14 Andrea Savia

16 Liceo Statale E. Boggio Lera

Catania, Italy
mvandrea23@hotmail.com

THE EVOLUTION OF L’EVOLUZIONE DEL

THE ATOMIC MODEL
The object of this paper is the description of
the matter structure through the enumeration of
the major part of the theories formulated about it,
in the last centuries. To understand the elemen-
tary constitution of the matter the experiments
executed by the scientists through the time will be
cited.
MODELLO ATOMICO
L’obiettivo di questo articolo è la descrizione
della struttura della materia attraverso l’elencazione
della maggior parte delle teorie formulate su di essa
negli ultimi secoli. Per spiegare le ipotesi relative
alla costituzione elementare della materia saranno
citati alcuni degli esperimenti eseguiti dagli scien-
ziati.

Since ancient times man tried to Fin dall’antichità l’uomo ha

give some answers to the question
regarding the constitution of the
matter: What is it composed of?,
How far is it possible to subdivide
it?
The ancient Greeks had two dif-
ferent theories: some affirmed its
endless divisibility, others that it was
composed by elementary units.
These were only philosophic theo-
ries, without any reliable scientific
investigation. On the bases of this
last theory some philosophers sug-
gested some models, among them,
Democritus, who affirmed that all
the matter was constituted by an in- DEMOCRITUS
finity of indivisible units, the atoms DEMOCRITO
(which in Greek means indivisible), and that the
atoms had no qualitative property taste, smell,
color, but were characterized by quantitative
property, such as dimension, shape and position.
The atomistic hypothesis of Democritus was
then abandoned, but it has been revisited in recent
times.
The study of the matter, with a modern scien-
tific method, was started by Antoine Lavoisier
with the law of the conservation of the mass, fol-
cercato di dare delle risposte alle
domande riguardanti la costituzio-
ne della materia: Di che cosa è
fatta?, Fino a quale punto è pos-
sibile suddividerla?
Su questo secondo aspetto gli
antichi Greci avevano due teorie
differenti: alcuni affermavano la
sua infinita divisibilità, altri rite-
nevano che fosse costituta da uni-
tà elementari. Si trattava, comun-
que, di teorie filosofiche, senza
alcuna indagine scientifica atten-
dibile. Tra i modelli ipotizzati è
interessante citare quello creato
da Democrito, il quale affermò
che tutta la materia era costituita
da un’infinità di unità indivisibili, gli atomi (che in
greco significa indivisibile), privi di proprietà quali-
tative, sapore, odore, colore, ma caratterizzati da
proprietà quantitative, cioè la grandezza, la forma e
la posizione.
L’ipotesi atomistica di Democrito venne poi ab-
bandonata ma è stata ripresa con altre modalità in
tempi recenti.
Lo studio della materia, con un metodo scientifi-
co moderno, fu avviato da Antoine Lavoisier con la

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lowed by Jo-
seph Proust
with the law of
the definite
proportions
and by John
Dalton with
the law of the
multiple pro-
portions and
with his
atomic theory
(1803), which THOMSON ATOMIC MODEL
asserted that MODELLO ATOMICO DI THOMSON
the matter was composed by a great number of
indivisible particles, that is the atoms, among
which, those of the same element are all equal
and have the same mass and cannot be created,
nor destroyed.
With the discovery of the X rays, in 1895 by
William Roentgen, and with the photoelectric
effect of Albert Einstein, the scientists realized
that they had to review the atom’s concept. In
1904 J. J. Thomson through the study of the
cathode rays found out the electrons, that is little
particles with very small mass and negative
charge, which was calculated by Robert Mil-
likan, and also other particles of opposite charge
and major mass.
On the basis of these results in 1906 Thom-
son suggested that the atom wasn’t indivisible,
but constituted of a positive spherical structure
into which the electrons where equally displaced
so to render altogether the atom neutral.
Thomson’s model was contradicted by the
experiments carried out by Ernest Rutherford,
and by his students, Geiger e Marsden, with the
alpha particles. In fact, Rutherford, bombarding
with these particles a thin gold sheet, observed
that the greatest part of them maintained the di-
rection of the start, some were lightly deviated
and a very small percentage was repelled. If
epm
legge della conservazione della massa, seguito da
Joseph Proust con la legge delle proporzioni defini-
te e da John Dalton con la legge delle proporzioni
multiple e con la sua teoria atomica (1803), secon-
do la quale la materia era costituita da un gran nu-
mero di particelle indivisibili, cioè gli atomi, fra i
quali quelli di uno stesso elemento sono uguali fra
loro, hanno uguale massa e non possono essere né
creati, né distrutti.
Con la scoperta dei raggi X, nel 1895, di Wil-
helm Roentgen, e con l’effetto fotoelettrico di Al-
bert Einstein, gli scienziati capirono che si doveva
rivedere il concetto di atomo. Nel 1904 J. J. Thom-
son attraverso lo studio dei raggi catodici, scoprì gli
elettroni, cioè particelle con massa piccolissima e
carica negativa, che venne calcolata da Robert Mil-
likan, e anche altre particelle di carica opposta e di
massa maggiore. Sulla base di questi risultati nel
1906 Thomson ipotizzò che l’atomo non fosse indi-
visibile, ma costituito da una struttura sferica positi-
va dentro la quale erano dislocati equamente gli e-
lettroni, tanto da rendere complessivamente neutro
l’atomo.
Il modello di Thomson fu messo in crisi dagli
esperimenti effettuati da Ernest Rutherford, e dai
suoi allievi Geiger e Marsden, con le particelle
alfa. Infatti Rutherford, bombardando con queste
particelle una sottile lamina d’oro, notò che la mag-
gior parte di esse mantenevano la direzione di par-
tenza, altre
venivano leg-
germente de-
viate e una
piccolissima
percentuale
veniva respin-
ta. Se il mo-
dello di
Thomson fos-
se stato valido,
RUTHERFOR’S EXPERIMENT
ESPERIMENTO DI RUTHERFORD
si sarebbe os-
servata la stes-
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Thomson’s model had been
correct, the same deviation
for every particle would be
noticed, because, in his opin-
ion, the positive and negative
charge should be disposed in
a homogeneous way into the
atom.
Following these data, in
opposition with Thomson’s
model, Rutherford sup-
posed that the atom was
made of a nucleus, much
more smaller than the atom
in which the major part of RUTHERFOR’S ATOM
ATOMO DI RUTHERFORD
the atomic mass and the
positive charge (justifying the deviation of some
alpha particles because of the repulsion ) resides,
and of the electrons which turn around quickly to
maintain their own balance, between the attrac-
tion exercised by the nucleus and the reciprocal
repulsion.
In 1920 he gave to the atomic nucleus the
name of proton, affirming that it could be formed
by more protons and in each atom the number of
protons and electrons should be equal. This model
belied the laws of the classic elec-
tromagnetic theory, because the
electron has a charge and therefore,
being accelerated, it should irradi-
ate energy, falling in few instants
on the nucleus, a phenomenon
which would involve the emission
of all its frequencies in the passage
from its level to the nucleus. These
hypotheses cannot be proved in re-
ality in that the atoms are stable,
because they don’t have a fixed
emission frequency in the spec-
trum.
In 1913 Niels Bohr improved
NIELS BOHR
Rutherford’s model taking cue
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sa deviazione per ogni particel-
la, perché, secondo lui, le cari-
che positive e negative doveva-
no essere disposte in modo o-
mogeneo all’interno dell’atomo.
Secondo questi dati, contra-
stanti con il modello di Thom-
son, Rutherford ipotizzò che
l’atomo fosse costituito da un
nucleo, nel quale risiede la
maggior parte della massa ato-
mica e la carica positiva
(giustificando la deviazione di
alcune particelle alfa a causa
della repulsione), e dagli elet-
troni che gli ruotano attorno velocemente per man-
tenere il proprio equilibrio fra l’attrazione esercitata
dal nucleo e la reciproca repulsione.
Nel 1920 egli assegnò al nucleo atomico il nome
di protone, affermando che esso poteva essere for-
mato anche da più protoni, e che in ogni atomo il
numero dei protoni e degli elettroni doveva essere
uguale. Questo modello era in disaccordo con le leg-
gi della teoria elettromagnetica classica, in quanto
l’elettrone ha una carica e, quindi, essendo accelera-
to, avrebbe dovuto irradiare energia,
cadendo in pochi istanti sul nucleo,
fenomeno che avrebbe dovuto com-
portare l’emissione di tutte le fre-
quenze nel passaggio dal suo livello
al nucleo. Queste ipotesi non trovano
riscontro nella realtà in quanto gli ato-
mi sono stabili perché non hanno una
loro frequenza di emissione.
Nel 1913 Niels Bohr rielaborò il
modello ipotizzato da Rutherford,
prendendo spunto dai risultati di Max
Planck e Albert Einstein. Il primo
aveva introdotto, al di fuori della fisi-
ca classica, il concetto di quantizza-
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from the results of zione, in base al quale
Max Planck and Al- una grandezza può assu-
bert Einstein. The mere solo certi valori
former introduced, permessi e l’energia non
out of the classic viene emessa in modo
physics, the concept continuo ma in quanti;
of quantization, that il secondo estese il con-
is a quantity can take cetto di quanto alla lu-
only certain permit- ce, dicendo che essa era
ted values and the costituita da quanti,
energy isn’t emitted cioè fotoni. Complessi-
in a continuous way, vamente il modello ato-
but in quanta; the mico di Bohr si basava
latter extended the su due principi: la
concept of quantum quantizzazione delle
to the light, asserting orbite, in base al quale
that it was composed l’elettrone poteva occu-
by quanta, that is the pare solo determinate
photons. Altogether orbite, e la quantizza-
Bohr’s atomic BOHR’S ATOMIC MODEL
zione dell’energia, in
model was based on MODELLO ATOMICO DI BOHR base al quale, quando un
two principles: the elettrone percorre una
quantization of the orbits, that is the electron certa orbita, non emette o assorbe energia, a meno
could occupy only determinate orbits, and the che transiti da un’orbita a un’altra.
quantization of the energy, that is when a elec- Questo modello però aveva dei difetti perché
tron covers a certain orbit it doesn’t emit or ab- non poteva essere applicato agli atomi con più di un
sorb energy, except in the case in which the elec- elettrone e non riusciva a spiegare, secondo dei cri-
tron passes from an orbit to an other. teri, la distribuzione nelle orbite degli elettroni.
This model had some disadvantages because it Bohr infatti trattava sempre gli elettroni come delle
couldn’t be applied to the atoms with more than particelle classiche a cui poteva applicare le leggi
one electron and could not explain the distribu- della meccanica.
tion of the electrons into the orbits. Bohr, in fact,
always handled the electrons as classic particles La svolta si ebbe nel 1925 con la teoria avanzata
to which he could apply the laws of the mechanic. da Louis De Broglie che iniziò a considerare l’elet-
trone con proprietà corpuscolari e ondulatorie;
In 1925 there was a turning-point with the the- questa teoria fu sperimentalmente verificata da Da-
ory formulated by Louis De Broglie, who began visson e Germer che bombardarono con un fascio
to consider the electron with corpuscular and di elettroni un cristallo di nichel ed ottennero la
undulated property; this theory was verified ex- stessa diffrazione che si osservava nei raggi X (già
perimentally by Davisson and Germer, bombard- era stata assegnata questa duplice proprietà alle ra-
ing a crystal of nickel with a band of electrons diazioni). Queste nuove scoperte portarono alla na-
and obtaining the same diffraction, which was scita della fisica quantistica, dal momento che alla
observed in the X rays (this double property to materia fu assegnata la dualità onda-particella.

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the radiation had just been assigned them). These Nel 1926
new discoveries brought about the rise of quan- Erwin Schro-
tum physics, from the moment that the wave- dinger formulò
particle duality was given to the matter. un’equazione
In 1926 Erwin Schrodinger formulated a matematica che
mathematic equation, which described the behav- descriveva il
ior of the electron as a wave, into which, follow- comportamento
ing Max Born’s opinion, the square of the abso- dell’elettrone
lute value of the wave width of a electron repre- come onda, nel-
sented the probability to find the electron in a la quale, secon-
point of the space around the nucleus. In this way do Max Born, il
the electron is represented only as a wave, which quadrato del va-
behaved as a particle. lore assoluto
Since then the concept of the orbit was aban- dell’ampiezza
doned and it was substituted by the concept of dell’onda di un
orbital, that is the region of space into which it is elettrone rappre-
more probable to find an electron around the nu- sentava la pro-
cleus. WERNER HEISENBERG babilità di trova-
One year later Werner Heisenberg developed re l’elettrone in un punto dello spazio attorno al nu-
the knowledge of the atomic structure, noticing cleo. In questo modo l’elettrone veniva rappresenta-
that it wasn’t possible to know at the same time to solamente come un’onda che si comportava da
the position and the exact moment of an elemen- particella.
tary particle, because of the principle of indeter- Da allora in poi si abbandonò il concetto di orbi-
mination. ta, che venne sostituito dal concetto di orbitale,
cioè la regione di spazio nella quale è più probabile
In the following years a long series of discov- trovare un elettrone attorno al nucleo.
eries of particle until then unknown began; in
1932 James Chadwick discovered the neutron Un anno più tardi Werner Heisenberg, sviluppò
experimentally; successively Carl David Ander- le conoscenze sulla struttura atomica, rilevando che
son discovered the antiparticle of the electron, the non era possibile conoscere contemporaneamente
positron. With the study of natural radioactivity sia la posizione sia l’esatto momento di una particel-
of Henri Becquerel the scientists began to doubt la elementare, con il principio di indeterminazione.
of the elementariness of the proton and neutron.
In fact in the beta decadence the atom emits Negli anni seguenti ebbe inizio una lunga serie
bands of electron from the nucleus. To explain di scoperte di particelle fino ad allora sconosciute;
this phenomena Enrico Fermi introduced the ex- nel 1932 James Chadwick scoprì sperimentalmente
istence of another particle, the neutrin, found ex- il neutrone, successivamente Carl David Anderson
perimentally by Fred Reiners and Charles scoprì l’antiparticella dell’elettrone, il positrone.
Cowan. Con lo studio della radioattività naturale di Henri
In 1937 the muon was discovered with a mass Becquerel si iniziò a dubitare dell’elementarità del
about 200 times bigger than that of the electron protone e del neutrone. Infatti nel decadimento be-
and with a negative charge. ta l’atomo emetteva fasci di elettroni dal nucleo. Per
Around 1963 the physical Murray Gell- spiegare questo fenomeno Enrico Fermi introdusse

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Mann and George Zweig l’esistenza di un’altra particel-
supposed that the proton la, il neutrino, trovato speri-
and the neutron were com- mentalmente da Fred Reiners
posed by quarks (particle e Charles Cowan.
with a factional charge,
which couldn’t exist indi- Nel 1937 venne scoperto il
vidually because of the muone con massa circa 200
strong attraction); these hy- volte quella dell’elettrone e con
potheses were confirmed carica negativa.
later by the results obtained Intorno al 1963 i fisici Mur-
from the particles accelera- ray Gell-Mann e George
tor of the CERN, in Zweig ipotizzarono che il pro-
Genève. tone e il neutrone fossero costi-
The quarks, which have tuiti da quark (particelle con
been found so far are six: d carica frazionaria, che non
(down), u (up), s (strange), potevano esistere singolarmen-
c (charm), b (bottom), t te a causa della potente attra-
(top). STRONG NUCLEAR FORCE zione); ipotesi che vennero suc-
FORZA NUCLEARE FORTE
The proton is composed cessivamente confermate dai
by two quarks u and one d; the neutron is com- risultati ottenuti dagli acceleratori di particelle del
posed by two quarks d and one u. CERN, a Ginevra.
I quark che sono stati finora individuati sono 6:
Actually it is thought that all the universe is d (down), u (up), s (strange), c (charm), b
ruled by four fundamental forces: the strong (bottom), t (top).
nuclear force, which is manifest in the nucleus Il protone è formato da due quark u e uno d; il
among the quarks; the weak nuclear force, neutrone è formato da due quark d e uno u.
which is seen in the nuclear reactions or in the
radioactive decadence; the electromagnetic Allo stato attuale si pensa che tutto l’universo sia
force, which is observed in the governato da quattro forze fonda-
atom since it binds the electrons mentali: la forza nucleare forte, che
to the nucleus; the gravity force, si manifesta all’interno del nucleo tra
which is manifest in the planetary i quark, la forza nucleare debole,
system and in the fall of the bod- che si osserva nelle reazioni nucleari
ies. Following this theory the in- o nel decadimento radioattivo, la for-
teractions among the particles za elettromagnetica, che si osserva
take place thanks to the ex- nell’atomo in quanto lega gli elettroni
changes of energy, that is of the con il nucleo, e la forza gravitazio-
quanta, to which the name of me- nale, che si manifesta nei sistemi pla-
diating particles is given. netari e nella caduta dei corpi.
Following the theories and the
discoveries of the last forty years Secondo questa teoria le interazio-
the scientists arrived to a model, ELEMENTARY PARTICLES ni tra le particelle avvengono tramite
called Standard Model, which PARTICELLE ELEMENTARI degli scambi di energia, cioè di quan-

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explains that the ti, a cui viene dato il
elementary nome di particelle
particles of all mediatrici.
the matter pre-
sent in the uni- Utilizzando le
verse are assem- teorie e le scoperte
ble able in three degli ultimi quaran-
families: the t’anni si è arrivato a
l e p t o n s un modello, chiama-
(elementary to Modello Stan-
particles which dard, secondo il
include the elec- quale le particelle
tron, the muon, elementari di tutta
the tau and their la materia presente
corresponding nell’universo sono
neutrins); the raggruppabili in tre
quarks and the famiglie: i leptoni
mediating par- (particelle elemen-
ticles (graviton, LARGE HADRON COLLIDER tari comprendenti
photon, gluon, l’elettrone, il muo-
meson and intermediate boson vectors). ne, il tauone e i loro corrispondenti neutrini); i
Even if this model seems very detailed, it has quark e le particelle mediatrici (gravitone, foto-
some imperfections. In fact, it can only link the ne, gluone, mesoni e vettori bosoni intermedi).
electromagnetic force with the weak nuclear
force. Scientists are trying to include that strong Anche se questo modello sembra molto detta-
nuclear force through some experiments, but gliato, esso presenta alcuni difetti. Infatti, riesce a
they aren’t able to insert the gravity force, be- unificare solamente la forza elettromagnetica con
cause they have not found its mediating particle quella nucle-
(the graviton). are debole.
This model suggests that the particles have all Si sta cercan-
the same speed of the light, property that really do di include-
isn’t noticed, therefore they suppose the presence re quella nu-
of an other kin of particle, called Higgs’s boson, cleare forte
not yet proved experimentally, but that they ex- attraverso
pect to find it out in the Large Hadrons Col- alcuni esperi-
lider, in Genève. menti, ma
Another modern much accredited theory is the non si riesce
theory of the laces, which suggest that all the a inserire la
elementary particles are composed by equal laces forza gravi-
or strings, with the only difference in the kind of tazionale,
vibration, which defines the properties to the anche perché
particle itself. The vibration doesn’t take place in non è stata
THEORY OF THE LACES
a three-dimensional kind of space, but can also individuata la

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arrive to nine sua particella
dimensions, mediatrice (il
plus the time gravitone).
dimension.
There are Questo mo-
some other dello prevede
slightly dif- che le particelle
ferent theo- abbiano tutte la
ries, though. velocità della
Nowadays luce, proprietà
these theories che realmente
aren’t consid- CLASSIC ATOMIC MODEL
non viene riscon-
ered convinc- MODELLO ATOMICO CLASSICO trata, quindi si
ing and are ipotizza la pre-
object of many doubts. senza di un altro tipo di particella, detta bosone di
Higgs, ancora non rilevata sperimentalmente, ma
The models always come from the intuition of che viene ricercata soprattutto nel Large Hadron
some scientists and are considered valid so far as Collider (LHC) a Ginevra.
they are able to explain the observed phenomena.
When later, because of other discoveries, they are Un’altra teoria moderna molto accreditata è la
no longer satisfactory, the model is elaborated teoria delle stringhe, la quale sostiene che tutte le
again, sometimes even radically as the case of the particelle elementari sono costituite da cordicelle o
passage from the classic physics to the quantum stringhe tutte uguali, con la sola differenza nel tipo
physics, so that it is nearer to the new reality. No di vibrazione, che definisce le proprietà della parti-
model can therefore be considered final and the cella stessa. La vibrazione non avviene in uno spa-
new continuous discoveries demand the formula- zio di tipo tridimensionale, ma può arrivare anche a
tion of more and more complex models. nove dimensioni, più quella temporale. All’interno
di questa teoria ce ne sono altre leggermente diffe-
renti tra di loro. Attualmente queste teorie non sono
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2 0 i n i z i % 2 0 d e l % 2 0 9 0 0 % più soddisfacenti, si rielabora il modello, a volte an-
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