Figura B). Figura A

Figura B

Abbiamo poi parlato della differenza fra la difesa a due o tre centrali. Si sceglie la difesa a tre centrali per avere la superiorit sui due attaccanti. Se la difesa a tre trova contro solo un attaccante, l'anticipo deve essere esasperato al massimo. Quando si trova contro due attaccanti, il difensore dal lato del pallone cercher l'anticipo(marco), e gli altri due, a seconda della posizione dell'altra punta, uno copre, l'altro copre e marca.

Molte volte la difesa a tre scelta per aumentare il palleggio difensivo, al quale partecipa anche il portiere. Alla difesa a tre vengono aggiunti poi due esterni con caratteristiche pi o meno difensive(ali che tornano o terzini che spingono). Lo scivolamento difensivo viene fatto con uscite esterne e all'altezza del centrale pi basso.

Abbiamo definito poi insieme al Mister la squadra a specchio. Si intende non una squadra schierata in maniera speculare, bens una squadra che schierata sugli appoggi degli avversari, che appunto sul giro palla avversario, in assenza di saltati, non deve compiere scalate(ad es 3-4-3 a specchio su 4-4-2) La scalata un movimento (laterale, in avanti o all'indietro) fatto per coprire una zona di campo lasciata scoperta da un compagno; pu essere in avanti(veloce, interscambio) quando chi scala vicino al pallone e pu intervenire direttamente. La scalata laterale o all'indietro son movimenti che si fanno per ritardare l'azione avversaria. Il primo pensiero in caso di saltato, deve essere quello di ricostruire un due contro due. Le scalate si fanno col reparto vicino(cambio di posizione o rotazione del reparto che fa la scalata con rientro di un uomo del reparto saltato,Figura A) o quando non possibile anche con il reparto pi lontano(ad es. su pressione alta della nostra squadra, la squadra avversaria riesce ad uscire con un cambio lungo lato opposto, quindi saltati due reparti, attacco e centrocampo; la difesa compie la scalata, con rientro di un uomo di centrocampo,Figura B) Figura A(scalata su saltato di esterno centrocampo(a 4)

Figura B(scalata difesa su cambio di gioco lato opposto)

L'uno contro uno:ci sono due modi per marcare un avversario in zona palla,o pi legato al reparto o meno legato al reparto. Se la palla vicina, stringo la marcatura, altrimenti la allento, indipendentemente dalla posizione della porta. Il difensore deve avere degli appoggi morbidi, leggeri e corti. Il difensore corre sempre in maniera dritta, mai in corsa laterale o all'indietro, con lo sguardo sempre rivolto alla palla. Le velocit della marcatura nell'uno contro uno, devono essere poi diverse; il difensore deve saper variare la velocit di intervento mentre lo sta compiendo, in relazione alla possibilit di riuscire ad effettuarlo e in relazione al movimento dell'attaccante. La traslocazione in tal senso importantissima; traslocare bene(alla Baresi) vuol dire muoversi bene sugli appoggi, ed avere la possibilit di intervenire sul pallone senza contrasto. Due incisi del Mister: in inferiorit numerica la scalata sempre all'indietro, e in caso di cross avversario, la palla o si allunga o si respinge da dove viene.

Alcuni esercizi da proporre anche nel riscaldamento

Nell'uno contro uno con partenza da fermo, la prima mossa deve essere dell'attaccante.; il difensore guarda solo la palla poi interviene. Se vengo invece puntato dall'avversario, palla in movimento, posso essere attivo, fintare l'intervento per riprendere a scappare, per indirizzare l'avversario. Parlando invece di due contro due a palla lontana,abbiamo stabilito che valgono gli stessi principi dell'uno contro uno: due tipi di velocit nell'intervento e , nell'incertezza fra coprire o marcare, copro sempre. A palla centrale i due difendenti guardano la palla, come questa si sposta si orientano dandosi copertura reciproca,marcando sempre in posizione di anticipo.

In questa esercitazione 3 centrocampisti scambiano la palla, gli attaccanti si muovono ed i due difensori di conseguenza; nelle due situazioni abbiamo il fuori linea(e i difensori scappano per ricollocarsi nella linea avversario-porta) e l'incrocio(i difensori si abbassano perch l'incrocio lo vogliono sempre davanti). La difesa sul fuori linea, uno degli attacchi pi portati, insieme a quello sulla sponda, una delle pi difficili. Abbiamo infine parlato di difesa della porta. Su questo ci son due scuole di pensiero, una linea di copertura o due linee di copertura. In ogni caso in area i difensori forzano l'anticipo, segnale che danno al portiere per marcare la palla lunga. Il difensore rompe la linea su movimento verticale dell'attaccante. Considerando lo spazio di azione e del portiere, il nostro obiettivo deve essere non prendere gol facile ad un metro dalla porta.

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