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Scandalosa povert

Fonte: Marco Revelli - il manifesto Sabato 16 Luglio 2011 09:57 -

La nota Istat su La povert in Italia, relativa al 2010, ci restituisce l'immagine di un'Italia povera. Di un paese socialmente fragile, con un esercito di 8.272.000 individui (462.000 in pi rispetto al 2009) in condizione di povert relativa (costretti cio a una spesa mensile inferiore a una soglia che per una famiglia di due membri pari a 992 euro). E con 1.156.000 famiglie in condizione di povert assoluta, per le quali cio risulta impossibile procurarsi un pacchetto di beni e servizi considerati il minimo indispensabile per condurre una vita decente. Era cos prima della crisi. Continua ad esserlo durante la tempesta. Soprattutto per i dati Istat confermano la persistenza, anzi l'aggravamento, di tutte le caratteristiche che sono state indicate come tipiche del "modello di povert" italiano. Un modello patologico, senza confronti in Europa. Esse sono tre. In primo luogo lo squilibrio nord-sud, con un differenziale territoriale che per la povert relativa raggiunge le 5 volte: il 67% della povert italiana continua a concentrarsi nel Mezzogiorno, nonostante vi risieda appena il 31% della popolazione. In secondo luogo l'altissima incidenza della povert tra le famiglie numerose, in particolare quelle con figli minori a carico, che fa dell'Italia la maglia nera in Europa per quanto riguarda la pi scandalosa delle povert, quella dei minori, che qui raggiunge la percentuale record del 25% (secondo l'agenzia statistica europea Eurostat). Infine l'alto livello di povert, sia relativa che assoluta, tra i lavoratori. La presenza, imbarazzante, dei working poor, dei "poveri al lavoro". O, se si preferisce, di coloro che sono poveri sebbene lavorino (pi del 6% sono in condizione di povert assoluta!). Ebbene, tutti e tre questi aspetti risultano - in alcuni casi drammaticamente - peggiorati nell'ultimo anno. sconvolgente che la povert relativa sia aumentata, in un solo anno, tra le famiglie numerose, di ben 5 punti percentuali (dal 24,9% al 29,9%). E che nel Meridione, tra le famiglie con tre e pi figli minori, il balzo sia stato addirittura di 11 punti (dal 36,7% al 47,3%). Significa che l, un minore su due vive in una famiglia povera. E che una famiglia numerosa su tre povera. Nel Meridione, d'altra parte, peggiorata verticalmente anche la posizione dei lavoratori autonomi (dal 14% al 19,2%) e quella delle persone con titolo di studio medio alto (dal 10,7% al 13,9%), a dimostrazione di quanto la crisi sia arrivata a mordere nel vivo anche tra le classi medie ( un segnale nefasto che tra le famiglie con persona di riferimento diplomata o laureata aumenti anche la povert assoluta, (dall'1,7% al 2,1%). Possiamo immaginare quale possa essere l'effetto degli interventi lineari della manovra or ora approvata a tempo di record, su questa ampia parte dolente del Paese. Che cosa comporti il taglio delle detrazioni fiscali per figli minori e asili nido o per cure pediatriche; la soppressione di servizi essenziali in campo educativo e sanitario; la reintroduzione dei ticket, accompagnati agli effetti sperequativi del cosiddetto "federalismo fiscale". Sale sulle ferite. Come di chi preme sulla nuca di un uomo che affoga.

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