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Parte III: I Protozoi

Capitolo 42: Caratteri generali dei protozoi patogeni per luomo e delle infezioni protozoarie umane
I protozoi sono: - Microorganismi unicellulari eucarioti. Sono provvisti di nucleo che racchiude un corredo cromosomico. - Utilizzano per produrre energia reazioni fermentative e ossidative. - La maggior parte sono aerobi o aerobi-anaerobi facoltativi. - Assimilano sostanze esterne mediante fagocitosi o pinocitosi. - Si muovono attraverso degli pseudopodi, di cilia e flagelli. Meccanismo dazione patogena: - Alcuni protozoi sono parassiti che vivono alla superficie degli epiteli mucosi. Altri sono parassiti endocellulari. - Il livello di patogenicit geneticamente predeterminato e viene trasmesso alla progenie. - Tipologia di infezione: o Infezione inapparente: non c segno di malattia. Es: alcune infezioni malariche. o Azione meccanica. o Azione tossica: esemplificata classicamente dalla liberazione di citochine pirogene. o Necrosi litica: gli enzimi prodotti consentono ai protozoi di degradare metaboliti presenti nellambiente circostante a scopo nutritivo ed energetico, di penetrare allinterno dellospite e di distruggerlo, di attraversare barriere anatomiche e di diffondere nellorganismo. o Induzione della reazione tissutale dellospite: pu consistere in una reazione locale o nellincremento sistemico di un tipo cellulare. - Alcuni protozoi sembrano in grado di contrastare lazione degli anticorpi modificando la propria composizione antigenica superficiale. - Nelle infezioni protozoarie sono presenti fenomeni di ipersensibilit ritardata da immunizzazione e fenomeni autoallergici. Meccanismi di evasione della risposta immunitaria: - Meccanismi che eludano la sorveglianza del sistema immunitario e dunque di persistere e replicarsi nellorganismo. o Variazione antigenica: offerto da Trypanosoma brucei complex. La malattia prevede livelli parassitemici fluttuanti: le remissioni della parassitemia sono dovute allo sviluppo del tasso anticorpale sierico specifico diretto verso una glicoproteina membranaria del protozoo (VSG). Tuttavia alcuni cloni protozoari sfuggono alla risposta immune dellospite in quanto dotati di una variante della VSG non riconosciuta dagli anticorpi specifici: essi sono responsabili della successiva fase parassitemica a composizione antigenica diversa dalla precedente, nei confronti della quale lorganismo ospite si trova sguarnito di difese anticorpali. o Modulazione antigenica. o Persistenza intramacrofagica. o Soppressione immunitaria.

Diagnosi delle infezioni da protozoi: - Tecniche di ricerca diretta per mettere in evidenza il protozoo nel materiale patologico. - Diagnosi microscopica agevole grazie alle dimensioni notevoli delle cellule protozoarie e dalla loro complessa morfologia che ne consente lidentificazione, esclusivamente sulla base delle informazioni morfologiche.

Capitolo 43: I protozoi patogeni per luomo


Giardia intestinalis
Lunica specie del genere Giardia che patogena per luomo. Ciclo biologico: due fasi di sviluppo: - Trofozoite: deriva dallescistamento della forma cistica ingerita con cibo o acqua contaminati. Si localizza allintestino tenue, dove aderisce con meccanismo di ventosa alla mucosa duodeno-digiunale tramite un disco ventrale. Dietro di esso ci sono 8 flagelli che conferiscono motilit al protozoo. - Cisti: responsabile della trasmissione oro-fecale dellinfezione. Viene a costituirsi in conseguenza dellincistamento, che avviene solitamente a livello colico. Allinterno della parete cistica c il citoplasma a struttura finemente granulare. La cisti evidenziabile allesame delle feci. Patogenesi e forme cliniche: Giardiasi: decorre in maniera asintomatica nella maggioranza dei casi. Se favorita da concause, la moltiplicazione del microrganismo pu raggiungere quote notevoli tappezzando con una pellicola di protozoi la mucosa duodenodigunale, provocando una modesta infiammazione, con manifestazioni diarroiche acute o croniche. Terapia: metronidazolo e tinidazolo.

Trichomonas vaginalis
Ciclo biologico: Non produce cisti ed molto fragile al di fuori dellorganismo umano. Rimane trofozoite e passa dallapparato genitale di un partner a quello dellaltro durante i rapporti di natura sessuale. Patogenesi e forma cliniche: T.v. provoca uninfezione localizzata delle mucose dellapparato genitale, senza attraversare la mucosa, sulla cui superficie aderisce. Asintomatica spesso nelluomo. Danneggia lepitelio vaginale con la formazione di mircoerosioni ulcerative. Successivamente si osserva desquamazione dellepitelio vaginale con infiltrazione di leucociti infiammatori. Nella donna si manifesta con vaginite con abbondante leucorrea, prurito, edema della mucosa vaginale che provoca dispareunia. Nelluomo la manifestazione clinica simile a quella delluretrite purulenta, con edema del meato uretrale, dolore alla minzione e allerezione. Terapia: metronidazolo (non in gravidanza) da essere assunto da entrambi i membri della coppia.

Emoflagellati
Comprendono i protozoi flagellati che si localizzano a livello del sangue e dei tessuti profondi. Provvisti di un unico flagello. Diverse forme: - Forma amastigote: semplice, ovalare, intracellulare e di piccolo diametro. Il flagello non fuoriesce dalla tasca flagellare. - Forma proamastigote: allungata, di dimensioni maggiori, con lungo flagello che fuoriesce. - Forma epimastigote: forma di comune riscontro in coltura. Il flagello fuoriesce nel terzo anteriore del corpo protozoario.

- Forma trypomastigote: di grandi dimensioni, circola nel sangue. Trypanosoma cruzi - Presente in: America Latina, Argentina, Messico. - Tipica malattia del sottosviluppo. Si sviluppano nelle irregolarit costruttive delle case in fango e legno. - Emesso con le feci dal vettore durante il pasto ematico e penetra nella cute sotto forma di trypomastigote infettante. Linfezione pu avvenire anche per via orale. - stata documenta la trasmissione materno-fetale. - Colonizza il sistema macrofagico. - Tripanosomiasi americana o malattia di Chagas: periodo di incubazione silente, caratterizzati talora da lesione nodulare alla porta dingresso del parassita. Seguono sintomi aspecifici quali febbre, epatosplenomegalia, linfoadenomegalia. Raramente fatale, se trascurata cronicizza. La fase cronica pu seguire quella acuta anche di dieci anni. Il cuore presenta dilatazione e assottigliamento delle pareti e con possibile presenza di trombi. Il sistema di conduzione sede di intensa colonizzazione infiammatoria cui segue disturbo funzionale. Si osservano alterazioni infiammatorie allinnervazione di esofago e colon, che appaiono enormemente dilatati con riduzione marcata del numero di neuroni. Trypanosoma brucei gambiense - Agente eziologico della tripanosomiasi est-africana. - Trasmesso dalle glossine dette igrofile. - Linfezione provoca una patologia con andamento cronico che si prolunga per anni. Trypanosoma brucei rhodesiense - Agente eziologico della tripanosomiasi ovest-africana. - Trasmesso dalla mosca tse-tse detta xerofila. - Linfezione spesso evolve in forma acuta e porta rapidamente a morte. In entrambe le infezioni si osserva un periodo di incubazione che pu essere caratterizzato da una lesione cutanea locale nel punto di inoculo ed ha durata da 20 giorni a oltre un anno. Segue una fase emolinfatica che corrisponde allinvasione ematica del protozoo che si difende dalla reazione immunitaria dellorganismo. I protozoi raggiungono le stazioni linfonodali che si infiammano portando a linfoadenopatia. Da qui i protozoi raggiungono il cuore e la milza. Il pz presenta febbre, compromissione dello stato generale, linfoadenomegalia ed epatosplenomegalia. La morte eccezionale. Le Leishmanie - Le differenti specie sono morfologicamente indistinguibili tra di loro nella microscopia ottica. La differenziazione fatta a livello clinico ed epidemiologico. - Nel ciclo vitale ha due forme: o Amastigote nellospite vertebrato. o Promastigote nellinsetto vettore ed in coltura. - Leishmaniosi viscerale: nel corso dellinfezione il sistema reticoloendoteliale ricco di macrofagi non attivati da unefficace risposta linfocitaria. Dopo 2-4 mese di incubazione, si osserva febbre, epatosplenomegalia, linfoadenomegalia, iperplasia macrofagica del midollo osseo. Con il progredire dellinfezione, la febbre assume un carattere

irregolarmente ondulante e possono verificarsi fenomeni edematosi, dissenteria ed emorragie mucose, mentre lascite rara. - Leishmaniosi cutanea del Vecchio Mondo: dopo incubazione di 4-8 settimane appare lesione evolutiva in sede di enoculo, generalmente sulle parti scoperte. La lesione pu apparire papulo-nodulare non ulcerata o come macula ulcerata al centro. Lulcera pu infettarsi con i batteri. - Leishmaniosi cutanea del Nuovo Mondo e mucocutanea: diversi aspetti patologici. Non rare le lesioni metastatiche al nasofaringe ed alla laringe.

Entamoeba histolytica
- Protozoo

patogeno a localizzazione primitivamente intestinale, a trasmissione oro-fecale. - Presenta una forma a trofozoite e una forma cistica. - La colonizzazione intestinale si verifica nel segmento cecale del grosso intestino con ladesione alla mucosa intestinale e soprattutto con la penetrazione nelle cripte. Il trofozoite pu essere ritrovato nelle feci dei portatori asintomatici, nei tessuti profondi eventualmente colonizzati a distanza e nelle feci diarroiche. - Avvenuta ladesione, il protozoo provoca la lisi della cellula intestinale approfondendosi nella sottomucosa ed eventualmente raggiungendo il parenchima epatico e pu causare un ascesso epatico. - Gli anticorpi persistono per almeno dieci anni. - Amebiasi intestinale: si presenta in fase acuta con dissenteria mucosanguinolenta e dolori addominali acuti. Se cronicizza porta a dolore continuo e sordo alladdome con diarrea moderata e meteorismo. - Amebiasi extraintestinale: deriva da una precedente colonizzazione colica. Linfiltrazione raggiunge prima il lobo destro del fegato tramite il sistema portale o la circolazione linfatica e raramente il polmone per passaggio transdiaframmatico. Clinicamente si osserva febbre irregolare, epatomegalia, dolore gravativo in ipocondrio destro e grave compromissione dello stato generale. - Terapia: iodochinolo.

Plasmodium

- La trasmissione interumana assicurata da insetti vettori del genere

Anopheles: le femmine ematofaghe iniettano i protozoi sotto forma di sporozoiti durante il pasto ematico. - Gli sporozoiti colonizzano gli epatociti, allinterno dei quali vanno incontro a successive schizogonie con formazione dello schizonte da cui originano un elevato numero di elementi mononucleati, o merozoiti. Essi abbandonano il fegato per raggiungere il circolo e parassitare i globuli rossi. - Parassitato il g.r. il merozoita diventa trofozoite e successivamente schizonte. - Da esso si individualizzano numerosi merozoiti che invadono altri g.r. . - Dopo diverse generazioni, alcuni merozoiti si differenziano nelle forme sessuate, i gametociti allinterno dei g.r. . Il gametocita femminile ha un citoplasma pi colorabile rispetto a quello maschile. Essi si liberano dal g.r. solo allinterno dello stomaco dellinsetto vettore.

- Dentro il vettore, il gametocita maschile va incontro ad un processo di exflagellazione formando 4-8 gameti maschili maturi mononucleati e il gametocita femminile matura. - La fecondazione del gamete femminile maturo da parte del gamete maschile maturo, porta alla formazione di uno zigote che si sviluppa fino a formare un oocinete. - Dentro loocinete ci sono circa 10.000 sporozoiti i quali possono raggiungere le ghiandole salivari del vettore e sono rigurgitati nella circolazione ematica dellospite durante un successivo pasto ematico. - Le forme cliniche si differenziano in base al tipo di Plasmodio: o Plasmodium falciparum: agente eziologico della Malaria terzana maligna. Dopo un periodo di incubazione di 7-14 giorni, la malaria esordisce brutalmente con febbre elevata, cefalea, brividi, artralgie e prostrazione intensa, cui segue la defervescenza febbrile con sudorazione profusa. La febbre causata dalla lisi dei g.r. parassitati e allintroduzione in circolo di cataboliti tossici. Essa periodica a giorni alterni (48 ore). In bambini o soggetti immunocompromessi incombe il rischio dellattacco pernicioso, con stato stuporoso, coma, emorragie cerebrali puntiformi ed eventualmente morte. o Plasmodium vivax e Plasmodium ovale: responsabili della Malaria terzana benigna. Il periodo di incubazione di 14-21 giorni. I sintomi sono simili alla M.t.m. ma pi sfumati. Non si presenta mai lattacco pernicioso. Possono verificarsi recidive anche a lunga distanza di tempo (5-10 anni) per riattivazione degli sporozoiti che erano presenti nel fegato in una fase di quiescenza. o Plasmodium malariae: responsabile della Malaria quartana. Il periodo di incubazione di 6-8 mesi, ma solitamente di 21-28 giorni. La periodicit degli accessi febbrili di 72 ore. Non si verificano recidive, ma sono state descritte forme croniche latenti a bassa parassitemia.

Toxoplasma gondii
- Parassita endocellulare delluomo. - Diffusione cosmopolita. - Contagio mediante ingestione di oociti eliminati con le feci del gatto, ospite definitivo di T.g. - Il ciclo vitale prevede una fase che si svolge nel gatto e una fase che ha luogo negli ospiti intermedi tra cui luomo. La riproduzione sessuata ha luogo nellepitelio intestinale del gatto, con formazione finale di uno zigote fertile che si riveste di una parete sottile e robusta a costituire loocisti non sporulata che viene eliminata con le feci. Nellambiente esterno avviene la sporulazione. Lo sporoblasto si divide in due sporocisti allinterno dei quali si evidenziano 4 sporozoiti. Se luomo ingerisce una oocisti, essa perde linvolucro protettivo e vengono liberati gli sporozoiti che penetrano e si moltiplicano nelle cellule dellepitelio intestinale con formazione di merozoiti che per via ematica o linfatica raggiungono gi organi del sistema reticolo-endoteliale ed in particolare i linfonodi. Qui avviene una rapida replicazione che causa la fase acuta dellinfezione. Con linstaurarsi dellimmunit specifica, i trachizoiti raggiungono i muscoli scheletrici, il

SNC e locchio, dove si riproducono lentamente e inducono una stimolazione antigenica continua. Luomo pu infettarsi anche attraverso carni contaminate. - La trasmissione materno-fetale dellinfezione si verifica esclusivamente durante la fase parassitemica propria della prima infezione. Le forme connatali sono molto gravi se il passaggio transplacentario avviene nel primo trimestre di gravidanza. Se linfezione subentra successivamente, le manifestazioni cliniche sono: calcificazioni endocraniche, idrocefalo, corioretinite, convulsioni. - Terapia: pirimetamina e un sulfamidico.

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